RINASCENZA CONTEMPORANEA
IL VIRTUALISMO
POST-AVANGUARDIA ITALIANA
30 GIUGNO 30 AGOSTO 2012
Inaugurazione ore 18.00
Presenta
il critico d’Arte
ANDREA DOMENICO TARICCO
RINASCENZA
CONTEMPORANEA
2012
Associazione Culturale
Via Palermo, 140 - 65122 PESCARA
Dott. Andrea Domenico Taricco
Tel. +39 328.6979208
eMail: [email protected]
Rinascenza Contemporanea - Pescara
Il Virtualesimo
Post-Avanguardia Italiana
Andrea Domenico Taricco
Inaugura lo spazio espositivo Rinascenza Contemporanea, con il serio obiettivo di
esporre le opere di artisti noti e meno noti ma accomunati dal fatto di voler far risorgere l’Arte Attuale eternizzandola ai posteri. Secondo queste premesse è essenziale sottolineare la centralità della ricerca assidua e degli sforzi necessari per incanalare le teorie della nuova visualità e della nuova estetica che prendono le mosse
dalla Teoria Sinaptica Essenziale. Concezioni queste, che mi hanno spinto a partire
dalla Post-Avanguardia Italiana, movimento da me generato il 14 aprile a Torino e
che ripropongo in questa nuova sede dell’Arte, quale simulacro di un’innovativa
concezione della bellezza, dell’armonia e dell’idealità. Dopo le Avanguardie storiche del primo Novecento, così come le Neoavanguardie o la Transavanguardia
della seconda metà del secolo scorso, la Post-Avanguardia diviene il movimento
cardine e di passaggio, dalle esperienze del Medioevo Romantico alla nuova Era
dell’Arte: il Virtualesimo. L’opera, ovvero il documento dell’anima, viene rinviata
all’eterno presente e l’artista, quale fautore di questo linguaggio, assolve un ruolo
critico, creativo, rigenerativo, riscoprendo quei dati della sostanza pittorica che lo
allontanano dalla dimensione filosofico-intellettuale, riportandolo ad essere puro
artista-creatore. Le correnti che caratterizzano il Virtualesimo sono essenzialmente
due: quella Sensibilista, fondata sull’aspetto percettivo e soggettivo della ricezione
e quella Visibilista, che mira all’oggettivazione mediante la ricerca mimetica della
realtà. Della prima corrente spaziamo dal gruppo Neo-Pop che ha per oggetto la
centralità formale, come ad esempio Ermenegilda Ferrante portatrice di materializzazioni che incardinano la forma in puri involucri espressivi dotati di forza dinamica, atti a tradurre la figura umana in vere geografie sinergiche. Salvatore Chessari,
invece, crea delle opere organiche utilizzando la tela grezza elaborata a stucco,
sulla quale interviene istintivamente generando lotte intuitive che ricambia con il
fruitore. Di questo gruppo, assistiamo alle alterazioni di Maria Carla Bresciano,
il cui compito è quello di osservare la realtà e tradurla secondo la deformazione,
la ripetizione e la traslazione caleidoscopica, sino ad ottenere un nuovo risultato
di ciò che era in origine. Il secondo gruppo sensibilista, spazia invece nell’ottica
Primitivista, ovvero fondando il proprio surrogato compositivo sulla forza del colore. Maria Luisa Delzotto, elabora scie lasciate dagli aerei che solcano il cielo,
comportando il contrasto tra gli effetti reali e quelli astratti, in sincronismi dettati
dal desiderio di leggerli emotivamente. Più razionale, l’atteggiamento di Roberto
De Siena, artista vettoriale che, utilizzando il gesso, fissato con colla di coniglio
e la successiva sovrapposizione di foglie d’oro e d’argento elaborate con possenti
spatolate, ottiene avveniristiche composizioni che fondono realtà primitive d’un
tempo che deve ancora venire. La terza componente del Sensibilismo è espressa
dagli artisti interiorizzanti della Digital-Art, ovvero da coloro che utilizzando il
computer raggiungono i frattali, opere cibernetiche ed elettroniche, come ad esempio le introspezioni di Maurizio Farina, in cui l’equilibrio del colore nei campi
formali, generano pregnanti risultati che sembrano ricordare le teorie gestaltiche.
O nella componente direzionale di Silvia Boldrini che fonde l’elaborazione grafica
con immagini estrapolate dall’idealità, ottenendo involucri simbolici che aprono la
ricezione a spazi siderali che affondano le proprie radici nel mondo circostante. In
questa direzione la Digital-Art sviluppa la propria matrice nella componente esteriorizzante che conseguentemente apre alla seconda corrente, ovvero quella Visibilista. Luca Donati ne è l’esempio pregnante, pensando alla sua capacità di fotografare la realtà e di restituircela deformata secondo la propria visione personale,
dove l’aspetto digitale gli consente di intervenire sulla luce o le atmosfere. Oppure
incidono gli immaterialismi di Sabrina Zucchello, in arte Nina Zeta, correlata direttamente al discorso realistico sino a filtrarlo digitalmente e ricostituirlo secondo
elementi personali che hanno suscitato quella determinata emozione, pronta ad essere condivisa con il pubblico. Secondo questa chiave di lettura entriamo nel gruppo dei Pop-Surrealist, come Luca Guglielmo metasurrealizzante demistificatore
dei sogni, secondo spersonalizzanti manichini che fondono la tradizione metafisica
a quella più strettamente surrealistica. Un criticismo volontario, un tentativo di
risveglio messo in atto da Giovanni Greco fautore d’un archetipico e trasfigurante
desiderio di tornare al contingente, determinandone una commistione volontaria
tra il sogno e la realtà, tra l’antico ed il moderno. L’ultima componente Visibilista
viene rappresentata dal gruppo Ultraverista di cui Marco Giovanni Gianolio con
la sua capacità di accostare i bianchi ai neri i situazioni al limite del fumettistico
o di una tradizione pop, pone il soggetto in un nuovo contesto ideale in cui finalmente può risvegliarsi e fare i conti con la realtà circostante. Il percorso della PostAvanguardia, dunque, affronta i concetti della forma e del colore puro, secondo la
chiave Sensibilista, per poi razionalizzarsi, secondo gli strumenti tecnologici della
Digital-Art, che riscoprono l’oggettivazione, secondo la chiave Visibilista, passando dall’analisi onirica dei Pop-Surrealist sino agli Ultraveristi. Dopo la grande
stagione dell’arte Antica, conclusasi nella fase neoclassica od il Medioevo Romantico, che manifesta ancora le sue caratteristiche concettuali nella contemporaneità,
il Virtualesimo nascente, pone le fondamenta del nuovo linguaggio dell’Arte, di
cui i maestri sopra citati, ne sono la totale testimonianza. La Rinascenza Contemporanea, sono loro ed è lieta di annunziare la propria venuta.
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