Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
SOMMARIO
L’impatto dell’AR sulla qualità di vita dei pazienti
e l’importanza di migliorare la gestione della malattia
di Antonella Celano 5
Dal Treat to Target
al controllo completo della malattia
di Roberto Caporali
9
Il ruolo delle terapie convenzionali e dei farmaci biologici nell’ottenere il controllo completo dell’AR
di Fabrizio Conti
13
Imaging convenzionale e artrite reumatoide:
obiettivo “comprehensive disease control”
di Fausto Salaffi
15
Il ruolo dell’ecografia muscoloscheletrica
per il monitoraggio dei pazienti
di Annamaria Iagnocco
25
L’impatto dell’artrite reumatoide sulla workability: presenteismo e assenteismo
di Giovanni Minisola
27
Patologie muscoloscheletriche: i costi diretti e indiretti sul sistema di Francesco Saverio Mennini
e Andrea Marcellusi
31
Il CDC nella pratica clinica,
il ruolo del Reumatologo “di domani”
di Marcello Govoni
37
direttore responsabile
ROBERTO NAPOLETANO
vice direttore
ROBERTO TURNO
Allegato al n. 43
2430 novembre 2015
reg. Trib. Milano n. 679 del 7/10/98
Novembre 2015
3
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
CAPITOLO 1
L’impatto dell’AR sulla qualità di vita dei pazienti
e l’importanza di migliorare la gestione della malattia
di Antonella Celano *
L'
artrite reuma
toide è una
patologia in
fiammatoria
cronica che
può verificarsi a qualsiasi età,
quasi sempre a danno delle
articolazioni. Colpisce prima
riamente le articolazioni si
noviali, ovvero quelle superfi
ci ossee che scivolano su car
tilagini articolari.
Le donne sono mediamente
più colpite degli uomini con
rapporto di 4 a 1.
È una malattia cronica a carat
tere autoimmune; il sistema
immunitario preposto per di
fendere l'organismo da agenti
esterni, a causa di un'anoma
lia, aggredisce anche altre
componenti dell'organismo ed
è causa, tramite un inoppor
tuno meccanismo infiammato
rio, di danni irreparabili ed in
validanti.
Non sono escluse alterazioni
in altri distretti del corpo: cu
te, muscoli, sistema nervoso,
occhi, ossa, cuore, reni, pol
moni e apparato gastrointesti
nale, le parti oggetto delle
manifestazioni extraarticolari.
Coinvolgendo l'organismo
nella sua totalità, l'artrite reu
matoide rientra tra le patolo
gie sistemiche.
I sintomi più comuni sono: il
dolore, il calore, il rossore,
l'edema e la rigidità delle arti
colazioni, stanchezza, males
sere generale, perdita di peso,
Un approccio olistico
consentirebbe
di prendersi cura
dell’individuo
nella sua totalità:
vanno integrate
terapie, valutazione
dell’impatto
psicosociale
e riabilitazione
indolenzimento muscolare,
febbre e infiammazione dei
tendini.
Malgrado il decorso di que
sta patologia sia soggettivo,
si tratta di una malattia pro
gressiva, che se non curata
adeguatamente, può portare
alla fusione delle estremità
delle articolazioni adiacenti e
all'instaurarsi di tipiche de
formità fortemente invali
danti.
È indiscutibile che l'artrite
reumatoide incida profonda
mente sulla qualità di vita del
le persone colpite; ricevere la
diagnosi, per l'individuo, può
essere sconvolgente.
Ogni persona ha un percorso
difficile da affrontare, che va
ria in base all'età, al carattere,
al contesto di vita familiare e
sociale e in base alle aspettati
ve per il futuro.
Alcune fasi, però, sono comu
ni a tutti: ci si sente disorien
tati, si cerca di comprendere
cosa stia accadendo e ci si
sente vittime di un destino
crudele.
Il tutto è annebbiato dal dolo
re, imprevedibile ed altalenan
te, che si accende e si spegne
a suo piacimento; ineluttabile
ed atroce, impossibile da sop
portare ed incomunicabile.
Non ci sono termini idonei
per descrivere questa forma
di dolore e non esiste qualcu
no in grado di comprendere;
solo chi lo vive ne conosce la
rilevanza.
L'incomunicabilità genera al
tro dolore, è frustrante non
riuscire a spiegare la propria
condizione e non sentirsi
compresi dalla famiglia, dagli
amici, dai colleghi di lavoro e
dalla società in genere.
Per le donne la situazione è
più complessa; come conse
guenza dell'emancipazione
femminile, al ruolo di madre e
moglie si sono aggiunte altre
responsabilità; spesso rico
prono ruoli lavorativi impor
tanti e si occupano della ge
stione dei problemi di salute dei propri cari, svolgendo an
che il ruolo di "caregiver".
L'universo che ruota intorno
a tutti questi impegni si disin
tegra al momento della dia
gnosi. Diventa necessario
* Presidente APMAR, Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatiche Onlus
Novembre 2015
5
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
6
cambiare vita per far fronte
alla malattia e non c'è più pos
sibilità di progettare il futuro:
tutto diventa incerto, l'unica
certezza è l'artrite e ogni
componente del nucleo fami
liare subisce le ripercussioni radicali causate dalla malattia.
Nelle persone affette da artri
te reumatoide subentra rapi
damente il cambiamento della
percezione di se stessi e dei
ruoli all'interno della famiglia
e della società; il peso della
perdita di efficienza del pro
prio corpo, si traduce in per
dita della propria autonomia e
corrispondente dipendenza
dai familiari.
È difficile adottare uno stile di
vita che aiuti a tenere lonta
no il rischio di ricadute, per
ché è difficile accettare il fat
to di doversi curare per sem
pre, di essere responsabili
delle proprie cure e di dover
si interfacciare con i medici
per monitorare l'andamento
della patologia. La malattia,
che diventa padrona e prota
gonista della propria vita, in
cute paura, angoscia e senso
di impotenza.
Le persone con grave forma
di artrite reumatoide, al risve
glio impiegano il doppio del
tempo rispetto alle persone sane: preparare il caffè, lavar
si, vestirsi, pettinarsi, fare ge
sti semplici come aprire una
bottiglia d'acqua o girare la
chiave per accendere il moto
re della macchina, diventano
imprese titaniche.
Mentre la psiche riporta con
seguenze devastanti, l'identità sociale della persona si sgre
tola come un castello di sab
bia: è complicato intrattenere
relazioni sociali non riuscendo
a stare al passo con gli altri;
anche il posto di lavoro viene
minato e, a causa delle assen
ze per malattia o dell'inevitabi
le calo della produttività, mol
ti sono costretti a rinunciare
al lavoro. È sancito, così, il
primo momento dell'invalidità.
Anche i rapporti affettivi subi
scono l'ingerenza dell'artrite: la sfera della sessualità e il
funzionamento sessuale risul
tano compromessi a causa di
una serie di fattori che si in
tersecano tra loro.
Alcuni sono correlati alla ma
lattia stessa, come ad esempio
la perdita della normale capa
cità di movimento, altri fattori
sono psicologici, come il rifiu
to della propria immagine
corporea, la paura del rifiuto
Nelle persone affette da AR subentra rapidamente
il cambiamento
della percezione
di se stessi e dei propri ruoli nella società
del partner o dell'abbandono
e la vergogna per le eventuali
deformità.
Una cattiva espressione della
sessualità si ripercuote sfa
vorevolmente sulle relazioni
di coppia e numerosi sono i
casi di rinuncia alla procrea
zione.
L'artrite reumatoide può ave
re esordio in età pediatrica, si
tratta di una forma rara, pre
cisamente denominata artrite
idiopatica giovanile che, se non diagnosticata precoce
mente, può avere gravi conse
guenze sulla crescita e causa
re disabilità permanenti.
I bambini ne sperimentano il
disagio, ma spesso non venga
no creduti perché il loro
comportamento viene inteso
come una finzione, un capric
cio per sottrarsi alle loro pic
cole responsabilità.
Quando l'artrite colpisce i
bambini, l'impatto sul nucleo
familiare è scioccante.
Il supporto di cui necessita
no non si limita a quello sa
nitario: l'entourage scolasti
co e tutti coloro che intera
giscono, dovrebbero cono
scere questa patologia per
relazionarsi con il bambino
sofferente.
Mantenere un accettabile li
vello di qualità di vita spesso
non è compatibile con l'adat
tarsi alla nuova situazione.
Il peggioramento delle condi
zioni di vita è però stretta
mente legato al livello di disa
bilità. Oggi è possibile contra
stare questa patologia spietata
con un'arma potentissima: la diagnosi precoce.
Diagnosi precoce è sinonimo
di cure precoci e se si consi
dera che l'80% dei danni orga
nici avviene nei primi due anni
di malattia, intervenendo ce
lermente, è possibile modifi
care in positivo la prospettiva
di vita, riuscendo a controlla
re la sintomatologia infiamma
toria dell'artrite, rallentando
ne l'evoluzione, preservando
la funzionalità articolare ed
evitando quindi, le deforma
zioni.
I farmaci biotecnologici, svi
luppati e immessi nella pratica
clinica circa 15 anni fa, si sono
dimostrati indiscutibilmente efficaci nel contrastare la pa
togenesi della malattia.
In grado di intervenire sul
meccanismo infiammatorio in
maniera selettiva colpendo un
bersaglio specifico, hanno fat
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
to la differenza nella lotta
all'artrite reumatoide.
Sono capaci di rallentare o
addirittura arrestare la pro
gressione, inducendo una fase
di remissione, durante la qua
le i sintomi sono assopiti, con
conseguente miglioramento
della prognosi e della vita dei
pazienti, anche di quelli refrat
tari alle terapie tradizionali.
Sovente accade che con l'uso dei farmaci biotecnologici, i
dosaggi degli altri farmaci
componenti la terapia, ad
esempio, gli antiinfiammatori
e gli immunosoppressori, ven
gono diminuiti, con conse
guente riduzione degli effetti
collaterali.
Raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi nella gestione
della malattia è basilare ed un
approccio interdisciplinare di
natura olistica, integrato alle
terapie farmacologiche, con
sentirebbe di valutare l'impat
to psicosociale che l'artrite ha
sulla persona, nell'ottica di non limitarsi a curare solo la
malattia, ma di prendersi cura
dell'individuo nella sua totalità.
L'ideale sarebbe affiancare alla
diagnosi precoce e all'iter te
rapeutico, progetti riabilitativi
risocializzanti, mirati al mante
nimento delle capacità residue
e all'acquisizione di nuove abi
lità del paziente.
La riabilitazione rientra tra gli elementi cardine della terapia
medica per l'artrite reumatoi
de; non è più considerata si
nonimo di fisioterapia, ma un
vero e proprio metodo inte
rattivo e dinamico che coin
volge il soggetto nella pianifi
cazione di un programma per
sonalizzato, basato sulle pro
prie esigenze e gli obiettivi
potenzialmente realizzabili.
Il supporto psicologico è ne
cessario per alleviare le soffe
Novembre 2015
renze morali, dare nuovo vi
gore all'autostima e trasfor
mare il diniego della malattia
in un percorso di accettazione
della stessa, perché la qualità
di vita, dipende anche dalla ca
pacità di essere resiliente: im
parando a comunicare il pro
prio disagio, la sintomatologia
ansiosodepressiva tende a ri
dursi e risulta più semplice
fronteggiare i cambiamenti
dell'aspetto fisico, dell'identità
sociale e tutte le difficoltà re
lazionali che ne derivano.
Il modo in cui ci si adatta alla
malattia, incide in modo pro
porzionale sulla sopravvivenza
dei pazienti, influenzando di
Un paziente
informato sul decorso
della malattia
è avvantaggiato
nella capacità
di cercare soluzioni
e di gestione dell’AR
rettamente l'aderenza alle
prescrizioni terapeutiche e migliorando le relazioni con i
medici.
Il benessere conseguente si ri
flette positivamente anche sui
familiari.
Con la terapia occupazionale,
disciplina riabilitativa atta al recupero del massimo livello
di autonomia possibile, è au
spicabile raggiungere un buon
livello di autosufficienza: esi
stono, infatti, tecniche di eco
nomia articolare che consen
tono di usare le articolazioni
correttamente, limitando il
dolore.
Riportando questi accorgi
menti nella pratica quotidiana,
si riesce a recuperare parte
delle funzionalità limitate
dall'artrite, rendendo possibile
la ripresa dello svolgimento delle attività giornaliere.
I progressi in campo medico,
rendono possibile giungere ad
una diagnosi di artrite reuma
toide precocemente, ma non
è ancora sufficiente; questa
patologia è poco conosciuta e
le persone, prima di farsi visi
tare da un reumatologo, adot
tano comportamenti inade
guati: minimizzano la sintoma
tologia, ricorrono all'autome
dicazione, si rivolgono allo
specialista sbagliato o si affida
no alle più disparate notizie di
internet, con conseguenti ri
tardi nelle diagnosi.
Essere informati sulla natura e sul decorso della malattia è un
vantaggio, l'empowerment del
paziente, rende la persona
esperta e consapevole della
propria condizione fisica.
Le persone affette da artrite,
tramite il processo di em
powerment, vengono messe
in condizione di assumere in
modo informato, decisioni
che riguardano la propria sa
lute e le modalità di ricorso
appropriato alle strutture sa
nitarie. Riconoscono, inoltre,
che le proprie attitudini non
si esauriscono con la malattia
ed esaltano, invece, le capaci
tà di investire le risorse psi
cologiche e fisiche residue,
per riprendere il controllo
dei fattori che possono pre
giudicare la loro salute. Que
sto percorso obbliga a rela
zionarsi con gli altri in modo positivo, perché è basato sulle
ricerca di soluzioni e non si
sofferma sui problemi; nel suo iter si trasforma da percorso
a risultato.
O
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
7
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
CAPITOLO 2
Dal Treat to Target al controllo completo della malattia
di Roberto Caporali *
L'
Artrite Reuma
toide (AR) è una
poliartrite cro
nica a decorso
progressivo, col
pisce prevalentemente le picco
le articolazioni delle mani e dei
piedi, ma anche polsi, caviglie,
ginocchia, anche, gomiti e spal
le, simmetricamente. L'evolu
zione è cronica sfociando spes
so in uno stato di invalidità se
non curata bene fin dall'esordio.
Il danno articolare conseguente
al processo infiammatorio è di
tipo erosivo e nel paziente con
AR precoce le erosioni posso
no essere presenti già 4 mesi dopo l'esordio dei sintomi. Le
donne sono più colpite rispetto
agli uomini con un rapporto di
circa 4:1. Compare prevalente
mente in età compresa tra i 40
ed i 60 anni, ma qualunque età
può essere colpita, anche nel
periodo dell'infanzia. È definita
come una malattia a carattere sistemico perché oltre alle arti
colazioni possono essere inte
ressati anche altri organi o ap
parati, quali ad esempio i mu
scoli, il sistema cardiocircolato
rio e l'apparato respiratorio.
Una visita reumatologica tem
pestiva (<3 mesi dall’esordio
dei sintomi) e un precoce trat
tamento possono permettere
tuttavia di modificare in gran
parte il decorso naturale della
malattia.
Nei confronti dell’AR la reuma
Nell’ultimo decennio la reumatologia
ha rivisitato l’AR:
oggi l’approccio
è più centrato
su diagnosi precoce,
rapida stratificazione
diagnostica,
inizio immediato
del trattamento
tologia ha vissuto, nell’ultimo decennio, una vera e propria ri
voluzione culturale che ha por
tato a una radicale rivisitazione
del tradizionale approccio alla
malattia, oggi maggiormente in
centrato su diagnosi precoce,
rapida stratificazione prognosti
ca, inizio precoce del tratta
mento con farmaci di fondo e
stretto monitoraggio clinico
(“tight control”). L’introdu
zione dei farmaci biologici ha
ulteriormente supportato que
sto processo aprendo nuove
prospettive in termini di un
sensibile miglioramento degli
outcome relativi al controllo
dell’attività di malattia e del
l’evoluzione del danno radiolo
gico nei pazienti non responsivi
al trattamento tradizionale.
Remissione clinica e arresto o
contenimento sensibile della
progressione del danno radio
logico, che fino a qualche anno
fa erano considerati obiettivi
eccezionali, sono ormai diven
tati di uso quotidiano nel voca
bolario del reumatologo come
target irrinunciabili del moder
no approccio all’AR.
L’identificazione di validi stru
menti di misurazione di questi nuovi outcome è pertanto dive
nuta una necessità imprescindi
bile per una più appropriata im
postazione terapeutica e un più attento monitoraggio del pa
ziente.
I criteri introdotti risultano più
personalizzati e commisurati al
“profilo di rischio” del singolo paziente, permettendo di valu
tarne le caratteristiche in termi
ni di probabilità di persistenza
di attività di malattia, responsi
vità alla terapia (ovvero proba
bilità di raggiungere o meno la remissione) e probabilità di
progressione (o non progres
sione) del danno radiologico.
L’AR è una malattia eterogenea
e a questa eterogeneità è legato
anche il tipo e il grado di pro
gressione del danno articolare.
Non tutti i pazienti hanno, in
fatti, lo stesso grado di evoluti
vità dal punto di vista dell'evi
denza radiologica.
Le forme di AR più aggressive
sono quelle che sviluppano un
danno radiologico in un più
* Professore Associato di Reumatologia Università di Pavia Direttore UOS "Early Arthrisis", Fondazione IRCCS Policlinico S. Matteo di Pavia
Novembre 2015
9
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
breve lasso di tempo ("rapid
progressors").
È quindi molto importante indi
viduare questa specifica catego
ria di pazienti in modo da met
tere in atto, quanto prima, quei presidi terapeutici, oggi disponi
bili, che meglio di altri sono in
grado di controllare il processo
infiammatorio e minimizzare o
arrestare l'evoluzione del dan
no erosivo.
In questi casi, l'omissione di una
terapia efficace dovrebbe esse
re considerata alla stessa stre
gua di un effetto collaterale gra
ve, potendo contribuire all'in
sorgenza di un rilevante danno anatomico e funzionale a di
stanza.
Negli ultimi anni è emerso che i
rapporti tra flogosi clinicamente
apprezzabile e progressione del
danno radiologico non seguono una relazione di tipo lineare, ma
si presentano piuttosto con i
caratteri di una sfasatura, nota
come dissociazione clinico
radiologica (grafico 1).
Nel paziente con AR precoce la prevalenza di erosione è elevata già 4 mesi dopo l'esordio dei
sintomi. A lungo termine, il danno articolare visibile sulla
radiografia comporterà una
perdita funzionale (**).
L'impiego dei farmaci biologici e
l'utilizzo di tecniche di imaging
più sensibili della radiografia tradizionale hanno reso oggi più
evidente questo disaccoppia
mento tra fenomenologia clini
ca e radiografica, documentato
dall'osservazione di una pro
gressione del danno anche in
assenza di una sinovite clinica
mente apprezzabile.
La constatazione che anche una remissione clinica persistente non è completamente protetti
va nei confronti della progres
sione del danno radiologico ha
determinato una rivisitazione
del concetto di remissione, che nella sua ac
cezione più realistica oggi non
può più prescindere dall'inclu
dere anche la definizione di re
Severty (arbitrary units)
Grafico 1
0
5
10
15
20
25
Duration of desease (years)
Inflammation
10
Disability
Radiographs
30
missione radiologica.
Dal 2010 è iniziato un percorso
di gestione della patologia basa
to sul concetto terapeutico di
"Treat to Target" (T2T), ov
vero sul raggiungimento e man
tenimento del miglior risultato
possibile per il paziente.
Attraverso focus group che hanno visto il coinvolgimento
sia di medici reumatologi che di
pazienti, è stato messo a punto un elenco di dieci raccomanda
zioni mirate a migliorare con
obiettivi condivisi la gestione
del paziente con AR nella prati
ca clinica.
Secondo i dati di uno studio, in
fatti, un'adeguata strategia tera
peutica nelle fasi iniziali di ma
lattia è in grado di garantire il
raggiungimento di una remissio
ne "drugfree" in circa ¼ dei pazienti trattati .
I principi del T2T comprendo
no un set di 10 raccomandazio
ni volte a migliorare la gestione
del paziente nella pratica clinica
e sono basate sulle evidenze
emerse dalla letteratura scienti
fica. Secondo tali raccomanda
zioni, l'obiettivo principale del trattamento dell'AR dovrebbe
essere lo stato di remissione
clinica, definita come l'assenza
di segni e sintomi di una signifi
cativa attività infiammatoria del
la malattia. Comunque, le evi
denze scientifiche fanno ritene
re anche la bassa attività di ma
lattia come un possibile
obiettivo alternativo accettabi
le, in particolare per pazienti con malattia di lunga durata. Il
raggiungimento di tali obiettivi
terapeutici deve essere ottenu
to impiegando una strategia che
preveda frequenti controlli cli
nici, misurando di volta in volta l'attività di malattia con appro
priati indici compositi e modifi
cando, se necessario, la terapia
finché l'obiettivo terapeutico
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
desiderato non venga raggiunto
(grafico 2).
Una volta ottenuto il target te
rapeutico, questo andrà mante
nuto nel tempo. Inoltre, le deci
sioni terapeutiche dovranno te
ner conto, oltre che dell'attività di malattia, anche delle altera
zioni strutturali e della compro
missione funzionale.
Infine, il paziente deve essere
attivamente coinvolto e adegua
tamente informato sulla strate
gia terapeutica programmata per raggiungere l'obiettivo.
Lo scopo della terapia è, dun
que, quello di controllare il do
lore, di arrestare il danno ana
tomico, prevenire le complican
ze articolari ed extrarticolari e
ottenere un recupero funziona
le.
Nel definire i tre elementi
dell'obiettivo terapeutico, si è
osservata una maggiore evolu
zione della definizione di remis
sione clinica.
Gli outcome riferiti dai pazienti
forniscono importanti valuta
zioni sulla funzionalità e sul be
nessere secondo la prospettiva
del paziente e possono avere
anche un impatto tangibile sup
plementare per lo stesso, dimo
strandosi più sensibili nei ri
guardi degli effetti del tratta
mento, rispetto alle misure va
lutate dal medico. In alcuni casi,
le limitazioni all'attività lavorati
va vanno considerate attenta
mente nella scelta terapeutica del paziente affetto da AR, in
quanto la malattia colpisce pa
zienti in età produttiva.
È noto come l'AR abbia un im
patto importante sulla qualità della vita correlata alla salute dei pazienti, in termini sia di
manifestazioni cliniche che di
fattori socioeconomici, perso
nali e ambientali. Inoltre, il do
lore e la stanchezza sono im
portanti manifestazioni cliniche dell'AR e rivestono particolare
importanza per il paziente.
In un recente studio, si è cerca
to di quantificare l'impatto del
raggiungimento simultaneo
dell'efficacia clinica, funzionale e
strutturale su risultati correlati all'attività lavorativa, alla qualità di vita, al dolore e alla stanchez
za, aggregando i dati di tre studi clinici randomizzati su Adalimu
mab nel trattamento dell'AR in
pazienti con malattia sia in fase precoce sia in fase avanzata
(grafico 3). (Emery P, Kavanaugh
A, Bao Y, et al. Ann Rheum Dis
doi:10.1136/annrheumdis 2014
205302)
Lo scopo dello studio di Emery
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
Grafico 2
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QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
et al., è stato quello di valutare l'impatto di tale conquista, defi
nita come CDC, sugli outcome
a breve e a lungo termine dei
pazienti, compresi stanchezza,
dolore, esiti correlati all'attività lavorativa e, in generale, alla sa
lute fisica e mentale. Tali miglio
ramenti sono accompagnati a
un ridotto ricorso alle cure sa
nitarie, a costi contenuti e a mi
nore mortalità. Le attuali racco
mandazioni specificano che il
trattamento dell'AR deve con
centrarsi sul target della remis
sione clinica, al fine di inibire la
progressione del danno artico
lare e accrescere la funzionalità
fisica e la qualità della vita. An
che le raccomandazioni ACR ed
EULAR riconoscono l'impor
tanza della remissione per pre
vedere il miglioramento della
funzionalità fisica e per fermare
la progressione radiografica. Si noti come l'aggiornamento del
le raccomandazioni EULAR del
2013 indichi che la remissione
ACREULAR deve essere
l'obiettivo di trattamento otti
Grafico 3
Inibizione del danno
radiografico
(Indice: ∆mTSS)
Funzionalità
fisica
(Indice: HAQ-DI)
Comprehensive
Disease
Control
Risposta clinica
(Indice: DAS28)
male nella pratica clinica di rou
tine, mentre la bassa attività di
malattia rappresenta una valida
alternativa per i molti pazienti che non riescono a raggiungere
la remissione.
Nell'ambito della popolazione
aggregata di questo studio, in
totale 94 pazienti che assume
vano Adalimumab hanno otte
nuto remissione ACREULAR,
e di essi 65 (69,1%) anche il
CDC.
Questa analisi post hoc di tre
studi clinici separati, dimostra i
benefici del CDC al momento
del suo conseguimento e 6 me
si dopo e come Adalimumab
può fornire importanti benefici
ai pazienti.
Questo studio testimonia come
l'utilizzo oculato delle metodi
che di imaging, la disponibilità di
farmaci in grado di interferire in
modo significativo con la pro
gressione radiologica della ma
lattia e l'intensa attività di ricer
ca nel settore, rappresentino
certamente validi motivi per un
realistico ottimismo e che il
percorso volto a mettere sotto
controllo il danno anatomico,
sebbene ancora lungo e com
plesso, è già stato tracciato. O
Bibliografia
** McQueen F et al, Ann Rheum Dis 1998. Kirwan J, J Rheumatol 2001.
Smolen JS, et al. Ann Rheum Dis 2015;0:1–13. doi:10.1136/annrheumdis2015207524.
Emery P, Kavanaugh A, Bao Y, et al. Ann Rheum Dis doi:10.1136/annrheumdis 2014205302.
Breedveld F et al, Ann Rheum Dis 2004.
Albers J et al, Ann Rheum Dis 2001.
F. Conti et al, Reumatismo 2012; 64, numero speciale 1.
Editoriale di Marcello Govoni e Roberto Caporali "Management della progressione del danno strutturale nel paziente con AR: diagnosi e monitoraggio".
Current Opinion in Rheumatology Ed. italiana Vol 5, n.2, 2010.
Reumatismo 2013, 65, numero speciale 2.
Reumatismo 2014, 66, numero speciale 2.
Reumatismo 2013, 65, numero speciale 2.
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un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
CAPITOLO 3
Il ruolo delle terapie convenzionali e dei farmaci biologici
nell’ottenere il controllo completo dell’AR
di Fabrizio Conti *
L’
artrite reuma
toide è una ma
lattia infiamma
toria cronica
caratterizzata
da una poliartrite simmetrica che può esitare in un danno
osseo irreversibile. Negli ulti
mi 20 anni si è determinato
un cambiamento radicale nel
paradigma terapeutico dell'ar
trite reumatoide che ha por
tato a utilizzare i farmaci in
grado di modificare il decorso
della malattia (DMARDs, Di
sease Modifying Antirheuma
tic Drugs) il più precocemen
te possibile, a usarli anche in combinazione, e alla convin
zione che, allo scopo di rag
giungere risultati ottimali, fos
sero necessari controlli fre
quenti per poter modificare
tempestivamente la terapia in
caso di risultati insoddisfacen
ti (tabella1). Nella fasi precoci di malattia è possibile sfrutta
re la cosiddetta "finestra di opportunità", durante la quale
l'applicazione di un'appropria
ta strategia terapeutica ne
può modificare la storia natu
rale.
Pertanto, l'approccio terapeu
tico attuale prevede un tratta
mento molto intenso sin dalle
fasi più precoci della malattia
al fine di controllare i sintomi,
ritardare o arrestare la pro
gressione del danno osseo ed
evitare la disabilità. A tale
Negli ultimi vent’anni
sono arrivati
nuovi medicinali
in grado di modificare
il decorso dell’artrite reumatoide con trattamenti che sono tanto più efficaci quanto più precoci
scopo si usano innanzitutto i
DMARDs tradizionali quali il
metotressato, la salazopirina,
l'idrossiclorochina, la lefluno
mide e la ciclosporina, da soli
o in varie combinazioni, asso
ciati spesso ai corticosteroidi
(soprattutto nelle fasi iniziali)
e ad antinfiammatori non ste
roidei (FANS).
Tra i DMARDs tradizionali, il metotressato è il farmaco di
riferimento, per la capacità di controllare i sintomi e rallen
tare la progressione del dan
no strutturale, oltre che per il
buon profilo di tollerabilità.
Nonostante la loro indiscussa
utilità, i DMARDs tradizionali
non sempre riescono a deter
minare un effettivo controllo
della malattia.
A partire dalla fine degli anni
'90, l'inclusione dei farmaci
biologici nell'armamentario
terapeutico dell'artrite reu
matoide ha prodotto un so
stanziale miglioramento dei
sintomi e segni clinici e della
progressione delle lesioni ra
diografiche nella maggior par
te dei pazienti con malattia
refrattaria al metotressato o
altri DMARDs. Questi farmaci
sono stati concepiti per con
trastare in maniera mirata al
cuni mediatori che svolgono
un ruolo chiave nella cascata infiammatoria responsabile
della malattia. Oggi i farmaci
biologici a nostra disposizione sono gli antagonisti del TNF quali Infliximab, Etanercept, Adalimumab, Golimumab e
Certolizumab oltre ad altri
farmaci con differenti mecca
nismi d'azione: Abatacept, To
cilizumab, Rituximab.
La disponibilità di tali farmaci
biologici ha stimolato da parte
dei ricercatori la necessità di
un continuo confronto nel tentativo di ottimizzarne
l'uso, considerando non solo i
dati di efficacia, ma anche quelli relativi al profilo di sicu
rezza.
Il grande cambiamento appor
tato dai farmaci biologici è
rappresentato dall'introduzio
ne del concetto di remissione
clinica come target terapeuti
co. Questo trova supporto in
*Professore Associato di Reumatologia, Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche, Sapienza Università di Roma, Azienda Policlinico Umberto I, Roma
Novembre 2015
13
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
diverse raccomandazioni, da
quelle dell' EULAR (1), orga
nismo scientifico europeo di
Reumatologia, a quelle della
Società Italiana di Reumatolo
gia (SIR) (2), dove, seguendo i
principi del Treating to Target
(3) estesi all'artrite reumatoi
de, si individua l'obiettivo pri
mario del trattamento nel raggiungimento della remis
sione clinica o almeno di una
bassa attività di malattia (que
sta seconda opzione in parti
colare nei pazienti con pato
logia di più lunga durata o con
associate altre malattie). Inol
tre, in caso di una risposta
inadeguata ai DMARDs tradi
zionali, soprattutto in presen
za di fattori prognostici nega
tivi, è indicato aggiungere un
farmaco biologico alla terapia
di fondo. Nel corso degli anni
però, il controllo della malat
tia da un punto di vista pretta
mete clinico, non è apparso
più come l'unico obiettivo
perseguibile: il paziente deve certamente raggiungere una
condizione di remissione clini
ca, ma allo stesso tempo è
fondamentale documentare
l'arresto della progressione
del danno radiologico e otti
mizzare la qualità della vita. E'
ben nota, infatti, la stretta as
sociazione tra la progressione
del danno articolare e l'au
mento della disabilità nel tem
po. Pertanto, recentemente, è
stato proposto, come obietti
vo del trattamento, il contem
poraneo raggiungimento della
remissione clinica, la norma
lizzazione della funzionalità fi
sica e l'arresto del danno os
seo. Questo controllo com
Tabella 1
Principi della terapia dell'artrite reumatoide
O Precoce utilizzo dei DMARDs (metotressato in primis);
O Frequenti visite di controllo con monitoraggio dell’attività di malattia ed eventuali aggiustamenti terapeutici;
O Combinazione di più DMARDs quando indicato;
O Utilizzo di farmaci biologici nei pazienti non responsivi ai DMARDs.
N.B.: DMARDs: disease modifying antirheumatic drugs
pleto della malattia dal punto
di vista clinico, fisico e strut
turale, ha preso il nome di
Comprehensive disease con
trol (CDC). L'analisi dei dati
combinati di 3 studi rando
mizzati, controllati, in doppio
cieco verso placebo, in cui
erano stati arruolati pazienti
con artrite reumatoide di re
cente insorgenza e di lunga
durata allo scopo di valutare
l'efficacia di un farmaco biolo
gico antiTNF (adalimumab)
associato o meno al meto
tressato, hanno dimostrato
che i pazienti che alla fine del
lo studio presentavano una
condizione di CDC avevano
un vantaggio statisticamente
significativo sulla qualità della vita, sulla capacità lavorativa e su parametri quali il dolore e
la stanchezza, indipendente
mente dalla terapia assunta
(4). Pertanto gli autori di que
sta indagine proponevano il
raggiungimento di questo
nuovo ambizioso obiettivo te
rapeutico, il CDC, come uno
dei parametri da includere nei futuri studi per la valutazione
dei nuovi farmaci nei pazienti
affetti da artrite reumatoide
(tabella 1).
O
Bibliografia
1. Smolen JS, Landewé R, Breedveld FC et al. EULAR recommendation for the management of rheumatoid
arthritis with syntetic and biological diseasemodyfining antirheumatic drugs: 2013 update .
2. Caporali R, Conti F, Alivernini S et al. Recommendations for the use of biologic therapy in rheumatoid ar
thritis: update from the Italian Society for Rheumatology I. Efficacy . ClinExpRheumatol 2011; 29 (Suppl. 66):S7S14.
3. Smolen JS, Aletaha D, Bijlsma JW et al. Treating rheumatoid arthritis to target: recommendation pf interna
tional task force. Ann Rheum Dis 2010
4. Emery P, Kavanaugh A, Bao Y et al. Comprehensive disease control (CDC): what does achieving CDC mean for patients with rheumatoid arthritis? Ann Rheum Dis 2014;0:1–10 14
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
CAPITOLO 4
Imaging convenzionale e artrite reumatoide:
obiettivo “Comprehensive Disease Control”
di Fausto Salaffi *
N
egli ultimi anni
l'approccio te
rapeutico
nell'artrite
reumatoide
(AR) si è focalizzato maggior
mente sul tightcontrol, ovvero
un rigoroso e regolare moni
toraggio clinico del paziente,
e sulla strategia denominata
treattotarget (T2T), che si
pone come obiettivi terapeu
tici il raggiungimento della re
missione o di uno stato di mi
nima attività di malattia.
A tuttoggi, nonostante le più
moderne tecniche di imaging,
quali l'ecografia e la risonanza
magnetica, la radiologia con
venzionale resta una tecnica
fondamentale e di prima
istanza nello studio dell'inte
ressamento osteoarticolare
in corso di patologie reuma
tologiche. Sebbene abbia di
mostrato una scarsa sensibili
tà nelle fasi precoci della ma
lattia, essa consente il ricono
scimento delle lesioni
elementari, l'individuazione di
quegli aspetti caratteristici
che permettono di differen
ziare le differenti malattie ar
ticolari (tabella I), ma anche
la quantificazione del danno
anatomico e lo studio della
progressione nel tempo. Le
principali caratteristiche ra
diografiche che consentono
di differenziare l'AR da altre
artropatie sono rappresenta
A tutt’oggi si tratta di una tecnica che resta fondamentale e
di prima istanza nello studio dell'interessamento osteoarticolare in corso di patologie reumatologiche
te dalla presenza di:
O EROSIONI MARGINALI
(osteolisi a "colpo d'unghia"o
a "morso di topo")
O RIDUZIONE RIMA ARTI
COLARE
O OSTEOPOROSI IUXTA
ARTICOLARE
O CISTI SUBCONDRALI
O ASSENZA DI OSTEOFITI
Un'approfondita analisi della
semeiotica radiologica è pre
supposto indispensabile per
la precoce e corretta identifi
cazione delle lesioni elemen
tari che caratterizzano le di
verse espressioni della malat
tia e per lo studio della pro
gressione radiologica. Le
conoscenze più recenti nel
trattamento dell'AR sono ba
sate sul concetto che diagno
si e la terapia precoce posso
no modificare l'andamento
della malattia e preservare
l'integrità strutturale.
Nel 2013, la task force
dell'EULAR (European League
Against Rheumatism) ha for
mulato 10 raccomandazioni
per l'impiego delle tecniche
di imaging nell'AR (tabella 2)
ed ha sottolineato l'importan
za della radiologia convenzio
nale nel precoce riconosci
mento delle erosioni (4° rac
comandazione), che rappre
sentano uno degli elemento
prognostici di evoluzione sfa
vorevole della malattia, insie
me con la positività degli au
toanticorpi (fattore reuma
toide ed anticorpi anticitrul
lina).
Semeiotica delle lesioni
elementari in radiologia
convenzionale
Le maggiori alterazioni radio
logiche, in corso di AR, inte
ressano le articolazioni sino
viali dello scheletro appendi
colare, in particolare le pic
cole articolazioni della mano
e del piede, il polso, il gomi
to, la spalla, l'anca, il ginoc
chio e la caviglia (grafico1).
Nello scheletro assiale, le ar
ticolazioni della colonna cer
vicale (specialmente quelle
apofisarie ed atlantoassiali)
(grafico 2 ab) rappresentano
le sedi più colpite, anche se,
* Clinica Reumatologica, Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari – DISCLIMO
Professore Associato di Reumatologia Università Politecnica delle Marche, Ancona
Novembre 2015
15
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
Tabella 1
Alterazioni radiografiche a livello dell'osso, della cartilagine e dei tessuti molli, rilevabili in ciascuna
delle principali artropatie a carattere degenerativo o infiammatorio
Artrite reumatoide
Osso
Osteoporosi periarticolare
Erosioni adiacenti all'articolazione
Cartilagine
Riduzione dello spazio articolare (in genere uniforme)
Tessuti molli
Tumefazione dei tessuti molli
Artrite psoriasica
Proliferazione ossea
Erosioni Periostite Osteolisi
Entesite Dattilite
Spondilite anchilosante
Proliferazione
ossea
Erosioni
Entesite
Artrosi
Gotta
Condrocalcinosi
Cisti subcondrali
Erosioni Erosioni distanti subcondrali
dall'articolazione
Osteofitosi
Cisti subcondrali
Erosioni subcondrali
Osteofitosi
Riduzione dello spazio articolare (in genere asimmetrico)
Conservata, tranne che nelle
forme severe
Condocalcinosi
Riduzione dello spazio articolare
T umefazione dei tessuti molli
Tofi
Calcificazioni
Tumefazione dei tessuti molli
Rimodellamento
osseo
Deformità
Deformità
N.B.: AR: artrite reumatoide; OA: osteoartrosi; AP: artrite psoriasica; SA: spondilite anchilosante
Articolazione
Anchilosi Deformità
Anchilosi Deformità
Anchilosi Deformità
Tabella 2
16
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
Grafico 1
Sedi articolari più frequentemente coinvolte nell’artrite reumatoide
Metacarpofalangee
interfalangee prossimali
Spalle
Gomiti
Polsi
Coxofemorali
Metacarpofalangee
Ginocchia
Caviglie
Grafico 2 (ab)
A
B
Artrite reumatoide con interessamento di C1-C2. In posizione indifferente (A) è presente diastasi fra dente dell’epistrofeo ed arco anteriore
dell’atlante per interposizione del panno sinoviale. In flessione (B) la diastasi
aumenta per lassità del legamento trasverso dell’epistrofeo. Il coinvolgimento della articolazione occipito-atlo- assiale è la più tipica e comune
manifestazione dell’artrite reumatoide a carico dello scheletro assiale.
Novembre 2015
17
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
Grafico 3
Artrite reumatoide. Tipico interessamento dell’epifisi ulnare (“sindrome del capo
ulnare”), caratterizzato da erosioni che interessano l’apice del processo stiloideo
(da sinovite del recesso pre- stiloideo), il versante radiale (da sinovite radio-ulnare
distale) ed il versante ulnare (da tenosinovite dell’estensore ulnare del carpo)
Grafico 4
Artrite reumatoide in fase avanzata (> 5 anni). Fase conclamata, con prevalente interessamento della articolazione radio-carpica, accentuata concavità della filiera carpale prossimale da riassorbimento osseo sui versanti contigui dello scafoide e del semilunare. Si associa
sublussazione ulnare dello scafoide da compromissione del legamento scafo-lunato.
18
occasionalmente, vi può esse
re l'interessamento del tratto
toracolombare e sacroilia
co. Meno frequenti ed estese
sono le alterazioni delle arti
colazioni cartilaginee (come
le discovertebrali, la sinfisi
pubica, l'articolazione manu
briosternale e le inserzioni
ossee dei legamenti e dei ten
dini), ad eccezione di quelle
uncovertebrali della colonna
cervicale. Tipico è, inoltre, il
coinvolgimento delle articola
zioni temporomandibolari.
A livello delle mani è tipico il
coinvolgimento delle articola
zioni metacarpofalangee
(MCF) e delle interfalangee
prossimali, mentre le artico
lazioni interfalangee distali
sono coinvolte solo occasio
nalmente ed in minore entità.
Le lesioni inziali compaiono,
di norma, sul versante radiale
della testa metacarpale e del
la base della falange prossi
male della seconda e terza
articolazione metacarpofa
langea e sui versanti radiale
ed ulnare della base della fa
lange intermedia della terza
articolazione interfalangea
prossimale. A carico dei polsi
tutti i compartimenti articola
ri possono essere coinvolti,
ma le sedi preferenziali sono
rappresentate dal processo
stiloideo dell'ulna (grafico 3),
prevalentemente nelle fasi di
esordio e dall'articolazione
radiocarpica (grafico 4) più
tardivamente, con lesioni che
possono accompagnare o,
precedere, quelle delle picco
le articolazioni delle mani.
Anche l'interessamento
dell'avampiede può costituire
la prima manifestazione in
corso di AR, e le erosioni
marginali compaiono più pre
cocemente sul versante me
diale delle teste metatarsali,
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
ad eccezione del V dito, dove
è caratteristica e precoce la
comparsa di erosioni sul ver
sante laterale della testa me
tatarsale (grafico 5).
La tumefazione dei tessuti
molli periarticolari, l'osteo
porosi periarticolare e la ri
duzione dello spazio articola
re rappresentano i segni ra
diologici più precoci in corso
di AR.
La tumefazione dei tessuti
molli, riconducibile alla di
stensione delle capsule arti
colari, delle borse e delle
guaine tendinee, per ipertro
fia della membrana sinoviale
o per ispessimento dei tessuti
molli limitrofi, è generalmen
te di aspetto simmetrico o
fusiforme e all'esame radiolo
gico appare come un aumen
to della radiopacità dei tessu
ti molli, con scomparsa, in
corrispondenza delle articola
zioni metacarpofalangee,
dell'immagine di radiotraspa
renza a "V" fra le teste meta
carpali.
L'evidenza di osteoporosi dei
capi ossei articolari (osteo
porosi iuxtaarticolare)
rappresenta un elemento re
lativamente precoce e pres
sochè costante nell'artrite
Grafico 5
Artrite reumatoide. Interessamento della V articolazione metatarsofalangea, con
erosioni marginali, di entità maggiore a carico della testa metatarsale, con distruzione delle superfici articolari. Piccole erosioni sono presenti in corrispondenza della
III e IV metatarsofalangea e della interfalangea del I dito.
Novembre 2015
reumatoide. In fase iniziale, a
livello delle mani e dei polsi,
si evidenzia un' osteoporosi
iuxtaarticolare, correlata
all'iperemia locoregionale,
indotta dalla flogosi sinoviale.
All'esame radiologico si mani
festa come assottigliamento
della trabecolatura spongiosa,
aumento della radiotraspa
renza ed ampliamento delle
maglie della trama, con trabe
cole sottili e rarefatte a livel
lo delle estremità articolari.
Ad essa, si può associare
l'osteoporosi subcondrale,
caratterizzata da una sottile
banda di radiotrasparenza,
che profila il contorno inter
no della corticale ossea sub
condrale, che a sua volta ap
pare assottigliata e può pre
sentare delle piccole soluzio
ni di continuo, che possono
precedere l'erosione margi
nale (lesioni preerosive:
aspetto a puntolinea). Nelle
fasi tardive, l'osteoporosi è
solitamente diffusa, anche ai
capi ossei non direttamente
interessati dal processo flogi
stico. All'esame radiologico
standard, il rilievo dell'osteo
porosi è condizionato dalla
tecnica di acquisizione, dalla
soggettività della valutazione
e dall'entità della consensuale
tumefazione dei tessuti molli.
La riduzione della rima
articolare rappresenta
l'espressione radiografica del
la distruzione della cartilagine
da parte del panno sinoviale.
Nelle fasi precoci, il restringi
mento dell'interlinea articola
re è uniforme e regolare. La
simmetria e l'uniformità del
restringimento dell'interlinea
articolare e l'assenza dei fe
nomeni produttivi consento
no un'agevole diagnosi diffe
renziale fra l'AR e le altre ar
tropatie infiammatorie e de
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
19
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
generative.
Le erosioni corticali sub
condrali indotte dal panno si
noviale rappresentano il pri
mo segno radiografico diret
to e specifico dell'AR. L'ero
sione marginale, dovuta
all'invasione del panno sino
viale in corrispondenza di una
piccola zona articolare inter
posta fra il margine esterno
della cartilagine articolare e il
punto di inserzione della cap
sula articolare (area "nuda"),
viene definita come un difetto
circoscritto a margini ben de
finiti e netti, priva di reazione
osteosclerotica ("a colpo
d'unghia o "a morso di topo")
(grafico 6).
L'evolvere della malattia e la
progressiva distruzione della
cartilagine jalina e della su
perficie articolare, dalla peri
feria al centro, da parte del
panno sinoviale, determinano
la comparsa delle erosioni
centrali dell'osso subcondra
le.
Il disassamento o la deviazio
ne e il disallineamento parzia
le (sublussazione) o totale
Grafico 6
(lussazione) dei capi articolari
rappresentano la conseguen
za del grave danno articolare
e delle lesioni tendinee e cap
sulolegamentose e delle sol
lecitazioni statiche e meccani
che, che possono dipendere
anche da alterazioni
funzionali muscolari. Con
l'evolvere del quadro clinico
possono instaurarsi gravi de
formità, quali la mano "en
boutonnière" (contrattura in
flessione dell'interfalangea
prossimale ed iperestensione
dell'IFD), la mano "a collo di
cigno" (iperestensione della
interfalangea prossimale e
flessione dell'interfalangea di
stale) e la deviazione ulnare
delle dita con aspetto "a colpo
di vento" (grafico 7). L'impe
gno dei tendini estensori e
flessori delle dita è pressoché
costante fin dalle fasi d'esor
dio della malattia e spesso
evolve in vere e proprie rot
ture tendinee (grafico 8).
Nell'AR, l'esito finale, che in
teressa prevalentemente le
articolazioni metacarpofalan
gee e interfalangee prosimali,
è rappresentato dall'anchilo
si fibrosa e solo occasional
mente da quella ossea. L'an
chilosi ossea è molto più fre
quente a livello del polso, do
ve l'interessamento di tutti i
compartimenti articolari può
portare alla fusione delle ossa
carpali, con il tipico aspetto
della "carpite fondente" (gra
fico 9).
Perchè è così importante
la stima del danno
articolare?
Le EROSIONI corticali subcondrali da parte del panno sinoviale sono il primo
segno radiografico diretto e specifico dell’artrite reumatoide. L’erosione marginale,
dovuta all’invasione del panno sinoviale in corrispondenza di una piccola zona
articolare interposta fra il margine esterno della cartilagine articolare e il punto di
inserzione della capsula articolare (area “nuda”), viene definita come un difetto
circoscritto a margini ben definiti e netti, priva di reazione osteosclerotica (“a
colpo d’unghia o “a morso di topo”)
20
La radiologia convenzionale
consente, non soltanto il ri
conoscimento delle lesioni
elementari, ma anche la quan
tificazione del danno anato
mico e lo studio della pro
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
Grafico 7
Artrite reumatoide inveterata: deviazione ulnare delle dita a “colpo di vento”
Grafico 8
Rottura
tendinea
Frattura
comprendente
l’intersezione
tendinea
Rotture tendinee
in corso di artrite
reumatoide
Grafico 9
Artrite reumatoide
inveterata (> 10 anni).
Fusione delle ossa
carpali, con il tipico
aspetto della “carpite
fondente”
Novembre 2015
gressione nel tempo. Tale pa
rametro costituisce, nell'AR,
una delle più importanti mi
sure prognostiche di evolu
zione sfavorevole, e la con
servazione dell'integrità strut
turale articolare è considera
ta il principale strumento di
valutazione dell'efficacia del
trattamento farmacologico a
lungo termine (grafico 10).
Il danno radiologico nell'AR è
correlato alla durata di malat
tia. Sebbene siano stati de
scritti differenti quadri di
progressione del danno ana
tomico (lineare, esponenziale,
a "S" italica, sigmoide, qua
dratica), esso è maggiore nel
le fasi iniziali di malattia e su
bisce un progressivo rallenta
mento negli anni successivi.
La massima percentuale del
danno radiologico si realizza
entro i primi 5 anni di malat
tia. Nei successivi 5 anni la
velocità di progressione subi
sce un rallentamento, fino a
raggiungere l'asintoto dopo
circa 15 anni dall'esordio del
la malattia. In uno studio con
dotto in Italia su un gruppo di
pazienti affetti da AR (GIARA
Gruppo Italiano Artrite Reu
matoide Aggressiva), si è os
servato che il 15% dei pazien
ti con durata di malattia di 2
anni soddisfacevano i criteri
per la diagnosi di AR aggres
siva, ma che ben il 35% pre
sentava erosioni. Dopo 3 an
ni di followup ed adeguata te
rapia, la progressione radio
grafica è stata osservata nel
54,2% dei pazienti. La percen
tuale di pazienti con malattia
erosiva era aumentata dal
33,3 % al basale a 76 % a 36
mesi .
Nella letteratura reumatolo
gica e radiologica degli ultimi
30 anni si è registrato un co
stante incremento di contri
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
21
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
buti orientati alla caratteriz
zazione ed alla valutazione
semiquantitativa e quantitati
va del danno anatomico
nell'AR. Alcuni dei metodi di
scoring radiologico (indice di
Larsen, indice di Sharp, indice
di Sharp modificato, indice di
Genant, indice SENS) del
processo erosivo hanno evi
denziato un elevato grado di
affidabilità, validità e sensibili
tà e si sono pertanto imposti
come veri e propri "gold
standard" nei trial clinici per
lo studio dell'efficacia della
terapia dell'AR.
A fronte della necessità di in
traprendere terapie più ag
gressive nelle fasi precoci del
la malattia, per prevenire il
danno anatomico, appare ta
lora necessario ricorrere a
tenchiche di imaging più sen
sibili nell'evidenziare le lesioni
elementari e valutare l'effica
cia terapeutica. A tale propo
sito sono ben noti i vantaggi
della risonanza magnetica ri
spetto alla radiologia conven
zionale. In primo luogo, la ri
sonanza magnetica permette
la valutazione e la caratteriz
zazione qualitativa e quantita
tiva della sinovite e della ri
sposta al trattamento. In se
condo luogo, tale metodica si
è dimostrata più sensibile e
consente la visualizzazione
del danno erosivo più preco
cemente rispetto alla radiolo
gia convenzionale. Inoltre,
può evidenziare la presenza
dell'edema midollare osseo,
che ha dimostrato un valore
predittivo di evoluzione ero
siva. Infine, la risonanza ma
gnetica consente la valutazio
ne dei tessuti molli periarti
colari, quali i tendini ed i le
gamenti, frequentemente
coinvolti nel processo infiam
matorio cronico. Più recente
mente, l'ecografia si è dimo
strata una tecnica di imaging
più sensibile della radiologia
convenzionale nella eviden
ziazione della precoce com
parsa della sinovite reumatoi
de. Si tratta di una tecnica ac
cessibile, ma operatore di
pendente. L'avvento di sonde
ad alta frequenza permette lo
studio delle piccole articola
zioni della mano con elevata
risoluzione spaziale.
O
Grafico 10
Progressione del danno erosivo a livello delle articolazioni metacarpofalangee e del carpo in corso di artrite reumatoide aggressiva
e progressiva, valutata in radiologia convenzionale
Fonte: Salaffi e al. BMC Musculoskeletal Disorders 2011, 12:120
22
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
Bibliografia
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
Colebatch AN et al, Ann Rheum Dis. 2013 Jun;72(6):80414
Salaffi F et al, BMC Musculoskeletal Disorders 2011, 12:120
Reumatismo 2012, 64, no. S1, pp. 7–16.
Best Practice Research Clinical Rheumatology 29 (2015) 42e52
Salaffi F, Clin Exp Rheumatol. 2014 JanFeb;32(1 Suppl 80):S8590
Salaffi F, Carotti M, Gutierrez M, Pineda C, Reumat in Progress Imaging dell'artrite reumatoideMetodi di scoring
Novembre 2015
23
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
CAPITOLO 5
Il ruolo dell’ecografia muscoloscheletrica
per il monitoraggio dei pazienti
di Annamaria Iagnocco *
N
ella pratica cli
nica quotidiana,
il monitoraggio
del paziente in
una stategia
Treat to Target porta senza
alcun dubbio ad un risultato
migliore in termini di control
lo dell'attività di malattia e del
raggiungimento, ove possibile,
di una condizione di remissio
ne clinica o di bassa attività.
Il timing serrato delle visite di
controllo può consentire al
reumatologo di valutare co
stantemente lo stato di attività
dell'artrite reumatoide e la ri
sposta al trattamento farma
cologico in corso: in questa
ottica, accanto all'esame clini
co specialistico e all'utilizzo di
una clinimetria validata, l'ese
cuzione dell'ecografia musco
loscheletrica rappresenta sen
za alcun dubbio un valore ag
giunto di cui avvalersi.
Negli ultimi anni l'ecografia è
entrata a far parte degli esami
di routine nella pratica clinica
dei centri di reumatologia.
Essa è in grado di fornire in
formazioni sullo stato delle strutture articolari ed extra
articolari (liquido sinoviale e
membrana sinoviale, superficie
ossea, cartilagine, tendini, bor
se sierose) dando la possibilità
al reumatologo di individuare
in modo accurato e sin dalle
fasi iniziali di malattia la pre
senza e la severità del proces
so flogistico e del danno strut
Un esame ormai di routine nella pratica clinica dei centri di reumatologia
in grado di fornire informazioni sullo stato delle strutture articolari ed extraarticolari turale ad esso correlato come
pure di differenziare le forme attive da quelle inattive di pa
tologia.
Con l'ecografia è quindi possi
bile rilevare quadri di sinovite
o tenosinovite come pure mo
strare l'evidenza di erosioni
ossee o cartilaginee e di lesio
ni tendinee o legamentose.
Inoltre, in considerazione del
fatto che le malattie reumati
che sono talvolta caratterizza
te da aspetti peculiari, l'ima
ging ecografico rappresenta un
ausilio di fondamentale impor
tanza anche nell'ambito della
diagnostica differenziale di nu
merose patologie.
Volendo citare un esempio,
nell'artrite reumatoide la
struttura principalmente inte
ressata è la membrana sinovia
le con la comparsa di quadri di
sinovite e tenosinovite e pos
sibili conseguenti manifestazio
ni erosive; nell'artrite psoriasi
ca, invece, la struttura target è
rappresentata dall'entesi con
la comparsa sia di fenomeni
flogistici che strutturali locali. Tali manifestazioni patologiche
sono rilevabili con l'ecografia
che, quindi, consente di analiz
zare nel dettaglio la sede e
l'entità dei fenomeni patologici muscoloscheletrici sia legati al
la infiammazione che al danno
strutturale.
Ciò risulta di grande aiuto
nell'impostazione tempestiva
della terapia più adatta per il
paziente.
Restando in tema di artrite
reumatoide, sono ormai nu
merose le evidenze scientifi
che che dimostrano la supe
riorità dell'ecografia nell'indivi
duare le erosioni ossee margi
nali rispetto alla radiologia tradizionale in alcuni distretti
quali le piccole articolazioni
delle mani.
L'erosione ossea è un elemen
to importantissimo nella scelta
terapeutica e nella valutazione
della prognosi: appare quindi
chiaro che avere un mezzo
che precocemente riesca a in
dividuare la presenza di ero
sioni risulta di fondamentale
importanza per trattare i pa
zienti in modo adeguato (grafi
co 1).
In aggiunta, l'ecografia rappre
* Professore Aggregato di Reumatologia Sapienza Università di Roma
Novembre 2015
25
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
senta un esame non invasivo,
offre una valutazione dinamica
delle strutture in esame in più
sedi articolari nel corso della
stessa seduta d'esame, ha costi estremamente contenuti e può essere utilizzata dallo
stesso reumatologo nel corso
della valutazione clinica del pa
ziente fornendo un'ampia
gamma di informazioni in tem
po reale. Essa è inoltre ripro
ducibile ed offre l'opportunità
di eseguire un follow up della malattia ed un monitoraggio
della risposta alle terapie.
L'utilizzazione della metodica
da parte di ecografisti reuma
tologi esperti nel settore rap
presenta certamente un valo
re aggiunto nella corretta va
lutazione del paziente con ar
trite.
Per tutte le ragioni sopra ri
portate, l'utilizzo dell'ecografia
muscoloscheletrica negli ultimi
anni ha avuto in ambito reu
matologico un incremento
esponenziale: mentre in passa
to il raggiungimento di un con
trollo clinico di malattia sem
brava l'obiettivo da perseguire,
attualmente esiste un'evidenza
scientifica secondo la quale pa
zienti in condizioni di apparen
te remissione clinica o di bassa
attività di malattia possono
presentare ancora segni di flo
gosi all'ecografia articolare muscoloscheletrica. Tale dato
indice di persistenza del pro
cesso artritico in un contesto
altrimenti clinicamente silente, dimostra quindi come l'ultra
sonografia abbia una sensibilità
maggiore rispetto all'esame
clinico nel rilievo della flogosi
consetendo di identificare casi
con sinovite subclinica.
Per tutti questi motivi, sempre
più il suo affiancamento alla
clinica e agli esami laboratori
stici opportuni in pazienti con artrite reumatoide può rap
presentare la scelta gestionale
più adatta per un monitorag
gio a 360 gradi.
O
Grafico 1
Ecografia della mano e del polso in un paziente con artrite reumatoide
Nelle immagini sono evidenziati quadri di infiammazione a carico articolare ed extra-articolare con la presenza di sinovite e
tonesinovite. L’utilizzazione del Doppler consente di dimostrare l’attività infiammatoria locale.
26
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
CAPITOLO 6
L’impatto dell’artrite reumatoide sulla workability: presenteismo e assenteismo
di Giovanni Minisola *
L
a valutazione della
work productivity
rappresenta oggi un
elemento chiave per
interpretare in mo
do esaustivo il costo sociale di
molte malattie muscoloschele
triche. Molte ricerche infatti
hanno preso in esame l'abilità o
la capacità di produrre lavoro di malati mentre soffrono di
una determinata patologia con
l'obiettivo di interpretare non
soltanto il costo teorico della
patologia in un sistema paese
ma anche l'eventuale costo o
risparmio derivato dall'applica
zione di specifici percorsi dia
gnostici e protocolli terapeutici.
Il termine "produttività" nasce
con un'accezione prettamente
economica e nel caso in specie
viene meglio interpretata come
efficienza del lavoratore a con
tinuare o meno a mantenere
propri standard di produttività
in ragione di una data malattia
che lo affligge (grafico 1).
Non è soltanto l'assenza dal la
voro (assenteismo) per motivi
di salute che rappresenta un
costo o mancato guadagno per
la società; esiste di fatto anche
il cosiddetto presenteismo, ter
mine che si applica alla condi
zione in cui un malato si reca
comunque al posto di lavoro o,
più in generale, si applica allo
svolgimento delle proprie man
sioni ma non riesce a essere
produttivo quanto le sue po
tenzialità gli permetterebbero
Tra i costi sociali
delle malattie
muscoloscheletriche
ci sono le assenze
sul lavoro ma anche le presenze “improduttive”
poiché il malato
non riesce a essere
pienamente efficiente
con le inevitabili ripercussioni che ogni singolo caso comporta
(grafico 2).
L'artrite reumatoide (AR) è una
malattia infiammatoria cronica
che impatta negativamente sulla qualità di vita del paziente in quanto responsabile di disabilità
importanti. Tutto ciò ha ovvia
mente un notevole impatto
economico (1–5). Molti studi
hanno mostrato l'associazione
tra artrite reumatoide e assen
teismo (6–8), perdita del lavoro
(6,8 –13), e conseguenze sulla
produttività lavorativa (3,6–8).
Circa il 20–30% dei pazienti
con AR va incontro a disabilità
permanente durante i primi 23
anni di malattia (4).
L'avvento degli innovativi far
maci biologici in artrite reuma
toide, primi tra tutti gli antago
nisti del tumor necrosis factor,
principale fattore responsabile
dell'insorgenza della malattia, ha
cambiato la storia naturale della
patologia. Tali farmaci, prodotti
attraverso complessi processi
biotecnologici difficili da ripro
durre, hanno dimostrato di es
sere efficaci su segni e sintomi
dell'artrite reumatoide e di ini
bire la progressione del danno articolare, che si rende respon
sabile della disabilità; in tal mo
do migliorano la funzione fisica
di questi soggetti e la loro qua
lità di vita, in accordo con le
raccomandazioni di tutte le so
cietà scientifiche nazionali ed
internazionali che si pongono
come obiettivo principale il
trattamento precoce per il
mantenimento a lungo termine
di una qualità di vita ottimale.
Tra i farmaci inibitori del TN
Fa, Adalimumab ha dimostrato
come il miglioramento di segni
e sintomi dell'artrite reumatoi
de in soggetti con AR, abbia
notevoli risvolti positivi sulla
qualità di vita del paziente e conseguentemente sugli aspetti lavorativi ad essa correlata, con
ovvie ripercussioni sui costi so
ciali.
Nello studio che ha dimostrato
l'efficacia superiore del tratta
mento dei pazienti con AR di
recente insorgenza con la tera
pia di combinazione metotrexa
te+adalimumab, rispetto alla
monoterapia con metotrexate,
sono stati valutati per i primi 2
* Direttore c/o Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini ROMA
Novembre 2015
27
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
Grafico 1
Modello concettuale di work productivity nel contesto
delle malattie muscolo-scheletriche lavoro- correlate19
Health condition
Health risk
WMSD
Ability/difficulty
to work
Capacity to work
Desire to work
Work-Life balance
Non-work factors
Work
Productivity
Observed Work
Productivity
Perceived Work
Productivity
Absenteeusm
Presenteeism
Grafico 2
28
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
anni, corrsispondenti al perio
do di randomizzazione in dop
pio cieco, tre parametri corre
lati alla produttività lavorativa:
assenteismo, presenteismo
(grado di influenza della malat
tia sulle normali capacità pro
duttive del soggetto) e stato la
vorativo (occupato o disoccu
pato); questo è stato il primo
studio a condurre un'analisi con tre obiettivi sulla capacità lavo
rativa del paziente artritico. So
no stati presi in considerazione
anche i lavori domestici.
I pazienti trattati con adalimu
mab perdono il 50% in meno di
giornate lavorative rispetto a Grafico 3
Assenteismo per lavoratori dipendenti: numero medio
cumulato di giorni di lavoro persi causa artrite reumatoide
Predicted Number of Missed Work Days
40
ADA + MTX
MTX
35
30
25
20
15
10
5
0
6
0
12
Study Month
18
24
Grafico 4
Presenteismo per lavoratori dipendenti:
valori medi di VAS nei 2 anni di studio
(Valori più bassi indicano migliore performance lavorativa)
60
ADA + MTX
MTX
Mean Vas Work Score
50
40
30
20
10
0
0
20
Novembre 2015
40
60
Study Week
80
100
120
chi è in monoterapia con meto
trexate (grafico 3).
Questo dato è stato riscontra
to sia per i lavoratori dipenden
ti (17,4 vs 39,6 giorni lavorativi
persi P=0,0001), che per i lavo
ri domestici (7,9 vs 18,6
P=0,0001). Il presenteismo, ov
vero l'impatto negativo della
malattia sulla produttività, è stato inferiore per i pazienti trattati con la terapia di combi
nazione adalimumab+meto
trexate rispetto al solo meto
trexate, con una conseguente migliore produttività per i pri
mi. Lo stesso dato è valido per
i casi di lavori domestici. Come
conseguenza di tutto ciò i pa
zienti che ricevono terapia di
combinazione con adalimumab
e mantengono o ottengono un
impiego sono maggiori rispetto a chi riceve solo metotrexate
(grafico 4).
Gran parte dei costi associati
con l'artrite reumatoide sono
imputabili alla disabilità nell'atti
vità lavorativa, e i risultati di
questo studio forniscono infor
mazioni utili per le analisi di co
stoefficacia dei biologici nel
trattamento dell'artrite reuma
toide, che valutano i costi del
trattamento e delle conseguen
ze dello stesso trattamento.
Questi dati suggeriscono come
il precoce trattamento con
questi farmaci prevenga il dan
no articolare e quindi incre
menti la probabilità che il pa
ziente sia in grado di ottenere/
mantenere un impiego. I pa
zienti con una durata di malat
tia più lunga sono maggiormen
te esposti al rischio di una per
dita funzionale irreversibile
(28), ma un trattamento preco
ce e aggressivo ha già dimostra
to in altri studi con adalimu
mab, relativi a questa tipologia
di pazienti, di prevenire la per
dita funzionale (29,30) in modo
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
29
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
irreversibile e di incrementare la capacità lavorativa (11,31).
Mantenere una buona qualità di
vita per il paziente con AR e
conseguentemente la sua capa
cità lavorativa, è un obiettivo a
lungo termine non solo di me
dico e paziente ma dell'intera
società, sulla quale ricadrebbe
ro i costi indiretti (perdita di
produttività, pensioni di invali
dità, indennità di accompagna
mento ecc.) di una non adegua
ta gestione dello stesso pazien
te.
O
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30
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
CAPITOLO 7
Patologie muscoloscheletriche: i costi diretti e indiretti sul sistema di Francesco Saverio Mennini * e Andrea Marcellusi *
L
e patologie musco
loscheletriche e
tra queste l'Artrite
Reumatoide (AR),
in Italia così come
in altri paesi europei, rappre
sentano oggi una delle cause
più comuni di malattie croni
che che determinano un alto
potenziale di disabilità con ri
cadute importanti sulla qualità
di vita delle persone.
A destare preoccupazione, ol
tre allo stato di salute dei pa
zienti, è anche l'impatto eco
nomico che si lega a queste
patologie andando a pesare
sull'intero sistema Paese.
Da un confronto europeo sul
lo stato di gestione di queste
patologie e del loro livello di
severità, all'Italia spetta la ma
glia nera. Infatti, nel nostro Pa
ese la malattia solitamente è
lasciata progredire, nella prati
ca clinica, più a lungo di quan
to non accada in altri Paesi,
generando un più elevato gra
do di severità.
Questo di fatto determina
un'attività di malattia, definita
sulla base del Disease Activity
Score su 28 articolazioni, mol
to più elevata per la coorte
Italiana (punteggio = 5.5) ri
spetto ad altre popolazioni
analizzate (Irlanda punteggio =
4.8; Inghilterra e Portogallo
4.2; Stati Uniti 3.9; Olanda 3.1; Spagna 2.9 ed infine Francia
con 2.5), come evidenziato dai
risultati di una indagine con
Secondo un’indagine europea
la malattia in Italia è lasciata progredire nella pratica clinica più a lungo di quanto non accada in altri Paesi, generando un più elevato grado di severità
dotta nell'ambito del tavolo clinico Fit for Work che ha
preso in esame i dati raccolti
nel database METEOR e nel
Registro GISEA (Gruppo Italia
no Studio Early Arthritis).
Questo problema è riconduci
bile a diversi fattori tra cui la
durata della malattia, l'età del
paziente, il livello di scolarizza
zione e le sue disponibilità
economiche, la puntualità nel
cambiare le terapie e soprat
tutto lo stato dell'organizza
zione sanitaria e i tempi di ac
cesso allo specialista Reumato
logo. In buona sostanza, dai ri
sultati della predetta indagine
si può pensare/desumere che
l'accrescersi della percentuale
di severità incida fortemente
sulla produttività dei lavoratori
italiani, in termini di assentei
smo e presenteismo, con con
seguente aumento delle gior
nate perse a causa della malat
tia e diminuzione della produt
tività di quei pazienti, che pur avendo un grado di forte seve
rità, sono presenti al lavoro.
Per fronteggiare tale situazio
ne, grazie ai continui aggiorna
menti scientifici riguardanti la
presa in carico e la gestione
del paziente, i clinici hanno re
centemente adottato, nello
svolgimento della loro norma
le pratica clinica, una nuova
modalità di controllo della pa
tologia basata su tre concetti
fondamentali: la diagnosi pre
coce, il corretto trattamento e
la comunicazione con il pa
ziente.
Tuttavia, in questo "modus
operandi", gli operatori sanita
ri sono spesso costretti a con
frontarsi/scontrarsi con lo spi
noso problema del peso eco
nomico della malattia.
Per tutte queste ragioni, risul
ta fondamentale analizzare,
nella valutazione/valorizzazio
ne del carico assistenziale del paziente affetto da tale malat
tia, non solo gli aspetti clinici e
terapeutici dell'AR, ma anche
tutti quei parametri economici riconducibili sia ai costi sociali
sia a quelli indotti dalla perdita
della produttività lavorativa
che potrebbero giovare di un
rapido/a controllo/gestione. In
una recente monografia appar
sa sul giornale ufficiale della
* CEIS Economic Evaluation and HTA (EEHTA), Facoltà di Economia, Università di Roma Tor Vergata
Novembre 2015
31
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
32
Società Italiana di Reumatolo
gia (Reumatismo 2014 Vol. 66,
Supp. 1) si è cercato di quan
tizzare la perdita di produttivi
tà dei pazienti come una voce
di costo.
Come predetto e in una ottica
di "economic burden of disea
se", tale esigenza è particolar
mente attuale anche se, solita
mente, è trascurata dai deciso
ri che, in un rispetto assiduo
dei tetti di spesa (a "silos"),
considerano ognuna delle voci economiche in maniera indivi
duale (es. spesa farmaceutica,
spesa ospedaliera, spesa socia
le ecc.).
I dati presentati nella citata
monografia, derivano da una
analisi condotta dal CEIS
Economic Evaluation and HTA
(EEHTA), in collaborazione
con l'INPS il cui obiettivo era quello di valutare l'impatto
delle malattie muscoloschele
triche sui conti previdenziali
(ovvero pensioni e assegni di
invalidità e inabilità).
Dai risultati, è emerso che, tra il 2001 e il 2012, risultano es
sere state accolte complessi
vamente 165.600 domande
per assegni ordinari di invalidi
tà per malattie delle ossa e de
gli organi di locomozione, con
una media per anno pari a cir
ca 13.800 domande accolte, e
4.500 domande accolte per
pensioni di inabilità con una media annua pari a circa 380.
Per gli assegni ordinari di inva
lidità questo valore risulta in
feriore soltanto alle domande accolte per malattie del siste
ma circolatorio (319.000) e
per neoplasie (317.000) nello
stesso periodo.
In termini percentuali, inoltre,
le domande accolte per assegni di invalidità per le patologie muscoloscheletriche, costitui
scono circa il 12% del totale
tra il 2001 ed il 2012. Se si
guarda al numero delle presta
zioni erogate in questo arco
temporale, gli assegni di invali
dità per le malattie delle ossa e
degli organi di locomozione so
no stati 496.000, con una me
dia di 41.000 prestazioni eroga
te all'anno e un valore percen
tuale pari a circa il 12% del to
tale degli assegni di invalidità
erogati in questo periodo. An
che in questo caso il valore de
gli assegni stanziati per malattie muscoloscheletriche risulta in
feriore solamente a quello regi
strato per le patologie legate al sistema circolatorio (962.000) e alle neoplasie (921.000).
Le domande accolte per assegni
di invalidità per le patologie muscoloscheletriche costituiscono circa il 12% del totale Sebbene questi numeri siano
già esplicativi dell'impatto che
questa patologia ha sul sistema
previdenziale italiano, ancora più interessante è andare ad
analizzare la valorizzazione
economica delle prestazioni
erogate.
La stima dell'onere economico
sostenuto dall'INPS per le pre
stazioni relative a patologie
muscolo scheletriche è stata
operata utilizzando due tipolo
gie di dati: l'importo medio
mensile per assegno di invalidi
tà e pensione di inabilità vigen
ti tra il 2009 e il 2012; il nu
mero di assegni di invalidità e
pensioni di inabilità complessi
vamente erogati tra il 2009 e il
2012 per le malattie muscolo
scheletriche.
In particolare, partendo da
una spesa pari a circa €322
milioni, si è documentata un
una spesa al 2012 pari a € 321 milioni.
Inoltre, dalla nostra analisi è stato possibile stimare anche il
costo relativo alla spesa previ
denziale (assegni di invalidità e
pensioni di inabilità) per Artri
te Reumatoide che è risultato
essere pari a € 98 milioni tra il
2009 e il 2012.
Tutto questo ha evidenziato,
ancor più, l'impatto che questa
patologia ha in termini di costi
indiretti e ha indotto a focaliz
zare l'attenzione sulla valoriz
zazione della perdita di pro
duttività.
Dalle fonti a disposizione
(Istat, Leardini et al. 2002, Sa
laffi et al. 2005, Censis, Anmar
e SIR 2008, Osservatorio Sanità
e Salute) è stato possibile ave
re informazioni relative alla
prevalenza, al costo di una
giornata di lavoro, alla popo
lazione occupata affetta da
patologie muscoloscheletri
che, agli abbandoni lavorativi
e alle giornate di lavoro perse
in un anno.
Seguendo una metodologia consolidata in letteratura, so
no state effettuate delle valo
rizzazioni riguardanti la perdita
di produttività relativa ai pa
zienti affetti da AR.
I principali risultati evidenziano un numero totale di giornate
perse di lavoro, per tutte le
malattie reumatiche, pari a
22.500.000 (in linea con quan
to evidenziato dallo studio dell'Osservatorio Sanità e Sa
lute) corrispondenti ad una
perdita di produttività di €
2.842.440.517.
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
Novembre 2015
1) utile per il trattamento di
patologie per le quali non esi
ste alcuna cura efficace; 2) for
nire una risposta più adeguata
rispetto a farmaci già disponi
bili per le stesse indicazioni te
rapeutiche; 3) presentare un
rapporto rischio/beneficio più
favorevole rispetto ad altri
medicinali già disponibili in
Prontuario per la stessa
indicazione1.
Il payer deve essere in grado
di stabilire il valore di un inter
vento sanitario attraverso una
corretta valutazione economi
ca che consenta una analisi
comparativa di programmi e/o tecnologie sanitarie alternative
in termini sia di costi che di
conseguenze. Una volta defini
ti i costi e le conseguenze dei
programmi sanitari, è necessa
rio riassumere le informazione
all'interno di un unico indice
che consenta di stimare il "va
lore" dell'intervento innovati
vo rispetto allo standard tera
peutico. L'indicatore maggior
mente utilizzato in ambito sa
nitario è l'Incremental Cost
Effectiveness Ratio (ICER), cal
colato come rapporto incre
mentale dei costi e dell'effica
C -C
ICER = EA - E B
A
B
Dove:
C= costo
A= farmaco innivativo
B= standard terapeutico
E= efficacia
cia dei trattamenti:
All'interno di questa analisi, il prezzo del farmaco è solo una
parte del costo di un tratta
mento. Infatti, nella prospetti
va del Sistema Sanitario Nazio
nale, dovrebbero essere consi
derati tutti i costi del percor
so diagnostico terapeutico del
paziente a carico del sistema (i
cosiddetti costi diretti sanita
ri)2.
Ad esempio:
O Costo del farmaco (sommi
nistrazione + prezzo del far
maco).
O Costo eventi avversi.
O Costo ospedalizzazioni.
O Costo visite diagnosi e cura
dei pazienti.
Per quanto riguarda gli outco
me di salute, si è largamente
diffuso negli anni l'utilizzo di valutazioni degli interventi sa
nitari, sia in termini di ‘anni di
vita guadagnati' sia in termini
di ‘qualità di vita' vissuta dai
Grafico 1
Esempio di calcolo dei QALY guadagnati
Perfetta 1
salute
5 anni
x1
Q
0,4
Morte
0
Q
15 anni
x 0,8
0,8
Utility
L'Artrite Reumatoide risulta
essere quella caratterizzata
dal maggior numero di giorna
te perse di lavoro (9.066.503)
e dal conseguente maggior
impatto in termini di perdita
di produttività (circa € 700
milioni).
I risultati di questa analisi so
no sufficienti per comprende
re la portata, tanto economi
ca quanto socio – sanitaria
(costi indiretti), dell'AR e do
vrebbero indurre i decisori
ad adottare corrette politiche
di prevenzione accompagnate
da cure efficaci ed appropria
te, liberando risorse che po
trebbero essere reinvestite
nel processo socioassisten
ziale del Paese.
Tuttavia, volendo riferirci, in
maniera avulsa da altri costi, a
quelli relativi al solo farmaco,
bisognerebbe evidenziare, co
me riportato nell'analisi
sull'impatto farmacoeconomi
co dei biologici nel trattamen
to dell'AR (Reumatismo 2014 Vol. 66, Supp. 1), che il valore
economico di un farmaco vie
ne espresso tramite la defini
zione di un prezzo (e conse
guente costo del trattamento).
La determinazione del prezzo
dei farmaci rimborsati dal Ser
vizio Sanitario Nazionale, che
avviene mediante la contratta
zione tra Agenzia Italiana del
Farmaco e le Aziende Farma
ceutiche (L. 326/03), è un'atti
vità che l'Agenzia svolge sulla
base delle modalità e dei crite
ri indicati nella deliberazione CIPE 01/02/01 "Individuazione
dei criteri per la contrattazio
ne del prezzo dei farmaci"1. Il primo passo per l'avvio di que
sta attività è la presentazione
di una documentazione dalla
quale emerga un rapporto co
sto/efficacia positivo: il medici
nale deve cioè essere ritenuto:
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
5
a
a
l
y
s
G
l
y
20
s
20 anni
x 0,4
40
Anni di vita
a
i
n
e
80
33
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
pazienti. Tali outcome, posso
no essere riassunti all'interno
di un unico indicatore di effica
cia: gli anni di vita aggiustati
per la qualità (QualityAdjusted Life Years, QALY). I QALY
possono essere riassunti come
nell'esempio di grafico 1.
In questa figura si può osser
vare come l'intervento innova
tivo (linea verde) consenta
non solo di guadagnare anni di
vita (40 vs 80) rispetto alla te
rapia standard (linea rossa),
ma anche un maggior numero
di anni di vita in buona qualità. L'area evidenziata in blu rap
presenta il denominatore
dell'ICER. Ma quanto è dispo
sto a pagare il sistema sanita
rio a fronte del guadagno di un
anno in perfetta salute (1
QALY)? Ad oggi l'unico istitu
to di Health Technology As
sessment (HTA) ad aver espli
citato dei valori soglia per
QALY guadagnato è il NICE
(National Insitute for Health and Care Excellence), fissan
dolo tra 20 e 30.000 £3. Viene
tuttavia segnalato che i valori
soglia, implicitamente o esplici
tamente utilizzati in sistemi sa
nitari paragonabili a quello in
glese, variano tra € 25.000 e €
40.000 per QALY guadagnato4.
Di fatto, i risultati dell'applica
zione del valore soglia inglese
indicano che, nel sistema ingle
se, per valori di ICER per
QALY inferiori alle 20.000 £ (ca. 28.000 €), il 75% dei far
maci è stato accettato senza li
mitazioni.
Quando l'ICER risultante dalla
valutazione dei farmaci si tro
vava tra le 20 e le 30.000 £,
solo il 40% è stato accettato
senza limitazioni. Infine, per
valori superiori alle 30.000 £
(43.000 €), solo il 28% è stato accettato senza limitazioni.
In conclusione, per quanto ri
guarda il ruolo del payer, van
no ricordati alcuni punti fon
damentali:
O Nella prospettiva del payer, l'aspetto rilevante è rappre
sentato dall'efficienza allocativa delle risorse economiche di
sponibili.
O L'obiettivo è quello di inve
stire dove i ritorni in termini
di efficacia e costi diretti sani
tari siano sostenibili ed asso
ciati ad un rapporto costobe
neficio coerente con la dispo
nibilità del sistema a pagare
per incrementare gli outcome
di salute.
O Il payer non deve, e non
può, vedere solo il prezzo del
la tecnologia, ma deve consi
derare l'intero costo del per
corso diagnosticoterapeutico
dei pazienti trattati.
O Se questo è stato recepito a
livello nazionale, rimane però
da implementare a livello re
gionale, dove la severa restri
zione dei budget non consente
margini di manovra.
O Tuttavia, l'efficacia dei trat
tamenti sui pazienti in primis e
il recupero delle risorse eco
nomiche sulla parte gestionale/
ospedaliera dei pazienti, sono
obiettivi da perseguire anche,
e soprattutto, a livello locale.
I trattamenti biologici ottengo
no rapporti di costo/efficacia
ottimali rispetto alla standard
care, nel trattamento dell'AR
sia avanzata che precoce, co
me indica la tabella I.
Tutti i modelli di valutazione
economica applicati hanno
mostrato un rapporto costo
efficacia favorevole di ADA ri
Tabella 1
Valore del trattamento: DMARD vs adalimumab
A Early stage Ra
DMARDs (w)
Drug cost
968
74,754
Adverse event cost
4.238
5,199
Other direct cost
87.451
65,803
Total cost
92.656
145,757
QALYs
2,57
5,95
15,770
ICER adalimunad vs DMARDs (w QALY)
B Late stage R A
DMARDs
Drug cost
866
48,352
Adverse event cost
4,025
4,650
Other direct cost
81,708
70,705
Total cost
86,599
123,680
QALYs
2,50
4,34
20,129
ICER adalimunad vs DMARDs (w QALY)
34
ADA+MTX (w)
ADA+MTX
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
spetto alle terapie standard,
con ICER che si aggirano in
torno ai 18.000 € per QALY
guadagnato. Considerando l'in
tero arco di vita dei pazienti,
la spesa totale del SSN per la
cura diretta di questi malati
supera il miliardo di euro an
nui, a cui vanno aggiunti gli ol
tre 500 milioni di euro in ter
mini di costi sociali. ADA con
tribuisce alla cura e al tratta
mento di una notevole parte
di questi pazienti e consente
un risparmio sociale annuo di
oltre 70 milioni di euro, ipotiz
zando che vengano trattati
con ADA mediamente il 30%
di questi pazienti (market sha
re), e di circa 40 milioni se si
considera una penetrazione
solo del 17%. ADA, grazie alla
sua efficacia su molte patologie
consente un risparmio in ter
mini di costi sociali che va dai 62 ai 91 milioni di euro, per
una market share del 30% e di
3552 milioni per una market
share del 17%.
Alcuni studi hanno valutato
l'effetto del trattamento
dell'AR con farmaci biologici
sullo stato occupazionale. Lo
studio svedese STURE5, pub
blicato nel 2010, ha analizzato
i dati di un registro di popola
zione, concludendo che i pa
zienti con AR trattati con an
tiTNF aumentavano la loro
produttività lavorativa con la
potenzialità di ridurre signifi
cativamente i costi indiretti a
lungo termine.
Un altro studio svedese del
2012 ha calcolato che l'inci
denza di disabilità permanente
dovuta ad AR ha subito una ri
duzione dall'introduzione dei
farmaci biologici. Altri studi
clinici randomizzati e studi di
coorte hanno dimostrato ri
sultati positivi determinati dai farmaci biologici sull'assentei
smo e sul presenteismo, ri
spetto ai farmaci ai DMARD
tradizionali. Un altro studio pubblicato nel 2010 ha eviden
ziato che, nel corso dei 2 anni
di osservazione, i pazienti che
ricevevano la terapia di combi
nazione ADA+MTX perdeva
no approssimativamente metà
dei giorni rispetto ai pazienti
in trattamento con solo MTX
(17,4 vs 36,9 giorni per gli im
piegati; 7,9 vs 18,6 giorni per
le casalinghe)6. Il presenteismo
è risultato inferiore (rispec
chiando una migliore produtti
vità) per la terapia di combina
zione rispetto a MTX in mo
noterapia. Anche la probabili
tà di ottenere/mantenere un
impiego, per un periodo di 2
anni, è risultata superiore
per la terapia di combinazio
ne rispetto a MTX da solo
(odds ratio 1,530, p=0,03) e,
inoltre, la progressione dei
segni radiografici al basale è
risultata un predittore indi
pendente per il mantenimen
to/ottenimento di un impiego
a 2 anni.
Nello studio OPTIMA, a 26
settimane, un numero signifi
cativamente maggiore di pa
zienti trattati con ADA+MTX
aveva mantenuto il proprio
impiego, mentre un maggior
numero di pazienti in tratta
mento con MTX + placebo lo
aveva perso. In entrambi i
gruppi di trattamento si è os
servata una riduzione del ri
schio di instabilità lavorativa,
ma i pazienti trattati con
ADA+MTX hanno riportato miglioramenti significativamen
te maggiori di tale parametro7.
In 26 settimane, i pazienti in
trattamento con ADA+MTX
hanno ottenuto maggiori mi
glioramenti in tutti i domini
del questionario WPAI (Work
Productivity and Activity Im
pairment), rispetto ai pazienti
trattati con solo MTX. O
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
Bibliografia
1. AIFA http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/ content/ilprezzodeifarmaci
2. Drummond M. Twenty years of using economic evaluations for drug reimbursement decisions: what has been
achieved? J Health Polit Policy Law 2013; 38(6): 1081102
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Pharmacoeconomics 2008; 26(9):73344 5. Augustsson J, Neovius M, CullinaneCarli C, Eksborg S, van Vollenhoven RF.Patients with rheuma toi
darthritis treated with tumour necrosis factor antagonists increase their participation in the workforce: potential for si si
gnificant longterm indirect cost gains (data from a populationbased registry) Ann Rheum Dis 2010; 69:12631
Novembre 2015
35
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
36
6. Van Vollenhoven RF, Cifaldi MA, Ray S, Chen N, Weisman MH. Improvement in work place and hou
sehold productivity for patients with early rheumatoid arthritis treated with adalimumab plus methotrexate: work ou
tcomes and their correlations with clinical and radiographic measures from a randomized controlled trial companion
study. Arthritis Care Res 2010; 62(2): 22634.
7. Emery P. Combination therapy with adalimumab + methotrexate significantly improved work ability, physical func
tion, fatigue, and other patientreported outcomes in early rheumatoid arthritis: Results from a 26week analysis.
ACR/ARHP Scientific Meeting, Chicago, IL, November 2011, P2189.
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
CAPITOLO 8
Il CDC nella pratica clinica,
il ruolo del Reumatologo “di domani”
di Marcello Govoni *
L'
Artrite Reu
matoide (AR)
è una malattia
a carattere
progressivo
che comporta rilevanti pro
blemi medicosociali ed ele
vati costi sociali diretti e in
diretti in rapporto all'elevato
impatto disabilitante che la
caratterizza. L'aspetto croni
co e invalidante della malat
tia rende oggi indispensabile
un corretto e precoce ap
proccio diagnostico e tera
peutico che miri a prevenire
il progressivo manifestarsi
delle lesioni.
Ciò comporta l'esigenza di
una accurata valutazione glo
bale dello stato di salute del
paziente, che tenga conto
non solo delle caratteristiche
cliniche ma anche dei poten
L'aspetto cronico e invalidante della malattia rende oggi indispensabili le diagnosi precoci e le corrette terapie per prevenire il progressivo manifestarsi delle lesioni
ziali esiti invalidanti della ma
lattia.
Mentre nelle fasi iniziali l'im
patto della malattia sulle
condizioni di salute del pa
ziente è determinato preva
lentemente dall'infiammazio
ne articolare e può essere
ancora reversibile, con il
passare del tempo, se non
adeguatamente curata diven
tano sempre più evidenti le
conseguenze irreversibili del
la progressione del danno
articolare, che si traducono
in una compromissione fun
zionale, con conseguente di
sabilità fino all'instaurarsi
dell' handicap (grafico 1).
Ogni reumatologo impegna
to nella gestione dei pazienti
affetti da Artrite Reumatoide
è tenuto quindi a valutare
nella pratica clinica quotidia
na non solo il raggiungimen
to dell'obiettivo primario
rappresentato dalla remissio
ne clinica della malattia
(scomparsa dei sintomi e dei
Grafico 1
* Professore Associato – Università di Ferrara Direttore UOC Reumatologia AOU Sant'Anna di Ferrara
Direttore sezione di Reumatologia Dipartimento di Medicina Clinica e sperimentale Università degli Studi di Ferrara con mansioni Direzionali, Organizzative, Assistenziali, di Ricerca e Didattica Novembre 2015
37
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
segni visibili della malattia),
ma anche la possibilità di ar
restare o rallentare quanto
più possibile la progressione
radiografica delle lesioni arti
colari in quanto strettamen
te connessa allo sviluppo
della disabilità del paziente.
La accurata e regolare misu
razione dei parametri relativi
alla condizione clinica, la va
lutazione dell'impatto della
malattia sulla funzionalità fisi
ca e sulla qualità di vita e l'in
terpretazione dei dati
dell'imaging radiografico rap
presentano quindi gli ele
menti essenziali per il rag
giungimento di quello che
viene oggi definito Com
prehensive Disease Control
(CDC). Il concetto di Com
prehensive Disease Control
(CDC) è stato declinato in
uno studio pubblicato da
Paul Emery nel 2014 dove
vengono presi in considera
zione gli esiti di efficacia cli
nica, funzionale e strutturale
che rappresentano i tre prin
cipali parametri di valutazio
ne dell'efficacia delle moder
ne terapie per la gestione
dell'Artrite Reumatoide. Seb
bene correlati, questi tre pa
rametri possono variare an
che in modo tra loro indi
pendente; è tuttavia il rag
giungimento simultaneo di
valori al di sotto di predefi
niti cutoff per ciascun para
metro che viene oggi propo
sto come un possibile, seb
bene ambizioso, obiettivo di
Una gestione clinica estesa e sistematica valorizza il ruolo del reumatologo e garantisce ai pazienti un miglior controllo della malattia
trattamento a lungo termine,
con evidenti vantaggi per i
pazienti come attestano alcu
ni dati già disponibili (grafico
2).
Proprio perché basato su un
Grafico 2
Inibizione del danno
radiografico
Funzionalità
fisica
Comprehensive
Disaese
Control
N.B.: Schema riadattato da Emery P, et al.
Ann Rheum Dis 2014;0:1–10. doi:10.1136/annrheumdis-2014-205302
38
Risposta
clinica
criterio di valutazione multi
dimensionale, il Comprehen
sive Disease Control, qualo
ra raggiunto, esprime più fe
delmente un reale e comple
to controllo dello stato di
malattia, obiettivo ultimo al
quale appare lecito aspirare
nel contesto reumatologico
attuale e futuro.
Una gestione clinica estesa e
sistematica valorizza indub
biamente il ruolo del reuma
tologo e garantisce al pazien
te un miglior controllo nel
tempo della malattia; questo
tipo di approccio non può
prescindere da una regolarità
dei controlli dovendo preve
dere spazi e tempistiche ade
guati con intuibili risvolti po
sitivi sull'interazione medico
paziente e, di conseguenza,
sull'aderenza ai regimi tera
peutici prescritti.
L'approccio sopra descritto
fa pensare in prima istanza a
qualcosa di molto laborioso
e time consuming; in realtà
l'impatto sugli aspetti orga
nizzativi di un centro di reu
matologia può essere ben
modulato e opportunamente
gestito. Gli elementi che si
configurano nel CDC (attivi
tà di malattia, impatto fun
zionale e quadro radiologico)
dovrebbero essere parte in
tegrante della valutazione
specialistica e comunque ve
rificati secondo cadenze di
versificate: ad ogni visita per
quanto riguarda l'attività di
malattia, semestralmente per
quanto attiene all'impatto
funzionale e annualmente (al
meno nei primi 23 anni) per
l'aspetto radiologico.
Va poi considerato che la va
lutazione dell'impatto funzio
nale della malattia sul pazien
te avviene attraverso l'Health
Assessment Questionnaire
Novembre 2015
Dal Treat to Target al Comprehensive Disease Control
(HAQ), un questionario auto
compilato senza la necessaria
presenza del medico e in un
tempo di soli pochi minuti.
Il punteggio HAQ si correla
direttamente allo stato fun
zionale e alla disabilità lavo
rativa.
Le linee guida italiane
sull'uso dei farmaci biologici
in reumatologia affermano
chiaramente che l'uso di
queste molecole è consenti
to non solo nei pazienti che
hanno una moderata o eleva
ta attività di malattia non
controllata dai farmaci tradi
zionali (DMARDs), ma anche
in coloro che, pur avendo
una malattia apparentemente
ben controllata dal punto di
vista dei segni e dei sintomi,
manifestano, se opportuna
mente ricercati, segni di pro
gressione radiologica.
Bisogna inoltre considerare
che l'andamento nel tempo
dell'Artrite Reumatoide e la
progressione del danno ra
diologico può essere variabi
le da paziente a paziente, in
rapporto alle caratteristiche
genetiche individuali ed alla
presenza o meno di ben noti
fattori prognostici negativi.
Ne discende quindi l'impor
tanza di valutare attentamen
te e regolarmente anche
l'aspetto radiologico dal mo
mento che una sua rapida
evoluzione deve suggerire un
appropriato aggiustamento
della terapia con farmaci in
grado di interferire con la
progressione del danno.
Il concetto del CDC è quindi
più ampio ed esaustivo di
quello della semplice remis
sione clinica basata sulla as
senza di segni e sintomi per
cepibili di malattia, includen
do, accanto alla valutazione
dell'impatto funzionale an
che quella del danno radiolo
gico.
Con l'introduzione delle te
rapie basate su farmaci bio
tecnologici, per i quali è sta
ta ben documentata la capa
cità di interferire significati
vamente sulla evoluzione
radiologica, negli ultimi anni
la gestione dei pazienti reu
matologici si è sempre più
Con l'introduzione
delle terapie basate
su farmaci biotech la gestione dei pazienti reumatologici è sempre più orientata alla prevenzione del danno
orientata alla prevenzione
del danno esplorando nel
contempo anche le potenzia
lità dell'intervento terapeuti
co nella prevenzione di even
tuali comorbidità stretta
mente correlate alla malattia
come ad esempio l'ateroscle
rosi accelerata.
Premesso che questa strate
gia ha un suo potenziale ra
zionale in tutta la popolazio
ne affetta da Artrite Reuma
toide trattandosi di un obiet
tivo particolarmente
ambizioso e stringente, il
CDC non è oggi realistica
mente alla portata di tutti i
pazienti, ma è certamente
perseguibile in una quota si
gnificativa di casi se si inter
viene precocemente con la
terapia e,soprattutto, se la
malattia è nelle sue fasi ini
ziali.
Una particolare attenzione
deve infatti essere riservata
ai pazienti con artrite reuma
toide in fase precoce nei
quali la valutazione di alcuni
indici e marker specifici, cor
relati allo sviluppo di erosio
ni, consente di identificare i
casi a maggiore rischio di
progressione del danno. An
che la valutazione ecografica
sistematica dei principali siti
articolari interessati nell'ar
trite reumatoide, oggi è in
grado di fornire, in mani
esperte, preziose informa
zioni su fenomeni erosivi in
fase molto iniziale e clinica
mente ancora silenti, al pun
to da poter essere conside
rata già in un futuro non
troppo lontano, qualora i da
ti raccolti confermino le sue
potenzialità predittive nei
confronti della futura pro
gressione radiologica, come
un'indagine strategica per il
raggiungimento e il manteni
mento del Comprehensive
Disease Control. O
QUADERNI
un nuovo target terapeutico per i pazienti con Artrite Reumatoide
Bibliografia
Emery P, et al. Ann Rheum Dis 2014;0:1–10. doi:10.1136/annrheumdis2014205302
Novembre 2015
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