Report attività della Presidenza e della Segreteria Esecutiva 2006-2007 ÍNDICE Prólogo 3 Parte 1 3 1.- Incremento della rappresentatività de ACTE 3 2.- Azioni di lobby Europea 5 5 Partecipazione attiva di ACTE nel Gruppo di alto livello sul settore tessile e delle confezioni Il contributo di ACTE ai contenuti dell’informativa finale del Gruppo di Alto Livello La sessione plenaria del Gruppo di alto livello del 18 settembre 7 6 3. Gruppi di lavoro e progetti europei 8 4. Piano di comunicazione 9 ACTE Infoflash ACTE Newsletter 9 10 5. Il documento di riflessione “ACTE 2007-2013: una proposta strategica 11 6. Altre attività 15 Parte 2 16 Introduzione 16 1. Incremento della rappresentatività dell’associazione e relazioni internazionali 17 a. Ampliamento dei soci negli attuali paesi di ACTE 17 b. Ampliamento dei soci negli attuali paesi di ACTE 20 c. Membri aderenti 23 d. Rafforzare la cooperazione con paesi non europei 24 2. Attività di comunicazione a. 25 Infoflash 25 b. Newsletter 27 c. Página web 28 d. Materiale publicitario 28 e. Immagine corporativa 29 f. Strumenti di comunicazione a livello europeo e nazionale 31 3. Potenziare l’azione di lobby a. Definizione delle priorità concrete di lobby 32 32 b. Mantenimento di un dialogo stabile con le istituzioni europee 36 c. Mantenere un dialogo stabile con i partner economici e sociali 41 d. Altre azione di lobby 42 4. Sviluppo di progetti strategici: programmi europei e gruppi di lavoro ACTE 43 a. Introduzione 43 b. Progetto Inclua 44 c. Il gruppi di lavoro di ACTE 45 d. Progetto Twintex Museums e. Progetto Eurotex ID: European Textile Identity Database f. Proposta progetto European Fashion Security Action Plan g. Proposta partnership in progetto de partenariat dans un projet Life Ambiente 5. Governance di ACTE 46 47 48 50 50 a. Aumentare la professionalità di ACTE 50 b. Aumentare il valore aggiunto delle riunioni di ACTE 52 ALLEGATI 55 Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 2. PRÓLOGO Questa report consta di due parti. La prima parte corrisponde alle attività portate a termine durare il periodo compreso tra l’8 luglio 2006 (Assemblea Generale di Mouscron) e il 4 dicembre 2006 (Assemblea Straordinaria di Guimaraes). Le linee d'azione in questo periodo hanno seguito quanto proposto nel Piano di Mandato di ACTE 2003-2006. La seconda parte riguarda le attività realizzate dall’Assemblea Straordinaria di Guimaraes fino all’Assemblea Generale di Carpi (7 dicembre 2007). Questa parte già riflette la nuova politica e gestione di ACTE seguendo quanto proposto nel nuovo Piano di Mandato di ACTE 2007-2009, elaborato a partire dal documento di riflessione “ACTE 2007-2013: una proposta strategica” che venne adottato nell’Assemblea Straordinaria di Guimaraes. PARTE I 1. Incremento della rappresentatività di ACTE L’Assemblea Generale di Mouscron ha approvato la richiesta d’adesione all’associazione dei seguenti soci effettivi: Nome soci Comune di Krapina Comune di Zabok Comune di Pineda de Mar Comune di Rzgów Paese Croazia Croazia Spagna Polonia Numero abitanti 11.500 10.000 24.702 9.000 Bisogna ricordare che nell’ambito del Comitato Esecutivo di Varazdin, il 20 novembre 2005, i membri visitarono le città di Zabok e di Krapina. In occasione del Comitato Esecutivo di Lodz nel maggio 2006 si è tenuta anche una riunione con il sindaco della città di Rzgów. Ugualmente, la Segretaria Esecutiva e specialmente il precedente Segretario Esecutivo Teo Romero ha avuto un ruolo importante nell’adesione alla nostra associazione del Comune di Pineda de Mar. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 3. L’Assemblea Generale di Mouscron ha approvato anche la richiesta d’adesione come membri aderenti delle seguenti istituzioni: Nome soci Paese Centro Tecnológico LEITAT (Terrassa) Spagna EEDRI – Entrepreneurship and Economic Polonia Development Research Institute (Lodz) Per quanto riguarda gli abbandoni, i seguenti soci effettivi hanno manifestato la loro volontà di non continuare ad appartenere ad ACTE: Nome soci Comune di Piotrków Trybunalski Comune di Canet de Mar Comune di Aielo de Malferit Paese Polonia Spagna Spagna Esistono dei motivi politici ed economici per questi abbandoni. L’adesione del Comune di Piotrków Trybunalski venne approvata durante l’Assemblea Generale di Igualada nel 2005, ma alla fine il sindaco di questa città polacca non ha ottenuto l’accordo necessario da parte del Consiglio Comunale. Nel caso del Comune di Canet de Mar e di Aielo de Malferit, l’abbandono è dovuto principalmente al fatto che il settore tessile e delle confezioni sia scomparso dal territorio. Ricapitolazione dei membri Membri effettivi per paese (con data 08.07.2006): Membri per paese PAESE Spagna Italia Francia Polonia Croazia Belgio Regno Unito Portogallo TOTALE MEMBRI 28 18 4 4 3 2 1 1 61 Portogallo 1 Regno Unito 1 Belgio 2 Croazia 3 Polonia 4 Francia 4 Italia 18 Spagna 28 0 5 10 Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 15 20 25 4. 30 2. Azioni di lobby Europea ACTE, come rete di collettività locali e regionali europee, deve avere visibilità dinnanzi alle istituzioni europee e dialogare con loro su quei temi che sono rilevanti per i suoi soci. Partecipazione attiva di ACTE nel Gruppo di alto livello sul settore tessile e delle confezioni (GAL) Durante il periodo trascorso tra l’Assemblea Generale di Mouscron (luglio 2006) e l’Assemblea Straordinaria di Guimaraes (dicembre 2006), l’ambito d’azione di ACTE a livello europeo è stato principalmente il GAL. Ricordiamo che il GAN è stato avviato dalla Commissione Europea nel 2003 per identificare i problemi del settore tessile e della confezione e per proporre delle misure concrete per affrontarli. Il gruppo è composto da governi di Portogallo, Germania, Grecia, Francia e Italia, membri della Commissione Europea e del Parlamento Europeo, sindacati, rappresentanti dell’Industria e ACTE. La nostra associazione è stata invitata a partecipare in questo gruppo come rappresentante dei territori tessili europei. Il GAL non è un’istituzione permanente ma un gruppo con un mandato limitato nel tempo. I lavori del gruppo si sono conclusi il giorno 18 settembre 2006 con la celebrazione della quinta sessione plenaria e l’adozione del report “Tessili e Confezioni Europei in un sistema senza quote – Report sul proseguimento e raccomandazioni del Gruppo di alto livello”. La riunione degli sherpas (i rappresentanti tecnici di ognuno dei membri) del giorno 23 febbraio 2006 concordò che l’report finale si sarebbe redatta con il coordinamento di Bill Lakin, Direttore Generale di Euratex. Bisogna ricordare che il giorno 8 marzo, i vecchi leader dei gruppi di lavoro del GAN, tra i quali ACTE come leader del gruppo di lavoro sulla politica regionale, si riunirono a Bruxelles con rappresentanti della DG UE Impresa per stabilire il calendario dei futuri lavori e della presentazione del report finale. Una prima stesura di questa report è stata presentata e discussa durante la riunione degli sherpas del giorno 23 giugno. I responsabili dei gruppi di lavoro del GAN e i Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 5. rappresentanti della Commissione Europea si riunirono nuovamente il giorno 27 luglio per completare e finalizzare la prima stesura del report. Gli sherpas convalidarono la versione finale del report durante una riunione celebrata il giorno 5 settembre, durante la quale ACTE fu rappresentata dall'ex Presidente dell’Assemblea Generale di ACTE Edgardo Canuto, e la Delegata a Bruxelles, Christina Marent. Il contributo di ACTE ai contenuti dell’informativa finale del Gruppo di Alto Livello Ricordiamo che al fine di contribuire in modo attivo e al report finale del GAL, la Segretaria di ACTE durante la primavera 2006 raccolse le opinioni dei soci di ACTE riguardo: la visione dei soci per il settore nel 2020, gli impatti dell’apertura dei mercati nel territorio, le possibili misure a breve termine per affrontare tali impatti, gli esempi di buone pratiche di fronte alle sfide della globalizzazione e il tipo di appoggio finanziario della UE richiesto per i territori. Quanto apportato da parte dei soci di ACTE furono raccolte nelle nuove raccomandazioni di ACTE e nel riassunto delle decisioni prese in ambito regionale che la Segreteria Esecutiva preparò come contributo al report finale del GAL. Il report finale del Gruppo di alto livello include (Allegato I): - Le evoluzioni nel settore dal report del Gruppo di alto livello di giugno 2004 negli ambiti della competitività e del mercato interno, l’educazione, la formazione e l’impiego, i diritti della proprietà intellettuale, gli aspetti regionali l'innovazione, lo sviluppo e l'innovazione e la politica commerciale. - Le questioni che rimangono in sospeso - Nuove raccomandazioni - Visione di futuro per l’industria tessile e delle confezioni fino al 2020 Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 6. Le informazioni sulla politica regionale alla quale ACTE ha contribuito in modo decisivo si trovano alle pagine 7/8 (implementazione delle raccomandazioni), 10d (domande in sospeso) e 24 (nuove raccomandazioni) del report finale. Il Gruppo di alto livello reitera le sue raccomandazione ad elaborare e implementare dei Piani Strategici Tessili Locali. “Visti i risultati positivi raggiunti nelle varie regioni tessili e delle confezioni, in seguito all’implementazione dei piani strategici locali, il Gruppo di alto livello ritiene che dovrebbe essere fatta più pubblicità ai risultati di tali piani e che dovrebbero essere utilizzati come base per convincere altre regioni tessili e delle confezioni del valore specifico di tali piani” (pagina 24 dell’report). In questo senso, varie iniziative portate a termine da ACTE o dai suoi soci vengono citati nel report: - Il progetto pilota del governo regionale della Toscana negli ambiti tessili, delle confezioni, delle calzature, della pelletteria e della gioielleria; - I Piani Strategici Tessili Locali portati a termine da ACTE e dal Consiglio Intertessile Spagnolo in 9 regioni della Spagna; - Il lancio del SIT (Servizio Integrati per i Tessili) del Comune di Mataró; - Il progetto “Visione strategica per il cluster tessile di Sabadell e di Terrassa”; - L’avvio dell’Osservatorio Tessile di Anoia; - L’iniziativa per un Piano Strategico del Val do Ave; - Azioni di sensibilizzazione in Belgio, Italia e Francia Ricordiamo che il concetto dei Piani Strategici Tessili Locali è una delle proposte che ACTE riuscì ad inserire tra le raccomandazioni del GAL nel 2004 e che si ritrovano nella comunicazione “Il settore tessile e della confezione dopo il 2005 – raccomandazioni del Gruppo di alto livello” della Commissione Europea del 13 ottobre 2004. La sessione plenaria del Gruppo di alto livello del 18 settembre Il 18 settembre 2006, il report finale “Tessili e Confezioni Europei in un sistema senza quote – Report di seguimento e raccomandazioni del Gruppo di alto livello” fu approvata durante la quinta sessione plenaria del GAL. La riunione fu presieduta dal Commissario della DG Impresa e dal Vicepresidente della Commissione Europea Günter Verheugen, Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 7. alla presenza del Direttore Generale della Direzione Generale Commercio David O’Sullivan. ACTE era rappresentata dall’ex Segretario Esecutivo Teo Romero. Durante il suo intervento, Teo Romero sottolineò che ACTE aveva apportato al report finale numerosi esempi di come i territori tessili europei si siano mobilizzati e come si siano organizzati per affrontare, in modo pianificato e stipulato, i difficili processi di adattamento strutturale. Ugualmente, chiese alla Commissione Europea di vigilare per una implementazione rapida ed un follow up effettivo delle nuove raccomandazioni. Con questa riunione le attività del GAL giunsero formalmente alla conclusione. Ciò nonostante, fu accordato di seguire con il dialogo tra i diversi stakeholders del settore e la Commissione Europea e cercare di organizzare una riunione verso la fine del 2007 con la Presidenza Portoghese della UE, per informare della implementazione delle nuove raccomandazioni e dello sviluppo del settore. 3. Gruppi di lavoro e progetti europei Così come già furono informati i membri nell’Report delle attività 2005-2006 di ACTE, la Commissione Europea approvò nel luglio 2006 i progetti Inclua (“Lavorando insieme per l’inclusione degli immigranti”) e Twintex Museums. La sovvenzione ammonta a 39.000€ per il progetto Inclua e 59.491€ per il progetto Twintex Museums. Ricordiamo che entrambi i progetti furono presentati da AMAVE (Inclua) e dal Comune di Prato, in collaborazione con ACTE, al bando DG EAC Nº24/05 “Promozione della cittadinanza europea attiva: Appoggio alle azioni di gemellaggio delle città”. Lo scopo principale dei progetti era quello di rilanciare i gruppi di lavoro di ACTE – Immigrazione/cooperazione allo sviluppo e Musei tessili – considerando i progetti come un punto di partenza per fomentare relazioni più strette tra i soci interessati a lunga scadenza. In questo periodo, i leader dei progetti - in stretta collaborazione con la Segreteria Esecutiva di ACTE – hanno iniziato la fase preparatoria dei progetti e procedettero all’organizzazione delle conferenze finali in data 3/4 dicembre 2006 (Inclua) e 30/31 marzo 2007 (Twintex Museums). Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 8. In questo senso, possiamo evidenziare le seguenti attività: - Organizzazione logistica delle conferenze: Prenotazione della sala, dell’hotel, degli interpreti e dei trasporti, ecc. - Elaborazione del materiale informativo: logo, brochure, portale, annunci pubblicitari, ecc. - Preparazione dei comunicati stampa e celebrazione delle conferenze stampa informative in Portogallo (Inclua), Bruxelles e Lodz (Twintex Museums) per annunciare le conferenze - Invito ai soci del progetto - Invito dei relatori (rappresentanti delle istituzioni europee e altri stakeholders) - Preparazione dei contenuti: compilazione delle esperienze e buone pratiche dei soci negli ambiti trattati (immigrazione, musei e archivi tessili, patrimonio industriale, ecc.), elaborazione di questionari, raccolta delle informazioni e del materiale per le mostre organizzate nell’ambito di entrambi i progetti Nei paragrafi 4.b e 4.d della seconda parte della presente report sono incluse informazioni più dettagliate sulle conferenze finali dei progetti Inclua e Twintex Museums. 4. Piano di comunicazione La strategia di comunicazione di ACTE risponde a un triplice obiettivo: potenziare la comunicazione tra i soci della rete, far conoscere l’associazione e le sue attività e rivolgersi a possibili nuovi membri. Il lancio da parte della Segreteria Esecutiva dell’infoflash e della newsletter nel 2005 è stato un salto importante verso una maggiore notorietà e visibilità della rete e delle sue azioni. ACTE Infoflash L’infoflash è il principale strumento di comunicazione tra i soci della rete. La frequenza d’invio varia in funzione delle novità e delle informazioni che possono nascere da ACTE, dai suoi soci effettivi e aderenti e dalle istituzioni europee. La redazione dell’infoflash implica seguire continuamente l’attualità europea, la ricerca dei documenti che Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 9. provengono dall’Unione Europea in 3 lingue (spagnolo, francese e inglese) e la traduzione in queste lingue delle informazioni trasmesse. Tra l‘Assemblea Generale di Mouscron e l’Assemblea Straordinaria di Guimaraes, sono stati mandate 9 ACTE infoflash (21/2006 – 29/2006) in tre lingue. Tipologia di informazioni diseminate con infoflash Notizie della Unione Europea 44% Ricerca di soci per progetti Europei 5% Notizie dai membri di ACTE 41% Notizie di ACTE 35% ACTE Newsletter La newsletter di ACTE raccoglie in maniera riassunta le principali novità di ACTE, dei suoi soci e delle notizie di attualità dell’Unione Europea. Inoltre, include una sezione con informazioni su conferenze e giornate, su progetti europei e concorsi europei aperti che potrebbero essere interessanti per i membri. La newsletter, pubblicata in tre lingue (spagnolo, francese e inglese), si distingue dall’infoflash principalmente per una minore frequenza d’invio e per il tipo di destinatari che non sono solo i propri soci della rete: Rappresentanti delle istituzioni europee, membri del Gruppo di alto livello, amministrazioni pubbliche nazionali, regionali e locali, Camere di Commercio, organizzazioni patronali e sindacali, ecc. Durante il mese di ottobre 2006, la Segreteria Esecutiva ha pubblicato l’edizione 7 della newsletter. Nella sezione “Notizie di ACTE” si informa sui principali risultati della AG di Mouscron, l’approvazione da parte della Commissione Europea dei progetti Inclua e Twintex Museums e la partecipazione del Segretario Esecutivo nella quinta sessione plenaria del GAL. Le informazioni incluse nella sezione “Notizie dei soci” vengono da Lodz Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 10. (Polonia), Ontinyent e Centro Tecnológico Leitat (Spagna) e dalla Provincia di Novara (Italia). 5. Il documento di riflessione “ACTE 2007-2013: una proposta strategica” Introduzione Durante l’Assemblea Generale di ACTE celebrata a Mouscron l’8 luglio 2006 e su proposta del Comitato Esecutivo è stato approvato di rimandare a futura discussione i nuovi incarichi ed il piano del mandato, procedendo ad una tappa di riflessione e di ricerca di nuovi obiettivi di largo consenso. Rappresentati del Comune di Biella, del Comune di Prato, di AMAVE, dell’Ayuntamiento de Terrassa e della Diputación de Barcelona hanno contribuito a questa riflessione interna sviluppando una proposta iniziale di un documento di riflessione per l’Assemblea Straordinaria di Guimaraes del Dicembre 2006. Il documento voleva servire da base per uno scambio di idee e dialogo tra tutti i soci della rete per ottimizzare il futuro lavoro della rete. La Segreteria Esecutiva ha trasmesso la proposta del documento a tutti i soci di ACTE con l’intenzione che i possibili risultati che questo processo di riflessione potessero generare largo consenso. La Segreteria ha ricevuto contributi/ emendamenti da: ACTE Italia, ACTE Spagna e ACTE Polonia sotto forma di contributi collettivi ed accordate tra i soci nazionali di questi paesi e del Comune di Verviers (Belgio). ACTE Francia ha trasmesso ugualmente un documento – presentato per la prima volta nel Comitato Esecutivo di Mouscron - includendo proposte sul modello dell’organizzazione di ACTE e le sue possibili modifiche. I contributi ricevuti furono incorporati dalla Segreteria Esecutiva nella versione finale del documento di riflessione “ACTE 2007-2013. Una proposta strategica” che fu approvato il giorno 4 dicembre 2006 dall’Assemblea Straordinaria di Guimaraes. (Allegato II) Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 11. I contenuti del documento di riflessione Il punto di partenza del documento di riflessione è la seguente analisi SWOT che rende visibili le opportunità e i punti di forza ma anche i rischi e le debolezze della nostra rete: OPPORTUNITÀ O1: Follow up dell’evoluzione del commercio internazionale O2: Gruppo di Alto Livello e politica industriale europea in generale O3: Problematiche simili di altri settori (sinergie potenziali) O4: Crescente sensibilizzazione a livello europeo per temi come la delocalizzazione, ricollocamento dei lavoratori (esempio: Fondo Europeo de Adattamento alla Globalizzazione) O5: Riconoscimento dell’importanza dell’industria manifatturiera per la crescita economica della UE O6: Fondi Strutturali legati all'innovazione e ai settori maturi con rischi di delocalizzazione O7: Capacità di adattamento al settore => puntare su novi prodotti di alto valore aggiunto O8: Interesse per parte dei nuovi eventuali soci O9: La partecipazione attiva dei soci che aderiscono può rafforzare l’associazione O1: Affilamento di paesi che aderiscono (Croazia) e di nuovi paesi membri della UE (Polonia) => disponibilità di fondi europei F1: 15 anni d’esperienza F2: Riconoscimento delle istituzioni europee F3: Riconoscimento e collaborazione con EURATEX e FSE:TH F4: Esistenza di strumenti di comunicazione interna ed esterna (pagina web, Infoflash, Newsletter) ed esperienza tecnica F5: Esistenza di un denominatore comune tra i soci che è la storia tessile F6: Grande fiducia tra il nucleo duro dei soci F7: Modello di rete volontarista RISCHI A1: Caduta dell’immagine del settore tessile e della confezione A2: Drastica riduzione del settore nei territori europei e conseguentemente perdita di massa critica d’interesse A3: Ciclo di adattamento non concluso A4: Una parte del settore non desidera cambiare il modello di attività D1: Abbandoni dei soci che hanno smesso di essere “territori tessili” D2: Squilibrio tra le vicepresidenze: numero dei membri nazionali e grado d’implicazione con le attività della rete D3: Mancanza di diversificazione delle risorse (dipendenza delle quote associative) D4: Distribuzione degli incarichi insufficiente D5: Mancanza di partecipazione / implicazione dei soci 1 D6:Aspetti negativi legati al modello volontarista D7: Poca rotazione negli incarichi, certa immagine di club di amici PUNTI DI FORZA DEBILITÀ Tenendo presenti le informazioni incluse nell’analisi SWOT, il documento parte da varie premesse: 1 Un’associazione che come ACTE segue un modello volontarista possiede quote basse e dipende soprattutto dalle risorse umane dei propri soci. A differenza di questo modello, l’ associazione Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 12. - Le realtà economiche, industriali e sociali dei territori soci, che sono cambiate - L’ampliamento continuo della base associativa della rete, che esige migliorare i sistemi di partecipazione e di scambio tra soci - L’aumento dei soci e possibili nuove potenzialità e ambiti di azione, che richiedono un’ottimizzazione della struttura organizzativa della rete Dopo un’analisi delle nuove realtà dei territori soci, del funzionamento della comunicazione interna ed esterna della rete, della struttura organizzativa e dell’impatto della nostra azione di lobby, il documento include varie proposte nuove che permettono ottimizzare il futuro lavoro della rete. Sottolineiamo i più importanti: - Ampliamento dell’ambito dell’azione di ACTE Negli ultimi anni, molti dei soci di ACTE hanno smesso di essere “territori tessili”, ma la storia tessile era e continua ad essere il principale elemento comune che i territori soci condividono. Molti soci condividono la volontà di trasformare questo passato in memoria collettiva: musei e archivi tessili, salvaguardia e/o riconversione del patrimonio industriale tessile ecc. Per questo, quindi, si suggerisce di puntare principalmente sull’orientazione tessile della nostra associazione. Ciò nonostante, si ritiene opportuno ampliare l’ambito d’azione dello stesso settore tessile, dove esistono sottosettori sui quali fino ad ora non si è inciso e che offrono nuove opportunità d’azione. L’insieme di questi settori corrisponde al modello conosciuto come sistema moda, integrando al tessile il settore delle confezioni, delle calzature, della pelletteria, della gioielleria, della conciatura, pellicceria, occhiali e orologi. Queste industrie sono composte in gran parte da Pmi e possiedono nella specializzazione produttiva e nella concentrazione territoriale le caratteristiche principali. Si propongono di prestare una speciale attenzione nell’ambito positivo dei tessili tecnici, dando un ruolo fondamentale ai Eurocities possiede quote elevate che permettono avere una struttura organizzativa propria e professionalizzata. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 13. soci che aderiscono ad ACTE, tenendo presente la loro capacità di apporto della conoscenza. Ugualmente, si propone di esplorare la possibilità di ampliare le future attività di ACTE ad industrie tradizionali e mature, settori in “crisi” o interessati da adattamenti strutturali corretti che in molti casi presentano dei parallelismi con i settori del sistema moda. - Ottimizzazione della struttura organizzativa di ACTE È necessario ottimizzare la struttura organizzativa di ACTE adattandola alle necessità che l’aumento della base associativa, delle attività e dei servizi a disposizione dei soci comporta. Il documento di riflessione evidenzia l’importanza del lavoro tecnico di preparazione che è fondamentale per il buon funzionamento e che deve essere rinforzato in futuro. Un buon esempio di ciò è la preparazione dei progetti Inclua e Twintex Museums da parte di un equipe di tecnici della Segreteria Esecutiva e di alcune Vicepresidenze. Una migliore distribuzione degli incarichi tra la Segreteria Esecutiva e le Vicepresidenze nazionali non solo ridurrebbe il considerabile carico di lavoro della Segreteria, ma rinforzerebbe anche le responsabilità delle Vicepresidenze dando loro delle responsabilità tematiche secondo i propri ambiti d’interesse, coordinando, ad esempio, gruppi di lavoro. - Azioni di lobby L’identificazione e la definizione di priorità di lobby concrete è fondamentale per poter portare a termine una campagna di lobby di successo. Per questo, il documento di riflessione propone la designazione di “Anni tematici” di ACTE seguendo l’esempio degli anni tematici dell’Unione Europea. In questo modo, la rete potrebbe, durante un anno, centrare le sue azioni e i suoi scambi di esperienze tra soci su di un tema specifico. Negli ultimi anni, la Commissione Europea, e in particolar modo le sue Direzioni Generali Azienda e Industria e Commercio Internazionale, è stato il principale interlocutore della nostra associazione. Ciò nonostante, sembra opportuno ottimizzare la visibilità di ACTE dinnanzi a due ambiti importanti di lobby che sono il Parlamento Europeo e il Comitato delle Regioni. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 14. Una volta conclusi i lavori del Gruppo di alto livello, è importante cercare dei nuovi ambiti di lobby e approfittare di altri strumenti di partecipazione comunitari: presentazione di emendamenti al Parlamento Europeo e al Comitato delle Regioni, partecipazione a consultazioni pubbliche, redazione di documenti di posizionamento, ecc. 6. Altre attività Conferenze / seminari La precedente delegata a Bruxelles ha assistito a varie riunioni e conferenze, durante le quali ha potuto stabilire contatti, prendere appunti e raccogliere varia documentazione informativa. Per il periodo coperto dalla prima parte della presente report, risalteremo le cose più importanti: 27.07.2006 Riunione dei leader dei gruppi di lavoro del Gruppo di alto livello 05.09.2006 Riunione degli sherpas del Gruppo di alto livello 12.09.2006 Audizione pubblica della Commissione INTA (Commercio internazionale) del Parlamento Europeo sulla creazione di una zona de libero commercio Euro-mediterranea 18.09.2006 Sessione plenaria del Gruppo di alto livello 28./29.09.2006 Europe for Citizens Forum 27.10.2006 Riunione a Lille con la Vicepresidente di ACTE di Affari Europei, Colette Huvenne, e Patrice Leclerque della Camera di Commercio e Industria di Lille 08.11.2006 Conferenza “Marocco: un paese in movimento. Progetti e opportunità commercio”, Lille 13.11.2006 Conferenza “Global Europe: competing in the world – The way forward” Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 15. PARTE II Introduzione Come è gia stato menzionato precedentemente, l’Assemblea Generale di Mouscron approvò di rimandare la discussione dei nuovi incarichi e del piano di mandato ad un’Assemblea Straordinaria. I motivi di tale decisione erano fondamentalmente due: in primo luogo, la richiesta da parte del precedente Presidente, Jean Pierre Perdieu, dado che si trovava in processo elettorale, di prolungare di alcuni mesi il suo mandato. Il secondo motivo era più tecnico-preventivo, cioè, far coincidere l’Assemblea con un anno naturale per, in questo modo, poter presentare la relazione finanziaria annuale. L’Assemblea Straordinaria, celebrata a Guimaraes il 4 dicembre 2006, approvò – su proposta del Comitato Esecutivo – i seguenti nuovi rappresentanti di ACTE (nuovo organigramma en allegato III): o Presidente: Teo Romero, Diputaciòn de Barcelona o Segretario Esecutivo: Fabio Giovagnoli, Comune di Prato o Presidente dell’Assemblea Generale: Jerzy Kropiwnicki, Miasta Lodz o Tesoriera: Montserrat Capdevila, Ayuntamiento de Sabadell o Presidente Tribunale dei Conti: Francisco Ferreira, AMAVE o Vicepresidente degli Affari Europei: Edgardo Canuto, Comune di Biella o Delegata degli Affari Internazionali: Colette Huvenne, Regione Nord Pas de Calais Con l’approvazione dei nuovi rappresentanti e del documento di riflessione “ACTE 20072013: una proposta strategica”, la nostra associazione ha compiuto un salto qualitativo importante. Bisogna sottolineare il compromesso della nuova Presidenza e della Segreteria Esecutiva di mantenere una stretta relazione di leadership, attraverso la distribuzione dei principali compiti e delle principali responsabilità della rete (vedi paragrafo 5.a della seconda parte di questa report). Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 16. Seguendo questa nuova dinamica, il nuovo Piano di Mandato 2007-2009 (allegato IV) è stato elaborato insieme dalla Presidenza e dalla Segreteria Esecutiva. Allo stesso modo il piano vuole rispondere con priorità e attività concrete al pensiero strategico del documento di riflessione. Questa parte della presente report raccoglie, quindi, le azioni realizzate dalla Presidenza e dalla Segretaria Esecutiva seguendo le linee strategiche del nuovo Piano di Mandato di ACTE 2007-2009. 1. Incremento della rappresentatività dell’associazione e relazioni internazionali a. Ampliamento dei soci negli attuali paesi di ACTE Per aumentare il potenziale di azione e di rappresentanza, ACTE ha bisogno di avere una maggiore rappresentatività geografica. Gli obiettivi specifici della linea strategica 1.a del nuovo piano di mandato sono l’ampliamento verso altri paesi membri della UE, in particolar modo i paesi degli ampliamenti del 2004 e del 2007, e l’adesione ad ACTE di paesi candidati della UE. Contrariamente all’ampliamento all’interno dei paesi attualmente presenti in ACTE tra i quali si conosce la nostra associazione, l’adesione alla rete di un nuovo paese è un processo più lento e lungo dato che implica il lavoro preventivo di presentazione di ACTE e delle sue attività. Stabilire un contatto diretto e personale con i rappresentanti dei rispettivi nuovi territori attraverso visite e riunioni costituisce un elemento importante per una possibile futura incorporazione ad ACTE. Grecia La Grecia è stata identificata come uno dei paesi prioritari per ACTE nel 2007 dovuto all’importanza che i settori del sistema moda continuano ad avere in questo paese. Grazie a un contatto stabilito già verso la fine del 2005 con Meletis Karabinis, Direttore Generale dell’Associazione Greca di Confezioni, ACTE fu invitata a partecipare alla conferenza “Dialogo Sociale e Meccanismi per l’anticipazione e la prevenzione delle crisi per il settore delle confezioni”, organizzata nell’ambito del progetto europeo Pro-Crisi il giorno 8 marzo Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 17. 2007. In questa occasione, la nostra associazione venne rappresentata da Christina Marent, tecnica della Presidenza di ACTE, che partecipò al seminario 3 della conferenza “Iniziative di sviluppo a sostegno delle regioni per gestire la crisi”. Christina Marent ha avuto modo di presentare la nostra associazione e le sue attività sottolineando specialmente il nuovo progetto strategico di ACTE, contenuto nel documento di riflessione. Inoltre, sono state presentate varie iniziative portate a termine da soci della rete per gestire con successo i cambiamenti strutturali: il progetto pilota del governo regionale della Toscana nell’ambito del sistema moda, i piani strategici tessili locali in 9 regioni della Spagna ed i loro risultati, i poli di competitività in Francia, ecc. Inoltre, durante la conferenza ad Atene furono portati a termine il compito di distribuire del materiale informativo su ACTE (brochure, informazioni sulle modalità di adesione) ai presenti e quello di una riunione con il rappresentante del Comune di Naoussa Imathias, Costas Vainanidis. Dopo questa riunione, la Presidenza di ACTE procedette a prendere contatto con il sindaco della città, Tassos Karabazos, per informarlo sulla rete ed esprimere il nostro interesse all’adesione di questa città tessile. La Presidenza continuerà a stringere i contatti fatti in Grecia per poter ottenere l’entrata nella rete di collettività locali o regionali greche. Turchia Uno dei risultati da ottenere durante il mandato 2007-2009 attraverso la linea strategica 1.a del piano di mandato è l’adesione ad ACTE di soci della Turchia, dato che si tratta di uno dei possibili futuri paesi membri della UE e nel quale l’industria tessile e delle confezioni continua ad avere peso importante all’interno dell’economia nazionale. La presenza Fabio Giovagnoli e Roger Pumares, rispettivamente Segretario Esecutivo e rappresentante della Presidenza, con il vice sindaco di Istambul, Ahmet Selâmet. di ACTE ad Istambul per la conferenza euro-mediterranea (vedi paragrafo 3) ha permesso di organizzare una riunione il 13 giugno, per una delegazione di ACTE, guidata dal Segretario Esecutivo Fabio Giovagnoli, con il Sindaco in carica di Istambul, Ahmet Selâmet, e il Direttore della Direzione delle Relazioni con la UE, Yasar Karaca. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 18. I rappresentanti di ACTE hanno la nostra rete, i suoi soci e le principali priorità per il mandato 2007-2009. Inoltre, sottolinearono la nostra intenzione di stabilire e approfondire le relazioni con paesi del bacino del Mediterraneo e l’interesse per ampliare la rete verso le autorità locali e regionali turche. Facendo riferimento all’attuale processo d’integrazione nella UE della Turchia, la partecipazione ad una rete come ACTE può risultare un buono strumento per conoscere le realtà di altre città e regioni europee e partecipare a progetti europei comuni. Questo ultimo ambito sembrava specialmente interessante per i rappresentanti di Instambul che informarono della preparazione di progetti su donne imprenditrici nel settore tessile. Dopo questi primi contatti ufficiali in Turchia, la Presidenza di ACTE ha invitato gli interlocutori turchi a partecipare come osservatori nel Comitato Esecutivo di Bruxelles dello scorso 18 settembre, al quale però non hanno potuto assistere. Altri Un’altra delle attività che il piano di mandato identifica per assicurare l'ampliamento geografico di ACTE è l’integrazione di possibili futuri membri in progetti della rete. In questo senso, bisogna sottolineare la partecipazione della città tedesca di Albstadt nel progetto Twintex Museums. Il Presidente di ACTE Teo Romero ha invitato i rappresentanti di Albstadt presenti nella conferenza finale del progetto a Prato, Susanne Goebel e Doris Ruth, a partecipare come osservatrici nel Comitato Esecutivo per presentare la città e per conoscere più da vicino le attività della nostra rete. Susanne Goebel, direttrice dei musei comunali di Albstadt, fece una breve presentazione di questa città di 50.000 abitanti e con una lunga storia nell’industria della maglieria. E’ stato sottolineato l’interesse di Albstadt per continuare a lavorare con ACTE soprattutto negli ambiti dei musei tessili e della promozione del patrimonio industriale. Bisogna ricordare che la partecipazione del Museo di Albstadt nel progetto Twintex Museums è stato propiziato in virtù di un contatto stabilito nel 2005 dalla precedente delegata a Bruxelles con la Camera di Commercio di Reutlingen. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 19. La Presidenza attualmente sta seguendo questi contatti per assicurare l'adesione di Albstadt alla rete. Altri enti locali non membri di ACTE, che attraverso la loro partecipazione ai progetti Twintex Museums o Inclua hanno “stabilito il primo contatto” con la rete e la sua dinamica di lavoro sono: Il Comune di Lyon (Francia), le città di Santo Tirso, Vila Nova de Familacao, Vieira do Minho, Póvoa de Lanhoso, Vizela, Fafe, Trofa, Vila do Conde y Póvoa do Varzim (tutti in Portogallo). Trattandosi di città ubicate in paesi che già sono membri di ACTE, la Presidenza ha fiducia nella collaborazione da parte della Vicepresidenza francese e portoghese per ottenere l’adesione di queste città. b. Ampliamento dei soci negli attuali paesi di ACTE L’Assemblea Straordinaria di Guimaraes del 4 Dicembre 2006 ha ratificato l’adesione di 14 nuovi soci effettivi, a partire dal 2007. Tutti i nuovi soci effettivi di ACTE provengono dalla Vice Presidenza ACTE Italia, e sono i seguenti: Nome socio Paese Numero abitanti Regione Toscana Italia 3.500.000 Regione Piemonte Italia 4.341.733 Comune di Barletta Italia 99.000 Comune di Correggio Italia 23.008 Comune di Civitanova Marche Italia 38.899 Comune di San Mauro Pascoli Italia 10.500 Comune di Montecosaro Italia 5.306 Comune di Morrovalle Italia 9.420 Comune di Monte San Giusto Italia 7.509 Comune di Fermo Italia 35.502 Comune di Petriolo Italia 2.058 Comune di Corridonia Italia 2.139 Comune di Porto Sant’Elpidio Italia 22.752 Comune di Monte Urano Italia 7.802 Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 20. Per quanto riguarda le uscite, il seguente soci o effettivo ha annunciato di aver lasciato ACTE a partire dalll’Assemblea Straordinaria di Guimaraes: Nome socio Paese Ayuntamiento de Tomászow Mazowiecki Polonia L’uscita del Comune di Tomászow Mazowiecki è invece dovuta al fatto di non aver raggiunto l’accordo necessario da parte del ministero competente in Polonia. Per quanto riguarda invece le proposte di adesione dei soci effettivi per il 2008, le candidature che saranno proposte alla ratificazione dell’Assemblea Generale prevista a Carpi (Italia) il 7 Dicembre 2007 riguarda i seguenti soci effettivi: Nome socio Paese Numero abitanti Comune di Carmignano Italia 13.000 Per quanto riguarda ancore le uscite da ACTE, i seguenti soci effettivi hanno espresso il deisderio di non continuare ad appartenere all’associazione. Le loro cessazioni saranno ratificate nel corso della prossima Assemblea Generale di Carpi, il 7 Dicembre. Nome socio Paese Nottinghamshire County Council Regno Unito Ayuntamiento de Salt Spagna Ville de Roubaix Francia Comune di Montevarchi Italia Diputación de Jaén Spagna Le ragioni di tali abbandoni sono già state approvate nel corso del CE di Prato del 31 Marzo scorso: nel caso del Nottinghamshire County Council, l’uscita è dovuta a ragioni di cambiamento politico, nonchè di ristrutturazioni all’interno dell’amministrazione. L’ Ayuntamiento de Salt è uno dei soci spagnoli che non ha pagato le quote di adesione durante gli ultimi anni. E’ stato quindi proposto di considerare l’uscita automatica di questo socio. La Ville de Roubaix non rinnova la propria affiliazione, dal momento che sarà la Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 21. Communauté Urbaine de Lille l’ente locale che si occuperà principalmente dei temi di sviluppo economico. Comune Montevarchi: uno dei soci italiani che non ha pagato quote durante gli ultimi anni. Diputación de Jaén: la realtà industriale tessile della provincia è cambiata sostanzialmente negli ultimi anni, in modo tale che la maggior parte delle imprese risultano agglomerate a livello regionale. Si cercherà pertanto di far rappresentare alla giunta regionale dell’Andalusia l’appartenenza in ACTE. Riepilogo dei membri ACTE Membri effettivi per paese (considerando le nuove proposte e gli abbandoni): PAESE Italia Spagna Francia Polonia Croazia Belgio Portogallo TOTALE MEMBRI 32 26 3 3 3 2 1 70 Membri per paesi Portogallo 1 Belgio 2 Croazia 3 Polonia 3 Francia 3 Spagna 26 Italia 32 0 5 10 15 20 25 30 Contributo al budget di ACTE per paese (2007) Belgio 4% Polonia 4% Portogallo 3% Croazia 2% Italia 41% Francia 8% Spagna 38% Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 22. 35 c. Membri aderenti Nel corso dell’Assemblea Generale di Guimaraes del 4 Dicembre 2006 sono state ratificate le seguenti adesioni dei nuovi soci aderenti di ACTE, a partire dal 2007: Nome socio Paese Fondazione CETEMMSA (Mataró) Spagna CCI Lille (Camera di Commercio e Francia dell’Industria di Lille R.S. Ricerche e Servizi SRL Italia PIN–Polo Universitario Prato Italia Tecnotessile Prato Italia Nel corso dell’Assemblea Straordinaria di Guimaraes è stata annunciata anche l’uscita del Centro Tecnologico CENESTAP (Portogallo), che ha chiuso le proprie attività per mancanza di risorse. L’adesione di nuovi soci aderenti di ACTE rispecchia l’obiettivo espresso nel Piano di Mandato 2007/2009 per quanto riguarda in particolare la possibilità di poter beneficiare dell’apporto di questi membri in ambiti professionali e progettuali, quali l’innovazione tecnologica, l’economia della conoscenza, ecc. Con questo proposito, in occasione della Conferenza Twintex Museums tenutasi a Prato il 30 Marzo 2007, la Segreteria Esecutiva di ACTE ha organizzato un incontro parallelo tra alcuni soci aderenti di ACTE ed altri soggetti che operano nel campo della ricerca e del trasferimento tecnologico. A questo incontro hanno partecipato Gloria Serrrano (Centro Tecnologico Leitat); l’Ing. Giovanni Pieri (consulente della Provincia di Novara ed esperto in REACH); Patrice Leclerq (CCI Lille); Michał Frydrysiak (Università di Lodz), che si sono incontrati con i rappresentanti del PIN –Polo Universitario Prato e del Centro ricerche Tecnotessile, con lo scopo di poter intercambiare conoscenze e buone pratiche sul tema dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 23. Sempre nel corso del 2007, Joan Carles Fajardo del Centro tecnologico CETEMMSA ha partecipato in qualità di rappresentante di ACTE nel corso della Conferenza Restructuring and Industrial change in the textile-clothing Sector, tenutasi a Bruxelles il 25 Aprile ed organizzata dalla Federazione dei Sindacati Europei Tessili, Cuoio e Calzature (ETUC:TAC). Per quanto riguarda invece le adesioni del 2008, nel corso dell’Assemblea Generale che si svolgerà Carpi (Italia) il 7 dicembre, saranno prese in considerazione le seguenti candidature: d. Nome socio Paese AITEX – Istituto tecnologico Tessile (Alcoy) Spagna ASINTEC (Talavera) Spagna ITIS Tullio Buzzi (Prato) Italia CNA Federmoda (Bologna) Italia Tessile e Salute (Biella) Italia Rafforzare la cooperazione con paesi non europei L’obiettivo specifico della linea strategia 1.d è quello di stabilire – a corto e a lungo termine – dei contatti con i paesi del bacino euro-mediterraneo, del Sud-est asiatico e dell’America Latina. La conferenza euro-mediterranea (vedi paragrafo 3) il 12 giugno ad Istambul, è stata un’occasione per entrare in contatto con rappresentanti di paesi del bacino mediterraneo. La Presidenza contattò precedentemente con il Sig. Mohammed Lachkar del Ministero di Industria e Commercio del Marocco per stabilire una riunione informale con il Segretario Esecutivo Fabio Giovagnoli e il Presidente dell’Assemblea Generale di ACTE Jerzy Kropiwmicki. A questa riunione partecipò anche il Sig. Larbi Benrazzouk dell’Agenzia Nazionale per la Promozione delle Pmi del Marocco. Questo primo contatto servì per presentare ACTE e le sue attività e per far conoscere le realtà dei territori tessili del Marocco. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 24. 2. Attività di comunicazione Un’associazione come ACTE, che attualmente conta con più di 70 membri e con un potenziale di crescita, deve disporre di meccanismi appropriati affinché tutti membri possano essere attivi e siano costantemente al corrente delle attività della rete. A livello di comunicazione esterna, le attività realizzate e gli strumenti disponibili devono contribuire alla promozione della nostra immagine corporativa e all’aumento della notorietà della rete. a. Infoflash Gli obiettivi specifici della linea 2.a sono l’aumento delle notizie provenienti dai soci di ACTE, la promozione della rete come piattaforma per lo scambio dell’informazione, esperienze e buone pratiche, il rafforzamento della vita interna della rete e la diffusione dei risultati dei Comitati Esecutivi e dell’Assemblea Generale. Per quanto riguarda la tipologia di informazioni disseminate via infoflash, si può distinguere principalmente tra notizie della UE, notizie di ACTE, notizie dei membri di ACTE, e ricerche di soci per progetti europei. Queste ultime possono essere facilitate dai nostri membri e da entità non membri. Uno dei risultati da ottenere durante questo mandato è che l’infoflash sia concepito come un autentico strumento di lavoro, come un mezzo di comunicazione interattivo. Attualmente, constatiamo che solo pochi soci di ACTE lo considerano come una buona opportunità per condividere con gli altri membri le loro idee, le politiche e le iniziative portate a termine a livello regionale o locale. Inoltre esiste un grande squilibrio tra i paesi integranti di ACTE in quanto alla trasmissione alla Presidenza di notizie per l’infoflash: Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 25. Trasmissione di notizie per paese Spagna 13% Polonia 6% Portogallo 6% Italia 75% In questo senso, la Presidenza vigilerà durante questo mandato per ottenere un maggior numero di notizie provenienti dagli altri paesi soci. Dall’inizio dell’anno, la Presidenza ha inviato 20 infoflash ai soci. Una delle novità rispetto agli anni precedenti è che dal gennaio 2007 la Presidenza pubblica questo strumento di comunicazione anche nella versione italiana, quindi le informazioni diffuse già sono disponibili in quattro lingue: inglese, spagnolo, francese e italiano. Per la traduzione delle notizie in italiano, la Presidenza conta sulla collaborazione della Segreteria Esecutiva. Tipologia di informazioni disseminate con infoflash Ricerca di soci per progetti europei 5% Notizie della Unione Europea 44% Notizie dai Membri di ACTE 26% Notizie di ACTE 32% Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 26. b. Newsletter Il principale obiettivo della newsletter è l’aumento della visibilità esterna della nostra associazione e la promozione delle sue attività. Prima della pubblicazione di ogni newsletter, la Presidenza invita attraverso un infoflash tutti i soci a contribuire inviando le loro notizie alla redazione. Ciò nonostante, l’eco dei membri suole essere limitata. Quindi, uno delle grandi sfide durante questo mandato sarà quello di aumentare in modo considerabile il numero di notizie mandate dai soci. Sarebbe importante che il paragrafo “Notizie dei soci” includesse almeno una notizia per ogni vicepresidenza. Transmissione di notizie per paese Polonia 10% Portogallo 10% Italia 20% Spagna 60% Con l’incorporazione dell’italiano dal gennaio 2007, la newsletter è diventato uno strumento di comunicazione in quattro lingue: spagnolo, francese e inglese. Per la traduzione delle notizie in italiano la Presidenza conta sulla collaborazione della Segreteria Esecutiva. Dall'inizio dell'anno, la Presidenza ha pubblicato le edizioni 8 (gennaio), 9 (aprile) e 10 (luglio) della newsletter. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 27. c. Pagina web La pagina web di ACTE (www.acte.net) è lo strumento base di presentazione esterna della rete. Le attività più rilevanti di ACTE sono raccolte nella pagina principale del portale, continuamente aggiornato dalla Presidenza. Allo stesso modo, si trova la pubblicazione della nuova edizione della newsletter di ACTE, a cui gli utenti esterni possono cancellarsi, dal momento che la sottoscrizione di questa pubblciazione è libera e gratuita. Il nuovo piano di mandato di ACTE prevede il disegno di una nuova pagina web della nostra associazione, per aumentare il n° di utenti del portale, la visibilità esterna della rete e la diffusione dellel proposte ed attività che ACTE sviluppa. Il disegno della nuova pagina web si realzzerà una volta he sarà stato selezionato il nuovo logotipo di ACTE (si veda paragrafo 2.e). E’ importante che nuova pagina web si più facile da usare (user-friendly) e che le info incluse apportino valore aggiunto agli attuali e possbili futuri soci di ACTE. Per questo, la Presidenza terrà conto delle proposte di miglioramento dei contenuti della pagina web contenute nel documento di riflessione: informazione sui membri attuali, una sezione dedicata a possibili futuri membri, info sui bandi europei aperti, nuovi bandi pubblicati dalle istituzioni comuinitari negli ambiti strategici / prioritari di ACTE, etc. L’attuale pagina web della nostra rete già dispone di una sezione denominata Members area, al momento non ancora operativa. Prima del lancio della Intranet, la Presidenza determinerà le spese connesse (installazione e mantenimento) e l’interesse che la intranet potrà ricevere dai soci. d. Materiale publicitario La presidenza, in stretta relazione con la Segreteria Esecutiva, ha portato a temine l’elaborazione della nuova brochure di ACTE La brochure intende essere una “biglietto di presentazione” della nostra assiocazione: include info di base sull’associazione ed i suoi associati, nonchè i nostri principali obiettivi ed attività. Contiene inotlre la lista dei soci di ACTE che può essere aggiornat in qualsiasi momento. La brochure è disponibile nelle versioni EN, ES, FR, IT, PL y PT. Per la traduzione al francese, polacco, Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 28. portoghese ed italiano, la Presidenza ha contato sull’appoggio delle Vicepresidenze nazionali e della Segretria Esecutiva. La brochure è uno strumento di appoggio alle Vice Presidenze per conseguire nuovi soci a livello nazionale. Per questo, il passato agosto copie delle brochure sono state inviate alle vice presidenze. Occorre rilevare come l’elaborazione del materiale pubblicitario non abbia implicato alcun costo per ACTE ,dal momento che è stata prodotto con risorse messe a disposizione dall Diputación de Barcelona. e. Immagine corporativa Nell’assemblea straordinaria di Guimaraes del dicembre 2006, ACTE ha deciso di ampliare il proprio ambito di attività incorporando incorporando i sotto settori del settore conosciuto come sistema moda, in maniera da rispondere alle nuove realtà sociali ed economiche dei soci. Per questa ragione, il Comitato Esecutivo di Bruxelles, con proposta della Presidenza e delal Segreteria Esecutiva, ha accordato di lanciare un concorso di idee per il disegno di un nuovo logotipo di ACTE che rappresenti la buova immagine dell’associazione e delle sue differenti attività. La Presidenza ha preparato le le linee guida del concorso di idee in quattro lingue (spagnolo, italiano, inglese e francese) e lo ha inviato a tutti i soci di ACTE attraverso l’infoflash 16/2007. L’informazione relativa al concorso è stata anche pubblicata sulla pagina web di ACTE. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 29. Al giorno di scadenza per il ricevimento delle proposte (12 novembre), sono state ricevute 26 proposte arrivate da 6 paesi europei: Proposte di logotipo per paesi 12 10 10 7 8 6 4 3 4 2 1 1 Italia Austria 0 Spagna Francia Croazia Belgio Sulla base dell’art 7 del regolamento, La Presidenza e la Segreteria hanno proceduto a selezionare le 3 migliori proposte tra quelle ricevute. Avento due proposte ricevuto lo stesso punteggio, è stato deciso di accettare 4 proposte per la presentazione durante l’Assemblea Generale di Carpi del 7 dicembre 2007. Tale decisione non ha implicato nessun costo aggiuntivo per ACTE dal momento che due proposte finaliste sono provenute dallo stesso autore. Le 4 proposte finaliste sono le seguenti: Proposta 1: Maja Paukovic. Varazdin, Croazia Proposta 2: Stefan Raab. Vienna, Austria Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 30. Proposta 3+4: Sergi Català. Barcelona, Spagna Le proposte finaliste saranno presentate all’Assemblea, che svolgerà il ruolo di giuria. A partire da qui, il nuovo logotipo sarà utilizzato per tutti gli elementi, supporti, eventi, attuazioni e strumenti di comunicazione di ACTE. f. Strumenti di comunicazione a livello europeo e nazionale Gli obiettivi specifici della linea 2e sono l’aumento della presenza di ACTE nei media pertinenti (a livello europeo, nazionale, regionale e locale) ed il miglioramentodella visibilità esterna delle attività della rete. Organizzazione delle conferenze stampa L’organizzazione di conferenze stampa è uno strumento importante per comunicare e dare visione alle nostre attività: l’organizzazione di questa attività implica contattare i media pertinenti, attraverso l’invio di un annuncio, la preparazione di un comunicato stampa, il follow up delle notizie pubblicate dai differenti media. Nel periodo trattato, si è proceduto ad organizzare diverse conferenze stampa per informare circa le seguenti attività: 04 -12-2006 Conferenza stampa nel quadro della Conferenza finale del progetto Inclua - Guimaraes, Portogallo 26-01-2007 Presentazione del progetto Twintex Museum - Ufficio della Regione Toscana di Bruxelles 22-02-2007 Presentazione del progetto Twintex Museum - Lodz, Polonia 31-03-2007 Conferenza stampa per la presentazione dei risultati della conferenza del progetto Twintex Museums - Prato, Italia Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 31. La celebrazione dell’ultimo Comitato Esecutivo di Bruxelles, è servita per organizzare, in data 19 Settembre, una una conferenza stampa congiunta tra ACTE e la Federazione dei Sindacati Europei: Tessili, Confezioni e Cuoio (FSE:TAC) per presentare alla stampa la Petizione per una qualità certificata. Trasparenza, tracciabilità, composizione ed origine dei prodotti dei settori tessile, abbigliamento, calzature e pelletteria (TAC) (Petizione Moda e Salute). Per la preparazione, la Presidenza ha contato con l’appoggio del responsabile comunicazioni della Regione Toscana a Bruxelles, Paolo Ranfagni E’ stato inviato un annuncio in spagnolo inglese, francese, italiano ai corrispondenti italiani, francesi e protoghesi a Bruxelles, ai principali media europei e a tutti gli uffici regionali ubicati nella capitale europea. Allo stesso modo, la Presidenza ha inviato l’annuncio a tutti i vice presidenti nazionali perchè diffondessero il testo ai media a livello locale, regionale, nazionale. La conferenza stampa è stata presentata nella sede della Regione Toscana a Bruxelles il giorno 19 settembre. La è stata presentata dal Presidente e dal Vicepresidente Affari Europei di ACTE, Teo Romero e Edgardo Canuto, e da Valeria Fedeli e Patrick Itschert, Presidente e Segretario Esecutivo della FSE:TAC. LA conferenza stampa ha Il Presidente di ACTE Teo Romero con Valeria Fedeli e Patrick Itschert durante la conferenza stampa contato sulla presenza di membri del CE di ACTE e di vari media ed agenzie stampa, tra cui AGL, ANSA, Europa Press e RAI TV. La posteriore lettura del materiale pubblicato ha evidenziato l’importante copertura mediatica dell’evento e del comunicato stampa congiunto (Allegato V), specie nei media spagnoli ed italiani. 3. Potenziare l’azione di lobby a. Definizione delle priorità concrete di lobby Facendo seguito alle proposte contenute nel Documento di riflessione ACTE 2007-2013 una proposta strategica, adottato nel corso dell’Assemblea Generale di Guimaraes, ACTE ha proposto di dedicare la propria attività annuale alla celebrazione di un Anno Tematico, Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 32. tale cioè da identificare priorità concrete di lobby, e sviluppare interventi specifici per i temi individuati. ACTE ha proposto di dedicare il 2007 all’anno tematico Moda e Salute, prevedendo a tal proposito di elaborare un documento di petizione, che raccolga le necessità e le istanze espresse dai territori e dai partner economici e sociali con specifico riguardo al rapporto tra salute e sicurezza dei prodotti, tutela dei consumatori, dei lavoratori, rispetto per l’ambiente. La celebrazione del 2007 come anno tematico Moda e Salute nasce dalle considerazioni riguardanti i rischi dovuti all'immissione in commercio di prodotti tessili il cui processo di produzione è fuori controllo e spesso utilizza prodotti e processi in Europa non più consentiti. Si pone in particolare il problema da una parte di certificare la sicurezza e la qualità dei prodotti del sistema moda europeo (tessile, abbigliamento, cuoio, calzature ed accessori) e dall'altra di creare un sistema di controllo sui prodotti importati. Con tale intento, ACTE ha deciso di sviluppare una serie di iniziative mirate ad ampliare le condizioni di sicurezza dei prodotti del sistema moda ed a contrastare così i possibili effetti sulla salute dei lavoratori e sui consumatori (dermatiti da contatto, allergie, patologie dermatologiche in genere). La Segreteria Esecutiva di ACTE ha elaborato e sottoposto all’attenzione del Comitato Esecutivo di ACTE svoltosi a Prato il 31 Marzo, una prima proposta di documento di Petizione, con l’obiettivo di poter approfondire assieme ai partner interessati – territori, agenti economici e sociali, centri di ricerca, e stakeholders in genere – gli aspetti tecnici del documento, e di arrivare ad una versione finale entro il mese di Luglio del 2007. Alla redazione e stesura del documento hanno contribuito dunque numerosi soggetti, tra cui la Federazione dei Sindacati Europei Tessile, Cuoio e Calzature; i centri tecnologici LEITAT e CETEMMSA; l’Associazione Tessile e Salute di Biella (Italia); Confartigianato Moda nazionale; la Regione Toscana. Tra i partner non soci di ACTE, figura invece la collaborazione dell’Unione Industriale Pratese; Tecnotessile; CNA Federmoda; Unione Industriale Biellese. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 33. Nella Petizione si avanzano due ordini di richieste, rispettivamente alle istituzioni comunitarie, ed agli stati membri UE. Nel caso delle istituzioni comunitarie, la Petizione di ACTE chiede: Di provvedere alla definizione, del c.d. rischio da prodotti della filiera tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tale da comprendere sia le fasi della produzione, che le attività relative all’utilizzo dei prodotti del sistema moda. Il risultato da ottenere riguarda l’istituzione di un sistema di sorveglianza nazionale per la valutazione dei rischi della salute – sulla base dell’esperienza già avviata nel nostro paese – e tenendo naturalmente conto del Regolamento REACH. Estendere a tutti gli Stati Membri UE la creazione, l’aggiornamento e la messa in rete di specifiche banche dati nazionali, che servano per raccogliere e monitorare le sostanze utilizzate nei processi produttivi dei settori della filiera del sistema moda. Promuovere la sperimentazione di un processo teso a garantire la rintracciabilità dei prodotti della filiera TAC destinati al consumo in base ai requisiti di salubrità e sicurezza. Nel caso degli Stati Membri UE, invece, la Petizione di ACTE domanda: Di finalizzare il percorso di approvazione della proposta di Regolamento comunitario sull’etichetta di origine, obbligatoria almeno sui prodotti della filiera TAC importati nel Mercato Interno. Di dare piena attuazione al sistema rapido di allerta RAPEX. Di istituire specifici osservatori nazionali, in grado di monitorare le reazioni avverse da prodotti tessili e le dermatiti da contatto. Il testo finale della Petizione per una qualità certificata. Trasparenza, tracciabilità, composizione ed origine dei prodotti dei settori tessile, abbigliamento, calzature e pelletteria (TAC) (allegato VI) è stato approvato nel corso del Comitato Esecutivo di ACTE svoltosi a Bruxelles il passato 18 Settembre. Lo stesso giorno, il testo della Petizione è Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 34. stato inoltre approvato dal Comitato Esecutivo della Federazione Sindacale Europea: Tessile, Confezione, Cuoio (FSE:TAC). Successivamente, il 19 Settembre, ACTE e la Federazione dei sindacati FSE:TAC hanno presentato il testo della Petizione in una conferenza stampa conigunta, svoltasi presso la Rappresentanza della Regione Toscana a Bruxelles. Piano di diffusione della Petizione L’ultimo CE di ACTE, svoltosi lo scorso 18 settembre a Bruxelles, ha deliberato che la Petizione sia approvata dai consigli locali dei comuni, o dagli organi di governo pertinenti di ciascun membro dell’associazione– se possibile – prima della prossima Assemblea Generale di ACTE, che si svolgerà a Carpi, Italia, il 7 Dicembre. Alla data del 6 dicembre, la Presidenza è stata informata circa la ratificazione della Petizione da parte dei seguenti soggetti: Italia Spagna Comune di Prato Comune di Montemurlo Comune di Vaiano Comune di Carmignano Provincia di Prato Consiglio Regione Toscana Comune di Carpi Comune di Correggio Provincia di Macerata Provincia di Milano Provincia di Pistoia Diputación de Barcelona Ayuntamiento de Terrassa Ayuntamiento de Sabadell Consell Comarcal del Vallès Occidental Ayuntamiento de Sta. Margarida de Montbui Ayuntamiento de Pineda de Mar Ayuntamiento de Igualada Ayuntamiento de Manresa Consell Comarcal de l’Anoia LEITAT Technological Center Portogallo Polonia AMAVE Associazione nazionale dei Municipi Câmara Municipal di Viera do Minho Câmara Municipal di Vizela Câmara Municipal di Cabeceiras de Basto Câmara Municipal de Fafe Câmara Municipal de Guimaraes Lista en allegato VII Croazia Ayuntamiento di Varazdin Comune di Krapina Comune di Zabok Comune di Cakovec Ministero dell’Economia, Occupazione Impresa della Repubblica della Croazia ed Sindacati Tessili, Confezioni e Pelletteria della Repubblica di Croazia Associazione dei professionisti dell’industria della pelle della Camera dell’Economia della Croazia Cluster dell’industria tessile della Croazia Camera dell’Economia di Varazdin Camera dell’Economia della Croazia Camera dell’Economia di Cakovec Gruppo professionisti dell’industria tessile abbigliamento della Camera dell’Economia di Varazdin Gruppo professionisti dell’industria pelletteria della Camera dell’Economia di e Varazdin Gruppo professionisti dell’industria tessile abbigliamento e pelletteria della Camera dell’Economia di Krapina Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 35. Una volta raccolte le adesioni alla petizione dei soci di ACTE e dei soggetti non associati, a livello nazionale ed europeo, il documento sarà presentato all’inizio del 2008 ai rappresentanti delle istituzioni europee. b. Mantenimento di un dialogo stabile con le istituzioni europee Nell’ambito delle attività di ACTE, il fatto di stabilire e mantenere un dialogo costante con le istituzioni europee appare senza dubbio una delle sfide principali. Attualmente, il riconoscimento di ACTE a livello europeo si deve soprattutto ai contatti mantenuti con la Commissione Europea, ed in particolare con le DG Impresa e Commercio, nel quadro dei lavori del Gruppo di Alto Livello (GAL). Nonostante cioò, e tenendo conto la conclusione dei lavori del GAL, occorre ottimizzarela visibilità di ACTE presso altri importanti ambiti di lobby europea, come ad es. con il Parlamento Europeo ed il Comitato delle Regioni. In questo quadro, si devono tener presenti le seguenti azioni: Partecipazione di ACTE nella Conferenza euro-mediterranea della Commissione Europea Nel Febbraio 2007, Michaela Senarova della DG Impresa della Commissione Europea prese contatto con la Presidenza per richiedere la collaborazione di ACTE nella ricerca, a livello regionale e locale, di relatori che partecipassero alla Conferenza euro-mediterranea “Il settore tessile ed abbigliamento nel quadro della globalizzazione: gestire i cambiamenti strutturali e mantenere la competitività” che si è svolta ad Istambul lo scorso 12 Giugno. L’obiettivo della Conferenza riguardava la discussione di iniziative a livello regionale naizonale ed europeo che premettessero alla regione euro-mediterranea di far fronte ai cambi strutturali e mitigare gli impatti socio-economici derivanti dalla ristrutturazione del settore. Da parte della Presidenza di ACTE sono selezionati e stati trasmessi alla Commissione Europea i seguenti contatti: Regione Toscana (Italia) Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 36. Conseil Regional Nord-Pas de Calais (Francia) Diputación de Barcelona (Spagna) Centro Tecnológico LEITAT (España) Polo di Competitività Up-Tex (Francia) In seguito ai contatti di cui sopra, la DG Impresa si è messa in contatto con il Conseil Regional Nord-Pas de Calais per domandare la sua partecipazione alla Conferenza. LEITAT ed Up-Tex sono invece stati invitati a partecipare ad un’altra conferenza euromediterranea sulla ricerca e l’innovazioni nei settori tessile ed abbigliamanto che si è tenuta a Il Cairo, il 6 e 7 dicembre scorsi. Nella conferenza di Istambul, ACTE è stata rappresentata da Jerzy Kropiwnicki, Presidente dell’Assemblea Generale, che è intervenuto nella sessione “Cambiamento Strutturale nelle regioni tessili – il ruolo delle autorità regionali”, assieme a Dave Quayle, membro del Comitato Jerzy Kropiwnicki, Presidente della Assemblea Generale, durante la conferenza euro-mediterránea di Istambul delle Regioni, e Néjib Karafi, Direttore Generale di CETTEX. Il presidente delll’Assemblea Generale si è focalizzato sul ruolo istituzionale e territoriale della nostra associazione per affrontare le sfide del settore. Da qui l’obbligo dei rappresentanti politici locali e regionali di assicurare il quadro appropriato e da mettere a disposizione strumenti di appoggio adeguati. Tra gli strumenti di appoggio che ACTE ha promosso e sviluppato nei nostri territori per gestire il cambio negli ultimi anni si ricorda in particolare il processo di pianificazione stratégica, il cambiamento stratégico delle imprese e dei programmi per la riconversione dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e per la diversificazione del tessuto economico e le alternative di occupazione (allegato VIII). Le relazioni con il Parlamento Europeo All’interno del Mandato 2007-2009, ACTE si propone di intensificare le proprie relazioni con il Parlamento Europeo. Questa istituzione svolge un ruolo ogni volta più importante nel processo legislativo dell’Unione Europea. Per tale ragione è che importante il Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 37. Parlamento sia sensibilizzato su temi connessi ai cambiamenti strutturali del settore e dei territori, e che ciò si rifletta sulle sue politiche future. Uno degli ambiti di particolare interesse politico per ACTE riguarda il rilanciare il gruppo di lavoro tessili confezioni del Parlamento, costituito nel luglio del 2005 su iniziativa degli Eurodeputati Tokia Saïfi (Francia) e Joan Calabuig (Spagna). Questo gruppo può essere per ACTE un importante foro pre presentare le proprie attività e buone pratiche. Allo stesso modo, è importante seguire le attività delle varie commissioni parlamentari che trattano temi strategici per ACTE e per i propri membri: Commissione Industria, Ricerca ed Energia (ITRE), la Commissione Commercio Internazionale (INTA), la Commissione Occupazione ed Affari Sociali (EMPL) e la Commissione Sviluppo Locale (REGI). Il contatto diretto con gli eurodeputati è imprescindible per poter acceder ad info privilegiate o per presentare suggerimenti. In particolare, l’appoggio alle attività della Presidenza da parte del nuovo Vice Persidente per gli Affari Europei, Edgardo Canuto. Grazie ha periodiche visite a Bruxelles, questi svolge un ruolo importante nello stabilire e consoliddare con eurodeputati, preparare riunioni di rappresentanti di ACTE con eurodeputati, etc. Ricordiamo la collaborazione del Vicepresidente e l’organizzazione della visita da parte dei rappresentanti di ACTE presso il Parlamento Europeo nel quadro del Comitato Esecutivo dello scorso 18 Settembre. Grazie ai contatti stabiliti dal Vice President Affari Europei si è potuto contare sull’appoggio logístico dell’ufficio dell’eurodiputado italiano Gianluca Susta: riservando sale per riunioni all’interno dell’Europarlamento, gestendo gli accrediti per i membri di ACTE, organizzando una visita guidata nel Parlamento. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 38. Il 18 settembre, una delegazione di ACTE, formata da Teo Romero ed Edgardo Canuto, si è riunita con gli eurodeputati Tokia Saïfi e Joan Calabuig. A tale incontro ha assistito anche Anna Kuchta, assistente dell’eurodeputato polacco Zbigniew Zaleski. Teo Romero ha presentato le principali richieste contenute nella Petizione “Moda e Salute”, approvata lo stesso giorno Teo Romero y Edgardo Canuto, Presidente y Vicepresidente de Asuntos Europeos respectivamente, con el eurodiputado español Joan Calabuig. dal comitato Esecutivo di ACTE e dei FSE:TAC. E’ stato sottolineato come la Petizione non costituisca uno strumento protezionista, nè allarmista, dal momento che ACTE domanda soprattutto reciprocità, il compimento della normativa europea dei prodotti procedenti dai paesi terzi. Tokia Saïfi e Joan Calabuig hanno accolto con molto interesse le spiegazioni del Presidente, esprimendo il proprio appoggio alle domande incluse nella Petizione. Si è trattato anche di un’occasione per poter chiedere agli iniziatori del gruppo di lavoro tessile confezioni del Parlamento Europeo di riprendere i propri lavori. E’ stata sottolineata la disponibilità di ACTE a contribuire ai dibatitti del gruppo con la propria esperienza di buone pratiche a livello locale e regionale. Gli organi consultivi della Unione Europea: Il Comitato delle Regioni ed il Comitato Económico e Sociale Il Comitato delle Regioni (CdR) costituisce un altro ambito prioritario di lobby per ACTE. Il CdR è uno degli organi consultivi dell’Unione Europea, e rappresenta le città e le regioni europee. E’ pertanto uno strumento di partecipazione particolarmente interessante per le reti europee, attraverso i dialoghi strutturati. Lanciato nel 2004 e auspicato dal Comitato delle Regioni, i dialoghi costituiscono una forma di contatto particolare tra la Commissione Europea e le associazioni di enti locali e regionali. L’obiettivo è migliorare la legislazione comunitaria garantendo l’integrazione dei punti di vista delle associazioni, prima di iniziare il processo decisionale. Grazie al contatto continuo con il Comitato delle Regioni, a partire dal 2005 ACTE è stato invitato a partecipare come relatore nella 5° edizi one del dialogo strutturato con il Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 39. Commissario e Vice Presidente della Commissione Europea Margot Wallström per dibattere sul “Programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2008”. Durante questo incontro, svoltosi lo scorso 29 novembre, erano presenti anche il Segretario Generale del Comitato delle Regioni, Gerhard Stahl, ed il Segretario Generale aggiunto della Commisione Europea, Herve Jouanjean. ACTE è stata rappresentata da Jerzy Kropiwnicki, Presidente dell’Assemblea Generale e membro del Comitato delle Regioni. Le reti europee invitate a parlare nei dialoghi strutturati hanno l possibilità di esporre brevemente la propria visione su un tema specífico ed avanzare domande concrete ai rappresentanti della Commissione Europea presenti alla riunione. In occasione del 5º diálogo strutturato, l’ambito assegnato ad ACTE è stato quello della “Strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione”, con particolare riguardo per i “Lavoratori e l’occupazione”. Jerzy Kropiwnicki ha sottolineato l’importanza che il Fondo Europeo di Adattamento alla Globalizzazione riveste nel mitigare gli effetti negativi di questo processo sui lavoratori. Tuttavia, ha sollecitato la Commissione Europea affinchè questi fondi siano resi direttamente accessibili ai territori dal momento Jerzy Kropiwnickj durante il dialogo strutturato. che è qui che si verificano le chiusure aziendali, la riduzione dell’impiego e la mancanza di dinamismo imprenditoriale. (Allegato IX) Inoltre si è provveduto ad inserire ACTE nella Rete di controllo della Sussidiarietà del Comitato delle Regioni. Questa rete, creata nel 2005, è una paittaforma per lo scambio di esperienze ed informazioni tra attori territoriali europei sui divesi documenti e proposte politiche della Commissione Europea che – una volta adottate – hanno un impatto sulle autorità locali e regionali, condizionando decisioni politiche in cui è responsabile. L’obiettivo di questa rete è di servire come punto di accesso a queste autorità territoriali, dando loro l’opportunità di essere informate ma anche stabilendo un cnale di comunicazione affinchè contribuiscano al dialogo, apportando il proprio punto di vista. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 40. Per quanto riguarda l’altro organo consultivo dell’Unione Europea, il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), la Presidenza ha preso contatto con Claudio Cappellini, relatore del CESE su “Lo sviluppo dell’industria europea del tessile e calzature” e membro della Commissione Consultiva sul cambiamento industriale. Il Sr. Cappellini ha mostrato interesse nelle atività di ACTE e ha proposto di integrare l’associazione nelle uture attività della Commissione, nell’ambito di industria tessile e cuoio. La partecipazione di Jerzy Kropiwnicki, Presidente dell’Assemblea Generale di ACTE, nella audizione pubblica “Lo sviluppo dell’industria europea del tessile e delle confezioni”, organizzata dalla Commissione Consultiva del CESE lo scorso 30 ottobre a Vilanova de Famalicao, Portogallo. L’audizione ha dibattuto sulle più importanti sfide per l’industria tessile e confezioni, attraverso lo scambio di buone pratiche in alcune regioni europee. Il Sr. Kropiwnicki ha presentato le esperienze di gestione dei cambiamenti strutturali della città di Lodz (Polonia), Il Presidente dell’Assemblea Generale Jerzy Kropiwnicki durante la audizione pubblica a Vilanova de Famalicao. informando anche sulla Petizione di ACTE “Moda e Salute”, e per richiedere adesioni al documento. c. Mantenere un dialogo stabile con i partner economici e sociali Data la presenza di imprese e lavoratori nei territori soci di ACTE, risulta essenziale mantenere un dialogo stabile con i partner economici e sociali a livello europeo, in particolare con Euratex e la Federazione dei sindacati Europei: Textiles, confezioni, cuoio (FSE:TAC). Durante il 2007 si sono tenuti vari incontri con questi partner, tra cui: Euratex e la FSE:TAC hanno invitato ACTE a participare nella conferenza “Ristrutturazione e cambiamento industriale nel settore tessile confezioni” che si è svolto lo scorso 25 aprile a Bruxelles. La presentazione di ACTE è statat tenuta da Joan Carles Fajardo, responsabile innovazione ed organizzazione di CETEMMSA. La partecipazione alla tavola rotonda “Innovaree proporre stumenti centrati sulle PMI” è servito per presentare il “Manuale manuale di painificazione per le PMI tessili” e lo strumento digitale Reorientex che offre la possibilità di riorientare l’attività produttiva Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 41. delle imprese tessili. Idue strumenti proposti nascono dai piani strategici tessili locali, a livello di ACTE Spagna. Sia Euratex che FSE:TAC hanno partecipato come relatori alla conferenza finale del progetto Twintex Museums, il 30 marzo a Prato. Nel quadro delle attività dell’anno temático ACTE 2007: Moda e Salute, Fabio Giovagnoli ed Edgardo Canuto, Segretario Esecutivo e Vicepresidente Affari Europei si sono riuniti lo scorso 6 settembre con Michele Tronconi, Presidente di Euratex, per presentargli las richieste contenute nella Petizione, e domandare che Euratex potesse appoggiare l’iniziativa. La FSE:TAC ha contribuito con il suo expertise tecnico alla redazione della Petizione e approvato il testo nel proprio Comitato Esecutivo, tenutosi il 18 Settembre a Bruxelles. Lo stesso giorno, una delegazione di ACTE, formata da Teo Romero e Fabio Giovagnoli, Presidente e Segretario Esecutivo, è stata invitata a presentare il documento di fronte ai rappresentanti dell’organo esecutivo dei Sindacati Europei. La conferenza dellaFSE:TACC Fabio Giovagnoli e Teo Romero, Segretario Esecutivo e Presidente durante il comitato esecutivo della FSE:TAC il 18 settembre scorso stampa del congiunta 19 di settembre, ACTE ha e lanciato ufficialmente la Petizione ai media europei (si veda paragrafo 2f). d. Altre azioni di lobby Lo scorso 13 luglio, il Presidente di ACTE Teo Romero è intervenuto nel colloquio “Le sfide per la competitività nel settore tessile e confezioni”, organizzato dal gruppo di lavoro tessile della Assemblea del Portogallo. L’evento ha riunito rappresentanti delle istituzioni europee e portoghesi, Teo Romero, Presidente di ACTE, insieme a Valeria Fedeli, Presidente di FSE-TAC, ed il Deputato portoghese Rosário Águas rappresentanti sindacali e delle imprese, per discutere su come mantenere la competitività Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 42. del settore in Europa. Teo Romero ha presentato le principali sfide dei cambiamenti strutturali nel settore dal punto di vista dei territori, sottolineando l’importanza della Petizione di ACTE “Moda e salute” ed invitando i presenti a condividere l’iniziativa. Inoltre, è stata sottolineata la dinámica positiva del lavoro in rete di ACTE, che permette lo scambio di esperienze tra i soci, con l’obiettivo di trovare soluzioni concrete a problemi comuni. L’invito di ACTE da parte dell’Assemblea del Portogallo è stato il risultato della gestione curata dalla Vicepresidenza ACTE Portogallo con gli organizzatori dell’evento. 4. Sviluppo di progetti strategici: programmi europei e gruppi di lavoro ACTE a. Introduzione La capacità di sviluppare progetti strategici è emersa come una sfida ed un’opportunità tesa a garantire una maggiore visibilità ad ACTE, ed a dotarla di maggiori risorse economiche e finanziarie per lo sviluppo ed ampliamento delle proprie attività. Questi aspetti sono sottolineati in particolare nel documento di riflessione ACTE 2007/2013 Una proposta strategica, in cui si affrontano i temi relativi ad un’ottimizzazione e potenziamento della struttura organizzativa dell’associazione, da realizzarsi ad es. una migliore divisione dei compiti, ed un buon lavoro di tipo tecnico. Nel corso dell’anno 2006, ACTE ha presentato con successo alla Commissione Europea DG Istruzione e Cultura – due proposte progettuali, INCLUA e Twintex Museums nell’ambito del Programma d’azione Comunitaria per la promozione della cittadinanza europea attiva. Di questi, il primo si è realizzato e concluso nel 2006. Il secondo, conclusosi nel 2007, si inserisce invece nel quadro delle attività del gruppo di lavoro Musei Tessili, coordinato dal Comune di Prato. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 43. b. Progetto Inclua Nei giorni 4 e 5 dicembre 2006 ha avuto luogo al Centro Culturale Vila Flor a Guimarães la Conferenza Internazionale INCLUA – Lavorando Insieme per l’Inclusione degli Immigranti (allegato X). Questa conferenza è stata finanziata dalla Commissione Europea; attraverso il Programma di Azioni di Gemellaggio di Città – per la promozione della Cittadinanza Europea Attiva, DG EAC n.º 24/05 ed organizzata dall’Associazione di Comuni della Valle dell’Ave (AMAVE) in partnership con l’Associazione delle Collettività Tessili Europee (ACTE). In questa occasione, si sono riuniti più di 80 rappresentanti, eletti e dirigenti di varie città dell’Unione Europea ed un insieme diversificato diconferenzieri nazionali ed internazionali. I partner del progetto INCLUA erano i seguenti: AMAVE – coordinatore del progetto; Badalona, Diputación de Barcelona, Igualada, Manlleu, Manresa, Mataró, Ontinyent, Sabadell, Terrassa, St Coloma de Gramanet (Spagna); Prato, Biella (Italia); Roubaix (Francia); Lódz (Polonia); Vieira do Minho, Póvoa de Lanhoso, Vizela, Fafe, Guimarães, Santo Tirso, Trofa, Vila Nova de Famalicão, Vila do Conde e Póvoa do Varzim (Portogallo). Di fronte a tali presenze ed avendo contato anche sulla partecipazione del Governo Portoghese, rappresentato dal Sottosegretario di Stato Aggiunto e dell’Amministrazione Interna e dall’Alto Commissario per le Migrazioni e Minoranze Etniche, questa conferenza ha costituito una segnale di svolta nel modo in cui il potere locale affronta l’integrazione degli immigranti in Portogallo. In un’esposizione delle buone pratiche sviluppate dalle varie città e/o regioni coinvolte nell’ACTE, l’AMAVE si propone di dare inizio ad un progetto più ampio per quanto riguarda l’integrazione degli immigranti. La decentralizzazione che questa conferenza ha inteso evidenziare è iniziata con la scelta del luogo della sua realizzazione ed è stata ampiamente sottolineata dalla diversità e qualità degli interventi dei conferenzieri che, nel corso di due intensi giorni di lavoro, hanno cercato di dare continuità ad una tematica centrale nell’ambito dell’AMAVE: l’inclusione sociale. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 44. I diversi conferenzieri, cosi come il numeroso pubblico presente, hanno analizzato e scambiato idee sui modi di lavorare, mirando al miglioramento dei processi d’incorporazione sociale e del mondo del lavoro delle persone provenienti da paesi extracomunitari, residenti nei comuni che fanno parte del progetto e promuovere un’identità europea comune, sensibilizzando i cittadini verso un ruolo attivo nell’integrazione ed incorporazione degli immigranti. Durante la seconda giornata dei lavori, si sono svolti 4 workshop tematici, che hanno affrontato le seguenti questioni: Pratiche e Metodologie di Lavoro all’Integrazione Sociale e Lavorativa degli immigranti Pratiche e Metodologie di Lavoro per la Sensibilizzazione dei Cittadini; Presentazione di Buone Pratiche di Politiche Locali d’Integrazione degli immigranti; Elaborare una Proposta di Protocollo di Cooperazione fra Città e Regioni dell’Europa, nel Campo delle Politiche per l’Inclusione degli Immigranti e della Cooperazione per lo Sviluppo delle Regioni dei Paesi d’origine. c. I gruppi di lavoro di ACTE A partire dal 2007, la Segreteria Esecutiva di ACTE, nella ripartizione dei compiti assegnati nello svolgimento delle proprie attività, ha assunto, il coordinamento, la gestione e la realizzazione di attività di progetti strategici, da realizzare in partenariato con i soci di ACTE. Il Piano di Mandato di ACTE 2007/2009 inoltre, facendo proprie le richieste e le sollecitazioni dei soci, ha individuato diversi ambiti di intervento finanziabili attraverso la partecipazione a programmi europei e la presentazione di proposte progettuali su specifici bandi, che comportano il co-finanziamento comunitario e dei soci interessati a presentare/partecipare in tali proposte progettuali. In particolare, sono stati individuati i seguenti gruppi di lavoro: - Musei Tessili; coordinato dal Comune di Prato; Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 45. - Ricerca ed Innovazione; con lo scopo di promuovere la collaborazione tra membri aderenti e rafforzare il loro ruolo in ACTE, attraverso l’elaborazione di proposte di progetto specifiche in materia di R&D; - Pianificazione Strategica ed urbanistica; per favorire lo scambio di buone pratiche ed elaborare soluzioni comuni alle problematiche ed alle questioni urbane; - Settori connessi al sistema moda, per identificare le politiche e gli strumenti atti a modernizzare e diversificare i territori dipendenti dal sistema moda. Allo scopo di migliorare l’efficienza ed il lavoro per le tematiche assegnate dal Piano di Mandato, la Segreteria Esecutiva di ACTE ha realizzato e presentato un quadro di prospetto (allegato XI) che, a partire dalle linee strategiche contenute nel Piano di Mandato, individua gli strumenti, gli obiettivi, le priorità, i temi ed il calendario di azione per lo sviluppo delle attività di progetto all’interno di ognuno dei gruppi di lavoro individuati. d. Progetto Twintex Museums Presentato dal Comune di Prato nel 2006 e concluso nel 2007 il progetto Twintex Museums – Twinning Textile Museums, finanziato dalla DG Cultura ed Istruzione Commissione Europea con un grant pari a 59.491 € nell’ambito del Programma d’azione Comunitaria per la promozione della cittadinanza europea attiva. Obiettivo del progetto è stato di “promuovere le città tessili europee a centri del cambiamento - basate sull’innovazione, l’imprenditorialità e la crescita occupazionale facendo leva sul ruolo dei musei tessili in quanto promotori dell’innovazione di prodotto e di processo e stimolando il rafforzamento delle reti esistenti tra enti locali, musei tessili, partner economici”. La principale attività ha riguardato invece l’organizzazione di una conferenza tematica (allegato XII) di due giorni, svoltasi presso il Museo del tessuto di Prato il 30 e 31 Marzo 2007. In quella data si è inoltre inaugurata la Mostra Towards a European Textile DNA, Fabio Giovagnoli, Segretario Esecutivo di ACTE, Andrea Cavicchi, Presidente Fondazione Museo del Tessuto di Prato, e Massimo Logli, Presidente de la Provincia di Prato che ha raccolto i campioni tessili provenienti dalle seguenti città e musei di ACTE: Prato, Terrassa, Sabadell, Lodz, Schio, Verviers, Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 46. Roubaix. Si è inoltre celebrato il primo Comitato Esecutivo di ACTE del 2007. I partner del progetto Twintex Museums erano i seguenti. Comune di Prato - coordinatore; Comune di Carpi, Comune di Schio (Italia); Mairie de Verviers (Belgio); Ayto. de Terrassa, Ayto. de Manresa, Ayto. de Sabadell, Ayto. de Manlleu, Ayto. de Mataró, Ayto. Igualada, Ville de Roubaix (Francia) ; Municipio do Guimaraes, Municipio do Santo Tirso , Municipio do Vila Nova de Familaçao, City of Lódz (Polonia). La 1° giornata, aperta al pubblico, si è concentrat a su tre ambiti tematici, organizzati in altrettante sessioni, riguardanti: Le opportunità di finanziamento dei nuovi Fondi Strutturali europei relativi alla soluzione di problemi urbani indotti dalla trasformazione delle economie caratterizzate da produzioni tradizionali (in particolare tessili) Il ruolo dei musei tessili come agenti di cambiamento a livello locale Le connessioni tra i musei tessili, il mondo dell’impresa e l’innovazione tecnologica La 2°giornata, invece, è stata riservata ai partne r aderenti al progetto, esperti e rappresentanti dei territori aderenti alla rete di ACTE ed organizzata attraverso 3 gruppi di lavoro, centrati sui seguenti ambiti di attività: 1) Patrimonio tessile delle città gemellate con musei tessili: un protocollo comune sul patrimonio tessile europeo: 2) Archivi tessili delle imprese e dei musei tessilli: verso un DNA produttivo europeo. 3) Identità produttiva tessile e sviluppo locale: verso l’economia della conoscenza: La conferenza ha riscosso un notevole successo in termini di adesioni (oltre 180 iscritti alla prima giornata di conferenza); le conclusioni elaborate dai 3 gruppi di lavoro, inoltre, hanno permesso di elaborare una lista di priorità di intervento, da realizzare attraverso la presentazione di successive proposte progettuali. (Allegato XIII) e. Progetto Eurotex ID – European Textile Identity Database Presentato dal Museo di Tessuto di Prato nell’ambito del programma Cultura 2007Azione 1.2.1 Misure di Cooperazione – il progetto Eurotex ID è stato sottomesso il passato Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 47. 31 Ottobre all’Agenzia Esecutiva Educazione, Audiovisuali e Culturale della Commissione Europea. (Allegato XIV) Scopo principale del progetto è quello di realizzare un’attività interdisciplinare che miri a riscoprire e promuovere l’industria tessile europea del XIX e XX secolo, attraverso l’identificazione e valorizzazione del patrimonio tessile europeo; la promozione di una cooperazione di lungo periodo tra i partner culturali, istituzionali ed economici; il favorire attività di reinterpretazione creativa e la circolazione di giovani artisti e delle proprie opere d’arte. Al progetto, attualmente in corso di valutazione da parte della Commissione UE - e per cui è stato richiesto un co-finanziamento comunitario pari a 200.000 € a fronte di un budget complessivo pari a € 400.000 - partecipano i seguenti partner: - ACTE, attraverso l’impegno finanziario di € 2.500; - Centre de Documentaciò y Museu Textil de Terrassa; - Associaciao CCG/ZGDV – centro de Computacao Grafica de Guimaraes; - Escola Profissional CENATEX de Guimaraes; - Winchester School of Art, University of Southampton; - AMAVE f. Proposta progetto European Fashion Securtiy Action Plan Il passato mese di luglio, la Segreteria Esecutiva ha proceduto alla stesura di una proposta progetttuale, denominata EU. Fa. S. A. P. EUropean Fashion Security Action Plan, da sottoporre alla Commissione Europea, DG Occupazioni ed Affari Sociali, nell’ambito Budget heading 04.03.03 - Relazioni industriali e dialogo sociale Sottoprogramma Accrescere l’expertise nel campo delle relazioni industriali (allegato XV). La presentazione della proposta progettuale European Fashion Security Action Plan era legata al finanziamento di attività per la promozione, diffusione e sperimentazione dei contenuti della Petizione presentata Petizione per una qualità certificata. Trasparenza, tracciabilità, composizione ed origine dei prodotti dei settori tessile, abbigliamento, Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 48. calzature e pelletteria (TAC), con particolare riguardo per il possibile finanziamento di attività da realizzare in occasione dell’anno tematico 2007 Moda e Salute. Il progetto, che si è avvalso della collaborazione ed assistenza tecnica fornita dall’Associazione Tessile e Salute, era in forte coerenza – sia dal punto di vista dei contenuti che delle finalità – con il progetto Istituzione di un Osservatorio nazionale delle dermatiti da contatto da prodotti di utilizzo nell’industria tessile e di un sistema di sorveglianza dei prodotti tessili di importazione, in corso di realizzazione in Italia, e coordinato dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e dalla stessa Associazione Tessile e Salute. Obiettivo generale del progetto European Fashion Security Action Plan era quello di contribuire al miglioramento della qualità del lavoro ed alla crescita della competitività dell’industria della moda europea, assicurando un elevato livello di protezione della salute umana e dell'ambiente, attraverso l’elaborazione di un piano di azione europeo in materia di salute, sicurezza e tracciabilità dei prodotti del sistema moda. Il progetto, coordinato da ACTE, prevedeva la costituzione di un comitato di pilotaggio, affiancato da un comitato scientifico, e composto da diversi partner economici e sociali di livello europeo (sindacati tessili europei FSE:TAC; Euratex; UEAPME), e da un comitato scientifico (per la realizzazione delle attività di studio e ricerca, sperimentazione dei modelli e strumenti per l’analisi e la tracciabilità dei prodotti), composto dai seguenti soggetti: Associazione Tessile e salute; Tecnotessile; Istituto Buzzi; Federchimica; Unitex; Istituto Superiore Sanità (ISS); ISPESL; ISPRA, DG Sanco Commissione Europea; Centro Tecnologico LEITAT. La proposta progettuale, la cui scadenza per la presentazione era il 31 Agosto passato, aveva un budget di previsione di circa 500.000€, finanziabile all’80% attraverso cofinanziamento comunitario. Il progetto non è stata presentato, in quanto uno dei partner della proposta, Euratex, ha opposto rilievi di merito e sul contenuto della proposta - in quanto impegnato in un’altra candidatura sullo stesso bando - che hanno imposto un maggior approfondimento dei contenuti e delle finalità dell’azione coordinata da ACTE. Il passato mese di luglio, la Segreteria Esecutiva ha proceduto alla stesura di una proposta progetttuale, denominata EU. Fa. S. A. P. EUropean Fashion Security Action Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 49. Plan, da sottoporre alla Commissione Europea, DG Occupazioni ed Affari Sociali, nell’ambito Budget heading 04.03.03 - Relazioni industriali e dialogo sociale - Sottoprogramma Accrescere l’expertise nel campo delle relazioni industriali (vedi annex 9_scheda progetto EUFaSAP) g. Altri progetti: Proposta partnership in progetto Life Ambiente Coordinato dall’ENEA (Agenzia Nazionale Italiana per le Nuove Tecnologie), il progetto ASTERIX (An integrated Approach based on Sustainable Techniques to improve the Environmental peRformances of TeXtile SMEs in an industrial district) ha come obiettivo quello di Ridurre l’impatto ambientale delle Pmi tessili, attraverso un approccio integrato che permetta di ridurre le emissioni inquinanti (liquide, solide e gassose), ed il consumo di energia e risorse naturali. ACTE parteciperà nel presente bando (la cui scadenza per la presentazione di progetti è il 30 Novembre) con il ruolo di partner, occupandosi della disseminazione e della promozione delle attività del progetto, attraverso la realizzazione di conferenze, seminari, la creazione di un logo, ecc... 5. La governance di ACTE a. Aumentare la professionalità di ACTE In base al piano di mandato di ACTE 2007/2009, Le istituzioni che assumono incarichi importanti in ACTE dovrebbero contribuire con risorse tecniche ed economiche, tali da consentire la corretta esecuzione e lo sviluppo delle attività dell’Associazione. A tal proposito, la Presidenza (Diputaciòn de Barcelona) e la Segreteria Esecutiva (Comune di Prato) di ACTE, hanno proceduto a stabilire una relazione di leadership condivisa, prevedendo un’esplicita ripartizione dei compiti e delle responsabilità assegnate all’interno dell’associazione, ed introducendo 3 figure professionali che si dedichino fulltime ad ACTE, rispettivamente presso la Presidenza e la Segreteria Esecutiva. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 50. In particolare, la Presidenza di ACTE ha assegnate i seguenti compiti e responsabilità: Área Compiti i. Comunicazione ii. Lobby europea* iii. Nuovi soci Gestione pagina web ACTE Redazione ACTE Newsletter Redazione ACTE Infoflash Comunicati stampa Materiale pubblicitario (brochure)/ comunicazione (logo) / pubblicazioni Relazioni con le istituzioni europee Relazioni con partner economici e sociali a livello europeo Follow up della política e calendario istituzioni europee Disseminazione attività e documenti di posizione ACTE Convegni internazionali / europei Ampliamento geográfico di ACTE nella UE 27 e nei paesi candidati Sviluppo delle relazioni internazionali: rafforzamento della cooperazione con i paesi extra europei** *con l’appoggio del Vice Presidente Affari Europei; ** con l’appoggio del delegato relazioni internazionali Nel caso invece della Segreteria Esecutiva di ACTE, i compiti e le responsabilità affidate riguardano: Área Compiti i. Relazioni con i soci e coordinamento rete ii. Comitati Esecutivi ed Assemblea Generale iii. Progetti strategici: programmi europei e gruppi di lavoro ACTE iv. Apoggio Presidenza alla Contatto continuo con i soci di ACTE Follow up delle attività delle Vice Presidenze nazionali Registro delle adesioni dei nuovi membri e delle uscite Invio delle convocazioni e della relativa documentazione Preparazione ordini del giorno e programma attività Centralizzazione delle iscrizioni Assistenza logistica ai membri organizzatori di tali eventi Preparazione di materiale per gli interpreti Redazione degli atti Seguire le uscite dei bandi e dei programmi europei Formulazione e presentazione delle proposte di progetto Disseminazione delle proposte e ricerca di partner Follow up dei progetti presentati / approvati Impulso e coordinamento dei gruppi di lavoro Supporto alla Presidenza nello svolgimento delle attività di ACTE A partire dal 2007, inoltre, è stato associato al piano di mandato annuale anche un budget previsionale, che prevede l’attribuzione di risorse alla Presidenza ed alla Segreteria Esecutiva, sulla base dei compiti e delle responsabilità assegnate ad ognuna di queste. In questo quadro, il Comitato Esecutivo di ACTE ha deliberato l’assegnazione – prevista nel Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 51. budget di ACTE per il 2007 – di € 20.000 desitnati, rispettivamente, al bun funzionamento della Presidenza e della Segreteria Esecutiva. Per quanto riguarda sempre il 2007, sono state organizzate 4 riunioni tra Presidenza e Segreteria Esecutiva, finalizzate all’implementazione delle linee del Piano di Azione di ACTE 2007. Tali riunioni si sono svolte con il seguente calendario: - 16 Febbraio 2007, Prato - 10 – 11 Maggio 2007, Barcellona - 6 Luglio 2007, Prato - 18 Ottobre 2007, Barcellona b. Aumentare il valore aggiunto delle riunioni di ACTE A partire dal 2006 ACTE ha intensificato il proprio sforzo di far coincidere le riunioni ufficiali dell’Associazione (a livello sia di Comitato Esecutivo che di Assemblea Generale) con la celebrazione di conferenze o altri eventi che potessero approfondire gli aspetti e le attività svolte da ACTE, contribuendo anche al miglioramento ed al rafforzamento dell’immagine e della comunicazione esterna della stessa associazione. Per quanto riguarda ad es. l’Assemblea Straordinaria di Guimaraes, questa si è inserita nella più ampia cornice della conferenza tematica Inclua - Lavorando insieme per l’inclusione degli immigrati, svoltasi tra il 4 ed il 6 Diecmbre 2006 nell’ambito dell’omonimo progetto finanziato dal Programma Europeo Gemellaggi tra città. Allo stesso modo, il Comitato Esecutivo tenutosi a Prato lo scorso 31 Marzo si è inserito nell’ambito della Conferenza Twintex Museums, che ha riunito tra il 30 ed il 31 marzo oltre 200 partecipanti di varie città e musei tessili soci e non soci della rete ACTE. In entrambe le occasioni, dunque, le riunioni di ACTE (Assemblea e Comitato Esecutivo) sono state affiancate da momenti di alta partecipazione da parte del pubblico e degli operatori interessati alle tematiche discusse in occasione delle due conferenze. Queste Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 52. ultime, a loro volta, hanno permesso di sviluppare le attività previste all’interno dei gruppi di lavoro individuati nel Piano di mandato di ACTE, con particolare riguardo per: gruppo di lavoro cooperazione ed immigrazione, coordinato da AMAMVE; gruppo di lavoro Musei Tessili, coordinato dal Comune di Prato. Infine, il passato mese di Settembre, il Comitato Esecutivo di Bruxelles (svoltosi il giorno 18) è stato seguito dalla conferenza stampa di presentazione assieme ai sindacati tessili europei FSE:TAC presso la sede della Regione Toscana di Bruxelles della Petizione per una qualità certificata. Trasparenza, tracciabilità, composizione ed origine dei prodotti dei settori tessile, abbigliamento, calzature e pelletteria (TAC). Tra le deliberazioni ratificate nel corso del Comitato Esecutivo di ACTE di Bruxelles, figurano in particolare: L’approvazione del piano di diffusione della Petizione “Moda e Salute”: è stato deciso di far procedere all’approvazione del testo della petizione nei consigli locali soci di ACTE, in maniera da far pervenire le adesioni ottenute e di presentarle in occasione dell’Assemblea Generale di Carpi del 7 dicembre. Allo stesso modo, in occasione dell’Assemblea Generale sarà la Conferenza Moda e Salute: sfide ed opportunità per l’Europa, il cui obiettivo sarà quello di illustrare i risultati raggiunti nella diffusione del documento. Il nuovo logo di ACTE: è stato indetto un concorso di idee per la presentazione di nuove proposte di logo di ACTE – con scadenza il 12 Novembre. Tra le 26 proposte pervenute, la Presidenza e la Segreteria Esecutiva sceglieranno le 3 migliori proposte, e proporranno di invitare i finalisti all’Assemblea Generale di Carpi del 7 Dicembre. Quest’ultima si incaricherà di votare la migliore tra le 3 proposte selezionate, cui andrà un premio di 2000€; Le attività svolte dalla Segreteria Esecutiva, a partire dalle proposte progettuali presentate ed in corso di presentazione a livello dei gruppi di lavoro di ACTE. Da una breve disamina delle novità introdotte in materia di governance di ACTE, è possibile di fare una prima breve valutazione delle attività in termini di: miglioramento del lavoro sui contenuti di interesse per l’associazione (gruppo di lavoro musei tessili; gruppo Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 53. di lavoro immigrazione e cooperazione); forte visibilità dell’associazione; razionalizzazione delle risorse e maggiore disponibilità finanziaria, grazie al contributo comunitario; aumento del n. di partecipanti nell’assemblea e negli atti pubblici dell’associazione. Report attività della Presidenta e della Segreteria Ejecutiva di ACTE 2006-2007 54. ALLEGATI Allegato I Report finale del GAL [EN] Allegato II Documento di riflessione “ACTE 2007-2013: una proposta strategica” Allegato III Nuovo organigramma di ACTE Allegato IV Piano di mandato 2007-2009 Allegato V Comunicato stampa congiunto ACTE – FSE:TCC, 19 Settembre Allegato VI Petizione “Moda e Salute” di ACTE Allegato VII Adhesione petizione Polonia Allegato VIII Discorso di Jerzy Kropiwnicki a Istambul [EN] Allegato IX Partecipazione di ACTE nei Dialoghi Strutturati, 29 Novembre [EN] Allegato X Programma de la conferenza finale del Progetto Inclua Allegato XI Tavola dei progetti Allegato XII Programma della conferenza finale del progetto Twintex Museums Allegato XIII Report attività del progetto Twintex Museums Allegato XIV Fiche progetto Eurotex Allegato XV Fiche progetto European Fashion Security Acion Plan Allegato I Report finale del GAL EUROPEAN TEXTILES AND CLOTHING IN A QUOTA FREE ENVIRONMENT HIGH LEVEL GROUP FOLLOW-UP REPORT AND RECOMMENDATIONS EXECUTIVE SUMMARY On June 30th 2004, the High Level Group for the future of textiles and clothing, established in February 2004 by former Enterprise Commissioner Erkki Liikanen and Trade Commissioner Pascal Lamy, adopted a report and a first set of recommendations entitled “The Challenge of 2005 – European Textiles and Clothing in a Quota Free Environment”. Since June 2004 the Group’s composition has changed to some extent, reflecting changes in the Commission, in national Governments, within the European Parliament and among other stakeholder groups. The June 2004 report summarised discussions within the Group over the period March to June 2004 and made some 36 major recommendations in the areas of: • Competitiveness and Internal Regulatory and Market Issues • Education, Training and Employment • Intellectual Property Rights (IPR) • Regional Aspects • Research and Development, Innovation • Trade Policy The present report has respected the order in which the above subjects were treated in the original report. However, since its major objectives were to take stock of the status of the recommendations more than two years after the adoption of the first report, and more than eighteen months after the end of the Agreement on Textiles and Clothing (ATC), then to attempt to draw up a credible vision for the future and to make further recommendations, this second report has been divided into four parts: • 1 - Introduction • 2 - Review of the implementation of 2004 recommendations and Unfinished Business • 3 – An attempt at a vision for 2020 • 4 - Recommendations for Further Action • Annex 1 : Members of the High Level Group • Annex 2 : State of play in the implementation of the 2004 HLG’s recommendations The report shows that a majority of recommendations from the June 2004 Report have been implemented or are in the process of implementation, in all of the major areas to which reference has been made above. Among these may be quoted the forthcoming study on distribution and retail structures, and access to credit, the enhanced sectoral social dialogue, industry initiatives in the IPR arena, regional initiatives by the Collectivities in Tuscany, 9 Spanish regions and Portugal, the funding of a project to achieve a technology breakthrough in apparel manufacture, and of projects in the technical textile domain, as well as the creation of the European Technology Platform for the Future of Textiles and Clothing and the publication of its Strategic Research Agenda, the issue of guidelines for possible safeguard action against China, and the bilateral agreement with that country in June (and then September) 2005, and the review of preferential rules of origin and the GSP. The fulfilment of certain of the recommendations, however, has not always brought with it a solution to the specific problem posed, for example where the new chemicals policy REACH is concerned, and in the field of IPR much still remains to be done in spite of the fact that the latter issue has clearly moved up in the Commission Agenda over the past 2 years. In the field of Education, Training and Employment, a number of projects still remain to be completed or initiated, and it is not yet clear to what extent industry stakeholders will find a solution to the question of non-technological innovation from the current review of the Community Framework for state aid for research and development and innovation. In other areas covered by the June 2004 recommendations, the Commission and memberstates have been unable to secure their implementation without agreement from bodies or countries outside the EU itself. Nowhere is this more evident than where market access in the context of the Doha Development Agenda is concerned, but this has been the case too as far as the completion of the Pan Euro Mediterranean area is concerned, and where a number of countries have yet to sign bilateral free trade agreements with each other. The activity described above has occurred against a background of stagnant internal demand in a number of EU member-states, although extra-EU export levels have been sustained. Imports have grown following the end of the quota system, but their overall increases in both volume and value have been somewhat less than might have been feared. Overall the year 2005 saw the loss of a further 164.000 jobs across the EU-25. It is also against such a background that in the third part of this report, an attempt has been made to describe what changes the industry will need to make and what form it might take by the year 2020. The image provided is one of a strong, flexible industry which has responded to the challenges of a globalised economy and in so doing has obtained the co-operation of the public authorities at all levels. It has notably reformed its structures by creating larger groups, possessed of their own critical mass, vertically or horizontally, and taken greater advantage of standardisation opportunities. It has turned even more towards specialty products, new applications and mass customisation, using its Strategic Research Agenda and the opportunities offered by FP7. In addition, the breakthrough in clothing technology will have helped to shift apparel manufacture back towards the EU. The latter development goes hand in hand with the crucial need to maintain a lead in fashion and image and creativity, in the defence of which a range of IPR initiatives are set out aimed at combating counterfeiting and piracy in the industry within the EU, at its borders, and in third countries (TRIPs agreement, codes of ethics, more branding, enhanced co-operation with third countries and an increase in the number of national multi-sectoral anti-counterfeiting cells). These are repeated in the Recommendations set out in the final part of the text. The Vision chapter recognises too that none of the preceding achievements will prove possible if further attention is not given to skills and training in the sector to build on what has already and is currently being done at all levels. This will be accompanied by enhanced environmental and social standardisation, the latter linked to an increased awareness of issues generally subsumed under the designation “Corporate Social Responsibility”. It is on the basis of the above chapter and of the elements of unfinished business mentioned previously that the final part of the report makes a series of recommendations for further action, in those broad areas covered in the original June 2004 Report. In general competitiveness terms, the industry is encouraged to seek synergies leading to the creation of companies possessed of the above-mentioned essential critical mass, whilst paying much greater attention to standardisation issues and the presentation of a positive image to the public as a whole, just as it recommends that greater publicity be given to the outcome of strategic plans carried out in the textile/clothing regions. It repeats the need to pursue the education and training proposals set out in the earlier report (better match between supply and demand, common qualification standards, reconversion and classification units), whilst requesting that industry and academia undertake pilot schemes to retain the necessary range of industry courses within the EU as a whole. In the Research and Development context, the Group requests that the Strategic Research Agenda be distributed as widely as possible, encourages its stakeholders to identify potential flagship projects for the industry, and urges all stakeholders to move speedily towards innovative technologies and business models, like mass customisation. On Trade Policy, the Group calls for efforts to continue, multilaterally or bilaterally to secure genuine market access (reduction of tariffs, removal of non-tariff barriers) for EU exporters, to encourage partner countries in the Mediterranean area to sign free trade agreements with each other, and to open their markets to EU exports. The Group believes too that market access can be fostered by synergies between European manufacturers and distributors and retailers, and therefore lends its full support to the liberalisation of distribution services in WTO and elsewhere. In conclusion, the High Level Group seeks the maintenance of objectivity and predictability where Trade Defence Instruments are concerned, and stresses the need for high quality stakeholder consultation. CHAPTER 1 – INTRODUCTION On June 30th 2004 the High Level Group for Textiles and Clothing adopted a report and the first set of recommendations entitled “The Challenge of 2005 – European Textiles and Clothing in a Quota Free Environment”. The High Level Group itself had been established by former Enterprise Commissioner Erkki Liikanen and Trade Commissioner Pascal Lamy in February 2004 in view of the challenges that the sector was facing in relation to the upcoming abolition of the import quotas in January 2005. The High Level Group has had a mandate to formulate recommendations on concrete initiatives that could be undertaken at regional, national and EU level to facilitate the sector’s adjustment and improve its competitiveness. In addition to the above-mentioned Commissioners, and former Research Commissioner Philippe Busquin, the Group included Industry Ministers from four member-states, representatives of the European Parliament, of the textile regions of the European Union, industry, trades unions, and retail, importer and distributor interests. Over the period between its first meeting on March 5th and the approval of the first report on June 30th 2004 the work of the Group was concentrated on a series of major areas covering: • • Competitiveness and Internal Regulatory and Market Issues Education, Training and Employment • • • • Intellectual Property Rights Regional Aspects Research and Development, Innovation and Trade Policy As a result, and in the above areas, the High Level Group adopted some 36 major recommendations, the purpose of which was to set a framework within which the European textile and clothing industry could survive and prosper beyond the quota system which came to an end on December 31st 2004. In addition, since June 2004 the High Level Group met on one further occasion – 14th June 2005 – although a number of issues have continued to be discussed at group and Sherpa levels. The purpose of the present report then is to assess those aspects where the June 2004 recommendations have been already implemented or are in the process of implementation, to draw attention to areas of unfinished business, to present a vision for the future of the industry and to make additional recommendations for future action by stakeholders. Since June 2004 too the composition of the High Level Group itself has changed to some extent, reflecting changes in the Commission, in national Governments, within the European Parliament and among other stakeholder groups. The membership of the High Level Group as of September 2006 is indicated in Annex 1. Overall, developments in the textile and clothing industry since the issue of the June 2004 report have not entirely lived up to expectations. Internal demand has remained stagnant in a number of EU member-states, but, in part compensation, exports have maintained their proportion of total turnover, even if their further progress has been held back by a number of factors including a strong Euro and persistent trade barriers. This in itself is an unmistakeable sign that Europe’s textile and clothing companies are competitive. Nonetheless, the end of the quota system has inevitably led to increased import pressure. With regard to the impact on prices, the Commission services have commissioned a study to measure the effects of the progressive liberalisation of the textiles/clothing and footwear industries on import prices and consumer prices in the EU. An EC statement dated June 15th 2006∗ noted that the disruptive impact of liberalisation of Chinese textile exports to the EU in 2005 had been limited to a fairly narrow range of product categories. However, in the categories affected, there had been absolute rises in textile imports and steep falls in unit prices which were anticipated with the end of the quotas. The report states that “China’s share of exports to the EU in the textile categories liberalised on January 1st 2005 has increased sharply at the expense of traditional EU suppliers, mainly in Asia but also in North Africa and the ACP. There has, however, been only a modest rise in textile imports to the EU, either in the 35 products liberalised on 1st January 2005, or in total textile imports”. According to the statement, in 2005, China increased its exports to the EU by 42% in value and by 36% in volume. For categories liberalised in 2005 there was an increase in China’s market share by 130% in volume and 82% in value, which suggests significant falls in unit prices. In these products China, India, the US and Turkey were the only significant suppliers to have increased their exports in 2005. India’s increase in exports by value was 18%; the US’s 14% and Turkey’s 4%. This has been at the expense of all other suppliers to the EU. All other major suppliers have suffered export displacement in products liberalised in 2005. Pakistan, Indonesia, ∗ Evolution of EU Textile Imports from China in 2005 and the first quarter of 2006; source DG TRADE: http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2006/june/tradoc_128999.pdf Thailand, South Korea, the Philippines, Taiwan, Hong Kong, and Macao have all seen exports fall in value and the most significant displacement by China has been exports previously originating from Hong Kong, Macao and Taiwan. During the first quarter of 2006, world exports in all textile categories to the EU decreased by 11% in volume. As far as China is concerned, there is an overall decrease in exports to the EU of -12% in volume while unit prices increased by 9%. This was said to be largely due to the quantitative limits introduced in June 2005 which cover the ten most sensitive textile categories. On a positive note, the statement concluded that “China is becoming a key growth market for European textiles. EU exports to China were up 15% in 2005 and 16% in value for the first quarter of 2006 although yearly exports still account for less than €1 billion.” It is also noteworthy, and again contrary to popular belief, that the end of the quotas may well have been anticipated to a significant extent by companies in the sector during the course of 2004 itself, since job losses in 2005, although remaining at unacceptably high levels, were only marginally above those of the previous year (160.000 in 2004 compared to 164.000 in 2005), even if the June 2005 agreement with China has contributed to some extent to stem a rising flow of job losses in the later months of that year. Whilst it is not the purpose of this report to carry out an economic analysis of the post-2004 situation in the textile and clothing industry, it is nonetheless a fact that in a number of European countries the early months of 2006 have shown positive developments and a degree of optimism which was lacking in previous years. On average, EU household dedicate 6% of their expenditure to clothing and textile products and in 2005 final consumption in the EU-25 is estimated to have increased by +2,1%, to reach +/- 440 billion Euros, thanks mainly to dynamism in the consumption of the new member states. Part of the consumption increase may be attributed to a small reduction of consumer prices for clothing (-1,1%) and for household textiles (-0,9%) whilst carpet prices went up by +0,9%. The textile and clothing industry witnessed in 2005 a stagnation of production prices that did not help the industry to stem the contraction in production, in particular in the clothing sector (-8,4%). In addition investments decreased more specifically in the textile sector but at a much lower rate than in 2004. The EU-25 Textile and Clothing industry digest in 2005 Year – 2005 EU-25 EU-25 ∆ 05/04 198,0 2.218,7 -4,6% -6,8% 59,9 – (e) 154.866 5,07 -3,1% -6,1% -2,9% 440,0 – (e) +2,1% 36,5 73,0 -36,6 +0,9% +5,6% +10,8% ABSOLUTE FIGURES Turnover – billion € Employment 1000 pers. Added Value – billion € Companies (e) Investment – billion € Apparent household consumption of textile & clothing products (constant prices) – billion € Exports – billion € Imports – billion € Trade Balance – billion € Source: Euratex calculations on National Associations data and Eurostat trends (e) – estimates As for the 2006, new orders early in the year would tend to indicate some improvement in the situation overall, and this is more particularly the case where man-made fibres and clothing are concerned. Nonetheless, this has yet to be translated into higher levels of production. CHAPTER 2a – REVIEW OF THE IMPLEMENTATION OF 2004 RECOMMENDATIONS Against this background a brief overview of those recommendations which have been implemented or are in the process of implementation in the six areas mentioned above appears essential, prior to an assessment of those recommendations which have yet to be implemented and can therefore be considered as “unfinished business”. This overview is not intended to be an exhaustive impact assessment of each and every recommendation, but seeks to point up those particular areas in which action has been taken as a result of the work of the High Level Group. Competitiveness and Internal Regulatory and Market Issues In the field of Competitiveness, and in respect of the EU’s chemical policy and new chemicals legislation REACH, an impact study was carried out in 2005 by independent consultants commissioned by DG Enterprise and Industry which provided clear indications of the negative effects that certain aspects of the new policy would involve. REACH is currently passing through the co-decision procedure where both Council and Parliament have been provided with suggestions arising from the impact study. In particular, the study showed that the serious possibility of de-selection of substances in (imported) articles (Art. 6) could well create additional costs to industry for which, as yet, no obvious solution had been found. Where competition and retail structures are concerned, a study on business relations in the EU clothing chain has now been commissioned by DG Enterprise and Industry. It aims to analyse the structure of the clothing distribution and retail sector across the EU, to examine the business relations between the different players involved, from the end of the chain of production through to the final retailer, to collect examples of best practises, and to recommend ways of overcoming any problems identified. Similarly, in the field of access to credit through the INNOVA programme, Euratex and a number of private stakeholder partners are undertaking, within the framework of a project entitled NETFINTEX, a study of existing best practises in the context of the financing of innovation for small and mediumsized companies. This will be followed by recommendations suited for application at European level. This latter initiative goes some way towards fulfilling the High Level Group recommendation, but it will not in itself resolve the overall access to credit problem and the need to improve the industry’s image in the financial/banking and credit sectors. Where industry marketing policy is concerned, private stakeholders have now, in line with the Group’s recommendations established a “Fashion Forum” encompassing the whole apparel pipeline from fibre to retailer. The initial meeting of this group demonstrated a genuine desire for full co-operation from all parties involved in the search for new apparel products and retail innovations. Further meetings will take place later in 2006. Education, Training and Employment The recommendations in respect of Education, Training and Employment were predicated upon the need for better trained and more highly skilled employees at all levels, and at attracting the younger generation towards a career in the industry. The European dimension of these proposals made it incumbent upon the stakeholders to seek funding through a range of EU programmes. In the above context, work has already begun on a project related to the establishment of Observatories as proposed in the initial recommendation of the above chapter, as it has in relation to the development of common qualification standards, and an enhancement of the social dialogue at all levels through an integrated project in co-operation with the trades unions and employers of the tanning and dressing industry (COTANCE). This provides for the identification of weaknesses in the social dialogue in new member-states and candidate countries, and for the extension of the existing social Codes of Conduct in the two sectors to the abovementioned countries. The implementation of reconversion and reclassification units, together with a more flexible use of European Structural Funds, has in theory been made more accessible as a result of the Commission’s March 2006 proposal for a Globalisation Adjustment Fund, provided that member-states are willing to make effective use of it, since applications for its use lie entirely in their hands. Intellectual Property Rights – IPR The past two years have seen clear evidence that IPR issues are being given greater prominence by the authorities at both national and European level, instanced by the Commission’s dialogue with China in this area, the Loi Longuet in France, and the Commission’s Communication of October 20052. For European textiles and clothing, the importance of IPR cannot be overstated, as graphically described and illustrated in the original June 2004 report. In relation to the High Level Group recommendations themselves, industry stakeholders have played their full part. They have undertaken detailed discussions as to how best to create additional information and awareness among rights holders, have established codes of ethics for companies exhibiting their designs and models at international fairs, and have exchanged experience between companies and their associations at national and EU level based upon specific cases of IPR infringement or successful IPR protection. Action by industry stakeholders themselves was further strengthened by the landmark agreement on protection of Intellectual Property Rights signed in May 2006 between the German and Chinese textile and clothing industry federations (Gesamttextil-Mode and CNTAC) which other national associations and EURATEX are seeking to mirror in future agreements. The Commission itself launched a call for tender in March 2005 aimed at providing a comprehensive multi-lingual handbook reviewing national and EU legislation covering IPR in the textile and clothing industry, together with the toys, furniture, and footwear and leather industries. In the absence of satisfactory responses to this call, it was withdrawn and will be re-launched in a different form in 2007. 2 Communication from the Commission to the Council, the European Parliament and the European Economic and Social Committee on a Customs response to latest trends in Counterfeiting and piracy. Brussels 11.10.2005 COM92005) 479 final. In a wider context, the Commission has stepped up its action in the field of intellectual property over the last two years working in a focussed and practical manner in accordance with the Strategy it launched in November 2004: 1. Participation in multilateral discussions on IP protection and enforcement. In particular the Commission is very active in the G8 context, has financially supported the economic study launched by OECD on the worldwide economic impact of counterfeiting and piracy, and is about to have a “full member” seat in the specific consultative Committee dealing with enforcement in WIPO. 2. The Commission initiated an action on IP enforcement within the context of the TRIPs Council: the aim is to improve the implementation of TRIPs rules on IP enforcement. 3. This is complemented by IP dialogues with the principal “problematic” countries: China and Russia mainly. Action in China has been expanded by putting into place an IP Working Group together with the industry, which is beginning to produce some very interesting results, and an IP expert in the Commission’s Delegation in Beijing. 4. Finally, the Commission conducts extensive technical assistance in third countries (in particular in China), including operational activities related to training of officials (judges, policemen, as well as Customs officials). In China, Customs activities in the field of IP are foreseen for 2007. Regional Aspects The High Level Group recommended the establishment of local strategic plans to improve the allocation of public resources for the support of the textile and clothing sector. This recommendation had its roots in the three year integrated pilot project launched in January 2003 by the Tuscan Regional Government in the areas of textiles, clothing, shoes, leather and jewellery. This initiative sought to strengthen the competitiveness of small and mediumsized companies in the fashion field, by supporting innovation and the organisational and financial strength of companies. It involved business associations, trades unions, local government and chambers of commerce, and is currently the subject of an impact assessment. The Italian initiative was followed in 9 regions of Spain where strategic plans were elaborated providing for territorial and sectoral policy tools, through Spanish members of the Association of European Textile Collectivities (ACTE) and the Consejo Intertextil Espagnol, and was completed in June 2005. It has resulted in the launch of SIT (Integrated Services for Textiles, Mataro City Council) to facilitate relocation of workers and occupational training, a project entitled “Strategic Vision for the textile cluster Sabadell and Terrassa” to promote collaboration in the textile sector and with aeronautics and the railways, to produce high value added products; the establishment of the Anoia Textile Observatory, and the support plan for the textile and clothing sector initiated by the Spanish Ministry of Employment and Industry. ACTE is now seeking to disseminate experience gained as a result of the Italian and Spanish examples among its members in other EU member-states, and to secure appropriate funding for them. A similar initiative has now been launched in the Vale do Ave region of Portugal. In the above context too, a series of awareness raising actions with the support of local authorities, and members of the European Parliament, have taken place in Belgium, Italy and France. In addition, a number of regions in Spain have undertaken projects as a preparation for the support of workers in the textile and clothing industry. Moreover, a number of private stakeholders, working together with part financing from various European funds, have sought to promote their industry’s exports with particular emphasis on the growing markets of Asia. A range of other initiatives have also been undertaken at regional level aimed at facilitating movement out of the sector, enhancing training and skills. These issues did not originally form part of the proposals coming within the scope of the regional aspects chapter of the High Level Group report, but they have undoubtedly played their part in achieving a number of the overall objectives of that Group. Research and Development, Innovation With the adoption of the LEAPFROG project and the € 14 million funding for this Integrated Project from FP6, the first twelve months of this four-year effort to secure a breakthrough in apparel manufacture was complete as of May 1st 2006. FP6 also funded a number of innovative projects to the tune of more than €30 million which began during the course of 2006 and offer great potential in the fields of medical, protective, and building textiles. These initiatives all fulfil High Level Group recommendations in the areas concerned. Industry stakeholders have sought to make known to the authorities over the course of the period since June 2004 their needs to ensure the involvement of SMEs in all types of horizontal research projects, their desire for more transparent economic parameters to guide priority setting and budgeting in FP7, and in general the improvement of general conditions governing access to funds, as set out in their recommendations to facilitate industry participation in and SME access to public R & D and innovation programmes. The European Technology Platform itself was launched at the end of 2004. Setting itself the triple goals of moving the industry from commodity to speciality, developing new textile applications, and moving to an era of mass customisation in the apparel field; following a period of intense activity between AUTEX, TEXTRANET and EURATEX experts, representing respectively the Textile Universities, Research Institutes, and industries, the Platform unveiled its Strategic Research Agenda on 8th June 2006. Trade Policy In the Trade Policy chapter of the June 2004 report, the end of the Agreement on Textiles and Clothing (ATC) and ongoing market access issues in relation to the Doha Development Agenda were the subject of special attention. In the former case, guidelines concerning the possible use of the specific textile safeguard clause by the EU were released in April 2005, and resultant investigations led to the signature of a bilateral agreement with China in June (fine-tuned in September) of that year covering ten product categories up to the end of the year 2007. In the latter case market access negotiations have yet to find a (preferred) multilateral solution within the stalled Doha Development Agenda. A study3 has also been commissioned and published under the auspices of DG Trade as to the conditions of production of textiles and clothing in China. It is planned to follow this up by a Conference organised by the Commission in December 2006 on the theme of decent work and globalisation. The main topics that are likely to be debated are (1) effects of global trade on decent work in developing countries, and (2) effects of global trade on decent work within the EU. In the meantime, as further recommended by the High Level Group, an action plan for market access in relation to tariff and non-tariff barriers has been elaborated by the Commission and industry stakeholders and efforts are ongoing to ensure its implementation. A review is also underway concerning preferential rules of origin. As part of a general study on the most sensitive items, DG Trade has commissioned a specific study on the impact of the reform of preferential rules of origin in the field of textiles and clothing. A final report will be issued in October 2006. Moreover the GSP+ has been implemented and thus provides duty free access to the EU market for a further 15 countries who have ratified and effectively implemented at least 23 key human rights and environmental conventions. This concise overview of developments following the recommendations contained in the June 30th report of the HLG demonstrates that substantial progress has been made towards the implementation of a majority of those recommendations. However, there remain a number of issues outstanding which will be treated hereafter. CHAPTER 2b - UNFINISHED BUSINESS A glance at the original High Level Group recommendations on the one hand and of the process of implementation on the other clearly demonstrates that although a majority of the June 2004 recommendations have indeed been implemented in one way or another, a number still remain unexploited. It will also be evident that in a number of cases the lack of implementation of the recommendations stems from the fact that they are only capable of implementation with the agreement and/or involvement of other parties, whether within the EU or beyond its borders. (a) Where Competitiveness and Internal Regulatory issues are concerned, and in spite of the objective impact assessment study undertaken under the auspices of DG Enterprise and Industry, the industry is concerned about the issue of “substances in Articles” arising under Art. 6 of the current REACH proposal, itself closely linked to the 3 Study on Chinese textiles and clothing industry and market expansion strategy need for equality of treatment as between EU manufactured goods and those imported from elsewhere. . Whilst two of the recommendations in relation to access to credit have been implemented, in the form of a guide for SMEs and NETFINTEX (see above), the industry itself still needs to undertake the necessary steps to re-build its image, and, in this respect, to be aware that public statements of an over-pessimistic nature will not facilitate this process. (b) Education, Training and Employment. It is clear that in this area much remains to be done if the ambitious recommendations of the June 30th report are to be fully implemented. A pilot project of social partners for media/information pools is certainly on the drawing board but no definitive project has as yet been submitted for E-Ten or EContent funding. The same too can be said of surveys to ensure a better match between supply and demand for training, and this is also the case where the collection of information on training programmes, current projects and funding availabilities are concerned. (c) It is certain that in the field of Intellectual Property Rights much remains to be done in active co-operation between the authorities and industry itself. With the exceptions mentioned in the preceding chapter, it has not proved possible to take direct action in relation to the Recommendations of June 2004. Indeed, even though most LDCs have deployed efforts to implement the TRIPS Agreement and have an IP legislation in place, they are still confronted with economic and institutional challenges. In this context, the TRIPS Council unanimously responded positively to the LDC request for extension. Although LDCs have promised not to reduce or withdraw the current IP protection they give, the industry regrets the decision being taken as to the prolongation of the period in which LDCs are to comply with the WTO TRIPs agreement. The recommendation that a User Friendly Web site be established to enable textile and clothing companies to easily obtain updated information as to how to protect their rights, what to do if they are copied and what is unregistered design, has not been fully achieved. Nonetheless, the Commission’s IPR Help Desk website for free-of-charge basic guidance on Intellectual Property issues subject already exists for this purpose. However, it will be self-evident from a visit to this site that the IPR Help Desk deals mainly with technology innovation and transfer issues and that SMEs from the textile and clothing industry may not find immediate responses to the less complex but more pressing questions they often have, even if the helpline directs the question to the relevant body. The Commission's efforts to improve the contents and the userfriendliness of the IPR helpdesk will continue under the CIP programme, especially as regards the web site navigation and a more sectoral approach. The High Level Group also recommended that seminars between rights holders, SMEs, police and customs authorities be organised in the presence of EU experts from industry and Commission across the enlarged EU. More information would be helpful here in relation to the actions and intentions of the Commission and of memberstates in following-up on the above recommendation, whether this be after the publication of a guide on the subject or at an earlier date. (d) In terms of that chapter of the June 2004 report devoted to Regional Aspects a number of recommendations requiring action from the authorities themselves could hardly be expected to be followed up. The introduction to the June 2004 report states: It should also be stressed that during the course of the exercise various national administrations expressed reservations on elements which they viewed as being of an overly sectoral nature or as to their funding……….it must not be assumed that by participating actively in the High Level Group process, any public authority has committed itself to implement the conclusions reached. There is little doubt in this context that national and regional authorities have shown little enthusiasm for the recommendations relating to the re-programming of European Structural Funds for the period to end-2006, or indeed the concept of special regional initiatives for the sector in respect of the Structural Fund programme for the period 2007-2013. Similarly, the Commission and member-states consistently underlined that they would be unable to support the recommendation for a Community sectoral programme for the textile and clothing industry. Nor has any action of which members of the High Level Group are aware as yet been taken in respect of the proposal for Innovative actions of the ESF and ERDF. On the other hand, the Commission’s proposal on the European Globalisation Adjustment Fund has received broad support from member-states and could bring some relief to workers in the regions affected by the consequences of globalisation and structural change.∗ (e) One of the few issues outstanding where Research and Development and Innovation matters are concerned is that of facilitating access to research funding for smaller and medium-sized companies within the context of Framework Programme 7. The relative success or failure of this important recommendation can only be assessed in the first instance when more is known about FP7 itself, and subsequently when companies have had the opportunity to submit their responses to calls for tender under this programme. What is clear, however, is that industry has been in great need of a clear, non-ideological definition of non-technological innovation. The original June 2004 report indicated that it would be illogical that the investment of companies in this form of innovation should be treated any differently from parallel investments in research and development. In reviewing the existing state aids framework, current Commission thinking appears to be moving towards some understanding of the situation in this field by suggesting a doubling of the de minimis aid laid down in regulation EC 69/2001 (OJ L10, 13.1.2001), by allowing a degree of aid for industrial property rights costs incurred by SMEs, together with similar aid for process and organisational innovation in services and for innovation advisory services and innovation support services (see draft Community Framework for state aid for research and development and innovation). (f) In the context of external trade policy, with DDA negotiations suspended, little progress has been achieved in respect of harmonisation and reciprocity in (preferred) multilateral market access conditions in the DDA, nor has it in the bilateral area (Mercosur, GCC). As indicated previously in this report, in these two cases, the Commission and memberstates have needed to negotiate with third parties outside the European Union. The PanEuroMed system of cumulation of origin is now being progressively implemented. At the time when this text was drafted (August 2006) four Mediterranean partners have adopted the new Protocol of Origin (Egypt, Israel, Jordan, Morocco). The implementation of the PanEuroMed system is now dependent upon the willingness of the Mediterranean partners to conclude Free Trade Agreements with each other. In this respect, the signing or entry into force of several south-south FTAs (for example Morocco-Turkey, TunisiaTurkey, Israel-Jordan, Israel-Turkey, Agadir…) pave the way for the effective implementation of diagonal cumulation with a critical number of Mediterranean partners. ∗ See also Education, Training and Employment, above. CHAPTER 3 - AN ATTEMPT AT A VISION FOR 2020 A. PREFACE Any vision of the future, however wide or narrow in scope, must in all logic be based upon certain assumptions, any number of which may in the end turn out to be correct or otherwise. For the purposes of this vision which concerns more directly the relatively narrow but not unimportant sphere of textiles and clothing, a number of basic assumptions have therefore been made. In some cases they offer hope and promise for the future, in others they assume stability, whereas a further group pose serious challenges across many sectors of European industry, if not for the world economy as a whole. The first premise however is that there will have been no major geo-political upheavals or worldwide conflicts by 2020; against such a background one may expect that the EU will have extended to Bulgaria, Romania and Turkey, with Croatia and Serbia also in membership or on the point of so becoming, that Europe’s internal decision-making will have evolved to the point where they can effectively accommodate a 30-member plus European Union, that current economic forecasts will be fulfilled (growth of India and China and others) and that the WTO liberalisation process will not have entirely stalled, even if it has failed to deliver equivalent market access to the now “emerging” countries for EU exports, including textile and clothing exports, as the latter countries have enjoyed to Europe. European wages and social charges will still be among the highest in the world and the wage gap with the Asian giants will only have been reduced to a limited extent in view of the abundance of relatively cheap labour which those countries will continue to possess. Although both Chinese and Indian population growth will have levelled off to some extent over the next fifteen years, proportionally it will continue to outstrip that of a slower growing N. America, and a stagnant Europe. The efforts of China and India in terms of R & D in its widest sense will enable them to become much more competitive both in terms of manufacturing and services. In addition to its current low-tech and commodity manufactures, China will be producing and exporting high-tech, high-profile goods such as aircraft and ground transport systems to much of the developing world at prices which the USA and Europe cannot rival. India will be omnipresent on international services markets, particularly in IT. These two countries will not be alone in seeking an ever-greater share of domestic and export markets of the “traditional” developed world. Their competitive abilities may also be boosted by even larger “domestic” markets brought about by wide-ranging Free Trade Agreements across much of Asia, including ASEAN, Japan, and the Indian subcontinent. The growth of such markets also offers opportunities for European companies to benefit from the resultant increased internal demand through exports from Europe or investments in those (Asian) markets. On the other hand, one cannot avoid the conclusion that against a more liberal and globalised background much more of the EU economy (and that of other developed nations) will be exposed to the chill wind of competition both internally and externally in both goods and services and that the value of the Euro (expected by then to have become the common currency of more than 20 countries) will weaken somewhat to reflect this effect. This will lead to a renewed awareness among the population of the importance to the EU economy of manufacturing linked to the benefits of Corporate Social Responsibility. To this relatively sombre overall background needs to be added the fact that many of today’s poorest countries will remain so, at least in relative terms, whilst radical measures will need to be taken internally in the West and more particularly in the countries of the EU, to provide for the needs of an ageing population without ruining the aspirations of those in work who by definition will have to pay for these provisions. Nevertheless, the proportion of the population in Asia being financially in a position to acquire high quality clothing will offer the world’s textile and clothing industries serious opportunities to move further away from commodities and concentrate on those products which fulfil a different form of perceived need on the part of the consumer. Similarly, in Europe, an ageing but more selective population, with the time to choose, will also sustain demand for such higher-end quality products, which should work to the overall benefit of European producers. B. ISSUES FACING THE ECONOMY AS A WHOLE WITH DIRECT RELEVANCE FOR EU TEXTILES AND CLOTHING It is clear that unless a major breakthrough occurs to make cheaper energy available, and since renewables cannot even bridge the gap between today’s supply and tomorrow’s expected global demand, the price of energy will continue to spiral upwards. This will force companies in all sectors of activity to invest in lean-burn manufacturing and transport equipment, to the advantage of those who are big enough to experiment with the most appropriate machinery to fit their production model. Higher energy costs will also mean that transport costs will increase as a proportion of the unit price of the delivered product, and should therefore add to the attraction of goods manufactured closer to home. The introduction of sophisticated sun/wind powered “sailing” ships with auxiliary motors may well become feasible, offering further opportunities for technical textile producers. The possible future “internalisation of external costs” covering raw materials, fuel, noise and other pollutants, could also make manufacture closer to home more attractive in the longer term. Energy availability is naturally a matter of concern to everyone on the planet. Industry in certain European countries in particular however is handicapped by unequal competitive situations which directly affect (price) competitiveness and derive from oligopolistic suppliers or environmental or other fiscal measures. On the other hand, as world fibre consumption grows, limited land availability will mean that artificial and synthetic fibres will represent an increasing share of world fibre usage, even if the price of oil will inevitably force up those latter prices too. Raw material input costs for the textile and clothing industry worldwide will therefore increase. Cotton will remain the dominant natural fibre, followed by wool, flax, silk, ramie, and others. The more recent introduction of bamboo and nettle fibres, among others, will make no significant impact on the market overall, but could well offer profitable opportunities for innovative specialist companies or for use as a marketing tool in combination with other major existing natural fibres or existing or soon to become available artificial and synthetic fibres or filaments, within the polyester, polyamide, polypropylene, polyolefin, acrylic, acetate and aramide families. The use of bio-mass as a basis for fibre production will become economically feasible too, although by the end of the period under consideration, it will not yet have had a substantial impact upon the situation described above. Water resources too will be under severe pressure. This will impact directly upon the cost of dyeing and finishing processes and make even more acute the need for constant additional investment and innovation in waste water recycling and depollution, or in low or no-water technologies (digital printing, finishing). These additional costs will pose serious problems in particular for smaller companies operating in an area which will remain one of the key elements for quality and innovative production within the EU. Virtually all of wool scouring activity has migrated out of the EU precisely because of these environmental cost pressures even before the year 2000. On the other hand, as a similar phenomenon hits other producers and competitors around the world, producers inside Europe could well enjoy a relative advantage as a result of their long experience in coming to terms with such costs and the use of the technology associated with them. Chemical usage worldwide will be under ever-increasing scrutiny (REACH in the EU) and industry everywhere will be under pressure to demonstrate that it understands its own responsibilities and takes them seriously, that it is not using chemicals which could pose a risk to its workers, nor to those who purchase its products, nor in the form of release to soil, air or water. Here one has to make the assumption that any European regulations will also apply to goods imported from outside the EU, and that there are adequate provisions in place for border controls to be effective. This is no more and no less than the approach taken by all of the EU’s international competitors, but it is not yet the case as far as the European Union itself is concerned. There is room for doubt today as to whether the West, and Europe in particular, will be able to maintain its technological lead, in those areas in which it may claim to possess such a lead. The assumption here needs to be made that in textiles and clothing at least the strength and know-how of current European machinery makers and applications providers in co-operation with state-of-the-art producers will ensure that this is the case within the time-frame under consideration. Even though resultant new machinery will be exported abroad, as has always been the case in the past, more productive machinery will nonetheless mean that the labour component globally will become somewhat less important in the overall cost of a product, especially when one links to the technology itself the increased prices of energy, transport, environmental constraints and others. In this respect the higher wage economies will see some reduction in the wage-cost handicaps they are currently facing. The consumer here may have substantial influence. Will he/she over the next few years become increasingly aware of the efforts which EU industry has to make to provide him or her with the clean product he or she would prefer? Will this same awareness apply in terms of ethical conditions of employment and the respect of the core labour standards of the ILO? Or will he/she generally continue to buy purely on price? The jury is still out and will remain out for some time on that broad issue, but in all logic there ought indeed to be a greater consumer awareness fostered in part by increased awareness concerning energy prices, water scarcity, and chemical safety, which will force Corporate Social Responsibility too and as a whole up the political agenda. It is noteworthy here too that the extremer views of a number of NGOs which have hardly helped the EU textile and clothing industry in the past now seem to have reached their peak and that their influence may well have declined by 2020. In the meantime, today’s largest distributors and retailers will have increased their overall physical market share across the enlarged EU, as a result of substantial expansion into countries and regions where they had been little present until well after 2004 enlargement, even if in one or other country they will have achieved saturation and may indeed have somewhat scaled back their presence. Alongside this enhanced market share will come increasing scrutiny from public administrations, as suppliers, initially in the food and drinks field, voice complaints as to the price pressures which are placed upon them, and smaller retailers and their representatives raise the spectre of a society without its independent corner shop. This scrutiny and awareness can be expected to lead to even greater efforts on the part of large retailers to provide the most benevolent image of themselves. As a result, there may well be opportunities for more EU products too to be made available through those channels, and this in turn might afford a further breathing space for smaller independent retailers. The internet together with other IT solutions also offers both a challenge and an opportunity for industry in terms of market transparency, data transmission, supply chain management, and shorter product lifecycles – the latter being a necessary element if producer and retailer alike are to avoid loss of revenue resulting from overstocking and sales at knock-down prices. In 2006, the textiles and clothing industry is not best placed to take advantage of these opportunities in its fragmented state; but if they were to be seized upon enthusiastically and immediately, they do offer real possibilities for co-operation into an increasingly competitive future, where access to credit, available through a smaller number of large banking players will become substantially more difficult to obtain. E-business will offer ever greater opportunities for virtual as opposed to physical shopping, increasing overall retail competition and putting pressure upon the less efficient or the non-specialist. It is here again that prospects for EU-manufactured or branded textiles or apparel can benefit, if their producers are prepared to take up the challenge. Awareness of the sensitive background issues listed above will be funnelled around the world to an even greater extent in the next ten years as an even greater percentage of the world’s population becomes internet literate and is in a position to obtain a diversity of information to which it had no previous access. C. THE EU TEXTILE AND CLOTHING INDUSTRY ITSELF THE VISION A simpleton might suggest that the future of the textile and clothing industry in the EU is sombre in the extreme, that the coming years will see the clothing industry wiped out completely as the Asian exporters move ever forward and the Pan Euro Med area seems unable to achieve the expectations placed upon it, that this will leave large numbers of small and medium-sized European companies in the textile sector with no clothing customers and therefore no future. The same simpleton might also suggest that competition too will grow in the non-apparel sector and that carpets and other interior textiles will be subject to the same ferocious pressures which had previously hit the apparel sector, whilst even in the technical textiles arena China, South Korea and others will have achieved parity or even overtaken the developed world, and that the industry as a whole will be reduced to a limited number of large brand owners – themselves under added pressure from counterfeiting and piracy as that phenomenon continues to run unchecked – and a few highly specialised smaller employers. This picture would be one which stems from an overall assessment of future developments which offer little hope to any sector of European manufacturing. It suggests that Europe will have become more akin to an industrial desert with a few small oases remaining in the form of pockets of resistance to globalisation. Such a picture is pessimistic in the extreme; it would be unacceptable to Europe as a whole, in both the economic, political and social context. It would assume the failure of the re-focussed “jobs and growth” Lisbon Agenda, and describe a scenario in which dynamism and innovation will have given way to decay and stultification. There are many objective reasons to suggest that this will not be the case. Indeed, in this context it is important to note that in volume terms in the first year of full liberalisation of imports after the end of the ATC (the WTO Agreement on Textiles and Clothing), imports overall grew by only 4.2% in volume in textiles and clothing together, as compared to figures for the preceding twelve months. In addition, their growth in value was slightly in excess of 5% - surprising figures in volume terms - whilst also demonstrating that, overall, import prices did not plummet. (The volume figure could no doubt have been somewhat higher and the value percentage somewhat lower in the absence of the June 2005 agreement with China which limited imports until end-2007 in ten product categories). Moreover, this limited growth needs to be seen too, quite evidently, in the light of poor economic performance and uncertain consumer demand across the Euro-zone. Yet it does nonetheless highlight the fact that the surge in imports at greatly reduced prices from those Asian countries previously under quota, which the more pessimistic had predicted to be inevitable, did not occur, and that only India and China can be said to have been major beneficiaries of liberalised import trade in textiles and clothing. At the same time and in spite of a relatively strong Euro in US dollar terms, EU-25 exports were largely able to hold their own at €36 billion in 2005. Does this not prove that the EU industry as a whole is stronger than one might have thought in June 2005, and that the membership of Bulgaria, Romania and Turkey will in fact lend further competitive strength to the industry as it benefits from the skills and much lower wage costs of the former, and the overall expertise of the latter, already in a Customs Union with the European Union? Moreover, the Commission itself seems to forecast improved economic sentiment with growth in excess of 2% in the years 2006 and 2007, whilst increased demand at consumer level for household textiles would appear to offer growth opportunities for quality producers in this area. In the light of the above statements, where then may one expect the European textile and clothing industry to be as it moves towards a 2020 horizon? The suppositions made here have to be based upon the hypothesis that the Commission and national administrations and regional authorities will be prepared to play their full part, that pragmatic considerations will take precedence over ideology, and that even the industry itself which will need to be the driving force for change, accepts that there will be very few cases where sector-specific plans or projects will prove possible. Nonetheless, in many cases, it should also be clear that horizontal action of a determined nature to benefit the whole of manufacturing can and must also by definition include the textiles and clothing sector, and that there is no reason to suppose that it will be excluded in any way from such benefits. The first concrete, albeit general, point to be made is that international trade will continue to grow, flowing both outwards and inwards, and that as a result the EU textiles and clothing industry will have to become leaner and meaner, enjoying higher productivity from a much reduced workforce, with a somewhat greater proportion of its turnover dedicated to exports. These exports will essentially consist of high quality or high fashion items in which Europe will retain design and distribution leadership on its domestic market, whilst at the same time benefiting from enhanced infrastructures, production and distribution networks, in part European owned, in many of the major population centres of the planet, in co-operation with and as part of the growth on those markets of major European retailers and distributors. These exports will also consist of an increasing range of “technical” items for use within newly created transport and infrastructure systems around the world, together with protective wear and goods for medical purposes. The actual level of consumption, a partdeterminant of the size of the industry, will naturally be dependent to a significant effect upon overall economic growth, the strength of the Euro and the consumer “feel good factor”. The fragmented supply chain The final years of import restraints under the ATC were characterised by an industry structure little changed from that of the previous century: an industry employing some 2.5 million people in more than 170.000 companies: average number of employees per company: 15. When quotas were finally dismantled in January 2005, the immediate result in Year 1 in company failures and job losses was bad enough but much less than might have been expected – 164.000 jobs in the year 2005. Faced with this situation, a large number of firms have now and will increasingly in the future have to begin to co-operate in a more structured manner, for the most part voluntarily, although on occasions for lack of alternatives, moving their co-operation forward from mere supplier-customer relationships to more organic links, more focused innovation and development efforts, leading over the period to 2010 to the formation of substantially larger company groups, having the essential critical mass and credible business plans to convince credit institutions that these groups are indeed worthy of support. The same types of phenomena will occur horizontally as well as vertically with similarly encouraging results. Here there is no one size fits all solution. Many companies will accelerate their networking with other smaller operations and engineer multiple mergers in the same locality; others will do so further afield as the phenomenon of SME internationalisation becomes more widespread. Within the still fragmented supply chain, those companies that exploit standardisation opportunities will enjoy a head start over their rivals. Implementation of standards should lead to reductions in costs, an enhancement of quality, and a reduction of the risks they face – both technological and commercial. Standards implementation, particularly in the field of ICT (Tex-Weave) will enable products, processes, systems and services to be more easily designed, developed, manufactured, specified, purchased and understood. These objectives will be more rapidly and easily achieved as a greater number of Federations representing the industry at national level take a more active role in the standardisation process on behalf of their member-companies. A number of highly specialised producers of yarn, finished fabrics and end-products will be able to survive in particular niches, but the overall number of companies may be expected to be substantially reduced, and the average number of employees per company will significantly increase. Larger employee numbers and increased turnover will enable those companies to obtain better access to credit and also to make provision for enhanced training and investment in the latest technology. Textiles in the post-quota world: the technology and innovation challenge The realisation in 2000 that overall Europe was lagging behind other developed economies in innovation and in % of GDP devoted to research and development, coupled too with the recognition that the EU economy might be overhauled by major developing (emerging) nations for those same reasons, prompted the Commission to encourage industries to establish Technology Platforms and to develop Strategic Research Agendas. In textile and clothing terms these initiatives have coincided with the end of the quota period, which has forced companies to think over and beyond trade defence instruments as a means of ensuring their longer-term survival and security. The resultant Strategic Research Agenda which saw the light of day in 2006 would normally be expected to be completed and fully implemented by 2020, since the bulk of its objectives lie within the scope of FP7 – 2007 to 2013. The Platform is based on three essential pillars: • • • From commodities to specialty products New Textile Applications From Mass Production to Customisation In each of these three areas the next few years will be decisive. They may not prevent further job losses across the industry as a whole. They will however, if successful, stabilise the position for a significant number of companies in the following ways: The use of new technologies, fibres and processes in functional, innovative ways – this innovation being constant rather than spasmodic – in growing partnerships with machine, machine tool and chemicals manufacturers, and in limited but potential growth markets to which foreign competition is still much less well adapted, coupled with greater speed, flexibility, resource efficiency and quality control, offers clear opportunities for companies who have properly researched the market and found the niches in such fields where they can develop and expand. At the same time there will undoubtedly be a growth in new textile or fibre applications in areas outside the more traditional apparel and interior end-uses. These already represented up to 40% of textile activity in a number of member-states by the year 2005, and may be expected to continue to expand over the next decade. (Examples of these relate to composites for aircraft wings, lightweight non-metal components for motor vehicles, medical uses, insulation for buildings, heavy duty yarns, fabrics and non-wovens for transport infrastructures, land reclamation, artificial sports surfaces, together with innovative and functional applications in protective wear, and many others). As in other areas of manufacture, the successful companies will be those which make sure that they innovate uninterruptedly, since those who do not will be rapidly overtaken by foreign producers, and pushed out of the market place. In the more traditional apparel areas, too, the move towards mass customisation, which has so far been very slow to take off, already provides apparel companies in particular with an opportunity to offer the consumer a prompt, personally tailored product in the fabric of his choice, in a style chosen through the virtual try-on technology, which must now become widespread. The two significant results of this development, linked to the automation of apparel manufacture described below, will be that the EU is placed in a much better position for geographic and speed of delivery reasons to manufacture the finished goods on its own territory, and use for that purpose fabrics which themselves have been woven in the EU. Overall this will not halt imports of cheaper commodity clothing but it will provide European manufacturers with an opportunity to pursue their own manufacturing along a complete and profitable pipeline within the EU, and thus offer the consumer a genuinely wide range of choices for a modest premium. Apparel – the technological breakthrough Even after the end of the quota period in 2005, the textile industry of the EU still generated an overall surplus of exports over imports. This can in large part be attributed to the fact that the automation of spinning and weaving which had occurred over the period since 1970 had removed the labour cost handicap from the industry, and which, allied to the innovative and design capabilities of Europe right along the textile manufacturing pipeline, has gone some way, under normal trading conditions, to correct even greater potential imbalances. It is a moot point here as to what the extent of that export surplus might have been, had earlier WTO and GATT Rounds delivered the open markets the industry had sought. The most revolutionary development in apparel manufacture is set to occur in the first decade of the 21st century. The LEAPFROG project, if successful, will finally deliver automation in the arena of clothing manufacture, together with widespread dissemination and demonstrator activities which will enable large numbers of garment-manufacturers where they still remain, and in particular in the new member-states and the southern parts of Europe, to invest and produce using the Leapfrog technology. At a stroke this can remove the wage-cost advantage from which many Asian (and other) nations have benefited for so long, and by the end of the second decade have created a perceptible shift back towards increased volumes of garment production within the EU-25+. This shift in turn will help to sustain demand for yarn and fabric which has been spun and woven internally in the EU. Such a success would hold out every prospect of further growth in export markets too, as the fault-free products emerging from the production line, their European reputation intact, find favour with increasing numbers of consumers across the world, even if the technology itself, for obvious reasons, would also find markets outside Europe. The use of this technology also links directly to mass customisation described in the previous section. These benefits will however only work to full effect if Europe has in place a general economic framework and policies which do not hamper its international competitiveness. Fashion and image Increasing international sophistication and the use of more “creative” machinery will over the years tend to further narrow the image gap between Europe’s fashion industry and that of its major N. and S. American and Asian competitors, aided in that context by ever greater access to satellite TV programmes in particular from English and other European language broadcasters in Asia, North America and Brazil, creating periodic fashion crazes for example for saris, Brazilian beach wear, and traditional/imperial Chinese-styled silks and brocades. Nonetheless, Europe as a whole can and must retain its image as a world fashion leader. The great French and Italian fashion houses in particular have continued to achieve worldwide success and notoriety, and the annual fashion weeks in major European capitals have fostered this ongoing success. In high-end apparel products for outerwear and underwear alike, fashion has swung from the simple to the ultra-complicated and back again, with the “little black dress” remaining the elegant centrepiece of most middle-class feminine wardrobes. There is little foreseeable likelihood of major change in this context. However, linked to the growing take-up of mass-customised goods (see above), and B2C trade on the internet, there will be more competition than ever before in a growing higher end market segment, where quality and fit, linked to the need for “immediate” delivery, will become an ever more significant element in determining the consumer’s choice and where the consumer him- or herself will be prepared to pay a premium for quality, fit and customisation. As a result manufacture within the EU could well consolidate, albeit at a lower level than was the case at the turn of the century, and the less numerous jobs it provides will be more highly-skilled, more stable and better paid. In tandem with the above, Europe can and must continue to enjoy a lead in terms of flair and creativity. Its designers must remain among the brightest stars in the international firmament, wherever they are working along the apparel pipeline (design, innovation, creativity apply to the production of yarns, fabrics, both woven and knitted, just as much as they do to the final consumer article); but, as in other areas of innovation, this lead can only be maintained if collections are renewed on a permanent basis. In this context, the work of the newly created “Fashion Forum” can provide producers with valuable insight into consumer choice, and offer independent fashion retailers further opportunities to communicate their needs to European suppliers. Here, too, the European sporting goods sector has continued to show strong growth and global leadership. An ever greater awareness of the need to maintain, if not extend the “creativity” lead, on the part of companies in the industry, means that whilst internet commerce and masscustomisation will help to stabilise EU production, there will be a relative decline in the number of fashion fairs, as exhibitors and visitors find it more economic to concentrate on a limited number of major European events. Within that reduced number, the issue of intellectual property rights has to be faced head on and progress in respect of IPR as a whole must be achieved in a number of important fields: Intellectual Property Rights – the rule of law to replace the law of the jungle The preceding paragraphs have clearly demonstrated that in future the EU textile and clothing industry will continue to rely upon innovation and creativity. This is needed in the more traditional apparel and interior textiles areas, just as much as it is in the new applications and specialty products fields. Common to both, and common to many other European activities, is the need for effective protection of Intellectual Property Rights. These needs are clearly identified as being three-fold: firstly, the protection of those rights within the boundaries of the EU itself; secondly, their protection at the frontiers of the EU; and finally, but equally importantly, their protection on the export markets of EU producers. 2005 saw the beginning of a more widespread recognition of the scale of the problem and of its impact upon jobs and the economy of the EU as a whole. This recognition beyond the obvious – and essential – concerns of health and safety has begun to extend to the protection within textiles and clothing not merely of brands but also of textile designs. A series of measures taken by EU authorities in close co-operation with member-states and rights holders, or by rights holders themselves, and which may be summarised as follows will further help to stem this flow: • The spread of national anti-counterfeiting cells using a common data base and the elaboration between the industry and the authorities of a clear action programme, setting out the role of each stakeholder and the deadlines to be met. • The implementation of Article 25.2 of the TRIPS agreement in a growing number of WTO member countries. • The control of counterfeiting at trade fairs, resulting in part from the smaller number of the latter and the growth of codes of ethics for exhibitors. • Improved customs procedures, awareness seminars for police, customs authorities and the judiciary, etc., which were also part of the recommendations of the June 30th 2004 report of the High Level Group. Retailers and distributors insist that any measure taken needs to be appropriate, necessary and proportionate. • The pursuit and extension of different EU initiatives already taken on IPR enforcement vis-à-vis two third countries (People’s Republic of China and Russia) and a new common IPR initiative launched between the EU and the USA in November 2005. • Added emphasis, where feasible, on product branding by manufacturers as a simpler form of protection than that of registering a multiplicity of individual designs and models Even if all of the above can be satisfactorily carried out, the counterfeiting and piracy phenomenon will of course not be wiped out, but it might well be reduced to levels which no longer threaten the very existence of companies, and thus offer them a reasonable guarantee that they can produce, sell and export with a degree of certainty and protection, provided they themselves take proper precautions. Constant vigilance on the part of the authorities and rights holders will remain crucial if the progress achieved is not to become null and void. The expected growth of “e-commerce” counterfeiting is a field to which proper attention will need to be given too. Skills and training – tackling the image problem Reference has been made earlier in this text to the fact that the passing of the years will see a raised awareness of the importance of manufacturing to the EU, whether in textiles and clothing as such or in other and wider areas of activity. A number of programmes are set to be launched at European and national level to build upon this growing awareness, which are intended to stimulate a gradual but nonetheless perceptible move in favour of blue collar work in textile and clothing manufacturing plants; this would be further fostered by a clothing technology breakthrough, and the changed perception of textiles and clothing as no longer being part of those dark satanic mills. Such developments would in any case make employment more attractive and the quality of the intake in a more stable environment will improve as a result. The enhanced Europeanisation of the continent, the corresponding spread of genuine language skills as from primary school level may be expected to facilitate the further development of specialised training institutes (and universities), catering for a multinational student intake and capable as a result of sustaining expertise in areas where demand may be inadequate to justify courses in several EU countries. Internet-based systems too will encourage life-long learning and make the work force more mobile. Education as a whole will foster multidisciplinary training, adding to this mobility both within and outside the textiles and clothing industry. Paradoxically, increased mobility will put increased pressure upon companies at all levels and all along the pipeline through to distribution to offer improved social conditions. Such an achievement would in itself create a virtuous circle which could be further enhanced if industry leaders are careful to make the right public pronouncements about the future of their industry, and to accept that management too must bear its share of responsibility when things may not go as well as one might wish. Enhanced environmental and social standardisation Just as the twenty years preceding the end of the twentieth century had seen a move in textiles away from basic shop floor employment towards automation, quality surveillance and laboratory checks, so the early years of the 21st century can be expected to witness a different form of movement, with workers and executives concentrating ever more attention on environmental correctness, aided by the internationalisation of environmental and social standards. These latter two elements, taken in conjunction with a higher quality intake of employee, would be instrumental in providing a more level international playing field than has been the case for many years. Even in the latter part of the twentieth century, it would have been unthinkable for heavyduty and high quality “technical” textiles to be used in road construction, air bag manufacture, and for medical purposes, among many others, without the producer having to adhere to the strictest possible standards. Precisely in the area of technical textiles, applications which make an active contribution towards environmental protection form an ever increasing part. Applications range from the sealing of disposal sites to filter systems for the precipitation of dust. In the wake of increasing environmental consciousness on the part of consumers as well as growing legal requirements in the environmental sector, “eco textiles” thus play a great role, not only in the sense of their environmental usefulness but also with regard to the competitiveness of the branch. At the same time, one must stress the positive role of the European textile and clothing industry with a view to environmental aspects in international cooperation and foreign investments. European investments often lead to improvement in the local environmental situation through know-how and technology transfer as well as a sharpening of consumer consciousness in countries with lax standards. Consequently, this leads to a growing recognition and thus competitiveness of European textile products which are regarded worldwide as “safe and clean” products. In the environmental field, a similar move has been visible too in the interior textiles area where flammability, mothproofing and the use of “dangerous” dyestuffs are concerned. This movement will extend in scope over the years to cover most forms of apparel too, with manufacturers, traders and retailers coming under ever greater pressure to conform to new environmental constraints (REACH in particular) and at the same time to demonstrate clearly to the public that their goods are not harmful to the environment. This movement would at the very least ensure that all those competing for a share of the European market would need to comply with such requirements. At the same time the public as a whole may well become increasingly aware of the extent to which goods in European shops might have been produced under either fair or abusive social conditions. As stated earlier, the jury is still out on this issue, which would imply major additional efforts of the whole supply chain to have their products manufactured under social conditions compatible with the core labour standards of the International Labour Organisation (ILO). Whilst this awareness must be kept in perspective, since it very obviously would not imply that wage rates and social charges involved in the manufacture of articles elsewhere would become much closer to those of the EU, it will contribute to a narrowing of the social gap, and a significant reduction in abuse. The practice of genuine and credible Corporate Social Responsibility along the textile and apparel supply chain can therefore be expected to become a more important factor over the period under consideration. It will be the role of all stakeholders to ensure that real efforts to employ workers to produce goods in the textiles and clothing arena under socially and environmentally decent conditions, wherever their place of work, should be applauded. The Commission and member-states will still have a major role to play within bodies such as WTO and ILO, and on a bilateral basis (see also reference to GSP+ above). In conclusion, the vision of the EU textile and clothing industry presented above is both realistic and credible. More importantly, given the right level of commitment by the industry itself and proper co-operation from and within the whole pipeline, it is achievable. As already stated, it also pre-supposes that the European Commission, member-states and local or regional authorities will play their full part too. It is on that basis, and in the light of the unfinished business itemised in the second part of this report, that the High Level Group makes a series of recommendations in the next and final section of the present text. For reasons of clarity and comparison, these recommendations are grouped in the same order as was the case in the original report of 30th June 2004. CHAPTER 4 - RECOMMENDATIONS FOR FURTHER ACTION BY THE HIGH LEVEL GROUP 1) COMPETITIVENESS AND INTERNAL REGULATORY AND MARKET ISSUES With regard to the REACH proposal, all stakeholders should give careful consideration as to the most effective and appropriate manner in which any discrimination as between European-manufactured articles and those imported from outside the EU can effectively be removed. They also recommend that the public authorities should explore the possibility of providing tools for SMEs, inside the textiles industry and in other sectors, to enable them to come rapidly to terms with the requirements of the new chemical policy legislation. Where access to credit is concerned, the Group has noted that a significant part of the problem lies in the poor image the industry as a whole presents to the public at large and to major credit institutions in particular. There is no simple and immediate answer to this question, but there can be little doubt that one part of the solution lies in the hands of the industry itself. The High Level Group therefore recommends that industry leaders take every opportunity to present the numerous success stories from within the industry on a regular basis in the most positive manner possible, and that in this context, if meetings of the Group itself take place, a common platform might be provided for all major stakeholders to present an agreed joint position to the media. The issue of image must also be linked very closely to that of education and media pools for which a project is being drafted, and whose early realization must now become a matter of priority. Still in the context of internal competitiveness, and in the light of the description of the fragmented supply chain set out in the Vision chapter of this report, and of the problems that this situation also creates in relation to access to credit, the High Level Group strongly recommends that • Small and medium sized companies, whether on a horizontal or vertical (supplier to customer) basis should be encouraged to seek synergies which will enable them over time to create the necessary critical mass to overcome credit difficulties, and where appropriate to diversify their production. • Much greater attention should be paid to standardisation activity within national textile and clothing industry federations on behalf of their members, in order to achieve the benefits outlined in the Vision chapter. Standardisation bodies, in particular CEN should in their turn increase the emphasis they place upon standardisation as a tool to benefit EU manufacturing. Industry stakeholders are in the process of ascertaining priority areas for such standardisation. The Group also recommends that the marketing policy concept be pursued, and that in this context, the Fashion Forum, established as a result of the June 2004 report, intensify its activities, and, provided that experience obtained in the apparel field can be seen to be positive, establish a similar structure under the appropriate industry leadership in respect of carpets and interior textiles. 2) EDUCATION, TRAINING AND EMPLOYMENT The need for a highly skilled work force at all levels has been stressed time and time again, both during the High Level Group process itself, as well as in numerous public declarations by Commission, national administrations and other major industry stakeholders. In more concrete terms, this means that efforts need now to be accelerated to complete and/or implement fully the recommendations of the June 2004 report which cover: • the establishment of national and European “Observatories” for training and employment (work in progress); • the organisation, carrying out and co-coordinating of training at all levels in the industry (various initiatives taken or completed e.g. Euro-TT and VITA at European level); • the creation of media/ information pools to provide teachers and the general public with user-friendly material to make the industry more widely known to the public at large, to potential recruits to the industry, and to further boost its image (draft project prepared); • surveys to ensure a better match between supply and demand for training, and the collection of information on training programmes, current projects and funding availabilities; • the development of common qualification standards (work in progress); and • the implementation of reconversion and classification units. At the same time, as universities and other higher education institutions are encouraged to develop European degrees as instanced in the June 30th 2004 report, they should now be encouraged, in close co-operation with industry, to dovetail the courses they offer at present, and thus enable the widest possible range of needed textile and clothing related studies to remain available across the European Union as a whole, to the benefit, first and foremost, of those students who will be seeking future employment in the industry, the research community or the educational institutions within the EU itself. In this latter respect, the High Level Group requests the recently created Technology Platform through its horizontal Education Group, which comprises representatives of industry, the Universities and similar bodies, to make proposals to this effect, and to seek the agreement of a group of higher education bodies to undertake pilot schemes. For their part, and in concert, industry stakeholders intend to pursue and strengthen their partnership in the sectoral social dialogue context, in order to reinforce and stimulate member companies and their employees to take further initiatives in the area of Corporate Social Responsibility. They recommend that similar initiatives be launched between employers and trades unions in major competitor countries of the EU, confirm their willingness to exchange experiences with social partners in those countries, and request that the European Commission continues providing its full support for such endeavours. In the same context they request that the Commission pursue its policy to promote and support the establishment and application of minimum social, environmental and ethical rules for manufacturing and trade in all countries. 3) INTELLECTUAL PROPERTY RIGHTS The High Level Group has taken note of the initiatives taken by the Commission and by member-states which have pushed Intellectual Property Rights issues further up the European Agenda over the past two years. It is for this reason that the Group now wishes to present in a modified form those elements of the June 2004 recommendations which remain to be fulfilled: • The elaboration between the industry and the authorities of a clear action programme, setting out the role of each stakeholder and the deadlines to be met to strengthen protection against counterfeiting. • In the context of the WTO TRIPs agreement, and, more particularly in the context of its Article 25.2, to undertake a campaign among WTO members in the developing world to persuade them that it is also in their own interests to adopt and implement legislation which is in conformity with the above agreement, as a protection for companies on their home territory which are themselves rights holders. • Capacity building/technical assistance to authorities in countries where IPR infringements mainly happen, possibly in the framework of public-private partnerships (industry partners sponsoring measures or sending experts). • To further improve an existing user-friendly web-site on IPR to provide easy access for smaller companies concerning how to protect their rights nationally, at EU and international level. In this respect the IPR Help Desk in its present form could further improve the services it provides. • To organize seminars across the EU involving rights holders, small and mediumsized companies, police and customs authorities and the judiciary in presence of industry and Commission experts, in order to strengthen and prolong any existing awareness raising initiatives. In addition to these concepts arising from the previous report, the Group also recommends that industry stakeholders explore the possibility of extending across the whole of the EU: • Codes of ethics to be observed by all exhibitors at fairs and similar events, requiring companies to commit themselves not to copy others’ models or designs; • The feasibility of branding a larger volume of articles as a simpler and more effective means of protecting IPR; • the EU to enhance co-operation with third countries on the enforcement of IPR and take joint awareness-raising and enforcement initiatives, wherever this is possible; • Anti-counterfeiting cells of the kind which exist on a multi-sectoral basis in e.g. Belgium and Germany which, using a combination of investigative, and legal skills, in combination with customs and police authorities, have had considerable success in increasing levels of seizures and cases brought to court ; and finally • To continue use every possible means of promoting ever greater awareness inside and outside the frontiers of the European Union and at all levels, including that of the public at large, as to the nature of the problem of infringement of Intellectual Property Rights, and the need to take every possible step to combat it. 4) REGIONAL ASPECTS In the light of the positive results achieved in a number of textile/clothing regions as a result of the early implementation of local strategic plans, the High Level Group considers that greater publicity should be given to the outcome of such strategic plans, and that wherever possible, they should be used as a basis to convince other textile/clothing regions of the intrinsic value of the establishment of such plans. In a similar vein, and in spite of the Commission and member-states’ known position on a sectoral approach, it is believed that there are good reasons to re-examine the possibility of a sectoral approach to certain of the difficulties faced by regions or localities with strong textile/clothing concentrations and which may have been more severely hit by the immediate post-quota period than others. 5) RESEARCH & DEVELOPMENT, INNOVATION Over the period since June 2004, and as has been seen above, most of the recommendations of the High Level Group have in fact been implemented. One area in which this had not occurred, however, was in relation to the definition of what constitutes non-technological innovation, which, in parallel with the comments already made above concerning Intellectual Property Rights, is crucial for the future well-being of the industry. As already noted in that part of this report related to unfinished business some account appears now to have been taken of these needs. Arising from the implementation of the earlier recommendations, the Group believes that it is highly desirable that the Commission and all other decision-making bodies for Framework Programme 7 and the CIP should take careful note of the textile and clothing industry’s recommendations as embodied in its June 2006 Strategic Research Agenda, a direct result of the creation of the Textile and Clothing Technology Platform. This Agenda not only pinpoints the needs of the industry in research and development terms over the next decade, but also points to areas in which the access to funding of SMEs can be substantially improved. The High Level Group commends the work carried out jointly by industry, academia and research institutes in putting together this Strategic Research Agenda, and recommends that it be widely disseminated among all stakeholders. It also commends the pioneering initiative of the Textiles and Clothing Platform in signing in May 2006 a ground-breaking agreement with the machinery industry platform, Manufuture, to form a basis for ongoing collaboration through Manutex. It recommends that the industry examine closely which other potential research partners might exist at European level, and requests that the Textiles and Clothing Platform should now seek to identify potential flagship projects for the industry. Finally, in relation to Research and Development and Innovation, the High Level Group calls upon all parties involved, from manufacturer to retailer, to lose no further time in moving towards the mass-customisation of apparel products. The technology exists, but is being inadequately exploited by producers and retailers, and this, in turn, prevents the final consumer from obtaining access to its benefits. 6) TRADE POLICY As already indicated earlier in this report, certain of the trade policy elements of the June 2004 recommendations required agreement from parties or authorities outside the EU itself. Nowhere is this more evident than in the context of Market Access and the industry’s search for reciprocal access to third markets for EU exports of textiles and clothing. In the context of the Doha Development Agenda, following the collapse of negotiations in July 2006, any timetable for the effective opening of markets to European exports of textiles and clothing has been put on hold, at least for the present. The High Level Group therefore requests the Commission not to make any unilateral concessions to the emerging (and also textile exporting) nations of the world in future negotiations without obtaining commitments from them that their own textile and clothing tariffs will be reduced to levels comparable to those of the EU. At the same time work must continue to eliminate non-tariff barriers to ensure that those latter obstacles do not hamper genuine market access for EU textile and clothing exporters. At the same time, if there are to be ongoing negotiations on a bilateral basis (Mercosur, GCC, ASEAN) the aim should be to reach zero duties and eliminate non-tariff barriers at one and the same time on both sides, as set out in the June 2004 report. The Commission should also continue to encourage those countries or regions with which it signs Free Trade Agreements to conclude similar agreements with Turkey. Every effort too should be made once again to accelerate the full opening of the markets of our Mediterranean partners to EU-manufactured exports. In the same zone too, those countries which have yet to do so should be encouraged to sign Free Trade Agreements with each other in order to strengthen south-south regional economic integration and to complete the Euro-Mediterranean Free Trade Area. The implementation of the Market Access Plan, elaborated as a result of the June 2004 report, should continue as a matter of urgency. Finally, it must be underlined that a bilateral strategy for market access remains a second-best solution which is particularly valid for the T/C sector with its internationalised production chain. The need to expand European exports and distribution of European textiles and clothing into third markets also allows synergies to be created between European producers and traders. Benefits will accrue to European producers since existing contacts and contracts, as well as a shared culture and identity, commend European retailers and wholesalers, more than their foreign competitors, as channels of distribution for European textiles and products. The High Level Group therefore expresses its clear commitment to the further liberalisation of distribution services in WTO as well as in regional and bilateral agreements. The application of Trade Defence Instruments contributes to provide industry with a level playing field when faced with cases of unfair trade. In the light of recent cases, DG Trade launched a reflection process in May 2006. Members of the High Level Group expect to take an active part in the abovementioned process and industry and traders alike stress that all procedures undertaken by the Commission and which involve trade defence instruments remain objective, and continue to provide all stakeholders with the necessary predictability and legal certainty, taking into account their intrinsic legal nature4. Undoubtedly there are cases where the desirability for predictability and legal certainty can be met easily and without the need to strike balances between potentially conflicting interests. An example is the Generalised System of preferences (GSP) and second implementing regulation which will enter into force on January 1st 2009. Both producers and 4 AEDT/EuroCommerce/FTA do not agree with the words “remain” and “continue to” of the last sentence and support the following text: “Members of the High Level Group expect to take an active part in the abovementioned process and industry and traders alike stress that all procedures undertaken by the Commission and which involve trade defence instruments be objective and provide all stakeholders with the necessary predictability and legal certainty.” traders would benefit if the new system were to be published in the Official Journal by December 2007, thus providing all operators concerned with one year’s advance planning. Finally, and still on the theme of a better reconciliation of producer and trader interests, the High Level Group stresses the importance of a high quality of stakeholder consultations, as evidenced by the HLG itself. The Commission is actively seeking opinions on EU policies and invites stakeholders to take part in shaping European policy by holding regular meetings on a variety of issues in Brussels with European Commissioners, senior officials and negotiators. The objective of this dialogue is to develop a confident working relationship between all interested stakeholders in trade and other policy fields and to ensure that all contributions to EU policy are heard. CONCLUSION A majority of the recommendations set out in this second report of the High Level Group require action from industry, trades unions and the public authorities, be this at Commission, member-state or regional authority level. For this reason, the High Level Group will discuss at its meeting on 18th September how best to ensure an effective follow-up on the new recommendations and review the progress achieved by all parties since the 18th September 2006 meeting. Annex 1 Members of HIGH LEVEL GROUP COMMISSIONNERS : Mr. Günter VERHEUGEN Vice-President of the European Commission (Enterprise & Industry) Member of the European Commission (Trade) 1049 Brussels Belgium Member of the European Commission (Research) Member of the European Commission (Employment & Social Affairs) 1049 Brussels Belgium 1049 Brussels Belgium State Secretary in the Federal Ministry of Economics and Energy 10115 Berlin Germany IT – 00187 Roma 75572 Paris Cedex 12 France Mr. Manuel PINHO Italian Ministry of Economic Development Minister-Delegate for Industry Ministry of the Economy, Finance and Industry Ministry of Economy Mr. Dimitrios SIOUFAS Minister of Development Mr. Peter MANDELSON Mr. Janez POTOCNIK Mr. Vladimir SPIDLA 1049 Brussels Belgium MINISTERS : Mr. Georg ADAMOWITSCH Wilhelm (to be replaced as of 1 September 2006) Mr. Pier Luigi BERSANI Mr. François LOOS PT – 1050-138 Lisboa Portugal GR – 11526 Athens Greece MEMBERS OF EUROPEAN PARLIAMENT : Mr. Juan CALABUIG RULL Member of the European Parliament Spain - PES Mme. Tokia SAIFI Member of the European Parliament France - EPP INDUSTRY REPRESENTATIVES : 1047 Brussels Belgium 1047 Brussels Belgium Mr. John ACCAS Hellenic Fabrics Mr. Bülent BASER Baser Holding A.S./ITKIB Mr. Joan CANALS Pulligan Mr. Philip CARDER Mr. John CORRIN Magee Group CEO of Allied Textiles Mr. Lucien DEVEAUX President Union des Industries Textiles Mr. Emiel DIJKSTRA FESI – Federation of European Sporting Goods Industry (NIKE) CEO of Falke GR – 546 24 Thessaloniki TR – Istanbul Turkey ES – 08007 Barcelona Ireland – Co. Donegal UK - Birstall West Yorkshire WF17 9TB F – 92113 Clichy NL-1213 NH Hilversum D - 57392 Schmallenberg Mr. Franz-Peter FALKE Mr. Jean-François GRIBOMONT Mr. Geoffrey KATZ Utexbel – Filature & Tissage Coton Mr. William LAKIN EDANA - European Disposables And Nonwovens Association EURATEX Mr. Filiep LIBEERT EURATEX Mrs. Elizabeta SANKOWSKA Polska Izba Odziezowo Mr. Michele TRONCONI Vice-President of EURATEX B– 9600 Ronse CH - 1218 Le Grand Saconnex B – 1000 Brussels B – 1000 Brussels PL – 11 400 Ketrzyn I – 21054 Fagnano Olano (Va) TRADES UNIONS : Mrs. Valeria FEDELI European Trades Union Federation: Textiles, Clothing and Leather European Trades Union Federation: Textiles, Clothing and Leather I – 00153 Roma B - 1000 Brussels Mr. Ferry DEN HOED FTA – Foreign Trade Association Mrs. Betty VAN ARENTHALSKRAMER FREHER AEDT - European Association of Fashion Retailers NL – 4815 NG Breda B - 1040 Brussels Dr. Peter BERNERT EuroCommerce B-1040 Brussels ACTE - European Textile Collectivities Association B- 1210 Brussels Mr. Patrick ITSCHERT DISTRIBUTION AND RETAIL : TEXTILE REGIONS: Mr. Jean-Pierre PERDIEU Allegato II Documento di riflessione “ACTE 2007-2013: una proposta strategica” ACTE 2007-2013 Una proposta strategica Documento di riflessione per l’Assemblea Straordinaria di Guimaraes Dicembre 2006 ACTE 2007 – 2013: UNA PROPOSTA STRATEGICA Documento di riflessione per l’Assemblea Straordinaria di Guimaraes Índice 1. Background 2. Obiettivi del documento 3. Perchè riflettere su ACTE? 4. Che ruolo per ACTE? 1. Background Il 13 aprile 1991, 4 enti locali caratterizzati dalla forte presenza del settore tessile ed abbigliamento, posero le basi per la fondazione dell’Associazione delle Collettività Tessili Europee (ACTE), firmando il Protocollo di Guimaraes. Si trattava della Associazione dei Municipii della Vale do Ave (Portogallo), la Comunità Urbana di Lille (Francia), la Intercomunale di Sviluppo Economico del Hainaut Occidentale (Belgio) e il Comune di Terrassa (Spagna), a cui si aggiunsero poi la Provincia di Barcellona (Spagna) e la IDETA di Tournai (Belgio). A livello europeo, ACTE è una delle prime reti tematiche, apparse all’inizio degli anni ’90. Le prime grandi reti paneuropee di comunità locali e regionali furono il Consiglio Europeo delle città e delle regioni (1951) e Eurocities (1986). Queste due reti sono risultate fondamentali per il riconoscimento degli enti territoriali nella sfera europea, culminato con la creazione, nel 1994, del Comitato delle Regioni. Per aumentare il proprio potenziale di azione e rappresentatività, ACTE ha aumentato ogni anno la propria base associativa e la propria rappresentatività geografica, contando attualmente su 60 membri effettivi distribuiti in 7 paesi dell’Unione Europea, oltre alla Croazia, ed ai membri aderenti. EVOLUZIONE DEI SOCI DI ACTE 70 60 60 51 SOCI 50 46 40 37 30 24 20 15 10 0 27 28 30 41 32 16 5 1991 1993 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 ANNO SOCI DI ACTE PER PAESE Belgo 2 Croacia 3 Regno Unito 1 Portogallo1 Spagna 7 Polonia 4 Francia 4 Italia 18 CONTRIBUTO AL BUDGET DI ACTE PER PAESE Regno Unito 3% Belgio Portogallo Croacia 4% 3% 2% Polonia 6% Francia 10% Spagna 41% Italia 31% L’aumento progressivo del numero di membri ha reso necessario lanciare, nel 2001, un ampio processo di riflessione e scambio di idee rispetto alla maniera in cui adattare gli statuti alle nuove realtà della rete, tale da garantire la continuità di ACTE. Una commissione di riforma si incaricò allora di redarre un documento di riflessione che è servito come base per le future deliberazioni tra i membri. Tra le principali novità, l’estensione dei mandati degli organismi sociali a tre anni; una ridefinizione degli obiettivi; la creazione di una commissione ad-hoc e di gruppi di lavoro; l’istituzione di un ufficio di rappresentanza a Bruxelles; l’introduzione della figura di coordinatori nazionali; l’impiego di una parte del budget dell’associazione per attività delle vice presidenze. Dalla sua costituzione, le attività realizzate da ACTE si sono basate principalmente su: - - azioni di lobby ,come ad es l’ottenimento di RETEX, il libro verde delle iniziative comunitarie, la raccolta di firme per la petizione sul commercio internazionale o la recente partecipazione al Gruppo di Alto Livello per il settore tessile abbigliamento; azioni di sensibilizzazione e riflessione, come l’organizzazione di seminari e conferenze internazionali; la preparazione e la gestone di progetti europei, come RETEX; ADAPT; Articolo 6 FSE; etc. Come rete europea, ACTE deve dotarsi di visibilità con le istituzioni europee, dialogando con queste sui temi più rilevanti. Così, l’invito formulato dalla Commissione Europea a partecipare ai lavori del Gruppo di Alto Livello per il settore tessile abbigliamento, costituisce un chiaro riconoscimento di ACTE in quanto rappresentante dei territori tessili europei. In questo quadro, la Segreteria Esecutiva ha lanciato nel 2005 due nuovi strumenti di comunicazione – la newslettere l’Infoflash – con l’obiettivo di migliorare l’informazione e la comunicazione interna, e per avvicinare le attività dlela Segreteria a tutti i membri di ACTE. La creazione di questi strumenti, inoltre, è stato un passo per acquisire maggior notorietà e visibilità esterna della rete e delle sue attività. Durante l’assemblea Generale tenutasi a Mouscron l’8 luglio scorso, e su proposta del Comitato Esecutivo, si è deciso di rimandare la discussione in merito ai nuovi incarichi ed al Piano di Mandato di ACTE, aprendo una fase di riflessione nonchè di ricerca di nuovi obiettivi, fondati sul consenso generale. Un punto di partenza di questa discussione è rappresentato dall’analisi SWOT relativa alla nostra associazione, e qui di seguito proposta: OPPORTUNITA’ O1: Monitoraggio dell’evoluzione del Commercio Internazionale O2: Gruppo di Alto Livello e politica industriale europea O3: Problematiche simili in altri settori (ricerca di potenziali sinergie) O4: Crescente sensibilizzazione a livello europeo su temi quali: delocalizzazione; riadattamento dei lavoratori (es: Fondo Europeo di Aggiustamento alla Globalizzazione) O5: Riconoscimento importanza industria manifatturiera per la crescita economica della UE O6: Fondi Strutturali legati all’innovazione e settori maturi / a rischio delocalizzazione O7: Capacità di adattamento del settore => scommessa per i nuovi prodotti a maggior valore aggiunto O8: Interesse da parte di nuovi membri O9: la partecipazione attiva dei membri aderenti può rafforzare l’associazione O10: Ingresso di paesi di futura adesione (Croazia) e di nuovi Stati membro UE (Polonia) => disponibilità di fondi europei F1: 15 anni di esperienza di ACTE F2: Riconoscimento da parte delle Isitituzioni Europee F3: Riconoscimento e collaborazione con EURATEX e FSE:TH F4: Esistenza di strumenti di comunicazione interna ed (pagina web, Infoflash, Newsletter) e di expertise tecnica F5: Esistenza di un denominatore comune tra i membri, quale la storia tessile F6: Grande collaborazione tra il nucleo duro dei soci F7: Modello di rete volontarista PUNTI DI FORZA 5 MINACCE A1: Perdita di prestigio immagine del settore tessile abbigliamento A2: Drastica riduzione del settore nei territori europei e di conseguenza, perdita di massa critica A3: Ciclo di aggiustamento del settore non ancora concluso A4: Una parte del non desidera cambiare il modello di business D1: Perdita dei membri che hanno smesso di essere territori tessili D2: Disequilibrio tra le vice presidenze: numero di membri nazionali e livello di impegno nelle attività della rete D3: Mancanza di diversificazione delle risorse (dipendenza dalle quote associative) D4: Scarsa ripartizione dei compiti D5: Mancanza di partecipazione/implicazione dei membri D6: Apsetti negativi legati al modello di rete volontarista5 D7: Scarsa rotazione incarichi, immagine di club di amici DEBOLEZZE Un’associazione che, come ACTE, si basa su un modello volontarista prevede quote associative basse e dipende soprattuto dalle risorse umane dei propri soci. A differenza di questo modello, ad es., l’associazione Eurocities prevede quote elevate che permettono di contare su una struttura organizzativa propria, ed altamente professionale. 2. Obiettivi del documento di riflessione In 15 anni di esistenza, ACTE ha smesso di operare sulla base di una “cooperazione rafforzata” tra 6 enti territoriali, per convertirsi in un’associazione potente e riconosciuta a livello europeo. E’ tuttavia evidente che, sia il funzionamento interno della rete, che gli ambiti economici, sociali, industriali dei membri sono cambiate nel corso degli ultimi anni. Perciò riteniamo necessario aprire un ampio processo di riflessione nonchè di scambio di idee per trovare nel miglior modo possibile le soluzioni interne ed esterne che posso ottimizzare il futuro lavoro di ACTE. A questo proposito, occorre ricordare il documento revisione degli statuti e regolamento interno di ACTE, del giugno 2001, la cui principale funzione è stata quella di apportare idee e metodi per la riforma degli statuti. Tale documento ha svolto un ruolo orientativo nelle deliberazioni prese al tempo. Basandosi su tale esperienza positiva, il presente documento vuole fungere da base di riflessione per tutti i membri della rete: è pertanto necessario che tutti i risultati che si genereranno a partire dal processo di consultazione siano ampiamente legittimati da tutti i membri. Pertanto, si darà particolare attenzione al fine di assicurare una partecipazione più ampia e attiva possibile. Questo documento vuole dunque essere la base di discussione dell’Assemblea Straordinaria di Guimaraes, sia per l’associazione, sia per il modello di organizzazione e le sue eventuali modifiche. 3. Perchè riflettere su ACTE? Fino a questo momento, ACTE è stata una buona piattaforma di collaborazione e difesa degli interessi dei territori europei, ed ha ottenuto ragguardevoli risultati. Sono stati evidenziati i diversi modi in cui la struttura organizzativa è stata adeguata alle circostanze; tuttavia, queste ultime sono cambiate, e pertanto riteniamo che il momento attuale sia particolarmente adeguato per sviluppare questa riflessione. Con la soppressione delle quote tessili e la liberalizzazione dei mercati internazionali – a partire dal 1° gennaio 2005 – le realtà economich e, sociali, industriali dei territori membro di ACTE sono state oggetto di un cambiamento assai significativo. Alla stessa maniera, l’ampliamento continuo della base associativa ed il modello di rete esigono un miglioramento nei sistemi di partecipazione, e nel grado di trasparenza delle azioni della nostra associazione. Infine, occorre ottimizzare la struttura organizzativa, adattandola non solo all’aumento dei soci e delle attività, ma anche a possibili nuove priorità e ambiti di attuazione. Queste ultime riguardano tra l’altro: • • • • Le nuove realtà dei territori membri Una maggior partecipazione e scambio tra i membri Ottimizzare e potenziare la struttura organizzativa Potenziare la nostra azione di lobby 3.1. Le nuove realtà dei territori membri - La definitiva liberalizzazione degli scambi tessili a partire dal 1° Gennaio del 2005 ha portato ad una aggravamento della crisi di parte del tessuto produttivo tessile europeo: accelerazione dei processi di delocalizzazione; perdita di impiego; aumento della subfornitura all’esterno della UE. - L’impatto della globalizzazione sul settore ha costretto le autorità locali ad elaborare piani di ristrutturazinoe industriale, con lo scopo di promuovere settori alternativi, nonchè a sperimentare strumenti per la ricollocazione dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro. In molti territori di ACTE, il settore ha perso il proprio ruolo di protagonista accanto agli altri settori industriali. La maggior parte dei membri di ACTE hanno di fatto cessato di essere territori tessili in sè. - Rispetto al settore TAC, i territori membri di ACTE (sia le autorità pubbliche che le organizzazioni imprenditoriali e gli altri partners) si trovano a dover rispondere a nuove sfide in diverse maniere: in alcuni territori il settore tessile è definitivamente sparito; in altri si continua a fare leva sulla continuità della base industriale, adattandola alle nuove realtà (prodotti di elevato valore aggiunto, R&S; aggregazione tra imprese, internazionalizzazione, etc..). - Ad oggi probabilmente la definizione più propria per ACTE potrebbe essere quella di una rete di territori il cui denominatore comune e’ il know how produttivo tessile, indipendentemente dal peso relativo che questo settore attualmente rappresenta tra le attivita’ economiche di ogni territorio - Tale diversità tra territori rispetto a 15 anni fa, può rendere gli obiettivi dell’associazione più contraddittori che complementari. 3.2. Trovare una maggior partecipazione e scambio tra i soci - Un’associazione che attualmente conta su 60 membri e su un potenziale di crescita, deve disporre di meccanismi appropriati tali da permettere a tutti i membri di partecipare in maniera attiva alle attività della rete. - L’utilizzo di strumenti come l’Infoflash e la Newsletter, ha migliorato sul piano qualitativo sia la comunicazione che la trasparenza della nostra associazione, aumentando di fatto la visibilità di ACTE. Questi due strumenti, assieme al sito web di ACTE, hanno inoltre contribuito a dare maggior notorieta’ e visibilita’ esterna all’associazione. - La segreteria ha continuamente ampliato la lista dei soggetti che non sono membri di ACTE e che ricevono informazioni, arrivando ad oltre 200 contatti, distribuiti tra: rappresentanti delle istituzioni europee; membri del Gruppo di Alto Livello; amministrazioni pubbliche nazionali, locali e regionali; Camere di Commercio; Centri di ricerca, etc. - La segreteria utilizza gli Infoflash e le newsletter per informare i soci in merito ai risultati delle attività svolte dall’associazione: riunioni dei Comitati Esecutivi; Azioni di lobby; resoconti di attività, etc. Allo stesso modo, questi due strumenti sono utilizzati per disseminare notizie di attualita’ dell’Unione Europea, annunciare eventi di interesse pubblico a livello europeo e per informare sui bandi europei in uscita. - Gli Infoflash e la Newsletter non sono strumenti di comunicazione esclusiva della Segreteria, ma di tutti i membri. Di fatto la Newsletter include una parte denominata “Notizie dai membri”. - L’Infoflash è concepito come strumento di comunicazione interattivo e reattivo, ovvero in tempo reale e destinato a rafforzare la vita interna della rete. Nonostante ciò, constatiamo che pochi soci di ACTE lo considerano come una possiblità per condividere con gli altri membri le proprie idee, polítiche ed iniziative svolte a livello regionale o locale. Pertanto l’Infoflash non viene utilizzato fino in fondo come strumento di lavoro. Tipologia di informazioni disseminate con infoflash nel 2006 Annunci di conferenze e call for proposals 15% Ricerca di soci per progetti europei 5% Notizie dai membri di ACTE 15% - Notizie della Unione Europea 44% Notizie di ACTE 25% Prima della pubblicazione di ogni Newsletter, la Segreteria attraverso un Infoflash invita tutti i soci a contribuire con le proprie notizie alla redazione delle stesse newsletter, ma con scarsi risultati. La pagina web di ACTE (www.acte.net) e’ il principae strumento di presentazione esterna di ACTE. Tutte le attivita’ di ACTE vengono annunciate, raccolte ed aggiornate dalla Segreteria Esecutiva nella pagina principale del portale. Gli utenti hanno la possibilita’ di consultare gli ordini del giorno, i programmi delle riunioni e delle conferenze, e altri documenti di interesse. Sul portale sono disponibili anche tutte le Dichiarazioni di ACTE e le sintesi dei progetti transnazionali presentati da ACTE o dai suoi soci negli ultimi anni. Visite a www.acte.net periodo luglio - novembre 2006 3000 2628 2500 2145 2000 1526 1500 1352 1068 1000 500 0 Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Media quotidiana di visite a www.acte.net periodo luglio -novembre de 2006 90 80 79,8 83,9 76,6 70 60 50 40 49,4 44,1 30 20 10 0 Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre - ACTE dispone di due gruppi di lavoro: il gruppo di lavoro sulla cooperazione allo sviluppo ed immigrazione; il gruppo di lavoro sui musei tessili. Fino a questo momento entrambi i gruppi di lavoro hanno incontrato diverse difficolta’ per procedere nelle proprie attivita’. - ACTE conta attualmente su 14 membri aderenti. Possiamo constatare che fino a questo momento tali organismi non territoriali hanno esercitato un ruolo secondario nelle attivita’ della rete. 3.3. Ottimizzare e potenziare la struttura organizzativa Occorre ottimizzare la struttura organizzativa di ACTE, adattandola alle necesità di allargamento della base associativa; alle tipologie di attività e servizi svolti per conto di tutti i membri della rete. - Si nota un forte squilibrio tra le vicepresidenze, sia per quanto riguarda il numero dei membri nazionali, sia per quanto riguarda il loro livello di impegno nelle attività svolte dalla rete. Sembra esistere una forte relazione tra il successo di ACTE in alcuni Stati e la partecipazione attiva della rispettiva vicepresidenza. Ciò riguarda anche i coordinatori nazionali, il cui apporto tecnico è essenziale per far funzionare la rete a livello di ogni singolo paese. - Pertanto, il modello decentralizzato di ACTE (sperimentato finora) in generale, non ha funzionato come ci si aspettava. - IL Comitato Esecutivo di ACTE si riunisce in media 3 volte all’anno. Tale organo svolge senza dubbio un compito essenziale per la nostra organizzazione: nonostante ciò, esso assume a volte la forma di un “circolo chiuso”, giacchè le sue deliberazioni e/o attività non risutano del tutto trasparenti per i singoli membri dell’associazione. Allo stesso modo, lo scarso tempo a disposizione nelle riunioni impedisce di entrare in profondita’ nel dibattito sulle linee strategiche delll’associazione. - L’Assemblea Generale di ACTE si celebra una volta all’anno, e dovrebbe costituire un momento di incontro e discussione tra tutti i soci. Tuttavia, il numero dei partecipanti è progressivamente calato nel corso degli ultimi anni. Tali riunioni sono poco interattive, e servono in primo luogo a dar seguito alle decisioni ed alle proposte elaborate dal Comitato Esecutivo. I partecipanti alle conferenze internazionali che normalmente si organizzano in occasione delle Assemblee sono in maggioranza membri di ACTE. 3.4 Potenziare la nostra azione di Lobby - L’interesse dei membri di ACTE è quello di avere un interlocutore influente con le istituzioni europee che premetta di ottenere risultati politici concreti e che garantisca l’accesso ai fondi comunitari attraverso la presentazione di progetti europei ad hoc. - E’ fatto indiscutibile che ACTE sia riconosciuta dalle istituzioni europee, dai principali stakeholders e dalle organizzazioni di categoria in genere a livello sia europeo che nazionale. Tale riconoscimento è il frutto del lavoro svolto negli anni passati. - La massima espressione di tale riconoscimento è la partecipazione di ACTE all’interno del Gruppo di Alto Livello, e più di recente, nella confrenza “Gestire il cambiamento nel settore tessile abbigliamento”, organizzata dalla Commissione Europea lo scorso 25 Aprile: in quell’occasione, infatti, ACTE ha partecipato come attore sociale, assieme ad Euratex ed a FSE:TAC. - E’ quindi importante compiere una valutazione a posteriori circa il grado realizzazione degli obiettivi della nostra associazione, ovvero se le opportunità offerte ad ACTE a livello europeo siano state utilizzate al meglio.In questo modo, potremo perfezionare la nostra azione di lobby ed avere in futuro un impatto ancora più forte. - Consideriamo, inoltre, che questo ruolo di lobby debba essere esercitato anche a livello nazionale: alcune vice presidenze infatti hanno ottenuto riconoscimenti a livello dei rispettivi stati membri e/o governi regionali. In questo ambito, crediamo tuttavia che si possano ottenere ancora significativi margini di miglioramento. 4. Che ruolo per ACTE? 4.1 Le nuove realta’ dei territori soci di ACTE Come si è potuto dimostrare, ACTE e i suoi territori sono cambiati molto nei 15 anni di esistenza dell’associazione. Consideriamo sia arrivato il momento per riflettere circa il ruolo che la nostra associazione dovrà ricoprire in futuro, ed in particolare circa i suoi futuri ambiti di intervento. In base allo statuto, (Art. 3), l’obiettivo di ACTE, è “[…] rappresentare e difendere gli interessi delle collettività territoriali e degli organismi aderenti che rappresentano i territori con presenza del settore tessile, confezione, cuoio e calzature[…]”. Nelgi ultimi anni, molti dei membri di ACTE hanno cessato di essere propriamente “territori tessili”; tuttavia la storia tessile era e rimane il principale elemento comune che i territori di ACTE condividono. Molti territori di ACTE condividono la volonta’ di trasformare questo passato in memoria collettiva: musei ed archivi tessili, salvaguardia e/o riconversione del patrimonio industriale tessile, ecc.. Suggeriamo quindi di continuare a far leva principalmente sull’orientamento tessile della nostra associazione. Di fatto, e’ necessario che ACTE continui ad avere una prospettiva centrata sui territori con un presente tessile. Continuano ad esistere anche altri ambiti di cooperazione tra i soci che non sono unicamente implicati con le “problematiche del tessile” (cultura, cooperazione allo sviluppo, formazione, ecc..), ma che possono aiutare a valorizzare (con diversi approcci multidisciplinari) l’importante ruolo del know how produttivo tessile per la cultura generale del territorio. A livello europeo, ACTE è riconosciuta dalle istituzioni comunitarie como rappresentante dei territori tessili. Mantenendo questo orientamento, la rete potrà continuar a svolgere tale ruolo. L’esitenza di un comune denominatore – la storia tessile – permette di mantenere un maggior grado di coerenza edi compatibilità tra gli interessi dei membri. In quest’ottica, ACTE potrà continuare ad estendere ed approfondire i contatti con altri soggetti (organizzazioni del lavoro, associazioni di categoria, camere di commercio, centri di ricerca), rappresentando principalmente l’industria TAC. I lavori del Gruppo di Alto Livello sul settore tessile ed abbigliamento, stanno per terminare: di conseguenza, occorre trovare nuovi luoghi per proseguire la nostra azione di lobby. Nonostante cio’, consideriamo opportuno ampliare l’amibto di attivita’ all’interno dello stesso settore TAC, dove esistono dei sottosettori che rientrano nello statuto di ACTE, ma che non sono stati ancora formalmente inclusi. Questi ultimi rappresentano una grande opportunita’ di ampliamento dell’associazione. L’insieme di questi settori corrisponderebbe al modello conosciuto come sistema moda che riguarda tutto l’insieme di prodotti con cui le persone si vestono: tessile, confezioni, calzature, cuoio, accessori, gioielleria, occhialeria, orologeria, in base alla classificazione statistica elaborata a livello europeo da EUROSTAT. All'interno del sistema moda, i tessili tecnici rappresentano un ambito di particolare interesse. Tutto il background di riflessioni, analisi ed attivita’ accumulato da ACTE sin dalla sua fondazione potrebbe e dovrebbe essere esteso a questi settori e sottosettori, con particolare riguardo per i rappresentanti dei territori che sono entrati recentemente a far parte dell’associazione. Attivita’ complementari Attivita’ centrate su sistema moda Posi Possibili ambiti di lavoro bles ámbitos de trabajo Possibili ambiti di lavoro • Promozione turistica passato tessile • Ámbito urbanístico • Riconversióne del patrimonio • Ridimensionamento delle imprese • Ricerca e sviluppo • Innovazióne (tecnológica e non) • Prodotti di alto valore aggiunto industriale • Ricollocazióne dei lavoratori • Promozióne di settori alternativi • Fondo adattamenton a globalizzazióne • Etc. (tessili tecnici, nanotecnología • Etc. Possibili ambiti di lavoro trasversali • • • • • • • • Cultura Política regionale Fondi europei Formazióne Cooperazióne allo sviluppo Inmigrazióne Responsabilta’ sociale d’impresa Etc. La tendenza nel futuro La Comissione Europea nella Comunicazione COM(2005) 474 “Attuare il programma comunitario di Lisbona: un quadro politico per rafforzare l’industria manifatturiera dell’UE - verso un’impostazione più integrata della politica industriale” sostiene che “il benessere dell’industria manifatturiera è essenziale affinchè l’Europa possa crescere”. In questa comunicazione la Commissione raggruppa 27 settori manifatturieri in quattro grandi gruppi: Alimentazione e scienza della vita; Macchinari e sistemi, Moda e disegno, Prodotti di base e prodotti intermedi. Ed è in base a tale analisi che si concentra nel futuro la politica industriale europea, volendo dedicare a questi settori buona parte dei propri sforzi e dei Fondi Strutturali. Alcuni sfide: • • • • di questi settori in particolare presentano un futuro caratterizzato dalle seguenti Garantire un aggiustamento strutturale; Migliorare l’accesso ai mercati; Investire nella conoscenza (riceca, innovazione, qualifiche); Generare sinergie tra le polítiche di competitività energética ed ambientale – si veda ad es il caso della normativa REACH. Gli studi della Commissione Europea si basano su di un’analisi molto interessante per ACTE, realizzata da Myro e Gandoy e che riguarda l’industria manifatturiera matura. Qest’ultima è caratterizzata generalmente da una domanda debole e da una bassa intensità tecnologica, rappresentando le percentuali più elevate nell’insieme dell’industria europea. Occorre tuttavia riflettere sul ruolo di ACTE, ricordando che i settori che sono esposti alla concorrenza internazionale sono stati inclusi nella proposta di Regolamento COM(2005) 661 final relativa all’indicazione geografica di origine di determinati prodotti importati da paesi terzi. Pensiamo sarebbe molto interessante che in occasione del prossimo Piano di Mandato, l’ambito di attuazione dei soci di ACTE fosse rappresentato dai settori ed i sottosettori del sistema moda, in quanto settori composti, in gran parte, da piccole e medie imprese (PMI), avendo come caratteristiche salienti la specializzazione produttiva e la concentrazione territoriale. Allo stesso modo, occorre considerare le altre attività economiche rilevanti, ovvero sia i settori produttivi manifatturieri che i servizi alle imprese. Ogni settore industriale ha a che vedere con sfide e carenze concrete. Nonostante ciò, il fatto che i settori condividano problematiche simili, permetterebbe di mantenere un certo grado di coerenza e di concordanza tra gli interessi dei territori in cui tali settori sono ubicati, mantenendo tuttavia distinta la peculiarita’ dell’associazione ACTE, che deve continuarea a rappresentare i territori con una tradizione di importante presenza del settore TAC. Queste caratteristiche orizzontali, sinergie potenziali rappresentano il punto di partenza della cooperazione tra i soci della rete. Il fatto di lavorare in rete e di condividere esperienze simili, può apportare un valore aggiunto all’esperienza di ACTE. Allo stesso modo, proponiamo che in occasione del prossimo Piano di Mandato di ACTE si esplori la possibilita’ di ampliare le future attivita’ di ACTE anche ad industrie tradizionali e mature,settori in “crisi” o minacciati da aggiustamenti strutturali , che in molti casi presentano parallelismi con i settori del sistema moda. Cosi’ in sintesi pcrediamo si possano ampliare gli ambiti di attivita’ o di collaborazione. Quindi, andando oltre lo sviluppo economico attualmente previsto negli statuti, e prevedendo anche la possibilita’ di estendere la rappresentanza a tutti i settori del sistema moda (tessile, confezioni, calzature, cuoio, accessori, gioielleria, occhialeria, orologeria). All'interno del sistema moda, si dovrebbe prestare particolare atttenzione all'ambito dei tessili tecnici, i quali costituiscono una prospettiva prometente per le imprese tessili tradizionali, ed un'opportunità per la diversificazione delle attuali produzioni tessili, verso produzioni più tecnicamente avanzate e di valore aggiunto. Questa scommessa di ampliamento degli ambiti di attivita’ dovrebbe promuovere in modo speciale l’innovazione, la ricerca, l’economia della conoscenza, la tecnologia e lo sviluppo sostenibile. Cosi’ ad es nel’ambito dei tessuti tecnici, in cui le imprese europee godono di vantaggi competitivi rispetto ai paesi terzi, l’introduzione dei concetti su enzionati risulta centrale per il suo sviluppo. In particolare i centri tecnologici, alcuni dei quali sono gia’ membri di ACTE, devono esercitare un ruolo fondamentale, in considerazione della loro capacita’ di apportare conoscenza in questi campi. Crescita degli ambiti di attività: TessileAbbigliamento Sviluppo Economico Cultura Ambiente Pianificazione Strategica Altro 4.2 Ottenere una maggiore partecipazione e comunicazione e scambio tra i soci - Per ottenere un aumento della rappresentativita’ di ACTE e’ essenziale compiere uno sforzo maggiore per incorporare nuovi soci: o Nei paesi che attualmente hanno soci, ma in particolare quelli che ne hanno pochi; o Negli altri paesi europei del bacino euro mediterraneo; o Nei nuvi soci aderenti, con particolare riguardo per i poli di competitivita’, clusters, centri tecnologici, ecc.. - La comunicazione interna ed esterna dei risultati e delle proposte che vengono dalle riunioni delle riunioni periodiche e dei Comitati Esecutivi riveste un ruolo cruciale per ACTE. A questo proposito, si propone che dopo ciascuna riunione, le vice presidenze nazionali elaborino un resoconto informativo per conto dei soci nazionali: infatti, è desiderabile rafforzare il contatto interno tra membri per aumentare la visibilità esterna della nostra associazione, ed accrescere in ultima analisi il nostro potere di negoziazione. Allo stesso modo, tutte le vice presidenze dovrebbero obbligatoriamente tradurre i documenti discussi ed approvati dagli organismi di ACTE, previa divulgazione attraverso le newsletter e gli infoflash. - L’importante numero di visite della pagina web di ACTE (si veda il grafico al punto 3.2), evidenzia che si tratta di uno strumento di comunicazione essenziale per la nostra associazione. Nonostante cio’, occorre potenziarne lo svilippo, in maniera da convertirla in un’autentica fonte di informazione a disposizione dei soci attuali e dei futuri potenziali membri di ACTE. In questo senso, oltre alle informazioni attualmente raccolte nel sito web, dovrebbero essere aggiunte anche le seguenti informazioni: Informazione Interna • • • Informazione consolidata sui membri attuali: breve descrizione; persone di contatto; link ai portali ufficiali dei membri Una sezione dedicata ai possibili futuri membri: informazioni circa i diritti ed i doveri di un membro di ACTE; tipologia di associazione (membro effettivo; membro aderente); quote associative; ecc.. Calendario degli eventi organizzati da ACTE e dai territori soci Informazione esterna • • • • Calendario degli eventi pubblici a livello europeo, di interesse per i soci di ACTE; Informazioni sui bandi europei aperti; Links a pagine web di interesse; Nuovi documenti pubblicati dalle istituzioni europee negli ambiti strategici / prioritari per ACTE La pagina web di ACTE dispone gia’ di una sezione denominata members area che attualmente non e’ operativa. Riteniamo che prima di aprire la intranet se ne dovrebbero stimare i costi relativi (installazione e manutenzione), e l’interesse per il valore aggiunto da parte dei soci di ACTE. - ACTE conta oggi 14 membri aderenti. Dobbiamo constatare che fino ad oggi questi soggetti hanno svolto un ruolo secondario nelle attività della rete. Nonostante ciò, dovremmo ricorrere con maggior frequenza al know-how di questi soggetti (ricerca e sviluppo, innovazione, etc.), per esempio nel momento di stendere e/o presentare progetti europei. 4.3 Ottimizzare e potenziare la struttura organizzativa - Constatiamo che la crescente centralizzazione dei compiti e delle responsabilità ha considerevolmente aumentato il carico di lavoro della Segreteria Esecutiva. Una migliore divisione dei compiti tra la Segreteria e le Vice Presidenze nazionali è necessaria per assicurare una maggiore efficacia nelle attività svolte. In particolare, i compiti che potrebbero essere suddivisi tra la Segreteria Esecutiva e quelle vice presidenze nazionali che dispongano di adeguate risorse umane di comptenze tecniche necessarie, riguardano tra l’altro: la stesura e la gestione di progetti europei; l’ampliamento di ACTE a nuovi Stati membro della UE (apertura territoriale), comunicazione, ecc... In questo modo, si rafforzerebbero le responsabilità delle singole vice presidenze nazionali, affidando loro responsabilità per temi specifici, in base al rispettivo interesse, ad es. coordinando gruppi di lavoro. - A livello generale è comunque essenziale un buon lavoro di tipo tecnico: si consideri ad es. La recente approvazione da parte delle Comnmissione Europea dei progetti Inclua e Twintex Museums, che è stata resa possibile in virtù del lavoro svolto da un team di tecnici della segreteria esecutiva e di alcune vice presidenze. - Le Assemblee Generali annuali devono convertirsi in spazi di discussione e momenti di scambio di esperienze e di buone pratiche. Finora, la durata limitata delle Assemblee (in media 3 ore) non ha permesso di aprire un dibattito vivo e sincero tra tutti i soci partecipanti. Proponiamo dunque che si celebrino giornate intere dedicate all’Assemblea Generali, trasformandole di fatto in congressi. La partecipazione attiva dei soci di ACTE deve essere incentivata, attraverso strumenti quali: i gruppi di lavoro, le tavole rotonde, i dibattiti, gli workshop, gli spazi per esposizioni. Inoltre, il membro in cui si celebra l’Assemblea Generale dovrebbe essere il principale responsabile della comunicazione e della diffusione dell’evento. - I Comitati Esecutivi di ACTE dovrebbero ampliare il tempo dediato al dibattito, allo scambio di idee, ed allo sviluppo di proposte concrete, in maniera da promuovere una vera riflession strategica tra i membri del Comitato. 4.4 Potenziare la nostra azione di lobby Proposte - Il successo di un’iniziativa di lobby dipende dal grado di coinvolgimento ed impegno da parte di tutti i membri. Pertanto, è necessario identificare e definire priorità concrete. A questo proposito, proponiamo che in ogni Assemblea Gerenale di ACTE si pianifichino gli obiettivi di lobby per l’anno a seguire. In particolare, si potrebbero istituire le priorità sulla base della definizione di “Anni Tematici”, sul’esempio proposto dalla Commissione Europea6. Ciò permetterebbe alla nostra associazione di concentrare le attività di lobby su tematiche specifiche, per ogni singolo anno: in questo quadro, si potrebbe così organizzare eventi (conferenze, dibattiti, esposizioni, conferenze stampa,etc.) a livello locale e regionale, da parte dei singoli membri; a livello europeo, da parte della Segreteria Esecutiva. Ogni anno tematico potrebbe essere inaugurato poi in occasione della celebrazione dell’Assemblea Generale di ACTE (= ambito locale), così come organizzando una conferenza annuale a Bruxelles (= ambito europeo). Alcuni possibili temi per un anno tematico potrebbero essere, ad es. • • • • • Promozione turistica del passato tessile europeo (turismo tessile) Mobilita’, riconversione della foza lavoro Misure innovative per l’industria tessile Il ruolo dei prodotti di alto valore aggiunto nell’industria tessile europea Promozione del commercio equo e solidale Sarebbe inoltre opportuno definire il tema in base alle priorita’ annuali delle istituzioni comunitarie o anche far coincidere l’anno tematico di ACTE con l’anno tematico europeo. - 6 Stabilire e mantenere il dialogo con le istituzioni europee è senza dubbio la principale sfida per la nostra associazione. Attualmente ACTE mantiene dei buoni contatti con la Commissione Europea, in particolare le Direzioni Generali Impresa e Commercio, grazie anche al lavoro svolto nel Gruppo di Alto Livello. Occorre invece rafforzare la rappresentatività all’interno del Parlamento Europeo e del Comitato delle Regioni.Per quanto riguarda il Parlamento Europeo, i nostri sforzi di lobby dovrebbero concentrarsi sul gruppo di lavoro tessile confezioni, lanciato dagli europarlamentari Tokia Saifi (Francia), Joan Calabuig (Spagna). Allo stesso modo, esistono diverse commissioni parlamentari che trattano di temi strategici per ACTE ed i suoi membri: la Commissione Industria, Ricerca ed Energia (ITRE), la Commissione Commercio Internazionale (INTA), la Commissione Occupazione ed Affari Sociali (EMPL), la Commissione Sviluppo Regionale (REGI). Un primo passo può essere quello di fornire una lista dei contatti che i vari membri di ACTE hanno con i rappresentanti di queste due istituzioni. Il contatto diretto e personale con gli eurodeputati e’ imprescindibile per poter accedere ad informazioni privilegiate e/o presentare emendamenti. Molti soci di ACTE dispongono di importanti contatti con il Parlamento Europeo, in particolare Il 2006, per esempio è stato proclamato dalla UE Anno Europeo della mobilità dei lavoratori. con i rappresentanti dei rispettivi territori. Nonostante cio’, fino a questo momento vi e’ stata una scarsa trasparenza riguardo tali contatti, in quanto non si e’ potuto beneficiarne per gli interessi di ACTE. Un primo importante passo sarebbe quindi quello di stabilire una lista di contatti di cui dispongono i soci di ACTE con le istituzioni comunitarie Una volta che gli interlocutori sono stati identificati, occorre procedere al contatto con questi ultimi: l’obiettivo principale e’ quello di avvicinare i rappresentanti europei alla nostra rete, sensibilizzandoli circa i problemi e le necessita’ dei territori tessili di ACTE. Il Comitato delle Regioni, organo consultivo dell’Unione Europea e rappresentante delle regioni e delle citta’ europee, e’ composto da 6 commissioni, tra cui la piu’ importante per ACTE risultano essere la Commissione Politica Economica e Sociale (ECOSOC), la Commissione Cultura, Educazione e ricerca (EDUC), la Commissione Politica di Coesione Territoriale (COTER)7. Allo stesso modo, sarebbe interessante anche partecipare alle prossime edizioni dei dialoghi strutturati. I dialoghi, lanciati nel 2004 e coordinati dal Comitato delle Regioni, costituiscono una forma di contatto particolare tra la Commissione Europea e le associazioni di enti locali e regionali. L’obiettivo e’ il miglioramento della legislazione, garantendo l’integrazione dei punti di vista delle associazioni prima di iniziare il processo decisionale. - Per quanto riguarda invece lo scambio di opinioni, si potrebbe pensare di costituire un Comitato di Onore, formato da alti rappresentanti delle istituzioni europee, ovvero in particlare i deputati del Parlamento Europeo. - Sarebbe conveniente inoltre prevedere di organizzare durante l’anno una o più giornate di studio e/o di dibattito con le strutture operative e politiche della Commissione e del Parlamento Europeo, da celebrare anche a Strasburgo, in base al calendario dei lavori delle istituzioni. La organizzazione di eventi pubblici a livello europeo costituisce uno strumento efficace per sensibilizzare le istituzioni comunitarie su temi concreti che riguardano i territori membri di ACTE. Inoltre, deve diventare uno strumento chiave al’interno della nostra strategia di aumentare la visibilita’ esterna dell’associazione. - Nel corso degli ultimi 2 anni il Comitato di Alto Livello è stato il principale luogo per esercitare la nostra azione di lobby. Crediamo tuttavia che sia importante diversificare le nostre attività di sensibilizzazione, utilizzando altri strumenti di partecipazione a livello europeo: presentazione di emendamenti e/o proposte al Parlamento Europeo ed al Comitato delle Regioni; partecipazione consultazioni pubbliche; stesura di documenti di posizione; partecipazione alle audizioni del Comitato delle Regioni, etc. 7 Il vice presidente di ACTE Polónia, jerzy Kropiwnicki e’ membro delle Commissione COTER, DEVE. Allegato III Nuovo organigramma di ACTE Allegato IV Piano di mandato 2007-2009 PIANO DI MANDATO 2007-2009 0. Presentazione 1. Incremento della rappresentatività dell’associazione e relazioni internazionali 2. Attività di Comunicazione 3. Potenziare l’azione di lobby 4. Sviluppo di progetti strategici: programmi europei e gruppi di lavoro ACTE 5. La governance di ACTE Linee strategiche Obiettivi specifici Risultati da ottenere Attività Strumenti Piano di Azione Calendario 2007 1. Incremento della rappresentatività dell’associazione e relazioni internazionali a. Ampliamento nella UE 27 e paesi in pre adesione (ampliamento geográfico) Ampliamento ad altri paesi membri della UE, in particolare quelli dell’ampliamento 2004 e 2007. Avere soci in almento 10 Stati membri della UE Ampliamento candidati UE Avere soci di ACTE in Turchia a paesi Identificazione dei territori con forte presenza del sistema moda negli stati membri UE. Elaborare una lista di città con le quali hanno contatti gli attuali soci di ACTE Stabilire e/o procurare contatti bilaterali Missioni nei principali territori dei suddetti paesi membri: Celebrazione dei comitati esecutivi di ACTE nei nuovi territori Programma “Cittadini con l’Europa 20072013”: Azione 1 Cittadini attivi per l’Europa. Página web di ACTE – migliorare l’informazione sull’adesione ad ACTE. Nuove ACTE. Brochure di Giugno o Settembre 2007: Conferenza Commissione UE a Istanbul su Dialogo Euro Mediterraneo su settore Tessile Abbigliamento Paesi prioritari nel 2007: Turchia Grecia Repubbliche baltiche Newsletter di ACTE – includere i possibili nuovi soci nella lista di distribuzione. Integrazione dei possibili membri futuri nei progetti di ACTE (Es. Twintex) b. Ampliamento dei soci negli attuali paesi di ACTE Aumentare il n. Dei soci in quei paesi che attualmente hanno pochi soci Ogni Vicepresidenza di ACTE rappresenta almeno 5 soci nazionali Integrazione dei possibili membri futuri nei progetti di ACTE (Es. Partecipazione del Comune di Lione a Aumento dei soci in: Gran Bretagna; Portogallo Ampliamento ai settori del sistema moda. Diminuzione dell’attuale squilibrio tra vicepresidenze. Alla fine del mandato, ACTE conta 100 membri effettivi (attualmente sono 73). c. Membri aderenti Aumentare il numero dei membri aderenti Avere membri aderenti in ogni paese socio di ACTE. I membri aderenti sono coinvolti in maniera attiva nella rete ACTE d. Rafforzare la cooperazione con i paesi non UE Stabilire contatti con i paesi del Mediterraneo; Sud Est Asiatico (Cina); America Latina L’associazione beneficia dell’apporto dei membri aderenti in ambiti di lavoro come:innovazione tecnologica, economia della conoscenza, etc. Accordi di collaborazione con Marocco e Tunisia Twintex). Conferenza Twintex, 30 e 31 marzo 2007 a Prato: partecipazione delle città di Lione (Francia), Santo Tirso y Vila Nova de Familaçao (Portogallo) Approfittare dei Comitati Esecutivi per le riunioni con i possibili futuri soci. Consultare i membri aderenti per la stesura di progetti europei Organizar encuentros periódicos entre los miembros adherentes. Creare un sistema per il trasferimento tecnologico tra i territori soci di ACTE. Gruppo di lavoro su ricerca ed innovazione, tesisle tecnico, etc. => coordinato e formato da membri effettivi e membri aderenti di ACTE. Strumento Europeo di Prossimità e Partenariato (PO Bacino Mediterraneo, ENPI CBC 2007/2013) Prima riunione tra i diversi membri aderenti di ACTE a Prato, 30 e 31 marzo. Linee strategiche Obiettivi specifici Risultati da ottenere Attività Strumenti Piano di Azione Calendario 2007 2. Attività di comunicazione 2 volte al mese a. Infoflash Invio periódico del infoflash min. 2 volte al mese I soci ricevono gli infoflash 2 volte al mese (in media) in 4 lingue. Aggiornamento sulle notizie europee e dei soci ACTE. Aumentare il n. Di notizie provenienti dai soci di ACTE. L’infoflash è concepito come autentico strumento di lavoro, mezzo di comunicazione interattivo Redazione degli infoflash e traduzione nelle lingue ES/IT/EN y FR. Il paragrafo“Notizie di ACTE” della Newsletter include una notizia per ogni vicepresidenza Aggiornamento sulle notizie europee e dei soci ACTE. . Potenziare ACTE come piattaforma per lo scambio di informazione, esperienze e buone pratiche. Rafforzare la interna della rete. Diffusione ai attraverso lista distribuzione. Infoflash soci di vita Garantire la max diffusione dei risultati dei Comitati Esecutivi e delle Assemblee di ACTE. b. Newsletter Promuovere ACTE e la sua visibilità esterna. Aumentare il contributo dei soci nella redazione della Newsletter (comunicando le loro notizie ). I soci di ACTE considerano la Newsletter come strumento utile per la Redazione delle newsletter e traduzione nelle lingue ES/IT/EN y FR. Pubblicazione Newsletter nº Gennaio 2007. 8 della nel => a partire da qui, pubblicazione trimestral e diffusione delle attività e progetti. c. Página web di ACTE Disegno di una nuova página web di ACTE. Aumentare considerevolmente il n. Di utilizzatori della página web. Aumentare la visibilità esterna di ACTE e garantire la max diffusione delle proposte ed attività svolte da ACTE. Dirigersi ai interessati . d. Materiale pubblicitario / pubblicazioni loro Ampliamento continuo della lista di ricettori La lista di distribuzione include i principali stakeholders europei, ed i rappresentanti nazionali/regionali e locali (territori di ACTE). Diffusione ai soci di ACTE ed ai non soci attraverso lista di distribuzione La nuova página web è più facile da usare (user-friendly) – DA VERIFICARE Contrattare un’impresa per il disegno della nuova página web di ACTE. I soci di ACTE considerano la página web come strumento di lavoro. Pubblicazione Newsletter web. della attraverso Mantenimento continuo dei contenuti della página web. Programma Dreamweaver (disegno mantenimento página web). Lancio della nuova página web de ACTE nel 2007. e della Le informazioni messe nella pagina web di ACTE apportano valore aggiunto agli attuali e futuri soci di ACTE potenziali Revisione delle brochure di ACTE Versione attualizzata delle brochure di ACTE disponibili in EN, ES, FR, IT, PT, PL. Ogni Vicepresidencia dispone di 2000 copie per la sua distribuzione a livello nazionale. Attualizare i contenuti / grafica; Determinare nº di esemplari per lingua in base al budget disponibile. Contrattare ditta di edizioni e di traduzione. 2007 Diffusione copie a: interlocutori UE,soci di ACTE, possibili futuri soci. Redazione del report e.Strumenti di comunicazione pertinenti a livello europeo e nazionale Redazione di un report di attività congiunto della Presidenza e della Segreteria Esecutiva Un prodotto utilizzabile per la sua distribuzione attraverso Infoflash, Newsletter e página web. Aumentare la presenza di ACTE nei media (a livello europeo e nazionale/ regionale / locale). ACTE è considerata come opinion leader. Migliorare la visibilità esterna delle attività e posizioni della rete ACTE. Paragrafo “stampa” nella nuova pagina web di ACTE =>archivio dei comunicati stampa - stabilire un database dei principali media europeie nella stampa specializzata redazione di una comunicato stampa ufficiale di ACTE Europa dopo ogni CE/AG e per informare sulle altre attività della rete, progetti, azioni di lobby etc. - Il comunicato stampa sarà inviato alle vice presidenze, che si incaricheranno della distribuzione nie media pertinenti, nei rispettivi territori. - Fare il follow up delle notizie su ACTE nei media pertinenti . Annuale, dietro approvazione dell’Assemblea Generale di ACTE Conferenza Stampa Progetto Twintex: - 26 Gennaio Bruxelles; 22 Febbraio Lodz; 31 Marzo Prato Linee strategiche Obiettivi specifici Risultati da ottenere Attività Strumenti Piano di Azione Calendario 2007 3. Potenziare l’azione di lobby a.definizione delle priorità concrete di lobby Designazione di “Anni tematici di ACTE”. Possibili temi per un anno tematico: promozione turistica del passato tessile europeo(turismo tessile),riconversione della forza lavoro, misure innovative per il sistema moda, commercio equo, riconversione industriale, responsabilità sociale di impresa, etc. b. Mantenimento di un dialogo stabile con le istituzioni europee Migliorare la visibilità di ACTE davanti al Parlamento Europeo ed il Comitato delle Regioni (CdR). Le attività di ACTE e lo scambio tra i soci saranno centrati per il 2007 sul tema Tessile e Salute - - ACTE mantiene un contatto stabile con la Commissione, il Parlamento Europeo e il CdR. - I principali stakeholders euroepi conoscono ACTE. Le istituzioni comunitarie devono essere informate in ogni momento, delle nostre attività e domande. ACTE è consultato dalle istituzioni e partecipa come relatore nelle conferenze europee. ACTE partecipa nei - Redazione di una proposta di petizione articolata per punti programmatici in materia di Tessile e Salute Adozione della Petizione presso i consigli comunali dei soci di ACTE Stabilire una lista di contatti che i soci ACTE mantengono con le istituzioni comunitarie. Identificazione id interlocutori pertinenti nella Commissione, Parlamento Europeo e CdR Mailing Lista con informazioni di ACTE Interviste con Eurodeputati, Commissari UE, ecc.. - - incontri tra esperti per la redazione del testo Assistenza tecnica di ETUC:TCF ed Euratex per il follow up della petizione Incontri periodici a margine di conferenze, convegni e seminari Comitato Esecutivo Prato 31 Marzo: discussione testo petizione Dicembre 2007: presentazione petizione a Commissione Europea; Parlamento Europeo; Comitato delle Regioni Ottobre 2008 - ACTE partecipa negli “Open Days 2008 –Settimana europea delle città e elle regioni”. dialoghi strutturati del CdR. ACTE partecipa negli “Open Days 2008 – Settimana europea delle città e elle regioni”. c. Stabilire un dialogo stabile con i partner economici e sociali Promuovere incontri congiunti con ETUC:TCF ed Euratex Linee strategiche Obiettivi specifici ACTE aumenta la sua visibilità grazie alla partecipazione in atti pubblici, presentazione di relazioni al Parlamento Europeo e CdR. - - - Follow up delle agende parlamentari e delle audizioni pubbliche Redazione di documenti di posizione Creazione di un consorzio di soci ACTE per la partecipazione negli “Open Days 2008”. Incontri trialterali assistenza tecnica nella redazione, diffusione e disseminazione dei risultati della petizione su tessile e salute Risultati da ottenere Conferenza TWINTEX 30 e 31 Marzo Attività Strumenti Piano di Azione Calendario 2007 Follow up continuo sulla pubblicazione di bandi e programmi europei Programma UE “Cittadini con l’Europa 2007-2013”: Azione 1 Cittadini attivi per l’Europa Deadline del programma “Cittadini con l’Europa 2007-2013”: 4. Sviluppo di progetti strategici: programmi europei e gruppi di lavoro ACTE a. Bandi aperti e proposte di progetti Informare i bandi aperti soci sui Favorire la circolazione di proposte di progetto su iniziativa di qualche socio coordinatore, e per la ricerca di partner di progetto nella rete ACTE. Estendere la I soci di ACTE che utilizzano gli strumenti della rete per la ricerca dei soci Azione 1.1: 01.06.2007 / 01/09/2007 Azione 1.2: 01/12/2007 Presentata una Organizzazione di mostre 28 Febbraio 2007 – b. Ampliamento del gruppo di lavoro Musei Tessili c. Creazione di un gruppo di lavoro su Ricerca ed Innovazione collaborazione tra musei, all’ambito culturale proposta di entro il 2007 progetto Promuovere la collaborazione tra membri aderenti e rafforzare il loro ruolo in ACTE Attraverso l’elaborazione di proposte di progetto in materia di ricerca ed innovazinoe Elaborazione di una proposta di progetto in materia di tessili tecnici entro il 2007 Elaborazione di una proposta di progetto in tema di salute e sicurezza dei prodotti tessili (traccibilità chimico sanitaria) entro il Piano di Mandato ACTE Promuovere una proposta di progetto sull’impatto del Regolamento REACH d. creazione di un gruppo di lavoro su pianificazione strategica ed urbanistica Favorire lo scambio di buone pratiche ed elaborare soluzioni comuni alle problematiche ed alle - costituito un gruppo di lavoro sulle questioni urbane; - verificato calendario bandi disponibili; itineranti di prodotti tessili; realizzazione di un catalogo mulitilingue Raccolta dei progetti già presentati dai soci; Elaborazione di un report di attività dei soci; Organizzazinoe di incontri tra soci Definizione delle attività e calendario di incontri del gruppo di lavoro Raccolta dei progetti già presentati dai soci; Elaborazione di un report di attività dei soci; Organizzazinoe di incontri tra soci Definizione delle attività e calendario di incontri del gruppo di lavoro -preaparazione di una relazione sull’impatto del regolamento REACH (Provincia di Novara) Interventi di valorizzazione/ promozione del patrimonio culturale e dei contesti urbani Programma 2007 Cultura deadline 2007 bando Cultura - VII Programma Quadro di RST – attività di ricerca Conferenza Twintex: primo incontro tra alcuni dei soci aderenti (Leitat, Tecnotessile, PIN, CCI Lille). Conferenza Twintex: primo incontro tra alcuni dei soci aderenti (Leitat, Tecnotessile, PIN, CCI Lille). Conferenza Twintex: primo incontro tra alcuni dei soci aderenti (Leitat, Tecnotessile, PIN, CCI Lille). questioni urbane presentata una proposta progettuale su un tema di interesse specifico da parte dei membri del gruppo di lavoro - e. Crezione di un gruppo di lavoro sui settori connessi al sistema moda Identificazinoe delel politiche e degli strumenti per modernizzare e diversificare i territori dipendenti dal sistema moda. Identificare i settori industriali e manifatturieri impegnati in aggiustamenti strutturali Inizio di attività di collaborazione con questi settori per la fruizione turistica; - Interventi di recupero e riqualificazione urbana per creazione e miglioramento di aree da destinare a servizi per la popolazione e infrastrutture; - interventi di urban welfare (servizi per la sicurezza, l’organizzazione dei tempi delle città e le nuove marginalità, servizi socio-sanitari, culturali e ricreativi); Pubblicazione sull’urbanistica ed il tessile (es. Di buone pratiche dei soci di ACTE). Linee strategiche a. Aumentare professionalità ACTE la di Obiettivi specifici Le istituzioni che assumono incarichi importanti in ACTE dovrebbero contribuire con risorse tecniche ed economiche Migliore suddivisione dei compiti tra Presidenza e Segreteria Esecutiva Risultati da ottenere Attività Strumenti 5. La governance di ACTE Organizzazione di riunioni Profonda relazione di periodiche tra Presidenza leadership condivisa tra e Segreteria Esecutiva Presidenza e Segreteria Esecutiva Eliminazinoe della figura di stagista in ACTE. Dedicazione di 2 persone full-time ad ACTE. Le vice presidenze assumono responsabilità tematiche Vicepresidenza ACTE Polonia e Presidente Assemblea Generael: 1.a. => Facilitare i contatticon gli Stati Membri dell’ampliamento 2004 e 2007 3.b. => Migliorare la visibilità di ACTE nel Comitato delle Regioni Vice Presidenza Affari Europei: 3.b. =>rraprpesentanza politica a Bruxelles, stabilire e rafforzare i Gruppi di lavoro di ACTE Piano di Azione Calendario 2007 contatti con eurodiputati, organizzare incontri con Commisari, etc. Delegata relazioni Internazionali: - 1.d. => stabilire contatti con paesi extra europei Associare un budget annuale al Piano di Mandato di ACTE ACTE dispone di un budget per obiettivi, vincolando voci di bilancio a determinati incarichi. Aumentare il n di partecipanti nelle riunioni di ACTE Le assemblee generali assumono carattere di “congresso”. Aumentare la durata delle Assemblee Generali di ACTE . La maggioranza dei soci partecipa nelle Assemblee Allungare le sessioni del Comitato Esecutivo Il CE dedica la gran parte del proprio tempo alla discussinoe ed alla programmazione di proposte concrete. Prevedere l’organizzazione di tavole rotonde, dibattiti, workshop, in occasione delle AG Assicurare pubblciità, diffusione, follow up all’Assemblea. Invitare relatori delle istituzioni europee - b. Accrescere il valore delle riunioni di ACTE Approfondire li dibattito sulle linee strategiche dell’associazione in occasione dei Comitati Esecutivi Le deliberazioni e le attività del CE sono trasparenti per tutti i membri di ACTE. -Disseminazione dei risultati dei CE attraverso Infoflash e Newsletter. - Le vice presidenze procedono alla redazione di un report o convocano riunioni per informare i soci. Traduzione dei documenti approvati dai CE di ACTE. Allegato V Comunicato stampa congiunto ACTE – FSE:TAC, 19 Settembre COMUNICATO STAMPA Associazione delle comunità tessili europee /Acte) e Federazione sindacale europea del tessileabbigliamento (FSE:TAC) chiedono impegni a salvaguardia della salute dei cittadini europei Il presidente della European textile collectivities association (Acte) Teo Romero, e la presidente della European trade union federation: textiles, clothing, leather (ETUF:TCL) Valeria Fedeli, con il segretario generale Patrick Itschert hanno oggi presentato alla stampa la “Petizione per una qualità certificata. Trasparenza, tracciabilità, composizione e origine di prodotti tessili, di abbigliamento e di pelletteria”. Tramite questa Petizione Acte ed Etuf:Tcl esprimono la loro preoccupazione in merito ai rischi per la salute dei lavoratori e dei cittadini-consumatori europei derivanti dalla presenza di sostanze pericolose in prodotti tessili, di abbigliamento e di pelletteria. Studi scientifici hanno dimostrato che i tessuti, l’abbigliamento e altri prodotti del settore sono da annoverare tra le cause più frequenti di dermatite irritante e allergie da contatto; possono inoltre contenere sostanze nocive, tossiche e carcinogene vietate dalle norme dell’Unione Europea e dei suoi singoli Stati membri. Le politiche per i consumatori rappresentano un elemento chiave nell’ambito dell’obiettivo strategico della Commissione europea, cioè quello di migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini dell’Unione, per lo sviluppo sostenibile. Questa Petizione si colloca all’interno dell’esigenza di puntare sull’innovazione qualitativa delle produzioni europee eco-tossicologiche compatibili e socialmente responsabili. Tuttavia, l’aumento dei traffici commerciali internazionali e la progressiva eliminazione di barriere tariffarie espongono il settore a nuovi rischi dovuti all’immissione in commercio di prodotti tessili, di abbigliamento, pelletterie e calzature (il cui processo produttivo non è controllabile), dato che spesso si utilizzano prodotti e procedimenti che in Europa non sono più consentiti. In vista di un confermato aumento delle patologie dermatologiche, soprattutto nelle fasce di età più giovani, Acte ed Etuf:Tcl chiedono alla Commissione europea e agli Stati membri: - di adottare una serie di misure ritenute necessarie per ridurre le sostanze irritanti e nocive nell’abbigliamento; - una precisa definizione dei “rischi che si creano per prodotti tessili, di abbigliamento, pelletterie e calzature”, sia nei processi produttivi sia nel loro utilizzo finale; - un miglior coordinamento tra la Commissione europea e gli Stati membri per quanto riguarda la creazione, l’aggiornamento la messa in rete di banche-dati specifiche a livello nazionale miranti alla raccolta e al monitoraggio di tutte le sostanze chimiche impiegate nel processi produttivi dei settori tessile, abbigliamento, pelletteria; - di garantire la trasparenza e far aumentare la consapevolezza e la responsabilità dei consumatori europei mediante la definizione e sperimentazione di un procedimento mirante alla tracciabilità garantita di prodotti del tessile, abbigliamento e calzature, destinati al consumo, sulla base di norme di salute e sicurezza verificate. La Petizione è stata formalmente approvata dai Comitati esecutivi di Acte e di Etuf:Tcl il 18 settembre, e sarà adottata dalle sessioni plenarie delle città e delle regioni appartenenti ad Acte entro l’inizio di dicembre. Acte è stata costituita nel 1991 a Guimarães (Portogallo); attualmente ne fanno parte oltre 70 membri di sei Stati dell’Unione Europea e della Croazia. Acte rappresenta quei territori europei che vantano una forte presenza del settore del tessile e della moda. Etuf:Tcl è stata creata nel 1975 e riunisce 70 federazioni sindacali libere e democratiche operanti in 40 paesi dell’Europa (soprattutto nell’Unione Europea, nell’Area economica europea, nei paesi d’accesso e nei paesi che si candidano a entrare nell’Unione Europea, ma anche nei Balcani e in varie altri paesi dell’Europa Orientale). Bruxelles, 19 Settembre 2007 Allegato VI Petizione “Moda e Salute” di ACTE Petizione per una qualità certificata Trasparenza, tracciabilità, composizione ed origine dei prodotti dei settori tessile, abbigliamento, calzature e pelletteria (TAC) Il processo di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza delle popolazioni deve essere un obiettivo delle comunità internazionali Negli ultimi anni si è assistito in Europa d una sempre più crescente richiesta di migliorare le condizioni di salute e sicurezza nei settori tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria ed accessori (conosciuti anche come sistema moda), in modo particolare per i rischi derivanti dall’uso di sostanze chimiche, sia all’interno dei luoghi di lavoro, che anche a beneficio degli utilizzatori finali, cittadini ed i consumatori degli stati membri europei. In termini di salute e sicurezza, una maggior attenzione ed una più chiara conoscenza collettiva delle sostanze usate nelle fasi produttive, se unite ad un controllo certificato a livello pubblico, permetterebbero di ridurre il rischio di malattie professionali dei lavoratori e delle lavoratrici, e di tutelare la salute dei consumatori. La politica dei consumatori costituisce d’altronde un elemento chiave dell'obiettivo strategico della Commissione che consiste nel migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini dell'UE. L'attuazione di tale politica implica misure legislative e altre azioni per promuovere gli interessi, la salute e la sicurezza dei consumatori sul mercato interno, per assicurare un'adeguata presa in considerazione delle questioni inerenti al consumo in tutte le politiche dell'UE e per completare le politiche dei consumatori condotte dagli Stati membri L’aumento dei commerci internazionali, la progressiva eliminazione di barriere doganali pongono il settore di fronte a nuovi rischi dovuti all’immissione in commercio di prodotti tessili, dell’abbigliamento, calzature e pelletteria il cui processo di produzione è fuori controllo in quanto spesso utilizza prodotti e processi non più consentiti in Europa. Tali nuovi scenari possono determinare una maggiore esposizione dei consumatori a rischi per la salute. La pelle è la parte più esposta del corpo all’aggressione di sostanze pericolose, che portano a un aumento delle dermatiti allergiche e irritanti da contatto in una popolazione, come quella europea, dove si sta verificando un aumento delle patologie dermatologiche soprattutto nelle classi di età più giovani. I prodotti tessili, i capi di abbigliamento e gli altri prodotti della filiera TAC sono tra le cause più frequenti di dermatiti irritanti (DIC) e allergiche (DAC) da contatto, e possono contenere sostanze irritanti, tossiche e cancerogene vietate dalla normativa europea e dei singoli Stati Membri. A questo proposito,- diversi Paesi europei hanno recepito la direttiva 2002/61/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, che vieta la presenza nel prodotto finale dei coloranti azoici in grado di liberare ventidue ammine aromatiche considerate cancerogene. Le dermatiti da abiti sono generalmente attribuite ai prodotti chimici e coloranti aggiunti, in maniera non corretta, alle fibre durante la loro manifattura e assemblaggio in indumenti. In particolare, agenti responsabili sono le finiture, i coloranti, i metalli, la gomma e le colle. Anche i candeggianti ottici, i biocidi, i ritardanti di fiamma e altri agenti sono occasionalmente riconosciuti come sostanze scatenanti. Numerose ricerche a livello internazionale hanno permesso di creare dei modelli per la valutazione dei rischi legati alla esposizione della cute a sostanze tossiche e cancerogene. In base a tali studi sono state emanate numerose leggi di tipo precauzionale in continua evoluzione. Il tema dei rischi collegati all’esposizione della pelle a sostanze irritanti, nocive e sensibilizzanti presenti nell’abbigliamento deve essere affrontato. In base a tale premessa, ed in considerazione delle normative vigenti a livello comunitario in materia di protezione e di sicurezza dei consumatori, riteniamo che gli operatori della filiera TAC possano essere in grado di individuare chi ha fornito loro un prodotto tessile o qualsiasi accessorio destinato al consumo. A tale fine, detti operatori possono disporre di sistemi e di procedure che consentono di mettere a disposizione delle autorità competenti, che le richiedono, le informazioni rilevanti. Con queste motivazioni, chiediamo: Alla Commissione Europea 1. Di provvedere, di concerto con i Ministeri competenti presso gli stati membri, e gli attori economici e sociali, alla definizione del c.d. rischio da prodotti della filiera tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tanto nel processo produttivo come nel loro utilizzo, da attuarsi tenendo conto del Reg. UE 1907/2006 (REACH) e attraverso l’istituzione di un sistema di sorveglianza nazionale per la valutazione dei rischi della salute – ovvero sulla base dell’esperienza già avviata in alcuni di questi paesi8 2. Di poter estendere a tutti gli Stati Membri UE la creazione, l’aggiornamento e la messa in rete di specifiche banche dati nazionali finalizzate alla collezione ed al monitoraggio delle sostanze utilizzate nei processi produttivi dei settori della filiera TAC; 3. Di adoperarsi per un maggior coordinamento con i singoli Stati Membri, finalizzato a convincere ed a comunicare con le autorità sanitarie competenti9 per i controlli e per la vigilanza della salubrità e sicurezza dei prodotti tessili e dei loro accessori, con particolare riferimento per i controlli in sede doganale per le merci in entrata nel territorio dell’UE; 4. Di promuovere la definizione e la sperimentazione di un processo teso a garantire la rintracciabilità dei prodotti della filiera TAC destinati al consumo in base ai requisiti di salubrità e sicurezza – d’intesa anche con le principali associazioni rappresentative dei produttori del settore - con l’obiettivo di renderne successivamente obbligatoria l’adozione nel Mercato Interno. 5. Di promuovere e favorire lo sviluppo e l’utilizzo di tecnologie idonee per la tracciabilità dei prodotti della filiera TAC destinati al consumo, con particolare riguardo per le tecnologie di R&D. 6. Di impegnarsi a sensibilizzare i consumatori europei attraverso la promozione di specifiche campagne pubblicitarie ed informative, sul il 8 si veda ad es. la proposta di Istituzione di un Osservatorio nazionale delle dermatiti da contatto da prodotti di utilizzo nell’industria tessile, presso il Ministero della Sanità italiano 9 Si veda ad es. la proposta di legge 2074 della Camera dei Deputati italiana Disposizioni per la sicurezza dei prodotti tessili e assimilati del 15.12.2006, artt. 3 e 4 rischio connesso all’utilizzo di sostanze pericolose per la salute umana nei prodotti della filiera TAC Agli Stati Membri: 1. Che si impegnino affinché sia approvata la normativa comunitaria che renda obbligatoria l’etichetta di origine almeno sui prodotti della filiera TAC importati nel Mercato Interno. 2. Che venga individuato quale oggetto della vigilanza il prodotto definito non sicuro per la salute del consumatore, d’intesa anche con le principali associazioni rappresentative dei produttori del settore ed altresì preposte le autorità sanitarie competenti per i controlli e per la vigilanza, e le relative sanzioni per i produttori, gli importatori e i distributori inadempienti; 3. Di dare piena attuazione al sistema rapido di allerta del RAPEX10, in base a cui i dipartimenti ed uffici individuati dalle autorità competenti a livello dei singoli Stati Membri possono procedere a ispezioni e a prelievi di campioni tessili nei luoghi dove si producono, si conservano in deposito, si smerciano o si consumano i prodotti tessili e i loro accessori, compresi gli scali e i mezzi di trasporto. 4. Che i predetti dipartimenti e uffici possano altresì procedere al sequestro delle merci e, ove necessario per la tutela della salute pubblica, alla loro distruzione. In ogni caso, tali dipartimenti ed uffici adottano le misure tenendo conto del principio di precauzione e agiscono nel rispetto del Trattato istitutivo della Comunità europea, in particolare degli articoli 28 e 30, per attuare le misure in modo proporzionato alla gravità del rischio; 5. Di procedere all’individuazione ed alla pubblicizzazione della rete di laboratori accreditati e di laboratori di secondo livello preposti all’analisi di campioni tessili da parte del privato che utilizzano per la loro attività un manuale di corretta prassi per l'autocontrollo predisposto dalle autorità sanitarie competenti, di concerto con le associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale del settore tessile e dei consumatori; 6. Di provvedere all’istituzione di osservatori nazionali per le reazioni avverse da prodotti tessili e le dermatiti da contatto, e di favorire lo scambio di informazioni, studi e ricerche a livello UE 10 di cui all'allegato II della direttiva 2001/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 dicembre 2001 Allegato VII Petizione “Moda e Salute” – adhesioni Polonia 1. Mayor of the City of Bielsko- Biała - Jacek Krywult 2. Wieluń District Consumer’s Ombudsman - Anna Zychla 3. Mayor of the City of Zduńska Wola – Zenon Rzeźniczak 4. Mayor of the City of Nowa Ruda - Tomasz Kiliński 5. Federation of Consumers - National Council - President Małgorzata Niepokulczycka 6. Wieruszów – District Consumer’s Ombudsman – Aleksy Gierus 7. Municipal Consumer’s Ombudsman of the City of Lodz - Zbigniew Kwaśniewski 8. Zgierz District Consumer’s Ombudsman – Ewa Walczak 9. Polish Committee for Standarisation - Prezes Tomasz Schweitzer 10. Mayor of the City of Częstochowa - Tadeusz Wrona 11. Radomsko District Consumer’s Ombudsman - Anna Gaik-Ślęzak 12. Mayor of the Commune of Aleksandrów Łódzki - Jacek Lipiński 13. Mayor of the City of Pabianice – Zbigniew Dychto 14. Bełchatów District Consumer’s Ombudsman - Piotr PorzeŜyński 15. Mayor of the City of Nowy Targ – Marek Fryźlewicz and Council of the City of Nowy Targ 16. Mayor of the City of Konstantynów Łódzki – Henryk Brzyszcz 17. Mayor of the City of Ozorków – Andrzej Giziński 18. Tomaszów Mazowiecki District Consumer’s Ombudsman – Agnieszka Drzewoska-Łuczak 19. Prefect of the District of Tomaszow Mazowiecki - Piotr Kagankiewicz 20. Mayor of the City of Zgierz - Jerzy Sokół 21. Brzeziny District Consumer’s Ombudsman - Zbigniew Bączyński 22. Kutno District Consumer’s Ombudsman - Aleksandra Bielecka 23. Mayor of the Commune of Andrychów – Jan Pietras 24. Piotrków Trybunalski - District Consumer’s Ombudsman - Dariusz Rogalski 25. Municipal Consumer’s Ombudsman of Zduńska Wola City- Izabela Gabrysiak 26. Łowicz - District Consumer’s Ombudsman - Agnieszka Kopczyńska 27. Mayor of the City of Bielawa - Ryszard Dźwiniel with the Council of Bielawa City 28. Mayor of the City of Rzgów - Jan Mielczarek 29. Mayor of the City of Tuszyn - Tadeusz Walas 30. Mayor of the City of Płock - Mirosław Milewski 31. Municipal Consumer’s Ombudsman of the City of Piotrków Trybunalski - Bartłomiej Karasiński 32. EEDRI – Entrepreneurship and Economic Development Research Institute 33. Deputy Mayor of the City of Kudowa Zdrój – Piotr Maziarz Allegato VIII Discorso di Jerzy Kropiwnicki a Istambul JERZY KROPIWNICKI President General Assembly of the European Textile Collectivities Association (ACTE) “Local and regional strategies to manage structural changes” Istanbul, 12 June 2007 Introduction Good afternoon Ladies and Gentlemen, Let me begin this address by thanking the European Commission and ITKIB (Istanbul Textile and Apparel Exporters’ Association) for inviting the European Textile Collectivities Association (hereafter ACTE) to this conference. It is in fact an encouraging sign that the Commission is taking into consideration the important role of local and regional authorities in mitigating and managing the social and economic impacts caused by the restructuring of the textile and clothing sector. ACTE was founded in Portugal, in 1991, by six municipalities and is currently one of the first associations of local authorities at European level. Today, ACTE gathers more than 70 members from 7 European countries and its founding aims are: “To represent and defend the interests of territorial collectivities and adherent organisations that represent territories with a presence of the textile and fashion sector”. Not only has the textile and clothing industry undergone profound changes over the last years, but these transformations have also changed the economic and social realities of those territories which were highly depended on the sector. The City of Łódź, whose Mayor I am, is a good example of huge influence of textile industry on the city’s economy. Łódź – nowadays the second biggest city in Poland, for more than fifteen hundred years was strongly connected with textile industry. Textile employees amounted to approximately 60% of all employees in the city. In the 90-ties a very serious problem connected with local economy and labor market appeared (unemployment rate increased up to 20%). It was a result of drastic limitation of existing textile sale markets. Most of ACTE’s member territories have ceased to be “textile territories” in the strict sense – as they used to be at the foundation of the association – and all had to and will continue to manage the restructuring of the sector. ACTE is an important platform for its members to tighten institutional collaboration ties and to promote the exchange of experiences and best practices in areas such as economic promotion, employment, training, urbanism and culture. The promotion of innovative policies to anticipate and manage change at local and regional level is currently high on our agenda. As it name suggests, the European Textile Collectivities Association and its members try to tackle the challenges of the sector from an institutional and territorial approach: both textile companies and employees are in our territories and as local and regional policy makers we have to ensure the right framework conditions and provide support instruments. ACTE believes in the future of the textile and clothing industry in our territories. It is important to place greater emphasis on the growth opportunities that exist: technical or industrial textiles, brands, new business opportunities with emerging economies, etc. The repetition of negative messages about this industry harms the image of the sector as a whole and of the respective territories. Available tools for territories to manage structural changes Having said this, let us also be aware of the fact that there will be winners and losers in this transition, process of change. Even successful change management is unlikely to take place against a background of zero job losses and company closures, which are naturally the most painful for territories. However, appropriate support mechanisms can help territories to mitigate the social and economic impacts of restructuring. Let me mention 3 lines of action, ACTE has helped to promote and develop in our territories over the last years: 1. Actions aimed at encouraging strategic planning 2. Actions aimed at encouraging strategic change in companies 3. Actions aimed at promoting worker relocation and diversification -----------------------------------Firstly, the development and execution of strategic planning processes has been an important tool to successfully manage change in many ACTE territories recently: “Industrial districts” in Italy, Local Strategic Textile Plans in Spain, Local Development Strategy in the City of Łódź or Competitiveness Poles in France for instance. Independent of the different denominations and territorial specificities, these models have one thing in common: a methodology based on a close collaboration and networking between the main players: companies, workers, research centres, universities, public authorities, and developed within a defined geographical area. Amongst others, strategic planning aims at improving allocation of public resources for the support of the textile and clothing sector, strengthening competitiveness and innovation of companies and promoting diversification of the local production and employment alternatives. In light of the positive results achieved in several textile and clothing territories, the High Level Group on textiles and clothing in its Follow-up report of 18 September 2006 considered that “greater publicity should be given to the outcome of such strategic plans, and that wherever possible, they should be used as a basis to convince other textile/clothing regions of the intrinsic value of the establishment of such plans”. Let me assure you that ACTE will continue its efforts to widely publicise the achievements of strategic planning as they are a key factor for enhancing the sectors’ and thus the territories’ image. -----------------------------------Secondly, in order to use the existing business opportunities to the maximum, our companies need to change or adapt their business model to remain competitive. Actions may range from business downsizing to a shift towards new products and applications, business cooperation, innovation and increased internationalisation. Of course, the main responsibility for a strategic business change lies in the hands of the companies concerned. But local and regional authorities can provide support tools to (mainly small) companies which are particular vulnerable and cannot take the advantage of new business opportunities. Also, technology and research centres, universities, etc. located in our territories can offer their expertise and important instruments to companies to include innovation in their business activities or provide opportunities for the reorientation of activities. ACTE invites these institutions to participate as adherent members to strengthen scientific and technological excellence in our member territories. --------------------------------The inevitable transformation of companies entails a change in their dimension. The decrease in the number of employees of the textile and clothing sector in our territories has been considerable in the last years. Especially small, traditional companies with a highly specialized yet under qualified workforce were and are affected by this development. Job losses are of major concern for local and regional policy makers. The third line of action, the promotion of worker relocation and diversification, is thus of enormous importance for ACTE and its members. Proper training is essential: both for those employees who remain within the industry but need to shift their skills towards new products and new textile applications, and for employees who have to leave the sector and need to seek employment elsewhere. Thus, ACTE members are working both for the provision of appropriate tools for the re-skilling and for the relocation of workers and promotion of alternative sectors with capacity of employment within our territories. Activities range from specific training and promotion of entrepreneurship education to support structures for labour intermediation, provision of industrial land for new industrial activities and to establish business parks, improvement of infrastructures to raise attractiveness for (foreign) investors, etc. Good example of implementation the above mentioned activities is the City of Łódź. Since 2002, we are building a positive climate for all entities mainly by creating investor-friendly conditions and incentives for both local and international companies. Thanks to the Local Development Strategy 25 thousand new job places will be created by 2010, and 40 thousand by 2015. The results of the strategy are already seen – the unemployment rate decreased from about 20% to 12% (from the end of 2002 till April 2007). Also new foreign investments have appeared – General Electric, AIG Lincoln, Bosch Siemens, Indesit and Dell company, for instance. Besides, ACTE considers the creation of the EU Globalisation Adjustment Fund (EGF) as important financial instrument to support laid-off workers by funding services such as job search assistance, personalised retraining, or assisting self employment. Nevertheless, ACTE regrets that only Member States can submit an application for a contribution of the EGF and that local and regional authorities are exempted. The territories are strongly hit by the closure of enterprises, the reduction of personnel, and the lack of entrepreneurial dynamism and should therefore have direct access to the funds allocated by the EGF. Conclusion Local and regional policy makers are very concerned about the negative impacts of the restructuring of the textile and clothing industry and we constantly have to provide appropriate tools to ensure a sustainable economic and social development of our territories. Let me conclude my address by saying that ACTE looks forward to continuing to closely work together with the main players in Europe and to extending this cooperation to representatives from the Mediterranean basin. We all have a role to play in mitigating the socio-economic impact of restructuring on the employees, companies and territories. I should also take the opportunity to publicly express our great interest in establishing collaboration ties with local and regional authorities from the Mediterranean basin, which is by the way one of the main strategic lines of the current ACTE mandate plan. In today’s conference, our association is represented by a small delegation headed by Executive Secretary, Fabio Giovagnoli, to further inform you about ACTE and its activities. We have also left some leaflets outside for your information. Thank you for your attention. Allegato IX Partecipazione di ACTE nei Dialoghi Strutturati, 29 Novembre STRUCTURED DIALOGUE EUROPEAN TEXTILE COLLECTIVITIES ASSOCIATION (ACTE) JERZY KROPIWNICKI ACTE is an European Association of more than 70 local and regional administrations from Italy, Spain, Portugal, Poland, Belgium, France and Croatia. Founded in 1991, our association represents and defends the interests of territories with a presence of the textile and fashion sector. ACTE also participated as representative of the European textiles territories in the High Level Group on Textiles and Clothing (2004-2006) of the European Commission. The opening up of the international textile markets in 2005, has placed European regions and cities which have traditionally been substantial or indeed highly concentrated sources of employment for the textile and fashion industry in a precarious position. The virulence of the impact of globalization on this industry has forced local and regional authorities together with other stakeholders and industry representatives to launch processes of industrial restructuring, to promote alternative business sectors and to put in place specific support tools to relocate the many employees made redundant. In that sense, ACTE considers the creation of the EU Globalisation Adjustment Fund (EGF) as important financial instrument to support laid-off workers by funding services such as job search assistance, personalised retraining, or assisting self employment. Thus, I wish to submit the following questions: ACTE regrets that only Member States can submit an application for a contribution of the Globalisation Adjustment Fund and that are local and regional public authorities are exempted. The territories are strongly hit by the closure of enterprises, the reduction of personnel, and the lack of entrepreneurial dynamism and should therefore have direct access to the funds allocated by the Globalisation Adjustment Fund. Does the European Commission envisage to also accepting local and regional public authorities as applicants? In July 2008, the European Commission expects to adopt a Communication on the anticipation and management of change (2nd phase of consultation of social partners). Will this Communication take into consideration measures for the diversification of territories such as the promotion of alternative business sectors with capacity of employment within our territories? Allegato X Programma Inclua Allegato XI Linee strategiche Tavola dei progetti Strumenti Obiettivi Priorità / temi progettuali Tipi di attività Piano di Azione Calendario 2007 Riunire persone da divese comunità locali in Europa per condividere e scambiare esperienze, opinioni e valori, per apprendere dalla storia e costruire il futuro Promuovere attività, dibattiti e riflessioni intorno alla cittadinanza europea ed alla democrazia; valori condivisi, storia comune e cultura attraverso la cooperazione all’interno delle organizzazioni della società civile a livello europeo a. Bandi aperti e proposte di progetti Programma UE “Cittadini con l’Europa 20072013”: Azione 1 Cittadini attivi per l’Europa Portare l’Europa più vicina ai propri cittadini attraverso la promozione dei valori europei, e conservando la memoria del proprio passato Futuro del’UE e valori di base; Cittadinanza attiva europea: partecipazione e democrazia in Europa; Dialogo Interculturale (Anno Europeo 2008); Benessere della popolazione in Europa: occupazione, coesione sociale e sviluppo sostenibile; Incoraggiare l’interazione tra cittadini ed Impatto delle organizzazioni della politiche UE nella società civile da tutti i società. paesi partecipanti, contribuendo al dialogo interculturale e mettendo in rete la diversità e l’unità europea, con particolare riguardo per il rafforzamento dei legami tra cittadini degli stati costituitisi come membri UE il 30 aprile 2004 e stati di nuovo accesso. Misura 1.2: Reti tematiche di città gemellate. Conferenze e seminari; incontri tra cittadini; reti tematiche Scadenza presentazione progetti: 01/12/2007 Periodo svolgimento progetti: tra 01Aprile 2008 e 31 Marzo 2009 Linee strategiche Strumenti Programma 2007 Obiettivi Priorità / temi progettuali Proposta Progetto: titolo da definire Tipi di attività Piano di Azione Calendario 2007 Coordinatore: Promuovere la mobilità Museo del Tessuto di transnazionale delle Prato / ACTE Organizzazione di persone che lavorano nel mostre itineranti di settore culturale; Messa in rete prodotti tessili; Misura 1.2.1: azioni di patrimonio tessile cooperazione Incoraggiare la Cultura europeo musei tessili; Realizzazione di un circolazione catalogo online Scadenza transnazionale delle presentazione Studio patrimonio opere e prodotti artistici tessile europeo; Azioni di formazione / progetti: e culturali; informazione 31 Ottobre 2007 Realizzazione project Incoraggiare il dialogo work giovani artisti; interculturale. Organizzazione mostra/esposizione project works b. Ampliamento del gruppo di lavoro Musei Tessili Sviluppo di reti transnazionali e condivisione di modalità e di strumenti di gestione dei poli culturali Promozione di Proposta progetto: iniziative transnazionali IMMAP (Innovating per la valorizzazione Memory MAP) del patrimonio storico e le risorse culturali Coordinatore: (materiali ed Comune di Prato / Obiettivo 4.2 immateriali), in una ACTE Interreg IV B prospettiva di sviluppo Asse 4 – Sostegno Rafforzamento dell’identità territoriale integrato; Esplorazione dei allo sviluppo e valorizzazione delle legami tra design, policentrico ed risorse culturali per una Sostegno allo scambio prodotti tessili e integrato dello spazio migliore integrazione dello di buone pratiche e territori di ACTE; Med spazio Med sviluppo di strategie comuni per la messa in Bando per giovani campo di servizi artisti; culturali innovativi; promozione di iniziative Prototipazione culturali che possono campioni tessili accrescere l’attrattività economica dei territori; Diffusione di esperienze in grado di valorizzare le risorse culturali ed i patrimoni locali e regionali. Marsiglia: 21Novembre: Kick off meeting programma Linee strategiche b. Ampliamento del gruppo di lavoro Musei Tessili (segue) Strumenti Ob. 6 Rafforzare l’attrattività del territorio a supporto dello sviluppo socio economico e del Cooperazione turismo sostenibile, Territoriale Europea - Interreg attraverso la protezione del IVC - Asse 2: patrimonio culturale e ambiente e del paesaggio prevenzione dei rischi Linee strategiche c. Creazione di un gruppo di lavoro su Ricerca ed Innovazione Obiettivi Strumenti VII Programma Quadro di RST Attività di cooperazione Priorità / temi progettuali Tipi di attività Piano di Azione Calendario 2007 Scambio di buone pratiche tra enti locali in materia di sviluppo turistico (sostenibilità); creazione di percorsi turistici legati alla valorizzzazione/promozione del patrimonio industriale e culturale tessile europeo Strategie comuni per la promozione Lisbona, 21 di asset culturali Settembre: (turismo kick off meeting sostenibile); programma Promozione di sistemi comuni per la gestione del patrimonio culturale e del paesaggio culturale (urbano e rurale) Obiettivi Priorità / temi progettuali Tipi di attività Theme 4 Nanosciences, nanotechnologies, materials and new production Fiche progetti European textile Platform inoltrata a soci aderenti ACTE Attività di R&D, Trasferimento tecnologico Piano di Azione Calendario 2007 Technologies nmp. Scadenza 04_05_2007. Altra call – autunno 2007 Facilitare lo scambio di esperienze ed apprendimento tra policy makers in ambito di sviluppo sostenibile urbano tra autorità locali e regionali; d. creazione di un gruppo di lavoro su pianificazione strategica ed urbanistica Programma URBACT Asse 2: città attraenti e coese. Operazione 1. scambio ed apprendimento Strumento: Network tematici Sviluppo integrato di politiche urbane settoriali – edifici pubblici, energie rinnovabili, ICT, politiche di trasporti integrati; sviluppo integrato di aree degradate/ a rischio degrado; Disseminare le aree industriali, aree interne esperienze e gli alle città, aree periferiche esempi di buone degradate; pratiche ed assicurare il integrazione sociale: housing, immigrazione, trasferimento di gestione konw how in materia giovani, salute, sicurezza, di sviluppo urbano ICT, cultura; sostenibile ambiente: rifiuti, energie Assistere i policy rinnovabili, politiche integrate makers ed I gestori di trasporto; dei programmi governance e pianificazione operativi urban planning, Convergenza e urbana: multilivello, Competitività nella governo definizione di piani di patrecipazione dei cittadini, azione in materia di governance territoriale sviluppo sostenibile nelle aree urbane, da essere selezionati per i programmi dei Fondi Strutturali Scambi di buone pratiche Autunno 2007 (Novembre) uscita primi bandi Linee strategiche Strumenti Obiettivi Priorità / temi progettuali Tipi di attività Piano di Azione Calendario 2007 Raccolta e selezione dei principali aspetti normativi, degli studi e delle ricerche compiute a livello europeo; Anno Tematico 2007 DG Occupazione ed Affari Sociali Relazioni Industriali e Dialogo sociale. Budget heading 04.03.03.01 Contribuire al miglioramento della qualità del lavoro ed alla crescita della competitività dell’industria della moda europea, assicurando un elevato livello di protezione della salute umana e dell'ambiente, attraverso l’elaborazione di un piano di azione europeo in materia di salute, sicurezza e tracciabilità dei prodotti del sistema moda. Studi preparatori; Scambio buone pratiche in materia di salute e sicurezza prodotti TAC; Stesura Piano di Azione Europeo Disseminazione: campagna pubblicitaria e conferenza finale Seminari di scambio di buone pratiche su sistemi di raccolta dei dati, monitoraggio e sorveglianza, tracciabilità dei prodotti; Costituzione di 3 gruppi di lavoro specifici: tracciabilità, raccolta dati, monitoraggio Elaborazione linee guida e stesura piano di azione Organizzazione di Conferenza finale Scadenza bando 31/08/2007 Progetto pronto, ma non presentato Allegato XII Programma della conferenza finale del progetto Twintex Museums Conferenza “TWINTEX Museums”. Prato,30 Marzo 2007 Museo del Tessuto,Via S. Chiara, 24 - Prato (Italia) 9.30 Apertura dei lavori Beatrice Magnolfi, Sottosegretario per le Riforme e l’Innovazione nella P.A. Governo italiano Andrea Cavicchi, Presidente Fondazione Museo del Tessuto di Prato Fabio Giovagnoli, Segretario Esecutivo ACTE Massimo Logli, Presidente Provincia di Prato 9.30 – 11.00 Sessione 1: La dimensione urbana dello sviluppo locale nella Programmazione 2007/2013 dei Fondi Strutturali europei Presiede: Regionale Alfonso Andria, Deputato Parlamento Europeo – membro Commissione per lo Sviluppo Introduce: Marco Orani, DG Politica Regionale Commissione Europea Ne discutono: Marco Romagnoli, Sindaco di Prato Jerzy Kropiwnicki, Sindaco di Lodz Joan Antoni Baron Espinar, Sindaco di Matarò 11.30 – 13.00 Sessione 2: Musei Tessili e città europee: quale ruolo nella promozione dello sviluppo locale Presiede: Andrea Lulli, Parlamentare italiano Introducono: Eulalia Morral i Romeu, direttore del Centre de Documentaciò i Museu Textil de Terrassa Anna Mata, responsabile relazioni esterne e turismo Ayuntamiento de Terrassa Ne discutono: Laura Fiesoli, Museo del Tessuto di Prato Neven Muriel, Centre Touristique de la Laine et de la Mode de Verviers Norah Mokrani, responsabile della Tessuteca Musée d'Art et d'Industrie de Roubaix 13.00 – 14.30 Inaugurazione Mostra Towards a European Textile DNA 14.30 – 16.00 Sessione 3: Gli archivi tessilli d’impresa: alla ricerca di un DNA tessile europeo, tra memoria storica e innovazione Presiede: Ambrogio Brenna, Assessore Attività Produttive Regione Toscana Introduce: Filippo Guarini, direttore del Museo del Tessuto di Prato – indagine sugli archivi delle aziende tessili del distretto pratese Ne discutono: Maria Teresa Gilardi, direttore relazioni esterne Gruppo Zucchi Federica Fornaciari, Archivio Max Mara Lorenzo Osti, Archivio Massimo Osti Spa 16.00 – 16.45 Tavola Rotonda Le prospettive dell’industria tessile europea Claudio Martini, Presidente Regione Toscana Ottavio Festa Bianchet, Euratex (European Textile Employers Association) Valeria Fedeli, Presidente ETUC: TAC (Confederazione OOSS tessilli europee) Teo Romero, Presidente ACTE Conclusioni Mauro Agostini, Sottosegretario al Commercio Internazionale Governo italiano TWINTEX Museums – Workshop tematici. Prato, 31 Marzo 2007. Museo del Tessuto Via S. Chiara, 24 Prato (Italia) 9.00 – 10.30 - Gruppi di Lavoro: 4) Città gemellate e musei tessili: un protocollo comune sul patrimonio tessile europeo o 5) Archivi tessili delle aziende e dei musei: verso un DNA produttivo europeo o 6) Introduce: Marcin Oko, direttore Central Museum of Textiles of Lodz Introduce: Maria-Anne Privat Savigny, conservatrice del Musée des Tissus et des Arts Decoratifs de Lyon Identità produttiva tessile e sviluppo locale: verso l’economia della conoscenza o Introduce: Massimo Bressan, Project Manager DISTRICT OCR - Interreg IIIC Sud 10.30 - 10.45 Pausa caffè 11.00 – 12.00 Chiusura attività Gruppi di lavoro 12:00 - 13: 00 Presentazione dei documenti e conclusione dei gruppi di lavoro Conferenza stampa 13.00 Pranzo Partenza dei partecipanti Contacts Responsabili del progetto Twintex Museums: [email protected] ACTE Alberto Ratti, Segreteria Esecutiva ACTE c/o Comune di Prato Viale Vittorio Veneto, 9 59100 Prato Tel. +39 0574 1835918 Fax +39 0574 1835946 [email protected] Fondazione Museo del Tessuto di Prato Filippo Guarini, Direttore del Museo del Tessuto di Prato Via Santa Chiara, 24 59100 Prato Tel. +39 0574 611503 Fax +39 0574 444585 [email protected] Allegato XIII Report attività del progetto Twintex Museums Progetto TWINTEX Museums Il progetto TWINTEX Museums nasce dalla collaborazione tra il Comune di Prato e la rete delle città tessili europee che fanno capo ad ACTE (Associazione delle Città Tessili Europee): presentato nel 2006, è stato co –finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Gemellaggio tra Città. L’idea progettuale nasce dalle considerazioni sul fatto che le trasformazioni in atto a livello globale (crescita della competitività; apertura dei mercati; impatto della globalizzazione) stanno profondamente mutando la morfologia dell’economia manifatturiera europea, con particolare riguardo per i settori produttivi legati al c.d. sistema moda, tra cui figura il tessile abbigliamento. Le città costituiscono i luoghi maggiormente deputati a subire le conseguenze di tali trasformazioni: infatti, l’economia produttiva del sistema moda è organizzata in forma di distretti industriali, che hanno quale principale fulcro, appunto, le aree urbane. Al fine di comprendere gli scenari di queste trasformazioni, occorre dunque riflettere circa il ruolo che le città tessili assumeranno nel lungo periodo, dal punto di vista dell’organizzazione fisica degli spazi urbani; del consolidamento di attività immediatamente riconducibili all’identità manifatturiera di queste città; oppure dello sviluppo di economie locali diverse, che segnano cioè una rottura rispetto ai tradizionali percorsi di sviluppo economico delle aree urbane tessili. TWINTEX Museums si pone come obiettivo quello di “promuovere le città tessili europee a centri del cambiamento - basate sull’innovazione, l’imprenditorialità e la crescita occupazionale - facendo leva sul ruolo dei musei tessili in quanto promotori dell’innovazione di prodotto e di processo e stimolando il rafforzamento delle reti esistenti tra enti locali, musei tessili, partner economici”. In quanto istituzioni specificamente dedicate alla raccolta, allo studio ed all’esposizione delle testimonianze di storia produttiva dei territori e del loro secolare know how, i musei del tessuto delle città appartenenti alla rete ACTE sono strutture che possono giocare un ruolo chiave nella messa a valore del patrimonio di conoscenze del settore. In particolare, il loro patrimonio e le loro attività di valorizzazione rappresentano materiale documentario utile alla sviluppo di percorsi di informazione/formazione/apprendimento sia in un ambito pubblico (mostre, manifestazioni per la cittadinanza locale e non solo) che ristretto (eventi formativi in ambito imprenditoriale). Il progetto punta ad evidenziare anche i nessi esistenti tra patrimonio tessile e know how produttivo, coinvolgendo alcune tra le imprese tessili i cui archivi possono costituire un’importante fonte di ispirazione per l’industria europea, ed il cui recupero, mappatura, valorizzazione e messa in rete può contribuire alla ricostruzione di una sorta di DNA produttivo tessile europeo. L’attività principale riguarda l’organizzazione di una conferenza tematica che si svolgerà presso i locali del Museo del Tessuto di Prato i giorni 30 e 31 Marzo 2007. 1° giorno: Conferenza Generale. 30 Marzo 2007 Questa giornata sarà aperta al pubblico e si concentrerà su tre ambiti tematici, organizzati in altrettante sessioni, riguardanti: 1) Le opportunità di finanziamento dei nuovi Fondi Strutturali europei relativi alla soluzione di problemi urbani indotti dalla trasformazione delle economie caratterizzate da produzioni tradizionali (in particolare tessili) 2) Il ruolo dei musei tessili come agenti di cambiamento a livello locale 3) Le connessioni tra i musei tessili, il mondo dell’impresa e l’innovazione tecnologica La 1° sessione di lavoro, dedicata alla Dimensione urbana dello sviluppo locale nella Programmazione 2007/2013 dei Fondi Strutturali europei, si propone di esplorare appunto quali saranno le politiche e gli strumenti che l’Unione Europea metterà disposizione delle aree urbane tessili in trasformazione, sulla base della Politica di Coesione per il periodo 2007/2013. Nel corso di questa sessione saranno anche illustrate le esperienze di 3 città tessili membri di ACTE, impegnate in percorsi di cambiamento e trasformazione urbana, sulla base delle proprie specificità: Il caso di Prato, che costituisce ancora oggi uno tra i principali distretti produttivi tessili europei, e che vanta tra le aree urbane italiane una lunga esperienza in materia di gestione di Fondi Strutturali ex Ob. 2 a sostegno del sistema economico locale; Il caso di Lodz, tra le principali città manifatturiera tessili della Polonia, che sarà impegnata dal 2007 nella gestione dei Fondi Strutturali previsti per l’obiettivo Convergenza, affrontando anche la questione della riconversione e/o del riuso di siti industriali dismessi; Il caso di Barcellona, che costituisce una delle più significative esperienze a livello europeo in materia di trasformazione urbana e diversificazione economica, in virtù dell’elaborazione, gestione ed implementazione di strumenti di pianificazione strategica. La 2° sessione di lavoro “Musei Tessili e città europee: quale ruolo nella promozione dello sviluppo locale?”, si propone di esplorare i diversi approcci con cui i musei del tessuto possono contribuire allo sviluppo delle economie urbane tessili. In particolare, saranno illustrati i risultati di una ricerca compiuta tra i principali musei tessili delle città aderenti alla rete ACTE, per mettere in evidenza aspetti quali: la capacità dei musei di fungere da promotori dell’identità produttiva locale, attraverso la conservazione della memoria produttiva; la funzione dei musei di collettori per la diffusione e circolazione dell’innovazione, sia in termini di processi produttivi, che di design e creatività. Un aspetto molto importante è infatti il rapporto dei musei con il distretto produttivo di riferimento, sia che quest’ultimo abbia già esaurito o stia esaurendo la propria competitività, sia che, come ad es. nel caso di Prato, continui a svolgere un ruolo importante nell’economia del territorio. Nel primo caso i musei possono divenire i depositari di un insieme di materiali e conoscenze, la cui conservazione è messa a rischio dalle repentine trasformazioni economiche, mentre nel secondo caso a queste funzioni se ne aggiungono altre che vanno in una direzione di integrazione tra museo e distretto, tra cultura e produzione: - - il museo come luogo di esposizione/promozione dei tessuti contemporaneamente prodotti dalle aziende del distretto il museo come luogo di divulgazione dei contenuti tecnologici sviluppati dal distretto il museo che valorizza il know how produttivo favorendo la diffusione di una nuova sensibilità conservativa per evitare la dispersione di apparati documentari come gli archivi d’azienda e favorirne la valorizzazione a fini culturali formativi, produttivi la ricerca di spin off e l’esplorazione di possibili percorsi di diversificazione dello sviluppo economico, che a partire dal sistema moda si rivolgano a settori con maggior valore aggiunto (turismo, servizi avanzati alle imprese, ecc..). Anche questa sessione si avvarrà del contributo e dell’illustrazione di alcune esperienze di musei tessili europei appartenenti alla rete delle città di ACTE. Per quanto riguarda invece la 3° sessione di lavoro, relativa a gli archivi tessili d’impresa: alla ricerca di un DNA tessile europeo, tra memoria storica ed innovazione, saranno presentati i risultati di una ricerca svolta su un campione di imprese tessili operanti in alcuni dei territori della rete di ACTE. Principale obiettivo della sessione è infatti quello di elaborare un’analisi e studio del patrimonio tessile dei musei della rete, individuando i reperti maggiormente significativi per la storia produttiva delle aree coinvolte, con particolare riferimento a materiali relativi al periodo che va dall’industrializzazione all’epoca contemporanea Attraverso la ricerca sarà possibile effettuare un primo censimento pilota degli archivi privati delle aziende locali al fine di creare una “mappatura” del background produttivo dei territori della rete ACTE. La ricerca permetterà inoltre l’individuazione all’interno degli archivi d’azienda censiti dei campioni tessili maggiormente significativi per la storia produttiva dell’azienda, quelli che secondo l’azienda stessa rappresentano la propria storia ed identità produttiva, e la cui messa in rete – grazie al contributo dei soggetti aderenti ad ACTE - potrà rappresentare una sorta di mappatura del DNA produttivo tessile europeo. Alla sessione sono inoltre stati invitati a partecipare i rappresentanti di alcune aziende leader del settore T&A made in Italy, che dimostreranno attraverso la loro esperienza diretta il ruolo e l’importanza degli archivi d’impresa nella produzione contemporanea. Questa sessione costituirà un’opportunità di incontro e scambio soprattutto per gli operatori della moda, ovvero quei soggetti che lavorando allo sviluppo del design e della creatività tessili, trovano la necessità di ispirarsi a modelli e o campioni che ridefiniscono in maniera costante i gusti della contemporaneità. Al termine della prima giornata di lavori, è prevista l’organizzazione di una Tavola Rotonda intitolata Le Prospettive dell’industria tessile europea, che avrà lo scopo di illustrare le politiche e gli interventi a sostegno dell’industria tessile abbigliamento europea, e di compiere un primo bilancio circa gli effetti dell’apertura dei mercati dei prodotti del settore, a due anni dalla loro completa liberalizzazione. La tavola rotonda ospiterà i rappresentanti delle istituzioni territoriali; il Governo italiano; i rappresentanti delle associazioni europee degli imprenditori delle organizzazioni del lavoro del settore. 2° giorno: Gruppi Di Lavoro. 31 Marzo 2007 Questa giornata sarà riservata ai partner aderenti al progetto; si tratta in particolare degli esperti e dei rappresentanti dei territori aderenti alla rete di ACTE. Saranno costituiti 3 gruppi di lavoro, che si concentreranno sui seguenti ambiti di attività: 7) Patrimonio tessile delle città gemellate con musei tessili: un protocollo comune sul patrimonio tessile europeo: Scopo di questo gruppo di lavoro è quello di formulare un documento guida, articolato per punti programmatici, e tale da identificare le priorità di intervento a sostegno della valorizzazione, promozione e difesa del patrimonio tessile europeo. Il documento sarà presentato al termine della giornata e firmato dai rappresentanti dei territori partner del progetto, come protocollo comune sul patrimonio tessile europeo. 8) Archivi tessili delle imprese e dei musei tessilli: verso un DNA produttivo europeo. Questo gruppo di lavoro si occuperà invece di ricercare, analizzare e selezionare una metodologia comune per la valorizzazione e messa in rete degli archivi tessili provenienti dalle imprese e dai musei tessili europei. Particolare riguardo sarà prestato alla disamina ed all’identificazione delle più adeguate tecnologie utili alla catalogazione digitale degli archivi tessili d’impresa e museali. 9) Identità produttiva tessile e sviluppo locale: verso l’economia della conoscenza: scopo di questo gruppo di lavoro sarà invece quello di illustrare come l’utilizzo del patrimonio di conoscenza sviluppato a partire dai territori manifatturieri tessili possa contribuire all’iniezione di azioni innovative, finalizzate alla transizione verso un’economia della conoscenza (R&S, trasferimento tecnologico). Inaugurazione Mostra Towards a European DNA In occasione dell’apertura dei lavori della Conferenza TWINTEX Museums, il giorno Venerdì 30 Marzo 2007, sarà inaugurata la Mostra Towards a European DNA. La mostra esporrà una selezione dei più significativi materiali provenienti dagli archivi d’azienda e dai musei tessili europei, con l’obiettivo di illustrare la storia dei distretti di riferimento dei musei della rete ed i patrimoni da essi conservati. Towards a European DNA viene concepita come iniziativa espositiva itinerante e modulare (quindi ampliabile ad altri contributi), che dopo l’evento pratese sarà fatta circolare nelle altre realtà aderenti alla rete ed accompagnare le iniziative della rete ACTE, costituendo di fatto un futuro sviluppo operativo della presente azione progettuale. Allegato XIV Fiche progetto Eurotex Progetto Eurotex ID Programma Cultura 2007 Misura 1.2.1 – Azioni di cooperazione Project title: Eurotex ID – European Textile Identity Database Coordinator: Museo del Tessuto di Prato Partners: • • • • • • ACTE; AMAVE, PT CCG Guimaraes, PT Escola Profissional CENATEX – Guimares, PT Winchester School of Art - University of Southampton, UK Centre de Documentaciò y Museu Textil de Terrassa , ES Total Budget : 398.893 € Co-finanziamento UE: 50% Durata progetti ed avvio attività: 24 mesi, a partire dal 28/11/2008 Stato della proposta: presentato alla Commissione UE il 31 Ottobre 2007, in corso di esame. Breve descrizione del progetto: L’obiettivo principale del progetto Eurotex ID è di organizzare un’attività interdisciplinare orientata alla riscoperta ed alla promozione dell’industria tessile europea, del XIX e del XX secolo, da realizzarsi attraverso l’identificazione e la valorizzazione del patrimonio tessile europeo; la promozione di una cooperazione di lungo periodo tra operatori culturali, istituzionali ed economici; l’incoraggiamento della reinterpretazione creativa e della circolazione di giovani artisti e delle loro opere. In apertura delle attività del progetto, si procederà allo studio ed alla catalogazione dei campionari tessilli, utilizzando gli archivi dei Musei tessilli di Prato e Terrassa, e di Guimaraes. Il catalogo dei campionari tessili sarà successivamente trasformato in un database digitale (Eurotex ID database), che sarà le per la consultazione online, e che fornirà dettagli e specifiche tecniche dei campionari maggiormente rappresentativi delle realtà produttive dei territori in questione. Il database Eurotex ID aiuterà i giovani artisti delle scuole di design ad ottenere informazioni tecniche riguardo i tessuti, ma anche a trarre ispirazione per poter sviluppare nuovi design e prodotti tessili. Lo studio e la ricerca sul database digitale sarà abbinato allo svolgimento di corsi specifici sul tema del Patrimonio Tessile Europeo, nel quadro di una stretta collaborazione tra esperti dei musei tessili e professori delle scuole di design. Dopo l’attività di studioe di ricerca, un gruppo selezionato di 3 studenti per ogni scuola di design effettueranno visite di studio ai musei tessili ed ai distretti di Guimaraes, Prato e Terrassa. Le visite di studio permetteranno agli studenti di avere un accesso diretto al patrimonio tessile, e di partecipare ad inspiration workshops che li orienteranno nel processo di reinterpretazione creativa dei campioni tessili, nonché nello sviluppo di nuovi design. Successivamente saranno realizzati dei project work che saranno basati sui nuovi design ispirati ai campioni tessili catalogati nelle fasi precedenti, attraverso l’Eurotex ID database. In chiusura del progetto si svolgerà un’esibizione ed una conferenza finale, che metteranno in mostra i campioni tessili selezionati dai musei; il design re interpretativo ed i projet works ispirati dalle scuole di design. Obiettivo generale Organizzare un’attività interdisciplinare orientata alla riscoperta ed alla promozione dell’industria tessile europea, del XIX e del XX secolo, da realizzarsi attraverso l’identificazione e la valorizzazione del patrimonio tessile europeo; la promozione di una cooperazione di lungo periodo tra operatori culturali, istituzionali ed economici; l’incoraggiamento della reinterpretazione creativa e della circolazione di giovani artisti e delle loro opere. Specific objectives: 1. Promuovere l’identità tessile Europea, attraverso lo sviluppo di un database tessile europeo • • • Identificare, studiare e registrare in un database disponibile per la consultazione online I dettagli dei campioni provenienti dale collezioni dei musei tessilli partner maggiormente rappresentativi dei propri territori di riferimento. Tale database formerà parte del European Textile Identity Database (Eurotex ID database); Stabilire le condizioni strutturali necessarie ad estendere lo studio dell’identità tessile Europea e lo sviluppo di iniziative ad altri musei tessilli in Europa, attraverso l’adozione di un sistema standard di catalogazione che potrebbe essere utilizzato da differenti attori, incluso musei ed aziende tessili ancora in produzione; Affermare il concetto di cittadinanza Europea ed incoraggiare il dialogo interculturale, evidenziando le caratteristiche comuni del patrimonio tessile industriale europeo 2. Promuovere la cooperazione tra musei tessili, Scuole di moda e di design, , partner economici e sociali attraverso l’organizzazione di visite di studio,l’accesso diretto al patrimonio tessile ed all’industria. • • • • Sviluppare iniziative strutturate di cooperazione che coinvolgano I musei partner nella promozione dei cataloghi tessilli del XIX e XX secolo immagazzinati nei loro archivi tessili, attraverso l’implementazione di studio, catalogazione e promozione (incluso una mostra finale e la pubblicazione di un catalogo); Sensibilizzare gli attori locali delle città tessilli rispetto al bisogno di prevenire la dispersione del know how rappresentato dai campionari delle imprese tessilli europee; Sviluppare iniziative strutturate di cooperazione che coinvolgano I musei partner e le Scuole di moda e design nella pianificazione di moduli educativi, con particolare riguardo per la storia del patrimonio industriale tessile europeo, tale da promuovere il calore delle collezioni tessili museali; Stabilire una rete di collaborazione tra musei, Scuole di fashion e design, autorita` locali e imprese tessilli, in maniera da rafforzare e riutilizzare il know how locale dei territori tessilli, tali da poter facilitare il processo di transizione dei distretti tessili europei verso l’economia della conoscenza. 3. Promuovere la creatività dei giovani artisti, attraverso il disegno, la realizzazione e la circolazione dei project works ispirati dall’Eurotex ID database • • Promuovere la circolazione transnazionale dei giovani design (attraverso visite di studio ai musei) e delle loro opere (attraverso l’esibizione finale da tenersi a Prato; Incoraggiare nuove generazioni di designer ad ispirarsi alle collezioni dei musei tessilli, nel momento in cui sviluppano disegni tessilli e prodotti, in un’ottica di reinterpretazione creativa in chiave contemporanea delle tradizioni tessilli Europee e del relativo utilizzo del loro know how. Allegato XV Fiche progetto European Fashion Security Action Plan EU. Fa. S. A. P. EUropean Fashion Security Action Plan o o Programma: Budget heading 04.03.03 - Relazioni Industriali e dialogo sociale Sottoprogramma: Improving expertise in the field of industrial relations Partenariato: 1. Comitato di Pilotaggio 1 2 3 4 5 ACTE : coordinatore progetto (segreteria esecutiva) Autorità pubbliche locali (soci ACTE): partner EURATEX – partner EUTC:TCF – partner UEAPME - partner 2. Comitato Scientifico: Associazione Tessile e salute - coordinatore Tecnotessile Istituto Buzzi Federchimica Unitex Istituto Superiore Sanità (ISS) ISPESL ISPRA LEITAT Obiettivo generale: Contribuire al miglioramento della qualità del lavoro ed alla crescita della competitività dell’industria della moda europea, assicurando un elevato livello di protezione della salute umana e dell'ambiente, attraverso l’elaborazione di un piano di azione europeo in materia di salute, sicurezza e tracciabilità dei prodotti del sistema moda. Ob. Specifico 1 Promuovere la definizione condivisa tra tutti i partner del concetto di rischio da prodotti del sistema moda, attraverso la raccolta e selezione dei principali aspetti normativi, degli studi e delle ricerche compiute a livello europeo, e la definizione delle priorità di azione Attività previste: o 1° Seminario : Costituzione di un comitato di pilotaggio tra i principali partner per la raccolta / selezione / elaborazione di materiali utili allo sviluppo dell’iniziativa o Raccolta e studio comparato delle principali normative vigenti a livello europeo e nei principali Stati Membri UE in materia di sostanze pericolose e sicurezza generale dei prodotti, con particolare riguardo per i prodotti del sistema moda (TAC – Tessile Abbigliamento Cuoio/Calzature); o Raccolta e studio comparato delle principali iniziative elaborate a livello europeo in materia di salute/sicurezza dei prodotti (certificazioni, marchi volontari, ecc…); o Raccolta e selezione degli studi e delle indagini compiute in materia di salute e sicurezza dei prodotti TAC; o Preparazione e selezione dei temi e degli argomenti normativi e tecnici da approfondire o 2° Seminario/riunione: o o o condivisione dei materiali, studi e normative raccolte definizione delle priorità di azione sulla base dei temi individuati costituzione di GDL tematici: modalità raccolta dati; sistemi sorveglianza/controllo; strumenti per tracciabilità prodotti Risultati attesi: o Un quadro esaustivo delle principali normative UE e nazionali è stato realizzato o Una griglia degli argomenti normativi da approfondire è stata effettuata o Un quadro esaustivo delle principali iniziative UE e nazionali in materia di salute e sicurezza è stato realizzato o Un quadro esaustivo delle principali problematiche in materia di salute e sicurezza dei prodotti è stato realizzato o Una griglia degli argomenti tecnici da approfondire è stata preparata o Le priorità di azione sono state individuate ed organizzate per temi o I GDL si sono costituiti, sulla base delle priorità di azione tematiche individuate Ob. Specifico 2 Elaborare un piano di azione per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei prodotti del sistema moda, promuovendo lo scambio di buone pratiche e la diffusione dell’expertise nel campo delle relazioni industriali, con particolare riguardo per i sistemi di raccolta dei dati, monitoraggio e sorveglianza, tracciabilità dei prodotti. Attività previste: o GDL 1: Definizione delle procedure e metodologie per la raccolta e l’utilizzo dei dati e delle informazioni relative all’utilizzo di sostanze nocive per la salute umana nei prodotti del sistema moda (Banche Dati); o GDL 2: Definizione, conoscenza ed applicazione dei sistemi di sorveglianza e controllo sulla salute e sicurezza dei prodotti del sistema moda (Osservatorio). o GDL 3: Definizione, conoscenza ed applicazione degli strumenti per la tracciabilità dei prodotti definiti come “sicuri”. o 3° Seminario formativo / informativo sulle tre questioni: utilizzo dati ed informazioni; sistemi di sorveglianza e controllo; tracciabilità prodotti sistema moda 19 Sistematizzazione esperienze raccolte ed elaborazione di un piano di azione in tema di salute, sicurezza e tracciabilità dei prodotti del sistema moda 20 Conferenza finale di disseminazione: presentazione del documento di raccomandazione Risultati attesi: 1 Una lista delle procedure e metodologie relative all’utilizzo dei dati e delle info sull’utilizzo di sostanze nocive è stata elaborata 2 Una maggior conoscenza dei sistemi di sorveglianza e controllo sulla salute e sicurezza dei prodotti è stata ottenuta 3 Un quadro esaustivo degli strumenti per tracciabilità dei prodotti sicuri è stato realizzato 4 Una raccolta e selezione delle best practices nazionali di relazioni industriali è stata effettuata sulla base delle tre tematiche di cui sopra 5 Le esperienze sono state raccolte e sistematizzate in un piano di azione 6 Il documento è stato presentato, tradotto e pubblicato