LA VALLE DEI TEMPLI
Martedì 04 giugno, partenza ore 8,15, tour mezza giornata. 50 Km dal Villaggio.
Costo a persona fino a 65 anni, Euro 20,00 Over 65, Euro 10,00
In una valle incantata, coi mandorli fioriti, si trova il più imponente insieme monumentale di tutta la
Magna Grecia. Anche in questa commistione tra l'ambiente culturale definito dall'uomo e dal paesaggio
naturale è il fascino unico di questo sito. La valle dei templi è sicuramente la più importante
testimonianza dell'antica cultura classica di questi luoghi. Riunisce i templi degli dei e delle dee oltre alla
zona delle necropoli e dei santuari extra-moenia
Il tempio di Giunone Lacinia - Il suo nome, come quello del vicino Tempio della Concordia, è convenzionale (frutto di una confusione
con il tempio di Hera a Crotone), ma è bello pensare che questo tempio, posto spettacolarmente su un dirupo, nella parte
sommitale est della magica collina, possa aver ospitato il culto della dea della fecondità. Le tracce di fuoco, straordinariamente
ancora ben visibili sulle mura della cella, richiamano all'infausto 406 a.C. quando anche questo magnifico tempio, quasi del tutto
identico a quello della Concordia, venne distrutto dai Cartaginesi. Nei pressi sono ancor ben visibili un grande altare per i sacrifici ed
un tratto di strada profondamente solcato dalle ruote dei carri, proveniente dalla porta III della città.
Il tempio di Eracle (Ercole) è il più antico, il dio era venerato con particolare attenzione dagli
Akragantini. Al suo interno vi era una statua di bronzo raffigurante lo stesso Ercole, amato come eroe
nazionale. Il tempio venne distrutto da un terremoto, oggi ci rimangono solo otto colonne, mentre il
tempio di Castore e Polluce (Dioscuri) i leggendari gemelli nati dall'unione della regina di Sparta con
Giove oggi conserva solo quattro colonne ed è diventato il simbolo della città di Agrigento,
Il tempio della Concordia si trova lungo la via Sacra, anch'esso eretto verso il V secolo,
oggi è quello meglio conservato. Nel VI secolo fu trasformato in edificio sacro. Il nome
Concordia deriva da un'iscrizione latina ritrovata nelle vicinanze del tempio stesso.
Il tempio di Zeus Olimpico (Giove) venne edificato per ringraziare il dio Zeus in
occasione della vittoria del 480 a.C. degli Agrigentini sui Cartaginesi. Qui si trovano i
telamoni, gigantesche statue con sembianze umane.
Il tempio di Vulcano risalente al V secolo doveva essere una costruzione imponente,
oggi ci rimane ben poco. Nelle fondamenta furono rinvenuti i resti di un tempietto
arcaico. Il tempio di Esculapio fu costruito ben fuori delle antiche mura della città,
luogo di pellegrinaggio dei malati che chiedevano di essere guariti. Le pareti del tempio erano ricoperte dalle scritte dei malati che
ottenevano la guarigione ed infine la tomba di Terone, in prossimità della Porta Aurea, un imponente monumento di pietra tufacea,
di forma piramidale eretto per ricordare i caduti nella seconda guerra punica.
Museo Archeologico di Agrigento Il luogo si inserisce in maniera armoniosa nell’ambito di un
complesso archeologico ed architettonico estremamente suggestivo ed incantevole che
documenta la storia millenaria del poggetto cosiddetto di San Nicola, sede già dell'agorà superiore
della città antica di Akragas per la presenza di edifici di carattere politico come l'ekklesiasterion ed
il bouleuterion l'uno destinato alle riunioni dell'assemblea di tutti i cittadini liberi l'altro destinato
alle riunioni del senato o consiglio cittadino. Sia l'uno che l'altro edificio presentano forma teatrale;
furono in vita sin dal IV secolo a.C. e vennero abbandonati alla fine del III secolo a.C. con la
conquista romana della città subendo trasformazioni profonde. L'area teatrale dell'ekklesiasterion
della capacità di 3000 posti circa venne invasa da un tempio su podio che servì da basamento per
la successiva cappella cristiana, e dal relativo altare di età romano-repubblicana risalente al II
secolo a.C.; il bouleuterion della capacità di circa 300 posti venne trasformato molto probabilmente in età romano-imperiale in
odeon, edificio per audizioni musicali. L'ingresso al Museo è costituito dal chiostro porticato dell'abbazia cistercense di cui
rimangono organicamente inseriti nel complesso museale la grande sala dei monaci destinata a refettorio, oggi utilizzata come sala
per conferenze e come biblioteca, ed il coro o presbiterio diviso in due campate, adattato funzionalmente ad auditorio e sala
mostre. Vi si arriva dopo avere attraversato il sagrato della chiesa di San Nicola, all'interno della
quale in una delle cappelle si conserva il monumentale sarcofago di età adrianea di Ippolito e Fedra,
ed avere oltrepassato una passerella che costeggia l'area dell'ekklesiasterion e da cui si gode la più
bella vista sulla collina dei templi. Sulla parete del lato occidentale del chiostro si trova un lungo
sedile ricomposto in pietra calcarea (proveniente dal ginnasio della agorà inferiore della città antica
individuato ad est del tempio di Zeus, recante una iscrizione in caratteri greci da parte di Lucio, figlio
di Lucio, che dedica i sedili ad Ermes ed Eracle, divinità protettrici degli atleti. Le diciotto sale del
Museo che risulta da due sezioni distinte ma l'una all'altra complementare, permettono di
documentare la storia di Akragas e del suo territorio sin da età preistorica. La prima sezione, dalla sala I alla sala XI, è il vero e
proprio museo di Agrigento, essendo dedicata ai materiali rinvenuti nell'ambito dell'antica città; la seconda sezione, dalla sala XII
alla sala XVIII, è invece dedicata all'archeologia del territorio compresa la sezione preistorica.
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LA VALLE DEI TEMPLI - Associazione Nazionale dei Vigili del