Seminario tecnico
Instabilità di versante nella città di Roma
Il Piano Generale di Emergenza per la città di Roma
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma
Parlamentino del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – 12 giugno 2015
Fonogramma dei VV.F. del 13.04.2015
Competenze del comune e attribuzioni al Sindaco
Legge 225/1992, Articolo 15
Sindaco
Primo responsabile della Protezione Civile in ogni Comune
Al verificarsi dell'emergenza assume la direzione e il coordinamento
dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e
provvede agli interventi necessari.
Quando l'evento non può essere fronteggiato
con i mezzi a disposizione del Comune,
il sindaco chiede l'intervento di altre forze
PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’
Art. 118 della Costituzione
Comuni
Città
Metropolitane
Regioni
Stato
Attività e compiti di Protezione Civile
Legge 225/1992, art. 3
Legge 100/2012, art. 3
PREVISIONE, consistente nella attività dirette allo studio ed alla determinazione delle cause dei fenomeni
calamitosi, alla identificazione dei rischi ed alla individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi
PREVENZIONE NON STRUTTURALE, consistente nelle attività volte ad evitare o
ridurre al minimo la possibilità di danni conseguenti ad eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo, o comunque
classificati sulla base delle conoscenze acquisite nell’attività di previsione; in particolare, allertamento, pianificazione in
emergenza e campagne specifiche d’informazione alla cittadinanza sui rischi naturali e antropici
SOCCORSO, consistente nell’attuazione degli interventi diretti ad assicurare alla popolazione colpita dagli
eventi ogni forma di prima assistenza;
SUPERAMENTO DELLE EMERGENZE, consistente nell’attuazione, coordinata con
gli organi istituzionali competenti, delle iniziative necessarie ed indilazionabili volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle
normali condizioni di vita.
Tipologie di eventi
• Ai fini delle attività di Protezione Civile, gli eventi sono distinti in tre
tipi: a) b) c).
• A eventi naturali connessi con l’attività dell’uomo, limitati
territorialmente per numero di persone colpite ed estensione di
danni che richiedono interventi attuabili a livello comunale e/o
provinciale;
• B eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che per loro
natura ed estensione comportano l’intervento di coordinamento
della Regione Lazio;
• C eventi calamitosi di origine naturale o connessi con le attività
umane che, per intensità ed estensione, sono fronteggiati con mezzi
e poteri straordinari, per i quali, su richiesta del Presidente della
Regione, il Presidente del Consiglio dei Ministri dichiara lo stato di
emergenza, ex art. 5 L. 225/1992.
D.G.R. 272/2012
Il Sistema di Allertamento
Il Sistema di Allertamento
• 4. In seguito alle valutazioni di criticità emesse dalla Rete dei Centri
funzionali (nello specifico, la valutazione è effettuata dai Centri funzionali
decentrati, quando attivati o presenti, e solo in caso contrario dal Centro
Funzionale centrale) è compito della Regione far corrispondere a un livello
di criticità previsto un adeguato livello di allerta. L’allertamento del
sistema di protezione civile spetta infatti al Presidente di Regione o a un
suo soggetto delegato secondo procedure definite in autonomia e per
questo diverse da Regione a Regione. L’allerta attiva le strutture di
protezione civile sia prima del manifestarsi dell’evento, sia durante e può
variare da una semplice reperibilità del personale all’attuazione di un
piano d’emergenza. E’ quindi il Sindaco, allertato dalla Regione, che, sulla
base delle specificità del proprio territorio (presenza di aree a rischio)
attiva le misure previste dal proprio piano e informa la popolazione (anche
ad esempio, sulle azioni che intende intraprendere, come l’interdizione al
passaggio di ponti, o la chiusura delle scuole).
Avvisi Meteo e Bollettini
Il Sistema di Allertamento
Zone di Allerta Regionali
Le Soglie di Allertamento
• Al pluviometro di Monte Mario dalle ore 03.00 alle ore 09.00 del 31.1.2014
risultavano caduti 143,2 mm di pioggia
(Tr = 70 anni)
• Al pluviometro di Riano dalle ore 03.00 del 31.1.2014 alle ore 03.00 del
01.02.2014 risultavano caduti 195 mm di pioggia
(Tr = 200 anni)
Fasi di Attivazione comunale
D.G.R. 363/2014
Aggiornamento del Piano Generale di
Emergenza di Protezione Civile
- Scenario del rischio da frana I dissesti del versante orientale di Monte Ciocci
Monte Ciocci - Vista da NE
Monte Ciocci - Vista da SE
D.E.M.
a5m
Scenari di Evento locale
Principali vie di accesso
Stima della popolazione residente
Esempio di edifici rilevanti
Prevenzione
Informazione alla popolazione
i comportamenti da adottare in caso
di emergenza idrogeologica
OBIETTIVI
sensibilizzare i cittadini sulla necessità di adottare
comportamenti corretti e responsabili
diffondere la cultura della sicurezza, della solidarietà,
del rispetto e della cittadinanza attiva
PREVENZIONE
Attività principali che vengono svolte per
raggiungere questi obiettivi:
Formazione
Didattica nelle scuole
Comunicazione
prima dell’evento - attività di prevenzione
durante e dopo l’evento - informazione alla
popolazione
Dalla nota della P.C.M. al D.P.C. prot. n. SCD 59168 del 14 ottobre 2011
inviata alla Regione Lazio e poi trasmessa a tutti i Comuni del Lazio
Attività attuali condotte per la conoscenza e il censimento delle aree a rischio
Dipartimento Tutela
Ambientale – Protezione
Civile
U.O. Pianificazione e
Attuazione Interventi di
Prevenzione con:
1)banca dati GIS
COGITA
2) Piano Generale di
Emergenza sul rischio
Idraulico e
Idrogeologico in
aggiornamento
Conoscenza delle pericolosità e
dei rischi per le attività di
progettazione e attuazione degli
interventi
di
pianificazione
territoriale
previsti
in
ottemperanza:
• alla D.G.R. 2649/1999 e
ss.mm.ii.
• al D.P.R. 380/01
Conoscenza delle pericolosità e
dei rischi per le attività di
pianificazione in emergenza in
ottemperanza:
• alla D.G.R. 272/2012
• alla D.G.R. 363/2014
Processo istituzionale da avviare per l’aggiornamento della gestione delle aree a rischio frana
Dipartimenti:
1) Urbanistica
2) Tutela
Ambientale Protezione
Civile
3) SIMU (LL.PP.)
Istituiscono il «Tavolo
Interdipartimentale dei
geologi di Roma
Capitale»
(Memoria di Giunta
Capitolina del 22 aprile
2014)
Per le attività di
pianificazione
del Dipartimento
Programmazione e
Attuazione
Urbanistica
Per le attività di
prevenzione e
previsione degli Uffici
di Protezione Civile
Per le attività
progettuali di messa
in sicurezza del
Dipartimento SIMU
Trasmissione
Afferendo
apicalmente al
gabinetto del Sindaco
elabora, definisce e
aggiorna le
pericolosità
e i rischi geologici per
le attività dei
dipartimenti di Roma
Capitale
Roma Capitale
«Tavolo
Interdipartimentale
dei Geologi»
Apertura del Tavolo
Tecnico con
Autorità di Bacino
del Fiume Tevere
elaborazione
condivisa e
aggiornamento dei
piani di bacino PS1
e PS5
Autorità di bacino
del Fiume Tevere
Approvazione degli
aggiornamenti
Recepimento
Richiesta fondi alla
Struttura di
Missione
Emanazione della
classificazione delle
aree pericolose e a
rischio e norme
tecniche di gestione
Via delle Moratelle, 150
31.01.2014
Via delle Moratelle, 150
31.01.2014
Via delle Moratelle, 150
31.01.2014
Via delle Moratelle, 150
01.02.2014
Via delle Moratelle, 150
01.02.2014
Via delle Moratelle, 150
03.02.2014
Via delle Moratelle, 150
04.02.2014
Fasce identificate nella pianificazione territoriale del P.A.I.; in arancione le Fasce fluviali del reticolo principale identificate “AA”, in azzurro le fasce classificate a rischio molto alto
Fenomeni di arretramento spondale progressivo in prossimità della confluenza Tevere-Aniene , sinistra idraulica del Tevere - novembre 2012.
Foto scattate con drone Parrott 2.0 Optocopter dall’”Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo – Pattuglia Aerea Civile”
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma
Parlamentino
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – 12 giugno 2015
Seminario tecnico
Instabilità di versante nella città di Roma
Grazie per l’attenzione
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Dipartimento Nazionale Protezione Civile