Gestire il dopo-de Gaulle
Isolamento francese (ostilità verso gli Stati Uniti, diffidenza
alleati Cee)
Evoluzione della politica estera tedesca (Ostpolitik, cioè
apertura verso l’est europeo (DDR e Paesi del Patto di
Varsavia)
Pompidou convoca quindi la conferenza dell’Aja per
superare l’impasse provocata dalla politica del “Général”
Conferenza dell’Aja (1-2 dicembre 1969)
Tre parole d’ordine:
Allargare (permettere l’ingresso di Regno Unito,
Danimarca, Irlanda e Norvegia nella Cee)
Approfondire (aumentare il numero e la qualità delle
politiche comunitarie)
Completare (dare piena attuazione al Trattato di Roma –
in particolare la PAC, già definita dal 1962 ma non ancora
del tutto attuata) – Le barriere doganali tra i Sei sono
cadute nel 1968
Punti in discussione all’Aja
Risorse proprie
Via libera all’allargamento
Unificazione politica (politica estera comune)
Unione economica e monetaria
Rafforzamento delle istituzioni
In particolare
La Gran Bretagna, l’Irlanda, la Danimarca e la Norvegia
avviano i negoziati alla fine del 1970
Risorse proprie: dazi sui prodotti industriali, prelievi
agricoli più 1% dell’IVA riscossa all’interno degli stati
membri (il che obbliga gli stati che non hanno IVA –
come l’Italia – a dotarsene) dal 1971 al 1975 (anno di
pieno regime)
“Davignon Machinery” (o meccanismo Davignon):
riunioni periodiche dei ministri degli esteri nell’ambito di
quella che sarebbe diventata nota come CPE
(cooperazione politica europea)
Su queste basi verranno istituiti l’anno successivo tre
gruppi di studio
Comitato sull’unione economica e monetaria
(presieduto dal lussemburghese Pierre Werner)
Comitato sulla cooperazione in materia di politica
estera (presieduto dal belga Etienne Davignon)
Gruppo di studio sull’ampliamento dei poteri del PE
(presieduto dal giurista francese Georges Vedel) gruppo voluto dalla Commissione (Spinelli) e operante
sotto la sua supervisione
Davignon machinery
Riunioni dei ministri degli Esteri almeno ogni sei mesi
Commissione politica per preparare le riunioni (un
omologo del Coreper)
Coinvolgimento della Commissione, se fosse coinvolta
l’attività delle CE
Relazione semestrale con l’Assemblea, al termine di
ogni incontro dei ministri degli Esteri
Le condizioni di ingresso del Regno Unito nelle CE
Problemi: importazioni di prodotti agricoli dal
Commonwealth, diritti di pesca nelle acque territoriali,
partecipazione britannica al bilancio
Proposte europee: 21% del bilancio comunitario a spese
britanniche / Risposta britannica: 3%
Accordo del maggio 1971, vertice Pompidou-Heath
-dal 1973 al 1977 il Regno Unito avrebbe versato una
percentuale crescente del bilancio comunitario, dal 9%
fino al 19%
-Non veniva esclusa una successiva revisione
dell’accordo
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lezione 13