ECONOMIA – LAVORO – CAPITALE UMANO RELAZIONE 2014 Metodologie ed Esperienze per l’Evoluzione e la Transizione Polo per l’Orientamento Scolastico e Professionale 1 Il MONDO DEL LAVORO 580.000 ABITANTI 266.000 LAVORATORI 45.000 IMPRESE 51.000 IMPRENDITORI CHE COSA FANNO LE IMPRESE 2 Unità locali (anno 2011) 60% 60% 50% agricoltura 40% 30% 17% industria 19% costruzioni 20% 10% terziario 4% 0% agricoltura industria costruzioni terziario 3 Addetti (anno 2011) 50% 50% 36% 40% agricoltura 30% industria 12% 20% 10% costruzioni 2% terziario 0% agricoltura industria costruzioni terziario 4 La STORIA ECONOMICA: DA PRIMI A ULTIMI LE DINAMICHE DELLA CRISI: L’AGRICOLTURA resta stazionaria il comparto MANIFATTURIERO ha perso in 5 anni quasi 600 unità locali e 9.000 addetti. IL TERZIARIO è stabile L’EDILIZIA è in calo deciso anche se il numero di imprese tiene, scende il numero di addetti 5 IL MANIFATTURIERO All’interno del settore manifatturiero il comparto più rappresentativo è quello della metalmeccanica con 2.157 imprese attive, in flessione del 3,3% rispetto all’anno precedente. A fronte di una sostanziale tenuta del settore tessile-abbigliamento con 1.322 imprese attive, si rileva una diminuzione nel comparto del mobile (-3,3% con 1.158 unità). Consistenza imprese MANIFATTURIERO Gomma-plastica 2% Chimica 1% Altro 14% Metalmeccanica 29% Alimentari 5% Legno-carta 11% Tessileabbigliamento 21% Mobili 17% 6 IL TERZIARIO Rispetto alla stazionarietà media del settore terziario, si rileva la flessione delle attività immobiliari (con 3.650 imprese attive), dei trasporti e magazzinaggio (1.339 unità) e delle attività finanziarie e assicurative (1.050 imprese) E aumento delle imprese dei servizi di alloggio e ristorazione (+2,4%; 3.205 unità). Sanità 1% Istruzione 1% Ambiti tecnicoscientifico 7% Altro 8% Commercio e riparazione autoveicoli 39% Attività artistiche 2% Comunicazione 3% Trasporto 5% Noleggio 5% Alloggio-ristorazione 14% Immobiliare 15% Consistenza imprese TERZIARIO 7 Cenni sulle imprese artigiane … La consistenza delle imprese artigiane comasche attive a giugno 2013 ammonta a 17. 356 unità, con una diminuzione di oltre il 2% rispetto al 2011. Analizzando i singoli settori di attività, viene confermata la prevalenza numerica delle costruzioni (43,5% del totale delle imprese artigiane), in calo del 2,6% rispetto al 2011. 8 DIMENSIONE DELLE IMPRESE Il 94% delle imprese attive in provincia di Como (pari a 43.800 unità) erano micro-imprese, vale a dire con una dimensione inferiore a 10 addetti. Le piccole imprese (da 10 a 49 addetti) rappresentavano il 5,2% del totale. Le medie imprese (da 50 a 249 addetti) erano lo 0,7% (316 unità). Infine, le 37 grandi imprese (oltre i 250 addetti) costituivano solo lo 0,1% dell’insieme delle imprese attive. 9 La tendenza degli ultimi 5 anni evidenzia un costante aumento del peso relativo degli addetti nelle micro-imprese, al contrario di una contestuale diminuzione nelle aziende medie e grandi. Composizione percentuale addetti imprese attive (anno 2011) Grande impresa; 9,90% Media impresa; 17,10% Micro impresa; 47,20% Piccola impresa; 25,90% 10 GLI IMPRENDITORI Gli imprenditori presenti in provincia nel 2011 erano 51.340, 595 in più rispetto al 2010 (+1,2%). Gli imprenditori nati in Italia erano 47.693, in crescita dello 0,7% (+334 unità), mentre quelli nati all’estero erano 3.585 in crescita molto più sostenuta (+7,2%) [1]. Questi rappresentavano il 7,0% del totale (nel 2010 erano il 6,6%). 11 Che cos’è un’IMPRESA NASCE DA UN’IDEA Come nascono le buone idee: http://www.youtube.com/watch?v=YuVa6dUSy9M 1. 2. 3. 4. IDEA CHE HA UN VALORE ECONOMICO UTILIZZA RISORSE: ECONOMICHE UMANE LOGISTICHE STRUMENTALI 12 IL FATTORE UMANO Che cosa fa veramente la differenza tra le imprese? L’idea e la sua realizzazione. Tra le risorse, quella variabile è la risorsa umana. Questa si compone di: volontà, creatività, competenza. L’imprenditore, i soci, i collaboratori, i fornitori compongono questa risorsa. 13 LE RISORSE UMANE Le persone lavorano insieme attraverso l’ORGANIZZAZIONE ORGANI – AZIONE 14 LE REALTA’ COMPLESSE E LE ORGANIZZAZIONI SEMPLICI Fino ad alcuni decenni fa, le organizzazioni erano semplici. Lo schema era piramidale: chi sa decide, gli altri eseguono. Nelle realtà complesse, gli elementi di cambiamento e le incognite richiedono che conoscenza e responsabilità siano distribuite. La proposta è quella di trovare un rapporto tra responsabilità, competenza e attività. 15 COMBINARE RISORSE CON BISOGNI La soluzione organizzativa è PUNTO DI INCONTRO tra le necessità dell’impresa e le caratteristiche delle risorse umane. Bisogna individuare compiti e relazioni. Il metodo è quello della descrizione dei processi, fasi e attività. 16 LA NUOVA ORGANIZZAZIONE DA COSI’ A COSI’ 17 L’IMPRESA REALIZZA ATTIVITA’ IO IN: OUT: Compito risultato Strumenti Input istruzioni aiuto 18 ATTIVITA’ Per definire l’organizzazione si devono elencare le attività nei diversi processi: Amministrazione (processo) Approvvigionamento (Fase) Pagamento della fattura (attività) Domande di organizzazione: Chi verifica? Chi paga il fornitore? Chi registrala fattura?... Scheda: Matrice attività 19 La risposta alla domanda iniziale: Responsabilità – funzioni – competenze Responsabilità di processo RESPONSABILITÀ DI COMPETENZA PROCESSO 1 Attività nr. 1 … Attività 1. n F PROCESSO 2 U Attività nr. 2 … N Attività 2. n Z I PROCESSO n O Attività nr. n … N Attività n. n E F U N Z I O N E F U N Z I O N E 1 2 N I Processi sono gestiti da responsabili di processo che utilizzano le diverse competenze coordinandole nelle fasi del processo stesso Le competenze organizzate in funzioni aziendali omogenee per contenuto professionale, vengono fornite ai diversi processi secondo tempi e modalità concordate con i diversi responsabili di processo ATTORI 20 La scelta organizzativa L’imprenditore analizza le risorse umane e affida alle persone: Obiettivi Responsabilità Relazioni Risorse Sulla base delle caratteristiche di ciascuno funzionali alla realizzazione dell’idea. standard figure professionali.pdf 21