La droga
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INDICE
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Introduzione:la droga
Poesia: l’odio che ti porto.
Scienze:le droghe e i loro effetti .
Italiano:la droga un tunnel con uscita
(la storia di Renato).
ed. tecnica: produzione delle droghe.
ed. fisica: doping.
Francese: la drogue.
Inglese: serious drug problem.
Geografia:l’Asia.
Storia: il colonialismo e la guerra dell’
oppio.
ed. artistica: arte e droga
Musica: bob marley
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La droga:introduzione
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Cosa ci si aspetta di trovare sui motori di
ricerca del Web dopo aver digitato la parola
droga? Siti dedicati alla prevenzione? Siti che
parlano delle varie sostanze e dei loro effetti
sull’organismo di chi le assume? Articoli di
attualità riguardanti magari gli ultimi sequestri
fatti dalle forze dell’ordine? Bé, certamente
tutte queste cose insieme, e tante altre ancora.
Da un rapido esame fatto accedendo ad
Internet e digitando proprio la parola droga, ci
accorgiamo che i siti in prima pagina sono
sostanzialmente dedicati ai metodi tesi ad
aiutare gli utenti interessati ad uscire da quello
che viene spesso definito come il “tunnel della
droga“. Dopodiché si trovano siti informativi,
che parlano della storia delle varie sostanze,
per poi dissertare sui diversi effetti nocivi che
l’assunzione delle stesse comportano per
l’organismo umano. Ed è, a nostro modesto
avviso, proprio la caratteristica informativa che
deve essere posta al centro di ogni possibile
dibattito sul tema della droga: la conoscenza
delle sostanze, la spiegazione esatta dei sintomi
post-assunzione, e degli effetti ad essa correlati
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Una
società
che
decide
di
puntare
sull’informazione scientifica e reale, non fa che
favorire la prevenzione e portare un serio aiuto
alle
persone
cadute
nel
tranello
della
tossicodipendenza. Parlare spesso della droga,
senza naturalmente esaltarla o demonizzarla
per partito preso, risulta essere l’unica arma in
mano agli educatori in grado di scoraggiare
l’assunzione delle varie sostanze, soprattutto
tra gli individui più giovani della società, spesso
i primi a scontare l’ignoranza che esiste intorno
a questo particolare tema. Il tabù che si cerca
di instaurare intorno alle sostanze stupefacenti
non solo ne cela in realtà i tratti negativi
(nell‘impossibilità di instaurare il discorso
propria appunto dei tabù), ma rischia di
riempirle di una sorta di “aura maledetta”, in
grado di attirare gli individui più che di
respingerli. Si pensi agli adolescenti, per natura
portati a rivalutare le scelte delle generazioni
precedenti
in
una
sorta
di
continua
affermazione della proprio io
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La recente sensibilizzazione verso l’argomento
ha portato comunque a buone iniziative, su
tutte le tante campagne preventive che
vengono fatte all’interno degli istituiti scolastici,
di carattere prettamente informativo. Se
dovessimo definire la droga, diremmo che, a
grandi linee, si tratta di un prodotto di origine
naturale, spesso estrapolato dalle piante,
contenente alcune sostanze psicoattive, che
influiscono cioè sul normale funzionamento del
sistema nervoso, del cervello e dello stato di
coscienza, alterando inoltre con i suoi sintomi il
resto dell’organismo. A questa categoria
possiamo poi aggiungere le droghe dette
chimiche o sintetiche, spesso veri e propri
farmaci assunti dai consumatori senza alcuna
prescrizione medica. Un piccolo esempio sono le
anfetamine, ottenute in laboratorio come
derivate dell‘efedrina. Ma proviamo a vedere da
vicino quali sono i diversi tipi di droghe, e quali
effetti può portare la loro assunzione per il
nostro organismo.
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L’odio che ti porto
Ti voglio raccontare
tutto l’odio che ti porto
Mentre tu sorridi
ed offri sempre compagnia
Nei momenti in cui spacchi i colori
e le menti volan via
e le riempi di quei voti
che riesci a vendere
cara drogati detesto per la gente
che ancora ucciderà per te
per i sogni che ha rubato
per la natura che hai corrotto
per le illusioni che regali
voglio maledirti
e regalarti tutto il mio disprezzo
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Scienze:
le droghe e i loro effetti
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L’uso e i pericoli della droga;
Gli effetti psico –fisici;
Sotto il profilo medico scientifico, cosa
si intende con il termine “droga” o
“stupefacente” ?;
Droghe legali o legalizzate;
Cosa si intende per “uso” di droga;
Dipendenza fisica e dipendenza
psichica;
Classificazione delle droghe in
relazione agli effetti prodotti;
Tipi di droghe, le origine e gli effetti;
La scelta di drogarsi alla luce dei suoi
nefasti effetti;
Gli effetti sociali della droga
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le droghe e i loro effetti
La droga, il cui uso risulta purtroppo sempre maggiore,
soprattutto fra i giovani, è certamente, fra i tanti, uno
dei maggiori pericoli che attentano alla integrità psicofisica dell’uomo. In considerazione della sua azione
distruttiva del sistema nervoso, essa rappresenta un
vero e proprio drammatico attentato alla vita.
La droga infatti, esercita una azione distruttiva sia
sull’organismo e sia sul sistema nervoso. Di
quest’ultimo, in particolare, agendo direttamente sui
neuro-trasmettitori, altera la trasmissione degli impulsi
nervosi determinando gravissime conseguenze quali:
perdita della capacità di reagire agli stimoli, incapacità
di valutare e controllare le proprie azioni,
sdoppiamento della personalità, alterazioni mentali,
distorta percezione dello spazio e del tempo e
alterazione di tutte le funzioni fondamentali.
Sull’organismo, la droga è in grado di arrecare danni
irreversibili a diversi e molteplici organi ed è, in taluni
casi, causa di tumori o patologie similari.
Sotto il profilo medico scientifico, con il termine “droga” o
“stupefacente” si indicano tutte quelle sostanze
psicoattive, naturali e artificiali, che hanno un effetto
sul sistema nervoso e alterano l’equilibrio psico-fisico
dell’organismo.
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Droghe e loro effetti
(tipi)
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Esistono moltissime sostanze di questo tipo, alcune
sono usate liberamente, senza alcun controllo da parte
delle autorità sanitarie o giudiziarie, come la nicotina,
contenuta nel tabacco, l’alcool e la caffeina. Altre sono
incluse in speciali tabelle e possono essere usate a
scopo curativo sotto stretto controllo medico, come gli
psicofarmaci. Quando si parla di consumo di droga, in
realtà, ci si riferisce, solitamente, all’abuso, cioè ad un
uso voluttuario e non terapeutico delle sostanze
psicoattive. Queste sostanze, come molti altri farmaci,
se vengono usate più volte e per un periodo di tempo
più o meno lungo, producono tolleranza ed
assuefazione. Così, per ottenere lo stesso effetto
provato la prima volta occorre assumere dosi sempre
più abbondanti. Per questo motivo, si assumono
droghe in quantità crescenti e sempre più spesso, fino
a superare una soglia oltre la quale non si è più in
grado di vivere senza la sostanza: è la dipendenza.
Schematicamente,
si
distinguono
due
tipi
di
dipendenza: dipendenza fisica e dipendenza psichica
anche se, i sintomi dell’una e dell’altra s’intrecciano in
un quadro d’insieme e di penosa malattia.
Per
dipendenza
fisica
s’intende
l’incapacità
dell’organismo a funzionare senza una sostanza
esterna alla quale si è adattato modificandosi. La
dipendenza psichica, molto più subdola e insidiosa, che
resta anche quando il fisico è stato disintossicato, si
manifesta attraverso il desiderio spasmodico della
droga o la convinzione di non poter andare avanti
senza di essa
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tipi
droghe
origine
effetti
Sedative
antidepressive
Morfina
2.eroina
Naturale:derivata
dall’oppio sostanza
liquida
Derivata dal
papaver somniferum
2.Ricavata dalla
morfina
la morfina viene usata in
medicina per cure forme
gravi di dolori Tra i
principali effetti negativi si
segnalano:
appiattimento affettivo;
fragilità dell’umore;
depressione
Eccitanti o
stimolanti
Anfetamine
2.cocaina
sintetiche: ottenute in
laboratorio come
derivati dell’efedrina
è un potente stimolante
che da assuefazione,
principali effetti: danni al
sistema nervoso,
paranoia; disturbi della
personalità; problemi
cardiovascolari;
ipertermia.
2. la cocaina agisce da
anestetico effetti
fisici:infarto
dimagrimento. psichici:
elevata eccitazione;
inquietudine; paranoia;
crisi persecutorie;
2.Aturale estratta dalle
foglie di una pianta
tropicale
allucinogeni
Marijuana
2.ecxacy
naturale: ottenuta dalle
foglie o dalle
infiorescenze della
canapa indiana
effetti fisici : tachicardia;
ipotensione ortostatica;
psichiche, apatia;
sindrome emotivazionale;
disturbi psichici.
2. sintetica, ossia
prodotta in laboratorio
da diverse sostanze
chimiche
2. produce effetti eccitanti e
allucinogeni contemporaneamente. Produce danni
irreversibili all’organismo,
quali: affaticamento
cardiovascolare; aumento
della temperatura corporea;
distruzione dei terminali
nervosi e dei neuroni.
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Droghe e conseguenze (effetti)
Agli effetti sopra enunciati vanno sommati quelli di
carattere sociale, poiché la droga è anche causa
e manifestazione di :
- disagio nelle relazioni interpersonali;
- difficoltà di comunicazione tra genitori e figli;
- miseria materiale dei produttori, essendo la
coltivazione delle piantagioni limitate alle zone
economicamente più svantaggiate del pianeta;
Una certezza, tuttavia, inizia a insinuarsi nel
dramma e cioè, che anche la droga, al pari di
ogni altra epidemia o malattia, può essere
sconfitta e debellata: con il coraggio e la
determinazione degli assuntori, la
comprensione e la solidarietà dei soggetti liberi,
con il prevalere delle ragioni dell’intelligenza e
della vita sulle ragioni del denaro e degli affari,
e se tutto ciò può apparire una utopia, allora è
bene ricordare che proprio coloro che non
sanno più sognare sono poi coloro che,
sostituiscono quelli, con la droga.
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Italiano: DROGA – UN TUNNEL CON
USCITA la storia di Renato
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Chi è Renato;
Il gruppo dei “pari”;
Dal fumo al buco e le illusorie sensazioni;
L’illusione svanita;
Il desiderio di smettere e la difficoltà di
smettere;
Il ruolo della famiglia;
L’aiuto di un vecchio amico;
La consapevolezza del bisogno di aiuto e il
percorso di recupero;
La dura battaglia;
Dopo il buio la luce, la fine del tunnel;
L’insegnamento di Renato;
I nostri limiti come bagaglio di valori;
La difficoltà di diventare adulti;
Il valore della famiglia del gruppo e
dell’amicizia;
Il coraggio di crescere e di assumersi il
peso delle responsabilità.
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Uno come noi…
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Renato, secondo di tre figli, abita in un quartiere
popolare, frequenta la scuola, l’oratorio, i gruppi
sportivi. Renato è uno dei tanti, con i problemi tipici
della sua età giovanile, frequenta un gruppo di ragazzi,
ossia fa parte del cosiddetto gruppo “dei pari”, cioè un
gruppo di coetanei la cui importanza e autorità,
talvolta, per fortuna solo talvolta, supera quella dei
genitori. All’interno del gruppo regna l’unità, la
confidenza, quel senso di solidarietà che al di fuori
stenti a trovare o ad apprezzare. Al suo interno, il
gruppo avverte l’esigenza di fare nuove esperienze,
così iniziano a fumare per sostenere il loro bisogno di
sentirsi importanti, liberi da paure e inibizioni. Dal
fumo al buco il passo è breve, e così che Renato inizia
ad assumere eroina. Le sensazioni che la droga le
trasmette sono piacevoli e confortevoli, illusoriamente
si convince persino di superare il suo problema di
sempre, la timidezza. Problema che gli impedisce
persino di relazionarsi con le ragazze. Nell’eroina crede
di trovare rifugio dalle delusioni e difficoltà della vita
quotidiana, incute in lui un senso di forza, è il guscio
entro il quale ripararsi dai pericoli e dalle
responsabilità, dalle delusioni e dalle sconfitte, diventa
per Renato l’arma attraverso la quale difendersi dal
mondo che lo circonda.
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Pur avendo consapevolezza del rischio al quale va
incontro, dal “raffronto” tra questi e i “vantaggi” che
egli ritiene di realizzare, questi ultimi appaiono di
molto superiori. Poi un giorno, l’illusione svanisce,
Renato acquisisce una nuova consapevolezza, il
desiderio di smettere però si infrange nell’indifferenza
degli altri, in quel senso di solitudine che sopraggiunge
quando ogni sogno finisce. L’incapacità di comunicare,
la sensazione di essere diverso dagli altri,
l’incomprensione con la famiglia, la mancanza di
precise regole all’interno della medesima e l’assenza di
una autorità al suo interno capace di svolgere un ruolo
e una funzione di guida e di sostegno morale, sono da
un lato le ragioni per le quali Renato inizia a bucarsi,
dall’altro, sono le ragioni per le quali gli riesce difficile
smettere anche quanto avverte il desiderio di porre
fine alla tragedia. La famiglia, ci racconta Renato, è
importante ma la sua importanza, è pari alla sua
capacità di saperti trasmettere affetto, comprensione,
sicurezza, regole e valori. Questi elementi Renato li
trova in un amico, nel suo vecchio allenatore di calcio.
Merito di questi è la schiettezza, l’affetto, il rispetto e
la disponibilità ad aiutarlo nel momento in cui ne
avvertirà il bisogno. L’incontro, come gli suggerisce il
vecchio allenatore, lo stimola a ricercare le ragioni per
smettere, ad accogliere quell’invito a crescere dentro
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Dopo una attenta riflessione, Renato decide di
farsi aiutare , quel vecchio che gli ha portato
rispetto e trattato da uomo a uomo, meritava la
sua fiducia. Renato ha iniziato il percorso di
recupero e, come egli ci testimonia, dopo tanta
fatica , molteplici difficoltà, ha vinto la sua
battaglia, l’ha vinta soprattutto perché a
riacquistato fiducia in se stesso, fiducia che gli
ha permesso di guardare al mondo, alla vita e
alla
sue
difficoltà,
con
una
rinata
consapevolezza nella sua meravigliosa forza di
“uomo”.Renato racconta con molta semplicità la
sua storia, una storia dalla quale è possibile
trarre diversi spunti di riflessione e di
insegnamento che di seguito, proverò a
riassumere ed evidenziare.La storia di Renato è
una storia comune a quella di tanti, fatta di
paure, di angoscia, di ostacoli e delle tensioni
che l’età sollecita. Il mondo e la vita appaiono
tropo complessi e contorti per chi, giovane,
inizia ad affacciarsi in essi.
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Persino la famiglia, sicuro rifugio nei momenti di
grande desolazione, appare un ostacolo alle
proprie aspirazioni. Le difficoltà che s’incontrano
nel crescere, sollecitano capacità e forze che
non sempre ritroviamo in noi. Questa
condizione, che certamente acuisce l’innato
senso d’impotenza o quello dell’inutilità, talvolta
consapevolmente e talaltra inconsapevolmente,
determinano distinti comportamenti che si
esplicano in rifiuto o accettazione,
rassegnazione o ribellione. E’ in questi momenti
di difficoltà morale, di malessere interiore che
occorre acquisire la consapevolezza che, i limiti
fanno parte del bagaglio umano di ciascuno di
noi e che, essi, non necessariamente esprimono
una condizione di inferiorità o di incapacità ma
rappresentano, molto spesso, soltanto una
condizione di inesperienza, di non sufficiente
conoscenza o informazione e che, in quel
quotidiano gioco che è la vita, tutto ciò
possiamo coltivare e affinare sempre meglio in
funzione dei nostri bisogni, dei desideri e delle
nostre aspettative. Renato, ci insegna che
proprio in presenza di queste difficoltà è
opportuno comunicare con chi ci sta vicino,
relazionarsi con il modo che ci circonda, gli
amici, i familiari, o altri.
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Comunicare e relazionarsi, per quanto difficile,
ci permetterà di non esser vittime delle nostre
paure e insicurezze. In questo è determinate il
gruppo a condizione però, che il gruppo funzioni
come strumento non solo di divertimento ma
anche di scopo, dove sia possibile sperimentare
nuovi ruoli e scoprire l’importanza delle regole,
della loro condivisione e del loro rispetto. Se
manca tutto ciò, anche il gruppo finisce per
venir meno alla sua funzione , che è quella di
aggregare, solidarizzare, rispettare, giocare,
sperimentare e crescere. Venendo meno in ciò,
il gruppo finisce per rilegarci nella nostra
condizione si insicurezza e di solitudine facendo
riscoprire, in misura anche maggiore, il nostro
malessere generalmente acuito da un profondo
senso di delusione. Tutto questo può provocarci
un doloroso senso di sconfitta e solo se ci
fermiamo a riflettere, scopriremo che tutto
questo null’altro rappresenta se non l’asperità di
quel percorso che si chiama vita.
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tecnOLOGIA & INFORMATICA:
produzione delle droghe
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Droghe legali e droghe illegali;
Droghe pesanti e droghe “leggere”;
Droghe naturali e droghe sintetiche;
le droghe naturali e i paesi
sottosviluppati;
Origini e principali caratteristiche delle
droghe naturali: cocaina, oppio, eroina e
canapa;
la falsa convinzione che accompagna le
droghe sintetiche;
Origini e principali caratteristiche delle
droghe sintetiche: ecstasy, LSD,
anfetamine.
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produzione delle droghe
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Premetto che le droghe si distinguono tra
droghe legali ( come il caffè, l’alcool e il
tabacco), e droghe illegali ( come marijuana ,
hashish, oppio, eroina, cocaina, crack, ecstasy,
ecc). In genere si distinguono all’interno dei
prodotti illegali le droghe pesanti cioè che
danno dipendenza fisica, e quelle cosiddette
“leggere” cioè che non danno una immediata
dipendenza fisica. Sempre tra le droghe illegali
occorre fare un’altra distinzione tra droghe
cosiddette sintetiche ( prodotte in laboratorio )
e naturali o tradizionali ( derivanti da piante).
Queste ultime, cioè quelle naturali, si
producono
essenzialmente
nei
paesi
sottosviluppati dove, a fronte di un basso costo
di produzione, assicurano ai contadini un alto
reddito altrimenti non realizzabile.
Di seguito, in sintesi, distinte tra droghe
naturali e sintetiche, si riportano le diverse
forme di produzione delle principali droghe in
commercio.
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cocaina
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la cocaina, in natura, è un alcaloide ad azione
stimolante che si estrae dalle foglie della pianta
denominata Erithroxylon Coca. La pianta della
coca cresce spontaneamente sulle Ande e
nell’America Latina in genere. La concentrazione
di cocaina nelle foglie è minima, ma attraverso
macerazione di più foglie si ottiene la pasta di
coca. Attraverso lavorazioni ulteriori con acido
solforico, solventi e acido cloridrico, dalla pasta
viene ricavata la cocaina pura che si presenta
come un materiale compatto.
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L’oppio
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L’oppio è un derivato del papavero da oppio,
pianta a fiore (angiosperma) appartenente alla
famiglia delle papaveracee. Il nome scientifico,
papaver somniferum, ne sottolinea le proprietà
narcotiche dovute all’azione di avari alcaloidi,
principalmente la morfina, presenti nell’oppio
grezzo. L’oppio, pianta erbacea a ciclo annuale,
produce un frutto simile a una grande capsula.
Contrariamente a quanto si pensa, il papavero
non si incontra soltanto nelle montagne
asiatiche, E’ abbastanza comune anche in
Europa, dove trova gli stessi terreni calcarei. In
diverse nazioni europee, es. Germania, la
coltivazione del papavero somniferum è
permessa solo con una licenza statale. Il primo
produttore mondiale d’oppio è l’Afghanistan.
L’oppio si ottiene praticando delle incisioni
longitudinali sulle capsule non ancora mature
della pianta di papavero. Il succo bianco e
denso che ne fuoriesce si rapprende a contatto
con l’aria e diventa scuro e resinoso. La materia
allo stato grezzo deve essere fatta fermentare
con l’aggiunta di un particolare tipo di fungo,
l’aspergillus niger, per poter essere quindi
utilizzata
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lsd
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Conosciuto come “acido”, la dietilamide
dell’acido lisergico è l’allucinogeno più diffuso in
Italia e nel mondo. Le droghe allucinogene sono
sostanze per lo più d’origine vegetale, ma
anche simisintetiche come la LSD. L’acido
lisergico si trova nell’ergot, un fungo parassita
della segale. LSD è stato sintetizzato per la
prima volta nel 1938 nei laboratori di Sandoz di
Basilea da Albert Hofman.
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anfetamine
Sono un gruppo di sostanze di sintesi, quindi
prodotte in laboratorio, ad azione stimolante.
L’amfetamina ed i relativi derivati fanno parte di
una vasta classe di composti denominati
fenetilamine, una sostanza presente nei tessuti
animali e vegetali. Le amfetamine sono derivati
sintetici dell’efedrina e appartengono al gruppo
di farmaci simpaticomimetici
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L’eroina
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L’eroina è ricavata dalla morfina che, come anzi
detto, è un derivato dell’oppio. Il ciclo di
produzione dell’eroina è molto complesso
poiché necessita di sedici operazioni di
trasformazione. E’ possibile quantificare questo
processo stimando che 500.000 fiori di
papavero producono circa 10 kg di oppio, da cui
si ricava 1 kg di eroina. Recentemente è stato
scoperto che acetificando la morfina per mezzo
dell’anedride acetica è possibile ottenere
direttamente l’eroina. Tutta la produzione
avviene in laboratori clandestini secondo metodi
e cicli di lavorazione che incidono in misura
determinante sulla qualità e grado di purezza
della sostanza ottenuta.
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canapa
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Il nome scientifico della pianta è Cannabis
sativa. E’ una pianta annuale, proprio come il
basilico o il pomodoro, ma cresce notevolmente
di più e soprattutto più in fretta. Esistono
numerose varietà ce si distinguono per
grandezza e forma del cespuglio. Un botanico
sovietico classifico la canapa in tre diverse
specie: cannabis sativa; cannabis indica e
cannabis ruderalis. La sostanza responsabile
dell’effetto stupefacente della canapa si chiama
THC ( delta – 9 – tetra idrocannabinolo ), che si
trova soprattutto nella resina prodotta dalle
infiorescenze dei fiori femminili. La canapa
senza THC non è una canapa per droga ma
viene invece impiegata per scopi industriali. La
canapa è coltivata quasi da per tutto, compresa
l’Italia. Derivati della canapa sono la marijuana
e hashish. La marijuana si ottiene per mezzo di
un miscuglio di foglie e fiori di cannabis
essiccati e triturati. L’hashish invece non altro
che la resina pressata della pianta. Particolar
che si ritiene interessante è che, la canapa è
considerata la miglior fonte vegetale di
biomassa per produrre energia. Potrebbe
dimostrarsi degna sostituta del petrolio per la
produzione di un carburante vegetale più
25
ecologico.
Droghe sintetiche
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Sono droghe che stanno avendo una notevole
diffusione. Sono facili da assumere (per lo più
sono in pasticche), oltre ad essere
accompagnate dalla falsa convinzione di non
sviluppare la stessa dipendenza dell’eroina e di
non recare il rischio di infezioni. Si tratta,
appunto, di un convinzione falsa, poiché:
- le droghe di sintesi, in particolare l’ecstasy,
non sono affatto sicure essendo sostanze
prodotte in laboratorio in modi spesso
approssimativi ed “artigianali”;
- i principi attivi che contengono, in ogni caso
agiscono su alcuni settori del sistema nervoso
centrale e possono variamente danneggiarlo
anche in modo permanente.
Tra le diverse tipologie di droghe sintetiche, per
ovvie ragioni di sintesi, si relaziona solo su
quelle di maggiore diffusione:
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ed. fisica: il doping
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Origini e significato del termine doping;
Nota storica: dai greci agli aztèchi, dagli inizi
del 20’ secolo agli anni 50;
Il doping: da pratica per pochi a pratica
comune;
La morale dello sport, l’immoralità del
doping;
I fattori sociali e motivazionali che
favoriscono e incentivano il ricorso al doping;
L’Italia dice no al doping e inizia la sua
battaglia per combatterlo;
Le sostanze proibite per il Comitato
Olimpico;
I vari tipi di doping e la correlazione con le
diverse fasi dell’attività agonistica;
I farmaci dopanti e i loro effetti;
La del doping o il doping come moda;
Il baseball americano: un caso importante di
doping;
Gli insegnamenti della letteratura scientifica;
combattere il doping: mezzi e strumenti;
Il ruolo dei professionisti dello sport nella
lotto contro il doping: il monito e l’esempio
che ci aspettiamo.
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Storia del doping
Doping e un termine inglese che tradotto in
italiano significa grosso modo, fare uso di
droghe o sostanze stupefacenti, mentre
nell’ ambito sportivo significa usare
sostanze o procedimenti destinati ad
aumentare artificialmente il rendimento in
occasione di una gara sportiva.
 La lotta al doping è nata in Italia nel 1954.
Nel 1961 fu aperto a Firenze il primo
laboratorio europeo di analisi anti-doping.
Dal 1964 (Olimpiadi di Tokyo) si iniziò ad
effettuare sistematici controlli anti-doping
sugli atleti. Dal 1971 esiste in Italia una
legge che punisce sia chi fa uso di
sostanze proibite, sia chi le distribuisce
agli atleti. Nel 1971 il Comitato Olimpico
Internazionale ha pubblicato una lista di
sostanze proibite che viene
periodicamente aggiornata.
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Note storiche
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L’uso di sostanze o metodi per aumentare il
rendimento fisico non è recente in quanto già
nell’ antica Grecia venivano usate erbe e funghi
ritenuti capaci di far aumentare il rendimento
fisco e capacità atletiche; gli Aztechi
mangiavano il cuore delle vittime sacrificali per
assimilarne la forza e conoscevano le proprietà
di aumentare la resistenza allo sforzo fisico
possedute da una sostanza estratta da un
cactus. Agli inizi del secolo si passò dall’uso di
zollette di zucchero imbevute di etere alle più
"moderne" miscele di stricnina e brandy e vino
in cui erano state fatte macerare foglie di coca;
per arrivare agli anni ‘50 in cui fecero la loro
comparsa le amfetamine,i primi stimolanti di
sintesi. In passato, tuttavia, queste pratiche
sleali erano circoscritte alla sola cerchia degli
atleti professionisti, e per lo più limitate al
giorno prima della gara, oggi il doping è
diventato un fenomeno preoccupante che
interessa vasti strati della popolazione sportiva.
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Francese: la drogue
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La drogue est un des grands pièges de
notre époque.
Il y a plusieurs sortes de drogues, les
dures, les douces, les licites et les
illicites.
Le corps est en manque, et ce est si
doloreux que l’on est prêt à tout pour
le combler.
Peut-être que certains se droguent
parce que verse l’age de sept ou huit
ans, alors qu’ils auraient du
commencer à devenir autonomes par
rapport à leurs parents, ils n’y ont pas
réussi. Ils ont perdu toute relations
véritable avec leurs parents, n’ayant
que des copains qui exercent sur eux
leur influence à la place de celle
qu’exerçaient les parents.
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Le droughe
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La drogue est un des grands pièges de notre
époque, non qu’elle tue autant que les
accidents de mobylettes ou de mots, mais elle
RAVAGE insidieusement des vies en plein
DEVENIR. Si on s’en sort au bout de quelques
années, c’est bien souvent trop tard pour
réussir sa vie sociale.
En fait, il y a plusieurs sortes de drogues. Les
dures et les douces, dit-on d’habitude. On
pourrait aussi parler de drogues licites comme
le tabac, l’alcool et les médicaments prescrits
par des médecins et de drogues illicites comme
l’héroïne, la cocaïne et le crack (encore peu
répandu en France), qui sont des « drogues
dures », et l’herbe et le haschich, qui sont des «
drogues douces ».
On pourrait aussi dire que l’alcool, drogue licite,
est une drogue dure et que le tabac, autre
drogue licite, est une drogue douce. Qu’y a-t-il
de commun à toutes ces drogues?
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

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. Dans cet état, il n’y a plus de liens d’amitié
ou de famille qui tiennent. On a besoin d’argent
pour acheter de la drogue, on le prend où il est,
on agresse qui en a s’il le faut. C’est cela qui est
dramatique dans la drogue: elle fait de vous un
être qui n’a plus de liens véritables sauf avec sa
drogue. CE N’EST PLUS HUMAIN DE VIVRE
COMME CELA. Avec les drogues douces, la
dépendance est moins physique.
Elle est surtout mentale. C’est une habitude
très puissante dont on a du mal à se défaire.
Mais l’habitude n’est-elle pas aussi une drogue?
Il y a autre chose que les drogues ont en
commun. Qu’on les avale, qu’on se les injecter
ou qu’on les fume, on cherche à combler un
VIDE INTERIEUR avec ces substances. Elles
sont des objets qui essaient de remplacer des
paroles, des échanges ou une créativité que l’on
n’arrive pas à sortir de soi. On souffre d’
isolement et la drogue vous pièges en vous
isolant encore plus.
32


Peut-être que certains se droguent parce que
vers l’âge de sept ou huit ans, alors qu’ils
auraient du commencer à devenir autonomes
par rapport à leurs parents, ils n’y ont pas
réussi. Ils ont perdu toute relation véritable
avec leurs parents, n’ayant que des copains qui
exercent sur eux leur influence à la place de
celle qu’exerçaient les parents. Ce genre de
copain pousse souvent à se droguer. On se
retrouve alors sous une double dépendance,
celle des copains plus celle de la drogue. Toutes
les dépendances-quelles qu’ elles soient- sont
mauvaises.
Parfois, c’est le MANQUE D’AMOUR qui pousse
vers la drogue, l’ impression que l’ on n’est pas
aimé et de n’aimer personne.il y a des
moments comme cela dans la vie de tout le
monde. Il ne faut jamais se décourage, car ce
qui rend le plus heureux, c’est d’aimer et non
pas d’être aimé. Mais pour aimer, il faut
commencer par s’ ouvrir un peu aux autres
33
Inglese: serious drug
problems
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
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The sale and use of illegal drugs is an
enormous problem in a lot of
countries all over the world.
Hard drugs (powerful drugs) and soft
drugs (recreational drugs).
So government and private citizen
wold you like to see the problem
solved, but the drug traffickers and
the drug pushers make enormous
amounts of money on the illegal sale
of drugs, so it is extremely difficult to
fight the problem and eradicate it.
Schools and community organizations
are trying to help in many places, but
a lot more needs to be done.
34
Serious drug problems
The sale and use of illegal drugs is an enormous
problem in a lot of countries all over the world.
The problem concerns both hard drugs and soft
drugs.hard drugs are powerful drugs that
seriously damage people’s health, like heroin
crack and cocaine. Soft drugs, or “recreational
drugs”, are so-called because many young
people take them for enjoyment and some
people believe that all kinds of drugs are very
dangerous.
Cannabis and ecstasy are examples of soft
drugs.Ecstasy, also called “E”, became very
popular with young people in the 1990s
because it gives people lots of energy to stay
awake and dance all night.The truth is that all
drugs can be very dangerous.Drug abuse
among young people is a very serious
problem.The use of drugs not for medicinal
purposes but for pleasure and enjoyment create
a lot of drugs addicts and even the death of
numerous people, especially young people.So
government and private citizens would like to
see the problem solved.
35
However, drug traffickers and drug pusher make
enormous amounts of money on the illegal sale
of drugs, so it is extremely difficult to fight the
problem and eradicate it.The problem regarding
drugs are not being solved fast enough, and
more and more young people become involved
whit drugs each year.Schools and community
organizations are trying to help in many places,
but a lot more needs to be done.Fortunately, a
lot of young drug addicts finally realize the
danger they are in and try to come out of it by
going into communities that are dedicate to
helping them stop taking drugs.
The sad thing is, however, that a great number of
druggies just cannot bring themselves to get
help and kick the habit.
36
Geografia: l’Asia

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

L’Asia; superficie e confini convenzionali
da una parte , l’America e l’Affrica
dall’altra
Le tre aree morfologiche;
La rete idrografica: fiumi e laghi;
Climi e ambienti;
La popolazione: le nascite e la politica
per il loro controllo;
Le etnie e le lingue;
Le religioni;
L’economia e le sue contraddizioni:
industrializzazione e sotto sviluppo.
37
Droga nel mondo:Asia


l’Asia è il continente più vasto del mondo con
44 milioni di km quadrati. La catena dei monti
Urali
e
quella
del
Caucaso
segnano
convenzionalmente i confini con l’Europa, con la
quale l’Asia forma una massa continentale
compatta. Lo stretto di Bering e il canale di
Suez separano questo continente dall’America e
dall’Africa.
Dal punto di vista morfologico il continente
asiatico può essere suddiviso in tre aree: quella
settentrionale
e
centro-occidentale
è
caratterizzata dalla presenza di rilievi di antica
formazione e da immense pianure e bassipiani;
la fascia centrale è costituita da una serie di
altipiani, in gran parte aridi e desertici, e da
imponenti
catene
montuose;
l’area
meridionale e insulare è formata da estesi
tavolati e da grandi pianure alluvionali, come
quella indogangetica e quella formata dai fiumi
cinesi e indocinesi. A est vi sono, infine,
numerose isole come quelle dell’arcipelago
giapponese, che costituiscono la parte emersa
di una catena vulcanica sottomarina.
38

L’Asia è attraversata da una complessa rete
idrografica, in cui si possono distinguere
quattro gruppi di fiumi. Il primo gruppo è
formato dai corsi d’acqua che, dopo aver
attraversato la Siberia, sfociano nel mar
Glaciale Artico. Sono fiumi ricchi d’acqua e
navigabili, ma gelati per molti mesi dell’anno(i
più importanti sono l’Ob, lo Jenisej e la Lena)
Il secondo è composto dai fiumi che sfociano
nell’oceano Pacifico e che attraversano le
pianure cinesi ( i più importanti sono il fiume
giallo e il fiume azzurro). Il terzo gruppo è
formato da quei fiumi che si gettano nell’oceano
Indiano e che provengono dalle grandi catene
montuose centrali(i più importanti sono (l’Indo,
il Gange, il Tigri e l’Eufrate), e il quarto è
costituito dai corsi d’acqua che, a causa della
conformazione del terreno o della sua aridità,
non riescono a raggiungere il mare e
alimentano bacini e laghi interni (come il lago
d’Aral, il mar Caspio e il lago Bajkal).
39
L’enorme estensione del continente asiatico
determina un’incredibile varietà di climi e
ambienti.
La
parte
settentrionale
è
caratterizzata da un clima molto freddo; nella
regione artica la vegetazione è quella tipica
della tundra, mentre più a sud si estende la
taiga. Nell’Asia centrale le precipitazioni sono
scarse o totalmente assenti, con inverni freddi
ed estati molto calde.

Steppe e deserti sono gli ambienti tipici di
questa parte del continente asiatico. L’Asia
meridionale
e
orientale
è
caratterizzata
principalmente dalla presenza dei monsoni,
che nei mesi estivi portano precipitazioni
intense. In quest’area prevale, quindi, il clima
tropicale umido, con grande estensione della
foresta pluviale.
40
popolazione
La popolazione dell’Asia supera i 3,7 miliardi di
persone e rappresenta circa il 60% dell’intera
popolazione mondiale. Data l’enorme
estensione territoriale, la densità media non
risulta però eccessivamente elevata. Vi sono,
infatti, vaste regioni praticamente disabitate,
come le aree montuose, gli aridi altipiani interni
e la fascia settentrionale del continente, fredda
e inospitale. In altre aree, invece, il
popolamento è estremamente elevato, come
nell’Asia meridionale, dove la popolazione si
concentra soprattutto lungo il corso dei fiumi,
sulle fasce costiere e nei numerosi arcipelaghi.
41

negli ultimi cento anni l’Asia, in particolare
l’area monsonica, ha fatto registrare un
elevato incremento demografico. Ciò è stato
determinato dal fatto che il tasso di mortalità è
diminuito, anche grazie al diffondersi delle
vaccinazioni, e la vita media si è allungata,
mentre il tasso di natalità si è mantenuto
elevato. Cina e India sono i due paesi più
popolati del mondo e insieme, con più di 2
miliardi di abitanti, rappresentano più di un
terzo della popolazione mondiale. Nell’area del
Sud-est
asiatico
i
tassi
di
incremento
demografico si aggirano in media attorno al
2%, un dato ben superiore a quello dei paesi
sviluppati. Alcuni governi hanno cercato di
attuare delle politiche per il controllo delle
nascite, ottenendo però risultati modesti e
scontrandosi con le credenze religiose e le
tradizioni culturali delle popolazioni. Nel corso
dei secoli l’Asia è stata oggetto di continue
migrazioni, che hanno generato un incredibile
varietà etnica, culturale e linguistica. Nella
popolazione asiatica prevalgono due gruppi
etnici: quello mongoloide(individui con pelle
gialla
e
occhi
a
mandorla)
e
quello
europoide(individui con pelle chiara).
42

Al primo gruppo appartengono cinesi, tibetani,
giapponesi, coreani, mongoli e siberiani; il
secondo gruppo comprende invece gli indoariani
del subcontinente indiano, gli afghani, gli
armeni, i persiani, gli arabi e la maggior parte
delle popolazioni del Caucaso. Sono presenti
anche minoranze austroloidi e negroidi: i
vedda dello Sri Lanka e dell’India meridionale, i
dravida del Deccan e i negritos delle Filippine.
Le lingue sinotibetane prevalgono in Cina e
nella penisola indocinese, mentre fra le
popolazioni bianche prevalgono le lingue
indoeuropee(hindi, persiano, russo ecc.), quelle
semitiche(arabo, ebraico) e quelle caucasiche.
Il giapponese costituisce una lingua a sé. Altre
lingue presenti nel continente sono quelle uraloaltaiche(turco, mongolo, eschimese ecc.) e gli
idiomi malesi e dravidici. In Asia sono nate le
religioni più antiche e più diffuse del mondo. Sul
versante
mediterraneo
ebbe
origine
l’ebraismo, professato in Israele, e il
cristianesimo, oggi diffuso soprattutto in
Armenia e nelle Filippine.
43
Storia:il colonialismo e
la guerra dell’oppio
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Lo sviluppo dell’industria e le
contraddizioni dell’economia liberista e
concorrenziale;
La sovra-produzione e la soluzione
proposta dagli economisti del tempo;
La competizione e l’aggressività alla
conquista del mondo;
Le imprese coloniali: false motivazioni
sociali e morali celano le vere ragioni
economiche, di espansione e di potere;
Il continente asiatico: terra di conquista;
La politica delle cannoniere e la chiusura
della Cina;
L’argento e l’oppio, moneta di scambio;
Il divieto cinese, il contrabbando inglese e
la guerra dell’oppio;
Il trattato di Nanchino
44
Il colonialismo
e la guerra dell’oppio

Lo sviluppo dell’industria, che si realizza a
partire dalla seconda metà dell’ottocento, se da
un lato faceva sperare in un reale progresso,
dall’altro, contribuiva a far emergere i profondi
squilibri economici e sociali. Peraltro, le
difficoltà di smercio dovute alla
sovrapproduzione, ponevano in luce le
contraddizioni di una economia fondata sul
modello liberista e ancorata ai principi della
concorrenza.La soluzione a questa condizione di
crisi, gli economisti del tempo la indicavano
nell’allargamento del mercato. Tale indicazione,
evidentemente accolta dagli Stati interessati
dalla crisi, determinò un crescente interesse, da
parte di quelli, a espandere i propri domini
territoriali e commerciali. La corsa a tale
espansione, negli ultimi decenni dell’ottocento,
diventò una delle preoccupazioni principali degli
stati industrializzati. Tale corsa, tuttavia,
determinò un clima di sempre maggiore accesa
competizione e aggressività internazionale.
Nella competizione per la conquista del
mondo,si trovavano in prima fila la Francia, la
Gran Bretagna e la Germania le quali, loro
malgrado, dovevano fronteggiare la
concorrenza di altre potenze come la Russia, il
Giappone e gli Stati Uniti.
45


Poiché la motivazione che stava alla base della
sete di tale conquista, che trovava la sua unica
giustificazione in ragioni puramente economico
– militari, risultava difficilmente accettabile,
oltre che dagli aggrediti, anche dalla morale
comune, gli aggressori presentavano le imprese
coloniali come opera di civilizzazione dei paesi
“arretrati” come l’Africa, l’Asia o l’Australia.
Sulla base di questa falsa verità i colonizzatori
si investirono della missione di portare il
progresso tra i “selvaggi”, la vera religione tra i
“pagani”, la civiltà tra i “barbari”.
Tra le terre da conquistare, il continente
asiatico appariva quello più appetibile ed infatti,
l’Asia venne conquistata in breve tempo
mediante quella che fu definita “la politica delle
cannoniere”, arrivando direttamente con le navi
da guerra nei porti per poi imporre l’apertura di
questi ai commercianti europei.Tra i paesi
asiatici, solo la Cina continuava ad applicare
una politica di chiusura alla penetrazione
dell’occidente. Ai commercianti europei era
consentito operare solo nel porto di Canton. La
debolezza politica del Paese non consenti,
tuttavia,
di
resistere
a
lungo
contro
l’intromissione delle potenze straniere
46

. Tra queste ultime quella maggiormente
interessata a entrare nell’immenso mercato
cinese era la Gran Bretagna. Gli inglesi
acquistavano già dai cinesi il tè che, non
venendo
accettate
monete
o
prodotti
occidentali, erano costretti a pagare in argento.
Questa forma di pagamento rischiava di
danneggiare l’economia inglese e per arrestare
l’emorragia del metallo prezioso, gli inglesi
cominciarono ad offrire al posto dell’argento,
l’oppio, una droga che facevano coltivare in
India e che si diffuse ben presto tra la
popolazione cinese.
47
ed. artistica: la droga
nel mondo dell’arte
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Il connubio e il luogo comune;
L’uso di droghe nella produzione
artistica;
Diverse droghe per diverse epoche;
La droga e le correnti di pensiero;
La giustificazione dell’uso della droga;
Confusione e creatività;
La droga: malattia dell’arte
L’impressionismo e i suoi caratteri
principali;
Quel desiderio che unisce gli
impressionisti;
Gli impressionisti più famosi e il caffè
Guerbois;
L’assenzio di Degas;
Una piaga sociale: l’assenzio;
Il titolo dell’opera come
rappresentazione degli effetti
48
arte e droga
E’ convinzione di molti che tra arte e droga esista
un forte connubio. L’artista, secondo un luogo
comune, accoglie in sé il binomio “genio” e
“sregolatezza”.
A
far
nascere
questa
convinzione, probabilmente, ha contribuito il
fatto che l’artista, generalmente, non presenta
particolari
preclusioni
mentali
o
tabù.
Ovviamente, ciò non significa, a priori, che chi
si occupa di arte, faccia uso spasmodico e
generalizzato di droghe o stupefacenti. Tuttavia
è pure pacificamente risaputo che l’uso di
droghe nella produzione artistica di ogni tipo,
arte visiva, musica, letteratura, pittura, ecc.,
non è insolito e né irrilevante. L’uso di droghe
nel campo artistico si differenzia anche a
secondo delle epoche .Alla fine dell’ ‘800 la
droga più diffusa, tra gli artisti è l’assenzio. Una
droga a basso costo e di facile reperibilità. Di
essa facevano uso, in particolare, gli artisti
romantici, incompresi dalla società e oppositori
dei valori borghesi, è la droga di Degas, di
Manet , Van Gogh, Picasso, Gauguin. Nel 1915,
dopo avere assunto le caratteristiche di una
vera e propria piaga sociale, l’assenzio viene
proibito per legge .
49

All’interno del mondo dell’arte la cultura della
droga ha avuto molti profeti, molti teorici, e
molti praticanti. Circolano droghe tra gli artisti
della
beat
generation,
tra
quelli
dell’espressionismo
astratto,
tra
gli
esistenzialisti parigini del dopo guerra, tra gli
aderenti all’arte psichedelica .Nell’ambito di tali
artisti o correnti di pensiero o di estemporanee
mode, la droga viene concepita quale mezzo
capace di allentare i freni inibitori, di attuare
legami tra idee anche lontane tra loro e liberare
la creatività dalle trappole del razionalismo
permettendo, quindi, al “genio” la liberazione
della sua massima capacità immaginifica
permettendogli, per questa via, di superare le
contraddizioni che derivano dal pensiero
razionale e quindi la sua stessa irrazionalità
Secondo taluni esperti, l’assunzione di droga,
nel
mondo
artistico,
trova
la
sua
“giustificazione” nella possibilità, per l’artista, di
trarre da detta assunzione particolari vantaggi,
seppure anomali e innaturali, quali ad esempio:
il potenziamento della capacità percettiva e
l’amplificazione delle capacità sensitive.
50

Vantaggi che, arricchiranno la sua capacità
espressiva, confluendo il tutto, nel prodotto
artistico.
Tuttavia,
appare
evidente,
commentano altri, che da uno stato di
confusione, quale quello a cui da luogo
l’assunzione di droghe, non può avere origine
l’arte intesa quale massima espressione di
creatività. Secondo questi ultimi, la dove non
c’è creatività autonoma e consapevole, non c’è
arte. Tra le diverse correnti di pensiero,
l’impressionismo, secondo taluni, è quello con il
quale maggiormente è possibile riscontrare un
certo connubio con la droga.
51
L’impressionismo

Il movimento impressionista si sviluppò a Parigi
intorno al 1860. Ciò che caratterizzava gli
impressionisti, insieme al rifiuto dei soggetti
storici, era l’interesse a cogliere gli aspetti della
realtà circostante (paesaggi naturali, popolati
da gente comune), infatti osservando i loro
quadri possiamo avere un’immagine di quello
che succedeva a Parigi in quegli anni. Gli artisti
impressionisti erano uniti dal comune desiderio
di evadere dalle regole dell’arte ufficiale e dalle
scuole d’arte, infatti non usavano, nei loro
quadri, la prospettiva e non trattavano soggetti
storici e religiosi. Molti di loro non lavoravano in
uno studio(atelier) ma all’aperto(en plein air).
La luce, colpendo gli oggetti, viene assorbita o
respinta, scomponendosi nei vari colori che si
mescolano creando un trionfo di luce, che si
può trovare nell’arte impressionista.
52
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I
pittori
impressionisti
cercavano
di
rappresentare la realtà così come la vedevano,
cogliendone solo l’impressione generale senza
soffermarsi sui dettagli, e non aggiungendo le
proprie emozioni e le proprie considerazioni. Le
pennellate
rapide
danno
un
senso
di
istantaneità, e i colori, accostati ma non
mescolati, mantengono la loro luminosità e la
loro chiarezza. Questi artisti si interessavano
particolarmente allo studio dei colori e della
luce. Il paesaggio e i soggetti venivano fissati
con rapidi tocchi di colore, creando così delle
vibrazioni, che danno l’impressione di un
movimento nell’immagine. Alcuni dei pittori più
importanti e famosi di questo movimento
furono: Monet, Manet, Renoir, Degas, Sisley
e Pisarro.
Questi si riunivano presso il Caffè Guerbois, per
creare le loro opere, che esposero per la prima
volta il 15 Aprile del 1874 ma i critici non
accettarono i loro dipinti perché ritenuti rozzi e
volgari.
53
Musica: Bob Marley
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le origini di Bob;
I pregiudizi raziali;
L’abbandono della scuola, del lavoro
e gli esordi musicali
I Wailers;
La strada del successo;
Il suo primo storico singolo;
L’attentato;
L’arresto;
la malattia e il rifiuto delle cure;
La fine di Bob;
Jamaican order of merit;
Gli ideali, il mito, la legenda.
54
Bob Marley
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(
Robert Nesta Marley, detto Bob Nine Mile, 6
febbraio 1945 – Miami, 11 maggio 1981), è
stato un cantautore, chitarrista e attivista
giamaicano.
È generalmente identificato con il genere
musicale reggae, che peraltro lo rese popolare
fuori dalla Giamaica. In riconoscimento dei suoi
meriti, un mese dopo la morte fu insignito del
prestigioso Jamaican Order of Merit. In molte
delle sue canzoni Marley denuncia
l'emarginazione dei poveri da parte del potere.
La sua attività ha inizio nel 1964, quando forma
la band The Wailers; dopo il loro scioglimento,
nel 1974, suona come Bob Marley and The
Wailers. Nel 2008 è stato posizionato al 19º
posto nella lista dei 100 migliori cantanti
secondo Rolling Stone e tra le sue migliori
"tracce vocali" ci sono No Woman, No Cry e
Redemption Song[2]. Bob Marley nacque a Nine
Mile, in Giamaica, nel 1945 da padre britannico
e madre giamaicana.
Con i suoi Wailers, band composta tra gli altri
da Peter Tosh, suonò ovunque in giro per il
mondo. La sua musica è fortemente dedicata al
tema della lotta contro l'oppressione politica e 55
razziale e all'invito all'unificazione dei popoli di

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Con i suoi Wailers, band composta tra gli altri
da Peter Tosh, suonò ovunque in giro per il
mondo. La sua musica è fortemente dedicata al
tema della lotta contro l'oppressione politica e
razziale e all'invito all'unificazione dei popoli di
colore come unico modo per raggiungere la
libertà e l'uguaglianza.
L'aspetto politico della sua vita è stato, se
possibile, più importante di quello artistico.
Marley divenne un leader politico, spirituale e
religioso. Nel 1978 gli fu conferita, a nome di
500 milioni di africani, la medaglia della pace
dalle Nazioni Unite. Nello stesso anno riunì,
durante un suo concerto, tutte le diverse fazioni
che si combattevano nei sobborghi di Kingston.
La gratificazione maggiore la ottenne nel 1980
quando venne invitato a partecipare alla
celebrazione dell'indipendenza dello Zimbabwe.
Nel luglio 1977, Marley si trovò con una ferita
nell'alluce destro, che lui pensava fosse causata
da un incidente durante una partita di calcio.
Successivamente durante un'altra partita di
calcio l'unghia dell'alluce si staccò.
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Successivamente durante un'altra partita di
calcio l'unghia dell'alluce si staccò. Solo a quel
punto fu fatta la diagnosi corretta. Marley aveva
una forma di melanoma maligno alla pelle che
cresceva sotto l'unghia dell'alluce. Gli fu
consigliato di amputare l'alluce, ma egli rifiutò
le cure anche a causa della sua religione
(Rastafarianesimo) secondo cui il corpo umano
deve rimanere "integro".
Nel 1978 Bob Marley organizzò un nuovo
concerto politico in Giamaica, dal nome One
Love Peace Concert, sempre nel tentativo di
arrestare l'ostilità tra i due partiti in guerra. Su
espressa richiesta di Marley, i due leader rivali,
Michael Manley ed Edward Seaga si
incontrarono sul palco e si diedero la mano.
Nel 1979 fu invece prodotto un album pregno di
significati politici, Survival, contenente canzoni
come Zimbabwe, Africa Unite, Wake Up and
Live e Survival, che riportavano l'attenzione di
Marley alle sofferenze dei popoli africani. Agli
inizi del 1980 fu invitato alle celebrazioni del 17
aprile per la indipendenza dello Zimbabwe. Il
cancro, nel frattempo, si diffondeva nel suo
corpo. Dopo aver concluso una trionfale tournée
estiva in Europa suonando anche in Italia (il 2757
giugno 1980 allo Stadio San Siro di Milano, di
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. Il cancro, nel frattempo, si diffondeva nel suo
corpo. Dopo aver concluso una trionfale tournée
estiva in Europa suonando anche in Italia (il 27
giugno 1980 allo Stadio San Siro di Milano, di
fronte a 100.000 spettatori, ed il giorno
seguente in un altrettanto gremito Stadio
Comunale di Torino) Marley tornò negli USA e
portò a termine le prime date del programma.
Dopo 2 concerti al Madison Square Garden di
New York però Marley ebbe un collasso facendo
jogging al Central Park. Il 23 settembre 1980
Bob tenne il suo ultimo concerto allo Stanley
Theater a Pittsburgh. Dopo l'evento, Bob si recò
a Monaco, in Germania, per un consulto medico
dal dottor Josef Issels, specializzato nel
trattamento di malattie in fase terminale. Il
tumore era però troppo esteso per essere
trattato. Un ulteriore peggioramento si avvertì
nel volo di ritorno dalla Germania verso la
Giamaica. Il volo fu quindi deviato in direzione
di Miami, dove Bob venne ricoverato presso il
Cedar of Lebanon Hospital, dove morì la
58

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
mattina dell'11 maggio 1981. Le ultime parole
di Bob furono rivolte al figlio Ziggy Marley:
"Money can't buy life" ("i soldi non possono
comprare la vita").
Bob Marley ricevette funerali di stato in
Giamaica, con elementi combinati dei riti delle
tradizioni dell'ortodossia etiopica e Rastafari (lo
stesso Hailé Selassié, considerato il Messia dalla
religione Rastafari, era rimasto sempre devoto
alla Chiesa ortodossa etiopica). Fu sepolto in
una cappella eretta accanto alla sua casa natale
a Nine Mile, insieme alla sua Gibson Les Paul
"Solid Body", il suo pallone da calcio, una pianta
di marijuana e i suoi semi, un anello che
indossava ogni giorno, donatogli dal principe
etiope Asfa Wossen e una Bibbia. Un mese dopo
i funerali, fu riconosciuto a Bob Marley il
Jamaican Order of Merit[10].
Bob Marley morì senza fare testamento.
59
conclusioni

Intrapendendo questo corso approfondito di
studio sulla droga noi ragazzi ci siamo resi
conto che la droga e un veleno per tutti noi e ci
raccomandiamo di :
Non farci fumare dalla droga
ma di vivere la nostra vita
60

grazie per l’attenzione !

Prodotto dalla 3 c
Sotto la supervisione di Di palma Giuseppe
61
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La droga - ic 3°castaldi rodari