6. Il GATT e l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO)
a) Principali norme GATT-WTO

Articolo I: Clausola della nazione più favorita (MFNC). Trattamenti concessi ad un paese
membro vengono applicati immediatamente e senza condizioni a tutti gli altri membri.

Articolo VI: Dazi anti-dumping & compensativi. I paesi membri possono, sotto certe
condizioni, applicare dazi e altre misure ai prodotti originari di altri membri che sono
stati venduti in dumping e/o godono di sussidi all’esportazione

Articolo XI: Eliminazione generale delle restrizioni quantitative

Articolo XVI: Sussidi. I paesi membri dovrebbero riconoscere l’effetto deleterio dei
sussidi ed evitarne l’uso generale e specifico

Articolo XXIV: Condizioni e misure relative alla formazione di unioni doganali e aree di
libero scambio fra i paesi membri

Articolo XXXVI: Per facilitare il progresso economico dei paesi in via di sviluppo si
ammette nei loro confronti il principio di non reciprocità.

Articolo XXXVII: Impegno da parte dei paesi sviluppati di dare priorità e prestare
particolare attenzione all’eliminazione delle barriere commerciali sui prodotti di interesse
dei paesi in via di sviluppo.
b) Analisi di alcune norme GATT-WTO
▪ Articolo VI: dumping e antidumping
- Definizione:
“quando I prodotti sono esportati ad un prezzo inferiore al loro valore normale, cioè in generale
esportati ad un prezzo inferiore a quello al quale sono venduti nel mercato di origine o in mercati
terzi, o a meno del costo di produzione”
b) Analisi di alcune norme GATT-WTO (continua)

Articoli XI, XVI, XXXVII: restrizioni quantitive, sussidi, paesi in via di
sviluppo
–
Il caso della PAC:
Il 26 giugno 2003 i ministri europei dell'agricoltura approvarono una riforma radicale
della politica agricola comune (PAC). Nel sito dell’UE si leggeva: “Tale riforma prevede,
fra l’altro, che un pagamento unico per azienda agricola sostituisca la maggior parte dei
premi [precedentemente] previsti […]. Di conseguenza, la maggior parte dei pagamenti
diretti dell'UE non sarà più legata alla produzione.” Una nota della Commissione
aggiungeva: “il presidente Prodi accoglie con gioia lo storico accordo sulla politica
agricola comune raggiunto oggi. Tale accordo segna una svolta fondamentale per un
settore europeo così vitale. La nuova PAC costituisce una buona notizia per i nostri
agricoltori, consumatori e contribuenti. È inoltre una buona notizia per l'ambiente e,
dal momento che favorirà il commercio, anche per i paesi in via di sviluppo.”
Effetti di un sussidio alle esportazioni
Gli effetti di un sussidio alle esportazioni. Un sussidio alle esportazioni fa aumentare il prezzo nel
paese esportatore, mentre fa diminuire il prezzo nel paese importatore.
P. R. Krugman, M. Obstfeld, Economia Internazionale, Hoepli, 2003, Volume 1
b) Analisi di alcune norme GATT-WTO (continua)

Articoli I, XXIV: clausola della nazione più favorita, eccezione per le aree di
libero scambio e unioni doganali

Gli accordi regionali di commercio (RTA-PTA):
– ci avvicinano al libero scambio? (“building blocks”)
– ci allontanano da esso? (“stumbling stones”)
7. GATT-WTO: dal bilateralismo, al multilateralismo, al regionalismo
a)
Distorsione concettuale:


b)
Approccio mercantilista
Liberalizzazione delle importazioni intesa come “concessione”
La chiave del multilateralismo: clausola della nazione più favorita
GATT 1947, art. 1: “With respect to customs duties and charges of any kind imposed on
or in connection with importation or exportation […] any advantage, favour, privilege
or immunity granted by any contracting party to any product originating in or destined
for any other country shall be accorded immediately and unconditionally to the like
product originating in or destined for the territories of all other contracting parties.”
c)
Il grimaldello del regionalismo: l’eccezione dell’art. XXIV
i.
ii.
iii.
“The contracting parties recognize […] that the purpose of a customs union or of a freetrade area should be to facilitate trade between the constituent territories and not to
raise barriers to the trade of other contracting parties with such territories.
Accordingly, the provisions of this Agreement shall not prevent […] the formation of a
customs union or of a free-trade area or the adoption of an interim agreement necessary
for the formation of a customs union or of a free-trade area; Provided that:
with respect to a customs union, […] the duties and other regulations of commerce
imposed at the institution of any such union […] shall not on the whole be higher or
more restrictive than the general incidence of the duties and regulations of commerce
applicable in the constituent territories prior to the formation of such union […], as the
case may be;
with respect to a free-trade area, […], the duties and other regulations of commerce
maintained in each of the constituent territories and applicable at the formation of such
free–trade area […] to the trade of contracting parties not included in such area […]
shall not be higher or more restrictive than the corresponding duties and other
regulations of commerce existing in the same constituent territories prior to the
formation of the free-trade area,[…]; and
any interim agreement referred to in subparagraphs (i) and (ii) shall include a plan and
schedule for the formation of such a customs union or of such a free-trade area within a
reasonable length of time.”
8. Guadagni e perdite del regionalismo:
a) “creazione” e “deviazione” di commercio
b) situazioni ottimali e subottimali:
▪ libero scambio
▪ protezionismo generalizzato
▪ protezionismo discriminatorio
9. Il diffondersi dei RTA: “building blocks” o “stumbling stones”?
a) Aumento del numero di RTA
Non tutti i RTA che sono stati notificati negli ultimi 50 anni sono ancora attivi oggi. Molti di quelli
non più in atto sono però stati sostituiti da altri accordi fra gli stessi paesi membri. Il seguente
grafico riassume l’evoluzione storica delle notificazioni di RTA.
Evoluzione dei RTA nel mondo, 1948-2002: numero di RTA
b) Difficoltà delle negoziazioni e lunghezza dei cicli di negoziazione:
 Durata delle negoziazioni
 Numerosità di paesi
 Numerosità di settori di negoziazione
– prodotti industriali, prodotti agricoli, servizi
– proprietà intellettuale, ecc.
 Leadership, blocchi di paesi: strategie ed alleanze
Durata delle negoziazioni GATT-OMC
Cicli di negoziazioni
Periodi
Durata in giorni
Numero paesi
Ginevra
10/4/1947 – 30/10/1947
203
18
Annecy
11/4/1949 – 10/10/1949
182
19
Torquay
28/9/1950 – 2174/1951
205
32
Ginevra
18/1/1956 – 23/5/1956
126
34
Dillon
1/9/1960 – 30/11/1961
456
39
Kennedy
6/5/1964 – 30/6/1967
1151
74
Tokyo
14/9/1973 – 22/11/1979
2260
84
Uruguay
20/9/1986 – 15/12/1993
2641
114
Doha
14/11/2001 - luglio 2007?
1893 + 150 ? = 2043 ?
150
Nota: l’autorizzazione che il Congresso degli USA ha concesso al Presidente (“Trade Promotion Authority” o
“fast track”) scade a fine giugno 2007.
Numero di paesi o blocchi negoziatori
Numero di membri originari
Numero di Cn,2
18
153
150
11175
Vecchio numero di paesi leader: USA e UE
2
1
Numero attuale di blocchi (*) + resto del mondo (aggregato)
9
36
76
2850
Numero attuale di membri
Numero attuale di blocchi (*) + singoli paesi del resto del mondo
(*) Blocchi/paesi considerati: UE, NAFTA, Mercosur, Asean, Giappone, Cina, India, Russia
10. Conclusioni
a) “Piatto di spaghetti” e multilateralizzazione degli accordi regionali di commercio

Il caso del PECS: La UE nel 1997 instaurò il Sistema pan-europeo di cumulazione (PECS). UE,
EFTA (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), e dieci fra gli allora candidati centro-europei
decisero di adottare un insieme comune di regole di origine, in sostituzione di quelle
originariamente contenute nelle loro FTA. Il PECS è stato esteso alla Turchia nel 1999 e la UE
promise nel 2003 di estenderlo agli accordi bilaterali dell’Euro-Med.

Il caso dell’ITA (Information Technology Agreement): Nel 1996, i paesi principali produttori di IT si
riunirono sotto gli auspici della WTO e concordarono di legare i loro dazi MFN a zero per una lista
specifica di prodotti IT (computers, telecomunicazioni, semiconduttori, software, strumenti e
apparecchi). Tale accordo è basato sulla clausola MFN e pertanto è disponibile agli esportatori di
qualunque membro della WTO. L’accordo ITA fu una iniziativa degli Stati Uniti e attrasse forte
sostegno da parte dell’UE, del Giappone e del Canada. L’accordo fu chiaramente mirato a stabilire
il libero scambio globale in tale settore.
b) Il futuro del sistema commerciale internazionale
 Il multilateralismo era basato sul mono- o bipolarismo (USA, UE)
 Il regionalismo riflette un mondo multi-polare
 Regionalismo ed economie di rete: verso il libero scambio preferenziale?
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Appunti sugli accordi di commercio preferenziale