La conversione ecologica potrà affermarsi solo
se apparirà socialmente desiderabile
Alex Langer
La trasformazione delle città
La motorizzazione di massa ha contribuito a
determinare la progressiva perdita di ruolo degli
spazi pubblici: la strada, il viale, la piazza, il parco,
hanno perso la loro dimensione comunitaria
Agire per il cambiamento è
possibile
Non è poi tanto difficile cominciare subito
a fare qualcosa di sensato:
azioni graduali, progressive ma concrete,
in una direzione che si può immaginare,
comunicare, condividere.
I percorsi casa-scuola:
perchè?
Se siamo adulti responsabili, abbiamo il
diritto e il dovere di provare a migliorare
subito la realtà in cui viviamo.
E se lo facciamo accanto a bambini e
ragazzi, saremo più forti e convincenti.
La città dei ragazzi
Vivere la dimensione cittadina in tutta la
sua pienezza non è solo un compito
conoscitivo, ma soprattutto un fatto di
progettualità.
Tutta mia la città non è soltanto uno
slogan per i ragazzi, ma un modo per
riappacificarsi con il proprio habitat
quotidiano.
CONTIAMOCI
Bambini e ragazzi
In quarta e quinta elementare e spesso
anche prima i bambini desiderano vedere
riconosciute le loro competenze di utenti
della strada e sono ben contenti che
venga loro accordata fiducia. Coinvolti in
esperienze di educazione alla mobilità, si
impegnano sul piano della progettazione
partecipata a individuare e comprendere
le criticità, a immaginare insieme agli
adulti soluzioni.
La scuola
La scuola gioca un ruolo socio-educativo
a tutto tondo: l’educazione alla mobilità
assume oggi un vero e proprio
approfondimento di base. Gli educatori,
gli insegnanti possono cogliere tutte le
valenze pedagogiche e le implicazioni sul
curriculo.
Le famiglie
Responsabilizzare i
ragazzi gradualmente
abituandoli a prendere
decisioni vere, traendo
dall’osservazione diretta
sulla strada quegli
apprendimenti
esperienziali
indispensabili quando i
figli saranno più grandi
e si muoveranno sul
ciclomotore
L’amministrazione comunale
L’ente locale riveste un ruolo determinante per
garantire il successo all’iniziative di promozione
e consolidamento della mobilità scolastica ciclopedonabile sicura.
Un impegno per ridurre l’inquinamento
atmosferico, per la moderazione del traffico e
per favorire l’autonomia dei bambini, che
coinvolge sinergicamente i diversi settori
dell’A.C.
La comunità: cittadini, commercianti,
nonni, il servizio sanitario di base
(pediatri, medici)
Partecipare alla gestione del territorio,
occuparsi di migliorare la vita dei giovani,
significa esercitare il principio della
cittadinanza attiva e di agire sul futuro
migliorando la qualità dell’ambiente e
delle relazioni umane
COME SI FA’
1 Si costituisce un Gruppo di progetto promotore interistituzionale:
scuola, comitato genitori, rappresentanti ente locale,
associazioni, altri.
2 La scuola inserisce il progetto nel POF e nomina almeno due
referenti incaricati di coordinare i lavori all’interno della scuola e
di essere individuati come punti di riferimento per l’esterno. Gli
insegnanti sono tutti coinvolti e i referenti sono almeno due per
dividersi i compiti, alleggerire l’impegno e garantire continuità.
3 Il Comune dà vita a un gruppo intersettoriale (educazione,
traffico e mobilità –vigilanza urbana, lavori pubblici, salute,
verde e arredo urbano, decentramento, statistica) che
periodicamente si incontra per raccordare le diverse azioni
dell’ente locale; l’Amministrazione individua un referente,
incaricato di coordinare i lavori all’interno del Comune e di
essere punto di riferimento per l’esterno.
4 Prima azione: condivisione delle idee e stesura di una traccia
progettuale che comprende preliminarmente un’analisi del
contesto.
5 Raccolta dati sulla mobilità, l’ambiente e la vita dei bambini,
anche attraverso i questionari che compilano bambini e genitori.
6 Quantificazione dati, preparazione di tabelle e grafici, produzione
di una mappa delle criticità.
7 A scuola le classi preparano una mappa dei flussi casa scuola da
incrociare con quella delle criticità percepite dai genitori.
8 Lavoro di analisi e commento assieme ai ragazzi.
9 Presentazione dello stato dell’arte nel corso di un’assemblea di
genitori e lancio del progetto, alla presenza dei ragazzi coinvolti,
dei genitori del gruppo di progetto degli insegnanti e del dirigente
scolastico, dei rappresentanti dell’amministrazione comunale, con il
contributo di un pediatra, delle associazioni eventualmente
coinvolte e dei rappresentanti della Polizia municipale e di chi altri
è opportuno invitare. L’assemblea serve a sancire pubblicamente
l’impegno reciproco a collaborare per raggiungere gli obiettivi
individuati.
10 Dopo l’assemblea si produce un documento che sancisce un
patto di adesione al progetto che viene inviato a tutte le famiglie.
11 Il progetto c’è. È arrivato finalmente il
momento dell’azione.
La scuola, le famiglie, i volontari
(associazioni, nonni) in collaborazione
con la Polizia Municipale, per un periodo
adeguato alle necessità, si occupano di
accrescere le competenze e le abilità di
bambini e ragazzi in quanto pedoni e
ciclisti.
Il comune pianifica la messa in sicurezza alcuni punti della viabilità
ritenuti pericolosi
e si occupa della segnaletica, che può essere ideata anche con i
ragazzi. Tutti insieme intraprendono azioni comunicative per
informare abitanti e automobilisti del progetto in corso.
12 Si concordano percorsi e modalità organizzative. I bambini e i
ragazzi vanno a scuola a piccoli gruppi, a piedi, in bicicletta o con
mezzi pubblici, da soli o accompagnati da un genitore o un altro
adulto volontario.
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