Rete Scuole e Città
Presentazione Gruppo di Studio
AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE
DELLA PROFESSIONALITÀ DOCENTE
“Le competenze per una didattica
cooperativa: come valutarle”
a cura di Roberta Milli
Docente di Scuola-Città Pestalozzi
Firenze 15.12.2014
LA CLASSE COOPERATIVA


Come auto-valutare, le competenze
professionali necessarie per la gestione della
classe cooperativa?
Come valorizzarle?
Perché ciascun alunno del gruppo classe
non rimanga escluso… attraverso:
accoglienza,
inclusione,
differenziazione,
collaborazione, sostegno reciproco, peertutoring…
LA CLASSE COOPERATIVA

Quando si parla di classe cooperativa si
pensa prevalentemente all'aspetto sociale
e organizzativo, trascurando l'aspetto
altrettanto importante di una didattica
cooperativa.
LA DIDATTICA COOPERATIVA

L’organizzazione
di
una
didattica
cooperativa, all’interno di una classe, ha
come scopo la valorizzazione di ciascun
individuo in base alle proprie capacità,
creando la consapevolezza che tutti i
componenti
del
gruppo
classe
contribuiscono alla crescita personale di
ciascuno.
“uguali nella loro diversità”
LA DIDATTICA COOPERATIVA


La crescita personale, il percorso formativo culturale
degli alunni, acquistano più intensità e carica
emotiva se vengono organizzati in modo
cooperativo anche gli apprendimenti disciplinari.
Il continuum che va dalla socialità agli
apprendimenti, in una dimensione collaborativa,
rende il percorso più ricco, stimolante e sicuramente
più gratificante, anche se a volte può essere più
faticoso per gli insegnanti.
L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO



La “sfida” è creare ambienti di apprendimento
come spazi di azione adatti per stimolare e
sostenere gli apprendimenti. In tali contesti si
verificano interazioni e scambi tra allievi, oggetti
del sapere e insegnanti, sulla base di scopi e
interessi comuni.
Gli allievi diventano così attori principali della
propria crescita culturale e sociale.
Gli insegnanti assumono un ruolo di
accompagnatori e registi.
QUALI COMPETENZE?

Lo scorso anno nel gruppo di studio siamo
partiti da una individuazione e analisi delle
competenze che ciascun insegnante
dovrebbe possedere per realizzare una
didattica cooperativa in un ambiente
cooperativo.
LE COMPETENZE INDIVIDUATE
relazionali/comunicative

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
essere coinvolgenti, caldi (appassionati) e chiari nel
presentare modalità e contenuti delle attività per
suscitare motivazione e curiosità negli alunni,
saper organizzare la socialità nel gruppo classe,
conoscere bene i profili degli alunni per la formazione
dei gruppi cercando anche criteri condivisi,
promuovere forme di autovalutazione negli studenti,
rendere consapevoli gli studenti dei criteri di
valutazione usati
LE COMPETENZE INDIVIDUATE
organizzative
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
preparazione materiali idonei all’attività,
organizzazione dell’ambiente fisico per favorire
l’attività,
conduzione del gruppo lasciando spazio agli alunni,
motivare affrontando gli argomenti dallo
stimolo/presupposto iniziale,
regolazione e rispetto dei tempi di lavoro,
porre l'attenzione alla partecipazione attiva di tutti gli
alunni/e valorizzandola
LE COMPETENZE INDIVIDUATE
La tecnica del problem solving

incentivare la scoperta delle soluzioni da parte degli alunni anziché
anticiparle come insegnanti, basandosi su un ascolto attento e su un
rilancio con altre domande (anziché risposte) alle domande degli alunni
La programmazione


centrare bene il percorso didattico con una accurata scelta dei contenuti e
dei tempi
essere disponibili a modificare il progetto accogliendo le proposte degli
alunni
Relazioni con i colleghi

avere buone relazioni e attivare la collaborazione fra colleghi/e sia nella
fase di progettazione, sia nella ricerca dei materiali, sia in quella della
valutazione del proprio lavoro rispetto agli esiti del percorso fatto
RIEPILOGO SUL
COOPERATIVE LEARNING
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
Pur nella diversità delle posizioni e delle proposte tecniche possiamo ritrovare nella
maggior parte dei modelli esplorati di Cooperative Learning, alcuni principi comuni
che di fatto ne costituiscono la base teorica e che si possono sintetizzare in 5 punti:
l’interdipendenza positiva di obiettivi, di competenze, di ruoli, di pratiche, di
responsabilità, di identità e di valutazione di gruppo, cioè “uno per tutti e tutti per uno”
nello svolgimento del compito e nell’apprendimento cooperativo;
la responsabilità individuale rispetto al proprio ruolo specifico di prestazione dentro
il lavoro di gruppo e nei rapporti operativi entro il gruppo medesimo;
l’interazione costruttiva diretta tesa a ricercare e sviluppare la conoscenza
reciproca tra i componenti del gruppo condividendo risorse e difficoltà, per realizzare
un clima operativo e collaborativo;
l’insegnamento e la pratica delle competenze sociali di base (ascoltarsi,
comunicare, accettarsi, conoscersi, aiutarsi) e di gruppo (saper gestire conflitti,
prendere decisioni e cooperare per il funzionamento, l’apprendimento, la produzione
e la riflessione comune, cioè per il successo di gruppo);
la valutazione di gruppo che comporta il concorrere alla capacità di autoregolazione
nel percorso e nelle modalità di lavoro per il perseguimento degli obiettivi di
miglioramento negli esiti d’apprendimento.
TRASFERIBILITÀ
Per fare questo percorso il docente dovrà
porsi nell'ottica della
autovalutazione/valutazione formativa.
 Se negli incontri programmati riusciremo a
definire un percorso trasferibile avremo
raggiunto il nostro obiettivo.

MODALITÀ DI AUTOVALUTAZIONE
DEL LAVORO D’ AULA
OSSERVAZIONE, fatta da un collega con cui
si abbia confidenza e fiducia nel suo ruolo
neutro

in questo caso si utilizzerà, in vari momenti dell’azione
didattica, una griglia di osservazione (creata dallo
stesso gruppo di studio), condivisa dal team docente o
dalla coppia di docenti che si sono sottoposti a
osservazione
MODALITÀ DI AUTOVALUTAZIONE
DEL LAVORO D’ AULA
Usando lo strumento della videoregistrazione



In questo caso, l’osservazione attraverso la
videoregistrazione, come esperienza fatta in un contesto
educativo, sarà riportata e analizzata all’interno del
gruppo di studio
Attivazione di scambi fra docenti in situazioni di lavoro
d’aula
Possibilità di osservazione del lavoro d’aula presso
Scuola-Città Pestalozzi
PREREQUISITI PER IL LAVORO
DI OSSERVAZIONE

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
È importante avere un linguaggio condiviso che aiuti
sia l’osservatore sia l’osservato nel lavoro di riflessione
sulle azioni didattiche
È necessario fare chiarezza sulle definizioni di stili
cognitivi degli studenti, sugli approcci metodologici degli
insegnanti, sugli aspetti relazionali e comunicativi
docente/alunno
Il confronto con i colleghi dello stesso team è
fondamentale ai fini della formazione professionale
in servizio.
DISPONIBILITÀ ALLA RICERCA-AZIONE
RICHIESTE AI COMPONENTI DEL GRUPPO
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
partecipazione attiva
disponibilità a mettersi in gioco e confrontarsi
condivisione per arrivare ad un prodotto utile anche ad
altri
abbandono della paura del giudizio altrui
considerazione dell’errore come qualcosa di costruttivo
disponibilità allo scambio fra colleghi di scuole diverse
disponibilità ad accogliere un osservatore esterno al
proprio team
OBIETTIVO DEL LAVORO


Sviluppare la cultura della valutazione, vista come una
opportunità di confronto, di ricerca, di collaborazione,di
rinnovamento professionale e finalizzata al miglioramento
della propria professione, perché questa venga
esercitata, non più in solitudine e in maniera statica, ma
in continua evoluzione e collaborazione con i colleghi del
proprio istituto e magari anche in rete con altri istituti.
Realizzare anche forme di tutoraggio fra docenti meno
esperti e più esperti, basate sulla progettazione condivisa
del lavoro d’aula, accompagnata da un puntuale lavoro di
riflessione e di documentazione dell’esperienza.
OBIETTIVO DEL LAVORO
il VALORE della
PROFESSIONALITÀ DOCENTE
va conosciuto
(autovalutazione)
fatto emergere
(valutazione esterna)
in un contesto collaborativo
(non giudicante)
senza premialità selettiva
Uso della piattaforma multimediale, “CENTRO RISORSE”, messa
a disposizione dalla Rete delle tre Scuole Laboratorio, oggi
Wikischool, di cui Scuola-Città Pestalozzi fa parte,
per comunicare e condividere, anche a distanza,
il lavoro del gruppo di studio.
http://www.centrorisorse-pestalozzi.wikischool.it/
Bibliografia e Sitografia
COOPERATIVE LEARNING (diffuso in Italia dagli anni ’90)
M. Comoglio, M. Cardoso, Insegnare e apprendere in gruppo. Il Cooperative Learning, LAS,
Roma, 1996;
Mario Comoglio, Educare insegnando. Apprendere e applicare il Cooperative Learning, LAS,
Roma, 1998.
www.apprendimentocooperativo.it, Esplorazione nel sito torinese nello spazio modelli, la
premessa chiarisce bene tutte le tipologie di Cooperative Learnig
MOVIMENTO DI COOPERAZIONE EDUCATIVA (1951)
(aderente al movimento delle scuole freinetiane, FIMEM)
Célestin Freinet, Le mie tecniche, La Nuova Italia Ed., Firenze, 1969;
C. Freinet, La scuola del fare, (1978), Ed. Junior, Bergamo, 2002;
www.fimem-freinet.org; www.mce-fimem.it.
Mario Lodi, C’è speranza se questo accade al Vho, (1963) e Il Paese sbagliato, (1970);
Mario Lodi, La cooperativa in classe, Coop Italia, Milano 1989.
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Didattica Cooperativa valutazione competenze 15.12.14