Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento Processo di unificazione delle colonie britanniche Una difesa comune Le colonie si differenziavano molto, sia per ragioni storiche, sia nella struttura economica. Peraltro, nel corso dei secoli XVII e XVIII, una serie di eventi e di sviluppi contribuì ad avvicinarle. Nello stesso tempo in cui le colonie si avvicinavano tra loro, si allontanavano dalla madrepatria. La forte presenza in America di giacobiti scozzesi ed irlandesi acuì le percezioni negative conseguenti alla repressione della rivolta giacobita, causando un aumento dei sentimenti anti governativi ed anti Hannoveriani. Le varie colonie avevano origini e governi diversi. Si distinguevano in colonie della Corona, cioè costituitesi con concessione governativa e colonie private autonome, cioè nate a seguito di una concessione reale a varie famiglie di possidenti privati. • • Colonie reali o New Foundland (Terranova): St. John's o Nuova Scozia e Acadia: Annapolis Royal o Massachussetts Bay e Nuova Inghilterra: Boston o New Hampshire o Rhode Island: Providence o New York o New Jersey (1738): Trenton o Virginia: Middle Plantation o Nord Carolina: Edenton, o Sud Carolina: Charleston o Georgia (1754): Savannah Colonie private e autonome o Pennsylvania: Philadelphia; alla famiglia Penn dal 1681 al 1779 o Maryland: Baltimora; ai baroni Calvert dal 1729 al 1771 o Connecticut e New Haven Legami con l'Impero Britannico Anche se le colonie erano molto differenti le une dalle altre, erano sempre parte dell'Impero Britannico e non solo nel nome. Dal punto di vista sociale, l'élite coloniale di Boston, New York, Charleston e Filadelfia vedeva la propria identità come britannica. Anche se molti non erano mai stati in Inghilterra, imitavano gli stili britannici di abbigliamento, danza ed etichetta. Questo strato sociale alto costruiva le sue dimore in stile Georgiano e partecipava alle correnti intellettuali europee, come l'Illuminismo. Per molti dei loro abitanti, le città portuali dell'America coloniale erano vere città britanniche. Molte delle strutture politiche delle colonie si ispiravano a varie tradizioni politiche inglesi, in particolare quelle dei Commonwealthmen. Molti americani dell'epoca vedevano il sistema di governo delle colonie come modellato sulla Costituzione britannica, con il governatore che corrispondeva al re, l'assemblea coloniale alla Camera dei Comuni e il Consiglio del Governatore alla Camera dei Lord. I codici legali delle colonie erano spesso tratti direttamente dalla legge inglese; in effetti la common law inglese sopravvive anche nei moderni Stati Uniti. Alla fine, fu una disputa sul significato di questi ideali politici, in particolare la rappresentanza politica, che portò alla Rivoluzione americana. Un altro punto su cui le colonie si trovarono più simili che differenti, fu l'esplosione delle importazioni di beni britannici. L'economia britannica aveva iniziato a crescere rapidamente alla 1 Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento fine del XVII secolo, e alla metà del XVIII le piccole fabbriche britanniche producevano più di quanto la nazione potesse consumare. Trovando un mercato per i propri beni nelle colonie del Nord America, i britannici incrementarono le proprie esportazioni del 360% tra il 1740 e il 1770. Siccome i mercanti britannici offrivano un generoso credito ai loro clienti, gli americani iniziarono a comperare quantità sbalorditive di beni inglesi. Dal New England alla Georgia, tutti i sudditi britannici compravano prodotti simili, creando e inglesizzando una sorta di identità comune. New England Quando colonizzarono il New England, i Puritani crearono delle comunità autogovernantisi composte da congregazioni religiose di contadini, o yeoman, e dalle loro famiglie. I politici di alto livello distribuirono appezzamenti di terreno ai coloni maschi, o ai proprietari terrieri, che poi si divisero le terre tra loro. Porzioni più grandi venivano date solitamente a uomini di più alto rango sociale, ma ogni uomo bianco aveva abbastanza terra per mantenere una famiglia. Era importante anche il fatto che ogni uomo bianco avesse diritto di parola nell'assemblea cittadina. Questa riscuoteva le tasse, costruiva le strade ed eleggeva i funzionari per la gestione degli affari cittadini. Alla Chiesa congregazionale fondata dai Puritani, non si unirono automaticamente tutti i residenti del New England, a causa del credo Puritano secondo cui Dio avrebbe selezionato solo un gruppo specifico di persone per la salvezza. L'appartenenza era invece limitata a coloro i quali potevano convincentemente "provare", davanti ai membri della chiesa, che erano stati salvati. Queste persone erano note come "gli Eletti" o " i Santi" e costituivano meno del 40% della popolazione del New England. Stili di vita La vita in campagna La maggior parte dei residenti del New England era composta da agricoltori. All'interno di queste famiglie contadine e inglesi, l'uomo aveva il potere completo sulla sua proprietà e sulla moglie. Una volta sposata, la donna perdeva il suo cognome da nubile e la sua identità personale, nel senso che non poteva avere proprietà, fare causa o partecipare alla vita politica. Il ruolo delle mogli era quello di crescere i figli e aiutare i mariti. Molte donne svolsero questi doveri. Nella metà del XVIII secolo, le donne si sposavano solitamente poco dopo i vent'anni e avevano da 6 a 8 figli, che in maggioranza sopravvivevano fino all'età adulta. Le donne delle fattorie fornivano gran parte dei prodotti di cui aveva bisogno il resto della famiglia, il che comprendeva la filatura della lana e la lavorazione di abiti, la produzione di candele e sapone e la lavorazione del latte in burro. La maggior parte dei genitori del New England cercava di aiutare i figli a costruire una propria fattoria. Quando i figli maschi si sposavano, i padri gli davano in regalo terre, bestiame o attrezzature agricole; le figlie ricevevano beni per la casa, animali da cortile e/o denaro. I matrimoni arrangiati erano molto insoliti. Normalmente, i figli sceglievano la sposa in una cerchia di conoscenti che condividevano la stessa religione e status sociale. I genitori mantenevano il potere di veto sul matrimonio dei figli. Le famiglie contadine del New England vivevano in genere in abitazioni di legno, data l'abbondanza di alberi. Una tipica fattoria del New England era alta un piano e mezzo e aveva un robusto telaio (fatto solitamente da grossi pali squadrati) che veniva ricoperto da assicelle di legno. Un grosso camino si trovava nel mezzo della casa, e veniva utilizzato per cucinare e per il riscaldamento durante l'inverno. Un lato del piano terra conteneva un salone nel quale la famiglia lavorava e consumava i pasti. Adiacente al salone si trovava il salotto, utilizzato per accogliere gli ospiti e contenente il miglior arredamento della famiglia e il letto dei genitori. I figli dormivano in un loft sopra il piano terra, mentre la cucina faceva parte del salone o era situata in un riparo sul 2 Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento retro della casa. Siccome le famiglie coloniali erano numerose, queste piccole abitazioni vedevano molta attività e poca privacy. Le famiglie del New England lavoravano e coltivavano le proprie fattorie. La famiglia e il bestiame di sua proprietà consumavano la maggior parte delle coltivazioni della fattoria; tutto quello che restava veniva venduto per ottenere i manufatti di cui c'era bisogno. I primi coloni del New England coltivavano i tradizionali frumento e orzo (per pane e birra), ma in seguito adattarono la loro produzione agricola al nuovo ambiente. Dopo il 1700, gran parte degli agricoltori del New England coltivavano principalmente mais e allevavano bovini e suini. Le pannocchie di mais fornivano cibo per gli uomini, mentre steli e foglie fornivano cibo per il bestiame. Le mucche a loro volta, fornivano prodotti caseari, mentre vitelli e maiali venivano macellati e le carni vendute. Nella metà del XVIII secolo, questo stile di vita stava affrontando una crisi, dato che la popolazione della regione si era quasi raddoppiata ad ogni generazione —-da 100.000 nel 1700 a 200.000 nel 1725, a 350.000 nel 1750—- poiché le famiglie contadine avevano molti figli e molte persone vivevano fino a raggiungere i 60 anni. Siccome i coloni di Massachusetts, Connecticut, e Rhode Island continuavano a suddividere le proprie terre, le fattorie divennero troppo piccole per poter sostentare singole famiglie. Questa sovrappopolazione minacciava l'ideale del New England di una società di agricoltori indipendenti. Le famiglie contadine risposero creativamente a questa nuova crisi. Alcuni agricoltori ottennero concessioni terriere per creare fattorie in territori non sviluppati del Massachusetts e del Connecticut, o comprarono appezzamenti da speculatori nel New Hampshire e in quello che sarebbe diventato il Vermont. Altri divennero innovatori agricoli. Essi piantarono nutrienti erbe inglesi come trifoglio rosso, che fornivano più cibo per il bestiame, e patate, che fornivano un alto tasso di produzione ed erano un vantaggio per le piccole fattorie. Infine, molte famiglie aumentarono la loro produttività, scambiandosi tra loro beni e manodopera. Esse davano in prestito bestiame e terre da pascolo e lavoravano assieme per filare tessuti, cucire trapunte, e sgranare il mais. Migrazioni, innovazioni agricole e cooperazione economica furono misure creative che preservarono la società degli yeoman del New England fino al XIX secolo. La vita di città Nel 1750, una varietà di artigiani, negozianti e mercanti forniva servizi alla crescente popolazione agricola. Fabbri, fabbricanti di ruote per carri e mobilio, aprirono i loro negozi nei villaggi rurali. Li costruivano e riparavano i beni necessari alle famiglie contadine. Negozi che vendevano manufatti inglesi come stoffe, utensili in ferro, e vetri per finestre, oltre che prodotti delle Indie Occidentali come zucchero e melassa, vennero aperti dai commercianti. I gestori di questi negozi vendevano i loro prodotti importati in cambio dei vegetali coltivati e di altri prodotti locali quali tegole, idrossido di potassio, e doghe per barili. Questi beni locali venivano spediti nelle città lungo tutta la costa Atlantica. Uomini intraprendenti aprirono taverne e stalle per i cavalli lungo le strade, per servire questo sistema di trasporto. Dopo che questi prodotti erano stati consegnati nelle città portuali come Boston e Salem nel Massachusetts, New Haven nel Connecticut, e Newport e Providence nel Rhode Island, i mercanti le esportavano nelle Indie Occidentali, dove venivano scambiate con melassa, zucchero grezzo, monete d'oro e lettere di credito. Essi portavano i prodotti delle Indie Occidentali nelle fabbriche del New England dove lo zucchero grezzo veniva raffinato, mentre zucchero e melassa venivano distillati in rum. L'oro e le note di credito venivano rispediti anch'essi nelle colonie e venduti agli agricoltori assieme a zucchero raffinato e rum. Altri mercanti del New England sfruttarono le ricche zone di pesca lungo la costa Atlantica, finanziarono una grossa flotta peschereccia e trasportarono il pescato di sgombri e merluzzi nelle Indie Occidentali e nell'Europa Meridionale. Altri mercanti sfruttarono le vaste quantità di legname presenti lungo la costa e i fiumi del New England Settentrionale. Fondarono delle segherie che 3 Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento fornivano legno economico per la costruzione di case e navi. Centinaia di costruttori di navi del New England costruirono imbarcazioni capaci di affrontare l'oceano, che vendettero ai mercanti britannici e americani. Numerosi mercanti divennero molto ricchi fornendo i loro beni alla popolazione agricola e finirono per dominare la società delle città portuali. Contrariamente agli yeoman delle fattorie, questi mercanti avevano uno stile di vita che somigliava a quello della classe alta inglese, abitando in eleganti case di due piani e mezzo costruite nel nuovo stile Georigiano. Tali case avevano una facciata simmetrica con un uguale numero di finestre su ambo i lati della porta centrale. L'interno era costituito da un corridoio che portava al centro della casa, sui cui lati si aprivano stanze specializzate come libreria, sala da pranzo, salotto formale e camera da letto principale. Contrariamente al salone polivalente e al salotto delle case degli yeoman, ognuna di queste stanza aveva una sua funzione specifica. In una casa Georgiana gli uomini usavano principalmente certe stanze, come la libreria, mentre le donne usavano principalmente la cucina. Queste case contenevano stanze da letto al secondo piano, che fornivano riservatezza a genitori e figli. Cultura ed educazione Contrariamente ad altre regioni coloniali, nel New England l'educazione di base era diffusa. I primi coloni Puritani credevano fosse necessario studiare la Bibbia, quindi ai bambini veniva insegnato a leggere già in giovane età. Era anche richiesto che ogni città pagasse per una scuola elementare. Molti ragazzi ebbero una qualche istruzione formale proprio grazie a questa legge. Circa il dieci percento di loro ebbe anche un'istruzione superiore. Molti ragazzi imparavano un mestiere dai padri in fattoria o come apprendisti presso artigiani. Poche ragazze frequentavano delle scuole, ma in gran parte furono in grado di ottenere un'educazione a casa o nelle cosiddette "Dame schools", dove le donne insegnavano rudimenti di lettura e scrittura nelle proprie case. Nel 1750, quasi il 90% delle donne del New England e quasi tutti gli uomini potevano leggere e scrivere. Molte chiese del New England fondarono dei collegi per la formazione dei propri ministri, mentre i puritani fondarono molti luoghi di educazione superiore come l'Harvard College nel 1636 e lo Yale College nel 1701. Successivamente i Battisti fondarono il Rhode Island College (vicino alla Brown University) nel 1764, mentre un sacerdote congregazionista fondò il Dartmouth College nel 1769. Poche persone (nessuna donna e un numero limitato di uomini) frequentavano il college, rendendo l'istruzione superiore disponibile solo per le famiglie dei ricchi mercanti. Il New England produsse molte grandi opere letterarie. Infatti, vennero prodotte più opere nel New England che in tutte le altre colonie messe assieme. Gran parte di questi lavori erano storie, sermoni e diari personali e vennero scritti da sacerdoti o ispirati da convinzioni religiose. Cotton Mather, un sacerdote di Boston, pubblicò Magnalia Christi Americana (La grande opera di Cristo in America, 1702), mentre il revivalista Jonathan Edwards scrisse la sua opera filosofica, A Careful and Strict Enquiry Into...Notions of...Freedom of Will... (1754). Anche gran parte della musica era basata su temi religiosi e consisteva principalmente nel canto di salmi. A causa delle profonde convinzioni religiose del New England, le opere artistiche che non fossero "molto religiose" o "troppo profane" vennero bandite, comprese vari tipi di rappresentazione teatrale. Regione del Medio-Atlantico Contrariamente al New England, la regione del Medio-Atlantico ottenne gran parte della sua popolazione da nuovi immigrati, e nel 1750, la popolazione totale di New York, New Jersey, e Pennsylvania aveva quasi raggiunto le 300.000 unità. Entro il 1750, circa 60.000 scozzesi-irlandesi e 50.000 tedeschi andarono a vivere nel Nord America britannico, insediandosi in gran parte della regione del Medio-Atlantico. William Penn, l'uomo che fondò la colonia della Pennsylvania nel 4 Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento 1682, attrasse un flusso di immigranti con le sue politiche di libertà religiosa e proprietà fondiaria assoluta. "Proprietà fondiaria assoluta" significava che gli agricoltori possedevno le loro terre gratuitamente e liberi da affitti. Il primo importante flusso di immigranti arrivò principalmente dall'Irlanda e consisteva di presbiteriani scozzesi-irlandesi e di un piccolo numero di cattolici irlandesi. la seconda importante immigrazione era composta da tedeschi che cercavano di sfuggire ai conflitti religiosi e alle opportunità economiche in declino in Germania e Svizzera. Stili di vita Gran parte dell'architettura di queste colonie riflette la diversità delle loro genti. Ad Albany e a New York, la maggior parte degli edifici erano in stile olandese, con esterni in mattoni e alti tetti spioventi, mentre molte chiese olandesi erano a pianta ottagonale. Usando la pietra per costruire le loro case, i coloni tedeschi e gallesi della Pennsylvania seguirono gli usi delle loro terre d'origine, ignorando completamente l'abbondanza di legname della regione. Un esempio di ciò fu Germantown, in Pennsylvania, dove l'80 percento degli edifici della città erano completamente in pietra. D'altra parte gli scozzesi-irlandesi si avvantaggiarono dell'ampia disponibilità di legname che offriva l'America e costruirono robuste casette di legno. Le varie culture influenzarono anche lo stile dell'arredamento. I quaccheri delle zone rurali preferivano un disegno semplice del mobilio, che evitava qualsiasi decorazione elaborata, anche se quelli delle aree urbane avevano dei mobili molto più elaborati. La città di Filadelfia divenne un importante centro di produzione dei mobili, grazie al notevole benessere dei quaccheri e dei mercanti britannici. I costruttori di Filadelfia producevano eleganti scrivanie e cassettiere. Gli artigiani tedeschi creavano intricati disegni ad intarsio sulle loro cassepanche, e altri mobili erano dipinti con scene riproducenti fiori e uccelli. I vasai tedeschi creavano una vasta serie di brocche, vasi e piatti, dal disegno elegante e tradizionale. Esistevano differenze etniche anche nel trattamento delle donne. Tra i coloni puritani del New England, le mogli non lavoravano quasi mai nei campi assieme ai propri mariti. Nelle comunità tedesche della Pennsylvania, comunque, molte donne lavoravano nei campi e nelle stalle. In aggiunta a queste differenze etniche, gli immigrati tedeschi e olandesi garantivano alle donne un maggiore controllo sulla proprietà, che non era permesso nella locale legge inglese. Contrariamente alle mogli coloniali inglesi, quelle tedesche e olandesi possedevano i propri abiti e altri oggetti, e avevano anche la possibilità di decidere sulle proprietà portate all'interno del matrimonio. Molti agricoltori orientati verso i miglioramenti, delle varie provenienze, iniziarono ad usare nuove pratiche agricole per aumentare la loro produzione. Durante gli anni 1750, questi innovatori agricoli rimpiazzarono il falcetto e la falce usati per mietere fieno, frumento e orzo con la falce a rastrello, un attrezzo dotato di dita di legno che disponeva gli steli in modo da facilitarne la raccolta. Questo attrezzo fu in grado di triplicare la quantità di lavoro fatta dal contadino in un giorno. Gli agricoltori iniziarono anche a fertilizzare i loro campi con letame e calce agricola e a ruotare le coltivazioni per mantenere il suolo fertile. Prima del 1720, gran parte dei coloni della regione del Medio-Atlantico praticava un'agricoltura su piccola scala e pagava i manufatti importati rifornendo le Indie Occidentali con mais e farina. A New York fiorì l'esportazione di pellicce verso l'Europa, che aggiunse ulteriore benessere alla regione. Dopo il 1720, l'agricoltura del Medio-Atlantico venne stimolata dalla domanda internazionale di frumento. Una massiccia esplosione demografica in Europa portò i prezzi del frumento alle stelle. Nel 1770, un bushel di frumento costava il doppio che nel 1720. Gli agricoltori espansero anche la loro produzione di semi di lino e di mais, dato che il lino era molto richiesto dall'industria tessile irlandese e c'era richiesta di mais nelle Indie Occidentali. Questo boom economico rese molto ricchi gli agricoltori. Alcuni immigrati appena arrivati acquistarono delle fattorie e presero parte a questa ricchezza, ma molti poveri immigrati tedeschi e scozzesi-irlandesi furono costretti a lavorare come braccianti 5 Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento salariati. Gli agricoltori e i mercanti più grossi divennero estremamente ricchi, mentre gli agricoltori con fattorie più piccole e gli artigiani ricavavano l'occorrente per la sussistenza. La regione del Medio-Atlantico, già nel 1750, era divisa per provenienza etnica e per ricchezza. Le città portuali, che si espansero con il commercio del frumento, avevano più classi sociali che nel resto delle Colonie Centrali. Nel 1750 la popolazione di Filadelfia aveva raggiunto le 25.000 unità, New York le 15.000 e il porto di Baltimora le 7.000. I mercanti dominavano la società delle città portuali e circa 40 di essi controllavano metà dei commerci di Filadelfia. I ricchi mercanti di Filadelfia e New York, come le loro controparti del New England, costruirono eleganti magioni in stile Georgiano. Negozianti, artigiani, armatori, costruttori di barili, sarte, calzolai, panettieri, macellai, carpentieri, muratori e molte altre professioni specializzate, componevano la classe media della società delle città portuali. Mogli e mariti spesso lavoravano assieme e insegnavano la loro arte ai figli perché la tramandassero alla famiglia. Molti degli artigiani e dei commercianti fecero abbastanza soldi per avere una vita dignitosa. Gli scaricatori lavoratori stavano sul gradino più basso della società. Questi poveracci lavoravano al porto scaricando i vascelli in arrivo e caricando quelli in partenza con frumento, mais e semi di lino. Molti di essi erano afro-americani; alcuni erano liberi, mentre altri erano in schiavitù. Nel 1750, i neri erano circa il 10% della popolazione di New York e Filadelfia. Centinaia di marinai, alcuni dei quali afro-americani, lavoravano sulle navi mercantili. Le colonie del sud Le colonie del sud erano dominate principalmente dai ricchi proprietari di piantagioni e schiavi di Maryland, Virginia e Carolina del Sud. Questi possedevano enormi piantagioni lavorate da schiavi africani. Dei 650.000 abitanti del Sud nel 1750, circa 250.000 (il 40%) erano schiavi. I possidenti usavano la loro ricchezza per dominare i mezzadri e i contadini locali. In periodo di elezioni davano in dono del rum ai loro fattori e promettevano di abbassare le tasse, per prendere il controllo delle legislature coloniali. Stili di vita I possidenti A partire dagli anni 1720 si iniziò a costruire grosse abitazioni in stile Georgiano. Le donne benestanti delle colonie del sud partecipavano alla cultura britannica. Leggevano riviste britanniche, indossavano vestiti alla moda di taglio britannico e servivano un elaborato te pomeridiano. Le donne una volta sposatesi, supervisionavano gli schiavi della casa e organizzavano cene elaborate e feste danzanti. Questi sforzi avevano maggior successo nella Carolina del Sud, dove i ricchi possidenti vivevano in case di città a Charleston, una trafficata città portuale. Attive stagioni sociali esistevano anche in città quali Annapolis (Maryland) e nelle piantagioni di tabacco lungo il corso del fiume James in Virginia. Gli schiavi Gli schiavi africani che lavoravano nei campi di piante coloranti, tabacco e riso del Sud, provenivano dall'Africa Centrale e Occidentale. La schiavitù nell'America coloniale era molto opprimente, in quanto si trasmetteva di generazione in generazione e gli schiavi non avevano diritti legali. Nel 1700 c'erano circa 9.600 schiavi nella regione di Chesapeake e poche centinaia nelle Caroline. Circa altri 170.000 africani arrivarono nel corso dei cinque decenni successivi, e nel 1750 c'erano più di 250.000 schiavi nell'America britannica e nelle Caroline. Essi costituivano circa il 6 Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento 60% della popolazione totale. La gran parte degli schiavi della Carolina del Sud erano nati in Africa (indicativo dell'alto tasso di mortalità in quella colonia), mentre la metà degli schiavi della Virginia e del Maryland erano nati nelle colonie. Il Grande Risveglio Un evento che contribuì ad unificare le credenze religiose delle varie colonie fu il Primo Grande Risveglio, un movimento di rinascita protestante che ebbe una grande influenza negli anni dal 1730 al 1750. Iniziò con Jonathan Edwards, un predicatore del Massachusetts che promosse il ritorno alle radici calviniste dei Padri Pellegrini e tentò di risvegliare il "Timor di Dio". Edwards era un oratore molto abile ed attirò un grande seguito coi suoi sermoni, che contenevano vivide descrizioni del peccato e della punizione divina. Un altro predicatore di successo fu l'inglese George Whitefield, che visitò le colonie negli anni attorno al 1740. Edwards, Whitefield e gli altri predicatori itineranti che proseguirono il movimento, si spostavano in tutte le colonie, predicando con il loro stile drammatico ed emozionale a favore della conversione. Le istituzioni religiose tradizionali si opposero al movimento dei predicatori e da ciò originarono una serie di spaccature tra chi, all'interno delle varie chiese, era favorevole al "nuovo" e chi era contrario. Per sostenere il proprio punto di vista, entrambe le parti fondarono una serie di università, non incluse nella Ivy League. Tra esse il King's College (che ora è la Columbia University) e la Princeton University. Il Grande risveglio fu forse il primo evento a potersi definire compiutamente "Americano", in quanto interessò tutte le colonie, al di là delle differenze politiche ed economiche. Per alcuni studiosi il movimento dei predicatori anticipò la Rivoluzione americana, grazie alla sua impronta anti gerarchica. Peraltro la pratica religiosa era in declino da decenni, in parte come conseguenza del processo alle "streghe" di Salem (1692) e, dopo il Grande Risveglio, decadde nuovamente. In effetti, le forze che avrebbero plasmato la storia delle colonie nei successivi ottant'anni sarebbero state decisamente laiche e influenzate dall'Illuminismo, anche se l'America rimase una nazione profondamente religiosa (caratteristica che, sotto certi aspetti ha mantenuto ancora oggi). La guerra di successione spagnola La guerra di successione spagnola fu combattuta tra il 1701 e il 1713/1714 e vide schierati da una parte la Francia, la Castiglia, la Baviera, con il suo principe elettore Massimiliano II Emanuele e l'arcivescovato di Colonia, dall'altra l'Inghilterra, l'Austria e gli altri stati tedeschi del Sacro Romano Impero, tutti uniti nella cosiddetta Grande Alleanza o Alleanza Imperiale. I primi appoggiarono la candidatura di Filippo d'Angiò al trono spagnolo, mentre i secondi quella di Carlo d'Austria. I trattati di Utrecht e Rastadt, dopo aver smembrato l'impero spagnolo, sancirono molti cambiamenti nel rapporto di forze tra le maggiori potenze europee e mondiali. Sinteticamente potremmo così riassumerli: Il tramonto definitivo della Spagna come grande potenza, nonostante le colonie d'oltremare fossero rimaste legate alla madrepatria. Il fallimento delle mire espansionistiche ed egemoniche della Francia di Luigi XIV. La rinuncia parziale da parte della Francia e a favore dell'Inghilterra di parte dei suoi possedimenti continentali nell'America del Nord, riservandosi soltanto poche presenze nell'area caraibica. L'affermazione dell'Inghilterra come potenza marittima egemone nel mondo e suo monopolio, unitamente agli olandesi, del controllo sulle rotte commerciali verso l'America e verso l'oriente. 7 Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento Guerra di successione austriaca La guerra di successione austriaca (1740-1748), che coinvolse quasi tutte le potenze europee, scoppiò a causa dell'opposizione all'ascesa al trono austriaco di Maria Teresa d'Austria. Ancora non si erano spenti del tutto gli echi del conflitto legato alla successione polacca, chiuso nel 1738 con il trattato di Vienna, che un altro grande conflitto stava per travolgere l'Europa. Nel mese di ottobre del 1740, all'età di soli 56 anni, moriva improvvisamente, privo di figli maschi, Carlo VI d'Asburgo e saliva al trono d'Austria la figlia primogenita Maria Teresa, di soli 23 anni, sposa di Francesco Stefano di Lorena. L'ascesa al trono di Maria Teresa d'Asburgo provocò l'insorgere di numerosi dissensi tra le case regnanti in Europa che sfociarono in una sanguinosa guerra, passata alla storia come “guerra di successione austriaca”. Il conflitto si estese anche nelle colonie, dove fu chiamata "Guerra di Re Giorgio" dal nome del re Giorgio II del Regno Unito. Sebbene gran parte dei combattimenti si svolsero in Europa, le truppe coloniali britanniche attaccarono il Canada francese. Con la pace di Aquisgrana la Spagna rinunciava alla rivendicazione di Gibilterra e confermava all'Inghilterra la cessione del monopolio del commercio degli schiavi. La guerra sei sette anni… La guerra dei Sette anni, fu un Conflitto (1757-63) seguito al rovesciamento delle alleanze che unì l’Austria di Maria Teresa alla Francia di Luigi XV e alla Russia (Trattato di Versailles, 1757) contro l’Inghilterra e la Prussia di Federico II. La guerra consistette di due conflitti distinti, l’uno tra la Francia e l’Inghilterra, combattuto per via marittima, nelle colonie e nell’Hannover, l’altro sul continente tra Federico II e la coalizione dei suoi avversari (cui si aggiunsero Svezia, Polonia, Sassonia e nel 1762 la Spagna), con le battaglie risolutive di Rossbach e di Leuthen (1757) e di Kunersdorf (1759); fu perciò conclusa con due trattati distinti (di Parigi e di Hubertsburg, 1763). La Francia perse il suo primo impero coloniale (Canada e dipendenze, alcune delle Antille, il Senegal e l’India) a vantaggio dell’Inghilterra e la Prussia si confermò quale potenza continentale dopo essersi però trovata in situazioni assai critiche durante il conflitto. guerra dei Sette anni (Dizionario di Storia (2011) Treccani) detta guerra franco-indiana. Il conflitto tra le potenze europee in realtà cominciò in America due anni prima. Nel continente americano ebbe il nome di Guerra franco-indiana. Sul teatro europeo lo scontro venne causato principalmente dal desiderio dell'Austria di recuperare i territori persi a favore della Prussia con la Guerra di successione austriaca. In America la guerra ricevette l'appellativo di franco-indiana in quanto la Confederazione Irochese, che per decenni aveva condotto una sua politica giocando tra francesi e britannici, si schierò decisamente dalla parte dei britannici quando i francesi si allearono con la Confederazione Huron, storica avversaria degli Irochesi. Queste alleanze non cambiarono i rapporti di forza preesistenti, infatti i francesi furono nuovamente sconfitti. Con il Trattato di Parigi (1763), la Francia cedette il suo vasto impero americano ai britannici. La guerra accrebbe l'importanza delle colonie per la Gran Bretagna, soprattutto da quando William Pitt il Vecchio, appena tornato al potere, decise di far perno su di esse per sconfiggere i francesi. Inviò così un consistente corpo di spedizione nel Nord America e finanziò l'arruolamento di un altrettanto consistente esercito coloniale. Per la prima volta, il continente nordamericano diventò uno dei principali teatri di una vera e propria guerra mondiale. 8 Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento Le truppe britanniche e coloniali ribaltarono le sorti della guerra, che stava volgendo a favore dei francesi e dei loro alleati. Conquistata nel 1758 la posizione francese di Fort Duquesne (ribattezzata Fort Pitt, sarà il nucleo della futura Pittsburgh) nel 1759 britannici e coloniali invasero il Canada. Sconfitto il generale francese Montcalm ad Abraham il 12 settembre 1759, i britannici si assicurarono il controllo del Québec, consolidato l'anno dopo con la presa di Montreal. Il già citato Trattato di Parigi pose fine alla guerra, e alla presenza francese nel Nord America. Il conflitto aveva reso più evidente l'appartenenza delle tredici colonie all'Impero Britannico. Il maggior numero di militari e funzionari civili provenienti dalla madrepatria non si limitò ad esserne un simbolo visivo, ma iniziò ad esercitare la sua influenza nella vita e negli affari dei coloni. La guerra, combattuta e vinta da britannici e coloni contro il comune nemico francese, sulle prime cementò i legami con la Gran Bretagna. In contemporanea, però, avviò una serie di processi storici che avrebbero portato all'indipendenza americana. Il primo ministro britannico William Pitt aveva deciso di condurre la guerra nel Nord America utilizzando truppe arruolate nelle colonie, ma finanziate con le imposte raccolte in Gran Bretagna. Se questa strategia portò alla vittoria, coll'avvento della pace ciascuna delle due parti ritenne di aver sopportato il maggior peso della guerra. I britannici - il popolo più tassato in Europa - facevano notare che i coloni avevano pagato poco per condurre la guerra e difendere il loro territorio dall'invasione franco-indiana. Gli americani ribattevano di aver combattuto in una guerra condizionata più dagli interessi europei che dai loro. I britannici ribattevano che le truppe coloniali erano indisciplinate e disorganizzate, quindi la vittoria si doveva soprattutto all'esercito metropolitano. In effetti, le colonie erano prive di un'organizzazione militare unitaria. Nel corso della guerra però, uomini provenienti dalle diverse colonie si trovarono a combattere insieme, mentre forme di collaborazione intercoloniale vennero rese necessarie per la comune difesa. Inoltre, ufficiali americani (come George Washington) vennero istruiti dai colleghi britannici, contribuendo a creare nelle colonie una classe militare non autodidatta. 9 Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento Verso l’indipendenza Il proclama reale Il generale sentimento di iniquità che sorse poco dopo il Trattato di Parigi venne consolidato dal Proclama reale del 1763, che proibiva gli insediamenti a ovest dei Monti Appalachi, su territori che erano stati recentemente catturati alla Francia. Nell'emanare questo decreto, il governo fu senza dubbio influenzato dai contribuenti insoddisfatti che non desideravano finanziare l'assoggettamento delle popolazioni native dell'area per fare spazio ai coloni. Infatti, c'era ancora terra disponibile a est delle montagne; ad esempio la valle del fiume Mohawk nella parte occidentale della colonia di New York, non sarebbe stata completamente colonizzata se non decenni dopo. I coloni si risentirono per la decisione. A molti americani sembrò non necessaria e draconiana, una parte improduttiva di legislazione, approvata da un governo distante, che si occupava poco dei loro bisogni. Quest'ultima era un'asserzione ragionevole, dato che nessuno dei membri del parlamento inglese veniva eletto dai coloni. Il parlamento si era in generale preoccupato di questioni europee, lasciando che le colonie si governassero da sé, ma non era più disposto a fare continuare così. Una serie di misure risultanti da questo cambio di politica avrebbe continuato a far crescere l'opposizione nelle colonie durante i tredici anni successivi: • • • • • • • • Sugar Act (1764) (che imponeva dazi maggiori sull'importazione di zucchero, caffè, vino ecc. provenienti dalla Gran Bretagna) Stamp Act (1765) Primo Quartering Act (1765) Declaratory Act (1766) Townshend Acts (1767) Tea Act (1773) Le Quattro leggi intollerabili, dette anche Coercitive o Punitive o Boston Port Act (1774) o Secondo Quartering Act (1774) o Massachusetts Government Act (1774) (volto a limitare fortemente il potere legislativo ed elettivo delle colonie riportando il controllo del territorio nelle mani del re) o Administration of Justice Act (1774) o Quebec Act (1774) Prohibitory Act (1776) Benjamin Franklin Benjamin Franklin (Boston, 1706 – Filadelfia, 1790) è stato uno scienziato e politico statunitense. Genio poliedrico, fu uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti. Svolse attività di giornalista, pubblicista, autore, tipografo, diplomatico, attivista, inventore, scienziato e politico. Fu tra i protagonisti della Rivoluzione americana. Diede contributi importanti allo studio dell'elettricità e fu un appassionato di meteorologia e anatomia. Inventò il parafulmine, le lenti bifocali, l'armonica a bicchieri e un modello di stufa-caminetto noto nel mondo anglosassone come stufa Franklin. Inoltre propose l'instaurazione dell'ora legale. Per la sua notorietà e multiforme attività, gli viene attribuita l'invenzione di diversi altri dispositivi che in realtà semplicemente utilizzò, portandoli alla pubblica attenzione, o migliorò, come l'odometro. Contribuì sia alla creazione della prima biblioteca pubblica statunitense che del primo dipartimento di vigili del fuoco volontari della Pennsylvania. 10 Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento Benjamin Franklin, incarnazione dello spirito illuminista e incarnazione del self-made man in quanto intellettuale autodidatta, si guadagnò il titolo di "Primo Americano" per la sua infaticabile campagna per l'unità delle tredici colonie originarie. Fu una figura fondamentale nella definizione dell'ethos statunitense come fusione di valori pragmatici (quali il duro lavoro e l'importanza dell'educazione e della parsimonia) e democratici (lo spirito comunitario e l'opposizione all'autoritarismo, sia politico che religioso), nello spirito razionale e tollerante dell'Illuminismo. Secondo le parole dello storico Henry Steele Commager, "In Franklin poterono fondersi le virtù del Puritanesimo senza i suoi difetti e la luce dell'Illuminismo senza il suo ardore eccessivo." Suo padre, Josiah Franklin, era un mercante di candele e di sego, e sua madre, Abiah Folger, era la seconda moglie di Josiah. Il piccolo Benjamin fu il quindicesimo di diciassette figli[, e venne inviato a studiare presso il clero locale, poiché era intenzione dei suoi genitori che si dedicasse alla professione di pastore. A causa dell'estrema povertà dei genitori, non poté terminare gli studi iniziati alla Boston Latin School, continuando così la sua educazione come autodidatta. All'età di dieci anni iniziò a lavorare per il padre, e all'età di dodici anni venne assunto da suo fratello James, tipografo, che gli insegnò l'arte della stampa. Quando Benjamin aveva quindici anni, suo fratello James diede vita al primo quotidiano indipendente nella storia d'America, il The NewEngland Courant, al quale il fratello collaborò con lo pseudonimo di Mrs. Silence Dogood. Le lettere scritte con questo pseudonimo vennero tutte pubblicate e divennero ben presto oggetto di conversazione in tutta Boston. Nel 1723, in seguito a dissapori con il fratello, scappò di casa e si trasferì a Filadelfia. Riappacificatosi ben presto con la sua famiglia, l'anno successivo si recò a Londra, dove rimase due anni per perfezionare la propria conoscenza delle tecniche tipografiche. Nell'ottobre del 1726 rientrò a Filadelfia e aprì una nuova tipografia. Nel giro di pochi anni acquistò e rilanciò vari giornali e si impegnò in diverse attività per la diffusione dell'istruzione: partecipò alla costituzione della Società Filosofica Americana e fondò la prima biblioteca circolante. La svolta avvenne però nel 1729 quando, ormai giornalista ed editore affermato, comprò il giornale La gazzetta della Pennsylvania che diventerà il quotidiano più venduto delle tredici colonie. Nella sua attività di editore Franklin pubblicò il Poor Richard's Almanack (L'almanacco del Povero Richard), suo primo almanacco stampato nel 1732, dal grandissimo successo e fu pubblicato fino al 1758. Tale almanacco era scritto dallo stesso Franklin e comprendeva calendari, previsioni meteorologiche, poesie, citazioni, e previsioni astronomiche e astrologiche. Saltuariamente venivano inclusi anche esercizi di matematica e a partire dal 1750 ci furono anche schemi di crescita demografica. Non mancavano mai invece aforismi e proverbi scritti dall'autore stesso. Nel 1736, a trent'anni, creò la prima compagnia di pompieri volontari, la Union Fire Company. Nel 1750 debuttò in politica come deputato dell'Assemblea della Pennsylvania. Fu rappresentante dello Stato al congresso di Albany (1754), riunitosi in vista della guerra coloniale anglofrancese, ma le sue mozioni, che per molti aspetti già prefigurarono le richieste di autonomia delle colonie dalla madrepatria, non vennero approvate. Nel 1757 Franklin si recò a Londra come rappresentante delle colonie presso il Parlamento. La sua azione diplomatica fu determinante per l'abolizione dello Stamp Act (legge sul bollo), ma successivamente le tensioni si fecero insanabili e alla vigilia della Guerra d'Indipendenza fece ritorno in patria, dove partecipò al secondo Congresso continentale. Nel 1754 alcuni elementi del suo piano di unione delle colonie furono inseriti negli articoli della Confederazione, il primo documento governativo degli Stati Uniti d'America. Nel 1776 contribuì alla stesura della dichiarazione di indipendenza americana. Nel 1787 partecipò alle riunioni in cui venne stilata la costituzione americana, il documento che rimpiazzò gli articoli della confederazione. Benjamin Franklin fu l'unico dei Padri Fondatori a partecipare alla stesura di tutti e tre i principali documenti degli Stati Uniti d'America. 11 Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento Uno dei modelli ispiratori per Benjamin Franklin e la Costituzione statunitense fu "La Scienza della Legislazione" del napoletano Gaetano Filangieri, col quale aveva una fitta corrispondenza. Fu il fondatore della Società Filosofica Americana, la prima società di assicurazione contro gli incendi e istituì il Ministero delle Poste. Fu tra i fondatori dell'Università della Pennsylvania, grazie alla sua esperienza di tipografo, fu tra i primi a stampare la cartamoneta statunitense, determinandone l'affermazione. Negli ultimi anni della sua vita, divenne presidente della Società per l'abolizione della schiavitù di Philadelfia. Fu anche un Massone di spicco di quegli anni ed era un profondo conoscitore del filosofo Leibniz, il pensiero economico e il programma repubblicano. A proposito dell'opportunità di una Banca Nazionale d'America scrisse: « Vedete, un Governo legittimo può sia spendere che prestare denaro in circolazione, mentre le banche possono soltanto prestare cifre considerevoli attraverso i loro biglietti di banca promissori, per cui questi biglietti non si possono né dare né spendere se non per una piccola frazione di quelli che servirebbero alla gente. Di conseguenza, quando i vostri banchieri in Inghilterra mettono denaro in circolazione, c'è sempre un debito fondamentale da restituire e un'usura da pagare. Il risultato è che c'è sempre troppo poco credito in circolazione per dare ai lavoratori una piena occupazione. Non si hanno affatto troppi lavoratori, ma piuttosto pochi soldi in circolazione, e quelli che circolano portano con sé un peso senza fine di un debito impagabile e usura » Ha lasciato numerosi libelli politici, trattati di economia e di fisica e una famosa ma incompleta Autobiografia. Il suo volto è raffigurato sui 100 dollari americani, l'unico, assieme a Alexander Hamilton, ad avere il privilegio di apparire su una banconota comune, pur non essendo stato Presidente degli Stati Uniti. Invenzioni In campo scientifico, Franklin è conosciuto soprattutto per i suoi esperimenti con l'elettricità e per l'idea di instaurare l'ora legale. Molte furono le sue invenzioni: tra queste, il parafulmine (anche se è controversa), le pinne (già teorizzate e disegnate da Leonardo da Vinci), il contachilometri, le lenti bifocali (non vedeva né da vicino, né da lontano, così trovò la soluzione per non cambiare continuamente paio d'occhiali); gli sono state attribuite anche la sedia a dondolo (anche se appare già nei quadri fiamminghi del Seicento) e l'armonica a bicchieri. L'ora legale fu una sua invenzione pubblicata sul quotidiano francese Journal de Paris che però, all'epoca, non ebbe molto successo; è stata ripresa solo nel 1907 dal costruttore inglese William Willet quando la proposta fu approvata dalla Camera dei Comuni di Londra dato il risparmio energetico che garantiva all'epoca. Inoltre introdusse alcune migliorie tecnico-scientifiche per la pavimentazione e l'illuminazione stradale. Nel 1747 compì i primi esperimenti elettrici: formulò una valida teoria della Bottiglia di Leida, scoprì la natura elettrica del fulmine e inventò il parafulmine e la batteria elettrica. Ulteriori scoperte scientifiche sono state l'introduzione del catetere in America, fu inoltre la prima persona a studiare gli effetti dei tornadi, inseguendone uno a cavallo e fu il primo uomo a introdurre nei giornali le previsioni del tempo. Studiò inoltre la natura dei gas sprigionati dai caminetti capendo che il fumo è più pesante dell'aria, fu questo che permise la realizzazione della sua stufa nota anche come caminetto Franklin insieme a Benjamin Thompson. Come riconoscimento per le scoperte scientifiche, ricevette lauree ad honorem da varie università ed entrò a far parte della Royal Society. Nel 1749 scrisse la Proposta per l'Educazione dei Giovani in Pennsylvania la cui pubblicazione portò alla fondazione dell'Università della Pennsylvania. I suoi studi negli anni successivi furono molto poliedrici: studiò la Corrente del Golfo e continuò il suo lavoro sui caminetti. 12 Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento Nuoto Franklin iniziò a nuotare fin da bambino, perfezionando poi la sua tecnica leggendo il libro di Melchisédech Thévenot L'Arte di Nuotare, uno dei primi libri sul nuoto. Nel 1968 è stato inserito nella International Swimming Hall of Fame, la Hall of Fame internazionale del nuoto, per il contributo al nuoto come praticante e istruttore. Fu un sostenitore, già nel XVIII secolo, della necessità di insegnare nuoto a tutti, inserendolo nei programmi scolastici. Scacchi Franklin è stato un appassionato giocatore di scacchi. Giocava a scacchi già intorno al 1733, risultando così il primo giocatore di scacchi conosciuto nelle colonie americane[15]. Il suo saggio "Morals of Chess" del dicembre 1786 è il secondo testo sugli scacchi pubblicato in America. Il saggio, che è un elogio agli scacchi e che descrive un codice di comportamento da utilizzare durante le partite, è stato ampiamente ristampato e tradotto[16]. Un particolare episodio, riportato nella sua autobiografia, è ricollegato agli scacchi: « Nel 1733 avevo iniziato lo studio delle lingue. Divenni in breve padrone del francese, tanto da poter leggere interi libri senza sforzo alcuno. Poi passai all'italiano. Un mio conoscente, che proprio allora vi si stava applicando, soleva spesso tentarmi a una partita a scacchi. Mi avvidi che ciò andava oltremisura a discapito del tempo che dovevo riservare allo studio e, di conseguenza, rifiutai di giocare ancora se non a questa condizione: che il vincitore di ogni partita avesse il diritto di imporre un compito, concernente parti della grammatica da mandare a memoria, o traduzioni, ecc., che il perdente doveva svolgere sul suo onore prima dell'incontro successivo. Giacché come giocatori eravamo più o meno alla pari, a forza di sconfitte imparammo entrambi quella lingua. » (Benjamin Franklin, Autobiografia) Franklin è stato introdotto nella U.S. Chess Hall of Fame nel 1999. Musica Franklin suonava il violino, l'arpa e la chitarra. Compose anche della musica, particolarmente quartetti per archi in stile classico. Inventò inoltre una versione notevolmente migliorata dell'armonica a bicchieri, nella quale i bicchieri ruotavano su un manico, con le dita del suonatore ben ferme, invece di muoversi attorno allo strumento. Vita privata Franklin aveva fama d'essere un accanito donnaiolo. Visse avventure sentimentali e intrecciò relazioni con diverse donne, sia nei bordelli sia negli ambienti dell'alta società parigina, avendo da una di queste esperienze il figlio illegittimo William Franklin e non fermandosi neppure dopo la sua unione nel 1730 con Deborah Read Roger. 13