Impianti di combustione a scarti di legno
Controllo tecnico analitico delle emissioni
prodotte e raffronto con il
quadro normativo di settore
Possibili azioni di intervento
Franco Giacomin
Impianti di combustione a scarti di legno – seminario tecnico
Venerdì 9 Marzo 2012
Negli impianti di recupero energetico di rifiuti le emissioni critiche sono
determinate anche dalle particolari modalità di funzionamento delle unità
di combustione il cui calore prodotto viene utilizzato prevalentemente per
climatizzare gli ambienti di lavoro e, solo marginalmente, per uso
tecnologico.
La variabilità delle emissioni è determinata dalle fluttuazioni del processo
di combustione dipendente, a sua volta, dalle condizioni climatiche
esterne più che da esigenze produttive.
Il funzionamento discontinuo di questi impianti impone di identificare
correttamente il “normale funzionamento” degli stessi e gli altri termini
definiti dalla normativa in materia di emissioni: minimo tecnico, periodi di
avviamento ed arresto.
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Venerdì 9 Marzo 2012
La norma stabilisce che i valori limite di emissione si applicano al normale
funzionamento degli impianti escludendo i periodi di avviamento ed
arresto.
“Non costituiscono in ogni caso periodi di avviamento o di arresto i periodi
di oscillazione che si verificano regolarmente nello svolgimento della
funzione degli impianti”. (art. 272, c. 14 D.Lgs. 152/2006)
Possibili quesiti:
 Come si valutano i “transienti” tra una fase di combustione attiva ed
un’altra ?
 Rappresentano anch’essi fasi emissive da sottoporre a limiti ?
Sappiamo che anche in queste fasi la combustione prosegue (in difetto
d’aria per la mancata alimentazione dell’aria comburente) con formazione
e rilascio di composti di degradazione del legno e derivati: CO (in
notevole quantità) e sostanze organiche (Toluene, Benzene, Piridine,
Diammine, Furani).
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Venerdì 9 Marzo 2012
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Venerdì 9 Marzo 2012
Possibili azioni di intervento
a) Vietare la combustione di rifiuti legnosi in impianti utilizzati in modo
ibrido (civile/tecnologico).
Le definizioni di:
 impianto termico civile (art. 283, c. 1, lettera d) D.Lgs 152/2006)
 impianto di combustione (art. 268, c. 1, lettera ff) D.Lgs. 152/2006)
 impianto termico (art. 2, c.1, lettera c) D.M. 05.02.1998)
non consentono di escludere dal recupero energetico impianti configurati in
tal modo.
b) Controllo costante delle caratteristiche delle materie prime lavorate che
originano il rifiuto inviato a combustione.
L’indagine effettuata consente di affermare che le aziende non hanno
il controllo della qualità (ambientale) delle materie prime legnose
utilizzate.
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Possibili azioni di intervento
c) Interventi di tipo tecnologico

Adeguamento impianti esistenti alle M.T.D.
- di controllo del processo di combustione
- di abbattimento
- di controllo delle emissioni rilasciate

Realizzazione di nuovi impianti correttamente dimensionati in relazione
alle “effettive” esigenze energetiche dell’azienda (evitando
sovradimensionamenti), in grado di assicurare non solo elevate
efficienze termiche ma anche il rispetto dei limiti (sempre più bassi) in
emissione.
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Sistema di monitoraggio delle emissioni - S.M.E.
L’applicazione delle M.T.D. relative al controllo in continuo delle emissioni
non può prescindere dalla verifica di conformità del Sistema S.M.E. adottato.
In particolare del sistema di analisi vanno verificati:
 la rispondenza dello SME al quadro Autorizzativo, Legislativo e Normativo
vigente
 i principi di misura utilizzati, campi di misura, certificazioni, ingegneria
 le operazioni in campo (linearità, calibrazioni, I.A.R., curva di
correlazione): modalità e frequenza.
 il Sistema Informatico:
Minimo Tecnico e Stati impianto
Criteri di Validazione e Archiviazione dei dati
Gestione pre-elaborazioni ed elaborazioni
Sicurezza accesso al Sistema Informatico e gestione archivi dati.
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Manuale di Gestione dello S.M.E.
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E’ necessario predisporre un manuale di gestione del sistema di analisi
che permetta di definire:
l’architettura dello SME e le sue caratteristiche tecniche
il Minimo Tecnico e gli Stati Impianto associati ai dati
le procedure per la gestione: dei superamenti, delle indisponibilità dei dati
con le relative forme alternative di controllo e dei guasti dell’impianto e le
modalità di comunicazione degli eventi verso l’Autorità Competente ed
Ente di Controllo
le modalità e le tempistiche di manutenzione e di calibrazione della
strumentazione
le modalità di acquisizione, validazione, pre-elaborazione ed elaborazione
dei dati
la struttura informatica, archivi dati, accessi, ecc.
le figura di riferimento e di organizzazione per la gestione del sistema
le modalità e tempi per l’esecuzione delle verifiche sullo SME ai sensi
dell’All. VI Parte Quinta del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.
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Le azioni della Provincia
Le irregolarità evidenziate dai controlli effettuati hanno determinato, a carico
delle aziende, azioni di carattere:
 Sanzionatorio con segnalazione alla Procura della Repubblica per
violazione dell’art. 279, c.2 del D.Lgs. 152/2006
 Amministrativo con provvedimenti di diffida e di sospensione immediata
delle operazioni di combustione (nei casi di superamento dei limiti delle
diossine) (art. 278, c. 1, lettere a) e b) D.Lgs. 152/2006)
 Cautelari (sequestro dell’impianto) operato con le forze dell’ordine per
inosservanza dei provvedimenti di sospensione dell’attività
(con conseguente revoca dell’autorizzazione).
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Venerdì 9 Marzo 2012
Le azioni della Provincia
A prescindere dagli interventi tecnologici e gestionali che verranno richiesti
negli impianti sottoposti a controllo, l’adeguamento alle M.T.D. verrà
preteso:
 al momento del rinnovo dell’autorizzazione alle emissioni vigente
(con le tempistiche definite all’art. 281, c. 1 e 2 del D.Lgs. 152/2006)
 con il rinnovo dell’iscrizione alle procedure semplificate, ai sensi del
D.M. 05.02.1998 (2012 – 2013).
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Venerdì 9 Marzo 2012
COME E’ ANDATA A FINIRE ?
L’adeguamento ai limiti per le diossine
Azienda
Intervento
Termini di
realizzazione
A
Riduzione della superficie riscaldante
zona convettiva e declassamento
impianto da 3,49 a 2,3 MWt
Realizzato
E
Sostituzione impianto con altro
alimentato a gasolio
Realizzato
J
Inserimento bruciatore supplementare
ad o.c. da 1,4 MWt per mantenere T
c.d.c > 900 °C
Aprile 2012
K
Modifica del periodo stagionale di
funzionamento dell’impianto
Realizzato
P
Modifica del materiale inviato a
combustione
Realizzato
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Un ringraziamento ai colleghi:
A.O. Emissioni in Atmosfera ed A.I.A.
Valeria Gianese
Katia Piccolo
Antonella Sinigaglia
Mariangela Zanon
A.O. Gestione dei Rifiuti
Francesco de Angelis
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Venerdì 9 Marzo 2012
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