CAPPUCCETTO ROSSO a fumetti CLASSE 5^B 2012/2013 SCUOLA PRIMARIA MAESTRE PIE Bologna INSEGNANTI: ALESSANDRA BONACINI E CHIARA CATALANO CREAZIONE DI UN FUMETTO A PARTIRE DA UN BREVE TESTO Motivo della proposta: Mostrare agli alunni al termine della scuola primaria un esempio di attività svolta al primo anno della scuola secondaria di primo grado, con l’intento sia di sdrammatizzare il passaggio, sia di attirarli verso la nuova realtà. Obiettivi: Potenziare l’analisi del testo attraverso la divisione in sequenze;potenziare il passaggio dal discorso indiretto al diretto e viceversa; avviare la distinzione fra avvenimenti principali (cardini) e secondari in un racconto; far divertire gli alunni e renderli orgogliosi di un loro prodotto. Modalità e tempi: Molto dipende da quanto tempo viene dedicato alla redazione definitiva dei disegni e dal fatto che essi vengano predisposti tutti in classe, oppure una volta compreso il lavoro completati a casa. Per la lettura ed analisi in sequenze del testo è prevedibile mezz’ora di tempo; per la progettazione di una singola vignetta, con stesura del discorso diretto, quindici minuti; per l’esame finale della continuità e coesione del testo iconografico, nonché per la predisposizione delle necessarie formule di passaggio d a una vignetta all’altra, 45 minuti. IL LAVORO PUO’ ESSERE CONDOTTO ANCHE A GRUPPI. Proposta: Vogliamo trasformare una fiaba in un fumetto? Se la tua maestra è disposta ad aiutarci un po’… Quella che segue è la fiaba di Cappuccetto Rosso, raccontata in modo breve, perché tu possa leggerla in fretta, in modo da ricordartela bene. Cappuccetto Rosso C’era una volta una bambina che viveva con la sua mamma ai margini del bosco, in una piccola casetta. Tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso, perché sua nonna, che viveva dall’altra parte dello stesso bosco, le aveva fatto una graziosa mantellina di stoffa rossa, che la bimba indossava sempre. Un giorno la nonna si ammalò e la mamma di Cappuccetto decise di mandare la nipotina da lei, con un cesto di roba da mangiare, ma soprattutto la medicina per curarsi. Prima che la bimba si avviasse, le fece mille raccomandazioni, in particolare di non fermarsi a parlare con nessuno, soprattutto non con il lupo se lo avesse incontrato, e di andare diritta diritta a casa della nonna senza perdere tempo per strada. Cappuccetto le disse di sì, ma durante il cammino vide dei bei fiori e si fermò a raccoglierli. In quel mentre arrivò il lupo, che le chiese chi fosse e dove andasse. Cappuccetto rispose educatamente ed il lupo si allontanò in fretta; quello che la bimba non sapeva era che la bestia aveva deciso di correre alla casa della nonna e, una volta giunto, di fare un tiro birbone ad entrambe. L’animale corse dunque e, arrivato a casa della nonna, entrò prepotentemente in casa e si mangiò la vecchina in un sol boccone, mettendosi poi una sua camicia da notte ed una cuffia. Poi si infilò nel letto della nonna e si mise ad aspettare. Cappuccetto si diresse con calma dalla nonna, continuando a raccogliere fiori lungo la strada, e quando arrivò sbirciò dentro la casa dalla finestra: la nonna era nel letto, con una cuffia da notte che le copriva il viso, e sembrava dormire. Allora bussò forte alla porta e, quando la nonna chiese chi fosse, rispose e chiese di aprirle. La voce da dentro disse di spingere, che la porta era aperta. Avanzando verso il letto, Cappuccetto ebbe l’impressione che la nonna fosse più pelosa del solito, con gli occhi e le orecchie più grandi, ma la vecchina le disse che era per guardare ed ascoltare meglio la sua adorata nipotina, e la invitò a farsi avanti. A quel punto il lupo (era infatti lui, lo avevi già capito, vero?) balzò fuori dal letto e mangiò anche Cappuccetto in un sol boccone. Sazio, il lupo se ne tornò sotto le lenzuola e si mise a dormire, appesantito dalla digestione. Un cacciatore, che passava di là, lo sentì russare attraverso la finestra socchiusa e guardò dentro, perché conosceva la nonna e pensò che non potesse essere lei a russare così; infatti vide il lupo e capì cosa fosse successo. Entrò dunque pian piano in casa e, avvicinatosi al letto, tagliò con delicatezza la pancia del lupo. Fece così piano che l’animale non si svegliò, ma la nonna e Cappuccetto poterono saltare fuori intere e sanissime dal ventre della bestia. Senza perdere tempo, il cacciatore mise dei grossi sassi nella pancia del lupo, poi lo ricucì ben bene e si allontanò velocemente con nonna e nipotina. Dopo qualche ora il lupo si svegliò, ma si sentiva un gran peso sullo stomaco. Andò allora al ruscello per bere un po’ e facilitare la digestione, ma il peso dei sassi lo trascinò nell’acqua e lo fece andare a fondo. Nessuno lo vide mai più. FINE Adesso prova a dare a ciascuna sequenza (nel testo sono divise con uno spazio più grande) uno dei titoli che seguono: lo scriverai sul margine, di fianco alle righe che fanno parte di quella sequenza. Man mano che usi i titoli, puoi cancellarli con una riga, così non ti confondi (attento: non sono in ordine!): L’intervento del cacciatore; Cappuccetto e la sua mamma (situazione iniziale); La fine del lupo (conclusione) Mangiata dal lupo La corsa del lupo; L’arrivo a casa della nonna; Arrivo del cacciatore Malattia della nonna; L’incontro con il lupo. PROVIAMO A COSTRUIRE IL FUMETTO Dovrai ripetere le operazioni descritte di seguito per ciascuna sequenza: Pensa a come rappresentare la scena principale della sequenza: Come si può fare un disegno che illustri l’avvenimento? (può darsi che occorra rappresentare due avvenimenti, cioè fare due vignette invece di una, ma lo farai solo se è proprio indispensabile: consigliati con la maestra) Cosa dicono e cosa pensano i personaggi? (dovrai trasformare in discorso diretto quello che nella sequenza è in discorso indiretto, fare le nuvolette ai personaggi e riempirle) Controlla che la tua vignetta si unisca bene a quella che la precede e a quella che la seguirà: può darsi che tu debba aggiungere qualche riquadro con frasi di passaggio, del tipo: “Dopo qualche ora…” “Arrivava nel frattempo un cacciatore, amico della nonna …” “Il lupo fece una corsa veloce fino a casa della nonna …” “C’era una volta ...” “Un giorno …” E ADESSO... BUON LAVORO! Ci siamo impegnati tanto! Speriamo vi sia piaciuto!