LA PASQUA DI GESÙ
Morte e Risurrezione
di Cristo
Oriana Fallaci
«Io credo che quando uno
muore fa come gli alberi
che d’inverno seccano, ma
poi viene la primavera e
loro rinascono…»
Il mistero della morte
Tutto ciò che è vita prima
o poi muore: il morire è
l’esperienza più comune al
mondo e la cosa più ovvia,
come… le tasse
Ogni giorno, nel
mondo, su oltre 7
miliardi di persone,
circa 170 mila varcano
la soglia misteriosa
della morte
Nonostante sia una realtà
comunissima, la nostra società
tende a considerare la morte
uno scandalo o una sconfitta, a
esorcizzarla con scongiuri e
silenzi, o semplicemente a
rimuoverne il pensiero…
E’ chiaro che la morte,
specie di una persona cara,
rimane la prova più difficile
della vita perché porta con
sé distacco, assenza,
solitudine, in una parola…
dolore!
E se pensiamo alla nostra
morte si accavallano i sensi
di colpa per opere e
omissioni, i dubbi
sull’aldilà, le nostalgie per
le cose che dovremo
lasciare.
Cosa dicono le religioni della morte?
• Tendono a indicare l’incontro
con il divino (il Principio,
l’Assoluto, il Bene) come meta
ultima dell’esistenza, alla quale
si può accedere pienamente
grazie alla morte
E Gesù?
•Gesù ha affrontato la
morte senza sconti, da
vero uomo (oltre che da
vero Dio).
• Ma all’alba del giorno nuovo (il
primo dopo il Sabato) Gesù non è
più nel sepolcro, è risorto!!!
• All’incredulità iniziale dei
discepoli subentra la gioia
grandissima dell’evento che Gesù
stesso aveva preannunciato.
Dopo la Risurrezione
• Più volte Gesù si fa vedere e toccare dai
discepoli: mangia e beve con loro, li conforta e
li istruisce.
• Gesù si presenta con un corpo
apparentemente normale (mangia
normalmente del pesce arrostito…) ma con
alcune particolarità (passa attraverso porte
chiuse, si rende presente dove e quando
vuole…)
• Si tratta di un corpo glorioso, divinizzato
E noi che c’entriamo?
La risurrezione di Gesù è il
principio e la sorgente della
nostra risurrezione futura:
Cristo, dice S. Paolo, è primizia
di coloro che sono morti.
Conseguenze…
Se Gesù non fosse risorto non
servirebbe a nulla credere in Lui,
giocare la vita per lui; sarebbe
inutile perdonare, pazientare,
essere caritatevoli, darsi da fare,
pregare…
Una banca in cielo!
Il darsi da fare cristiano di
quaggiù deve nascere dal fatto
che il bene che compiamo non
viene perso, perché viene
custodito “gelosamente” nei cieli
dal Padre celeste.
Quindi…
In quest’ottica di spesa di se
stessi la morte allora farà
meno paura, perché si
tratterà di una nuova nascita,
di un tuffo nella vita divina.
Guercino (1629), Cristo risorto appare alla Vergine
Buona Pasqua a tutti!
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