RASSEGNA STAMPA & NEWS Per iscriversi basta inviare una mail con oggetto “si rassegna” specificando che si acconsente al trattamento dei propri dati personali esclusivamente per le finalità di comunicazione anche istituzionale della presente Rassegna Stampa [email protected]. Se non vuoi più riceverla scrivi in oggetto “No rassegna”. Segnala eventuali doppi invii, cambi di indirizzo. In relazione al D.Lgs 196/2003 riguardante la "Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali". La informiamo che questa Rassegna Stampa comunale, inviata in CCN (copia nascosta), non contiene pubblicità né promozione di tipo commerciale viene inviata ogni giorno gratuitamente con lo scopo di informare i cittadini su tutto ciò che riguarda il loro comune ed il territorio. Il titolare del trattamento è il Sindaco del comune di Spinea, Silvano Checchin; la responsabile è la dott.ssa Barbara Da Pieve. Al titolare e alla responsabile del trattamento Lei potrà rivolgersi per verificare i dati che la riguardano e farli eventualmente aggiornare, rettificare ed integrare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento, se trattati in violazione di legge (art. 7 del Codice). Desideriamo informarla che il trattamento dei suoi dati personali relativi alla mailinglist sarà effettuato conformemente alle disposizioni di legge, tutelando la sua riservatezza e i suoi diritti di cui all’art. 7 e 13 del D.lgs 196/2003. La presente rassegna stampa è curata da Alfano Rossella e Carusi Pasquale Alessandro. SOMMARIO DAI QUOTIDIANI: CRONACA IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. VIII IL FLOP APRE I PROCESSI NEL PD IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. XVII L’INFERNO INNESCATO DA UNA SCINTILLA IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. XVIII APRE LA BRETELLA DELLE PROTESTE IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. XXIII MIRANESE PRONTA ALLA PROMOZIONE LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 3 DEROGA AL PATTO DI STABILITÀ I SINDACI: VA ESTESA AL 2016 LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 3 SENSINI SCETTICO: VOGLIO LASCIARE IL CONSIGLIO LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 22 IL CALDO PERSISTE E CRESCE L’OZONO LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 26 «UN DISASTRO: È DURA, MA RIPARTIREMO» LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 26 IN TANTI SOTTO IL SOLE A DARE UN AIUTO DAL COMUNE: DISAGIO FISICO FIERA DI SPINEA 2015: LA PIAZZA LUNGO 1 KILOMETRO PRENDE VITA L’ASSOCIAZIONE CARABINIERI DI SPINEA PER DEI PARCHI PIÙ VIVIBILI ECOPUNTI FAI DEL BENE ALLA CITTA' E VERRAI PREMIATO METEO FARMACIA DAI QUOTIDIANI: CRONACA IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. VIII IL FLOP APRE I PROCESSI NEL PD La partita è stata persa a centrocampo. In tutti i sensi. Il centrosinistra esce con le ossa rotte dalle elezioni per il consiglio metropolitano. La conta dei consiglieri eletti recita 11 a 6 per il centrodestra, il che vuol dire doppiati gli avversari. Alla vigilia i numeri erano però altri. La vittoria della lista «fucsia» era data quasi per certa, ma con numeri almeno più contenuti. In fondo era un pò come giocare a rubamazzetto: chi prendeva il Comune di Venezia vinceva anche la partita metropolitana. I voti dei consiglieri comunali veneziani valevano oro nel sistema del «voto ponderato» alla base delle elezioni dei 18 consiglieri della «Grande Venezia», basti pensare che ben 6 consiglieri che oggi siedono a Cà Farsetti, domani siederanno anche a Cà Corner. C'è chi minimizza e dice che i numeri erano quelli e basta (però per strada si sono persi due seggi), ma il Pd è famoso per la sua anima critica, e sono in molti a pensare che per queste elezioni «interne» sia mancata una regia in grado di unire le forze, spiegabile, forse anche con la contemporanea crisi di leadership patita dei vertici provinciali dei democratici dopo la batosta elettorale di Venezia. Si pensi alla gestione degli «ingrati» Giuseppe Casson e Valerio Zoggia. I sindaci di Chioggia e Jesolo sono in sella proprio grazie all'appoggio del Pd, eppure alle elezioni metropolitane si sono presentati nella lista «fucsia» del centrodestra, venendo pure eletti, pescando voti anche tra i consiglieri comunali di Venezia.«Su questa vicenda avevo posto una questione al partito», spiega il consigliere veneziano del Pd Andrea Ferrazzi, eletto anche lui in Consiglio Metropolitano. «Avevo proposto la creazione di una lista unitaria, invece nella discussione interna ha prevalso l'idea di privilegiare la nostra lista territoriale». Una scelta ortodossa che si specchiava bene nei cartelloni elettorali: la lista «fucsia» era lunga il doppio di quella del centrosinistra. Un «tutti sulla stessa barca» che ha premiato il centrodestra. Chi non ha mancato di regia è stata invece la Lega. Il più votato dei consiglieri metropolitani è risultato il sindaco di Fossalta di Piave Massimo Sensini. Anche lui ha ricevuto in dono un voto «pesante» da un consigliere veneziano, verosimilmente dal collega di partito Giovanni Giusto, che ha chiuso senza preferenze. «I problemi ce li avrà il centrodestra, non il Pd - profetizza Ferrazzi - Brugnaro è favorevole alla Città Metropolitana mentre i vari Sensini e Mestriner non lo sono. La discriminante è tra chi vorrà dare al nuovo ente tutti i mezzi e chi no». Nell'attesa di scoprire se Brugnaro saprà tenere testa ai battitori liberi della squadra, a sinistra i dati sull'affluenza nascondono qualche grattacapo. Detto che i piccoli comuni non hanno partecipato con entusiasmo (63% quelli fino a 3mila abitanti, 76% quelli fino a 10mila), la speranza era che consiglieri e sindaci dei comuni di medie dimensioni facessero massa critica, con l'obiettivo di limitare la «valanga fucsia». Pd e centrosinistra ne hanno in mano parecchi in provincia di Venezia: San Donà, Spinea, Mirano, Martellago, Noale, Dolo, Marcon, Salzano e, in teoria, bastava trovare un accordo politico, si sarebbe potuto contare anche su Chioggia e Jesolo. In soldoni, i comuni più popolosi della provincia, esclusa Venezia e Mira, governata però dai 5 Stelle. Conti alla mano, i numeri ci sarebbero stati, almeno per contenere le perdite. Torna al sommario IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. XVII L’INFERNO INNESCATO DA UNA SCINTILLA A scatenare l’inferno è stata una scintilla partita da un trattore, la fiammata ha poi attecchito sul tetto del capannone reso incandescente dalle alte temperature di questi giorni, propagandosi in un baleno su tutta la copertura. Non ci sono dubbi, è di natura accidentale il rogo che lunedì pomeriggio ha divorato la stalla dell’azienda agricola zootecnica "Boldrin", in via Olmo 56, a Mirano, al confine con Spinea, dietro il casello del Passante. I vigili del fuoco hanno dovuto lottare anche tutta la notte e l'intera giornata di ieri per spegnere completamente ogni focolaio. I pompieri torneranno sul posto anche oggi, perché le macerie da smassare sono davvero tantissime. Danni per centinaia di migliaia di euro, 17 mucche morte, una cinquantina di uomini al lavoro per due giorni: basterebbero questi numeri per rendersi conto della portata dello spaventoso incendio. I testimoni raccontano di fiamme altissime e di una nube nera visibile nel raggio di oltre cinque chilometri. Un vigile del fuoco ha accusato un malore per l'eccessivo calore, ma poteva andare peggio. Gli ingegneri dei vigili del fuoco ieri hanno compiuto un nuovo sopralluogo per ricostruire in maniera definitiva la dinamica dei fatti. Con loro anche i carabinieri di Mirano fin da subito sul luogo del disastro. Gli allevatori hanno avuto la prontezza di aprire i cancelli per liberare dalle fiamme circa 300 mucche imbizzarrite, nelle prime ore si parlava di sei animali morti ma ieri il conto è appunto salito a 17. Alcuni bovini sono collassati asfissiati, mentre per altri ustionati è stato necessario l’abbattimento. Per una stima precisa dei danni bisogna attendere qualche giorno, ma la somma è comunque è ingente: nella lista vanno inseriti due trattori, un silos, un costoso macchinario per miscelare il mangime e l'intera copertura di uno dei due capannoni. Senza contare i capi deceduti (gli esperti spiegano che un animale del genere potrebbe valere anche cinquemila euro), gli altri macchinari bruciati e le spese per il grande intervento di smaltimento. Ieri mattina tutte le mucche sono state nuovamente munte all'interno di uno dei capannoni, l'unico agibile, mentre lunedì fino a tarda sera si è lavorato per allestire un recinto esterno. Anche ieri decine di amici, famigliari e vicini di casa si sono rimboccati le maniche dando una mano in ogni modo: la famiglia Boldrin a Mirano è molto conosciuta, e quell'azienda rappresenta i sacrifici di tre generazioni. Torna al sommario IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. XVIII APRE LA BRETELLA DELLE PROTESTE Era pronta da un anno e mezzo e si è fatta attendere un giorno in più. L'apertura della bretella sud, realizzata da Veneto Strade e consegnata al Comune di Spinea qualche settimana fa, era prevista per lunedì. È stato però necessario prendersi ancora qualche ora per verificare la segnaletica e l'apertura al traffico è scattata ufficialmente ieri mattina. Secondo il Comune, la strada, lunga meno di un chilometro, «alleggerirà il traffico spesso sostenuto di via Capitanio collegando via Martiri con la viabilità del centro». Ma la sua storia è contrassegnata da proteste e polemiche. Le prime fin dal suo esordio, quando è stata proposta tra le opere complementari al Passante e un gruppo di cittadini (che la considerava inutile) aveva sfilato per la città chiedendo che il progetto venisse cancellato. E fino a ieri, quando qualche residente ha protestato definendola una strada insicura per la mancanza di passaggi pedonali e ciclabili. «La bretella non è nata come una strada urbana - spiega l'assessore Gianpier Chinellato -. È una strada in mezzo a un campo che collega due quartieri, nata per dare una risposta ai problemi dei residenti di via Capitanio e decongestionare il traffico». La segnaletica e i passaggi pedonali a norma sono stati quindi realizzati ai due estremi, nella zona delle rotonde. «Lungo il resto del percorso - aggiunge Chinellato - non è una strada pedonale e ciclabile. La utilizzavano fino alla settimana scorsa per andare a camminare o a correre ma solo perché era chiusa. Ora è previsto solo il passaggio delle auto e per i pedoni e i ciclisti c'è la precedente viabilità». Con questa strada, che non sarà trafficatissima, il Comune prevede di dimezzare le auto su via Capitanio. «Non si entra più da sud verso nord in via Capitanio ma c'è un percorso alternativo segnalato che dalla rotonda passa per via Pastrengo, via Bruno Mion e via Roma - aggiunge Chinellato -. Il percorso non è completo e per completare il progetto complessivo manca un altro tratto». Torna al sommario IL GAZZETTINO MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. XXIII MIRANESE PRONTA ALLA PROMOZIONE «Ci siamo rinforzati e non ci nascondiamo: dopo un anno di transizione vogliamo tornare protagonisti». Mister Michele Salvagnin ha le idee chiare, la sua Miranese si è radunata ieri e punta a un campionato di vertice. Dopo il sesto posto dello scorso anno, l'obiettivo è tornare in Promozione. La nuova rosa potrà contare su Marco Romano ed Elia Robelli dal Laguna, Carlo Andreolli dal Città di Venezia, Matteo Milan dalla Robeganese e Nicola Bisso dal Mestre. Sono soprattutto gli ultimi due i giocatori chiamati a fare la differenza: «Portano qualità ed esperienza, sono giocatori che hanno vinto campionati e segnato gol pesanti - conferma Salvagnin -. Accanto a loro, contiamo di lanciare alcuni interessanti ragazzi del '96 e del '98». Prima uscita venerdì a Loreggia, poi mercoledì 19 a Favaro e il 22 triangolare con Mira e Spinea a Mira. Con il presidente Marino Toniolo lavorano il team manager Michele Bora e il segretario Matteo Roncato. Nello staff di Salvagnin ci sono il vice Massimo Giacomello, l'allenatore dei portieri Stefano Grava-Vanin e il massaggiatore Marco Sartirana. La juniores sarà affidata a Daniele De Rossi. Di seguito la rosa. Portieri: Andrea Agostini, Denis Patron. Difensori: Marco Barban, Marco Romano, Carlo Andreolli, Alessandro Pistolato, Federico Visentin, Francesco Andreasi e Francesco Martignon. Centrocampisti: Mattia Meloni, Giorgio Gelain, Elia Robelli, Tommaso Bora, Giovanni Fabbri, Simone Cavasin e Jari Cacco. Attaccanti: Matteo Milan, Luca Gallo, Claudio Beccarello, Giovanni Volpato e Nicola Bisso. Torna al sommario LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 3 DEROGA AL PATTO DI STABILITÀ I SINDACI: VA ESTESA AL 2016 «Ci assicurano che il Governo è attento alla situazione del tornado che ha colpito la Riviera e che lo considera alla stregua di un terremoto, ipotizzando anche una deroga che consenta aiuti più ingenti». Un messaggio di speranza ai cittadini arriva da Alberto Polo, il sindaco di Dolo, dopo la riunione pomeridiana insieme ai colleghi sindaci Alvise Maniero (Mira) e Massimo Calzavara (Pianiga) con il commissario per la gestione della calamità Alessandro De Sabbata. «La riunione è stata positiva», conferma Polo «abbiamo trovato un interlocutore attento, preparato e disponibile ad aiutare i Comuni nel difficile compito di dare risposte concrete alle comunità colpite dal disastro». Tornado equiparato al terremoto, si diceva: «Il percorso legislativo da seguire», afferma Polo «sarebbe simile a quello del sisma che ha colpito l’EmiliaRomagna. In questo caso avremmo concrete speranze che i risarcimenti ai privati possano raggiungere il 75 per cento dei danni certificati. Durante la riunione abbiamo posto l’esigenza d un rinvio del pagamento delle tasse comunali per chi ha subìto dei danni, e chiesto chiarimenti in merito all’Iva agevolata da applicare all’acquisto dei materiali». In mattinata i sindaci, insieme al governatore Luca Zaia, hanno accompagnato il capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio nel sopralluogo sulle zone martoriate dal tornado. La visita è iniziata a Cazzago di Pianiga, quindi è proseguita in località Cesare Musatti a Dolo e infine a Mira. Sono state visitate abitazioni, negozi, dimore storiche come Villa Bembo, Villa Musatti, Villa Ducale e Villa Fini oltre ad attività produttive. Durante la visita non sono mancati appelli e anche iniziative polemiche da parte dei cittadini, irritati dal mancato arrivo di fondi statali per i privati e le aziende. «Vogliamo capire dove sono i soldi», le parole di Ennio Caggiano, il portavoce del comitato Pro Riviera, «quando e come saranno divisi e come saranno distribuiti. Chiediamo che venga abolita l’Iva sulle ristrutturazioni, e che siano individuati professionisti che affianchino le persone e le imprese colpite nella gestione della ricostruzione, a retribuirli dev’essere la Regione, senza oneri per i danneggiati». Anche la signora Marina, che ha visto danneggiata l’abitazione della madre in località Musatti, ha chiesto informazioni a Zaia, invitandolo a farsi portavoce dei veneti presso il Governo. E durante la visita a Villa Fini il gruppo Doliwood ha consegnato al governatore leghista una maglietta con l’hashtag “Successognente”, spiegando che l’iniziativa, condivisa con Comunicare Emergenza, ha un duplice scopo: «Anzitutto vuole dimostrare che i veneti colpiti dalla calamità si sono subito rimboccati le maniche, iniziando a lavorare alla ricostruzione come se non fosse successo niente. E poi allude all’atteggiamento dello Stato e della tv pubblica che dopo il tornado si è sono comportati come se in Riviera non fosse successo niente». Il sopralluogo si è poi concluso in municipio a Mira dove i sindaci hanno presentato la stima dei danni (Dolo 51 milioni, Pianiga 11 e Mira 7,5) e hanno espresso il loro disagio e preoccupazione perché finora non c’è stata nessuna risposta relativamente ai fondi previsti per i privati e per le aziende, che rappresentano il 95% del totale. Così, il presidente della conferenza dei sindaci, Silvano Checchin di Spinea, ha sollecitato maggiore sensibilità alle istituzioni: «Siamo abituati a tirarci su le maniche e a fare squadra», ha detto «però chiediamo al Governo di darci la possibilità di utilizzare le nostre risorse e la deroga al Patto di Stabilità nel 2016 per metterle in campo come donazioni». Torna al sommario LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 3 SENSINI SCETTICO: VOGLIO LASCIARE IL CONSIGLIO Il consiglio metropolitano è stato è stato appena eletto, i diciotto membri - sei consiglieri comunali di Venezia, nove sindaci e tre consiglieri comunali rispettivamente di Mirano, Scorzé e Cavarzere - si riuniranno il 31 agosto con il sindaco della Città metropolitana Luigi Brugnaro per preparare lo statuto. Eppure c’è già chi dalla Città Metropolitana si vorrebbe chiamare fuori, come il sindaco leghista di Fossalta di Piave, Massimo Sensini, pur eletto - con il maggior numero di voti - nella lista di maggioranza di centrodestra. «È una possibilità che deve essere prevista nello statuto», spiega Sensini, a capo di un comune di poco meno di 5 mila abitanti, «perché la città metropolitana di Venezia è una struttura amministrativa priva di omogeneità territoriale. I problemi del centro storico di Venezia non solo quelli della terraferma e l’integrazione dei servizi come i trasporti pubblici e la raccolta dei rifiuti rischiano di penalizzare i comuni del Veneto orientale dove la società di trasporto Atvo funziona come si deve. Altrettanto non si può dire di Actv». E’ questo uno dei maggiori ostacoli che dovrà superare la città metropolitana, oltre al timore dei piccoli di essere schiacciati da Venezia. Il sindaco Luigi Brugnaro, in un incontro avuto con i 18 candidati della lista di centrodestra prima del voto di domenica ha rovesciato il punto di vista, spiegando che il nome di Venezia potrebbe essere usato come volano di sviluppo per tutto il territorio e che sarà data la giusta attenzione a tutti i Comuni. Ieri è tornato sull’argomento spiegando che la città metropolitana potrà essere lo strumento, ad esempio, per «dare risposte ai pendolari intervenendo per chiedere un migliore servizio ferroviario», o ancora «per sostenere i comuni della Riviera del Brenta, Pianiga, Dolo e Mira che un mese fa sono stati colpiti dal tornado». È nota inoltre l’intenzione del sindaco di voler allargare l’area metropolitana - in termini di servizi e capacità di attrarre investimenti - almeno alle vicine province di Treviso e Padova. Membro del consiglio metropolitano sarà anche Saverio Centenaro (Forza Italia), che tra gli eletti è tra coloro che vanta la maggiore esperienza politica, arrivato al quinto mandato da consigliere comunale a Venezia. «Aspettiamo di riunirci per confrontarci perché non ha senso oggi parlare di chi vuole uscire dalla Città metropolitana. Le garanzie date ai comuni, anche ai più piccoli, saranno provate dai fatti. E l’integrazione nei servizi di trasporti e rifiuti andrà a beneficio di tutti». «L’importante», aggiunge «è che la Regione stabilisca presto le funzioni, lasciando alla Città metropolitana la competenza sull’urbanistica». Il sindaco di Salzano, Alessandro Quaresimin, è chiamato a rappresentare l’area del Miranese - il comprensorio più popolato del Veneziano e il più affine, con parte della Riviera, all’area urbana di Mestre. «La programmazione urbanistica dovrà rimanere in capo alla Città metropolitana», dice il sindaco di Salzano, «che attraverso l’elaborazione del piano strategico dovrà individuare quali sono gli interventi più importanti per rilanciare l’area metropolitana. Secondo me nello statuto, più che prevedere la possibilità di uscire per i Comuni, dovremmo prevedere la possibilità di allargare i confini. Più grande sarà la città metropolitana e più sarà possibile competere con le altre città europee». Torna al sommario LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 22 IL CALDO PERSISTE E CRESCE L’OZONO Restano le alte temperature e per la prima volta dall’inizio dell’estate peggiora in modo significativo la qualità dell’aria. È stata l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale del Veneto (Arpav) a comunicare al Comune di Venezia che lunedì pomeriggio è avvenuto il superamento della soglia di informazione di 180 micro-grammi per metro cubo valore che indica la media oraria - per l'ozono nelle stazioni di rilevamento della qualità dell'aria della provincia di Venezia. Un’occhiata ai dati delle centraline svela che il 10 agosto è stata registrata un’aria di qualità mediocre in tutto il territorio veneziano: da Spinea al parco Bissuola di Mestre passando per il centro storico (la stazione è a Sacca Fisola) e San Donà di Piave. Stando ai dati registrati ieri dall’Arpav - non ancora validati - la soglia dei 180 microgrammi per metro cubo è stato di nuovo raggiunto alla centralina del parco della Bissuola. Sul fronte del caldo invece anche quella di oggi sarà una giornata in cui il «disagio fisico sarà ancora intenso prevalentemente nelle zone costiere e la qualità dell'aria risulterà scadente», fa sapere la protezione civile di Venezia. La situazione non migliorerà domani e neppure venerdì. Secondo le previsioni dell’Arpav «il disagio fisico e il livello di ozono saranno in aumento e la qualità dell'aria sarà scadente». Secondo le previsioni di 3BMeteo.com oggi nelle regioni del Nord Italia «sole e caldo in aumento grazie al rinforzo dell'alta pressione africana, con al più qualche addensamento pomeridiano sui rilievi. Temperature in rialzo, massime tra 31 e 35. Al Centro prevalenza del bel tempo ovunque ma con qualche temporale di calore sulla dorsale abruzzese. Temperature in ripresa, massime comprese tra 29 e 34. A Venezia sono previsti 35 gradi sia oggi che domani, 34 venerdì e 32 sabato. Torna al sommario LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 26 «UN DISASTRO: È DURA, MA RIPARTIREMO» Squadre di vigili del fuoco al lavoro anche ieri per spegnere il rogo che ha devastato l’azienda agricola Boldrin di via Olmo. Per tutta la notte i pompieri hanno fatto la spola tra Mira e Mestre e la stalla dove lunedì pomeriggio è divampato il furioso incendio che ha provocato danni ingenti e la morte di alcuni animali. Il bilancio aggiornato parla di 17 vacche morte, altre sono rimaste ferite o intossicate e potrebbero non farcela a sopravvivere. Poteva essere un’ecatombe e i Boldrin possono pensare di ripartire proprio dal loro allevamento, grazie alla prontezza di riflessi degli addetti e della gente del posto che ha permesso alle vacche di uscire prima che all’interno della stalla si scatenasse l’inferno. «È un disastro», afferma quasi in lacrime e stremato dal lavoro di una notte, Renato Boldrin, oggi titolare insieme al fratello Pierantonio dell’azienda agricola di famiglia: «Ma ci dà la forza di andare avanti il grande aiuto che abbiamo ricevuto e che stiamo ancora ricevendo da tanta gente. Grazie, grazie veramente a tutti per averci salvato le vacche e darci una mano a ricominciare. Senza di loro non ce la potremmo fare». Circa 300 i capi di bestiame in fuga, poi recuperati da vicini e residenti della via. Il lavoro, nelle ore successive allo scoppio dell’incendio, è stato incessante: ci sono volute oltre venti ore per spegnere le fiamme, altre per smassare il materiale ridotto in cenere e bonificare ciò che è rimasto del capannone agricolo. Oltre ai vigili del fuoco hanno operato sul posto anche alcuni agricoltori, che hanno raggiunto il piazzale della stalla dei Boldrin con le loro macchine, per spostare il materiale, a titolo gratuito e volontario. Ieri, all’alba, restavano ancora da spegnere gli ultimi focolai, mentre il fumo, denso, acre, ha continuato a levarsi dalla campagna ai confini tra Mirano e Spinea per tutta la giornata. Operazioni che hanno richiesto un ulteriore surplus di lavoro dopo che già lunedì i vigili del fuoco avevano combattuto ore contro la furia delle fiamme, alimentate dal gran caldo e dal fieno ammassato nella stalla. Ancora difficile, in queste condizioni, fare una stima dei danni, che sono comunque ingenti: alcune centinaia di migliaia di euro, ma i periti potranno mettersi al lavoro solo dopo che i vigili del fuoco avranno lasciato campo libero. Oltre ai capi di bestiame, il rogo si è portato via in poche ore un carro miscelatore, due trattori, un silos e l’intera copertura del capannone, oltre ad attrezzi vari e rotoballe di fieno. La parte retrostante del capannone, adibita a fienile, è andata completamente distrutta, la stalla invece risulta danneggiata, la copertura e le pareti deformate o collassate dopo essere rimaste esposte ore a temperature elevatissime. Le cause dell’incendio, ormai è certo, sono accidentali: i titolari dell’azienda lo hanno praticamente visto divampare sotto i loro occhi. «Eravamo in tre, stavamo insilando il foraggio per gli animali», racconta Pierantonio, «dev’essere partita una scintilla dal macchinario e subito c’è stata una fiammata alta, che poi ha strisciato lungo il tetto del capannone. Abbiamo provato a spegnerla con gli estintori, ma era già fuori controllo. Ora è dura, durissima». La voglia di ripartire, però, non manca: in azienda ci si è subito rimboccati le maniche. La sera stessa del rogo i bovini rimasti senza un tetto sono stati radunati in un recinto provvisorio, realizzato con reti da cantiere. Una trentina di vacche hanno potuto essere munte subito, le altre sono state “passate” ieri mattina, utilizzando l’impianto di mungitura risparmiato dalle fiamme. Per i bovini che non ce l’hanno fatta è rimasta solo la triste, ma necessaria, procedura di smaltimento delle carcasse, caricate su un camion con una gru e portate via. Torna al sommario LA NUOVA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO PAG. 26 IN TANTI SOTTO IL SOLE A DARE UN AIUTO Arrivano chi a piedi, chi in bicicletta, chi sul trattore. Volontari senza chiamata, venuti a dare una mano, per aiutare i Boldrin a ripartire subito. Scene viste appena un mese fa nella vicina Riviera ferita dal tornado e che si ripetono a Mirano dopo un devastante incendio in un’azienda agricola conosciuta e amata da tutti. In queste ore molti stanno spendendo tempo, energie e ferie sotto il sole in questa porzione di campagna tra Mirano e Spinea, con guanti da lavoro e mascherine, per cercare di fare la propria parte. Ci si sente parte del dramma. Vicini di casa, parenti e famigliari venuti da lontano, ragazzi che chiamano amici: «Ci si aiuta, come fa la vera gente di campagna», spiega orgoglioso un uomo. «Qui con noi ci sono tanti giovani», aggiunge un altro volontario, «ci si sporca le mani, si fa quello che si riesce, non ci sono ordini o procedure da seguire. Alcuni giovani erano qui ieri a spegnere le fiamme, sono tornati stamattina (ieri, ndr) a rimettere a posto, instancabili». Alcune donne e ragazze si occupano dei lavori più leggeri, come la pulizia dalla fuliggine. Offrono bottiglie di acqua e fette di anguria fresca a volontari e vigili del fuoco al lavoro, preparano loro qualcosa da mangiare. Da lunedì pomeriggio la cucina dei Boldrin è sempre aperta. Qualcuno dei lavoratori dell’azienda ammette che così, forse, sarà più facile ricominciare. Il resto lo farà la tempra dei titolari, allevatori di razza. Anni di duro lavoro il loro, creati in una vita dedicata ai campi e agli animali, che i Boldrin hanno dovuto difendere prima dal Passante e dagli espropri, poi, come tutti gli imprenditori agricoli, dalla crisi, dalla concorrenza straniera, dalle quote latte e dai vincoli europei. Ora anche dalla cattiva sorte. Pronti, tuttavia, a partire di nuovo, come ogni mattina all’alba, quando le vacche si mettono in fila per una nuova mungitura. Ma, questa volta, non più soli. Torna al sommario DAL COMUNE: DISAGIO FISICO Torna al sommario FIERA DI SPINEA 2015: LA PIAZZA LUNGO 1 KILOMETRO PRENDE VITA In foto: volontari della Pro Loco C’è grande attesa per la fiera di Spinea organizzata dalla Pro Loco in collaborazione con il Comune dal 3 all’8 settembre. Cosa prevede il programma della Fiera? sarà possibile ammirare interessanti mostre oppure partecipare agli eventi speciali. Sono previste due esposizioni che ti trasporteranno nel fascino vintage degli venti, trenta quaranta: la mostra del collezionismo storico ed il festival del revival vintage arricchito da sfilate e rassegne. Inoltre il 3,4,5 settembre si terrà la 3^edizione di Promosport, dove le associazioni ed i nostri giovani atleti si esibiranno in spettacolari prove pratiche. Quali sono gli eventi speciali? Non solo spettacoli musicali e teatrali ma anche appassionanti concerti e gustose serate di degustazione. Ad esempio, il 4 settembre non perderti “I colori nel piatto” in collaborazione con “EXPO TO VENICE 2015” oppure passa una serata all’ insegna del divertimento e dell’ironia con lo spettacolo di cabaret di Luca Klobas del 5 settembre. Se invece vuoi goderti un intenso concerto di Aldo Tagliapietra, l’appuntamento è per il 6 settembre con il suo celebration tour. Dopo altri spettacoli ed eventi di ogni tipo, la Fiera si chiuderà martedì 8 settembre con il coinvolgente spettacolo pirotecnico delle 23.30. Organizzati e non mancare. Per seguire ogni appuntamento, seguici su facebook, twitter e youtube. Torna al sommario ECOPUNTI FAI DEL BENE ALLA CITTA' E VERRAI PREMIATO In foto: Stagisti che presso il Comune stanno seguendo progetti innovativi. Hai già verificato sul sito www.ecopunti.it i tuoi ecosconti? Se sei un volontario iscritto ad una della associazioni comprese nell’albo Comunale, se fai parte del gruppo Mi Prendo Cura della mia Città o se il tuo bambino va a scuola usando il Pedibus, la tua città ti premia con gli ecopunti. Trasforma gli ecopunti in ecosconti e scopri come è comodo fare spese sotto casa risparmiando. Un grazie a tutti i partner per la collaborazione. Scopri di più sul sito www.ecopunti.it. Info: 0415071183. Torna al sommario L’ASSOCIAZIONE CARABINIERI DI SPINEA PER DEI PARCHI PIÙ VIVIBILI In foto: il Coordinatore Zecchinato con i suoi collaboratori. L’Associazione Nazionale Carabinieri sezione Spinea, coordinata dal presidente Zecchinato, da giugno ha ripreso il servizio nelle aree verdi pubbliche con lo scopo di migliorare la vivibilità, in particolare nella zona del Parco Nuove Gemme e del Villaggio dei Fiori. I volontari si prestano ad attività di supporto, come la vigilanza generica o fornendo informazioni sul corretto uso delle aree verdi presso i parchi cittadini, durante le domeniche pomeriggio (indicativamente dalle ore 16.00 alle 19.00). Questo servizio di volontariato è sempre molto apprezzato per la cortesia e la gentilezza con cui i volontari sanno rispondere a tutte le domande e dare utili informazioni sui regolamenti vigenti. Al personale volontario non vengono riconosciuti compensi o rimborsi ma l'Amministrazione Comunale provvede all'assicurazione per gli operatori impegnati nelle attività. Il progetto è ricompreso all'interno di "Mi prendo cura della mia città" e si avvale di una forte collaborazione anche con il Comando Carabinieri di Spinea guidato da Lamberto Stanchi e la Polizia Locale. Un sentito ringraziamento a tutti i volontari. Torna al sommario METEO OGGI Torna al sommario DOMANI Torna al sommario FARMACIE Torna al sommario