RASSEGNA STAMPA & NEWS
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Alessandro.
SOMMARIO
DAI QUOTIDIANI: CRONACA
IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. VIII
IL FLOP APRE I PROCESSI NEL PD
IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. XVII
L’INFERNO INNESCATO DA UNA SCINTILLA
IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. XVIII
APRE LA BRETELLA DELLE PROTESTE
IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. XXIII
MIRANESE PRONTA ALLA PROMOZIONE
LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 3
DEROGA AL PATTO DI STABILITÀ I SINDACI: VA ESTESA AL 2016
LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 3
SENSINI SCETTICO: VOGLIO LASCIARE IL CONSIGLIO
LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 22
IL CALDO PERSISTE E CRESCE L’OZONO
LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 26
«UN DISASTRO: È DURA, MA RIPARTIREMO»
LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 26
IN TANTI SOTTO IL SOLE A DARE UN AIUTO
DAL COMUNE:
DISAGIO FISICO
FIERA DI SPINEA 2015: LA PIAZZA LUNGO 1 KILOMETRO PRENDE VITA
L’ASSOCIAZIONE CARABINIERI DI SPINEA PER DEI PARCHI PIÙ VIVIBILI
ECOPUNTI FAI DEL BENE ALLA CITTA' E VERRAI PREMIATO
METEO
FARMACIA
DAI QUOTIDIANI: CRONACA
IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. VIII
IL FLOP APRE I PROCESSI NEL PD
La partita è stata persa a centrocampo. In tutti i sensi. Il centrosinistra esce con le ossa rotte
dalle elezioni per il consiglio metropolitano. La conta dei consiglieri eletti recita 11 a 6 per il
centrodestra, il che vuol dire doppiati gli avversari. Alla vigilia i numeri erano però altri. La
vittoria della lista «fucsia» era data quasi per certa, ma con numeri almeno più contenuti. In
fondo era un pò come giocare a rubamazzetto: chi prendeva il Comune di Venezia vinceva
anche la partita metropolitana. I voti dei consiglieri comunali veneziani valevano oro nel
sistema del «voto ponderato» alla base delle elezioni dei 18 consiglieri della «Grande
Venezia», basti pensare che ben 6 consiglieri che oggi siedono a Cà Farsetti, domani
siederanno anche a Cà Corner. C'è chi minimizza e dice che i numeri erano quelli e basta (però
per strada si sono persi due seggi), ma il Pd è famoso per la sua anima critica, e sono in molti a
pensare che per queste elezioni «interne» sia mancata una regia in grado di unire le forze,
spiegabile, forse anche con la contemporanea crisi di leadership patita dei vertici provinciali
dei democratici dopo la batosta elettorale di Venezia. Si pensi alla gestione degli «ingrati»
Giuseppe Casson e Valerio Zoggia. I sindaci di Chioggia e Jesolo sono in sella proprio grazie
all'appoggio del Pd, eppure alle elezioni metropolitane si sono presentati nella lista «fucsia»
del centrodestra, venendo pure eletti, pescando voti anche tra i consiglieri comunali di
Venezia.«Su questa vicenda avevo posto una questione al partito», spiega il consigliere
veneziano del Pd Andrea Ferrazzi, eletto anche lui in Consiglio Metropolitano. «Avevo
proposto la creazione di una lista unitaria, invece nella discussione interna ha prevalso l'idea
di privilegiare la nostra lista territoriale». Una scelta ortodossa che si specchiava bene nei
cartelloni elettorali: la lista «fucsia» era lunga il doppio di quella del centrosinistra. Un «tutti
sulla stessa barca» che ha premiato il centrodestra. Chi non ha mancato di regia è stata invece
la Lega. Il più votato dei consiglieri metropolitani è risultato il sindaco di Fossalta di Piave
Massimo Sensini. Anche lui ha ricevuto in dono un voto «pesante» da un consigliere
veneziano, verosimilmente dal collega di partito Giovanni Giusto, che ha chiuso senza
preferenze. «I problemi ce li avrà il centrodestra, non il Pd - profetizza Ferrazzi - Brugnaro è
favorevole alla Città Metropolitana mentre i vari Sensini e Mestriner non lo sono. La
discriminante è tra chi vorrà dare al nuovo ente tutti i mezzi e chi no». Nell'attesa di scoprire
se Brugnaro saprà tenere testa ai battitori liberi della squadra, a sinistra i dati sull'affluenza
nascondono qualche grattacapo. Detto che i piccoli comuni non hanno partecipato con
entusiasmo (63% quelli fino a 3mila abitanti, 76% quelli fino a 10mila), la speranza era che
consiglieri e sindaci dei comuni di medie dimensioni facessero massa critica, con l'obiettivo di
limitare la «valanga fucsia». Pd e centrosinistra ne hanno in mano parecchi in provincia di
Venezia: San Donà, Spinea, Mirano, Martellago, Noale, Dolo, Marcon, Salzano e, in teoria,
bastava trovare un accordo politico, si sarebbe potuto contare anche su Chioggia e Jesolo. In
soldoni, i comuni più popolosi della provincia, esclusa Venezia e Mira, governata però dai 5
Stelle. Conti alla mano, i numeri ci sarebbero stati, almeno per contenere le perdite.
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IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. XVII
L’INFERNO INNESCATO DA UNA SCINTILLA
A scatenare l’inferno è stata una scintilla partita da un trattore, la fiammata ha poi attecchito
sul tetto del capannone reso incandescente dalle alte temperature di questi giorni,
propagandosi in un baleno su tutta la copertura. Non ci sono dubbi, è di natura accidentale il
rogo che lunedì pomeriggio ha divorato la stalla dell’azienda agricola zootecnica "Boldrin", in
via Olmo 56, a Mirano, al confine con Spinea, dietro il casello del Passante. I vigili del fuoco
hanno dovuto lottare anche tutta la notte e l'intera giornata di ieri per spegnere
completamente ogni focolaio. I pompieri torneranno sul posto anche oggi, perché le macerie
da smassare sono davvero tantissime. Danni per centinaia di migliaia di euro, 17 mucche
morte, una cinquantina di uomini al lavoro per due giorni: basterebbero questi numeri per
rendersi conto della portata dello spaventoso incendio. I testimoni raccontano di fiamme
altissime e di una nube nera visibile nel raggio di oltre cinque chilometri. Un vigile del fuoco
ha accusato un malore per l'eccessivo calore, ma poteva andare peggio. Gli ingegneri dei vigili
del fuoco ieri hanno compiuto un nuovo sopralluogo per ricostruire in maniera definitiva la
dinamica dei fatti. Con loro anche i carabinieri di Mirano fin da subito sul luogo del disastro.
Gli allevatori hanno avuto la prontezza di aprire i cancelli per liberare dalle fiamme circa 300
mucche imbizzarrite, nelle prime ore si parlava di sei animali morti ma ieri il conto è appunto
salito a 17. Alcuni bovini sono collassati asfissiati, mentre per altri ustionati è stato necessario
l’abbattimento. Per una stima precisa dei danni bisogna attendere qualche giorno, ma la
somma è comunque è ingente: nella lista vanno inseriti due trattori, un silos, un costoso
macchinario per miscelare il mangime e l'intera copertura di uno dei due capannoni. Senza
contare i capi deceduti (gli esperti spiegano che un animale del genere potrebbe valere anche
cinquemila euro), gli altri macchinari bruciati e le spese per il grande intervento di
smaltimento. Ieri mattina tutte le mucche sono state nuovamente munte all'interno di uno dei
capannoni, l'unico agibile, mentre lunedì fino a tarda sera si è lavorato per allestire un recinto
esterno. Anche ieri decine di amici, famigliari e vicini di casa si sono rimboccati le maniche
dando una mano in ogni modo: la famiglia Boldrin a Mirano è molto conosciuta, e
quell'azienda rappresenta i sacrifici di tre generazioni.
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IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. XVIII
APRE LA BRETELLA DELLE PROTESTE
Era pronta da un anno e mezzo e si è fatta attendere un giorno in più. L'apertura della bretella
sud, realizzata da Veneto Strade e consegnata al Comune di Spinea qualche settimana fa, era
prevista per lunedì. È stato però necessario prendersi ancora qualche ora per verificare la
segnaletica e l'apertura al traffico è scattata ufficialmente ieri mattina. Secondo il Comune, la
strada, lunga meno di un chilometro, «alleggerirà il traffico spesso sostenuto di via Capitanio
collegando via Martiri con la viabilità del centro». Ma la sua storia è contrassegnata da
proteste e polemiche. Le prime fin dal suo esordio, quando è stata proposta tra le opere
complementari al Passante e un gruppo di cittadini (che la considerava inutile) aveva sfilato
per la città chiedendo che il progetto venisse cancellato. E fino a ieri, quando qualche
residente ha protestato definendola una strada insicura per la mancanza di passaggi pedonali
e ciclabili. «La bretella non è nata come una strada urbana - spiega l'assessore Gianpier
Chinellato -. È una strada in mezzo a un campo che collega due quartieri, nata per dare una
risposta ai problemi dei residenti di via Capitanio e decongestionare il traffico». La segnaletica
e i passaggi pedonali a norma sono stati quindi realizzati ai due estremi, nella zona delle
rotonde. «Lungo il resto del percorso - aggiunge Chinellato - non è una strada pedonale e
ciclabile. La utilizzavano fino alla settimana scorsa per andare a camminare o a correre ma
solo perché era chiusa. Ora è previsto solo il passaggio delle auto e per i pedoni e i ciclisti c'è la
precedente viabilità». Con questa strada, che non sarà trafficatissima, il Comune prevede di
dimezzare le auto su via Capitanio. «Non si entra più da sud verso nord in via Capitanio ma c'è
un percorso alternativo segnalato che dalla rotonda passa per via Pastrengo, via Bruno Mion e
via Roma - aggiunge Chinellato -. Il percorso non è completo e per completare il progetto
complessivo manca un altro tratto».
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IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. XXIII
MIRANESE PRONTA ALLA PROMOZIONE
«Ci siamo rinforzati e non ci nascondiamo: dopo un anno di transizione vogliamo tornare
protagonisti». Mister Michele Salvagnin ha le idee chiare, la sua Miranese si è radunata ieri e
punta a un campionato di vertice. Dopo il sesto posto dello scorso anno, l'obiettivo è tornare
in Promozione. La nuova rosa potrà contare su Marco Romano ed Elia Robelli dal Laguna,
Carlo Andreolli dal Città di Venezia, Matteo Milan dalla Robeganese e Nicola Bisso dal Mestre.
Sono soprattutto gli ultimi due i giocatori chiamati a fare la differenza: «Portano qualità ed
esperienza, sono giocatori che hanno vinto campionati e segnato gol pesanti - conferma
Salvagnin -. Accanto a loro, contiamo di lanciare alcuni interessanti ragazzi del '96 e del '98».
Prima uscita venerdì a Loreggia, poi mercoledì 19 a Favaro e il 22 triangolare con Mira e
Spinea a Mira. Con il presidente Marino Toniolo lavorano il team manager Michele Bora e il
segretario Matteo Roncato. Nello staff di Salvagnin ci sono il vice Massimo Giacomello,
l'allenatore dei portieri Stefano Grava-Vanin e il massaggiatore Marco Sartirana. La juniores
sarà affidata a Daniele De Rossi. Di seguito la rosa. Portieri: Andrea Agostini, Denis Patron.
Difensori: Marco Barban, Marco Romano, Carlo Andreolli, Alessandro Pistolato, Federico
Visentin, Francesco Andreasi e Francesco Martignon. Centrocampisti: Mattia Meloni, Giorgio
Gelain, Elia Robelli, Tommaso Bora, Giovanni Fabbri, Simone Cavasin e Jari Cacco. Attaccanti:
Matteo Milan, Luca Gallo, Claudio Beccarello, Giovanni Volpato e Nicola Bisso.
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LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 3
DEROGA AL PATTO DI STABILITÀ I SINDACI: VA ESTESA AL 2016
«Ci assicurano che il Governo è attento alla situazione del tornado che ha colpito la Riviera e
che lo considera alla stregua di un terremoto, ipotizzando anche una deroga che consenta aiuti
più ingenti». Un messaggio di speranza ai cittadini arriva da Alberto Polo, il sindaco di Dolo,
dopo la riunione pomeridiana insieme ai colleghi sindaci Alvise Maniero (Mira) e Massimo
Calzavara (Pianiga) con il commissario per la gestione della calamità Alessandro De Sabbata.
«La riunione è stata positiva», conferma Polo «abbiamo trovato un interlocutore attento,
preparato e disponibile ad aiutare i Comuni nel difficile compito di dare risposte concrete alle
comunità colpite dal disastro». Tornado equiparato al terremoto, si diceva: «Il percorso
legislativo da seguire», afferma Polo «sarebbe simile a quello del sisma che ha colpito l’EmiliaRomagna. In questo caso avremmo concrete speranze che i risarcimenti ai privati possano
raggiungere il 75 per cento dei danni certificati. Durante la riunione abbiamo posto l’esigenza
d un rinvio del pagamento delle tasse comunali per chi ha subìto dei danni, e chiesto
chiarimenti in merito all’Iva agevolata da applicare all’acquisto dei materiali». In mattinata i
sindaci, insieme al governatore Luca Zaia, hanno accompagnato il capo della Protezione civile
nazionale Fabrizio Curcio nel sopralluogo sulle zone martoriate dal tornado. La visita è
iniziata a Cazzago di Pianiga, quindi è proseguita in località Cesare Musatti a Dolo e infine a
Mira. Sono state visitate abitazioni, negozi, dimore storiche come Villa Bembo, Villa Musatti,
Villa Ducale e Villa Fini oltre ad attività produttive. Durante la visita non sono mancati appelli
e anche iniziative polemiche da parte dei cittadini, irritati dal mancato arrivo di fondi statali
per i privati e le aziende. «Vogliamo capire dove sono i soldi», le parole di Ennio Caggiano, il
portavoce del comitato Pro Riviera, «quando e come saranno divisi e come saranno distribuiti.
Chiediamo che venga abolita l’Iva sulle ristrutturazioni, e che siano individuati professionisti
che affianchino le persone e le imprese colpite nella gestione della ricostruzione, a retribuirli
dev’essere la Regione, senza oneri per i danneggiati». Anche la signora Marina, che ha visto
danneggiata l’abitazione della madre in località Musatti, ha chiesto informazioni a Zaia,
invitandolo a farsi portavoce dei veneti presso il Governo. E durante la visita a Villa Fini il
gruppo Doliwood ha consegnato al governatore leghista una maglietta con l’hashtag
“Successognente”, spiegando che l’iniziativa, condivisa con Comunicare Emergenza, ha un
duplice scopo: «Anzitutto vuole dimostrare che i veneti colpiti dalla calamità si sono subito
rimboccati le maniche, iniziando a lavorare alla ricostruzione come se non fosse successo
niente. E poi allude all’atteggiamento dello Stato e della tv pubblica che dopo il tornado si è
sono comportati come se in Riviera non fosse successo niente». Il sopralluogo si è poi
concluso in municipio a Mira dove i sindaci hanno presentato la stima dei danni (Dolo 51
milioni, Pianiga 11 e Mira 7,5) e hanno espresso il loro disagio e preoccupazione perché finora
non c’è stata nessuna risposta relativamente ai fondi previsti per i privati e per le aziende, che
rappresentano il 95% del totale. Così, il presidente della conferenza dei sindaci, Silvano
Checchin di Spinea, ha sollecitato maggiore sensibilità alle istituzioni: «Siamo abituati a tirarci
su le maniche e a fare squadra», ha detto «però chiediamo al Governo di darci la possibilità di
utilizzare le nostre risorse e la deroga al Patto di Stabilità nel 2016 per metterle in campo
come donazioni».
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LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 3
SENSINI SCETTICO: VOGLIO LASCIARE IL CONSIGLIO
Il consiglio metropolitano è stato è stato appena eletto, i diciotto membri - sei consiglieri
comunali di Venezia, nove sindaci e tre consiglieri comunali rispettivamente di Mirano, Scorzé
e Cavarzere - si riuniranno il 31 agosto con il sindaco della Città metropolitana Luigi Brugnaro
per preparare lo statuto. Eppure c’è già chi dalla Città Metropolitana si vorrebbe chiamare
fuori, come il sindaco leghista di Fossalta di Piave, Massimo Sensini, pur eletto - con il maggior
numero di voti - nella lista di maggioranza di centrodestra. «È una possibilità che deve essere
prevista nello statuto», spiega Sensini, a capo di un comune di poco meno di 5 mila abitanti,
«perché la città metropolitana di Venezia è una struttura amministrativa priva di omogeneità
territoriale. I problemi del centro storico di Venezia non solo quelli della terraferma e
l’integrazione dei servizi come i trasporti pubblici e la raccolta dei rifiuti rischiano di
penalizzare i comuni del Veneto orientale dove la società di trasporto Atvo funziona come si
deve. Altrettanto non si può dire di Actv». E’ questo uno dei maggiori ostacoli che dovrà
superare la città metropolitana, oltre al timore dei piccoli di essere schiacciati da Venezia. Il
sindaco Luigi Brugnaro, in un incontro avuto con i 18 candidati della lista di centrodestra
prima del voto di domenica ha rovesciato il punto di vista, spiegando che il nome di Venezia
potrebbe essere usato come volano di sviluppo per tutto il territorio e che sarà data la giusta
attenzione a tutti i Comuni. Ieri è tornato sull’argomento spiegando che la città metropolitana
potrà essere lo strumento, ad esempio, per «dare risposte ai pendolari intervenendo per
chiedere un migliore servizio ferroviario», o ancora «per sostenere i comuni della Riviera del
Brenta, Pianiga, Dolo e Mira che un mese fa sono stati colpiti dal tornado». È nota inoltre
l’intenzione del sindaco di voler allargare l’area metropolitana - in termini di servizi e capacità
di attrarre investimenti - almeno alle vicine province di Treviso e Padova. Membro del
consiglio metropolitano sarà anche Saverio Centenaro (Forza Italia), che tra gli eletti è tra
coloro che vanta la maggiore esperienza politica, arrivato al quinto mandato da consigliere
comunale a Venezia. «Aspettiamo di riunirci per confrontarci perché non ha senso oggi
parlare di chi vuole uscire dalla Città metropolitana. Le garanzie date ai comuni, anche ai più
piccoli, saranno provate dai fatti. E l’integrazione nei servizi di trasporti e rifiuti andrà a
beneficio di tutti». «L’importante», aggiunge «è che la Regione stabilisca presto le funzioni,
lasciando alla Città metropolitana la competenza sull’urbanistica». Il sindaco di Salzano,
Alessandro Quaresimin, è chiamato a rappresentare l’area del Miranese - il comprensorio più
popolato del Veneziano e il più affine, con parte della Riviera, all’area urbana di Mestre. «La
programmazione urbanistica dovrà rimanere in capo alla Città metropolitana», dice il sindaco
di Salzano, «che attraverso l’elaborazione del piano strategico dovrà individuare quali sono gli
interventi più importanti per rilanciare l’area metropolitana. Secondo me nello statuto, più
che prevedere la possibilità di uscire per i Comuni, dovremmo prevedere la possibilità di
allargare i confini. Più grande sarà la città metropolitana e più sarà possibile competere con le
altre città europee».
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LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 22
IL CALDO PERSISTE E CRESCE L’OZONO
Restano le alte temperature e per la prima volta dall’inizio dell’estate peggiora in modo
significativo la qualità dell’aria. È stata l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione
ambientale del Veneto (Arpav) a comunicare al Comune di Venezia che lunedì pomeriggio è
avvenuto il superamento della soglia di informazione di 180 micro-grammi per metro cubo valore che indica la media oraria - per l'ozono nelle stazioni di rilevamento della qualità
dell'aria della provincia di Venezia. Un’occhiata ai dati delle centraline svela che il 10 agosto è
stata registrata un’aria di qualità mediocre in tutto il territorio veneziano: da Spinea al parco
Bissuola di Mestre passando per il centro storico (la stazione è a Sacca Fisola) e San Donà di
Piave. Stando ai dati registrati ieri dall’Arpav - non ancora validati - la soglia dei 180 microgrammi per metro cubo è stato di nuovo raggiunto alla centralina del parco della Bissuola. Sul
fronte del caldo invece anche quella di oggi sarà una giornata in cui il «disagio fisico sarà
ancora intenso prevalentemente nelle zone costiere e la qualità dell'aria risulterà scadente»,
fa sapere la protezione civile di Venezia. La situazione non migliorerà domani e neppure
venerdì. Secondo le previsioni dell’Arpav «il disagio fisico e il livello di ozono saranno in
aumento e la qualità dell'aria sarà scadente». Secondo le previsioni di 3BMeteo.com oggi nelle
regioni del Nord Italia «sole e caldo in aumento grazie al rinforzo dell'alta pressione africana,
con al più qualche addensamento pomeridiano sui rilievi. Temperature in rialzo, massime tra
31 e 35. Al Centro prevalenza del bel tempo ovunque ma con qualche temporale di calore sulla
dorsale abruzzese. Temperature in ripresa, massime comprese tra 29 e 34. A Venezia sono
previsti 35 gradi sia oggi che domani, 34 venerdì e 32 sabato.
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LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 26
«UN DISASTRO: È DURA, MA RIPARTIREMO»
Squadre di vigili del fuoco al lavoro anche ieri per spegnere il rogo che ha devastato l’azienda
agricola Boldrin di via Olmo. Per tutta la notte i pompieri hanno fatto la spola tra Mira e
Mestre e la stalla dove lunedì pomeriggio è divampato il furioso incendio che ha provocato
danni ingenti e la morte di alcuni animali. Il bilancio aggiornato parla di 17 vacche morte, altre
sono rimaste ferite o intossicate e potrebbero non farcela a sopravvivere. Poteva essere
un’ecatombe e i Boldrin possono pensare di ripartire proprio dal loro allevamento, grazie alla
prontezza di riflessi degli addetti e della gente del posto che ha permesso alle vacche di uscire
prima che all’interno della stalla si scatenasse l’inferno. «È un disastro», afferma quasi in
lacrime e stremato dal lavoro di una notte, Renato Boldrin, oggi titolare insieme al fratello
Pierantonio dell’azienda agricola di famiglia: «Ma ci dà la forza di andare avanti il grande aiuto
che abbiamo ricevuto e che stiamo ancora ricevendo da tanta gente. Grazie, grazie veramente
a tutti per averci salvato le vacche e darci una mano a ricominciare. Senza di loro non ce la
potremmo fare». Circa 300 i capi di bestiame in fuga, poi recuperati da vicini e residenti della
via. Il lavoro, nelle ore successive allo scoppio dell’incendio, è stato incessante: ci sono volute
oltre venti ore per spegnere le fiamme, altre per smassare il materiale ridotto in cenere e
bonificare ciò che è rimasto del capannone agricolo. Oltre ai vigili del fuoco hanno operato sul
posto anche alcuni agricoltori, che hanno raggiunto il piazzale della stalla dei Boldrin con le
loro macchine, per spostare il materiale, a titolo gratuito e volontario. Ieri, all’alba, restavano
ancora da spegnere gli ultimi focolai, mentre il fumo, denso, acre, ha continuato a levarsi dalla
campagna ai confini tra Mirano e Spinea per tutta la giornata. Operazioni che hanno richiesto
un ulteriore surplus di lavoro dopo che già lunedì i vigili del fuoco avevano combattuto ore
contro la furia delle fiamme, alimentate dal gran caldo e dal fieno ammassato nella stalla.
Ancora difficile, in queste condizioni, fare una stima dei danni, che sono comunque ingenti:
alcune centinaia di migliaia di euro, ma i periti potranno mettersi al lavoro solo dopo che i
vigili del fuoco avranno lasciato campo libero. Oltre ai capi di bestiame, il rogo si è portato via
in poche ore un carro miscelatore, due trattori, un silos e l’intera copertura del capannone,
oltre ad attrezzi vari e rotoballe di fieno. La parte retrostante del capannone, adibita a fienile,
è andata completamente distrutta, la stalla invece risulta danneggiata, la copertura e le pareti
deformate o collassate dopo essere rimaste esposte ore a temperature elevatissime. Le cause
dell’incendio, ormai è certo, sono accidentali: i titolari dell’azienda lo hanno praticamente
visto divampare sotto i loro occhi. «Eravamo in tre, stavamo insilando il foraggio per gli
animali», racconta Pierantonio, «dev’essere partita una scintilla dal macchinario e subito c’è
stata una fiammata alta, che poi ha strisciato lungo il tetto del capannone. Abbiamo provato a
spegnerla con gli estintori, ma era già fuori controllo. Ora è dura, durissima». La voglia di
ripartire, però, non manca: in azienda ci si è subito rimboccati le maniche. La sera stessa del
rogo i bovini rimasti senza un tetto sono stati radunati in un recinto provvisorio, realizzato
con reti da cantiere. Una trentina di vacche hanno potuto essere munte subito, le altre sono
state “passate” ieri mattina, utilizzando l’impianto di mungitura risparmiato dalle fiamme. Per
i bovini che non ce l’hanno fatta è rimasta solo la triste, ma necessaria, procedura di
smaltimento delle carcasse, caricate su un camion con una gru e portate via.
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LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 26
IN TANTI SOTTO IL SOLE A DARE UN AIUTO
Arrivano chi a piedi, chi in bicicletta, chi sul trattore. Volontari senza chiamata, venuti a dare
una mano, per aiutare i Boldrin a ripartire subito. Scene viste appena un mese fa nella vicina
Riviera ferita dal tornado e che si ripetono a Mirano dopo un devastante incendio in
un’azienda agricola conosciuta e amata da tutti. In queste ore molti stanno spendendo tempo,
energie e ferie sotto il sole in questa porzione di campagna tra Mirano e Spinea, con guanti da
lavoro e mascherine, per cercare di fare la propria parte. Ci si sente parte del dramma. Vicini
di casa, parenti e famigliari venuti da lontano, ragazzi che chiamano amici: «Ci si aiuta, come fa
la vera gente di campagna», spiega orgoglioso un uomo. «Qui con noi ci sono tanti giovani»,
aggiunge un altro volontario, «ci si sporca le mani, si fa quello che si riesce, non ci sono ordini
o procedure da seguire. Alcuni giovani erano qui ieri a spegnere le fiamme, sono tornati
stamattina (ieri, ndr) a rimettere a posto, instancabili». Alcune donne e ragazze si occupano
dei lavori più leggeri, come la pulizia dalla fuliggine. Offrono bottiglie di acqua e fette di
anguria fresca a volontari e vigili del fuoco al lavoro, preparano loro qualcosa da mangiare. Da
lunedì pomeriggio la cucina dei Boldrin è sempre aperta. Qualcuno dei lavoratori dell’azienda
ammette che così, forse, sarà più facile ricominciare. Il resto lo farà la tempra dei titolari,
allevatori di razza. Anni di duro lavoro il loro, creati in una vita dedicata ai campi e agli
animali, che i Boldrin hanno dovuto difendere prima dal Passante e dagli espropri, poi, come
tutti gli imprenditori agricoli, dalla crisi, dalla concorrenza straniera, dalle quote latte e dai
vincoli europei. Ora anche dalla cattiva sorte. Pronti, tuttavia, a partire di nuovo, come ogni
mattina all’alba, quando le vacche si mettono in fila per una nuova mungitura. Ma, questa
volta, non più soli.
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DAL COMUNE:
DISAGIO FISICO
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FIERA DI SPINEA 2015: LA PIAZZA LUNGO 1 KILOMETRO PRENDE VITA
In foto: volontari della Pro Loco
C’è grande attesa per la fiera di Spinea organizzata dalla Pro Loco in collaborazione con il
Comune dal 3 all’8 settembre. Cosa prevede il programma della Fiera? sarà possibile
ammirare interessanti mostre oppure partecipare agli eventi speciali. Sono previste due
esposizioni che ti trasporteranno nel fascino vintage degli venti, trenta quaranta: la mostra del
collezionismo storico ed il festival del revival vintage arricchito da sfilate e rassegne. Inoltre il
3,4,5 settembre si terrà la 3^edizione di Promosport, dove le associazioni ed i nostri giovani
atleti si esibiranno in spettacolari prove pratiche. Quali sono gli eventi speciali? Non solo
spettacoli musicali e teatrali ma anche appassionanti concerti e gustose serate di
degustazione. Ad esempio, il 4 settembre non perderti “I colori nel piatto” in collaborazione
con “EXPO TO VENICE 2015” oppure passa una serata all’ insegna del divertimento e
dell’ironia con lo spettacolo di cabaret di Luca Klobas del 5 settembre. Se invece vuoi goderti
un intenso concerto di Aldo Tagliapietra, l’appuntamento è per il 6 settembre con il suo
celebration tour. Dopo altri spettacoli ed eventi di ogni tipo, la Fiera si chiuderà martedì 8
settembre con il coinvolgente spettacolo pirotecnico delle 23.30. Organizzati e non mancare.
Per seguire ogni appuntamento, seguici su facebook, twitter e youtube.
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ECOPUNTI FAI DEL BENE ALLA CITTA' E VERRAI PREMIATO
In foto: Stagisti che presso il Comune stanno seguendo progetti innovativi.
Hai già verificato sul sito www.ecopunti.it i tuoi ecosconti? Se sei un volontario iscritto ad una
della associazioni comprese nell’albo Comunale, se fai parte del gruppo Mi Prendo Cura della
mia Città o se il tuo bambino va a scuola usando il Pedibus, la tua città ti premia con gli
ecopunti. Trasforma gli ecopunti in ecosconti e scopri come è comodo fare spese sotto casa
risparmiando. Un grazie a tutti i partner per la collaborazione. Scopri di più sul sito
www.ecopunti.it. Info: 0415071183.
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L’ASSOCIAZIONE CARABINIERI DI SPINEA PER DEI PARCHI PIÙ VIVIBILI
In foto: il Coordinatore Zecchinato con i suoi collaboratori.
L’Associazione Nazionale Carabinieri sezione Spinea, coordinata dal presidente Zecchinato, da
giugno ha ripreso il servizio nelle aree verdi pubbliche con lo scopo di migliorare la vivibilità,
in particolare nella zona del Parco Nuove Gemme e del Villaggio dei Fiori. I volontari si
prestano ad attività di supporto, come la vigilanza generica o fornendo informazioni sul
corretto uso delle aree verdi presso i parchi cittadini, durante le domeniche pomeriggio
(indicativamente dalle ore 16.00 alle 19.00). Questo servizio di volontariato è sempre molto
apprezzato per la cortesia e la gentilezza con cui i volontari sanno rispondere a tutte le
domande e dare utili informazioni sui regolamenti vigenti. Al personale volontario non
vengono riconosciuti compensi o rimborsi ma l'Amministrazione Comunale provvede
all'assicurazione per gli operatori impegnati nelle attività. Il progetto è ricompreso all'interno
di "Mi prendo cura della mia città" e si avvale di una forte collaborazione anche con il
Comando Carabinieri di Spinea guidato da Lamberto Stanchi e la Polizia Locale. Un sentito
ringraziamento a tutti i volontari.
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Rassegna Stampa & News 12 Agosto 2015