Mensile delle Associazioni di Volontariato Luglio-Agosto 2009 - Anno IV - n. 34 SALUTE SERVIZIO CIVILE Tumori e ambiente, la situazione nel Salento 25 mila giovani in meno nel 2009 PAG. EDITORIALE di Luigi Russo Lo sviluppo nella verità 6 PAG. 11 Accessibilità dei disabili al mare: sogno di mezza estate Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 L. 27/02/2004-N.46 a.1-c.2-CNS LE C aritas in veritate è il titolo della nuova enciclica di Benedetto XVI, firmata il 29 giugno, festa di San Pietro e Paolo. L’obiettivo fondamentale del Pontefice è quello di convincere il mondo intero della necessità di un "codice etico comune" che recuperi alle regole della responsabilità morale l'agire economico, dopo decenni di deregulation selvaggia, trionfo degli interessi egoistici delle corporazioni e dei singoli. Un tema che tra l’altro è emerso anche nel recente G8 a L’Aquila, seppure non adeguatamente messo in rilievo dalla pubblicistica. La premessa dalla quale parte Benedetto XVI è la seguente: lo sviluppo ha bisogno della verità. Senza di essa "l'agire sociale cade in balia di privati interessi e di logiche di potere, con effetti disgregatori sulla società". Il Papa entra poi nel vivo del dibattito sullo Sviluppo umano nel nostro tempo: l'esclusivo obiettivo del profitto "senza il bene comune come fine ultimo -osserva - rischia di distruggere ricchezza e creare povertà". Ed enumera alcune distorsioni dello sviluppo: un'attività finanziaria "per lo più speculativa" che concentra i capitali nelle mani dei soliti potenti, i flussi migratori "spesso solo provocati" e poi mal gestiti fino alle esagerazioni dell’apartheid di fatto (vedi le norme sulla sicurezza dell’Italia), "lo sfruttamento sregolato delle risorse della terra", la fame nel mondo, la moltiplicazione delle guerre. Dinnanzi a tali problemi interconnessi, il Papa invoca "una nuova sintesi umanistica". Tre sono le idee guida dell'enciclica rispetto all’uscita dall’attuale crisi, che è finanziaria, ecoSegue a Pag. 2 Foto fornita dall’Associazione Insieme per i disabili Onlus Tanto mare, poco spazio. Per i disabili, l’accesso alle splendide acque del Salento è consentito solo in pochissimi siti attrezzati. In tutta la Puglia, secondo quanto emerso dai primi risultati del progetto “Road Map del Turismo accessibile della Regione Puglia”, solo il 4% cioè appena 80 stabilimenti balneari sui circa 2000 censiti dal SIB (Sindacato Italiano balneari) consentirebbero l’effettivo ingresso in acqua ai disabili motori. In quali posti, nel Salento, è effettivamente possibile per un disabile fare il bagno? In attesa che siano resi noti i risultati completi della Road Map regionale, la redazione di Volontariato Salento ha sondato il territorio verificando una reale carenza di strutture idonee, e segnalato quindi alcune località accessibili individuate, circa quindici, sulle coste della provincia. Dossier a pagg. 8-9 PAROLE CHE CONTANO Tutto ciò che ha valore nella società umana dipende dalle opportunità di progredire che vengono accordate a ogni individuo. (A. Einstein) Luglio-Agosto 2009 2 Brevi dal sito www.csvsalento.it A Tricase festa in piazza del volontariato! Mettere al centro le associazioni, le loro attività e l'impegno che profondono per la crescita del territorio: è questa la filosofia che ispira "Il volontariato al centro", Terzo Forum Provinciale del volontariato promosso dal Csv Salento in collaborazione con il Comune di Tricase e l'emittente Mondoradio e che da quest'anno adotta una formula itinerante. A Tricase il 2 agosto a partire dalle ore 19 in Piazza Cappuccini. Mare senza barriere, arrivano a Pescoluse le sedie Job Parte da Pescoluse – Marina di Salve, nel Sud Salento, la prima esperienza di autodeterminazione e sostenibilità per l’accesso al mare garantito a tutti grazie al "progetto BalneAbile" dell'Associazione Insieme per i Disabili Onlus di Alessano. A partire dal 12 luglio è disponibile gratuitamente una sedia Job lungo il tratto del litorale di Pescoluse che consentirà alle persone con handicap motorio di fare il bagno. Insieme a marciare per la vita Parte il 3 agosto prossimi per terminare il 15 la 35ma edizione della Marcia della Solidarietà, accompagnata dallo slogan "Donazione di sangue,organi, tessuti e cellule. Parlane oggi", promossa dal gruppo sportivo "Vita per la vita" di Coccaglio (Brescia), patrocinata dalle associazioni Aido, Avis, Fratres, Fidas,Cbv, Csv net. Calabria, Basilicata e Puglia sono le tre regioni che i tedofori percorreranno, l'8 agosto tappa ad Ugento ed il 9 ad Otranto. Il Salento ospita un “Campeggio antinucleare” Il Salento si prepara ad ospitare, dal 20 al 23 agosto prossimi, un "Campeggio antinucleare", in segno di protesta contro il disegno di legge "Sviluppo-Pacchetto anticrisi" approvato dalla Camera il 2 luglio scorso e che stabilisce il ritorno al nucleare nel nostro Paese. Il Campeggio di lotta verterà principalmente sul nucleare e l’energia padrona, ma verranno trattati altri argomenti all'ordine del giorno dell'agenda politica autunnale Un centro informatico per far spazio a tutte le abilità Sarà inaugurato a settembre il progetto "SuperAbilmente", proposto e gestito dalla Cooperativa sociale "Rinascita" di Copertino, che prevede la realizzazione di un centro informatico-socioculturale all'interno di locale messo a disposizione dall'Union 3 nella sua sede a Leverano. Tra i partner il Csv Salento. L'obiettivo è dotare il centro di attrezzature altamente tecnologiche che consentano anche a persone con disabilità di comunicare, scrivere e gestire il proprio computer. A Copertino il Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati E' stato avviato nel marzo scorso sul territorio di Copertino, che fa parte dei Comuni dell'Union 3, il progetto "Sprar" 2009/2010, Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati, promosso dal Servizio centrale del Ministero dell'Interno, gestito dalla Cooperativa sociale copertinese Rinascita. Da aprile a giugno sono stati accolti in tre appartamenti nel centro urbano di Copertino quindici persone. Fondazione per il Sud: pubblicato il bando socio-sanitario 2009 Invito a presentare progetti a sostegno di disabili e anziani non autosufficienti. Scadenza il 10 settembre 2009 P ubblicato il bando socio-sanitario 2009 con cui la Fondazione per il Sud sollecita il volontariato e il terzo settore a presentare progetti esemplari rivolti al “Sostegno a favore di disabili e anziani non autosufficienti” nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il bando mette a disposizione un ammontare complessivo di 4 milioni di euro, in funzione della qualità delle proposte pervenute. Il bando scade il 10 settembre 2009 e si rivolge ai seguenti ambiti di intervento: (a) Cura e integrazione dei disabili - sostegno al rafforzamento di cooperative sociali e associazioni esistenti di soggetti, sia italiani che immigrati, volto ad offrire servizi per l’integrazione sociale dei disabili, e, ove possibile, anche per l’inserimento in attività lavorative. Il sostegno riguarderà sia le attività di rafforzamento delle strutture di assistenza che azioni di accompagnamento e inserimento lavorativo a favore di disabili, compresi i disabili psichici; - sostegno e potenziamento di casefamiglia esistenti gestite da parte di cooperative sociali o di altre strutture associative per accogliere e prendersi cura di disabili per i quali siano venuti meno la presenza e l’aiuto di familiari. (b) Cura e integrazione degli anziani non autosufficienti - sostegno al rafforzamento di cooperative sociali e associazioni esistenti di soggetti, sia italiani che immigrati, volto a fornire assistenza domiciliare qualificata in forme regolari dal punto di vista fiscale e contributivo; - sostegno a cooperative o altre strutture associative esistenti costituite da soggetti, sia italiani che immigrati, per l’organizzazione e l’offerta di servizi volti a favorire attività di socializzazione degli anziani. Il bando si indirizza esclusivamente a partnership intese come accordi tra almeno quattro o più soggetti che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nell’implementazione del progetto. Ogni partnership individua un soggetto responsabile che coordina i rapporti tra i diversi soggetti della partnership con la Fondazione anche in termini di rendicontazione. All’interno della partnership dovrà essere inoltre prevista la presenza di una organizzazione con un ruolo di garanzia, costituita da familiari di soggetti disabili e/o anziani. Possono presentare una proposta di progetto, in qualità di soggetto responsabile, ed eventualmente accedere ai finanziamenti della Fondazione, tutte le organizzazioni senza scopo di lucro, costituite in prevalenza da persone fisiche e/o enti non profit, aventi una delle seguenti forme: - associazione riconosciuta; - associazione non riconosciuta; - cooperativa sociale; - consorzio di cooperative sociali; - ente ecclesiastico; - fondazione. Il bando e gli allegati possono essere scaricati sul sito della Fondazione per il Sud www.fondazioneperilsud.it e sul sito del CSV Salento www.csvsalento.it nella sezione bandi di gara. Gli operatori del CSV Salento sono a disposizione delle associazioni per offrire un servizio di consulenza qualificata sul bando. Segue da Pag.1 Lo sviluppo nella verità nomica ma soprattutto etica. La più importante sollecita "urgenti riforme" che permettano alla comunità mondiale di "affrontare con coraggio e senza indugio i grandi problemi dell'ingiustizia nello sviluppo dei popoli". La seconda afferma la necessità, come si diceva, di un "codice etico comune" fondato "sulla verità della fede e della ragione" e dunque accessibile a tutti e da tutti condivisibile. Ci sono due "criteri orientativi dell'azione morale" che derivano dal principio "carità nella verità", che valgono per i credenti ma anche per tutti gli uomini di buona volontà: la giustizia e il bene comune. A questo livello si inserisce il contributo della società civile e del volontariato. La terza chiede che si ponga in essere "una vera autorità politica mondiale" in grado di guidare la famiglia dei popoli verso quelle riforme e capace di conferire autorità a quel codice etico, evitando che esso sia neutralizzato dallo scatenamento degli egoismi. Un'autorità molto superiore a quella di cui dispone attualmente l'Onu e che sia regolata "dal diritto" e strutturata in maniera da "attenersi coerentemente ai principi di sussidiarietà e di solidarietà", ordinata alla "realizzazione del bene comune" dell'intera famiglia umana. Luglio-Agosto 2009 3 Luglio-Agosto 2009 4 Riforma della legge 266 e crisi economica Svolta a Roma l'assemblea nazionale dei soci CSV Net l’11 luglio U n'assemblea nazionale per esaminare le proposte per far fronte all'attuale periodo di crisi economica. È quella che si è tenuta a Roma sabato 11 luglio. I lavori assembleari hanno dato una risposta seria e concreta a quanto richiesto dai Csv nell'assemblea del 23 maggio scorso, consentendo di approvare un duplice percorso da svolgersi contemporaneamente. Il primo percorso è teso ad individuare gli strumenti che consentano di far funzionare il sistema dei CSV nel modo più corretto possibile, applicando gli accordi del 22 ottobre 2008 per la determinazione e distribuzione dell'extra-accantonamento derivante dai consuntivi 2008 delle fondazioni e destinato all'attività dei CSV e alla progettazione sociale per il 2009. Contemporaneamente, al fine di attivare i processi di programmazione dell'attività del 2010 dei CSV, che secondo gli accordi si devono concludere alla fine di ottobre 2009, si tratta di prendere atto e comunicare ai Co.Ge. e ai CSV la ripartizione di un quindicesimo nei fondi regionali per l'attività dei CSV del 2010, e ipotizzare l'ammontare dell'extra-accantonamento per il 2010 derivante dai bilanci consuntivi del 2009, ripartito per i fondi regionali ai fini perequativi come previsto dal Protocollo AcriVolontariato 2005. Come corollario a questo primo percorso si tratta di definire, secondo quanto previsto dagli accordi, quanto e come utilizzare la parte di extra-accantonamento rivolto alle regioni meridionali destinato alla progettazione sociale o comunque al sostegno delle attività delle organizzazioni di volontariato, sempre attraverso i CSV. In particolare tale determinazione riguarda i 23 milioni di Euro (residui bilanci fondazioni 2005 - 2006 e quota bilanci 2007) relativi all'attività 2008 dei CSV e la quota di 18 milioni di Euro derivante dai bilanci consuntivi 2008 delle fondazioni e relativi all'attività 2009 dei CSV. Su una parte di questi fondi CSV net ha proposto di realizzare una progettazione sociale straordinaria per l' Abruzzo, proposta pervenuta a CSV net e alla Consulta Co.Ge. in data 17 giugno 2009 con lettera a firma del Coordinamento dei CSV abruzzesi e del Co.Ge. Abruzzo. Tale quota potrebbe ammontare al 10% e quindi essere calcolata in circa 2 Volontariato sotto la lente d'ingrandimento È quella della Regione Puglia che ha stipulato una convenzione con CSV Puglia Net per la realizzazione di una ricerca sull'identità del volontariato pugliese L a realizzazione di una ricerca sulle organizzazioni di volontariato (OdV) in Puglia è al centro di una convenzione stipulata dall'assessorato regionale alla solidarietà sociale con l'Osservatorio Regionale Politiche Sociali, e coordinamento dei Centri Servizi per il Volontariato pugliesi, CSV Puglia Net. L'accordo ha come oggetto la messa in opera di un'indagine sociostatistica sulle caratteristiche delle organizzazioni di volontariato, iscritte nel registro regionale di riferimento, e sulle forme di concorso alla realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Il coordinamento tecnico-scientifico dell’azione di ricerca, che si svilupperà su 12 mesi per uno stanziamento complessivo di 200.000 euro, sarà assicurato dalla collaborazione tra Osservatorio Regionale Politiche sociali, Osservatorio Regionale del Volontariato e CSV Puglia Net, quest’ultimo nelle vesti di soggetto attuatore in quanto coordinamento tecnico-operativo dei Centri Servizio per il Volontariato. La ricerca, che si propone di realizzare una mappatura censuaria delle OdV presenti in Puglia e una contestuale indagine socio-statistica sulle caratteristiche delle medesime, si articolerà in una serie di azioni sostanzialmente incentrate sulla creazione di un data base delle OdV e di una indagine qualitativa-quantitativa condotta su un campione di 600 OdV attraverso la somministrazione di questionari/interviste. L'obiettivo è quello di approfondire l’identità del volontariato pugliese al fine di mirare strategie congiunte e condivise di supporto alla crescita del medesimo e di costruire sinergie operative tra gli enti a vario titolo impegnati nella costruzione delle politiche sociali a carattere regionale (Osservatorio regionale delle politiche sociali e Osservatori Provinciali) e gli enti impegnati nell'ambito del volontariato pugliese (Osservatorio regionale del Volontariato, CSV.Net Puglia e Centri di servizio al Volontariato). Daria Caione -2,3 milioni di Euro. Per i restanti circa 21 milioni di euro una parte significativa si potrebbe aggiungerla alla perequazione per l'attività CSV de1 2010, da mettere a disposizione a gennaio 2010, vista la particolare sperequazione nella destinazione delle somme dell'1/15° delle fondazioni derivante dai consuntivi 2008, a seguito della crisi. Una ulteriore parte potrebbe essere destinata ad azioni realizzate insieme dal sistema dei CSV (CSV net e CSV meridionali) e gli altri firmatari del Protocollo 2005 per azioni strategiche a sostegno del volontariato meridionale. Il secondo percorso invece è teso a riformare l'intero sistema di attuazione dell'art. 15 della legge 266/91, rilanciando i suoi principi, correggendo e innovando il sistema di applicazione dell' art.15 e la gestione dei fondi speciali dedicati all'istituzione dei CSV, finalizzati al sostegno e qualificazione. Si tratta in questo caso di prevedere anche modifiche radicali del DM 8 ottobre 1997, attuativo dell'art. 15 della legge 266/91. Luigi Conte In Abruzzo per attività ricreative nei campi terremotati Da un accordo tra rete dei CSV e Protezione Civile un invito alle associazioni per lo svolgimento di attività nelle tendopoli I l CSV de L'Aquila e il Coordinamento dei CSV Abruzzesi stanno raccogliendo le disponibilità delle associazioni desiderose di recarsi a L'Aquila alcuni giorni nel periodo fra luglio e settembre, per proporre attività di animazione e rispondere ai bisogni ludico-ricreativi degli sfollati presso le oltre 130 tendopoli de L'Aquila. Un modo concreto per alleviare gli affanni della vita nei campi-tenda, in cui la quotidia- nità ha perso i colori delle piccole e grandi abitudini, degli interessi personali delle persone, delle esigenze di vario tipo, del bisogno di svagarsi e fare attività piacevoli. Le associazioni che fossero interessate possono aderire scaricando e compilando la scheda di adesione in allegato, inviandola all'indirizzo mail Per [email protected]. maggiori informazioni contattare Simona Santilli del Csv L'Aquila al 340.6166163. ASSOCIAZIONI Luglio-Agosto 2009 5 Successo della campagna contro le reazioni cutanee da ketoprofene Dopo il caso segnalato dall'Adoc Onlus, stabilita la necessità di indicare il pericolo di fotosensibilizzazione al farmaco I l 3 ottobre 2008 presso la sede dell’Associazione Difesa e Orientamento del Cittadino Onlus si è presentata una giovane donna che, in seguito ad una contusione, aveva utilizzato un leggero strato di una pomata contenente ketoprofene, un farmaco molto sponsorizzato di una grossa multinazionale di Firenze. Il farmaco aveva innescato una reazione sulla pelle tale da procurarle una simil ustione (di I e II grado, come certificato), estesa e profonda. La mano sinistra appariva piena di bolle e di non facile guarigione. Immediatamente la signora ha contattato il proprio medico, che l’ha indirizzata ad una struttura specialistica del Presidio Ospedaliero “V. Fazzi” di Lecce. L’Unità Operativa di Chirurgia Plastica, dopo aver constatato il danno funzionale e dermatologico subito, è stata costretta ad intervenire prontamente. La paziente ha subito poi ripetute medicazioni, molto fastidiose e dolorose. L’Associazione si è messa alla ricerca dei responsabili, scrivendo una lettera alla casa farmaceutica, intimandola di prendersi le proprie responsabilità e provvedere a risolvere il problema. La grossa multinazionale ha risposto all’Associazione Difesa Orientamento del Cittadino Onlus tramite il suo ufficio legale, non riconoscendo le proprie responsabilità e anzi “minacciando” un’accusa per diffamazione. La soddisfazione non è però tardata ad arrivare. L’Ufficio di Farmacovigilanza dell’Agenzia Italiana del Farmaco, che nel frattempo era stato contattato, ha risposto il 6 giugno scorso ringraziando l’Associazione Difesa e Orientamento del Cittadino Onlus per aver sollevato il problema delle reazioni cutanee da ketoprofene. Sono state realizzate approfondite valutazioni in Italia e in Europa, con la conseguenza che presto gli stampati interni della crema dovranno rinforzare le avvertenze relative al divieto di esposizione alla luce solare, compreso il solarium, anche per due settimane successive all’applicazione. Presto verrà inserito un pittogramma specifico anche sulla scatola. Sara Beaujeste D’Arpe Randagismo, in corso la campagna promossa dalla Asl A settembre torna la settimana europea della Mobilità Sostenibile Quasi 4mila i cani da sterilizzare nella provincia di Lecce. Zampa Libera: “Occorre più coinvolgimento delle associazioni” Un'opportunità preziosa per le amministrazioni locali. A Maglie le iniziative dell'associazione CicloAttivi E ' attiva da circa un mese sul territorio della provincia di Lecce una campagna straordinaria per la sterilizzazione dei cani randagi promossa dalla Asl, che ha provveduto al reclutamento di veterinari convenzionati ed agenti tecnici accalappiacani. La campagna, prevista per sei mesi, ha sollecitato i Comuni – secondo quanto indicato dalla Asl nella nota informativa sull'iniziativa – a predisporre un censimento dei cani randagi esistenti sul territorio e a comunicarlo ai servizi veterinari delle unità competenti, con l'indicazione dei luoghi dove abitualmente stazionano. La nota informativa ha invitato anche, per un migliore espletamento del servizio, a comunicare eventuali associazioni disponibili a collaborare con i servizi veterinari della Asl per la cattura e la reimmissione sul territorio dei cani da sottoporre a sterilizzazione. Nella provincia di Lecce “si stima che siano quasi 4mila i cani da sterilizzare – sottolinea Raffaella Vergine, Presidente dell'associazione Zampa Libera – ma con la campagna avviata, avendo a disposizione dieci veterinari per tutto il territorio e altrettanti accalappiacani, si rischia di raggiungere solo circa 1200 cani, mentre si dovrebbe cercare di coprire almeno l'80%. Occorre anche che le associazioni siano concretamente coinvolte sulla questione, perchè sono quelle che hanno davvero il polso della situazione e della realtà”. Un altro punto critico su cui si dovrebbe agire, secondo Zampa Libera, è quello della formazione degli accalappiacani, che dovrebbero essere adeguatamente preparati e dotati di specifiche attrezzature. “Noi come Zampa Libera stiamo presentando ai Comuni un piano da sviluppare in convenzione con i veterinari con l'intento di mettere in piedi una campagna di sterilizzazione di almeno due anni – aggiunge Vergine – . Vorremmo procedere per tappe, avviando una prima fase di informazione rivolta alla cittadinanza, passando poi alla microchippatura e all'iscrizione all'anagrafe, arrivando a costituire un elenco di cani procedendo così alla sterilizzazione. L'obiettivo di fondo è quello del risparmio e della riduzione dei cani da rinchiudere nei canili. Al momento hanno dimostrato volontà di collaborare l'Unione dei Comuni Terra di Leuca, Presicce, Tricase, Alliste, Aquarica del Capo”. Sara Mannocci C hi va in bici merita un premio!: è questa la manifestazione in programma per sabato 19 settembre a Maglie, organizzata da Fiab Il CicloneAssociazione CicloAttivi nell'ambito dell'ottava edizione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. La Settimana, che si svolge in tutta Europa dal 16 al 22 settembre, rappresenta una preziosa opportunità per le amministrazioni locali desiderose di promuovere le proprie politiche, iniziative e buone prassi nel campo della mobilità sostenibile. Tra queste anche il Comune di Maglie, che sta dunque organizzando una serie di attività in vista della Settimana di settembre. L'iniziativa dell'associazione magliese, in programma quindi per il 19 settembre, chiamerà a raccolta in Piazza tutti i ciclisti urbani della città per premiarli con cioccolatini realizzati appositamente per l'occasione dalla Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ed altri gadgets. Nell'ambito della manifestazione, inoltre, verrà proposta la “Ciclofficina”, un servizio gratuito di manutenzione della bicicletta. Domenica 20 settembre, invece, sarà organizzata insieme all'Associazione Fratres di Maglie e al locale Ufficio della Bicicletta, una cicloescursione sui luoghi dimenticati di Maglie. E martedì 22 settembre spazio alla collaborazione con l'Ufficio della Bicicletta per svolgere la manifestazione "Alunni in bici, alunni felici", una premiazione di tutti gli alunni che si recheranno quel giorno in bici a scuola. Secondo l'Associazione CicloAttivi Maglie la Settimana è proprio un'ottima occasione che l'amministrazione comunale può cogliere per iniziare a dare sostanza alle Linee Programmatiche di Mandato che prevedono numerosi interventi infrastrutturali e culturali per la promozione dell'uso della bicicletta in città tra cui spazi per la bici e attrezzature di supporto, provvedimenti di moderazione del traffico per garantire la sicurezza dei ciclisti e ridurre la congestione del traffico, interventi per stimolare un cambiamento nelle abitudini di trasporto dei cittadini. SALUTE Luglio-Agosto 2009 6 Tumori e ambiente, intervista al presidente della Lilt Serravezza: “Il Sud aveva un gap virtuoso con il Nord, il 35% di mortalità per cancro in meno, ora la forbice si è ridotta al 2%” Professor Serravezza, quali sono i tumori più frequenti nel Salento? Negli ultimi 15 – 20 anni tutte le forme di tumore stanno aumentando, un dato in controtendenza rispetto al Nord Italia e al Nord Europa. Trent’anni fa il tasso di mortalità era del 40% in meno. Questo è dovuto ad un modello di sviluppo che ha inciso negativamente sull’ambiente. Quindi è l’inquinamento ambientale che scatena la malattia... Quello che viviamo è un déjà vu. Negli anni ’60 il “Big Killer” inglese, il fumo di Londra, mieteva vittime. Oggi, però, i paesi più sviluppati hanno investito sulle tecnologie avanzate per ridurre i fumi e gli effetti dannosi sulla salute. L’Inghilterra ha ridotto la mortalità per cancro del 3% annuo. Da noi, invece, stiamo creando le condizioni ambientali che hanno portato a quel disastro. A quel tempo non si sapeva, c’era l’ubriacatura collettiva dello sviluppo a tutti i costi, oggi, però, la loro esperienza non ci ha insegnato nulla. Quanto è servita la ricerca, la “cultura della prevenzione”? La ricerca si sviluppa solo sul fronte delle cure, non riduce il numero di ammalati; ricercare le cause dei tumori non conviene, non c’è ritorno economico, piuttosto per l’industria farmaceutica ed ospedaliera è bene che aumentino. Quali tumori sono più sensibili alle condizioni ambientali sfavorevoli? Il cancro alla vescica, alla tiroide, ai polmoni e i carcinomi emolinfopoietici. Qui nel Salento, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il Sud aveva un gap virtuoso con il Nord, il 35% di mortalità per cancro in meno, ora la forbice si è ridotta al 2%. Lì il fenomeno decresce, qui è destinato a peggiorare, perché anziché scoraggiare le cause del cancro, si fanno scelte folli. Si riferisce alle scelte energetiche, vero? Certo. Il petrolchimico a Brindisi è devastante. Con l’Arpa abbiamo rilevato un dato inatteso, che dura dal ’95: la mortalità nel Salento supera quella di Brindisi e Taranto. Questo sia perché i venti trasportano l’inquinamento, sia perché abbiamo i nostri cementifici, la Copersalento... sottovalutiamo il rischio chimico e siamo impreparati ad affrontarlo perché non conosciamo gli effetti delle miriadi di molecole che ci compenetrano attraverso aria, cibo e acqua. Quindi tra il carbone di Cerano e il nucleare è più rischioso il primo? Pur essendo un antinuclearista convinto, se dovessi proprio scegliere escluderei la centrale a carbone. Il Salento può fare a meno della corsa energetica intrapresa? La Puglia può fare a meno sia del nucleare sia del petrolchimico: l’80% di ciò che produciamo lo esportiamo. Anche del fotovoltaico? Dal punto di vista della salute il fotovoltaico è la scelta migliore, ma non esistono energie pulite. La Puglia ha svenduto il proprio patrimonio ai mercanti provenienti da ogni parte, senza alcun vantaggio occupazionale. Cosa dire alla gente sulle scelte future, dal punto di vista della salute? Che il cancro non è un flagello di Dio, è frutto di un errato modello di sviluppo. Pina Melcarne Il microonde per la diagnosi del tumore al seno Terapia del dolore, Italia agli ultimi posti in Europa Nasce una strategia di diagnosi basata su una nuova tecnica che consente di rilevare la malattia nei primi stadi D'ostacolo la normativa attuale. Ancora lontana l'approvazione del ddl “Cure palliative e terapia del dolore” P er la rilevazione e la diagnosi precoce del tumore al seno arriva il microonde: è stato presentato il 9 luglio al Centro Ricerche ENEA Casaccia, in un seminario a cura del Gruppo di Modellazione e Simulazione Numerica de l’Universidad Carlos III di Madrid, una nuova strategia di inversione per la rilevazione precoce del tumore del seno basata su una nuova tecnica di insiemi di livello multifase. Questa nuova tecnica è stata adattata alla situazione specifica della ricostruzione di immagini per il seno. Essa tiene conto del- l’elevata complessità dei tessuti del seno e del fatto che, tipicamente, solo pochi dati elettromagnetici sono disponibili per la rilevazione di tumori molto piccoli all’interno di strutture così complesse. Per descrivere i diversi tipi di tessuti mammari vengono impiegate due (tre, nel caso di regioni incognite di epidermide) funzioni di insiemi di livello. I risultati dimostrano la potenzialità e la fattibilità della tecnica proposta nel rilevare, localizzare e caratterizzare, in un tale realistico modello di seno, un piccolo tumore nei suoi primi stadi di sviluppo. L 'Italia è agli ultimi posti in Europa quanto a prescrizione dei farmaci oppiacei che servono a combattere il dolore e le sofferenze. Una delle cause che rendono difficile l'accesso alla terapia del dolore è l'obbligo, previsto dal Testo unico degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope di cui al DPR 309 del 1990, di utilizzo di un ricettario speciale per la prescrizione di medicinali analgesici oppiacei per un gran numero di preparazioni medicinali contenenti antidolorifici. Per far fronte a questa situazione il viceministro Ferruccio Fazio, il 16 giugno ha emanato, in attesa della revisione del Testo Unico, un'ordinanza che rende più semplice la prescrizione di alcuni farmaci oppiacei, consentendo al medico di utilizzare il ricettario normale anziché quello speciale ed eliminando così le difficoltà burocratiche che spesso scoraggiano tali prescrizioni. Intanto non c’è accordo tra maggioranza e opposizione sul ddl "Cure palliative e terapia del dolore". Mimina Sergi SALUTE Luglio-Agosto 2009 7 Riunito presso la Asl di Lecce il tavolo tematico senologia e oncologia Segnalate le problematiche. Il volontariato come responsabile partecipazione e pratica di cittadinanza solidale S i è tenuta mercoledì 17 giugno, presso la sala convegni della direzione generale dell'Asl di Lecce, una riunione del tavolo tematico senologia e oncologia, a cura del Comitato Consultivo Misto presso la stessa Asl. Il Comitato, come previsto dalla l.r. 25/2006 e dall'apposito regolamento, "rappresenta un momento di incontro in cui periodicamente le associazioni di volontariato e gli organismi di tutela accreditati espongono collegialmente le esigenze dei cittadini-utenti e propongono strategie e strumenti per il rispetto dei diritti dei cittadini ed il miglioramento della qualità dei servizi. L'Azienda presenta obiettivi e strategie finalizzati al miglioramento della qualità dei servizi erogati e promuove la collaborazione delle associazioni ed organismi di tutela per la loro realizzazione". L'argomento trattato durante la riunione, di grande importanza per la tutela della salute delle donne salentine, è stato lo screening e le criticità emerse. Presenti diverse associazioni tra cui SOS per la Vita, Auser, Federcasalinghe, Per un sorriso in più, Avo ed altre. E' stata posta con forza la questione della riduzione delle liste di attesa e segnalate alle direzione altre problematiche evidenziate dai cittadini- utenti alle associazioni. Intenso il dibattito tra i volontari ed il personale medico sulle problematiche rilevate, ma costruttivo il confronto, finalizzato all'obiettivo comune del miglioramento della sanità pubblica e del rapporto utente-operatore sanitario. Grande anche la sensibilità dimostrata dal direttore sanitario, Un Comitato per promuovere la salute I l Comitato consultivo misto della Asl di Lecce è nato nell’ottobre 2008 a seguito dell’accorpamento dei due Comitati delle prosciolte Asl Le/1 e Le/2i istituiti nel 2003 e nel 2004. Il Comitato fornisce il proprio contributo alla diffusione di progetti di educazione e promozione della salute, evidenziando le criticità e suggerendo proposte e soluzioni attraverso sette tavoli tematici: Handicap, Senologia, Liste di attesa, Invalidità civile, Donazione organi, Pediatria oncoematologica, Tavolo Alzheimer. La segreteria del Comitato Consultivo Misto può essere contattata presso l'Urp di Via P.De Lorentiis, a Maglie, presso Area Servizi socio sanitari di via Miglietta 5 a Lecce, o ai numeri 0836-420353/ 0836-420375, n. verde 800239246, [email protected]. dott. Sanapo, che ha posto tra i principali obiettivi anche una migliore comunicazione con l'utenza. Affrontati anche temi come la formazione, sia dei medici che degli operatori dei punti informativi pubblici e del privato (associazioni). Riteniamo che il lavoro svolto dalla sig.ra Rita Tarantino, referente del tavolo tematico, e dalle altre volontarie presenti, rappresenti una buona prassi nel rapporto tra pubblico e cittadini, nel rispetto dei principio di sussidiarietà, come stabilito dall'art. 118 della Costituzione. Tutto ciò va certamente nella direzione del miglioramento della qualità della vita nel nostro Salento. Riteniamo quindi che tali iniziative vadano sostenute e promosse, in quanto colgono a pieno il principio secondo cui il volontariato è responsabile partecipazione e pratica di cittadinanza solidale. Antonio Quarta direttore CSV Salento Vigoressia: l'anoressia al contrario Aumenta la privacy per le persone con disagio psichico Modelli culturali sbagliati e paura di fallire alla base di questo disturbo che colpisce prevalentemente gli uomini Nasce il Sistema Informativo per la Salute Mentale istituito dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali S ottovalutati a lungo, i disturbi "al maschile" del rapporto con il corpo stanno ora diventando oggetto di attenzione degli esperti. La vigoressia, ribattezzata come Complesso di Adone, personaggio della mitologia greca rappresentante l’idea della magnificenza mascolina, è un disturbo alimentare speculare all'anoressia, nel senso che i sintomi e i comportamenti di chi ne soffre sono il contrario di quelli anoressici. Chi è affetto da questo disturbo continua a vedersi gracile e smilzo nonostante abbia una muscolatura fuori dal comune. Obiettivo dei vigoressici è ottenere un corpo che in natura non è possibile avere. E per raggiungere questo scopo nessun sacrificio è troppo pesante, nessuna sostanza è pericolosa, nessuna dieta è troppo bizzarra. Il disturbo colpisce prevalentemente gli uomini tra i 25 e i 35 anni. Questi ragazzi si sottopongono a continue sedute di allenamento e potenziamento muscolare, ma continuano a controllare ossessivamente lo stato e lo sviluppo di ogni singolo muscolo, si pesano continuamente, si sottopongono a un regime alimentare iperproteico, fanno uso assiduo di integratori e, in molti casi, di sostanze anabolizzanti. Un ruolo importante è giocato dai modelli culturali di bellezza e prestazione fisica e, nei contesti sportivi, dalle pressioni di compagni e allenatori. Se poi alla base ci sono un senso di inadeguatezza, la paura di fallire ma anche la bassa statura, ci si convince di poter risolvere le proprie fragilità costruendosi una fisicità imponente. I problemi che derivano dalla vigoressia sono di tipo psicologico, tra cui bassa autostima, isolamento sociale e stato depressivo, ma anche fisico, in conseguenza proprio dell’alimentazione sbilanciata e troppo ricca di proteine. Col tempo questa dieta può portare ad alterazioni della funzione renale e a sintomi da carenza di calcio, mentre l’eccessivo allenamento può dare luogo a problemi ossei ed articolari. Anna Lucia Sabetta I l Garante per la Privacy ha approvato con il Comunicato n.324/2009 la bozza del Decreto del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali che istituisce il SISM (Sistema Informativo per la Salute Mentale). L’Autority ha però stabilito una serie di misure tecnicoorganizzative per tutelare la privacy dei malati psichiatrici e di tutte quelle famiglie che beneficiano di aiuti socio-sanitari. L’idea del Ministero è monitorare l’attività dei servizi alla salute mentale, le caratteristiche dell’utenza, la quantità delle prestazioni e la loro efficienza. Le Regioni e le Provincie Autonome potranno trattare, solo tramite codice identificativo, esclusivamente le informazioni che inseriscono, mentre il Ministero avrà accesso a tutta la documentazione. In nessun caso faranno parte del SISM informazioni relative al numero identificativo e alla cartella clinica del paziente o al comune di residenza, questo per salvaguardare, anche nei piccoli centri, l’identità dei pazienti inseriti nel sistema. Sara Beaujeste D’Arpe RETTIFICA Ci corre l’obbligo di chiarire quanto viene riportato nel numero di giugno 2009 del mensile del Csv Salento-“Volontariato Salento” -a pag.11, nell’articolo dal titolo “Il paziente misterioso”. Il Direttore generale, in seguito all’incontro con il Coordinamento Operativo, ha esplicitamente dichiarato che non è stata siglata nessuna collaborazione tra ASL e Comune di Lecce riguardo alla iniziativa pubblicizzata dal dott. Alfredo Pagliaro, che sicuramente parla e agisce a titolo personale. Si fa presente che l’unico organo deputato a rappresentare i cittadini e a dare loro voce è il Comitato Consultivo Misto, costituito dai rappresentanti delle Associazioni di Volontariato accreditate. DOSSIER Luglio-Agosto 2009 8 Disabili al mare: ancora tante barriere T a cura di Silvana Sarli anto mare, poco spazio. Per i disabili, l’accesso alle splendide acque del Salento è consentito solo in pochissimi siti attrezzati. In tutta la Puglia, secondo quanto emerso dai primi risultati del progetto “Road Map del Turismo accessibile della Regione Puglia”, appena 80 stabilimenti balneari sui circa 2000 censiti dal SIB (Sindacato Italiano Balneari) consentirebbero l’effettivo ingresso in acqua ai disabili motori. Per accessibilità infatti, nella maggior parte dei casi e secondo le vigenti norme di legge, si intende l’ingresso allo stabilimento e ai servizi igienici, ma il percorso di accessibilità si ferma lì o al massimo su una passerella “a metà”. Cosa permette il reale accesso in acqua ai disabili? Una passerella che porta direttamente in mare o lunga almeno fino alla battigia, e la speciale sedia Job, leggera per il trasporto e galleggiante in acqua, che arriva ad abbattere anche l’esigenza della stessa passerella. In quali posti, nel Salento, è effettivamente possibile per un disabile fare il bagno? In attesa che siano resi noti i risultati completi della Road Map regionale, abbiamo sondato il territorio verificando una reale carenza di strutture idonee, e segnalato quindi alcune località accessibili individuate, circa quindici, sulle coste della provincia. La “Road Map” del Turismo accessibile dicità dei dati raccolti. Le strutture che risultea vacanza è un momento di svago e ranno adeguate agli standard dichiarati saranno relax ma in una situazione di disabilità o premiate con il Marchio Super Accessibile. di disagio temporaneo che limita, per Eventuali scostamenti dai livelli autocertificati esempio, la mobilità della persona può essere produrranno una diversa classificazione. Visite un ostacolo insormontabile che rende il turismo periodiche saranno effettuate da membri della “inaccessibile”. Tra le criticità dell’offerta turicommissione per permettere azioni di ri-accrestica della regione Puglia, la più marcata è senditamento, per chi ha scelto di adeguare la z’altro quella che attiene all’accoglienza turistruttura agli standard richiesti. La creazione di stica delle persone disabili. Con queste preun marchio di super-accessibilità è finalizzato a messe, l’Assessorato al Turismo della Regione premiare gli operatori che sceglieranno di adePuglia ha promosso, in collaborazione con guare gli standard di fruibilità delle proprie l’Assesorato alla Solidarietà, con il supporto strutture. L’obiettivo è mettere al centro delle delle associazioni di categoria ed il mondo del attività turistiche un nuovo modo di intendere volontariato, una serie di azioni per lo sviluppo l’offerta, associata ad un forte spirito di solidadel turismo accessibile. In tale ambito rientra il rietà e ad una migliore cultura dell’accoglienprogetto "Road Map per il Turismo za, ponendo attenzione a coloro che hanno Accessibile", progetto speciale sostenuto da necessità di soddisfare “bisogni speciali”, confondi europei ed ideato a sostegno di una culsentendo così a tutti la piena fruizione del territura dell’ospitalità per tutti e dell’abbattimento torio e l’accesso ai luoghi ed alle informazioni di tutte le barriere materiali ed immateriali esistenti e che consentirà ai flussi dei turisti con delle strutture che si dichiarano accessibili. I di interesse turistico. La limitata propensione al bisogni speciali di scegliere il territorio puglie- risultati saranno pubblicati in apposita confe- viaggio delle persone disabili, oltre ai problemi se per il proprio soggiorno di vacanza o di renza stampa entro settembre, ma da una prima di salute, è infatti da ricercare anche nell’atteglavoro. analisi, secondo quanto dichiarato da Andrea giamento degli operatori del settore che spesso “Il primo passo del progetto Sasanelli Responsabile tecnico del risultano poco disposti ad accogliere tale seg“La sedia Progetto: “sarebbero appena 80 le mento nelle proprie strutture. Questa barriera riguarda la mappatura degli stabilimenti balneari pugliesi”- ha dichiara- Job abbatte strutture pienamente accessibili agli di tipo culturale rappresenta il principale ostato Stefania Mandurino, Presidente utenti con disabilità”. Sarà quindi colo allo sviluppo del turismo accessibile perl’esigenza redatta una seconda classificazione chè limita gli investimenti e l’attenzione degli dell’APT di Lecce che ha collaborato al progetto- ed è fondamentale per la delle strutture, sulla base delle veri- imprenditori verso questa domanda. Oltre alla della prima individuazione delle strutture effettuate dagli apparati regio- barriera culturale, lo sviluppo del turismo passerella” fiche accessibili”. “Sono circa 800 gli stanali con indicazione delle eventuali accessibile è ostacolato anche dalla presenza non sempre in grado di accogliere perbilimenti censiti dall’Assessorato al difficoltà presenti. I dati sone con disabilità. Le normative “Solo 80 dei Turismo, 2000 invece sono le strutture raccolti saranno organizzati in forniscono indicazioni precise esistenti nella regione secondo il Sindacato una apposita banca dati, resa accessicirca 2000 vigenti e possono essere ulteriormente Italiano Balneari e le Pro Loco” ha spiegato bile a tutti, con le strutture classificaMichele Penza, Presidente dell’Associazione te secondo questa modalità di valuta- stabilimenti migliorate dagli operatori per aumentare la percezione da parte dell’utenza ‘Attraversando la Peucezia’ che ha raccolto i zione: non accessibile; adattabile balneari in del grado di accessibilità delle strutdati-”. Il rilevamento dell’Accessibilità è stato parzialmente accessibile; accessibieffettuato mediante un questionario, inviato le; super accessibile. La banca dati Puglia sono ture. La strategia regionale è quindi accessibili quella di sensibilizzare gli operatori alle strutture e compilato a seconda della tipo- sarà infatti pubblicata sul portale ad investire nel turismo accessibile logia di esercizio. “Si tratta di autocertificazio- regionale www.viaggiareinpuglia.it, ai disabili” come un’opportunità, poiché diversini ha aggiunto Penza – quindi la fase successi- in un’apposita sezione dedicata, con va del progetto consisterà nella verifica dei dati viste semplificate per favorire l’accesso alle fica l’offerta. Il progetto si colloca in un’azioacquisiti”. informazioni di ogni singola struttura. La terza ne di più ampio respiro che mira ad allineare la Sulla base delle informazioni raccolte dal- fase consiste nell’accreditamento e nell’asse- Puglia alle grandi realtà del nord Europa dove, l’autocertificazione, è stata infatti redatta una gnazione del Marchio Super Accessibile e sarà con le barriere architettoniche, da anni sono prima classificazione, organizzata in una banca curata da una speciale commissione partecipa- crollati anche i meccanismi, gli atteggiamenti dati che ha consentito all’amministrazione ta della Regione Puglia. Essa sarà composta da ei comportamenti umani e sociali che producoregionale di realizzare un primo monitoraggio esperti che verificheranno in presenza la veri- no e codificano l’esclusione sociale. L DOSSIER Luglio-Agosto 2009 9 Sedie, pedane e passerelle sulle costa salentina A vete visto una sedia job da queste parti? Se sì, siete davvero in pochi, perché questo ausilio galleggiante che rende possibile l’ingresso in acqua alle persone con disabilità motorie è ancora scarsamente diffuso nelle località balneari della provincia di Lecce. Così come sono insufficienti le strutture di supporto, passerelle, pedane ecc.., raramente presenti fino alla battigia o nell’acqua. Abbiamo realizzato una semplice ricerca per individuare le località e gli stabilimenti “accessibili”, in collaborazione con volontari e associazioni di tutta la provincia di Lecce. “Qualcosa esiste e si stanno facendo passi avanti, ma siamo ancora lontanissimi dall’offrire ai portatori di handicap la fruibilità dei nostri mari”- ha dichiarato Vito Berti, presidente di Sfida Lecce-. Vi sono poche passerelle e spesso si fermano a metà della spiaggia, non risolvendo il problema dell’in- gresso in acqua”. Un dato per tutti rende quindi chiara la situazione nella zona del basso Salento, da Gallipoli a Leuca, al momento c’è la disponibilità di due sole sedie Job per tante persone. Un dato che sconcerta, se si pensa che il costo di una sedia job è di 750 euro, certamente non proibitivo per le amministrazioni, che però quasi tutte, non inseriscono lo strumento in un piano di investimento e programmazione sociale ne tanto meno in una programmazione estiva, tra un concerto e un evento. Anche per gli stabilimenti balneari privati, sicuramente per le più importanti ed “esclusive” strutture ricettive, la spesa non sarebbe certo troppo esosa. Eppure… Questione di soldi o di cultura? Fatti alla mano, se non fosse per la privata iniziativa di un’associazione per disabili nella zona del basso Salento, Insieme per i disabili, e per un’analoga iniziativa privata non ci I MARI ACCESSIBILI* Casalabate Pro Loco sedia job Torre Chianca spiaggia libera (Ass.ne “Marina di Torre Chianca”) passerella totale Torre Chianca Lido Idume (Pro Loco Lecce) sedia job S.Cataldo area antistante Ufficio locale Marittimo- Faro (Pro loco Lecce) sedia job S. Cataldo Lido Turrisi sedia job San Foca Pro Loco sedia job Torre Vado Lido Venere passerella parziale Salve - Posto Vecchio pedana, passerella parziale, sedia job Salve - Pescoluse Chiosco Boteguita, Parco dei Gigli Sedia job Gallipoli Lido San Giovanni passerelle Lido Conchiglie Stabilimento Aeronautica Militare passerella totale S. Caterina di Nardò c/o pro Loco sedia job dal 31 luglio Porto Cesareo Lido le Dune sedia job. * le accessibilità sono state raccolte da segnalazioni LEGENDA SEDIA JOB PASSERELLA TOTALE PASSERELLA PARZIALE PEDANA sarebbero neanche quelle uniche due sedie job, nelle marine di Salve. Il quadro è leggermente più roseo nella zona di Gallipoli e nelle marine di Lecce. Da segnalare, la collaborazione dell’Aeronautica Militare di Gallipoli che ha realizzato una passerella nello Stabilimento Straordinario di Lido Conchiglie aprendolo eccezionalmente ai disabili, della Marina Militare Italiana, distaccamento di Otranto che ha sostenuto l’iniziativa della sedia Job a San Cataldo, e le iniziative private di Lido Turrisi a San Cataldo, e Le Dune di Porto Cesareo, che hanno acquistato la speciale sedia a proprie spese. In molti casi, come per la Pro Loco Lecce e l’Associazione Insieme per i Disabili Onlus di Alessano, funziona l’iniziativa di organizzare eventi di musica e spettacolo per coprire il costo dell’acquisto di una sedia. Può essere un’idea per qualcuno? DOSSIER Luglio-Agosto 2009 10 Progetto Delfino - Pro Loco Lecce deato dalla Pro Loco Lecce, il “Progetto in macchina c’è già l’altra sedia a Delfino” è un esempio di sinergia tra la rotelle”. È per questo che la Pro promozione dei talenti e i valori sociali - Loco di Lecce ha avviato la sua ha dichiarato la presidente, Maria Gabriella campagna promozionale. “Progetde Judicibus, nel convincimento che solo to Delfino” intende dotare gli stafinalizzando ad essi le attitudini e le compe- bilimenti e soprattutto le spiagge tenze dei nostri giovani, sarà possibile resti- libere di sedie che possano essere tuire pace e dignità ad una società sempre più utilizzate gratuitamente dai disabisuperficiale e demotivata. La gioia di esibirsi li con l’ausilio dei volontari Pro sul palcoscenico recitando, cantando e dan- Loco del servizio civile o ad altre associazioni di volontazando è amplificata, per i ragazzi “Spesso per riato. che partecipano al progetto, dalla è stata consapevolezza che tutto ciò è accessibilità L’iniziativa sostenuta dal Comitato destinato ad una nobile causa: si intende Paralimpico, dal Coquella di permettere con grande facilità a giovani amici tetraplegi- l’accesso allo mune di Lecce, dalla Pro Loco e dalla dall’Ufficio locale marittimo ci di raggiungere il mare e fare il stabilimento di San Cataldo, dall’APT, bagno sulla coloratissima ed alledall’IISS “A. De Pace” di Lecce e e ai servizi gra Job e di poterlo fare su quanUnione Nazionale te più spiagge possibili. Job, igienici, ma dall’UNPLI, Pro Loco d’Italia. Proprio attraverinfatti, è una sedia leggera, resistente, impermeabile e sicura che non l’ingresso so l’UNPLI, la Pro loco di Lecce potrebbe esportare il progetto, può camminare sulla spiaggia e in mare”. coinvolgendo le altre consorelle non ha bisogno di “passerelle” e che, una volta giunta in acqua, galleggia. Il interessate ai lidi ed alle spiagge italiane e le problema per le famiglie è rappresentato dal rispettive delegazioni di spiaggia. Tutte le famiglie potranno accompagnare costo e dal fatto che Job è ingombrante e non può dunque essere trasportata con facilità se ogni giorno, dalle 10.30 alle 12.30 , fino al 31 I Agosto, i propri cari a fare il bagno con facilità, con il supporto dei giovani volontari della Pro Loco. Ad oggi l’iniziativa è operativa a San Cataldo, presso l’Ufficio locale marittimo della Marina Militare Italiana (referente il Maresciallo Roberto reale), a Torre Chianca, presso il Lido Idume, e a Santa Caterina, dove per il 31 luglio è stato organizzato un festival musicale con la Scuola di canto diretta da Tony Frassanito, realizzato con la conduzione di Maria Gabriella de Judicibus proprio per coprire il costo di una sedia Job. Progetto “BalneAbile” – Insieme per i Disabili Onlus P arte da Pescoluse – Marina di Salve la prima esperienza di autodeterminazione e sostenibilità per l’accesso al mare garantito a tutti grazie al "progetto BalneAbile" dell'Associazione Insieme per i Disabili Onlus di Alessano che da 8 anni si batte per dare dignità ai disabili ed alle loro famiglie. È stata inaugurata lo scorso 12 luglio, grazie anche alla collaborazione dell’amministrazione comunale di Salve, la nuovissima sedia Job disponibile lungo tutto il tratto del litorale di Pescoluse. "La sedia Job – ha dichiarato Donato Melcarne, referente del progetto BalneAbile - è stata acquistata dall’Associazione proprio per dare risposte ai tanti amici che d’estate vengono in vacanza nel Salento ma a causa della loro disabilità non riescono a fare il bagno. Veder sorridere Alex, Mario e Francesca, gli amici disabili che da anni frequentano le nostre spiagge è per noi tutti una grande vittoria. Siamo ancora in fase sperimentale, infatti la sedia Job è una delle prime a comparire sulle spiagge del Sud Salento, ma ci sono tutte le premesse per- ché insieme alle istituzioni si possano acquistare altre sedie di questo tipo. Voglio augurarmi - ha continuato Melcarne – che queste esperienze possano contaminare culturalmente tutto il contesto dell'organizzazione turistica balneare promuovendo un'ottica che volge lo sguardo ai tanti vari e rispettabili bisogni delle persone disabili. Però, per favorire il turismo accessibile occorre anche strutturare spazi abitativi, capacità relazionali e nuova ideazione, che sono poi i veri fattori di qualità per il tempo vacanza di tutti". E in effetti, proprio questo sta succedendo: ora tutti i gestori degli stabilimenti balneari della marina di Pescoluse, 4 km di stupenda spiaggia soprannominata "le Maldive del Salento", hanno chiesto all'associazione di aiutarli ad allargare il progetto anche a loro, e si sono resi disponibili ad acquistare direttamente le sedie Job; nei prossimi giorni arriveranno nuove sedie per gli altri stabilimenti vicini. La prima disabile che ha usufruito della sedia è stata Chiara Giannini, 24 anni di Alessano, iscritta alla facoltà di psicologia e operatrice del progetto "Informa handicap" del Csv Salento. Erano anni che non entrava in acqua in mare, da quando era ragazzina. Ora che è diventata donna ha gustato per la prima volta il piacere di immergersi in acqua. La sua felicità si è trasformata in commozione, quando ha visto tutti gli altri bagnanti che l'hanno salutata con un forte applauso. La sedia Job è a completa disposizione, gratuitamente, delle persone diversamente abili che ne faranno richiesta, presso il chiosco Boteguita – Parco dei Gigli – Marina di Pescoluse. GIOVANI Luglio-Agosto 2009 11 L'Annus horribilis del Servizio Civile Tra tagli, toppe, delusioni e speranze, s'intravede una proposta di riforma I l 2009 è l' “annus horribilis” del Servizio Civile: 25 mila giovani in meno, il 75% dei progetti non finanziati, un bando di selezione quanto mai tardivo e una circolare di accreditamento che strizza, con malcelata civetteria, l'occhio agli enti di prima classe, improntando un sistema di dipendenza dei piccoli enti locali, che per essere competitivi nella fase progettuale dovranno gioco forza valutare l'opportunità di ricorrere ai servizi da questi forniti e che nella grande maggioranza dei casi sono erogati a titolo oneroso. Il Servizio Civile è dunque sull'orlo del collasso? Qual è dunque il futuro che si prospetta? La Lega Nord propone una sua visione che apporterebbe modifiche irreversi- specifici ambiti d’impiego da privilegiare. Viene mantenuto l'albo nazionale, tuttavia gli enti a questo iscritti dovranno elaborare progetti di servizio civile che abbiano una dimensione territoriale regionale, in modo da permetterne una valutazione coerente da parte delle singole Regioni. Inoltre sia le Regioni che gli enti di servizio civile saranno chiamati a contribuire alla sostenibilità economica dei progetti con una partecipazione del 20% del Fondo Nazionale in relazione ai volontari richiesti. Nei confronti dei volontari si applicherà la riduzione a 25 delle ore di servizio settimanali, in modo da permettere di conciliare servizio e impegni universitari, bili e sostanziali al sistema. Nell'intervento introduttivo, l'On. Rivolta, promotore della proposta, sottolinea che la legge istitutiva 64/01, essendo nata dalla necessità contingente di evitare la scomparsa del Servizio Civile a seguito della sospensione del servizio di leva obbligatoria, è segnata da limiti e manchevolezze che hanno consentito la crescita abnorme di realtà che hanno trasformato l'impegno nel Servizio Civile in una mera operazione di compravendita di beni e servizi e il proliferare di situazioni in cui il Servizio Civile viene considerato alla stregua di “salario sociale” La proposta Rivolta pone al centro del sistema le Regioni, cui compete il dovere di individuare riducendo in questo modo anche il fenomeno degli abbandoni, che colpisce ad oggi il 14,3% dei volontari. Critica e veemente la reazione di Guglielmo Minervini, Assessore alla cittadinanza attiva della Regione Puglia: “La bozza, risulta un passo indietro rispetto al protocollo d’intesa del 26 gennaio 2006 siglato tra l’Ufficio nazionale Servizio Civile e le Regioni e Province Autonome. La proposta di legge presentata dalla Lega è l'ultimo passo verso la dismissione del servizio civile. L'ultimo tassello di una specifica strategia che il governo sta portando avanti per smantellare pezzo per pezzo il servizio civile dal territorio”. Luca Spagnolo “Non stare troppe ore al pc, esiste ancora la vita reale” Diffusione di composti chimici, i rischi per i neonati Un decalogo di Skuola.net e Sicuramente Web per aiutare ragazzi e famiglie a difendersi dalle insidie della rete L'esposizione a ftalati, usati in molti oggetti di plastica, può influenzare lo sviluppo dei bambini fin dalla gravidanza I nternet non è solo un luogo di informazione e divertimento, ma anche un no luogo con le sue insidie e i suoi pericoli. Per evitare che i ragazzi cadano nei diversi tranelli travestiti da giochi, Skuola.net e Sicuramente Web hanno stilato un decalogo da seguire facilmente. La prima preoccupazione riguarda gli incontri che si possono fare in rete. Infatti, essendo facile chattare ed entrare in piattaforme virtuali, è necessario, non solo diffidare degli sconosciuti, ma anche informare i propri genitori delle nuove amicizie fatte in rete. Questa regola impegna gli adulti a controllare che i propri figli non incorrano in amicizie pericolose, ad esempio con chi si finge un loro coetaneo pur non essendolo, ma anche gli argomenti di conversazione delle chat non sono da sottovalutare. Non rispondere alle provocazioni, non inviare foto o informazioni personali che riguardano ad esempio il proprio indirizzo o la scuola che si frequenta sono attenzioni importanti, come non accettare appuntamenti e non lasciarsi provocare da cyber bulli. Il pericolo però, non arriva solo dagli incontri a rischio perchè, purtroppo, anche se con conseguenze sicuramente meno gravi, le insidie sono veramente tante e di diverso tipo. Scaricare loghi, suonerie, immagini da internet può comportare costi o addebiti indesiderati. Aprire file allegati a messaggi di posta elettronica di cui non si conosce il mittente, può mettere a rischio il proprio computer poiché potrebbero contenere virus o sistemi in grado di rubare informazioni personali. Skuola.net e Sicuramenteweb, attraverso questo semplice decalogo, intendono aiutare non solo le famiglie a seguire i propri figli, ma soprattutto i ragazzi a crescere meglio non solo nella vita reale ma anche in quella virtuale. Tante opportunità ma anche tanti angoli bui si alternano in questo fantastico mondo virtuale e per poter sopravvivere, la regola fondamentale è sempre una “non stare troppe ore al pc, esiste ancora la vita reale”. Laura Mangialardo C on l’invasione di prodotti a basso costo e poco controllati provenienti dalla Cina, si è iniziato a sentire parlare di ftalati, composti chimici usati in molti oggetti di plastica, come ciucciotti, biberon e giocattoli in generale. L’esposizione a questi composti può avvenire già nell’utero e può provocare modificazioni negative della funzione endocrina del bambino, influenzandone lo sviluppo e la crescita. Sembra che l’esposizione a ftalati già durante la gravidanza possa provocare un basso peso alla nascita, che è tra l’altro la prima causa di morte sotto i cinque anni e che fa aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche nel bambino. L’Università di Shangai ha deciso di vederci chiaro, monitorando 201 neonati, 88 dei quali avevano alla nascita un peso inferiore alla media. I ricercatori, analizzando campioni di meconio e cordone ombelicale, hanno trovato valori alti di ftalati nel 70% dei campioni ed erano soprattutto i bambini nati a basso peso ad avere le quantità più significative. S.B.D’A. Incontriamoci al Due Lune TeatroTenda Gli obiettivi del nuovo progetto partito a Tricase. Un luogo d'incontro con le giovani generazioni al centro U n luogo d'incontro e sviluppo sostenibile con la partecipazione di tutti, ma anche un veicolo di cultura, comunicazione e relazioni. Ecco lo spirito con cui è nato a Tricase “Due Lune TeatroTenda”, che prende il nome dall'associazione vincitrice del bando regionale “Principi Attivi. Giovani Idee per una Puglia migliore” con il progetto “E’ arrivato Godot! ovvero baci, promesse, carezze, lusinghe, illusioni”. Un progetto interessante e pieno di prospettive, presentato nel giugno scorso e che in questo mese di luglio ha dato il via agli spettacoli della stagione estiva. L'iniziativa è nata da un'analisi della realtà sociale del territorio che ha evidenziato difficoltà e problematiche soprattutto da parte dei ragazzi, delle persone con disabilità e degli extracomunitari. Ecco quindi la proposta del TeatroTenda come luogo di condivisione, opportunità di scoperta dell'individuo come fonte di ricchezza, valori specifici da mettere in comune. Consapevole di non poter essere panacea il progetto, a cui hanno aderito i comuni di Tricase ed Alessano, aspira ad essere un veicolo capace di innescare lievi, ma fondamentali, processi in controtendenza, con le giovani generazioni al centro delle prospettive di sviluppo della comunità. Per informazioni sul teatro e prenotazioni 328/1569326, e-mail: [email protected]. ATTUALITÁ Luglio-Agosto 2009 12 Sicurezza, introdotto il reato di clandestinità Il Governo approva una legge secondo cui gli stranieri senza permesso di soggiorno rischiano processo e carcere. Critici opposizione e terzo settore U na legge per la serenità dei cittadini. Così il premier Berlusconi ha dato il benvenuto ad una legge che ci fa tornare indietro di 60 anni. Forse la maggioranza, con il beneplacito delle comunità leghiste, che non tollerano più gli stranieri, ha voluto festeggiare il 60˚ anniversario dall’approvazione delle leggi razziali in Italia (1939 - 2009). Sopportare i cugini terùn è già stato difficile, forse perché si è sempre anelato all’aldilà in patria, quel federalismo tanto agognato che avrebbe dato a Cesare quel che è di Cesare, ma gli stranieri no, quelli proprio no. Palazzo Madama approva, dunque, una legge sulla sicurezza che introduce il reato di clandestinità. Gli stranieri senza permesso di soggiorno rischiano il processo e il carcere. Non si vuole solo criminalizzare lo straniero che viene a spacciare droga, a violentare ragazze, talvolta ammettendo colpe non sue, ma anche quello che “sporca le strade” e “ruba il lavoro” (guadagnando solo 10 euro al giorno al nero netto), le ragazze vittime di tratta e sfruttamento della prostituzione. Il progetto trova consensi a causa della paura alimentata dai media e potrà godere di manodopera low cost o volontaria, organizzata in “ronde”, iscritta in un apposito registro. Accoglienza? Il Vaticano è esterrefatto, “è una norma che porterà dolore”, commenta Tettamanzi. E dal forum del Terzo settore, il portavoce Andrea Olivero avverte: “La legge è un'ulteriore chiusura al dialogo auspicato tra istituzioni e società civile”. La permanenza nei Centri di identificazione temporanea potrà toccare i 18 mesi (finora 60 giorni). Fino a tre anni di carcere per chi affitta case o locali ai clandestini. Chi è meno giovane potrà sentir echeggiare lo scandalo torinese dei cartelli con su scritto: “non si affitta ai meridionali”. Anni di esodo massiccio dal sud al nord del Lingotto, anni dolorosi per il Meridione, costretto dalla fame e dalla miseria ad abbandonare casa e famiglia per assicurare un futuro a quei figli che poi sarebbero emigrati al Nord non per lavorare in fabbrica, bensì per studiare, per dare valore aggiunto ad un Nord che troppo spesso dimentica il proprio Dna. Il Ministro Maroni si difende dagli attacchi anticipando: “non è un provvedimento razzista”. Dura la risposta dell’opposizione, il Pd teme l’ingolfamento della Magistratura e le carceri sempre più invivibili; l’Idv espone cartelli che recitano: “I veri clandestini siete voi”. Certamente era necessaria una seria legge sulla sicurezza, ma il reato di clandestinità piace solo alla Lega (e a chi è sotto il suo giogo). Eppure c’è qualcosa di buono: le norme antiracket che inaspriscono il 41 bis e reintroducono l’obbligo per gli imprenditori di denunciare; le aggravanti introdotte per i reati contro le fasce deboli (minori, anziani, disabili). Contro la legge sull’immigrazione anche il mondo della cultura con una mobilitazione sul web: Camilleri, Tabucchi, Maraini, Fo, Ovadia, Amelio e Wu Ming. Tutti a difesa della cultura dell’accoglienza. Pina Melcarne Testo Unico sull’immigrazione, quali lavoratori possono entrare in Italia? A utorizzati professori universitari, ricercatori, lettori madrelingua, chi abbia lavorato in un’azienda o in una famiglia italiana all’estero L’art. 27 del Testo Unico sull’Immigrazione stabilisce quali immigrati possono entrare in Italia. Sono i professori universitari, i ricercatori, i lettori madrelingua, e chiunque abbia lavorato per almeno un anno in un’azienda o in una famiglia italiana all’estero anche come colf. Le autorizzazioni al lavoro rilasciate a norma dell’art. 27 hanno validità biennale. È prevista la proroga che non può comunque superare i due anni. In caso di cessazione del rapporto di lavoro, il permesso di soggiorno non può essere utilizzato per un diverso impiego.Un caso particolare è il permesso di soggiorno per motivi di studio e formazione che consente, per il suo periodo di validità, di svolgere lavoro subordinato per un tempo non superiore alle 20 ore settimanali, con un limite annuo di 1.040 ore. Tale permesso può essere convertito, prima della scadenza, in visto di soggiorno per motivi di lavoro. Per quanto riguarda gli ingressi di lavoratori autonomi nel campo dello spettacolo, possono essere rilasciati visti di ingresso solo per brevi periodi e con un massimo di 90 giorni. S.B.D’A. “Cocaina e Minori”, nasce un manuale anti-droga Occupazione: tornano i “buoni lavoro” Presentato un documento di prevenzione e linee guida rivolto a genitori, educatori, operatori sanitari, amministratori I voucher governativi garantiscono retribuzione e previdenza I l 25 giugno scorso, in occasione della "Giornata mondiale contro la droga e i traffici illeciti", è stato pubblicato “Cocaina e minori”, manuale di prevenzione e linee guida di intervento rivolto a genitori, educatori, operatori sanitari, Forze dell’ordine, amministrazioni regionali e locali, amministrazioni centrali. Il documento è stato realizzato dal Dipartimento politiche antidroga con il patrocinio delle Nazioni Unite, della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), in collaborazione con l'Age (Associazione Italiana Genitori) e il Moige (Movimento Italiano Genitori), e affronta in un'ottica innovativa il problema della diffusione di sostanze stupefacenti tra i minori. Diagnosi precoce, maggiore supporto alle famiglie con programmi di allerta precoce dei genitori, servizi dedicati ai minori, applicazione delle leggi contro la promozione e la pubblicizzazione dell'uso di droghe: la pubblicazione contiene anche una guida basata sulla ricerca scientifica con indicazioni per prevenire l’uso di droghe tra i bambini e gli adolescenti, una raccolta di materiali della campagna informativa nazionale, una guida per il trattamento individuale della dipendenza da cocaina attraverso il counseling. U n’opportunità per le fasce deboli e contro il lavoro nero: per disoccupati, casalinghe, pensionati, studenti in vacanza e il sabato e la domenica, e in via sperimentale dal 2009 anche per cassintegrati e lavoratori in mobilità, italiani e stranieri, tornano a settembre i “buoni lavoro” del Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali. Applicati inizialmente alle attività agricole di carattere stagionale (la prima esperienza significativa è stata la vendemmia del 2008), poi a tutte le attività agricole anche non stagionali, i voucher o “buoni lavoro” si sono estesi a nuovi soggetti e a tipi diversi di attività: imprese del settore agricolo; imprese familiari nei settori commercio, turismo e servizi; settore domestico inclusi babysittering e dogsittering; giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi e monumenti; manifestazioni sportive, culturali, fieristiche o caritatevoli e di lavori di emergenza o di solidarietà; consegna porta a porta e vendita ambulante di stampa quotidiana e periodica; insegnamento privato e supplementare. I “buoni lavoro” garantiscono, oltre alla retribuzione, anche la copertura previdenziale presso l'Inps e quella assicurativa presso l'Inail. AMBIENTE Luglio-Agosto 2009 13 Una giornata ecologica A colloquio con Vito Lisi, medico specializzato in biochimica marina, sulla difficile situazione del mare salentino È domenica, la prima di luglio, fa caldo. Alle 9.15 l’appuntamento è con Giacomo, suo figlio, Rocco, Vito e Tic, un cane meticcio salvato dall’abbandono. Ci troviamo nello stretto porticciolo de “Gli Archi”, a Santa Cesarea Terme. Un gozzo, un kayak, cinque uomini, un cane; il kit per prelevare campioni dal mare limaccioso. Usciamo. Il vento è teso. Vito indossa i guanti, valuta le correnti, chiacchiera con gli altri. Io, al passo, do colpi di pagaia ai pensieri liquidi. Vito Lisi è un medico veterinario specializzato in biochimica marina. Chiarisce che “il fenomeno evidente in questi giorni va valutato in maniera approfondita. È legato a una graduale eutrofizzazione del- l'ambiente marino, a un’eccessiva crescita di piante acquatiche (alghe) per effetto della presenza nelle acque di dosi elevate di sostanze nutritive. Le chiazze evidenti lungo la costa sono un misto di sostanza organica e mucillagine, che con l'abnorme crescita causa uno strato affiorante di sostanza viscida legata alla "fioritura" dei polisaccaridi mucillaginosi”. Siamo preoccupati. È il nostro mare, superficie fonda delle nostre memorie, terra del nostro peso cronologico: è cielo disponibile al tocco umano. Vito precisa: “Se ci sono delle specifiche responsabilità dovrà essere la magistratura a verificarlo. Di certo il sistema di depurazione delle acque è complesso e per renderlo efficiente ci sarebbe bisogno di una costante manutenzione da parte di chi lo gestisce. I Comuni affidano all'AQP gli impianti; e Acquedotto Pugliese li subappalta. I quarantanove depuratori Salentini, sovradimensionati rispetto alla quantità di acqua che arriva dalle condotte della fogna e dai bottini degli autospurgo, vanno in tilt al primo temporale”. E la politica? “È emblematico il comportamento dei Sindaci interessati dal fenomeno. Hanno cercato di nascondere il problema, screditando chi lo aveva sollevato, cioè le associazioni come SOS Costa. Hanno affisso manifesti rassicuranti, preoccupati della stagione turistica, incuranti della salute pubblica”. Dopo una settimana il mare è trasparente. Il vento da nord rende semplice nuotare. Qualcuno pesca. La pesca? “Il silenzio è il più grosso fallimento dell'ambientalismo. Non è necessario fare grandi proposte, una piccola che mi viene in mente è considerare la possibilità di effettuare un fermo biologico su organismi marini quali i ricci di mare, di cui mangiamo le uova, in quanto poriferi e filtratori e quindi utili in questa fase in cui il mare ha bisogno di purificarsi”. E se questa fosse una morale plausibile? Se il nostro mare fosse da attendere? Giovanni Bongo Prodotti Ogm: benefici o rischi? Rifiuti di apparecchiature elettriche Buiatti (Università di Firenze): “Sono un fallimento tecnologico. Sicuramente fanno bene a chi li vende” Entro il 21 settembre le proposte dei Comuni per nuovi centri raccolta S pesso si sente parlare di Ogm (Organismi Geneticamente Modificati) associandoli all’idea di una possibile soluzione al dramma della fame nel mondo. Grandi distese di terreno che aumentano la loro produzione, uso inferiore di pesticidi, ma non tutti sono d’accordo. Il prof. Marcello Buiatti, ordinario di genetica dell’Università di Firenze, definisce gli Ogm “un fallimento tecnologico. Non fanno bene o male di per sé, ma sicuramente fanno bene a chi li vende”. Infatti, questi prodotti modificati non sono in grado di riprodursi autonomamente e quindi si dipende dalle grandi multinazionali per acquistare nuovi semi. Inoltre l’uso di questa agricoltura è indicata per grandi appezzamenti di terreno ma in S Italia, dove la media per agricoltore è di 5-6 ettari, l’uso degli ogm sarebbe permesso solo in un ettaro, mentre il resto dovrebbe restare inutilizzato per evitare di far diventare ibride le culture vicine. Basta infatti la presenza dello 0,9% di Ogm per non aver più un’agricoltura biologica. Il Consiglio dei ministri europeo, per fortuna, ha votato contro l’introduzione di coltivazioni transgeniche in Europa. S.B.D’A. cade il 21 settembre prossimo il bando rivolto a Comuni, Unioni di Comuni e Consorzi di Comuni per la presentazione di proposte riguardanti l’erogazione di contributi per realizzare nuovi centri di raccolta comunali dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) nelle aree non servite, o per l’adeguamento di quelli esistenti. Il programma intende privilegiare gli interventi connotati da soluzioni progettuali che possano facilitare la fruibilità per gli utenti, l’operatività per gli addetti agli stessi centri di raccolta, l’agibilità per i soggetti responsabili del ritiro, nonché la tempistica e gli aspetti paesaggistici e di innovazione. Rientra fra le opportunità previste dall’Accordo di Programma del 22 febbraio 2008, sottoscritto da Ministero dell’Ambiente, Anci, Anie e Organizzazioni rappresentative dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) e della distribuzione, in base al DM 185/2007. L’importo complessivo disponibile per l’erogazione dei contributi ammonta a 2.550.000 euro ed è così articolato: 1.800.000 euro per contributi ad interventi di realizzazione di nuovi Centri di Raccolta; 750.000 euro per contributi ad interventi di adeguamento di Centri di Raccolta esistenti. AMBIENTE Luglio-Agosto 2009 14 Un’estate fa, quando le spiagge erano per tutti Sulle nostre coste aumenta la privatizzazione delle spiagge e sono sempre più piccoli gli spazi riservati al pubblico accesso I l tempo trascorre e oltre alle naturali calamità che, come il vento e gli agenti atmosferici, modificano le spiagge, a dare un considerevole contributo ai cambiamenti, la mano dell’uomo fa la sua buona parte. L’edilizia selvaggia è un argomento noto e anche ben visibile, ma quello che opera nel silenzio, in una pseudo legalità, è la privatizzazione delle spiagge. Addio ai tempi popolari e un poco buffi delle grandi famiglie italiane sulle spiagge pubbliche, con figli, nonni, ed enormi teglie di cibo da consumare in una sola giornata. I più snob che inorridivano davanti a questa immagine, possono stare tranquilli. Le teglie di cibo, saranno consumate nelle afose stanze di quartieri popolari, queste famiglie non hanno più la possibilità di godere di vecchi spazi pubblici. Stiano tranquilli anche gli intolleranti delle urla dei bambini che giocano, dei racchettoni e delle mamme dalle voci squillanti. Quegli spazi in cui tutti questi personaggi colorati si muovevano, oggi sono stati riempiti da ombrelloni, lettini, sdraio di bambù, ma anche enormi letti con tende annesse per rendere più chic i lidi. Cose e persone al loro interno sono tutte uguali. Un anno ci sono pochi ombrelloni e nell’estate successiva all’improvviso ci si ritrova di fronte ad una moltiplicazione dei lettini, e quella spiaggia su cui tutti liberamente potevano giocare, prendere il sole, e riposare, ora è destinata solo a pochi benestanti. Il comma 4 dell’art. 16 che disciplina le attività del demanio marittimo regionale, recita “ allo scopo di garantire il corretto utilizzo delle aree demaniali marittime per le finalità turistico ricreative, una quota non inferiore al 60% del territorio demaniale marittimo di ogni singolo Comune costiero è riservato ad uso pubblico e alla libera balneazione”. Di fatto tutto questo non acca- Prodotti a “km 0” per una spesa quotidiana sostenibile Un nuovo modello di consumo responsabile rivaluta i prodotti tipici del territorio a tutela dell'ambiente I l cibo è cultura, questo è ovvio. Il cibo è pace, cambiamento, prospettiva, futuro. E il futuro non attende esiti differenti dai nostri impegni. L’impegno di fare la spesa sostenibile è essenziale. Lo si sente ripetere. Frequentemente si sente parlare di cibo prodotto in filiera corta o “a chilometri zero”. Cos’è? È il cibo locale, stagionale, provinciale o regionale. È fare la spesa di prossimità, andare dal contadino di fiducia, comprare l’olio dalle aziende di zona, la pasta dai pastifici artigianali, i formaggi dai pastori, e dai caseifici, vicini. Sembra semplice, è una rivoluzione. Si tratta di una forma estrema di cambiamento del rapporto, pratico e simbolico, con i consumi: fatti non più per apparire ma per comprendere, assaporare, gustare, preservare. Si comincia con l’acqua. Quella del rubinetto è buona, se è vero quel che sostiene Luca Martinelli, autorevole rappresentante di Altraeconomia e autore della “Piccola guida al consumo critico dell’acqua”: “l’acqua del rubinetto costa 500 volte in meno della concorrente industriale. L' acqua del rubinetto non ha niente da invidiare a quella industriale. Ogni pozzo che garantisce da 100 a 10 mila litri, il fabbisogno di un piccolo capoluogo, è sottoposto a 70 controlli l' anno. Nelle grandi città le verifiche sono decine di migliaia. E una recente sentenza del Tar, ma non ce n' era bisogno, obbliga gli acquedotti pubblici alla trasparenza, pubblicando i risultati di tutti gli esami”. Consumiamo, annualmente, circa 192 litri di acqua minerale pro capite. Esauriamo, annualmente: 12,4 miliardi di bottiglie di plastica; 655 mila tonnellate di petrolio; 910 mila tonnellate di CO2; 200 mila tonnellate di polietilene. Si può cambiare modello di consumo! Si può decidere di farlo da soli, o in gruppo; in bici, o con il furgoncino di un amico; si può fare la spesa ragionevole, comprando l’essenziale, il buono, il giusto, il fresco, il biologico, il sapienziale: pomodori quando è tempo; vino in cantina, pane del forno, pesci e carni delle marine e delle contrade della nostra esuberante terra meridiana. E poi, perché le noci di cocco e non i fichi d’India? Perché le arance spagnole e non gli agrumi dei giardini di casa? Perché il carrello pieno e non la sobrietà (lieta) di chi qualifica ciò che sceglie e sceglie quel che (lo) qualifica? Per la merenda c’è da preferire: cake in busta proveniente dal biscottificio lontano 800 km oppure frise, pomodori, olio, origano di campo. Il sapore del futuro è, per noi tutti, un passato prossimo! Giovanni Bongo de, facilmente ci si ritrova ad avere le spiagge, un tempo pubbliche, infilzate da ombrelloni privati, con gli spazi minuscoli e magari anche quelli meno belli riservati al pubblico accesso, una proprietà privatizzata non si sa in base a quale merito. Laura Mangialardo Lo stadio “Capozza” fotovoltaico Presentato a Casarano un progetto internazionale per la realizzazione di un tetto “a pannelli solari” A l “Capozza”un “tetto che scotta”: ecco lo stadio di Casarano trasformato in centrale fotovoltaica. Primo in Italia, è stato presentato nei giorni scorsi il progetto di tetto “solare”, realizzato da un gruppo di progettazione internazionale, coordinato dall’architetto Toti Semerano per Laboratorio di Architettura e dall’architetto Fabiano Spano per EchoMaterico. E' stata progettata una copertura che si basa sul modello di un nastro che si svolge cambiando costantemente forma ed inclinazione in base alle condizioni ottimali di esposizione, in funzione della resa ottimale dei pannelli fotovoltaici, e capace di fornire energia elettrica annua a 700 abitanti. Il gruppo internazionale, formato da tecnici con competenze specialistiche, ha lavorato in contatto via internet tra il Salento e Londra, Barcellona e New York, in modo da far evolvere il progetto base fino a risolvere tutti i singoli problemi elettrotecnici, strutturali ed architettonici. Trattandosi di uno stadio all’interno della città il criterio seguito è mantenere integralmente la struttura esistente come memoria storica del passato recente, e far volteggiare al di sopra una forma elegante e leggera. Si.Sa. CULTURA Luglio-Agosto 2009 15 Storie di (stra)ordinaria follia “A colloquio. Tutte le mattine al centro di salute mentale”, di Massimo Cirri I nteressante pubblicazione quella di Massimo Cirri – psicologo, autore teatrale, nonché conduttore radiofonico della popolare trasmissione di Radio2 “Caterpillar” – che racconta, attraverso la lente deformante dell’ironia, la sua esperienza di psicologo all’interno del Centro di Salute Mentale di Trieste. “A colloquio. Tutte le mattine al centro di salute mentale”, edito recentemente da Feltrinelli, è infatti un caleidoscopio di storie “di (stra)ordinaria follia” i cui protagonisti sono i pazienti del Centro alle prese con le ansie-depressioni-solitudini che in fondo sono le stesse di qualunque essere umano. Solo, amplificate, deformate. “Perché”, come sostiene lo stesso autore, “da vicino nessuno è normale”, e alla fine il malessere del “folle” è il malessere di ognuno di noi ed ha un’origine “umana, troppo umana”. Massimo Cirri, da sempre attento alle problematiche sociali non solo in virtù della sua professione, si è inoltre impegnato a dare una testimonianza positiva alla – ahinoi – rovinosa situa- La Taranta nella rete Al via un progetto biennale di musica e cultura per valorizzare la creatività e i giovani talenti zione del nostro Paese. In collaborazione con Filippo Solibello, co-conduttore di Caterpillar, ha infatti curato il volume “Nostra Eccellenza” (Chiarelettere, 2008), una divertente ma preziosa raccolta di esempi positivi di amministrazione pubblica, di scelte semplici e coraggiose da parte di sindaci coscienziosi e creativi che possono migliorare il mondo. Da non perdere quindi l’occasione dell’incontro con l’autore che sarà a Specchia nel mese di luglio per presentare il suo ultimo libro. “Con un piede impigliato nella storia” Anna Negri in un romanzo di formazione sulla propria infanzia e giovinezza negli anni ’70 e ’80 D a quest’anno la Notte della Taranta, giunta alla dodicesima edizione, estende i suoi tentacoli ed entra a far parte della Rete dei Festival aperti ai giovani, promossa dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e patrocinata dal Ministero della Gioventù. Si tratta di un circuito nazionale dei più prestigiosi festival italiani che già annovera, per esempio, il Festival della letteratura di Mantova, Lucca Comics, il Festival dell’energia e tante altre manifestazioni di grosso calibro vocate alla valorizzazione dei giovani talenti. L’iniziativa permetterà alla Notte della Taranta di affrancarsi dall’etichetta di mero “carrozzone musicale” per dar luogo ad un tentativo più articolato e complesso di ricerca e documentazione sul patrimonio orale e folklorico della tradizione salentina. “Perché – come dice Sergio Blasi, sindaco del Comune di Melpignano – la Notte della Taranta sia “un’occasione per indagare il territorio, i suoi interstizi più profondi, i suoi legami più antichi, per fare di questa memoria, e quindi della tradizione, un progetto di sviluppo.” Tutto questo si traduce nel progetto “La Taranta nella Rete”, un percorso biennale il cui obiettivo principale è appunto quello di tracciare una mappa sonora del territorio, utile alla formazione, alla ricerca e all’approfondimento per tutti gli operatori e gli appassionati del mondo della musica di tradizione, che poi possa dar luogo ad un vero e proprio laboratorio artistico aperto alle forme più originali di rielaborazione dei patrimoni tradizionali. Tra le iniziative previste, un concorso per giovani band musicali, un bando pubblico per le tesi di laurea rivolto agli studenti di musica popolare e borse di studio per incentivare i non residenti alla partecipazione degli incontri d’autore e i workshop formativi. Diversi i comuni coinvolti nel progetto, curato da Vincenzo Santoro (responsabile Anci dell’ufficio Cultura e Politiche giovanili) e Sergio Torsello (responsabile scientifico dell’Istituto Diego Carpitella), da Melpignano a Sternatia, ma anche Alessano, Corigliano d’Otranto, Soleto e Cutrofiano. Pagina a cura di Michela Santoro “A casa mia la realtà era il pane quotidiano e non c’erano filtri: tutta l’indignazione e la rabbia dei miei che continuavano a parlarne, troppo arrabbiati per nasconderci i fatti di cronaca solo perché eravamo bambini, mi arrivavano addosso come una valanga”. Sono le parole dure e risentite di Anna Negri nel suo libro autobiografico “Con un piede impigliato nella storia” pubblicato di recente da Feltrinelli. Regista e sceneggiatrice di successo ha diretto “In principio erano le mutande”, “Nate per sposarsi” e “Riprendimi” e alcuni episodi della soap tv “Un posto al sole” - figlia del più noto Toni Negri, politico e filosofo nonché leader storico di Autonomia Operaia poi espatriato in Francia nel 1983, Anna Negri scrive un personale romanzo di formazione sulla propria infanzia e giovinezza negli anni ’70 e ’80, i più controversi e irrisolti della storia italiana contemporanea. L’autrice decide di fare i conti con la propria storia, scegliendo la prospettiva di sé bambina, prematuramente portata a misurarsi con le scelte di due genitori militanti politici negli anni duri della contestazione e del terrorismo: il padre Toni, definito una sorta di “turista dei sentimenti”, distratto e spesso assente con la famiglia in quanto la politica e l’impegno costituivano per lui una prerogativa irrinunciabile; la madre - di estrazione alto-borghese fortemente critica e sprezzante nei confronti della società del benessere – che coltivava il sogno della rivoluzione e che tenacemente si impegnava a farla dal basso. Una bambina che guardava con stupore – e a volte ammirazione a volte frustrazione – la sua famiglia così fuori dagli schemi, circondata da tanti amici intellettuali e artisti, ma anche alle prese con i continui traslochi, dall’amata Padova alla detestata Milano, i viaggi su e giù per l’Italia a trovare i “compagni” amici dei genitori, le continue perquisizioni della polizia e le visite al padre in carcere. Una bambina che molto più semplicemente avrebbe preferito una tranquilla famiglia “normale”.“Con un piede impigliato nella storia” è un libro di memorie, da leggere in un fiato tanto è leggera la penna di Anna Negri. Un libro che è una testimonianza preziosa che ci ricorda che “il personale è – sempre – politico”. Mensile delle associazioni di volontariato della Provincia di Lecce Luglio-Agosto 2009 – Anno IV - n.34 Iscritto al n. 916 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 24/01/2006 Direttore Responsabile: Luigi Russo Redazione: Serenella Pascali, Sergio De Cataldis, Valentina D’Amico, Silvana Sarli, Luigi Conte, Donato Melcarne, Mimina Sergi, Michela Santoro, Sara Mannocci, Sara D’Arpe, Daria Caione, Luca Spagnolo, Laura Mangialardo sede: Centro Servizi Volontariato Salento - via Gentile, 1 - Lecce Tel. 0832.392640 – Fax 0832.391232 – Direttore: 3356458557 [email protected] Stampa: SERAFINO ARTI GRAFICHE - TRICASE Tel e Fax 0833 541866 Luglio-Agosto 2009 16