Report attività della Presidenza e
della Segreteria Esecutiva
2006-2007
ÍNDICE
Prólogo
3
Parte 1
3
1.- Incremento della rappresentatività de ACTE
3
2.- Azioni di lobby Europea
5
5
Partecipazione attiva di ACTE nel Gruppo di alto livello sul settore tessile e delle
confezioni
Il contributo di ACTE ai contenuti dell’informativa finale del Gruppo di Alto Livello
La sessione plenaria del Gruppo di alto livello del 18 settembre
7
6
3. Gruppi di lavoro e progetti europei
8
4. Piano di comunicazione
9
ACTE Infoflash
ACTE Newsletter
9
10
5. Il documento di riflessione “ACTE 2007-2013: una proposta strategica
11
6. Altre attività
15
Parte 2
16
Introduzione
16
1. Incremento della rappresentatività dell’associazione e relazioni internazionali
17
a.
Ampliamento dei soci negli attuali paesi di ACTE
17
b.
Ampliamento dei soci negli attuali paesi di ACTE
20
c.
Membri aderenti
23
d.
Rafforzare la cooperazione con paesi non europei
24
2. Attività di comunicazione
a.
25
Infoflash
25
b.
Newsletter
27
c.
Página web
28
d.
Materiale publicitario
28
e.
Immagine corporativa
29
f.
Strumenti di comunicazione a livello europeo e nazionale
31
3. Potenziare l’azione di lobby
a.
Definizione delle priorità concrete di lobby
32
32
b. Mantenimento di un dialogo stabile con le istituzioni europee
36
c.
Mantenere un dialogo stabile con i partner economici e sociali
41
d.
Altre azione di lobby
42
4. Sviluppo di progetti strategici: programmi europei e gruppi di lavoro ACTE
43
a.
Introduzione
43
b.
Progetto Inclua
44
c.
Il gruppi di lavoro di ACTE
45
d. Progetto Twintex Museums
e. Progetto Eurotex ID: European Textile Identity Database
f. Proposta progetto European Fashion Security Action Plan
g. Proposta partnership in progetto de partenariat dans un projet Life Ambiente
5. Governance di ACTE
46
47
48
50
50
a.
Aumentare la professionalità di ACTE
50
b.
Aumentare il valore aggiunto delle riunioni di ACTE
52
ALLEGATI
55
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
2.
PRÓLOGO
Questa report consta di due parti. La prima parte corrisponde alle attività portate a termine
durare il periodo compreso tra l’8 luglio 2006 (Assemblea Generale di Mouscron) e il 4
dicembre 2006 (Assemblea Straordinaria di Guimaraes). Le linee d'azione in questo
periodo hanno seguito quanto proposto nel Piano di Mandato di ACTE 2003-2006.
La seconda parte riguarda le attività realizzate dall’Assemblea Straordinaria di Guimaraes
fino all’Assemblea Generale di Carpi (7 dicembre 2007). Questa parte già riflette la nuova
politica e gestione di ACTE seguendo quanto proposto nel nuovo Piano di Mandato di
ACTE 2007-2009, elaborato a partire dal documento di riflessione “ACTE 2007-2013: una
proposta strategica” che venne adottato nell’Assemblea Straordinaria di Guimaraes.
PARTE I
1. Incremento della rappresentatività di ACTE
L’Assemblea Generale di Mouscron ha approvato la richiesta d’adesione all’associazione
dei seguenti soci effettivi:
Nome soci
Comune di Krapina
Comune di Zabok
Comune di Pineda de Mar
Comune di Rzgów
Paese
Croazia
Croazia
Spagna
Polonia
Numero abitanti
11.500
10.000
24.702
9.000
Bisogna ricordare che nell’ambito del Comitato Esecutivo di Varazdin, il 20 novembre
2005, i membri visitarono le città di Zabok e di Krapina. In occasione del Comitato
Esecutivo di Lodz nel maggio 2006 si è tenuta anche una riunione con il sindaco della città
di Rzgów. Ugualmente, la Segretaria Esecutiva e specialmente il precedente Segretario
Esecutivo Teo Romero ha avuto un ruolo importante nell’adesione alla nostra
associazione del Comune di Pineda de Mar.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
3.
L’Assemblea Generale di Mouscron ha approvato anche la richiesta d’adesione come
membri aderenti delle seguenti istituzioni:
Nome soci
Paese
Centro Tecnológico LEITAT (Terrassa)
Spagna
EEDRI – Entrepreneurship and Economic Polonia
Development Research Institute (Lodz)
Per quanto riguarda gli abbandoni, i seguenti soci effettivi hanno manifestato la loro
volontà di non continuare ad appartenere ad ACTE:
Nome soci
Comune di Piotrków Trybunalski
Comune di Canet de Mar
Comune di Aielo de Malferit
Paese
Polonia
Spagna
Spagna
Esistono dei motivi politici ed economici per questi abbandoni. L’adesione del Comune di
Piotrków Trybunalski venne approvata durante l’Assemblea Generale di Igualada nel
2005, ma alla fine il sindaco di questa città polacca non ha ottenuto l’accordo necessario
da parte del Consiglio Comunale. Nel caso del Comune di Canet de Mar e di Aielo de
Malferit, l’abbandono è dovuto principalmente al fatto che il settore tessile e delle
confezioni sia scomparso dal territorio.
Ricapitolazione dei membri
Membri effettivi per paese (con data 08.07.2006):
Membri per paese
PAESE
Spagna
Italia
Francia
Polonia
Croazia
Belgio
Regno Unito
Portogallo
TOTALE
MEMBRI
28
18
4
4
3
2
1
1
61
Portogallo
1
Regno Unito
1
Belgio
2
Croazia
3
Polonia
4
Francia
4
Italia
18
Spagna
28
0
5
10
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
15
20
25
4.
30
2. Azioni di lobby Europea
ACTE, come rete di collettività locali e regionali europee, deve avere visibilità dinnanzi alle
istituzioni europee e dialogare con loro su quei temi che sono rilevanti per i suoi soci.
Partecipazione attiva di ACTE nel Gruppo di alto livello sul settore tessile e delle
confezioni (GAL)
Durante il periodo trascorso tra l’Assemblea Generale di Mouscron (luglio 2006) e
l’Assemblea Straordinaria di Guimaraes (dicembre 2006), l’ambito d’azione di ACTE a
livello europeo è stato principalmente il GAL. Ricordiamo che il GAN è stato avviato dalla
Commissione Europea nel 2003 per identificare i problemi del settore tessile e della
confezione e per proporre delle misure concrete per affrontarli. Il gruppo è composto da
governi di Portogallo, Germania, Grecia, Francia e Italia, membri della Commissione
Europea e del Parlamento Europeo, sindacati, rappresentanti dell’Industria e ACTE. La
nostra associazione è stata invitata a partecipare in questo gruppo come rappresentante
dei territori tessili europei.
Il GAL non è un’istituzione permanente ma un gruppo con un mandato limitato nel tempo. I
lavori del gruppo si sono conclusi il giorno 18 settembre 2006 con la celebrazione della
quinta sessione plenaria e l’adozione del report “Tessili e Confezioni Europei in un sistema
senza quote – Report sul proseguimento e raccomandazioni del Gruppo di alto livello”.
La riunione degli sherpas (i rappresentanti tecnici di ognuno dei membri) del giorno 23
febbraio 2006 concordò che l’report finale si sarebbe redatta con il coordinamento di Bill
Lakin, Direttore Generale di Euratex. Bisogna ricordare che il giorno 8 marzo, i vecchi
leader dei gruppi di lavoro del GAN, tra i quali ACTE come leader del gruppo di lavoro
sulla politica regionale, si riunirono a Bruxelles con rappresentanti della DG UE Impresa
per stabilire il calendario dei futuri lavori e della presentazione del report finale.
Una prima stesura di questa report è stata presentata e discussa durante la riunione degli
sherpas del giorno 23 giugno. I responsabili dei gruppi di lavoro del GAN e i
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
5.
rappresentanti della Commissione Europea si riunirono nuovamente il giorno 27 luglio per
completare e finalizzare la prima stesura del report.
Gli sherpas convalidarono la versione finale del report durante una riunione celebrata il
giorno 5 settembre, durante la quale ACTE fu rappresentata dall'ex Presidente
dell’Assemblea Generale di ACTE Edgardo Canuto, e la Delegata a Bruxelles, Christina
Marent.
Il contributo di ACTE ai contenuti dell’informativa finale del Gruppo di Alto
Livello
Ricordiamo che al fine di contribuire in modo attivo e al report
finale del GAL, la
Segretaria di ACTE durante la primavera 2006 raccolse le opinioni dei soci di ACTE
riguardo: la visione dei soci per il settore nel 2020, gli impatti dell’apertura dei mercati nel
territorio, le possibili misure a breve termine per affrontare tali impatti, gli esempi di buone
pratiche di fronte alle sfide della globalizzazione e il tipo di appoggio finanziario della UE
richiesto per i territori.
Quanto apportato da parte dei soci di ACTE furono raccolte nelle nuove raccomandazioni
di ACTE e nel riassunto delle decisioni prese
in ambito regionale che la Segreteria
Esecutiva preparò come contributo al report finale del GAL.
Il report finale del Gruppo di alto livello include (Allegato I):
-
Le evoluzioni nel settore dal report del Gruppo di alto livello di giugno 2004 negli
ambiti della competitività e del mercato interno, l’educazione, la formazione e
l’impiego, i diritti della proprietà intellettuale, gli aspetti regionali l'innovazione, lo
sviluppo e l'innovazione e la politica commerciale.
-
Le questioni che rimangono in sospeso
-
Nuove raccomandazioni
-
Visione di futuro per l’industria tessile e delle confezioni fino al 2020
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
6.
Le informazioni sulla politica regionale alla quale ACTE ha contribuito in modo decisivo si
trovano alle pagine 7/8 (implementazione delle raccomandazioni), 10d (domande in
sospeso) e 24 (nuove raccomandazioni) del report finale.
Il Gruppo di alto livello reitera le sue raccomandazione ad elaborare e implementare dei
Piani Strategici Tessili Locali. “Visti i risultati positivi raggiunti nelle varie regioni tessili e
delle confezioni, in seguito all’implementazione dei piani strategici locali, il Gruppo di alto
livello ritiene che dovrebbe essere fatta più pubblicità ai risultati di tali piani e che
dovrebbero essere utilizzati come base per convincere altre regioni tessili e delle
confezioni del valore specifico di tali piani” (pagina 24 dell’report).
In questo senso, varie iniziative portate a termine da ACTE o dai suoi soci vengono citati
nel report:
-
Il progetto pilota del governo regionale della Toscana negli ambiti tessili, delle
confezioni, delle calzature, della pelletteria e della gioielleria;
-
I Piani Strategici Tessili Locali portati a termine da ACTE e dal Consiglio
Intertessile Spagnolo in 9 regioni della Spagna;
-
Il lancio del SIT (Servizio Integrati per i Tessili) del Comune di Mataró;
-
Il progetto “Visione strategica per il cluster tessile di Sabadell e di Terrassa”;
-
L’avvio dell’Osservatorio Tessile di Anoia;
-
L’iniziativa per un Piano Strategico del Val do Ave;
-
Azioni di sensibilizzazione in Belgio, Italia e Francia
Ricordiamo che il concetto dei Piani Strategici Tessili Locali è una delle proposte che
ACTE riuscì ad inserire tra le raccomandazioni del GAL nel 2004 e che si ritrovano nella
comunicazione “Il settore tessile e della confezione dopo il 2005 – raccomandazioni del
Gruppo di alto livello” della Commissione Europea del 13 ottobre 2004.
La sessione plenaria del Gruppo di alto livello del 18 settembre
Il 18 settembre 2006, il report finale “Tessili e Confezioni Europei in un sistema senza
quote – Report di seguimento e raccomandazioni del Gruppo di alto livello” fu approvata
durante la quinta sessione plenaria del GAL. La riunione fu presieduta dal Commissario
della DG Impresa e dal Vicepresidente della Commissione Europea Günter Verheugen,
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
7.
alla presenza del Direttore Generale della Direzione Generale Commercio David
O’Sullivan. ACTE era rappresentata dall’ex Segretario Esecutivo Teo Romero.
Durante il suo intervento, Teo Romero sottolineò che ACTE aveva apportato al report
finale numerosi esempi di come i territori tessili europei si siano mobilizzati e come si
siano organizzati per affrontare, in modo pianificato e stipulato, i difficili processi di
adattamento strutturale. Ugualmente, chiese alla Commissione Europea di vigilare per una
implementazione rapida ed un follow up effettivo delle nuove raccomandazioni.
Con questa riunione le attività del GAL giunsero formalmente alla conclusione. Ciò
nonostante, fu accordato di seguire con il dialogo tra i diversi stakeholders del settore e la
Commissione Europea e cercare di organizzare una riunione verso la fine del 2007 con la
Presidenza Portoghese della UE, per informare della implementazione delle nuove
raccomandazioni e dello sviluppo del settore.
3. Gruppi di lavoro e progetti europei
Così come già furono informati i membri nell’Report delle attività 2005-2006 di ACTE, la
Commissione Europea approvò nel luglio 2006 i progetti Inclua (“Lavorando insieme per
l’inclusione degli immigranti”) e Twintex Museums. La sovvenzione ammonta a 39.000€
per
il
progetto
Inclua
e
59.491€
per
il
progetto
Twintex
Museums.
Ricordiamo che entrambi i progetti furono presentati da AMAVE (Inclua) e dal Comune di
Prato, in collaborazione con ACTE, al bando DG EAC Nº24/05 “Promozione della
cittadinanza europea attiva: Appoggio alle azioni di gemellaggio delle città”. Lo scopo
principale dei progetti era quello di rilanciare i gruppi di lavoro di ACTE –
Immigrazione/cooperazione allo sviluppo e Musei tessili – considerando i progetti come un
punto di partenza per fomentare relazioni più strette tra i soci interessati a lunga
scadenza.
In questo periodo, i leader dei progetti - in stretta collaborazione con la Segreteria
Esecutiva di ACTE – hanno iniziato la fase preparatoria dei progetti e procedettero
all’organizzazione delle conferenze finali in data 3/4 dicembre 2006 (Inclua) e 30/31 marzo
2007 (Twintex Museums).
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
8.
In questo senso, possiamo evidenziare le seguenti attività:
-
Organizzazione logistica delle conferenze: Prenotazione della sala, dell’hotel, degli
interpreti e dei trasporti, ecc.
-
Elaborazione
del
materiale
informativo:
logo,
brochure,
portale,
annunci
pubblicitari, ecc.
-
Preparazione dei comunicati stampa e celebrazione delle conferenze stampa
informative in Portogallo (Inclua), Bruxelles e Lodz (Twintex Museums) per
annunciare le conferenze
-
Invito ai soci del progetto
-
Invito dei relatori (rappresentanti delle istituzioni europee e altri stakeholders)
-
Preparazione dei contenuti: compilazione delle esperienze e buone pratiche dei
soci negli ambiti trattati (immigrazione, musei e archivi tessili,
patrimonio
industriale, ecc.), elaborazione di questionari, raccolta delle informazioni e del
materiale per le mostre organizzate nell’ambito di entrambi i progetti
Nei paragrafi 4.b e 4.d della seconda parte della presente report sono incluse informazioni
più dettagliate sulle conferenze finali dei progetti Inclua e Twintex Museums.
4. Piano di comunicazione
La strategia di comunicazione di ACTE risponde a un triplice obiettivo: potenziare la
comunicazione tra i soci della rete, far conoscere l’associazione e le sue attività e
rivolgersi a possibili nuovi membri. Il lancio da parte della Segreteria Esecutiva
dell’infoflash e della newsletter nel 2005 è stato un salto importante verso una maggiore
notorietà e visibilità della rete e delle sue azioni.
ACTE Infoflash
L’infoflash è il principale strumento di comunicazione tra i soci della rete. La frequenza
d’invio varia in funzione delle novità e delle informazioni che possono nascere da ACTE,
dai suoi soci effettivi e aderenti e dalle istituzioni europee. La redazione dell’infoflash
implica seguire continuamente l’attualità europea, la ricerca dei documenti che
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
9.
provengono dall’Unione Europea in 3 lingue (spagnolo, francese e inglese) e la traduzione
in queste lingue delle informazioni trasmesse. Tra l‘Assemblea Generale di Mouscron e
l’Assemblea Straordinaria di Guimaraes, sono stati mandate 9 ACTE infoflash (21/2006 –
29/2006) in tre lingue.
Tipologia di informazioni diseminate con infoflash
Notizie della Unione
Europea
44%
Ricerca di soci
per progetti
Europei
5%
Notizie dai membri
di ACTE
41%
Notizie di ACTE
35%
ACTE Newsletter
La newsletter di ACTE raccoglie in maniera riassunta le principali novità di ACTE, dei suoi
soci e delle notizie di attualità dell’Unione Europea. Inoltre, include una sezione con
informazioni su conferenze e giornate, su progetti europei e concorsi europei aperti che
potrebbero essere interessanti per i membri.
La newsletter, pubblicata in tre lingue (spagnolo, francese e inglese), si distingue
dall’infoflash principalmente per una minore frequenza d’invio e per il tipo di destinatari
che non sono solo i propri soci della rete: Rappresentanti delle istituzioni europee, membri
del Gruppo di alto livello, amministrazioni pubbliche nazionali, regionali e locali, Camere di
Commercio, organizzazioni patronali e sindacali, ecc.
Durante il mese di ottobre 2006, la Segreteria Esecutiva ha pubblicato l’edizione 7 della
newsletter. Nella sezione “Notizie di ACTE” si informa sui principali risultati della AG di
Mouscron, l’approvazione da parte della Commissione Europea dei progetti Inclua e
Twintex Museums e la partecipazione del Segretario Esecutivo nella quinta sessione
plenaria del GAL. Le informazioni incluse nella sezione “Notizie dei soci” vengono da Lodz
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
10.
(Polonia), Ontinyent e Centro Tecnológico Leitat (Spagna) e dalla Provincia di Novara
(Italia).
5. Il documento di riflessione “ACTE 2007-2013: una proposta strategica”
Introduzione
Durante l’Assemblea Generale di ACTE celebrata a Mouscron l’8 luglio 2006 e su
proposta del Comitato Esecutivo è stato approvato di rimandare a futura discussione i
nuovi incarichi ed il piano del mandato, procedendo ad una tappa di riflessione e di ricerca
di nuovi obiettivi di largo consenso.
Rappresentati del Comune di Biella, del Comune di Prato, di AMAVE, dell’Ayuntamiento
de Terrassa e della Diputación de Barcelona hanno contribuito a questa riflessione interna
sviluppando una proposta iniziale di un documento di riflessione per l’Assemblea
Straordinaria di Guimaraes del Dicembre 2006. Il documento voleva servire da base per
uno scambio di idee e dialogo tra tutti i soci della rete per ottimizzare il futuro lavoro della
rete.
La Segreteria Esecutiva ha trasmesso la proposta del documento a tutti i soci di ACTE
con l’intenzione che i possibili risultati che questo processo di riflessione potessero
generare largo consenso. La Segreteria ha ricevuto contributi/ emendamenti da: ACTE
Italia, ACTE Spagna e ACTE Polonia sotto forma di contributi collettivi ed accordate tra i
soci nazionali di questi paesi e del Comune di Verviers (Belgio). ACTE Francia ha
trasmesso ugualmente un documento – presentato per la prima volta nel Comitato
Esecutivo di Mouscron - includendo proposte sul modello dell’organizzazione di ACTE e le
sue possibili modifiche.
I contributi ricevuti furono incorporati dalla Segreteria Esecutiva nella versione finale del
documento di riflessione “ACTE 2007-2013. Una proposta strategica” che fu approvato
il giorno 4 dicembre 2006 dall’Assemblea Straordinaria di Guimaraes. (Allegato II)
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
11.
I contenuti del documento di riflessione
Il punto di partenza del documento di riflessione è la seguente analisi SWOT che rende
visibili le opportunità e i punti di forza ma anche i rischi e le debolezze della nostra rete:
OPPORTUNITÀ
O1: Follow up dell’evoluzione del commercio
internazionale
O2: Gruppo di Alto Livello e politica industriale europea in
generale
O3: Problematiche simili di altri settori (sinergie potenziali)
O4: Crescente sensibilizzazione a livello europeo per temi
come la delocalizzazione, ricollocamento dei
lavoratori (esempio: Fondo Europeo de Adattamento
alla Globalizzazione)
O5: Riconoscimento dell’importanza dell’industria
manifatturiera per la crescita economica della UE
O6: Fondi Strutturali legati all'innovazione e ai settori
maturi con rischi di delocalizzazione
O7: Capacità di adattamento al settore => puntare su novi
prodotti di alto valore aggiunto
O8: Interesse per parte dei nuovi eventuali soci
O9: La partecipazione attiva dei soci che aderiscono può
rafforzare l’associazione
O1: Affilamento di paesi che aderiscono (Croazia) e di
nuovi paesi membri della UE (Polonia) => disponibilità di
fondi europei
F1: 15 anni d’esperienza
F2: Riconoscimento delle istituzioni europee
F3: Riconoscimento e collaborazione con EURATEX e
FSE:TH
F4: Esistenza di strumenti di comunicazione interna ed
esterna (pagina web, Infoflash, Newsletter) ed
esperienza tecnica
F5: Esistenza di un denominatore comune tra i soci che è
la storia tessile
F6: Grande fiducia tra il nucleo duro dei soci
F7: Modello di rete volontarista
RISCHI
A1: Caduta dell’immagine del settore tessile e
della
confezione
A2: Drastica riduzione del settore nei territori
europei e conseguentemente perdita di
massa critica d’interesse
A3: Ciclo di adattamento non concluso
A4: Una parte del settore non desidera cambiare il
modello di attività
D1: Abbandoni dei soci che hanno smesso di essere
“territori tessili”
D2: Squilibrio tra le vicepresidenze: numero dei
membri nazionali e grado d’implicazione con le
attività della rete
D3: Mancanza di diversificazione delle risorse
(dipendenza delle quote associative)
D4: Distribuzione degli incarichi insufficiente
D5: Mancanza di partecipazione / implicazione dei
soci
1
D6:Aspetti negativi legati al modello volontarista
D7: Poca rotazione negli incarichi, certa immagine di
club di amici
PUNTI DI FORZA
DEBILITÀ
Tenendo presenti le informazioni incluse nell’analisi SWOT, il documento parte da varie
premesse:
1
Un’associazione che come ACTE segue un modello volontarista possiede quote basse e dipende
soprattutto dalle risorse umane dei propri soci. A differenza di questo modello, l’ associazione
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
12.
-
Le realtà economiche, industriali e sociali dei territori soci, che sono cambiate
-
L’ampliamento continuo della base associativa della rete, che esige migliorare i
sistemi di partecipazione e di scambio tra soci
-
L’aumento dei soci e possibili nuove potenzialità e ambiti di azione, che richiedono
un’ottimizzazione della struttura organizzativa della rete
Dopo un’analisi delle nuove realtà dei territori soci, del funzionamento della
comunicazione interna ed esterna della rete, della struttura organizzativa e dell’impatto
della nostra azione di lobby, il documento include varie proposte nuove che permettono
ottimizzare il futuro lavoro della rete.
Sottolineiamo i più importanti:
-
Ampliamento dell’ambito dell’azione di ACTE
Negli ultimi anni, molti dei soci di ACTE hanno smesso di essere “territori tessili”, ma la
storia tessile era e continua ad essere il principale elemento comune che i territori soci
condividono. Molti soci condividono la volontà di trasformare questo passato in memoria
collettiva: musei e archivi tessili, salvaguardia e/o riconversione del patrimonio industriale
tessile ecc. Per questo, quindi, si suggerisce di puntare principalmente sull’orientazione
tessile della nostra associazione.
Ciò nonostante, si ritiene opportuno ampliare l’ambito d’azione dello stesso settore tessile,
dove esistono sottosettori sui quali fino ad ora non si è inciso e che offrono nuove
opportunità d’azione. L’insieme di questi settori corrisponde al modello conosciuto come
sistema moda, integrando al tessile il settore delle confezioni, delle calzature, della
pelletteria, della gioielleria, della conciatura, pellicceria, occhiali e orologi. Queste industrie
sono composte in gran parte da Pmi e possiedono nella specializzazione produttiva e
nella concentrazione territoriale le caratteristiche principali. Si propongono di prestare una
speciale attenzione nell’ambito positivo dei tessili tecnici, dando un ruolo fondamentale ai
Eurocities possiede quote elevate che permettono avere una struttura organizzativa propria e
professionalizzata.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
13.
soci che aderiscono ad ACTE, tenendo presente la loro capacità di apporto della
conoscenza.
Ugualmente, si propone di esplorare la possibilità di ampliare le future attività di ACTE ad
industrie tradizionali e mature, settori in “crisi” o interessati da adattamenti strutturali
corretti che in molti casi presentano dei parallelismi con i settori del sistema moda.
- Ottimizzazione della struttura organizzativa di ACTE
È necessario ottimizzare la struttura organizzativa di ACTE adattandola alle necessità che
l’aumento della base associativa, delle attività e dei servizi a disposizione dei soci
comporta. Il documento di riflessione evidenzia l’importanza del lavoro tecnico di
preparazione che è fondamentale per il buon funzionamento e che deve essere rinforzato
in futuro. Un buon esempio di ciò è la preparazione dei progetti Inclua e Twintex Museums
da parte di un equipe di tecnici della Segreteria Esecutiva e di alcune Vicepresidenze. Una
migliore distribuzione degli incarichi tra la Segreteria Esecutiva e le Vicepresidenze
nazionali non solo ridurrebbe il considerabile carico di lavoro della Segreteria, ma
rinforzerebbe anche le responsabilità delle Vicepresidenze dando loro delle responsabilità
tematiche secondo i propri ambiti d’interesse, coordinando, ad esempio, gruppi di lavoro.
-
Azioni di lobby
L’identificazione e la definizione di priorità di lobby concrete è fondamentale per poter
portare a termine una campagna di lobby di successo. Per questo, il documento di
riflessione propone la designazione di “Anni tematici” di ACTE seguendo l’esempio degli
anni tematici dell’Unione Europea. In questo modo, la rete potrebbe, durante un anno,
centrare le sue azioni e i suoi scambi di esperienze tra soci su di un tema specifico.
Negli ultimi anni, la Commissione Europea, e in particolar modo le sue Direzioni Generali
Azienda e Industria e Commercio Internazionale, è stato il principale interlocutore della
nostra associazione. Ciò nonostante, sembra opportuno ottimizzare la visibilità di ACTE
dinnanzi a due ambiti importanti di lobby che sono il Parlamento Europeo e il Comitato
delle Regioni.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
14.
Una volta conclusi i lavori del Gruppo di alto livello, è importante cercare dei nuovi ambiti
di lobby e approfittare di altri strumenti di partecipazione comunitari: presentazione di
emendamenti al Parlamento Europeo e al Comitato delle Regioni, partecipazione a
consultazioni pubbliche, redazione di documenti di posizionamento, ecc.
6. Altre attività
Conferenze / seminari
La precedente delegata a Bruxelles ha assistito a varie riunioni e conferenze, durante le
quali ha potuto stabilire contatti, prendere appunti e raccogliere varia documentazione
informativa.
Per il periodo coperto dalla prima parte della presente report, risalteremo le cose più
importanti:
27.07.2006
Riunione dei leader dei gruppi di lavoro del Gruppo di alto livello
05.09.2006
Riunione degli sherpas del Gruppo di alto livello
12.09.2006
Audizione pubblica della Commissione INTA (Commercio internazionale)
del Parlamento Europeo sulla creazione di una zona de libero commercio
Euro-mediterranea
18.09.2006
Sessione plenaria del Gruppo di alto livello
28./29.09.2006 Europe for Citizens Forum
27.10.2006
Riunione a Lille con la Vicepresidente di ACTE di Affari Europei,
Colette Huvenne, e Patrice Leclerque della Camera di Commercio e
Industria di Lille
08.11.2006
Conferenza “Marocco: un paese in movimento. Progetti e
opportunità
commercio”, Lille
13.11.2006
Conferenza “Global Europe: competing in the world – The way forward”
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
15.
PARTE II
Introduzione
Come è gia stato menzionato precedentemente, l’Assemblea Generale di Mouscron
approvò di rimandare la discussione dei nuovi incarichi e del piano di mandato ad
un’Assemblea Straordinaria. I motivi di tale decisione erano fondamentalmente due: in
primo luogo, la richiesta da parte del precedente Presidente, Jean Pierre Perdieu, dado
che si trovava in processo elettorale, di prolungare di alcuni mesi il suo mandato. Il
secondo motivo era più tecnico-preventivo, cioè, far coincidere l’Assemblea con un anno
naturale per, in questo modo, poter presentare la relazione finanziaria annuale.
L’Assemblea Straordinaria, celebrata a Guimaraes il 4 dicembre 2006, approvò – su
proposta del Comitato Esecutivo – i seguenti nuovi rappresentanti di ACTE (nuovo
organigramma en allegato III):
o
Presidente: Teo Romero, Diputaciòn de Barcelona
o
Segretario Esecutivo: Fabio Giovagnoli, Comune di Prato
o
Presidente dell’Assemblea Generale: Jerzy Kropiwnicki, Miasta Lodz
o
Tesoriera: Montserrat Capdevila, Ayuntamiento de Sabadell
o
Presidente Tribunale dei Conti: Francisco Ferreira, AMAVE
o
Vicepresidente degli Affari Europei: Edgardo Canuto, Comune di Biella
o
Delegata degli Affari Internazionali: Colette Huvenne, Regione Nord Pas de
Calais
Con l’approvazione dei nuovi rappresentanti e del documento di riflessione “ACTE 20072013: una proposta strategica”, la nostra associazione ha compiuto un salto qualitativo
importante. Bisogna sottolineare il compromesso della nuova Presidenza e della
Segreteria Esecutiva di mantenere una stretta relazione di leadership, attraverso la
distribuzione dei principali compiti e delle principali responsabilità della rete (vedi
paragrafo 5.a della seconda parte di questa report).
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
16.
Seguendo questa nuova dinamica, il nuovo Piano di Mandato 2007-2009 (allegato IV) è
stato elaborato insieme dalla Presidenza e dalla Segreteria Esecutiva. Allo stesso modo il
piano vuole rispondere con priorità e attività concrete al pensiero strategico del documento
di riflessione.
Questa parte della presente report raccoglie, quindi, le azioni realizzate dalla Presidenza e
dalla Segretaria Esecutiva seguendo le linee strategiche del nuovo Piano di Mandato di
ACTE 2007-2009.
1. Incremento della rappresentatività dell’associazione e relazioni internazionali
a.
Ampliamento dei soci negli attuali paesi di ACTE
Per aumentare il potenziale di azione e di rappresentanza, ACTE ha bisogno di avere una
maggiore rappresentatività geografica. Gli obiettivi specifici della linea strategica 1.a del
nuovo piano di mandato sono l’ampliamento verso altri paesi membri della UE, in
particolar modo i paesi degli ampliamenti del 2004 e del 2007, e l’adesione ad ACTE di
paesi candidati della UE.
Contrariamente all’ampliamento all’interno dei paesi attualmente presenti in ACTE tra i
quali si conosce la nostra associazione, l’adesione alla rete di un nuovo paese è un
processo più lento e lungo dato che implica il lavoro preventivo di presentazione di ACTE
e delle sue attività. Stabilire un contatto diretto e personale con i rappresentanti dei
rispettivi nuovi territori attraverso visite e riunioni costituisce un elemento importante per
una possibile futura incorporazione ad ACTE.
Grecia
La Grecia è stata identificata come uno dei paesi prioritari per ACTE nel 2007 dovuto
all’importanza che i settori del sistema moda continuano ad avere in questo paese. Grazie
a un contatto stabilito già verso la fine del 2005 con Meletis Karabinis, Direttore Generale
dell’Associazione Greca di Confezioni, ACTE fu invitata a partecipare alla conferenza
“Dialogo Sociale e Meccanismi per l’anticipazione e la prevenzione delle crisi per il settore
delle confezioni”, organizzata nell’ambito del progetto europeo Pro-Crisi il giorno 8 marzo
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
17.
2007. In questa occasione, la nostra associazione venne rappresentata da Christina
Marent, tecnica della Presidenza di ACTE, che partecipò al seminario 3 della conferenza
“Iniziative di sviluppo a sostegno delle regioni per gestire la crisi”.
Christina Marent ha avuto modo di presentare la nostra associazione e le sue attività
sottolineando specialmente il nuovo progetto strategico di ACTE, contenuto nel
documento di riflessione. Inoltre, sono state presentate varie iniziative portate a termine da
soci della rete per gestire con successo i cambiamenti strutturali: il progetto pilota del
governo regionale della Toscana nell’ambito del sistema moda, i piani strategici tessili
locali in 9 regioni della Spagna ed i loro risultati, i poli di competitività in Francia, ecc.
Inoltre, durante la conferenza ad Atene furono portati a termine il compito di distribuire del
materiale informativo su ACTE (brochure, informazioni sulle modalità di adesione) ai
presenti e quello di una riunione con il rappresentante del Comune di Naoussa Imathias,
Costas Vainanidis. Dopo questa riunione, la Presidenza di ACTE procedette a prendere
contatto con il sindaco della città, Tassos Karabazos, per informarlo sulla rete ed
esprimere il nostro interesse all’adesione di questa città tessile.
La Presidenza continuerà a stringere i contatti fatti in Grecia per poter ottenere l’entrata
nella rete di collettività locali o regionali greche.
Turchia
Uno dei risultati da ottenere durante il mandato 2007-2009
attraverso la linea strategica 1.a del piano di mandato è
l’adesione ad ACTE di soci della Turchia, dato che si tratta di
uno dei possibili futuri paesi membri della UE e nel quale
l’industria tessile e delle confezioni continua ad avere peso
importante all’interno dell’economia nazionale. La presenza
Fabio Giovagnoli e Roger Pumares,
rispettivamente Segretario Esecutivo e
rappresentante della Presidenza, con il
vice sindaco di Istambul, Ahmet
Selâmet.
di ACTE ad Istambul per la conferenza euro-mediterranea
(vedi paragrafo 3) ha permesso di organizzare una riunione
il 13 giugno, per una delegazione di ACTE, guidata dal Segretario Esecutivo Fabio
Giovagnoli, con il Sindaco in carica di Istambul, Ahmet Selâmet, e il Direttore della
Direzione delle Relazioni con la UE, Yasar Karaca.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
18.
I rappresentanti di ACTE hanno la nostra rete, i suoi soci e le principali priorità per il
mandato 2007-2009. Inoltre, sottolinearono la nostra intenzione di stabilire e approfondire
le relazioni con paesi del bacino del Mediterraneo e l’interesse per ampliare la rete verso
le autorità locali e regionali turche. Facendo riferimento all’attuale processo d’integrazione
nella UE della Turchia, la partecipazione ad una rete come ACTE può risultare un buono
strumento per conoscere le realtà di altre città e regioni europee e partecipare a progetti
europei comuni. Questo ultimo ambito sembrava specialmente interessante per i
rappresentanti di Instambul che informarono della preparazione di progetti su donne
imprenditrici nel settore tessile.
Dopo questi primi contatti ufficiali in Turchia, la Presidenza di ACTE ha invitato gli
interlocutori turchi a partecipare come osservatori nel Comitato Esecutivo di Bruxelles
dello scorso 18 settembre, al quale però non hanno potuto assistere.
Altri
Un’altra delle attività che il piano di mandato identifica per assicurare l'ampliamento
geografico di ACTE è l’integrazione di possibili futuri membri in progetti della rete.
In questo senso, bisogna sottolineare la partecipazione della città tedesca di Albstadt nel
progetto Twintex Museums. Il Presidente di ACTE Teo Romero ha invitato i rappresentanti
di Albstadt presenti nella conferenza finale del progetto a Prato, Susanne Goebel e Doris
Ruth, a partecipare come osservatrici nel Comitato Esecutivo per presentare la città e per
conoscere più da vicino le attività della nostra rete. Susanne Goebel, direttrice dei musei
comunali di Albstadt, fece una breve presentazione di questa città di 50.000 abitanti e con
una lunga storia nell’industria della maglieria. E’ stato sottolineato l’interesse di Albstadt
per continuare a lavorare con ACTE soprattutto negli ambiti dei musei tessili e della
promozione del patrimonio industriale.
Bisogna ricordare che la partecipazione del Museo di Albstadt nel progetto Twintex
Museums è stato propiziato in virtù di un contatto stabilito nel 2005 dalla precedente
delegata a Bruxelles con la Camera di Commercio di Reutlingen.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
19.
La Presidenza attualmente sta seguendo questi contatti per assicurare l'adesione di
Albstadt alla rete.
Altri enti locali non membri di ACTE, che attraverso la loro partecipazione ai progetti
Twintex Museums o Inclua hanno “stabilito il primo contatto” con la rete e la sua dinamica
di lavoro sono: Il Comune di Lyon (Francia), le città di Santo Tirso, Vila Nova de
Familacao, Vieira do Minho, Póvoa de Lanhoso, Vizela, Fafe, Trofa, Vila do Conde y
Póvoa do Varzim (tutti in Portogallo). Trattandosi di città ubicate in paesi che già sono
membri di ACTE, la Presidenza ha fiducia nella collaborazione da parte della
Vicepresidenza francese e portoghese per ottenere l’adesione di queste città.
b. Ampliamento dei soci negli attuali paesi di ACTE
L’Assemblea Straordinaria di Guimaraes del 4 Dicembre 2006 ha ratificato l’adesione di
14 nuovi soci effettivi, a partire dal 2007. Tutti i nuovi soci effettivi di ACTE provengono
dalla Vice Presidenza ACTE Italia, e sono i seguenti:
Nome socio
Paese
Numero abitanti
Regione Toscana
Italia
3.500.000
Regione Piemonte
Italia
4.341.733
Comune di Barletta
Italia
99.000
Comune di Correggio
Italia
23.008
Comune di Civitanova Marche
Italia
38.899
Comune di San Mauro Pascoli Italia
10.500
Comune di Montecosaro
Italia
5.306
Comune di Morrovalle
Italia
9.420
Comune di Monte San Giusto
Italia
7.509
Comune di Fermo
Italia
35.502
Comune di Petriolo
Italia
2.058
Comune di Corridonia
Italia
2.139
Comune di Porto Sant’Elpidio
Italia
22.752
Comune di Monte Urano
Italia
7.802
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
20.
Per quanto riguarda le uscite, il seguente soci o effettivo ha annunciato di aver lasciato
ACTE a partire dalll’Assemblea Straordinaria di Guimaraes:
Nome socio
Paese
Ayuntamiento de Tomászow Mazowiecki
Polonia
L’uscita del Comune di Tomászow Mazowiecki è invece dovuta al fatto di non aver
raggiunto l’accordo necessario da parte del ministero competente in Polonia.
Per quanto riguarda invece le proposte di adesione dei soci effettivi per il 2008, le
candidature che saranno proposte alla ratificazione dell’Assemblea Generale prevista a
Carpi (Italia) il 7 Dicembre 2007 riguarda i seguenti soci effettivi:
Nome socio
Paese
Numero abitanti
Comune di Carmignano
Italia
13.000
Per quanto riguarda ancore le uscite da ACTE, i seguenti soci effettivi hanno espresso il
deisderio di non continuare ad appartenere all’associazione. Le loro cessazioni saranno
ratificate nel corso della prossima Assemblea Generale di Carpi, il 7 Dicembre.
Nome socio
Paese
Nottinghamshire County Council
Regno Unito
Ayuntamiento de Salt
Spagna
Ville de Roubaix
Francia
Comune di Montevarchi
Italia
Diputación de Jaén
Spagna
Le ragioni di tali abbandoni sono già state approvate nel corso del CE di Prato del 31
Marzo scorso: nel caso del Nottinghamshire County Council, l’uscita è dovuta a ragioni di
cambiamento politico, nonchè di ristrutturazioni all’interno dell’amministrazione.
L’ Ayuntamiento de Salt è uno dei soci spagnoli che non ha pagato le quote di adesione
durante gli ultimi anni. E’ stato quindi proposto di considerare l’uscita automatica di questo
socio. La Ville de Roubaix non rinnova la propria affiliazione, dal momento che sarà la
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
21.
Communauté Urbaine de Lille l’ente locale che si occuperà principalmente dei temi di
sviluppo economico. Comune Montevarchi: uno dei soci italiani che non ha pagato quote
durante gli ultimi anni. Diputación de Jaén: la realtà industriale tessile della provincia è
cambiata sostanzialmente negli ultimi anni, in modo tale che la maggior parte delle
imprese risultano agglomerate a livello regionale. Si cercherà pertanto di far rappresentare
alla giunta regionale dell’Andalusia l’appartenenza in ACTE.
Riepilogo dei membri ACTE
Membri effettivi per paese (considerando le nuove proposte e gli abbandoni):
PAESE
Italia
Spagna
Francia
Polonia
Croazia
Belgio
Portogallo
TOTALE
MEMBRI
32
26
3
3
3
2
1
70
Membri per paesi
Portogallo
1
Belgio
2
Croazia
3
Polonia
3
Francia
3
Spagna
26
Italia
32
0
5
10
15
20
25
30
Contributo al budget di ACTE per paese (2007)
Belgio
4%
Polonia
4%
Portogallo
3%
Croazia
2%
Italia
41%
Francia
8%
Spagna
38%
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
22.
35
c. Membri aderenti
Nel corso dell’Assemblea Generale di Guimaraes del 4 Dicembre 2006 sono state
ratificate le seguenti adesioni dei nuovi soci aderenti di ACTE, a partire dal 2007:
Nome socio
Paese
Fondazione CETEMMSA (Mataró)
Spagna
CCI Lille (Camera di Commercio e Francia
dell’Industria di Lille
R.S. Ricerche e Servizi SRL
Italia
PIN–Polo Universitario Prato
Italia
Tecnotessile Prato
Italia
Nel corso dell’Assemblea Straordinaria di Guimaraes è stata annunciata anche l’uscita del
Centro Tecnologico CENESTAP (Portogallo), che ha chiuso le proprie attività per
mancanza di risorse.
L’adesione di nuovi soci aderenti di ACTE rispecchia l’obiettivo espresso nel Piano di
Mandato 2007/2009 per quanto riguarda in particolare la possibilità di poter beneficiare
dell’apporto di questi membri in ambiti professionali e progettuali, quali l’innovazione
tecnologica, l’economia della conoscenza, ecc.
Con questo proposito, in occasione della Conferenza Twintex Museums tenutasi a Prato il
30 Marzo 2007, la Segreteria Esecutiva di ACTE ha organizzato un incontro parallelo tra
alcuni soci aderenti di ACTE ed altri soggetti che operano nel campo della ricerca e del
trasferimento tecnologico. A questo incontro hanno partecipato Gloria Serrrano (Centro
Tecnologico Leitat); l’Ing. Giovanni Pieri (consulente della Provincia di Novara ed esperto
in REACH); Patrice Leclerq (CCI Lille); Michał Frydrysiak (Università di Lodz), che si sono
incontrati con i rappresentanti del PIN –Polo Universitario Prato e del Centro ricerche
Tecnotessile, con lo scopo di poter intercambiare conoscenze e buone pratiche sul tema
dell’innovazione e del trasferimento tecnologico.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
23.
Sempre nel corso del 2007, Joan Carles Fajardo del Centro tecnologico CETEMMSA ha
partecipato in qualità di rappresentante di ACTE nel corso della Conferenza Restructuring
and Industrial change in the textile-clothing Sector, tenutasi a Bruxelles il 25 Aprile ed
organizzata dalla Federazione dei Sindacati Europei Tessili, Cuoio e Calzature
(ETUC:TAC).
Per quanto riguarda invece le adesioni del 2008, nel corso dell’Assemblea Generale che si
svolgerà
Carpi (Italia) il 7 dicembre, saranno prese in considerazione le seguenti
candidature:
d.
Nome socio
Paese
AITEX – Istituto tecnologico Tessile (Alcoy)
Spagna
ASINTEC (Talavera)
Spagna
ITIS Tullio Buzzi (Prato)
Italia
CNA Federmoda (Bologna)
Italia
Tessile e Salute (Biella)
Italia
Rafforzare la cooperazione con paesi non europei
L’obiettivo specifico della linea strategia 1.d è quello di stabilire – a corto e a lungo termine
– dei contatti con i paesi del bacino euro-mediterraneo, del Sud-est asiatico e dell’America
Latina. La conferenza euro-mediterranea (vedi paragrafo 3) il 12 giugno ad Istambul, è
stata un’occasione per entrare in contatto con rappresentanti di paesi del bacino
mediterraneo. La Presidenza contattò precedentemente con il Sig. Mohammed Lachkar
del Ministero di Industria e Commercio del Marocco per stabilire una riunione informale
con il Segretario Esecutivo Fabio Giovagnoli e il Presidente dell’Assemblea Generale di
ACTE Jerzy Kropiwmicki. A questa riunione partecipò anche il Sig. Larbi Benrazzouk
dell’Agenzia Nazionale per la Promozione delle Pmi del Marocco. Questo primo contatto
servì per presentare ACTE e le sue attività e per far conoscere le realtà dei territori tessili
del Marocco.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
24.
2. Attività di comunicazione
Un’associazione come ACTE, che attualmente conta con più di 70 membri e con un
potenziale di crescita, deve disporre di meccanismi appropriati affinché tutti membri
possano essere attivi e siano costantemente al corrente delle attività della rete. A livello di
comunicazione esterna, le attività realizzate e gli strumenti disponibili devono contribuire
alla promozione della nostra immagine corporativa e all’aumento della notorietà della rete.
a. Infoflash
Gli obiettivi specifici della linea 2.a sono l’aumento delle
notizie provenienti dai soci di ACTE, la promozione
della
rete
come
piattaforma
per
lo
scambio
dell’informazione, esperienze e buone pratiche, il
rafforzamento della vita interna della rete e la diffusione
dei risultati dei Comitati Esecutivi e dell’Assemblea
Generale.
Per quanto riguarda la tipologia di informazioni
disseminate
via
infoflash,
si
può
distinguere
principalmente tra notizie della UE, notizie di ACTE,
notizie dei membri di ACTE, e ricerche di soci per progetti europei. Queste ultime possono
essere facilitate dai nostri membri e da entità non membri.
Uno dei risultati da ottenere durante questo mandato è che l’infoflash sia concepito come
un autentico strumento di lavoro, come un mezzo di comunicazione interattivo.
Attualmente, constatiamo che solo pochi soci di ACTE lo considerano come una buona
opportunità per condividere con gli altri membri le loro idee, le politiche e le iniziative
portate a termine a livello regionale o locale. Inoltre esiste un grande squilibrio tra i paesi
integranti di ACTE in quanto alla trasmissione alla Presidenza di notizie per l’infoflash:
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
25.
Trasmissione di notizie per paese
Spagna
13%
Polonia
6%
Portogallo
6%
Italia
75%
In questo senso, la Presidenza vigilerà durante questo mandato per ottenere un maggior
numero di notizie provenienti dagli altri paesi soci.
Dall’inizio dell’anno, la Presidenza ha inviato 20 infoflash ai soci. Una delle novità rispetto
agli anni precedenti è che dal gennaio 2007 la Presidenza pubblica questo strumento di
comunicazione anche nella versione italiana, quindi le informazioni diffuse già sono
disponibili in quattro lingue: inglese, spagnolo, francese e italiano. Per la traduzione delle
notizie in italiano, la Presidenza conta sulla collaborazione della Segreteria Esecutiva.
Tipologia di informazioni disseminate con infoflash
Ricerca di soci
per progetti
europei
5%
Notizie della
Unione Europea
44%
Notizie dai
Membri di ACTE
26%
Notizie di
ACTE
32%
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
26.
b. Newsletter
Il principale obiettivo della newsletter è l’aumento
della visibilità esterna della nostra associazione e
la promozione delle sue attività. Prima della
pubblicazione di ogni newsletter, la Presidenza
invita attraverso un infoflash
tutti i soci a
contribuire inviando le loro notizie alla redazione.
Ciò nonostante, l’eco dei membri suole essere
limitata. Quindi, uno delle grandi sfide durante
questo mandato sarà quello di aumentare in modo
considerabile il numero di notizie mandate dai soci.
Sarebbe importante che il paragrafo “Notizie dei
soci” includesse almeno una notizia per ogni
vicepresidenza.
Transmissione di notizie per paese
Polonia
10%
Portogallo
10%
Italia
20%
Spagna
60%
Con l’incorporazione dell’italiano dal gennaio 2007, la newsletter è diventato uno
strumento di comunicazione in quattro lingue: spagnolo, francese e inglese. Per la
traduzione delle notizie in italiano la Presidenza conta sulla collaborazione della
Segreteria Esecutiva. Dall'inizio dell'anno, la Presidenza ha pubblicato le edizioni 8
(gennaio), 9 (aprile) e 10 (luglio) della newsletter.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
27.
c. Pagina web
La pagina web di ACTE (www.acte.net) è lo strumento base di
presentazione esterna della rete. Le attività più rilevanti di ACTE
sono raccolte nella pagina principale del portale, continuamente
aggiornato dalla Presidenza. Allo stesso modo, si trova la
pubblicazione della nuova edizione della newsletter di ACTE, a cui
gli utenti esterni possono cancellarsi, dal momento che la
sottoscrizione di questa pubblciazione è libera e gratuita.
Il nuovo piano di mandato di ACTE prevede il disegno di una nuova pagina web della
nostra associazione, per aumentare il n° di utenti del portale, la visibilità esterna della rete
e la diffusione dellel proposte ed attività che ACTE sviluppa.
Il disegno della nuova pagina web si realzzerà una volta he sarà stato selezionato il nuovo
logotipo di ACTE (si veda paragrafo 2.e). E’ importante che nuova pagina web si più facile
da usare (user-friendly) e che le info incluse apportino valore aggiunto agli attuali e
possbili futuri soci di ACTE. Per questo, la Presidenza terrà conto delle proposte di
miglioramento dei contenuti della pagina web contenute nel documento di riflessione:
informazione sui membri attuali, una sezione dedicata a possibili futuri membri, info sui
bandi europei aperti, nuovi bandi pubblicati dalle istituzioni comuinitari negli ambiti
strategici / prioritari di ACTE, etc.
L’attuale pagina web della nostra rete già dispone di una sezione denominata Members
area, al momento non ancora operativa. Prima del lancio della Intranet, la Presidenza
determinerà le spese connesse (installazione e mantenimento) e l’interesse che la intranet
potrà ricevere dai soci.
d. Materiale publicitario
La presidenza, in stretta relazione con la Segreteria Esecutiva, ha portato a
temine l’elaborazione della nuova brochure di ACTE La brochure intende
essere una “biglietto di presentazione” della nostra assiocazione: include
info di base sull’associazione ed i suoi associati, nonchè i nostri principali
obiettivi ed attività. Contiene inotlre la lista dei soci di ACTE che può
essere aggiornat in qualsiasi momento. La brochure è disponibile nelle
versioni EN, ES, FR, IT, PL y PT. Per la traduzione al francese, polacco,
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
28.
portoghese ed italiano, la Presidenza ha contato sull’appoggio delle Vicepresidenze
nazionali e della Segretria Esecutiva. La brochure è uno strumento di appoggio alle Vice
Presidenze per conseguire nuovi soci a livello nazionale. Per questo, il passato agosto
copie delle brochure sono state inviate alle vice presidenze.
Occorre rilevare come l’elaborazione del materiale pubblicitario non abbia implicato alcun
costo per ACTE ,dal momento che è stata prodotto con risorse messe a disposizione dall
Diputación de Barcelona.
e. Immagine corporativa
Nell’assemblea straordinaria di Guimaraes del
dicembre 2006, ACTE ha deciso di ampliare il
proprio
ambito
di
attività
incorporando
incorporando i sotto settori del settore conosciuto
come sistema moda, in maniera da rispondere
alle nuove realtà sociali ed economiche dei soci.
Per questa ragione, il Comitato Esecutivo di
Bruxelles, con proposta della Presidenza e delal
Segreteria Esecutiva, ha accordato di lanciare un
concorso di idee per il disegno di un nuovo
logotipo di ACTE che rappresenti la buova
immagine dell’associazione e delle sue differenti
attività.
La Presidenza ha preparato le le linee guida del concorso di idee in quattro lingue
(spagnolo, italiano, inglese e francese) e lo ha inviato a tutti i soci di ACTE attraverso
l’infoflash 16/2007. L’informazione relativa al concorso è stata anche pubblicata sulla
pagina web di ACTE.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
29.
Al giorno di scadenza per il ricevimento delle proposte (12 novembre), sono state ricevute
26 proposte arrivate da 6 paesi europei:
Proposte di logotipo per paesi
12
10
10
7
8
6
4
3
4
2
1
1
Italia
Austria
0
Spagna
Francia
Croazia
Belgio
Sulla base dell’art 7 del regolamento, La Presidenza e la Segreteria hanno proceduto a
selezionare le 3 migliori proposte tra quelle ricevute. Avento due proposte ricevuto lo
stesso punteggio, è stato deciso di accettare 4 proposte per la presentazione durante
l’Assemblea Generale di Carpi del 7 dicembre 2007. Tale decisione non ha implicato
nessun costo aggiuntivo per ACTE dal momento che due proposte finaliste sono
provenute dallo stesso autore.
Le 4 proposte finaliste sono le seguenti:
Proposta 1: Maja Paukovic. Varazdin, Croazia
Proposta 2: Stefan Raab. Vienna, Austria
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
30.
Proposta 3+4: Sergi Català. Barcelona, Spagna
Le proposte finaliste saranno presentate all’Assemblea, che svolgerà il ruolo di giuria. A
partire da qui, il nuovo logotipo sarà utilizzato per tutti gli elementi, supporti, eventi,
attuazioni e strumenti di comunicazione di ACTE.
f. Strumenti di comunicazione a livello europeo e nazionale
Gli obiettivi specifici della linea 2e sono l’aumento della presenza di ACTE nei media
pertinenti (a livello europeo, nazionale, regionale e locale) ed il miglioramentodella
visibilità esterna delle attività della rete.
Organizzazione delle conferenze stampa
L’organizzazione di conferenze stampa è uno strumento importante per comunicare e
dare visione alle nostre attività: l’organizzazione di questa attività implica contattare i
media pertinenti, attraverso l’invio di un annuncio, la preparazione di un comunicato
stampa, il follow up delle notizie pubblicate dai differenti media.
Nel periodo trattato, si è proceduto ad organizzare diverse conferenze stampa per
informare circa le seguenti attività:
04 -12-2006
Conferenza stampa nel quadro della Conferenza finale del progetto
Inclua - Guimaraes, Portogallo
26-01-2007
Presentazione del progetto Twintex Museum - Ufficio della Regione
Toscana di Bruxelles
22-02-2007
Presentazione del progetto Twintex Museum - Lodz, Polonia
31-03-2007
Conferenza stampa per la presentazione dei risultati della
conferenza del progetto Twintex Museums - Prato, Italia
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
31.
La celebrazione dell’ultimo Comitato Esecutivo di Bruxelles, è servita per organizzare, in
data 19 Settembre, una una conferenza stampa congiunta tra ACTE e la Federazione dei
Sindacati Europei: Tessili, Confezioni e Cuoio (FSE:TAC) per presentare alla stampa la
Petizione per una qualità certificata. Trasparenza, tracciabilità, composizione ed origine
dei prodotti dei settori tessile, abbigliamento, calzature e pelletteria (TAC) (Petizione Moda
e Salute).
Per la preparazione, la Presidenza ha contato con l’appoggio del responsabile
comunicazioni della Regione Toscana a Bruxelles, Paolo Ranfagni E’ stato inviato un
annuncio in spagnolo inglese, francese, italiano ai corrispondenti italiani, francesi e
protoghesi a Bruxelles, ai principali media europei e a tutti gli uffici regionali ubicati nella
capitale europea. Allo stesso modo, la Presidenza ha inviato l’annuncio a tutti i vice
presidenti nazionali perchè diffondessero il testo ai media a livello locale, regionale,
nazionale.
La conferenza stampa è stata presentata nella sede della
Regione Toscana a Bruxelles il giorno 19 settembre. La è
stata presentata dal Presidente e dal Vicepresidente Affari
Europei di ACTE, Teo Romero e Edgardo Canuto, e da
Valeria Fedeli e Patrick Itschert, Presidente e Segretario
Esecutivo della FSE:TAC. LA conferenza stampa ha
Il Presidente di ACTE Teo Romero
con Valeria Fedeli e Patrick Itschert
durante la conferenza stampa
contato sulla presenza di membri del CE di ACTE e di vari
media ed agenzie stampa, tra cui AGL, ANSA, Europa Press e RAI TV. La posteriore
lettura del materiale pubblicato ha evidenziato l’importante copertura mediatica dell’evento
e del comunicato stampa congiunto (Allegato V), specie nei media spagnoli ed italiani.
3. Potenziare l’azione di lobby
a. Definizione delle priorità concrete di lobby
Facendo seguito alle proposte contenute nel Documento di riflessione ACTE 2007-2013
una proposta strategica, adottato nel corso dell’Assemblea Generale di Guimaraes, ACTE
ha proposto di dedicare la propria attività annuale alla celebrazione di un Anno Tematico,
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
32.
tale cioè da identificare priorità concrete di lobby, e sviluppare interventi specifici per i temi
individuati.
ACTE ha proposto di dedicare il 2007 all’anno tematico Moda e Salute, prevedendo a tal
proposito di elaborare un documento di petizione, che raccolga le necessità e le istanze
espresse dai territori e dai partner economici e sociali con specifico riguardo al rapporto
tra salute e sicurezza dei prodotti, tutela dei consumatori, dei lavoratori, rispetto per
l’ambiente.
La celebrazione del 2007 come anno tematico Moda e Salute nasce dalle considerazioni
riguardanti i rischi dovuti all'immissione in commercio di prodotti tessili il cui processo di
produzione è fuori controllo e spesso utilizza prodotti e processi in Europa non più
consentiti.
Si pone in particolare il problema da una parte di certificare la sicurezza e la qualità dei
prodotti del sistema moda europeo (tessile, abbigliamento, cuoio, calzature ed accessori)
e dall'altra di creare un sistema di controllo sui prodotti importati. Con tale intento, ACTE
ha deciso di sviluppare una serie di iniziative mirate ad ampliare le condizioni di sicurezza
dei prodotti del sistema moda ed a contrastare così i possibili effetti sulla salute dei
lavoratori e sui consumatori (dermatiti da contatto, allergie, patologie dermatologiche in
genere).
La Segreteria Esecutiva di ACTE ha elaborato e sottoposto all’attenzione del Comitato
Esecutivo di ACTE svoltosi a Prato il 31 Marzo, una prima proposta di documento di
Petizione, con l’obiettivo di poter approfondire assieme ai partner interessati – territori,
agenti economici e sociali, centri di ricerca, e stakeholders in genere – gli aspetti tecnici
del documento, e di arrivare ad una versione finale entro il mese di Luglio del 2007.
Alla redazione e stesura del documento hanno contribuito dunque numerosi soggetti, tra
cui la Federazione dei Sindacati Europei Tessile, Cuoio e Calzature; i centri tecnologici
LEITAT e CETEMMSA; l’Associazione Tessile e Salute di Biella (Italia); Confartigianato
Moda nazionale; la Regione Toscana. Tra i partner non soci di ACTE, figura invece la
collaborazione dell’Unione Industriale Pratese; Tecnotessile; CNA Federmoda; Unione
Industriale Biellese.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
33.
Nella Petizione si avanzano due ordini di richieste, rispettivamente alle istituzioni
comunitarie, ed agli stati membri UE. Nel caso delle istituzioni comunitarie, la Petizione di
ACTE chiede:
Di provvedere alla definizione, del c.d. rischio da prodotti della filiera tessile,
abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tale da comprendere sia le fasi
della produzione, che le attività relative all’utilizzo dei prodotti del sistema moda. Il
risultato da ottenere riguarda l’istituzione di un sistema di sorveglianza nazionale
per la valutazione dei rischi della salute – sulla base dell’esperienza già avviata nel
nostro paese – e tenendo naturalmente conto del Regolamento REACH.
Estendere a tutti gli Stati Membri UE la creazione, l’aggiornamento e la messa in
rete di specifiche banche dati nazionali, che servano per raccogliere e monitorare
le sostanze utilizzate nei processi produttivi dei settori della filiera del sistema
moda.
Promuovere la sperimentazione di un processo teso a garantire la rintracciabilità
dei prodotti della filiera TAC destinati al consumo in base ai requisiti di salubrità e
sicurezza.
Nel caso degli Stati Membri UE, invece, la Petizione di ACTE domanda:
Di finalizzare il percorso di approvazione della proposta di Regolamento
comunitario sull’etichetta di origine, obbligatoria almeno sui prodotti della filiera
TAC importati nel Mercato Interno.
Di dare piena attuazione al sistema rapido di allerta RAPEX.
Di istituire specifici osservatori nazionali, in grado di monitorare le reazioni avverse
da prodotti tessili e le dermatiti da contatto.
Il testo finale della Petizione per una qualità certificata. Trasparenza, tracciabilità,
composizione ed origine dei prodotti dei settori tessile, abbigliamento, calzature e
pelletteria (TAC) (allegato VI) è stato approvato nel corso del Comitato Esecutivo di ACTE
svoltosi a Bruxelles il passato 18 Settembre. Lo stesso giorno, il testo della Petizione è
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
34.
stato inoltre approvato dal Comitato Esecutivo della Federazione Sindacale Europea:
Tessile, Confezione, Cuoio (FSE:TAC). Successivamente, il 19 Settembre, ACTE e la
Federazione dei sindacati FSE:TAC hanno presentato il testo della Petizione in una
conferenza stampa conigunta, svoltasi presso la Rappresentanza della Regione Toscana
a Bruxelles.
Piano di diffusione della Petizione
L’ultimo CE di ACTE, svoltosi lo scorso 18 settembre a Bruxelles, ha deliberato che la
Petizione sia approvata dai consigli locali dei comuni, o dagli organi di governo pertinenti
di ciascun membro dell’associazione– se possibile – prima della prossima Assemblea
Generale di ACTE, che si svolgerà a Carpi, Italia, il 7 Dicembre. Alla data del 6 dicembre,
la Presidenza è stata informata circa la ratificazione della Petizione da parte dei seguenti
soggetti:
Italia
Spagna
Comune di Prato
Comune di Montemurlo
Comune di Vaiano
Comune di Carmignano
Provincia di Prato
Consiglio Regione Toscana
Comune di Carpi
Comune di Correggio
Provincia di Macerata
Provincia di Milano
Provincia di Pistoia
Diputación de Barcelona
Ayuntamiento de Terrassa
Ayuntamiento de Sabadell
Consell Comarcal del Vallès Occidental
Ayuntamiento de Sta. Margarida de Montbui
Ayuntamiento de Pineda de Mar
Ayuntamiento de Igualada
Ayuntamiento de Manresa
Consell Comarcal de l’Anoia
LEITAT Technological Center
Portogallo
Polonia
AMAVE
Associazione nazionale dei Municipi
Câmara Municipal di Viera do Minho
Câmara Municipal di Vizela
Câmara Municipal di Cabeceiras de Basto
Câmara Municipal de Fafe
Câmara Municipal de Guimaraes
Lista en allegato VII
Croazia
Ayuntamiento di Varazdin
Comune di Krapina
Comune di Zabok
Comune di Cakovec
Ministero dell’Economia, Occupazione
Impresa della Repubblica della Croazia
ed
Sindacati Tessili, Confezioni e Pelletteria della
Repubblica di Croazia
Associazione dei professionisti dell’industria
della pelle della Camera dell’Economia della
Croazia
Cluster dell’industria tessile della Croazia
Camera dell’Economia di Varazdin
Camera dell’Economia della Croazia
Camera dell’Economia di Cakovec
Gruppo
professionisti
dell’industria
tessile
abbigliamento della Camera dell’Economia di
Varazdin
Gruppo professionisti dell’industria pelletteria della
Camera dell’Economia di e Varazdin
Gruppo
professionisti
dell’industria
tessile
abbigliamento e pelletteria della Camera
dell’Economia di Krapina
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
35.
Una volta raccolte le adesioni alla petizione dei soci di ACTE e dei soggetti non associati,
a livello nazionale ed europeo, il documento sarà presentato all’inizio del 2008 ai
rappresentanti delle istituzioni europee.
b. Mantenimento di un dialogo stabile con le istituzioni europee
Nell’ambito delle attività di ACTE, il fatto di stabilire e mantenere un dialogo costante con
le istituzioni europee appare senza dubbio una delle sfide principali. Attualmente, il
riconoscimento di ACTE a livello europeo si deve soprattutto ai contatti mantenuti con la
Commissione Europea, ed in particolare con le DG Impresa e Commercio, nel quadro dei
lavori del Gruppo di Alto Livello (GAL).
Nonostante cioò, e tenendo conto la conclusione dei lavori del GAL, occorre ottimizzarela
visibilità di ACTE presso altri importanti ambiti di lobby europea, come ad es. con il
Parlamento Europeo ed il Comitato delle Regioni.
In questo quadro, si devono tener presenti le seguenti azioni:
Partecipazione di ACTE nella Conferenza euro-mediterranea della Commissione
Europea
Nel Febbraio 2007, Michaela Senarova della DG Impresa della Commissione Europea
prese contatto con la Presidenza per richiedere la collaborazione di ACTE nella ricerca, a
livello regionale e locale, di relatori che partecipassero alla Conferenza euro-mediterranea
“Il settore tessile ed abbigliamento nel quadro della globalizzazione: gestire i
cambiamenti strutturali e mantenere la competitività” che si è svolta ad Istambul lo
scorso 12 Giugno.
L’obiettivo della Conferenza riguardava la discussione di iniziative a livello regionale
naizonale ed europeo che premettessero alla regione euro-mediterranea di far fronte ai
cambi strutturali e mitigare gli impatti socio-economici derivanti dalla ristrutturazione del
settore.
Da parte della Presidenza di ACTE sono selezionati e stati trasmessi alla Commissione
Europea i seguenti contatti:
Regione Toscana (Italia)
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
36.
Conseil Regional Nord-Pas de Calais (Francia)
Diputación de Barcelona (Spagna)
Centro Tecnológico LEITAT (España)
Polo di Competitività Up-Tex (Francia)
In seguito ai contatti di cui sopra, la DG Impresa si è messa in contatto con il Conseil
Regional Nord-Pas de Calais per domandare la sua partecipazione alla Conferenza.
LEITAT ed Up-Tex sono invece stati invitati a partecipare ad un’altra conferenza euromediterranea sulla ricerca e l’innovazioni nei settori tessile ed abbigliamanto che si è
tenuta a Il Cairo, il 6 e 7 dicembre scorsi.
Nella conferenza di Istambul, ACTE è stata rappresentata
da
Jerzy
Kropiwnicki,
Presidente
dell’Assemblea
Generale, che è intervenuto nella sessione “Cambiamento
Strutturale nelle regioni tessili – il ruolo delle autorità
regionali”, assieme a Dave Quayle, membro del Comitato
Jerzy Kropiwnicki, Presidente della
Assemblea Generale, durante la
conferenza euro-mediterránea di
Istambul
delle Regioni, e Néjib Karafi, Direttore Generale di
CETTEX. Il presidente delll’Assemblea Generale si è
focalizzato sul ruolo istituzionale e territoriale della nostra
associazione per affrontare le sfide del settore.
Da qui l’obbligo dei rappresentanti politici locali e regionali di assicurare il quadro
appropriato e da mettere a disposizione strumenti di appoggio adeguati. Tra gli strumenti
di appoggio che ACTE ha promosso e sviluppato nei nostri territori per gestire il cambio
negli ultimi anni si ricorda in particolare il processo di pianificazione stratégica, il
cambiamento stratégico delle imprese e dei programmi per la riconversione dei lavoratori
espulsi dal mercato del lavoro e per la diversificazione del tessuto economico e le
alternative di occupazione (allegato VIII).
Le relazioni con il Parlamento Europeo
All’interno del Mandato 2007-2009, ACTE si propone di intensificare le proprie relazioni
con il Parlamento Europeo. Questa istituzione svolge un ruolo ogni volta più importante
nel processo legislativo dell’Unione Europea. Per tale ragione è che importante il
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
37.
Parlamento sia sensibilizzato su temi connessi ai cambiamenti strutturali del settore e dei
territori, e che ciò si rifletta sulle sue politiche future.
Uno degli ambiti di particolare interesse politico per ACTE riguarda il rilanciare il gruppo di
lavoro tessili confezioni del Parlamento, costituito nel luglio del 2005 su iniziativa degli
Eurodeputati Tokia Saïfi (Francia) e Joan Calabuig (Spagna). Questo gruppo può essere
per ACTE un importante foro pre presentare le proprie attività e buone pratiche.
Allo stesso modo, è importante seguire le attività delle varie commissioni parlamentari che
trattano temi strategici per ACTE e per i propri membri: Commissione Industria, Ricerca ed
Energia (ITRE), la Commissione Commercio Internazionale (INTA), la Commissione
Occupazione ed Affari Sociali (EMPL) e la Commissione Sviluppo Locale (REGI).
Il contatto diretto con gli eurodeputati è imprescindible per poter acceder ad info
privilegiate o per presentare suggerimenti. In particolare, l’appoggio alle attività della
Presidenza da parte del nuovo Vice Persidente per gli Affari Europei, Edgardo Canuto.
Grazie ha periodiche visite a Bruxelles, questi svolge un ruolo importante nello stabilire e
consoliddare con eurodeputati, preparare riunioni di rappresentanti di ACTE con
eurodeputati, etc.
Ricordiamo la collaborazione del Vicepresidente e l’organizzazione della visita da parte
dei rappresentanti di ACTE presso il Parlamento Europeo nel quadro del Comitato
Esecutivo dello scorso 18 Settembre. Grazie ai contatti stabiliti dal Vice President Affari
Europei si è potuto contare sull’appoggio logístico dell’ufficio dell’eurodiputado italiano
Gianluca Susta: riservando sale per riunioni all’interno dell’Europarlamento, gestendo gli
accrediti per i membri di ACTE, organizzando una visita guidata nel Parlamento.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
38.
Il 18 settembre, una delegazione di ACTE, formata da Teo
Romero ed Edgardo Canuto, si è riunita con gli
eurodeputati Tokia Saïfi e Joan Calabuig. A tale incontro
ha
assistito
anche
Anna
Kuchta,
assistente
dell’eurodeputato polacco Zbigniew Zaleski.
Teo Romero ha presentato le principali richieste contenute
nella Petizione “Moda e Salute”, approvata lo stesso giorno
Teo Romero y Edgardo Canuto,
Presidente y Vicepresidente de
Asuntos Europeos respectivamente,
con el eurodiputado español Joan
Calabuig.
dal comitato Esecutivo di ACTE e dei FSE:TAC. E’ stato
sottolineato
come
la
Petizione
non
costituisca
uno
strumento protezionista, nè allarmista, dal momento che
ACTE domanda soprattutto reciprocità, il compimento della normativa europea dei prodotti
procedenti dai paesi terzi. Tokia Saïfi e Joan Calabuig hanno accolto con molto interesse
le spiegazioni del Presidente, esprimendo il proprio appoggio alle domande incluse nella
Petizione.
Si è trattato anche di un’occasione per poter chiedere agli iniziatori del gruppo di lavoro
tessile confezioni del Parlamento Europeo di riprendere i propri lavori. E’ stata sottolineata
la disponibilità di ACTE a contribuire ai dibatitti del gruppo con la propria esperienza di
buone pratiche a livello locale e regionale.
Gli organi consultivi della Unione Europea: Il Comitato delle Regioni ed il
Comitato Económico e Sociale
Il Comitato delle Regioni (CdR) costituisce un altro ambito prioritario di lobby per ACTE.
Il CdR è uno degli organi consultivi dell’Unione Europea, e rappresenta le città e le regioni
europee. E’ pertanto uno strumento di partecipazione particolarmente interessante per le
reti europee, attraverso i dialoghi strutturati. Lanciato nel 2004 e auspicato dal Comitato
delle Regioni, i dialoghi costituiscono una forma di contatto particolare tra la Commissione
Europea e le associazioni di enti locali e regionali. L’obiettivo è migliorare la legislazione
comunitaria garantendo l’integrazione dei punti di vista delle associazioni, prima di iniziare
il processo decisionale.
Grazie al contatto continuo con il Comitato delle Regioni, a partire dal 2005 ACTE è stato
invitato a partecipare come relatore nella 5° edizi one del dialogo strutturato con il
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
39.
Commissario e Vice Presidente della Commissione Europea Margot Wallström per
dibattere sul “Programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2008”.
Durante questo incontro, svoltosi lo scorso 29 novembre, erano presenti anche il
Segretario Generale del Comitato delle Regioni, Gerhard Stahl, ed il Segretario Generale
aggiunto della Commisione Europea, Herve Jouanjean. ACTE è stata rappresentata da
Jerzy Kropiwnicki, Presidente dell’Assemblea Generale e membro del Comitato delle
Regioni.
Le reti europee invitate a parlare nei dialoghi strutturati hanno l possibilità di esporre
brevemente la propria visione su un tema specífico ed avanzare domande concrete ai
rappresentanti della Commissione Europea presenti alla riunione.
In occasione del 5º diálogo strutturato, l’ambito assegnato ad ACTE è stato quello della
“Strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione”, con particolare riguardo per i
“Lavoratori e l’occupazione”.
Jerzy Kropiwnicki ha sottolineato l’importanza che il Fondo
Europeo di Adattamento alla Globalizzazione riveste nel
mitigare gli effetti negativi di questo processo sui lavoratori.
Tuttavia, ha sollecitato la Commissione Europea affinchè questi
fondi siano resi direttamente accessibili ai territori dal momento
Jerzy Kropiwnickj durante
il dialogo strutturato.
che è qui che si verificano le chiusure aziendali, la riduzione
dell’impiego e la mancanza di dinamismo imprenditoriale. (Allegato IX)
Inoltre si è provveduto ad inserire ACTE nella Rete di controllo della Sussidiarietà del
Comitato delle Regioni. Questa rete, creata nel 2005, è una paittaforma per lo scambio di
esperienze ed informazioni tra attori territoriali europei sui divesi documenti e proposte
politiche della Commissione Europea che – una volta adottate – hanno un impatto sulle
autorità locali e regionali, condizionando decisioni politiche in cui è responsabile.
L’obiettivo di questa rete è di servire come punto di accesso a queste autorità territoriali,
dando loro l’opportunità di essere informate ma anche stabilendo un cnale di
comunicazione affinchè contribuiscano al dialogo, apportando il proprio punto di vista.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
40.
Per quanto riguarda l’altro organo consultivo dell’Unione Europea, il Comitato
Economico e Sociale Europeo (CESE), la Presidenza ha preso contatto con Claudio
Cappellini, relatore del CESE su “Lo sviluppo dell’industria europea del tessile e calzature”
e membro della Commissione Consultiva sul cambiamento industriale. Il Sr. Cappellini ha
mostrato interesse nelle atività di ACTE e ha proposto di integrare l’associazione nelle
uture attività della Commissione, nell’ambito di industria tessile e cuoio.
La
partecipazione
di
Jerzy
Kropiwnicki,
Presidente
dell’Assemblea Generale di ACTE, nella audizione pubblica “Lo
sviluppo dell’industria europea del
tessile e delle confezioni”,
organizzata dalla Commissione Consultiva del CESE lo scorso 30
ottobre a Vilanova de Famalicao, Portogallo. L’audizione ha
dibattuto sulle più importanti sfide per l’industria tessile e
confezioni, attraverso lo scambio di buone pratiche in alcune
regioni europee. Il Sr. Kropiwnicki ha presentato le esperienze di
gestione dei cambiamenti strutturali della città di Lodz (Polonia),
Il Presidente dell’Assemblea
Generale
Jerzy
Kropiwnicki durante la
audizione
pubblica
a
Vilanova de Famalicao.
informando anche sulla Petizione di ACTE “Moda e Salute”, e per
richiedere adesioni al documento.
c. Mantenere un dialogo stabile con i partner economici e sociali
Data la presenza di imprese e lavoratori nei territori soci di ACTE, risulta essenziale
mantenere un dialogo stabile con i partner economici e sociali a livello europeo, in
particolare con Euratex e la Federazione dei sindacati Europei: Textiles, confezioni, cuoio
(FSE:TAC).
Durante il 2007 si sono tenuti vari incontri con questi partner, tra cui:
Euratex e la FSE:TAC hanno invitato ACTE a participare nella conferenza
“Ristrutturazione e cambiamento industriale nel settore tessile confezioni” che si è
svolto lo scorso 25 aprile a Bruxelles. La presentazione di ACTE è statat tenuta da
Joan Carles Fajardo, responsabile innovazione ed organizzazione di CETEMMSA.
La partecipazione alla tavola rotonda “Innovaree proporre stumenti centrati sulle PMI”
è servito per presentare il “Manuale manuale di painificazione per le PMI tessili” e lo
strumento digitale Reorientex che offre la possibilità di riorientare l’attività produttiva
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
41.
delle imprese tessili. Idue strumenti proposti nascono dai piani strategici tessili locali, a
livello di ACTE Spagna.
Sia Euratex che FSE:TAC hanno partecipato come relatori alla conferenza finale del
progetto Twintex Museums, il 30 marzo a Prato.
Nel quadro delle attività dell’anno temático ACTE 2007: Moda e Salute, Fabio
Giovagnoli ed Edgardo Canuto, Segretario Esecutivo e Vicepresidente Affari Europei
si sono riuniti lo scorso 6 settembre con Michele Tronconi, Presidente di Euratex, per
presentargli las richieste contenute nella Petizione, e domandare che Euratex potesse
appoggiare l’iniziativa.
La FSE:TAC ha contribuito con il suo expertise tecnico alla redazione della Petizione e
approvato il testo nel proprio Comitato Esecutivo, tenutosi il 18 Settembre a Bruxelles.
Lo stesso giorno, una delegazione di ACTE, formata da
Teo
Romero
e
Fabio
Giovagnoli,
Presidente
e
Segretario Esecutivo, è stata invitata a presentare il
documento
di
fronte
ai
rappresentanti
dell’organo
esecutivo dei Sindacati Europei.
La
conferenza
dellaFSE:TACC
Fabio Giovagnoli e Teo Romero,
Segretario Esecutivo e Presidente
durante il comitato esecutivo della
FSE:TAC il 18 settembre scorso
stampa
del
congiunta
19
di
settembre,
ACTE
ha
e
lanciato
ufficialmente la Petizione ai media europei (si veda
paragrafo 2f).
d. Altre azioni di lobby
Lo scorso 13 luglio, il Presidente di ACTE Teo
Romero è intervenuto nel colloquio “Le sfide per la
competitività
nel
settore
tessile
e
confezioni”,
organizzato dal gruppo di lavoro tessile della
Assemblea del Portogallo. L’evento ha riunito
rappresentanti delle istituzioni europee e portoghesi,
Teo Romero, Presidente di ACTE, insieme a
Valeria Fedeli, Presidente di FSE-TAC, ed il
Deputato portoghese Rosário Águas
rappresentanti
sindacali
e
delle
imprese,
per
discutere su come mantenere la competitività
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
42.
del settore in Europa. Teo Romero ha presentato le principali sfide dei cambiamenti
strutturali nel settore dal punto di vista dei
territori, sottolineando l’importanza della
Petizione di ACTE “Moda e salute” ed invitando i presenti a condividere l’iniziativa. Inoltre,
è stata sottolineata la dinámica positiva del lavoro in rete di ACTE, che permette lo
scambio di esperienze tra i soci, con l’obiettivo di trovare soluzioni concrete a problemi
comuni.
L’invito di ACTE da parte dell’Assemblea del Portogallo è stato il risultato della gestione
curata dalla Vicepresidenza ACTE Portogallo con gli organizzatori dell’evento.
4. Sviluppo di progetti strategici: programmi europei e gruppi di lavoro ACTE
a. Introduzione
La capacità di sviluppare progetti strategici è emersa come una sfida ed un’opportunità
tesa a garantire una maggiore visibilità ad ACTE, ed a dotarla di maggiori risorse
economiche e finanziarie per lo sviluppo ed ampliamento delle proprie attività.
Questi aspetti sono sottolineati in particolare nel documento di riflessione ACTE
2007/2013 Una proposta strategica, in cui si affrontano i temi relativi ad un’ottimizzazione
e potenziamento della struttura organizzativa dell’associazione, da realizzarsi ad es. una
migliore divisione dei compiti, ed un buon lavoro di tipo tecnico.
Nel corso dell’anno 2006, ACTE ha presentato con successo alla Commissione Europea DG Istruzione e Cultura – due proposte progettuali, INCLUA e Twintex Museums
nell’ambito del Programma d’azione Comunitaria per la promozione della cittadinanza
europea attiva. Di questi, il primo si è realizzato e concluso nel 2006. Il secondo,
conclusosi nel 2007, si inserisce invece nel quadro delle attività del gruppo di lavoro Musei
Tessili, coordinato dal Comune di Prato.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
43.
b. Progetto Inclua
Nei giorni 4 e 5 dicembre 2006 ha avuto luogo al Centro Culturale Vila Flor
a Guimarães la Conferenza Internazionale INCLUA – Lavorando Insieme
per l’Inclusione degli Immigranti (allegato X). Questa conferenza è stata
finanziata dalla Commissione Europea; attraverso il Programma di Azioni di
Gemellaggio di Città – per la promozione della Cittadinanza Europea Attiva,
DG EAC n.º 24/05 ed organizzata dall’Associazione di Comuni della Valle dell’Ave
(AMAVE) in partnership con l’Associazione delle Collettività Tessili Europee (ACTE). In
questa occasione, si sono riuniti più di 80 rappresentanti, eletti e dirigenti di varie città
dell’Unione Europea ed un insieme diversificato diconferenzieri nazionali ed internazionali.
I partner del progetto INCLUA erano i seguenti: AMAVE – coordinatore del progetto;
Badalona, Diputación de Barcelona, Igualada, Manlleu, Manresa, Mataró, Ontinyent,
Sabadell, Terrassa, St Coloma de Gramanet (Spagna); Prato, Biella (Italia); Roubaix
(Francia); Lódz (Polonia); Vieira do Minho, Póvoa de Lanhoso, Vizela, Fafe, Guimarães,
Santo Tirso, Trofa, Vila Nova de Famalicão, Vila do Conde e Póvoa do Varzim
(Portogallo).
Di fronte a tali presenze ed avendo contato anche sulla
partecipazione del Governo Portoghese, rappresentato dal
Sottosegretario di Stato Aggiunto e dell’Amministrazione
Interna e dall’Alto Commissario per le Migrazioni e Minoranze
Etniche, questa conferenza ha costituito una segnale di svolta
nel modo in cui il potere locale affronta l’integrazione degli
immigranti in Portogallo. In un’esposizione delle buone pratiche sviluppate dalle varie città
e/o regioni coinvolte nell’ACTE, l’AMAVE si propone di dare inizio ad un progetto più
ampio per quanto riguarda l’integrazione degli immigranti. La decentralizzazione che
questa conferenza ha inteso evidenziare è iniziata con la scelta del luogo della sua
realizzazione ed è stata ampiamente sottolineata dalla diversità e qualità degli interventi
dei conferenzieri che, nel corso di due intensi giorni di lavoro, hanno cercato di dare
continuità ad una tematica centrale nell’ambito dell’AMAVE: l’inclusione sociale.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
44.
I diversi conferenzieri, cosi come il numeroso pubblico presente, hanno analizzato e
scambiato idee sui modi di lavorare, mirando al miglioramento dei processi
d’incorporazione sociale e del mondo del lavoro delle persone provenienti da paesi
extracomunitari, residenti nei comuni che fanno parte del progetto e promuovere
un’identità
europea
comune,
sensibilizzando
i
cittadini
verso
un
ruolo
attivo
nell’integrazione ed incorporazione degli immigranti.
Durante la seconda giornata dei lavori, si sono svolti 4 workshop tematici, che hanno
affrontato le seguenti questioni:
Pratiche e Metodologie di Lavoro all’Integrazione Sociale e Lavorativa
degli
immigranti
Pratiche e Metodologie di Lavoro per la Sensibilizzazione dei Cittadini;
Presentazione di Buone Pratiche di Politiche Locali d’Integrazione degli immigranti;
Elaborare una Proposta di Protocollo di Cooperazione fra Città e Regioni
dell’Europa, nel Campo delle Politiche per l’Inclusione degli Immigranti e della
Cooperazione per lo Sviluppo delle Regioni dei Paesi d’origine.
c. I gruppi di lavoro di ACTE
A partire dal 2007, la Segreteria Esecutiva di ACTE, nella ripartizione dei compiti
assegnati nello svolgimento delle proprie attività, ha assunto, il coordinamento, la gestione
e la realizzazione di attività di progetti strategici, da realizzare in partenariato con i soci di
ACTE.
Il Piano di Mandato di ACTE 2007/2009 inoltre, facendo proprie le richieste e le
sollecitazioni dei soci, ha individuato diversi ambiti di intervento finanziabili attraverso la
partecipazione a programmi europei e la presentazione di proposte progettuali su specifici
bandi,
che comportano il co-finanziamento comunitario e dei soci interessati a
presentare/partecipare in tali proposte progettuali. In particolare, sono stati individuati i
seguenti gruppi di lavoro:
-
Musei Tessili; coordinato dal Comune di Prato;
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
45.
-
Ricerca ed Innovazione; con lo scopo di promuovere la collaborazione tra membri
aderenti e rafforzare il loro ruolo in ACTE, attraverso l’elaborazione di proposte di
progetto specifiche in materia di R&D;
-
Pianificazione Strategica ed urbanistica; per favorire lo scambio di buone pratiche
ed elaborare soluzioni comuni alle problematiche ed alle questioni urbane;
-
Settori connessi al sistema moda, per identificare le politiche e gli strumenti atti a
modernizzare e diversificare i territori dipendenti dal sistema moda.
Allo scopo di migliorare l’efficienza ed il lavoro per le tematiche assegnate dal Piano di
Mandato, la Segreteria Esecutiva di ACTE ha realizzato e presentato un quadro di
prospetto (allegato XI) che, a partire dalle linee strategiche contenute nel Piano di
Mandato, individua gli strumenti, gli obiettivi, le priorità, i temi ed il calendario di azione per
lo sviluppo delle attività di progetto all’interno di ognuno dei gruppi di lavoro individuati.
d. Progetto Twintex Museums
Presentato dal Comune di Prato nel 2006 e concluso nel 2007 il
progetto Twintex Museums – Twinning Textile Museums, finanziato
dalla DG Cultura ed Istruzione Commissione Europea con un grant
pari a 59.491 € nell’ambito del Programma d’azione Comunitaria per
la promozione della cittadinanza europea attiva.
Obiettivo del progetto è stato di “promuovere le città tessili europee a centri del
cambiamento - basate sull’innovazione, l’imprenditorialità e la crescita occupazionale facendo leva sul ruolo dei musei tessili in quanto promotori dell’innovazione di prodotto e
di processo e stimolando il rafforzamento delle reti esistenti tra enti locali, musei tessili,
partner economici”.
La
principale
attività
ha
riguardato
invece
l’organizzazione di una conferenza tematica (allegato
XII) di due giorni, svoltasi presso il Museo del tessuto di
Prato il 30 e 31 Marzo 2007. In quella data si è inoltre
inaugurata la Mostra Towards a European Textile DNA,
Fabio Giovagnoli, Segretario Esecutivo
di ACTE, Andrea Cavicchi, Presidente
Fondazione Museo del Tessuto di
Prato, e Massimo Logli, Presidente de
la Provincia di Prato
che ha raccolto i campioni tessili provenienti dalle
seguenti città e musei di ACTE: Prato, Terrassa,
Sabadell, Lodz, Schio, Verviers,
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
46.
Roubaix. Si è inoltre celebrato il primo Comitato Esecutivo di ACTE del 2007.
I partner del progetto Twintex Museums erano i seguenti. Comune di Prato - coordinatore;
Comune di Carpi, Comune di Schio (Italia); Mairie de Verviers (Belgio); Ayto. de Terrassa,
Ayto. de Manresa, Ayto. de Sabadell, Ayto. de Manlleu, Ayto. de Mataró, Ayto. Igualada,
Ville de Roubaix (Francia) ; Municipio do Guimaraes, Municipio do Santo Tirso , Municipio
do Vila Nova de Familaçao, City of Lódz (Polonia).
La 1° giornata, aperta al pubblico, si è concentrat a su tre ambiti tematici, organizzati in
altrettante sessioni, riguardanti:
Le opportunità di finanziamento dei nuovi Fondi Strutturali europei relativi alla
soluzione di problemi urbani indotti dalla trasformazione delle economie caratterizzate
da produzioni tradizionali (in particolare tessili)
Il ruolo dei musei tessili come agenti di cambiamento a livello locale
Le connessioni tra i musei tessili, il mondo dell’impresa e l’innovazione tecnologica
La 2°giornata, invece, è stata
riservata ai partne r aderenti al progetto, esperti e
rappresentanti dei territori aderenti alla rete di ACTE ed organizzata attraverso 3 gruppi di
lavoro, centrati sui seguenti ambiti di attività:
1) Patrimonio tessile delle città gemellate con musei tessili: un protocollo comune sul
patrimonio tessile europeo:
2) Archivi tessili delle imprese e dei musei tessilli: verso un DNA produttivo europeo.
3) Identità produttiva tessile e sviluppo locale: verso l’economia della conoscenza:
La conferenza ha riscosso un notevole successo in termini di adesioni (oltre 180 iscritti
alla prima giornata di conferenza); le conclusioni elaborate dai 3 gruppi di lavoro, inoltre,
hanno permesso di elaborare una lista di priorità di intervento, da realizzare attraverso la
presentazione di successive proposte progettuali. (Allegato XIII)
e. Progetto Eurotex ID – European Textile Identity Database
Presentato dal Museo di Tessuto di Prato nell’ambito del programma Cultura 2007Azione 1.2.1 Misure di Cooperazione – il progetto Eurotex ID è stato sottomesso il passato
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
47.
31 Ottobre all’Agenzia Esecutiva Educazione, Audiovisuali e Culturale della Commissione
Europea. (Allegato XIV)
Scopo principale del progetto è quello di realizzare un’attività interdisciplinare che miri a
riscoprire e promuovere l’industria tessile europea del XIX e XX secolo, attraverso
l’identificazione e valorizzazione del patrimonio tessile europeo; la promozione di una
cooperazione di lungo periodo tra i partner culturali, istituzionali ed economici; il favorire
attività di reinterpretazione creativa e la circolazione di giovani artisti e delle proprie opere
d’arte.
Al progetto, attualmente in corso di valutazione da parte della Commissione UE - e per cui
è stato richiesto un co-finanziamento comunitario pari a 200.000 € a fronte di un budget
complessivo pari a € 400.000 - partecipano i seguenti partner:
-
ACTE, attraverso l’impegno finanziario di € 2.500;
-
Centre de Documentaciò y Museu Textil de Terrassa;
-
Associaciao CCG/ZGDV – centro de Computacao Grafica de Guimaraes;
-
Escola Profissional CENATEX de Guimaraes;
-
Winchester School of Art, University of Southampton;
-
AMAVE
f. Proposta progetto European Fashion Securtiy Action Plan
Il passato mese di luglio, la Segreteria Esecutiva ha proceduto alla stesura di una
proposta progetttuale, denominata EU. Fa. S. A. P. EUropean Fashion Security Action
Plan, da sottoporre alla Commissione Europea, DG Occupazioni ed Affari Sociali,
nell’ambito Budget heading 04.03.03 - Relazioni industriali e dialogo sociale Sottoprogramma Accrescere l’expertise nel campo delle relazioni industriali (allegato XV).
La presentazione della proposta progettuale European Fashion Security Action Plan era
legata al finanziamento di attività per la promozione, diffusione e sperimentazione dei
contenuti della Petizione presentata Petizione per una qualità certificata. Trasparenza,
tracciabilità, composizione ed origine dei prodotti dei settori tessile, abbigliamento,
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
48.
calzature e pelletteria (TAC), con particolare riguardo per il possibile finanziamento di
attività da realizzare in occasione dell’anno tematico 2007 Moda e Salute.
Il progetto, che si è avvalso della collaborazione ed assistenza tecnica fornita
dall’Associazione Tessile e Salute, era in forte coerenza – sia dal punto di vista dei
contenuti che delle finalità – con il progetto
Istituzione di un Osservatorio nazionale delle dermatiti da contatto da prodotti di utilizzo
nell’industria tessile e di un sistema di sorveglianza dei prodotti tessili di importazione, in
corso di realizzazione in Italia, e coordinato dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e dalla
stessa Associazione Tessile e Salute.
Obiettivo generale del progetto European Fashion Security Action Plan era quello di
contribuire al miglioramento della qualità del lavoro ed alla crescita della competitività
dell’industria della moda europea, assicurando un elevato livello di protezione della salute
umana e dell'ambiente, attraverso l’elaborazione di un piano di azione europeo in materia
di salute, sicurezza e tracciabilità dei prodotti del sistema moda.
Il progetto, coordinato da ACTE, prevedeva la costituzione di un comitato di pilotaggio,
affiancato da un comitato scientifico, e composto da diversi partner economici e sociali di
livello europeo (sindacati tessili europei FSE:TAC; Euratex; UEAPME), e da un comitato
scientifico (per la realizzazione delle attività di studio e ricerca, sperimentazione dei
modelli e strumenti per l’analisi e la tracciabilità dei prodotti), composto dai seguenti
soggetti: Associazione Tessile e salute; Tecnotessile; Istituto Buzzi; Federchimica; Unitex;
Istituto Superiore Sanità (ISS); ISPESL; ISPRA, DG Sanco Commissione Europea; Centro
Tecnologico LEITAT.
La proposta progettuale, la cui scadenza per la presentazione era il 31 Agosto passato,
aveva un budget di previsione di circa 500.000€, finanziabile all’80% attraverso cofinanziamento comunitario. Il progetto non è stata presentato, in quanto uno dei partner
della proposta, Euratex, ha opposto rilievi di merito e sul contenuto della proposta - in
quanto impegnato in un’altra candidatura sullo stesso bando - che hanno imposto un
maggior approfondimento dei contenuti e delle finalità dell’azione coordinata da ACTE.
Il passato mese di luglio, la Segreteria Esecutiva ha proceduto alla stesura di una
proposta progetttuale, denominata EU. Fa. S. A. P. EUropean Fashion Security Action
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
49.
Plan, da sottoporre alla Commissione Europea, DG Occupazioni ed Affari Sociali,
nell’ambito Budget heading 04.03.03
- Relazioni industriali e dialogo sociale -
Sottoprogramma Accrescere l’expertise nel campo delle relazioni industriali (vedi annex
9_scheda progetto EUFaSAP)
g. Altri progetti: Proposta partnership in progetto Life Ambiente
Coordinato dall’ENEA (Agenzia Nazionale Italiana per le Nuove Tecnologie), il progetto
ASTERIX (An integrated Approach based on Sustainable Techniques to improve the
Environmental peRformances of TeXtile SMEs in an industrial district) ha come obiettivo
quello di Ridurre l’impatto ambientale delle Pmi tessili, attraverso un approccio integrato
che permetta di ridurre le emissioni inquinanti (liquide, solide e gassose), ed il consumo di
energia e risorse naturali.
ACTE parteciperà nel presente bando (la cui scadenza per la presentazione di progetti è
il 30 Novembre) con il ruolo di partner, occupandosi della disseminazione e della
promozione delle attività del progetto, attraverso la realizzazione di conferenze, seminari,
la creazione di un logo, ecc...
5. La governance di ACTE
a. Aumentare la professionalità di ACTE
In base al piano di mandato di ACTE 2007/2009, Le istituzioni che assumono incarichi
importanti in ACTE dovrebbero contribuire con risorse tecniche ed economiche, tali da
consentire la corretta esecuzione e lo sviluppo delle attività dell’Associazione.
A tal proposito, la Presidenza (Diputaciòn de Barcelona) e la Segreteria Esecutiva
(Comune di Prato) di ACTE, hanno proceduto a stabilire una relazione di leadership
condivisa, prevedendo un’esplicita ripartizione dei compiti e delle responsabilità assegnate
all’interno dell’associazione, ed introducendo 3 figure professionali che si dedichino fulltime ad ACTE, rispettivamente presso la Presidenza e la Segreteria Esecutiva.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
50.
In particolare, la Presidenza di ACTE ha assegnate i seguenti compiti e responsabilità:
Área
Compiti
i. Comunicazione
ii. Lobby europea*
iii. Nuovi soci
Gestione pagina web ACTE
Redazione ACTE Newsletter
Redazione ACTE Infoflash
Comunicati stampa
Materiale pubblicitario (brochure)/ comunicazione (logo) /
pubblicazioni
Relazioni con le istituzioni europee
Relazioni con partner economici e sociali a livello europeo
Follow up della política e calendario istituzioni europee
Disseminazione attività e documenti di posizione ACTE
Convegni internazionali / europei
Ampliamento geográfico di ACTE nella UE 27 e nei paesi
candidati
Sviluppo delle relazioni internazionali: rafforzamento della
cooperazione con i paesi extra europei**
*con l’appoggio del Vice Presidente Affari Europei; ** con l’appoggio del delegato relazioni internazionali
Nel caso invece della Segreteria Esecutiva di ACTE, i compiti e le responsabilità affidate
riguardano:
Área
Compiti
i. Relazioni con i soci e
coordinamento rete
ii. Comitati Esecutivi ed
Assemblea Generale
iii. Progetti strategici:
programmi europei
e
gruppi di lavoro ACTE
iv.
Apoggio
Presidenza
alla
Contatto continuo con i soci di ACTE
Follow up delle attività delle Vice Presidenze nazionali
Registro delle adesioni dei nuovi membri e delle uscite
Invio delle convocazioni e della relativa documentazione
Preparazione ordini del giorno e programma attività
Centralizzazione delle iscrizioni
Assistenza logistica ai membri organizzatori di tali eventi
Preparazione di materiale per gli interpreti
Redazione degli atti
Seguire le uscite dei bandi e dei programmi europei
Formulazione e presentazione delle proposte di progetto
Disseminazione delle proposte e ricerca di partner
Follow up dei progetti presentati / approvati
Impulso e coordinamento dei gruppi di lavoro
Supporto alla Presidenza nello svolgimento delle attività di
ACTE
A partire dal 2007, inoltre, è stato associato al piano di mandato annuale anche un budget
previsionale, che prevede l’attribuzione di risorse alla Presidenza ed alla Segreteria
Esecutiva, sulla base dei compiti e delle responsabilità assegnate ad ognuna di queste. In
questo quadro, il Comitato Esecutivo di ACTE ha deliberato l’assegnazione – prevista nel
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
51.
budget di ACTE per il 2007 – di € 20.000 desitnati, rispettivamente, al bun funzionamento
della Presidenza e della Segreteria Esecutiva.
Per quanto riguarda sempre il 2007, sono state organizzate 4 riunioni tra Presidenza e
Segreteria Esecutiva, finalizzate all’implementazione delle linee del Piano di Azione di
ACTE 2007.
Tali riunioni si sono svolte con il seguente calendario:
-
16 Febbraio 2007, Prato
-
10 – 11 Maggio 2007, Barcellona
-
6 Luglio 2007, Prato
-
18 Ottobre 2007, Barcellona
b. Aumentare il valore aggiunto delle riunioni di ACTE
A partire dal 2006 ACTE ha intensificato il proprio sforzo di far coincidere le riunioni
ufficiali dell’Associazione (a livello sia di Comitato Esecutivo che di Assemblea Generale)
con la celebrazione di conferenze o altri eventi che potessero approfondire gli aspetti e le
attività svolte da ACTE, contribuendo anche al miglioramento ed al rafforzamento
dell’immagine e della comunicazione esterna della stessa associazione.
Per quanto riguarda ad es. l’Assemblea Straordinaria di Guimaraes, questa si è inserita
nella più ampia cornice della conferenza tematica Inclua - Lavorando insieme
per
l’inclusione degli immigrati, svoltasi tra il 4 ed il 6 Diecmbre 2006 nell’ambito dell’omonimo
progetto finanziato dal Programma Europeo Gemellaggi tra città.
Allo stesso modo, il Comitato Esecutivo tenutosi a Prato lo scorso 31 Marzo si è inserito
nell’ambito della Conferenza Twintex Museums, che ha riunito tra il 30 ed il 31 marzo oltre
200 partecipanti di varie città e musei tessili soci e non soci della rete ACTE.
In entrambe le occasioni, dunque, le riunioni di ACTE (Assemblea e Comitato Esecutivo)
sono state affiancate da momenti di alta partecipazione da parte del pubblico e degli
operatori interessati alle tematiche discusse in occasione delle due conferenze. Queste
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
52.
ultime, a loro volta, hanno permesso di sviluppare le attività previste all’interno dei gruppi
di lavoro individuati nel Piano di mandato di ACTE, con particolare riguardo per:
gruppo di lavoro cooperazione ed immigrazione, coordinato da AMAMVE;
gruppo di lavoro Musei Tessili, coordinato dal Comune di Prato.
Infine, il passato mese di Settembre, il Comitato Esecutivo di Bruxelles (svoltosi il
giorno 18) è stato seguito dalla conferenza stampa di presentazione assieme ai sindacati
tessili europei
FSE:TAC presso la sede della Regione Toscana di Bruxelles della
Petizione per una qualità certificata. Trasparenza, tracciabilità, composizione ed origine
dei prodotti dei settori tessile, abbigliamento, calzature e pelletteria (TAC).
Tra le deliberazioni ratificate nel corso del Comitato Esecutivo di ACTE di Bruxelles,
figurano in particolare:
L’approvazione del piano di diffusione della Petizione “Moda e Salute”: è stato
deciso di far procedere all’approvazione del testo della petizione nei consigli locali soci di
ACTE, in maniera da far pervenire le adesioni ottenute e di presentarle in occasione
dell’Assemblea Generale di Carpi del 7 dicembre. Allo stesso modo, in occasione
dell’Assemblea Generale sarà la Conferenza Moda e Salute: sfide ed opportunità per
l’Europa, il cui obiettivo sarà quello di illustrare i risultati raggiunti nella diffusione del
documento.
Il nuovo logo di ACTE: è stato indetto un concorso di idee per la presentazione di
nuove proposte di logo di ACTE – con scadenza il 12 Novembre. Tra le 26 proposte
pervenute, la Presidenza e la Segreteria Esecutiva sceglieranno le 3 migliori proposte, e
proporranno di invitare i finalisti all’Assemblea Generale di Carpi del 7 Dicembre.
Quest’ultima si incaricherà di votare la migliore tra le 3 proposte selezionate, cui andrà un
premio di 2000€;
Le attività svolte dalla Segreteria Esecutiva, a partire dalle proposte progettuali
presentate ed in corso di presentazione a livello dei gruppi di lavoro di ACTE.
Da una breve disamina delle novità introdotte in materia di governance di ACTE, è
possibile di fare una prima breve valutazione delle attività in termini di: miglioramento del
lavoro sui contenuti di interesse per l’associazione (gruppo di lavoro musei tessili; gruppo
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
53.
di lavoro immigrazione e cooperazione); forte visibilità dell’associazione; razionalizzazione
delle risorse e maggiore disponibilità finanziaria, grazie al contributo comunitario; aumento
del n. di partecipanti nell’assemblea e negli atti pubblici dell’associazione.
Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007
54.
ALLEGATI
Allegato I
Report finale del GAL [EN]
Allegato II
Documento di riflessione “ACTE 2007-2013: una proposta strategica”
Allegato III
Nuovo organigramma di ACTE
Allegato IV
Piano di mandato 2007-2009
Allegato V
Comunicato stampa congiunto ACTE – FSE:TCC, 19 Settembre
Allegato VI
Petizione “Moda e Salute” di ACTE
Allegato VII
Adhesione petizione Polonia
Allegato VIII Discorso di Jerzy Kropiwnicki a Istambul [EN]
Allegato IX
Partecipazione di ACTE nei Dialoghi Strutturati, 29 Novembre [EN]
Allegato X
Programma de la conferenza finale del Progetto Inclua
Allegato XI
Tavola dei progetti
Allegato XII Programma della conferenza finale del progetto Twintex Museums
Allegato XIII Report attività del progetto Twintex Museums
Allegato XIV Fiche progetto Eurotex
Allegato XV Fiche progetto European Fashion Security Acion Plan
Allegato I
Report finale del GAL
EUROPEAN TEXTILES AND CLOTHING IN A QUOTA FREE
ENVIRONMENT
HIGH LEVEL GROUP FOLLOW-UP REPORT
AND RECOMMENDATIONS
EXECUTIVE SUMMARY
On June 30th 2004, the High Level Group for the future of textiles and clothing, established
in February 2004 by former Enterprise Commissioner Erkki Liikanen and Trade
Commissioner Pascal Lamy, adopted a report and a first set of recommendations entitled
“The Challenge of 2005 – European Textiles and Clothing in a Quota Free Environment”.
Since June 2004 the Group’s composition has changed to some extent, reflecting changes
in the Commission, in national Governments, within the European Parliament and among
other stakeholder groups.
The June 2004 report summarised discussions within the Group over the period March to
June 2004 and made some 36 major recommendations in the areas of:
• Competitiveness and Internal Regulatory and Market Issues
• Education, Training and Employment
• Intellectual Property Rights (IPR)
• Regional Aspects
• Research and Development, Innovation
• Trade Policy
The present report has respected the order in which the above subjects were treated in the
original report. However, since its major objectives were to take stock of the status of the
recommendations more than two years after the adoption of the first report, and more than
eighteen months after the end of the Agreement on Textiles and Clothing (ATC), then to
attempt to draw up a credible vision for the future and to make further recommendations,
this second report has been divided into four parts:
• 1 - Introduction
• 2 - Review of the implementation of 2004 recommendations and Unfinished
Business
• 3 – An attempt at a vision for 2020
• 4 - Recommendations for Further Action
• Annex 1 : Members of the High Level Group
• Annex 2 : State of play in the implementation of the 2004 HLG’s
recommendations
The report shows that a majority of recommendations from the June 2004 Report have
been implemented or are in the process of implementation, in all of the major areas to
which reference has been made above. Among these may be quoted the forthcoming
study on distribution and retail structures, and access to credit, the enhanced sectoral
social dialogue, industry initiatives in the IPR arena, regional initiatives by the Collectivities
in Tuscany, 9 Spanish regions and Portugal, the funding of a project to achieve a
technology breakthrough in apparel manufacture, and of projects in the technical textile
domain, as well as the creation of the European Technology Platform for the Future of
Textiles and Clothing and the publication of its Strategic Research Agenda, the issue of
guidelines for possible safeguard action against China, and the bilateral agreement with
that country in June (and then September) 2005, and the review of preferential rules of
origin and the GSP.
The fulfilment of certain of the recommendations, however, has not always brought with it
a solution to the specific problem posed, for example where the new chemicals policy
REACH is concerned, and in the field of IPR much still remains to be done in spite of the
fact that the latter issue has clearly moved up in the Commission Agenda over the past 2
years. In the field of Education, Training and Employment, a number of projects still remain
to be completed or initiated, and it is not yet clear to what extent industry stakeholders will
find a solution to the question of non-technological innovation from the current review of
the Community Framework for state aid for research and development and innovation.
In other areas covered by the June 2004 recommendations, the Commission and memberstates have been unable to secure their implementation without agreement from bodies or
countries outside the EU itself. Nowhere is this more evident than where market access in
the context of the Doha Development Agenda is concerned, but this has been the case too
as far as the completion of the Pan Euro Mediterranean area is concerned, and where a
number of countries have yet to sign bilateral free trade agreements with each other.
The activity described above has occurred against a background of stagnant internal
demand in a number of EU member-states, although extra-EU export levels have been
sustained. Imports have grown following the end of the quota system, but their overall
increases in both volume and value have been somewhat less than might have been
feared. Overall the year 2005 saw the loss of a further 164.000 jobs across the EU-25.
It is also against such a background that in the third part of this report, an attempt has
been made to describe what changes the industry will need to make and what form it
might take by the year 2020. The image provided is one of a strong, flexible industry which
has responded to the challenges of a globalised economy and in so doing has obtained
the co-operation of the public authorities at all levels. It has notably reformed its structures
by creating larger groups, possessed of their own critical mass, vertically or horizontally,
and taken greater advantage of standardisation opportunities. It has turned even more
towards specialty products, new applications and mass customisation, using its Strategic
Research Agenda and the opportunities offered by FP7. In addition, the breakthrough in
clothing technology will have helped to shift apparel manufacture back towards the EU.
The latter development goes hand in hand with the crucial need to maintain a lead in
fashion and image and creativity, in the defence of which a range of IPR initiatives are set
out aimed at combating counterfeiting and piracy in the industry within the EU, at its
borders, and in third countries (TRIPs agreement, codes of ethics, more branding,
enhanced co-operation with third countries and an increase in the number of national
multi-sectoral anti-counterfeiting cells). These are repeated in the Recommendations set
out in the final part of the text.
The Vision chapter recognises too that none of the preceding achievements will prove
possible if further attention is not given to skills and training in the sector to build on what
has already and is currently being done at all levels. This will be accompanied by
enhanced environmental and social standardisation, the latter linked to an increased
awareness of issues generally subsumed under the designation “Corporate Social
Responsibility”.
It is on the basis of the above chapter and of the elements of unfinished business
mentioned previously that the final part of the report makes a series of recommendations
for further action, in those broad areas covered in the original June 2004 Report. In
general competitiveness terms, the industry is encouraged to seek synergies leading to
the creation of companies possessed of the above-mentioned essential critical mass,
whilst paying much greater attention to standardisation issues and the presentation of a
positive image to the public as a whole, just as it recommends that greater publicity be
given to the outcome of strategic plans carried out in the textile/clothing regions. It repeats
the need to pursue the education and training proposals set out in the earlier report (better
match between supply and demand, common qualification standards, reconversion and
classification units), whilst requesting that industry and academia undertake pilot schemes
to retain the necessary range of industry courses within the EU as a whole.
In the Research and Development context, the Group requests that the Strategic
Research Agenda be distributed as widely as possible, encourages its stakeholders to
identify potential flagship projects for the industry, and urges all stakeholders to move
speedily towards innovative technologies and business models, like mass customisation.
On Trade Policy, the Group calls for efforts to continue, multilaterally or bilaterally to
secure genuine market access (reduction of tariffs, removal of non-tariff barriers) for EU
exporters, to encourage partner countries in the Mediterranean area to sign free trade
agreements with each other, and to open their markets to EU exports. The Group believes
too that market access can be fostered by synergies between European manufacturers
and distributors and retailers, and therefore lends its full support to the liberalisation of
distribution services in WTO and elsewhere. In conclusion, the High Level Group seeks
the maintenance of objectivity and predictability where Trade Defence Instruments are
concerned, and stresses the need for high quality stakeholder consultation.
CHAPTER 1 – INTRODUCTION
On June 30th 2004 the High Level Group for Textiles and Clothing adopted a report and
the first set of recommendations entitled “The Challenge of 2005 – European Textiles and
Clothing in a Quota Free Environment”. The High Level Group itself had been established
by former Enterprise Commissioner Erkki Liikanen and Trade Commissioner Pascal Lamy
in February 2004 in view of the challenges that the sector was facing in relation to the
upcoming abolition of the import quotas in January 2005. The High Level Group has had a
mandate to formulate recommendations on concrete initiatives that could be undertaken at
regional, national and EU level to facilitate the sector’s adjustment and improve its
competitiveness.
In addition to the above-mentioned Commissioners, and former Research Commissioner
Philippe Busquin, the Group included Industry Ministers from four member-states,
representatives of the European Parliament, of the textile regions of the European Union,
industry, trades unions, and retail, importer and distributor interests.
Over the period between its first meeting on March 5th and the approval of the first report
on June 30th 2004 the work of the Group was concentrated on a series of major areas
covering:
•
•
Competitiveness and Internal Regulatory and Market Issues
Education, Training and Employment
•
•
•
•
Intellectual Property Rights
Regional Aspects
Research and Development, Innovation and
Trade Policy
As a result, and in the above areas, the High Level Group adopted some 36 major
recommendations, the purpose of which was to set a framework within which the
European textile and clothing industry could survive and prosper beyond the quota system
which came to an end on December 31st 2004.
In addition, since June 2004 the High Level Group met on one further occasion – 14th June
2005 – although a number of issues have continued to be discussed at group and Sherpa
levels. The purpose of the present report then is to assess those aspects where the June
2004 recommendations have been already implemented or are in the process of
implementation, to draw attention to areas of unfinished business, to present a vision for
the future of the industry and to make additional recommendations for future action by
stakeholders.
Since June 2004 too the composition of the High Level Group itself has changed to some
extent, reflecting changes in the Commission, in national Governments, within the
European Parliament and among other stakeholder groups. The membership of the High
Level Group as of September 2006 is indicated in Annex 1.
Overall, developments in the textile and clothing industry since the issue of the June 2004
report have not entirely lived up to expectations. Internal demand has remained stagnant
in a number of EU member-states, but, in part compensation, exports have maintained
their proportion of total turnover, even if their further progress has been held back by a
number of factors including a strong Euro and persistent trade barriers. This in itself is an
unmistakeable sign that Europe’s textile and clothing companies are competitive.
Nonetheless, the end of the quota system has inevitably led to increased import pressure.
With regard to the impact on prices, the Commission services have commissioned a study
to measure the effects of the progressive liberalisation of the textiles/clothing and footwear
industries on import prices and consumer prices in the EU.
An EC statement dated June 15th 2006∗ noted that the disruptive impact of liberalisation of
Chinese textile exports to the EU in 2005 had been limited to a fairly narrow range of
product categories. However, in the categories affected, there had been absolute rises in
textile imports and steep falls in unit prices which were anticipated with the end of the
quotas. The report states that “China’s share of exports to the EU in the textile categories
liberalised on January 1st 2005 has increased sharply at the expense of traditional EU
suppliers, mainly in Asia but also in North Africa and the ACP. There has, however, been
only a modest rise in textile imports to the EU, either in the 35 products liberalised on 1st
January 2005, or in total textile imports”. According to the statement, in 2005, China
increased its exports to the EU by 42% in value and by 36% in volume. For categories
liberalised in 2005 there was an increase in China’s market share by 130% in volume and
82% in value, which suggests significant falls in unit prices. In these products China, India,
the US and Turkey were the only significant suppliers to have increased their exports in
2005. India’s increase in exports by value was 18%; the US’s 14% and Turkey’s 4%. This
has been at the expense of all other suppliers to the EU. All other major suppliers have
suffered export displacement in products liberalised in 2005. Pakistan, Indonesia,
∗
Evolution of EU Textile Imports from China in 2005 and the first quarter of 2006; source DG TRADE:
http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2006/june/tradoc_128999.pdf
Thailand, South Korea, the Philippines, Taiwan, Hong Kong, and Macao have all seen
exports fall in value and the most significant displacement by China has been exports
previously originating from Hong Kong, Macao and Taiwan.
During the first quarter of 2006, world exports in all textile categories to the EU decreased
by 11% in volume. As far as China is concerned, there is an overall decrease in exports to
the EU of -12% in volume while unit prices increased by 9%. This was said to be largely
due to the quantitative limits introduced in June 2005 which cover the ten most sensitive
textile categories. On a positive note, the statement concluded that “China is becoming a
key growth market for European textiles. EU exports to China were up 15% in 2005 and
16% in value for the first quarter of 2006 although yearly exports still account for less than
€1 billion.”
It is also noteworthy, and again contrary to popular belief, that the end of the quotas may
well have been anticipated to a significant extent by companies in the sector during the
course of 2004 itself, since job losses in 2005, although remaining at unacceptably high
levels, were only marginally above those of the previous year (160.000 in 2004 compared
to 164.000 in 2005), even if the June 2005 agreement with China has contributed to some
extent to stem a rising flow of job losses in the later months of that year. Whilst it is not the
purpose of this report to carry out an economic analysis of the post-2004 situation in the
textile and clothing industry, it is nonetheless a fact that in a number of European countries
the early months of 2006 have shown positive developments and a degree of optimism
which was lacking in previous years.
On average, EU household dedicate 6% of their expenditure to clothing and textile
products and in 2005 final consumption in the EU-25 is estimated to have increased by
+2,1%, to reach +/- 440 billion Euros, thanks mainly to dynamism in the consumption of
the new member states. Part of the consumption increase may be attributed to a small
reduction of consumer prices for clothing (-1,1%) and for household textiles (-0,9%) whilst
carpet prices went up by +0,9%.
The textile and clothing industry witnessed in 2005 a stagnation of production prices that
did not help the industry to stem the contraction in production, in particular in the clothing
sector (-8,4%). In addition investments decreased more specifically in the textile sector but
at a much lower rate than in 2004.
The EU-25 Textile and Clothing industry digest in 2005
Year – 2005
EU-25
EU-25
∆ 05/04
198,0
2.218,7
-4,6%
-6,8%
59,9 – (e)
154.866
5,07
-3,1%
-6,1%
-2,9%
440,0 – (e)
+2,1%
36,5
73,0
-36,6
+0,9%
+5,6%
+10,8%
ABSOLUTE FIGURES
Turnover – billion €
Employment 1000 pers.
Added Value – billion €
Companies (e)
Investment – billion €
Apparent household consumption of textile & clothing
products (constant prices) – billion €
Exports – billion €
Imports – billion €
Trade Balance – billion €
Source: Euratex calculations on National Associations data and Eurostat trends
(e) – estimates
As for the 2006, new orders early in the year would tend to indicate some improvement in
the situation overall, and this is more particularly the case where man-made fibres and
clothing are concerned. Nonetheless, this has yet to be translated into higher levels of
production.
CHAPTER 2a – REVIEW OF THE IMPLEMENTATION OF 2004 RECOMMENDATIONS
Against this background a brief overview of those recommendations which have been
implemented or are in the process of implementation in the six areas mentioned above
appears essential, prior to an assessment of those recommendations which have yet to be
implemented and can therefore be considered as “unfinished business”.
This overview is not intended to be an exhaustive impact assessment of each and every
recommendation, but seeks to point up those particular areas in which action has been
taken as a result of the work of the High Level Group.
Competitiveness and Internal Regulatory and Market Issues
In the field of Competitiveness, and in respect of the EU’s chemical policy and new
chemicals legislation REACH, an impact study was carried out in 2005 by independent
consultants commissioned by DG Enterprise and Industry which provided clear indications
of the negative effects that certain aspects of the new policy would involve. REACH is
currently passing through the co-decision procedure where both Council and Parliament
have been provided with suggestions arising from the impact study. In particular, the study
showed that the serious possibility of de-selection of substances in (imported) articles (Art.
6) could well create additional costs to industry for which, as yet, no obvious solution had
been found.
Where competition and retail structures are concerned, a study on business relations in
the EU clothing chain has now been commissioned by DG Enterprise and Industry. It aims
to analyse the structure of the clothing distribution and retail sector across the EU, to
examine the business relations between the different players involved, from the end of the
chain of production through to the final retailer, to collect examples of best practises, and to
recommend ways of overcoming any problems identified. Similarly, in the field of access to
credit through the INNOVA programme, Euratex and a number of private stakeholder
partners are undertaking, within the framework of a project entitled NETFINTEX, a study of
existing best practises in the context of the financing of innovation for small and mediumsized companies. This will be followed by recommendations suited for application at
European level. This latter initiative goes some way towards fulfilling the High Level Group
recommendation, but it will not in itself resolve the overall access to credit problem and the
need to improve the industry’s image in the financial/banking and credit sectors.
Where industry marketing policy is concerned, private stakeholders have now, in line with
the Group’s recommendations established a “Fashion Forum” encompassing the whole
apparel pipeline from fibre to retailer. The initial meeting of this group demonstrated a
genuine desire for full co-operation from all parties involved in the search for new apparel
products and retail innovations. Further meetings will take place later in 2006.
Education, Training and Employment
The recommendations in respect of Education, Training and Employment were
predicated upon the need for better trained and more highly skilled employees at all levels,
and at attracting the younger generation towards a career in the industry. The European
dimension of these proposals made it incumbent upon the stakeholders to seek funding
through a range of EU programmes.
In the above context, work has already begun on a project related to the establishment of
Observatories as proposed in the initial recommendation of the above chapter, as it has in
relation to the development of common qualification standards, and an enhancement of
the social dialogue at all levels through an integrated project in co-operation with the
trades unions and employers of the tanning and dressing industry (COTANCE). This
provides for the identification of weaknesses in the social dialogue in new member-states
and candidate countries, and for the extension of the existing social Codes of Conduct in the
two sectors to the abovementioned countries. The implementation of reconversion and
reclassification units, together with a more flexible use of European Structural Funds, has
in theory been made more accessible as a result of the Commission’s March 2006 proposal
for a Globalisation Adjustment Fund, provided that member-states are willing to make
effective use of it, since applications for its use lie entirely in their hands.
Intellectual Property Rights – IPR
The past two years have seen clear evidence that IPR issues are being given greater
prominence by the authorities at both national and European level, instanced by the
Commission’s dialogue with China in this area, the Loi Longuet in France, and the
Commission’s Communication of October 20052. For European textiles and clothing, the
importance of IPR cannot be overstated, as graphically described and illustrated in the
original June 2004 report. In relation to the High Level Group recommendations themselves,
industry stakeholders have played their full part. They have undertaken detailed discussions
as to how best to create additional information and awareness among rights holders, have
established codes of ethics for companies exhibiting their designs and models at
international fairs, and have exchanged experience between companies and their
associations at national and EU level based upon specific cases of IPR infringement or
successful IPR protection. Action by industry stakeholders themselves was further
strengthened by the landmark agreement on protection of Intellectual Property Rights
signed in May 2006 between the German and Chinese textile and clothing industry
federations (Gesamttextil-Mode and CNTAC) which other national associations and
EURATEX are seeking to mirror in future agreements.
The Commission itself launched a call for tender in March 2005 aimed at providing a
comprehensive multi-lingual handbook reviewing national and EU legislation covering IPR in
the textile and clothing industry, together with the toys, furniture, and footwear and leather
industries. In the absence of satisfactory responses to this call, it was withdrawn and will be
re-launched in a different form in 2007.
2
Communication from the Commission to the Council, the European Parliament and the European Economic and Social
Committee on a Customs response to latest trends in Counterfeiting and piracy. Brussels 11.10.2005 COM92005) 479
final.
In a wider context, the Commission has stepped up its action in the field of intellectual
property over the last two years working in a focussed and practical manner in accordance
with the Strategy it launched in November 2004:
1. Participation in multilateral discussions on IP protection and enforcement. In
particular the Commission is very active in the G8 context, has financially supported
the economic study launched by OECD on the worldwide economic impact of
counterfeiting and piracy, and is about to have a “full member” seat in the specific
consultative Committee dealing with enforcement in WIPO.
2. The Commission initiated an action on IP enforcement within the context of the TRIPs
Council: the aim is to improve the implementation of TRIPs rules on IP enforcement.
3. This is complemented by IP dialogues with the principal “problematic” countries:
China and Russia mainly. Action in China has been expanded by putting into place
an IP Working Group together with the industry, which is beginning to produce some
very interesting results, and an IP expert in the Commission’s Delegation in Beijing.
4. Finally, the Commission conducts extensive technical assistance in third countries (in
particular in China), including operational activities related to training of officials
(judges, policemen, as well as Customs officials). In China, Customs activities in the
field of IP are foreseen for 2007.
Regional Aspects
The High Level Group recommended the establishment of local strategic plans to improve
the allocation of public resources for the support of the textile and clothing sector. This
recommendation had its roots in the three year integrated pilot project launched in January
2003 by the Tuscan Regional Government in the areas of textiles, clothing, shoes, leather
and jewellery. This initiative sought to strengthen the competitiveness of small and mediumsized companies in the fashion field, by supporting innovation and the organisational and
financial strength of companies. It involved business associations, trades unions, local
government and chambers of commerce, and is currently the subject of an impact
assessment.
The Italian initiative was followed in 9 regions of Spain where strategic plans were
elaborated providing for territorial and sectoral policy tools, through Spanish members of the
Association of European Textile Collectivities (ACTE) and the Consejo Intertextil Espagnol,
and was completed in June 2005. It has resulted in the launch of SIT (Integrated Services
for Textiles, Mataro City Council) to facilitate relocation of workers and occupational training,
a project entitled “Strategic Vision for the textile cluster Sabadell and Terrassa” to promote
collaboration in the textile sector and with aeronautics and the railways, to produce high
value added products; the establishment of the Anoia Textile Observatory, and the support
plan for the textile and clothing sector initiated by the Spanish Ministry of Employment and
Industry.
ACTE is now seeking to disseminate experience gained as a result of the Italian and
Spanish examples among its members in other EU member-states, and to secure
appropriate funding for them. A similar initiative has now been launched in the Vale do Ave
region of Portugal.
In the above context too, a series of awareness raising actions with the support of local
authorities, and members of the European Parliament, have taken place in Belgium, Italy
and France. In addition, a number of regions in Spain have undertaken projects as a
preparation for the support of workers in the textile and clothing industry. Moreover, a
number of private stakeholders, working together with part financing from various European
funds, have sought to promote their industry’s exports with particular emphasis on the
growing markets of Asia.
A range of other initiatives have also been undertaken at regional level aimed at facilitating
movement out of the sector, enhancing training and skills. These issues did not originally
form part of the proposals coming within the scope of the regional aspects chapter of the
High Level Group report, but they have undoubtedly played their part in achieving a number
of the overall objectives of that Group.
Research and Development, Innovation
With the adoption of the LEAPFROG project and the € 14 million funding for this Integrated
Project from FP6, the first twelve months of this four-year effort to secure a breakthrough in
apparel manufacture was complete as of May 1st 2006. FP6 also funded a number of
innovative projects to the tune of more than €30 million which began during the course of
2006 and offer great potential in the fields of medical, protective, and building textiles. These
initiatives all fulfil High Level Group recommendations in the areas concerned.
Industry stakeholders have sought to make known to the authorities over the course of the
period since June 2004 their needs to ensure the involvement of SMEs in all types of
horizontal research projects, their desire for more transparent economic parameters to guide
priority setting and budgeting in FP7, and in general the improvement of general conditions
governing access to funds, as set out in their recommendations to facilitate industry
participation in and SME access to public R & D and innovation programmes.
The European Technology Platform itself was launched at the end of 2004. Setting itself
the triple goals of moving the industry from commodity to speciality, developing new textile
applications, and moving to an era of mass customisation in the apparel field; following a
period of intense activity between AUTEX, TEXTRANET and EURATEX experts,
representing respectively the Textile Universities, Research Institutes, and industries, the
Platform unveiled its Strategic Research Agenda on 8th June 2006.
Trade Policy
In the Trade Policy chapter of the June 2004 report, the end of the Agreement on Textiles
and Clothing (ATC) and ongoing market access issues in relation to the Doha
Development Agenda were the subject of special attention. In the former case, guidelines
concerning the possible use of the specific textile safeguard clause by the EU were released
in April 2005, and resultant investigations led to the signature of a bilateral agreement with
China in June (fine-tuned in September) of that year covering ten product categories up to
the end of the year 2007.
In the latter case market access negotiations have yet to find a (preferred) multilateral
solution within the stalled Doha Development Agenda. A study3 has also been
commissioned and published under the auspices of DG Trade as to the conditions of
production of textiles and clothing in China. It is planned to follow this up by a Conference
organised by the Commission in December 2006 on the theme of decent work and
globalisation. The main topics that are likely to be debated are (1) effects of global trade on
decent work in developing countries, and (2) effects of global trade on decent work within
the EU.
In the meantime, as further recommended by the High Level Group, an action plan for
market access in relation to tariff and non-tariff barriers has been elaborated by the
Commission and industry stakeholders and efforts are ongoing to ensure its implementation.
A review is also underway concerning preferential rules of origin. As part of a general study
on the most sensitive items, DG Trade has commissioned a specific study on the impact of
the reform of preferential rules of origin in the field of textiles and clothing. A final report will
be issued in October 2006.
Moreover the GSP+ has been implemented and thus provides duty free access to the EU
market for a further 15 countries who have ratified and effectively implemented at least 23
key human rights and environmental conventions.
This concise overview of developments following the recommendations contained in the
June 30th report of the HLG demonstrates that substantial progress has been made towards
the implementation of a majority of those recommendations. However, there remain a
number of issues outstanding which will be treated hereafter.
CHAPTER 2b - UNFINISHED BUSINESS
A glance at the original High Level Group recommendations on the one hand and of the
process of implementation on the other clearly demonstrates that although a majority of the
June 2004 recommendations have indeed been implemented in one way or another, a
number still remain unexploited. It will also be evident that in a number of cases the lack of
implementation of the recommendations stems from the fact that they are only capable of
implementation with the agreement and/or involvement of other parties, whether within the
EU or beyond its borders.
(a) Where Competitiveness and Internal Regulatory issues are concerned, and in spite
of the objective impact assessment study undertaken under the auspices of DG
Enterprise and Industry, the industry is concerned about the issue of “substances in
Articles” arising under Art. 6 of the current REACH proposal, itself closely linked to the
3
Study on Chinese textiles and clothing industry and market expansion strategy
need for equality of treatment as between EU manufactured goods and those imported
from elsewhere. .
Whilst two of the recommendations in relation to access to credit have been
implemented, in the form of a guide for SMEs and NETFINTEX (see above), the industry
itself still needs to undertake the necessary steps to re-build its image, and, in this
respect, to be aware that public statements of an over-pessimistic nature will not facilitate
this process.
(b) Education, Training and Employment. It is clear that in this area much remains to be
done if the ambitious recommendations of the June 30th report are to be fully
implemented. A pilot project of social partners for media/information pools is certainly
on the drawing board but no definitive project has as yet been submitted for E-Ten or EContent funding. The same too can be said of surveys to ensure a better match between
supply and demand for training, and this is also the case where the collection of
information on training programmes, current projects and funding availabilities are
concerned.
(c) It is certain that in the field of Intellectual Property Rights much remains to be done in
active co-operation between the authorities and industry itself. With the exceptions
mentioned in the preceding chapter, it has not proved possible to take direct action in
relation to the Recommendations of June 2004. Indeed, even though most LDCs have
deployed efforts to implement the TRIPS Agreement and have an IP legislation in place,
they are still confronted with economic and institutional challenges. In this context, the
TRIPS Council unanimously responded positively to the LDC request for extension.
Although LDCs have promised not to reduce or withdraw the current IP protection they
give, the industry regrets the decision being taken as to the prolongation of the period in
which LDCs are to comply with the WTO TRIPs agreement.
The recommendation that a User Friendly Web site be established to enable textile and
clothing companies to easily obtain updated information as to how to protect their rights,
what to do if they are copied and what is unregistered design, has not been fully
achieved. Nonetheless, the Commission’s IPR Help Desk website for free-of-charge
basic guidance on Intellectual Property issues subject already exists for this purpose.
However, it will be self-evident from a visit to this site that the IPR Help Desk deals
mainly with technology innovation and transfer issues and that SMEs from the textile and
clothing industry may not find immediate responses to the less complex but more
pressing questions they often have, even if the helpline directs the question to the
relevant body. The Commission's efforts to improve the contents and the userfriendliness of the IPR helpdesk will continue under the CIP programme, especially as
regards the web site navigation and a more sectoral approach.
The High Level Group also recommended that seminars between rights holders,
SMEs, police and customs authorities be organised in the presence of EU experts
from industry and Commission across the enlarged EU. More information would be
helpful here in relation to the actions and intentions of the Commission and of memberstates in following-up on the above recommendation, whether this be after the publication
of a guide on the subject or at an earlier date.
(d) In terms of that chapter of the June 2004 report devoted to Regional Aspects a number
of recommendations requiring action from the authorities themselves could hardly be
expected to be followed up. The introduction to the June 2004 report states: It should
also be stressed that during the course of the exercise various national administrations
expressed reservations on elements which they viewed as being of an overly sectoral
nature or as to their funding……….it must not be assumed that by participating actively in
the High Level Group process, any public authority has committed itself to implement the
conclusions reached.
There is little doubt in this context that national and regional authorities have shown little
enthusiasm for the recommendations relating to the re-programming of European
Structural Funds for the period to end-2006, or indeed the concept of special regional
initiatives for the sector in respect of the Structural Fund programme for the period
2007-2013. Similarly, the Commission and member-states consistently underlined that
they would be unable to support the recommendation for a Community sectoral
programme for the textile and clothing industry. Nor has any action of which
members of the High Level Group are aware as yet been taken in respect of the proposal
for Innovative actions of the ESF and ERDF. On the other hand, the Commission’s
proposal on the European Globalisation Adjustment Fund has received broad support
from member-states and could bring some relief to workers in the regions affected by the
consequences of globalisation and structural change.∗
(e) One of the few issues outstanding where Research and Development and Innovation
matters are concerned is that of facilitating access to research funding for smaller and
medium-sized companies within the context of Framework Programme 7. The relative
success or failure of this important recommendation can only be assessed in the first
instance when more is known about FP7 itself, and subsequently when companies have
had the opportunity to submit their responses to calls for tender under this programme.
What is clear, however, is that industry has been in great need of a clear, non-ideological
definition of non-technological innovation. The original June 2004 report indicated that
it would be illogical that the investment of companies in this form of innovation should be
treated any differently from parallel investments in research and development. In
reviewing the existing state aids framework, current Commission thinking appears to be
moving towards some understanding of the situation in this field by suggesting a doubling
of the de minimis aid laid down in regulation EC 69/2001 (OJ L10, 13.1.2001), by
allowing a degree of aid for industrial property rights costs incurred by SMEs, together
with similar aid for process and organisational innovation in services and for innovation
advisory services and innovation support services (see draft Community Framework for
state aid for research and development and innovation).
(f) In the context of external trade policy, with DDA negotiations suspended, little progress
has been achieved in respect of harmonisation and reciprocity in (preferred) multilateral
market access conditions in the DDA, nor has it in the bilateral area (Mercosur, GCC).
As indicated previously in this report, in these two cases, the Commission and memberstates have needed to negotiate with third parties outside the European Union. The
PanEuroMed system of cumulation of origin is now being progressively implemented. At
the time when this text was drafted (August 2006) four Mediterranean partners have
adopted the new Protocol of Origin (Egypt, Israel, Jordan, Morocco). The implementation
of the PanEuroMed system is now dependent upon the willingness of the Mediterranean
partners to conclude Free Trade Agreements with each other. In this respect, the signing
or entry into force of several south-south FTAs (for example Morocco-Turkey, TunisiaTurkey, Israel-Jordan, Israel-Turkey, Agadir…) pave the way for the effective
implementation of diagonal cumulation with a critical number of Mediterranean partners.
∗
See also Education, Training and Employment, above.
CHAPTER 3 - AN ATTEMPT AT A VISION FOR 2020
A. PREFACE
Any vision of the future, however wide or narrow in scope, must in all logic be based upon
certain assumptions, any number of which may in the end turn out to be correct or
otherwise.
For the purposes of this vision which concerns more directly the relatively narrow but not
unimportant sphere of textiles and clothing, a number of basic assumptions have therefore
been made. In some cases they offer hope and promise for the future, in others they
assume stability, whereas a further group pose serious challenges across many sectors of
European industry, if not for the world economy as a whole.
The first premise however is that there will have been no major geo-political upheavals or
worldwide conflicts by 2020; against such a background one may expect that the EU will
have extended to Bulgaria, Romania and Turkey, with Croatia and Serbia also in
membership or on the point of so becoming, that Europe’s internal decision-making will have
evolved to the point where they can effectively accommodate a 30-member plus European
Union, that current economic forecasts will be fulfilled (growth of India and China and
others) and that the WTO liberalisation process will not have entirely stalled, even if it has
failed to deliver equivalent market access to the now “emerging” countries for EU exports,
including textile and clothing exports, as the latter countries have enjoyed to Europe.
European wages and social charges will still be among the highest in the world and the
wage gap with the Asian giants will only have been reduced to a limited extent in view of the
abundance of relatively cheap labour which those countries will continue to possess.
Although both Chinese and Indian population growth will have levelled off to some extent
over the next fifteen years, proportionally it will continue to outstrip that of a slower growing
N. America, and a stagnant Europe.
The efforts of China and India in terms of R & D in its widest sense will enable them to
become much more competitive both in terms of manufacturing and services. In addition to
its current low-tech and commodity manufactures, China will be producing and exporting
high-tech, high-profile goods such as aircraft and ground transport systems to much of the
developing world at prices which the USA and Europe cannot rival. India will be omnipresent
on international services markets, particularly in IT. These two countries will not be alone in
seeking an ever-greater share of domestic and export markets of the “traditional” developed
world. Their competitive abilities may also be boosted by even larger “domestic” markets
brought about by wide-ranging Free Trade Agreements across much of Asia, including
ASEAN, Japan, and the Indian subcontinent. The growth of such markets also offers
opportunities for European companies to benefit from the resultant increased internal
demand through exports from Europe or investments in those (Asian) markets.
On the other hand, one cannot avoid the conclusion that against a more liberal and
globalised background much more of the EU economy (and that of other developed nations)
will be exposed to the chill wind of competition both internally and externally in both goods
and services and that the value of the Euro (expected by then to have become the common
currency of more than 20 countries) will weaken somewhat to reflect this effect. This will
lead to a renewed awareness among the population of the importance to the EU economy of
manufacturing linked to the benefits of Corporate Social Responsibility.
To this relatively sombre overall background needs to be added the fact that many of today’s
poorest countries will remain so, at least in relative terms, whilst radical measures will need
to be taken internally in the West and more particularly in the countries of the EU, to provide
for the needs of an ageing population without ruining the aspirations of those in work who by
definition will have to pay for these provisions.
Nevertheless, the proportion of the population in Asia being financially in a position to
acquire high quality clothing will offer the world’s textile and clothing industries serious
opportunities to move further away from commodities and concentrate on those products
which fulfil a different form of perceived need on the part of the consumer. Similarly, in
Europe, an ageing but more selective population, with the time to choose, will also sustain
demand for such higher-end quality products, which should work to the overall benefit of
European producers.
B. ISSUES FACING THE ECONOMY AS A WHOLE WITH DIRECT RELEVANCE FOR
EU TEXTILES AND CLOTHING
It is clear that unless a major breakthrough occurs to make cheaper energy available, and
since renewables cannot even bridge the gap between today’s supply and tomorrow’s
expected global demand, the price of energy will continue to spiral upwards. This will force
companies in all sectors of activity to invest in lean-burn manufacturing and transport
equipment, to the advantage of those who are big enough to experiment with the most
appropriate machinery to fit their production model. Higher energy costs will also mean that
transport costs will increase as a proportion of the unit price of the delivered product, and
should therefore add to the attraction of goods manufactured closer to home. The
introduction of sophisticated sun/wind powered “sailing” ships with auxiliary motors may well
become feasible, offering further opportunities for technical textile producers. The possible
future “internalisation of external costs” covering raw materials, fuel, noise and other
pollutants, could also make manufacture closer to home more attractive in the longer term.
Energy availability is naturally a matter of concern to everyone on the planet. Industry in
certain European countries in particular however is handicapped by unequal competitive
situations which directly affect (price) competitiveness and derive from oligopolistic suppliers
or environmental or other fiscal measures.
On the other hand, as world fibre consumption grows, limited land availability will mean that
artificial and synthetic fibres will represent an increasing share of world fibre usage, even if
the price of oil will inevitably force up those latter prices too. Raw material input costs for the
textile and clothing industry worldwide will therefore increase. Cotton will remain the
dominant natural fibre, followed by wool, flax, silk, ramie, and others. The more recent
introduction of bamboo and nettle fibres, among others, will make no significant impact on
the market overall, but could well offer profitable opportunities for innovative specialist
companies or for use as a marketing tool in combination with other major existing natural
fibres or existing or soon to become available artificial and synthetic fibres or filaments,
within the polyester, polyamide, polypropylene, polyolefin, acrylic, acetate and aramide
families. The use of bio-mass as a basis for fibre production will become economically
feasible too, although by the end of the period under consideration, it will not yet have had a
substantial impact upon the situation described above.
Water resources too will be under severe pressure. This will impact directly upon the cost of
dyeing and finishing processes and make even more acute the need for constant additional
investment and innovation in waste water recycling and depollution, or in low or no-water
technologies (digital printing, finishing). These additional costs will pose serious problems in
particular for smaller companies operating in an area which will remain one of the key
elements for quality and innovative production within the EU. Virtually all of wool scouring
activity has migrated out of the EU precisely because of these environmental cost pressures
even before the year 2000. On the other hand, as a similar phenomenon hits other
producers and competitors around the world, producers inside Europe could well enjoy a
relative advantage as a result of their long experience in coming to terms with such costs
and the use of the technology associated with them.
Chemical usage worldwide will be under ever-increasing scrutiny (REACH in the EU) and
industry everywhere will be under pressure to demonstrate that it understands its own
responsibilities and takes them seriously, that it is not using chemicals which could pose a
risk to its workers, nor to those who purchase its products, nor in the form of release to soil,
air or water. Here one has to make the assumption that any European regulations will also
apply to goods imported from outside the EU, and that there are adequate provisions in
place for border controls to be effective. This is no more and no less than the approach
taken by all of the EU’s international competitors, but it is not yet the case as far as the
European Union itself is concerned.
There is room for doubt today as to whether the West, and Europe in particular, will be able
to maintain its technological lead, in those areas in which it may claim to possess such a
lead.
The assumption here needs to be made that in textiles and clothing at least the strength and
know-how of current European machinery makers and applications providers in co-operation
with state-of-the-art producers will ensure that this is the case within the time-frame under
consideration. Even though resultant new machinery will be exported abroad, as has always
been the case in the past, more productive machinery will nonetheless mean that the labour
component globally will become somewhat less important in the overall cost of a product,
especially when one links to the technology itself the increased prices of energy, transport,
environmental constraints and others. In this respect the higher wage economies will see
some reduction in the wage-cost handicaps they are currently facing.
The consumer here may have substantial influence. Will he/she over the next few years
become increasingly aware of the efforts which EU industry has to make to provide him or
her with the clean product he or she would prefer? Will this same awareness apply in terms
of ethical conditions of employment and the respect of the core labour standards of the ILO?
Or will he/she generally continue to buy purely on price? The jury is still out and will remain
out for some time on that broad issue, but in all logic there ought indeed to be a greater
consumer awareness fostered in part by increased awareness concerning energy prices,
water scarcity, and chemical safety, which will force Corporate Social Responsibility too and
as a whole up the political agenda. It is noteworthy here too that the extremer views of a
number of NGOs which have hardly helped the EU textile and clothing industry in the past
now seem to have reached their peak and that their influence may well have declined by
2020.
In the meantime, today’s largest distributors and retailers will have increased their overall
physical market share across the enlarged EU, as a result of substantial expansion into
countries and regions where they had been little present until well after 2004 enlargement,
even if in one or other country they will have achieved saturation and may indeed have
somewhat scaled back their presence. Alongside this enhanced market share will come
increasing scrutiny from public administrations, as suppliers, initially in the food and drinks
field, voice complaints as to the price pressures which are placed upon them, and smaller
retailers and their representatives raise the spectre of a society without its independent
corner shop.
This scrutiny and awareness can be expected to lead to even greater efforts on the part of
large retailers to provide the most benevolent image of themselves. As a result, there may
well be opportunities for more EU products too to be made available through those
channels, and this in turn might afford a further breathing space for smaller independent
retailers.
The internet together with other IT solutions also offers both a challenge and an opportunity
for industry in terms of market transparency, data transmission, supply chain management,
and shorter product lifecycles – the latter being a necessary element if producer and retailer
alike are to avoid loss of revenue resulting from overstocking and sales at knock-down
prices.
In 2006, the textiles and clothing industry is not best placed to take advantage of these
opportunities in its fragmented state; but if they were to be seized upon enthusiastically and
immediately, they do offer real possibilities for co-operation into an increasingly competitive
future, where access to credit, available through a smaller number of large banking players
will become substantially more difficult to obtain. E-business will offer ever greater
opportunities for virtual as opposed to physical shopping, increasing overall retail
competition and putting pressure upon the less efficient or the non-specialist. It is here again
that prospects for EU-manufactured or branded textiles or apparel can benefit, if their
producers are prepared to take up the challenge.
Awareness of the sensitive background issues listed above will be funnelled around the
world to an even greater extent in the next ten years as an even greater percentage of the
world’s population becomes internet literate and is in a position to obtain a diversity of
information to which it had no previous access.
C. THE EU TEXTILE AND CLOTHING INDUSTRY ITSELF
THE VISION
A simpleton might suggest that the future of the textile and clothing industry in the EU is
sombre in the extreme, that the coming years will see the clothing industry wiped out
completely as the Asian exporters move ever forward and the Pan Euro Med area seems
unable to achieve the expectations placed upon it, that this will leave large numbers of small
and medium-sized European companies in the textile sector with no clothing customers and
therefore no future. The same simpleton might also suggest that competition too will grow in
the non-apparel sector and that carpets and other interior textiles will be subject to the
same ferocious pressures which had previously hit the apparel sector, whilst even in the
technical textiles arena China, South Korea and others will have achieved parity or even
overtaken the developed world, and that the industry as a whole will be reduced to a limited
number of large brand owners – themselves under added pressure from counterfeiting and
piracy as that phenomenon continues to run unchecked – and a few highly specialised
smaller employers.
This picture would be one which stems from an overall assessment of future developments
which offer little hope to any sector of European manufacturing. It suggests that Europe will
have become more akin to an industrial desert with a few small oases remaining in the form
of pockets of resistance to globalisation. Such a picture is pessimistic in the extreme; it
would be unacceptable to Europe as a whole, in both the economic, political and social
context. It would assume the failure of the re-focussed “jobs and growth” Lisbon Agenda,
and describe a scenario in which dynamism and innovation will have given way to decay
and stultification.
There are many objective reasons to suggest that this will not be the case. Indeed, in this
context it is important to note that in volume terms in the first year of full liberalisation of
imports after the end of the ATC (the WTO Agreement on Textiles and Clothing), imports
overall grew by only 4.2% in volume in textiles and clothing together, as compared to figures
for the preceding twelve months. In addition, their growth in value was slightly in excess of
5% - surprising figures in volume terms - whilst also demonstrating that, overall, import
prices did not plummet. (The volume figure could no doubt have been somewhat higher and
the value percentage somewhat lower in the absence of the June 2005 agreement with
China which limited imports until end-2007 in ten product categories). Moreover, this limited
growth needs to be seen too, quite evidently, in the light of poor economic performance and
uncertain consumer demand across the Euro-zone. Yet it does nonetheless highlight the
fact that the surge in imports at greatly reduced prices from those Asian countries previously
under quota, which the more pessimistic had predicted to be inevitable, did not occur, and
that only India and China can be said to have been major beneficiaries of liberalised import
trade in textiles and clothing.
At the same time and in spite of a relatively strong Euro in US dollar terms, EU-25 exports
were largely able to hold their own at €36 billion in 2005. Does this not prove that the EU
industry as a whole is stronger than one might have thought in June 2005, and that the
membership of Bulgaria, Romania and Turkey will in fact lend further competitive strength to
the industry as it benefits from the skills and much lower wage costs of the former, and the
overall expertise of the latter, already in a Customs Union with the European Union?
Moreover, the Commission itself seems to forecast improved economic sentiment with
growth in excess of 2% in the years 2006 and 2007, whilst increased demand at consumer
level for household textiles would appear to offer growth opportunities for quality producers
in this area.
In the light of the above statements, where then may one expect the European textile and
clothing industry to be as it moves towards a 2020 horizon? The suppositions made here
have to be based upon the hypothesis that the Commission and national administrations
and regional authorities will be prepared to play their full part, that pragmatic considerations
will take precedence over ideology, and that even the industry itself which will need to be the
driving force for change, accepts that there will be very few cases where sector-specific
plans or projects will prove possible. Nonetheless, in many cases, it should also be clear
that horizontal action of a determined nature to benefit the whole of manufacturing can and
must also by definition include the textiles and clothing sector, and that there is no reason to
suppose that it will be excluded in any way from such benefits.
The first concrete, albeit general, point to be made is that international trade will continue
to grow, flowing both outwards and inwards, and that as a result the EU textiles and
clothing industry will have to become leaner and meaner, enjoying higher productivity from a
much reduced workforce, with a somewhat greater proportion of its turnover dedicated to
exports.
These exports will essentially consist of high quality or high fashion items in which Europe
will retain design and distribution leadership on its domestic market, whilst at the same time
benefiting from enhanced infrastructures, production and distribution networks, in part
European owned, in many of the major population centres of the planet, in co-operation with
and as part of the growth on those markets of major European retailers and distributors.
These exports will also consist of an increasing range of “technical” items for use within
newly created transport and infrastructure systems around the world, together with
protective wear and goods for medical purposes. The actual level of consumption, a partdeterminant of the size of the industry, will naturally be dependent to a significant effect
upon overall economic growth, the strength of the Euro and the consumer “feel good factor”.
The fragmented supply chain
The final years of import restraints under the ATC were characterised by an industry
structure little changed from that of the previous century: an industry employing some 2.5
million people in more than 170.000 companies: average number of employees per
company: 15. When quotas were finally dismantled in January 2005, the immediate result in
Year 1 in company failures and job losses was bad enough but much less than might have
been expected – 164.000 jobs in the year 2005.
Faced with this situation, a large number of firms have now and will increasingly in the future
have to begin to co-operate in a more structured manner, for the most part voluntarily,
although on occasions for lack of alternatives, moving their co-operation forward from mere
supplier-customer relationships to more organic links, more focused innovation and
development efforts, leading over the period to 2010 to the formation of substantially larger
company groups, having the essential critical mass and credible business plans to
convince credit institutions that these groups are indeed worthy of support. The same types
of phenomena will occur horizontally as well as vertically with similarly encouraging results.
Here there is no one size fits all solution. Many companies will accelerate their networking
with other smaller operations and engineer multiple mergers in the same locality; others will
do so further afield as the phenomenon of SME internationalisation becomes more
widespread. Within the still fragmented supply chain, those companies that exploit
standardisation opportunities will enjoy a head start over their rivals. Implementation of
standards should lead to reductions in costs, an enhancement of quality, and a reduction of
the risks they face – both technological and commercial.
Standards implementation, particularly in the field of ICT (Tex-Weave) will enable products,
processes, systems and services to be more easily designed, developed, manufactured,
specified, purchased and understood. These objectives will be more rapidly and easily
achieved as a greater number of Federations representing the industry at national level take
a more active role in the standardisation process on behalf of their member-companies.
A number of highly specialised producers of yarn, finished fabrics and end-products will be
able to survive in particular niches, but the overall number of companies may be expected to
be substantially reduced, and the average number of employees per company will
significantly increase. Larger employee numbers and increased turnover will enable those
companies to obtain better access to credit and also to make provision for enhanced training
and investment in the latest technology.
Textiles in the post-quota world: the technology and innovation challenge
The realisation in 2000 that overall Europe was lagging behind other developed economies
in innovation and in % of GDP devoted to research and development, coupled too with the
recognition that the EU economy might be overhauled by major developing (emerging)
nations for those same reasons, prompted the Commission to encourage industries to
establish Technology Platforms and to develop Strategic Research Agendas.
In textile and clothing terms these initiatives have coincided with the end of the quota period,
which has forced companies to think over and beyond trade defence instruments as a
means of ensuring their longer-term survival and security. The resultant Strategic Research
Agenda which saw the light of day in 2006 would normally be expected to be completed and
fully implemented by 2020, since the bulk of its objectives lie within the scope of FP7 – 2007
to 2013. The Platform is based on three essential pillars:
•
•
•
From commodities to specialty products
New Textile Applications
From Mass Production to Customisation
In each of these three areas the next few years will be decisive. They may not prevent
further job losses across the industry as a whole. They will however, if successful, stabilise
the position for a significant number of companies in the following ways:
The use of new technologies, fibres and processes in functional, innovative ways – this
innovation being constant rather than spasmodic – in growing partnerships with machine,
machine tool and chemicals manufacturers, and in limited but potential growth markets to
which foreign competition is still much less well adapted, coupled with greater speed,
flexibility, resource efficiency and quality control, offers clear opportunities for companies
who have properly researched the market and found the niches in such fields where they
can develop and expand.
At the same time there will undoubtedly be a growth in new textile or fibre applications in
areas outside the more traditional apparel and interior end-uses. These already represented
up to 40% of textile activity in a number of member-states by the year 2005, and may be
expected to continue to expand over the next decade. (Examples of these relate to
composites for aircraft wings, lightweight non-metal components for motor vehicles, medical
uses, insulation for buildings, heavy duty yarns, fabrics and non-wovens for transport
infrastructures, land reclamation, artificial sports surfaces, together with innovative and
functional applications in protective wear, and many others). As in other areas of
manufacture, the successful companies will be those which make sure that they innovate
uninterruptedly, since those who do not will be rapidly overtaken by foreign producers, and
pushed out of the market place.
In the more traditional apparel areas, too, the move towards mass customisation, which
has so far been very slow to take off, already provides apparel companies in particular with
an opportunity to offer the consumer a prompt, personally tailored product in the fabric of his
choice, in a style chosen through the virtual try-on technology, which must now become
widespread. The two significant results of this development, linked to the automation of
apparel manufacture described below, will be that the EU is placed in a much better position
for geographic and speed of delivery reasons to manufacture the finished goods on its own
territory, and use for that purpose fabrics which themselves have been woven in the EU.
Overall this will not halt imports of cheaper commodity clothing but it will provide European
manufacturers with an opportunity to pursue their own manufacturing along a complete and
profitable pipeline within the EU, and thus offer the consumer a genuinely wide range of
choices for a modest premium.
Apparel – the technological breakthrough
Even after the end of the quota period in 2005, the textile industry of the EU still generated
an overall surplus of exports over imports. This can in large part be attributed to the fact that
the automation of spinning and weaving which had occurred over the period since 1970 had
removed the labour cost handicap from the industry, and which, allied to the innovative and
design capabilities of Europe right along the textile manufacturing pipeline, has gone some
way, under normal trading conditions, to correct even greater potential imbalances. It is a
moot point here as to what the extent of that export surplus might have been, had earlier
WTO and GATT Rounds delivered the open markets the industry had sought.
The most revolutionary development in apparel manufacture is set to occur in the first
decade of the 21st century. The LEAPFROG project, if successful, will finally deliver
automation in the arena of clothing manufacture, together with widespread dissemination
and demonstrator activities which will enable large numbers of garment-manufacturers
where they still remain, and in particular in the new member-states and the southern parts of
Europe, to invest and produce using the Leapfrog technology.
At a stroke this can remove the wage-cost advantage from which many Asian (and other)
nations have benefited for so long, and by the end of the second decade have created a
perceptible shift back towards increased volumes of garment production within the EU-25+.
This shift in turn will help to sustain demand for yarn and fabric which has been spun and
woven internally in the EU. Such a success would hold out every prospect of further growth
in export markets too, as the fault-free products emerging from the production line, their
European reputation intact, find favour with increasing numbers of consumers across the
world, even if the technology itself, for obvious reasons, would also find markets outside
Europe. The use of this technology also links directly to mass customisation described in
the previous section. These benefits will however only work to full effect if Europe has in
place a general economic framework and policies which do not hamper its international
competitiveness.
Fashion and image
Increasing international sophistication and the use of more “creative” machinery will over the
years tend to further narrow the image gap between Europe’s fashion industry and that of its
major N. and S. American and Asian competitors, aided in that context by ever greater
access to satellite TV programmes in particular from English and other European language
broadcasters in Asia, North America and Brazil, creating periodic fashion crazes for example
for saris, Brazilian beach wear, and traditional/imperial Chinese-styled silks and brocades.
Nonetheless, Europe as a whole can and must retain its image as a world fashion leader.
The great French and Italian fashion houses in particular have continued to achieve
worldwide success and notoriety, and the annual fashion weeks in major European capitals
have fostered this ongoing success. In high-end apparel products for outerwear and
underwear alike, fashion has swung from the simple to the ultra-complicated and back
again, with the “little black dress” remaining the elegant centrepiece of most middle-class
feminine wardrobes. There is little foreseeable likelihood of major change in this context.
However, linked to the growing take-up of mass-customised goods (see above), and B2C
trade on the internet, there will be more competition than ever before in a growing higher
end market segment, where quality and fit, linked to the need for “immediate” delivery, will
become an ever more significant element in determining the consumer’s choice and where
the consumer him- or herself will be prepared to pay a premium for quality, fit and
customisation. As a result manufacture within the EU could well consolidate, albeit at a
lower level than was the case at the turn of the century, and the less numerous jobs it
provides will be more highly-skilled, more stable and better paid.
In tandem with the above, Europe can and must continue to enjoy a lead in terms of flair and
creativity. Its designers must remain among the brightest stars in the international
firmament, wherever they are working along the apparel pipeline (design, innovation,
creativity apply to the production of yarns, fabrics, both woven and knitted, just as much as
they do to the final consumer article); but, as in other areas of innovation, this lead can only
be maintained if collections are renewed on a permanent basis.
In this context, the work of the newly created “Fashion Forum” can provide producers with
valuable insight into consumer choice, and offer independent fashion retailers further
opportunities to communicate their needs to European suppliers. Here, too, the European
sporting goods sector has continued to show strong growth and global leadership.
An ever greater awareness of the need to maintain, if not extend the “creativity” lead, on the
part of companies in the industry, means that whilst internet commerce and masscustomisation will help to stabilise EU production, there will be a relative decline in the
number of fashion fairs, as exhibitors and visitors find it more economic to concentrate on a
limited number of major European events. Within that reduced number, the issue of
intellectual property rights has to be faced head on and progress in respect of IPR as a
whole must be achieved in a number of important fields:
Intellectual Property Rights – the rule of law to replace the law of the jungle
The preceding paragraphs have clearly demonstrated that in future the EU textile and
clothing industry will continue to rely upon innovation and creativity. This is needed in the
more traditional apparel and interior textiles areas, just as much as it is in the new
applications and specialty products fields. Common to both, and common to many other
European activities, is the need for effective protection of Intellectual Property Rights.
These needs are clearly identified as being three-fold: firstly, the protection of those rights
within the boundaries of the EU itself; secondly, their protection at the frontiers of the EU;
and finally, but equally importantly, their protection on the export markets of EU producers.
2005 saw the beginning of a more widespread recognition of the scale of the problem and of
its impact upon jobs and the economy of the EU as a whole. This recognition beyond the
obvious – and essential – concerns of health and safety has begun to extend to the
protection within textiles and clothing not merely of brands but also of textile designs. A
series of measures taken by EU authorities in close co-operation with member-states and
rights holders, or by rights holders themselves, and which may be summarised as follows
will further help to stem this flow:
• The spread of national anti-counterfeiting cells using a common data base and the
elaboration between the industry and the authorities of a clear action programme,
setting out the role of each stakeholder and the deadlines to be met.
• The implementation of Article 25.2 of the TRIPS agreement in a growing number of
WTO member countries.
• The control of counterfeiting at trade fairs, resulting in part from the smaller number
of the latter and the growth of codes of ethics for exhibitors.
• Improved customs procedures, awareness seminars for police, customs authorities
and the judiciary, etc., which were also part of the recommendations of the June
30th 2004 report of the High Level Group. Retailers and distributors insist that any
measure taken needs to be appropriate, necessary and proportionate.
• The pursuit and extension of different EU initiatives already taken on IPR
enforcement vis-à-vis two third countries (People’s Republic of China and Russia)
and a new common IPR initiative launched between the EU and the USA in
November 2005.
• Added emphasis, where feasible, on product branding by manufacturers as a
simpler form of protection than that of registering a multiplicity of individual designs
and models
Even if all of the above can be satisfactorily carried out, the counterfeiting and piracy
phenomenon will of course not be wiped out, but it might well be reduced to levels which no
longer threaten the very existence of companies, and thus offer them a reasonable
guarantee that they can produce, sell and export with a degree of certainty and protection,
provided they themselves take proper precautions. Constant vigilance on the part of the
authorities and rights holders will remain crucial if the progress achieved is not to become
null and void. The expected growth of “e-commerce” counterfeiting is a field to which proper
attention will need to be given too.
Skills and training – tackling the image problem
Reference has been made earlier in this text to the fact that the passing of the years will see
a raised awareness of the importance of manufacturing to the EU, whether in textiles and
clothing as such or in other and wider areas of activity.
A number of programmes are set to be launched at European and national level to build
upon this growing awareness, which are intended to stimulate a gradual but nonetheless
perceptible move in favour of blue collar work in textile and clothing manufacturing plants;
this would be further fostered by a clothing technology breakthrough, and the changed
perception of textiles and clothing as no longer being part of those dark satanic mills. Such
developments would in any case make employment more attractive and the quality of the
intake in a more stable environment will improve as a result. The enhanced Europeanisation
of the continent, the corresponding spread of genuine language skills as from primary
school level may be expected to facilitate the further development of specialised training
institutes (and universities), catering for a multinational student intake and capable as a
result of sustaining expertise in areas where demand may be inadequate to justify courses
in several EU countries. Internet-based systems too will encourage life-long learning and
make the work force more mobile. Education as a whole will foster multidisciplinary training,
adding to this mobility both within and outside the textiles and clothing industry.
Paradoxically, increased mobility will put increased pressure upon companies at all levels
and all along the pipeline through to distribution to offer improved social conditions. Such an
achievement would in itself create a virtuous circle which could be further enhanced if
industry leaders are careful to make the right public pronouncements about the future of
their industry, and to accept that management too must bear its share of responsibility when
things may not go as well as one might wish.
Enhanced environmental and social standardisation
Just as the twenty years preceding the end of the twentieth century had seen a move in
textiles away from basic shop floor employment towards automation, quality surveillance
and laboratory checks, so the early years of the 21st century can be expected to witness a
different form of movement, with workers and executives concentrating ever more attention
on environmental correctness, aided by the internationalisation of environmental and
social standards. These latter two elements, taken in conjunction with a higher quality
intake of employee, would be instrumental in providing a more level international playing
field than has been the case for many years.
Even in the latter part of the twentieth century, it would have been unthinkable for heavyduty and high quality “technical” textiles to be used in road construction, air bag
manufacture, and for medical purposes, among many others, without the producer having to
adhere to the strictest possible standards.
Precisely in the area of technical textiles, applications which make an active contribution
towards environmental protection form an ever increasing part. Applications range from the
sealing of disposal sites to filter systems for the precipitation of dust. In the wake of
increasing environmental consciousness on the part of consumers as well as growing legal
requirements in the environmental sector, “eco textiles” thus play a great role, not only in the
sense of their environmental usefulness but also with regard to the competitiveness of the
branch. At the same time, one must stress the positive role of the European textile and
clothing industry with a view to environmental aspects in international cooperation and
foreign investments. European investments often lead to improvement in the local
environmental situation through know-how and technology transfer as well as a sharpening
of consumer consciousness in countries with lax standards. Consequently, this leads to a
growing recognition and thus competitiveness of European textile products which are
regarded worldwide as “safe and clean” products.
In the environmental field, a similar move has been visible too in the interior textiles area
where flammability, mothproofing and the use of “dangerous” dyestuffs are concerned. This
movement will extend in scope over the years to cover most forms of apparel too, with
manufacturers, traders and retailers coming under ever greater pressure to conform to new
environmental constraints (REACH in particular) and at the same time to demonstrate
clearly to the public that their goods are not harmful to the environment. This movement
would at the very least ensure that all those competing for a share of the European market
would need to comply with such requirements.
At the same time the public as a whole may well become increasingly aware of the extent to
which goods in European shops might have been produced under either fair or abusive
social conditions. As stated earlier, the jury is still out on this issue, which would imply
major additional efforts of the whole supply chain to have their products manufactured under
social conditions compatible with the core labour standards of the International Labour
Organisation (ILO). Whilst this awareness must be kept in perspective, since it very
obviously would not imply that wage rates and social charges involved in the manufacture of
articles elsewhere would become much closer to those of the EU, it will contribute to a
narrowing of the social gap, and a significant reduction in abuse.
The practice of genuine and credible Corporate Social Responsibility along the textile and
apparel supply chain can therefore be expected to become a more important factor over the
period under consideration. It will be the role of all stakeholders to ensure that real efforts to
employ workers to produce goods in the textiles and clothing arena under socially and
environmentally decent conditions, wherever their place of work, should be applauded. The
Commission and member-states will still have a major role to play within bodies such as
WTO and ILO, and on a bilateral basis (see also reference to GSP+ above).
In conclusion, the vision of the EU textile and clothing industry presented above is both
realistic and credible. More importantly, given the right level of commitment by the industry
itself and proper co-operation from and within the whole pipeline, it is achievable. As already
stated, it also pre-supposes that the European Commission, member-states and local or
regional authorities will play their full part too. It is on that basis, and in the light of the
unfinished business itemised in the second part of this report, that the High Level Group
makes a series of recommendations in the next and final section of the present text. For
reasons of clarity and comparison, these recommendations are grouped in the same order
as was the case in the original report of 30th June 2004.
CHAPTER 4 - RECOMMENDATIONS FOR FURTHER ACTION BY
THE HIGH LEVEL GROUP
1) COMPETITIVENESS AND INTERNAL REGULATORY AND MARKET ISSUES
With regard to the REACH proposal, all stakeholders should give careful consideration as to
the most effective and appropriate manner in which any discrimination as between
European-manufactured articles and those imported from outside the EU can effectively be
removed. They also recommend that the public authorities should explore the possibility of
providing tools for SMEs, inside the textiles industry and in other sectors, to enable them to
come rapidly to terms with the requirements of the new chemical policy legislation.
Where access to credit is concerned, the Group has noted that a significant part of the
problem lies in the poor image the industry as a whole presents to the public at large and to
major credit institutions in particular. There is no simple and immediate answer to this
question, but there can be little doubt that one part of the solution lies in the hands of the
industry itself. The High Level Group therefore recommends that industry leaders take every
opportunity to present the numerous success stories from within the industry on a regular
basis in the most positive manner possible, and that in this context, if meetings of the Group
itself take place, a common platform might be provided for all major stakeholders to present
an agreed joint position to the media. The issue of image must also be linked very closely to
that of education and media pools for which a project is being drafted, and whose early
realization must now become a matter of priority.
Still in the context of internal competitiveness, and in the light of the description of the
fragmented supply chain set out in the Vision chapter of this report, and of the problems
that this situation also creates in relation to access to credit, the High Level Group strongly
recommends that
• Small and medium sized companies, whether on a horizontal or vertical (supplier to
customer) basis should be encouraged to seek synergies which will enable them
over time to create the necessary critical mass to overcome credit difficulties, and
where appropriate to diversify their production.
• Much greater attention should be paid to standardisation activity within national
textile and clothing industry federations on behalf of their members, in order to
achieve the benefits outlined in the Vision chapter. Standardisation bodies, in
particular CEN should in their turn increase the emphasis they place upon
standardisation as a tool to benefit EU manufacturing. Industry stakeholders are in
the process of ascertaining priority areas for such standardisation.
The Group also recommends that the marketing policy concept be pursued, and that in
this context, the Fashion Forum, established as a result of the June 2004 report, intensify
its activities, and, provided that experience obtained in the apparel field can be seen to be
positive, establish a similar structure under the appropriate industry leadership in respect
of carpets and interior textiles.
2) EDUCATION, TRAINING AND EMPLOYMENT
The need for a highly skilled work force at all levels has been stressed time and time again,
both during the High Level Group process itself, as well as in numerous public declarations
by Commission, national administrations and other major industry stakeholders.
In more concrete terms, this means that efforts need now to be accelerated to complete
and/or implement fully the recommendations of the June 2004 report which cover:
• the establishment of national and European “Observatories” for training and
employment (work in progress);
• the organisation, carrying out and co-coordinating of training at all levels in the
industry (various initiatives taken or completed e.g. Euro-TT and VITA at European
level);
• the creation of media/ information pools to provide teachers and the general
public with user-friendly material to make the industry more widely known to the
public at large, to potential recruits to the industry, and to further boost its image
(draft project prepared);
• surveys to ensure a better match between supply and demand for training, and
the collection of information on training programmes, current projects and funding
availabilities;
• the development of common qualification standards (work in progress); and
• the implementation of reconversion and classification units.
At the same time, as universities and other higher education institutions are encouraged to
develop European degrees as instanced in the June 30th 2004 report, they should now be
encouraged, in close co-operation with industry, to dovetail the courses they offer at present,
and thus enable the widest possible range of needed textile and clothing related
studies to remain available across the European Union as a whole, to the benefit, first
and foremost, of those students who will be seeking future employment in the industry, the
research community or the educational institutions within the EU itself. In this latter respect,
the High Level Group requests the recently created Technology Platform through its
horizontal Education Group, which comprises representatives of industry, the Universities
and similar bodies, to make proposals to this effect, and to seek the agreement of a group of
higher education bodies to undertake pilot schemes.
For their part, and in concert, industry stakeholders intend to pursue and strengthen their
partnership in the sectoral social dialogue context, in order to reinforce and stimulate
member companies and their employees to take further initiatives in the area of
Corporate Social Responsibility. They recommend that similar initiatives be launched
between employers and trades unions in major competitor countries of the EU, confirm their
willingness to exchange experiences with social partners in those countries, and request
that the European Commission continues providing its full support for such endeavours. In
the same context they request that the Commission pursue its policy to promote and support
the establishment and application of minimum social, environmental and ethical rules for
manufacturing and trade in all countries.
3) INTELLECTUAL PROPERTY RIGHTS
The High Level Group has taken note of the initiatives taken by the Commission and by
member-states which have pushed Intellectual Property Rights issues further up the
European Agenda over the past two years. It is for this reason that the Group now wishes to
present in a modified form those elements of the June 2004 recommendations which remain
to be fulfilled:
• The elaboration between the industry and the authorities of a clear action
programme, setting out the role of each stakeholder and the deadlines to be met to
strengthen protection against counterfeiting.
• In the context of the WTO TRIPs agreement, and, more particularly in the context
of its Article 25.2, to undertake a campaign among WTO members in the
developing world to persuade them that it is also in their own interests to adopt and
implement legislation which is in conformity with the above agreement, as a
protection for companies on their home territory which are themselves rights
holders.
• Capacity building/technical assistance to authorities in countries where IPR
infringements mainly happen, possibly in the framework of public-private
partnerships (industry partners sponsoring measures or sending experts).
• To further improve an existing user-friendly web-site on IPR to provide easy
access for smaller companies concerning how to protect their rights nationally, at
EU and international level. In this respect the IPR Help Desk in its present form
could further improve the services it provides.
• To organize seminars across the EU involving rights holders, small and mediumsized companies, police and customs authorities and the judiciary in presence of
industry and Commission experts, in order to strengthen and prolong any existing
awareness raising initiatives.
In addition to these concepts arising from the previous report, the Group also recommends
that industry stakeholders explore the possibility of extending across the whole of the EU:
• Codes of ethics to be observed by all exhibitors at fairs and similar events,
requiring companies to commit themselves not to copy others’ models or designs;
• The feasibility of branding a larger volume of articles as a simpler and more
effective means of protecting IPR;
• the EU to enhance co-operation with third countries on the enforcement of IPR
and take joint awareness-raising and enforcement initiatives, wherever this is
possible;
• Anti-counterfeiting cells of the kind which exist on a multi-sectoral basis in e.g.
Belgium and Germany which, using a combination of investigative, and legal skills,
in combination with customs and police authorities, have had considerable success
in increasing levels of seizures and cases brought to court ; and finally
• To continue use every possible means of promoting ever greater awareness
inside and outside the frontiers of the European Union and at all levels, including
that of the public at large, as to the nature of the problem of infringement of
Intellectual Property Rights, and the need to take every possible step to combat it.
4) REGIONAL ASPECTS
In the light of the positive results achieved in a number of textile/clothing regions as a result
of the early implementation of local strategic plans, the High Level Group considers that
greater publicity should be given to the outcome of such strategic plans, and that wherever
possible, they should be used as a basis to convince other textile/clothing regions of the
intrinsic value of the establishment of such plans.
In a similar vein, and in spite of the Commission and member-states’ known position on a
sectoral approach, it is believed that there are good reasons to re-examine the possibility of
a sectoral approach to certain of the difficulties faced by regions or localities with strong
textile/clothing concentrations and which may have been more severely hit by the immediate
post-quota period than others.
5) RESEARCH & DEVELOPMENT, INNOVATION
Over the period since June 2004, and as has been seen above, most of the
recommendations of the High Level Group have in fact been implemented. One area in
which this had not occurred, however, was in relation to the definition of what constitutes
non-technological innovation, which, in parallel with the comments already made above
concerning Intellectual Property Rights, is crucial for the future well-being of the industry. As
already noted in that part of this report related to unfinished business some account appears
now to have been taken of these needs.
Arising from the implementation of the earlier recommendations, the Group believes that it is
highly desirable that the Commission and all other decision-making bodies for Framework
Programme 7 and the CIP should take careful note of the textile and clothing industry’s
recommendations as embodied in its June 2006 Strategic Research Agenda, a direct result
of the creation of the Textile and Clothing Technology Platform. This Agenda not only
pinpoints the needs of the industry in research and development terms over the next
decade, but also points to areas in which the access to funding of SMEs can be
substantially improved. The High Level Group commends the work carried out jointly by
industry, academia and research institutes in putting together this Strategic Research
Agenda, and recommends that it be widely disseminated among all stakeholders. It also
commends the pioneering initiative of the Textiles and Clothing Platform in signing in May
2006 a ground-breaking agreement with the machinery industry platform, Manufuture, to
form a basis for ongoing collaboration through Manutex. It recommends that the industry
examine closely which other potential research partners might exist at European level, and
requests that the Textiles and Clothing Platform should now seek to identify potential
flagship projects for the industry.
Finally, in relation to Research and Development and Innovation, the High Level Group calls
upon all parties involved, from manufacturer to retailer, to lose no further time in moving
towards the mass-customisation of apparel products. The technology exists, but is being
inadequately exploited by producers and retailers, and this, in turn, prevents the final
consumer from obtaining access to its benefits.
6) TRADE POLICY
As already indicated earlier in this report, certain of the trade policy elements of the June
2004 recommendations required agreement from parties or authorities outside the EU itself.
Nowhere is this more evident than in the context of Market Access and the industry’s
search for reciprocal access to third markets for EU exports of textiles and clothing.
In the context of the Doha Development Agenda, following the collapse of negotiations in
July 2006, any timetable for the effective opening of markets to European exports of textiles
and clothing has been put on hold, at least for the present. The High Level Group therefore
requests the Commission not to make any unilateral concessions to the emerging (and also
textile exporting) nations of the world in future negotiations without obtaining commitments
from them that their own textile and clothing tariffs will be reduced to levels comparable to
those of the EU. At the same time work must continue to eliminate non-tariff barriers to
ensure that those latter obstacles do not hamper genuine market access for EU textile and
clothing exporters.
At the same time, if there are to be ongoing negotiations on a bilateral basis (Mercosur,
GCC, ASEAN) the aim should be to reach zero duties and eliminate non-tariff barriers at one
and the same time on both sides, as set out in the June 2004 report. The Commission
should also continue to encourage those countries or regions with which it signs Free Trade
Agreements to conclude similar agreements with Turkey. Every effort too should be made
once again to accelerate the full opening of the markets of our Mediterranean partners to
EU-manufactured exports. In the same zone too, those countries which have yet to do so
should be encouraged to sign Free Trade Agreements with each other in order to strengthen
south-south regional economic integration and to complete the Euro-Mediterranean Free
Trade Area. The implementation of the Market Access Plan, elaborated as a result of the
June 2004 report, should continue as a matter of urgency. Finally, it must be underlined that
a bilateral strategy for market access remains a second-best solution which is particularly
valid for the T/C sector with its internationalised production chain.
The need to expand European exports and distribution of European textiles and clothing into
third markets also allows synergies to be created between European producers and traders.
Benefits will accrue to European producers since existing contacts and contracts, as well as
a shared culture and identity, commend European retailers and wholesalers, more than their
foreign competitors, as channels of distribution for European textiles and products. The High
Level Group therefore expresses its clear commitment to the further liberalisation of
distribution services in WTO as well as in regional and bilateral agreements.
The application of Trade Defence Instruments contributes to provide industry with a level
playing field when faced with cases of unfair trade. In the light of recent cases, DG Trade
launched a reflection process in May 2006. Members of the High Level Group expect to take
an active part in the abovementioned process and industry and traders alike stress that all
procedures undertaken by the Commission and which involve trade defence instruments
remain objective, and continue to provide all stakeholders with the necessary predictability
and legal certainty, taking into account their intrinsic legal nature4.
Undoubtedly there are cases where the desirability for predictability and legal certainty can
be met easily and without the need to strike balances between potentially conflicting
interests. An example is the Generalised System of preferences (GSP) and second
implementing regulation which will enter into force on January 1st 2009. Both producers and
4
AEDT/EuroCommerce/FTA do not agree with the words “remain” and “continue to” of the last sentence and
support the following text: “Members of the High Level Group expect to take an active part in the
abovementioned process and industry and traders alike stress that all procedures undertaken by the
Commission and which involve trade defence instruments be objective and provide all stakeholders with the
necessary predictability and legal certainty.”
traders would benefit if the new system were to be published in the Official Journal by
December 2007, thus providing all operators concerned with one year’s advance planning.
Finally, and still on the theme of a better reconciliation of producer and trader interests, the
High Level Group stresses the importance of a high quality of stakeholder consultations,
as evidenced by the HLG itself. The Commission is actively seeking opinions on EU policies
and invites stakeholders to take part in shaping European policy by holding regular meetings
on a variety of issues in Brussels with European Commissioners, senior officials and
negotiators. The objective of this dialogue is to develop a confident working relationship
between all interested stakeholders in trade and other policy fields and to ensure that all
contributions to EU policy are heard.
CONCLUSION
A majority of the recommendations set out in this second report of the High Level Group
require action from industry, trades unions and the public authorities, be this at Commission,
member-state or regional authority level. For this reason, the High Level Group will discuss
at its meeting on 18th September how best to ensure an effective follow-up on the new
recommendations and review the progress achieved by all parties since the 18th September
2006 meeting.
Annex 1
Members of HIGH LEVEL GROUP
COMMISSIONNERS :
Mr. Günter VERHEUGEN
Vice-President
of
the
European
Commission
(Enterprise & Industry)
Member of the European Commission
(Trade)
1049 Brussels
Belgium
Member of the European Commission
(Research)
Member of the European Commission
(Employment & Social Affairs)
1049 Brussels
Belgium
1049 Brussels
Belgium
State Secretary in the Federal Ministry of
Economics and Energy
10115 Berlin
Germany
IT – 00187 Roma
75572 Paris Cedex 12
France
Mr. Manuel PINHO
Italian Ministry of Economic Development
Minister-Delegate for Industry
Ministry of the Economy, Finance and
Industry
Ministry of Economy
Mr. Dimitrios SIOUFAS
Minister of Development
Mr. Peter MANDELSON
Mr. Janez POTOCNIK
Mr. Vladimir SPIDLA
1049 Brussels
Belgium
MINISTERS :
Mr.
Georg
ADAMOWITSCH
Wilhelm
(to be replaced as of 1
September 2006)
Mr. Pier Luigi BERSANI
Mr. François LOOS
PT – 1050-138 Lisboa
Portugal
GR – 11526 Athens
Greece
MEMBERS OF EUROPEAN PARLIAMENT :
Mr. Juan CALABUIG RULL
Member of the European Parliament
Spain - PES
Mme. Tokia SAIFI
Member of the European Parliament
France - EPP
INDUSTRY REPRESENTATIVES :
1047 Brussels
Belgium
1047 Brussels
Belgium
Mr. John ACCAS
Hellenic Fabrics
Mr. Bülent BASER
Baser Holding A.S./ITKIB
Mr. Joan CANALS
Pulligan
Mr. Philip CARDER
Mr. John CORRIN
Magee Group
CEO of Allied Textiles
Mr. Lucien DEVEAUX
President Union des Industries Textiles
Mr. Emiel DIJKSTRA
FESI – Federation of European Sporting
Goods Industry (NIKE)
CEO of Falke
GR – 546 24
Thessaloniki
TR – Istanbul
Turkey
ES – 08007
Barcelona
Ireland – Co. Donegal
UK - Birstall
West Yorkshire WF17 9TB
F – 92113
Clichy
NL-1213
NH Hilversum
D - 57392
Schmallenberg
Mr. Franz-Peter FALKE
Mr.
Jean-François
GRIBOMONT
Mr. Geoffrey KATZ
Utexbel – Filature & Tissage Coton
Mr. William LAKIN
EDANA - European Disposables And
Nonwovens Association
EURATEX
Mr. Filiep LIBEERT
EURATEX
Mrs. Elizabeta SANKOWSKA
Polska Izba Odziezowo
Mr. Michele TRONCONI
Vice-President of EURATEX
B– 9600
Ronse
CH - 1218
Le Grand Saconnex
B – 1000
Brussels
B – 1000
Brussels
PL – 11 400
Ketrzyn
I – 21054
Fagnano Olano (Va)
TRADES UNIONS :
Mrs. Valeria FEDELI
European Trades Union Federation:
Textiles, Clothing and Leather
European Trades Union Federation:
Textiles, Clothing and Leather
I – 00153
Roma
B - 1000
Brussels
Mr. Ferry DEN HOED
FTA – Foreign Trade Association
Mrs. Betty VAN ARENTHALSKRAMER FREHER
AEDT - European Association of Fashion
Retailers
NL – 4815
NG Breda
B - 1040
Brussels
Dr. Peter BERNERT
EuroCommerce
B-1040
Brussels
ACTE - European Textile Collectivities
Association
B- 1210
Brussels
Mr. Patrick ITSCHERT
DISTRIBUTION AND RETAIL :
TEXTILE REGIONS:
Mr. Jean-Pierre PERDIEU
Allegato II
Documento di riflessione “ACTE 2007-2013: una proposta strategica”
ACTE 2007-2013
Una proposta strategica
Documento di riflessione per l’Assemblea
Straordinaria di Guimaraes
Dicembre 2006
ACTE 2007 – 2013: UNA PROPOSTA STRATEGICA
Documento di riflessione per l’Assemblea Straordinaria di Guimaraes
Índice
1. Background
2. Obiettivi del documento
3. Perchè riflettere su ACTE?
4. Che ruolo per ACTE?
1. Background
Il 13 aprile 1991, 4 enti locali caratterizzati dalla forte presenza del settore tessile ed
abbigliamento, posero le basi per la fondazione dell’Associazione delle Collettività
Tessili Europee (ACTE), firmando il Protocollo di Guimaraes. Si trattava della
Associazione dei Municipii della Vale do Ave (Portogallo), la Comunità Urbana di Lille
(Francia), la Intercomunale di Sviluppo Economico del Hainaut Occidentale (Belgio) e il
Comune di Terrassa (Spagna), a cui si aggiunsero poi la Provincia di Barcellona
(Spagna) e la IDETA di Tournai (Belgio).
A livello europeo, ACTE è una delle prime reti tematiche, apparse all’inizio degli anni
’90. Le prime grandi reti paneuropee di comunità locali e regionali furono il Consiglio
Europeo delle città e delle regioni (1951) e Eurocities (1986). Queste due reti sono
risultate fondamentali per il riconoscimento degli enti territoriali nella sfera europea,
culminato con la creazione, nel 1994, del Comitato delle Regioni.
Per aumentare il proprio potenziale di azione e rappresentatività, ACTE ha aumentato
ogni anno la propria base associativa e la propria rappresentatività geografica,
contando attualmente su 60 membri effettivi distribuiti in 7 paesi dell’Unione Europea,
oltre alla Croazia, ed ai membri aderenti.
EVOLUZIONE DEI SOCI DI ACTE
70
60
60
51
SOCI
50
46
40
37
30
24
20
15
10
0
27
28
30
41
32
16
5
1991 1993 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
ANNO
SOCI DI ACTE PER PAESE
Belgo 2
Croacia 3
Regno Unito
1
Portogallo1
Spagna 7
Polonia 4
Francia 4
Italia 18
CONTRIBUTO AL BUDGET DI ACTE PER PAESE
Regno Unito
3%
Belgio Portogallo
Croacia
4%
3%
2%
Polonia
6%
Francia
10%
Spagna
41%
Italia
31%
L’aumento progressivo del numero di membri ha reso necessario lanciare, nel 2001, un
ampio processo di riflessione e scambio di idee rispetto alla maniera in cui adattare gli
statuti alle nuove realtà della rete, tale da garantire la continuità di ACTE. Una
commissione di riforma si incaricò allora di redarre un documento di riflessione che è
servito come base per le future deliberazioni tra i membri.
Tra le principali novità, l’estensione dei mandati degli organismi sociali a tre anni; una
ridefinizione degli obiettivi; la creazione di una commissione ad-hoc e di gruppi di
lavoro; l’istituzione di un ufficio di rappresentanza a Bruxelles; l’introduzione della figura
di coordinatori nazionali; l’impiego di una parte del budget dell’associazione per attività
delle vice presidenze.
Dalla sua costituzione, le attività realizzate da ACTE si sono basate principalmente su:
-
-
azioni di lobby ,come ad es l’ottenimento di RETEX, il libro verde delle iniziative
comunitarie, la raccolta di firme per la petizione sul commercio internazionale o la
recente partecipazione al Gruppo di Alto Livello per il settore tessile abbigliamento;
azioni di sensibilizzazione e riflessione, come l’organizzazione di seminari e
conferenze internazionali;
la preparazione e la gestone di progetti europei, come RETEX; ADAPT; Articolo 6
FSE; etc.
Come rete europea, ACTE deve dotarsi di visibilità con le istituzioni europee,
dialogando con queste sui temi più rilevanti. Così, l’invito formulato dalla Commissione
Europea a partecipare ai lavori del Gruppo di Alto Livello per il settore tessile
abbigliamento, costituisce un chiaro riconoscimento di ACTE in quanto rappresentante
dei territori tessili europei.
In questo quadro, la Segreteria Esecutiva ha lanciato nel 2005 due nuovi strumenti di
comunicazione – la newslettere l’Infoflash – con l’obiettivo di migliorare l’informazione e
la comunicazione interna, e per avvicinare le attività dlela Segreteria a tutti i membri di
ACTE. La creazione di questi strumenti, inoltre, è stato un passo per acquisire
maggior notorietà e visibilità esterna della rete e delle sue attività.
Durante l’assemblea Generale tenutasi a Mouscron l’8 luglio scorso, e su proposta del
Comitato Esecutivo, si è deciso di rimandare la discussione in merito ai nuovi incarichi
ed al Piano di Mandato di ACTE, aprendo una fase di riflessione nonchè di ricerca di
nuovi obiettivi, fondati sul consenso generale.
Un punto di partenza di questa discussione è rappresentato dall’analisi SWOT relativa
alla nostra associazione, e qui di seguito proposta:
OPPORTUNITA’
O1: Monitoraggio dell’evoluzione del Commercio Internazionale
O2: Gruppo di Alto Livello e politica industriale europea
O3: Problematiche simili in altri settori (ricerca di potenziali sinergie)
O4: Crescente sensibilizzazione a livello europeo su temi quali:
delocalizzazione; riadattamento dei lavoratori (es: Fondo
Europeo di Aggiustamento alla Globalizzazione)
O5: Riconoscimento importanza industria manifatturiera per la
crescita economica della UE
O6: Fondi Strutturali legati all’innovazione e settori maturi / a rischio
delocalizzazione
O7: Capacità di adattamento del settore => scommessa per i nuovi
prodotti a maggior valore aggiunto
O8: Interesse da parte di nuovi membri
O9: la partecipazione attiva dei membri aderenti può rafforzare
l’associazione
O10: Ingresso di paesi di futura adesione (Croazia) e di nuovi Stati
membro UE (Polonia) => disponibilità di fondi europei
F1: 15 anni di esperienza di ACTE
F2: Riconoscimento da parte delle Isitituzioni Europee
F3: Riconoscimento e collaborazione con EURATEX e FSE:TH
F4: Esistenza di strumenti di comunicazione interna ed (pagina web,
Infoflash, Newsletter) e di expertise tecnica
F5: Esistenza di un denominatore comune tra i membri, quale la storia
tessile
F6: Grande collaborazione tra il nucleo duro dei soci
F7: Modello di rete volontarista
PUNTI DI FORZA
5
MINACCE
A1: Perdita di prestigio immagine del settore tessile abbigliamento
A2: Drastica riduzione del settore nei territori europei e di
conseguenza, perdita di massa critica
A3: Ciclo di aggiustamento del settore non ancora concluso
A4: Una parte del non desidera cambiare il modello di business
D1: Perdita dei membri che hanno smesso di essere territori tessili
D2: Disequilibrio tra le vice presidenze: numero di membri nazionali e
livello di impegno nelle attività della rete
D3: Mancanza di diversificazione delle risorse (dipendenza dalle
quote associative)
D4: Scarsa ripartizione dei compiti
D5: Mancanza di partecipazione/implicazione dei membri
D6: Apsetti negativi legati al modello di rete volontarista5
D7: Scarsa rotazione incarichi, immagine di club di amici
DEBOLEZZE
Un’associazione che, come ACTE, si basa su un modello volontarista prevede quote associative basse e dipende soprattuto dalle risorse umane dei propri soci. A differenza di questo modello, ad
es., l’associazione Eurocities prevede quote elevate che permettono di contare su una struttura organizzativa propria, ed altamente professionale.
2. Obiettivi del documento di riflessione
In 15 anni di esistenza, ACTE ha smesso di operare sulla base di una “cooperazione
rafforzata” tra 6 enti territoriali, per convertirsi in un’associazione potente e riconosciuta
a livello europeo.
E’ tuttavia evidente che, sia il funzionamento interno della rete, che gli ambiti
economici, sociali, industriali dei membri sono cambiate nel corso degli ultimi anni.
Perciò riteniamo necessario aprire un ampio processo di riflessione nonchè di scambio
di idee per trovare nel miglior modo possibile le soluzioni interne ed esterne che posso
ottimizzare il futuro lavoro di ACTE.
A questo proposito, occorre ricordare il documento revisione degli statuti e
regolamento interno di ACTE, del giugno 2001, la cui principale funzione è stata quella
di apportare idee e metodi per la riforma degli statuti. Tale documento ha svolto un
ruolo orientativo nelle deliberazioni prese al tempo.
Basandosi su tale esperienza positiva, il presente documento vuole fungere da base di
riflessione per tutti i membri della rete: è pertanto necessario che tutti i risultati che si
genereranno a partire dal processo di consultazione siano ampiamente legittimati da
tutti i membri. Pertanto, si darà particolare attenzione al fine di assicurare una
partecipazione più ampia e attiva possibile.
Questo documento vuole dunque essere la base di discussione dell’Assemblea Straordinaria di
Guimaraes, sia per l’associazione, sia per il modello di organizzazione e le sue eventuali
modifiche.
3. Perchè riflettere su ACTE?
Fino a questo momento, ACTE è stata una buona piattaforma di collaborazione e
difesa degli interessi dei territori europei, ed ha ottenuto ragguardevoli risultati. Sono
stati evidenziati i diversi modi in cui la struttura organizzativa è stata adeguata alle
circostanze; tuttavia, queste ultime sono cambiate, e pertanto riteniamo che il momento
attuale sia particolarmente adeguato per sviluppare questa riflessione.
Con la soppressione delle quote tessili e la liberalizzazione dei mercati internazionali –
a partire dal 1° gennaio 2005 – le realtà economich e, sociali, industriali dei territori
membro di ACTE sono state oggetto di un cambiamento assai significativo.
Alla stessa maniera, l’ampliamento continuo della base associativa ed il modello di rete
esigono un miglioramento nei sistemi di partecipazione, e nel grado di trasparenza
delle azioni della nostra associazione.
Infine, occorre ottimizzare la struttura organizzativa, adattandola non solo all’aumento
dei soci e delle attività, ma anche a possibili nuove priorità e ambiti di attuazione.
Queste ultime riguardano tra l’altro:
•
•
•
•
Le nuove realtà dei territori membri
Una maggior partecipazione e scambio tra i membri
Ottimizzare e potenziare la struttura organizzativa
Potenziare la nostra azione di lobby
3.1. Le nuove realtà dei territori membri
-
La definitiva liberalizzazione degli scambi tessili a partire dal 1° Gennaio del 2005
ha portato ad una aggravamento della crisi di parte del tessuto produttivo tessile
europeo: accelerazione dei processi di delocalizzazione; perdita di impiego;
aumento della subfornitura all’esterno della UE.
-
L’impatto della globalizzazione sul settore ha costretto le autorità locali ad
elaborare piani di ristrutturazinoe industriale, con lo scopo di promuovere settori
alternativi, nonchè a sperimentare strumenti per la ricollocazione dei lavoratori
espulsi dal mercato del lavoro. In molti territori di ACTE, il settore ha perso il
proprio ruolo di protagonista accanto agli altri settori industriali. La maggior parte
dei membri di ACTE hanno di fatto cessato di essere territori tessili in sè.
-
Rispetto al settore TAC, i territori membri di ACTE (sia le autorità pubbliche che le
organizzazioni imprenditoriali e gli altri partners) si trovano a dover rispondere a
nuove sfide in diverse maniere: in alcuni territori il settore tessile è definitivamente
sparito; in altri si continua a fare leva sulla continuità della base industriale,
adattandola alle nuove realtà (prodotti di elevato valore aggiunto, R&S;
aggregazione tra imprese, internazionalizzazione, etc..).
-
Ad oggi probabilmente la definizione più propria per ACTE potrebbe essere quella
di una rete di territori il cui denominatore comune e’ il know how produttivo tessile,
indipendentemente dal peso relativo che questo settore attualmente rappresenta
tra le attivita’ economiche di ogni territorio
-
Tale diversità tra territori rispetto a 15 anni fa, può rendere gli obiettivi
dell’associazione più contraddittori che complementari.
3.2. Trovare una maggior partecipazione e scambio tra i soci
-
Un’associazione che attualmente conta su 60 membri e su un potenziale di
crescita, deve disporre di meccanismi appropriati tali da permettere a tutti i membri
di partecipare in maniera attiva alle attività della rete.
-
L’utilizzo di strumenti come l’Infoflash e la Newsletter, ha migliorato sul piano
qualitativo sia la comunicazione che la trasparenza della nostra associazione,
aumentando di fatto la visibilità di ACTE. Questi due strumenti, assieme al sito web
di ACTE, hanno inoltre contribuito a dare maggior notorieta’ e visibilita’ esterna
all’associazione.
-
La segreteria ha continuamente ampliato la lista dei soggetti che non sono membri
di ACTE e che ricevono informazioni, arrivando ad oltre 200 contatti, distribuiti tra:
rappresentanti delle istituzioni europee; membri del Gruppo di Alto Livello;
amministrazioni pubbliche nazionali, locali e regionali; Camere di Commercio;
Centri di ricerca, etc.
-
La segreteria utilizza gli Infoflash e le newsletter per informare i soci in merito ai
risultati delle attività svolte dall’associazione: riunioni dei Comitati Esecutivi; Azioni
di lobby; resoconti di attività, etc. Allo stesso modo, questi due strumenti sono
utilizzati per disseminare notizie di attualita’ dell’Unione Europea, annunciare
eventi di interesse pubblico a livello europeo e per informare sui bandi europei in
uscita.
-
Gli Infoflash e la Newsletter non sono strumenti di comunicazione esclusiva della
Segreteria, ma di tutti i membri. Di fatto la Newsletter include una parte
denominata “Notizie dai membri”.
-
L’Infoflash è concepito come strumento di comunicazione interattivo e reattivo,
ovvero in tempo reale e destinato a rafforzare la vita interna della rete. Nonostante
ciò, constatiamo che pochi soci di ACTE lo considerano come una possiblità per
condividere con gli altri membri le proprie idee, polítiche ed iniziative svolte a
livello regionale o locale. Pertanto l’Infoflash non viene utilizzato fino in fondo come
strumento di lavoro.
Tipologia di informazioni disseminate con infoflash nel
2006
Annunci di
conferenze e
call for
proposals
15%
Ricerca di soci
per progetti
europei
5%
Notizie dai
membri di ACTE
15%
-
Notizie della
Unione Europea
44%
Notizie di ACTE
25%
Prima della pubblicazione di ogni Newsletter, la Segreteria attraverso un Infoflash
invita tutti i soci a contribuire con le proprie notizie alla redazione delle stesse
newsletter, ma con scarsi risultati.
La pagina web di ACTE (www.acte.net) e’ il principae strumento di presentazione
esterna di ACTE. Tutte le attivita’ di ACTE vengono annunciate, raccolte ed
aggiornate dalla Segreteria Esecutiva nella pagina principale del portale. Gli utenti
hanno la possibilita’ di consultare gli ordini del giorno, i programmi delle riunioni e
delle conferenze, e altri documenti di interesse. Sul portale sono disponibili anche
tutte le Dichiarazioni di ACTE e le sintesi dei progetti transnazionali presentati da
ACTE o dai suoi soci negli ultimi anni.
Visite a www.acte.net
periodo luglio - novembre 2006
3000
2628
2500
2145
2000
1526
1500
1352
1068
1000
500
0
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Media quotidiana di visite a www.acte.net
periodo luglio -novembre de 2006
90
80
79,8
83,9
76,6
70
60
50
40
49,4
44,1
30
20
10
0
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
-
ACTE dispone di due gruppi di lavoro: il gruppo di lavoro sulla cooperazione allo
sviluppo ed immigrazione; il gruppo di lavoro sui musei tessili. Fino a questo
momento entrambi i gruppi di lavoro hanno incontrato diverse difficolta’ per
procedere nelle proprie attivita’.
-
ACTE conta attualmente su 14 membri aderenti. Possiamo constatare che fino a
questo momento tali organismi non territoriali hanno esercitato un ruolo secondario
nelle attivita’ della rete.
3.3. Ottimizzare e potenziare la struttura organizzativa
Occorre ottimizzare la struttura organizzativa di ACTE, adattandola alle necesità di
allargamento della base associativa; alle tipologie di attività e servizi svolti per conto di
tutti i membri della rete.
-
Si nota un forte squilibrio tra le vicepresidenze, sia per quanto riguarda il numero
dei membri nazionali, sia per quanto riguarda il loro livello di impegno nelle attività
svolte dalla rete. Sembra esistere una forte relazione tra il successo di ACTE in
alcuni Stati e la partecipazione attiva della rispettiva vicepresidenza. Ciò riguarda
anche i coordinatori nazionali, il cui apporto tecnico è essenziale per far funzionare
la rete a livello di ogni singolo paese.
-
Pertanto, il modello decentralizzato di ACTE (sperimentato finora) in generale, non
ha funzionato come ci si aspettava.
-
IL Comitato Esecutivo di ACTE si riunisce in media 3 volte all’anno. Tale organo
svolge senza dubbio un compito essenziale per la nostra organizzazione:
nonostante ciò, esso assume a volte la forma di un “circolo chiuso”, giacchè le sue
deliberazioni e/o attività non risutano del tutto trasparenti per i singoli membri
dell’associazione. Allo stesso modo, lo scarso tempo a disposizione nelle riunioni
impedisce di entrare in profondita’ nel dibattito sulle linee strategiche
delll’associazione.
-
L’Assemblea Generale di ACTE si celebra una volta all’anno, e dovrebbe costituire
un momento di incontro e discussione tra tutti i soci. Tuttavia, il numero dei
partecipanti è progressivamente calato nel corso degli ultimi anni. Tali riunioni sono
poco interattive, e servono in primo luogo a dar seguito alle decisioni ed alle
proposte elaborate dal Comitato Esecutivo. I partecipanti alle conferenze
internazionali che normalmente si organizzano in occasione delle Assemblee sono
in maggioranza membri di ACTE.
3.4 Potenziare la nostra azione di Lobby
-
L’interesse dei membri di ACTE è quello di avere un interlocutore influente con le
istituzioni europee che premetta di ottenere risultati politici concreti e che
garantisca l’accesso ai fondi comunitari attraverso la presentazione di progetti
europei ad hoc.
-
E’ fatto indiscutibile che ACTE sia riconosciuta dalle istituzioni europee, dai
principali stakeholders e dalle organizzazioni di categoria in genere a livello sia
europeo che nazionale. Tale riconoscimento è il frutto del lavoro svolto negli anni
passati.
-
La massima espressione di tale riconoscimento è la partecipazione di ACTE
all’interno del Gruppo di Alto Livello, e più di recente, nella confrenza “Gestire il
cambiamento nel settore tessile abbigliamento”, organizzata dalla Commissione
Europea lo scorso 25 Aprile: in quell’occasione, infatti, ACTE ha partecipato come
attore sociale, assieme ad Euratex ed a FSE:TAC.
-
E’ quindi importante compiere una valutazione a posteriori circa il grado
realizzazione degli obiettivi della nostra associazione, ovvero se le opportunità
offerte ad ACTE a livello europeo siano state utilizzate al meglio.In questo modo,
potremo perfezionare la nostra azione di lobby ed avere in futuro un impatto
ancora più forte.
-
Consideriamo, inoltre, che questo ruolo di lobby debba essere esercitato anche a
livello nazionale: alcune vice presidenze infatti hanno ottenuto riconoscimenti a
livello dei rispettivi stati membri e/o governi regionali. In questo ambito, crediamo
tuttavia che si possano ottenere ancora significativi margini di miglioramento.
4. Che ruolo per ACTE?
4.1 Le nuove realta’ dei territori soci di ACTE
Come si è potuto dimostrare, ACTE e i suoi territori sono cambiati molto nei 15 anni di
esistenza dell’associazione. Consideriamo sia arrivato il momento per riflettere circa il
ruolo che la nostra associazione dovrà ricoprire in futuro, ed in particolare circa i suoi
futuri ambiti di intervento.
In base allo statuto, (Art. 3), l’obiettivo di ACTE, è “[…] rappresentare e difendere gli
interessi delle collettività territoriali e degli organismi aderenti che rappresentano i
territori con presenza del settore tessile, confezione, cuoio e calzature[…]”.
Nelgi ultimi anni, molti dei membri di ACTE hanno cessato di essere propriamente
“territori tessili”; tuttavia la storia tessile era e rimane il principale elemento comune che
i territori di ACTE condividono. Molti territori di ACTE condividono la volonta’ di
trasformare questo passato in memoria collettiva: musei ed archivi tessili, salvaguardia
e/o riconversione del patrimonio industriale tessile, ecc..
Suggeriamo quindi di continuare a far leva principalmente sull’orientamento tessile
della nostra associazione. Di fatto, e’ necessario che ACTE continui ad avere una
prospettiva centrata sui territori con un presente tessile. Continuano ad esistere anche
altri ambiti di cooperazione tra i soci che non sono unicamente implicati con le
“problematiche del tessile” (cultura, cooperazione allo sviluppo, formazione, ecc..), ma
che possono aiutare a valorizzare (con diversi approcci multidisciplinari) l’importante
ruolo del know how produttivo tessile per la cultura generale del territorio.
A livello europeo, ACTE è riconosciuta dalle istituzioni comunitarie como
rappresentante dei territori tessili. Mantenendo questo orientamento, la rete potrà
continuar a svolgere tale ruolo. L’esitenza di un comune denominatore – la storia
tessile – permette di mantenere un maggior grado di coerenza edi compatibilità tra gli
interessi dei membri. In quest’ottica, ACTE potrà continuare ad estendere ed
approfondire i contatti con altri soggetti (organizzazioni del lavoro, associazioni di
categoria, camere di commercio, centri di ricerca), rappresentando principalmente
l’industria TAC.
I lavori del Gruppo di Alto Livello sul settore tessile ed abbigliamento, stanno per
terminare: di conseguenza, occorre trovare nuovi luoghi per proseguire la nostra
azione di lobby.
Nonostante cio’, consideriamo opportuno ampliare l’amibto di attivita’ all’interno dello
stesso settore TAC, dove esistono dei sottosettori che rientrano nello statuto di ACTE,
ma che non sono stati ancora formalmente inclusi. Questi ultimi rappresentano una
grande opportunita’ di ampliamento dell’associazione. L’insieme di questi settori
corrisponderebbe al modello conosciuto come sistema moda che riguarda tutto
l’insieme di prodotti con cui le persone si vestono: tessile, confezioni, calzature, cuoio,
accessori, gioielleria, occhialeria, orologeria, in base alla classificazione statistica
elaborata a livello europeo da EUROSTAT. All'interno del sistema moda, i tessili
tecnici rappresentano un ambito di particolare interesse.
Tutto il background di riflessioni, analisi ed attivita’ accumulato da ACTE sin dalla sua
fondazione potrebbe e dovrebbe essere esteso a questi settori e sottosettori, con
particolare riguardo per i rappresentanti dei territori che sono entrati recentemente a far
parte dell’associazione.
Attivita’
complementari
Attivita’ centrate su
sistema moda
Posi
Possibili
ambiti di lavoro
bles ámbitos
de trabajo
Possibili ambiti di lavoro
• Promozione turistica passato tessile
• Ámbito urbanístico
• Riconversióne del patrimonio
• Ridimensionamento delle imprese
• Ricerca e sviluppo
• Innovazióne (tecnológica e non)
• Prodotti di alto valore aggiunto
industriale
• Ricollocazióne dei lavoratori
• Promozióne di settori alternativi
• Fondo adattamenton a globalizzazióne
• Etc.
(tessili tecnici, nanotecnología
• Etc.
Possibili ambiti di lavoro trasversali
•
•
•
•
•
•
•
•
Cultura
Política regionale
Fondi europei
Formazióne
Cooperazióne allo sviluppo
Inmigrazióne
Responsabilta’ sociale d’impresa
Etc.
La tendenza nel futuro
La Comissione Europea nella Comunicazione COM(2005) 474 “Attuare il programma
comunitario di Lisbona: un quadro politico per rafforzare l’industria manifatturiera
dell’UE - verso un’impostazione più integrata della politica industriale” sostiene che “il
benessere dell’industria manifatturiera è essenziale affinchè l’Europa possa crescere”.
In questa comunicazione la Commissione raggruppa 27 settori manifatturieri in quattro
grandi gruppi: Alimentazione e scienza della vita; Macchinari e sistemi, Moda e
disegno, Prodotti di base e prodotti intermedi. Ed è in base a tale analisi che si
concentra nel futuro la politica industriale europea, volendo dedicare a questi settori
buona parte dei propri sforzi e dei Fondi Strutturali.
Alcuni
sfide:
•
•
•
•
di questi settori in particolare presentano un futuro caratterizzato dalle seguenti
Garantire un aggiustamento strutturale;
Migliorare l’accesso ai mercati;
Investire nella conoscenza (riceca, innovazione, qualifiche);
Generare sinergie tra le polítiche di competitività energética ed ambientale – si
veda ad es il caso della normativa REACH.
Gli studi della Commissione Europea si basano su di un’analisi molto interessante per
ACTE, realizzata da Myro e Gandoy e che riguarda l’industria manifatturiera matura.
Qest’ultima è caratterizzata generalmente da una domanda debole e da una bassa
intensità tecnologica, rappresentando le percentuali più elevate nell’insieme
dell’industria europea.
Occorre tuttavia riflettere sul ruolo di ACTE, ricordando che i settori che sono esposti
alla concorrenza internazionale sono stati inclusi nella proposta di Regolamento
COM(2005) 661 final relativa all’indicazione geografica di origine di determinati
prodotti importati da paesi terzi.
Pensiamo sarebbe molto interessante che in occasione del prossimo Piano di
Mandato, l’ambito di attuazione dei soci di ACTE fosse rappresentato dai settori ed i
sottosettori del sistema moda, in quanto settori composti, in gran parte, da piccole
e medie imprese (PMI), avendo come caratteristiche salienti la specializzazione
produttiva e la concentrazione territoriale. Allo stesso modo, occorre considerare le
altre attività economiche rilevanti, ovvero sia i settori produttivi manifatturieri che i
servizi alle imprese.
Ogni settore industriale ha a che vedere con sfide e carenze concrete. Nonostante ciò,
il fatto che i settori condividano problematiche simili, permetterebbe di mantenere un
certo grado di coerenza e di concordanza tra gli interessi dei territori in cui tali settori
sono ubicati, mantenendo tuttavia distinta la peculiarita’ dell’associazione ACTE, che
deve continuarea a rappresentare i territori con una tradizione di importante presenza
del settore TAC. Queste caratteristiche orizzontali, sinergie potenziali rappresentano il
punto di partenza della cooperazione tra i soci della rete. Il fatto di lavorare in rete e di
condividere esperienze simili, può apportare un valore aggiunto all’esperienza di
ACTE.
Allo stesso modo, proponiamo che in occasione del prossimo Piano di Mandato di
ACTE si esplori la possibilita’ di ampliare le future attivita’ di ACTE anche ad industrie
tradizionali e mature,settori in “crisi” o minacciati da aggiustamenti strutturali ,
che in molti casi presentano parallelismi con i settori del sistema moda.
Cosi’ in sintesi pcrediamo si possano ampliare gli ambiti di attivita’ o di collaborazione.
Quindi, andando oltre lo sviluppo economico attualmente previsto negli statuti, e
prevedendo anche la possibilita’ di estendere la rappresentanza a tutti i settori del
sistema moda (tessile, confezioni, calzature, cuoio, accessori, gioielleria, occhialeria,
orologeria). All'interno del sistema moda, si dovrebbe prestare particolare atttenzione
all'ambito dei tessili tecnici, i quali costituiscono una prospettiva prometente per le
imprese tessili tradizionali, ed un'opportunità per la diversificazione delle attuali
produzioni tessili, verso produzioni più tecnicamente avanzate e di valore aggiunto.
Questa scommessa di ampliamento degli ambiti di attivita’ dovrebbe promuovere in
modo speciale l’innovazione, la ricerca, l’economia della conoscenza, la tecnologia e lo
sviluppo sostenibile.
Cosi’ ad es nel’ambito dei tessuti tecnici, in cui le imprese europee godono di
vantaggi competitivi rispetto ai paesi terzi, l’introduzione dei concetti su enzionati risulta
centrale per il suo sviluppo. In particolare i centri tecnologici, alcuni dei quali sono gia’
membri di ACTE, devono esercitare un ruolo fondamentale, in considerazione della
loro capacita’ di apportare conoscenza in questi campi.
Crescita degli ambiti di attività:
TessileAbbigliamento
Sviluppo
Economico
Cultura
Ambiente
Pianificazione
Strategica
Altro
4.2 Ottenere una maggiore partecipazione e comunicazione e scambio tra i soci
-
Per ottenere un aumento della rappresentativita’ di ACTE e’ essenziale compiere
uno sforzo maggiore per incorporare nuovi soci:
o Nei paesi che attualmente hanno soci, ma in particolare quelli che ne
hanno pochi;
o Negli altri paesi europei del bacino euro mediterraneo;
o Nei nuvi soci aderenti, con particolare riguardo per i poli di competitivita’,
clusters, centri tecnologici, ecc..
-
La comunicazione interna ed esterna dei risultati e delle proposte che vengono
dalle riunioni delle riunioni periodiche e dei Comitati Esecutivi riveste un ruolo
cruciale per ACTE. A questo proposito, si propone che dopo ciascuna riunione, le
vice presidenze nazionali elaborino un resoconto informativo per conto dei soci
nazionali: infatti, è desiderabile rafforzare il contatto interno tra membri per
aumentare la visibilità esterna della nostra associazione, ed accrescere in ultima
analisi il nostro potere di negoziazione.
Allo stesso modo, tutte le vice presidenze dovrebbero obbligatoriamente tradurre i
documenti discussi ed approvati dagli organismi di ACTE, previa divulgazione
attraverso le newsletter e gli infoflash.
-
L’importante numero di visite della pagina web di ACTE (si veda il grafico al punto
3.2), evidenzia che si tratta di uno strumento di comunicazione essenziale per la
nostra associazione. Nonostante cio’, occorre potenziarne lo svilippo, in maniera
da convertirla in un’autentica fonte di informazione a disposizione dei soci attuali e
dei futuri potenziali membri di ACTE. In questo senso, oltre alle informazioni
attualmente raccolte nel sito web, dovrebbero essere aggiunte anche le seguenti
informazioni:
Informazione Interna
•
•
•
Informazione consolidata sui membri attuali: breve descrizione; persone di
contatto; link ai portali ufficiali dei membri
Una sezione dedicata ai possibili futuri membri: informazioni circa i diritti ed i
doveri di un membro di ACTE; tipologia di associazione (membro effettivo;
membro aderente); quote associative; ecc..
Calendario degli eventi organizzati da ACTE e dai territori soci
Informazione esterna
•
•
•
•
Calendario degli eventi pubblici a livello europeo, di interesse per i soci di
ACTE;
Informazioni sui bandi europei aperti;
Links a pagine web di interesse;
Nuovi documenti pubblicati dalle istituzioni europee negli ambiti strategici /
prioritari per ACTE
La pagina web di ACTE dispone gia’ di una sezione denominata members area che
attualmente non e’ operativa. Riteniamo che prima di aprire la intranet se ne
dovrebbero stimare i costi relativi (installazione e manutenzione), e l’interesse per il
valore aggiunto da parte dei soci di ACTE.
-
ACTE conta oggi 14 membri aderenti. Dobbiamo constatare che fino ad oggi questi
soggetti hanno svolto un ruolo secondario nelle attività della rete. Nonostante ciò,
dovremmo ricorrere con maggior frequenza al know-how di questi soggetti (ricerca
e sviluppo, innovazione, etc.), per esempio nel momento di stendere e/o
presentare progetti europei.
4.3 Ottimizzare e potenziare la struttura organizzativa
-
Constatiamo che la crescente centralizzazione dei compiti e delle responsabilità ha
considerevolmente aumentato il carico di lavoro della Segreteria Esecutiva. Una
migliore divisione dei compiti tra la Segreteria e le Vice Presidenze nazionali è
necessaria per assicurare una maggiore efficacia nelle attività svolte. In
particolare, i compiti che potrebbero essere suddivisi tra la Segreteria Esecutiva e
quelle vice presidenze nazionali che dispongano di adeguate risorse umane di
comptenze tecniche necessarie, riguardano tra l’altro: la stesura e la gestione di
progetti europei; l’ampliamento di ACTE a nuovi Stati membro della UE (apertura
territoriale), comunicazione, ecc... In questo modo, si rafforzerebbero le
responsabilità delle singole vice presidenze nazionali, affidando loro responsabilità
per temi specifici, in base al rispettivo interesse, ad es. coordinando gruppi di
lavoro.
-
A livello generale è comunque essenziale un buon lavoro di tipo tecnico: si
consideri ad es. La recente approvazione da parte delle Comnmissione Europea
dei progetti Inclua e Twintex Museums, che è stata resa possibile in virtù del lavoro
svolto da un team di tecnici della segreteria esecutiva e di alcune vice presidenze.
-
Le Assemblee Generali annuali devono convertirsi in spazi di discussione e
momenti di scambio di esperienze e di buone pratiche. Finora, la durata limitata
delle Assemblee (in media 3 ore) non ha permesso di aprire un dibattito vivo e
sincero tra tutti i soci partecipanti. Proponiamo dunque che si celebrino giornate
intere dedicate all’Assemblea Generali, trasformandole di fatto in congressi. La
partecipazione attiva dei soci di ACTE deve essere incentivata, attraverso
strumenti quali: i gruppi di lavoro, le tavole rotonde, i dibattiti, gli workshop, gli
spazi per esposizioni. Inoltre, il membro in cui si celebra l’Assemblea Generale
dovrebbe essere il principale responsabile della comunicazione e della diffusione
dell’evento.
-
I Comitati Esecutivi di ACTE dovrebbero ampliare il tempo dediato al dibattito, allo
scambio di idee, ed allo sviluppo di proposte concrete, in maniera da promuovere
una vera riflession strategica tra i membri del Comitato.
4.4 Potenziare la nostra azione di lobby
Proposte
-
Il successo di un’iniziativa di lobby dipende dal grado di coinvolgimento ed
impegno da parte di tutti i membri. Pertanto, è necessario identificare e definire
priorità concrete. A questo proposito, proponiamo che in ogni Assemblea Gerenale
di ACTE si pianifichino gli obiettivi di lobby per l’anno a seguire. In particolare, si
potrebbero istituire le priorità sulla base della definizione di “Anni Tematici”,
sul’esempio proposto dalla Commissione Europea6. Ciò permetterebbe alla nostra
associazione di concentrare le attività di lobby su tematiche specifiche, per ogni
singolo anno: in questo quadro, si potrebbe così organizzare eventi (conferenze,
dibattiti, esposizioni, conferenze stampa,etc.) a livello locale e regionale, da parte
dei singoli membri; a livello europeo, da parte della Segreteria Esecutiva. Ogni
anno tematico potrebbe essere inaugurato poi in occasione della celebrazione
dell’Assemblea Generale di ACTE (= ambito locale), così come organizzando una
conferenza annuale a Bruxelles (= ambito europeo).
Alcuni possibili temi per un anno tematico potrebbero essere, ad es.
•
•
•
•
•
Promozione turistica del passato tessile europeo (turismo tessile)
Mobilita’, riconversione della foza lavoro
Misure innovative per l’industria tessile
Il ruolo dei prodotti di alto valore aggiunto nell’industria tessile europea
Promozione del commercio equo e solidale
Sarebbe inoltre opportuno definire il tema in base alle priorita’ annuali delle istituzioni
comunitarie o anche far coincidere l’anno tematico di ACTE con l’anno tematico
europeo.
-
6
Stabilire e mantenere il dialogo con le istituzioni europee è senza dubbio la
principale sfida per la nostra associazione. Attualmente ACTE mantiene dei buoni
contatti con la Commissione Europea, in particolare le Direzioni Generali Impresa
e Commercio, grazie anche al lavoro svolto nel Gruppo di Alto Livello. Occorre
invece rafforzare la rappresentatività all’interno del Parlamento Europeo e del
Comitato delle Regioni.Per quanto riguarda il Parlamento Europeo, i nostri sforzi
di lobby dovrebbero concentrarsi sul gruppo di lavoro tessile confezioni, lanciato
dagli europarlamentari Tokia Saifi (Francia), Joan Calabuig (Spagna). Allo stesso
modo, esistono diverse commissioni parlamentari che trattano di temi strategici per
ACTE ed i suoi membri: la Commissione Industria, Ricerca ed Energia (ITRE), la
Commissione Commercio Internazionale (INTA), la Commissione Occupazione ed
Affari Sociali (EMPL), la Commissione Sviluppo Regionale (REGI). Un primo
passo può essere quello di fornire una lista dei contatti che i vari membri di ACTE
hanno con i rappresentanti di queste due istituzioni.
Il contatto diretto e personale con gli eurodeputati e’ imprescindibile per poter
accedere ad informazioni privilegiate e/o presentare emendamenti. Molti soci di
ACTE dispongono di importanti contatti con il Parlamento Europeo, in particolare
Il 2006, per esempio è stato proclamato dalla UE Anno Europeo della mobilità dei lavoratori.
con i rappresentanti dei rispettivi territori. Nonostante cio’, fino a questo momento
vi e’ stata una scarsa trasparenza riguardo tali contatti, in quanto non si e’ potuto
beneficiarne per gli interessi di ACTE. Un primo importante passo sarebbe quindi
quello di stabilire una lista di contatti di cui dispongono i soci di ACTE con le
istituzioni comunitarie
Una volta che gli interlocutori sono stati identificati, occorre procedere al contatto
con questi ultimi: l’obiettivo principale e’ quello di avvicinare i rappresentanti
europei alla nostra rete, sensibilizzandoli circa i problemi e le necessita’ dei territori
tessili di ACTE.
Il Comitato delle Regioni, organo consultivo dell’Unione Europea e rappresentante
delle regioni e delle citta’ europee, e’ composto da 6 commissioni, tra cui la piu’
importante per ACTE risultano essere la Commissione Politica Economica e
Sociale (ECOSOC), la Commissione Cultura, Educazione e ricerca (EDUC), la
Commissione Politica di Coesione Territoriale (COTER)7.
Allo stesso modo, sarebbe interessante anche partecipare alle prossime edizioni
dei dialoghi strutturati. I dialoghi, lanciati nel 2004 e coordinati dal Comitato delle
Regioni, costituiscono una forma di contatto particolare tra la Commissione
Europea e le associazioni di enti locali e regionali. L’obiettivo e’ il miglioramento
della legislazione, garantendo l’integrazione dei punti di vista delle associazioni
prima di iniziare il processo decisionale.
-
Per quanto riguarda invece lo scambio di opinioni, si potrebbe pensare di costituire
un Comitato di Onore, formato da alti rappresentanti delle istituzioni europee,
ovvero in particlare i deputati del Parlamento Europeo.
-
Sarebbe conveniente inoltre prevedere di organizzare durante l’anno una o più
giornate di studio e/o di dibattito con le strutture operative e politiche della
Commissione e del Parlamento Europeo, da celebrare anche a Strasburgo, in
base al calendario dei lavori delle istituzioni. La organizzazione di eventi pubblici a
livello europeo costituisce uno strumento efficace per sensibilizzare le istituzioni
comunitarie su temi concreti che riguardano i territori membri di ACTE. Inoltre,
deve diventare uno strumento chiave al’interno della nostra strategia di aumentare
la visibilita’ esterna dell’associazione.
-
Nel corso degli ultimi 2 anni il Comitato di Alto Livello è stato il principale luogo per
esercitare la nostra azione di lobby. Crediamo tuttavia che sia importante
diversificare le nostre attività di sensibilizzazione, utilizzando altri strumenti di
partecipazione a livello europeo: presentazione di emendamenti e/o proposte al
Parlamento Europeo ed al Comitato delle Regioni; partecipazione consultazioni
pubbliche; stesura di documenti di posizione; partecipazione alle audizioni del
Comitato delle Regioni, etc.
7
Il vice presidente di ACTE Polónia, jerzy Kropiwnicki e’ membro delle Commissione COTER,
DEVE.
Allegato III
Nuovo organigramma di ACTE
Allegato IV
Piano di mandato 2007-2009
PIANO DI MANDATO 2007-2009
0. Presentazione
1. Incremento della rappresentatività dell’associazione e relazioni internazionali
2. Attività di Comunicazione
3. Potenziare l’azione di lobby
4. Sviluppo di progetti strategici: programmi europei e gruppi di lavoro ACTE
5. La governance di ACTE
Linee strategiche
Obiettivi specifici
Risultati da ottenere
Attività
Strumenti
Piano di Azione
Calendario 2007
1. Incremento della rappresentatività dell’associazione e relazioni internazionali
a.
Ampliamento
nella UE 27 e paesi
in pre adesione
(ampliamento
geográfico)
Ampliamento ad altri
paesi membri della UE,
in
particolare
quelli
dell’ampliamento 2004
e 2007.
Avere soci in almento
10 Stati membri della
UE
Ampliamento
candidati UE
Avere soci di ACTE in
Turchia
a
paesi
Identificazione dei territori
con forte presenza del
sistema moda negli stati
membri UE.
Elaborare una lista di città
con le quali hanno contatti
gli attuali soci di ACTE
Stabilire e/o procurare
contatti bilaterali
Missioni nei principali
territori dei suddetti paesi
membri:
Celebrazione dei comitati
esecutivi di ACTE nei
nuovi territori
Programma “Cittadini
con l’Europa 20072013”:
Azione
1
Cittadini attivi per
l’Europa.
Página web di ACTE
–
migliorare
l’informazione
sull’adesione
ad
ACTE.
Nuove
ACTE.
Brochure
di
Giugno o Settembre 2007:
Conferenza Commissione
UE a Istanbul su Dialogo
Euro Mediterraneo su
settore
Tessile
Abbigliamento
Paesi prioritari nel 2007:
Turchia
Grecia
Repubbliche baltiche
Newsletter di ACTE –
includere i possibili
nuovi soci nella lista
di distribuzione.
Integrazione dei possibili
membri futuri nei progetti
di ACTE (Es. Twintex)
b. Ampliamento dei
soci negli attuali
paesi di ACTE
Aumentare il n. Dei soci
in quei paesi che
attualmente
hanno
pochi soci
Ogni Vicepresidenza di
ACTE
rappresenta
almeno
5
soci
nazionali
Integrazione dei possibili
membri futuri nei progetti
di
ACTE
(Es.
Partecipazione
del
Comune di Lione a
Aumento dei soci in:
Gran Bretagna;
Portogallo
Ampliamento ai settori
del sistema moda.
Diminuzione dell’attuale
squilibrio
tra
vicepresidenze.
Alla fine del mandato,
ACTE
conta
100
membri
effettivi
(attualmente sono 73).
c. Membri aderenti
Aumentare il numero
dei membri aderenti
Avere membri aderenti
in ogni paese socio di
ACTE.
I membri aderenti sono
coinvolti in maniera
attiva nella rete ACTE
d. Rafforzare la
cooperazione con i
paesi non UE
Stabilire contatti con i
paesi del Mediterraneo;
Sud Est Asiatico (Cina);
America Latina
L’associazione
beneficia
dell’apporto
dei membri aderenti in
ambiti
di
lavoro
come:innovazione
tecnologica, economia
della conoscenza, etc.
Accordi
di
collaborazione
con
Marocco e Tunisia
Twintex).
Conferenza Twintex, 30 e
31 marzo 2007 a Prato:
partecipazione delle città
di Lione (Francia), Santo
Tirso y Vila Nova de
Familaçao (Portogallo)
Approfittare dei Comitati
Esecutivi per le riunioni
con i possibili futuri soci.
Consultare
i
membri
aderenti per la stesura di
progetti europei
Organizar
encuentros
periódicos
entre
los
miembros adherentes.
Creare un sistema per il
trasferimento tecnologico
tra i territori soci di ACTE.
Gruppo di lavoro su
ricerca
ed
innovazione, tesisle
tecnico,
etc.
=>
coordinato e formato
da membri effettivi e
membri aderenti di
ACTE.
Strumento Europeo di
Prossimità
e
Partenariato
(PO
Bacino Mediterraneo,
ENPI
CBC
2007/2013)
Prima riunione tra i diversi
membri aderenti di ACTE
a Prato, 30 e 31 marzo.
Linee strategiche
Obiettivi specifici
Risultati da ottenere
Attività
Strumenti
Piano di Azione
Calendario 2007
2. Attività di comunicazione
2 volte al mese
a. Infoflash
Invio
periódico
del
infoflash min. 2 volte al
mese
I soci ricevono gli
infoflash 2 volte al mese
(in media) in 4 lingue.
Aggiornamento
sulle
notizie europee e dei soci
ACTE.
Aumentare il n. Di
notizie provenienti dai
soci di ACTE.
L’infoflash è concepito
come
autentico
strumento di lavoro,
mezzo
di
comunicazione
interattivo
Redazione degli infoflash
e traduzione nelle lingue
ES/IT/EN y FR.
Il paragrafo“Notizie di
ACTE” della Newsletter
include una notizia per
ogni vicepresidenza
Aggiornamento
sulle
notizie europee e dei soci
ACTE. .
Potenziare ACTE come
piattaforma
per
lo
scambio
di
informazione,
esperienze e buone
pratiche.
Rafforzare
la
interna della rete.
Diffusione
ai
attraverso
lista
distribuzione.
Infoflash
soci
di
vita
Garantire
la
max
diffusione dei risultati
dei Comitati Esecutivi e
delle Assemblee di
ACTE.
b. Newsletter
Promuovere ACTE e la
sua visibilità esterna.
Aumentare il contributo
dei soci nella redazione
della
Newsletter
(comunicando le loro
notizie ).
I
soci
di
ACTE
considerano
la
Newsletter
come
strumento utile per la
Redazione
delle
newsletter e traduzione
nelle lingue ES/IT/EN y
FR.
Pubblicazione
Newsletter nº
Gennaio 2007.
8
della
nel
=> a partire da qui,
pubblicazione trimestral e
diffusione delle
attività e progetti.
c. Página web di
ACTE
Disegno di una nuova
página web di ACTE.
Aumentare
considerevolmente il n.
Di
utilizzatori
della
página web.
Aumentare la visibilità
esterna di ACTE e
garantire
la
max
diffusione
delle
proposte ed attività
svolte da ACTE.
Dirigersi ai
interessati .
d.
Materiale
pubblicitario
/
pubblicazioni
loro
Ampliamento
continuo
della lista di ricettori
La lista di distribuzione
include
i
principali
stakeholders
europei,
ed
i
rappresentanti
nazionali/regionali
e
locali (territori di ACTE).
Diffusione ai soci di ACTE
ed ai non soci attraverso
lista di distribuzione
La nuova página web è
più facile da usare
(user-friendly) – DA
VERIFICARE
Contrattare
un’impresa
per il disegno della nuova
página web di ACTE.
I
soci
di
ACTE
considerano la página
web come strumento di
lavoro.
Pubblicazione
Newsletter
web.
della
attraverso
Mantenimento
continuo
dei contenuti della página
web.
Programma
Dreamweaver
(disegno
mantenimento
página web).
Lancio della nuova página
web de ACTE nel 2007.
e
della
Le informazioni messe
nella pagina web di
ACTE apportano valore
aggiunto agli attuali e
futuri soci di ACTE
potenziali
Revisione
delle
brochure di ACTE
Versione
attualizzata
delle brochure di ACTE
disponibili in EN, ES,
FR, IT, PT, PL.
Ogni
Vicepresidencia
dispone di 2000 copie
per la sua distribuzione
a livello nazionale.
Attualizare i contenuti /
grafica;
Determinare
nº
di
esemplari per lingua in
base
al
budget
disponibile.
Contrattare
ditta
di
edizioni e di traduzione.
2007
Diffusione
copie a:
interlocutori UE,soci di
ACTE, possibili futuri soci.
Redazione del report
e.Strumenti
di
comunicazione
pertinenti a livello
europeo
e
nazionale
Redazione di un report
di attività congiunto
della Presidenza e della
Segreteria Esecutiva
Un prodotto utilizzabile
per la sua distribuzione
attraverso
Infoflash,
Newsletter e
página
web.
Aumentare la presenza
di ACTE nei media (a
livello
europeo
e
nazionale/ regionale /
locale).
ACTE è considerata
come opinion leader.
Migliorare la visibilità
esterna delle attività e
posizioni
della
rete
ACTE.
Paragrafo
“stampa”
nella nuova pagina web
di ACTE =>archivio dei
comunicati stampa
- stabilire un database dei
principali media europeie
nella stampa specializzata
redazione
di
una
comunicato
stampa
ufficiale di ACTE Europa
dopo ogni CE/AG e per
informare
sulle
altre
attività della rete, progetti,
azioni di lobby etc.
- Il comunicato stampa
sarà inviato alle vice
presidenze,
che
si
incaricheranno
della
distribuzione nie media
pertinenti, nei rispettivi
territori.
- Fare il follow up delle
notizie su
ACTE nei
media pertinenti .
Annuale,
dietro
approvazione
dell’Assemblea Generale
di ACTE
Conferenza
Stampa
Progetto Twintex:
-
26 Gennaio
Bruxelles;
22 Febbraio Lodz;
31 Marzo Prato
Linee strategiche
Obiettivi specifici
Risultati da ottenere
Attività
Strumenti
Piano di Azione
Calendario 2007
3. Potenziare l’azione di lobby
a.definizione delle
priorità concrete di
lobby
Designazione di “Anni
tematici di ACTE”.
Possibili temi per un
anno
tematico:
promozione turistica del
passato
tessile
europeo(turismo
tessile),riconversione
della
forza
lavoro,
misure innovative per il
sistema
moda,
commercio
equo,
riconversione
industriale,
responsabilità sociale di
impresa, etc.
b. Mantenimento di
un dialogo stabile
con le istituzioni
europee
Migliorare la visibilità di
ACTE
davanti
al
Parlamento Europeo ed
il Comitato delle Regioni
(CdR).
Le attività di ACTE e lo
scambio tra i soci
saranno centrati per il
2007 sul tema Tessile e
Salute
-
-
ACTE mantiene un
contatto stabile con la
Commissione,
il
Parlamento Europeo e il
CdR.
-
I principali stakeholders
euroepi
conoscono
ACTE.
Le
istituzioni
comunitarie
devono
essere informate in ogni
momento, delle nostre
attività e domande.
ACTE è consultato dalle
istituzioni e partecipa
come relatore nelle
conferenze europee.
ACTE partecipa nei
-
Redazione di una
proposta di petizione
articolata per punti
programmatici in
materia di Tessile e
Salute
Adozione della
Petizione presso i
consigli comunali dei
soci di ACTE
Stabilire una lista
di contatti che i soci
ACTE mantengono con
le istituzioni
comunitarie.
Identificazione id
interlocutori pertinenti
nella Commissione,
Parlamento Europeo e
CdR
Mailing Lista con
informazioni di ACTE
Interviste con
Eurodeputati,
Commissari UE, ecc..
-
-
incontri tra
esperti per la
redazione del
testo
Assistenza
tecnica di
ETUC:TCF ed
Euratex per il
follow up della
petizione
Incontri periodici a
margine
di
conferenze, convegni
e seminari
Comitato Esecutivo Prato
31 Marzo: discussione
testo petizione
Dicembre
2007:
presentazione petizione a
Commissione
Europea;
Parlamento
Europeo;
Comitato delle Regioni
Ottobre 2008 - ACTE
partecipa negli “Open
Days 2008 –Settimana
europea delle città e elle
regioni”.
dialoghi strutturati del
CdR.
ACTE partecipa negli
“Open Days 2008 –
Settimana
europea
delle città e elle regioni”.
c.
Stabilire
un
dialogo stabile con
i partner economici
e sociali
Promuovere
incontri
congiunti
con
ETUC:TCF ed Euratex
Linee strategiche
Obiettivi specifici
ACTE aumenta la sua
visibilità
grazie
alla
partecipazione in atti
pubblici, presentazione
di
relazioni
al
Parlamento Europeo e
CdR.
-
-
-
Follow up delle
agende parlamentari e
delle audizioni
pubbliche
Redazione di
documenti di posizione
Creazione di un
consorzio di soci ACTE
per la partecipazione
negli “Open Days
2008”.
Incontri trialterali
assistenza
tecnica nella
redazione, diffusione e
disseminazione dei
risultati della petizione
su tessile e salute
Risultati da ottenere
Conferenza TWINTEX 30
e 31 Marzo
Attività
Strumenti
Piano di Azione
Calendario 2007
Follow up continuo sulla
pubblicazione di bandi e
programmi europei
Programma
UE
“Cittadini con l’Europa
2007-2013”: Azione 1
Cittadini attivi per
l’Europa
Deadline del programma
“Cittadini con l’Europa
2007-2013”:
4. Sviluppo di progetti strategici: programmi europei e gruppi di lavoro ACTE
a. Bandi aperti e
proposte
di
progetti
Informare i
bandi aperti
soci
sui
Favorire la circolazione
di proposte di progetto
su iniziativa di qualche
socio coordinatore, e
per la ricerca di partner
di progetto nella rete
ACTE.
Estendere
la
I soci di ACTE che
utilizzano gli strumenti
della rete per la ricerca
dei soci
Azione 1.1: 01.06.2007 /
01/09/2007
Azione 1.2: 01/12/2007
Presentata
una
Organizzazione di mostre
28
Febbraio
2007
–
b. Ampliamento del
gruppo di lavoro
Musei Tessili
c. Creazione di un
gruppo di lavoro su
Ricerca
ed
Innovazione
collaborazione
tra
musei,
all’ambito
culturale
proposta di
entro il 2007
progetto
Promuovere
la
collaborazione
tra
membri
aderenti
e
rafforzare il loro ruolo in
ACTE
Attraverso
l’elaborazione
di
proposte di progetto in
materia di ricerca ed
innovazinoe
Elaborazione di una
proposta di progetto in
materia di tessili tecnici
entro il 2007
Elaborazione di una
proposta di progetto in
tema
di
salute
e
sicurezza dei prodotti
tessili
(traccibilità
chimico sanitaria) entro
il Piano di Mandato
ACTE
Promuovere
una
proposta di progetto
sull’impatto
del
Regolamento REACH
d. creazione di un
gruppo di lavoro su
pianificazione
strategica
ed
urbanistica
Favorire lo scambio di
buone
pratiche
ed
elaborare
soluzioni
comuni
alle
problematiche ed alle
- costituito un gruppo di
lavoro sulle questioni
urbane;
- verificato calendario
bandi
disponibili;
itineranti di prodotti tessili;
realizzazione
di
un
catalogo mulitilingue
Raccolta dei progetti
già presentati dai
soci;
Elaborazione di un
report di attività dei
soci;
Organizzazinoe di
incontri tra soci
Definizione delle
attività e calendario
di incontri del gruppo
di lavoro
Raccolta dei progetti
già presentati dai
soci;
Elaborazione di un
report di attività dei
soci;
Organizzazinoe di
incontri tra soci
Definizione delle
attività e calendario
di incontri del gruppo
di lavoro
-preaparazione di una
relazione sull’impatto
del
regolamento
REACH (Provincia di
Novara)
Interventi di
valorizzazione/
promozione del
patrimonio culturale
e dei contesti urbani
Programma
2007
Cultura
deadline
2007
bando
Cultura
-
VII
Programma
Quadro di RST –
attività di ricerca
Conferenza
Twintex:
primo incontro tra alcuni
dei soci aderenti (Leitat,
Tecnotessile, PIN, CCI
Lille).
Conferenza
Twintex:
primo incontro tra alcuni
dei soci aderenti (Leitat,
Tecnotessile, PIN, CCI
Lille).
Conferenza
Twintex:
primo incontro tra alcuni
dei soci aderenti (Leitat,
Tecnotessile, PIN, CCI
Lille).
questioni urbane
presentata
una
proposta progettuale su
un tema di interesse
specifico da parte dei
membri del gruppo di
lavoro
-
e. Crezione di un
gruppo di lavoro sui
settori connessi al
sistema moda
Identificazinoe
delel
politiche
e
degli
strumenti
per
modernizzare
e
diversificare i territori
dipendenti dal sistema
moda.
Identificare i settori
industriali
e
manifatturieri impegnati
in
aggiustamenti
strutturali
Inizio di attività di
collaborazione
con
questi settori
per la fruizione
turistica;
- Interventi di
recupero e
riqualificazione
urbana per creazione
e miglioramento di
aree da destinare a
servizi per la
popolazione e
infrastrutture;
- interventi di urban
welfare (servizi per la
sicurezza,
l’organizzazione dei
tempi delle città e le
nuove marginalità,
servizi socio-sanitari,
culturali e ricreativi);
Pubblicazione
sull’urbanistica ed il
tessile (es. Di buone
pratiche dei soci di
ACTE).
Linee strategiche
a. Aumentare
professionalità
ACTE
la
di
Obiettivi specifici
Le
istituzioni
che
assumono
incarichi
importanti in ACTE
dovrebbero contribuire
con risorse tecniche ed
economiche
Migliore
suddivisione
dei
compiti
tra
Presidenza e Segreteria
Esecutiva
Risultati da ottenere
Attività
Strumenti
5. La governance di ACTE
Organizzazione di riunioni
Profonda relazione di periodiche tra Presidenza
leadership condivisa tra e Segreteria Esecutiva
Presidenza e Segreteria
Esecutiva
Eliminazinoe
della
figura di stagista in
ACTE.
Dedicazione
di
2
persone full-time ad
ACTE.
Le
vice
presidenze
assumono
responsabilità tematiche
Vicepresidenza ACTE
Polonia e Presidente
Assemblea Generael:
1.a. => Facilitare i
contatticon gli Stati
Membri
dell’ampliamento
2004 e 2007
3.b. => Migliorare
la visibilità di ACTE
nel Comitato delle
Regioni
Vice Presidenza Affari
Europei:
3.b.
=>rraprpesentanza
politica a Bruxelles,
stabilire e rafforzare i
Gruppi di lavoro di
ACTE
Piano di Azione
Calendario 2007
contatti con
eurodiputati,
organizzare incontri
con Commisari, etc.
Delegata
relazioni
Internazionali:
- 1.d. => stabilire
contatti con paesi extra
europei
Associare un budget
annuale al Piano di
Mandato di ACTE
ACTE dispone di un
budget per obiettivi,
vincolando
voci
di
bilancio a determinati
incarichi.
Aumentare il n di
partecipanti
nelle
riunioni di ACTE
Le assemblee generali
assumono carattere di
“congresso”.
Aumentare la durata
delle
Assemblee
Generali di ACTE .
La maggioranza dei
soci partecipa nelle
Assemblee
Allungare le sessioni del
Comitato Esecutivo
Il CE dedica la gran
parte del proprio tempo
alla discussinoe ed alla
programmazione
di
proposte concrete.
Prevedere
l’organizzazione di
tavole rotonde, dibattiti,
workshop, in occasione
delle AG
Assicurare
pubblciità, diffusione,
follow up
all’Assemblea.
Invitare relatori delle
istituzioni europee
-
b. Accrescere il
valore
delle
riunioni di ACTE
Approfondire li dibattito
sulle linee strategiche
dell’associazione
in
occasione dei Comitati
Esecutivi
Le deliberazioni e le
attività del CE sono
trasparenti per tutti i
membri di ACTE.
-Disseminazione
dei
risultati dei CE attraverso
Infoflash e Newsletter.
- Le vice presidenze
procedono alla redazione
di un report o convocano
riunioni per informare i
soci.
Traduzione
dei
documenti approvati dai
CE di ACTE.
Allegato V
Comunicato stampa congiunto ACTE – FSE:TAC, 19 Settembre
COMUNICATO STAMPA
Associazione delle comunità tessili europee /Acte) e Federazione sindacale europea del tessileabbigliamento (FSE:TAC) chiedono impegni a salvaguardia della salute dei cittadini europei
Il presidente della European textile collectivities association (Acte) Teo Romero, e la presidente della
European trade union federation: textiles, clothing, leather (ETUF:TCL) Valeria Fedeli, con il segretario
generale Patrick Itschert hanno oggi presentato alla stampa la “Petizione per una qualità certificata.
Trasparenza, tracciabilità, composizione e origine di prodotti tessili, di abbigliamento e di pelletteria”.
Tramite questa Petizione Acte ed Etuf:Tcl esprimono la loro preoccupazione in merito ai rischi per la salute
dei lavoratori e dei cittadini-consumatori europei derivanti dalla presenza di sostanze pericolose in prodotti
tessili, di abbigliamento e di pelletteria. Studi scientifici hanno dimostrato che i tessuti, l’abbigliamento e altri
prodotti del settore sono da annoverare tra le cause più frequenti di dermatite irritante e allergie da contatto;
possono inoltre contenere sostanze nocive, tossiche e carcinogene vietate dalle norme dell’Unione Europea
e dei suoi singoli Stati membri.
Le politiche per i consumatori rappresentano un elemento chiave nell’ambito dell’obiettivo strategico della
Commissione europea, cioè quello di migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini dell’Unione, per lo sviluppo
sostenibile. Questa Petizione si colloca all’interno dell’esigenza di puntare sull’innovazione qualitativa delle
produzioni europee eco-tossicologiche compatibili e socialmente responsabili. Tuttavia, l’aumento dei traffici
commerciali internazionali e la progressiva eliminazione di barriere tariffarie espongono il settore a nuovi
rischi dovuti all’immissione in commercio di prodotti tessili, di abbigliamento, pelletterie e calzature (il cui
processo produttivo non è controllabile), dato che spesso si utilizzano prodotti e procedimenti che in Europa
non sono più consentiti.
In vista di un confermato aumento delle patologie dermatologiche, soprattutto nelle fasce di età più giovani,
Acte ed Etuf:Tcl chiedono alla Commissione europea e agli Stati membri:
- di adottare una serie di misure ritenute necessarie per ridurre le sostanze irritanti e nocive
nell’abbigliamento;
- una precisa definizione dei “rischi che si creano per prodotti tessili, di abbigliamento, pelletterie e
calzature”, sia nei processi produttivi sia nel loro utilizzo finale;
- un miglior coordinamento tra la Commissione europea e gli Stati membri per quanto riguarda la creazione,
l’aggiornamento la messa in rete di banche-dati specifiche a livello nazionale miranti alla raccolta e al
monitoraggio di tutte le sostanze chimiche impiegate nel processi produttivi dei settori tessile,
abbigliamento, pelletteria;
- di garantire la trasparenza e far aumentare la consapevolezza e la responsabilità dei consumatori europei
mediante la definizione e sperimentazione di un procedimento mirante alla tracciabilità garantita di prodotti
del tessile, abbigliamento e calzature, destinati al consumo, sulla base di norme di salute e sicurezza
verificate.
La Petizione è stata formalmente approvata dai Comitati esecutivi di Acte e di Etuf:Tcl il 18 settembre, e
sarà adottata dalle sessioni plenarie delle città e delle regioni appartenenti ad Acte entro l’inizio di dicembre.
Acte è stata costituita nel 1991 a Guimarães (Portogallo); attualmente ne fanno parte oltre 70 membri di sei
Stati dell’Unione Europea e della Croazia. Acte rappresenta quei territori europei che vantano una forte
presenza del settore del tessile e della moda.
Etuf:Tcl è stata creata nel 1975 e riunisce 70 federazioni sindacali libere e democratiche operanti in 40
paesi dell’Europa (soprattutto nell’Unione Europea, nell’Area economica europea, nei paesi d’accesso e nei
paesi che si candidano a entrare nell’Unione Europea, ma anche nei Balcani e in varie altri paesi
dell’Europa Orientale).
Bruxelles, 19 Settembre 2007
Allegato VI
Petizione “Moda e Salute” di ACTE
Petizione per una qualità certificata
Trasparenza, tracciabilità, composizione ed origine dei prodotti dei settori
tessile, abbigliamento, calzature e pelletteria (TAC)
Il processo di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza delle popolazioni
deve essere un obiettivo delle comunità internazionali
Negli ultimi anni si è assistito in Europa d una sempre più crescente richiesta di
migliorare le condizioni di salute e sicurezza nei settori tessile, abbigliamento,
calzature, pelletteria ed accessori (conosciuti anche come sistema moda), in modo
particolare per i rischi derivanti dall’uso di sostanze chimiche, sia all’interno dei luoghi
di lavoro, che anche a beneficio degli utilizzatori finali, cittadini ed i consumatori degli
stati membri europei.
In termini di salute e sicurezza, una maggior attenzione ed una più chiara conoscenza
collettiva delle sostanze usate nelle fasi produttive, se unite ad un controllo certificato a
livello pubblico, permetterebbero di ridurre il rischio di malattie professionali dei
lavoratori e delle lavoratrici, e di tutelare la salute dei consumatori.
La politica dei consumatori costituisce d’altronde un elemento chiave dell'obiettivo
strategico della Commissione che consiste nel migliorare la qualità della vita di tutti
i cittadini dell'UE. L'attuazione di tale politica implica misure legislative e altre azioni
per promuovere gli interessi, la salute e la sicurezza dei consumatori sul mercato
interno, per assicurare un'adeguata presa in considerazione delle questioni inerenti al
consumo in tutte le politiche dell'UE e per completare le politiche dei consumatori
condotte dagli Stati membri
L’aumento dei commerci internazionali, la progressiva eliminazione di barriere doganali
pongono il settore di fronte a nuovi rischi dovuti all’immissione in commercio di
prodotti tessili, dell’abbigliamento, calzature e pelletteria il cui processo di produzione è
fuori controllo in quanto spesso utilizza prodotti e processi non più consentiti in Europa.
Tali nuovi scenari possono determinare una maggiore esposizione dei consumatori
a rischi per la salute. La pelle è la parte più esposta del corpo all’aggressione di
sostanze pericolose, che portano a un aumento delle dermatiti allergiche e irritanti da
contatto in una popolazione, come quella europea, dove si sta verificando un
aumento delle patologie dermatologiche soprattutto nelle classi di età più giovani.
I prodotti tessili, i capi di abbigliamento e gli altri prodotti della filiera TAC sono tra le
cause più frequenti di dermatiti irritanti (DIC) e allergiche (DAC) da contatto, e possono
contenere sostanze irritanti, tossiche e cancerogene vietate dalla normativa europea e
dei singoli Stati Membri.
A questo proposito,- diversi Paesi europei hanno recepito la direttiva 2002/61/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, che vieta la presenza nel
prodotto finale dei coloranti azoici in grado di liberare ventidue ammine aromatiche
considerate cancerogene.
Le dermatiti da abiti sono generalmente attribuite ai prodotti chimici e coloranti aggiunti,
in maniera non corretta, alle fibre durante la loro manifattura e assemblaggio in
indumenti. In particolare, agenti responsabili sono le finiture, i coloranti, i metalli, la
gomma e le colle. Anche i candeggianti ottici, i biocidi, i ritardanti di fiamma e altri
agenti sono occasionalmente riconosciuti come sostanze scatenanti.
Numerose ricerche a livello internazionale hanno permesso di creare dei modelli per la
valutazione dei rischi legati alla esposizione della cute a sostanze tossiche e
cancerogene. In base a tali studi sono state emanate numerose leggi di tipo
precauzionale in continua evoluzione.
Il tema dei rischi collegati all’esposizione della pelle a sostanze irritanti, nocive e
sensibilizzanti presenti nell’abbigliamento deve essere affrontato.
In base a tale premessa, ed in considerazione delle normative vigenti a livello
comunitario in materia di protezione e di sicurezza dei consumatori, riteniamo che gli
operatori della filiera TAC possano essere in grado di individuare chi ha fornito loro un
prodotto tessile o qualsiasi accessorio destinato al consumo. A tale fine, detti operatori
possono disporre di sistemi e di procedure che consentono di mettere a disposizione
delle autorità competenti, che le richiedono, le informazioni rilevanti.
Con queste motivazioni, chiediamo:
Alla Commissione Europea
1. Di provvedere, di concerto con i Ministeri competenti presso gli stati membri,
e gli attori economici e sociali, alla definizione del c.d. rischio da prodotti
della filiera tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tanto nel
processo produttivo come nel loro utilizzo, da attuarsi tenendo conto del
Reg. UE 1907/2006 (REACH) e attraverso l’istituzione di un sistema di
sorveglianza nazionale per la valutazione dei rischi della salute – ovvero
sulla base dell’esperienza già avviata in alcuni di questi paesi8
2. Di poter estendere a tutti gli Stati Membri UE la creazione, l’aggiornamento
e la messa in rete di specifiche banche dati nazionali finalizzate alla
collezione ed al monitoraggio delle sostanze utilizzate nei processi produttivi
dei settori della filiera TAC;
3. Di adoperarsi per un maggior coordinamento con i singoli Stati Membri,
finalizzato a convincere ed a comunicare con le autorità sanitarie
competenti9 per i controlli e per la vigilanza della salubrità e sicurezza dei
prodotti tessili e dei loro accessori, con particolare riferimento per i controlli
in sede doganale per le merci in entrata nel territorio dell’UE;
4. Di promuovere la definizione e la sperimentazione di un processo teso a
garantire la rintracciabilità dei prodotti della filiera TAC destinati al consumo
in base ai requisiti di salubrità e sicurezza – d’intesa anche con le principali
associazioni rappresentative dei produttori del settore - con l’obiettivo di
renderne successivamente obbligatoria l’adozione nel Mercato Interno.
5. Di promuovere e favorire lo sviluppo e l’utilizzo di tecnologie idonee per la
tracciabilità dei prodotti della filiera TAC destinati al consumo, con
particolare riguardo per le tecnologie di R&D.
6. Di impegnarsi a sensibilizzare i consumatori europei attraverso la
promozione di specifiche campagne pubblicitarie ed informative, sul il
8 si veda ad es. la proposta di Istituzione di un Osservatorio nazionale delle dermatiti da contatto da prodotti di utilizzo
nell’industria tessile, presso il Ministero della Sanità italiano
9
Si veda ad es. la proposta di legge 2074 della Camera dei Deputati italiana Disposizioni per la sicurezza dei prodotti
tessili e assimilati del 15.12.2006, artt. 3 e 4
rischio connesso all’utilizzo di sostanze pericolose per la salute umana nei
prodotti della filiera TAC
Agli Stati Membri:
1. Che si impegnino affinché sia approvata la normativa comunitaria che renda
obbligatoria l’etichetta di origine almeno sui prodotti della filiera TAC importati
nel Mercato Interno.
2. Che venga individuato quale oggetto della vigilanza il prodotto definito non
sicuro per la salute del consumatore, d’intesa anche con le principali
associazioni rappresentative dei produttori del settore ed altresì preposte le
autorità sanitarie competenti per i controlli e per la vigilanza, e le relative
sanzioni per i produttori, gli importatori e i distributori inadempienti;
3. Di dare piena attuazione al sistema rapido di allerta del RAPEX10, in base a cui
i dipartimenti ed uffici individuati dalle autorità competenti a livello dei singoli
Stati Membri possono procedere a ispezioni e a prelievi di campioni tessili nei
luoghi dove si producono, si conservano in deposito, si smerciano o si
consumano i prodotti tessili e i loro accessori, compresi gli scali e i mezzi di
trasporto.
4. Che i predetti dipartimenti e uffici possano altresì procedere al sequestro delle
merci e, ove necessario per la tutela della salute pubblica, alla loro distruzione.
In ogni caso, tali dipartimenti ed uffici adottano le misure tenendo conto del
principio di precauzione e agiscono nel rispetto del Trattato istitutivo della
Comunità europea, in particolare degli articoli 28 e 30, per attuare le misure in
modo proporzionato alla gravità del rischio;
5. Di procedere all’individuazione ed alla pubblicizzazione della rete di laboratori
accreditati e di laboratori di secondo livello preposti all’analisi di campioni tessili
da parte del privato che utilizzano per la loro attività un manuale di corretta
prassi per l'autocontrollo predisposto dalle autorità sanitarie competenti, di
concerto con le associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale
del settore tessile e dei consumatori;
6. Di provvedere all’istituzione di osservatori nazionali per le reazioni avverse da
prodotti tessili e le dermatiti da contatto, e di favorire lo scambio di informazioni,
studi e ricerche a livello UE
10
di cui all'allegato II della direttiva 2001/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 dicembre 2001
Allegato VII
Petizione “Moda e Salute” – adhesioni Polonia
1. Mayor of the City of Bielsko- Biała - Jacek Krywult
2. Wieluń District Consumer’s Ombudsman - Anna Zychla
3. Mayor of the City of Zduńska Wola – Zenon Rzeźniczak
4. Mayor of the City of Nowa Ruda - Tomasz Kiliński
5. Federation of Consumers - National Council - President Małgorzata Niepokulczycka
6. Wieruszów – District Consumer’s Ombudsman – Aleksy Gierus
7. Municipal Consumer’s Ombudsman of the City of Lodz - Zbigniew Kwaśniewski
8. Zgierz District Consumer’s Ombudsman – Ewa Walczak
9. Polish Committee for Standarisation - Prezes Tomasz Schweitzer
10. Mayor of the City of Częstochowa - Tadeusz Wrona
11. Radomsko District Consumer’s Ombudsman - Anna Gaik-Ślęzak
12. Mayor of the Commune of Aleksandrów Łódzki - Jacek Lipiński
13. Mayor of the City of Pabianice – Zbigniew Dychto
14. Bełchatów District Consumer’s Ombudsman - Piotr PorzeŜyński
15. Mayor of the City of Nowy Targ – Marek Fryźlewicz and Council of the City of Nowy Targ
16. Mayor of the City of Konstantynów Łódzki – Henryk Brzyszcz
17. Mayor of the City of Ozorków – Andrzej Giziński
18. Tomaszów Mazowiecki District Consumer’s Ombudsman – Agnieszka Drzewoska-Łuczak
19. Prefect of the District of Tomaszow Mazowiecki - Piotr Kagankiewicz
20. Mayor of the City of Zgierz - Jerzy Sokół
21. Brzeziny District Consumer’s Ombudsman - Zbigniew Bączyński
22. Kutno District Consumer’s Ombudsman - Aleksandra Bielecka
23. Mayor of the Commune of Andrychów – Jan Pietras
24. Piotrków Trybunalski - District Consumer’s Ombudsman - Dariusz Rogalski
25. Municipal Consumer’s Ombudsman of Zduńska Wola City- Izabela Gabrysiak
26. Łowicz - District Consumer’s Ombudsman - Agnieszka Kopczyńska
27. Mayor of the City of Bielawa - Ryszard Dźwiniel with the Council of Bielawa City
28. Mayor of the City of Rzgów - Jan Mielczarek
29. Mayor of the City of Tuszyn - Tadeusz Walas
30. Mayor of the City of Płock - Mirosław Milewski
31. Municipal Consumer’s Ombudsman of the City of Piotrków Trybunalski - Bartłomiej Karasiński
32. EEDRI – Entrepreneurship and Economic Development Research Institute
33. Deputy Mayor of the City of Kudowa Zdrój – Piotr Maziarz
Allegato VIII
Discorso di Jerzy Kropiwnicki a Istambul
JERZY KROPIWNICKI
President General Assembly of the
European Textile Collectivities Association (ACTE)
“Local and regional strategies to manage structural changes”
Istanbul, 12 June 2007
Introduction
Good afternoon Ladies and Gentlemen,
Let me begin this address by thanking the European Commission and ITKIB (Istanbul Textile and
Apparel Exporters’ Association) for inviting the European Textile Collectivities Association
(hereafter ACTE) to this conference. It is in fact an encouraging sign that the Commission is taking
into consideration the important role of local and regional authorities in mitigating and managing the
social and economic impacts caused by the restructuring of the textile and clothing sector.
ACTE was founded in Portugal, in 1991, by six municipalities and is currently one of the first
associations of local authorities at European level. Today, ACTE gathers more than 70 members
from 7 European countries and its founding aims are:
“To represent and defend the interests of territorial collectivities and adherent organisations that
represent territories with a presence of the textile and fashion sector”.
Not only has the textile and clothing industry undergone profound changes over the last years, but
these transformations have also changed the economic and social realities of those territories which
were highly depended on the sector. The City of Łódź, whose Mayor I am, is a good example of
huge influence of textile industry on the city’s economy. Łódź – nowadays the second biggest city in
Poland, for more than fifteen hundred years was strongly connected with textile industry. Textile
employees amounted to approximately 60% of all employees in the city. In the 90-ties a very
serious problem connected with local economy and labor market appeared (unemployment rate
increased up to 20%). It was a result of drastic limitation of existing textile sale markets.
Most of ACTE’s member territories have ceased to be “textile territories” in the strict sense – as
they used to be at the foundation of the association – and all had to and will continue to manage
the restructuring of the sector.
ACTE is an important platform for its members to tighten institutional collaboration ties and to
promote the exchange of experiences and best practices in areas such as economic promotion,
employment, training, urbanism and culture.
The promotion of innovative policies to anticipate and manage change at local and regional level
is currently high on our agenda. As it name suggests, the European Textile Collectivities
Association and its members try to tackle the challenges of the sector from an institutional and
territorial approach: both textile companies and employees are in our territories and as local and
regional policy makers we have to ensure the right framework conditions and provide support
instruments.
ACTE believes in the future of the textile and clothing industry in our territories. It is important to
place greater emphasis on the growth opportunities that exist: technical or industrial textiles,
brands, new business opportunities with emerging economies, etc.
The repetition of negative
messages about this industry harms the image of the sector as a whole and of the respective
territories.
Available tools for territories to manage structural changes
Having said this, let us also be aware of the fact that there will be winners and losers in this
transition, process of change. Even successful change management is unlikely to take place
against a background of zero job losses and company closures, which are naturally the most
painful for territories. However, appropriate support mechanisms can help territories to mitigate
the social and economic impacts of restructuring.
Let me mention 3 lines of action, ACTE has helped to promote and develop in our territories over
the last years:
1. Actions aimed at encouraging strategic planning
2. Actions aimed at encouraging strategic change in companies
3. Actions aimed at promoting worker relocation and diversification
-----------------------------------Firstly, the development and execution of strategic planning processes has been an important
tool to successfully manage change in many ACTE territories recently: “Industrial districts” in Italy,
Local Strategic Textile Plans in Spain, Local Development Strategy in the City of Łódź or
Competitiveness Poles in France for instance. Independent of the different denominations and
territorial specificities, these models have one thing in common: a methodology based on a close
collaboration and networking between the main players: companies, workers, research centres,
universities, public authorities, and developed within a defined geographical area.
Amongst others, strategic planning aims at improving allocation of public resources for the support
of the textile and clothing sector, strengthening competitiveness and innovation of companies and
promoting diversification of the local production and employment alternatives.
In light of the positive results achieved in several textile and clothing territories, the High Level
Group on textiles and clothing in its Follow-up report of 18 September 2006 considered that
“greater publicity should be given to the outcome of such strategic plans, and that wherever
possible, they should be used as a basis to convince other textile/clothing regions of the intrinsic
value of the establishment of such plans”. Let me assure you that ACTE will continue its efforts to
widely publicise the achievements of strategic planning as they are a key factor for enhancing the
sectors’ and thus the territories’ image.
-----------------------------------Secondly, in order to use the existing business opportunities to the maximum, our companies need
to change or adapt their business model to remain competitive. Actions may range from
business downsizing to a shift towards new products and applications, business cooperation,
innovation and increased internationalisation. Of course, the main responsibility for a strategic
business change lies in the hands of the companies concerned. But local and regional authorities
can provide support tools to (mainly small) companies which are particular vulnerable and cannot
take the advantage of new business opportunities.
Also, technology and research centres, universities, etc. located in our territories can offer their
expertise and important instruments to companies to include innovation in their business activities
or provide opportunities for the reorientation of activities. ACTE
invites these institutions to participate as adherent members to strengthen scientific and
technological excellence in our member territories.
--------------------------------The inevitable transformation of companies entails a change in their dimension. The decrease in
the number of employees of the textile and clothing sector in our territories has been considerable
in the last years. Especially small, traditional companies with a highly specialized yet under qualified
workforce were and are affected by this development.
Job losses are of major concern for local and regional policy makers. The third line of action, the
promotion of worker relocation and diversification, is thus of enormous importance for ACTE and
its members.
Proper training is essential: both for those employees who remain within the industry but need to
shift their skills towards new products and new textile applications, and for employees who have to
leave the sector and need to seek employment elsewhere. Thus, ACTE members are working both
for the provision of appropriate tools for the re-skilling and for the relocation of workers and
promotion of alternative sectors with capacity of employment within our territories. Activities
range from specific training and promotion of entrepreneurship education to support structures for
labour intermediation, provision of industrial land for new industrial activities and to establish
business parks, improvement of infrastructures to raise attractiveness for (foreign) investors, etc.
Good example of implementation the above mentioned activities is the City of Łódź. Since 2002, we
are building a positive climate for all entities mainly by creating investor-friendly conditions and
incentives for both local and international companies. Thanks to the Local Development Strategy
25 thousand new job places will be created by 2010, and 40 thousand by 2015. The results of the
strategy are already seen – the unemployment rate decreased from about 20% to 12% (from the
end of 2002 till April 2007). Also new foreign investments have appeared – General Electric, AIG
Lincoln, Bosch Siemens, Indesit and Dell company, for instance.
Besides, ACTE considers the creation of the EU Globalisation Adjustment Fund (EGF) as important
financial instrument to support laid-off workers by funding services such as job search assistance,
personalised retraining, or assisting self employment. Nevertheless, ACTE regrets that only
Member States can submit an application for a contribution of the EGF and that local and regional
authorities are exempted. The territories are strongly hit by the closure of enterprises, the reduction
of personnel, and the lack of entrepreneurial dynamism and should therefore have direct access to
the funds allocated by the EGF.
Conclusion
Local and regional policy makers are very concerned about the negative impacts of the
restructuring of the textile and clothing industry and we constantly have to provide appropriate tools
to ensure a sustainable economic and social development of our territories.
Let me conclude my address by saying that ACTE looks forward to continuing to closely work
together with the main players in Europe and to extending this cooperation to representatives from
the Mediterranean basin. We all have a role to play in mitigating the socio-economic impact of
restructuring on the employees, companies and territories.
I should also take the opportunity to publicly express our great interest in establishing collaboration
ties with local and regional authorities from the Mediterranean basin, which is by the way one of the
main strategic lines of the current ACTE mandate plan. In today’s conference, our association is
represented by a small delegation headed by Executive Secretary, Fabio Giovagnoli, to further
inform you about ACTE and its activities. We have also left some leaflets outside for your
information.
Thank you for your attention.
Allegato IX
Partecipazione di ACTE nei Dialoghi Strutturati, 29 Novembre
STRUCTURED DIALOGUE
EUROPEAN TEXTILE COLLECTIVITIES ASSOCIATION (ACTE)
JERZY KROPIWNICKI
ACTE is an European Association of more than 70 local and regional administrations from Italy,
Spain, Portugal, Poland, Belgium, France and Croatia. Founded in 1991, our association
represents and defends the interests of territories with a presence of the textile and fashion sector.
ACTE also participated as representative of the European textiles territories in the High Level
Group on Textiles and Clothing (2004-2006) of the European Commission.
The opening up of the international textile markets in 2005, has placed European regions and cities
which have traditionally been substantial or indeed highly concentrated sources of employment for
the textile and fashion industry in a precarious position. The virulence of the impact of globalization
on this industry has forced local and regional authorities together with other stakeholders and
industry representatives to launch processes of industrial restructuring, to promote alternative
business sectors and to put in place specific support tools to relocate the many employees made
redundant.
In that sense, ACTE considers the creation of the EU Globalisation Adjustment Fund (EGF) as
important financial instrument to support laid-off workers by funding services such as job search
assistance, personalised retraining, or assisting self employment.
Thus, I wish to submit the following questions:
ACTE regrets that only Member States can submit an application for a contribution of the
Globalisation Adjustment Fund and that are local and regional public authorities are exempted.
The territories are strongly hit by the closure of enterprises, the reduction of personnel, and the
lack of entrepreneurial dynamism and should therefore have direct access to the funds allocated
by the Globalisation Adjustment Fund. Does the European Commission envisage to also
accepting local and regional public authorities as applicants?
In July 2008, the European Commission expects to adopt a Communication on the anticipation
and management of change (2nd phase of consultation of social partners). Will this
Communication take into consideration measures for the diversification of territories
such as the promotion of alternative business sectors with capacity of employment
within our territories?
Allegato X
Programma Inclua
Allegato XI
Linee
strategiche
Tavola dei progetti
Strumenti
Obiettivi
Priorità / temi
progettuali
Tipi di attività
Piano di Azione
Calendario 2007
Riunire persone da
divese comunità locali
in
Europa
per
condividere
e
scambiare esperienze,
opinioni e valori, per
apprendere dalla storia
e costruire il futuro
Promuovere
attività,
dibattiti e riflessioni
intorno
alla
cittadinanza europea
ed alla democrazia;
valori condivisi, storia
comune
e
cultura
attraverso
la
cooperazione
all’interno
delle
organizzazioni
della
società civile a livello
europeo
a. Bandi aperti
e proposte di
progetti
Programma UE
“Cittadini con
l’Europa 20072013”: Azione 1
Cittadini attivi per
l’Europa
Portare l’Europa più
vicina ai propri cittadini
attraverso
la
promozione dei valori
europei,
e
conservando
la
memoria del proprio
passato
Futuro del’UE e
valori di base;
Cittadinanza attiva
europea:
partecipazione
e
democrazia
in
Europa;
Dialogo
Interculturale
(Anno
Europeo
2008);
Benessere
della
popolazione
in
Europa:
occupazione,
coesione sociale e
sviluppo
sostenibile;
Incoraggiare
l’interazione
tra
cittadini
ed
Impatto
delle
organizzazioni
della
politiche UE nella
società civile da tutti i
società.
paesi
partecipanti,
contribuendo
al
dialogo interculturale e
mettendo in rete la
diversità
e
l’unità
europea,
con
particolare
riguardo
per il rafforzamento dei
legami tra cittadini
degli stati costituitisi
come membri UE il 30
aprile 2004 e stati di
nuovo accesso.
Misura 1.2: Reti
tematiche di città
gemellate.
Conferenze e
seminari; incontri
tra cittadini; reti
tematiche
Scadenza
presentazione
progetti:
01/12/2007
Periodo
svolgimento
progetti:
tra 01Aprile 2008 e
31 Marzo 2009
Linee
strategiche
Strumenti
Programma
2007
Obiettivi
Priorità / temi
progettuali
Proposta Progetto:
titolo da definire
Tipi di attività
Piano di Azione
Calendario 2007
Coordinatore:
Promuovere la mobilità
Museo del Tessuto di
transnazionale delle
Prato / ACTE
Organizzazione
di
persone che lavorano nel
mostre itineranti di
settore culturale;
Messa
in
rete prodotti tessili;
Misura 1.2.1: azioni di
patrimonio
tessile
cooperazione
Incoraggiare la
Cultura
europeo musei tessili; Realizzazione di un
circolazione
catalogo online
Scadenza
transnazionale delle
presentazione
Studio
patrimonio
opere e prodotti artistici
tessile europeo;
Azioni di formazione / progetti:
e culturali;
informazione
31 Ottobre 2007
Realizzazione project
Incoraggiare il dialogo
work giovani artisti;
interculturale.
Organizzazione
mostra/esposizione
project works
b. Ampliamento
del gruppo di
lavoro Musei
Tessili
Sviluppo
di
reti
transnazionali
e
condivisione
di
modalità e di strumenti
di gestione dei poli
culturali
Promozione
di
Proposta progetto:
iniziative transnazionali
IMMAP (Innovating
per la valorizzazione
Memory MAP)
del patrimonio storico e
le
risorse
culturali
Coordinatore:
(materiali
ed
Comune di Prato /
Obiettivo 4.2
immateriali), in una
ACTE
Interreg IV B
prospettiva di sviluppo
Asse 4 – Sostegno Rafforzamento dell’identità
territoriale integrato;
Esplorazione
dei
allo
sviluppo e
valorizzazione
delle
legami tra design,
policentrico
ed risorse culturali per una
Sostegno allo scambio
prodotti
tessili
e
integrato dello spazio migliore integrazione dello
di buone pratiche e
territori di ACTE;
Med
spazio Med
sviluppo di strategie
comuni per la messa in
Bando per giovani
campo
di
servizi
artisti;
culturali
innovativi;
promozione di iniziative
Prototipazione
culturali che possono
campioni tessili
accrescere l’attrattività
economica dei territori;
Diffusione
di
esperienze in grado di
valorizzare le risorse
culturali ed i patrimoni
locali e regionali.
Marsiglia:
21Novembre:
Kick off meeting
programma
Linee
strategiche
b.
Ampliamento
del gruppo di
lavoro Musei
Tessili
(segue)
Strumenti
Ob. 6 Rafforzare
l’attrattività del
territorio a supporto
dello sviluppo socio
economico e del
Cooperazione
turismo sostenibile,
Territoriale
Europea - Interreg attraverso la
protezione del
IVC - Asse 2:
patrimonio culturale e
ambiente e
del paesaggio
prevenzione dei
rischi
Linee strategiche
c. Creazione di
un gruppo di
lavoro su
Ricerca ed
Innovazione
Obiettivi
Strumenti
VII Programma
Quadro di RST
Attività di
cooperazione
Priorità / temi progettuali
Tipi di attività
Piano di Azione
Calendario 2007
Scambio di buone
pratiche tra enti
locali in materia di
sviluppo turistico
(sostenibilità);
creazione di percorsi turistici
legati alla
valorizzzazione/promozione
del patrimonio industriale e
culturale tessile europeo
Strategie comuni
per la promozione
Lisbona, 21
di asset culturali
Settembre:
(turismo
kick off meeting
sostenibile);
programma
Promozione di
sistemi comuni
per la gestione
del patrimonio
culturale e del
paesaggio
culturale (urbano
e rurale)
Obiettivi
Priorità / temi progettuali
Tipi di attività
Theme
4
Nanosciences,
nanotechnologies,
materials and new
production
Fiche progetti European
textile Platform inoltrata a
soci aderenti ACTE
Attività di R&D,
Trasferimento
tecnologico
Piano di Azione
Calendario 2007
Technologies
nmp.
Scadenza
04_05_2007.
Altra call – autunno
2007
Facilitare lo scambio
di esperienze ed
apprendimento tra
policy makers in
ambito di sviluppo
sostenibile urbano
tra autorità locali e
regionali;
d. creazione di
un gruppo di
lavoro su
pianificazione
strategica ed
urbanistica
Programma
URBACT
Asse 2: città
attraenti e coese.
Operazione 1. scambio ed
apprendimento
Strumento:
Network tematici
Sviluppo integrato di politiche
urbane settoriali –
edifici
pubblici, energie rinnovabili,
ICT, politiche di trasporti
integrati;
sviluppo integrato di aree
degradate/ a rischio degrado;
Disseminare
le aree industriali, aree interne
esperienze e gli alle città, aree periferiche
esempi di buone degradate;
pratiche
ed
assicurare
il integrazione sociale: housing,
immigrazione,
trasferimento
di gestione
konw how in materia giovani, salute, sicurezza,
di sviluppo urbano ICT, cultura;
sostenibile
ambiente:
rifiuti,
energie
Assistere i policy rinnovabili, politiche integrate
makers ed I gestori di trasporto;
dei
programmi
governance e pianificazione
operativi
urban
planning,
Convergenza
e urbana:
multilivello,
Competitività nella governo
definizione di piani di patrecipazione dei cittadini,
azione in materia di governance territoriale
sviluppo sostenibile
nelle aree urbane,
da
essere
selezionati per i
programmi dei Fondi
Strutturali
Scambi di buone
pratiche
Autunno
2007
(Novembre)
uscita primi bandi
Linee strategiche
Strumenti
Obiettivi
Priorità / temi progettuali
Tipi di attività
Piano di Azione
Calendario 2007
Raccolta
e
selezione
dei
principali aspetti
normativi,
degli
studi
e
delle
ricerche compiute
a livello europeo;
Anno Tematico
2007
DG Occupazione
ed Affari Sociali
Relazioni
Industriali e
Dialogo sociale.
Budget heading
04.03.03.01
Contribuire
al
miglioramento della
qualità del lavoro ed
alla crescita della
competitività
dell’industria
della
moda
europea,
assicurando
un
elevato
livello
di
protezione
della
salute
umana
e
dell'ambiente,
attraverso
l’elaborazione di un
piano
di
azione
europeo in materia di
salute, sicurezza e
tracciabilità
dei
prodotti del sistema
moda.
Studi preparatori;
Scambio buone pratiche in
materia di salute e sicurezza
prodotti TAC;
Stesura Piano di Azione
Europeo
Disseminazione: campagna
pubblicitaria e conferenza
finale
Seminari
di
scambio di buone
pratiche
su
sistemi di raccolta
dei
dati,
monitoraggio
e
sorveglianza,
tracciabilità
dei
prodotti;
Costituzione di 3
gruppi di lavoro
specifici:
tracciabilità,
raccolta
dati,
monitoraggio
Elaborazione
linee guida e
stesura piano di
azione
Organizzazione
di
Conferenza
finale
Scadenza bando
31/08/2007
Progetto
pronto,
ma non presentato
Allegato XII
Programma della conferenza finale del progetto Twintex Museums
Conferenza “TWINTEX Museums”. Prato,30 Marzo 2007
Museo del Tessuto,Via S. Chiara, 24 - Prato (Italia)
9.30 Apertura dei lavori
Beatrice Magnolfi, Sottosegretario per le Riforme e l’Innovazione nella P.A. Governo italiano
Andrea Cavicchi, Presidente Fondazione Museo del Tessuto di Prato
Fabio Giovagnoli, Segretario Esecutivo ACTE
Massimo Logli, Presidente Provincia di Prato
9.30 – 11.00
Sessione 1: La dimensione urbana dello sviluppo locale nella Programmazione
2007/2013 dei Fondi Strutturali europei
Presiede:
Regionale
Alfonso Andria, Deputato Parlamento Europeo – membro Commissione per lo Sviluppo
Introduce: Marco Orani, DG Politica Regionale Commissione Europea
Ne discutono:
Marco Romagnoli, Sindaco di Prato
Jerzy Kropiwnicki, Sindaco di Lodz
Joan Antoni Baron Espinar, Sindaco di Matarò
11.30 – 13.00
Sessione 2: Musei Tessili e città europee: quale ruolo nella promozione dello sviluppo
locale
Presiede: Andrea Lulli, Parlamentare italiano
Introducono: Eulalia Morral i Romeu, direttore del Centre de Documentaciò i Museu Textil de Terrassa Anna Mata, responsabile relazioni esterne e turismo Ayuntamiento de Terrassa
Ne discutono:
Laura Fiesoli, Museo del Tessuto di Prato
Neven Muriel, Centre Touristique de la Laine et de la Mode de Verviers
Norah Mokrani, responsabile della Tessuteca Musée d'Art et d'Industrie de Roubaix
13.00 – 14.30
Inaugurazione Mostra Towards a European Textile DNA
14.30 – 16.00
Sessione 3: Gli archivi tessilli d’impresa: alla ricerca di un DNA tessile europeo, tra
memoria storica e innovazione
Presiede: Ambrogio Brenna, Assessore Attività Produttive Regione Toscana
Introduce: Filippo Guarini, direttore del Museo del Tessuto di Prato – indagine sugli archivi delle aziende
tessili del distretto pratese
Ne discutono:
Maria Teresa Gilardi, direttore relazioni esterne Gruppo Zucchi
Federica Fornaciari, Archivio Max Mara
Lorenzo Osti, Archivio Massimo Osti Spa
16.00 – 16.45
Tavola Rotonda Le prospettive dell’industria tessile europea
Claudio Martini, Presidente Regione Toscana
Ottavio Festa Bianchet, Euratex (European Textile Employers Association)
Valeria Fedeli, Presidente ETUC: TAC (Confederazione OOSS tessilli europee)
Teo Romero, Presidente ACTE
Conclusioni Mauro Agostini, Sottosegretario al Commercio Internazionale Governo italiano
TWINTEX Museums – Workshop tematici. Prato, 31 Marzo 2007. Museo del Tessuto
Via S. Chiara, 24 Prato (Italia)
9.00 – 10.30 - Gruppi di Lavoro:
4)
Città gemellate e musei tessili: un protocollo comune sul patrimonio tessile europeo
o
5)
Archivi tessili delle aziende e dei musei: verso un DNA produttivo europeo
o
6)
Introduce: Marcin Oko, direttore Central Museum of Textiles of Lodz
Introduce: Maria-Anne Privat Savigny, conservatrice del Musée des Tissus et des Arts
Decoratifs de Lyon
Identità produttiva tessile e sviluppo locale: verso l’economia della conoscenza
o
Introduce: Massimo Bressan, Project Manager DISTRICT OCR - Interreg IIIC Sud
10.30 - 10.45 Pausa caffè
11.00 – 12.00
Chiusura attività Gruppi di lavoro
12:00 - 13: 00
Presentazione dei documenti e conclusione dei gruppi di lavoro
Conferenza stampa
13.00
Pranzo
Partenza dei partecipanti
Contacts
Responsabili del progetto Twintex Museums:
[email protected]
ACTE
Alberto Ratti, Segreteria Esecutiva ACTE c/o Comune di Prato
Viale Vittorio Veneto, 9 59100 Prato
Tel. +39 0574 1835918
Fax +39 0574 1835946
[email protected]
Fondazione Museo del Tessuto di Prato
Filippo Guarini, Direttore del Museo del Tessuto di Prato
Via Santa Chiara, 24 59100 Prato
Tel. +39 0574 611503
Fax +39 0574 444585
[email protected]
Allegato XIII
Report attività del progetto Twintex Museums
Progetto TWINTEX Museums
Il progetto TWINTEX Museums nasce dalla collaborazione tra il Comune di Prato e la rete delle
città tessili europee che fanno capo ad ACTE (Associazione delle Città Tessili Europee):
presentato nel 2006, è stato co –finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma
Gemellaggio tra Città.
L’idea progettuale nasce dalle considerazioni sul fatto che le trasformazioni in atto a livello globale
(crescita della competitività; apertura dei mercati; impatto della globalizzazione) stanno
profondamente mutando la morfologia dell’economia manifatturiera europea, con particolare
riguardo per i settori produttivi legati al c.d. sistema moda, tra cui figura il tessile abbigliamento.
Le città costituiscono i luoghi maggiormente deputati a subire le conseguenze di tali
trasformazioni: infatti, l’economia produttiva del sistema moda è organizzata in forma di distretti
industriali, che hanno quale principale fulcro, appunto, le aree urbane.
Al fine di comprendere gli scenari di queste trasformazioni, occorre dunque riflettere circa il ruolo
che le città tessili assumeranno nel lungo periodo, dal punto di vista dell’organizzazione fisica degli
spazi urbani; del consolidamento di attività immediatamente riconducibili all’identità manifatturiera
di queste città; oppure dello sviluppo di economie locali diverse, che segnano cioè una rottura
rispetto ai tradizionali percorsi di sviluppo economico delle aree urbane tessili.
TWINTEX Museums si pone come obiettivo quello di “promuovere le città tessili europee a centri
del cambiamento - basate sull’innovazione, l’imprenditorialità e la crescita occupazionale - facendo
leva sul ruolo dei musei tessili in quanto promotori dell’innovazione di prodotto e di processo e
stimolando il rafforzamento delle reti esistenti tra enti locali, musei tessili, partner economici”.
In quanto istituzioni specificamente dedicate alla raccolta, allo studio ed all’esposizione delle
testimonianze di storia produttiva dei territori e del loro secolare know how, i musei del tessuto
delle città appartenenti alla rete ACTE sono strutture che possono giocare un ruolo chiave nella
messa a valore del patrimonio di conoscenze del settore.
In particolare, il loro patrimonio e le loro attività di valorizzazione rappresentano materiale
documentario utile alla sviluppo di percorsi di informazione/formazione/apprendimento sia in un
ambito pubblico (mostre, manifestazioni per la cittadinanza locale e non solo) che ristretto (eventi
formativi in ambito imprenditoriale).
Il progetto punta ad evidenziare anche i nessi esistenti tra patrimonio tessile e know how produttivo,
coinvolgendo alcune tra le imprese tessili i cui archivi possono costituire un’importante fonte di
ispirazione per l’industria europea, ed il cui recupero, mappatura, valorizzazione e messa in rete
può contribuire alla ricostruzione di una sorta di DNA produttivo tessile europeo.
L’attività principale riguarda l’organizzazione di una conferenza tematica che si svolgerà presso i
locali del Museo del Tessuto di Prato i giorni 30 e 31 Marzo 2007.
1° giorno: Conferenza Generale. 30 Marzo 2007
Questa giornata sarà aperta al pubblico e si concentrerà su tre ambiti tematici, organizzati in
altrettante sessioni, riguardanti:
1) Le opportunità di finanziamento dei nuovi Fondi Strutturali europei relativi alla soluzione di
problemi urbani indotti dalla trasformazione delle economie caratterizzate da produzioni
tradizionali (in particolare tessili)
2) Il ruolo dei musei tessili come agenti di cambiamento a livello locale
3) Le connessioni tra i musei tessili, il mondo dell’impresa e l’innovazione tecnologica
La 1° sessione di lavoro, dedicata alla Dimensione urbana dello sviluppo locale nella
Programmazione 2007/2013 dei Fondi Strutturali europei, si propone di esplorare appunto quali
saranno le politiche e gli strumenti che l’Unione Europea metterà disposizione delle aree urbane
tessili in trasformazione, sulla base della Politica di Coesione per il periodo 2007/2013. Nel corso di
questa sessione saranno anche illustrate le esperienze di 3 città tessili membri di ACTE, impegnate
in percorsi di cambiamento e trasformazione urbana, sulla base delle proprie specificità:
Il caso di Prato, che costituisce ancora oggi uno tra i principali distretti produttivi tessili
europei, e che vanta tra le aree urbane italiane una lunga esperienza in materia di gestione
di Fondi Strutturali ex Ob. 2 a sostegno del sistema economico locale;
Il caso di Lodz, tra le principali città manifatturiera tessili della Polonia, che sarà impegnata
dal 2007 nella gestione dei Fondi Strutturali previsti per l’obiettivo Convergenza,
affrontando anche la questione della riconversione e/o del riuso di siti industriali dismessi;
Il caso di Barcellona, che costituisce una delle più significative esperienze a livello
europeo in materia di trasformazione urbana e diversificazione economica, in virtù
dell’elaborazione, gestione ed implementazione di strumenti di pianificazione strategica.
La 2° sessione di lavoro “Musei Tessili e città europee: quale ruolo nella promozione dello
sviluppo locale?”, si propone di esplorare i diversi approcci con cui i musei del tessuto possono
contribuire allo sviluppo delle economie urbane tessili. In particolare, saranno illustrati i risultati di
una ricerca compiuta tra i principali musei tessili delle città aderenti alla rete ACTE, per mettere in
evidenza aspetti quali: la capacità dei musei di fungere da promotori dell’identità produttiva locale,
attraverso la conservazione della memoria produttiva; la funzione dei musei di collettori per la
diffusione e circolazione dell’innovazione, sia in termini di processi produttivi, che di design e
creatività.
Un aspetto molto importante è infatti il rapporto dei musei con il distretto produttivo di riferimento,
sia che quest’ultimo abbia già esaurito o stia esaurendo la propria competitività, sia che, come ad
es. nel caso di Prato, continui a svolgere un ruolo importante nell’economia del territorio.
Nel primo caso i musei possono divenire i depositari di un insieme di materiali e conoscenze, la cui
conservazione è messa a rischio dalle repentine trasformazioni economiche, mentre nel secondo
caso a queste funzioni se ne aggiungono altre che vanno in una direzione di integrazione tra
museo e distretto, tra cultura e produzione:
-
-
il museo come luogo di esposizione/promozione dei tessuti contemporaneamente prodotti
dalle aziende del distretto
il museo come luogo di divulgazione dei contenuti tecnologici sviluppati dal distretto
il museo che valorizza il know how produttivo favorendo la diffusione di una nuova
sensibilità conservativa per evitare la dispersione di apparati documentari come gli archivi
d’azienda e favorirne la valorizzazione a fini culturali formativi, produttivi
la ricerca di spin off e l’esplorazione di possibili percorsi di diversificazione dello sviluppo
economico, che a partire dal sistema moda si rivolgano a settori con maggior valore
aggiunto (turismo, servizi avanzati alle imprese, ecc..).
Anche questa sessione si avvarrà del contributo e dell’illustrazione di alcune esperienze di musei
tessili europei appartenenti alla rete delle città di ACTE.
Per quanto riguarda invece la 3° sessione di lavoro, relativa a gli archivi tessili d’impresa: alla
ricerca di un DNA tessile europeo, tra memoria storica ed innovazione, saranno presentati i
risultati di una ricerca svolta su un campione di imprese tessili operanti in alcuni dei territori della
rete di ACTE.
Principale obiettivo della sessione è infatti quello di elaborare un’analisi e studio del
patrimonio tessile dei musei della rete, individuando i reperti maggiormente significativi per
la storia produttiva delle aree coinvolte, con particolare riferimento a materiali relativi al
periodo che va dall’industrializzazione all’epoca contemporanea
Attraverso la ricerca sarà possibile effettuare un primo censimento pilota degli archivi privati delle
aziende locali al fine di creare una “mappatura” del background produttivo dei territori della rete
ACTE.
La ricerca permetterà inoltre l’individuazione all’interno degli archivi d’azienda censiti dei campioni
tessili maggiormente significativi per la storia produttiva dell’azienda, quelli che secondo l’azienda
stessa rappresentano la propria storia ed identità produttiva, e la cui messa in rete – grazie al
contributo dei soggetti aderenti ad ACTE - potrà rappresentare una sorta di mappatura del DNA
produttivo tessile europeo.
Alla sessione sono inoltre stati invitati a partecipare i rappresentanti di alcune aziende leader del
settore T&A made in Italy, che dimostreranno attraverso la loro esperienza diretta il ruolo e
l’importanza degli archivi d’impresa nella produzione contemporanea.
Questa sessione costituirà un’opportunità di incontro e scambio soprattutto per gli operatori della
moda, ovvero quei soggetti che lavorando allo sviluppo del design e della creatività tessili, trovano
la necessità di ispirarsi a modelli e o campioni che ridefiniscono in maniera costante i gusti della
contemporaneità.
Al termine della prima giornata di lavori, è prevista l’organizzazione di una Tavola Rotonda
intitolata Le Prospettive dell’industria tessile europea, che avrà lo scopo di illustrare le politiche e gli
interventi a sostegno dell’industria tessile abbigliamento europea, e di compiere un primo bilancio
circa gli effetti dell’apertura dei mercati dei prodotti del settore, a due anni dalla loro completa
liberalizzazione. La tavola rotonda ospiterà i rappresentanti delle istituzioni territoriali; il Governo
italiano; i rappresentanti delle associazioni europee degli imprenditori delle organizzazioni del
lavoro del settore.
2° giorno: Gruppi Di Lavoro. 31 Marzo 2007
Questa giornata sarà riservata ai partner aderenti al progetto; si tratta in particolare degli
esperti e dei rappresentanti dei territori aderenti alla rete di ACTE. Saranno costituiti 3
gruppi di lavoro, che si concentreranno sui seguenti ambiti di attività:
7) Patrimonio tessile delle città gemellate con musei tessili: un protocollo comune sul
patrimonio tessile europeo: Scopo di questo gruppo di lavoro è quello di formulare un
documento guida, articolato per punti programmatici, e tale da identificare le priorità di
intervento a sostegno della valorizzazione, promozione e difesa del patrimonio tessile
europeo. Il documento sarà presentato al termine della giornata e firmato dai
rappresentanti dei territori partner del progetto, come protocollo comune sul patrimonio
tessile europeo.
8) Archivi tessili delle imprese e dei musei tessilli: verso un DNA produttivo europeo. Questo
gruppo di lavoro si occuperà invece di ricercare, analizzare e selezionare una metodologia
comune per la valorizzazione e messa in rete degli archivi tessili provenienti dalle imprese
e dai musei tessili europei. Particolare riguardo sarà prestato alla disamina ed
all’identificazione delle più adeguate tecnologie utili alla catalogazione digitale degli archivi
tessili d’impresa e museali.
9) Identità produttiva tessile e sviluppo locale: verso l’economia della conoscenza: scopo di
questo gruppo di lavoro sarà invece quello di illustrare come l’utilizzo del patrimonio di
conoscenza sviluppato a partire dai territori manifatturieri tessili possa contribuire
all’iniezione di azioni innovative, finalizzate alla transizione verso un’economia della
conoscenza (R&S, trasferimento tecnologico).
Inaugurazione Mostra Towards a European DNA
In occasione dell’apertura dei lavori della Conferenza TWINTEX Museums, il giorno Venerdì 30
Marzo 2007, sarà inaugurata la Mostra Towards a European DNA. La mostra esporrà una
selezione dei più significativi materiali provenienti dagli archivi d’azienda e dai musei tessili europei,
con l’obiettivo di illustrare la storia dei distretti di riferimento dei musei della rete ed i patrimoni da
essi conservati. Towards a European DNA viene concepita come iniziativa espositiva itinerante e
modulare (quindi ampliabile ad altri contributi), che dopo l’evento pratese sarà fatta circolare nelle
altre realtà aderenti alla rete ed accompagnare le iniziative della rete ACTE, costituendo di fatto un
futuro sviluppo operativo della presente azione progettuale.
Allegato XIV
Fiche progetto Eurotex
Progetto Eurotex ID
Programma Cultura 2007
Misura 1.2.1 – Azioni di cooperazione
Project title: Eurotex ID – European Textile Identity Database
Coordinator: Museo del Tessuto di Prato
Partners:
•
•
•
•
•
•
ACTE;
AMAVE, PT
CCG Guimaraes, PT
Escola Profissional CENATEX – Guimares, PT
Winchester School of Art - University of Southampton, UK
Centre de Documentaciò y Museu Textil de Terrassa , ES
Total Budget : 398.893 €
Co-finanziamento UE: 50%
Durata progetti ed avvio attività: 24 mesi, a partire dal 28/11/2008
Stato della proposta: presentato alla Commissione UE il 31 Ottobre 2007, in corso di esame.
Breve descrizione del progetto:
L’obiettivo principale del progetto Eurotex ID è di organizzare un’attività interdisciplinare orientata
alla riscoperta ed alla promozione dell’industria tessile europea, del XIX e del XX secolo, da
realizzarsi attraverso l’identificazione e la valorizzazione del patrimonio tessile europeo; la
promozione di una cooperazione di lungo periodo tra operatori culturali, istituzionali ed economici;
l’incoraggiamento della reinterpretazione creativa e della circolazione di giovani artisti e delle loro
opere.
In apertura delle attività del progetto, si procederà allo studio ed alla catalogazione dei campionari
tessilli, utilizzando gli archivi dei Musei tessilli di Prato e Terrassa, e di Guimaraes.
Il catalogo dei campionari tessili sarà successivamente trasformato in un database digitale (Eurotex
ID database), che sarà le per la consultazione online, e che fornirà dettagli e specifiche tecniche dei
campionari maggiormente rappresentativi delle realtà produttive dei territori in questione.
Il database Eurotex ID aiuterà i giovani artisti delle scuole di design ad ottenere informazioni
tecniche riguardo i tessuti, ma anche a trarre ispirazione per poter sviluppare nuovi design e
prodotti tessili.
Lo studio e la ricerca sul database digitale sarà abbinato allo svolgimento di corsi specifici sul tema
del Patrimonio Tessile Europeo, nel quadro di una stretta collaborazione tra esperti dei musei tessili
e professori delle scuole di design.
Dopo l’attività di studioe di ricerca, un gruppo selezionato di 3 studenti per ogni scuola di design
effettueranno visite di studio ai musei tessili ed ai distretti di Guimaraes, Prato e Terrassa.
Le visite di studio permetteranno agli studenti di avere un accesso diretto al patrimonio tessile, e di
partecipare ad inspiration workshops che li orienteranno nel processo di reinterpretazione creativa
dei campioni tessili, nonché nello sviluppo di nuovi design.
Successivamente saranno realizzati dei project work che saranno basati sui nuovi design ispirati ai
campioni tessili catalogati nelle fasi precedenti, attraverso l’Eurotex ID database. In chiusura del
progetto si svolgerà un’esibizione ed una conferenza finale, che metteranno in mostra i campioni
tessili selezionati dai musei; il design re interpretativo ed i projet works ispirati dalle scuole di
design.
Obiettivo generale
Organizzare un’attività interdisciplinare orientata alla riscoperta ed alla promozione dell’industria
tessile europea, del XIX e del XX secolo, da realizzarsi attraverso l’identificazione e la
valorizzazione del patrimonio tessile europeo; la promozione di una cooperazione di lungo periodo
tra operatori culturali, istituzionali ed economici; l’incoraggiamento della reinterpretazione creativa
e della circolazione di giovani artisti e delle loro opere.
Specific objectives:
1. Promuovere l’identità tessile Europea, attraverso lo sviluppo di un database tessile
europeo
•
•
•
Identificare, studiare e registrare in un database disponibile per la consultazione online I
dettagli dei campioni provenienti dale collezioni dei musei tessilli partner maggiormente
rappresentativi dei propri territori di riferimento. Tale database formerà parte del European
Textile Identity Database (Eurotex ID database);
Stabilire le condizioni strutturali necessarie ad estendere lo studio dell’identità tessile
Europea e lo sviluppo di iniziative ad altri musei tessilli in Europa, attraverso l’adozione di
un sistema standard di catalogazione che potrebbe essere utilizzato da differenti attori,
incluso musei ed aziende tessili ancora in produzione;
Affermare il concetto di cittadinanza Europea ed incoraggiare il dialogo interculturale,
evidenziando le caratteristiche comuni del patrimonio tessile industriale europeo
2. Promuovere la cooperazione tra musei tessili, Scuole di moda e di design, , partner
economici e sociali attraverso l’organizzazione di visite di studio,l’accesso diretto al
patrimonio tessile ed all’industria.
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•
•
Sviluppare iniziative strutturate di cooperazione che coinvolgano I musei partner nella
promozione dei cataloghi tessilli del XIX e XX secolo immagazzinati nei loro archivi tessili,
attraverso l’implementazione di studio, catalogazione e promozione (incluso una mostra
finale e la pubblicazione di un catalogo);
Sensibilizzare gli attori locali delle città tessilli rispetto al bisogno di prevenire la dispersione
del know how rappresentato dai campionari delle imprese tessilli europee;
Sviluppare iniziative strutturate di cooperazione che coinvolgano I musei partner e le
Scuole di moda e design nella pianificazione di moduli educativi, con particolare riguardo
per la storia del patrimonio industriale tessile europeo, tale da promuovere il calore delle
collezioni tessili museali;
Stabilire una rete di collaborazione tra musei, Scuole di fashion e design, autorita` locali e
imprese tessilli, in maniera da rafforzare e riutilizzare il know how locale dei territori tessilli,
tali da poter facilitare il processo di transizione dei distretti tessili europei verso l’economia
della conoscenza.
3. Promuovere la creatività dei giovani artisti, attraverso il disegno, la realizzazione e la
circolazione dei project works ispirati dall’Eurotex ID database
•
•
Promuovere la circolazione transnazionale dei giovani design (attraverso visite di studio ai
musei) e delle loro opere (attraverso l’esibizione finale da tenersi a Prato;
Incoraggiare nuove generazioni di designer ad ispirarsi alle collezioni dei musei tessilli, nel
momento in cui sviluppano disegni tessilli e prodotti, in un’ottica di reinterpretazione
creativa in chiave contemporanea delle tradizioni tessilli Europee e del relativo utilizzo del
loro know how.
Allegato XV
Fiche progetto European Fashion Security Action Plan
EU. Fa. S. A. P. EUropean Fashion Security Action Plan
o
o
Programma: Budget heading 04.03.03 - Relazioni Industriali e dialogo sociale
Sottoprogramma: Improving expertise in the field of industrial relations
Partenariato:
1. Comitato di Pilotaggio
1
2
3
4
5
ACTE : coordinatore progetto (segreteria esecutiva)
Autorità pubbliche locali (soci ACTE): partner
EURATEX – partner
EUTC:TCF – partner
UEAPME - partner
2. Comitato Scientifico:




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

Associazione Tessile e salute - coordinatore
Tecnotessile
Istituto Buzzi
Federchimica
Unitex
Istituto Superiore Sanità (ISS)
ISPESL
ISPRA
LEITAT
Obiettivo generale:
Contribuire al miglioramento della qualità del lavoro ed alla crescita della competitività dell’industria
della moda europea, assicurando un elevato livello di protezione della salute umana e
dell'ambiente, attraverso l’elaborazione di un piano di azione europeo in materia di salute,
sicurezza e tracciabilità dei prodotti del sistema moda.
Ob. Specifico 1
Promuovere la definizione condivisa tra tutti i partner del concetto di rischio da prodotti del sistema
moda, attraverso la raccolta e selezione dei principali aspetti normativi, degli studi e delle ricerche
compiute a livello europeo, e la definizione delle priorità di azione
Attività previste:
o 1° Seminario : Costituzione di un comitato di pilotaggio tra i principali partner per la raccolta
/ selezione / elaborazione di materiali utili allo sviluppo dell’iniziativa
o Raccolta e studio comparato delle principali normative vigenti a livello europeo e nei
principali Stati Membri UE in materia di sostanze pericolose e sicurezza generale dei
prodotti, con particolare riguardo per i prodotti del sistema moda (TAC – Tessile
Abbigliamento Cuoio/Calzature);
o Raccolta e studio comparato delle principali iniziative elaborate a livello europeo in materia
di salute/sicurezza dei prodotti (certificazioni, marchi volontari, ecc…);
o Raccolta e selezione degli studi e delle indagini compiute in materia di salute e sicurezza
dei prodotti TAC;
o Preparazione e selezione dei temi e degli argomenti normativi e tecnici da approfondire
o 2° Seminario/riunione:
o
o
o
condivisione dei materiali, studi e normative raccolte
definizione delle priorità di azione sulla base dei temi individuati
costituzione di GDL tematici: modalità raccolta dati; sistemi sorveglianza/controllo;
strumenti per tracciabilità prodotti
Risultati attesi:
o Un quadro esaustivo delle principali normative UE e nazionali è stato realizzato
o Una griglia degli argomenti normativi da approfondire è stata effettuata
o Un quadro esaustivo delle principali iniziative UE e nazionali in materia di salute e
sicurezza è stato realizzato
o Un quadro esaustivo delle principali problematiche in materia di salute e sicurezza dei
prodotti è stato realizzato
o Una griglia degli argomenti tecnici da approfondire è stata preparata
o Le priorità di azione sono state individuate ed organizzate per temi
o I GDL si sono costituiti, sulla base delle priorità di azione tematiche individuate
Ob. Specifico 2
Elaborare un piano di azione per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei prodotti
del sistema moda, promuovendo lo scambio di buone pratiche e la diffusione dell’expertise nel
campo delle relazioni industriali, con particolare riguardo per i sistemi di raccolta dei dati,
monitoraggio e sorveglianza, tracciabilità dei prodotti.
Attività previste:
o GDL 1: Definizione delle procedure e metodologie per la raccolta e l’utilizzo dei dati e delle
informazioni relative all’utilizzo di sostanze nocive per la salute umana nei prodotti del
sistema moda (Banche Dati);
o GDL 2: Definizione, conoscenza ed applicazione dei sistemi di sorveglianza e controllo
sulla salute e sicurezza dei prodotti del sistema moda (Osservatorio).
o GDL 3: Definizione, conoscenza ed applicazione degli strumenti per la tracciabilità dei
prodotti definiti come “sicuri”.
o 3° Seminario formativo / informativo sulle tre questioni: utilizzo dati ed informazioni;
sistemi di sorveglianza e controllo; tracciabilità prodotti sistema moda
19 Sistematizzazione esperienze raccolte ed elaborazione di un piano di azione in tema di salute,
sicurezza e tracciabilità dei prodotti del sistema moda
20 Conferenza finale di disseminazione: presentazione del documento di raccomandazione
Risultati attesi:
1 Una lista delle procedure e metodologie relative all’utilizzo dei dati e delle info sull’utilizzo di
sostanze nocive è stata elaborata
2 Una maggior conoscenza dei sistemi di sorveglianza e controllo sulla salute e sicurezza dei
prodotti è stata ottenuta
3 Un quadro esaustivo degli strumenti per tracciabilità dei prodotti sicuri è stato realizzato
4 Una raccolta e selezione delle best practices nazionali di relazioni industriali è stata effettuata
sulla base delle tre tematiche di cui sopra
5 Le esperienze sono state raccolte e sistematizzate in un piano di azione
6 Il documento è stato presentato, tradotto e pubblicato
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