EMOPERITONEO Classificazione emoperitoneo POST-TRAUMATICO (nella > parte dei casi) POST-CHIRURGICO SPONTANEO (raro) Emoperitoneo spontaneo Gravidanza extrauterina Patologia annessiale (cisti ovariche, neoplasia) Rottura di aneurismi aorta addominale Rottura di aneurismi di arterie viscerali (aa epatica, aa splenica, III trimestre di gravidanza) Rottura di milza patologica (leucosi, ipertesi portali) Rottura di noduli epatici (rigenerazione in epatopatia cronica, ca cirrosi, metastasi) Rottura di noduli peritoneali (metastasi, da ipertensione portale) Rottura di rene Disturbi della coagulazione (spontanei, iatrogeni) Emorragia acuta Progressivo* instaurarsi di shock emorragico se il focolaio emorragico non cessa. L’emocromo immediatamente seguente l’evento acuto NON è una stima precisa della perdita. *Da correlare alle condizioni precliniche del pz (es: atleti e giovani hanno buona capacità di compenso emodinamico per cui i segni obiettivi di shock sono più tardivi) “refilling transcapillare” Il valore dell’ematocrito non costituisce nelle prime ore dopo l’evento acuto un parametro affidabile per la stima della perdita Infatti è solo dopo 4-12 ore dall’evento acuto che si assiste ad un decremento dell’Ht dovuto a richiamo di acqua interstiziale nel compartimento intravascolare Sintomatologia dell’emorragia acuta: SHOCK EMORRAGICO Pallore cutaneo da vasocostrizione, sudore Tachicardia * riduzione P differenziale, ipotensione * tachipnea oligo-anuria agitazione psicomotoria - confusione - perdita di coscienza calo di emoglobina ed ematocrito acidosi metabolica Classi di shock PERDITA ml FC FR QU I 750 (15%) <100 14-20 >30 II 750-1500 (15-30%) >100 20-30 15-30 III 1500-2000 (30-40%) >120 30-40 5-15 IV >2000 (>40%) >140 >40 - Inquadramento clinico Il paziente viene valutato in toto (ABCDE)-ATLS L’emoperitoneo viene considerato una delle possibili cause di instabilità emodinamica La diagnostica è legata allo stato emodinamico del paziente. Terapia infusionale iniziale Classi I,II: cristalloidi, ev.colloidi Primo bolo rapido di Ringer Lattato nella dose di 1-2 litri nell’adulto e 20 mg/kg nel bambino Valutazione della risposta emodinamica e della diuresi Classi III,IV: cristalloidi, colloidi, sangue Regola del “tre per uno”: rimpiazzare 3 ml di cristalloidi ogni ml di sangue perso Se risposta transitoria al bolo di liquidi iniziale trasfondere sangue Diagnostica emoperitoneo -> Pz instabile: DPL (paracentesi) o eco (FAST) -> Pz stabile: TC con mdc ev. TRAUMI ADDOMINALI In ordine di frequenza al terzo posto, preceduto dalle lesioni traumatiche del capo e del torace Rende conto del 20% dei pazienti traumatizzati sottoposti a trattamento chirurgico Circa il 25% dei pazienti traumatizzati dell’addome sottoposti ad intervento chirurgico presenta all’ingresso un’obiettività clinica ingannevolmente negativa Classificazione: tipo di lesione Traumi penetranti traumatologia di guerra, ferite da arma da fuoco, da arma bianca, da oggetti appuntiti Traumi chiusi Nel 60% conseguenza di incidenti del traffico; infortuni sul lavoro; pratiche sportive. Classificazione: meccanismo di lesione Traumi penetranti Più frequentemente coinvolti gli organi cavi Traumi chiusi Contusione diretta del viscere Meccanismo del “contraccolpo” su organi parenchimatosi poco comprimibili e con mezzi di fissità Traumi addominali chiusi frequenza di lesioni viscerali Milza Fegato Mesentere Rene e vie urinarie Piccolo intestino Altri organi 45% 33% 10% 10% 8% 2-5% Contusione Ematoma Emoperitoneo emoretroperitoneo Traumi addominali chiusi frequenza di lesioni associate: Lesione di milza nel 20% delle fratture delle ultime 6 coste sx Lesione del fegato nel 10% delle fratture delle ultime coste dx Lesioni di vescica nel 5% delle fratture complesse del bacino Valutazione di un trauma addominale ABCDE primario Trauma chiuso o penetrante Pz emodinamicamente instabile Eco FAST o paracentesi: se + Laparotomia urgente! Valutazione di un trauma addominale ABCDE primario Trauma chiuso Trauma penetrante Paziente stabile soprafasciale sottofasciale TC addome cmc ev Laparotomia esplorativa Valutazione di un trauma addominale 1. Anamnesi 2. Esame obiettivo 3. Esami radiologici senza mezzo di contrasto 4. Ecografia 5. Puntura esplorativa e lavaggio peritoneale 6. Esami radiologici con mezzo di contrasto 7. Angiografia, TC, esami endoscopici 8. Laparotomia e laparoscopia esplorativa Anamnesi Tipo del veicolo, tipo di collisione, intrusione di parti di veicolo nell’abitacolo, cinture, airbag, posizione del pz nel veicolo, stato dei passeggeri Ora dell’aggressione, tipo di arma, distanza dall’assalitore, numero di colpi Informazioni dal personale di soccorso: stato di coscienza sul posto, modi e tempi di estrazione dal veicolo, stima delle perdite ematiche Anamnesi: dinamica del trauma Impatto lat. dx: lesione epatica/renale Impatto lat. sx: lesione della milza Impatto frontale: traumi del cranio, del torace, lesione da contraccolpo dei visceri parenchimatosi addominali Espulsione dall’abitacolo: impatto ad elevata energia cinetica, sospettare di principio l’esistenza di lesioni endoaddominali Valutazione di un trauma addominale 1. Anamnesi 2. Esame obiettivo 3. Esami radiologici senza mezzo di contrasto 4. Ecografia 5. Puntura esplorativa e lavaggio peritoneale 6. Esami radiologici con mezzo di contrasto 7. Angiografia, TC, esami endoscopici 8. Laparotomia e laparoscopia esplorativa Esame obiettivo Ispezione dell’addome E testa-piedi Auscultazione con valutazione del dorso Percussione e degli arti Palpazione Valutazione delle ferite penetranti Esplorazione delle ferite da taglio Stabilità pelvica Esame di pene, perineo, retto Esplorazione vaginale Esame dei glutei Esame del sangue La modificazione dell’ematocrito è tardiva Una modesta leucocitosi è piuttosto comune Prelevo per: Emocromo, profilo, coagulazione Gruppo e tipizzazione (stabile) o prove crociate (instabile) Test di gravidanza a tutte le donne in età fertile Eventuale alcolemia o screening tossicologici Esame delle urine Posizionamento di “tubi” Sondino gastrico Catetere vescicale Valutazione di un trauma addominale 1. Anamnesi 2. Esame obiettivo 3. Esami radiologici senza mezzo di contrasto 4. Ecografia 5. Puntura esplorativa e lavaggio peritoneale 6. Esami radiologici con mezzo di contrasto 7. Angiografia, TC, esami endoscopici 8. Laparotomia e laparoscopia esplorativa Studi radiografici TRAUMA CHIUSO: RX rachide in laterale RX torace anteroposteriore RX bacino * TRAUMA PENETRANTE: Nessuna radiografia se pz instabile!!! Utile se pz stabile per ricerca corpi estranei (proiettili) / aria intra e retroperitoneale * RX BACINO Simmetria Ampiezza sinfisi pubica Integrità bilaterale della branche ileoischio-pubiche Acetabolo e testa del femore Processi trasversi di L5 Studi contrastografici Uretrografia se sospetto lesione uretra Cistografia se sospetto lesione vescica Urografia endovenosa se sospetto les. nefroureterale Arteriografia possibile diagnosi e terapia concomitante RX pasto opaco con gastrografin se sospetto perforazione gastro-duodenale, ernie diaframmatiche, traumi duodenopancreatici RX clisma opaco con gastrografin se sospetto perforazione del grosso intestino, in particolare nelle les.da impalamento. Ecografia “FAST” (focused assessment for the sonographic examination) 5 scansioni 1) spazio di Morrison (tra fegato e rene) 2 1 (5) 3 4 2) Pericardio e VS 3) Seno costofrenico sx (tra milza e rene) 4) Douglas 5) Aorta; pancreas. DPL: indicazioni Instabilità emodinamica (non eseguibile TC) Lesioni strutture adiacenti (ultime coste, pelvi, colonna lombare) ad alto rischio di lesioni associate Esame obiettivo dubbio o inaffidabile (es.intossicazione da farmaci/alcool, trauma cranico con alterazioni del sensorio, trauma spinale con alterazione della sensibilità) Previsione di prolungata perdita di contatto col pz (es: intervento chirurgico ortopedico) Prima dell’esecuzione posizionare un CV per svuotare la vescica! DPL: controindicazioni Unica controindicazione assoluta all’esecuzione del DPL è la formale indicazione all’esecuzione dell’intervento chirurgico laparotomico (es: ferite penetranti da arma da fuoco). Sito: DPL Sottombelicale o in fossa iliaca sx Sovraombelicale (se gravida o con fratture pelviche) Metodica: Tecnica aperta (con preparazione della fascia in an.locale) Seldinger (accesso percutaneo) Lavaggio con 1000 ml di soluzione di Ringer lattato riscaldato DPL INDICAZIONE CHIRURGICA (test positivo) se RBC > 100.000/mm3 WBC > 500/mm3 Bile o fibre vegetali Falsi negativi: perforazioni isolate di viscere cavo, lacerazioni del diaframma. Falsi positivi (<2%): laparotomie “in bianco” per emorragie cutanee, ematomi retroperitoneali da frattura complessa ed instabile di bacino, lesioni renali DPL: svantaggi perforazione intestinale iatrogena Lacerazione vescicale (se non CV) Lacerazione dei grossi vasi retroperitoneali Infezione della ferita (tardiva). mancanza di specificità TC VANTAGGI: Alta definizione di lesioni di organi retroperitoneali (rene, blocco duodeno-pancreatico) SVANTAGGI: Scarsa sensibilità nel riconoscere lesioni di visceri cavi con scarsa componente emorragica o con assenza di versamento endocavitario L’esecuzione richiede tempi tali da controindicarne l’utilizzo in pz emodinamicamente instabili DPL Ecografia FAST paziente INSTABILE Tomografia computerizzata paziente STABILE Organi parenchimatosi Associati ad elevata morbilità e mortalità emorragia: tachicardia, ipotensione, dolore addominale acuto Traumi epatici (sec.Calne) 1. Ferita capsulare 2. Ferita parenchimale 3. Ferita parenchimale profonda con lesione aa o vv epatiche: shock emorragico 4. Come 3 con lesione v.cava o v.sovraepatiche Traumi splenici Percentuale di lesioni Gabbia toracica Diaframma Fegato Pancreas Rene (sin) Intestino tenue Pelvi Ossa lunghe Trauma cranico associate: 30-50% 6-15% 25-35% 8-12% 10-30% 7-15% 18-22% 18-22% 30-40% si associa al segno di Kehr (dolore alla spalla sx) Traumi duodenopancreatici 1-2% di tutti i traumi addominali 66% traumi aperti 33% traumi chiusi 90% associati ad altre lesioni Lesioni pancreatiche: classificazione di Lucas ’77 (TPD) 1. Contusione o piccola lacerazione periferica 2. Lacerazione, sezione distale anche con lesione duttale 3. Lacerazione, sezione prossimale 4. Gravi lesioni pancreaticoduodenali ass. Gradi: Lesioni renali I: contusione renale (92%) II: lacerazione renale (5%) III: rottura del rene In genere associate ad ematuria Possible complicanza: trombosi a.renale chirurgia se: emorragia non arrestabile, stravaso urinario, presenza di frammenti devitalizzati di parenchima, lesioni a carico del peduncolo Organi cavi La rottura di organi cavi può essere causata da compressione da cintura di sicurezza sospettare se presenza di ecchimosi e abrasioni cutanee caratteristiche in genere associato a segni e sintomi di peritonite Duodeno Retroperitoneale, per cui dagnosi difficile e spesso tardiva Sospettare se decelerazione importante con impatto frontale (es.manubrio della bicicletta) o trauma da schiacciamento Il sospetto aumenta se si evidenzia materiale ematico nel SNG o aria libera all’RX addome Lesioni duodenali: classificazione di Lucas ’77 (TPD) 1. Contusione, lacerazione sierosa con ematoma intramurale 2. Transezione/perforazione completa 3. Contusione/perforazione duodenale con piccola cont/perf pancreatica associata 4. Come 3 con lesione pancreatica maggiore Intestino tenue Di solito da trauma penetrante La decelerazione causa una lacerazione “a manico di secchio” del mesentere o una lesione da scoppio del margine antimesenterico conferma strumentale: DPL; TC. Colon RX addome con gastrografin: esame di scelta per valutare la presenza di perforazione colica peritonite stercoracea Retto Extraperitoneale: segni subdoli accurata E.R. anche palpando eventuali monconi ossei penetranti in presenza di frattura pelvica Colecisti e vie biliari Rare presenza di bile al DPL Trattamento ed Outcome dei Traumi Addominali Complessi: Esperienza Personale. Cattedra di Chirurgia Generale - Università Milano-Bicocca Ospedale San Gerardo, Monza. Indicazioni al trattamento conservativo: Stabilità emodinamica dopo infusione Assenza di lesioni concomitanti di più organi o apparati che necessitano di controllo chirurgico della emorragia. Possibilità di adeguato monitoraggio emodinamico e strumentale. Successo del management conservativo. Parameter 1 Abdominal Solid Organ (n=48) 1 Abdominal Solid Organ and at least 1 extra-abd. organ (n=78) Total Overall success 89,6 93,6 92,1 Spleen 87,5 92,9 90,5 Liver 88,9 97,3 94,6 Kidney 100 94,1 96,2 2 0 0,2 Hollow viscus Inj. Sartorelli HS, et al J Trauma. 2000; 49: 56-62. Lacerazione epatica (IV grado) Traumi addominali. Trauma chiuso del piccolo intestino. I grado. Traumi addominali. Non è codificato un trattamento per i traumi addominali complessi (2 o più organi). Traumi addominali. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di valutare l’atteggiamento diagnosticoterapeutico, le complicanze e la sopravvivenza dei pazienti vittime di trauma multiplo addominale. Da un database sono stati selezionati 645 pazienti giunti presso il nostro Pronto Soccorso, tra il 1996 e il 2001, con diagnosi di politrauma. Di questi pazienti sono stati raccolti: età, sesso, parametri emodinamici all’osservazione, meccanismo del trauma, numero e sede degli apparati coinvolti, Injury Severity Score (ISS), Abdominal Trauma Index (ATI), Glasgow Coma Scale(GCS), management diagnostico, tipo di intervento, complicanze, causa di morte. L’ISS è un sistema di Scoring anatomico per la valutazione di pazienti con traumatismi multipli. Per ogni lesione viene calcolato l’ Abbreviated Injury Scale (AIS) ed assegnato il punteggio ad ognuna delle regioni del corpo: Testa, Volto, Torace, Addome, Estremità (inclusa Pelvi), External. I tre valori più alti vengono elevati al quadrato e sommati tra loro. L’ISS può avere un valore compreso tra 0 e 75. Con un AIS di 6 l’ISS è convenzionalmente di 75. Traumi addominali. L’Abdominal Trauma Index è un sistema di scoring anatomico mutuato dall’ISS. È calcolato sommando gli Abbreviated Injury Score relativi all’addome del traumatizzato. 645 pazienti con diagnosi di politrauma 335 (51,9%) Traumi torace o mediastino. Mortalità 9,1% 310(48,1%) Almeno una lesione addominale 294(94,8%) Un solo organo addominale ev. associato a lesione extraddominale. Mortalità 10,5% 16 pazienti. Almeno 2 lesioni addominali. Ev. associazione a lesione extraddominale Caratteristiche dei 16 pazienti studiati. Età. 31,6±12,2 M/F 12/4 Freq. Cardiaca 110±21 Pressione Arteriosa 87±36 Max. Emoglobina (g/dl) 10,4±3,1 GCS 7,7±5,5 ISS 33,5±15,6 ATI 8,6±2,9 Traumi Addominali. Tutti i pazienti hanno avuto un trauma chiuso. 14 incidenti stradali (8 moto, 6 auto). 2 precipitazioni. Traumi Addominali. Trattamento conservativo tentato in 6 casi. 2 successi. 4 intervento chirurgico entro 12 ore. 10 pazienti sottoposti ad intervento immediato per instabilità emodinamica. Organi addominali e extra-addominali coinvolti nei traumi. Addome Fegato Milza Rene Intestino Grossi Vasi Pancreas Diaframma N° paz. Extra-addome N° paz. 12 Osteoarticolare 12 Torace/Mediastin 6 Encefalo/midollo 5 5 2 2 Il numero medio di organi coinvolti per paziente è di 2,8. 11 10 5 La mortalità è stata del 43,7% (100% intraoperatoria). Cause di mortalità: 3 per emotorace/emomediastino. 2 lesioni della vena cava inferiore. 2 arresti cardiocircolatori da danno cerebrale massivo. Traumi Addominali. Outcome postoperatorio. Complicanze: • 3 polmoniti. • 1 trombosi arto inferiore. Reinterventi: • 2 rimozioni di packing. • 1 peritonite da perf. tardiva del colon. Traumi Addominali. La mediana di degenza ospedaliera nei pazienti sopravvissuti è stata di 12 giorni (range 3-56; media 21,8) e la mediana di degenza in terapia intensiva è stata di 3 giorni (range 1-24; media 8,3). Confronto tra i pazienti sopravvissuti e deceduti. Parametro Morti (7) P 34,3±15,5 26,8±4,8 0,24 Freq. Card. 103±23 121±15 0,05 PA sisolica. 96±40 72±31 0,21 GCS 11,2±5,1 3,1±0,3 0,001 ISS 26,8±11,5 0,04 ATI 7,4±2,4 42,3±16, 8 10,8±2,9 Età Vivi (9) 0,02 Traumi Addominali. Conclusioni(1). • I traumi addominali complessi rappresentano il 5% dei traumi coinvolgenti l’addome. • Nessuno dei pazienti si è presentato con un trauma che coinvolgesse solo l’addome. Conclusioni(2). • Il decesso appare maggiormante imputabile a danni severi di organi extraddominali. • Comunque anche lo stato emodinamico, l’Injury Severity Score, l’Abdominal Trauma Index, sono indicatori prognostici negativi. Conclusioni(3). • Nella nostra casistica la mortalità è stata esclusivamente intraoperatoria. • 2/3 dei pazienti sono deceduti per emorragia non controllabile chirurgicamente. • La maggior parte delle complicanze post-trauma, nei pazienti sopravvissuti, sono state a carico dell’apparato respiratorio. • L’atteggiamento conservativo sembra percorribile solo in casi molto selezionati.