Expoprofessioni: per il futuro dei giovani Pagina 11 Cooperazione GAA 1953 SION RESPONSE ZENTRAL N. 12 del 18 marzo 2014 Nicola Schärer Fascino scozzese della città di Glasgow Pagina 60 Arnie da adottare Pagina 30 La preghiamo di annunciare il cambiamento d’indirizzo alla Posta, per favore: o per tel. 0800 400 400 oppure per mail: [email protected] 30 casa&hobby www.cooperazione.ch/api Il domani delle api Diventa padrino di un’arnia ticinese Nicola Schärer si appresta a controllare lo stato di salute delle sue arnie dopo la pausa invernale. Cooperazione N. 12 del 18 marzo 2014 Cooperazione e il padrinato Coop per le regioni di montagna lanciano una campagna per sostenere la creazione di nuove colonie di api. Negli ultimi anni si è assistito a una moria senza precedenti di questi preziosi insetti; le cause sono molteplici, ma lo scenario è uno solo: senza le api, il futuro dell’umanità è minacciato. TESTO: MIRKO STOPPA FOTO: MONICA RUSCONI N el tiepido pomeriggio, le prime api timidamente lasciano l’arnia per un breve volo. Più di un volo sembra uno sgranchirsi le ali: è ancora un po’ presto e freddo per andare alla ricerca del nettare. La calma apparente all’esterno dell’arnia contrasta con il grande fermento al suo interno. Nicola Schärer, giovane agrotecnico di Novazzano, appartiene alla sesta generazione di apicoltori: lui, come il padre Reto (ispettore cantonale di apiari), è nato tra le api. Sul balcone di casa sono poste alcune arnie e la passione per questi insetti fa parte del loro patrimonio genetico. Anche la madre Caroline, docente di scuola elementare, vive a stretto contatto con questi insetti, tanto che da quasi dieci anni è animatrice del progetto didattico «scuola in fattoria». «Chi ha le api, ha sempre da fare» afferma Nicola: «in questo momento ci sono i controlli dello stato sanitario delle arnie da fare e quest’anno, a causa del meteo, sono in anticipo di circa dieci giorni». Sì, perché fare l’apicoltore (ma questo vale anche per altre professioni) il meteo determina il calendario degli interventi. Nicola apre con cautela il tetto di un’arnia. Al suo interno, sui telai, è un brulicare di piccoli corpicini neri e gialli: «Non sono nervosette» si rallegra Nicola mentre osserva il telaino dove si spostano le api. Restando a debita distanza e indossata la tuta di protezione, mi avvicino per guardare meglio e cercando di scovare l’ape regina: inutile, lei si trova tre telai più a sinistra… Nicola fa il suo controllo preliminare, osservando ogni telaio e le attività delle api. Lo stato delle sue arnie è buono: nessun danno e l’attività è regolare, segno che le api hanno superato indenni l’inverno. In novembre hanno subìto un trattamento e non sono state indebolite o fiaccate dal parassita della varroa, che nel mondo ha sterminato intere popolazioni. La varroa colpisce, in ogni caso, tutte le api della Svizzera, indebolendo l’alveare, favorendo così l’insorgere di altre patologie. In un’arnia abitano circa 60mila api (dipende dalle dimensioni e dalla stagione), circa 1.500 fuchi e una sola regina, che vive circa 4 anni. La maggiore diffi- coltà sta nel reperire i terreni giusti per orientare le arnie: sull’importanza della posizione dell’arnia esiste una scienza che però rischia di perdersi perché mancano i giovani disposti a impegnarsi nell’apicoltura: «l’età media dei circa 500 apicoltori ticinesi è oltre i 65 anni; quando lasciano l’apicoltura con loro si perde anche gran parte del sapere e delle conoscenze. Non basta leggere: la pratica è fondamentale, come la passione e l’interesse per questi insetti». Nicola segue due giovani che hanno frequentato un corso di base alla scuola agraria cantonale di Mezzana: «su dieci partecipanti a questi corsi, ne restano due, e non basta, perché senza apicoltora non ci sarebbero le api; quelle selvatiche non basterebbero a impollinare le specie vegetali del pianeta, perché le colonie sarebbero piccole e morirebbero dopo alcuni anni». Da 12mila anni l’uomo utilizza il miele. Se è vero che può vivere senza miele, l’uomo non può vivere senza api. Il supermercato americano di prodotti bio Whole Sales ha calcolato che se le api scomparissero dalla Terra, sparirebbero 237 dei 453 prodotti legati direttamente 55 31 Cooperazione casa&hobby N. 12 del 18 marzo 2014 Intervista Diminuisce la qualità del polline 55 all’insetto, come mele, limoni, carote, cipolle… Se si pensa che l’80% dell’impollinazione di piante, bacche e legumi dipende dalle api, che l’agricoltura è determinata dal loro lavoro nella misura del 70%, si capisce la loro importanza. Davide Conconi, presidente della Società ticinese di apicoltura. Lasciato il campo dove Nicola ha le sue arnie, torniamo nel suo laboratorio dove molte arnie sono pronte per essere sistemate per la nuova stagione. Ci sono arnie da riparare, da restaurare, ridipingere. Ridipingere? «Sì, il colore delle arnie evita la deriva e aiuta l’ape a orientarsi e rientrare nella sua colonia». Il restauro delle arnie vecchie e la preparazione di quelle nuove «sono uno dei pochi lavori pianificabili» afferma Nicola mentre dà forma a un’arnia che presto ospiterà una nuova colonia che tra un anno, superato l’inverno, inizierà a produrre il miele de- Cooperazione: La situazione delle api è davvero così grave? Davide Conconi: Le difficoltà legate alla moria che si registrano a livello mondiale, ci sono anche da noi, con alcune differenze. Una perdita invernale del 10% delle colonie di api è considerata normale; negli ultimi anni la media è del 30%, mentre due anni fa in Svizzera è stata del 50% e in Ticino si pensa di più. Le cause? Sono molti i fattori che concorrono. In Italia e Francia la causa principale sono i pesticidi che possono sterminare in poche ore un’arnia. Nel 2013 in Svizzera se ne sono registrati 13. Più frequente è l’avvelenamento su lungo tempo: le api sono colpite ma non muoiono. L’insetto si indebolisce, produce meno miele, è disorientato e diminuisce il suo sistema immunitario, diventando facile preda di parassiti. «C’è un’enorme richiesta di nuclei di api e spesso si fa ricorso all’esterno. Per questo voglio proporre un prodotto di alta qualità, con api autoctone selezionate. In Ticino vivono molti ibridi ed è difficile trovare una linea pura, ma è solo con gli incroci che si ottengono api forti che producono anche più miele». Nella filosofia biologica della famiglia Schärer, la produzione di nuove colonie molto forti avviene per selezione naturale. _ Per maggiori informazioni sulle api: J 5 link www.cooperazione.ch/api tore ticinese nel suo impegno a favore delle api. Oltre a un attestato di padrinato, si avrà un invito preferenziale alla giornata delle porte aperte, informazioni sull’andamento della campagna e si riceverà un barattolo di miele della produzione 2014. Tutti i padrini parteciperanno al concorso dove sono in palio miele, il dvd in italiano e le locandine di «More than Honey» del regista svizzero Markus Imhoof e altri gadget. nome / cognome via e numero NAP località email desidero regalare questo padrinato a qualcun altro; inviatemi l’apposito tagliando. FOTO: MAD link stinato alla vendita. È proprio grazie alle vendita dei prodotti delle api (miele, propoli, pappa reale, idromele, creme…) che gli apicoltori sostengono il loro impegno: la Confederazione non dà finanziamenti e ogni anno si devono investire migliaia di franchi per rinnovare gli strumenti di lavoro. «Cooperazione», assieme al padrinato Coop per le regioni di montagna, sostiene la creazione di nuove colonie di api mellifere con la sottoscrizione di un padrinato. Versando 80 franchi, si darà una mano a un apicol- Si riferisce al castagno? In Ticino c’è stato il cinipide che ha colpito il castagno, diminuendo la qualità del cibo per le api. Questo ha avuto serie conseguenze sugli insetti, tanto che oggi il miele di castagno è diventato un prodotto raro. J 5 Le arnie vanno restaurate e pitturate per la nuova stagione. Annunciatevi Diventate padrini di un’arnia ticinese E in Ticino? Si pensa che la causa maggiore delle perdite di colonie sia la varroa, ma non si tiene conto di altri fattori quali l’inquinamento, la cementificazione, il cambiamento climatico e della vegetazione, il polline di qualità inferiore, la diminuzione dei fiori di alcuni alberi da frutta. www.apicoltura.ch 33 Per favore inviare il tagliando per posta a: Padrinato Coop per le regioni di montagna Adotta un’arnia / Casella postale 2550 / 4002 Basilea oppure riempirlo online: J 5 link www.coop.ch/padrinato-api