COLLEZIONARE le opere di EMILIO SALGARI
www.segnideltempo.it
Un poco di storia ….
Emilio Salgari
Fece viaggiare gratis i ragazzi per il mondo
Emilio Salgari morì disperato e in miseria uccidendosi in fondo ad un burrone come gli stoici samurai
giapponesi: le ombre dei suoi eroi gli resero gli estremi onori.
Un giorno di fine aprile del 1911.
E’ l’ora del crepuscolo, e le ombre del bosco
Rey in Valle San Martino, a pochi chilometri
da Torino, si allungano e dolcemente si
distendono fra i tronchi muschiati. Una
donna sta raccogliendo legna, ne ha fatto
un piccolo fascio, sta per rialzarsi e tornare
a casa quand’ecco, sull’erba di un burrone,
scorge qualcosa che ha una forma di un
corpo umano. Si avvicina, le sembra che
quella forma sia immota, ha un sospiro, si
avvicina ancor di più, scruta, vede, emette
un urlo …
Il cadavere di un uomo sui cinquant’anni
giace a un passo da lei, il sangue s’è
raggrumato già sul collo, sul ventre, che
appaiono squarciati, violacei. La donna –
certa Luigia Quirico - fugge terrorizzata,
chiama, gente, occorrono alcuni contadini,
poi i carabinieri del più prossimo comando, il
giudice istruttore.
Un delitto? Un suicidio? Si pone il pur solito
eppur tragico dilemma, subito sciolto dalla
ricevuta di una raccomandata diretta
all’Editore Bemporad a Firenze, che il morto
teneva nella tasca interna della giacca. I
presenti leggono il nome del mittente, si
guardano sbigottiti: è Emilio Salgari, lo
scrittore più popolare di Torino, da tutti
conosciuto e circondato da simpatie vaste e
profonde. Sul principio su stentò a credere in una realtà così orrenda, in una fine così assolutamente,
ingiustificabile, e per questo si affacciarono dei dubbi sulla vera identificazione che quella ricevuta
denunciava. Ma i dubbi caddero quando, rimosso il cadavere, furono avvertiti i figli dello scrittore. L’uomo
che la Quirino aveva per prima scorto nel burrone, raggomitolato fra l’erba, nel sangue, era proprio Emilio
Salgari, il romanziere che aveva acceso con le sue pagine nell’animo dei ragazzi desideri di avventura,
slanci alle più belle e rischiose imprese !
S’era ucciso recidendosi la gola e squarciandosi il ventre con un rasoio. Aveva fatto karakiri come un
samuray. Aveva voluto morire stoicamente come morirono tanti suoi personaggi !
Prima di avviarsi al bosco Rey aveva lasciato due lettere. La prima spiegava i motivi del suo gesto, motivi
che riassumono un lungo dramma familiare alla cui origine è l’egoismo più abietto e l’ingratitudine più cinica
da parte di chi aveva il dovere di essere invece più che generoso verso il disgraziato scrittore.
<< Vinto da dispiaceri d’ogni sorta – scrive Emilio Salgari pochi istanti prima di morire – ridotto alla miseria
malgrado l’enorme mole di lavoro, con la moglie pazza all’ospedale, alla quale non posso pagare la
pensione, mi sopprimo. Conto milioni di ammiratori in ogni parte d’Europa ed anche nell’America. Li prego,
signori direttori, di aprire una sottoscrizione per togliere dalla miseria i miei quattro figli e poter passare la
pensione a mia moglie finchè rimarrà in ospedale. Con il mio nome dovevo attendermi altra fortuna. Cero
che loro, signori direttori non mancheranno di aiutare i miei disgraziati figli e mia moglie, coi più sentiti
ringraziamenti, de.mo Cav. Emilio Salgari >>.
1
COLLEZIONARE le opere di EMILIO SALGARI
www.segnideltempo.it
E’ un lamento e un rimprovero che, nella semplicità dell’espressione, formano un terribile atto di accusa per
coloro che lo sfruttarono ignobilmente. Il lamento, nella seconda lettera, ha un tono desolato. << Sono ormai
un vinto ! – confessa ai figli – La malattia di vostra madre mi ha spezzato il cuore e tutte le energie. Io spero
che i milioni di ammiratori che per tanti anni ho divertito e istruito provvederanno a voi. Non vi lascio che 150
lire, più un credito di 600 lire che incasserete dalla signora … Vi accludo il suo indirizzo . Mantenetevi buoni
ed onesti e pensate, appena potrete ad aiutare vostra madre. Vi bacia tutti con il cuore sanguinante il vostro
disgraziato padre E. S. >>. La lettera ha un poscritto che rivela la ferma estrema determinazione dello
sventurato. << Vado a morire nella Valle di San Martino, presso il luogo ove, quando abitavamo in Guastalla,
andavamo a far colazione. Si troverà il mio cadavere in uno dei burroncelli che voi conoscete perché
andavamo a raccogliervi fiori >>.
Aveva scritto 105 romanzi che si vendevano in tutta Europa, aveva arricchito gli editori, uno dei quali a pochi
giorni dal tragico rinvenimento intascava una assicurazione di 50 mila lire (cinquantamila lire del 1911) fatta
sul nome del popolarissimo romanziere, e non dava nemmeno un centesimo ai poveri figli.
Che cosa gli aveva reso quella immane fatica ?
All’interrogativo rispondono i seguenti dati
riguardanti i rapporti di Salgari con gli editori.
L’esordio come romanziere era avvenuto a Verona
dove nacque nell’agosto del 1862. Aveva finito << I
misteri della Jungla nera >> e col fascio delle
cartelle sotto il braccio si recò nella redazione del
quotidiano << La Nuova Arena>> per sottoporre il
romanzo al giudizio del direttore Ruggero Giannelli,
suo caro amico. Questi dopo qualche giorno ,
facendone grandi elogi, gli disse che l’avrebbe
pubblicato in appendice sul suo giornale, ma
aggiunse che non avrebbe potuto compensarlo che
con la sua riconoscenza. Salgari acconsenti lo
stesso, e quando apparve la prima puntata il
Giannelli gli invio una torta sulla quale aveva fatto
disegnare una bella tigre a ricorso delle gesta
narrate nel libro.
Il romanzo modificato e migliorato, venne poi offerto
all’editore Donath di Genova il quale, per la cessione
in assoluto, diede all’autore 250 lire realizzando
dalla pubblicazione grossi benefici poiché del volme
si vendettero circa 1 milione di copie. I 34 successivi
romanzi furono ceduti per 300 lire ciascuno al
Donath, al Voghera, al Paravia, allo Speirani, Bietti, Bemporad i quali gli avevano fatto firmare un contratto
per tre volumi all’anno corrispondendogli complessivamente 900 lire, e cioè 75 lire mensili. Un così generoso
trattamento durò fino al 1900: in seguito il Donath aumentò la cifra che raggiunse, sempre per tre romanzi
all’anno, le 4000 lire a condizione però che dirigesse anche un giornale di viaggi. L’editore Bemporad di
Firenze lo indusse a rompere il contratto col Donath e pagò la penale di 6000 lire che però vennero
trattenute sul compenso di 8000 lire annue pattuito fino al 1912. Complessivamente, dunque, in 25 anni di
massacrante lavoro Emilio Salgari no percepì che 87 mila lire.
Inutile dire che tali compensi furono sempre inadeguati alle più modeste esigenze di una famiglia composta
dal marito, la moglie e quattro figli ai quali aveva imposto i nomi dei suoi eroi: Nadir, Romero, Omar, e
Fatima. Era perciò costretto a scrivere, a scrivere, attingendo alla sua inesauribile fantasia logorandosi
fisicamente nella stesura di tante trame, fitte di innumerevoli personaggi, balenanti di lontani fulgori. Un
lavoro accanito che lo impegnava giorno e notte, su un tavolo traballante da cui traeva ironiche immagini
marinaresche: <<Il romanzo beccheggia, ha urtato contro uno scoglio e a momenti naufragava ..>> E
sorrideva ai figli raccolti intorno a lui nella cameretta che egli naturalmente, assomigliava a un quadrato di
poppa. E fumava, come Yanez, decine e decine di sigarette.
Amava il mare perché egli nei primi anni della giovinezza aveva navigato come capitano di lungo corso
spingendosi fino alle Americhe, fino alle Indie. Una breve esperienza, ma quanto ricca di emozioni, di
insegnamenti , di suggestioni ! Il mare, gli uomini e le gesta del mare, le tempeste, ispirarono le più
avvincenti pagine dei suoi numerosissimi romanzi, gli suggerivano gesta che evocavano avventure sul mare,
collere del mare.
2
COLLEZIONARE le opere di EMILIO SALGARI
www.segnideltempo.it
Terminata la breve esperienza marinaresca, tornò in Italia comincio a scrivere, pubblicò il suo primo
romanzo sul giornale veronese e avendone ricevuto – come avevamo detto – solo elogi e riconoscenza.
Salgari non aveva amici, non frequentava circoli o caffè, non entrò mai in una biblioteca, e tuttavia riusciva
ad essere preciso nelle citazione di usi e
costumi, flora, fauna dei diversi paesi in
qui ambientava le vicende narrate nei
suoi libri.
Unico suo svago era il gioco del pallone
toscano che si svolgeva allo Sferisterio di
Borgo Vanchiglia . Lo scrittore che vi
prendeva parte insieme a De Amicis suo
abituale compagno di gioco, puntava ma
perdeva sempre, con grande suo
rammarico, poiché si sa quanto grama
fosse la sua borsa e quanto le
preoccupazione domestiche. Oltre
quell’innocente passatempo, egli non si
concedeva che lunghe passeggiate con i
figli.
Un quadro spaventoso gli si era profilato
davanti agli occhi stanchi e annebbiati,: la
moglie fuor di senno, perduta di là da una
invalicabile barriera,; lui chiuso in
camera, cieco, con la penna che non può
più scrivere; i suoi quattro bambini gli
fanno corona e piangono chiedono un po di pane, che egli non può dare.
E’ incredibile che ciò possa accadere; eppure sente che accadrà. Inesorabilmente ! Il destino è più forte
della volontà.
Ma egli si ribella, non ne accetta l’umiliante condanna … è un giorno di fine aprile del 1911 Salgari ha
deciso … lascia due lettere e si avvia e ai figli che vogliono accompagnarlo dice che non si può, dice che
deve andar solo …
Morirà, come diranno i referti medici, dopo una lunga atroce agonia. E quando il figlio Oma, in una giornata
d’inverno tornerà nel bosco dove è morto il padre, scorgerà laggiù nel burrone una bianca croce: due rami
coperti di neve staccatisi da un albero sembrano essere l’omaggio ad un uomo che non ebbe amici tra gli
uomini.
3
COLLEZIONARE le opere di EMILIO SALGARI
www.segnideltempo.it
Quanto ha fatto Emilio Salgari
Il ciclo dei "Pirati della Malesia"
1. I Misteri della Jungla Nera (1895)
2. Le Tigri di Mompracem (1900)
3. I Pirati della Malesia (1896)
4. Le due Tigri (1904)
5. Il Re del Mare (1906)
6. Alla conquista di un impero (1907)
7. Sandokan alla riscossa (1907)
8. La riconquista del Mompracem (1908)
9. Il Bramino dell'Assam (1911)
10. La caduta di un impero (1911)
11. La rivincita di Yanez (1913)
Il ciclo dei "Pirati delle Antille"
12. Il Corsaro Nero (1898)
13. La Regina dei Caraibi (1901)
14. Jolanda, la figlia del Corsaro Nero (1905)
15. Il figlio del Corsaro Rosso (1908)
16. Gli ultimi filibustieri (1908)
Il ciclo dei "Corsari delle Bermude"
17. I corsari delle Bermude (1909)
18. La crociera della Tuonante (1910)
19. Straordinarie avventure di Testa di Pietra (1915)
Il ciclo delle "Avventure nel Far-West"
20. Sulle frontiere del Far-West (1908)
21. La Scotennatrice (1909)
22. Le Selve Ardenti (1910)
"Cicli Minori": Capitan Tempesta
23. Capitan Tempesta (1905)
24. Il Leone di Damasco (1910)
"Cicli Minori": Il Fiore delle Perle
25. Le stragi delle Filippine (1897)
26. Il Fiore delle Perle (1901)
"Cicli Minori": I figli dell'aria
27. I Figli dell'Aria (1904)
28. Il Re dell'Aria (1907)
"Cicli Minori": I due marinai
29. Il Tesoro del Presidente del Paraguay (1894)
30. Il Continente Misterioso (1894)
4
COLLEZIONARE le opere di EMILIO SALGARI
www.segnideltempo.it
Romanzi Singoli
31. La favorita del Mahdi (1887)
32. Duemila Leghe sotto l'America (1888 - altro tit: Il Tesoro Misterioso)
33. La scimitarra di Budda (1892)
34. I Pescatori di Balene (1894)
35. Le Novelle Marinaresche di Mastro Catrame (1894 - altro tit: Il Vascello Maledetto)
36. Un dramma nell'Oceano Pacifico (1895)
37. Il Re della Montagna (1895)
38. I Naufraghi del Poplador (1895)
39. Al Polo Australe in velocipede (1895)
40. Nel Paese dei Ghiacci (1896)
41. I drammi della schiavitù (1896)
42. Il Re della Prateria (1896)
43. Attraverso l'Atlantico in Pallone (1896)
44. I naufragatori dell'Oregon (1896)
45. I Robinson Italiani (1896)
46. I Pescatori di Trepang (1896)
47. Il Capitano della Djumna (1897)
48. La rosa del Dong-Giang (1897 - altro tit: Tay-See)
49. La città dell'Oro (1898)
50. La Costa D'Avorio (1898)
51. Al Polo Nord (1898)
52. La capitana del Yucatan (1899)
53. Gli Orrori della Siberia (1900)
54. I minatori dell'Alaska (1900)
55. Gli scorridori del Mare (1900)
56. Avventure fra le PelliRosse (1900)
57. La Stella Polare e il suo viaggio avventuroso (1901 - altro tit: Verso l'Artide con la Stella Polare)
58. Le stragi della China (1901 - altro tit: Il sotterraneo della morte)
59. La montagna d'oro (1901 - altro tit: Il Treno Volante)
60. I Naviganti della Meloria (1902)
61. La montagna di Luce (1902)
62. La Giraffa Bianca (1902)
63. I Predoni del Sahara (1903)
64. Le Pantere di Algeri (1903)
65. Sul mare delle Perle (1903)
66. L'uomo di fuoco (1904)
67. I Solitari dell'Oceano (1904)
68. La città del Re Lebbroso (1904)
69. La Gemma del Fiume Rosso (1904)
70. L'eroina di Port Arthur (1904 - altro tit: La Naufragatrice)
71. La Sovrana del Campo d'Oro (1905)
72. La Perla Sanguinosa (1905)
73. Le figlie dei Faraoni (1905)
74. La Stella dell'Araucania (1906)
75. Le meraviglie del Duemila (1907)
76. Il Tesoro della Montagna Azzurra (1907)
77. Le Aquile della Steppa (1907)
78. Sull'Atlante (1907)
79. Cartagine in fiamme (1908)
80. Una sfida al Polo (1909)
81. La Bohème Italiana (1909)
82. I Briganti del Riff (1911)
83. Le Caverne Dei Diamanti (1899)
84. Le Avventure di un Marinaio in Africa (1899)
85. Il figlio del Cacciatore d'Orsi (1899)
86. Le grandi pesche nei Mari Australi (1904)
87. Storie Rosse (1910)
88. I Predoni del Gran Deserto (1911)
5
Scarica

COLLEZIONARE le opere di EMILIO SALGARI