Medicina Popolare 1. Situazione sanitaria 2. I problemi dell’artigiano curatore 3. Comportamento di un artigiano curatore 4. Come si arriva a diventare un bravo artigiano curatore 5. Cos' è la medicina popolare 6. Delimitazione di Medicina popolare medioeuropea 7. Esempi di temi naturopatici 8. Esempi di corsi naturopatici LR MmP 1.2 © P.Forster & B. Buser 01/03 1 1) Situazione sanitaria 1. Rimanere sani un valore primordiale 2. Affare di lucro in una cultura economica 3. Socialmente gestito da una sanitocrazia monopolizzante 4. A dipendenza di: Valori degli operatori sanitari Premi delle casse malati Ideologie politiche 5. Disagio dell' anonimità e depersonalizzazione nell'apparato sanitario per mancanza di tempo (per ragioni economiche) 6. LR MmP 1.2 Paura del dolore e della morte in solitudine. © P.Forster & B. Buser 01/03 2 2) I problemi dell'artigiano curatore LR MmP 1.2 1. “C’è un’invasione di missionari, politici, poliziotti, scienziati, benevolenti, illuminati, mistici, guri, dietisti, preventisti, salutisti, professori, santoni, docenti del bene e del male, ideologi, sacerdoti, fanatici, paranoici, maniacali, burocrati, pettegoli della nazione (giornalisti), terapisti di "metodo" e altri megalomani in un mestiere semplice e umile come l'artigianato medico.” Guai a chi si lascia coinvolgere in queste risse invece di curare! 2. La convinzione tipica della civiltà odierna che tutto sia dovuto (dalla vita fino al burro sulla michetta) e che la cassa malati debba pagarlo senza aumentare i propri premi. Fallisce chi non si rende conto che solo coloro che hanno veramente bisogno e i parassiti vivono sulla solidarietà degli altri. 3. Il monopolio sanitocratico con tutti i suoi alleati che stabilisce chi può approfittare della torta di ca. 45’000 Mio. di franchi svizzeri (45 miliardi) annui. È perso come curatore chi non si tiene fuori da questa compagnia. © P.Forster & B. Buser 01/03 3 3) Comportamento di un artigiano curatore 1. 2. 3. 4. 5. LR MmP 1.2 Essere al servizio di tutte le persone che chiedono sollievo nella loro malattia. Voler aiutare è un approccio antiterapeutico (cliente scemo, terapista onnipotente). Non dipendere da simpatia, stima,… Si curerebbe anche Hitler, se lo chiedesse. Valutare la situazione, chiedersi cosa si riesce a combinare con buona probabilità. Né sopra- né sottovalutarsi. Valutare l'esito e controllarlo più tardi (migliora con gli anni la valutazione). Proporre al cliente esiti, costi e tempi preventivati e dargli il tempo di riflettere e di decidere se impegnarsi in una collaborazione terapeutica. Una volta deciso, siano chiari i patti da ambedue le parti. Fare seriamente il lavoro: resoconti, correggere il tiro. Comunicare al cliente. Chiedere il compenso pattuito dopo ogni trattamento di tasca del cliente. Con questo criterio egli sarà molto bravo (senza bigotteria e parassitismo) a decidere se il santo vale la candela. Terminare l'opera. Comunicare quando è raggiunto (o non raggiungibile) l'esito pattuito. Sta poi al cliente, se vuole proseguire, smettere o cercarsi un'altra strada. Consigliarlo in buona fede. © P.Forster & B. Buser 01/03 4 4) Come si arriva a diventare un bravo artigiano curatore 1. 2. 3. 4. LR MmP 1.2 Si fa un tirocinio Imparando diligentemente le modeste manipolazioni del mestiere finché sono automatiche. E si tenta di capirne il senso (studio basilare). Si lavora come garzone Eseguendo i lavori più facili autonomamente e combinando le manipolazioni basilari. Si tenta di capire come funziona veramente (studio del mestiere). Si diventa mastro Lavorando su ciò che capita, tentando di raggiungere dimestichezza nel trovare soluzioni anche per lavori insoliti, nuovi, difficili. Si seguono nuovi apprendisti, e si prepara per mettersi in proprio (studio dell’imprenditore). Ci si mette in proprio Si crea un mercato di clienti e le strutture e infrastrutture per aprire un proprio laboratorio. Si eseguono tutti i lavori, dai più umili ai più difficili. Con il successo e volendolo si può impiegare apprendisti, garzoni o semplicemente collaboratori per lavori specifici. © P.Forster & B. Buser 01/03 5 5) Cos'è allora la “medicina popolare”? Ippocrate disse che gli strumenti del medico (e allora si trattava di medicina popolare) sarebbero le mani, la parola e il rimedio. E intendeva tutti e tre e poneva l'accento sul saper fare, perché ai suoi tempi “sapere” era saper fare e il nostro “sapere” era ritenuto “aria calda movimentata”. 1. Usare le mani per lavorare sul corpo umano, usando diverse tecniche e metodi di un ricco repertorio di saggezza popolare, oramai quasi sparite e “sostituite” di tecniche che hanno tanto da fare con le superstizioni e poco con la biologia. Fanno parte di questo anche l'applicazione di sostanze come l'acqua, le coppette e innumerevoli altri “strumenti”. Oggi si sono specializzati chirurghi e fisioterapisti in questo campo. 2. Usare la parola per tenere un discorso sensato e centrato con il cliente e per saperlo consigliare in quello che chiede. Non agendo come sacerdote, ma come persona civile con cognizione di causa di tanti problemi psichici, relazionali e sociali, nati dal contrasto tra esigenze biologiche e pretese culturali. Oggi si sono specializzati psicoterapisti e psichiatri in questo campo. 3. Usare dei rimedi e prepararli razionalmente. Si può trattare di nutrienti, di rimedi fitoterapici o altre sostanze. Oggi si sono specializzati case farmaceutiche, farmacisti e medici di ogni genere in questo campo. 4. Per dare sollievo ai danni e ai malanni umani con tutti i mezzi disponibili e gestibili in una cucina (Pop medicine, evidence based, razionale), Per me, se non sapessi usare con la stessa dimestichezza tutti e tre gli strumenti, mi sentirei come un falegname che sa usare l'ascia ma non la pialla, il martello e lo scalpello. Lo stesso vale per il discorso strumentale. Se volete diventare medici popolari sarà opportuno istruirvi con tutti e tre i gruppi di strumenti. LR MmP 1.2 © P.Forster & B. Buser 01/03 6 6.1) Delimitazione di Medicina popolare medioeuropea La medicina popolare medioeuropea è in gran parte “medicina naturopatica”. Si distingue dalla "naturopatia" nel senso che non coinvolge: – Medicina antroposofica: l'antroposofia coinvolge una parte “spirituale” che è estranea ai concetti mentali della maggior parte della nostra popolazione. – Medicina omeopatica: l'omeopatia si basa su una “tecnica” estranea alla medicina accademica nel senso che non coinvolge concetti di anatomia e fisiologia occidentale e quindi neanche patologie in tale senso. Diventa quindi impossibile amalgamare concetti omeopatici con concetti basati su medicine occidentali “allopatiche”. – Medicine orientali: le medicine orientali si basano su altri concetti anatomici, fisiologici e patologici. Diventa quindi impossibile amalgamare concetti di medicina orientale con concetti basati su medicina occidentale. – Terapie “alternative”: per la medicina popolare, il concetto dell'alternativo (differente, diverso) è irrilevante. Si serve anche di tecniche e metodi “alternativi” quando sono efficaci e razionali, ma anche di altri. In più tantissime “terapie alternative” non sono terapie nel senso della medicina popolare, perché trattano i sani e non gli ammalati. Farebbero bene a cambiare nome! – Terapie “salutistiche”: come medicina, anche la medicina popolare tratta malattie e disturbi. Non entrano quindi in discorso delle ipotesi del “vivere sani”, perché non è compito del terapista (e antiterapeutico) di snervare il suo cliente con consigli non chiesti sul come vivere la sua vita. Questo è il mestiere di preventisti, docenti, sacerdoti, santoni, … Trattare i sani poi non è “terapia”. Farebbero bene a cambiare nome! Questo non è rivolto contro i salutisti. Ognuno può esserlo pacificamente. Ma di vendere un'ideologia come “terapia” è sleale. – Terapie “spirituali”: vale quello detto delle “Terapie salutistiche”. Questo non è rivolto contro gli spirituali, religiosi, illuminati, … Ognuno può esserlo pacificamente. Ma di vendere un'ideologia come "terapia" è sleale. LR MmP 1.2 © P.Forster & B. Buser 01/03 7 6.2) Delimitazione di Medicina popolare medioeuropea La medicina popolare ha invece un nesso molto stretto con la medicina accademica occidentale nel senso che: – si serve esclusivamente di concetti anatomici, fisiologici e patologici di cultura occidentale. – Inoltre si limita a trattare malattie e disturbi evidenti e non “cura i sani”, annoiati, ipocondriaci, ecc. – Approfitta della della medicina accademica in quanto si serve di lei (diagnosticamente) per far fare esami di laboratorio e strumentali costosi. – Si distingue terapeuticamente in quanto usa propri metodi spesso “alternativi” e tecniche modeste “fai da te”. – Non si lascia dettare legge dalla sanitocrazia né si allea con essa. – Si allea invece con il cliente e risolve le cose con lui autonomamente, perché ritiene se stesso e il cliente come adulti e vaccinati e non bisognosi di tutela istituzionale. – Adatta servizi, costi e tempi alle possibilità del cliente. LR MmP 1.2 © P.Forster & B. Buser 01/03 8 7) Esempi: Temi di medicina popolare e di naturopatia Si noti che certi temi sono “antichi”, altri “moderni”, certi si riferiscono a metodi o tecniche specifiche, altri sono invece più di cognizione artigianale che terapeutica e così via. MN 1 Studio; strumenti didattici 1.1 Consigli sullo studio, testi usati 1.2 Modelli e rappresentazione di sistemi MN 2 Contesto sociale naturopatico 2.1 Leggi e istituzioni 2.2 Associazioni professionali 2.3 Morale ed etica professionale MN 3 Materia professionale 3.1 Igiene nell’ambito lavorativo 3.2 Tecniche lavorative 3.3 Anamnesi e documentazione 3.4 Nozioni imprenditoriali MN 4 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6 4.7 4.8 4.10 4.11 Metodi terapeutici alternativi Fitoterapia, stesura di ricette Regolazione biofisica (energetica, informatica) Omeopatia Elementi di terapie manuali Psicosomatica Elementi di medicina cinese Regolazione basale (interstiziale) Elementi di neuralterapia Terapie respiratorie Terapie devianti LR MmP 1.2 © P.Forster & B. Buser 01/03 9 8) Esempi: Corsi di medicina popolare e di naturopatia Si noti che certi temi sono nozionistici, perché richiedono una formazione approfondita e lunga, mentre altri sono più accessibili con una breve introduzione teorica / operativa e vanno poi imparate facendoli (learning by doing). Ce ne sono innumerevoli di qualità molto variabile. LR MmP 1.2 © P.Forster & B. Buser 01/03 10