Mensile delle Associazioni di Volontariato
Luglio-Agosto 2009 - Anno IV - n. 34
SALUTE
SERVIZIO CIVILE
Tumori e ambiente, la
situazione nel Salento
25 mila giovani
in meno nel 2009
PAG.
EDITORIALE
di Luigi Russo
Lo sviluppo
nella verità
6
PAG.
11
Accessibilità dei disabili al mare:
sogno di mezza estate
Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 L. 27/02/2004-N.46 a.1-c.2-CNS LE
C
aritas in veritate è il titolo
della nuova enciclica di
Benedetto XVI, firmata il
29 giugno, festa di San Pietro e
Paolo. L’obiettivo fondamentale
del Pontefice è quello di convincere
il mondo intero della necessità di un
"codice etico comune" che recuperi
alle regole della responsabilità
morale l'agire economico, dopo
decenni di deregulation selvaggia,
trionfo degli interessi egoistici delle
corporazioni e dei singoli. Un tema
che tra l’altro è emerso anche nel
recente G8 a L’Aquila, seppure non
adeguatamente messo in rilievo
dalla pubblicistica.
La premessa dalla quale parte
Benedetto XVI è la seguente: lo
sviluppo ha bisogno della verità.
Senza di essa "l'agire sociale cade
in balia di privati interessi e di
logiche di potere, con effetti disgregatori sulla società". Il Papa
entra poi nel vivo del dibattito
sullo Sviluppo umano nel nostro
tempo: l'esclusivo obiettivo del
profitto "senza il bene comune
come fine ultimo -osserva - rischia
di distruggere ricchezza e creare
povertà". Ed enumera alcune distorsioni dello sviluppo: un'attività
finanziaria "per lo più speculativa"
che concentra i capitali nelle mani
dei soliti potenti, i flussi migratori
"spesso solo provocati" e poi mal
gestiti fino alle esagerazioni dell’apartheid di fatto (vedi le norme
sulla sicurezza dell’Italia), "lo
sfruttamento sregolato delle risorse della terra", la fame nel mondo,
la moltiplicazione delle guerre.
Dinnanzi a tali problemi interconnessi, il Papa invoca "una nuova
sintesi umanistica".
Tre sono le idee guida dell'enciclica rispetto all’uscita dall’attuale crisi, che è finanziaria, ecoSegue a Pag. 2
Foto fornita dall’Associazione Insieme per i disabili Onlus
Tanto mare, poco spazio. Per i disabili, l’accesso alle
splendide acque del Salento è consentito solo in
pochissimi siti attrezzati. In tutta la Puglia, secondo
quanto emerso dai primi risultati del progetto “Road
Map del Turismo accessibile della Regione Puglia”,
solo il 4% cioè appena 80 stabilimenti balneari sui
circa 2000 censiti dal SIB (Sindacato Italiano balneari) consentirebbero l’effettivo ingresso in acqua ai
disabili motori. In quali posti, nel Salento, è effettivamente possibile per un disabile fare il bagno? In attesa che siano resi noti i risultati completi della Road
Map regionale, la redazione di Volontariato Salento
ha sondato il territorio verificando una reale carenza
di strutture idonee, e segnalato quindi alcune località
accessibili individuate, circa quindici, sulle coste
della provincia.
Dossier a pagg. 8-9
PAROLE CHE CONTANO
Tutto ciò che ha valore nella società umana
dipende dalle opportunità di progredire
che vengono accordate a ogni individuo.
(A. Einstein)
Luglio-Agosto 2009
2
Brevi dal sito www.csvsalento.it
A Tricase festa in piazza del
volontariato!
Mettere al centro le associazioni, le
loro attività e l'impegno che profondono per la crescita del territorio: è
questa la filosofia che ispira "Il
volontariato al centro", Terzo Forum
Provinciale del volontariato promosso dal Csv Salento in collaborazione con il Comune di Tricase e l'emittente Mondoradio e che da quest'anno adotta una formula itinerante. A Tricase il 2 agosto a partire
dalle ore 19 in Piazza Cappuccini.
Mare senza barriere, arrivano a
Pescoluse le sedie Job
Parte da Pescoluse – Marina di
Salve, nel Sud Salento, la prima
esperienza di autodeterminazione e
sostenibilità per l’accesso al mare
garantito a tutti grazie al "progetto
BalneAbile"
dell'Associazione
Insieme per i Disabili Onlus di
Alessano. A partire dal 12 luglio è
disponibile gratuitamente una sedia
Job lungo il tratto del litorale di
Pescoluse che consentirà alle persone con handicap motorio di fare il
bagno.
Insieme a marciare
per la vita
Parte il 3 agosto prossimi per terminare il 15 la 35ma edizione della
Marcia della Solidarietà, accompagnata dallo slogan "Donazione di sangue,organi, tessuti e cellule. Parlane
oggi", promossa dal gruppo sportivo
"Vita per la vita" di Coccaglio
(Brescia), patrocinata dalle associazioni Aido, Avis, Fratres, Fidas,Cbv,
Csv net. Calabria, Basilicata e Puglia
sono le tre regioni che i tedofori percorreranno, l'8 agosto tappa ad
Ugento ed il 9 ad Otranto.
Il Salento ospita un “Campeggio
antinucleare”
Il Salento si prepara ad ospitare, dal
20 al 23 agosto prossimi, un
"Campeggio antinucleare", in segno
di protesta contro il disegno di legge
"Sviluppo-Pacchetto anticrisi" approvato dalla Camera il 2 luglio scorso e
che stabilisce il ritorno al nucleare nel
nostro Paese. Il Campeggio di lotta
verterà principalmente sul nucleare e
l’energia padrona, ma verranno trattati altri argomenti all'ordine del giorno
dell'agenda politica autunnale
Un centro informatico per
far spazio a tutte le abilità
Sarà inaugurato a settembre il progetto
"SuperAbilmente", proposto e gestito
dalla Cooperativa sociale "Rinascita"
di Copertino, che prevede la realizzazione di un centro informatico-socioculturale all'interno di locale messo a
disposizione dall'Union 3 nella sua
sede a Leverano. Tra i partner il Csv
Salento. L'obiettivo è dotare il centro
di attrezzature altamente tecnologiche
che consentano anche a persone con
disabilità di comunicare, scrivere e
gestire il proprio computer.
A Copertino il Sistema
protezione richiedenti
asilo e rifugiati
E' stato avviato nel marzo scorso sul
territorio di Copertino, che fa parte
dei Comuni dell'Union 3, il progetto
"Sprar" 2009/2010, Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati, promosso dal Servizio centrale del
Ministero dell'Interno, gestito dalla
Cooperativa sociale copertinese
Rinascita. Da aprile a giugno sono
stati accolti in tre appartamenti nel
centro urbano di Copertino quindici
persone.
Fondazione per il Sud: pubblicato il bando socio-sanitario 2009
Invito a presentare progetti a sostegno di disabili e anziani non autosufficienti. Scadenza il 10 settembre 2009
P
ubblicato il bando socio-sanitario 2009 con cui la
Fondazione per il Sud sollecita il volontariato e il terzo settore a
presentare progetti esemplari rivolti
al “Sostegno a favore di disabili e
anziani non autosufficienti” nelle
regioni
Basilicata,
Calabria,
Campania, Puglia, Sardegna e
Sicilia.
Il bando mette a disposizione un
ammontare complessivo di 4 milioni di euro, in funzione della qualità
delle proposte pervenute.
Il bando scade il 10 settembre 2009
e si rivolge ai seguenti ambiti di
intervento:
(a) Cura e integrazione dei disabili
- sostegno al rafforzamento di
cooperative sociali e associazioni
esistenti di soggetti, sia italiani che
immigrati, volto ad offrire servizi
per l’integrazione sociale dei disabili, e, ove possibile, anche per l’inserimento in attività lavorative. Il
sostegno riguarderà sia le attività di
rafforzamento delle strutture di assistenza che azioni di accompagnamento e inserimento lavorativo a
favore di disabili, compresi i disabili psichici;
- sostegno e potenziamento di casefamiglia esistenti gestite da parte di
cooperative sociali o di altre strutture associative per accogliere e prendersi cura di disabili per i quali
siano venuti meno la presenza e
l’aiuto di familiari.
(b) Cura e integrazione degli
anziani non autosufficienti
- sostegno al rafforzamento di
cooperative sociali e associazioni
esistenti di soggetti, sia italiani che
immigrati, volto a fornire assistenza
domiciliare qualificata in forme
regolari dal punto di vista fiscale e
contributivo;
- sostegno a cooperative o altre
strutture associative esistenti costituite da soggetti, sia italiani che
immigrati, per l’organizzazione e
l’offerta di servizi volti a favorire
attività di socializzazione degli
anziani.
Il bando si indirizza esclusivamente
a partnership intese come accordi
tra almeno quattro o più soggetti
che assumeranno un ruolo attivo
nella co-progettazione e nell’implementazione del progetto. Ogni partnership individua un soggetto
responsabile che coordina i rapporti
tra i diversi soggetti della partnership con la Fondazione anche in termini di rendicontazione. All’interno
della partnership dovrà essere inoltre prevista la presenza di una organizzazione con un ruolo di garanzia,
costituita da familiari di soggetti
disabili e/o anziani.
Possono presentare una proposta di
progetto, in qualità di soggetto
responsabile, ed eventualmente
accedere ai finanziamenti della
Fondazione, tutte le organizzazioni
senza scopo di lucro, costituite in
prevalenza da persone fisiche e/o
enti non profit, aventi una delle
seguenti forme:
- associazione riconosciuta;
- associazione non riconosciuta;
- cooperativa sociale;
- consorzio di cooperative sociali;
- ente ecclesiastico;
- fondazione.
Il bando e gli allegati possono essere scaricati sul sito della Fondazione
per il Sud www.fondazioneperilsud.it e sul sito del CSV Salento
www.csvsalento.it nella sezione
bandi di gara.
Gli operatori del CSV Salento sono
a disposizione delle associazioni per
offrire un servizio di consulenza
qualificata sul bando.
Segue da Pag.1
Lo sviluppo nella verità
nomica ma soprattutto etica.
La più importante sollecita
"urgenti riforme" che permettano
alla comunità mondiale di "affrontare con coraggio e senza indugio i
grandi problemi dell'ingiustizia
nello sviluppo dei popoli".
La seconda afferma la necessità,
come si diceva, di un "codice etico
comune" fondato "sulla verità della
fede e della ragione" e dunque accessibile a tutti e da tutti condivisibile.
Ci sono due "criteri orientativi dell'azione morale" che derivano dal principio "carità nella verità", che valgono per i credenti ma anche per tutti gli
uomini di buona volontà: la giustizia
e il bene comune. A questo livello si
inserisce il contributo della società
civile e del volontariato.
La terza chiede che si ponga in
essere "una vera autorità politica
mondiale" in grado di guidare la
famiglia dei popoli verso quelle
riforme e capace di conferire autorità a quel codice etico, evitando che
esso sia neutralizzato dallo scatenamento degli egoismi.
Un'autorità molto superiore a
quella di cui dispone attualmente
l'Onu e che sia regolata "dal diritto"
e strutturata in maniera da "attenersi coerentemente ai principi di sussidiarietà e di solidarietà", ordinata
alla "realizzazione del bene comune" dell'intera famiglia umana.
Luglio-Agosto 2009
3
Luglio-Agosto 2009
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Riforma della legge 266 e crisi economica
Svolta a Roma l'assemblea nazionale dei soci CSV Net l’11 luglio
U
n'assemblea nazionale per esaminare le
proposte per far fronte all'attuale periodo di crisi economica. È quella che si è
tenuta a Roma sabato 11 luglio. I lavori assembleari hanno dato una risposta seria e concreta
a quanto richiesto dai Csv nell'assemblea del
23 maggio scorso, consentendo di approvare
un duplice percorso da svolgersi contemporaneamente.
Il primo percorso è teso ad individuare gli
strumenti che consentano di far funzionare il
sistema dei CSV nel modo più corretto possibile, applicando gli accordi del 22 ottobre 2008
per la determinazione e distribuzione dell'extra-accantonamento derivante dai consuntivi
2008 delle fondazioni e destinato all'attività dei
CSV e alla progettazione sociale per il 2009.
Contemporaneamente, al fine di attivare i processi di programmazione dell'attività del 2010
dei CSV, che secondo gli accordi si devono
concludere alla fine di ottobre 2009, si tratta di
prendere atto e comunicare ai Co.Ge. e ai CSV
la ripartizione di un quindicesimo nei fondi
regionali per l'attività dei CSV del 2010, e ipotizzare l'ammontare dell'extra-accantonamento
per il 2010 derivante dai bilanci consuntivi del
2009, ripartito per i fondi regionali ai fini perequativi come previsto dal Protocollo AcriVolontariato 2005.
Come corollario a questo primo percorso si
tratta di definire, secondo quanto previsto dagli
accordi, quanto e come utilizzare la parte di
extra-accantonamento rivolto alle regioni meridionali destinato alla progettazione sociale o
comunque al sostegno delle attività delle organizzazioni di volontariato, sempre attraverso i
CSV. In particolare tale determinazione riguarda
i 23 milioni di Euro (residui bilanci fondazioni
2005 - 2006 e quota bilanci 2007) relativi all'attività 2008 dei CSV e la quota di 18 milioni di
Euro derivante dai bilanci consuntivi 2008 delle
fondazioni e relativi all'attività 2009 dei CSV.
Su una parte di questi fondi CSV net ha
proposto di realizzare una progettazione sociale straordinaria per l' Abruzzo, proposta pervenuta a CSV net e alla Consulta Co.Ge. in data
17 giugno 2009 con lettera a firma del
Coordinamento dei CSV abruzzesi e del
Co.Ge. Abruzzo. Tale quota potrebbe ammontare al 10% e quindi essere calcolata in circa 2
Volontariato sotto
la lente d'ingrandimento
È quella della Regione Puglia che ha stipulato una convenzione
con CSV Puglia Net per la realizzazione di una ricerca
sull'identità del volontariato pugliese
L
a realizzazione di una ricerca
sulle organizzazioni di volontariato (OdV) in Puglia è al
centro di una convenzione stipulata
dall'assessorato regionale alla solidarietà sociale con l'Osservatorio
Regionale Politiche Sociali, e coordinamento dei Centri Servizi per il
Volontariato pugliesi, CSV Puglia
Net. L'accordo ha come oggetto la
messa in opera di un'indagine sociostatistica sulle caratteristiche delle
organizzazioni di volontariato, iscritte nel registro regionale di riferimento, e sulle forme di concorso alla realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali. Il coordinamento tecnico-scientifico dell’azione di ricerca, che si svilupperà su
12 mesi per uno stanziamento complessivo di 200.000 euro, sarà assicurato dalla collaborazione tra
Osservatorio Regionale Politiche
sociali, Osservatorio
Regionale del Volontariato e CSV
Puglia Net, quest’ultimo nelle vesti di
soggetto attuatore in quanto coordinamento tecnico-operativo dei Centri
Servizio per il Volontariato. La ricerca, che si propone di realizzare una
mappatura censuaria delle OdV presenti in Puglia e una contestuale indagine socio-statistica sulle caratteristiche delle medesime, si articolerà in
una serie di azioni sostanzialmente
incentrate sulla creazione di un data
base delle OdV e di una indagine
qualitativa-quantitativa condotta su
un campione di 600 OdV attraverso
la
somministrazione
di
questionari/interviste. L'obiettivo è
quello di approfondire l’identità del
volontariato pugliese al fine di mirare
strategie congiunte e condivise di
supporto alla crescita del medesimo e
di costruire sinergie operative tra gli
enti a vario titolo impegnati nella
costruzione delle politiche sociali a
carattere regionale (Osservatorio
regionale delle politiche sociali e
Osservatori Provinciali) e gli enti
impegnati nell'ambito del volontariato pugliese (Osservatorio regionale
del Volontariato, CSV.Net Puglia e
Centri di servizio al Volontariato).
Daria Caione
-2,3 milioni di Euro. Per i restanti circa 21
milioni di euro una parte significativa si
potrebbe aggiungerla alla perequazione per
l'attività CSV de1 2010, da mettere a disposizione a gennaio 2010, vista la particolare sperequazione nella destinazione delle somme
dell'1/15° delle fondazioni derivante dai consuntivi 2008, a seguito della crisi.
Una ulteriore parte potrebbe essere destinata ad azioni realizzate insieme dal sistema dei
CSV (CSV net e CSV meridionali) e gli altri
firmatari del Protocollo 2005 per azioni strategiche a sostegno del volontariato meridionale.
Il secondo percorso invece è teso a riformare l'intero sistema di attuazione dell'art. 15
della legge
266/91, rilanciando i suoi principi, correggendo e innovando il sistema di applicazione
dell' art.15 e la gestione dei fondi speciali dedicati all'istituzione dei CSV, finalizzati al sostegno e qualificazione. Si tratta in questo caso di
prevedere anche modifiche radicali del DM 8
ottobre 1997, attuativo dell'art. 15 della legge
266/91.
Luigi Conte
In Abruzzo per attività
ricreative nei campi terremotati
Da un accordo tra rete dei CSV e Protezione Civile
un invito alle associazioni
per lo svolgimento di attività nelle tendopoli
I
l CSV de L'Aquila e il
Coordinamento dei CSV
Abruzzesi stanno raccogliendo le disponibilità delle
associazioni desiderose di
recarsi a L'Aquila alcuni giorni
nel periodo fra luglio e settembre, per proporre attività di animazione e rispondere ai bisogni ludico-ricreativi degli sfollati presso le oltre 130 tendopoli de L'Aquila.
Un modo concreto per alleviare gli affanni della vita nei
campi-tenda, in cui la quotidia-
nità ha perso i colori delle piccole e grandi abitudini, degli
interessi personali delle persone, delle esigenze di vario tipo,
del bisogno di svagarsi e fare
attività piacevoli.
Le associazioni che fossero
interessate possono aderire
scaricando e compilando la
scheda di adesione in allegato,
inviandola all'indirizzo mail
Per
[email protected].
maggiori informazioni contattare Simona Santilli del Csv
L'Aquila al 340.6166163.
ASSOCIAZIONI
Luglio-Agosto 2009
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Successo della campagna contro le reazioni cutanee da ketoprofene
Dopo il caso segnalato dall'Adoc Onlus, stabilita la necessità di indicare il pericolo di fotosensibilizzazione al farmaco
I
l 3 ottobre 2008 presso la sede
dell’Associazione Difesa e
Orientamento del Cittadino
Onlus si è presentata una giovane
donna che, in seguito ad una contusione, aveva utilizzato un leggero strato di una pomata contenente
ketoprofene, un farmaco molto
sponsorizzato di una grossa multinazionale di Firenze. Il farmaco
aveva innescato una reazione sulla
pelle tale da procurarle una simil
ustione (di I e II grado, come certificato), estesa e profonda. La
mano sinistra appariva piena di
bolle e di non facile guarigione.
Immediatamente la signora ha
contattato il proprio medico, che
l’ha indirizzata ad una struttura
specialistica
del
Presidio
Ospedaliero “V. Fazzi” di Lecce.
L’Unità Operativa di Chirurgia
Plastica, dopo aver constatato il
danno funzionale e dermatologico
subito, è stata costretta ad intervenire prontamente. La paziente ha
subito poi ripetute medicazioni,
molto fastidiose e dolorose.
L’Associazione si è messa alla
ricerca dei responsabili, scrivendo
una lettera alla casa farmaceutica,
intimandola di prendersi le proprie
responsabilità e provvedere a
risolvere il problema.
La grossa multinazionale ha
risposto all’Associazione Difesa
Orientamento del Cittadino Onlus
tramite il suo ufficio legale, non
riconoscendo le proprie responsabilità e anzi “minacciando” un’accusa per diffamazione.
La soddisfazione non è però
tardata ad arrivare. L’Ufficio di
Farmacovigilanza dell’Agenzia
Italiana del Farmaco, che nel frattempo era stato contattato, ha
risposto il 6 giugno scorso ringraziando l’Associazione Difesa e
Orientamento del Cittadino Onlus
per aver sollevato il problema
delle reazioni cutanee da ketoprofene. Sono state realizzate approfondite valutazioni in Italia e in
Europa, con la conseguenza che
presto gli stampati interni della
crema dovranno rinforzare le
avvertenze relative al divieto di
esposizione alla luce solare, compreso il solarium, anche per due
settimane successive all’applicazione. Presto verrà inserito un pittogramma specifico anche sulla
scatola.
Sara Beaujeste D’Arpe
Randagismo, in corso la
campagna promossa dalla Asl
A settembre torna la settimana
europea della Mobilità Sostenibile
Quasi 4mila i cani da sterilizzare nella provincia di Lecce.
Zampa Libera: “Occorre più coinvolgimento delle associazioni”
Un'opportunità preziosa per le amministrazioni locali.
A Maglie le iniziative dell'associazione CicloAttivi
E
' attiva da circa un mese sul
territorio della provincia di
Lecce una campagna
straordinaria per la sterilizzazione
dei cani randagi promossa dalla
Asl, che ha provveduto al reclutamento di veterinari convenzionati
ed agenti tecnici accalappiacani.
La campagna, prevista per sei
mesi, ha sollecitato i Comuni –
secondo quanto indicato dalla Asl
nella nota informativa sull'iniziativa – a predisporre un censimento
dei cani randagi esistenti sul territorio e a comunicarlo ai servizi
veterinari delle unità competenti,
con l'indicazione dei luoghi dove
abitualmente stazionano. La nota
informativa ha invitato anche, per
un migliore espletamento del servizio, a comunicare eventuali associazioni disponibili a collaborare
con i servizi veterinari della Asl per
la cattura e la reimmissione sul territorio dei cani da sottoporre a sterilizzazione.
Nella provincia di Lecce “si stima
che siano quasi 4mila i cani da sterilizzare – sottolinea Raffaella
Vergine, Presidente dell'associazione Zampa Libera – ma con la
campagna avviata, avendo a disposizione dieci veterinari per tutto
il territorio e altrettanti accalappiacani, si rischia di raggiungere
solo circa 1200 cani, mentre si
dovrebbe cercare di coprire almeno
l'80%. Occorre anche che le associazioni siano concretamente coinvolte sulla questione, perchè sono
quelle che hanno davvero il polso
della situazione e della realtà”.
Un altro punto critico su cui si
dovrebbe agire, secondo Zampa
Libera, è quello della formazione
degli accalappiacani, che dovrebbero essere adeguatamente preparati e dotati di specifiche attrezzature. “Noi come Zampa Libera
stiamo presentando ai Comuni un
piano da sviluppare in convenzione con i veterinari con l'intento di
mettere in piedi una campagna di
sterilizzazione di almeno due anni
– aggiunge Vergine – . Vorremmo
procedere per tappe, avviando una
prima fase di informazione rivolta
alla cittadinanza, passando poi
alla microchippatura e all'iscrizione all'anagrafe, arrivando a costituire un elenco di cani procedendo
così
alla
sterilizzazione.
L'obiettivo di fondo è quello del
risparmio e della riduzione dei
cani da rinchiudere nei canili. Al
momento hanno dimostrato
volontà di collaborare l'Unione
dei Comuni Terra di Leuca,
Presicce,
Tricase,
Alliste,
Aquarica del Capo”.
Sara Mannocci
C
hi va in bici merita un premio!: è questa la manifestazione in programma per
sabato 19 settembre a Maglie, organizzata da Fiab Il CicloneAssociazione CicloAttivi nell'ambito dell'ottava edizione della
Settimana Europea della Mobilità
Sostenibile. La Settimana, che si
svolge in tutta Europa dal 16 al 22
settembre, rappresenta una preziosa
opportunità per le amministrazioni
locali desiderose di promuovere le
proprie politiche, iniziative e buone
prassi nel campo della mobilità
sostenibile. Tra queste anche il
Comune di Maglie, che sta dunque
organizzando una serie di attività in
vista della Settimana di settembre.
L'iniziativa
dell'associazione
magliese, in programma quindi per
il 19 settembre, chiamerà a raccolta
in Piazza tutti i ciclisti urbani della
città per premiarli con cioccolatini
realizzati appositamente per l'occasione dalla Fiab (Federazione
Italiana Amici della Bicicletta) ed
altri gadgets. Nell'ambito della
manifestazione, inoltre, verrà proposta la “Ciclofficina”, un servizio
gratuito di manutenzione della bicicletta. Domenica 20 settembre,
invece, sarà organizzata insieme
all'Associazione Fratres di Maglie e
al locale Ufficio della Bicicletta,
una cicloescursione sui luoghi
dimenticati di Maglie. E martedì 22
settembre spazio alla collaborazione con l'Ufficio della Bicicletta per
svolgere la manifestazione "Alunni
in bici, alunni felici", una premiazione di tutti gli alunni che si recheranno quel giorno in bici a scuola.
Secondo
l'Associazione
CicloAttivi Maglie la Settimana è
proprio un'ottima occasione che
l'amministrazione comunale può
cogliere per iniziare a dare sostanza
alle Linee Programmatiche di
Mandato che prevedono numerosi
interventi infrastrutturali e culturali
per la promozione dell'uso della
bicicletta in città tra cui spazi per la
bici e attrezzature di supporto,
provvedimenti di moderazione del
traffico per garantire la sicurezza
dei ciclisti e ridurre la congestione
del traffico, interventi per stimolare un cambiamento nelle abitudini
di trasporto dei cittadini.
SALUTE
Luglio-Agosto 2009
6
Tumori e ambiente, intervista al presidente della Lilt
Serravezza: “Il Sud aveva un gap virtuoso con il Nord,
il 35% di mortalità per cancro in meno, ora la forbice si è ridotta al 2%”
Professor Serravezza, quali sono
i tumori più frequenti nel
Salento?
Negli ultimi 15 – 20 anni tutte le
forme di tumore stanno aumentando, un dato in controtendenza
rispetto al Nord Italia e al Nord
Europa. Trent’anni fa il tasso di
mortalità era del 40% in meno.
Questo è dovuto ad un modello di
sviluppo che ha inciso negativamente sull’ambiente.
Quindi è l’inquinamento ambientale che scatena la malattia...
Quello che viviamo è un déjà vu.
Negli anni ’60 il “Big Killer”
inglese, il fumo di Londra, mieteva vittime. Oggi, però, i paesi più
sviluppati hanno investito sulle
tecnologie avanzate per ridurre i
fumi e gli effetti dannosi sulla
salute. L’Inghilterra ha ridotto la
mortalità per cancro del 3%
annuo. Da noi, invece, stiamo
creando le condizioni ambientali
che hanno portato a quel disastro.
A quel tempo non si sapeva, c’era
l’ubriacatura collettiva dello sviluppo a tutti i costi, oggi, però, la
loro esperienza non ci ha insegnato nulla.
Quanto è servita la ricerca, la
“cultura della prevenzione”?
La ricerca si sviluppa solo sul
fronte delle cure, non riduce il
numero di ammalati; ricercare le
cause dei tumori non conviene,
non c’è ritorno economico, piuttosto per l’industria farmaceutica ed
ospedaliera è bene che aumentino.
Quali tumori sono più sensibili
alle condizioni ambientali sfavorevoli?
Il cancro alla vescica, alla tiroide, ai
polmoni e i carcinomi emolinfopoietici. Qui nel Salento, c’è solo
l’imbarazzo della scelta. Il Sud
aveva un gap virtuoso con il Nord,
il 35% di mortalità per cancro in
meno, ora la forbice si è ridotta al
2%. Lì il fenomeno decresce, qui è
destinato a peggiorare, perché anziché scoraggiare le cause del cancro,
si fanno scelte folli.
Si riferisce alle scelte energetiche, vero?
Certo. Il petrolchimico a Brindisi
è devastante. Con l’Arpa abbiamo
rilevato un dato inatteso, che dura
dal ’95: la mortalità nel Salento
supera quella di Brindisi e
Taranto. Questo sia perché i venti
trasportano l’inquinamento, sia
perché abbiamo i nostri cementifici, la Copersalento... sottovalutiamo il rischio chimico e siamo
impreparati ad affrontarlo perché
non conosciamo gli effetti delle
miriadi di molecole che ci compenetrano attraverso aria, cibo e
acqua.
Quindi tra il carbone di Cerano
e il nucleare è più rischioso il
primo?
Pur essendo un antinuclearista convinto, se dovessi proprio scegliere
escluderei la centrale a carbone.
Il Salento può fare a meno della
corsa energetica intrapresa?
La Puglia può fare a meno sia del
nucleare sia del petrolchimico:
l’80% di ciò che produciamo lo
esportiamo.
Anche del fotovoltaico?
Dal punto di vista della salute il
fotovoltaico è la scelta migliore,
ma non esistono energie pulite. La
Puglia ha svenduto il proprio
patrimonio ai mercanti provenienti da ogni parte, senza alcun vantaggio occupazionale.
Cosa dire alla gente sulle scelte
future, dal punto di vista della
salute?
Che il cancro non è un flagello di
Dio, è frutto di un errato modello
di sviluppo.
Pina Melcarne
Il microonde per la diagnosi
del tumore al seno
Terapia del dolore,
Italia agli ultimi posti in Europa
Nasce una strategia di diagnosi basata su una nuova
tecnica che consente di rilevare la malattia nei primi stadi
D'ostacolo la normativa attuale. Ancora lontana
l'approvazione del ddl “Cure palliative e terapia del dolore”
P
er la rilevazione e la diagnosi precoce del tumore
al seno arriva il microonde: è stato presentato il 9 luglio
al Centro Ricerche ENEA
Casaccia, in un seminario a cura
del Gruppo di Modellazione e
Simulazione Numerica de
l’Universidad Carlos III di
Madrid, una nuova strategia di
inversione per la rilevazione precoce del tumore del seno basata
su una nuova tecnica di insiemi
di livello multifase.
Questa nuova tecnica è stata
adattata alla situazione specifica
della ricostruzione di immagini
per il seno. Essa tiene conto del-
l’elevata complessità dei tessuti
del seno e del fatto che, tipicamente, solo pochi dati elettromagnetici sono disponibili per la
rilevazione di tumori molto piccoli all’interno di strutture così
complesse. Per descrivere i
diversi tipi di tessuti mammari
vengono impiegate due (tre, nel
caso di regioni incognite di epidermide) funzioni di insiemi di
livello. I risultati dimostrano la
potenzialità e la fattibilità della
tecnica proposta nel rilevare,
localizzare e caratterizzare, in un
tale realistico modello di seno,
un piccolo tumore nei suoi primi
stadi di sviluppo.
L
'Italia è agli ultimi posti
in Europa quanto a prescrizione dei farmaci
oppiacei che servono a combattere il dolore e le sofferenze.
Una delle cause che rendono difficile l'accesso alla terapia del
dolore è l'obbligo, previsto dal
Testo unico degli stupefacenti e
delle sostanze psicotrope di cui
al DPR 309 del 1990, di utilizzo
di un ricettario speciale per la
prescrizione di medicinali analgesici oppiacei per un gran
numero di preparazioni medicinali contenenti antidolorifici.
Per far fronte a questa situazione
il viceministro Ferruccio Fazio,
il 16 giugno ha emanato, in attesa della revisione del Testo
Unico, un'ordinanza che rende
più semplice la prescrizione di
alcuni farmaci oppiacei, consentendo al medico di utilizzare il
ricettario normale anziché quello
speciale ed eliminando così le difficoltà burocratiche che spesso
scoraggiano tali prescrizioni.
Intanto non c’è accordo tra maggioranza e opposizione sul ddl
"Cure palliative e terapia del
dolore".
Mimina Sergi
SALUTE
Luglio-Agosto 2009
7
Riunito presso la Asl di Lecce il tavolo tematico senologia e oncologia
Segnalate le problematiche. Il volontariato come responsabile partecipazione e pratica di cittadinanza solidale
S
i è tenuta mercoledì 17 giugno, presso la sala convegni
della direzione generale
dell'Asl di Lecce, una riunione del
tavolo tematico senologia e oncologia, a cura del Comitato Consultivo
Misto presso la stessa Asl. Il
Comitato, come previsto dalla l.r.
25/2006 e dall'apposito regolamento, "rappresenta un momento di
incontro in cui periodicamente le
associazioni di volontariato e gli
organismi di tutela accreditati
espongono collegialmente le esigenze dei cittadini-utenti e propongono
strategie e strumenti per il rispetto
dei diritti dei cittadini ed il miglioramento della qualità dei servizi.
L'Azienda presenta obiettivi e strategie finalizzati al miglioramento
della qualità dei servizi erogati e
promuove la collaborazione delle
associazioni ed organismi di tutela
per la loro realizzazione".
L'argomento trattato durante la
riunione, di grande importanza per
la tutela della salute delle donne
salentine, è stato lo screening e le
criticità emerse. Presenti diverse
associazioni tra cui SOS per la Vita,
Auser, Federcasalinghe, Per un sorriso in più, Avo ed altre. E' stata
posta con forza la questione della
riduzione delle liste di attesa e
segnalate alle direzione altre problematiche evidenziate dai cittadini-
utenti alle associazioni. Intenso il
dibattito tra i volontari ed il personale medico sulle problematiche
rilevate, ma costruttivo il confronto,
finalizzato all'obiettivo comune del
miglioramento della sanità pubblica
e del rapporto utente-operatore sanitario. Grande anche la sensibilità
dimostrata dal direttore sanitario,
Un Comitato per promuovere la salute
I
l Comitato consultivo misto della Asl di Lecce è nato nell’ottobre
2008 a seguito dell’accorpamento dei due Comitati delle prosciolte Asl Le/1 e Le/2i istituiti nel 2003 e nel 2004. Il Comitato
fornisce il proprio contributo alla diffusione di progetti di educazione e promozione della salute, evidenziando le criticità e suggerendo
proposte e soluzioni attraverso sette tavoli tematici: Handicap,
Senologia, Liste di attesa, Invalidità civile, Donazione organi,
Pediatria oncoematologica, Tavolo Alzheimer. La segreteria del
Comitato Consultivo Misto può essere contattata presso l'Urp di Via
P.De Lorentiis, a Maglie, presso Area Servizi socio sanitari di via
Miglietta 5 a Lecce, o ai numeri 0836-420353/ 0836-420375, n.
verde 800239246, [email protected].
dott. Sanapo, che ha posto tra i principali obiettivi anche una migliore
comunicazione
con
l'utenza.
Affrontati anche temi come la formazione, sia dei medici che degli
operatori dei punti informativi pubblici e del privato (associazioni).
Riteniamo che il lavoro svolto
dalla sig.ra Rita Tarantino, referente
del tavolo tematico, e dalle altre
volontarie presenti, rappresenti una
buona prassi nel rapporto tra pubblico e cittadini, nel rispetto dei principio di sussidiarietà, come stabilito
dall'art. 118 della Costituzione.
Tutto ciò va certamente nella direzione del miglioramento della qualità della vita nel nostro Salento.
Riteniamo quindi che tali iniziative
vadano sostenute e promosse, in
quanto colgono a pieno il principio
secondo cui il volontariato è responsabile partecipazione e pratica di
cittadinanza solidale.
Antonio Quarta
direttore CSV Salento
Vigoressia:
l'anoressia al contrario
Aumenta la privacy per le
persone con disagio psichico
Modelli culturali sbagliati e paura di fallire alla base di
questo disturbo che colpisce prevalentemente gli uomini
Nasce il Sistema Informativo per la Salute Mentale
istituito dal Ministero del Lavoro,
della Salute e delle Politiche Sociali
S
ottovalutati a lungo, i disturbi "al maschile" del rapporto con il corpo stanno
ora diventando oggetto di attenzione degli esperti. La vigoressia,
ribattezzata come Complesso di
Adone, personaggio della mitologia greca rappresentante l’idea
della magnificenza mascolina, è
un disturbo alimentare speculare
all'anoressia, nel senso che i sintomi e i comportamenti di chi ne
soffre sono il contrario di quelli
anoressici. Chi è affetto da questo
disturbo continua a vedersi gracile
e smilzo nonostante abbia una
muscolatura fuori dal comune.
Obiettivo dei vigoressici è ottenere
un corpo che in natura non è possibile avere. E per raggiungere questo scopo nessun sacrificio è troppo pesante, nessuna sostanza è
pericolosa, nessuna dieta è troppo
bizzarra. Il disturbo colpisce prevalentemente gli uomini tra i 25 e i
35 anni. Questi ragazzi si sottopongono a continue sedute di allenamento e potenziamento muscolare,
ma continuano a controllare ossessivamente lo stato e lo sviluppo di
ogni singolo muscolo, si pesano
continuamente, si sottopongono a
un regime alimentare iperproteico,
fanno uso assiduo di integratori e,
in molti casi, di sostanze anabolizzanti.
Un ruolo importante è giocato
dai modelli culturali di bellezza e
prestazione fisica e, nei contesti
sportivi, dalle pressioni di compagni e allenatori. Se poi alla base ci
sono un senso di inadeguatezza,
la paura di fallire ma anche la
bassa statura, ci si convince di
poter risolvere le proprie fragilità
costruendosi una fisicità imponente. I problemi che derivano
dalla vigoressia sono di tipo psicologico, tra cui bassa autostima,
isolamento sociale e stato depressivo, ma anche fisico, in conseguenza proprio dell’alimentazione sbilanciata e troppo ricca di
proteine. Col tempo questa dieta
può portare ad alterazioni della
funzione renale e a sintomi da
carenza di calcio, mentre l’eccessivo allenamento può dare luogo
a problemi ossei ed articolari.
Anna Lucia Sabetta
I
l Garante per la Privacy ha
approvato con il Comunicato
n.324/2009 la bozza del
Decreto del Ministero del Lavoro,
della Salute e delle Politiche
Sociali che istituisce il SISM
(Sistema Informativo per la Salute
Mentale). L’Autority ha però stabilito una serie di misure tecnicoorganizzative per tutelare la privacy dei malati psichiatrici e di
tutte quelle famiglie che beneficiano di aiuti socio-sanitari.
L’idea del Ministero è monitorare l’attività dei servizi alla salute mentale, le caratteristiche dell’utenza, la quantità delle prestazioni e la loro efficienza. Le
Regioni e le Provincie Autonome
potranno trattare, solo tramite
codice identificativo, esclusivamente le informazioni che inseriscono, mentre il Ministero avrà
accesso a tutta la documentazione.
In nessun caso faranno parte del
SISM informazioni relative al
numero identificativo e alla cartella clinica del paziente o al comune
di residenza, questo per salvaguardare, anche nei piccoli centri, l’identità dei pazienti inseriti nel
sistema.
Sara Beaujeste D’Arpe
RETTIFICA
Ci corre l’obbligo di chiarire
quanto viene riportato nel numero
di giugno 2009 del mensile del
Csv Salento-“Volontariato Salento” -a pag.11, nell’articolo dal
titolo “Il paziente misterioso”.
Il Direttore generale, in seguito
all’incontro con il Coordinamento
Operativo, ha esplicitamente
dichiarato che non è stata siglata
nessuna collaborazione tra ASL e
Comune di Lecce riguardo alla
iniziativa pubblicizzata dal dott.
Alfredo Pagliaro, che sicuramente parla e agisce a titolo personale. Si fa presente che l’unico organo deputato a rappresentare i cittadini e a dare loro voce è il
Comitato Consultivo Misto,
costituito dai rappresentanti delle
Associazioni di Volontariato
accreditate.
DOSSIER
Luglio-Agosto 2009
8
Disabili al mare: ancora tante barriere
T
a cura di Silvana Sarli
anto mare, poco spazio. Per i disabili, l’accesso alle splendide acque
del Salento è consentito solo in pochissimi siti attrezzati. In tutta la
Puglia, secondo quanto emerso dai primi risultati del progetto
“Road Map del Turismo accessibile della Regione Puglia”, appena 80 stabilimenti balneari sui circa 2000 censiti dal SIB (Sindacato Italiano
Balneari) consentirebbero l’effettivo ingresso in acqua ai disabili motori.
Per accessibilità infatti, nella maggior parte dei casi e secondo le vigenti
norme di legge, si intende l’ingresso allo stabilimento e ai servizi igienici,
ma il percorso di accessibilità si ferma lì o al massimo su una passerella
“a metà”. Cosa permette il reale accesso in acqua ai disabili? Una passerella che porta direttamente in mare o lunga almeno fino alla battigia, e la
speciale sedia Job, leggera per il trasporto e galleggiante in acqua, che
arriva ad abbattere anche l’esigenza della stessa passerella. In quali posti,
nel Salento, è effettivamente possibile per un disabile fare il bagno? In attesa che siano resi noti i risultati completi della Road Map regionale, abbiamo sondato il territorio verificando una reale carenza di strutture idonee, e
segnalato quindi alcune località accessibili individuate, circa quindici,
sulle coste della provincia.
La “Road Map” del Turismo accessibile
dicità dei dati raccolti. Le strutture che risultea vacanza è un momento di svago e
ranno adeguate agli standard dichiarati saranno
relax ma in una situazione di disabilità o
premiate con il Marchio Super Accessibile.
di disagio temporaneo che limita, per
Eventuali scostamenti dai livelli autocertificati
esempio, la mobilità della persona può essere
produrranno una diversa classificazione. Visite
un ostacolo insormontabile che rende il turismo
periodiche saranno effettuate da membri della
“inaccessibile”. Tra le criticità dell’offerta turicommissione per permettere azioni di ri-accrestica della regione Puglia, la più marcata è senditamento, per chi ha scelto di adeguare la
z’altro quella che attiene all’accoglienza turistruttura agli standard richiesti. La creazione di
stica delle persone disabili. Con queste preun marchio di super-accessibilità è finalizzato a
messe, l’Assessorato al Turismo della Regione
premiare gli operatori che sceglieranno di adePuglia ha promosso, in collaborazione con
guare gli standard di fruibilità delle proprie
l’Assesorato alla Solidarietà, con il supporto
strutture. L’obiettivo è mettere al centro delle
delle associazioni di categoria ed il mondo del
attività turistiche un nuovo modo di intendere
volontariato, una serie di azioni per lo sviluppo
l’offerta, associata ad un forte spirito di solidadel turismo accessibile. In tale ambito rientra il
rietà e ad una migliore cultura dell’accoglienprogetto "Road Map per il Turismo
za, ponendo attenzione a coloro che hanno
Accessibile", progetto speciale sostenuto da
necessità di soddisfare “bisogni speciali”, confondi europei ed ideato a sostegno di una culsentendo così a tutti la piena fruizione del territura dell’ospitalità per tutti e dell’abbattimento
torio e l’accesso ai luoghi ed alle informazioni
di tutte le barriere materiali ed immateriali esistenti e che consentirà ai flussi dei turisti con delle strutture che si dichiarano accessibili. I di interesse turistico. La limitata propensione al
bisogni speciali di scegliere il territorio puglie- risultati saranno pubblicati in apposita confe- viaggio delle persone disabili, oltre ai problemi
se per il proprio soggiorno di vacanza o di renza stampa entro settembre, ma da una prima di salute, è infatti da ricercare anche nell’atteglavoro.
analisi, secondo quanto dichiarato da Andrea giamento degli operatori del settore che spesso
“Il primo passo del progetto
Sasanelli Responsabile tecnico del risultano poco disposti ad accogliere tale seg“La sedia Progetto: “sarebbero appena 80 le mento nelle proprie strutture. Questa barriera
riguarda la mappatura degli stabilimenti balneari pugliesi”- ha dichiara- Job abbatte strutture pienamente accessibili agli di tipo culturale rappresenta il principale ostato Stefania Mandurino, Presidente
utenti con disabilità”. Sarà quindi colo allo sviluppo del turismo accessibile perl’esigenza redatta una seconda classificazione chè limita gli investimenti e l’attenzione degli
dell’APT di Lecce che ha collaborato
al progetto- ed è fondamentale per la
delle strutture, sulla base delle veri- imprenditori verso questa domanda. Oltre alla
della
prima individuazione delle strutture
effettuate dagli apparati regio- barriera culturale, lo sviluppo del turismo
passerella” fiche
accessibili”. “Sono circa 800 gli stanali con indicazione delle eventuali accessibile è ostacolato anche dalla presenza
non sempre in grado di accogliere perbilimenti censiti dall’Assessorato al
difficoltà presenti. I dati
sone con disabilità. Le normative
“Solo
80
dei
Turismo, 2000 invece sono le strutture
raccolti saranno organizzati in
forniscono indicazioni precise
esistenti nella regione secondo il Sindacato una apposita banca dati, resa accessicirca 2000 vigenti
e possono essere ulteriormente
Italiano Balneari e le Pro Loco” ha spiegato bile a tutti, con le strutture classificaMichele Penza, Presidente dell’Associazione te secondo questa modalità di valuta- stabilimenti migliorate dagli operatori per aumentare la percezione da parte dell’utenza
‘Attraversando la Peucezia’ che ha raccolto i zione: non accessibile; adattabile balneari in
del grado di accessibilità delle strutdati-”. Il rilevamento dell’Accessibilità è stato parzialmente accessibile; accessibieffettuato mediante un questionario, inviato le; super accessibile. La banca dati Puglia sono ture. La strategia regionale è quindi
accessibili quella di sensibilizzare gli operatori
alle strutture e compilato a seconda della tipo- sarà infatti pubblicata sul portale
ad investire nel turismo accessibile
logia di esercizio. “Si tratta di autocertificazio- regionale www.viaggiareinpuglia.it, ai disabili”
come un’opportunità, poiché diversini ha aggiunto Penza – quindi la fase successi- in un’apposita sezione dedicata, con
va del progetto consisterà nella verifica dei dati viste semplificate per favorire l’accesso alle fica l’offerta. Il progetto si colloca in un’azioacquisiti”.
informazioni di ogni singola struttura. La terza ne di più ampio respiro che mira ad allineare la
Sulla base delle informazioni raccolte dal- fase consiste nell’accreditamento e nell’asse- Puglia alle grandi realtà del nord Europa dove,
l’autocertificazione, è stata infatti redatta una gnazione del Marchio Super Accessibile e sarà con le barriere architettoniche, da anni sono
prima classificazione, organizzata in una banca curata da una speciale commissione partecipa- crollati anche i meccanismi, gli atteggiamenti
dati che ha consentito all’amministrazione ta della Regione Puglia. Essa sarà composta da ei comportamenti umani e sociali che producoregionale di realizzare un primo monitoraggio esperti che verificheranno in presenza la veri- no e codificano l’esclusione sociale.
L
DOSSIER
Luglio-Agosto 2009
9
Sedie, pedane e passerelle sulle costa salentina
A
vete visto una sedia job da queste parti?
Se sì, siete davvero in pochi, perché
questo ausilio galleggiante che rende
possibile l’ingresso in acqua alle persone con
disabilità motorie è ancora scarsamente diffuso
nelle località balneari della provincia di Lecce.
Così come sono insufficienti le strutture di supporto, passerelle, pedane ecc.., raramente presenti fino alla battigia o nell’acqua. Abbiamo
realizzato una semplice ricerca per individuare
le località e gli stabilimenti “accessibili”, in collaborazione con volontari e associazioni di tutta
la provincia di Lecce. “Qualcosa esiste e si
stanno facendo passi avanti, ma siamo ancora
lontanissimi dall’offrire ai portatori di handicap
la fruibilità dei nostri mari”- ha dichiarato Vito
Berti, presidente di Sfida Lecce-. Vi sono poche
passerelle e spesso si fermano a metà della
spiaggia, non risolvendo il problema dell’in-
gresso in acqua”. Un dato per tutti rende quindi
chiara la situazione nella zona del basso
Salento, da Gallipoli a Leuca, al momento c’è
la disponibilità di due sole sedie Job per tante
persone. Un dato che sconcerta, se si pensa che
il costo di una sedia job è di 750 euro, certamente non proibitivo per le amministrazioni,
che però quasi tutte, non inseriscono lo strumento in un piano di investimento e programmazione sociale ne tanto meno in una programmazione estiva, tra un concerto e un evento.
Anche per gli stabilimenti balneari privati, sicuramente per le più importanti ed “esclusive”
strutture ricettive, la spesa non sarebbe certo
troppo esosa. Eppure… Questione di soldi o di
cultura? Fatti alla mano, se non fosse per la privata iniziativa di un’associazione per disabili
nella zona del basso Salento, Insieme per i disabili, e per un’analoga iniziativa privata non ci
I MARI ACCESSIBILI*
Casalabate
Pro Loco
sedia job
Torre Chianca
spiaggia libera
(Ass.ne “Marina
di Torre Chianca”)
passerella totale
Torre Chianca
Lido Idume
(Pro Loco Lecce)
sedia job
S.Cataldo
area antistante Ufficio
locale Marittimo- Faro
(Pro loco Lecce)
sedia job
S. Cataldo
Lido Turrisi
sedia job
San Foca
Pro Loco
sedia job
Torre Vado
Lido Venere
passerella parziale
Salve - Posto Vecchio
pedana, passerella
parziale, sedia job
Salve - Pescoluse
Chiosco Boteguita,
Parco dei Gigli
Sedia job
Gallipoli
Lido San Giovanni
passerelle
Lido Conchiglie
Stabilimento
Aeronautica Militare
passerella totale
S. Caterina di Nardò
c/o pro Loco
sedia job dal 31 luglio
Porto Cesareo
Lido le Dune
sedia job.
* le accessibilità sono state raccolte
da segnalazioni
LEGENDA
SEDIA JOB
PASSERELLA TOTALE
PASSERELLA PARZIALE
PEDANA
sarebbero neanche quelle uniche due sedie job,
nelle marine di Salve. Il quadro è leggermente
più roseo nella zona di Gallipoli e nelle marine
di Lecce. Da segnalare, la collaborazione
dell’Aeronautica Militare di Gallipoli che ha
realizzato una passerella nello Stabilimento
Straordinario di Lido Conchiglie aprendolo
eccezionalmente ai disabili, della Marina
Militare Italiana, distaccamento di Otranto che
ha sostenuto l’iniziativa della sedia Job a San
Cataldo, e le iniziative private di Lido Turrisi a
San Cataldo, e Le Dune di Porto Cesareo, che
hanno acquistato la speciale sedia a proprie
spese. In molti casi, come per la Pro Loco
Lecce e l’Associazione Insieme per i Disabili
Onlus di Alessano, funziona l’iniziativa di organizzare eventi di musica e spettacolo per coprire il costo dell’acquisto di una sedia. Può essere un’idea per qualcuno?
DOSSIER
Luglio-Agosto 2009
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Progetto Delfino - Pro Loco Lecce
deato dalla Pro Loco Lecce, il “Progetto in macchina c’è già l’altra sedia a
Delfino” è un esempio di sinergia tra la rotelle”. È per questo che la Pro
promozione dei talenti e i valori sociali - Loco di Lecce ha avviato la sua
ha dichiarato la presidente, Maria Gabriella campagna promozionale. “Progetde Judicibus, nel convincimento che solo to Delfino” intende dotare gli stafinalizzando ad essi le attitudini e le compe- bilimenti e soprattutto le spiagge
tenze dei nostri giovani, sarà possibile resti- libere di sedie che possano essere
tuire pace e dignità ad una società sempre più utilizzate gratuitamente dai disabisuperficiale e demotivata. La gioia di esibirsi li con l’ausilio dei volontari Pro
sul palcoscenico recitando, cantando e dan- Loco del servizio civile o ad altre
associazioni di volontazando è amplificata, per i ragazzi
“Spesso per riato.
che partecipano al progetto, dalla
è stata
consapevolezza che tutto ciò è
accessibilità L’iniziativa
sostenuta dal Comitato
destinato ad una nobile causa:
si intende
Paralimpico, dal Coquella di permettere con grande
facilità a giovani amici tetraplegi- l’accesso allo mune di Lecce, dalla Pro Loco e
dalla dall’Ufficio locale marittimo
ci di raggiungere il mare e fare il
stabilimento di San Cataldo, dall’APT,
bagno sulla coloratissima ed alledall’IISS “A. De Pace” di Lecce e
e ai servizi
gra Job e di poterlo fare su quanUnione Nazionale
te più spiagge possibili. Job,
igienici, ma dall’UNPLI,
Pro Loco d’Italia. Proprio attraverinfatti, è una sedia leggera, resistente, impermeabile e sicura che non l’ingresso so l’UNPLI, la Pro loco di Lecce
potrebbe esportare il progetto,
può camminare sulla spiaggia e
in mare”.
coinvolgendo le altre consorelle
non ha bisogno di “passerelle” e
che, una volta giunta in acqua, galleggia. Il interessate ai lidi ed alle spiagge italiane e le
problema per le famiglie è rappresentato dal rispettive delegazioni di spiaggia.
Tutte le famiglie potranno accompagnare
costo e dal fatto che Job è ingombrante e non
può dunque essere trasportata con facilità se ogni giorno, dalle 10.30 alle 12.30 , fino al 31
I
Agosto, i propri cari a fare il bagno con facilità, con il supporto dei giovani volontari
della Pro Loco. Ad oggi l’iniziativa è operativa a San Cataldo, presso l’Ufficio locale
marittimo della Marina Militare Italiana
(referente il Maresciallo Roberto reale), a
Torre Chianca, presso il Lido Idume, e a
Santa Caterina, dove per il 31 luglio è stato
organizzato un festival musicale con la
Scuola di canto diretta da Tony Frassanito,
realizzato con la conduzione di Maria
Gabriella de Judicibus proprio per coprire il
costo di una sedia Job.
Progetto “BalneAbile” – Insieme per i Disabili Onlus
P
arte da Pescoluse – Marina di Salve la
prima esperienza di autodeterminazione e sostenibilità per l’accesso al mare
garantito a tutti grazie al "progetto
BalneAbile" dell'Associazione Insieme per i
Disabili Onlus di Alessano che da 8 anni si
batte per dare dignità ai disabili ed alle loro
famiglie.
È stata inaugurata lo scorso 12 luglio, grazie anche alla collaborazione dell’amministrazione comunale di Salve, la nuovissima
sedia Job disponibile lungo tutto il tratto del
litorale di Pescoluse. "La sedia Job – ha
dichiarato Donato Melcarne, referente del
progetto BalneAbile - è stata acquistata
dall’Associazione proprio per dare risposte ai
tanti amici che d’estate vengono in vacanza
nel Salento ma a causa della loro disabilità
non riescono a fare il bagno. Veder sorridere
Alex, Mario e Francesca, gli amici disabili
che da anni frequentano le nostre spiagge è
per noi tutti una grande vittoria. Siamo ancora in fase sperimentale, infatti la sedia Job è
una delle prime a comparire sulle spiagge del
Sud Salento, ma ci sono tutte le premesse per-
ché insieme alle istituzioni si possano acquistare altre sedie di questo tipo. Voglio augurarmi - ha continuato Melcarne – che queste
esperienze possano contaminare culturalmente tutto il contesto dell'organizzazione turistica balneare promuovendo un'ottica che volge
lo sguardo ai tanti vari e rispettabili bisogni
delle persone disabili. Però, per favorire il
turismo accessibile occorre anche strutturare
spazi abitativi, capacità relazionali e nuova
ideazione, che sono poi i veri fattori di qualità per il tempo vacanza di tutti".
E in effetti, proprio questo sta succedendo: ora tutti i gestori degli stabilimenti balneari della marina di Pescoluse, 4 km di stupenda spiaggia soprannominata "le Maldive
del Salento", hanno chiesto all'associazione di
aiutarli ad allargare il progetto anche a loro, e
si sono resi disponibili ad acquistare direttamente le sedie Job; nei prossimi giorni arriveranno nuove sedie per gli altri stabilimenti
vicini. La prima disabile che ha usufruito
della sedia è stata Chiara Giannini, 24 anni di
Alessano, iscritta alla facoltà di psicologia e
operatrice del progetto "Informa handicap"
del Csv Salento. Erano anni che non entrava
in acqua in mare, da quando era ragazzina.
Ora che è diventata donna ha gustato per la
prima volta il piacere di immergersi in acqua.
La sua felicità si è trasformata in commozione, quando ha visto tutti gli altri bagnanti che
l'hanno salutata con un forte applauso.
La sedia Job è a completa disposizione,
gratuitamente, delle persone diversamente
abili che ne faranno richiesta, presso il chiosco Boteguita – Parco dei Gigli – Marina di
Pescoluse.
GIOVANI
Luglio-Agosto 2009
11
L'Annus horribilis del Servizio Civile
Tra tagli, toppe, delusioni e speranze, s'intravede una proposta di riforma
I
l 2009 è l' “annus horribilis”
del Servizio Civile: 25 mila
giovani in meno, il 75% dei
progetti non finanziati, un bando
di selezione quanto mai tardivo e
una circolare di accreditamento
che strizza, con malcelata civetteria, l'occhio agli enti di prima classe, improntando un sistema di
dipendenza dei piccoli enti locali,
che per essere competitivi nella fase
progettuale dovranno gioco forza
valutare l'opportunità di ricorrere ai
servizi da questi forniti e che nella
grande maggioranza dei casi sono
erogati a titolo oneroso.
Il Servizio Civile è dunque sull'orlo del collasso? Qual è dunque
il futuro che si prospetta? La Lega
Nord propone una sua visione che
apporterebbe modifiche irreversi-
specifici ambiti d’impiego da privilegiare. Viene mantenuto l'albo
nazionale, tuttavia gli enti a questo
iscritti dovranno elaborare progetti di servizio civile che abbiano
una dimensione territoriale regionale, in modo da permetterne una
valutazione coerente da parte delle
singole Regioni.
Inoltre sia le Regioni che gli
enti di servizio civile saranno
chiamati a contribuire alla sostenibilità economica dei progetti con
una partecipazione del 20% del
Fondo Nazionale in relazione ai
volontari richiesti.
Nei confronti dei volontari si
applicherà la riduzione a 25 delle
ore di servizio settimanali, in
modo da permettere di conciliare
servizio e impegni universitari,
bili e sostanziali al sistema.
Nell'intervento introduttivo,
l'On. Rivolta, promotore della proposta, sottolinea che la legge istitutiva 64/01, essendo nata dalla
necessità contingente di evitare la
scomparsa del Servizio Civile a
seguito della sospensione del servizio di leva obbligatoria, è segnata da limiti e manchevolezze che
hanno consentito la crescita
abnorme di realtà che hanno trasformato l'impegno nel Servizio
Civile in una mera operazione di
compravendita di beni e servizi e
il proliferare di situazioni in cui il
Servizio Civile viene considerato
alla stregua di “salario sociale”
La proposta Rivolta pone al
centro del sistema le Regioni, cui
compete il dovere di individuare
riducendo in questo modo anche il
fenomeno degli abbandoni, che
colpisce ad oggi il 14,3% dei
volontari.
Critica e veemente la reazione
di Guglielmo Minervini, Assessore alla cittadinanza attiva della
Regione Puglia: “La bozza, risulta un passo indietro rispetto al protocollo d’intesa del 26 gennaio
2006 siglato tra l’Ufficio nazionale Servizio Civile e le Regioni e
Province Autonome. La proposta
di legge presentata dalla Lega è
l'ultimo passo verso la dismissione
del servizio civile. L'ultimo tassello di una specifica strategia che il
governo sta portando avanti per
smantellare pezzo per pezzo il servizio civile dal territorio”.
Luca Spagnolo
“Non stare troppe ore al pc,
esiste ancora la vita reale”
Diffusione di composti chimici,
i rischi per i neonati
Un decalogo di Skuola.net e Sicuramente Web
per aiutare ragazzi e famiglie a difendersi
dalle insidie della rete
L'esposizione a ftalati, usati in molti oggetti di plastica, può influenzare
lo sviluppo dei bambini fin dalla gravidanza
I
nternet non è solo un luogo di informazione e divertimento,
ma anche un no luogo con le sue insidie e i suoi pericoli. Per
evitare che i ragazzi cadano nei diversi tranelli travestiti da
giochi, Skuola.net e Sicuramente Web hanno stilato un decalogo
da seguire facilmente.
La prima preoccupazione riguarda gli incontri che si possono fare in rete. Infatti, essendo facile chattare ed entrare in piattaforme virtuali, è necessario, non solo diffidare degli sconosciuti, ma anche informare i propri genitori delle nuove amicizie
fatte in rete. Questa regola impegna gli adulti a controllare che i
propri figli non incorrano in amicizie pericolose, ad esempio con
chi si finge un loro coetaneo pur non essendolo, ma anche gli
argomenti di conversazione delle chat non sono da sottovalutare. Non rispondere alle provocazioni, non inviare foto o informazioni personali che riguardano ad esempio il proprio indirizzo o la scuola che si frequenta sono attenzioni importanti, come
non accettare appuntamenti e non lasciarsi provocare da cyber
bulli.
Il pericolo però, non arriva solo dagli incontri a rischio perchè, purtroppo, anche se con conseguenze sicuramente meno
gravi, le insidie sono veramente tante e di diverso tipo. Scaricare
loghi, suonerie, immagini da internet può comportare costi o
addebiti indesiderati. Aprire file allegati a messaggi di posta
elettronica di cui non si conosce il mittente, può mettere a
rischio il proprio computer poiché potrebbero contenere virus o
sistemi in grado di rubare informazioni personali.
Skuola.net e Sicuramenteweb, attraverso questo semplice
decalogo, intendono aiutare non solo le famiglie a seguire i propri figli, ma soprattutto i ragazzi a crescere meglio non solo nella
vita reale ma anche in quella virtuale. Tante opportunità ma
anche tanti angoli bui si alternano in questo fantastico mondo
virtuale e per poter sopravvivere, la regola fondamentale è sempre una “non stare troppe ore al pc, esiste ancora la vita reale”.
Laura Mangialardo
C
on l’invasione di prodotti a basso
costo e poco controllati provenienti
dalla Cina, si è iniziato a sentire parlare di ftalati, composti chimici usati in
molti oggetti di plastica, come ciucciotti,
biberon e giocattoli in generale.
L’esposizione a questi composti può avvenire già nell’utero e può provocare modificazioni negative della funzione endocrina del
bambino, influenzandone lo sviluppo e la
crescita. Sembra che l’esposizione a ftalati
già durante la gravidanza possa provocare
un basso peso alla nascita, che è tra l’altro la
prima causa di morte sotto i cinque anni e
che fa aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche nel bambino.
L’Università di Shangai ha deciso di
vederci chiaro, monitorando 201 neonati,
88 dei quali avevano alla nascita un peso
inferiore alla media. I ricercatori, analizzando campioni di meconio e cordone
ombelicale, hanno trovato valori alti di ftalati nel 70% dei campioni ed erano soprattutto i bambini nati a basso peso ad avere
le quantità più significative.
S.B.D’A.
Incontriamoci al Due Lune TeatroTenda
Gli obiettivi del nuovo progetto partito a Tricase.
Un luogo d'incontro con le giovani generazioni al centro
U
n luogo d'incontro e sviluppo
sostenibile con la partecipazione
di tutti, ma anche un veicolo di
cultura, comunicazione e relazioni. Ecco
lo spirito con cui è nato a Tricase “Due
Lune TeatroTenda”, che prende il nome
dall'associazione vincitrice del bando
regionale “Principi Attivi. Giovani Idee
per una Puglia migliore” con il progetto
“E’ arrivato Godot! ovvero baci, promesse, carezze, lusinghe, illusioni”. Un progetto interessante e pieno di prospettive,
presentato nel giugno scorso e che in
questo mese di luglio ha dato il via agli
spettacoli della stagione estiva.
L'iniziativa è nata da un'analisi della
realtà sociale del territorio che ha evidenziato difficoltà e problematiche
soprattutto da parte dei ragazzi, delle
persone con disabilità e degli extracomunitari. Ecco quindi la proposta del
TeatroTenda come luogo di condivisione, opportunità di scoperta dell'individuo
come fonte di ricchezza, valori specifici
da mettere in comune. Consapevole di
non poter essere panacea il progetto, a
cui hanno aderito i comuni di Tricase ed
Alessano, aspira ad essere un veicolo
capace di innescare lievi, ma fondamentali, processi in controtendenza, con le
giovani generazioni al centro delle prospettive di sviluppo della comunità.
Per informazioni sul teatro e prenotazioni 328/1569326, e-mail: [email protected].
ATTUALITÁ
Luglio-Agosto 2009
12
Sicurezza, introdotto il reato di clandestinità
Il Governo approva una legge secondo cui gli stranieri senza permesso di soggiorno rischiano processo e carcere.
Critici opposizione e terzo settore
U
na legge per la serenità dei cittadini. Così il premier Berlusconi ha
dato il benvenuto ad una legge che
ci fa tornare indietro di 60 anni. Forse la
maggioranza, con il beneplacito delle
comunità leghiste, che non tollerano più gli
stranieri, ha voluto festeggiare il 60˚ anniversario dall’approvazione delle leggi razziali in Italia (1939 - 2009). Sopportare i
cugini terùn è già stato difficile, forse perché si è sempre anelato all’aldilà in patria,
quel federalismo tanto agognato che avrebbe dato a Cesare quel che è di Cesare, ma
gli stranieri no, quelli proprio no. Palazzo
Madama approva, dunque, una legge sulla
sicurezza che introduce il reato di clandestinità. Gli stranieri senza permesso di soggiorno rischiano il processo e il carcere.
Non si vuole solo criminalizzare lo straniero che viene a spacciare droga, a violentare ragazze, talvolta ammettendo colpe non
sue, ma anche quello che “sporca le strade”
e “ruba il lavoro” (guadagnando solo 10
euro al giorno al nero netto), le ragazze vittime di tratta e sfruttamento della prostituzione.
Il progetto trova consensi a causa della
paura alimentata dai media e potrà godere
di manodopera low cost o volontaria, organizzata in “ronde”, iscritta in un apposito
registro. Accoglienza? Il Vaticano è esterrefatto, “è una norma che porterà dolore”,
commenta Tettamanzi. E dal forum del
Terzo settore, il portavoce Andrea Olivero
avverte: “La legge è un'ulteriore chiusura al
dialogo auspicato tra istituzioni e società
civile”. La permanenza nei Centri di identificazione temporanea potrà toccare i 18 mesi
(finora 60 giorni). Fino a tre anni di carcere
per chi affitta case o locali ai clandestini. Chi
è meno giovane potrà sentir echeggiare lo
scandalo torinese dei cartelli con su scritto:
“non si affitta ai meridionali”. Anni di esodo
massiccio dal sud al nord del Lingotto, anni
dolorosi per il Meridione, costretto dalla
fame e dalla miseria ad abbandonare casa e
famiglia per assicurare un futuro a quei figli
che poi sarebbero emigrati al Nord non per
lavorare in fabbrica, bensì per studiare, per
dare valore aggiunto ad un Nord che troppo
spesso dimentica il proprio Dna.
Il Ministro Maroni si difende dagli
attacchi anticipando: “non è un provvedimento razzista”. Dura la risposta dell’opposizione, il Pd teme l’ingolfamento della
Magistratura e le carceri sempre più invivibili; l’Idv espone cartelli che recitano: “I
veri clandestini siete voi”.
Certamente era necessaria una seria
legge sulla sicurezza, ma il reato di clandestinità piace solo alla Lega (e a chi è sotto
il suo giogo). Eppure c’è qualcosa di
buono: le norme antiracket che inaspriscono il 41 bis e reintroducono l’obbligo per
gli imprenditori di denunciare; le aggravanti introdotte per i reati contro le fasce
deboli (minori, anziani, disabili). Contro la
legge sull’immigrazione anche il mondo
della cultura con una mobilitazione sul
web: Camilleri, Tabucchi, Maraini, Fo,
Ovadia, Amelio e Wu Ming. Tutti a difesa
della cultura dell’accoglienza.
Pina Melcarne
Testo Unico sull’immigrazione,
quali lavoratori possono entrare in Italia?
A
utorizzati professori universitari,
ricercatori, lettori
madrelingua, chi abbia
lavorato in un’azienda o in
una famiglia italiana all’estero L’art. 27 del Testo
Unico sull’Immigrazione
stabilisce quali immigrati
possono entrare in Italia. Sono i professori universitari, i ricercatori, i lettori madrelingua, e chiunque abbia lavorato per almeno
un anno in un’azienda o in una famiglia italiana all’estero anche
come colf. Le autorizzazioni al lavoro rilasciate a norma dell’art.
27 hanno validità biennale. È prevista la proroga che non può
comunque superare i due anni. In caso di cessazione del rapporto
di lavoro, il permesso di soggiorno non può essere utilizzato per
un diverso impiego.Un caso particolare è il permesso di soggiorno per motivi di studio e formazione che consente, per il suo periodo di validità, di svolgere lavoro subordinato per un tempo non
superiore alle 20 ore settimanali, con un limite annuo di 1.040 ore.
Tale permesso può essere convertito, prima della scadenza, in
visto di soggiorno per motivi di lavoro. Per quanto riguarda gli
ingressi di lavoratori autonomi nel campo dello spettacolo, possono essere rilasciati visti di ingresso solo per brevi periodi e con un
massimo di 90 giorni.
S.B.D’A.
“Cocaina e Minori”, nasce
un manuale anti-droga
Occupazione: tornano
i “buoni lavoro”
Presentato un documento di prevenzione e linee guida rivolto
a genitori, educatori, operatori sanitari, amministratori
I voucher governativi garantiscono
retribuzione e previdenza
I
l 25 giugno scorso, in occasione della "Giornata
mondiale contro la droga e i traffici illeciti", è stato
pubblicato “Cocaina e minori”, manuale di prevenzione e linee guida di intervento rivolto a genitori, educatori, operatori sanitari, Forze dell’ordine, amministrazioni regionali e locali, amministrazioni centrali. Il
documento è stato realizzato dal Dipartimento politiche
antidroga con il patrocinio delle Nazioni Unite, della
FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), in collaborazione con l'Age (Associazione Italiana Genitori) e il Moige (Movimento Italiano
Genitori), e affronta in un'ottica innovativa il problema della diffusione di sostanze stupefacenti tra i minori.
Diagnosi precoce, maggiore supporto alle famiglie con programmi di allerta precoce dei genitori, servizi dedicati ai minori, applicazione delle leggi contro la promozione e la pubblicizzazione dell'uso di droghe: la pubblicazione contiene anche
una guida basata sulla ricerca scientifica con indicazioni per prevenire l’uso di droghe tra i bambini e gli adolescenti, una raccolta di materiali della campagna informativa nazionale, una guida per il trattamento individuale della dipendenza da cocaina attraverso il counseling.
U
n’opportunità per le fasce deboli e contro il lavoro nero:
per disoccupati, casalinghe, pensionati, studenti in vacanza e il sabato e la domenica, e in via sperimentale dal 2009
anche per cassintegrati e lavoratori in mobilità, italiani e stranieri,
tornano a settembre i “buoni lavoro” del Ministero del Lavoro,
Salute e Politiche Sociali. Applicati inizialmente alle attività agricole di carattere stagionale (la prima esperienza significativa è
stata la vendemmia del 2008), poi a tutte le attività agricole anche
non stagionali, i voucher o “buoni lavoro” si sono estesi a nuovi
soggetti e a tipi diversi di attività: imprese del settore agricolo;
imprese familiari nei settori commercio, turismo e servizi; settore
domestico inclusi babysittering e dogsittering; giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi e monumenti; manifestazioni sportive, culturali, fieristiche o caritatevoli e di lavori di
emergenza o di solidarietà; consegna porta a porta e vendita ambulante di stampa quotidiana e periodica; insegnamento privato e
supplementare. I “buoni lavoro” garantiscono, oltre alla retribuzione, anche la copertura previdenziale presso l'Inps e quella assicurativa presso l'Inail.
AMBIENTE
Luglio-Agosto 2009
13
Una giornata ecologica
A colloquio con Vito Lisi, medico specializzato in biochimica marina, sulla
difficile situazione del mare salentino
È
domenica, la prima di luglio, fa caldo.
Alle 9.15 l’appuntamento è con
Giacomo, suo figlio, Rocco, Vito e Tic,
un cane meticcio salvato dall’abbandono. Ci
troviamo nello stretto porticciolo de “Gli
Archi”, a Santa Cesarea Terme. Un gozzo, un
kayak, cinque uomini, un cane; il kit per prelevare campioni dal mare limaccioso. Usciamo. Il
vento è teso. Vito indossa i guanti, valuta le correnti, chiacchiera con gli altri. Io, al passo, do
colpi di pagaia ai pensieri liquidi. Vito Lisi è un
medico veterinario specializzato in biochimica
marina. Chiarisce che “il fenomeno evidente in
questi giorni va valutato in maniera approfondita. È legato a una graduale eutrofizzazione del-
l'ambiente marino, a un’eccessiva crescita di piante acquatiche (alghe) per effetto
della presenza nelle acque di dosi elevate di sostanze nutritive. Le chiazze evidenti lungo la costa sono un misto di
sostanza organica e mucillagine, che con
l'abnorme crescita causa uno strato affiorante di sostanza viscida legata alla "fioritura" dei polisaccaridi mucillaginosi”.
Siamo preoccupati.
È il nostro mare, superficie fonda
delle nostre memorie, terra del nostro
peso cronologico: è cielo disponibile al tocco
umano. Vito precisa: “Se ci sono delle specifiche responsabilità dovrà essere la magistratura
a verificarlo. Di certo il sistema di
depurazione delle acque è complesso e
per renderlo efficiente ci sarebbe bisogno di una costante manutenzione da
parte di chi lo gestisce. I Comuni affidano all'AQP gli impianti; e
Acquedotto Pugliese li subappalta. I
quarantanove depuratori Salentini,
sovradimensionati rispetto alla quantità di acqua che arriva dalle condotte
della fogna e dai bottini degli autospurgo, vanno in tilt al primo temporale”. E
la politica? “È emblematico il comportamento dei Sindaci interessati dal
fenomeno. Hanno cercato di nascondere il problema, screditando chi lo aveva sollevato, cioè
le associazioni come SOS Costa. Hanno affisso
manifesti rassicuranti, preoccupati della stagione turistica, incuranti della salute pubblica”.
Dopo una settimana il mare è trasparente. Il
vento da nord rende semplice nuotare.
Qualcuno pesca. La pesca? “Il silenzio è il più
grosso fallimento dell'ambientalismo. Non è
necessario fare grandi proposte, una piccola che
mi viene in mente è considerare la possibilità di
effettuare un fermo biologico su organismi
marini quali i ricci di mare, di cui mangiamo le
uova, in quanto poriferi e filtratori e quindi utili
in questa fase in cui il mare ha bisogno di purificarsi”. E se questa fosse una morale plausibile? Se il nostro mare fosse da attendere?
Giovanni Bongo
Prodotti Ogm:
benefici o rischi?
Rifiuti di apparecchiature
elettriche
Buiatti (Università di Firenze): “Sono un fallimento
tecnologico. Sicuramente fanno bene a chi li vende”
Entro il 21 settembre le proposte
dei Comuni per nuovi centri raccolta
S
pesso si sente parlare di
Ogm (Organismi Geneticamente
Modificati)
associandoli all’idea di una possibile soluzione al dramma della
fame nel mondo. Grandi distese
di terreno che aumentano la loro
produzione, uso inferiore di
pesticidi, ma non tutti sono d’accordo. Il prof. Marcello Buiatti,
ordinario
di
genetica
dell’Università di Firenze, definisce gli Ogm “un fallimento
tecnologico. Non fanno bene o
male di per sé, ma sicuramente
fanno bene a chi li vende”.
Infatti, questi prodotti modificati non sono in grado di riprodursi autonomamente e quindi si
dipende dalle grandi multinazionali per acquistare nuovi semi.
Inoltre l’uso di questa agricoltura è indicata per grandi
appezzamenti di terreno ma in
S
Italia, dove la media per agricoltore è di 5-6 ettari, l’uso degli
ogm sarebbe permesso solo in
un ettaro, mentre il resto dovrebbe restare inutilizzato per evitare di far diventare ibride le culture vicine. Basta infatti la presenza dello 0,9% di Ogm per
non aver più un’agricoltura biologica. Il Consiglio dei ministri
europeo, per fortuna, ha votato
contro l’introduzione di coltivazioni transgeniche in Europa.
S.B.D’A.
cade il 21 settembre prossimo il bando rivolto a
Comuni,
Unioni
di
Comuni e Consorzi di Comuni
per la presentazione di proposte
riguardanti l’erogazione di contributi per realizzare nuovi centri
di raccolta comunali dei rifiuti di
apparecchiature elettriche ed
elettroniche (RAEE) nelle aree
non servite, o per l’adeguamento
di quelli esistenti.
Il programma intende privilegiare gli interventi connotati
da soluzioni progettuali che possano facilitare la fruibilità per gli
utenti, l’operatività per gli
addetti agli stessi centri di raccolta, l’agibilità per i soggetti
responsabili del ritiro, nonché la
tempistica e gli aspetti paesaggistici e di innovazione. Rientra
fra le opportunità previste
dall’Accordo di Programma del
22 febbraio 2008, sottoscritto da
Ministero dell’Ambiente, Anci,
Anie e Organizzazioni rappresentative dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) e della distribuzione, in base al DM 185/2007.
L’importo complessivo disponibile per l’erogazione dei contributi ammonta a 2.550.000 euro
ed è così articolato: 1.800.000
euro per contributi ad interventi
di realizzazione di nuovi Centri
di Raccolta; 750.000 euro per
contributi ad interventi di adeguamento di Centri di Raccolta
esistenti.
AMBIENTE
Luglio-Agosto 2009
14
Un’estate fa, quando le spiagge erano per tutti
Sulle nostre coste aumenta la privatizzazione delle spiagge e sono sempre più piccoli gli spazi riservati al pubblico accesso
I
l tempo trascorre e oltre alle
naturali calamità che, come il
vento e gli agenti atmosferici,
modificano le spiagge, a dare un
considerevole contributo ai cambiamenti, la mano dell’uomo fa la
sua buona parte. L’edilizia selvaggia è un argomento noto e anche
ben visibile, ma quello che opera
nel silenzio, in una pseudo legalità, è la privatizzazione delle spiagge. Addio ai tempi popolari e un
poco buffi delle grandi famiglie
italiane sulle spiagge pubbliche,
con figli, nonni, ed enormi teglie
di cibo da consumare in una sola
giornata. I più snob che inorridivano davanti a questa immagine,
possono stare tranquilli. Le teglie
di cibo, saranno consumate nelle
afose stanze di quartieri popolari,
queste famiglie non hanno più la
possibilità di godere di vecchi
spazi pubblici.
Stiano tranquilli anche gli
intolleranti delle urla dei bambini
che giocano, dei racchettoni e
delle mamme dalle voci squillanti.
Quegli spazi in cui tutti questi personaggi colorati si muovevano,
oggi sono stati riempiti da ombrelloni, lettini, sdraio di bambù, ma
anche enormi letti con tende
annesse per rendere più chic i lidi.
Cose e persone al loro interno
sono tutte uguali. Un anno ci sono
pochi ombrelloni e nell’estate successiva all’improvviso ci si ritrova
di fronte ad una moltiplicazione
dei lettini, e quella spiaggia su cui
tutti liberamente potevano giocare,
prendere il sole, e riposare, ora è
destinata solo a pochi benestanti.
Il comma 4 dell’art. 16 che
disciplina le attività del demanio
marittimo regionale, recita “ allo
scopo di garantire il corretto utilizzo delle aree demaniali marittime per le finalità turistico ricreative, una quota non inferiore al 60%
del territorio demaniale marittimo
di ogni singolo Comune costiero è
riservato ad uso pubblico e alla
libera balneazione”.
Di fatto tutto questo non acca-
Prodotti a “km 0” per
una spesa quotidiana sostenibile
Un nuovo modello di consumo responsabile
rivaluta i prodotti tipici del territorio a tutela dell'ambiente
I
l cibo è cultura, questo è ovvio. Il
cibo è pace, cambiamento, prospettiva, futuro. E il futuro non attende
esiti differenti dai nostri impegni.
L’impegno di fare la spesa sostenibile è
essenziale. Lo si sente ripetere.
Frequentemente si sente parlare di cibo
prodotto in filiera corta o “a chilometri
zero”. Cos’è? È il cibo locale, stagionale, provinciale o regionale. È fare la
spesa di prossimità, andare dal contadino di fiducia, comprare l’olio dalle
aziende di zona, la pasta dai pastifici
artigianali, i formaggi dai pastori, e dai
caseifici, vicini. Sembra semplice, è una
rivoluzione. Si tratta di una forma estrema di cambiamento del rapporto, pratico e simbolico, con i consumi: fatti non
più per apparire ma per comprendere,
assaporare, gustare, preservare. Si
comincia con l’acqua. Quella del rubinetto è buona, se è vero quel che sostiene Luca Martinelli, autorevole rappresentante di Altraeconomia e autore della
“Piccola guida al consumo critico dell’acqua”: “l’acqua del rubinetto costa
500 volte in meno della concorrente
industriale.
L' acqua del rubinetto non ha niente
da invidiare a quella industriale. Ogni
pozzo che garantisce da 100 a 10 mila
litri, il fabbisogno di un piccolo capoluogo, è sottoposto a 70 controlli l' anno.
Nelle grandi città le verifiche sono decine di migliaia. E una recente sentenza
del Tar, ma non ce n' era bisogno, obbliga gli acquedotti pubblici alla trasparenza, pubblicando i risultati di tutti gli
esami”. Consumiamo, annualmente,
circa 192 litri di acqua minerale pro
capite. Esauriamo, annualmente: 12,4
miliardi di bottiglie di plastica; 655 mila
tonnellate di petrolio; 910 mila tonnellate di CO2; 200 mila tonnellate di polietilene. Si può cambiare modello di consumo! Si può decidere di farlo da soli, o
in gruppo; in bici, o con il furgoncino di
un amico; si può fare la spesa ragionevole, comprando l’essenziale, il buono,
il giusto, il fresco, il biologico, il sapienziale: pomodori quando è tempo; vino in
cantina, pane del forno, pesci e carni
delle marine e delle contrade della
nostra esuberante terra meridiana. E poi,
perché le noci di cocco e non i fichi
d’India? Perché le arance spagnole e
non gli agrumi dei giardini di casa?
Perché il carrello pieno e non la sobrietà (lieta) di chi qualifica ciò che sceglie
e sceglie quel che (lo) qualifica? Per la
merenda c’è da preferire: cake in busta
proveniente dal biscottificio lontano
800 km oppure frise, pomodori, olio,
origano di campo. Il sapore del futuro è,
per noi tutti, un passato prossimo!
Giovanni Bongo
de, facilmente ci si ritrova ad
avere le spiagge, un tempo pubbliche, infilzate da ombrelloni privati, con gli spazi minuscoli e magari anche quelli meno belli riservati
al pubblico accesso, una proprietà
privatizzata non si sa in base a
quale merito.
Laura Mangialardo
Lo stadio “Capozza”
fotovoltaico
Presentato a Casarano un progetto internazionale
per la realizzazione di un tetto “a pannelli solari”
A
l “Capozza”un “tetto che scotta”: ecco lo stadio di
Casarano trasformato in centrale fotovoltaica.
Primo in Italia, è stato presentato nei giorni scorsi
il progetto di tetto “solare”, realizzato da un gruppo di progettazione internazionale, coordinato dall’architetto Toti
Semerano per Laboratorio di Architettura e dall’architetto
Fabiano Spano per EchoMaterico. E' stata progettata una
copertura che si basa sul modello di un nastro che si svolge cambiando costantemente forma ed inclinazione in base
alle condizioni ottimali di esposizione, in funzione della
resa ottimale dei pannelli fotovoltaici, e capace di fornire
energia elettrica annua a 700 abitanti. Il gruppo internazionale, formato da tecnici con competenze specialistiche,
ha lavorato in contatto via internet tra il Salento e Londra,
Barcellona e New York, in modo da far evolvere il progetto base fino a risolvere tutti i singoli problemi elettrotecnici, strutturali ed architettonici. Trattandosi di uno stadio
all’interno della città il criterio seguito è mantenere integralmente la struttura esistente come memoria storica del
passato recente, e far volteggiare al di sopra una forma elegante e leggera.
Si.Sa.
CULTURA
Luglio-Agosto 2009
15
Storie di (stra)ordinaria follia
“A colloquio. Tutte le mattine al centro di salute mentale”, di Massimo Cirri
I
nteressante pubblicazione quella di
Massimo Cirri – psicologo, autore
teatrale, nonché conduttore radiofonico della popolare trasmissione di
Radio2 “Caterpillar” – che racconta,
attraverso la lente deformante dell’ironia, la sua esperienza di psicologo
all’interno del Centro di Salute
Mentale di Trieste. “A colloquio. Tutte
le mattine al centro di salute mentale”,
edito recentemente da Feltrinelli, è
infatti un caleidoscopio di storie “di
(stra)ordinaria follia” i cui protagonisti
sono i pazienti del Centro alle prese
con le ansie-depressioni-solitudini che
in fondo sono le stesse di qualunque
essere umano. Solo, amplificate,
deformate. “Perché”, come sostiene lo
stesso autore, “da vicino nessuno è
normale”, e alla fine il malessere del
“folle” è il malessere di ognuno di noi
ed ha un’origine “umana, troppo
umana”.
Massimo Cirri, da sempre attento
alle problematiche sociali non solo in
virtù della sua professione, si è inoltre
impegnato a dare una testimonianza
positiva alla – ahinoi – rovinosa situa-
La Taranta nella rete
Al via un progetto biennale di musica e cultura
per valorizzare la creatività e i giovani talenti
zione del nostro Paese. In collaborazione con Filippo Solibello, co-conduttore di Caterpillar, ha infatti curato
il volume “Nostra Eccellenza”
(Chiarelettere, 2008), una divertente
ma preziosa raccolta di esempi positivi di amministrazione pubblica, di
scelte semplici e coraggiose da parte di
sindaci coscienziosi e creativi che possono migliorare il mondo. Da non perdere quindi l’occasione dell’incontro
con l’autore che sarà a Specchia nel
mese di luglio per presentare il suo
ultimo libro.
“Con un piede
impigliato nella storia”
Anna Negri in un romanzo di formazione sulla propria
infanzia e giovinezza negli anni ’70 e ’80
D
a quest’anno la Notte della Taranta, giunta alla dodicesima edizione,
estende i suoi tentacoli ed entra a far parte della Rete dei Festival
aperti ai giovani, promossa dall’Associazione Nazionale dei Comuni
Italiani e patrocinata dal Ministero della Gioventù. Si tratta di un circuito
nazionale dei più prestigiosi festival italiani che già annovera, per esempio,
il Festival della letteratura di Mantova, Lucca Comics, il Festival dell’energia e tante altre manifestazioni di grosso calibro vocate alla valorizzazione
dei giovani talenti.
L’iniziativa permetterà alla Notte della Taranta di affrancarsi dall’etichetta di mero “carrozzone musicale” per dar luogo ad un tentativo più articolato e complesso di ricerca e documentazione sul patrimonio orale e folklorico
della tradizione salentina. “Perché – come dice Sergio Blasi, sindaco del
Comune di Melpignano – la Notte della Taranta sia “un’occasione per indagare il territorio, i suoi interstizi più profondi, i suoi legami più antichi, per
fare di questa memoria, e quindi della tradizione, un progetto di sviluppo.”
Tutto questo si traduce nel progetto “La Taranta nella Rete”, un percorso
biennale il cui obiettivo principale è appunto quello di tracciare una mappa
sonora del territorio, utile alla formazione, alla ricerca e all’approfondimento per tutti gli operatori e gli appassionati del mondo della musica di tradizione, che poi possa dar luogo ad un vero e proprio laboratorio artistico aperto alle forme più originali di rielaborazione dei patrimoni tradizionali. Tra le
iniziative previste, un concorso per giovani band musicali, un bando pubblico per le tesi di laurea rivolto agli studenti di musica popolare e borse di studio per incentivare i non residenti alla partecipazione degli incontri d’autore
e i workshop formativi.
Diversi i comuni coinvolti nel progetto, curato da Vincenzo Santoro
(responsabile Anci dell’ufficio Cultura e Politiche giovanili) e Sergio
Torsello (responsabile scientifico dell’Istituto Diego Carpitella), da
Melpignano a Sternatia, ma anche Alessano, Corigliano d’Otranto, Soleto e
Cutrofiano.
Pagina a cura di Michela Santoro
“A casa mia la realtà era il pane quotidiano e non c’erano filtri: tutta l’indignazione e la rabbia dei miei che
continuavano a parlarne, troppo arrabbiati per nasconderci i fatti di cronaca
solo perché eravamo bambini, mi arrivavano addosso come una valanga”.
Sono le parole dure e risentite di Anna
Negri nel suo libro autobiografico
“Con un piede impigliato nella storia”
pubblicato di recente da Feltrinelli.
Regista e sceneggiatrice di successo ha diretto “In principio erano le
mutande”, “Nate per sposarsi” e
“Riprendimi” e alcuni episodi della
soap tv “Un posto al sole” - figlia del
più noto Toni Negri, politico e filosofo nonché leader storico di Autonomia
Operaia poi espatriato in Francia nel
1983, Anna Negri scrive un personale
romanzo di formazione sulla propria
infanzia e giovinezza negli anni ’70 e
’80, i più controversi e irrisolti della
storia
italiana
contemporanea.
L’autrice decide di fare i conti con la
propria storia, scegliendo la prospettiva di sé bambina, prematuramente
portata a misurarsi con le scelte di due
genitori militanti politici negli anni
duri della contestazione e del terrorismo: il padre Toni, definito una sorta
di “turista dei sentimenti”, distratto e
spesso assente con la famiglia in
quanto la politica e l’impegno costituivano per lui una prerogativa irrinunciabile; la madre - di estrazione
alto-borghese fortemente critica e
sprezzante nei confronti della società
del benessere – che coltivava il sogno
della rivoluzione e che tenacemente si
impegnava a farla dal basso.
Una bambina che guardava con stupore – e a volte ammirazione a volte frustrazione – la sua famiglia così fuori
dagli schemi, circondata da tanti
amici intellettuali e artisti, ma anche
alle prese con i continui traslochi, dall’amata Padova alla detestata Milano,
i viaggi su e giù per l’Italia a trovare i
“compagni” amici dei genitori, le continue perquisizioni della polizia e le
visite al padre in carcere.
Una bambina che molto più semplicemente avrebbe preferito una tranquilla
famiglia “normale”.“Con un piede
impigliato nella storia” è un libro di
memorie, da leggere in un fiato tanto
è leggera la penna di Anna Negri.
Un libro che è una testimonianza preziosa che ci ricorda che “il personale è
– sempre – politico”.
Mensile delle associazioni di volontariato della Provincia di Lecce
Luglio-Agosto 2009 – Anno IV - n.34
Iscritto al n. 916 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 24/01/2006
Direttore Responsabile: Luigi Russo
Redazione: Serenella Pascali, Sergio De Cataldis, Valentina D’Amico, Silvana Sarli,
Luigi Conte, Donato Melcarne, Mimina Sergi, Michela Santoro, Sara Mannocci,
Sara D’Arpe, Daria Caione, Luca Spagnolo, Laura Mangialardo
sede: Centro Servizi Volontariato Salento - via Gentile, 1 - Lecce
Tel. 0832.392640 – Fax 0832.391232 – Direttore: 3356458557
[email protected]
Stampa: SERAFINO ARTI GRAFICHE - TRICASE Tel e Fax 0833 541866
Luglio-Agosto 2009
16
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Accessibilità dei disabili al mare: sogno di mezza estate