Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile.
I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento
Processo di unificazione delle colonie britanniche
Una difesa comune
Le colonie si differenziavano molto, sia per ragioni storiche, sia nella struttura economica. Peraltro,
nel corso dei secoli XVII e XVIII, una serie di eventi e di sviluppi contribuì ad avvicinarle.
Nello stesso tempo in cui le colonie si avvicinavano tra loro, si allontanavano dalla madrepatria. La
forte presenza in America di giacobiti scozzesi ed irlandesi acuì le percezioni negative conseguenti
alla repressione della rivolta giacobita, causando un aumento dei sentimenti anti governativi ed anti
Hannoveriani. Le varie colonie avevano origini e governi diversi. Si distinguevano in colonie della
Corona, cioè costituitesi con concessione governativa e colonie private autonome, cioè nate a
seguito di una concessione reale a varie famiglie di possidenti privati.
•
•
Colonie reali
o New Foundland (Terranova): St. John's
o Nuova Scozia e Acadia: Annapolis Royal
o Massachussetts Bay e Nuova Inghilterra: Boston
o New Hampshire
o Rhode Island: Providence
o New York
o New Jersey (1738): Trenton
o Virginia: Middle Plantation
o Nord Carolina: Edenton,
o Sud Carolina: Charleston
o Georgia (1754): Savannah
Colonie private e autonome
o Pennsylvania: Philadelphia; alla famiglia Penn dal 1681 al 1779
o Maryland: Baltimora; ai baroni Calvert dal 1729 al 1771
o Connecticut e New Haven
Legami con l'Impero Britannico
Anche se le colonie erano molto differenti le une dalle altre, erano sempre parte dell'Impero
Britannico e non solo nel nome.
Dal punto di vista sociale, l'élite coloniale di Boston, New York, Charleston e Filadelfia vedeva la
propria identità come britannica. Anche se molti non erano mai stati in Inghilterra, imitavano gli
stili britannici di abbigliamento, danza ed etichetta. Questo strato sociale alto costruiva le sue
dimore in stile Georgiano e partecipava alle correnti intellettuali europee, come l'Illuminismo. Per
molti dei loro abitanti, le città portuali dell'America coloniale erano vere città britanniche.
Molte delle strutture politiche delle colonie si ispiravano a varie tradizioni politiche inglesi, in
particolare quelle dei Commonwealthmen. Molti americani dell'epoca vedevano il sistema di
governo delle colonie come modellato sulla Costituzione britannica, con il governatore che
corrispondeva al re, l'assemblea coloniale alla Camera dei Comuni e il Consiglio del Governatore
alla Camera dei Lord. I codici legali delle colonie erano spesso tratti direttamente dalla legge
inglese; in effetti la common law inglese sopravvive anche nei moderni Stati Uniti. Alla fine, fu una
disputa sul significato di questi ideali politici, in particolare la rappresentanza politica, che portò
alla Rivoluzione americana.
Un altro punto su cui le colonie si trovarono più simili che differenti, fu l'esplosione delle
importazioni di beni britannici. L'economia britannica aveva iniziato a crescere rapidamente alla
1
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile.
I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento
fine del XVII secolo, e alla metà del XVIII le piccole fabbriche britanniche producevano più di
quanto la nazione potesse consumare. Trovando un mercato per i propri beni nelle colonie del Nord
America, i britannici incrementarono le proprie esportazioni del 360% tra il 1740 e il 1770.
Siccome i mercanti britannici offrivano un generoso credito ai loro clienti, gli americani iniziarono
a comperare quantità sbalorditive di beni inglesi. Dal New England alla Georgia, tutti i sudditi
britannici compravano prodotti simili, creando e inglesizzando una sorta di identità comune.
New England
Quando colonizzarono il New England, i Puritani crearono delle comunità autogovernantisi
composte da congregazioni religiose di contadini, o yeoman, e dalle loro famiglie. I politici di alto
livello distribuirono appezzamenti di terreno ai coloni maschi, o ai proprietari terrieri, che poi si
divisero le terre tra loro. Porzioni più grandi venivano date solitamente a uomini di più alto rango
sociale, ma ogni uomo bianco aveva abbastanza terra per mantenere una famiglia. Era importante
anche il fatto che ogni uomo bianco avesse diritto di parola nell'assemblea cittadina. Questa
riscuoteva le tasse, costruiva le strade ed eleggeva i funzionari per la gestione degli affari cittadini.
Alla Chiesa congregazionale fondata dai Puritani, non si unirono automaticamente tutti i residenti
del New England, a causa del credo Puritano secondo cui Dio avrebbe selezionato solo un gruppo
specifico di persone per la salvezza. L'appartenenza era invece limitata a coloro i quali potevano
convincentemente "provare", davanti ai membri della chiesa, che erano stati salvati. Queste persone
erano note come "gli Eletti" o " i Santi" e costituivano meno del 40% della popolazione del New
England.
Stili di vita
La vita in campagna
La maggior parte dei residenti del New England era composta da agricoltori. All'interno di queste
famiglie contadine e inglesi, l'uomo aveva il potere completo sulla sua proprietà e sulla moglie. Una
volta sposata, la donna perdeva il suo cognome da nubile e la sua identità personale, nel senso che
non poteva avere proprietà, fare causa o partecipare alla vita politica. Il ruolo delle mogli era quello
di crescere i figli e aiutare i mariti. Molte donne svolsero questi doveri. Nella metà del XVIII
secolo, le donne si sposavano solitamente poco dopo i vent'anni e avevano da 6 a 8 figli, che in
maggioranza sopravvivevano fino all'età adulta. Le donne delle fattorie fornivano gran parte dei
prodotti di cui aveva bisogno il resto della famiglia, il che comprendeva la filatura della lana e la
lavorazione di abiti, la produzione di candele e sapone e la lavorazione del latte in burro.
La maggior parte dei genitori del New England cercava di aiutare i figli a costruire una propria
fattoria. Quando i figli maschi si sposavano, i padri gli davano in regalo terre, bestiame o
attrezzature agricole; le figlie ricevevano beni per la casa, animali da cortile e/o denaro. I matrimoni
arrangiati erano molto insoliti. Normalmente, i figli sceglievano la sposa in una cerchia di
conoscenti che condividevano la stessa religione e status sociale. I genitori mantenevano il potere di
veto sul matrimonio dei figli.
Le famiglie contadine del New England vivevano in genere in abitazioni di legno, data
l'abbondanza di alberi. Una tipica fattoria del New England era alta un piano e mezzo e aveva un
robusto telaio (fatto solitamente da grossi pali squadrati) che veniva ricoperto da assicelle di legno.
Un grosso camino si trovava nel mezzo della casa, e veniva utilizzato per cucinare e per il
riscaldamento durante l'inverno. Un lato del piano terra conteneva un salone nel quale la famiglia
lavorava e consumava i pasti. Adiacente al salone si trovava il salotto, utilizzato per accogliere gli
ospiti e contenente il miglior arredamento della famiglia e il letto dei genitori. I figli dormivano in
un loft sopra il piano terra, mentre la cucina faceva parte del salone o era situata in un riparo sul
2
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile.
I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento
retro della casa. Siccome le famiglie coloniali erano numerose, queste piccole abitazioni vedevano
molta attività e poca privacy.
Le famiglie del New England lavoravano e coltivavano le proprie fattorie. La famiglia e il bestiame
di sua proprietà consumavano la maggior parte delle coltivazioni della fattoria; tutto quello che
restava veniva venduto per ottenere i manufatti di cui c'era bisogno. I primi coloni del New England
coltivavano i tradizionali frumento e orzo (per pane e birra), ma in seguito adattarono la loro
produzione agricola al nuovo ambiente. Dopo il 1700, gran parte degli agricoltori del New England
coltivavano principalmente mais e allevavano bovini e suini. Le pannocchie di mais fornivano cibo
per gli uomini, mentre steli e foglie fornivano cibo per il bestiame. Le mucche a loro volta,
fornivano prodotti caseari, mentre vitelli e maiali venivano macellati e le carni vendute.
Nella metà del XVIII secolo, questo stile di vita stava affrontando una crisi, dato che la popolazione
della regione si era quasi raddoppiata ad ogni generazione —-da 100.000 nel 1700 a 200.000 nel
1725, a 350.000 nel 1750—- poiché le famiglie contadine avevano molti figli e molte persone
vivevano fino a raggiungere i 60 anni. Siccome i coloni di Massachusetts, Connecticut, e Rhode
Island continuavano a suddividere le proprie terre, le fattorie divennero troppo piccole per poter
sostentare singole famiglie. Questa sovrappopolazione minacciava l'ideale del New England di una
società di agricoltori indipendenti.
Le famiglie contadine risposero creativamente a questa nuova crisi. Alcuni agricoltori ottennero
concessioni terriere per creare fattorie in territori non sviluppati del Massachusetts e del
Connecticut, o comprarono appezzamenti da speculatori nel New Hampshire e in quello che sarebbe
diventato il Vermont. Altri divennero innovatori agricoli. Essi piantarono nutrienti erbe inglesi
come trifoglio rosso, che fornivano più cibo per il bestiame, e patate, che fornivano un alto tasso di
produzione ed erano un vantaggio per le piccole fattorie. Infine, molte famiglie aumentarono la loro
produttività, scambiandosi tra loro beni e manodopera. Esse davano in prestito bestiame e terre da
pascolo e lavoravano assieme per filare tessuti, cucire trapunte, e sgranare il mais. Migrazioni,
innovazioni agricole e cooperazione economica furono misure creative che preservarono la società
degli yeoman del New England fino al XIX secolo.
La vita di città
Nel 1750, una varietà di artigiani, negozianti e mercanti forniva servizi alla crescente popolazione
agricola. Fabbri, fabbricanti di ruote per carri e mobilio, aprirono i loro negozi nei villaggi rurali. Li
costruivano e riparavano i beni necessari alle famiglie contadine. Negozi che vendevano manufatti
inglesi come stoffe, utensili in ferro, e vetri per finestre, oltre che prodotti delle Indie Occidentali
come zucchero e melassa, vennero aperti dai commercianti. I gestori di questi negozi vendevano i
loro prodotti importati in cambio dei vegetali coltivati e di altri prodotti locali quali tegole, idrossido
di potassio, e doghe per barili. Questi beni locali venivano spediti nelle città lungo tutta la costa
Atlantica. Uomini intraprendenti aprirono taverne e stalle per i cavalli lungo le strade, per servire
questo sistema di trasporto.
Dopo che questi prodotti erano stati consegnati nelle città portuali come Boston e Salem nel
Massachusetts, New Haven nel Connecticut, e Newport e Providence nel Rhode Island, i mercanti
le esportavano nelle Indie Occidentali, dove venivano scambiate con melassa, zucchero grezzo,
monete d'oro e lettere di credito. Essi portavano i prodotti delle Indie Occidentali nelle fabbriche del
New England dove lo zucchero grezzo veniva raffinato, mentre zucchero e melassa venivano
distillati in rum. L'oro e le note di credito venivano rispediti anch'essi nelle colonie e venduti agli
agricoltori assieme a zucchero raffinato e rum.
Altri mercanti del New England sfruttarono le ricche zone di pesca lungo la costa Atlantica,
finanziarono una grossa flotta peschereccia e trasportarono il pescato di sgombri e merluzzi nelle
Indie Occidentali e nell'Europa Meridionale. Altri mercanti sfruttarono le vaste quantità di legname
presenti lungo la costa e i fiumi del New England Settentrionale. Fondarono delle segherie che
3
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile.
I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento
fornivano legno economico per la costruzione di case e navi. Centinaia di costruttori di navi del
New England costruirono imbarcazioni capaci di affrontare l'oceano, che vendettero ai mercanti
britannici e americani.
Numerosi mercanti divennero molto ricchi fornendo i loro beni alla popolazione agricola e finirono
per dominare la società delle città portuali. Contrariamente agli yeoman delle fattorie, questi
mercanti avevano uno stile di vita che somigliava a quello della classe alta inglese, abitando in
eleganti case di due piani e mezzo costruite nel nuovo stile Georigiano. Tali case avevano una
facciata simmetrica con un uguale numero di finestre su ambo i lati della porta centrale. L'interno
era costituito da un corridoio che portava al centro della casa, sui cui lati si aprivano stanze
specializzate come libreria, sala da pranzo, salotto formale e camera da letto principale.
Contrariamente al salone polivalente e al salotto delle case degli yeoman, ognuna di queste stanza
aveva una sua funzione specifica. In una casa Georgiana gli uomini usavano principalmente certe
stanze, come la libreria, mentre le donne usavano principalmente la cucina. Queste case
contenevano stanze da letto al secondo piano, che fornivano riservatezza a genitori e figli.
Cultura ed educazione
Contrariamente ad altre regioni coloniali, nel New England l'educazione di base era diffusa. I primi
coloni Puritani credevano fosse necessario studiare la Bibbia, quindi ai bambini veniva insegnato a
leggere già in giovane età. Era anche richiesto che ogni città pagasse per una scuola elementare.
Molti ragazzi ebbero una qualche istruzione formale proprio grazie a questa legge. Circa il dieci
percento di loro ebbe anche un'istruzione superiore. Molti ragazzi imparavano un mestiere dai padri
in fattoria o come apprendisti presso artigiani. Poche ragazze frequentavano delle scuole, ma in gran
parte furono in grado di ottenere un'educazione a casa o nelle cosiddette "Dame schools", dove le
donne insegnavano rudimenti di lettura e scrittura nelle proprie case. Nel 1750, quasi il 90% delle
donne del New England e quasi tutti gli uomini potevano leggere e scrivere. Molte chiese del New
England fondarono dei collegi per la formazione dei propri ministri, mentre i puritani fondarono
molti luoghi di educazione superiore come l'Harvard College nel 1636 e lo Yale College nel 1701.
Successivamente i Battisti fondarono il Rhode Island College (vicino alla Brown University) nel
1764, mentre un sacerdote congregazionista fondò il Dartmouth College nel 1769. Poche persone
(nessuna donna e un numero limitato di uomini) frequentavano il college, rendendo l'istruzione
superiore disponibile solo per le famiglie dei ricchi mercanti.
Il New England produsse molte grandi opere letterarie. Infatti, vennero prodotte più opere nel New
England che in tutte le altre colonie messe assieme. Gran parte di questi lavori erano storie, sermoni
e diari personali e vennero scritti da sacerdoti o ispirati da convinzioni religiose. Cotton Mather, un
sacerdote di Boston, pubblicò Magnalia Christi Americana (La grande opera di Cristo in America,
1702), mentre il revivalista Jonathan Edwards scrisse la sua opera filosofica, A Careful and Strict
Enquiry Into...Notions of...Freedom of Will... (1754). Anche gran parte della musica era basata su
temi religiosi e consisteva principalmente nel canto di salmi. A causa delle profonde convinzioni
religiose del New England, le opere artistiche che non fossero "molto religiose" o "troppo profane"
vennero bandite, comprese vari tipi di rappresentazione teatrale.
Regione del Medio-Atlantico
Contrariamente al New England, la regione del Medio-Atlantico ottenne gran parte della sua
popolazione da nuovi immigrati, e nel 1750, la popolazione totale di New York, New Jersey, e
Pennsylvania aveva quasi raggiunto le 300.000 unità. Entro il 1750, circa 60.000 scozzesi-irlandesi
e 50.000 tedeschi andarono a vivere nel Nord America britannico, insediandosi in gran parte della
regione del Medio-Atlantico. William Penn, l'uomo che fondò la colonia della Pennsylvania nel
4
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile.
I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento
1682, attrasse un flusso di immigranti con le sue politiche di libertà religiosa e proprietà fondiaria
assoluta. "Proprietà fondiaria assoluta" significava che gli agricoltori possedevno le loro terre
gratuitamente e liberi da affitti. Il primo importante flusso di immigranti arrivò principalmente
dall'Irlanda e consisteva di presbiteriani scozzesi-irlandesi e di un piccolo numero di cattolici
irlandesi. la seconda importante immigrazione era composta da tedeschi che cercavano di sfuggire
ai conflitti religiosi e alle opportunità economiche in declino in Germania e Svizzera.
Stili di vita
Gran parte dell'architettura di queste colonie riflette la diversità delle loro genti. Ad Albany e a New
York, la maggior parte degli edifici erano in stile olandese, con esterni in mattoni e alti tetti
spioventi, mentre molte chiese olandesi erano a pianta ottagonale. Usando la pietra per costruire le
loro case, i coloni tedeschi e gallesi della Pennsylvania seguirono gli usi delle loro terre d'origine,
ignorando completamente l'abbondanza di legname della regione. Un esempio di ciò fu
Germantown, in Pennsylvania, dove l'80 percento degli edifici della città erano completamente in
pietra. D'altra parte gli scozzesi-irlandesi si avvantaggiarono dell'ampia disponibilità di legname che
offriva l'America e costruirono robuste casette di legno.
Le varie culture influenzarono anche lo stile dell'arredamento. I quaccheri delle zone rurali
preferivano un disegno semplice del mobilio, che evitava qualsiasi decorazione elaborata, anche se
quelli delle aree urbane avevano dei mobili molto più elaborati. La città di Filadelfia divenne un
importante centro di produzione dei mobili, grazie al notevole benessere dei quaccheri e dei
mercanti britannici. I costruttori di Filadelfia producevano eleganti scrivanie e cassettiere. Gli
artigiani tedeschi creavano intricati disegni ad intarsio sulle loro cassepanche, e altri mobili erano
dipinti con scene riproducenti fiori e uccelli. I vasai tedeschi creavano una vasta serie di brocche,
vasi e piatti, dal disegno elegante e tradizionale.
Esistevano differenze etniche anche nel trattamento delle donne. Tra i coloni puritani del New
England, le mogli non lavoravano quasi mai nei campi assieme ai propri mariti. Nelle comunità
tedesche della Pennsylvania, comunque, molte donne lavoravano nei campi e nelle stalle. In
aggiunta a queste differenze etniche, gli immigrati tedeschi e olandesi garantivano alle donne un
maggiore controllo sulla proprietà, che non era permesso nella locale legge inglese. Contrariamente
alle mogli coloniali inglesi, quelle tedesche e olandesi possedevano i propri abiti e altri oggetti, e
avevano anche la possibilità di decidere sulle proprietà portate all'interno del matrimonio.
Molti agricoltori orientati verso i miglioramenti, delle varie provenienze, iniziarono ad usare nuove
pratiche agricole per aumentare la loro produzione. Durante gli anni 1750, questi innovatori agricoli
rimpiazzarono il falcetto e la falce usati per mietere fieno, frumento e orzo con la falce a rastrello,
un attrezzo dotato di dita di legno che disponeva gli steli in modo da facilitarne la raccolta. Questo
attrezzo fu in grado di triplicare la quantità di lavoro fatta dal contadino in un giorno. Gli agricoltori
iniziarono anche a fertilizzare i loro campi con letame e calce agricola e a ruotare le coltivazioni per
mantenere il suolo fertile.
Prima del 1720, gran parte dei coloni della regione del Medio-Atlantico praticava un'agricoltura su
piccola scala e pagava i manufatti importati rifornendo le Indie Occidentali con mais e farina. A
New York fiorì l'esportazione di pellicce verso l'Europa, che aggiunse ulteriore benessere alla
regione. Dopo il 1720, l'agricoltura del Medio-Atlantico venne stimolata dalla domanda
internazionale di frumento. Una massiccia esplosione demografica in Europa portò i prezzi del
frumento alle stelle. Nel 1770, un bushel di frumento costava il doppio che nel 1720. Gli agricoltori
espansero anche la loro produzione di semi di lino e di mais, dato che il lino era molto richiesto
dall'industria tessile irlandese e c'era richiesta di mais nelle Indie Occidentali. Questo boom
economico rese molto ricchi gli agricoltori.
Alcuni immigrati appena arrivati acquistarono delle fattorie e presero parte a questa ricchezza, ma
molti poveri immigrati tedeschi e scozzesi-irlandesi furono costretti a lavorare come braccianti
5
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile.
I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento
salariati. Gli agricoltori e i mercanti più grossi divennero estremamente ricchi, mentre gli agricoltori
con fattorie più piccole e gli artigiani ricavavano l'occorrente per la sussistenza. La regione del
Medio-Atlantico, già nel 1750, era divisa per provenienza etnica e per ricchezza.
Le città portuali, che si espansero con il commercio del frumento, avevano più classi sociali che nel
resto delle Colonie Centrali. Nel 1750 la popolazione di Filadelfia aveva raggiunto le 25.000 unità,
New York le 15.000 e il porto di Baltimora le 7.000. I mercanti dominavano la società delle città
portuali e circa 40 di essi controllavano metà dei commerci di Filadelfia. I ricchi mercanti di
Filadelfia e New York, come le loro controparti del New England, costruirono eleganti magioni in
stile Georgiano.
Negozianti, artigiani, armatori, costruttori di barili, sarte, calzolai, panettieri, macellai, carpentieri,
muratori e molte altre professioni specializzate, componevano la classe media della società delle
città portuali. Mogli e mariti spesso lavoravano assieme e insegnavano la loro arte ai figli perché la
tramandassero alla famiglia. Molti degli artigiani e dei commercianti fecero abbastanza soldi per
avere una vita dignitosa.
Gli scaricatori lavoratori stavano sul gradino più basso della società. Questi poveracci lavoravano al
porto scaricando i vascelli in arrivo e caricando quelli in partenza con frumento, mais e semi di lino.
Molti di essi erano afro-americani; alcuni erano liberi, mentre altri erano in schiavitù. Nel 1750, i
neri erano circa il 10% della popolazione di New York e Filadelfia. Centinaia di marinai, alcuni dei
quali afro-americani, lavoravano sulle navi mercantili.
Le colonie del sud
Le colonie del sud erano dominate principalmente dai ricchi proprietari di piantagioni e schiavi di
Maryland, Virginia e Carolina del Sud. Questi possedevano enormi piantagioni lavorate da schiavi
africani. Dei 650.000 abitanti del Sud nel 1750, circa 250.000 (il 40%) erano schiavi. I possidenti
usavano la loro ricchezza per dominare i mezzadri e i contadini locali. In periodo di elezioni davano
in dono del rum ai loro fattori e promettevano di abbassare le tasse, per prendere il controllo delle
legislature coloniali.
Stili di vita
I possidenti
A partire dagli anni 1720 si iniziò a costruire grosse abitazioni in stile Georgiano. Le donne
benestanti delle colonie del sud partecipavano alla cultura britannica. Leggevano riviste britanniche,
indossavano vestiti alla moda di taglio britannico e servivano un elaborato te pomeridiano.
Le donne una volta sposatesi, supervisionavano gli schiavi della casa e organizzavano cene
elaborate e feste danzanti. Questi sforzi avevano maggior successo nella Carolina del Sud, dove i
ricchi possidenti vivevano in case di città a Charleston, una trafficata città portuale. Attive stagioni
sociali esistevano anche in città quali Annapolis (Maryland) e nelle piantagioni di tabacco lungo il
corso del fiume James in Virginia.
Gli schiavi
Gli schiavi africani che lavoravano nei campi di piante coloranti, tabacco e riso del Sud,
provenivano dall'Africa Centrale e Occidentale. La schiavitù nell'America coloniale era molto
opprimente, in quanto si trasmetteva di generazione in generazione e gli schiavi non avevano diritti
legali. Nel 1700 c'erano circa 9.600 schiavi nella regione di Chesapeake e poche centinaia nelle
Caroline. Circa altri 170.000 africani arrivarono nel corso dei cinque decenni successivi, e nel 1750
c'erano più di 250.000 schiavi nell'America britannica e nelle Caroline. Essi costituivano circa il
6
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile.
I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento
60% della popolazione totale. La gran parte degli schiavi della Carolina del Sud erano nati in Africa
(indicativo dell'alto tasso di mortalità in quella colonia), mentre la metà degli schiavi della Virginia
e del Maryland erano nati nelle colonie.
Il Grande Risveglio
Un evento che contribuì ad unificare le credenze religiose delle varie colonie fu il Primo Grande
Risveglio, un movimento di rinascita protestante che ebbe una grande influenza negli anni dal 1730
al 1750. Iniziò con Jonathan Edwards, un predicatore del Massachusetts che promosse il ritorno alle
radici calviniste dei Padri Pellegrini e tentò di risvegliare il "Timor di Dio". Edwards era un oratore
molto abile ed attirò un grande seguito coi suoi sermoni, che contenevano vivide descrizioni del
peccato e della punizione divina. Un altro predicatore di successo fu l'inglese George Whitefield,
che visitò le colonie negli anni attorno al 1740.
Edwards, Whitefield e gli altri predicatori itineranti che proseguirono il movimento, si spostavano
in tutte le colonie, predicando con il loro stile drammatico ed emozionale a favore della
conversione. Le istituzioni religiose tradizionali si opposero al movimento dei predicatori e da ciò
originarono una serie di spaccature tra chi, all'interno delle varie chiese, era favorevole al "nuovo" e
chi era contrario. Per sostenere il proprio punto di vista, entrambe le parti fondarono una serie di
università, non incluse nella Ivy League. Tra esse il King's College (che ora è la Columbia
University) e la Princeton University. Il Grande risveglio fu forse il primo evento a potersi definire
compiutamente "Americano", in quanto interessò tutte le colonie, al di là delle differenze politiche
ed economiche. Per alcuni studiosi il movimento dei predicatori anticipò la Rivoluzione americana,
grazie alla sua impronta anti gerarchica.
Peraltro la pratica religiosa era in declino da decenni, in parte come conseguenza del processo alle
"streghe" di Salem (1692) e, dopo il Grande Risveglio, decadde nuovamente. In effetti, le forze che
avrebbero plasmato la storia delle colonie nei successivi ottant'anni sarebbero state decisamente
laiche e influenzate dall'Illuminismo, anche se l'America rimase una nazione profondamente
religiosa (caratteristica che, sotto certi aspetti ha mantenuto ancora oggi).
La guerra di successione spagnola
La guerra di successione spagnola fu combattuta tra il 1701 e il 1713/1714 e vide schierati da una
parte la Francia, la Castiglia, la Baviera, con il suo principe elettore Massimiliano II Emanuele e
l'arcivescovato di Colonia, dall'altra l'Inghilterra, l'Austria e gli altri stati tedeschi del Sacro Romano
Impero, tutti uniti nella cosiddetta Grande Alleanza o Alleanza Imperiale. I primi appoggiarono la
candidatura di Filippo d'Angiò al trono spagnolo, mentre i secondi quella di Carlo d'Austria.
I trattati di Utrecht e Rastadt, dopo aver smembrato l'impero spagnolo, sancirono molti cambiamenti
nel rapporto di forze tra le maggiori potenze europee e mondiali. Sinteticamente potremmo così
riassumerli:
Il tramonto definitivo della Spagna come grande potenza, nonostante le colonie d'oltremare fossero
rimaste legate alla madrepatria.
Il fallimento delle mire espansionistiche ed egemoniche della Francia di Luigi XIV.
La rinuncia parziale da parte della Francia e a favore dell'Inghilterra di parte dei suoi possedimenti
continentali nell'America del Nord, riservandosi soltanto poche presenze nell'area caraibica.
L'affermazione dell'Inghilterra come potenza marittima egemone nel mondo e suo monopolio,
unitamente agli olandesi, del controllo sulle rotte commerciali verso l'America e verso l'oriente.
7
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile.
I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento
Guerra di successione austriaca
La guerra di successione austriaca (1740-1748), che coinvolse quasi tutte le potenze europee,
scoppiò a causa dell'opposizione all'ascesa al trono austriaco di Maria Teresa d'Austria.
Ancora non si erano spenti del tutto gli echi del conflitto legato alla successione polacca, chiuso nel
1738 con il trattato di Vienna, che un altro grande conflitto stava per travolgere l'Europa.
Nel mese di ottobre del 1740, all'età di soli 56 anni, moriva improvvisamente, privo di figli maschi,
Carlo VI d'Asburgo e saliva al trono d'Austria la figlia primogenita Maria Teresa, di soli 23 anni,
sposa di Francesco Stefano di Lorena. L'ascesa al trono di Maria Teresa d'Asburgo provocò
l'insorgere di numerosi dissensi tra le case regnanti in Europa che sfociarono in una sanguinosa
guerra, passata alla storia come “guerra di successione austriaca”. Il conflitto si estese anche nelle
colonie, dove fu chiamata "Guerra di Re Giorgio" dal nome del re Giorgio II del Regno Unito.
Sebbene gran parte dei combattimenti si svolsero in Europa, le truppe coloniali britanniche
attaccarono il Canada francese.
Con la pace di Aquisgrana la Spagna rinunciava alla rivendicazione di Gibilterra e confermava
all'Inghilterra la cessione del monopolio del commercio degli schiavi.
La guerra sei sette anni…
La guerra dei Sette anni, fu un Conflitto (1757-63) seguito al rovesciamento delle alleanze che unì
l’Austria di Maria Teresa alla Francia di Luigi XV e alla Russia (Trattato di Versailles, 1757)
contro l’Inghilterra e la Prussia di Federico II. La guerra consistette di due conflitti distinti, l’uno tra
la Francia e l’Inghilterra, combattuto per via marittima, nelle colonie e nell’Hannover, l’altro sul
continente tra Federico II e la coalizione dei suoi avversari (cui si aggiunsero Svezia, Polonia,
Sassonia e nel 1762 la Spagna), con le battaglie risolutive di Rossbach e di Leuthen (1757) e di
Kunersdorf (1759); fu perciò conclusa con due trattati distinti (di Parigi e di Hubertsburg, 1763).
La Francia perse il suo primo impero coloniale (Canada e dipendenze, alcune delle Antille, il
Senegal e l’India) a vantaggio dell’Inghilterra e la Prussia si confermò quale potenza continentale
dopo essersi però trovata in situazioni assai critiche durante il conflitto. guerra dei Sette anni
(Dizionario di Storia (2011) Treccani)
detta guerra franco-indiana.
Il conflitto tra le potenze europee in realtà cominciò in America due anni prima. Nel continente
americano ebbe il nome di Guerra franco-indiana. Sul teatro europeo lo scontro venne causato
principalmente dal desiderio dell'Austria di recuperare i territori persi a favore della Prussia con la
Guerra di successione austriaca.
In America la guerra ricevette l'appellativo di franco-indiana in quanto la Confederazione Irochese,
che per decenni aveva condotto una sua politica giocando tra francesi e britannici, si schierò
decisamente dalla parte dei britannici quando i francesi si allearono con la Confederazione Huron,
storica avversaria degli Irochesi. Queste alleanze non cambiarono i rapporti di forza preesistenti,
infatti i francesi furono nuovamente sconfitti. Con il Trattato di Parigi (1763), la Francia cedette il
suo vasto impero americano ai britannici.
La guerra accrebbe l'importanza delle colonie per la Gran Bretagna, soprattutto da quando William
Pitt il Vecchio, appena tornato al potere, decise di far perno su di esse per sconfiggere i francesi.
Inviò così un consistente corpo di spedizione nel Nord America e finanziò l'arruolamento di un
altrettanto consistente esercito coloniale. Per la prima volta, il continente nordamericano diventò
uno dei principali teatri di una vera e propria guerra mondiale.
8
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile.
I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento
Le truppe britanniche e coloniali ribaltarono le sorti della guerra, che stava volgendo a favore dei
francesi e dei loro alleati. Conquistata nel 1758 la posizione francese di Fort Duquesne (ribattezzata
Fort Pitt, sarà il nucleo della futura Pittsburgh) nel 1759 britannici e coloniali invasero il Canada.
Sconfitto il generale francese Montcalm ad Abraham il 12 settembre 1759, i britannici si
assicurarono il controllo del Québec, consolidato l'anno dopo con la presa di Montreal. Il già citato
Trattato di Parigi pose fine alla guerra, e alla presenza francese nel Nord America.
Il conflitto aveva reso più evidente l'appartenenza delle tredici colonie all'Impero Britannico. Il
maggior numero di militari e funzionari civili provenienti dalla madrepatria non si limitò ad esserne
un simbolo visivo, ma iniziò ad esercitare la sua influenza nella vita e negli affari dei coloni. La
guerra, combattuta e vinta da britannici e coloni contro il comune nemico francese, sulle prime
cementò i legami con la Gran Bretagna. In contemporanea, però, avviò una serie di processi storici
che avrebbero portato all'indipendenza americana.
Il primo ministro britannico William Pitt aveva deciso di condurre la guerra nel Nord America
utilizzando truppe arruolate nelle colonie, ma finanziate con le imposte raccolte in Gran Bretagna.
Se questa strategia portò alla vittoria, coll'avvento della pace ciascuna delle due parti ritenne di aver
sopportato il maggior peso della guerra. I britannici - il popolo più tassato in Europa - facevano
notare che i coloni avevano pagato poco per condurre la guerra e difendere il loro territorio
dall'invasione franco-indiana. Gli americani ribattevano di aver combattuto in una guerra
condizionata più dagli interessi europei che dai loro. I britannici ribattevano che le truppe coloniali
erano indisciplinate e disorganizzate, quindi la vittoria si doveva soprattutto all'esercito
metropolitano.
In effetti, le colonie erano prive di un'organizzazione militare unitaria. Nel corso della guerra però,
uomini provenienti dalle diverse colonie si trovarono a combattere insieme, mentre forme di
collaborazione intercoloniale vennero rese necessarie per la comune difesa. Inoltre, ufficiali
americani (come George Washington) vennero istruiti dai colleghi britannici, contribuendo a creare
nelle colonie una classe militare non autodidatta.
9
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile.
I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento
Verso l’indipendenza
Il proclama reale
Il generale sentimento di iniquità che sorse poco dopo il Trattato di Parigi venne consolidato dal
Proclama reale del 1763, che proibiva gli insediamenti a ovest dei Monti Appalachi, su territori che
erano stati recentemente catturati alla Francia. Nell'emanare questo decreto, il governo fu senza
dubbio influenzato dai contribuenti insoddisfatti che non desideravano finanziare l'assoggettamento
delle popolazioni native dell'area per fare spazio ai coloni. Infatti, c'era ancora terra disponibile a est
delle montagne; ad esempio la valle del fiume Mohawk nella parte occidentale della colonia di New
York, non sarebbe stata completamente colonizzata se non decenni dopo.
I coloni si risentirono per la decisione. A molti americani sembrò non necessaria e draconiana, una
parte improduttiva di legislazione, approvata da un governo distante, che si occupava poco dei loro
bisogni. Quest'ultima era un'asserzione ragionevole, dato che nessuno dei membri del parlamento
inglese veniva eletto dai coloni. Il parlamento si era in generale preoccupato di questioni europee,
lasciando che le colonie si governassero da sé, ma non era più disposto a fare continuare così. Una
serie di misure risultanti da questo cambio di politica avrebbe continuato a far crescere
l'opposizione nelle colonie durante i tredici anni successivi:
•
•
•
•
•
•
•
•
Sugar Act (1764) (che imponeva dazi maggiori sull'importazione di zucchero, caffè, vino
ecc. provenienti dalla Gran Bretagna)
Stamp Act (1765)
Primo Quartering Act (1765)
Declaratory Act (1766)
Townshend Acts (1767)
Tea Act (1773)
Le Quattro leggi intollerabili, dette anche Coercitive o Punitive
o Boston Port Act (1774)
o Secondo Quartering Act (1774)
o Massachusetts Government Act (1774) (volto a limitare fortemente il potere
legislativo ed elettivo delle colonie riportando il controllo del territorio nelle mani
del re)
o Administration of Justice Act (1774)
o Quebec Act (1774)
Prohibitory Act (1776)
Benjamin Franklin
Benjamin Franklin (Boston, 1706 – Filadelfia, 1790) è stato uno scienziato e politico statunitense.
Genio poliedrico, fu uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti. Svolse attività di giornalista,
pubblicista, autore, tipografo, diplomatico, attivista, inventore, scienziato e politico. Fu tra i
protagonisti della Rivoluzione americana. Diede contributi importanti allo studio dell'elettricità e fu
un appassionato di meteorologia e anatomia. Inventò il parafulmine, le lenti bifocali, l'armonica a
bicchieri e un modello di stufa-caminetto noto nel mondo anglosassone come stufa Franklin. Inoltre
propose l'instaurazione dell'ora legale. Per la sua notorietà e multiforme attività, gli viene attribuita
l'invenzione di diversi altri dispositivi che in realtà semplicemente utilizzò, portandoli alla pubblica
attenzione, o migliorò, come l'odometro. Contribuì sia alla creazione della prima biblioteca pubblica
statunitense che del primo dipartimento di vigili del fuoco volontari della Pennsylvania.
10
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile.
I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento
Benjamin Franklin, incarnazione dello spirito illuminista e incarnazione del self-made man in
quanto intellettuale autodidatta, si guadagnò il titolo di "Primo Americano" per la sua infaticabile
campagna per l'unità delle tredici colonie originarie.
Fu una figura fondamentale nella definizione dell'ethos statunitense come fusione di valori
pragmatici (quali il duro lavoro e l'importanza dell'educazione e della parsimonia) e democratici (lo
spirito comunitario e l'opposizione all'autoritarismo, sia politico che religioso), nello spirito
razionale e tollerante dell'Illuminismo. Secondo le parole dello storico Henry Steele Commager, "In
Franklin poterono fondersi le virtù del Puritanesimo senza i suoi difetti e la luce dell'Illuminismo
senza il suo ardore eccessivo."
Suo padre, Josiah Franklin, era un mercante di candele e di sego, e sua madre, Abiah Folger, era la
seconda moglie di Josiah. Il piccolo Benjamin fu il quindicesimo di diciassette figli[, e venne
inviato a studiare presso il clero locale, poiché era intenzione dei suoi genitori che si dedicasse alla
professione di pastore. A causa dell'estrema povertà dei genitori, non poté terminare gli studi
iniziati alla Boston Latin School, continuando così la sua educazione come autodidatta.
All'età di dieci anni iniziò a lavorare per il padre, e all'età di dodici anni venne assunto da suo
fratello James, tipografo, che gli insegnò l'arte della stampa. Quando Benjamin aveva quindici anni,
suo fratello James diede vita al primo quotidiano indipendente nella storia d'America, il The NewEngland Courant, al quale il fratello collaborò con lo pseudonimo di Mrs. Silence Dogood. Le
lettere scritte con questo pseudonimo vennero tutte pubblicate e divennero ben presto oggetto di
conversazione in tutta Boston.
Nel 1723, in seguito a dissapori con il fratello, scappò di casa e si trasferì a Filadelfia.
Riappacificatosi ben presto con la sua famiglia, l'anno successivo si recò a Londra, dove rimase due
anni per perfezionare la propria conoscenza delle tecniche tipografiche. Nell'ottobre del 1726
rientrò a Filadelfia e aprì una nuova tipografia. Nel giro di pochi anni acquistò e rilanciò vari
giornali e si impegnò in diverse attività per la diffusione dell'istruzione: partecipò alla costituzione
della Società Filosofica Americana e fondò la prima biblioteca circolante. La svolta avvenne però
nel 1729 quando, ormai giornalista ed editore affermato, comprò il giornale La gazzetta della
Pennsylvania che diventerà il quotidiano più venduto delle tredici colonie.
Nella sua attività di editore Franklin pubblicò il Poor Richard's Almanack (L'almanacco del Povero
Richard), suo primo almanacco stampato nel 1732, dal grandissimo successo e fu pubblicato fino al
1758. Tale almanacco era scritto dallo stesso Franklin e comprendeva calendari, previsioni
meteorologiche, poesie, citazioni, e previsioni astronomiche e astrologiche. Saltuariamente
venivano inclusi anche esercizi di matematica e a partire dal 1750 ci furono anche schemi di
crescita demografica. Non mancavano mai invece aforismi e proverbi scritti dall'autore stesso.
Nel 1736, a trent'anni, creò la prima compagnia di pompieri volontari, la Union Fire Company.
Nel 1750 debuttò in politica come deputato dell'Assemblea della Pennsylvania. Fu rappresentante
dello Stato al congresso di Albany (1754), riunitosi in vista della guerra coloniale anglofrancese, ma le sue mozioni, che per molti aspetti già prefigurarono le richieste di autonomia
delle colonie dalla madrepatria, non vennero approvate. Nel 1757 Franklin si recò a Londra
come rappresentante delle colonie presso il Parlamento. La sua azione diplomatica fu determinante
per l'abolizione dello Stamp Act (legge sul bollo), ma successivamente le tensioni si fecero
insanabili e alla vigilia della Guerra d'Indipendenza fece ritorno in patria, dove partecipò al secondo
Congresso continentale.
Nel 1754 alcuni elementi del suo piano di unione delle colonie furono inseriti negli articoli della
Confederazione, il primo documento governativo degli Stati Uniti d'America. Nel 1776 contribuì
alla stesura della dichiarazione di indipendenza americana. Nel 1787 partecipò alle riunioni in
cui venne stilata la costituzione americana, il documento che rimpiazzò gli articoli della
confederazione. Benjamin Franklin fu l'unico dei Padri Fondatori a partecipare alla stesura di
tutti e tre i principali documenti degli Stati Uniti d'America.
11
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile.
I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento
Uno dei modelli ispiratori per Benjamin Franklin e la Costituzione statunitense fu "La Scienza della
Legislazione" del napoletano Gaetano Filangieri, col quale aveva una fitta corrispondenza.
Fu il fondatore della Società Filosofica Americana, la prima società di assicurazione contro gli
incendi e istituì il Ministero delle Poste. Fu tra i fondatori dell'Università della Pennsylvania, grazie
alla sua esperienza di tipografo, fu tra i primi a stampare la cartamoneta statunitense,
determinandone l'affermazione. Negli ultimi anni della sua vita, divenne presidente della Società
per l'abolizione della schiavitù di Philadelfia.
Fu anche un Massone di spicco di quegli anni ed era un profondo conoscitore del filosofo Leibniz, il
pensiero economico e il programma repubblicano. A proposito dell'opportunità di una Banca
Nazionale d'America scrisse:
« Vedete, un Governo legittimo può sia spendere che prestare denaro in circolazione, mentre le
banche possono soltanto prestare cifre considerevoli attraverso i loro biglietti di banca promissori,
per cui questi biglietti non si possono né dare né spendere se non per una piccola frazione di quelli
che servirebbero alla gente. Di conseguenza, quando i vostri banchieri in Inghilterra mettono
denaro in circolazione, c'è sempre un debito fondamentale da restituire e un'usura da pagare. Il
risultato è che c'è sempre troppo poco credito in circolazione per dare ai lavoratori una piena
occupazione. Non si hanno affatto troppi lavoratori, ma piuttosto pochi soldi in circolazione, e
quelli che circolano portano con sé un peso senza fine di un debito impagabile e usura »
Ha lasciato numerosi libelli politici, trattati di economia e di fisica e una famosa ma incompleta
Autobiografia.
Il suo volto è raffigurato sui 100 dollari americani, l'unico, assieme a Alexander Hamilton, ad avere
il privilegio di apparire su una banconota comune, pur non essendo stato Presidente degli Stati
Uniti.
Invenzioni
In campo scientifico, Franklin è conosciuto soprattutto per i suoi esperimenti con l'elettricità e per
l'idea di instaurare l'ora legale.
Molte furono le sue invenzioni: tra queste, il parafulmine (anche se è controversa), le pinne (già
teorizzate e disegnate da Leonardo da Vinci), il contachilometri, le lenti bifocali (non vedeva né da
vicino, né da lontano, così trovò la soluzione per non cambiare continuamente paio d'occhiali); gli
sono state attribuite anche la sedia a dondolo (anche se appare già nei quadri fiamminghi del
Seicento) e l'armonica a bicchieri. L'ora legale fu una sua invenzione pubblicata sul quotidiano
francese Journal de Paris che però, all'epoca, non ebbe molto successo; è stata ripresa solo nel 1907
dal costruttore inglese William Willet quando la proposta fu approvata dalla Camera dei Comuni di
Londra dato il risparmio energetico che garantiva all'epoca. Inoltre introdusse alcune migliorie
tecnico-scientifiche per la pavimentazione e l'illuminazione stradale. Nel 1747 compì i primi
esperimenti elettrici: formulò una valida teoria della Bottiglia di Leida, scoprì la natura elettrica del
fulmine e inventò il parafulmine e la batteria elettrica. Ulteriori scoperte scientifiche sono state
l'introduzione del catetere in America, fu inoltre la prima persona a studiare gli effetti dei tornadi,
inseguendone uno a cavallo e fu il primo uomo a introdurre nei giornali le previsioni del tempo.
Studiò inoltre la natura dei gas sprigionati dai caminetti capendo che il fumo è più pesante dell'aria,
fu questo che permise la realizzazione della sua stufa nota anche come caminetto Franklin insieme a
Benjamin Thompson. Come riconoscimento per le scoperte scientifiche, ricevette lauree ad
honorem da varie università ed entrò a far parte della Royal Society. Nel 1749 scrisse la Proposta
per l'Educazione dei Giovani in Pennsylvania la cui pubblicazione portò alla fondazione
dell'Università della Pennsylvania. I suoi studi negli anni successivi furono molto poliedrici: studiò
la Corrente del Golfo e continuò il suo lavoro sui caminetti.
12
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile.
I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione II: Il Settecento
Nuoto
Franklin iniziò a nuotare fin da bambino, perfezionando poi la sua tecnica leggendo il libro di
Melchisédech Thévenot L'Arte di Nuotare, uno dei primi libri sul nuoto. Nel 1968 è stato inserito
nella International Swimming Hall of Fame, la Hall of Fame internazionale del nuoto, per il
contributo al nuoto come praticante e istruttore. Fu un sostenitore, già nel XVIII secolo, della
necessità di insegnare nuoto a tutti, inserendolo nei programmi scolastici.
Scacchi
Franklin è stato un appassionato giocatore di scacchi. Giocava a scacchi già intorno al 1733,
risultando così il primo giocatore di scacchi conosciuto nelle colonie americane[15]. Il suo saggio
"Morals of Chess" del dicembre 1786 è il secondo testo sugli scacchi pubblicato in America. Il
saggio, che è un elogio agli scacchi e che descrive un codice di comportamento da utilizzare durante
le partite, è stato ampiamente ristampato e tradotto[16]. Un particolare episodio, riportato nella sua
autobiografia, è ricollegato agli scacchi:
« Nel 1733 avevo iniziato lo studio delle lingue. Divenni in breve padrone del francese, tanto da
poter leggere interi libri senza sforzo alcuno. Poi passai all'italiano. Un mio conoscente, che
proprio allora vi si stava applicando, soleva spesso tentarmi a una partita a scacchi. Mi avvidi che
ciò andava oltremisura a discapito del tempo che dovevo riservare allo studio e, di conseguenza,
rifiutai di giocare ancora se non a questa condizione: che il vincitore di ogni partita avesse il
diritto di imporre un compito, concernente parti della grammatica da mandare a memoria, o
traduzioni, ecc., che il perdente doveva svolgere sul suo onore prima dell'incontro successivo.
Giacché come giocatori eravamo più o meno alla pari, a forza di sconfitte imparammo entrambi
quella lingua. »
(Benjamin Franklin, Autobiografia)
Franklin è stato introdotto nella U.S. Chess Hall of Fame nel 1999.
Musica
Franklin suonava il violino, l'arpa e la chitarra. Compose anche della musica, particolarmente
quartetti per archi in stile classico. Inventò inoltre una versione notevolmente migliorata
dell'armonica a bicchieri, nella quale i bicchieri ruotavano su un manico, con le dita del suonatore
ben ferme, invece di muoversi attorno allo strumento.
Vita privata
Franklin aveva fama d'essere un accanito donnaiolo. Visse avventure sentimentali e intrecciò
relazioni con diverse donne, sia nei bordelli sia negli ambienti dell'alta società parigina, avendo da
una di queste esperienze il figlio illegittimo William Franklin e non fermandosi neppure dopo la sua
unione nel 1730 con Deborah Read Roger.
13
Scarica

Processo di unificazione delle colonie britanniche