LA FONDERIA NEL 2012 Assemblea Generale Ordinaria 15 luglio 2013 LA FONDERIA NEL 2012 Assemblea Generale Ordinaria 15 luglio 2013 Indice Il quadro economico generale 4 L’evoluzione dei Settori “Clienti” delle Fonderie 10 La Fonderia nel Mondo 14 Appendice – Industria di Fonderia in USA 22 La Fonderia in Europa 28 La Fonderia in Italia 40 La Fonderia di Ghisa 44 La Fonderia di Acciaio e Microfusione 56 La Fonderia di Metalli non Ferrosi 62 Gli scambi con l’estero 72 Analisi di bilancio delle Fonderie di ghisa 80 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Fonderie di alluminio Fonderie di rame e ottone Fonderie di magnesio Fonderie di zama 100 102 120 122 124 RELAZIONE ANNUALE 2012 Il quadro economico generale DEBOLE ANDAMENTO DELL’ATTIVITÀ ECONOMICA L’anno 2012 ha segnato un aumento del PIL mondiale del +3,2% rispetto al 2011, in calo rispetto alla variazione registrata l’anno precedente rispetto al 2010 (+3.9%): la contrazione è spiegata principalmente dalle variazioni tendenziali negative dell’area Euro e del Regno Unito, rispettivamente del -0,4% e del -0,2%. Il contesto generale segna una domanda aggregata debole, così come i principali indicatori macroeconomici. Ad ottobre 2012, il commercio mondiale è cresciuto del +0,4% su base mensile, in calo rispetto al +0,5% medio del terzo trimestre dello stesso anno. Analogamente l’inflazione mondiale è cresciuta del +3,2% su base annua rispetto al +3,4% del mese precedente, ovvero settembre 2012. Lievi segnali positivi si hanno dalla produzione industriale che, sempre in riferimento ai dati di ottobre 2012, registrano una variazione mensile del +0,2% rispetto ad una variazione nulla riportata nel terzo trimestre. L’indice PMI globale, Purchasing managers index (indice composito dell'attività manifatturiera di un Paese), è passato da 51,6 a 52 punti fra novembre e dicembre: l’incremento è dovuto al settore manifatturiero (da 49,7 a 50,2) e non dall’indice del settore dei servizi che è rimasto sostanzialmente invariato. Andamento del PIL Mondo Paesi Avanzati Stati Uniti Area Euro Germania Francia Italia Spagna Giappone Regno Unito Canada Altre avanzate Russia Cina India Brasile Commercio mondiale Variazione (%) anno su anno 2011 2012 3,9 3,2 1,6 1,3 1,8 2,3 1,4 -0,4 3,1 0,9 1,7 0,2 0,4 -2,1 0,4 -1,4 -0,6 2,0 0,9 -0,2 2,6 2,0 3,3 1,9 4,3 3,6 9,3 7,8 7,9 4,5 2,7 1,0 5,9 &ŽŶƚĞ͗&D/ 4 Il quadro economico generale 2,8 Proiezione 2013 3,5 1,4 2,0 -0,2 0,6 0,3 -1,0 -1,5 1,2 1,0 1,8 2,7 3,7 8,2 5,9 3,5 2014 4,1 2,2 3,0 1,0 1,4 0,9 0,5 0,8 0,7 1,9 2,3 3,3 3,8 8,5 6,4 4,0 3,8 5,5 Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Cina, India e Brasile in affanno I dati in relazione ai Paesi con trend di crescita costanti negli ultimi anni registrano un rallentamento generale. Nel terzo trimestre del 2012 la Cina è cresciuta del +7,4% contro un +7,6% del trimestre precedente: il rallentamento dell’economia cinese riflette la debolezza della domanda estera, in particolare quella derivante dal Vecchio continente. L’indicatore Ocse che anticipa gli andamenti economici è sceso sotto quota 100 e l’inflazione è tornata a crescere a dicembre, attestandosi a +2,5%. Dopo l'estate, nel quarto trimestre 2012, il Pil cinese ha segnato un incremento del +7,9%, interrompendo la serie negativa di ben sette rallentamenti trimestrali consecutivi del tasso di sviluppo dell'economia nazionale. A spingere il Pil è stato soprattutto il risveglio della domanda interna, un risveglio che ha avuto come protagonista il settore chiave dell'economia cinese: l'immobiliare, che di recente ha assistito ad una crescita del +30% su base annua; le nuove costruzioni sono ripartite, anche con l'avvio di un gran numero di opere infrastrutturali previste da un pacchetto di stimolo all'economia varato dal Governo. Il PIL dell’India, nel terzo trimestre 2012, è cresciuto di +2,8% su base annua rispetto al +3,9% del trimestre precedente. L’indicatore Ocse, sulle prospettive a 12 mesi, è fermo a 97,2 punti ad Ottobre. Nonostante il rallentamento, i prezzi continuano a crescere a tassi molto elevati e l’inflazione è al +9,8%. La decisa frenata della crescita dell'economia indiana, secondo gli osservatori, offusca le prospettive della congiuntura globale e fa prevedere la possibilità di un calo dell'interesse degli investitori esteri ad impegnarsi nel Paese. Il valore della crescita in Brasile registra un +1% su base annua, con un indicatore Ocse che anche in questo caso è sotto quota 100 (99,3); l’inflazione è in aumento del +6,2% a dicembre rispetto al mese precedente. La Banca centrale del Brasile ha previsto per il 2013 una crescita del Pil nazionale pari al +3,1% e un tasso di inflazione al 5,7%, al 5,4% per il 2014. Anche in Russia si osservano segnali di rallentamento, l’indicatore Ocse è sceso sotto quota 100; l’ultimo dato di ottobre posiziona il Paese a 99. La crescita del Pil in Russia nel 2012 è rallentata al +3,4% dal +4,3% del 2011. Una valutazione preliminare pubblicata dall'agenzia di statistica Rosstat indica il dato leggermente al di sotto delle stime annunciate del +3,5%. Nel primo trimestre del 2012, il Pil è cresciuto del +4,9%, nel secondo trimestre del 4,0%, nel terzo trimestre del +2,9%. La crescita del periodo ottobre-dicembre era al +2,2%. Il Ministero dello Sviluppo Economico prevede una crescita del Pil nel primo semestre 2013 al +2,4%, con un'accelerazione nella metà del secondo trimestre al +4%. Tra le ragioni del ribasso della crescita secondo gli economisti ci sono il previsto calo dei prezzi del petrolio, il rallentamento dell'attività economica russa, l'aumento dell'inflazione tornata a crescere in modo considerevole registrando una variazione del +6,6% a dicembre su base annua e la debole crescita degli investimenti. Il quadro economico generale 5 RELAZIONE ANNUALE 2012 Stati Uniti in ripresa Nel terzo trimestre del 2012 l’economia statunitense è cresciuta del +3% nel terzo trimestre, a differenza di un +1,3% del trimestre precedente; continua la ripresa del mercato immobiliare, in particolare quello riguardante gli investimenti residenziali. Gli Stati Uniti vedono un consolidamento della ripresa: la crisi dovrebbe infatti terminare nel 2013, questo è in sostanza il contenuto della pluriennale previsione degli economisti di Goldman Sachs, Jan Hatzius e Sven Jari Stehn. Il tema chiave delle previsioni economiche 2013-2016 è la "grande corsa" tra ripresa del settore privato e una contrazione nel settore pubblico. Ad opinione degli esperti l’edilizia sembra destinata a recuperare con forza, il settore delle imprese dovrebbe iniziare a spendere una quota maggiore del suo flusso di cassa ed il tasso di risparmio personale probabilmente scenderà. Nel complesso, il settore privato potrà fornire un impulso di circa 1,5 punti percentuali alla crescita del PIL fra il 2014 e il 2015. L’indicatore Ocse si attesta a quota 101, mentre il tasso di disoccupazione continua a scendere e a dicembre 2012 si è posizionato al 7,8%. Al contrario, il tasso di occupazione registra un valore nettamente inferiore rispetto alla media registrata fra gli anni 2002 e 2007 (63%) con un valore di 58,6%. I prezzi al consumo hanno subito una variazione in calo a dicembre, registrando un +1,8% rispetto al +2,2% del mese precedente; anche le aspettative di inflazione si fermano attorno al 2%. Area Euro ancora in difficoltà Per il secondo trimestre consecutivo, il PIL dell’Eurozona ha registrato un segno negativo scendendo di -0,2% in termini trimestrali annualizzati e confermando il trend in ribasso iniziato a giugno 2012 con una variazione di -0,7%; nonostante ciò, i due Paesi principali, Germania e Francia, registrano una crescita del PIL rispettivamente pari al +0,9% e al +0,4%. A novembre l’indicatore anticipatore Ocse è salito dal 99,4 al 99,5, tornando ai livelli del mese di luglio. Nell'area dell'euro l'attività economica ha continuato a perdere vigore nell'ultimo trimestre del 2012. Le conseguenze delle tensioni finanziarie che hanno colpito nel corso dell'anno alcuni paesi e gli effetti del necessario consolidamento dei bilanci pubblici si sono trasmessi anche alle economie finora ritenute più solide. L'Eurosistema ha rivisto significativamente al ribasso le previsioni di crescita per l'anno 2013. La produzione industriale ha evidenziato, ad ottobre, una diminuzione pari a -3,9% su base tendenziale e pari a -1,4% su base mensile. In Germania e in Francia, a novembre, l’indice è leggermente cresciuto rispetto al mese precedente registrando, rispettivamente, un +0,2% e 6 Il quadro economico generale Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND +0,5%; in termini tendenziali, ovvero confrontando lo stesso mese con novembre 2011, è sceso di -0,3% per la Germania e -3,6% per la Francia. Per quanto riguarda i nuovi ordinativi il dato tedesco di novembre subisce un calo del -0,8%, anno su anno, mentre quello francese, ad ottobre, cresce del +1,8%. Il calo delle vendite al dettaglio riguarda sia il dato tendenziale generale dell’Area Euro, con un -2,0% di novembre 2012, sia la Germania con -1,0%; in controtendenza la Francia con un incremento pari a +1,2%. Di segno opposto i dati congiunturali di novembre: Area Euro +0,1%, Germania +1,2%, Francia -0,6%. Il tasso di disoccupazione di novembre 2012 dell’Area Euro è salito al 11,8%, guadagnando un punto decimale rispetto al mese precedente, la media del 2011 era pari al 10,1%. La Banca Centrale Europea nel bollettino di aprile 2013 scrive testualmente: “Nel 2012 il tasso di disoccupazione nell’eurozona è continuato a crescere raggiungendo livelli senza precedenti che hanno toccato il 12% in febbraio, ben il 4,7% in più del 2008. Il costante declino dell’occupazione, proseguito per il sesto trimestre consecutivo, non è destinato a migliorare a breve: le previsioni sul primo trimestre 2013 indicano addirittura un peggioramento nell’eurozona”. Diverso il tasso di occupazione che, se si considera l’Eurozona, cresce fino al 64% nel secondo trimestre del 2012 contro il 63,5% del trimestre precedente. Per quanto riguarda l’inflazione, i dati di novembre registrano un aumento di +2,2%, in calo rispetto al +2,5% del mese di ottobre. Il mercato dei cambi, nel mese di dicembre, ha registrato un generale apprezzamento dell’euro rispetto alle principali divise: verso il dollaro americano la quotazione media mensile dell’euro si è attestata a 1,312 (1,283 a novembre), la sterlina inglese a 0,813 (0,804 nel mese precedente), nei confronti del franco svizzero la quotazione è stata pari a 1,209 (1,205 in novembre) e rispetto allo yen giapponese a 110,005 (103,978 un mese prima). Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi sottolinea come la ripresa per l’Euro arriverà verso fine 2013, ma è impossibile dire quando esattamente. >ĂĨŝĚƵĐŝĂĚĞůůĞŝŵƉƌĞƐĞĞĚĞŝĐŽŶƐƵŵĂƚŽƌŝ L’indice della fiducia delle imprese nell’Area Euro a dicembre 2012 è leggermente migliorato passando dal -15,0 al -14,4 di novembre: è cresciuto in Germania (da -13,4 a -12,7), mentre in Francia è peggiorato (da -17,3 a -18,5). Sul fronte dei consumatori, sempre a dicembre 2012, gli indici di fiducia rimangono molto negativi, seppure in lieve miglioramento, considerando l’aggregato Area Euro (da -26,9 a - Il quadro economico generale 7 RELAZIONE ANNUALE 2012 26,5) e la sola Francia (da -28 a -27,6), non invece in Germania per la quale si registra un lieve calo da -10,2 a -10,4. Situazione Italia L’Italia, nel 2012, ha confermato il momento particolarmente negativo: il PIL del terzo trimestre è diminuito del -0,2% rispetto al trimestre precedente e del -2,4% rispetto allo stesso periodo del 2011. Si tratta del quinto trimestre consecutivo di variazione negativa. Sia i consumi delle famiglie che gli investimenti fissi lordi e della spesa pubblica hanno subito dei cali percentuali; diversamente, il contributo alla variazione del PIL della bilancia commerciale e delle scorte è stato di segno positivo, rispettivamente del +2,1% e del +0,7% in confronto con il periodo precedente. L’indicatore anticipatore del Ocse, stabile in settembre e ottobre sui 99 punti, a novembre è salito al 99,1. L’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito del -1,0% rispetto ad ottobre, mentre su base annuale è sceso del -7,6%. Si registrano variazioni tendenziali negative in tutti i raggruppamenti principali delle industrie. La diminuzione più marcata riguarda i beni intermedi (-9,8%), ma cali significativi si registrano anche per l’energia (7,7%), per i beni strumentali (-7,2%) e per i beni di consumo (-5,6%). I nuovi ordinativi manifatturieri ad ottobre segnalano una lieve flessione su base annua pari a -0,1% (-12,8% a settembre). Nello stesso mese, le vendite al dettaglio registrano un calo su base mensile pari a -0,9% e pari a -3,6% su base tendenziale. Il mercato del lavoro resta uno dei principali fattori di debolezza del Paese: il tasso di disoccupazione a novembre resta fermo al +11,1%. L’indice dei prezzi al consumo, nel mese di novembre, registra un calo, attestandosi al +2,6% dal +2,8% di ottobre. Gli scambi con l'estero sostengono ancora l'attività produttiva: la domanda estera continua a fornire un contributo positivo all'attività economica. Negli ultimi mesi l'aumento delle esportazioni è stato sostenuto dalle vendite verso i paesi esterni alla UE, tra gennaio ed ottobre il disavanzo del conto corrente della bilancia dei pagamenti in rapporto al PIL è diminuito di oltre due punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2011, a seguito del miglioramento del saldo mercantile. >ĂĨŝĚƵĐŝĂĚĞůůĞŝŵƉƌĞƐĞĞĚĞŝĐŽŶƐƵŵĂƚŽƌŝ L’indice di fiducia delle imprese, a dicembre, rimane in territorio negativo, ma risulta in leggero miglioramento rispetto al mese precedente (da -16,7% a -15,9%). Le attese di produzione delle imprese manifatturiere peggiorano, ma migliorano i giudizi sugli ordini. 8 Il quadro economico generale Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND L’umore dei consumatori risulta invece in lieve miglioramento, passando, tra novembre e dicembre, da -40,4% a -38,0%. A livello territoriale il clima di fiducia aumenta nel Nord-est, al centro e nel Mezzogiorno mentre diminuisce nel Nord-ovest. La caduta dell'attività economica potrebbe arrestarsi nel corso del secondo semestre del 2013. Lo scenario descritto dal rapporto della Banca d’Italia prefigura tuttavia un ritorno alla crescita nella seconda metà dell'anno, sia pure su ritmi modesti e con ampi margini di incertezza. La svolta ciclica sarebbe resa possibile dalla graduale ripresa degli investimenti, a seguito della normalizzazione delle condizioni di finanziamento e del recupero della domanda nell'area dell'euro, nonché del parziale miglioramento del clima di fiducia. In tale quadro la dinamica del prodotto resterebbe comunque negativa nella media del 2013 e tornerebbe lievemente positiva nel 2014. I rischi tuttavia sono ancora elevati. I maggiori fattori di rischio al ribasso sono legati all'andamento della domanda interna e alle condizioni del credito: il ritorno a tassi positivi di accumulazione potrebbe essere ritardato da un'evoluzione meno favorevole delle aspettative delle imprese; gli effetti sull'attività delle banche del deterioramento dei bilanci bancari e dell'accresciuta rischiosità della clientela potrebbero essere più persistenti. Un'evoluzione più positiva potrebbe invece derivare da un ulteriore rafforzamento delle prospettive per l'area dell'euro. Il quadro economico generale 9 RELAZIONE ANNUALE 2012 L’evoluzione dei Settori “Clienti” delle Fonderie Nel 2012 la produzione industriale ha segnato in Italia un calo del 6,7% rispetto all’anno precedente: si tratta della peggior variazione annua dal 2009. Nell’ultimo trimestre dell’anno l’indice ha registrato una flessione del 2,2% portando al 25% la distanza dal picco pre-crisi di aprile 2008. Escludendo l’agroalimentare, nessun comparto di attività è tornato ai livelli ante crisi e per alcuni la distanza si è ulteriormente ampliata nel 2012, rendendo improbabile un recupero totale. Frenate dal rallentamento della domanda globale ma ancor più dal crollo della domanda interna, le prospettive di crescita del settore industriale in Italia restano negative per il 2013. La situazione è aggravata da problemi di liquidità causati dal deterioramento dei pagamenti e dalle difficoltà di accesso al credito, in particolare per le piccole e medie imprese. Con una domanda domestica di beni intermedi e finali che rappresenta la quota preponderante degli ordinativi, difficilmente le esportazioni potranno bilanciare la stagnazione della domanda interna. Conseguentemente i livelli di attività e di utilizzo degli impianti rimarranno depressi, provocando un calo della produzione industriale di oltre 1 punto percentuale nel 2013 rispetto all’anno precedente. Evoluzione dei settori “clienti” delle fonderie - Andamento della produzione sĂƌ͘йƚĞŶĚĞŶnjŝĂůĞ Elettrodomestici Automotive Meccanica Prodotti in metallo Materiali da costruzione Costruzioni ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ ϮϬϭϭ -9,5 -2,3 9,2 5,4 -3,2 -5,3 ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ ϮϬϭϮ -8,8 -17,8 -3,8 -8,0 -8,9 -6,0 WƌĞǀŝƐŝŽŶĞ ϮϬϭϯ -1,2 -4,0 -1,2 -1,4 -1,5 -1,5 COSTRUZIONI Gli investimenti in costruzioni nel 2012 hanno registrato una riduzione del 6% in termini reali, che si aggiunge alle flessioni già avvenute nel 2008 (-2,7%), nel 2009 (-7,7%) , nel 2010 (-6,6%) e nel 2011 (-5,3%), con una contrazione totale di oltre il 22% nell’ultimo quinquennio. Le previsioni per il 2013 segnalano un’ulteriore diminuzione dei livelli produttivi (-1,5%), portando a quasi il 24% il calo degli investimenti dall’inizio della crisi, un valore pari a quello registrato alla fine degli anni ’90. La riduzione degli investimenti e quindi dell’attività produttiva nel 2013 riguarderà tutti i comparti, ad eccezione degli interventi di recupero del patrimonio abitativo per i quali si ϭϬ L’evoluzione dei Settori “Clienti” delle Fonderie Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND stima una lieve crescita (+2%). Risultati negativi segneranno il comparto delle nuove abitazioni (1%), ma soprattutto il comparto dei lavori pubblici dove il ridimensionamento dei volumi produttivi è in atto da diversi anni, con una flessione quest’anno del 2,7% che, sommata a quella dei quattro anni precedenti, porta il calo complessivo degli investimenti a circa il 43%. sĂƌ͘йƚĞŶĚĞŶnjŝĂůĞ Investimenti immobiliari Nuove abitazioni Ristrutturazione residenziale Non residenziale Opere pubbliche Totale ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ ϮϬϭϭ -7,5 0,5 -7,9 -10,5 -5,3 WƌĞĐŽŶƐƵŶƚŝǀŽ ϮϬϭϮ -12,3 0,8 -7,7 -8,5 -6,0 WƌĞǀŝƐŝŽŶĞ ϮϬϭϯ -1,0 2,0 -1,9 -2,7 -1,5 )RQWH$1&( MATERIALI DA COSTRUZIONE I fornitori di input per l’edilizia continuano a risentire del negativo andamento dell’attività costruttiva in Italia. Nel complesso la produzione del settore dei prodotti e materiali da costruzione è diminuita di quasi il 9% nel 2012 rispetto all’anno precedente. Di una percentuale ben maggiore è diminuito il fatturato a prezzi correnti, che ha evidenziato un rallentamento molto forte nella seconda parte dell’anno contestualmente all’accentuarsi del calo degli investimenti nel settore delle costruzioni. Nel 2013 l’effetto di trascinamento degli impatti restrittivi sul ciclo economico interno causati dalle manovre di riequilibrio del bilancio statale porteranno ad un protrarsi della fase di correzione degli investimenti immobiliari, sia nella componente pubblica (genio civile) sia in quella legata alle imprese (edilizia non residenziale per industria e servizi) e alle famiglie (edilizia residenziale). La stagnazione della domanda interna non potrà essere controbilanciata dalle esportazioni sia per la scarsa rilevanza che queste hanno sul fatturato complessivo, sia per le difficoltà che il settore delle costruzioni sta incontrando nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea. &RQVXQWLYR 9DUWHQGHQ]LDOH &RQVXQWLYR 3UHYLVLRQH 3URGX]LRQH )DWWXUDWRWRWDOH )DWWXUDWRPHUFDWRLQWHUQR (VSRUWD]LRQL 3UH]]LDOODSURGX]LRQH MECCANICA Dopo la forte crescita registrata nel 2011 (+9,2%), la produzione è diminuita del 3,8% nel 2012 a causa del forte calo della domanda interna. Le esportazioni, pur dimezzando il tasso di crescita rispetto all’anno precedente, hanno in parte compensato il crollo della domanda domestica, contenendo a 3,5 punti percentuali la flessione del fatturato totale. L’evoluzione dei Settori “Clienti” delle Fonderie ϭϭ RELAZIONE ANNUALE 2012 Nel 2013 la produzione dovrebbe registrare ancora una riduzione (-1,2%) a causa del ciclo particolarmente negativo che contraddistinguerà i primi due trimestri. Successivamente, con gradualità, l’attività produttiva tornerà a crescere spinta soprattutto dalle esportazioni, che aumenteranno mediamente del 3% rispetto al 2012; la domanda interna rimarrà invece depressa a causa di un clima di fiducia delle imprese non positivo e delle difficoltà di accesso al credito che bloccano la domanda di investimenti e la ricostituzione delle scorte. 9DU WHQGHQ]LDOH 3URGX]LRQH )DWWXUDWRWRWDOH )DWWXUDWRPHUFDWRLQWHUQR (VSRUWD]LRQL 3UH]]LDOODSURGX]LRQH &RQVXQWLYR &RQVXQWLYR 3UHYLVLRQH PRODOTTI IN METALLO Il 2012 si è chiuso all’insegna di una riduzione della produzione dell’8% rispetto all’anno precedente. Alla debolezza della domanda interna, su cui ha continuato a gravare l’andamento molto negativo del comparto delle costruzioni al quale è destinata una quota rilevante dei prodotti e dei semi lavorati del settore, si è aggiunto il rallentamento della domanda estera che ha ridotto il tasso di crescita delle esportazioni in valore dal 14,4 del 2011 al 4,9% del 2012. Il fatturato totale ha così registrato un calo di oltre il 10% a fronte di un incremento di oltre il 6% dell’anno precedente. Nel 2013 la produzione dovrebbe ridursi di un altro punto e mezzo a causa della performance molto negativa del primo trimestre (-3%). A partire dai mesi estivi l’attività produttiva tornerà gradualmente a registrare tassi di crescita positivi, grazie soprattutto alla ripresa delle esportazioni che aumenteranno mediamente nell’anno di poco meno di tre punti percentuali rispetto al 2012. La domanda interna resterà invece relativamente debole, per cui il fatturato domestico a prezzi correnti accuserà un’ulteriore calo di circa il 5%. 9DUWHQGHQ]LDOH 3URGX]LRQH )DWWXUDWRWRWDOH )DWWXUDWRPHUFDWR LQWHUQR (VSRUWD]LRQL 3UH]]LDOODSURGX]LRQH &RQVXQWLYR &RQVXQWLYR 3UHYLVLRQH AUTOMOTIVE Il settore dell’auto e dei veicoli commerciali ha registrato nel 2012 un calo della produzione del 18% che ha portato al 56% la contrazione dei volumi produttivi rispetto ai livelli pre-crisi. La riduzione del fatturato è stata pari a circa la metà di quella della produzione grazie alla maggiore tenuta delle esportazioni rispetto ai consumi interni che sono crollati di circa il 20%, riportando il mercato italiano indietro di ben 33 anni, cioè sui livelli del 1979. La crisi ϭϮ L’evoluzione dei Settori “Clienti” delle Fonderie Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND del settore auto italiano è la diretta conseguenza dell’effetto depressivo sull’economia reale delle politiche di austerità a cui si sono aggiunti altri fattori quali: il caro-carburanti, il caroassicurazioni, le difficoltà di accesso al credito, un’overdose di imposte e anche la forte caduta degli indicatori di fiducia delle imprese e dei consumatori. Le prospettive a breve termine restano sfavorevoli, sebbene i tassi di flessione della domanda saranno più contenuti grazie alla graduale, seppur lenta, ripresa di alcuni indicatori economici. Le difficoltà sul fronte dell’occupazione, destinate a non rientrare nel corso del 2013, influiscono direttamente sul ƐĞŶƚŝŵĞŶƚdelle famiglie che, in tale quadro, sono poco propense ad affrontare spese importanti. Sul versante aziendale la situazione non è certamente migliore, mentre il contributo della domanda estera è relativamente modesto considerando che la produzione per i mercati esteri più dinamici viene ormai fatta direttamente in loco. sĂƌ͘йƚĞŶĚĞŶnjŝĂůĞ Produzione Fatturato totale Fatturato mercato interno Esportazioni Prezzi alla produzione ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ ϮϬϭϭ -2,3 4,5 -1,9 12,1 1,9 ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ ϮϬϭϮ -17,8 -9,3 -10,3 -8,3 0,6 WƌĞǀŝƐŝŽŶĞ ϮϬϭϯ -4,0 -3,5 -4,5 -2,0 0,5 ELETTRODOMESTICI La situazione di crisi in atto da diversi anni non ha accennato a rientrare neppure nel 2012. L’indice della produzione ha registrato infatti un’ulteriore flessione prossima al 9%. Il divario del livello produttivo rispetto al picco pre-crisi è così arrivato a sfiorare il 60%. Lo stato di emergenza appare meno fosco in termini di fatturato totale, che è riuscito a contenere la contrazione sul 2011 intorno al 5% grazie alla tenuta delle esportazioni, che hanno in parte controbilanciato la forte riduzione delle vendite sul mercato domestico (-12,2%). Le prospettive a breve termine sono per un assestamento della domanda su bassi livelli nel corso del 2013. Il mercato sarà ancora dominato dalla domanda di sostituzione, meno influenzata dalle condizioni economiche o di sfiducia dei consumatori, mentre quello primario resterà depresso a causa della stagnazione del mercato immobiliare. La concorrenza nel settore rimarrà forte in quanto la pressione sui bilanci della famiglie si traduce in potenziali acquirenti alla ricerca di elettrodomestici a prezzi competitivi, con funzionalità simili a quelle offerte dai marchi più rinomati. sĂƌ͘йƚĞŶĚĞŶnjŝĂůĞ Produzione Fatturato totale Fatturato mercato interno Esportazioni Prezzi alla produzione ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ ϮϬϭϭ -9,5 -1,9 -3,2 -0,8 0,2 ŽŶƐƵŶƚŝǀŽ ϮϬϭϮ -8,8 -4,7 -12,2 0,4 0,2 WƌĞǀŝƐŝŽŶĞ ϮϬϭϯ -1,2 -2,2 -4,5 1,0 0,5 L’analisi del presente capitolo “L’evoluzione dei Settori Clienti delle Fonderie” è stata redatta con il contributo del Professo Gianfranco Tosini – Responsabile del Centro Studi Siderweb L’evoluzione dei Settori “Clienti” delle Fonderie ϭϯ RELAZIONE ANNUALE 2012 La Fonderia nel mondo PRODUZIONE 2011 VS 2010 L’indagine sui dati del 2011 (pubblicata lo scorso dicembre sulla Rivista Modern Casting) evidenzia come la produzione mondiale di getti nell’anno osservato si sia assestata su 98,6 milioni di tonnellate portandosi così sui livelli precrisi con un incremento del 7,9 % rispetto al 2010. Infatti, le cifre mostrano un superamento del picco massimo di 94,9 milioni di tonnellate raggiunte nel 2007 il che indica una ripresa dell’industria di fonderia nel suo complesso. Dei 37 Paesi coinvolti nell’indagine, 28 registrano tassi di crescita dei volumi per l’anno 2011, mentre 5 riportano una contrazione produttiva. I Paesi che nel 2011 hanno conseguito tassi di crescita produttiva negativi sono numericamente superiori rispetto all’anno precedente, tuttavia la crescita esponenziale di alcuni altri, hanno consentito una ampia compensazione ai fini del bilancio globale. Tali Paesi sono: Bosnia-Erzegovina (con un +169% ossia una produzione aggiuntiva di 31.770 tonnellate), la Repubblica Ceca (con un +36% ossia una produzione aggiuntiva di 123.268 tonnellate) e gli Stati Uniti (con un +21,5% ossia una produzione aggiuntiva di 1.769.767 tonnellate). I Paesi che nel 2010 hanno evidenziato una massima espansione produttiva nel corso del 2011 hanno subito un deciso rallentamento, seppur mantenendo un trend positivo. Trattasi specificatamente del Brasile con un aumento del +3% della produzione contro un +41% del 2010, e di Taiwan con +11% contro un +42% di incremento dal 2009 al 2010. Produzione getti nel mondo (t) 14 La Fonderia nel mondo Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Produzione getti in Cina (t) 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 45.000.000 42.500.000 40.000.000 37.500.000 35.000.000 32.500.000 30.000.000 27.500.000 25.000.000 22.500.000 20.000.000 17.500.000 15.000.000 12.500.000 10.000.000 Produzione getti nel mondo (t) – Anno 2011 Asia (esclusa Cina); 25,7% Cina; 41,8% America; 15,9% Sud Africa; 0,4% Europa; 16,1% Produzione getti nel mondo (t) Paese Cina Stati Uniti India Giappone Germania Russia Brasile Corea Italia Francia Getti Anno 2000 10.954.629 13.129.200 3.120.000 6.276.320 4.542.010 6.200.000 1.810.000 1.651.300 2.424.903 2.665.192 Getti Anno 2011 41.260.000 10.008.000 9.994.000 5.474.008 5.466.696 4.300.000 3.343.685 2.340.200 2.213.287 2.046.826 Var.% 2011/2000 277% -24% 220% -13% 20% -31% 85% 42% -9% -23% Peso % Anno 2000 17% 20% 5% 10% 7% 10% 3% 3% 4% 4% Peso % Anno 2011 42% 10% 10% 6% 6% 4% 3% 2% 2% 2% La Fonderia nel mondo 15 RELAZIONE ANNUALE 2012 Leaders mondiali nella produzione di getti Produttori di getti Anno 2011 (Il ranking del 2010 è indicato tra parentesi) Cina Totale Ghisa grigia 1 (1) Ghisa duttile Acciaio Non Ferrosi U.S. Totale Ghisa grigia 2 (3) Ghisa duttile Acciaio Non Ferrosi India Totale Ghisa grigia 3 (2) Ghisa duttile Acciaio Non Ferrosi Giappone Totale Ghisa grigia 4 (5) Ghisa duttile Acciaio Non Ferrosi Germania Totale Ghisa grigia 5 (4) Ghisa duttile Acciaio Non Ferrosi Russia Totale Ghisa grigia 6 (6) Ghisa duttile Acciaio Non Ferrosi Brasile Totale Ghisa grigia 7 (7) Ghisa duttile Acciaio Non Ferrosi Corea Totale Ghisa grigia 8 (8) Ghisa duttile Acciaio Non Ferrosi Italia Totale Ghisa grigia 9 (9) Ghisa duttile Acciaio Non Ferrosi Francia Totale Ghisa grigia 10 (10) Ghisa duttile Acciaio Non Ferrosi 16 La Fonderia nel mondo Milioni di tonnellate 41,26 19,68 10,79 5,40 5,40 10,01 2,96 3,94 0,98 2,13 9,99 6,80 1,16 1,14 0,90 5,47 2,19 1,68 0,22 1,39 5,47 2,54 1,73 0,22 0,97 4,30 1,86 1,24 0,73 0,47 3,34 1,96 0,84 0,27 0,27 2,34 1,05 0,67 0,16 0,45 2,21 0,69 0,47 0,07 0,98 2,05 0,73 0,83 0,11 0,37 Quota % sul totale mondo 41,8% 10,1% 10,1% 5,6% 5,5% 4,4% 3,4% 2,4% 2,2% 2,1% Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND RANKING MONDIALE 2011, TOP 10 Gli Stati Uniti nel 2011 hanno superato l'India nella classifica delle top 10, recuperando così il secondo posto, il Giappone ha sorpassato la Germania, mentre i restanti Paesi produttori di getti hanno mantenuto la medesima posizione nel ranking mondiale. La Cina con 41,3 Milioni di tonnellate conserva la posizione di leader mondiale assoluto staccando gli Stati Uniti di circa 30 Milioni di tonnellate. Questi ultimi, infatti, hanno prodotto nel 2011 circa 10 milioni di tonnellate, seguiti a brevissima distanza dall’India con 9.9 milioni di tonnellate. Il Giappone ha superato anche se di poco la Germania con 5,47 milioni di tonnellate. Russia, Brasile, Corea, Italia e Francia occupano le medesime posizioni del 2012 posizionandosi in ordine tra il sesto e il decimo posto nella lista. Le prime 10 nazioni hanno prodotto l'88% del totale della produzione di getti, come negli anni 2009 e 2010. PRODUTTIVITÀ MEDIA ANNUA 2011: PRODUZIONE MEDIA PER IMPRESA Sotto il profilo della produzione media annua per impresa (calcolata come rapporto tra i volumi realizzati dai singoli Paesi ed il relativo numero di Fonderie), gli Stati Uniti hanno mostrato una significativa crescita +24,5% rispetto al 2010 ottenendo 4.979 tonnellate per impresa. La produzione media per impresa teutonica continua ad essere quella più alta, con una crescita del +14,4% ed un volume pari a 8,933 tonnellate per impianto si mantiene leader incontrastato in tale classifica. Sempre in riferimento alla produzione per impianto, il continente asiatico ha subito invece un calo. In particolare la produttività media della Cina si abbassa di quasi il 10%, mentre il Giappone del 12%. Produzione di getti media annua per impresa – Anno 2011 Germania 8.933 Stati Uniti 4.979 Francia 4.610 Russia 3.468 Corea 2.629 Giappone 2.591 Brasile 2.524 India 2.221 Italia 1.992 Cina 1.375 - 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 LE LEGHE PRODOTTE Il 48% della produzione di getti di metalli ferrosi continua ad essere in ghisa grigia contro il 25% in ghisa duttile ed il 10% in acciaio. Nel complesso la produzione mondiale di getti non ferrosi, ha registrato un aumento di oltre un milione di tonnellate. Come ormai consuetudine, i dati che hanno permesso la realizzazione del 46 esimo censimento della produzione mondiale di getti sono stati forniti dalle associazioni di categoria o da loro rappresentanze site nei Paesi che figurano nel censimento. La Fonderia nel mondo 17 RELAZIONE ANNUALE 2012 I paesi che non hanno collaborato all’indagine nel 2011 sono stati: Croazia, Mongolia, Messico e Ucraina. La produzione di tali Paesi è stata così stimata con i dati del 2010. La Slovacchia nel 2011 è rientrata nel censimento con una produzione di 71.000 tonnellate. La sua produzione di getti è cresciuta del 56% rispetto al 2008 con un peso preponderante per le leghe di rame (46.000 tonnellate). Nell’ambito dei getti di ghisa spicca una maggiore produzione delle leghe di ghisa duttile (18.200 tonnellate contro le 2.700 tonnellate di ghisa grigia). MONDO Totale 98.602.044 Produzione di getti ferrosi (tonnellate) – Anno 2011 Ghisa Sferoidale 24.782.540 Ghisa Grigia Totale mondo 45.870.050 Ghisa Malleabile 1.106.461 Acciaio Totale ferrosi 10.617.738 82.378.011 Produzione di getti non ferrosi (tonnellate) – Anno 2011 Totale mondo Rame Alluminio Magnesio Zinco 1.807.844 13.188.631 181.931 505.614 Altri metalli non ferrosi 540.013 Totale non Ferrosi 16.224.033 EUROPA Totale 15.881.322 Produzione di getti ferrosi (tonnellate) – Anno 2011 Paese Europa Germania Italia Francia Spagna Ucraina Polonia UK Rep. Ceca Austria Svezia Slovenia Ungheria Portogallo Romania Finlandia Svizzera Serbia Danimarca Slovakia Norvegia Croazia Bosnia/ Herzegovina Belgio Ghisa Grigia 6.470.596 2.541.011 692.298 734.500 444.900 640.000 471.800 146.000 198.068 40.600 176.500 76.765 27.629 41.274 36.812 28.126 20.400 34.140 31.800 2.700 15.505 22.107 9.661 38.000 * dati 2010 ** dati 2009 18 La Fonderia nel mondo Ghisa Sferoidale 4.565.808 1.698.235 469.051 831.600 584.200 40.000 143.800 216.000 57.953 101.600 52.800 33.205 23.171 77.882 2.054 46.359 40.500 15.961 47.400 18.200 38.995 17.375 2.667 6.800 Ghisa Malleabile 92.611 35.139 5.100 17.600 3.800 15.621 2.556 12 927 11.856 Acciaio totale ferrosi 1.153.993 217.548 73.658 108.900 77.200 275.000 71.400 76.000 94.013 18.600 22.800 37.723 6.027 8.475 23.091 17.008 1.900 10.260 12.284.230 4.491.933 1.236.229 1.675.000 1.111.400 955.000 704.600 441.800 365.655 160.800 252.100 150.249 56.839 127.631 62.884 91.493 62.800 72.217 79.200 25.000 58.161 40.795 17.644 44.800 4.100 3.661 1.313 5.316 Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Produzione di getti non ferrosi (tonnellate) – Anno 2011 39.097 193.441 Altri metalli non ferrosi 44.229 Germania 78.109 843.745 14.890 Italia 73.830 833.000 6.850 a Francia 19.964 326.777 a Spagna 9.664 112.989 b Ucraina** 45.000 a Polonia 8.411 256.112 UK 11.000 114.500 a Rep. Ceca 4.842 80.049 Austria 129.438 5.937 Svezia 10.600 40.800 2.200 Slovenia 1.582 30.377 650 Ungheria 1.303 99.412 570 Portogallo 8.470 15.490 Romania 6.168 43.499 8.000 Finlandia 3.575 4.032 a Svizzera 2.127 20.826 Serbia 2.607 4.129 Danimarca 1.273 3.172 Slovakia 46.000 Norvegia 1.274 5.695 Croazia* 459 11.652 Bosnia/Herzegovina 7.550 Belgio 823 * dati 2010 ** dati 2009 a) incluso magnesio b) tutti non ferrosi 37.939 63.800 22.628 9.056 80 800 2.457 647 Paese Europa Rame Alluminio 298.808 Magnesio 3.021.517 Zinco 14.628 8.600 8.545 13.717 3.600 2.910 3.710 476 83 222 1.436 1.520 1.000 8.554 210 167 19 3.950 290 230 661 25.394 341 Totale non Ferrosi 3.597.092 974.763 978.280 371.826 132.356 45.000 279.151 135.100 101.990 149.092 57.200 35.729 105.162 24.436 57.769 7.829 24.389 12.206 4.735 46.000 6.969 13.002 32.944 1.164 AMERICA Totale 15.709.532 Produzione di getti ferrosi (tonnellate) – Anno 2011 Paese Ghisa Grigia America Brasile Canada Messico* Stati Uniti 6.075.650 1.963.556 378.394 771.700 2.962.000 Ghisa Sferoidale 4.712.414 812.467 Ghisa Malleabile 125.177 23.177 58.947 3.841.000 102.000 Acciaio 1.418.179 270.302 92.131 78.746 977.000 totale ferrosi 12.331.420 3.069.502 470.525 909.393 7.882.000 Produzione di getti non ferrosi (tonnellate) – Anno 2011 * Paese Rame Alluminio America Brasile Canada Messico* Stati Uniti 432.506 14.245 14.560 140.701 263.000 2.596.192 251.640 221.083 600.469 1.523.000 Magnesio Zinco 103.726 4.617 185.688 3.681 109 99.000 1.007 181.000 Altri metalli non ferrosi 60.000 60.000 Totale non ferrosi 3.378.112 274.183 235.643 742.286 2.126.000 dati 2010 La Fonderia nel mondo 19 RELAZIONE ANNUALE 2012 ASIA Totale 66.586.190 Produzione di getti ferrosi (tonnellate) – Anno 2011 Paese Ghisa Grigia Ghisa Sferoidale Ghisa Malleabile Acciaio Totale ferrosi Asia 33.175.804 15.386.818 888.673 7.930.566 57.381.861 Cina 19.680.000 10.375.000 415.000 5.395.000 35.865.000 India 6.798.000 1.090.000 66.000 1.140.000 9.094.000 Giappone 2.190.245 1.635.500 39.513 218.181 4.083.439 Russia 1.857.600 897.840 340.560 731.000 3.827.000 Corea 1.054.500 652.000 22.100 160.600 1.889.200 71.085 1.047.802 5.500 152.700 1.263.200 Taiwan 744.459 232.258 Turchia 625.000 480.000 Pakistan 224.000 24.000 50.000 298.000 2.000 220 12.000 14.220 Mongolia* * dati 2010 Produzione di getti non ferrosi (tonnellate) – Anno 2011 Paese Asia Cina India Giappone Russia Corea Taiwan Turchia Pakistan Mongolia* * dati 2010 Alluminio Magnesio 1.059.530 830.000 7.545.922 4.150.000 b 900.000 1.272.528 373.670 413.400 283.144 145.000 8.000 180 38.808 124.285 435.784 415.000 6.414 33.110 28.487 9.460 83.140 56.760 25.500 35.070 13.000 16.000 60 Zinco Altri metalli non ferrosi Rame 5.698 12.100 2.030 73.838 12.500 240 Totale non Ferrosi 9.204.329 5.395.000 900.000 1.390.569 473.000 451.000 399.780 170.500 24.000 480 b) tutti non ferrosi AFRICA Totale 425.000 Produzione di getti ferrosi (tonnellate) – Anno 2011 Ghisa Grigia 148.000 Paese Sud Africa Ghisa Sferoidale 117.500 Ghisa Malleabile - Acciaio 115.000 Totale ferrosi 380.500 Produzione di getti non ferrosi (tonnellate) – Anno 2011 Paese Rame Alluminio Magnesio Zinco Sud Africa 17.000 25.000 300 2.200 20 La Fonderia nel mondo Altri metalli non ferrosi Totale non Ferrosi 44.500 Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND RIPRESA ECONOMICA Globalmente la produzione di getti nel 2011 è ritornata ai livelli pre 2008 nonostante il vistoso divario ancora riscontrabile in alcuni Paesi. A dispetto del devastante tsunami che lo ha colpito, il Giappone ha mostrato una crescita del 15%, ma i suoi livelli produttivi sono ancora al di sotto dell’anno 2008. Tra i primi dieci in classifica troviamo gli U.S.A. i cui volumi produttivi non si sono portati sopra i dati del 2008. Anche i volumi produttivi della Russia restano al di sotto del 2008, mentre Cina, India e Corea hanno sorpassato ampiamente il livello del periodo pre-crisi. Gli altri Paesi che nel 2011 hanno mostrato volumi produttivi superiori a quelli del 2008 sono stati: Ungheria, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Sud Africa e Turchia. Numero di Fonderie – Anno 2011 Paesi Austria Belgio Bosnia Erzegovina Brasile Canada* Cina Croazia* Rep. Ceca Danimarca Finalandia Francia Germania Ungheria India Italia Giappone Corea Messico* Mongolia** Olanda* Norvegia Polonia* Portogallo Romania Russia* Serbia Slovenia Sud Africa Spagna Svezia Svizzera Taiwan* Tailandia* Turchia Ucraina* UK USA TOTALE Ghisa 27 19 4 545 38 Acciaio 4 7 6 201 27 Non Ferrosi 39 7 3 579 110 15 86 9 14 96 215 24 3 33 6 37 53 7 24 59 11 16 311 344 36 154 808 515 175 24 16 7 185 35 51 43 78 145 167 15 3 7 43 914 1.227 230 339 3 5 8 245 39 55 16 12 43 60 32 18 478 230 597 400 226 643 5.817 15 3 53 32 13 4 40 26 68 233 17 50 84 50 72 50 330 220 395 437 210 1.005 7.524 362 1.734 Totale 70 33 13 1.325 175 30.000 42 178 20 36 444 612 67 4.500 1.111 2.113 890 681 42 21 18 430 81 149 1.240 48 65 180 142 117 72 848 476 1.060 1.070 436 2.010 50.815 **dati 2009 dati 2010 a) Acciaio + Microfusione La Fonderia nel mondo 21 RELAZIONE ANNUALE 2012 Appendice Industria di Fonderia in USA Nel 2011 il fatturato del settore Fonderie globalmente inteso (Metalli Ferrosi e Non Ferrosi) in USA è cresciuto del 19%, mentre le proiezioni indicano un ulteriore aumento del 14,6% sino al 2015. L’industria di Fonderia americana ha recuperato circa il 50% della perdita subita per effetto della drammatica recessione iniziata nel 2008 che ha continuato a manifestare i suoi effetti per tutta la prima parte del 2010, quando i committenti hanno ricominciato a guadagnare il terreno perso. Nel 2007 l’industria di Fonderia americana ha venduto getti per un valore pari a 28,2 Miliardi di Dollari. Nel corso del 2009, a seguito della grave recessione, il fatturato è crollato del -23% con un valore totale pari a 21,62 Miliardi di Dollari. Nel 2010 il settore ha vissuto un rimbalzo e la crescita annuale tendenziale è stata del 19% con 25,67 Miliardi di Dollari. Tale ascesa produttiva è proseguita nel corso del 2011 raggiungendo 30,66 Miliardi di Dollari. Secondo le recenti stime elaborate dall’American Foundry Society Metalcasting Forecast and Trends Report, il trend del Fatturato proseguirà su un sentiero di crescita per tutto il 2015 quando le vendite raggiungeranno il picco di 35,12 Miliardi di Dollari. L’Industria di Fonderia Americana nel suo complesso godrà nel breve periodo di una crescita guidata dall’incremento della domanda, mentre nello specifico si assisterà ad un incremento di lungo termine per i getti di ghisa duttile, di alluminio, di ghisa a grafite compatta e leghe a base rame indotto da alcuni settori di sbocco quali: costruzioni, pompe e compressori, petrolifero, gas e automotive. La crescita dei getti di acciaio sarà guidata dai settori petrolifero, gas, turbine, pompe e compressori. La ripresa dell’automotive e dei mezzi di trasporto produrrà un aumento di breve periodo per i getti di alluminio e magnesio. La produzione di valvole, pompe e compressori saranno altresì possibili driver di crescita per i getti di rame e sue leghe. Le attese riguardo la consistenza numerica dell’industria americana di Fonderia per il 2013 indicano una leggera contrazione rispetto al 2012 (- 9 unità). Il numero totale si porterà a 2.001 impianti, contro i 2.336 di cinque anni fa. Alla base di tale significativo ridimensionamento del tessuto produttivo vi sono ragioni legate al progresso tecnologico e problematiche di impatto ambientale. Nella fuoriuscita dal mercato di alcune realtà sono stati determinanti, inoltre, la recessione e la concorrenza dei competitors dell’estremo oriente. 22 La Fonderia nel mondo Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND I getti in alluminio e in ghisa duttile mostreranno le stesse tendenze di crescita fino al 2021 Le leghe a base rame e le altre leghe mostreranno le stesse tendenze di crescita fino al 2021 Negli ultimi cinque anni, gli Stati Uniti hanno visto cambiamenti nella disponibilità di capacità produttiva e nel suo utilizzo. Il tasso di sfruttamento della capacità produttiva è sceso dal 75% del 2007 al 51% del 2009. Tale percentuale è risalita al 75% nel 2011 ed all’80% nel 2012. Il livello complessivo della capacità produttiva disponibile è sceso da 16.800.000 tonnellate del 2007 a 15.308.000 nel 2012. Per il 2013 le attese sono orientate verso un recupero sino a 15.750.000 tonnellate ed un utilizzo medio degli impianti pari a 82%. La Fonderia nel mondo 23 RELAZIONE ANNUALE 2012 MERCATO GETTI DI GHISA GRIGIA Utility Construction - NAICS (North American Industry Classification System) 2 371 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ........... 3,6% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ..........-0,5% Highway, Street and Bridge Construction – NAICS 237310 Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 2,8% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .........-1,1% Metal Valve - NAICS 33291 Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 0,2% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .........-2,0% Enameled Iron and Metal Sanitary Ware – NAICS 423720 Crescita annua a breve termine ’12-’15 .........-1,1% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .........-2,3% Agricutural implement – NAICS 333111 Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 0,4% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .........-1,7% Construction Machinery - NAICS 333120 Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 1,7% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .........-0,9% Other Industrial Machinery - NAICS 333249 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ........ -0,6% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -2,1% Speed Changer, Industrial High-Speed Drive and Gear - NAICS 333612 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 3,0% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -1,1% Other Engine Equipment - NAICS 333618 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 0,3% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -1,4% Pump and Compressor Equipment – NAICS 333911 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 2,6% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -1,0% Automobile and Light Duty Motor Vehicle – NAICS 33611 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 0,0% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -1,9% TOTALE Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 1,2% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -1,4% Previsioni vendite per il 2013 ......... 4.454.080.000 $ MERCATO GETTI DI GHISA DUTTILE Pipe, Fittings, Ingot Molds – NAICS 331511 Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 3,0% Crescita annua a lungo termine AGR ’12-’21 .... 2,4% Other Industrial Manufacturing - NAICS 333249 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 4,0% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 2,5% Metal Valve - NAICS 33291 Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 4,8% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 2,8% Other Engine Equipment - NAICS 333618 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 5,0% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 3,7% Agricutural immplement – NAICS 333111 Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 5,1% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 3,2% Construction Machinery - NAICS 333120 Crescita annua a breve termine ’12-’15 .......... 6,6% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 4,5% Oil and Gas Machinery - NAICS 237120 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ........ 14,6% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 7,9% 24 La Fonderia nel mondo Automobile and Light Duty Motor Vehicle – NAICS 33611 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 4,6% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 2,9% Heavy Duty Truck - NAICS 336120 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 2,0% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 1,3% TOTALE Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 4,5% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 3,0% Previsioni vendite per il 2013 ......... 7.270.130.000 $ Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND MERCATO GETTI DI ACCIAIO (Non include le Fonderie di precisione) Metal Valve - NAICS 33291 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 0,7% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... -0,6% Construction Machinery Equipment- NAICS 333120 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 2,5% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 0,7% Mining Machinery and Equipment – NAICS 333130 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 3,9% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 2,7% Oil and Gas Fiel Equipment- NAICS 333131 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 9,5% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 3,2% Industrial and Commercial Fan and BlowerNAICS 33341 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 0,4% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... -0,8% Turbin and Turbin Generator Set Units NAICS 333611 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 4,7% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 0,2% Industrial Process Furnace and Oven NAICS 333994 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 3,0% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 0,3% Railroad Rolling Stock- NAICS 3365 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 0,8% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -0,7% TOTALE Crescita annua a breve termine ’12-’15 ............ 2% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ............ 0% Previsioni vendite per il 2013 ......... 3.619.420.000 $ MERCATO GETTI DI ALLUMINIO HAVC and Commercial Refrigeration Equipment NAICS 33341 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 4,5% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 4,0% Engine, Turbine and Power Transimission Equipment - NAICS 33361 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 4,4% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 3,8% Navigational, Measuring and Control Instruments - NAICS 33411 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 5,6% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 4,1% Household Appliance- NAICS 3352 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 4,2% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 3,6% Transportation Equipment - NAICS 336 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 1,6% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -1,3% Motor Vehicles - NAICS 3361 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 3,2% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 3,0% Aerospace Products and Part - NAICS 3364 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 3,0% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 2,3% TOTALE Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 4,0% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 3,0% Previsioni vendite per il 2013 ......... 9.186.890.000 $ La Fonderia nel mondo 25 RELAZIONE ANNUALE 2012 MERCATO GETTI DI ZINCO E DI LEGHE A BASE PIOMBO Electrical Equipment - NAICS 33531 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 3,0% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... -1,6% Transportation Equipment - NAICS 336 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ........ -1,6% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -3,1% Noncurrent-Carrying Wiring Device - NAICS 335932 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 1,0% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... -2,0% TOTALE Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 0,7% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ........ -2,2% Previsioni vendite per il 2013 ............ 591.660.000 $ MERCATO GETTI DI LEGHE A BASE RAME Hardware - NAICS 332510 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 1,4% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 1,2% Speed Changer, Industrial High-Speed Drive and Gear - NAICS 333612 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 7,2% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 3,8% Industrial ValveNAICS 332911 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 4,3% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 2,3% Pump and Pump Compressor - NAICS 33391 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 6,7% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 4,0% Plumbing Fixture Fitting and Trim NAICS 3329113 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 1,7% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 .......... 1,5% TOTALE Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 3,8% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 2,3% Previsioni vendite per il 2013 .......... 1517.290.000 $ MERCATO GETTI DI MAGNESIO Hand and Edge Tool NAICS 332216 Crescita annua a breve termine ’12-’15......... 2,2% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... -0,4% Transportation Equipment – NAICS 336 Crescita annua a breve termine ’12-’15.......... 1,9% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... -0,4% 26 La Fonderia nel mondo Sporting and Athletic Goods - NAICS 339920 Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 5,4% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 1,2% TOTALE Crescita annua a breve termine ’12-’15 ......... 2,8% Crescita annua a lungo termine ’12-’21 ......... 0,0% Previsioni vendite per il 2013 ............ 879.980.000 $ Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND La Fonderia nel mondo 13 RELAZIONE ANNUALE 2012 La fonderia in Europa L’industria delle fonderie in Europa registra nel 2012 un nuovo calo della produzione di getti ferrosi e non ferrosi. L’entità di questa variazione è simile in entrambi i comparti, rispettivamente del -15% e del -16% rispetto al 2011. Si torna dunque a ribassi a due cifre dopo due anni di crescita, così come è accaduto fra il 2009 e il 2008: in quel momento la perdita fu però più marcata (ferrosi -32% e non ferrosi -29%). Totale getti ferrosi e non ferrosi prodotti in Europa (.000 tonnellate) 16.000 14.000 13.670 12.231 11.189 12.000 10.437 9.352 10.000 8.000 6.000 4.000 3.486 2.460 3.247 3.546 2010 2011 2.978 2.000 0 2008 2009 Getti metalli ferrosi 2012 Getti metalli non ferrosi Anche se il 2010 e il 2011 sono stati due anni di risalita, la distanza rispetto al 2008 si è ridotta solo fino al -11% per quanto riguarda la produzione di getti ferrosi. Non così per la produzione di getti non ferrosi che nel 2011 hanno recuperato registrando un +2%. Tale forbice si è nuovamente allargata, come ovvio, nell’anno 2012: la differenza percentuale rispetto al 2008 è di -24% per i getti ferrosi e di -15% per i getti non ferrosi. LE FONDERIE DI METALLI FERROSI Di seguito l’andamento della produzione in migliaia di tonnellate. 28 La Fonderia in Europa Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Produzione getti ferrosi (.000 tonnellate) 2008 2009 2010 2011 2012 Austria Nazione 222 139 155 161 150 Belgium* 116 82 95 45 74 Czech Republic 402 237 391 262 - Denmark 80 - 63 79 - Finland 141 69 89 92 79 France 2.061 1.491 1.625 1.675 1.436 Germany 4.785 3.212 3.864 4.492 4.283 Great Britain 452 295 385 442 396 Hungary 56 47 59 57 53 1.657 1.004 1.103 1.235 1.115 Italy** Norway 78 66 55 58 53 Poland 750 578 640 679 - Portugal 114 99 116 128 117 Slovenia - 119 108 145 159 1.222 801 1.025 1.106 986 Sweden 344 156 219 251 228 Switzerland 80 50 54 63 48 1.110 908 1.143 1.263 1.260 11.189 12.231 10.437 Spain Turkey TOTALE *solo fonderie associate Fonte CAEF 13.670 9.352 **esclusi getti microfusi Produzione getti ferrosi per nazione, anno 2011 e 2012 (.000 tonnellate) 5.000 4.500 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 2011 2012 La Fonderia in Europa 29 RELAZIONE ANNUALE 2012 Gli unici due Paesi che registrano una variazione positiva fra il 2012 e il 2011 sono il Belgio (+66%) e la Slovenia (+10%). Le diminuzioni maggiori le hanno subite la Svizzera (-24%) e, se pur di entità inferiore, Francia e Finlandia (entrambe con -14%). Considerando le altre nazioni, la media del calo della produzione è intorno al -8%. Variazioni tendenziali (%) 2011 -2012 per nazione 66% 80% 70% 60% 50% 40% 10% 30% 20% 10% 0% -24% -9% -11% -8% -9% -10% -7% -10% -30% -5% -14% -7% -20% -14% 0% -10% 2012 VS 2011 In un’ideale classifica fra le nazioni europee, i risultati del 2012 non cambiano di molto le posizioni relative, soprattutto nella parte alta del ranking: la Germania possiede livelli produttivi di gran lunga superiori agli altri Paesi. Slovenia e Belgio, in virtù dei risultati conseguiti, guadagnano rispettivamente l’ottava e la dodicesima posizione; in particolare la Slovenia supera la vicina Austria, mentre la Svizzera cede il dodicesimo posto al Belgio. Nazione Germany France Turkey Italy** Spain Great Britain Sweden Slovenia Austria Portugal Finland Belgium* Norway Hungary Switzerland 2012 2011 4.283 1.436 1.260 1.115 986 396 228 159 150 117 79 74 53 53 48 4.492 1.675 1.263 1.235 1.106 442 251 145 161 128 92 45 58 57 63 *solo fonderie associate Fonte CAEF 30 La Fonderia in Europa Pozizione 2012 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 **esclusi getti microfusi Posizione 2011 1 2 3 4 5 6 7 9 8 10 11 15 13 14 12 Var Posizione Quota (%) su Totale 2012 41% 14% 12% 11% 9% 4% 2% 2% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 0% Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Il numero di Fonderie in Europa ha subito un calo di circa 193 unità nel 2012. In particolare è stato il comparto delle fonderie di acciaio, con 57 aziende in meno (-20% rispetto al 2011), a soffrire maggiormente, mentre la situazione è leggermente migliore per il settore delle fonderie di ghisa che registra la chiusura di 140 aziende (-10% rispetto al 2011). Finlandia e Turchia sono le uniche realtà che mostrano un aumento del numero di fonderie, +3 per il Paese scandinavo, +9 per la Turchia. Il Belgio presenta il numero più alto di aziende venute meno (-7), a seguire la Francia e il Portogallo con -4. Nazione Austria Fonderie Ghisa (N.) 2011 27 Fonderie Acciaio (N.) 2011 4 Fonderie Ferrose (N.) 2011 31 Fonderie Ghisa (N.) 2012 25 Fonderie Acciaio (N.) 2012 4 Fonderie Ferrose (N.) 2012 29 -2 sĂƌ;йͿ E͘ &ŽŶĚĞƌŝĞ &ĞƌƌŽƐĞ -6% sĂƌ͘E͘ &ŽŶĚĞƌŝĞ &ĞƌƌŽƐĞ Belgium 19 7 26 13 6 19 -7 -27% Czech Republic 60 25 85 - - - - - - - 9 - - - - - Denmark Finland 14 6 20 16 7 23 3 15% France 96 37 133 93 36 129 -4 -3% Germany 215 53 268 212 53 265 -3 -1% - - 226 - - 224 -2 -1% Hungary 18 8 26 15 10 25 -1 -4% Italy* 154 26 180 152 26 178 -2 -1% 7 3 10 7 3 10 0 0% Great Britain Norway Poland - - - - - - - - Portugal 35 7 42 31 7 38 -4 -10% Slovenia 12 3 15 - - 15 0 0% Spain 56 30 86 - - - - - Sweden 34 13 47 34 13 47 0 0% Switzerland Turkey - - - - - - - - 594 68 662 603 68 671 9 1% 290 1.866 1.201 233 1.673 -193 -10% TOTALE 1.341 *escluse fonderie di precisione Fonte CAEF Il calo degli addetti nel comparto dei ferrosi si attesta al -18%. Fatta eccezione per Austria e Turchia che hanno visto aumentare il numero dei lavoratori. Il resto dell’Europa ha registrato ribassi molto diversificati da zona a zona: in evidenza il -27% della Slovenia, anche se in termini relativi rappresenta solo l’1% degli addetti impiegati nell’industria europea, a seguire Gran Bretagna, Portogallo e Ungheria con -14% la prima e -11% le altre due. Fra i Paesi numericamente più rappresentativi, a parte la già citata Turchia, Germania, Francia ed Italia subiscono un calo medio del -2%. La Fonderia in Europa 31 RELAZIONE ANNUALE 2012 NAZIONE Aus tri a Bel gi um* Czech Republ i c Denma rk Fi nl a nd Fra nce Germa ny** Grea t Bri ta i n Hunga ry Ita l y*** Norwa y Pol a nd Portuga l Sl oveni a Spa i n Sweden Swi tzerl a nd Turkey TOTALE *ferrose e non ferrose Fonte CAEF ADDETTI 2011 ADDETTI 2012 3.103 3.125 1.412 1.368 12.500 1.001 1.907 1.891 16.259 15.749 45.807 45.358 11.000 9.500 1.980 1.760 13.700 13.533 1.288 1.207 2.386 2.133 2.177 1.590 11.799 3.600 3.500 23.150 24.180 153.069 124.894 **fonderie con >50 addetti VAR TENDENZIALE (%) 1% -3% -1% -3% -1% -14% -11% -1% -6% -11% -27% -3% 4% -18% ***escluse fonderie di precisione Le Fonderie di Ghisa Si riportano i valori della produzione di getti di ghisa in migliaia di tonnellate a partire dal 2008 fino al 2012, suddivisi per nazione di riferimento. Le due colonne a destra della tabella indicano le variazioni percentuali fra il 2012 e il 2011 e fra il 2012 e il 2008. Produzione (.000 tonnellate) getti di ghisa e Variazione percentuale NAZIONE Austria Belgium Czech Republic Denmark Finland France* Germany Great Britain Hungary Italy** Norway Poland Portugal Slovenia Spain Sweden Switzerland Turkey TOTALE Fonte CAEF 32 2008 201 70 348 80 120 1.951 4.606 383 49 1.563 75 693 102 0 1.138 249 78 975 12.681 La Fonderia in Europa 2009 119 54 172 59 1.405 3.061 242 41 939 64 91 91 737 141 49 812 8.076 2010 139 64 313 63 75 1.539 3.724 321 53 1.038 52 614 109 105 957 201 53 1.023 10.443 2011 142 45 209 79 75 1.566 4.310 370 51 1.161 55 651 119 110 1.034 228 61 1.116 11.381 2012 133 43 63 1.333 4.098 326 80 1.043 50 109 125 205 46 1.128 8.781 2012 VS 2011 -7% -4% -15% -15% -5% -12% 57% -10% -9% -9% 14% -10% -25% 1% -23% 2012 VS 2008 -34% -39% -48% -32% -11% -15% 65% -33% -33% 7% -18% -41% 16% -31% Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Variazioni tendenziali (%) del 2012 rispetto al 2011 e 2008 – getti di ghisa 57% 65% 80% 60% 1% 14% 7% 20% 16% 40% 2012 VS 2011 -41% -25% -10% -18% -9% -9% -33% -33% -10% -12% -15% -5% -11% -15% -32% -4% -15% -48% -60% -39% -40% -34% -20% -7% 0% 2012 VS 2008 Per i Paesi che hanno fornito i dati nel dettaglio si propongono i volumi della produzione (.000 tonnellate) dell’anno 2012 per i getti di ghisa grigia e di ghisa duttile (sferoidale + malleabile). Produzione getti di ghisa grigia e duttile (.000 tonnellate) e quota percentuale sul totale Nazione -2012 Ghisa Grigia 2012 Ghisa Duttile 2012 Totale 2012 Austria 40 93 133 Quota Ghisa Grigia (%) 30% Belgium 37 6 43 85% 15% Finland 25 38 63 39% 61% Nazione France Quota Ghisa Duttile (%) 70% 658 676 1.333 49% 51% 2.393 1.705 4.098 58% 42% Great Britain 128 198 326 39% 61% Hungary 49 31 80 61% 39% Italy 626 417 1.043 60% 40% Norway 13 36 50 27% 73% Portugal 35 74 109 32% 68% Slovenia 100 25 125 80% 20% Sweden 154 51 205 75% 25% Switzerland 16 30 46 35% 65% Germany Turkey 610 518 1.128 54% 46% TOTALE 4.883 3.898 8.781 56% 44% Fonte CAEF La Fonderia in Europa 33 RELAZIONE ANNUALE 2012 Getti di ghisa grigia e ghisa duttile – percentuali sul totale Europa – Anno 2012 44% 56% GHISA GRIGIA GHISA DUTTILE Nella tabella di seguito, per i Paesi che hanno fornito i dati, si dettagliano le variazioni tendenziali (%) fra 2012 e 2011 per singolo mercato di destinazione. Tubi di drenaggio e raccordi Componenti per edilizia ed elettrodomestici Lingottiere e placche Cilindri Meccanica Mezzi di trasporto Altri getti TOTALE Finland - - -28% - - -13% -9% 300% -12% France - - -3% - - -4% -17% -7% -10% Germany - - - - - -11% -6% 9% -6% Great Britain - -12% -16% 0% - -9% -15% -12% -12% Italy - - -19% -22% - -8% -11% 0% -10% NAZIONE Tubi a pressione e raccordi Variazioni (%) 2012 V s 2011 per mercati di sbocco Norway - - -6% - - -58% - -14% -14% Turkey 50% 0% -13% 0% -20% -10% 0% 33% -2% TOTALE 50% -7% -11% -9% -20% -7% -6% 7% -16% Fonte CAEF Le fonderie di acciaio Si riportano i valori della produzione di getti di acciaio in migliaia di tonnellate a partire dal 2008 fino al 2012, suddivisi per nazione di riferimento. Le due colonne a destra della tabella indicano le variazioni percentuali fra il 2012 e il 2011 e fra il 2012 e il 2008. 34 La Fonderia in Europa Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Produzione (.000 tonnellate) getti di acciaio e variazione percentuale NAZIONE 2008 2009 2010 2011 2012 2012 VS 2011 2012 VS 2008 Austria 21 20 16 19 17 -7% -17% Belgium 46 28 31 - 32 - -31% Czech Republic 100 72 80 55 - - - Finland 20 9 15 17 16 -8% -24% France 110 60 85 109 102 -6% -7% Germany 220 182 192 218 217 0% -1% Great Britain 72 56 67 76 74 -3% 3% Hungary 8 6 6 6 4 -42% -54% Italy 93 64 64 74 72 -2% -22% Norway 3 3 3 4 3 -19% -9% Poland 69 67 71 - - - Portugal 12 9 7 9 8 -6% -31% 28 6 35 34 -4% - Slovenia Spain 87 65 72 77 - - - Sweden 22 15 18 23 23 3% 6% Switzerland 2 2 2 2 2 5% -17% Turkey 140 98 124 152 140 -8% 0% TOTALE 1.025 717 856 945 744 -21% -27% 0% 5% 3% 10% 3% 6% Variazioni tendenziali (%) del 2012 rispetto al 2011 e 2008 – getti di acciaio -60% -17% -8% -4% -31% -19% -9% -6% -2% -22% 0% -1% -6% -7% -8% -3% -42% -50% -54% -40% -31% -30% -24% -20% -17% -10% -7% 0% 2012 VS 2011 2012 VS 2008 La Fonderia in Europa 35 RELAZIONE ANNUALE 2012 LE FONDERIE DI METALLI NON FERROSI Di seguito l’andamento della produzione in migliaia di tonnellate. Produzione getti non ferrosi (.000 tonnellate) NAZIONE Austria Belgium Czech Republic Denmark Finland France Germany Great Britain Hungary Italy Norway Poland Portugal Slovenia Spain Sweden Switzerland Turkey TOTALE Fonte CAEF 2008 136 17 105 7 14 327 982 136 95 982 18 252 32 138 63 26 155 3.486 2009 105 3 50 7 246 667 95 86 666 6 200 27 24 102 38 18 122 2.460 2010 138 1 80 4 12 333 930 117 95 868 9 263 29 31 118 47 24 149 3.247 2011 149 1 88 5 8 372 975 135 105 978 7 279 24 35 132 57 24 171 3.546 Produzione getti non ferrosi per nazione, anno 2011 e 2012 (.000 tonnellate) 1.200 1.000 800 600 400 200 0 2011 36 La Fonderia in Europa 2012 2012 142 1 7 362 931 124 103 844 6 29 33 133 55 22 185 2.978 Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Le contrazioni maggiori si rilevano sulle produzioni di Belgio (-33%), Norvegia (-20%) e a seguire Italia (-14%), Finlandia (-11%) e Svizzera (-11%); la variazione tendenziale generale del comparto si assesta sul -16%. Variazioni tendenziali (%) 2011 -2012 per nazione 20% 30% 9% 20% 1% 10% -40% -11% -33% -30% -4% -4% -20% -4% -2% -14% -20% -8% -12% -4% -10% -3% 0% 2012 VS 2011 Anche per i non ferrosi si propone il ranking europeo sulla produzione in migliaia di tonnellate. Nel 2012 si evidenzia l’avvicendamento al primo posto fra Germania ed Italia, a danno di quest’ultima. I due Paesi rappresentano da soli oltre il 50% della produzione di getti di metalli non ferrosi. Analogamente cresce la Spagna, superando la Gran Bretagna rispetto alle posizioni del 2011. Nazione Germany 2012 2011 Pozizione 2012 Posizione 2011 931 975 1 2 31% Var Posizione Quota (%) su Totale 2012 Italy 844 978 2 1 28% France Turkey 362 185 372 171 3 4 3 4 12% 6% Aus tria 142 149 5 5 5% Spain 133 132 6 7 4% Great Britain Hungary 124 103 135 105 7 8 6 8 4% 3% Sweden 55 57 9 9 2% Slovenia 33 35 10 10 1% Portugal Switzerland 29 22 24 24 11 12 11 12 1% 1% Finland 7 8 13 13 0% Norway Belgium Fonte CAEF 6 1 7 1 14 15 14 15 0% 0% La Fonderia in Europa 37 RELAZIONE ANNUALE 2012 Il numero di fonderie non ferrose è calato di -158 unità nel 2012, pari al -6%. In evidenza il calo marcato della Turchia in valore assoluto (-23), tuttavia i Paesi che hanno visto una riduzione rilevante rispetto al numero di fonderie esistenti nel 2011 sono stati la Norvegia (-44%), il Portogallo (-23%) e l’Austria (-15%). Nazione Austria Belgium Czech Republic Denmark Finland France Germany Great Britain Hungary Italy Norway Poland Portugal Slovenia Spain Sweden Switzerland Turkey TOTALE Num. Ferrose 2011 39 7 40 11 16 311 344 210 92 914 9 39 52 53 78 395 2.610 Num. Ferrose 2012 33 7 16 307 340 208 90 916 5 30 50 78 372 2.452 Var Num. Ferrose -6 0 0 -4 -4 -2 -2 2 -4 -9 -2 0 -23 -158 Var (%) Num. Ferrose -15% 0% 0% -1% -1% -1% -2% 0% -44% -23% -4% 0% -6% -6% Il numero degli addetti nel comparto dei non ferrosi è calato del -8%. In forte rialzo la Slovenia (+48%), Turchia (+20%), Germania (+2%), Belgio (+2%) ed Austria (+1%). Fra le variazioni in negativo spicca il -36% della Norvegia. NAZIONE Aus tri a Bel gi um* Czech Republ i c Denma rk Fi nl a nd Fra nce Germa ny** Grea t Bri ta i n Hunga ry Ita l y Norwa y Pol a nd Portuga l Sl oveni a Spa i n Sweden Swi tzerl a nd Turkey TOTALE Fonte CAEF 38 ADDETTI 2011 3.920 276 5.500 357 464 13.079 32.146 9.500 3.520 15.000 432 1.800 4.602 2.750 7.500 100.846 *solo operai La Fonderia in Europa ADDETTI 2012 VAR TENDENZIALE (%) 3.960 1% 282 2% 441 -5% 12.780 -2% 32.765 2% 9.000 -5% 3.360 -5% 14.563 -3% 278 -36% 1.102 2.667 48% 2.700 -2% 9.000 20% 92.898 -8% **fonderie con >50 addetti Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND La Fonderia in Europa 39 RELAZIONE ANNUALE 2012 La Fonderia in Italia UN QUADRO DI SINTESI SULL’INDUSTRIA DI FONDERIA NEL 2012 In termini di numerosità di aziende presenti nell’industria delle fonderie ferrose e non ferrose non ci sono rilevanti variazioni da registrare fra il 2011 e il 2012, il numero totale è di 1.111 fonderie. Si osserva invece che gli addetti impiegati nei diversi comparti hanno subito delle flessioni in entrambi i casi: per le fonderie di metalli ferrosi la variazione è pari al -1,1%, mentre per le fonderie di metalli non ferrosi la variazione arriva al -2,9%. Nel 2012 gli addetti diretti impiegati si attestano a 28.745, suddivisi fra 14.182 lavoratori nelle fonderie di metalli ferrosi e 14.563 nelle fonderie di metalli non ferrosi. La produttività media per addetto rimane più alta nel settore delle fonderie di metalli ferrosi. Le flessioni in termini di tonnellate prodotte non sono confortanti, nell’intera industria delle fonderie il calo è del -11,5% e pari a 1.960.915. Il fatturato generale segue un andamento simile con un -9,0%, scendendo a meno di 7 miliardi di euro. ϮϬϬϴ ϮϬϭϭ ϮϬϭϮ sĂƌ͘ϮϬϭϮǀƐϮϬϭϭ 1.167 1.111 1.111 - Fonderie Metalli Ferrosi Ghisa Acciaio Microfusione 207 163 27 17 197 154 26 17 195 152 26 17 -2 -2 - Fonderie Metalli Non Ferrosi Alluminio e leghe Magnesio Zinco+Ottone Leghe di bronzo e rame Altri Metalli Non Ferrosi 960 728 15 112 97 8 914 684 15 110 97 8 916 685 15 110 98 8 +2 +1 +1 - 31.820 15.520 16.300 29.340 14.340 15.000 28.745 14.182 14.563 Fonderie Addetti diretti Fonderie Metalli Ferrosi Fonderie Metalli Non Ferrosi -595 -158 -437 All’interno dei comparti dei metalli ferrosi, l’arretramento più evidente è avvenuto nella produzione dei getti di ghisa che ha segnato un -10,2% nel 2012; decisamente inferiore è l’entità del fenomeno per il comparto dell’acciaio con un -2,0%, mentre la produzione dei getti di microfusi è in controtendenza con un +1%. ϰϬ La Fonderia in Italia Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND In nessun caso tuttavia si è riusciti a recuperare i livelli produttivi del 2008, dall’inizio della lunga crisi, la variazione percentuale per i tre settori è la seguente: -33% (getti di ghisa), -22% (getti di acciaio), -16% (getti di microfusi). Le quasi 120.000 tonnellate in meno prodotte di ghisa sono ripartite fra i getti di ghisa duttile, che includono sia la sferoidale che la malleabile, che subiscono la variazione maggiore e pari al -11,1% e i getti di ghisa grigia che calano del -9,5% nel 2012. Nel comparto dei getti di acciaio si registra un significativo aumento della produzione dell’acciaio al carbonio con un +18,4%, mentre gli acciai legati e gli inossidabili sono entrambi in calo. La quota degli acciai al carbonio sul totale della produzione annua si avvicina così a quella del 2008 (21,4%). La produzione di getti non ferrosi ha registrato il decremento maggiore, -13,7%, un dato non incoraggiante perché segna un nuovo calo dopo i due anni successivi al 2009 che avevano visto percentuali positive. I due metalli principali, alluminio e zinco, perdono rispettivamente il -13,9% e il -10,9%. Produzione industria italiana delle fonderie (tonnellate) – Tavola riassuntiva ϮϬϭϭ ϮϬϭϮ Produzione TOTALE Ferrosi Non Ferrosi 2.214.509 1.236.229 978.280 1.960.915 1.116.659 844.256 -11,5% -9,7% -13,7% Getti ghisa Getti ghisa grigia Getti ghisa duttile* 1.161.349 692.298 469.051 ϳϯ͘ϲϱϴ 10.976 46.466 16.216 1.043.240 626.435 416.805 ϳϮ͘ϭϴϰ 12.998 44.752 14.434 -10,2% -9,5% -11,1% ͲϮ͕Ϭй +18,4% -3,7% -11,0% 1.222 1.235 +1,0% 978.280 833.000 58.850 14.980 63.800 6.850 800 844.256 717.213 50.000 12.727 56.846 6.790 680 -13,7% -13,9% -15,0% -15,0% -10,9% -0,9% -15,0% Getti Acciaio Getti Acciai al carbonio Getti Acciai legati Getti Acciai inossidabili Getti Microfusi Getti Non Ferrosi Getti Alluminio Getti Ottone Getti Bronzo e altre leghe di rame Getti Zinco e leghe Getti Magnesio e altre leghe Getti Altri Metalli non ferrosi sĂƌ͘ϮϬϭϮǀƐϮϬϭϭ ΎƐĨĞƌŽŝĚĂůĞĞŵĂůůĞĂďŝůĞ La Fonderia in Italia ϰϭ RELAZIONE ANNUALE 2012 Produzione getti in Italia (tonnellate) 2.900.000 2.700.000 2.500.000 2.300.000 2.100.000 1.900.000 1.700.000 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1.500.000 La curva dell’andamento della produzione torna a flettersi verso il basso e verso valori molto lontani dal massimo registrato nell’anno 2007 (2,75 Mln/t) , la variazione percentuale si attesta infatti al -29%. La differenza fra la media del decennio antecedente il 2008 e la media degli anni successivi (2009 – 2012) si attesta a -22% e spiega il tonfo fra il 2008 e il 2009. Produzione getti ferrosi e non ferrosi in Italia (tonnellate) 1.800.000 1.600.000 1.400.000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 2011 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2010 Ferrosi 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 0 Non Ferrosi Produzione Getti ferrosi e non ferrosi in Iitalia (variazione % anno/anno) 40% 30% 20% 10% 0% -10% -20% -30% -40% Ferrosi ϰϮ La Fonderia in Italia Non Ferrosi 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 -50% Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND INTERSCAMBI COMMERCIALI – GETTI FERROSI Le esportazioni nel corso del 2012 sono diminuite del -1% in termini di volumi, mentre si è avuto un aumento del +8% in termini di valore. Rispettivamente si parla di 374.793 tonnellate esportate e di un introito di più di 2 miliardi di euro. L’industria delle fonderie dunque riesce a orientare le esportazioni su prodotti di sempre maggiore livello e valore aggiunto, compensando le riduzioni in termini di quantità. Lo stesso comportamento si registra per le importazioni: i volumi calano del -4%, mentre gli acquisti aumentano del +6%. In definitiva, se si guarda al saldo fra importazioni ed esportazioni, calcolato come differenza fra quest’ultimo e le importazioni, le tonnellate acquistate sono superiori a quelle vendute, 410.204 tonnellate rispetto a 374.793 tonnellate, ma questa differenza risulta essere inferiore del -29% rispetto al 2011. All’opposto il saldo in termini di valori in euro: la differenza fra vendite ed acquisti registra un aumento del +12%; qui però il saldo è positivo con più di 2 miliardi di esportazioni contro poco più di 1 miliardo di importazioni. &ŽŶĚĞƌŝĞŵĞƚĂůůŝĨĞƌƌŽƐŝ Importazioni volumi (t) sĂƌ͘ϮϬϭϮǀƐϮϬϭϭ -4% Esportazioni volumi (t) -1% Saldo (t) -29% Importazioni valore (€) +6% Esportazioni valore (€) +8% Saldo (€) +12% La Fonderia in Italia ϰϯ RELAZIONE ANNUALE 2012 La Fonderia di Ghisa UN QUADRO DI SINTESI SULL’INDUSTRIA DI FONDERIA DI GHISA IN ITALIA Fonderie (N. unità) Addetti (N. unità) N. medio addetti per impresa (N. unità) Fatturato (Miliardi di €) Produzione (tonnellate) Produzione Media per impresa/ anno (tonnellate) 2008 2011 2012 163 12.250 75 3.2 1.562.589 9.586 154 11.140 72 2.4 1.161.349 7.541 152 10.895 73 2.2 1.043.240 6.863 Var. 2012 VS 2011 -2 unità -245 unità +1 -8,0% -10,2% -9,0% RANKING MONDIALE PRODUZIONE GETTI DI GHISA (TONNELLATE) (ANNO DI RIFERIMENTO 2011) N. Paese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Cina India Stati Uniti Germania Giappone Russia Brasile Corea Francia Italia Turchia Spagna Taiwan Messico Ucraina Polonia Canada UK Rep. Ceca Slovenia Serbia Ungheria Romania Altri Paesi Totale Mondo Getti di Ghisa grigia 19.680.000 6.798.000 2.962.000 2.541.011 2.190.245 1.857.600 1.963.556 1.054.500 734.500 692.298 625.000 444.900 744.459 771.700 640.000 471.800 378.394 146.000 198.068 76.765 34.140 27.629 36.812 800.673 45.870.050 Getti di Ghisa duttile 10.790.000 1.156.000 3.943.000 1.733.374 1.675.013 1.238.400 835.644 674.100 831.600 469.051 485.500 589.300 232.258 58.947 40.000 161.400 219.800 73.574 35.761 27.817 23.183 2.981 592.298 24.782.540 *La produzione della Francia comprende i tubi Fonte: 46 Census of World Casting Production – Modern Casting. 44 La Fonderia di Ghisa Getti di Ghisa Totale 30.470.000 7.954.000 6.905.000 4.274.385 3.865.258 3.096.000 2.799.200 1.728.600 1.566.100 1.161.349 1.110.500 1.034.200 976.717 830.647 680.000 633.200 378.394 365.800 271.642 112.526 61.957 50.812 39.793 1.392.971 1.106.461 Peso % su totale Mondo Ghisa 42% 11% 10% 6% 5% 4% 4% 2% 2% 2% 2% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 0% 0% 0% 0% 0% 2% 71.759.051 Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND I dati del 2012 saranno disponibili sul numero di dicembre 2013 di Modern Casting con la pubblicazione del 47 Census of World Casting Production. L’Italia è il decimo Paese Produttore di getti di ghisa al mondo. Se la produzione della Francia venisse depurata da quella di tubi, nella classifica l’Italia andrebbe a precedere la Francia occupando così il nono posto. Produzione mondiale di getti di ghisa cumulata (∑ della produzione a partire dalla modalità più alta (Cina) – Anno 2011 Cina India Stati Uniti Germania Giappone Russia Brasile Corea Francia Italia Turchia Spagna Taiwan Messico Ucraina Polonia Canada UK Rep. Ceca Slovenia Serbia Ungheria Romania 0 10.000.000 20.000.000 30.000.000 40.000.000 50.000.000 60.000.000 70.000.000 80.000.000 I primi 16 Paesi maggiori produttori di getti di ghisa nel 2011 hanno realizzato 69.085.156 tonnellate ovvero il 96% del totale mondiale. Produzione mondiale di getti di ghisa nel 2007 (Punto di massimo assoluto prima della recessione) = 68.895.836 tonnellate Produzione mondiale di ghisa nel 2009 (Anno di recessione) = 58.595.617 tonnellate (Var. % 2009 vs 2007) = -15% Produzione mondiale di ghisa nel 2011 = 71.759.051 tonnellate (nuovo massimo assoluto dal 1991) (Var. % 2011 vs 2007) = +4% (Var. % 2011 vs 2009) = +22% In termini generali la Cina rimane comunque di gran lunga la maggiore produttrice di ghisa nel 2011, rappresentando da sola il 42% della produzione totale; percentuali significative sono rappresentate dell’India (11%, seconda posizione) e Stati Uniti (10%, terza posizione). La Fonderia di Ghisa 45 RELAZIONE ANNUALE 2012 Produzione mondiale Getti di Ghisa (tonnellate) 75.000.000 70.000.000 65.000.000 60.000.000 55.000.000 50.000.000 45.000.000 40.000.000 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 35.000.000 A livello mondiale la perdita subita dalla produzione mondiale di getti di ghisa nel 2009 a causa della crisi globale è stata totalmente recuperata nel corso del 2011. Variazione 2011 vs 2010 produzione mondiale Getti di Ghisa per nazione 0% Ucraina 36% 8% 15% -7% 0% Messico 6% 16% 8% 2% Francia Spagna 2% Corea 9% 3% Brasile Turchia 3% Russia 10% 12% 16% 3% 10% 20% 20% 28% 30% 10% 30% 40% 42% 50% 0% Romania Ungheria Serbia Slovenia Rep. Ceca UK Canada Polonia Taiwan Italia Giappone Germania Stati Uniti Cina India -10% I tassi di crescita più rilevanti, registrati fra il 2011 e il 2010, sono quelli che riguardano i Paesi con una percentuale di produzione, rispetto al totale mondiale, più bassa: Romania (+42%) Serbia (+36%) Repubblica Ceca (+30%) Questi Paesi restano in basso nel ranking mondiale, tra il 19esimo e il 23esimo posto, ma tali variazioni assumono maggiore rilevanza se paragonate a quelle della Cina (+3%), 46 La Fonderia di Ghisa Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND della Russia (+3%), del Brasile (+3%) e della Francia (+2%) che si trovano nelle posizioni alte della classifica dei produttori. Su variazioni comunque significative si sono attestate nazioni come gli Stati Uniti (+28%), la Germania (+16%), l’India e il Giappone (+10%). In questo contesto risulta buono il dato italiano del +12%. Mix produttivo mondiale su totale getti ferrosi nel 2011 Produzione mondiale dei getti acciaio 13% Produzione mondiale dei getti ghisa grigia 56% Produzione mondiale dei getti ghisa duttile 31% Evoluzione mix produttivo mondiale getti ferrosi 90.000.000 80.000.000 70.000.000 60.000.000 50.000.000 40.000.000 30.000.000 20.000.000 10.000.000 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Getti ghisa grigia Getti ghisa duttile Getti Acciaio La Fonderia di Ghisa 47 RELAZIONE ANNUALE 2012 Mix produzione getti di ghisa (% sulle tonnellate totali di getti ferrosi, top 10) – Anno 2011 30% 25% 24% 20% 15% 13% 8% 10% 4% 5% 5% 1% 3% 2% 3%2% 2%2% 2% 1% 1%1% 1%1% 1%1% Russia Brasile Corea Francia Italia 0% Cina India Stati Uniti Germania Giappone % Ghisa grigia % Ghisa duttile )RQWH&HQVXVRI:RUOG&DVWLQJ3URGXFWLRQ±0RGHUQ&DVWLQJ LA FONDERIA ITALIANA DI GHISA NEL 2012 Nel 2012 l’industria della fonderia per il comparto della ghisa ha subito una nuova flessione, dopo due anni di crescita. La distanza fra l’anno che si è chiuso e il lontano 2008 è ampia (-33%), basti pensare che si è passati da una media annuale di 130.216 tonnellate alle 86.937 del 2012; nello specifico le medie annue hanno registrato il seguente andamento: -40% nel 2009, +11% nel 2010, +12% nel 2011 e -10% nel 2012. Il volume totale di getti di ghisa prodotti sono pari a 1.043.240 tonnellate. Produzione getti di ghisa – Italia (tonnellate) 1.800.000 1.600.000 1.400.000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 48 La Fonderia di Ghisa 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 0 Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Durante il primo semestre la decrescita dei volumi produttivi è stata contenuta (-3%) e si pensava che il semestre successivo potesse mantenere volumi in linea con l’anno precedente, ma questo non è accaduto, difatti la flessione registrata nel secondo periodo del 2012 (-18%) ha portato al risultato finale del -10% di variazione annuale tendenziale. La domanda estera non ha aiutato a migliorare le performance produttive (-1%), causato da un significativo risultato negativo dell’export verso i Paesi dell’Unione Europea (-5,0%), ma controbilanciato fortunatamente da una domanda sostenuta verso altre destinazioni mondiali (+7,6%); se si considerano i valori delle stesse, l’andamento non è il medesimo, difatti si ha un +1,7% di crescita verso il Vecchio continente e un +16,3% verso gli altri Paesi. Le tonnellate prodotte sono suddivise fra le 626.435 tonnellate di ghisa grigia e le 416.805 tonnellate di ghisa duttile (malleabile + sferoidale). Per quanto riguarda la ghisa grigia, il massimo raggiunto dal 1991 risale addirittura al 1995, anno dopo il quale la tendenza al ribasso è stata costante e nel 2012 si ha avuto un ulteriore -10% rispetto al 2011. Pur rimanendo il tipo di ghisa maggiormente prodotta, dal 1995 al 2012 la media annua tendenziale registra un ribasso attorno al -3%. Considerando l’anno 2008, preso a riferimento prima del tonfo del 2009, la variazione si attesta al -32%. Produzione di getti di ghisa grigia (tonnellate) – Italia 1.400.000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 0 In maniera diversa si presenta l’andamento della produzione della ghisa duttile degli ultimi 20 anni, in crescita fino al 2008 con il massimo di tonnellaggio raggiunto. Il picco di minimo registrato nel 2009 è coerente con l’andamento generale e la flessione del -11% nel 2012 riporta il livello della produzione dei primi anni 2000; il calo rispetto al 2008 qui è più marcato rispetto alla ghisa grigia e pari al -36%. La Fonderia di Ghisa 49 RELAZIONE ANNUALE 2012 Produzione di getti di ghisa duttile (sferoidale e malleabile) (tonnellate) – Italia 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 0 Variazioni tendenziali per tipo di getto (% sulla produzione totale getti di ghisa ) – Italia 20% 10% 0% -10% -20% -30% -40% 2012 vs 2011 2012 vs 2009 Ghisa grigia Ghisa duttile 2012 vs 2008 totale Mercati di destinazione per i getti di ghisa Il mercato più importante nel 2012, così come negli anni passati, è la meccanica che raggiunge quota 50% sulla produzione totale di ghisa. In realtà un’importanza relativa così marcata non l’ha mai raggiunta, spiegata dalle flessioni più marcate negli altri mercati di riferimento come quello dei getti per l’edilizia e le opere pubbliche (-19%) e nei getti per la siderurgia (-18%); questi rappresentano rispettivamente nel 2012 il 12% e il 3% delle tonnellate prodotte. Il secondo mercato di riferimento è quello dei mezzi di trasporto (27%) che ha subito un calo del -12%. 50 La Fonderia di Ghisa Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Mercati di destinazione per i getti di ghisa - Anno 2012 Edilizia e opere pubbliche 12% Altri getti 8% Mezzi di trasporto 27% Siderurgia 3% Meccanica 50% Nella tabella sotto riportata sono indicate sia le variazioni per ogni mercato rispetto all’anno 2008, sia la variazione rispetto al 2011vs2012: in quest’ultimo anno è vistosa la venuta meno della domanda da parte del comparto delle costruzioni (-49%), a seguire il mercato dei mezzi di trasporto (-35%), il mercato della siderurgia (-33%) e quello della meccanica (-31%), in controtendenza altri mercati che tuttavia non incidono in modo rilevante sul totale (8% sul totale, variazione con 2008: +4%). Produzione di getti di ghisa per i principali mercati di destinazione (tonnellate) 518.885 299.431 219.454 2011 vs 2008 -25% -21% -30% 2012 vs 2008 -31% -28% -34% 2012 vs 2011 -8% -8% -7% 324.612 186.705 137.907 285.937 166.531 119.406 -26% -28% -23% -35% -35% -33% -12% -11% -13% 254.557 159.435 129.186 -37% -49% -19% GETTI PER LA SIDERURGIA Lingottiere Cilindri per laminatoio 45.680 14.632 31.048 37.029 13.750 23.279 30.522 10.711 19.811 -19% -6% -25% -33% -27% -36% -18% -22% -15% ALTRI GETTI 75.965 78.650 78.710 4% 4% 0% 1.562.589 1.161.349 1.043.240 -26% -33% -10% 2008 2011 2012 GETTI PER L'IND. MECCANICA di ghisa grigia di ghisa sferoidale e malleabile 749.602 414.647 334.955 561.623 325.504 236.119 GETTI PER L'IND. DEI MEZZI DI TRASPORTO di ghisa grigia di ghisa sferoidale e malleabile 436.785 257.833 178.952 GETTI PER L'EDILIZIA E LE OPERE PUBBLICHE TOTALE Fonte: Elaborazioni Assofond su dati ISTAT La Fonderia di Ghisa 51 RELAZIONE ANNUALE 2012 Getti per l’industria meccanica Il miglior contributo alla congiuntura del 2012 proviene dalla produzione destinata all’industria meccanica che ha registrato tuttavia un decremento del -8% rispetto ai dati 2011. La decrescita ha riguardato in misura maggiore i getti di ghisa grigia pari al -8%, mentre quelli realizzati in ghisa duttile (sferoidale + malleabile) hanno registrato una variazione del -7%. Ricordiamo che in tale aggregato sono inclusi oltre ai getti destinati alla meccanica varia, strumentale e macchine utensili, anche quelli che confluiscono nelle macchine movimento terra e agricole. Getti per l’industria dei mezzi di trasporto La produzione di getti destinata al secondo mercato di sbocco della Fonderia di ghisa ha subito nel 2012 un calo del -12%. In questo comparto le leghe di ghisa grigia hanno visto calare la produzione meno di quella della ghisa duttile, rispettivamente del -11% e del -13%. Produzione di getti di ghisa grigia (tonnellate) – Italia 1991 Getti per l'ind. meccanica 291.253 Getti per l'ind. dei mezzi di trasporto 327.526 Getti per l'edilizia 290.187 Getti per la siderurgia 28.757 Getti per impieghi vari* 89.296 1.027.019 1992 274.658 328.507 290.914 22.615 89.721 1.006.415 1993 279.224 309.835 299.540 23.296 83.623 995.518 1994 307.524 354.758 304.146 16.570 65.124 1.048.122 1995 364.892 392.576 294.238 16.459 74.927 1.143.092 1996 330.311 357.426 268.348 13.010 74.118 1.043.213 1997 322.238 400.528 250.269 11.811 57.330 1.042.176 1998 341.147 390.346 237.301 12.371 53.406 1.034.571 1999 340.359 388.553 225.676 14.182 54.230 1.023.000 2000 381.720 354.734 218.042 12.227 52.357 1.019.080 2001 388.610 325.867 181.907 13.745 56.303 966.432 2002 388.436 311.332 165.400 10.892 56.795 932.855 2003 345.495 301.982 198.766 10.014 51.053 907.310 2004 357.442 328.347 176.560 21.517 58.746 942.612 2005 360.800 308.342 167.994 19.673 66.891 923.700 2006 383.979 293.455 164.247 19.009 70.726 931.416 2007 401.746 336.989 146.039 15.058 66.182 966.014 2008 414.647 257.833 152.734 14.632 75.965 915.811 2009 225.781 172.079 102.854 13.555 51.799 566.068 2010 281.768 177.177 95.578 13.396 65.169 633.088 2011 325.504 186.705 87.689 13.750 78.650 692.298 2012 299.431 166.531 71.052 10.711 78.710 626.435 Anni TOTALE *La categoria impieghi vari comprende quantità destinate a settori di sbocco minori non inclusi nell’elenco tradizionale e spesso riconducibili a nuove applicazioni di getti. Fonte: Elaborazioni Assofond su dati Istat 52 La Fonderia di Ghisa Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Getti per l’industria edilizia (costruzioni) La produzione di getti destinati all’edilizia continua a registrare significativi cali dopo il 2008 fino a raggiungere il già citato -49%, la variazione rispetto al 2011 è invece pari a -19%. Getti per l’industria siderurgica e classificati alla voce “altri getti” La produzione destinata alla siderurgia ha fatto registrare una flessione del -18%, entrambi i settori considerati al loro interno perdono quote significative: le lingottiere -22%, i cilindri per laminatoio -15%; quest’ultimo mercato di destinazione ha perso fino al 36% rispetto al 2008. All’interno della voce “altri getti” figurano tutte le applicazioni non collocabili nelle classificazioni di cui sopra. Per tale voce non c’è stata alcuna perdita rispetto al precedente anno. Produzione di getti di ghisa duttile – sferoidale + malleabile (tonnellate) – Italia 1991 Getti per l'industria meccanica 68.537 Getti per l'industria dei mezzi di trasporto 123.211 Getti per l'industria edilizia 96.140 Cilindri per laminatoio 16.131 287.888 1992 70.189 114.357 85.200 15.503* 269.746 1993 78.651 104.326 65.400 14.181* 248.377 1994 111.920 135.895 65.600 17.076 330.491 1995 139.208 157.822 64.000 17.780 378.810 1996 127.734 157.317 58.050 18.075 361.176 1997 135.556 179.506 56.800 16.578 388.440 1998 147.232 175.458 56.200 17.873 396.763 1999 153.635 169.612 53.400 17.388 394.035 2000 184.766 163.616 53.200 17.535 419.117 2001 185.621 129.120 56.400 18.323 389.464 2002 197.854 132.300 102.000 21.336 453.490 2003 200.809 129.903 115.000 21.502 467.214 2004 210.129 145.769 114.100 24.504 494.502 2005 222.960 160.240 112.400 25.000 520.600 2006 248.428 163.395 109.500 27.982 549.305 2007 273.670 198.759 97.358 30.418 600.205 2008 334.955 178.952 101.823 31.048 646.778 2009 141.497 144.850 63.039 23.063 372.449 2010 198.815 123.804 58.580 24.144 405.343 2011 236.119 137.907 71.746 23.279 469.051 2012 219.454 119.406 58.134 19.811 416.805 Anni TOTALE Fonte: Elaborazioni Assofond su dati Istat La Fonderia di Ghisa 53 RELAZIONE ANNUALE 2012 Fatturato e redditività Il fatturato nel 2012 ha registrato una flessione importante (oltre l’8%), dato tendenziale rispetto all’anno precedente, e risulta dunque in linea con il dato della produzione (oltre 10%): il valore medio di una tonnellata risulta essere aumentato del +2%. La capacità produttiva degli impianti è passata dal 66% del 2011 al 60% del 2012. L’incidenza del MOL sul fatturato netto totale subisce un calo del -2% fra il 2011 e il 2012, passando dal +9% al +7%. La variazione è spiegata da una diminuzione più che proporzionale del MOL rispetto al fatturato. Aumenta invece la propensione all’export del comparto ghisa: il rapporto fra fatturato estero e fatturato netto totale passa da un +27% del 2011 ad un +29% del 2012. In valore assoluto il fatturato estero non è variato fra i due anni, indicatore che le fonderie non hanno perso quote di mercato, ma è il calo del fatturato generale che ha favorito un aumento dell’incidenza fra le due grandezze. Il ricorso alla CIG è molto elevato, +71%, ma di molto inferiore al comparto dei non ferrosi. Investimenti Gli investimenti sono calati di quasi il -10%, rimane invariato invece, per effetto soprattutto del calo del fatturato, l’incidenza fra gli investimenti totali e il fatturato stesso attestandosi ad un 6%. Nel 2012 le fonderie hanno rinunciato ad una quota di investimenti produttivi (-4%), a beneficio degli investimenti in ricerca e sviluppo. Le risorse destinate a miglioramenti o ad adeguamenti a normative ambientali, piuttosto che per altre finalità, rimangono invariate. 54 La Fonderia di Ghisa Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND La Fonderia di Ghisa 55 RELAZIONE ANNUALE 2012 La Fonderia di Acciaio e Microfusione UN QUADRO DI SINTESI SULL’INDUSTRIA DI FONDERIA DI ACCIAIO IN ITALIA La produzione annuale è diminuita del -2% nel 2012, ma il fatturato ha registrato una tendenza contraria del +1%. Il comparto dell’acciaio è anche il solo a registrare una variazione positiva del numero di addetti diretti, sia in termini assoluti sia in termini di addetti medi per impresa. Ad eccezione di questi ultimi, i valori sono tutti in calo rispetti al 2008, indicatore del fatto che il comparto deve ancora riprendersi dalla crisi, peraltro ancora in corso. Fonderie (N. unità) Addetti (N. unità) N. medio addetti per impresa (N. unità) Fatturato (Milioni di €) Produzione (tonnellate) Produzione media per azienda (tonnellate) 2008 2011 2012 27 2.600 96 666 93.122 3.449 26 2.560 98 509 73.658 2.833 26 2.651 102 514 72.184 2.776 Var. 2012 VS 2011 +91 +4 +1% -2% -2% PRODUZIONE MONDIALE GETTI DI ACCIAIO Gli ultimi dati disponibili sono del 2011, in cui si conferma primo produttore di acciaio la Cina che rappresenta fino al 51% della produzione mondiale. Il 90% della produzione mondiale è definita dalle prime 10 nazioni, da cui l’Italia è esclusa, trovandosi al diciottesimo posto; da notare tuttavia che il nostro Paese ha incrementato significativamente la propria produzione con un +15% e guadagnando due posizioni rispetto al 2010. Produzione mondiale getti di acciaio (tonnellate) 12.000.000 10.000.000 8.000.000 6.000.000 4.000.000 2.000.000 56 La Fonderia di Acciaio e Microfusione 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 - Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Le altre variazioni in aumento più rilevanti sono state registrate dalla Francia, dalla Turchia, dalla Gran Bretagna e dalla Germania, anche se queste ultime due di entità inferiore rispetto all’Italia. Diversamente, i Paesi che hanno diminuito la produzione sono stati il Sud Africa e, in misura inferiore, gli Stati Uniti. Ranking mondiale produzione getti di acciaio (tonnellate) - Anno di riferimento 2011 Acciaio Paese 2010 2011 var (%) 2011 vs 2010 peso % su 2011 1 Cina 5.300.000 5.395.000 2 India 1.070.000 1.140.000 3 Stati Uniti 983.388 977.000 4 Russia 700.000 731.000 5 Ucraina 275.000 275.000 6 Brasile 243.432 270.302 7 Giappone 206.683 218.181 8 Germania 192.089 217.548 9 Corea 160.600 10 Turchia 124.000 152.700 11 Sud Africa 124.656 115.000 12 Francia 85.300 108.900 13 Rep. Ceca 80.000 94.013 14 Canada 92.131 15 Messico 78.746 78.746 16 Spagna 71.500 77.200 17 UK 67.200 76.000 18 Italia 64.100 73.658 19 Polonia 67.400 71.400 20 Taiwan 67.411 71.085 Fonte: 46 Census of World Casting Production – Modern Casting 52% 11% 9% 7% 3% 3% 2% 2% 2% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 2% 7% -1% 4% 0% 11% 6% 13% 23% -8% 28% 18% 0% 8% 13% 15% 6% 5% Ranking mondo - getti di acciaio (tonnellate) - Anno 2011 6.000.000 5.000.000 4.000.000 3.000.000 2.000.000 1.000.000 Taiwan Polonia UK Italia Spagna Messico Canada Rep. Ceca Francia Sud Africa Turchia Corea del Sud Germania Giappone Brasile Ucraina Russia Stati Uniti Cina India 0 La Fonderia di Acciaio e Microfusione 57 RELAZIONE ANNUALE 2012 La produzione mondiale ha raggiunto il suo massimo degli ultimi 20 anni. A partire dal 2003 si ha avuto un’impennata dell’offerta, raddoppiando il tonnellaggio: se la media nei primi 12 anni considerati era di circa 5,9 mln di acciaio, ora la stessa si attesta intorno ai 9,5 mln fra il 2004 e il 2011 (+61%). Il comparto dell’acciaio ha dunque ripreso a produrre sui livelli del 2008, superandolo di quasi +1%, dopo il tonfo dell’anno 2009. LA FONDERIA ITALIANA DI ACCIAIO NEL 2012 Produzione getti di acciaio La produzione di acciaio in Italia non è ancora tornata ai livelli prima del 2009, anno in cui si ha avuta una variazione di -31%, diversamente da quanto avvenuto su scala mondiale. Dopo l’ottimo +15% del 2011, nel 2012 i volumi prodotti arretrano del -2%, una variazione comunque soddisfacente se paragonata a quella del comparto della ghisa o delle fonderie di metalli non ferrosi. Produzione getti di acciaio per tipologia di lega (tonnellate) 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 Acciai inossidabili Acciai legati Acciai al carbonio Produzione getti di acciaio per tipologia di lega - Anno 2012 Acciai al carbonio 18% Acciai legati 62% Fonte: Assofond 58 La Fonderia di Acciaio e Microfusione Acciai inossidabili 20% 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 1990 1989 1988 0 Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND In valore assoluto si sono prodotte un totale di 72.184 tonnellate di acciaio, con un mix molto simile a quello dell’anno precedente, ovvero 20% di acciai inossidabili, 62% di acciai legati e 18% di acciai al carbonio. La quota di acciai al carbonio è l’unica a registrare un aumento, se pur esiguo, pari al 3%, a seguire gli acciai legati con un -1% ed infine gli acciai inossidabili con -2%. Produzione getti di Acciaio per tipologia di lega (tonnellate) Anni Acciai inossidabili Acciai legati Acciai al carbonio TOTALE 1988 7.688 34.325 52.637 94.650 1989 8.324 39.620 52.200 100.144 1990 8.860 40.440 44.060 93.360 1991 8.500 39.862 41.400 89.762 1992 8.200 37.500 34.291 79.991 1993 9.400 34.100 32.426 75.926 1994 11.307 37.950 34.000 83.257 1995 11.740 38.200 41.296 91.236 1996 10.544 35.822 37.895 84.261 1997 9.114 35.980 35.145 80.239 1998 9.019 38.544 29.525 77.088 1999 9.050 36.929 29.600 75.579 2000 9.500 39.100 29.400 78.000 2001 9.400 39.700 28.341 77.441 2002 9.607 40.097 24.817 74.521 2003 9.343 38.420 19.618 67.381 2004 9.600 40.010 20.758 70.368 2005 12.670 41.850 18.804 73.324 2006 14.700 49.084 19.180 82.964 2007 16.600 52.800 20.200 89.600 2008 18.320 54.912 19.890 93.122 2009 14.124 40.010 10.120 64.254 2010 14.350 39.900 9.800 64.050 2011 16.216 46.466 10.976 73.658 2012 Fonte: Assofond 14.434 44.752 12.998 72.184 Nell’indagine 2012 si sono considerati come principali mercati di destinazione dei prodotti delle fonderie di acciaio il mercato dei mezzi di trasporto, dell’industria navale, dell’industria ferroviaria, delle costruzioni e delle opere pubbliche, dell’industria meccanica, estrattiva e siderurgica. I valori registrati per l’anno 2012 vedono come principale sbocco il mercato dell’industria estrattiva (29,4%); importanti sono anche il mercato delle costruzioni ed opere pubbliche (21,8%) e dell’industria meccanica (16,8%). La Fonderia di Acciaio e Microfusione 59 RELAZIONE ANNUALE 2012 Produzione getti di Acciaio per tipologia di lega (tonnellate) – Anno 2012 3,6% 24,5% 1,3% 0,2% 21,8% 2,4% 16,8% 29,4% MERCATO MEZZI DI TRASPORTO (t) MERCATO INDUSTRIA NAVALE (t) MERCATO INDUSTRIA FERROVIARIA (t) MERCATO INDUSTRIA COSTRUZIONI E OPERE PUBBLICHE (t) MERCATO INDUSTRIA MECCANICA (t) MERCATO INDUSTRIA ESTRATTIVA (t) MERCATO INDUSTRIA SIDERURGICA (t) ALTRI IMPIEGHI (t) A subire il decremento maggiore rispetto al 2011 è stato il mercato principale di riferimento, ovvero quello dell’industria estrattiva, a beneficio delle opere pubbliche; la variazione registrata è attorno al 7% in entrambi i casi ma di segno opposto (-7%). Tutti gli altri mercati presi in considerazione subiscono un calo, salvo il mercato dell’industria meccanica con un +2,6%. Le Manifatture indicate per altri impieghi mantengono una percentuale significativa del 24,5%. Fatturato, redditività e produttività Il fatturato nel 2012 per il comparto dell’acciaio ha registrato un lieve miglioramento del +1%, dato tendenziale rispetto all’anno precedente, un valore che, se confrontato con la flessione del -2% della produzione in termini di tonnellate prodotte, indica un miglioramento delle marginalità in conseguenza di un aumento dei prezzi medi o di una razionalizzazione dei costi. L’incidenza del MOL sul fatturato totale è passato dal +16% del 2011 al +13% del 2012, una variazione spiegata da un calo molto marcato del margine operativo lordo. Il fatturato estero è in calo (-7%) rispetto all’anno precedente, tuttavia se si considera l’incidenza di questo sul fatturato totale, la variazione negativa che si registra fra il 2012 e il 2011 è inferiore (-3%). Le imprese dunque, pur perdendo terreno in termini assoluti, hanno rimodulato il parco clienti fino ad arrivare ad un rapporto del 44% fra fatturato nazionale ed estero. Il ricorso alla CIG è aumentato molto nel corso del 2012. La variazione rilevata è del +20%. 60 La Fonderia di Acciaio e Microfusione Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Investimenti Una buona notizia arriva dal dato degli investimenti effettuati dalle fonderie dell’acciaio: la variazione annuale va oltre il +18%. Questo dato, insieme al quadro generale del comparto che non ha registrato scenari particolarmente preoccupanti, fa pensare ad un generale ottimismo. La quota maggiore di questi investimenti è stata destinata alle aree produttive (46%), a seguire gli investimenti a fini ambientali (37%), di minore rilievo gli investimenti in ricerca e sviluppo. Fra il 2012 e il 2011 si è avuto un significativo incremento degli investimenti per l’ambiente (+7,4%), in calo invece quelli produttivi (-4,8%). Se rapportato al fatturato, il dato rimane confortante: contro un +4% di incidenza degli investimenti sul fatturato 2011, nel 2012 si attesta a +5%. GETTI MICROFUSI Il settore dei getti di microfusi registra un dato positivo sulla produzione, +1,4% rispetto al 2011, attestandosi a 1.235 tonnellate prodotte. Il dato sul fatturato è invece in controtendenza con un -0,6%. L’incidenza del fatturato estero sul fatturato totale rimane costante al 10%; anche in questo comparto si è fatto ricorso alla cassa integrazione durante il 2012. Produzione totale getti microfusi (tonnellate) 1.600 1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 La Fonderia di Acciaio e Microfusione 61 RELAZIONE ANNUALE 2012 La Fonderia di Metalli Non Ferrosi UN QUADRO DI SINTESI SULL’INDUSTRIA DI FONDERIA DI METALLI NON FERROSI Var. 2012 VS 2008 Var. 2012 VS 2011 2008 2011 2012 960 914 916 -44 2 16.300 15.000 14.563 -1737 -437 N. medio addetti per impresa (N. unità) 17 16 16 -1 - Fatturato (Miliardi di €) 6.0 4.7 4.2 -30% -11% Produzione (tonnellate) 982.300 978.280 844.256 -14% -14% 1.023 1.070 922 -10% -14% Fonderie (N. unità) Addetti (N. unità) Produzione Media per impresa/ anno (tonnellate) RANKING MONDIALE PRODUZIONE GETTI DI METALLI NON FERROSI (ANNO DI RIFERIMENTO 2011) I dati del 2012 saranno disponibili sul numero di dicembre 2013 di Modern Casting con la pubblicazione del 47 Census of World Casting Production. L’Italia si trova al quarto posto nella classifica mondiale per tonnellate prodotte di getti non ferrosi (in termini relativi alla produzione totale si parla del 6%) e precede un Paese come la Germania che si posiziona subito dopo. La prima nazione produttrice è la Cina che rappresenta da sola un terzo (33%) del totale prodotto nel 2011. A seguire ci sono gli Stati Uniti con un peso relativo del 13% e il Giappone con una percentuale sul totale pari al 9%. Fra i comparti considerati, i getti di alluminio rappresentano l’85% delle tonnellate prodotte in Italia fra tutti i metalli non ferrosi. Considerando le sole prime dieci nazioni, Taiwan è la realtà con minore asimmetria fra i comparti. 62 La Fonderia di Metalli non Ferrosi Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Ranking mondiale produzione getti di metalli non ferrosi (tonnellate) Rame Alluminio Magnesio Zinco 2011 2011 Paese 2011 2011 Cina 830.000 4.150.000 Stati Uniti 263.000 1.523.000 Giappone 83.140 1.272.528 Italia 73.830 Germania 78.109 India Messico 415.000 5.395.000 33% 13% 60.000 2.126.000 28.487 6.414 1.390.569 9% 833.000 6.850 63.800 800 978.280 6% 843.745 14.890 37.939 80 900.000 140.701 600.469 109 1.007 33.110 9.460 56.760 373.670 25.500 413.400 Taiwan 35.070 283.144 Francia 19.964 326.777 Polonia 8.411 256.112 Brasile 14.245 251.640 Canada 14.560 221.083 Turchia 13.000 145.000 11.000 114.500 Spagna 9.664 112.989 Ungheria 1.303 99.412 Rep. Ceca 4.842 80.049 Austria 129.438 5.698 6% 742.286 5% 473.000 3% 3% 73.838 2.030 399.780 2% 22.628 2.457 371.826 2% 14.628 279.151 2% 3.681 274.183 2% 235.643 1% 170.500 1% 12.500 13.717 570 149.092 1% 8.600 1.000 135.100 1% 9.056 647 132.356 1% 3.710 167 105.162 1% 8.545 8.554 101.990 1% 19 57.769 0% 57.200 0% 46.000 0% 45.000 0% 44.500 0% 210 35.729 0% 25.394 32.944 0% 6.168 43.499 8.000 83 10.600 40.800 2.200 3.600 Slovakia 46.000 Ucraina 6% 451.000 4.617 5.937 974.763 900.000 12.100 Svezia Sud Africa Peso % sul totale 181.000 Corea Romania Totale non Ferrosi 2011 99.000 Russia UK Altri metalli non ferrosi 2011 45.000 17.000 25.000 300 2.200 Slovenia 1.582 30.377 650 2.910 Bosnia/ Herzegovina 7.550 Portogallo 8.470 15.490 476 24.436 0% Svizzera 2.127 20.826 1.436 24.389 0% Pakistan 16.000 8.000 24.000 0% Croazia 459 11.652 230 661 13.002 0% Serbia 2.607 4.129 1.520 3.950 12.206 0% Finlandia 3.575 4.032 222 7.829 0% 6.969 0% 4.735 0% Norvegia 1.274 5.695 Danimarca 1.273 3.172 60 180 1.807.844 13.188.631 Belgio Mongolia TOTALE 2011 290 823 341 181.931 505.614 1.164 0% 240 480 0% 540.013 16.224.033 100% &ŽŶƚĞ͗ϰϲĞŶƐƵƐŽĨtŽƌůĚĂƐƚŝŶŐWƌŽĚƵĐƚŝŽŶ–DŽĚĞƌŶĂƐƚŝŶŐ͘ La Fonderia di Metalli non Ferrosi 63 RELAZIONE ANNUALE 2012 PRODUZIONE MONDIALE GETTI DI METALLI NON FERROSI La produzione mondiale di getti non ferrosi ha raggiunto nel 2011 il suo massimo degli ultimi 20 anni con un tonnellaggio pari a 16.224.033, di poco superiore all’anno 2006 che ha fatto da sparti acque fra i decenni precedenti e gli anni successivi: dal 2007 al 2009 vi è stato un crescente decremento dei volumi (-21% fra 2009 e 2006). A partire dal 2010 la produzione mondiale ha ripreso a crescere fino ad arrivare ai livelli sopra citati del 2011. Produzione mondiale di getti di metalli non ferrosi (Tonnellate) 18.000.000 16.000.000 14.000.000 12.000.000 10.000.000 8.000.000 6.000.000 4.000.000 2.000.000 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 - Produzione mondiale di getti di metalli non ferrosi (Tonnellate) – Anno 2011 Cina Stati Uniti Giappone Italia Germania India Messico Russia Corea Taiwan - 64 1.000.000 2.000.000 La Fonderia di Metalli non Ferrosi 3.000.000 4.000.000 5.000.000 6.000.000 Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND I primi dieci Paesi del ranking mondiale producono l’85% del totale mondiale dei getti non ferrosi. Questi, nel 2011, hanno incrementato le tonnellate di getti prodotti ad eccezione della Russia (-5%) e del Messico che è rimasto sui livelli precedenti. Da rilevare, anche se fra le ultime posizioni della classifica mondiale, il balzo in avanti della Bosnia Herzegovina che rispetto al 2010 va oltre il 500% di crescita. Variazioni tendenziali (%) – Anno 2012/2011 – Top 10 33% 40% 35% 13% 14% Stati Uniti 5% 10% -5% 5% 3% 15% 12% 20% Cina 25% 18% 20% 30% 0% 0% -5% Taiwan Corea Russia Messico India Germania Italia Giappone -10% LA FONDERIA ITALIANA DI GETTI DI METALLI NON FERROSI NEL 2012 Il numero di fonderie di metalli non ferrosi è sostanzialmente invariato nel 2012 rispetto al 2011. E’ invece importante la diminuzione di aziende rispetto al 2008 (-44). Ancora più marcata è la variazione registrata sul numero di addetti per impresa: il comparto ha subito una diminuzione di -437 addetti nel 2012 rispetto al 2011 (pari al -3%) e fino a -1737 addetti rispetto al 2008 (pari ad oltre il 10%). Tali variazioni fanno registrare una stabilità nel numero medio di addetti per azienda. La produzione ha subito un calo molto preoccupante pari al -14%, della stessa entità è la flessione fra il 2012 e il 2008. Analogamente a quanto successo nel 2010, l’Italia, con le 844.256 tonnellate, è tornata ai livelli del 1999. La distanza con l’anno 2007, anno di picco raggiunto in termini di tonnellate prodotte totali, è del -22%. Anche i valori del fatturato totale del comparto confermano il quadro di difficoltà: nel 2012 si parla di 4,2 miliardi di euro, -11% se confrontato con l’anno precedente. Rispetto al 2008 il calo arriva al -30%. La Fonderia di Metalli non Ferrosi 65 RELAZIONE ANNUALE 2012 Produzione italiana getti di metalli non ferrosi (tonnellate) 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 2012 2011 2010 2009 2008 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 - Produzione getti di metalli non ferrosi – Mix metalli – Anno 2012 Alluminio 85% Altri 0% Magnesio 1% Zinco 7% Bronzo e rame 1% Ottone 6% Getti di Alluminio Il confronto con l’anno 2011 vede la produzione di getti di alluminio decrescere del -14% portandosi a 717.213 tonnellate (833.000 nel 2011). Si conferma tuttavia la posizione di metallo dominante mantenendo una quota dell’ 85% sul totale prodotto. 66 La Fonderia di Metalli non Ferrosi Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Produzione italiana getti di alluminio (tonnellate) 1.000.000 900.000 800.000 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 2012 2011 2010 2009 2008 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 - Getti di Zinco Il 2012 ha visto la produzione di getti di zinco diminuire di quasi -11% portandosi a 56.846 tonnellate. Produzione getti di Zinco (tonnellate) 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 La Fonderia di Metalli non Ferrosi 2012 2011 2010 2009 2008 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 - 67 RELAZIONE ANNUALE 2012 Getti di Ottone, Bronzo e Rame La produzione di getti in ottone e bronzo ha subito un forte calo del -15% portandosi ad un valore complessivo di 62.727 tonnellate. Produzione getti di Ottone, Bronzo e Rame (tonnellate) 140.000 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 2012 2011 2010 2009 2008 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 - Getti di Magnesio Si mantiene sostanzialmente stabile la produzione di getti di magnesio con 6.790 tonnellate nel 2012 (6.850 nel 2011). Produzione italiana getti di Magnesio (tonnellate) 18.000 16.000 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 68 La Fonderia di Metalli non Ferrosi 2012 2011 2010 2009 2008 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 - Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Tecnologie produttive Da un riassunto dell’analisi dei dati pervenuti ed inerenti il 2012, si evidenzia un sostanziale predominio dell’utilizzo della tecnologia produttiva della pressocolata che rimane sui livelli dello scorso anno al 66%. L’impiego della tecnologia della colata in Conchiglia passa dal 28% del 2011 al 27% del 2012. Residuale l’uso della tecnologia della colata in sabbia e lost foam: al 7% nel 2012. Produzione getti di metalli non ferrosi per tecnologia di colata – Anno 2012 A pressione, squeeze casting, rheocasting 66% Gravità in sabbia, lost foam 7% Gravità in conchiglia e bassa pressione 27% Mercati committenti Al primo posto, confermandosi leader, si posiziona il mercato dei getti per l’industria dei mezzi di trasporto che assorbe il 49% della produzione complessiva, in calo rispetto al 53% del 2011. Durante il 2012 il totale dei getti destinati a tale mercato è stato di 413.328 tonnellate, il 20% in meno rispetto al 2011. Di seguito, i getti destinati all’edilizia e le opere pubbliche che rappresenta il 21% della produzione totale, 2 punti in più rispetto al 2011. Le tonnellate prodotte nel 2012 sono 180.990, la flessione rispetto al 2011, in questo caso, è molto lieve e pari al -0,2%. 2011 Getti per l'industria dei mezzi di trasporto 2012 2012 vs 2011 peso % su totale 518.800 413.328 -20,3% 49% Getti per l'industria meccanica 93.167 66.914 -28,2% 8% Getti per l'industria dell'ingegneria elettrica 94.727 92.759 -2,1% 11% Getti per l'industria dei beni durevoli 90.218 90.264 0,1% 11% Getti per l'edilizia e le opere pubbliche 181.368 180.990 -0,2% 21% Totale 978.280 844.256 -51% 100% La Fonderia di Metalli non Ferrosi 69 RELAZIONE ANNUALE 2012 Produzione per mercati di destinazione L’industria dell’ingegneria elettrica, con 92.759 tonnellate ed un decremento produttivo del -2,1% rispetto al 2011, pesa per l’11% sul totale dei getti prodotti; questa percentuale si è mantenuta sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente. L’industria meccanica è passata invece da un’incidenza del 10% ad una dell’8%, perdendo di importanza rispetto alle altre destinazioni prese a riferimento. Analogamente al comparto dei mezzi di trasporto, anch’essa ha subito una forte contrazione nel 2012 rispetto al 2011 e pari al -28% (tonnellate totali 2012: 66.914). L’industria dei beni durevoli ha raggiunto l’11% di importanza relativa, al pari del settore dell’ingegneria elettrica, guadagnando così 2 punti percentuali rispetto all’importanza che aveva registrato nel 2011. La variazione percentuale fra il 2012 e il 2011 è di lieve entità, ma l’unica in aumento: +0,1%. Produzione di getti di metalli non ferrosi per mercati di destinazione (% sul totale della produzione) – Anno 2012 Getti per l'edilizia e le opere pubbliche 21% Getti per l'industria dei beni durevoli 11% Getti per l'industria dell'ingegneria elettrica 11% Getti per l'industria meccanica 8% 70 La Fonderia di Metalli non Ferrosi Getti per l'industria dei mezzi di trasporto 49% Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND La Fonderia di Metalli non Ferrosi 71 RELAZIONE ANNUALE 2012 Gli scambi con l’estero INTERSCAMBI COMMERCIALI DI GETTI FERROSI In questo capitolo sono analizzati gli scambi con l’estero dei getti ferrosi nel corso del 2012 con illustrazione delle tendenze generali e di alcune voci doganali più importanti. Il campione delle voci doganali finora utilizzate comprende circa 55 item ed è così in grado di evidenziare, con buona approssimazione, l’andamento del commercio estero del settore getti ferrosi. Bisogna tuttavia sottolineare che per alcuni getti non esiste un codice specifico che ne permetta l’individuazione precisa, ma confluiscono nella nomenclatura corrispondente all’articolo di cui sono parte (es. motore, trattore,….). Occorre rilevare che i dati ISTAT vengono periodicamente revisionati: per tale motivo è possibile riscontrare differenze tra le tabelle import/export pubblicate nella presente relazione e quelle rappresentate in precedenza. Fatte queste debite considerazioni, resta valido il significato delle statistiche che, nella loro globalità, risultano essere l’unico strumento in grado di evidenziare, con buona approssimazione, l’andamento del commercio estero internazionale negli anni. Alla rapida ripresa del commercio estero nel 2010 e nel 2011 (rispettivamente +16% e +7% le esportazioni in termini di volume, +13% e +21% in valore) è seguita, nel 2012, una crescita assai più debole in termini di valore (+8%) ed addirittura una flessione (-1%) per ciò che attiene le tonnellate esportate. L’espansione del commercio estero è stata frenata dal rallentamento della domanda nei paesi avanzati ed in modo particolare dalla contrazione dell’attività economica in Europa verso la quale sono destinate quasi l’80% delle esportazioni italiane. La dinamica delle importazioni nella media annuale del 2012 è stata peggiore rispetto alle esportazioni. Infatti a fronte di una crescita del +6% dei valori si contrappone una flessione pari a -4% dei volumi. Su queste ultime oltre al contributo negativo causato dalla flessione del reddito nazionale, si somma quello prodotto dal deprezzamento della valuta europea, il cui tasso di cambio nominale è passato da 1,39 €/$ del 2011 a 1,28 €/$ del 2012 rendendo così più costose le importazioni. Il flusso principale delle importazioni italiane di getti ferrosi nel 2012 è arrivato per il 32% dall’Asia, dalla sola Cina acquistiamo il 23%. 72 Gli scambi con l’estero Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Commercio estero getti ferrosi (Volumi) Anno Import (t) 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 413.832 370.119 386.069 424.783 453.237 472.708 517.549 576.910 572.320 364.764 381.318 429.220 410.204 Var (%) tendenziale Export (t) Var (%) tendenziale Saldo (exportimport) (t) -11% 4% 10% 7% 4% 9% 11% -1% -36% 5% 13% -4% 243.521 268.988 276.494 298.271 318.389 341.399 389.953 459.892 468.697 304.768 353.531 379.171 374.793 10% 3% 8% 7% 7% 14% 18% 2% -35% 16% 7% -1% -170.311 -101.131 -109.575 -126.513 -134.848 -131.310 -127.597 -117.018 -103.623 -59.996 -27.787 -50.050 -35.411 Var (%) tendenziale -41% 8% 15% 7% -3% -3% -8% -11% -42% -54% 80% -29% Commercio estero getti ferrosi (Valori) Anno Import (€) Var (%) tendenziale Export (€) Var (%) tendenziale Saldo (exportimport) (€) Var (%) tendenziale 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 628.862.996 644.436.817 643.853.846 661.637.218 720.302.865 828.708.412 933.441.430 1.099.776.501 1.232.888.614 792.548.133 857.741.253 1.310.421.027 1.383.609.137 2% 0% 3% 9% 15% 13% 18% 12% -36% 8% 53% 6% 1.035.563.859 1.203.465.973 1.090.970.396 1.198.060.997 1.331.199.325 1.396.020.042 1.599.110.920 1.905.023.098 2.036.661.444 1.481.477.189 1.668.386.102 2.014.490.663 2.175.487.265 16% -9% 10% 11% 5% 15% 19% 7% -27% 13% 21% 8% 406.700.863 559.029.156 447.116.550 536.423.779 610.896.460 567.311.630 665.669.490 805.246.597 803.772.830 688.929.056 810.644.849 704.069.636 791.878.128 37% -20% 20% 14% -7% 17% 21% 0% -14% 18% -13% 12% Fonte: Elaborazioni Assofond su dati ISTAT Nel 2012 il saldo del commercio estero è risultato in avanzo di 792 milioni di Euro, derivante da un surplus con i paesi UE-27 (250 Milioni di Euro) ed Extra-UE-27 (542 milioni di Euro). Il volume complessivo di getti acquistati dall’estero nel 2012 ha raggiunto 410.204 tonnellate (-4%), mentre il valore si è attestato su 1.4 Miliardi di Euro (+6%). Gli scambi con l’estero 73 RELAZIONE ANNUALE 2012 Si rileva che la flessione congiunturale dell'import in termini di volumi sia stata di maggiore entità per le aree Extra UE27 (-10.4%) rispetto a quelle all’interno della UE-27 rimaste pressoché invariate (+0.3%). Il contributo maggiore alla crescita delle importazioni in valore è stato fornito dai Paesi Extra UE27 con un tasso pari a +13% ed inferiore all’intero dell’area UE-27 (+2.2%). Le vendite all’estero di getti ferrosi nel 2012 hanno toccato 374.793 tonnellate (-1%) per un valore complessivo pari a 2.2 Miliardi di Euro (+8%). La flessione congiunturale dei volumi esportati è la sintesi del decremento delle vendite sui mercati UE-27 (-5%) e della crescita su quelli Extra UE-27 (+7.6%). PAESI UE-27 Importazioni (tonnellate) 2011 238.092 Esportazioni (tonnellate) 2012 Var. % 2012/2011 2011 238.913 +0.3% 264.162 2012 Saldi (tonnellate) Var. % 2012/2011 251.010 -5,0% 2011 2012 26.070 12.097 PAESI EXTRA UE-27 Importazioni (tonnellate) 2011 191.128 Esportazioni (tonnellate) 2012 Var. % 2012/2011 2011 2012 171.291 -10,4% 115.009 123.783 Saldi (tonnellate) Var. % 2012/2011 +7,6% 2011 2012 -76.119 -47.508 PAESI UE-27 Importazioni (Euro) Esportazioni (Euro) 2011 2012 Var. % 2012/ 2011 901.166.816 921.116.478 +2.2% 2011 1.151.041.159 Saldi (Euro) 2012 Var. % 2012/ 2011 2011 2012 1.170.898.536 +1.7% 249.874.343 249.782.058 PAESI EXTRA UE-27 Importazioni (Euro) Esportazioni (Euro) 2011 2012 Var. % 2012/ 2011 409.254.211 462.492.659 +13.0% 2011 863.449.504 Saldi (Euro) 2012 Var. % 2012/ 2011 2011 2012 1.004.588.729 +16.3% 454.195.293 542.096.070 ESPORTAZIONI Le principali osservazioni sulle esportazioni fra 2012 e 2011 sono sintetizzate di seguito: L’Europa rimane il primo mercato di riferimento con il 76,3% delle esportazioni effettuate e nonostante la flessione del -3% rispetto alla quota dell’anno 2011. In termini di volumi, la variazione percentuale dell’Europa fra il 2011 e il 2012 è pari al 4,9%; in risalto il +39,6% dell’Asia e il +2,4% dell’America, mentre le altre regioni del mondo subiscono anch’esse delle flessioni (Africa -14,3%, Altri -3,2%). I primi dieci partner del 2012 non corrispondono ai primi dieci del 2011: India e Polonia sono subentrate ad Ungheria e Slovacchia. 74 Gli scambi con l’estero Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND India e Polonia sono anche i due Paesi che hanno avuto l’incremento maggiore, rispettivamente del +25% e del +18%. Solo Germania (+1%), Stati Uniti (+5%) ed Austria (+2%) registrano gli altri incrementi fra il 2012 e il 2011. I partner che subiscono il maggior decremento sono, nell’ordine: Spagna (-19%), Svizzera (-17%) e Belgio (-14%). Francia e Regno Unito rimangono il secondo e il terzo partner, nonostante la variazione negativa del -3% e del -2%. Destinazione delle esportazione di getti ferrosi (% su volumi) – Anno 2012 [EUROPA] 76,3% [ASIA] 11,5% [AFRICA] 3,9% [AMERICA] 7,6% PAESE EXPORT 2012 (t) EXPORT 2011 (t) ALTRI 0,7% POSIZIONE 2012 POSIZIONE 2011 VAR POSIZIONE PESO SU TOTALE 2012 VAR 2012/2011 Germania 67.664 67.048 1 1 0 18% 1% Francia 57.650 59.501 2 2 0 15% -3% Regno Unito 20.060 20.440 3 3 0 5% -2% Stati Uniti 14.547 13.809 4 6 2 4% 5% Austria 14.228 13.946 5 5 0 4% 2% Spagna 13.661 16.824 6 4 -2 4% -19% Belgio 10.107 11.787 7 8 1 3% -14% Svizzera 9.763 11.789 8 7 -1 3% -17% India 9.733 7.780 9 14 5 3% 25% Polonia 9.716 8.245 10 13 3 3% 18% ALTRI 147.664 148.002 - - - 39% 0% TOTALE 374.793 379.171 - - - 100% -1% Gli scambi con l’estero 75 RELAZIONE ANNUALE 2012 Principali voci doganali oggetto di esportazione (Volumi) – Anno 2012 Voci 84329000 - Parti di macchine, apparecchi e congegni per l'agricoltura, l'orticoltura e la silvicoltura, per la preparazione o la lavorazione del suolo, n.n.a. 73251099 - Lavori di ghisa (non malleabile), n.n.a. (escl. oggetti per canalizzazioni) 84314920 - Parti di macchine, apparecchi e strumenti delle voci 8426, 8429 o 8430, di getti di ghisa, di ferro o di acciaio, n.n.a. 73259990 - Articoli di ferro o acciaio, gettati in forma "fusi", n.n.a. (escl. di ghisa non malleabile o malleabile nonchè palle e oggetti simili per mulini) 84749010 - Parti di macchine ed apparecchi per la lavorazione di materie minerali della voce 8474, n.n.a., di getti di ghisa, di ferro o di acciaio 73030010 - Tubi di ghisa, dei tipi utilizzati per canalizzazioni sotto pressione 84031010 - Caldaie per il riscaldamento centrale, di ghisa (escl. caldaie a vapore e caldaie dette "ad acqua surriscaldata") 84399900 - Parti di macchinari per la fabbricazione o la finitura della carta o cartone, nna 73071990 - Accessori per tubi, fusi, diversi da quelli di ghisa 84799020 - Parti di macchine ed apparecchi meccanici, aventi funzioni autonome, di getti di ghisa di ferro o di acciaio, n.n.a. Volumi Esportati (t) 2012 Peso su Export Totale 2012 (%) Prezzo Medio (€/t) 67.074 18% 3.787 41.747 11% 2.335 36.913 10% 2.823 35.404 9% 3.994 22.262 6% 3.947 21.708 6% 863 15.950 4% 2.898 15.043 4% 12.003 12.933 3% 8.697 10.571 3% 12.843 Le prime 10 voci doganali rappresentano il 75% dei volumi esportati Prezzo medio esportazioni totali del 2012 = 5.805 €/t Analizzando nel dettaglio le voci doganali oggetto di esportazioni: Le “Parti di macchine, apparecchi e congegni per l'agricoltura, l'orticoltura e la silvicoltura, per la preparazione o la lavorazione del suolo” rappresentano il 18% del totale delle importazioni. I “Lavori di ghisa (non malleabile)” sono la seconda voce più esportata. Le “Parti di macchine” rappresentano il 10% delle esportazioni, nonostante abbiano avuto un decremento del -15% fra il 2012 e il 2011. Un altro decremento consistente, pari al -24% rispetto al 2011, si ha avuto per la voce “Caldaie per il riscaldamento centrale, di ghisa”. Fra gli aumenti più alti si ha la voce “Accessori per tubi, fusi, diversi da quelli di ghisa” (+11%) e la voce “Parti di macchine ed apparecchi meccanici, aventi funzioni autonome, di getti di ghisa di ferro o di acciaio” (+27%). 76 Gli scambi con l’estero Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND IMPORTAZIONI I principali flussi osservati sul fronte importazioni evidenziano: Il 64,3% delle importazioni provengono dall’Europa, seguita dall’Asia con il 32%. L’Africa rimane l’area da cui provengono le minori quantità di importazioni, anche se si riscontra una variazione del +35% fra il 2011 e il 2012, contro il -0,5% delle Americhe, il -15,5% dell’Asia; la quota europea si è incrementata del +1,3%. I primi tre partner commerciali rimangono Cina, Francia e Germania, pur avendo avuto delle forti contrazioni per la prima (-25%) e in termini minori anche per la Germania (-4%). Dalla Cina si continuano ad importare volumi importanti sul totale (23%), l’8% in più rispetto al secondo partner (Francia) e il 9% rispetto al terzo (Germania). I primi 10 Paesi del 2011 da cui l’Italia ha importato sono rimasti i medesimi del 2012. Polonia, India e Turchia aumentano i volumi rispettivamente del 20%, 26% e del 40%, attestandosi alla quarta, sesta e ottava posizione. Fra i primi dieci Paesi, i soli che diminuiscono i loro volumi sono Cina, Germania, Repubblica Ceca e Slovenia. Tale gruppo di Paesi continua a rappresentare il 44%del totale nel 2012 (51% nel 2011). La Slovenia è il Paese che ha perso più posizioni nei due anni in esame (-3), Spagna e Repubblica Ceca solamente una. Provenienza delle importazioni di getti ferrosi (% su volumi) – Anno 2012 [EUROPA] 64,3% [ASIA] 32,0% ALTRI 0,0% [AMERICA] 2,1% PAESE Cina Francia Germania Polonia Spagna India Ceca, Repubblica Turchia Austria Slovenia ALTRI TOTALE IMPORT 2012 (t) 93.325 61.332 55.955 23.326 20.980 18.000 17.535 14.763 13.902 12.925 78.160 410.204 IMPORT POSIZIONE 2011 (t) 2012 125.064 1 59.772 2 58.506 3 19.475 4 19.663 5 14.333 6 18.486 7 10.558 8 12.588 9 15.493 10 75.282 429.220 - [AFRICA] 1,6% POSIZIONE 2011 1 2 3 5 4 8 6 10 9 7 - VAR POSIZIONE 0 0 0 1 -1 2 -1 2 0 -3 - PESO SU TOTALE 2012 23% 15% 14% 6% 5% 4% 4% 4% 3% 3% 19% 100% Gli scambi con l’estero VAR 2012/2011 -25% 3% -4% 20% 7% 26% -5% 40% 10% -17% 4% -4% 77 RELAZIONE ANNUALE 2012 Principali voci doganali oggetto di importazione (Volumi) – Anno 2012 Voci Volumi importati (t) 2012 Peso su import Totale 2012 (%) Prezzo medio (€/t) 73251099-Lavori di ghisa (non malleabile), n.n.a. (escl. oggetti per canalizzazioni) 76.024 19% 1.332 73259990-Articoli di ferro o acciaio, gettati in forma "fusi", n.n.a. (escl. di ghisa non malleabile o malleabile nonchè palle e oggetti simili per mulini) 66.481 16% 2.796 44.722 11% 821 32.274 8% 1.025 30.586 7% 2.385 13.569 3% 3.381 13.505 3% 3.849 13.267 3% 3.019 11.996 3% 1.284 11.913 3% 22.859 73030010-Tubi di ghisa, dei tipi utilizzati per canalizzazioni sotto pressione 73251050-Botole di ghisa non malleabile, fuse 84314920-Parti di macchine, apparecchi e strumenti delle voci 8426, 8429 o 8430, di getti di ghisa, di ferro o di acciaio, n.n.a. 84839081-Altre parti di alberi di trasmissione, di ingranaggi, di innesti ed altri organi della voce 8483, di getti di ghisa, di ferro o di acciaio, n.n.a. 84831021-Manovelle e alberi a gomito di getti di ghisa, di ferro o di acciaio 73071910-Accessori per tubi, fusi, di ghisa malleabile, diversi da quelli a cuore bianco, zincati 73251092-Oggetti gettati in forma "fusi" di ghisa non malleabile, per canalizzazioni (escl. botole) 86079980-Parti di materiale rotabile delle voci 8603, 8604, 8605 or 8606, n.n.a. Le prime 10 voci rappresentano il 76% del totale dei volumi importati. Il prezzo medio delle importazioni totali è 3.373 €/t Analizzando nel dettaglio le voci doganali oggetto di importazioni: I “lavori in ghisa non malleabile” pesano per il 19% del totale delle importazioni del 2012 e rappresentano principalmente getti destinati al settore della meccanica varia. Gli “articoli di ferro o acciaio, gettati in forma fusi” aumentano la loro quota (16%) rispetto all’anno precedente (13%). I “tubi di ghisa, dei tipi utilizzati per canalizzazioni sotto pressione” si pongono come terza voce più importante con l’11% di peso sul totale rispetto al 2011. Il loro volume è cresciuto del +10% rispetto al 2011. Le “botole di ghisa non malleabile, fuse” hanno invece subito un calo del -36%. Le “Parti di macchine, apparecchi e strumenti, di getti di ghisa, di ferro o di acciaio” si pongono come quinta voce più importante con il 7% del totale importato. 78 Gli scambi con l’estero Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND c c Gli scambi con l’estero 79 RELAZIONE ANNUALE 2012 Analisi di bilancio delle Fonderie di ghisa OBIETTIVI DELLO STUDIO Lo studio intende in primo luogo analizzare gli aspetti più rilevanti che hanno caratterizzato l’evoluzione economico-patrimoniale e finanziaria del comparto Fonderie di Ghisa nel quadriennio 2008-2011. La finalità principale è quella di proporre alle imprese uno strumento in grado di fornire indicazioni che consentano di "autovalutarsi" rispetto ai diversi cluster di riferimento. Il processo di autodiagnosi può iniziare dall’aggregato generale utilizzato come campione di riferimento settoriale (Fonderie di Ghisa) per entrare via via nello specifico con i cluster di appartenenza in termini di tipologia produttiva (grandi getti, meccanica, automotive) e/o classe dimensionale di fatturato. La valutazione/giudizio che scaturisce da tale analisi può essere utilizzata per un confronto "ragionato" con i competitors, i finanziatori o altri soggetti portatori di interessi aziendali nell’ambito degli stakeholder. Infine, la comparazione può utilmente proseguire anche al di fuori del proprio core business attraverso confronti intersettoriali con le imprese della filiera siderurgica o quelle dei settori committenti. L’intento di Assofond è quello di far diventare l’analisi di Bilancio delle Fonderie di Ghisa un’attività stabile da compiere con regolarità annuale. Per tale motivo, nella consapevolezza che il lavoro presenta importanti margini di miglioramento, l’Ufficio Studi Assofond è disponibile sin da ora ad accogliere considerazioni/osservazioni che portino all’ottimizzazione della qualità del servizio e della sua fruibilità per le Associate. LA BASE INFORMATIVA DI RIFERIMENTO L’individuazione delle imprese e la loro articolazione in cluster è stata realizzata da Assofond. I bilanci sono stati reperiti e analizzati da Siderweb per il tramite della banca dati AIDA di Bureau Van Dijk, leader mondiale nella distribuzione di database di informazioni economicofinanziarie su aziende di tutto il mondo. Nella fase di elaborazione della base informativa di riferimento, sono stati seguiti i criteri di seguito brevemente descritti: utilizzo esclusivo dei bilanci individuali, in quanto il bilancio consolidato rende difficile la collocazione delle imprese nel cluster; eliminazione di alcune imprese che hanno valori che potrebbero rendere non pienamente espressiva l’analisi (ad esempio, imprese in liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali); calcolo degli indici di bilancio per comparti e per cluster. IL CAMPIONE E LE DIMENSIONI ESAMINATE Dal punto di vista della numerosità e della composizione, il campione adottato risulta senz'altro significativo sia in termini assoluti che come percentuale sul totale delle imprese 80 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND italiane. In termini di numerosità esso rappresenta circa il 50% dell'universo nazionale, mentre in termini di valore della produzione e volumi produttivi il peso sale sensibilmente. Il campione complessivo delle Fonderie di Ghisa analizzato è lo stesso dello scorso anno e conta 73 Fonderie. Il periodo indagato copre 4 esercizi: 2008-2011. Le variabili considerate nell'analisi sono: Fatturato Risultato netto di esercizio (Utile/Perdita) Risultato netto di esercizio/Fatturato Ebitda/Fatturato Costo personale/Fatturato Tasso di Rotazione del Capitale Investito Debiti totali/Fatturato Debiti totali/Ebitda Oneri finanziari/Fatturato ROA (redditività totale dell’attivo) ROS (redditività delle vendite) ROE (redditività del patrimonio) Per le definizioni delle dimensioni esaminate si rinvia al glossario inserito a margine del presente documento. CLUSTERIZZAZIONE Stabilire una clusterizzazione corretta è importante, ma può essere complesso poiché vi sono diverse strade percorribili. Solo per citare alcune ipotesi: per tipologia di lega; per dimensione aziendale (classe di addetti o classe di fatturato); per aspetti tecnici della produzione (tipo di formatura); per settore cliente, etc. Sulla base di informazioni raccolte attraverso uno scambio di idee con alcune associate, l’Ufficio Studi Assofond ha maturato la convinzione di individuare una prima ripartizione del campione delle Fonderie di ghisa in base al mercato di riferimento. Sembra infatti che il volume produttivo sia il fattore maggiormente caratterizzante rispetto ad altri elementi quali il tipo di prodotto, il settore cliente o la tecnologia produttiva. La dimensione delle serie prodotte risulta strettamente connessa ad un insieme di elementi distintivi dell’offerta. Di seguito viene data descrizione dei due macro-segmenti di mercato, getti “grande serie” e “piccola-media serie” destinati a: Clienti caratterizzati da produzione in grande serie (tipicamente imprese del comparto automotive e produttrici di elettrodomestici); Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa 81 RELAZIONE ANNUALE 2012 Clienti caratterizzati da produzioni in piccole/medie serie (in cui rientrano una molteplicità di settori, dalla meccanica varia, alla trattoristica, al movimento terra, oleodinamica, ecc.). In tale ambito si è operata una segmentazione in tre macro-cluster sufficientemente rappresentativi dei raggruppamenti sopra definiti: 62 Fonderie fornitrici del comparto Meccanica (Fonderie non classificabili negli aggregati successivi); 7 Fonderie produttrici di Grandi Getti (Formatura a mano); 4 Fonderie fornitrici del comparto Automotive (componentistica auto). Il criterio utilizzato per evitare l’assegnazione della singola impresa a più cluster è quello dell’attività prevalente, tenuto conto anche della composizione dei tavoli di lavoro collaudati con successo in passato in occasione di incontri settoriali Assofond. L’analisi è stata sviluppata mettendo in relazione gli indici di performance (di cui si parlerà in seguito nel presente documento) con un parametro dimensionale quale il fatturato, al fine di valutare se esista una correlazione tra dimensione aziendale in termini appunto di fatturato e indici di profittabilità. La distribuzione delle aziende analizzate per classe di fatturato è la seguente: 16 Fonderie, fino a 4,9 Milioni di € di fatturato; 14 Fonderie, da 5 a 9,9 Milioni di € di fatturato; 18 Fonderie, da 10 a 19,9 Milioni di € di fatturato; 15 Fonderie, da 20 a 49,9 Milioni di € di fatturato; 10 Fonderie, da 50 Milioni di € ed oltre di fatturato. ANALISI COMPARATA DELLE PERFORMANCE: CONFRONTI INTERSETTORIALI Fonderie di Ghisa Vs Filiera siderurgica I comparti delle imprese della filiera siderurgica considerati sono: Forge; Produzione di acciai speciali; Produzione di lunghi ( tondi, travi, laminati, ecc.); Produzione di piani (coils e lamiere). L’individuazione delle imprese dei suddetti comparti è stata effettuata da Siderweb ricalcando lo schema della Ricerca “Bilanci di Acciaio edizione 2012” con dati di bilancio fino al 2011. Fonderie di Ghisa Vs Settori Committenti L’individuazione delle imprese e la loro articolazione in cluster è stata effettuata da Assofond secondo le specifiche segnalazioni pervenute dalle Fonderie associate. 82 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND IPOTESI DI FOLLOW UP Riguardo alcune ipotesi di follow up emerse nel corso della presentazione grazie al contributo delle Fonderie presenti si rileva quanto segue: riedizione dell’iniziativa sui bilanci del 2012; necessità di innovare il format della giornata dedicata alla presentazione; ampliamento dell’analisi, inserendo ulteriori indicatori indispensabili per avere una visione completa sullo stato di salute del comparto italiano delle Fonderie di ghisa. La cernita degli indicatori sarà operata grazie al contributo della Commissione Economica Assofond, ma chiunque potrà suggerire sin da subito eventuali integrazioni. In particolare si rende necessario ampliare l’analisi dal punto di vista della struttura finanziaria e patrimoniale del settore; ampliamento dell’analisi comparata ad alcuni competitors europei (Fonderie di ghisa) che Assofond provvederà a selezionare con le Fonderie che forniranno il necessario supporto; l’analisi comparata Fonderie Vs Settori Committenti dovrà essere migliorata e resa più significativa aumentando il numero delle aziende considerate. Il campione dei Committenti dovrà essere clusterizzato oltre che in funzione della tipologia di getti acquisiti (meccanica, grandi getti, automotive) anche in relazione alle classi di fatturato. Inoltre, in relazione all’analisi comparata degli indicatori tra il settore Fonderie e quello delle imprese Committenti, si evidenzia come il rapporto Ebitda/Valore Aggiunto sia più corretto rispetto a quello considerato finora ovvero Ebitda/Fatturato, in quanto quest’ultimo, calcolato sui bilanci dei clienti, può produrre valori fuorvianti. PRINCIPALI RISULTATI DELL’ANALISI Andamento Fatturato L’ultimo biennio ha fatto registrare una buona crescita del Fatturato del comparto delle Fonderie di Ghisa nel complesso, ma con un tasso di incremento più ridotto per le imprese più piccole (fino a 4.9 milioni di Euro di Fatturato). Andamento fatturato 2008 – 2011 (2008=100) - Per cluster di prodotto PHFFDQLFD JUDQGLJHWWL DXWRPRWLYH WRWDOH Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa 83 RELAZIONE ANNUALE 2012 L’analisi dei bilanci delle 73 Fonderie di Ghisa incluse nel campione analizzato evidenzia una situazione complessiva dal punto di vista dell’evoluzione del fatturato nel 2011 decisamente migliore di quella del terribile 2009 e in linea con quella del 2010. La crescita del fatturato del campione è pari a +21% (+22% nel 2010) e premia in modo particolare il cluster dei Grandi Getti (+25%), quindi quello della Meccanica (+21%) e dell’Automotive (+18%). Andamento fatturato 2008 – 2011 (2008=100) - Per cluster di fatturato ILQRD PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQLH ROWUH WRWDOH L’analisi articolata per tipologia dimensionale, mostra come dal 2008 al 2011, solamente le grandi imprese (con un fatturato da 50 Milioni di Euro in su) abbiano superato il fatturato del 2008, recuperando totalmente 0.la flessione del 2009. Tutte le altre classi di impresa sono sotto i livelli di fatturato pre-crisi. In particolare: le Fonderie fino a 4.9 Milioni di Euro, pur avendo registrato nel 2011 una crescita pari al 13% rispetto al 2010, presentano ancora una distanza di 21 punti percentuali dai livelli pre-crisi. Le Fonderie con un fatturato tra 59.9 Milioni di Euro nel 2011 hanno visto un’espansione delle vendite sopra la media, con una variazione pari a +24%, ma il gap negativo rispetto ai livelli pre-crisi è di 23 punti percentuali. I cluster con fatturato 10-19.9 Milioni di Euro e 20-49.9 Milioni di Euro sono quelli che nel 2011 hanno avuto la performance migliore, con un aumento rispettivamente del 27% e 34%, che ha consentito di colmare gran parte del divario rispetto ai livelli del 2008 nei confronti dei quali c’è ancora una differenza negativa di circa 13 punti percentuali. In sostanza, nonostante le situazioni di difficoltà presenti in tutte le classi di fatturato, le grandi imprese (50 Milioni e oltre) nel 2011 hanno recuperato totalmente le perdite di fatturato subite nel 2009; quelle medie (10-19.9 Milioni e 20-49.9 Milioni), grazie alle buone performance del 2011, si sono avvicinate ai volumi pre-crisi, mentre le Fonderie appartenenti alla classe di fatturato fino a 4.9 Milioni di Euro, appaiono quelle in maggiore difficoltà, accusando un gap di oltre 20 punti percentuali dal fatturato del 2008. Risultato Netto di Esercizio (Utile/Perdita) Dal 2009 al 2011 il numero di aziende in perdita è sceso progressivamente, mentre è risalito quello delle imprese in utile. Infatti, nel 2009 le aziende in perdita erano 46 e quelle in utile 27. Nel 2011 la situazione si è capovolta, le aziende in perdita sono scese a 24, mentre quelle in utile sono salite a 49. 84 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Utile / perdita d’esercizio 2009 - 2011 2009 n. aziende n. aziende in utile in perdita Per cluster prodotto meccanica grandi getti automotive Per classe di fatturato fino a 4,9 milioni da 5 a 9,9 milioni da 10 a 19,9 milioni da 20 a 49,9 milioni 50 milioni e oltre 2010 n. aziende n. aziende in utile in perdita 2011 n. aziende in perdita n. aziende in utile 22 4 1 40 3 3 36 5 3 26 2 1 42 5 2 20 2 2 9 7 8 3 1 7 7 10 12 9 8 8 10 11 7 8 6 8 4 3 10 7 14 13 5 6 7 4 2 5 Sotto il profilo del risultato d’esercizio i bilanci del 2011 confermano i segnali di un apprezzabile miglioramento per il cluster dei Grandi Getti che nel complesso ha consolidato il risultato positivo del 2010. Pur con valori modestissimi anche il cluster dell’Automotive ha chiuso sia il 2010 che il 2011 con bilanci in utile. Fanalino di coda risulta il cluster della Meccanica che nel 2011 ha registrato un leggero utile dopo due esercizi consecutivi di perdita, anche se molto più ridotta nel 2010 rispetto all’anno precedente. L’analisi del risultato netto di esercizio sotto il profilo dimensionale (classi di fatturato) fa emergere aspetti difformi rispetto a quanto rilevato per l’andamento del fatturato. Infatti, il cluster con un fatturato oltre 50 Milioni di Euro, che ha completamente recuperato il livello delle vendite pre-crisi, è l’unico ancora in perdita dal 2008. Nel 2011 ha addirittura peggiorato il risultato rispetto all’anno precedente. Le imprese più piccole, con una crescita molto più ridotta del fatturato, sono invece riuscite a contenere meglio le perdite negli anni 2009 e 2010 tornando in utile nel 2011. Utile / perdita d’esercizio 2008 – 2011 (milioni euro) - Per cluster di prodotto PHFFDQLFD JUDQGLJHWWL DXWRPRWLYH WRWDOH Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa 85 RELAZIONE ANNUALE 2012 Utile / perdita d’esercizio 2008 – 2011 (milioni euro) - Per cluster di fatturato ILQRD PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQLPLOLRQL PLOLRQLH ROWUH WRWDOH Risultato Netto di esercizio (Utile/Perdita)/Fatturato Nel 2011 l’utile netto sul fatturato è risultato leggermente positivo per l’insieme del comparto (0,19% rispetto a 0,08% nel 2010) grazie soprattutto al contributo del cluster dei Grandi getti (1,45% rispetto a 0,72% nel 2010). Il cluster della Meccanica ha riportato un utile molto più modesto (0,04%) dopo la perdita del 2010 (-0,08%), mentre il cluster dell’Automotive ha registrato un utile/fatturato altrettanto risicato (0,05%) e in flessione rispetto al risultato del 2010 che aveva compensato solo marginalmente le perdite riportate sia del 2008 (-0,43%) sia del 2009 (-7,22%). Utile / perdita d’esercizio 2008 – 2011 (milioni euro) - Per cluster di prodotto 0HFFDQLFD *UDQGL*HWWL $XWRPRWLYH 7RWDOH Per quanto riguarda l’analisi per classe di fatturato, i risultati migliori sono quelli delle imprese da 10 a 19,9 milioni di Euro che hanno ampiamente compensato la perdita del 2009, nonostante l’utile/vendite sia diminuito nel 2011 rispetto al 2010. La situazione peggiore è invece quella del cluster delle imprese con fatturato da 50 milioni di Euro che ha soltanto diminuito la perdita rispetto al 2009. 86 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Utile / perdita d’esercizio 2008 – 2011 (milioni euro) - Per cluster di fatturato ILQRD PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQLH ROWUH WRWDOH Ebitda/Fatturato La maggiore criticità messa in evidenza dall’analisi riguarda la marginalità lorda. A fronte di un fatturato in crescita nel biennio 2010-2011, la marginalità lorda si è ridotta. Infatti, nella media del campione esaminato, il rapporto Ebitda/fatturato è sceso nel 2011 al 7.5% dall’8.4% nel 2010 e dal 9.3% nel 2008. La marginalità appare fortemente penalizzata per il cluster dell’Automotive dove l’Ebitda sul fatturato è sceso dal 6.4% del 2008 al -0.5% nel 2009, per poi risalire all’8.4% nel 2010 e ridursi nuovamente al 6.1% nel 2011. La criticità della situazione è confermata dai dati del cluster della Meccanica, dove l’Ebitda/ fatturato si è ridotto nel 2011 al 7,0% rispetto al 7.6% del 2010. EBITDA / fatturato 2008-2011 (valori %) - - Per cluster di prodotto PHFFDQLFD JUDQGLJHWWL DXWRPRWLYH WRWDOH In cima alla classifica della redditività lorda rimane il cluster dei Grandi Getti che, dopo la flessione dal 16,1% al 10% tra il 2008 e il 2009, è riuscito a far risalire la redditività al 14,1% nel 2010 per registrare poi una leggera flessione al 13,5% nel 2011. Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa 87 RELAZIONE ANNUALE 2012 EBITDA / fatturato 2008-2011 (valori %) - Per cluster di fatturato ILQRD PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQLH ROWUH WRWDOH Tutto sommato tale cluster ha mantenuto un buon livello di redditività lorda anche nel terribile 2009. La performance della redditività lorda per classe di fatturato delle imprese mostra con maggiore evidente crudezza la situazione in cui si trovano le fonderie del comparto Ghisa del nostro Paese. Nessun cluster è riuscito a riportare la redditività al livello del 2008 nonostante le imprese abbiano cercato di razionalizzare i costi per fronteggiare il calo del fatturato rispetto al 2008. Il cluster più in difficoltà è quello delle imprese con un fatturato da 50 milioni di Euro in su che, peraltro, ha registrato la crescita maggiore del fatturato riportandolo al livello pre-crisi. In sintesi per le Fonderie più grandi la crescita dei ricavi non è andata di pari passo con l’aumento della marginalità lorda. I valori più alti di quest’ultima sono invece quelli delle imprese con fatturato da 10 a 19,9 e da 20 a 49,9 milioni di Euro che hanno recuperato gran parte della perdita di redditività lorda nei confronti del 2008. Meno soddisfacente la situazione della aziende più piccole: il cluster fino a 4,9 milioni di Euro di fatturato ha aumentato sensibilmente la redditività rispetto al 2009, ma il distacco dal 2008 è ancora di oltre 3 punti percentuali; il cluster da 5 a 9,9 milioni di Euro di fatturato ha invece visto ridursi progressivamente la redditività lorda rispetto al 2008 accusando nel 2011 una differenza di circa 6 punti percentuali. Costo del Lavoro/Fatturato L’incidenza del costo del lavoro sul fatturato è un indice di produttività che riflette l’andamento dei costi complessivi per il personale in rapporto ai ricavi delle vendite e prestazioni. L’ottimizzazione di tale rapporto dipende da una serie congiunta di fattori tra cui: la produttività della manodopera, l’efficienza della manodopera (ore prestate effettivamente rispetto a quelle pagate, assenteismo, ecc.) mix di qualifiche e anzianità del personale, politiche di internalizzazione/esternalizzazione dei servizi, delocalizzazione della produzione, aumenti dei salari rispetto agli aumenti nei prezzi di vendita, ecc. 88 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Costo del personale/fatturato 2008-2011 (valori %) - Per cluster di prodotto PHFFDQLFD JUDQGLJHWWL DXWRPRWLYH WRWDOH Costo del personale/fatturato 2008-2011 (valori %) - Per cluster di fatturato ILQRD PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQLH ROWUH WRWDOH Nella media generale del campione il costo del personale sul fatturato nel 2011 si è ridotto rispetto all’impennata registrata nel 2009 e nel 2010, ma è rimasto superiore al livello del 2008. Tale evoluzione si riscontra in tutti i cluster sia per destinazione del prodotto ad eccezione di quello dell’Automotive dove il costo del lavoro sul fatturato, oltre ad essere il più basso, è anche leggermente diminuito rispetto al 2008. I dati mostrano una correlazione diretta tra tale incidenza e la dimensione aziendale misurata sempre in termini di fatturato. Le imprese fino a 4.9 milioni di euro di fatturato hanno un’incidenza del costo del lavoro del 29.2% nel 2011, rispetto al 34% nel 2009, significativamente più alta della media e praticamente doppia di quella delle imprese con un fatturato superiore a 50 milioni di euro. Ciò evidenzia che non è il costo del lavoro che condiziona la marginalità delle grandi aziende, ma altri fattori. Infatti, le imprese più piccole, pur avendo un’incidenza del costo del personale più alta, hanno una redditività maggiore delle grandi. Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa 89 RELAZIONE ANNUALE 2012 Fatturato/Capitale Investito Questo indice esprime la rotazione dell’attivo, ovvero il numero di volte con cui il capitale investito (liquidità, crediti, scorte e attivo fisso) si è rinnovato nel corso dell’esercizio per effetto del valore delle vendite effettuate. Minore è l’impiego di capitale, maggiore è la sua rotazione a parità di fatturato. Il valore del rapporto varia da settore a settore: per l’industria è mediamente intorno a 1 (se espresso in valore percentuale circa il 100%), mentre per il settore commerciale il valore è nettamente superiore. L’evoluzione dell’indice in questione dipende quindi, oltre che dall’andamento dei due aggregati (Fatturato e Capitale Investito), dal settore di attività e dalla classe di fatturato a cui l’azienda appartiene. La combinazione di tale indice con quello che esprime la redditività delle vendite ( il ROS, Return On Sales) esprime esattamente la marginalità lorda, cioè l’EBITDA (si veda glossario per la dimostrazione di tale formula e commenti sulle determinanti). Fatturato/capitale investito 2008-2011 (valori %) - Per cluster di prodotto PHFFDQLFD JUDQGLJHWWL DXWRPRWLYH WRWDOH Fatturato/capitale investito 2008-2011 (valori %) - Per cluster d fatturato ILQRD PLOLRQL PLOLRQL 90 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQLH ROWUH WRWDOH Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Dall’analisi dei dati emerge che la rotazione del capitale investito nel 2011 è stata maggiore per il cluster dell’Automotive (1,28), superando la media degli ultimi 4 anni compreso il 2008 (1.16); segue il cluster della Meccanica con 0,96, in crescita rispetto al 2009 e al 2010, ma leggermente inferiore rispetto al 2008. Per il cluster dei Grandi Getti il valore dell’indice è salito negli ultimi tre anni arrivando a 0,92 rispetto a 0,71 del 2008. Analizzando il parametro con riferimento alle classi di fatturato, emergono valori più alti per le imprese di maggiori dimensioni, in particolare quelle con oltre 50 milioni di fatturato, mentre quella più debole è associabile al cluster delle piccole aziende fino a 4,9 milioni di euro di fatturato. Le aziende fino a 4,9 milioni di euro di fatturato presentano una maggiore stabilità dell’indice su valori più alti della media. Le imprese più piccole, oltre ad avere una rotazione del capitale più bassa, presentano anche una maggiore instabilità e difficoltà a ritornare sul valore pre-crisi. Debiti/Fatturato - Debiti/Ebitda Questi due indici consentono di verificare la sostenibilità finanziaria delle imprese analizzate in funzione del fatturato e della redditività lorda. Il rapporto Debiti/Fatturato nella media del campione è cresciuto significativamente nel 2009 per effetto soprattutto del calo del fatturato. Debiti/fatturato 2008-2011- Per cluster di prodotto 0HFFDQLFD *UDQGLJHWWL $XWRPRWLYH 7RWDOH Debiti/fatturato 2008-2011- Per cluster d fatturato ILQRD PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQL PLOLRQLH ROWUH WRWDOH Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa 91 RELAZIONE ANNUALE 2012 Nei due anni successivi si è ridotto scendendo a 0,59, leggermente sopra il valore del 2008. Il cluster dei Grandi Getti è quello con il valore dell’indice più basso e in diminuzione costante dal 2008. Il cluster dell’Automotive è quello che ha peggiorato di più il rapporto Debiti/fatturato nel 2008, ma che è poi riuscito a riportarlo sotto il livello del 2008. Il cluster della Meccanica, dopo averlo aumentato nel 2009, è anch’esso riuscito a ridurlo nel biennio successivo, senza però ritornare alla situazione di partenza. L’analisi per classe dimensionale mostra che le imprese con un fatturato da 20 a 49,9 milioni di euro sono quelle con l’indice di indebitamento più alto, pur avendolo ridotto rispetto al 2009. Le imprese più piccole hanno aumentato l’indice di indebitamento rispetto al 2008, ma il valore è inferiore alla media. Per quanto riguarda il rapporto Debiti/Ebitda, il 2009 è stato l’anno più critico che ha fatto raddoppiare l’incidenza dei debiti sulla redditività lorda, a causa soprattutto della contrazione di quest’ultima. Nei due anni successivi la situazione è migliorata ed il valore dell’indice si è quasi riportato al livello del 2008. Il cluster dei Grandi Getti è quello con il valore dell’indice più basso e l’unico che è riuscito a ridurlo rispetto al 2008. Debiti/Ebitda 2008-2011 - Per cluster di prodotto 0HFFDQLFD *UDQGLJHWWL $XWRPRWLYH 7RWDOH Debiti/Ebitda 2008-2011 - Per cluster d fatturato ILQRD PLOLRQL PLOLRQL 92 PLOLRQL Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa PLOLRQL PLOLRQLH ROWUH WRWDOH Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND L’analisi a livello dimensionale mostra che nel 2011 il rapporto Debiti/Ebitda più alto è quello delle imprese con oltre 50 milioni di euro di fatturato, nonostante esso si sia dimezzato rispetto al 2009 riposizionandosi sul valore del 2008. Le imprese più piccole hanno un valore dell’indice intorno alla media, ma quest’ultimo è cresciuto rispetto al 2008, nonostante la forte riduzione operata nei confronti del 2009. Le imprese con un fatturato da 10 a 19,9 milioni di euro sono quelle meno indebitate in rapporto alla redditività lorda e anche quelle con l’indice più stabile nel tempo. CONFRONTI INTERSETTORIALI (FORGE E CLUSTER SIDERURGICI) Valore Aggiunto, Costo del Lavoro, Ebitda/Fatturato Le Fonderie di ghisa hanno un valore aggiunto più alto dei comparti della filiera siderurgica, ma più basso di quello delle Forge. Presentano inoltre un costo del lavoro sul fatturato più alto rispetto agli altri settori, mentre la redditività lorda è pari a circa la metà di quella delle Forge, ma superiore a quella dei comparti siderurgici analizzati. Confronti intersettoriali 2011 - Valore aggiunto, costo lavoro, ebitda / fatturato (valore %) 30,6 24,71 17,61 17,24 12,99 11,54 10,82 7,52 7,47 5,99 5,66 7,66 4,83 3,88 prodotti lunghi prodotti piani 1,86 fonderie ghisa forge valore aggiunto/faturato acciai speciali costo lavoro/fatturato ebitda/fatturato Roa, Ros e Roe La redditività dell’attivo (Roa) delle Fonderie di ghisa è inferiore a quella delle Forge, ma più alta di quella dei comparti siderurgici. La redditività delle vendite (Ros) delle Fonderie di ghisa è molto più bassa di quella delle Forge, ma più alta di quella di tutti i comparti della filiera siderurgica. La redditività del capitale (Roe), ovvero la remunerazione degli azionisti, è di molto inferiore a quella delle Forge, più bassa anche di quella del cluster siderurgico dei prodotti lunghi, ma più alta degli altri comparti siderurgici (speciali e piani). Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa 93 RELAZIONE ANNUALE 2012 Confronti intersettoriali 2011 - Valore aggiunto, costo lavoro, Ebitda / fatturato (valore %) 15,0 10,0 5,8 2,3 2,3 5,0 8,5 8,5 2,0 0,5 1,7 1,5 0,1 0,1 0,0 0,0 -5,0 -10,0 -7,8 -4,7 -15,0 -20,0 -25,0 -30,0 -28,8 -35,0 fonderie ghisa forge acciai speciali ROA prodotti lunghi ROS prodotti piani ROE Rapporto di Indebitamento, Oneri Finanziari/Fatturato Il rapporto di indebitamento delle Fonderie di Ghisa è più alto di quello delle Forge, leggermente superiore a quello del cluster siderurgico dei prodotti lunghi, ma più basso di quello degli altri comparti siderurgici. Gli oneri finanziari sul fatturato rispecchiano la situazione dei settori in relazione all’indice di indebitamento. Confronti intersettoriali 2011 - Rapporto indebitamento e oneri finanziari / fatturato 6 4,8 5 4 2,7 3 2 2,3 1,9 1,6 1,2 1 1,2 0,9 0,9 0,8 0 fonderie ghisa forge acciai speciali rapporto indebitamento prodotti lunghi prodotti piani oneri finanziari/fatturato Debiti/Fatturato, Ebitda Il rapporto debiti/fatturato delle Fonderie di ghisa è sostanzialmente allineato con quello di tutti i settori considerati nella presente analisi. 94 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Il rapporto debiti/redditività lorda è influenzato da quest’ultima ed è quindi più alto rispetto alle Forge, che presentano hanno una marginalità lorda più elevata, ma più basso rispetto a quello dei cluster della filiera siderurgica. Confronti intersettoriali 2011 – Debiti / Fatturato e Ebitda 30 25,77 25 21,75 20 15 10,13 10 7,86 3,68 5 0,65 0,59 0,84 0,49 0,48 0 fonderie ghisa forge acciai speciali debiti/fatturato prodotti lunghi prodotti piani debiti/Ebitda CONFRONTI INTERSETTORIALI (SETTORI CLIENTI DELLE FONDERIE DI GHISA) Ebitda/Fatturato Le Fonderie di ghisa hanno una redditività lorda di oltre un punto percentuale inferiore a quella dei settori clienti. La situazione non è però uguale in tutti i cluster: nella Meccanica la differenza è marginale, nei Grandi Getti l’Ebitda delle Fonderie è leggermente più alta di quella del settore cliente; nell’Automotive la redditività lorda delle Fonderie è significativamente più bassa rispetto a quella delle imprese committenti. EBITDA/fatturato settori clienti fonderie di ghisa 2011 – Valori % 12,82 13,52 9,00 8,84 7,32 7,47 6,96 Meccanica 6,08 Grandi getti Settori clienti Automotive Totale Fonderie ghisa Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa 95 RELAZIONE ANNUALE 2012 Costo del Personale/Fatturato Il costo del personale sul fatturato delle Fonderie di ghisa è mediamente più basso di quello dei settori clienti, ad eccezione della Meccanica. Nel cluster dei Grandi Getti la differenza è minima, mentre nell’Automotive le Fonderie hanno un costo del lavoro/fatturato significativamente più basso delle imprese committenti. Costo del personale/ fatturato settori clienti fonderie ghisa 2011 – Valori % 25,61 18,46 18,67 24,46 18,38 17,24 15,7 13,87 Meccanica Grandi getti Settori clienti Automotive Totale Fonderie ghisa Fatturato/Capitale Investito La rotazione del capitale investito delle Fonderie di ghisa è nettamente superiore a quella dei settori clienti. Nel comparto della Meccanica i valori sono sostanzialmente uguali, mentre nei cluster dei Grandi Getti e dell’Automotive le Fonderie presentano valori significativamente più alti. Fatturato/capitale investito settori clienti fonderie ghisa 2011 1,28 0,97 1,01 0,96 0,92 0,86 0,79 0,34 Meccanica Grandi getti Settori clienti 96 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa Automotive Fonderie ghisa Totale Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Utile-Perdita d’esercizio/Fatturato Le Fonderie di ghisa hanno una redditività netta molto più bassa della media dei settori clienti. Questa situazione è riscontrabile in tutti i cluster. Utile-perdita d’esercizio/ fatturato settori clienti fonderie ghisa 2011 – Valori % 7,72 2,49 2,58 2,19 1,45 Meccanica 0,19 0,05 0,04 Grandi getti Settori clienti Automotive Totale Fonderie ghisa Debiti/Fatturato Le Fonderie di ghisa hanno un indice di indebitamento mediamente inferiore a quello dei settori clienti. Nel comparto della Meccanica i valori non sono molto diversi, nel cluster dei Grandi getti il rapporto di indebitamento delle imprese clienti è molto più alto, mentre nel cluster dell’Automotive la differenza è relativamente inferiore. Debiti/fatturato settori clienti fonderie di ghisa 2011 1,80 0,92 0,88 0,57 0,61 Meccanica 0,48 Grandi getti Settori clienti 0,56 Automotive 0,59 Totale Fonderie ghisa Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa 97 RELAZIONE ANNUALE 2012 Debiti/Ebitda Il rapporto tra debiti e redditività lorda vede le Fonderie di ghisa in una posizione migliore rispetto ai settori clienti. Nel comparto della Meccanica le Fonderie hanno un valore di poco più alto rispetto a quello delle imprese clienti, nel cluster dei Grandi Getti l’indebitamento delle imprese clienti è sensibilmente più alto di quello delle Fonderie, mentre nel cluster dell’Automotive le Fonderie presentano un valore leggermente più basso di quello delle imprese clienti. Debiti/Ebitda settori clienti fonderie di ghisa 2011 14,04 9,99 7,78 8,76 9,28 10,26 7,86 3,56 Meccanica Grandi getti Settori clienti Automotive Totale Fonderie ghisa I bilanci delle imprese italiane delle Fonderie di ghisa sono stati analizzati nella seconda edizione del convegno “Bilanci di Ghisa” tenutasi lo scorso 30 Novembre presso Villa Baiana, Tenuta La Montina, a cura del Professor Gianfranco Tosini, Responsabile Ufficio Studi SIDERWEB. 98 Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND GLOSSARIO Fatturato: valore complessivo delle vendite effettuate nell’anno di riferimento. (Voce A1 del conto economico civilistico). Valore Aggiunto: valore che l’impresa, con i propri fattori interni, aggiunge a quello delle risorse ottenute dall’esterno. Il valore aggiunto si ottiene sottraendo dal valore della produzione tutti i costi relativi a fattori produttivi acquisti all’esterno (in prevalenza consumi e servizi). Ebitda (Mol): si tratta del margine operativo lordo, dato dalla differenza tra il valore della produzione ed i costi per l’acquisizione di beni, servizi e per il lavoro (oppure valore aggiunto al netto del costo del lavoro). È un indicatore importante perché ha anche natura finanziaria in quanto misura, seppur con alcune semplificazioni, le risorse finanziarie complessivamente prodotte dall’attività tipica. Ebit (Reddito operativo della gestione caratteristica): identifica la capacità dell’impresa di produrre reddito mediante la sua attività peculiare e principale. Si ottiene sottraendo dal margine operativo lordo gli ammortamenti, gli accantonamenti ed il godimento per beni di terzi (locazioni e canoni di leasing). Risultato d’esercizio: è il risultato di massima sintesi, l’ultima riga del conto economico (utile o perdita netta). Misura l’impatto della gestione aziendale, considerata nella sua globalità. Capitale Investito: totale degli investimenti alla data di bilancio. Possono essere calcolate due configurazioni, entrambe funzionali alla costruzione degli indici. La prima comprende tutte le attività di bilancio (totale attività) e viene successivamente articolata in attivo immobilizzato e attivo a breve: viene utilizzata per il calcolo del ROA . La seconda si determina sottraendo dalla prima i debiti operativi, così da ottenere un capitale investito netto, il quale equivale alla somma dei debiti finanziari e dei mezzi propri. Attivo Immobilizzato: complesso degli investimenti durevoli, cioè destinati a perdurare per più di 12 mesi. Attivo a breve: investimenti destinati a trasformarsi in liquidità entro 12 mesi. Patrimonio netto: identifica le risorse che fanno riferimento ai soci e rappresentano il capitale di rischio. L’EBITDA rapportato al totale Attivo (Asset/capitale investito/risorse impiegate per realizzarlo) indica quanto un’azienda è profittevole in relazione al capitale investito. Pertanto EBITDA / Tot. ATTIVO è una variante del ROI (Return On Investment= EBIT/ Capitale Investito). Algebricamente, moltiplicando e dividendo per il Fatturato otteniamo la correlazione tra le variabili che formano la Redditività del capitale investito e più precisamente: EBITDA / ATTIVO = EBITDA / FATTURATO = (Margine percentuale sul fatturato o ROS) X FATTURATO / ATTIVO = (ROTAZIONE DELL’ATTIVO) EBITDA / ATTIVO = ROS X ROTAZIONE DELL’ATTIVO Quindi la redditività del capitale investito dipende dai seguenti fattori: x dai margini di utile che si realizzano per il ciclo “acquisto materie prime, produzione e vendita” (redditività delle vendite = ROS acronimo di Return On Sales). x dalla velocità con cui si ripete questo ciclo nel corso del periodo preso in esame (Rotazione del Capitale Investito), che mette in relazione il volume delle vendite con le dimensioni aziendali, espresse dal totale delle attività. ROTAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO = Fatturato o Ricavi di Vendita /Capitale Investito PER MIGLIORARE il rendimento del capitale investito l’Impresa a basso margine sulle vendite deve avere una elevata rotazione del capitale investito, mentre l’impresa a bassa rotazione del capitale investito deve attuare una politica di alti margini sulle vendite. Analisi di bilancio delle Fonderie di Ghisa 99 RELAZIONE ANNUALE 2012 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi OBBIETTIVI DELLO STUDIO Lo studio intende analizzare gli aspetti più rilevanti che hanno contraddistinto l’evoluzione economica, finanziaria e patrimoniale del settore delle fonderie di metalli non ferrosi nel quadriennio 2008-2011, caratterizzato da forti turbolenze finanziarie che hanno condizionato l’economia reale e l’industria di tutto il mondo, in particolare quella italiana. La finalità principale è quella di proporre alle imprese uno strumento in grado di fornire indicazioni che consentano di “autovalutarsi” rispetto ai diversi cluster che compongono il settore. Il processo di autodiagnosi inizia dall’aggregato generale utilizzato come campione di riferimento settoriale per poi entrare nello specifico dei cluster di appartenenza per tipologia produttiva (fonderie di alluminio, zama, magnesio, rame e ottone) e classe dimensionale di fatturato. LA BASE INFORMATIVA DI RIFERIMENTO L’individuazione delle imprese e la loro articolazione in cluster è stata realizzata da Assofond. I bilanci sono stati reperiti e analizzati da Siderweb per il tramite della banca dati AIDA di Bureau Van Dijk, leader mondale nella distribuzione di database di informazioni economicofinanziarie su aziende di tutto il mondo. Nella fase di elaborazione della base informativa di riferimento, sono stati seguiti i criteri di seguito brevemente descritti: utilizzo esclusivo dei bilanci individuali, in quanto il bilancio consolidato rende difficile la collocazione delle imprese nel cluster; eliminazione delle imprese che hanno valori che potrebbero rendere non pienamente espressiva l’analisi (ad esempio, imprese in liquidazione); calcolo degli indici di bilancio per comparti e cluster. CLUSTERIZZAZIONE La clusterizzazione è stata effettuata per tipologia di lega: alluminio, rame e ottone, magnesio e zama. Oltre all’analisi per comparti produttivi, per le fonderie di alluminio e zama è stata fatta un’analisi più dettagliata per livello dimensionale, sulla base delle seguenti classi di fatturato: fino a 4,9 milioni di euro di fatturato da 5 a 9,9 milioni di euro di fatturato da 10 a 19,9 milioni di euro di fatturato ϭϬϬ Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND da 20 a 49,9 milioni di euro di fatturato da 50 e oltre milioni di euro di fatturato LE DIMENSIONI ESAMINATE Le variabili e gli indici considerati nell’analisi sono di seguito elencati. Valori di bilancio: Fatturato Risultato netto d’esercizio Indici di solidità: Patrimonio netto/immobilizzazioni Patrimonio netto/immobilizzazioni + passività a medio e lungo termine Indici di liquidità Liquidità immediate e differite/passività a breve Costo del venduto/rimanenze Vendite/liquidità differite Indici di efficienza: Fatturato pro-capite Vendite/costo del personale Indicatori strutturali: Debiti finanziari/patrimonio netto (solo per le aziende con bilancio dettagliato) Debiti finanziari/valore della produzione (solo per le aziende con bilancio dettagliato) Oneri finanziari/debiti finanziari (solo per le aziende con bilancio dettagliato) Fatturato/capitale investito Indicatori di redditività: Redditività dell’attivo (ROA) Redditività della gestione industriale (ROI) (solo per le aziende con bilancio dettagliato) Redditività del capitale proprio (ROE) Redditività delle vendite (ROS) Ebitda/fatturato Ebitda/fatturato-costo materie prime Indicatori di struttura economica: Costo del lavoro/fatturato Costo del lavoro/valore aggiunto Autofinanziamento Scomposizione del capitale circolante netto: Capitale circolante netto/valore della produzione (solo per le aziende con bilancio dettagliato) Giorni magazzino Giorni clienti Giorni fornitori Giorni clienti/giorni fornitori Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϬϭ RELAZIONE ANNUALE 2012 Fonderie di alluminio FATTURATO L’analisi dei bilanci delle fonderie di alluminio incluse nel campione evidenzia un progressivo aumento del fatturato rispetto al minimo toccato nel 2009. Tuttavia, il valore delle vendite al 2011 è risultato inferiore di circa il 7% a quello del 2008. A livello dimensionale, solo le fonderie con un fatturato compreso fra 10 e 19,9 milioni di euro sono risalite e hanno superato il fatturato del 2008 (+15,1%). Le fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro sono quelle che nel 2011 erano più distanti dal fatturato pre-crisi (-16,2%). &ĂƚƚƵƌĂƚŽ;/ŶĚŝĐĞϮϬϬϴсϭϬϬͿ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 100 54 73 84 5-9,9 (mln €) 100 65 80 91 10-19,9 (mln €) 100 71 101 115 20-49,9 (mln €) 100 70 84 91 50 e oltre (mln €) 100 76 86 93 TOTALE 100 75 86 93 Fatturato (N. Indice 2008 = 100) 140 115 101 120 100 73 80 60 91 84 54 80 65 84 71 91 70 76 86 93 75 86 93 40 20 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2009 2010 TOTALE 2011 RISULTATO D’ESERCIZIO A partire dal 2010 le fonderie di alluminio sono ritornate in utile: tuttavia, il risultato positivo del 2011 è stato nettamente inferiore a quello del 2010 e pari a poco più della metà dell’utile del 2008. ϭϬϮ Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Le fonderie con un fatturato compreso fra 5 e 9,9 milioni di euro hanno riportato una perdita d’esercizio ancora nel 2011, mentre le fonderie con un fatturato da 10 a 19,9 milioni di euro e quelle oltre i 50 milioni di euro hanno ridotto sensibilmente l’utile d’esercizio rispetto al 2010. Complessivamente, il quadriennio 2008-2011 si è chiuso con un risultato d’esercizio positivo per 15,2 milioni di euro grazie all’utile riportato nel 2008. PATRIMONIO NETTO /IMMOBILIZZAZIONI Il patrimonio delle fonderie di alluminio copre mediamente il 63% degli investimenti in immobilizzazioni, con un calo significativo rispetto alla situazione pre-crisi. Le fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro hanno un indice di copertura nettamente superiore a 1 nonostante lo abbiano ridotto rispetto al 2008. Il calo più vistoso lo hanno registrato le fonderie con un fatturato compreso fra 5 e 9,9 milioni di euro, mentre le fonderie di maggiori dimensioni risultano quelle con l’indice di copertura più basso dei mezzi propri sulle immobilizzazioni. WĂƚƌŝŵŽŶŝŽŶĞƚƚŽͬ/ŵŵŽďŝůŝnjnjĂnjŝŽŶŝ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 2,39 1,89 1,94 1,61 5-9,9 (mln €) 1,55 1,45 1,16 0,69 10-19,9 (mln €) 1,41 1,05 1,29 0,88 20-49,9 (mln €) 0,76 0,64 0,71 0,76 50 e oltre (mln €) 0,68 0,62 0,59 0,61 TOTALE 0,75 0,67 0,66 0,63 0,75 0,67 0,66 0,63 0,68 0,62 0,59 0,61 1 0,76 0,64 0,71 0,76 0,69 1,5 1,41 1,05 1,29 0,88 2 1,55 1,45 1,16 2,5 1,89 1,94 1,61 3 2,39 Patrimonio netto/Immobilizzazioni 0,5 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 TOTALE 2011 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϬϯ RELAZIONE ANNUALE 2012 PATRIMONIO NETTO + PASSIVITÀ A M/L TERMINE/IMMOBILIZZAZIONI Considerando oltre ai mezzi propri anche le passività a medio e lungo termine, l’indice di copertura delle immobilizzazioni supera il valore 1 per tutte le classi dimensionali ad eccezione delle fonderie con un fatturato da 5 a 9,9 milioni di euro. Per le aziende di maggiori dimensioni l’indice in questione migliora rispetto al 2008, mentre per tutte le altre aziende peggiora. WĂƚƌŝŵŽŶŝŽ ŶĞƚƚŽ н ƉĂƐƐŝǀŝƚă Ă ŵĞĚŝŽ Ğ ůƵŶŐŽƚĞƌŵŝŶĞͬ/ŵŵŽďŝůŝnjnjĂnjŝŽŶŝ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) TOTALE 2,74 2,03 1,88 1,09 1,05 1,13 2,33 2,13 1,61 1,05 0,95 1,03 2,25 1,76 1,85 1,11 1,1 1,16 2,06 0,86 1,4 1,17 1,14 1,15 1 1,13 1,03 1,16 1,15 0,86 1,5 1,05 0,95 1,1 1,14 2 1,09 1,05 1,11 1,17 2,5 1,88 1,61 1,85 1,4 3 2,03 2,13 1,76 2,74 2,33 2,25 2,06 Patrimonio netto + passività a medio e lungo termine/Immobilizzazioni 0,5 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 2008 2009 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2010 TOTALE 2011 LIQUIDITÀ IMMEDIATE E DIFFERITE/PASSIVITÀ A BREVE TERMINE Le passività a breve termine sono ampiamente coperte con le disponibilità liquide e quelle differite (crediti clienti e rimanenze). L’indice di liquidità non è sostanzialmente cambiato rispetto al 2008, pur registrando un leggero miglioramento. Le fonderie con la liquidità più bassa sono quelle con un fatturato da 5 a 9,9 milioni di euro, mentre quelle meglio posizionate sono quelle con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro. >ŝƋƵŝĚŝƚăŝŵŵĞĚŝĂƚĞĞ ĚŝĨĨĞƌŝƚĞͬWĂƐƐŝǀŝƚăĂďƌĞǀĞƚĞƌŵŝŶĞ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) TOTALE 1,5 1,37 1,3 1,14 1,15 1,17 1,87 1,45 1,41 1,28 0,99 1,06 1,64 1,22 1,45 1,21 1,21 1,23 1,56 0,89 1,31 1,01 1,25 1,21 ϭϬϰ Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 2008 2009 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2010 1,17 1,06 1,23 1,21 1,15 0,99 1,21 1,25 1,14 1,28 1,21 1,01 1,3 1,41 1,45 1,31 0,89 1,37 1,45 1,22 1,87 1,64 1,56 2 1,8 1,6 1,4 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 1,5 Liquidità immediate e differite/Passività a breve TOTALE 2011 COSTO DEL VENDUTO/RIMANENZE Il costo del venduto è pari a 9 volte il valore delle rimanenze, contro un valore medio superiore a 14 nel 2008. Considerato che il valore della produzione al 2011 è di poco inferiore a quello del 2008, la riduzione del rapporto sopraccitato si spiega soprattutto con l’aumento delle rimanenze. Le fonderie con il costo del venduto sulle rimanenze più alto appartengono alla classe fino a 5 milioni di euro, mentre quelle con il valore più basso appartengono alla classe di fatturato fra 5 e 9,9 milioni di euro, che l’hanno più che dimezzato rispetto al 2008. ŽƐƚŽĚĞůǀĞŶĚƵƚŽͬZŝŵĂŶĞŶnjĞ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) TOTALE 11,39 18,3 11,53 8,26 14,98 14,54 8,26 17,69 10,93 6,28 15,92 14,75 12,22 15,54 8,76 6,72 14,87 13,72 13,41 7,32 6,21 8,24 9,34 9,02 9,02 9,34 14,54 14,75 13,72 14,98 15,92 14,87 8,24 8,26 6,28 6,72 6,21 11,53 10,93 8,76 7,32 13,41 8,26 10 11,39 15 12,22 20 18,3 17,69 15,54 Costo del venduto/Rimanenze 5 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 TOTALE 2011 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϬϱ RELAZIONE ANNUALE 2012 VENDITE/LIQUIDITÀ DIFFERITE I ricavi delle vendite sono pari a più di due volte le liquidità differite, costituite dai crediti verso clienti e dalle rimanenze. Il quoziente si è ridotto rispetto al 2008 e ciò si spiega soprattutto con l’aumento del denominatore. Il valore più alto dell’indice è quello delle fonderie di maggiori dimensioni che lo hanno ridotto rispetto al 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie con un fatturato da 10 a 19,9 milioni di euro che lo hanno abbassato di circa il 17% rispetto al livello pre-crisi. sĞŶĚŝƚĞͬ>ŝƋƵŝĚŝƚăĚŝĨĨĞƌŝƚĞ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) TOTALE 2,33 1,96 2,2 3,23 2,79 2,8 1,81 1,76 2,0 2,58 2,37 2,37 1,56 1,79 2,03 2,56 2,28 2,3 2,28 1,87 1,82 2,41 2,39 2,36 2,2 2 2,03 1,82 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 2008 2009 2,8 2,37 2,3 2,36 1,96 1,76 1,79 1,87 Fino 4,9 (mln €) 2,79 2,37 2,28 2,39 2,33 1,81 1,56 2,28 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 2,58 2,56 2,41 3,23 Vendite/Liquidità differite 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2010 TOTALE 2011 FATTURATO PRO-CAPITE Le vendite per addetto ammontano a 239 mila euro, con una diminuzione del 15% rispetto al 2008. Il valore più alto del rapporto è quello delle fonderie con oltre 50 milioni di euro di fatturato che, però, lo hanno ridotto del 13% rispetto al 2008. Il valore più basso corrisponde a quello delle fonderie con un fatturato da 5 a 9,9 milioni di euro, che lo hanno diminuito del 15,7%. Le uniche fonderie che sono riuscite ad aumentare il fatturato per dipendente rispetto al 2008 sono quelle con un fatturato compreso fra 10 e 19,9 milioni di euro. &ĂƚƚƵƌĂƚŽͲpro capite (k€) Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) TOTALE ϭϬϲ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ 240 235 244 303 280 281 178 192 192 183 231 223 204 229 274 239 248 247 218 198 250 218 243 239 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND 281 223 247 239 280 231 248 243 239 218 274 250 5-9,9 (mln €) 244 Fino 4,9 (mln €) 183 200 192 250 235 192 229 198 300 240 178 204 218 350 303 Fatturato-pro capite (k€) 150 100 50 0 10-19,9 (mln €) 2008 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2009 2010 TOTALE 2011 VENDITE/COSTO DEL PERSONALE I ricavi delle vendite sono pari a 4,7 volte il costo del personale, con una tendenza al decremento negli ultimi quattro anni, considerato che erano intorno ad un valore di 5,7 volte nel 2008. Il valore più alto del rapporto è quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 10 e 19,9 milioni di euro che lo hanno migliorato rispetto al 2008. Il valore più basso è invece quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5 e 9,9 milioni di euro che lo hanno abbassato di quasi due punti rispetto al 2008. sĞŶĚŝƚĞͬŽƐƚŽĚĞůƉĞƌƐŽŶĂůĞ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 6,31 4,7 5,12 5,37 5-9,9 (mln €) 6,21 5,54 6,09 4,23 10-19,9 (mln €) 5,67 4,95 6,32 6,18 20-49,9 (mln €) 6,75 4,8 5,18 4,91 50 e oltre (mln €) 5,56 4,38 4,6 4,62 TOTALE 5,75 4,48 4,79 4,7 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 4,48 4,79 4,7 5,75 5,56 4,38 4,6 4,62 6,75 4,8 5,18 4,91 5,67 4,95 6,32 6,18 4,23 6,21 5,54 6,09 8 7 6 5 4 3 2 1 0 6,31 4,7 5,12 5,37 Vendite/Costo del personale TOTALE 2011 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϬϳ RELAZIONE ANNUALE 2012 DEBITI FINANZIARI/PATRIMONIO NETTO Il rapporto in questione, che rappresenta la leva finanziaria, è rimasto stabile nel periodo considerato. Il livello relativamente più alto di indebitamento finanziario in rapporto al patrimonio e quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5 e 9,9 milioni di euro, che sono peraltro le uniche ad averlo aumentato rispetto al 2008. Da rilevare la forte riduzione del livello di leva finanziaria da parte delle fonderie delle classi di fatturato 10-19,9 e 10-49,9 milioni di euro. ĞďŝƚŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝͬWĂƚƌŝŵŽŶŝŽŶĞƚƚŽ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) TOTALE 0,39 0,54 2,61 1,04 0,82 0,62 0,43 0,61 2,54 1,34 0,81 0,63 0,43 0,81 2,06 0,99 0,98 0,58 0,44 0,74 0,63 0,42 0,66 0,62 2,61 2,54 Debiti finanziari/Patrimonio netto 0,82 0,81 0,98 0,66 0,62 0,63 0,58 0,62 0,5 0,63 1 0,39 0,43 0,43 0,44 1,5 0,54 0,61 0,81 0,74 2 0,42 2,5 1,04 1,34 0,99 2,06 3 50 e oltre (mln €) TOTALE 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 2008 2009 20-49,9 (mln €) 2010 2011 DEBITI FINANZIARI/VALORE DELLA PRODUZIONE I debiti finanziari rappresentano mediamente il 20% del valore della produzione, sostanzialmente in linea con il valore pre-crisi e in diminuzione rispetto all’impennata del 2009. Il valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro, che peraltro lo hanno aumentato rispetto al 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie con un fatturato da 20 a 49,9 milioni di euro che lo hanno significativamente ridotto rispetto al 2008 e soprattutto al 2009. ĞďŝƚŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝͬsĂůŽƌĞĚĞůůĂƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) TOTALE 0,36 0,28 0,22 0,25 0,20 0,21 0,50 0,40 0,30 0,43 0,27 0,30 0,42 0,34 0,23 0,32 0,25 0,26 0,43 0,23 0,22 0,15 0,21 0,20 ϭϬϴ Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND 0,30 0,26 0,20 0,21 0,15 0,20 0,20 0,27 0,25 0,21 0,43 0,32 0,25 0,22 0,30 0,23 0,22 0,30 0,23 0,40 0,40 0,34 0,36 0,50 0,28 0,60 0,50 0,42 0,43 Debiti finanziari/Valore della produzione 0,10 0,00 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 2011 TOTALE REDDITIVITÀ DELLA GESTIONE DEL CAPITALE INVESTITO (ROI) La redditività della gestione industriale è mediamente negativa di 1,4 punti percentuali, in miglioramento rispetto al biennio precedente, ma molto sotto il livello pre-crisi. Le fonderie di maggiori dimensioni sono quelle che presentano il risultato più negativo della gestione industriale, mentre le fonderie più piccole hanno una migliore redditività della gestione caratteristica. Rispetto alla situazione pre-crisi, tutte la classi di fatturato hanno sensibilmente ridotto la redditività industriale. ZĞĚĚŝƚŝǀŝƚăĚĞůĐĂƉŝƚĂůĞŝŶǀĞƐƚŝƚŽ;ZK/Ϳ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ 22,77% -2,15% 10,67% 9,67% 5-9,9 (mln €) 7,64% -4,54% -0,91% 1,97% 10-19,9 (mln €) 4,79% -4,56% 14,57% 2,12% 20-49,9 (mln €) 9,42% -3,49% 7,79% 4,65% Fino 4,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2,56% -6,05% -4,65% -2,61% TOTALE 3,78% -5,28% -2,08% -1,40% 3,78% 2,56% 7,79% 4,65% 9,42% 2,12% 5,00% 4,79% 10,00% 1,97% 15,00% 7,64% 10,67% 9,67% 20,00% 14,57% 22,77% 25,00% Redditività del capitale investito (ROI) Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 -2,08% -1,40% -5,28% -4,65% -2,61% -6,05% -3,49% -4,56% -0,91% -10,00% -4,54% -5,00% -2,15% 0,00% TOTALE 2011 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϬϵ RELAZIONE ANNUALE 2012 REDDITIVITÀ DEL PATRIMONIO (ROE) La redditività dei mezzi propri è mediamente intorno a 3,5 punti percentuali, in calo rispetto al 2010 e inferiore al livello del 2008. Le fonderie con un fatturato fra 5-9,99 milioni di euro presentano una redditività costantemente negativa dal 2008, mentre tutte le altre classi di fatturato hanno quanto meno riportato la redditività del patrimonio in territorio positivo dopo il crollo registrato nel 2009. Le imprese più piccole sono quelle con la redditività più alta, le uniche ad averla migliorata rispetto al 2010, ma in forte contrazione rispetto al 2008. ZĞĚĚŝƚŝǀŝƚăĚĞůƉĂƚƌŝŵŽŶŝŽ;ZKͿ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) TOTALE ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ 31,34% 4,32% -0,71% 6,05% 5,59% 4,44% -4,32% -7,01% -9,94% -9,84% -17,48% -11,96% 12,70% -8,11% 4,64% 8,04% 9,28% 6,02% 17,36% -5,93% 0,26% 5,09% 3,38% 3,48% 6,02% 3,48% 4,44% 9,28% 3,38% 5,59% 8,04% 5,09% 10,00% 6,05% 20,00% 4,32% 12,70% 17,36% 30,00% 4,64% 0,26% Redditività del patrimonio (ROE) 31,34% 40,00% ϮϬϬϴ 5-9,9 (mln €) -17,48% -9,84% 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 -11,96% Fino 4,9 (mln €) -0,71% -9,94% -20,00% -7,01% -8,11% -5,93% -10,00% -4,32% 0,00% TOTALE 2011 REDDITIVITÀ DELLE VENDITE (ROS) La redditività delle vendite è negativa dal 2009 ed è peggiorata nel 2011 rispetto all’anno precedente. Il dato medio è condizionato dalla redditività negativa delle fonderie di maggiori dimensioni, mentre le fonderie più piccole hanno aumentato la redditività delle vendite rispetto al 2008. Anche le fonderie delle classi di fatturato 10-19,9 e 20-49,9 milioni di euro sono riuscite a migliorare le redditività delle vendite rispetto al 2008. Queste ultime hanno migliorato la loro performance anche nei confronti del 2010. ZĞĚĚŝƚŝǀŝƚăĚĞůůĞǀĞŶĚŝƚĞ;ZK^Ϳ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) TOTALE ϭϭϬ ϮϬϬϴ 4,73% 3,20% 1,50% 4,40% 1,61% 2,04% Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϮϬϬϵ -1,10% -6,75% -1,43% -1,15% -3,17% -2,94% ϮϬϭϬ 2,15% -1,42% 2,81% 3,36% -1,89% -1% ϮϬϭϭ 7,14% 2,01% 2,16% 4,75% -2,43% -1,41% 2,04% 1,61% 3,36% 4,75% 4,40% 2,81% 2,16% 1,50% 2,01% 5,00% Redditività delle vendite (ROS) 3,20% 2,15% 4,73% 10,00% 7,14% Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND -2,94% -1% -1,41% -3,17% -1,89% -2,43% -1,15% -1,43% -1,42% -5,00% -6,75% -1,10% 0,00% -10,00% Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 TOTALE 2011 ONERI FINANZIARI/DEBITI FINANZIARI Il peso percentuale degli oneri finanziari sui debiti finanziari è significamene diminuito rispetto al valore pre-crisi per effetto soprattutto della riduzione dei tassi di interesse. Le fonderie di minore dimensione sono quelle che hanno il costo del denaro più alto che si è comunque ridotto di circa 1,5 punti rispetto al 2008. Le diminuzioni sono state molto più marcate per tutte le altre classi di fatturato ed in particolare per le fonderie con oltre 50 milioni di euro di fatturato. KŶĞƌŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝͬĞďŝƚŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ Fino 4,9 (mln €) 6,0% 4,8% 4,5% 4,5% 5-9,9 (mln €) 6,6% 5,5% 3,8% 1,3% 10-19,9 (mln €) 9,2% 14,6% 6,8% 1,6% 20-49,9 (mln €) ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ 5,5% 3,5% 3,4% 1,2% 50 e oltre (mln €) 10,1% 5,1% 7,0% 1,5% TOTALE 8,31% 2,99% 1,70% 1,50% Oneri finanziari/Debiti finanziari 2,99% 1,70% 1,50% 1,5% 8,31% 10,1% 5,1% 7,0% 5,5% 3,5% 3,4% 1,2% 5-9,9 (mln €) 9,2% Fino 4,9 (mln €) 1,6% 5,0% 6,6% 5,5% 3,8% 1,3% 10,0% 6,0% 4,8% 4,5% 4,5% 15,0% 6,8% 14,6% 20,0% 0,0% 10-19,9 (mln €) 2008 2009 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2010 TOTALE 2011 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϭϭ RELAZIONE ANNUALE 2012 EBITDA/FATTURATO Il rapporto fra il margine operativo lordo di gestione (Ebitda) ed il fatturato è mediamente intorno a 3,7 punti percentuali, in diminuzione di oltre un punto rispetto al 2010 ed ampiamente sotto il livello del 2008. Le fonderie più piccole sono le sole che sono riuscite ad aumentare tale rapporto rispetto sia al 2010 che al 2008. Le fonderie con oltre 50 milioni di euro di fatturato lo hanno invece ridotto non solo rispetto al 2010 e al 2008 ma anche nei confronti del 2009. ϮϬϬϵ 5,93% -2,00% 4,51% 7,04% 3,56% 3,89% ϮϬϭϬ 8,43% 2,50% 8,11% 10,47% 3,58% 4,96% ϮϬϭϭ 12,63% 5,44% 6,47% 9,91% 2,49% 3,66% 6,98% 3,89% 4,96% 3,66% 6,54% 3,56% 3,58% 2,49% 5,28% 4,51% 8,11% 6,47% 5,00% 10,04% 7,04% 10,47% 9,91% Ebitda/Fatturato 2,50% 5,44% 10,00% ϮϬϬϴ 7,99% 6,75% 5,28% 10,04% 6,54% 6,98% 6,75% 15,00% 7,99% 5,93% 8,43% 12,63% ďŝƚĚĂͬ&ĂƚƚƵƌĂƚŽ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) TOTALE -5,00% Fino 4,9 (mln €) -2,00% 0,00% 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 TOTALE 2011 EBITDA/FATTURATO - COSTO MATERIE PRIME Il margine operativo lordo sul fatturato al netto del costo delle materie prime è mediamente pari al 9% ed ha registrato una diminuzione di quasi sette punti percentuali rispetto al periodo pre-crisi. La situazione è significativamente diversa all’interno del comparto: le fonderie più piccole hanno la redditività più alta e l’hanno migliorata rispetto al 2008. Le fonderie di maggiori dimensioni hanno invece la redditività più bassa e l’hanno più che dimezzata rispetto al 2008. Le fonderie con un fatturato fra 20-49,9 milioni di euro sono ritornate sul livello di redditività lorda del 2008, mentre le fonderie con un fatturato tra 1019,9 milioni di euro hanno aumentato la redditività del 2008 nonostante la flessione registrata nel 2011 sul 2010. ďŝƚĚĂͬ&ĂƚƚƵƌĂƚŽͲĐŽƐƚŽŵĂƚĞƌŝĞƉƌŝŵĞ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) TOTALE ϭϭϮ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ 13,34% 11,38% 10,94% 18,09% 15,97% 15,93% 8,22% -3,59% 9,77% 11,36% 7,45% 7,77% 14,72% 5,03% 17,73% 18,44% 9,37% 10,86% 19,36% 9,56% 12,76% 18,43% 6,71% 9,14% Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND 15,93% 7,77% 10,86% 9,14% 15,97% 7,45% 9,37% 6,71% 10,00% 18,09% 11,36% 18,44% 18,43% 15,00% 10,94% 9,77% 17,73% 12,76% 20,00% 5,03% 9,56% 25,00% 11,38% 13,34% 8,22% 14,72% 19,36% Ebitda/Fatturato-costo materie prime 5,00% -3,59% 0,00% -5,00% Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 TOTALE 2011 FATTURATO/CAPITALE INVESTITO Il fatturato è pari al capitale investito, ma con una tendenza decrescente dovuta all’aumento leggermente più sostenuta del capitale investito rispetto ai ricavi. L’indice di rotazione del capitale investito presenta il valore più alto nelle piccole fonderie che lo hanno anche migliorato rispetto al 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie di maggiori dimensioni che lo hanno peggiorato negli ultimi anni. &ĂƚƚƵƌĂƚŽͬĂƉŝƚĂůĞŝŶǀĞƐƚŝƚŽ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 1,32 0,81 1,21 1,35 5-9,9 (mln €) 1,13 0,88 0,98 0,98 10-19,9 (mln €) 1,28 1,05 1,12 0,98 20-49,9 (mln €) 1,26 0,89 1,04 0,98 50 e oltre (mln €) 1,06 0,86 0,98 0,99 1,1 0,87 1 0,99 TOTALE 1,1 0,87 1 0,99 1,06 0,86 0,98 0,99 1,26 0,89 1,04 0,98 1,28 1,05 1,12 0,98 1,32 1,13 0,88 0,98 0,98 1 0,81 1,5 1,21 1,35 Fatturato/Capitale investito 0,5 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 TOTALE 2011 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϭϯ RELAZIONE ANNUALE 2012 COSTO DEL LAVORO/FATTURATO Il costo del lavoro è mediamente pari ad oltre il 21% del fatturato ed è cresciuto di circa tre punti percentuali rispetto al 2008. Tranne che per le fonderie con un fatturato tra 10-19,9 milioni di euro, per tutte le altre l’incidenza del costo del lavoro sul fatturato è aumentata. Il valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato tra 5-9,9 milioni di euro che hanno registrato anche il maggior incremento rispetto al 2008. ŽƐƚŽĚĞůůĂǀŽƌŽͬ&ĂƚƚƵƌĂƚŽ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 16,74% 21,60% 19,81% 18,61% 5-9,9 (mln €) 19,02% 23,23% 21,49% 23,63% 10-19,9 (mln €) 19,19% 21,37% 17,67% 16,18% 20-49,9 (mln €) 17,96% 24,01% 22,43% 20,38% 50 e oltre (mln €) 18,54% 23,15% 22,30% 21,65% TOTALE 18,48% 23,18% 22,09% 21,28% 18,48% 23,18% 22,09% 21,28% 18,54% 23,15% 22,30% 21,65% 17,96% 24,01% 22,43% 20,38% 20,00% 19,19% 21,37% 17,67% 16,18% 25,00% 19,02% 23,23% 21,49% 23,63% 30,00% 16,74% 21,60% 19,81% 18,61% Costo del lavoro/Fatturato 15,00% 10,00% 5,00% 0,00% Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 TOTALE 2011 COSTO DEL LAVORO/VALORE AGGIUNTO Il costo del lavoro assorbe mediamente quasi l’84% del valore aggiunto, con un aumento di 11 punti percentuali rispetto al 2008. Le fonderie più piccole presentano il valore più basso dell’indice che è anche diminuito rispetto al 2008. Le fonderie più grandi hanno invece il valore più alto e lo hanno significativamente aumentato negli ultimi anni. Le fonderie con un fatturato tra 20-49,9 milioni di euro hanno il secondo valore più basso che non è sostanzialmente cambiato rispetto al 2008. ŽƐƚŽĚĞůůĂǀŽƌŽͬsĂůŽƌĞĂŐŐŝƵŶƚŽ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) TOTALE ϭϭϰ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ 71,27% 73,33% 77,49% 66,14% 73,54% 72,59% 85,78% 106,61% 92,98% 83,76% 86,11% 118,21% 77,39% 93,20% 68,89% 68,43% 83,75% 81,30% 59,57% 81,26% 71,44% 67,15% 87,62% 83,72% Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND 118,21% 81,30% 83,72% 72,59% 73,54% 86,11% 83,75% 87,62% 80,00% 66,14% 83,76% 68,43% 67,15% 100,00% 77,49% 92,98% 68,89% 71,44% 120,00% 73,33% 71,27% 85,78% 77,39% 59,57% 140,00% 106,61% 93,20% 81,26% Costo del lavoro/Valore aggiunto 60,00% 40,00% 20,00% 0,00% Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 TOTALE 2011 CAPITALE CIRCOLANTE NETTO/VALORE DELLA PRODUZIONE Il capitale circolante netto è mediamente pari al 6% del valore della produzione, una percentuale che si è dimezzata rispetto al 2008. I valori più bassi del rapporto si riscontrano per le fonderie più piccole e per quelle più grandi. Queste ultime hanno ridotto in modo rilevante il capitale circolante netto sia rispetto al 2008 sia, soprattutto, nei confronti del 2009. Il valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato tra 10-19,9 milioni di euro che lo hanno aumentato rispetto al 2008. ĂƉŝƚĂůĞĐŝƌĐŽůĂŶƚĞŶĞƚƚŽͬsĂůŽƌĞĚĞůůĂƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 11,91% 10,57% 10,68% 7,46% 5-9,9 (mln €) 22,47% 27,89% 23,04% 14,32% 10-19,9 (mln €) 18,59% 22,49% 17,74% 19,53% 20-49,9 (mln €) 13,62% 19,59% 17,55% 11,69% 50 e oltre (mln €) 11,81% 28,19% 13,62% 4,38% TOTALE 12,57% 26,94% 14,48% 5,94% 5,00% 5,94% 14,48% 12,57% 13,62% 26,94% 28,19% 11,81% 17,55% 11,69% 19,59% 13,62% 17,74% 19,53% 22,49% 18,59% 14,32% 4,38% 10,00% 10,68% 7,46% 15,00% 11,91% 20,00% 10,57% 25,00% 23,04% 22,47% 30,00% 27,89% Capitale circolante netto/Valore della produzione 0,00% Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 TOTALE 2011 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϭϱ RELAZIONE ANNUALE 2012 GIORNI MAGAZZINO Il periodo di giacenza delle rimanenze è mediamente di 40 giorni, leggermente in crescita rispetto al 2008. Le fonderie più piccole hanno il numero giorni di magazzino più basso e lo hanno anche ridotto rispetto al 2008. Il valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato tra 10-19,9 milioni di euro che lo hanno aumentato rispetto al periodo pre-crisi. Le fonderie di maggiori dimensioni hanno 39 giorni di giacenza di magazzino, con un aumento di 5 giorni rispetto al 2008. 'ŝŽƌŶŝŵĂŐĂnjnjŝŶŽ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 30 42 30 27 5-9,9 (mln €) 52 62 49 50 10-19,9 (mln €) 53 64 56 59 20-49,9 (mln €) 43 55 52 44 50 e oltre (mln €) 34 34 35 39 TOTALE 36 38 38 40 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 36 38 38 40 34 34 35 39 44 43 55 52 64 56 59 53 52 42 30 27 30 49 50 62 Giorni magazzino 70 60 50 40 30 20 10 0 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2009 2010 TOTALE 2011 GIORNI CLIENTI La durata dei crediti nei confronti dei clienti è mediamente di 61 giorni, con una diminuzione di 20 giorni rispetto al 2008. La dilazione dei pagamenti concessa ai clienti da parte delle fonderie più piccole ha una durata pressoché doppia di quella accordata dalle fonderie più grandi. Queste ultime l’hanno ridotta di 22 giorni rispetto al 2008, mentre le fonderie con meno di 5 milioni di fatturato l’hanno diminuita di appena 15 giorni. 'ŝŽƌŶŝĐůŝĞŶƚŝ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 140 186 122 125 5-9,9 (mln €) 107 118 126 74 10-19,9 (mln €) 122 140 131 100 20-49,9 (mln €) 79 94 95 85 50 e oltre (mln €) 78 100 97 56 TOTALE 81 102 99 61 ϭϭϲ Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND 102 99 81 100 97 56 61 78 74 100 79 94 95 85 107 118 126 122 140 131 100 186 Giorni clienti 122 125 150 140 200 50 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2010 2009 TOTALE 2011 GIORNI FORNITORI I giorni di credito concessi dai fornitori sono mediamente 102, sostanzialmente in linea con il 2008 e significativamente sotto il livello del biennio 2009-2010. Le fonderie con un fatturato tra 20-49,9 milioni di euro hanno mediamente 125 giorni di dilazione dei pagamenti, con un aumento di 25 giorni rispetto al 2008. Le fonderie più grandi hanno il numero di giorni fornitori più basso e uguale a quello del 2008. 'ŝŽƌŶŝĨŽƌŶŝƚŽƌŝ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 121 161 106 108 5-9,9 (mln €) 103 99 110 100 10-19,9 (mln €) 156 198 170 112 20-49,9 (mln €) 99 118 116 125 50 e oltre (mln €) 98 120 106 99 101 123 110 102 TOTALE 101 123 110 102 120 106 99 98 112 156 103 99 110 100 106 108 121 150 161 200 99 118 116 125 250 198 170 Giorni fornitori 100 50 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2010 2009 TOTALE 2011 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϭϳ RELAZIONE ANNUALE 2012 GIORNI CLIENTI/GIORNI FORNITORI Il rapporto è mediamente pari a 0,60, che sta ad indicare che le fonderie esaminate hanno una situazione di pagamenti clienti/fornitori a loro favore. La situazione risulta sfavorevole solo per le piccole fonderie che concedono ai clienti dilazioni di pagamento superiori per durata a quelle ottenute dai fornitori. Le fonderie più grandi presentano il valore del rapporto più basso a significare il loro maggiore peso contrattuale nei confronti sia dei clienti che dei fornitori. 'ŝŽƌŶŝĐůŝĞŶƚŝͬŐŝŽƌŶŝĨŽƌŶŝƚŽƌŝ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 1,16 1,15 1,15 1,16 5-9,9 (mln €) 1,04 1,19 1,14 0,74 10-19,9 (mln €) 0,78 0,71 0,77 0,91 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) TOTALE 0,8 0,8 0,82 0,68 0,79 0,83 0,91 0,56 0,8 0,83 0,9 0,6 0,6 0,6 0,8 0,83 0,9 0,56 0,8 0,79 0,83 0,91 0,74 1 0,8 0,8 0,82 0,68 1,2 0,78 0,71 0,77 0,91 1,16 1,15 1,15 1,16 1,4 1,04 1,19 1,14 Giorni clienti/giorni fornitori 0,4 0,2 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 50 e oltre (mln €) 2008 2010 2009 TOTALE 2011 AUTOFINANZIAMENTO La capacità di autofinanziamento si è ridotta di oltre il 20% rispetto al 2008 ed ha registrato un calo ancora più forte nel 2011 rispetto al 2010 che aveva recuperato una parte del crollo dell’anno precedente. Le fonderie di tutte le classi dimensionali hanno ridotto l’autofinanziamento rispetto al 2008. La situazione peggiore è quella delle fonderie con un fatturato tra 5-9,9 milioni di euro. Le fonderie più grandi dopo il crollo dell’autofinanziamento nel 2009 hanno recuperato il terreno perso riportandosi su valori pre-crisi come media dei risultati nel biennio 2010-2011. ϭϭϴ Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϭϵ RELAZIONE ANNUALE 2012 Fonderie di rame e ottone Le fonderie di rame e ottone evidenziano, per quanto riguarda l’equilibrio finanziario, alcune criticità derivanti dal basso livello di capitalizzazione. Infatti, il patrimonio copre poco più del 50% delle immobilizzazioni e se ai mezzi propri si aggiungono le passività a medio e lungo termine, la copertura degli investimenti nelle attività immobilizzate è comunque inferiore all’ottimale (indice almeno uguale a 1). Un’altra criticità è costituita dal fatto che le disponibilità complessive (immediate e differite) sono inferiori alle passività a breve termine, denotando una situazione di relativa illiquidità. Dal punto di vista della produttività emerge un progressivo deterioramento: i ricavi procapite sono diminuiti di circa il 10% rispetto al periodo pre-crisi; il costo del venduto sulle rimanenze si è dimezzato; il rigiro delle liquidità differite (rimanenze e crediti verso clienti) si è ridotto di un punto. La situazione finanziaria è leggermente peggiorata come dimostra l’aumento dei debiti finanziari in rapporto sia al patrimonio sia al valore della produzione. Per quanto riguarda la redditività, il risultato della gestione caratteristica (ROI) è nettamente migliorato rispetto al crollo registrato nel 2009, ma il valore del 2011 è nettamente inferiore a quello pre-crisi. La redditività delle vendite (ROS) è ritornata positiva ed ha superato il valore del 2008, mentre la redditività del capitale (ROE) ha registrato un exploit positivo nel 2011 che si spiega anche con il livello di marcata sottocapitalizzazione delle aziende considerate. Il risultato lordo di gestione (Ebitda), rapportato sia al fatturato sia ai ricavi al netto del costo delle materie prime, ha ampiamente recuperato il calo mostrato nella fase più acuta della crisi riportandosi su un livello superiore a quello del 2008. Il reddito netto d’esercizio complessivo è più che raddoppiato rispetto al 2008; su questa performance hanno influito, oltre al miglioramento della gestione industriale, l’aumento del tasso di rotazione del capitale investito e la riduzione del costo sul valore aggiunto. Il miglioramento della redditività ha influito positivamente autofinanziamento che è più che raddoppiata rispetto al 2008. ϭϮϬ Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi sulla capacità di Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND INDICI DI BILANCIO FONDERIE DI RAME E OTTONE /ŶĚŝĐŝ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Patrimonio netto/immobilizzazioni 0,46 0,40 0,44 0,58 Patrimonio netto + passività a m/l termine /Immobilizzazioni 0,72 0,90 0,90 0,83 Liquidità immediate e differite/Passività a breve 0,78 1,02 1,00 0,94 10,86 8,51 9,74 5,31 Vendite/Liquidità differite 3,30 2,99 2,65 2,30 Fatturato pro-capite (migliaia di euro) 274 253 283 251 Vendite/costo del personale 8,81 7,81 9,08 8,08 Debiti finanziari/Patrimonio netto 0,87 0,90 1,11 1,15 Debiti finanziari/Valore della produzione 0,15 0,21 0,19 0,21 Redditività gestione industriale (ROI) 22,93% -4,26% 10,44% 16,80% Redditività del patrimonio (ROE) 17,25% -15,18% 13,17% 53,87% Redditività delle vendite (ROS) 7,07% -1,57% 4,32% 10,39% Oneri finanziari/Debiti finanziari 6,05% 1,81% 3,75% 4,75% Ebitda/Fatturato 11,79% 5,52% 9,90% 14,49% Ebitda/Fatturato – costo materie prime 25,08% 5,74% 23,98% 32,59% Fatturato/Capitale investito 1,37 1,01 1,12 1,61 Risultato d’esercizio (migliaia di euro) 234 -142 152 524 Costo del lavoro/Fatturato 11,43% 14,82% 13,04% 12,37% Costo del lavoro/Valore aggiunto 49,16% 88,83% 56,76% 46,06% 0,69% -5,41% 4,73% -5,33% Giorni magazzino 36 47 51 55 Giorni clienti 88 105 123 125 Giorni fornitori 169 236 194 205 Giorni clienti/giorni fornitori 0,52 0,44 0,63 0,61 Costo del venduto/Rimanenze Capitale circolante netto/Valore della produzione Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϮϭ RELAZIONE ANNUALE 2012 Fonderie di magnesio Le fonderie di magnesio evidenziano, per quanto riguarda la situazione patrimoniale, una condizione sostanzialmente equilibrata. Infatti, il patrimonio netto copre abbondantemente il valore delle immobilizzazioni e, considerando anche le passività a medio e lungo termine, il rapporto è ancora migliore. Dal punto di vista della produttività, la situazione risulta meno positiva: il fatturato pro-capite si è ridotto di oltre il 10% rispetto al valore pre-crisi; il costo del venduto sulle rimanenze è calato di un punto e mezzo; il tasso di rigiro delle liquidità differite (rimanenze e crediti ai clienti) è diminuito di un punto. La situazione finanziaria è nettamente peggiorata: i debiti finanziari sono pari a 2,6 volte il patrimonio netto rispetto a 0,6 nel 2008. Il loro peso sul valore della produzione è triplicato, passando da 0,13 a 0,35. Per quanto riguarda la redditività, il risultato della gestione caratteristica (ROI) è sceso dal 7,41% nel 2008 al 2,46% nel 2011. La redditività delle vendite (ROS), dopo la flessione registrata nel biennio 2009-10, è ritornata quasi sul livello pre-crisi. La redditività del capitale (ROE) è negativa da tre anni seppure con valori decrescenti. Il risultato lordo di gestione (Ebitda), rapportato sia al fatturato sia ai ricavi al netto del costo delle materie prime, ha recuperato il calo registrato nella fase più acuta della crisi riportandosi su valori superiori a quelli del 2008. Il risultato netto d’esercizio, dopo il tonfo del 2009, rimane negativo a causa della diminuzione del tasso di rotazione del capitale investito e della redditività della gestione industriale in rapporto al capitale investito. Nonostante il permanere di una situazione reddituale complessiva netta insoddisfacente, la capacità di autofinanziamento si è riportata su un livello quasi uguale a quello del 2008. ϭϮϮ Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND INDICI DI BILANCIO FONDERIE DI MAGNESIO /ŶĚŝĐŝ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Patrimonio netto/immobilizzazioni 1,38 1,15 1,26 1,06 Patrimonio netto + passività a m/l termine /Immobilizzazioni 1,85 1,59 1,71 1,60 Liquidità immediate e differite/Passività a breve 1,72 1,68 1,41 1,25 Costo del venduto/Rimanenze 7,52 5,32 6,66 5,90 Vendite/Liquidità differite 2,62 1,90 2,03 1,51 Fatturato pro-capite (migliaia di euro) 302 304 318 271 Vendite/costo del personale 6,54 6,84 6,79 6,32 Debiti finanziari/Patrimonio netto 0,64 0,94 1,67 2,61 Debiti finanziari/Valore della produzione 0,13 0,21 0,30 0,35 Redditività gestione industriale (ROI) 7,41% -7,38% 3,59% 2,46% Redditività del patrimonio (ROE) 0,31% -16,61% -1,59% -1,14% Redditività delle vendite (ROS) 2,47% -4,94% 1,99% 2,36% Oneri finanziari/Debiti finanziari 9,92% 6,73% 3,46% 3,58% Ebitda/Fatturato 5,05% -1,02% 4,99% 5,18% Ebitda/Fatturato – costo materie prime 7,16% -1,06% 7,22% 7,94% Fatturato/Capitale investito 1,23 0,90 1,04 1,04 Costo del lavoro/Fatturato 16,18% 16,46% 16,18% 15,85% Costo del lavoro/Valore aggiunto 74,76% 104,09% 74,48% 75,37% Capitale circolante netto/Valore della produzione 6,45% 10,32% 21,50% 13,47% Giorni magazzino 48 69 55 75 Giorni clienti 95 131 130 145 Giorni fornitori 155 201 143 320 Giorni clienti/giorni fornitori 0,61 0,65 0,91 0,45 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϮϯ RELAZIONE ANNUALE 2012 Fonderie di zama FATTURATO L’analisi dei bilanci delle fonderie di zama incluse nel campione evidenzia un progressivo aumento del fatturato rispetto al minimo toccato nel 2009. Tuttavia il valore delle vendite del 2011 è risultato inferiore di circa il 3% a quello del 2008. A livello dimensionale, solo le fonderie con un fatturato compreso fra 5,9,9 e 10-19,9 milioni di euro sono risalite e hanno superato il fatturato del 2008. Le fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro sono rimaste sotto del 21,8% al valore del 2008 e le fonderie con oltre 20 milioni di fatturato dell’8%. &ĂƚƚƵƌĂƚŽ;E͘/ŶĚŝĐĞϮϬϬϴсϭϬϬͿ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) Totale ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ 100 100 100 100 100 64 73 77 66 70 76 97 97 87 90 78 101 110 92 97 Fatturato (N. Indice 2008 = 100) 120 110 97 101 100 76 78 80 64 73 97 87 77 92 66 90 97 70 60 40 20 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 2009 2010 2011 20-49,9 (mln €) Totale RISULTATO D’ESERCIZIO A partire dal 2010 le fonderie di zama sono ritornate in utile migliorando nettamente la situazione anche rispetto al 2008. Le fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro hanno riportato nel 2011 un risultato positivo, ma inferiore rispetto a quello del 2010; nell’ultimo biennio sono state compensate solo in parte le perdite del biennio precedente. Le fonderie con un fatturato compreso fra 5 e 9,9 milioni di euro hanno mantenuto il valore del reddito d’esercizio del 2010 migliorando la redditività anche rispetto al 2008. Le fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro hanno migliorato il risultato positivo del 2010 con un valore di poco inferiore al 2008. Infine, le fonderie con un fatturato superiore a 20 milioni di euro hanno mantenuto costante il reddito d’esercizio nell’ultimo biennio, recuperando solo in parte le perdite d’esercizio del biennio 2008-09. ϭϮϰ Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND PATRIMONIO NETTO/IMMOBILIZZAZIONI Il patrimonio delle fonderie di zama copre mediamente l’83% degli investimenti in immobilizzazioni, con un leggero calo rispetto alla situazione pre-crisi. Solo le fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di fatturato hanno un indice di copertura maggiore di 1 che è rimasto sostanzialmente invariato nel periodo considerato. Le fonderie con un fatturato tra 10-19,9 milioni di euro di fatturato hanno mantenuto costante l’indice intorno a 0,80, mentre le fonderie con oltre 20 milioni di euro di fatturato lo hanno ridotto in misura significativa. WĂƚƌŝŵŽŶŝŽŶĞƚƚŽͬ/ŵŵŽďŝůŝnjnjĂnjŝŽŶŝ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 0,81 0,69 0,72 0,72 5-9,9 (mln €) 1,02 0,91 1,02 1,09 10-19,9 (mln €) 0,81 0,78 0,8 0,8 20-49,9 (mln €) 0,97 0,81 0,91 0,79 Totale 0,89 0,79 0,85 0,83 0,85 0,83 0,89 0,79 0,79 0,91 0,81 0,97 0,8 0,8 0,78 1,02 1,09 0,81 0,72 0,72 0,8 0,81 1 0,69 1,2 0,91 1,02 Patrimonio netto/Immobilizzazioni 0,6 0,4 0,2 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 2008 10-19,9 (mln €) 2009 2010 20-49,9 (mln €) Totale 2011 PATRIMONIO NETTO + PASSIVITÀ A MEDIO E LUNGO TERMINE/IMMOBILIZZAZIONI Considerando oltre ai mezzi propri anche le passività a medio e lungo termine, l’indice di copertura delle immobilizzazioni supera il valore 1 per tutte le classi dimensionali. Il valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro, che è peraltro aumentato rispetto al 2008. Il valore più basso è invece quello delle fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro che lo hanno diminuito rispetto al valore pre-crisi. WĂƚƌŝŵŽŶŝŽŶĞƚƚŽнƉĂƐƐŝǀŝƚăĂŵĞĚŝŽ ĞůƵŶŐŽƚĞƌŵŝŶĞͬ/ŵŵŽďŝůŝnjnjĂnjŝŽŶŝ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) Totale 1,16 1,73 1,2 1,24 1,30 1,13 1,64 1,37 1,54 1,31 1,04 1,81 1,38 1,17 1,34 1,05 1,81 1,33 1,13 1,30 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϮϱ RELAZIONE ANNUALE 2012 1,34 1,30 1,31 1,30 1,13 1,54 1,17 1,24 1,33 1,38 1,37 1,2 1,81 1,81 1,73 1,05 1,13 1,04 1,5 1,16 2 1,64 Patrimonio netto + passività a medio e lungo termine/Immobilizzazioni 1 0,5 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 2008 10-19,9 (mln €) 2009 2010 20-49,9 (mln €) Totale 2011 LIQUIDITÀ IMMEDIATE E DIFFERITE/PASSIVITÀ A BREVE TERMINE Le passività a breve termine sono ampiamente coperte con le disponibilità liquide e quelle differite (crediti clienti e rimanenze). L’indice di liquidità secondaria non è sostanzialmente cambiato rispetto al 2008. Le fonderie con l’indice di liquidità più basso sono quelle con fatturato inferiore a 5 milioni di euro e superiore a 20 milioni di euro, che lo hanno ridotto rispetto al 2008. Il valore più alto dell’indice appartiene alle fonderie con fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro che lo hanno leggermente aumentato rispetto al 2008. >ŝƋƵŝĚŝƚăŝŵŵĞĚŝĂƚĞĞ ĚŝĨĨĞƌŝƚĞͬWĂƐƐŝǀŝƚăĂďƌĞǀĞ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 1,27 0,87 1,13 1,14 5-9,9 (mln €) 1,58 1,58 1,67 1,62 10-19,9 (mln €) 1,23 1,09 1,4 1,3 20-49,9 (mln €) 1,15 1,01 1,11 1,13 Totale 1,27 1,13 1,31 1,28 1 1,27 1,13 1,31 1,28 1,15 1,01 1,11 1,13 0,87 1,13 1,14 1,5 1,27 2 1,23 1,09 1,4 1,3 1,58 1,58 1,67 1,62 Liquidità immediate e differite/Passività a breve 0,5 0 Fino 4,9 (mln €) ϭϮϲ 5-9,9 (mln €) 2008 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 2009 2010 2011 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Totale Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND COSTO DEL VENDUTO/RIMANENZE Il costo del venduto è paria a 6 volte il valore delle rimanenze, contro un valore di 6,5 volte nel 2008 e a 5 volte nel 2009. Valori dell’indice significativamente più alti della media si riscontrano per le fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro (quasi 8 volte le rimanenze) e per le fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro e superiore a 20 milioni di euro (7 volte). Il valore più basso è quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro che è pari soltanto a 3,5 volte le rimanenze e in calo rispetto al 2008. ŽƐƚŽĚĞůǀĞŶĚƵƚŽͬZŝŵĂŶĞŶnjĞ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) Totale 7,04 3,95 7,5 8,29 6,51 5,45 2,91 6,43 6,95 5,1 6,54 3,46 7,58 6,95 5,79 7,07 3,54 7,95 7,07 6,04 6,04 5,79 5,1 6,51 7,07 6,95 6,95 8,29 7,95 7,5 3,54 3,46 3,95 6,43 7,07 6,54 4 2,91 6 5,45 8 7,04 10 7,58 Costo del venduto/Rimanenze 2 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 2008 10-19,9 (mln €) 2009 2010 20-49,9 (mln €) Totale 2011 VENDITE/LIQUIDITÀ DIFFERITE I ricavi delle vendite sono pari a poco più di 2 volte le liquidità differite, costituite da crediti verso clienti e da rimanenze. Il quoziente, dopo la flessione registrata nel biennio 2009-10, è ritornato sul valore pre-crisi. Il valore più alto spetta alle fonderie con oltre 20 milioni di euro di fatturato, mentre quello più basso appartiene alle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro. Le fonderie con un fatturato fra 10-19,9 milioni di euro hanno il secondo indice più alto e lo hanno migliorato rispetto al 2008, mentre le fonderie con meno di 5 milioni di euro di fatturato lo hanno leggermente ridotto rispetto al valore pre-crisi. sĞŶĚŝƚĞͬ>ŝƋƵŝĚŝƚăĚŝĨĨĞƌŝƚĞ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) Totale ϮϬϬϴ 2,03 1,77 2 2,49 2,09 ϮϬϬϵ 1,74 1,45 1,7 2,08 1,75 ϮϬϭϬ 1,84 1,64 1,91 2,27 1,93 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϮϬϭϭ 1,97 1,72 2,11 2,48 2,1 ϭϮϳ RELAZIONE ANNUALE 2012 2 1,5 2 1,7 1,91 2,11 2,5 1,77 1,45 1,64 1,72 2,03 1,74 1,84 1,97 3 2,09 1,75 1,93 2,1 2,49 2,08 2,27 2,48 Vendite/Liquidità differite 1 0,5 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 2008 2009 2010 20-49,9 (mln €) Totale 2011 FATTURATO PRO-CAPITE I ricavi delle vendite per addetto ammontano a 201 mila euro, un valore sostanzialmente uguale a quello pre-crisi e nettamente aumentato rispetto al minimo toccato nel 2009. Il valore più alto (212 mila euro) è quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro, che è aumentato rispetto al 2008. Il valore più basso (164 mila euro) appartiene alle fonderie con meno di 5 milioni di euro di fatturato che lo hanno leggermente ridotto rispetto al 2008. &ĂƚƚƵƌĂƚŽƉƌŽͲcapite (k€) ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 168 132 158 164 5-9,9 (mln €) 201 156 199 209 10-19,9 (mln €) 205 154 194 212 20-49,9 (mln €) 219 152 197 203 Totale 202 150 190 201 150 202 150 190 201 197 203 219 152 154 194 212 205 201 156 200 168 132 158 164 250 199 209 Fatturato pro-capite (k€) 100 50 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 2008 ϭϮϴ 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 2009 2011 2010 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Totale Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND VENDITE/COSTO DEL PERSONALE I ricavi delle vendite sono pari a 4,8 volte il costo del personale, un valore leggermente inferiore al livello pre-crisi, ma nettamente migliore rispetto al minimo toccato nel 2009 (4 volte). Il valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato tra 5-9,9 milioni di euro (5,1) che è però leggermente diminuito rispetto al 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro. sĞŶĚŝƚĞͬŽƐƚŽĚĞůƉĞƌƐŽŶĂůĞ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 4,11 3,6 4,78 4,82 5-9,9 (mln €) 5,08 4,33 4,9 5,09 10-19,9 (mln €) 4,75 3,95 4,39 4,73 20-49,9 (mln €) 5,31 4,06 4,45 4,66 Totale 4,87 4,00 4,56 4,79 4 4,79 4,56 4,87 4,00 4,66 4,45 4,06 5,31 4,73 4,39 4,75 3,95 5,09 4,9 4,33 5,08 4,78 3,6 5 4,11 6 4,82 Vendite/Costo del personale 3 2 1 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 2008 10-19,9 (mln €) 2009 2010 20-49,9 (mln €) Totale 2011 DEBITI FINANZIARI/PATRIMONIO NETTO Il rapporto in questione, che rappresenta la leva finanziaria, è relativamente basso e in calo rispetto al 2008. Il valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato fra 10-19,9 milioni di euro, rimasto stabile nel periodo considerato, e quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di fatturato che è invece aumentato rispetto al 2008. Il valore delle fonderie con meno di 5 milioni di fatturato non risulta significativo in quanto dal bilancio in forma ridotta non è possibile distinguere i debiti finanziari dagli altri. ĞďŝƚŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝͬWĂƚƌŝŵŽŶŝŽŶĞƚƚŽ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) Totale n.s 0,65 0,8 0,6 0,61 n.s 0,7 0,8 0,61 0,57 n.s 0,71 0,79 0,51 0,54 n.s 0,71 0,81 0,57 0,56 n.s = dato non significativo Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϮϵ RELAZIONE ANNUALE 2012 0,56 0,54 0,57 0,61 0,57 0,6 0,51 0,61 0,6 0,81 0,79 0,8 0,71 0,71 0,7 0,65 0,8 0,8 Debiti finanziari/Patrimonio netto 1 0,4 0,2 0 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 2008 2009 20-49,9 (mln €) 2010 Totale 2011 DEBITI FINANZIARI/ VALORE DELLA PRODUZIONE I debiti finanziari rappresentano mediamente il 15% del valore della produzione, in calo rispetto al 2009 e allineato con il valore del 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie con un fatturato superiore a 20 milioni di euro, mentre il valore più alto appartiene alle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro che lo hanno ridotto rispetto al 2008. Il valore delle fonderie con meno di 5 milioni di fatturato non risulta significativo in quanto dal bilancio in forma ridotta non è possibile distinguere i debiti finanziari dagli altri. ĞďŝƚŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝͬsĂůŽƌĞĚĞůůĂƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ n.s n.s n.s n.s 5-9,9 (mln €) 0,19 0,27 0,23 0,23 10-19,9 (mln €) 0,22 0,26 0,21 0,19 20-49,9 (mln €) 0,13 0,16 0,1 0,12 Totale 0,16 0,2 0,15 0,15 Fino 4,9 (mln €) 0,1 0,05 0 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 2008 2009 20-49,9 (mln €) 2010 ϭϯϬ Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi 2011 Totale 0,15 0,15 0,2 0,16 0,12 0,1 0,15 0,16 0,13 0,21 0,26 0,22 0,19 0,2 Debiti finanziari/Valore della produzione 0,23 0,25 0,19 0,3 0,23 0,27 n.s = dato non significativo Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND REDDITIVITÀ DELLA GESTIONE INDUSTRIALE (ROI) La redditività del capitale investito è intorno al 5% ed è nettamente migliorata rispetto al periodo pre-crisi. Le fonderie di maggiori dimensioni presentano la redditività più alta (7,1%), seguite dalle fonderie con un fatturato fra 5-9,9 milioni di euro (7%). Entrambe le classi dimensionali hanno migliorato la redditività rispetto al 2008. La redditività più bassa è quella delle fonderie con meno di 5 milioni di euro di fatturato (1,8%) che l’hanno comunque migliorata rispetto al 2008. Le fonderie con un fatturato tra 10-19,9 milioni di euro hanno invece peggiorato la redditività rispetto al periodo pre-crisi. ZĞĚĚŝƚŝǀŝƚăĚĞůůĂŐĞƐƚŝŽŶĞŝŶĚƵƐƚƌŝĂůĞ;ZK/Ϳ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ -1,40% -4,97% 3,14% 1,84% 4,69% 1,49% 6,72% 6,98% 10-19,9 (mln €) 4,39% -0,40% 2,12% 3,59% 20-49,9 (mln €) -0,50% -5,60% 6,60% 7,10% 1,99% -2,15% 4,56% 5,00% Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) Totale 2,00% 1,99% 4,56% 5,00% 6,60% 7,10% 4,39% 2,12% 3,59% 4,00% 4,69% 6,00% 1,49% 3,14% 1,84% 8,00% 6,72% 6,98% Redditività della gestione industriale (ROI) -8,00% Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 2008 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 2009 2011 2010 -2,15% -0,50% -5,60% -6,00% -0,40% -4,00% -4,97% -2,00% -1,40% 0,00% Totale REDDITIVITÀ DEL PATRIMONIO (ROE) La redditività dei mezzi propri è mediamente intorno al 5,8% a fronte di un risultato negativo del 2008 (-1,7%). Le fonderie con oltre 20 milioni di euro di fatturato hanno la redditività più alta (9%) e nonostante la flessione registrata rispetto al 2010 compensa una redditività negativa della stessa intensità riportata nel periodo pre-crisi. Le fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro hanno la redditività più bassa (0,9%), in calo rispetto al 2010, ma che si confronta con una redditività negativa del biennio 2008-09. Le fonderie con un fatturato fra 5-9,9 milioni di euro hanno significativamente migliorato la redditività rispetto al 2008, mentre le fonderie con un fatturato fra 10-19,9 milioni di euro hanno riportato la redditività al livello pre-crisi dopo il crollo registrato nel 2009. Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϯϭ RELAZIONE ANNUALE 2012 ZĞĚĚŝƚŝǀŝƚăĚĞůƉĂƚƌŝŵŽŶŝŽ;ZKͿ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) Totale ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ -4,33% 2,39% 4,42% -8,43% -1,69% -12,97% -1,90% -4,31% -21,85% -10,40% 4,89% 9,04% 0,73% 10,05% 5,86% 0,89% 8,59% 4,26% 8,99% 5,81% 5,86% 5,81% 10,05% 8,99% 4,26% 0,73% 4,42% 9,04% 8,59% 10,00% 2,39% 4,89% 20,00% 0,89% Redditività del patrimonio (ROE) Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 2008 2009 2010 -1,69% 20-49,9 (mln €) -10,40% -8,43% 10-19,9 (mln €) -21,85% -30,00% -4,31% -4,33% -20,00% -12,97% -10,00% -1,90% 0,00% Totale 2011 REDDITIVITÀ DELLE VENDITE (ROS) La redditività delle vendite è mediamente superiore al 4% ed è nettamente migliorata rispetto al 2008. Il valore più alto spetta alle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro (6,8%) in aumento rispetto al 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie con meno di 5 milioni di euro di fatturato (2,2%), in calo rispetto al 2010, ma che si confronta con una redditività negativa nel periodo pre-crisi. Il secondo valore più alto è quello delle fonderie con oltre 20 milioni di euro di fatturato (5%), in aumento rispetto al 2010 e con un cambiamento di segno nei confronti dei risultati del biennio 2008-09. ZĞĚĚŝƚŝǀŝƚăĚĞůůĞǀĞŶĚŝƚĞ;ZK^Ϳ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) Totale ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ -1,46% 4,32% 3,94% -0,33% 1,67% -7,45% 1,87% -0,43% -4,62% -2,34% 4,06% 6,84% 1,93% 4,63% 4,17% 2,24% 6,76% 2,94% 5,02% 4,33% 4,17% 4,33% 1,67% 4,63% 5,02% 1,93% 2,94% 5,00% 3,94% 4,06% 2,24% 10,00% 4,32% 1,87% 6,84% 6,76% Redditività delle vendite (ROS) Fino 4,9 (mln €) ϭϯϮ 5-9,9 (mln €) 2008 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) 2009 2010 2011 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi -2,34% -0,33% -4,62% -10,00% -0,43% -5,00% -1,46% -7,45% 0,00% Totale Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND ONERI FINANZIARI/DEBITI FINANZIARI Il peso percentuale degli oneri finanziari sui debiti finanziari si è quasi dimezzato nel 2011 rispetto al 2008 per effetto soprattutto della riduzione dei tassi di interesse. Le fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro presentano il costo del denaro più alto, sebbene in calo rispetto al 2008. La riduzione più marcata dell’incidenza degli oneri finanziari sui debiti finanziari è stata riportata dalle fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro (-3,5 punti percentuali). Il valore delle fonderie con meno di 5 milioni di fatturato non risulta significativo in quanto dal bilancio in forma ridotta non è possibile distinguere i debiti finanziari dagli altri. KŶĞƌŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝͬĞďŝƚŝĨŝŶĂŶnjŝĂƌŝ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) Totale ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ n.s 8,30% 6,46% 6,52% 8,20% n.s 6,41% 4,98% 4,94% 6,79% n.s 5,50% 3,57% 3,50% 5,23% n.s 6,76% 2,94% 5,02% 4,32% n.s = dato non significativo 4,32% 5,23% 6,79% 8,20% 5,02% 3,50% 4,94% 6,52% 2,94% 4,00% 3,57% 6,46% 6,76% 4,98% 6,00% 5,50% 8,00% 6,41% 10,00% 8,30% Oneri finanziari/Debiti finanziari 2,00% 0,00% 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 2008 2009 20-49,9 (mln €) 2010 Totale 2011 EBITDA/FATTURATO Il rapporto fra il margine operativo lordo di gestione (Ebitda) e il fatturato è mediamente intorno a 7,5 punti percentuali, più che raddoppiato rispetto al valore pre-crisi. Le fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro presentano la redditività lorda più alta, che è più che raddoppiata rispetto al 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro (5,4%) comunque in aumento rispetto al valore pre-crisi. Nettamente migliorato anche l’indice di redditività lorda delle fonderie di maggiori dimensioni, ma così come quello delle fonderie più piccole. ďŝƚĚĂͬĨĂƚƚƵƌĂƚŽ Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) Totale ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ 2,41% 5,01% 3,55% 1,80% 3,05% -0,42% 7,72% 2,68% 0,16% 2,44% 8,96% 11,49% 4,44% 7,66% 7,64% 6,19% 11,03% 5,41% 7,84% 7,47% Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϯϯ RELAZIONE ANNUALE 2012 -0,42% Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 2008 3,05% 2,44% 1,80% 0,16% 10-19,9 (mln €) 2009 7,64% 7,47% 7,66% 7,84% 11,49% 11,03% 3,55% 2,68% 4,44% 5,41% 2,41% 8,96% 6,19% 14,00% 12,00% 10,00% 8,00% 6,00% 4,00% 2,00% 0,00% -2,00% 5,01% 7,72% Ebitda/fatturato 2010 20-49,9 (mln €) Totale 2011 EBITDA/FATTURATO – COSTO MATERIE PRIME Il margine operativo lordo sul fatturato al netto del costo delle materie prime è mediamente pari al 12,5% ed ha registrato un aumento di 7 punti percentuali rispetto al 2008. Il valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro (18,9%) più che raddoppiato rispetto al 2008. Il valore più basso appartiene alle fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro (8,5%), in aumento di circa 3 punti rispetto al 2008. Anche le altre due classi dimensionali di fonderie hanno migliorato la situazione rispetto al periodo pre-crisi, con un incremento di 10 punti percentuali per le fonderie con oltre 20 milioni di euro di fatturato e di 6,3 punti percentuali per le fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro. ďŝƚĚĂͬ&ĂƚƚƵƌĂƚŽͲ ĐŽƐƚŽĚĞůůĞŵĂƚĞƌŝĞƉƌŝŵĞ Fino 4,9 (mln €) ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ 3,74% -0,58% 13,83% 10,00% 5-9,9 (mln €) 9,39% 13,18% 20,11% 18,92% 10-19,9 (mln €) 5,81% 4,01% 7,05% 8,53% 20-49,9 (mln €) 3,44% 0,25% 13,68% 13,76% Totale 5,35% 3,79% 12,81% 12,45% 0,00% -5,00% Fino 4,9 (mln €) 5,35% 3,79% 12,81% 12,45% 13,68% 13,76% 3,44% 5,81% 5-9,9 (mln €) 2008 ϭϯϰ 0,25% 5,00% -0,58% 10,00% 3,74% 15,00% 4,01% 7,05% 8,53% 20,00% 9,39% 13,83% 10,00% 25,00% 13,18% 20,11% 18,92% Ebitda/Fatturato-costo delle materie prime 10-19,9 (mln €) 2009 2010 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi 20-49,9 (mln €) 2011 Totale Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND FATTURATO/CAPITALE INVESTITO Il tasso di rotazione del capitale investito è leggermente superiore a 1 e in leggera flessione rispetto al 2008. Il tasso di rotazione più alto è quello delle fonderie con oltre 20 milioni di euro di fatturato (1,41) che è però calato rispetto al valore pre-crisi. Il valore più basso, inferiore a 1, è quello delle fonderie con meno di 5 milioni di euro di fatturato, peraltro diminuito rispetto al 2008. &ĂƚƚƵƌĂƚŽͬĂƉŝƚĂůĞŝŶǀĞƐƚŝƚŽ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 0,96 0,67 0,77 0,82 5-9,9 (mln €) 1,09 0,8 0,98 1,03 10-19,9 (mln €) 1,11 0,93 1,1 1,22 20-49,9 (mln €) 1,53 1,21 1,43 1,41 Totale 1,19 0,92 1,09 1,16 1,19 0,92 1,09 1,16 1,11 0,93 1,1 1,22 0,8 0,98 1,03 1 1,09 1,5 0,96 0,67 0,77 0,82 2 1,53 1,21 1,43 1,41 Fatturato/Capitale investito 0,5 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 2008 10-19,9 (mln €) 2009 2010 20-49,9 (mln €) Totale 2011 COSTO DEL LAVORO/FATTURATO Il costo del lavoro è mediamente pari a circa il 21% del fatturato, in leggera crescita rispetto al valore pre-crisi. Le fonderie con il valore più alto sono quelle con oltre 20 milioni di euro di fatturato, che lo hanno aumentato di 2,5 punti percentuali rispetto al 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro, che però hanno mantenuto la percentuale del 2008. Le fonderie con meno di 5 milioni di euro di fatturato presentano un valore vicino alla media del campione, ma lo hanno ridotto di quasi 4 punti percentuali rispetto al 2008 e di 7 punti nei confronti del 2009. ŽƐƚŽĚĞůůĂǀŽƌŽͬ&ĂƚƚƵƌĂƚŽ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 24,33% 27,76% 20,89% 20,75% 5-9,9 (mln €) 19,68% 23,09% 20,41% 19,65% 10-19,9 (mln €) 21,05% 25,32% 22,78% 21,15% 20-49,9 (mln €) 18,85% 24,60% 22,46% 21,43% Totale 20,53% 24,98% 21,91% 20,88% Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϯϱ RELAZIONE ANNUALE 2012 19,68% 23,09% 20,41% 19,65% 21,05% 25,32% 22,78% 21,15% 18,85% 24,60% 22,46% 21,43% 20,53% 24,98% 21,91% 20,88% 25,00% 24,33% 27,76% 20,89% 20,75% 30,00% Costo del lavoro/Fatturato Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) Totale 20,00% 15,00% 10,00% 5,00% 0,00% 2008 2009 2010 2011 COSTO DEL LAVORO/VALORE AGGIUNTO Il costo del lavoro assorbe mediamente quasi il 74% del valore aggiunto, 6 punti in meno rispetto al 2008. Le fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro hanno il valore più alto (80%), in calo rispetto al 2009 ma in aumento di quasi 3 punti nei confronti del 2008. Il valore più basso è quello delle fonderie con un fatturato fra 5-9,9 milioni di euro (64%), in diminuzione di 5,5 punti rispetto al valore pre-crisi. Le fonderie con un fatturato superiore a 20 milioni di euro hanno un valore leggermente inferiore alla media e lo hanno ridotto di circa 11 punti percentuali rispetto al 2008. Le fonderie con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro hanno un valore più alto di 3 punti rispetto alla media, ma lo hanno diminuito di quasi 12 punti rispetto al 2008. ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 88,31% 101,54% 69,95% 76,71% 5-9,9 (mln €) 69,50% 74,83% 63,93% 64,05% 10-19,9 (mln €) 76,88% 90,43% 83,68% 79,62% 20-49,9 (mln €) 84,36% 97,10% 74,54% 73,22% Totale 79,47% 90,44% 74,12% 73,61% 84,36% 97,10% 74,54% 73,22% 79,47% 90,44% 74,12% 73,61% 80,00% 76,88% 90,43% 83,68% 79,62% 100,00% Costo del lavoro/Valore aggiunto 69,50% 74,83% 63,93% 64,05% 120,00% 88,31% 101,54% 69,95% 76,71% ŽƐƚŽĚĞůůĂǀŽƌŽͬsĂůŽƌĞĂŐŐŝƵŶƚŽ 10-19,9 (mln €) 20-49,9 (mln €) Totale 60,00% 40,00% 20,00% 0,00% Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 2008 ϭϯϲ 2009 2010 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi 2011 Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND CAPITALE CIRCOLANTE NETTO/VALORE DELLA PRODUZIONE Il capitale circolante netto è mediamente pari al 12% del valore della produzione, una percentuale quasi doppia rispetto al 2008. Il valore più alto è quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro (24,3%) in aumento di circa 7 punti percentuali rispetto al livello pre-crisi. Il valore più basso è quello delle fonderie con un fatturato superiore a 20 milioni di euro (4,8%), che è raddoppiato rispetto al 2008. ĂƉŝƚĂůĞĐŝƌĐŽůĂŶƚĞŶĞƚƚŽͬ sĂůŽƌĞĚĞůůĂƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ Fino 4,9 (mln €) ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ 5,36% 10,16% 8,75% 8,73% 17,11% 30,32% 26,43% 24,32% 10-19,9 (mln €) 4,73% 17,51% 16,22% 12,76% 20-49,9 (mln €) 2,46% 6,88% 4,63% 4,83% Totale 6,58% 15,82% 13,50% 12,03% 5-9,9 (mln €) Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 2008 10-19,9 (mln €) 2009 2010 20-49,9 (mln €) 15,82% 13,50% 12,03% 6,58% 2,46% 6,88% 4,63% 4,83% 17,51% 16,22% 12,76% 30,32% 26,43% 24,32% 4,73% 5,36% 10,16% 8,75% 8,73% 35,00% 30,00% 25,00% 20,00% 15,00% 10,00% 5,00% 0,00% 17,11% Capitale circolante netto/Valore della produzione Totale 2011 GIORNI MAGAZZINO Il periodo di giacenza delle rimanenze è mediamente di 60 giorni, in crescita di 4 giorni rispetto al 2008. Le fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro hanno il numero di giorni di magazzino più basso, che è però aumentato di 3 giorni rispetto al periodo pre-crisi. Le fonderie con una fatturato fra 5-9,9 milioni di euro hanno invece il numero di giorni di magazzino più alto (103), in aumento di 11 giorni rispetto al 2008. 'ŝŽƌŶŝŵĂŐĂnjnjŝŶŽ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) 49 67 56 52 5-9,9 (mln €) 92 125 105 103 10-19,9 (mln €) 49 57 48 46 20-49,9 (mln €) 44 53 53 52 Totale 56 72 63 60 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϯϳ RELAZIONE ANNUALE 2012 60 20-49,9 (mln €) 72 63 60 10-19,9 (mln €) 56 49 80 67 56 52 100 44 53 53 52 92 120 49 57 48 46 140 105 103 125 Giorni magazzino 40 20 0 Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 2008 2009 2010 Totale 2011 GIORNI CLIENTI La durata dei crediti nei confronti dei clienti è mediamente di 81 giorni, in aumento di 5 giorni rispetto al 2008. La dilazione dei pagamenti concessa ai clienti risulta nettamente superiore alla media per le fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro (116 giorni), nonostante la sensibile riduzione registrata rispetto al 2009. Il valore più basso è quello delle fonderie con un fatturato compreso fra 5-9,9 milioni di euro, che è aumentato di 5 giorni rispetto al 2008. Il valore delle fonderie con meno di 5 milioni di fatturato non risulta significativo in quanto dal bilancio in forma ridotta non è possibile distinguere i crediti verso clienti da altri. 'ŝŽƌŶŝĐůŝĞŶƚŝ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) n.s n.s n.s n.s 5-9,9 (mln €) 58 65 67 63 112 138 133 116 20-49,9 (mln €) 83 106 95 84 Totale 76 94 89 81 10-19,9 (mln €) n.s = dato non significativo 50 0 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 2008 ϭϯϴ 2009 20-49,9 (mln €) 2010 Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi 2011 Totale 81 89 94 76 84 63 67 65 58 100 95 83 106 116 112 150 133 138 Giorni clienti Federazione Nazionale Fonderie ASSOFOND GIORNI FORNITORI I giorni di credito concessi dai fornitori sono mediamente 82, in aumento di 5 giorni rispetto al 2008, ma in calo rispetto al biennio 2009-10. Le fonderie con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro hanno mediamente 111 giorni di dilazione dei pagamenti, in diminuzione di 10 giorni rispetto al biennio 2009-10, ma in aumento di 9 giorni sul 2008. Le fonderie con un fatturato superiore a 20 milioni di euro hanno una dilazione dei pagamenti mediamente di 105 giorni, in sensibile diminuzione rispetto al biennio 2009-10, ma in leggero aumento sul 2008. Il valore delle fonderie con meno di 5 milioni di fatturato non risulta significativo in quanto dal bilancio in forma ridotta non è possibile distinguere i debiti verso fornitori dagli altri debiti. 'ŝŽƌŶŝĨŽƌŶŝƚŽƌŝ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ Fino 4,9 (mln €) n.s n.s n.s n.s 5-9,9 (mln €) 41 56 39 47 10-19,9 (mln €) 102 121 121 111 20-49,9 (mln €) 101 132 127 105 91 82 Totale 77 9 n.s = dato non significativo 82 91 77 95 105 127 132 101 111 121 121 47 39 56 41 140 120 100 80 60 40 20 0 102 Giorni fornitori 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 2008 2009 20-49,9 (mln €) 2010 Totale 2011 GIORNI CLIENTI/GIORNI FORNITORI Il rapporto è mediamente pari a 0,97 che sta ad indicare che le fonderie esaminate hanno situazione di pagamenti clienti/fornitori leggermente a loro sfavore. La situazione risulta sfavorevole soprattutto per le fonderie con un fatturato superiore a 20 milioni di euro, mentre risulta favorevole per le altre due classi dimensionali. Il valore delle fonderie con meno di 5 milioni di fatturato non risulta significativo in quanto dal bilancio in forma ridotta non è possibile distinguere i debiti verso fornitori dagli altri debiti e i crediti verso clienti dagli altri crediti. Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi ϭϯϵ RELAZIONE ANNUALE 2012 'ŝŽƌŶŝĐůŝĞŶƚŝͬ'ŝŽƌŶŝĨŽƌŶŝƚŽƌŝ ϮϬϬϴ ϮϬϬϵ ϮϬϭϬ ϮϬϭϭ n.s n.s n.s n.s Fino 4,9 (mln €) 5-9,9 (mln €) 1,41 1,17 1,73 1,35 10-19,9 (mln €) 1,1 1,14 1,09 1,05 20-49,9 (mln €) 0,83 0,81 0,75 0,81 Totale 0,98 0,98 0,97 0,97 n.s = dato non significativo 0,97 0,97 0,98 0,98 0,81 0,75 1 0,81 0,83 1,05 1,09 1,14 1,1 1,17 1,5 1,41 2 1,35 1,73 Giorni clienti/Giorni fornitori 0,5 0 5-9,9 (mln €) 10-19,9 (mln €) 2008 2009 20-49,9 (mln €) 2010 Totale 2011 AUTOFINANZIAMENTO La capacità di autofinanziamento è aumentata del 48% rispetto al 2008 e in misura molto più consistente nei confronti del minimo toccato nel 2009. Tale risultato è da attribuire soprattutto alle fonderie con un fatturato superiore a 20 milioni di euro che hanno più che raddoppiato l’autofinanziamento rispetto al valore pre-crisi. Anche le altre classi dimensionali di fonderie hanno migliorato la situazione rispetto al 2008, ma in modo molto è più attenuato per quelle con un fatturato compreso fra 10-19,9 milioni di euro. I bilanci delle imprese italiane delle Fonderie di metalli non ferrosi sono stati analizzati dal Professor 'ŝĂŶĨƌĂŶĐŽdŽƐŝŶŝ, Responsabile Ufficio Studi di Siderweb. ϭϰϬ Analisi di bilancio delle Fonderie di metalli non ferrosi Il presente Rapporto è stato elaborato con le informazioni disponibili al 2013 da: DĂƌŝĂWŝƐĂŶƵeDĂƌĐŽƌĂŶĐŝĂ con la collaborazione di ĂƌůĂĞůůŽĐĐŚŝŽ Grafica e impaginazione a cura di ŝŶnjŝĂ^ƉĞƌŽŶŝ * * * Si ringrazia il Professor 'ŝĂŶĨƌĂŶĐŽdŽƐŝŶŝ, Responsabile Centro Studi Siderweb, per il prezioso contributo alla stesura del Capitolo inerente l’evoluzione dei Settori “Clienti” delle fonderie e quello concernente le Analisi di Bilancio. Finito di stampare nel mese di luglio 2013 ASSOFOND Federazione Nazionale Fonderie Via Copernico 54 - 20090 Trezzano Sul Naviglio (MI) Tel. 02 48400967 - Fax 02 48401282 www.assofond.it - e-mail: [email protected]