Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi a cura di: MS Graziani ( Verona) e A Caldini (Firenze) per il GdS Proteine SIBioC Consulenza metodologica per la ricerca delle evidenze: P Pezzati (Firenze) Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Indicazioni per la misura di proteine specifiche sieriche a cura di: MS Graziani ( Verona) e A Caldini (Firenze) per il GdS Proteine Consulenza metodologica per la ricerca delle evidenze: P Pezzati (Firenze) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. Albumina (A Caldini, A Terreni) Alfa-1-antitripsina (I Ferrarotti) Alfa-1-glicoproteina acida (G Previtali) Alfa-2-macroglobulina (G Previtali) Aptoglobina (A Terreni) Beta-2-microglobulina (M Mussap) Ceruloplasmina (A Terreni) Cistatina C (M Mussap) Fattore Reumatoide (MT Muratore) Ferritina (S Ferraro, A Dolci) Free light chains (U Basile, MS Graziani) 12. Immunoglobuline IgA, IgG, IgM (U Basile, MS Graziani) 13. Immunoglobuline IgD (U Basile, MS Graziani) 14. Proteina C Reattiva 1. PCR standard (A Caldini) 2. PCR ad alta sensibilità (M Zaninotto) 15. Proteina legante il retinolo (A Caldini) 16. Recettore solubile della transferrina (I Infusino, A Dolci) 17. Siero Amiloide A (L Obici) 18. Sistema del complemento (MT Muratore) 19. Transferrina (D Szőke, A Dolci) 20. Transtiretina (Prealbumina) (A Caldini) Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Indicazioni per la misura di proteine specifiche sieriche Il razionale: L’appropriatezza della richiesta è l’elemento cardine attorno al quale ruota l’efficienza e l’efficacia dei Servizi di Medicina di Laboratorio, al fine di orientare l’utilizzo delle risorse disponibili verso il migliore esito per il paziente. Il Gruppo di Studio Proteine della Società Italiana di Biochimica Clinica ha ritenuto di dover affrontare l’argomento con documenti specifici che includessero indicazioni per la richiesta fortemente basate sulle evidenze disponibili. Il documento sulla appropriatezza della richiesta delle proteine specifiche fa seguito a quello relativo alle indicazioni per l’elettroforesi sierica di qualche anno fa ed include le proteine con le quali il laboratorio si confronta più sovente. Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Indicazioni per la misura di proteine specifiche sieriche La ricerca delle evidenze: Metodo utilizzato per raccogliere e selezionare le evidenze Ricerca sui database elettronici, Ricerca sui siti delle Società Scientifiche Descrizione dei metodi utilizzati Database esaminati: Medline, Cochrane Database of Systematic Reviews Strategia della ricerca: Lingue selezionate: Italiano e Inglese Nessuna restrizione di data Nessuna ricerca sistematica sulla letteratura grigia Nessuna ricerca manuale sui giornali non indicizzati Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Indicazioni per la misura di proteine specifiche sieriche Classificazione delle evidenze: Classificazione delle indicazioni per la richiesta +++ = indicazione basata su Evidenze Robuste ricavate da: Linee Guida/ Raccomandazioni, emanate da Società Scientifiche e/o Gruppi di Lavoro Internazionali o Nazionali; ++ = indicazione basata su Evidenze Forti, ricavate da revisioni sistematiche e/o metanalisi; + = indicazione basata su Evidenze deboli, studi singoli concordanti; ± = indicazione non basata sull’ Evidenza, ma ricavate da studi singoli; derivate dalla pratica clinica, derivate da principi di fisiopatologia; ‒ = indicazione sconsigliata. Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Indicazioni per la misura di proteine specifiche sieriche Struttura del documento: Per ogni proteina è prevista una scheda suddivisa in quattro sezioni: a. una breve introduzione che descrive per sommi capi la struttura e la funzione della proteina, b. la presentazione delle evidenze disponibili classificate come descritto c. le indicazioni per la richiesta, che derivano dalle evidenze presentate d. i riferimenti bibliografici più rilevanti. Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze ALBUMINA Monomero non glicosilato 575aa PM 66KD sintesi epatica FUNZIONI : • mantenimento della pressione colloidosmotica; • legame e il trasporto di numerose sostanze endogene e esogene (ioni metallici, bilirubina, acidi grassi liberi, aminoacidi, ormoni steroidei e tiroidei, farmaci), • riserva di aminoacidi per la sintesi proteica, • azione antiossidante. Inoltre l’ALB è una proteina di fase acuta negativa, in quanto la sua sintesi viene down-regolata dalla IL-6. Viceversa la tiroxina, gli ormoni glucocorticoidi e gli steroidi anabolizzanti hanno un effetto positivo sulla sua sintesi Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze ALBUMINA Evidenze VALUTAZIONE DEGLI STATI DISPROTIDEMICI Cause di ipoalbuminemia: 1. diminuita sintesi (disfunzione epatica o dieta povera di proteine) 2. alterata distribuzione tra il compartimento ematico e gli spazi extravascolari per aumento della permeabilità capillare (shock settico e dopo interventi di chirurgia maggiore) 3. perdita nel “terzo spazio” in seguito a edema o ascite 4. perdita verso l’esterno (sindrome nefrosica, ustioni o enteropatia essudativa) 5. stato di flogosi 6. in gravidanza per aumento del volume plasmatico di circa il 40% 7. nei disordini congeniti della sintesi albuminica INOLTRE A. emivita dell’ALB è di circa 19 giorni, e quindi non riflette rapidamente la diminuzione di sintesi epatica per uno scarso apporto proteico. B. ALB proteina di fase acuta negativa Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze ALBUMINA Evidenze VALUTAZIONE DELLA FUNZIONALITÀ EPATICA E DELLA PERDITA PROTEICA (danno epatico, sindrome nefrosica, ustioni, edema, ascite, enteropatia essudativa, shock settico) evidenze in letteratura scarse e tutt’altro che recenti MISURA DI ALB PER GUIDARE LA TERAPIA SOSTITUTIVA (correggere ipoalbuminemia e trattare l’ipovolemia nei pazienti critici) A. Revisione sistematica (Cochrane2004) : non ci sono evidenze sufficienti a favore della terapia con albumina in termini di riduzione della mortalità nei pazienti ipovolemici, negli ustionati e nei pazienti critici ipoalbuminemici, rispetto più economiche soluzioni saline. B. Raccomandazioni Soc. It. Medicina Trasfusionale e Immunoematologia: in una serie di condizioni è indicato il trattamento con albumina umana e la misura di ALB plasmatica per l’istituzione e il monitoraggio della terapia . Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze ALBUMINA Evidenze PAZIENTI EMODIALIZZATI ALB è un riconosciuto fattore di mortalità e morbidità nei pazienti dializzati e la sua misura è raccomandata periodicamente MIELOMA MULTIPLO fattore prognostico raccomandato dalle linee guida internazionali per la stadiazione dei pazienti alla diagnosi DANNO RENALE ACUTO (AKI (AKI)) Metanalisi effettuate recentemente sembrano attribuire all’ALB un valore di marcatore, indipendente e clinicamente significativo di AKI e di prognosi infausta in seguito ad AKI. Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze ALBUMINA Indicazioni per la richiesta Sostenute da evidenze: Nei pazienti emodializzati quale fattore di adeguatezza terapeutica (Classificazione dell’indicazione: +++). Nei pazienti con mieloma multiplo per la stadiazione della malattia (Classificazione dell’indicazione: +++). In corso di terapia sostitutiva con albumina umana per il calcolo della dose di albumina da somministrare e per il monitoraggio della terapia; come marcatore di AKI (Classificazione dell’indicazione: ++). Scarsamente sostenute da evidenze, ma utilizzate nella pratica clinica: Valutazione della funzionalità epatica, valutazione della perdita proteica (Classificazione dell’indicazione: ±). Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze TRANSTIRETINA (Prealbumina) Tetramero non glicosilato (55KD) sintesi epatica - un sito di legame per RBP/monomero, ma lega con alta affinità solo una molecola di RBP e forse una seconda con minore affinità - un sito di legame/monomero per gli ormoni tiroidei, con maggiore affinità per il T4 rispetto al T3. Il complesso TTR-RBP lega circa il 20% degli ormoni tiroidei circolanti. - Complesso TTR/RBP ha massa di 76 kDa, quindi diffonde rapidamente nello spazio extravascolare: in circolo se ne ritrova solo il 50% circa. - La TTR viene catabolizzata nel fegato e eliminata a livello del rene e del tratto gastrointestinale. - La sua emivita è di circa 2.5 giorni e non è influenzata dallo stress o dai quadri infiammatori acuti. - La sintesi della TTR viene down-regolata delle citochine pro-infiammatorie come la IL-6. - La concentrazione della TTR è molto bassa durante la vita fetale e nel neonato, cresce lentamente fino alla quinta decade di vita dopodiché diminuisce. Gli intervalli di riferimento devono essere stratificati per età e per genere. Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze TRANSTIRETINA (Prealbumina) Evidenze VALUTAZIONE STATO NUTRIZIONALE Commissione per le Plasma Protein (C-PP) della IFCC (2007) -stati prolungati di severa malnutrizione possono essere associati a concentrazioni normali di TTR, mentre basse concentrazioni di TTR sono più spesso associate alla risposta di fase acuta. -la sensibilità e la specificità della misura della TTR per la diagnosi di malnutrizione sono basse - è difficile, se non impossibile, stabilire nel singolo paziente se bassi livelli di TTR sono dovuti a malnutrizione o ad altre cause, prima fra tutte la flogosi - l’eccesso di diagnosi di malnutrizione causato dall’utilizzo della sola TTR, anche se non è di per sé dannoso per il paziente, purché le altre cause di diminuzione della TTR (infezioni gravi, patologie tumorali, ecc.) siano riconosciute e curate, può provocare un significativo aumento dei costi in ambito sanitari; - l’aumento delle concentrazioni di TTR in seguito al trattamento è generalmente accompagnato da una diminuzione di quelli della PCR e delle altre proteine di fase acuta. Di conseguenza è spesso, se non sempre, impossibile determinare con certezza se questo sia dovuto alla terapia nutrizionale; - l’utilizzo del rapporto TTR/PCR può lievemente aumentare la sensibilità di rilevazione della risposta di fase acuta, ma il contributo dato dalla TTR è modesto e discutibile dal punto di vista del rapporto costo/beneficio. La misura della sola PCR è sufficiente allo scopo. Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze TRANSTIRETINA (Prealbumina) Indicazioni per la richiesta Allo stato attuale non ci sono evidenze sufficienti per raccomandare l’uso della TTR come marcatore di malnutrizione, la storia clinica e l’esame obbiettivo restano i punti cardine per la definizione dello stato nutrizionale Considerato che la malnutrizione è un riconosciuto fattore di rischio in numerose condizioni cliniche, la misura della TTR (sempre affiancata da quella della PCR) può tuttavia in alcuni casi integrare i parametri di valutazione clinica (Classificazione dell’indicazione: ±). Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Indicazioni per la misura di proteine specifiche : le evidenze Linee Guida/ Raccomandazioni Revisioni Sistematiche e/o Metanalisi studi singoli concordanti studi singoli; pratica clinica, principi di fisiopatologia; Albumina Alfa-1-antitripsina Alfa-1-glicoproteina acida Alfa-2-macroglobulina Aptoglobina Beta-2-microglobulina Ceruloplasmina Cistatina C Fattore Reumatoide Ferritina Free light chains Immunoglobuline Immunoglobuline IgD PCR standard PCR ad alta sensibilità Proteina legante il retinolo Recettore solubile transferrina Siero Amiloide A Sistema del complemento Transferrina Transtiretina Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Indicazioni per la misura di proteine specifiche +++ Albumina MM/ Emodialisi PCR standard AR/MCI PCR ad alta sensibilità Valutazione del rischio CV (pz a rischio basso o intermedio) ++ Terapia sostitutiva/ AKI + +/- - Funzionalità epatica/ Perdita proteica Flogosi Screeninig del rischio CV in prevenzione primaria Proteina legante retinolo Fibrosi cistica (valutazione supplementazione vitaminica) Transtiretina Stato nutrizionale Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Indicazioni per la misura di proteine specifiche +++ Alfa-1-antitripsina ++ + +/- Deficit AAT Ceruloplasmina Morbo Wilson Cistatina C Funzionalità renale*/ Rischio cardiovascolare Malattia Menkes Anemie ipocromiche AKI Fattore Reumatoide AR diagnosi AR (scelta terapia) Sistema del complemento Immunodeficienze / Malattie da immunocomplessi Angioedema ereditario *nell’infanzia, negli anziani, nei pazienti cachettici o con ridotta massa muscolare Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze - Indicazioni per la misura di proteine specifiche +++ ++ + +/- - Beta-2-microglobulina MM e MW (staging) MGUS (rischio) Emodialisi Linfoma (staging) Misura urinaria Free light chains MM, MW, AL, MGUS Rene da mieloma (dialisi) Misura urinaria Immunoglobuline IgG, IgA,IgM Immunodeficienze MM, MW, AL, MGUS Immunoglobuline IgD MM/ MGUS IgD Siero Amiloide A Catene leggere legate Amiloidosi secondaria Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Indicazioni per la misura di proteine specifiche +++ ++ + Aptoglobina Ferritina - Anemia emolitica CDK (terapia EPO) Recettore solubile transferrina Transferrina (TS*) +/- Carenza marziale Anemie ferrocarenti Prima dei Test genetici per HFE Screening HH Carenza marziale (infanzia, gravidanza) Screeening HH Carenza marziale * TS = [ferro (µg/dL) / Tf (mg/dL)] x 70,9 Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Indicazioni per la misura di proteine specifiche: “take home message” • Rivedere il pannello di proteine specifiche eseguite, valutando la possibilità di dismettere quelle obsolete/aggiungere quelle eventualmente mancanti. • Concordare con i clinici le motivazioni e la frequenza di richiesta delle singole proteine Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Indicazioni per la misura di proteine specifiche sieriche: ……………e il programma di VEQ? PROTEINA Alfa1 Antitripsina Alfa1 Glicoproteina acida Alfa2 Macroglobulina Aptoglobina Beta2 Microglobulina C3 C4 Ceruloplasmina Fattore Reumatoide IgE IgA IgG IgM Catene kappa e lambda totali Proteina legante il Retinolo Prealbumina (transtiretina) PCR Transferrina % Risposte 21.6 59.4 4.1 26.6 35.9 56.8 56.8 17.3 70.4 28.3 70.8 70.8 70.8 23.5 2.2 16.0 88.3 76.0 INDICAZIONI DOCUMENTO SI NO NO SI SI SI SI SI SI nv SI SI SI NO (SI) (SI) SI SI N° di partecipanti 463 PROTEINA Cistatina C Recettore solubile TRF Siero Amiloide A PROTEINA INDICAZIONI DOCUMENTO SI SI (SI) INDICAZIONI DOCUMENTO Catene leggere libere kappa e lambda Ferritina Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze SI SI 12 Giugno 2012 2012 A settembre partirà un programma pilota “Elettroforesi delle sieroproteine sieroproteine:: Interpretazione dei tracciati” ….partecipate numerosi!! Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Laboratorio Generale Centro Regionale di Riferimento per il Controllo di Qualità AOU Careggi - Firenze V.E.Q. in ELETTROFORESI • Programma sperimentale • Attivato a ottobre 2012 • Previsti 4 esercizi (ottobre 2012 – gennaio 2013) IL RAZIONALE L’elettroforesi sieroproteica (in agarosio o in capillare) è l’unica tecnica che permette di evidenziare l’omogeneità molecolare delle immunoglobuline e quindi di rilevare la presenza di una componente monoclonale (CM). Inoltre la misura accurata di una CM, parametro cardine per l’inquadramento diagnostico e il follow-up dei pazienti con gammopatia monoclonale, può essere effettuata solo in elettroforesi, qualora la risoluzione del tracciato lo consenta. Basandosi quindi sulla appropriatezza della richiesta di elettroforesi siero proteica, Il programma sperimentale proposto, è volto alla valutazione dell’interpretazione dei tracciati di elettroforesi sieroproteica per quanto riguarda le gammopatie monoclonali. Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze V.E.Q. in ELETTROFORESI Il programma, che non prevede l’invio di materiale, presenta per ogni esercizio un tracciato elettroforetico, accompagnato da una tabella con i dati percentuali delle 5 frazioni e le proteine totali in mg/dL, che deve essere interpretato rispondendo a 4 domande chiuse (opzioni di risposta SI/NO) dopo aver selezionato il grafico in base alla tecnica in uso nel laboratorio (elettroforesi capillare / gel di agarosio) NB NB:: le definizioni proposte nelle risposte non sono da intendersi come modalità di refertazione del dato, in quanto il tipo di refertazione dipende dal modello organizzativo in essere nel laboratorio per quanto riguarda gli esami di approfondimento. Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Domanda 1 V.E.Q. in ELETTROFORESI Sono visibili anomalie che fanno sospettare la presenza di componenti monoclonali? NO SI Domanda Quali anomalie riferibili a componenti monoclonali sono presenti? (possibilità di risposta multipla) a) Banda monoclonale in zona gamma di lieve entità b) Banda monoclonale in zona gamma di media entità c) Banda monoclonale in zona gamma di notevole entità d) Banda monoclonale in zona beta di lieve entità e) Banda monoclonale in zona beta di media entità f) Banda monoclonale in zona beta di notevole entità 2a Domanda 3a La/le componenti monoclonali evidenziate sono delimitabili ai fini della loro quantificazione densitometrica? Domanda In zona gamma si evidenzia una ipergammaglobulinemia policlonale? 2b Domanda In zona gamma si evidenzia una sensibile ipogammaglobulinemia ? 3b Domanda 4 Effettuerebbe/consiglierebbe di effettuare come approfondimento l’immunofissazione Annasierica? Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze Domanda 2a Quali anomalie riferibili a componenti monoclonali sono presenti? (possibilità di risposta multipla) a) Banda monoclonale in zona gamma di lieve entità b) Banda monoclonale in zona gamma di media entità c) Banda monoclonale in zona gamma di notevole entità d) Banda monoclonale in zona beta di lieve entità e) Banda monoclonale in zona beta di media entità f) Banda monoclonale in zona beta di notevole entità La domanda 2a è l’unica che prevede una risposta multipla, qualora fosserp presenti più CM. Riguardo alla valutazione dell’entità della CM, si precisa che va selezionato: • LIEVE se la CM è approssimativamente inferiore a 0.5 g/dL, • MEDIA se è approssimativamente compresa tra 0.5 e 2.5 mg/dL • NOTEVOLE se è approssimativamente superiore a 2.5 mg/dL. Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze V.E.Q. in ELETTROFORESI: l’esercizio N° 1 CAPILLARE AGAROSIO FRAZIONE % FRAZIONE % ALBUMINA 59.7 ALBUMINA 49.3 ALFA 1 4.4 ALFA 1 3.9 ALFA 2 13.7 ALFA 2 17.5 BETA 10.8 BETA 15.9 GAMMA 11.4 GAMMA 13.4 PT g/dL 7.2 PT g/dL 7.2 Il tracciato evidenzia una componente monoclonale di media entità in zona gamma, ben separata dalle restanti immunoglobuline policlonali e quindi delimitabile ai fini della sua quantificazione. Opportuna l’esecuzione della immunofissazione, per confermarne la Caldinidella Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze leggera. natura immunoglobulinica e attribuire laAnna classe catena pesante e di quella Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze V.E.Q. in ELETTROFORESI: l’esercizio N° 1 N° Laboratori che hanno risposto: 91 Capillare 54 (60%) Agarosio 37 (40%) Domanda 1 2a 3a 4 ATTESA esatta Tipo errore errata NO 10% Sono visibili anomalie che fanno sospettare la presenza di componenti monoclonali? SI Quali anomalie riferibili a componenti monoclonali sono presenti? b 58% gamma lieve 91% In gamma di media entità 51% Cap 70% Ag gamma notevole 10% beta (l,m.n) 24% La/le componenti monoclonali evidenziate sono delimitabili ai fini della loro quantificazione densitometrica? SI 75% NO Effettuerebbe/ consiglierebbe di effettuare come approfondimento l’immunofissazione sierica? SI 90% 91% Cap 89% Ag 5/54 Cap 4/37 Ag 67% Cap 88% Ag 84/83 24/49 Cap 7/33 Ag 25% 16/49 Cap 4/33 Ag NO 0% 34/33 Ag 49/49 Cap Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze V.E.Q. in ELETTROFORESI 2013 • Attivazione definitiva del Programma V.E.Q. in ELETTROFORESI • Previsti 8 esercizi (gennaio - dicembre 2013) NOVITÀ • Introduzione di un sistema di scoring per la valutazione delle performances • Miglioramento della visualizzazione dei tracciati (possibilità di inserire l’immagine del gel per gli utilizzatori della tecnica in agarosio Anna Caldini Laboratorio Generale – AOU Careggi - Firenze