Biol. Mar. Mediterr. (2007), 14 (2): 326-327
A. Sfriso, C. Facca
Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Venezia,
Calle Larga S. Marta, 2137 – 30123 Venezia, Italia.
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CRESCITA E PRODUZIONE DI NANOZOSTERA NOLTII
IN LAGUNA DI VENEZIA
NANOZOSTERA NOLTII GROWTH AND PRODUCTION
IN THE LAGOON OF VENICE
Abstract – The growth and biomass production of Nanozostera noltii have been recorded with weekly
and bimonthly frequency in two areas of the Venice lagoon, one in a natural population placed in the
southern lagoon at Petta di Bò, and another in an population transplanted in an artificial sandy bottom
made in the Lido watershed by the local administrations in order to reduce water stagnation and Ulva
overgrowth. This is the first in field measurements of N. noltii production in the Venice lagoon carried
out by the marking technique and the results allow to complete the knowledge of the total lagoon seagrass
production.
Key-words: Nanozostera noltii, seagrass, primary production, transplantation, Venice lagoon.
Introduzione - Fino ad ora, nella laguna di Venezia sono stati prodotti numerosi
lavori sulla distribuzione, sull’accrescimento e sulla produzione primaria delle macroalghe e delle tre specie (Cymodocea nodosa (Ucria) Asherson, Zostera marina Linnaeus, Nanozostera noltii (Hornemman) Tomlinson et Posluzny) di fanerogame marine
che la popolano (Caniglia et al., 1992; Sfriso e Ghetti, 1998; Rismondo et al., 2004;
Sfriso e Facca, 2007), tuttavia misure di produzione primaria su N. noltii non erano
ancora mai state effettuate. Scopo di questo lavoro è stato colmare questa lacuna in
modo da poter valutare il contributo di questa specie alla produzione globale delle
macrofite lagunari.
Materiali e metodi - In campagne bisettimanali condotte da tra gennaio e dicembre 2005 in due aree di studio caratterizzate da una popolazione naturale (Petta di Bò,
Laguna sud) ed una popolazione trapiantata (Lido partiacque, laguna centrale) sono
stati marcati i fasci fogliari e i rizomi di una ventina di piantine che poi venivano
raccolte nelle campagne successive per determinare l’incremento dei fasci fogliari e dei
rizomi in modo da poter determinare la produzione totale netta. Inoltre, sei repliche di
fasci fogliari e rizomi di N. noltii (ciascuno di 20×25 cm) sono stati raccolti ogni mese
per tutto il 2005 per determinare la biomassa e i caratteri morfometrici della specie.
Sei repliche garantiscono un’accuratezza di campionamento <95% (Sfriso e Ghetti,
1998).
Risultati - Le piantine della popolazione naturale di Petta di Bò erano ben sviluppate, con foglie mediamente larghe 1,75 mm e un apparato rizomiale compatto mentre
quelle della popolazione trapiantata su sabbia nella stazione del Lido mostravano una
forte limitazione con riduzione sia della larghezza delle foglie, che mediamente erano
larghe solo 0,85 mm, che dell’apparato sotterraneo poco compatto e assai ridotto.
La biomassa media totale di N. noltii rilevata a Petta di Bò è stata di 1860±478
g fwt m-2, mentre al Lido di 640±330 g fwt m-2. I picchi di biomassa hanno raggiunto
2941 e 1150 g fwt m-2, rispettivamente, ma la popolazione della stazione del Lido ha
mostrato un continuo decremento e tra settembre ed ottobre si è fortemente ridotta con
una differenza tra le due stazioni che è stata di circa un ordine di grandezza. La biomassa della parte epigea al Lido era mediamente simile a quella ipogea mentre a Petta
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di Bò questa era solo ca. 0,7 volte quella ipogea. La lunghezza media dei fasci fogliari
a Petta di Bò (20,3±3,9 cm) era un po’ superiore di quella al Lido (16,9±4,0 cm).
Similmente, il numero di foglie per germoglio era di ca. 2,23±0,43 al Lido e 2,60±0,34
a Petta di Bò. Tuttavia, il numero medio di fasci fogliari (4568 e 2443 a Petta di Bò
e al Lido, rispettivamente) e quindi di foglie (12186 e 6031 a Petta di Bò e al Lido)
a Petta di Bò erano ca. doppi. Similmente i massimi stagionali hanno rilevato 5800
germogli e 13746 foglie al Lido in marzo e 7093 germogli e 21917 foglie a Petta di Bò
in maggio.
Purtroppo per la quasi scomparsa della popolazione trapiantata le misure di produzione primaria hanno potuto essere completate solo nella stazione di Petta di Bò.
Tenendo conto dell’accrescimento delle singole foglie per germoglio e del numero
di germogli per metro quadro, globalmente in questa stazione in un anno N. noltii ha
prodotto 14474 m m-2 di foglie corrispondenti a ca. 25,3 m2 di superficie fogliare per
m2 e a ca. 4,01 kg fwt m-2 y-1. Contemporaneamente la produzione annuale di rizomi è
stata di 1,68 kg fwt m-2 y-1. Perciò la produzione totale annuale è stata di ca. 5,69 kg
fwt m-2 y-1 e il rapporto P/B (Produzione = 5,69; massima Biomassa 2,8) era 1,91.
Questi dati se estrapolati alla superficie lagunare colonizzata da questa specie nel
2003 (ca. 6,2 km2), tenendo conto delle diverse densità rilevate in campo (Sfriso e
Facca, 2007), permettono di stimare per quell’anno una biomassa media totale di ca.
10 ktonnellate in peso fresco e una produzione annuale netta di ca. 27 ktonnellate.
Tenendo conto del rapporto peso secco/peso fresco e della concentrazione media del
carbonio (C) nei fasci fogliari e nelle foglie, globalmente il contributo di N. noltii alla
produzione totale delle macrofite lagunari, in termini di C, è stato di ca. 1133 tonnellate, che per le aree colonizzate da questa specie corrisponde a una produzione netta
media di 183 g C m-2 y-1. La produzione rilevata a Petta di Bò è stata invece di ca.
244 g C m-2 y-1 con medie e massimi giornalieri di 0,67 e 1,41 g C m-2 d-1, rispettivamente. Questa produzione corrisponde solo al 2% della produzione globale delle altre
fanerogame marine e delle macroalghe che per il 2003 è stata stimata in ca. 57775
tonnellate di carbonio.
Conclusioni - I dati ottenuti permettono di valutare che la produzione netta di N.
noltii per unità di superficie è molto inferiore a quella delle altre fanerogame marine
lagunari ed attualmente, a causa della riduzione del suo areale, il contributo di N.
noltii alla produzione totale delle macrofite è solo di ca. 2%. Inoltre, lo studio di una
popolazione trapiantata in sedimenti sabbiosi non idonei all’accrescimento di questa
specie permette di prevedere che i trapianti effettuati nelle aree delle barene ricostruite,
dove sono stati immessi sedimenti sabbiosi, difficilmente potranno avere esiti positivi.
Bibliografia
CANIGLIA G., BORELLA S., CURIEL D., NASCIMBENI P., PALOSCHI A.F., RISMONDO
A., SCARTON F., TAGLIAPIETRA D., ZANELLA L. (1992) – Distribuzione delle fanerogame
marine [Zostera marina L., Zostera noltii Hornem., Cymodocea nodosa (Ucria) Asch.] in laguna di
Venezia. Lavori - Società Veneta di Scienze Naturali, 17: 137-150.
RISMONDO A., CURIEL D., SCARTON F., MION D., CANIGLIA G. (2003) - A new seagrass
map for the Venice lagoon. In: Özhan, E. (ed), Proceedings of the Sixth International Conference
on the Mediterranean Coastal Environment, MEDCOAST 03, Ravenna, Italy: 843-852.
SFRISO A., GHETTI P.F. (1998) - Seasonal variation in the biomass, morphometric parameters and
production of rhizophytes in the lagoon of Venice. Aquatic Botany, 61: 207-223.
SFRISO A., FACCA C. (2007) - Distribution and production of macrophytes in the lagoon of
Venice. Comparison of actual and past abundance. Hydrobiologia, 577: 71-85.
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