MONTECCHIO MAGGIORE
Martedì, 14 aprile 2015
MONTECCHIO MAGGIORE
Martedì, 14 aprile 2015
Montecchio Maggiore
14/04/2015 Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Pagina 10
1
Diaz, la mattanza e l' onore restituito al pacifismo
14/04/2015 Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Pagina 16
Suore massacrate in Burundi «Anche un prete coinvolto»
13/04/2015 Corriere Vicentino
Da Montecchio alle Fiji sola andata
14/04/2015 Il Giornale Di Vicenza Pagina 16
La strage
14/04/2015 Il Giornale Di Vicenza Pagina 28
Un centro dialisi per 50 pazienti «Analisi lampo»
14/04/2015 Il Giornale Di Vicenza Pagina 29
Donazioni cornee Record vicentino «Mille all' anno»
13/04/2015 ilgiornaledivicenza.it
Gigante da 5 milioni di bottiglie
B.C.
3
5
7
8
10
11
Dal Nazionale
14/04/2015 Corriere del Veneto (ed. Padova) Pagina 8
Diaz, la mattanza e l' onore restituito al pacifismo
14/04/2015 Il Gazzettino (ed. Pordenone)
Un tragico 8 settembre per le tre missionarie saveriane
14/04/2015 Il Gazzettino (ed. Rovigo) Pagina 49
(R. Pav.) Bocar super negli Allievi regionali.
14/04/2015 L'Arena Pagina 50
Giovanissimi regionali
12
14
15
16
14 aprile 2015
Pagina 10
Corriere del Veneto (ed.
Vicenza)
Montecchio Maggiore
dopo la condanna di strasburgo.
Diaz, la mattanza e l' onore restituito al pacifismo
Faceva caldo la notte del 21 luglio 2001 a
Genova. Sul G8 un caldo impregnato di
salsedine e tensione. Onde blu, risacca di
polemiche grigie, un mare variopinto di
manifestanti e un oceano scuro di poliziotti e
carabinieri. Arnaldo Cestaro, 62 anni da
Agugliaro, arriva a Genova con i compagni di
R i f o n d a z i o n e d i Montecchio Maggiore e
Vicenza.
Quella notte decide di dormire alla scuola
Diaz, diventata in quei giorni una sorta di casa
del movimento pacifista. Il resto è storia nota.
Anzi, storiaccia. Il blitz della polizia, i pestaggi,
gli arresti, le denunce, le testimonianze, i
processi, le condanne. «Mi hanno rotto una
gamba, un braccio e dieci costole. Pensavo
fossero i black block invece era la polizia»
racconta oggi il pensionato che di anni ne ha
75. È proprio Arnaldo l' uomo con i capelli
bianchi citato dal vice questore Michelangelo
Fournier nella deposizione davanti ai giudici,
durante il processo per i fatti della Diaz.
Fournier definì quell' irruzione una «macelleria
messicana» e raccontò ai magistrati di aver
urlato «basta!» ai poliziotti che stavano
picchiando un uomo anziano. Durante l'
irruzione furono fermati 93 attivisti , 61 feriti
furono portati in ospedale, 3 in prognosi
riservata, uno in coma. Sotto accusa finirono
125 poliziotti fra dirigenti e capisquadra. La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che quanto
compiuto dalle forze dell' ordine italiane nell' irruzione alla Diaz, «deve essere qualificato come tortura».
Sentenza che nasce proprio dal ricorso presentato da Cestaro, che ha accusato le autorità italiane di
aver violato l' articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani. Un precedente che avrà un
notevole peso specifico per altri ricorsi in attesa di giudizio. Ma c' è anche un altro punto, cruciale: la
sentenza restituisce onore e dignità al movimento pacifista veneto. Per troppo tempo, il variegato fronte
pacifista nato e sviluppatosi alla fine degli anni Novanta in Veneto, ha scontato una condanna
inappellabile, senza alcuna possibilità di difesa: estremista, violento, contiguo all' area dell' eversione.
Una, cento, mille le accuse. Tutte dello stesso segno, tutte con il medesimo obiettivo: screditarlo.
Consolidata la strategia. Si citava il particolare dei centri sociali, si puntava il dito contro Luca Casarini,
si tiravano in ballo paragoni con gli anni di piombo. E via così, in un vorticoso crescendo di veleni,
bugie, depistaggi.
Un teorema, un obiettivo: la demolizione del movimento. La verità, sancita oggi anche dalla sentenza
della Corte europea dei diritti umani, era ed è un' altra. Che i pacifisti veneti era davvero parte di un
arcobaleno, dove tinte, colori e appartenenze si mescolavano in libertà, senza postulati o mezzi fini. Di
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
1
14 aprile 2015
Pagina 10
<­­ Segue
Corriere del Veneto (ed.
Vicenza)
Montecchio Maggiore
quella realtà Arnaldo Cestaro è il simbolo pulito. Un simbolo «sottoposto a tortura». Basta (ri)vederlo
nelle foto e nelle interviste di questi giorni, l' Arnaldo, per rendersene conto.
I tanti colori che lo avvolgono (look, bandiere, manifesti); il linguaggio della semplicità, «ero e resto un
pacifista, niente di più»; l' assenza di qualsiasi moto di vendetta, «ancora oggi piango se penso a quella
notte»; zero interessi, «cosa vuole che m' importi del risarcimento di 45mila euro». La mattanza alla
Diaz e l' onore (ritrovato) dei pacifisti veneti.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
2
14 aprile 2015
Pagina 16
Corriere del Veneto (ed.
Vicenza)
Montecchio Maggiore
Suore massacrate in Burundi «Anche un prete
coinvolto»
La rivelazione choc di uno degli assassini. Ma il religioso nega.
VICENZA La confessione di un agente dei
servizi segreti, che ammette di aver fatto parte
del commando omicida, e il presunto
coinvolgimento di un padre friulano.
Nuovi colpi di scena sul massacro, avvenuto a
settembre, della suora vicentina Olga
Raschietti, 83enne di Montecchio Maggiore, e
delle due consorelle Bernardetta Boggian, 79,
di Ospedaletto Euganeo,e Lucia Pulici, 75, di
Desio. Uccise nella missione di Kamenge, a
nord di Bujumbura, capitale del Burundi.
Sgozzate come animali.
Massacrate perchè sarebbero finite in mezzo
ad un affare di Stato: sapevano infatti di loschi
traffici di un politico, tanto da essere pronte a
denunciare, e della presenza di miliziani
addestrati in Congo.
La polizia, il giorno dopo il barbaro assassinio,
aveva arrestato per strage Christian Claude
Butoyi, 33 anni, un malato di mente,
archiviando frettolosamente il caso. Ma ci sono
stati poi degli sviluppi che hanno portato ad
altre piste, confermate da almeno due
persone.
L' ultimo, clamoroso, colpo di scena pochi
giorni fa. L' arresto di uno dei killer, reo
confesso perché erano saltati gli accordi sulla
sua lauta ricompensa: si tratta di Juvent
Nduwimana, che chiama in causa padre
Claudio Marano, direttore del Centre Jeunes Kamengeche, centro giovanile, che avrebbe fatto parte di
una riunione preparatoria a casa del generale Adolphe Nshimirimana, ex capo dei servizi segreti ­ e
braccio destro del presidente del Burundi ­ presunto mandante del brutale omicidio delle missionarie
saveriane.
Eppure il religioso friulano, convocato dalla magistratura, nega alcun coinvolgimento ­ «non so nulla»
sbotta ­ e parla addirittura di complotto nei suoi confronti. «Padre Claudio ha confabulato col generale e
gli altri capi, poi se ne è andato un istante prima che confermassero l' ordine di uccidere le tre suore» ha
raccontato il killer a Radio publique africaine, il cui direttore, Bob Rugurika, era stato arrestato a gennaio
(poi scarcerato).
Questo perché aveva rivelato, attraverso le dichiarazioni di un primo sicario, come dietro la strage ci
fosse un commando dei servizi segreti, che doveva chiudere per sempre la bocca alle consorelle che
stavano per denunciare un traffico illegale di medicinali, oro e diamanti tra Congo e Burundi, e il fatto
che i giovani miliziani al servizio del partito al potere si addestravano in Congo, appena al di là del
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
3
14 aprile 2015
Pagina 16
<­­ Segue
Corriere del Veneto (ed.
Vicenza)
Montecchio Maggiore
confine, tanto che i feriti andavano all' ospedale di Luvungi, gestito dalle saveriane.
Secondo il racconto di Juvent Nduwimana suor Bernardetta Boggian, la padovana, si sarebbe opposta
ad accogliere gli imbonerakure che avevano bisogno di cure mediche, perché una volta guariti
tornavano in campo, a commettere violenze e soprusi. Anche questo avrebbe determinato la scelta di
far fuori senza pietà le suore saveriane: troppo scomode, avrebbero potuto creare non poche difficoltà.
B.C.
B.C.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
4
13 aprile 2015
Corriere Vicentino
Montecchio Maggiore
Da Montecchio alle Fiji sola andata
Qualche tempo fa l'avevamo anticipata su questo blog, e oggi ve la raccontiamo per
intero. La storia di Giulia Giacomuzzo, che ha cambiato la sua vita in 4 giorni e oggi si
prende cura di cani e gatti a pochi passi dalla linea dove il tempo va all'indietro.
Sono Giulia Giacomuzzo e v i parlo dal futuro.
Si presenta così questa 26enne tutto pepe
originaria di Montecchio Maggiore e che oggi v
iv e nella terra dov e è già quasi domani. Dagli
inizi di febbraio fa l'assistente v eterinario in
una clinica a Nadi, terza città per dimensioni
dell'arcipelago delle Fiji, a 1 1 ore di fuso
orario da qui, e sfiorata appena dalla linea
internazionale del cambio di data: quando al di
qua è ancora piena domenica, di là sono già
alle prese con il rientro lav orativ o post­
weekend, giusto per capirci. Solo uno dei tanti
aspetti affascinanti che porta con sè l'av v
entura transoceanica di una giov ane
castellana senza paura e dalla v aligia facile.
Amo v iaggiare e conoscere sempre posti
nuov i ci spiega quando ho trov ato questa
opportunità, al mio fatidico dev o dirv i una
cosa' i miei hanno risposto subito dov e v ai
stav olta?'. Una laurea in Scienze della Natura
e un amore per gli animali div entato adesso
anche qualcosa di più. Come hai trov ato
questo lav oro dell'altro mondo? Ho sempre
sognato di v iv ere in un paese tropicale e
cercando lav oro come aiuto v eterinario ho
trov ato la Animal Fiji: inv iato il curriculum,
dopo quattro giorni ho av uto un contratto da
assistente e superv isore dello staff. A che ora
comincia la tua giornata? Mi alzo alle sette del mattino quando il sole è già alto ed è già fin troppo caldo!
Mediamente ci sono 35°, col 98% di umidità. Ma questa è la stagione delle piogge, che cadono regolari
almeno mezzora al giorno, e con il ciclone Pam sfilato poco lontano dalla nostra isola. Com'è inv ece il
clima tra la gente? Molto caloroso. Qui sono tutti sempre allegri, sorridenti e disponibili ad aiutare chi
non è del posto. La giornata dei fijani è pacifica e tutt'altro che frenetica, scandita con una calma che
loro stessi chiamano fiji time'. Da notare che comunque la popolazione qui è molto cosmopolita, con una
incredibile quantità di turisti. Che sono un pregio e un difetto: molte delle persone che conosci, sai che
prima o poi dov rai salutarle. Quanto ti fermerai inv ece tu? Il mio contratto scade a luglio ma spero di
prorogarlo, per continuare a fare il lav oro che amo in un posto che mi sta dando tutto. La natura, le
foreste, i paesaggi, le acque cristalline: incredibile pensare a tutte queste cose assieme in un'unica
isola. Però Nostalgia per l'Italia, da così lontano? Be' i miei familiari posso sentirli spesso grazie a sky
pe e whatsapp, quindi la grande distanza un po' pesa meno. Dell'Italia mi manca soprattutto la cucina,
anche per la pochissima scelta di prodotti di qualità che si possono trov are nei supermercati. Per
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
5
13 aprile 2015
<­­ Segue
Corriere Vicentino
Montecchio Maggiore
fortuna sono molti i negozi di italiani, dov e mi rifugio a v olte per fare due chiacchiere e sentirmi a casa'.
Un saluto per i lettori del Corriere Vicentino? Posso dire che a v olte può sembrare difficile lasciare tutto
e tutti e partire da soli per l'ignoto, ma in realtà non c'è niente di più soddisfacente. La v ita non è fatta
per essere v issuta in un posto solo! Mario Piotto Redazione web
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
6
14 aprile 2015
Pagina 16
Il Giornale Di Vicenza
Montecchio Maggiore
La strage
QUATTRO SICARI Secondo la polizia di
Bujumbura, capitale del Burundi, le tre suore
sono state uccise tra sabato 6 e domenica 7
settembre da uno squilibrato del posto,
Christian Claude Butoyi, 33 anni. Che, dicono,
confessa: ha in tasca il cellulare di una delle
tre religiose e le chiavi della missione. Prima
al pomeriggio sgozza Olga Raschietti, 83 anni,
di Sant' Urbano di Montecchio Maggiore e
Lucia Pulici, 75 anni, di Desio, in Lombardia.
Poi nonostante la presenza della polizia torna
la notte e taglia la gola a Bernardetta Boggian,
79 anni, di Ospedaletto Euganeo. Ma il
direttore di Radio publique africaine Bob
Rugurika e un altro giornalista del posto,
Gratien Rukindikiza, la pensano diversamente.
«L' operazione ­ scrive Rukindikiza ­ è stata
preparata nei minimi particolari dai servizi
segreti burundesi a Rohero. Sono stati scelti
quattro sicari con l' ordine di uccidere le tre
suore a colpi di machete. Alle tre del
pomeriggio di domenica 7 settembre i quattro
entrano nella parrocchia di Kamenge.
Erano già in possesso di copie delle chiavi».
Uccidono le prime due, la terza non c' è. Ma
con la complicità dei servizi segreti si
nascondono dentro la missione e quando torna Bernardetta Boggian la sgozzano.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
7
14 aprile 2015
Pagina 28
Il Giornale Di Vicenza
Montecchio Maggiore
SANITÀ. Ieri nel nuovo ospedale il via ai lavori che dureranno un anno.
Un centro dialisi per 50 pazienti «Analisi lampo»
I dati degli utenti e l' andamento dei trattamenti saranno seguiti in tempo reale via
computer Progetto da 1,2 milioni di euro.
Dieci reni artificiali in grado di monitorare,
minuto per minuto, le fasi del trattamento
salva­vita e controllare i parametri vitali del
paziente. I dati saranno riversati in un
database, per seguire in tempo reale lo
sviluppo del trattamento. Il tutto in un centro
dialisi avveniristico, progettato come clone
della struttura­madre del "San Bortolo" fra i più
all' avanguardia in Italia. È quanto nascerà a
Valdagno, dove ieri sono stati inaugurati i
lavori della struttura che costerà 1,2 milioni e
che dovrebbe essere pronta tra un anno, al
piano terra dell' ospedale nuovo "San
Lorenzo". Il servizio potrà servire tra i quaranta
ed i cinquanta pazienti. Consulente tecnico è il
primario della nefrologia di Vicenza, il pof.
Claudio Ronco, nome del gotha internazionale
della nefrologia. Anzi, secondo le graduatorie
della Baltimora University il numero uno in
assoluto degli esperti di "kidney disease", che
con il suo gruppo gestisce in rete il circuito
dialitico Vicenza­Arzignano­Valdagno secondo
un modello che ha fatto scuola in Italia. «Tr
anni fa ­ ha spiegato il direttore generale dell'
Ulss 5, Giuseppe Cenci ­ avevamo messo
questo obiettivo nella programmazione e
abbiamo mantenuto la parola». La Valle dell' Agno attendeva da anni quest' opera, da quando l' ex
sindaco Alberto Neri e l' ex dg dell' Ulss Renzo Alessi avevano strappato da Venezia la promessa che
Valdagno avrebbe avuto un nuovo centro dialisi, in sostituzione di quello al vecchio ospedale, con spazi
tuttora angusti.
Arriva dunque la conferma che il "San Lorenzo" continuerà a restare un punto di riferimento e sicurezza.
Oggi i pazienti devono sottoporsi al rene artificiale in una struttura di stampo medievale e l' équipe d'
eccellenza che è in servizio lavora in una specie di magazzino senza finestre. Tra un anno, invece,
arriverà un centro dialisi nuovo e moderno. E ciò, 29 anni dopo l' apertura di un servizio che, all' epoca,
nel 1986, rivoluzionò la sanità locale, consentendo di trovare vicino casa il trattamento dell' emodialisi
extracorporea. Il progetto è finanziato per metà con mutuo e per metà con fondi di bilancio dell' Ulss 5.
All' inaugurazione dei lavori erano presenti anche il prefetto Soldà, i comandanti provinciali della finanza
e dei carabinieri De Luca e Zirone, gli assessori regionali Ciambetti e Finozzi, il consigliere Fracasso, il
presidente della conferenza dell' Ulss Martino Montagna, sindaci e vicesindaci di Valdagno, Brogliano,
Castelgomberto, Montecchio Maggiore, Nogarole, Recoaro, Trissino, cioè Acerbi, Santo Montagna, De
Franceschi, Cecchetto, Corato, Ceola e Faccio, e il presidente di Progetto salute Valle dell' Agno Gianni
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
8
14 aprile 2015
Pagina 28
Il Giornale Di Vicenza
Montecchio Maggiore
<­­ Segue
Perazzolo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
9
14 aprile 2015
Pagina 29
Il Giornale Di Vicenza
Montecchio Maggiore
MONTECCHIO. L' incontro dei 120 gruppi attivi in tutta la provincia.
Donazioni cornee Record vicentino «Mille all' anno»
La metà della richiesta nazionale trova risposta in Veneto Vicenza contribuisce con il
25% I dati all' assemblea annuale Aido.
L' Aido vicentina festeggia i 42 anni di vita con
il record di iscrizioni e di donazioni. Sono
61.400 i tesserati nei 120 gruppi provinciali dei
donatori di organi e il numero cresce
costantemente, con una media annua di mille
nuove iscrizioni, vale a dire il 50% dei recenti
iscritti di tutto il Veneto. Sono alcuni dei dati
diffusi ieri mattina dal presidente provinciale
Aido, Bruno Zamberlan, durante l' assemblea
che si è svolta in sala civica corte delle Filande
a Montecchio Maggiore. L´incontro, iniziato
con la messa celebrata nel Duomo di Santa
Maria e San Vitale in ricordo di donatori e
amici scomparsi, è proseguito con la sfilata dei
labari.
All' assemblea erano presenti alcuni
amministratori dei Comuni vicentini e dell' Ulss
5. A fare gli onori di casa è stata il consigliere
comunale Anna Savegnago. «Siete portatori di
speranza ­ ha detto ­ e avete la nostra più
profonda gratitudine per ciò che fate da 42
anni».
Il presidente Zamberlan ha poi illustrato le
varie attività dell' anno. Un bilancio positivo,
nonostante alcune difficoltà derivate anche
dalla situazione economica che non ha
risparmiato i gruppi Aido. Sul fronte dei trapianti il Vicentino e il Veneto sono fra le eccellenze italiane,
insieme a Lombardia ed Emilia Romagna.
«Nella nostra regione nel 2014 sono stati eseguiti 488 trapianti ­ ha spiegato ­, i donatori effettivi sono
stati 116, di cui 12 da donatori viventi».
Per quanto riguarda la donazione di cornee e bulbi oculari la provincia ha stabilito un record con 917
donazioni. «In questo campo il Veneto soddisfa il 50% del fabbisogno nazionale ­ ha osservato ­. E
Vicenza contribuisce per il 25 per cento del Veneto. Maggior rilievo assumono, inoltre, le donazioni e
trapianti di tessuto: la banca dei tessuti di Treviso ci ha comunicato che sono stati un centinaio i donatori
e 500 i tessuti distribuiti nella provincia».
Grande anche l' impegno per sensibilizzare le nuove generazioni. «Abbiamo avvicinato circa 10 mila
studenti in 150 incontri, con le scuole superiori e medie, le Ulss e delle altre associazioni». Nonostante
le donazioni siano aumentate, rimane comunque alto il numero dei pazienti in lista d' attesa: «Dobbiamo
lavorare per rendere effettiva l' applicazione della legge sui trapianti, che definisce il "silenzio assenso
informato".
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
10
13 aprile 2015
ilgiornaledivicenza.it
Montecchio Maggiore
Gigante da 5 milioni di bottiglie
La maggioranza dei soci ha dato il proprio
responso, sfiorando l' unanimità per una
manciata di voti: nasce così "Vitevis", la più
grande e importante realtà vitivinicola della
provincia di Vicenza. La cantina Colli vicentini
di Montecchio Maggiore, quella di Gambellara
e la Val Leogra di Malo, hanno dunque unito le
proprie forze, dando vita ad un soggetto che,
secondo le previsioni, potrà contare su un
fatturato di oltre 30 milioni l' anno. Si affaccia
dunque sul mercato quello che può essere
considerato un vero e proprio gigante del
settore vitivinicolo, con una produzione
complessiva di uva che, in base alle stime, si
attesterà sui 370 mila quintali, in sostanza 25
milioni di litri di vino di varie tipologie, per 5
milioni di bottiglie. Nel fine settimana sono
state indette le assemblee dei soci. Proprio a
Montecchio, dove Colli Vicentini, presieduta da
Gianni Mazzocco, fa la parte del leone, all'
interno del nuovo soggetto, portando in dote
1.100 soci e una superficie vitata di 1.577
ettari, la nascita del nuovo soggetto è stata
salutata con entusiasmo. (...) Leggi l' articolo
integrale sul Giornale in edicola.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
11
14 aprile 2015
Pagina 8
Corriere del Veneto (ed.
Padova)
Dal Nazionale
dopo la condanna di strasburgo.
Diaz, la mattanza e l' onore restituito al pacifismo
Faceva caldo la notte del 21 luglio 2001 a
Genova. Sul G8 un caldo impregnato di
salsedine e tensione. Onde blu, risacca di
polemiche grigie, un mare variopinto di
manifestanti e un oceano scuro di poliziotti e
carabinieri. Arnaldo Cestaro, 62 anni da
Agugliaro, arriva a Genova con i compagni di
R i f o n d a z i o n e d i Montecchio Maggiore e
Vicenza.
Quella notte decide di dormire alla scuola
Diaz, diventata in quei giorni una sorta di casa
del movimento pacifista. Il resto è storia nota.
Anzi, storiaccia. Il blitz della polizia, i pestaggi,
gli arresti, le denunce, le testimonianze, i
processi, le condanne. «Mi hanno rotto una
gamba, un braccio e dieci costole. Pensavo
fossero i black block invece era la polizia»
racconta oggi il pensionato che di anni ne ha
75. È proprio Arnaldo l' uomo con i capelli
bianchi citato dal vice questore Michelangelo
Fournier nella deposizione davanti ai giudici,
durante il processo per i fatti della Diaz.
Fournier definì quell' irruzione una «macelleria
messicana» e raccontò ai magistrati di aver
urlato «basta!» ai poliziotti che stavano
picchiando un uomo anziano. Durante l'
irruzione furono fermati 93 attivisti , 61 feriti
furono portati in ospedale, 3 in prognosi
riservata, uno in coma. Sotto accusa finirono
125 poliziotti fra dirigenti e capisquadra. La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che quanto
compiuto dalle forze dell' ordine italiane nell' irruzione alla Diaz, «deve essere qualificato come tortura».
Sentenza che nasce proprio dal ricorso presentato da Cestaro, che ha accusato le autorità italiane di
aver violato l' articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani. Un precedente che avrà un
notevole peso specifico per altri ricorsi in attesa di giudizio. Ma c' è anche un altro punto, cruciale: la
sentenza restituisce onore e dignità al movimento pacifista veneto. Per troppo tempo, il variegato fronte
pacifista nato e sviluppatosi alla fine degli anni Novanta in Veneto, ha scontato una condanna
inappellabile, senza alcuna possibilità di difesa: estremista, violento, contiguo all' area dell' eversione.
Una, cento, mille le accuse. Tutte dello stesso segno, tutte con il medesimo obiettivo: screditarlo.
Consolidata la strategia. Si citava il particolare dei centri sociali, si puntava il dito contro Luca Casarini,
si tiravano in ballo paragoni con gli anni di piombo. E via così, in un vorticoso crescendo di veleni,
bugie, depistaggi.
Un teorema, un obiettivo: la demolizione del movimento. La verità, sancita oggi anche dalla sentenza
della Corte europea dei diritti umani, era ed è un' altra. Che i pacifisti veneti era davvero parte di un
arcobaleno, dove tinte, colori e appartenenze si mescolavano in libertà, senza postulati o mezzi fini. Di
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
12
14 aprile 2015
Pagina 8
<­­ Segue
Corriere del Veneto (ed.
Padova)
Dal Nazionale
quella realtà Arnaldo Cestaro è il simbolo pulito. Un simbolo «sottoposto a tortura». Basta (ri)vederlo
nelle foto e nelle interviste di questi giorni, l' Arnaldo, per rendersene conto.
I tanti colori che lo avvolgono (look, bandiere, manifesti); il linguaggio della semplicità, «ero e resto un
pacifista, niente di più»; l' assenza di qualsiasi moto di vendetta, «ancora oggi piango se penso a quella
notte»; zero interessi, «cosa vuole che m' importi del risarcimento di 45mila euro». La mattanza alla
Diaz e l' onore (ritrovato) dei pacifisti veneti.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
13
14 aprile 2015
Il Gazzettino (ed.
Pordenone)
Dal Nazionale
Un tragico 8 settembre per le tre missionarie
saveriane
UDINE ­ (AL) Dolore e sgomento ha provocato
l'8 settembre 2014 la notizia dell'uccisione di
tre missionarie saveriane italiane in Burundi,
nella parrocchia di Kamenge a 400 metri dal
Centro giovanile Kamenge fondato e diretto da
padre Claudio Marano, nella capitale
Bujumbura. In quel giorno, una domenica
pomeriggio, sono state uccise suor Lucia
Pulici, originaria di Desio, e la vicentina di
Montecchio Maggiore Olga Raschietti, di 75 e
83 anni; nella notte tra domenica e lunedì è
stata uccisa anche la terza consorella della
comunità, la padovana di Ospedaletto
Euganeo Bernadetta Boggian di 79 anni.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
14
14 aprile 2015
Pagina 49
Il Gazzettino (ed.
Rovigo)
Dal Nazionale
(R. Pav.) Bocar super negli Allievi regionali.
(R. Pav.) Bocar super negli Allievi regionali. La
squadra di Nico Franchin si è sbarazzata per
5­0 dello Zevio nel penultimo turno di
campionato e domenica prossima potrebbe
festeggiare la promozione nel campionato
èlite. Passano le prime due, Bocar ora
secondo, mentre le ultime quattro retrocedono
direttamente ai provinciali (fra queste il Medio
Polesine, ultimo matematicamente con 10
punti). «Non abbiamo sottovalutato l' impegno
­ sottolinea il mister degli Allievi rossoneri
Franchin ­ i ragazzi sono stati bravi e abbiamo
portato a casa tre punti fondamentali.
Domenica prossima sarà una partita da non
sbagliare». Daniele Palermo, bomber da 16
reti in orbita Adriese, ha realizzato una
doppietta contro lo Zevio. A segno anche
Matteo Bolzani, Ersan Dobreva e Giulio
Camisotti nel 5­0 finale. Domenica Bocar­
Caldiero (penultimo) decreterà il salto o meno
degli Allievi regionali negli èlite del prossimo
anno. I Giovanissimi èlite di Diego Sasso
avevano ottenuto la salvezza nel precedente
turno contro il Montecchio Maggiore anche se
era arrivata una sconfitta per 2­0. Domenica
altro ko, ininfluente, contro l' Abano per 6­0.
Sconfitte anche per le formazioni sperimentali:
allievi ko contro La Rocca per 4­0,
giovanissimi al tappeto contro il Real Vicenza per 3­1. (((pavanellor)))
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
15
14 aprile 2015
Pagina 50
L'Arena
Dal Nazionale
Giovanissimi regionali
GIRONE A D' ELITE MALO­
CASTELNUOVO1­0 Malo: Casarotto, G.
Rizzato, Mencato, Affolati, M. Rizzato, Mondin,
Vanzo, Zanella, Povolo (20'st Longhi), Pizzato,
Milojevic (6'st Fontana). A disp.: Peruzzi, Dalle
Molle.
All.: Mariga.
CastelnuovoSandrà: Malesani, Cordioli,
Cipriani (35'st Nistor), Fabris, De Santi (20'st
Turrini), Guberti, Loda, Guglielmello, Lorenzi
(6'st Budic), Galazzini, Penazzi. A disp.:
Bertame, Zambelli, Benedetti, Battaioli. All.:
Puccio.
Arbitro: Giorgio Faccin di Schio.
Rete: 2'pt Povolo (M).
SAMBONIFACESE­S. PAOLO PD1­5
Sambonifacese: Bosetto, Rossetti, Bertin,
Posenato, Bogoni, Albanese, Minotti (1'st
Xhani), Bissolo, Zamperlini, Mazzi, Essarrar
(15'st Mucenji). All.: Trotti.
Atletico S. Paolo PD: Danese, Carraro,
Zanotto, Beneduce, Andreon, Ruggero,
Kienge, Segato, Volpato, Bernardinello,
Piovanello. A disp.: Dene Moukke, Menegaro,
Gennaro, Breda, Boscari, Nordico, Bozzato.
All.: Luise.
Arbitro: Alessandro Mercati di Legnago.
Reti: 1'pt Piovanello (SP), 15'pt Beneduce (SP), 30'pt Segato (SP); 1'st Volpato (SP), 28'st Zamperlini
(S) su rigore, 35'st Bernardinello (SP).
VILLAFRANCA­MONTECCHIO0­3 Villafranca: Gallocchio, De Angelis (18'st Marcomini), Burei, Cieno,
Turrina (27'st Griso), Delio, Peretti, Venturelli (1'st Dolci), Saccomanno, Cordioli (9'st Faccioli), Ratti
(5'st Bragantini). A disp.: Boniardi, Bellesini. All.: Turrina.
Montecchio Maggiore: Valè, Poletto (20'st Stevanin), Diquigiovanni (13'st Bara), Cimino, Raschietti, De
Carli, Veronese (7'st Lovato), Miolo, Bonvicini (10'st Rankovic), Antoniazzo (27'pt Meggiolaro),
Rigodanzo. A disp.: Rigoni, Artuso.
All.: Venturini.
Arbitro: Pietro Crescimbeni di Verona.
Reti: 12' e 19'pt De Carli; 9'st Bonvicini.
LEGNAGO­VIRTUS0­3 Legnago Salus: Rossignoli (26'st Sganzerla), Zagaria (22'st Turato), Grigolo,
Bezzi, Savioli (22'st Pasquato), Pizzocoli (24'st Tasso), Tognin, Fannini (14'st Zocco), Miatton, Maroni
(26'st Paccagna), Scala (20'st Timpanaro). All.: Bezzan.
Virtus Verona: Villardi, Zoppi, Furlani, Sambugaro (20'st Evangelisti), Ortolani, Tessari, Benetolo (18'st
Trionfante), Banut, Savi (12'st Melotti), Fittá (12'st Gesuita), Magarotto (10'st Balde). All.
: Reffatto.
Arbitro: Fabio Rizzioli di Legnago.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
16
14 aprile 2015
Pagina 50
<­­ Segue
L'Arena
Dal Nazionale
Reti: 6'st Banut; 15' e 19'st Balde.
GIRONE A CALDIERO­LEODARI3­0 Calcio Caldiero Terme: Mosele, Peroni (1'st Tosi), Elettri (25'st
Gazzabini), Qehaia, Aspetti, Ziglioli, Giacometti (32'st Gartomi), Galiotto (29'st Anochie), Dardano,
Vinciguerra, Meloni (13'st Salvaro). A disp.: Mustali. All.: Franchini.
Leodari Vicenza: Falsarella (33'st Noris Chiorda), Rigolon, Alessandro Carollo (31'st Castardello),
Procino, Gatto, Cola (31'st Petrosino), Andrea Carollo (7'st Doncato), De Sana (11'st Prvlocic), Moro,
Riccio, Martusciello. A disp: De Luca.
All.: Cestonaro.
Arbitro: Edoardo Mailli di Verona.
Reti: 31'pt Galiotto, 25'st Salvaro, 36'st Anochie.
CONCORDIA­AMBROSIANA0­1 Concordia: Albertini, Caccia, Olivotto (34'pt Iattarelli), Sartori,
Gagliardi, Briceno Morales, Stevanato (22'st Scarpa), Bova, Meneguzzi (6'st Bertucco), Colussi, De
Rossi. A disp.: Cerato, Conti, Lamberti, Bonfante. All.: Nardelli Ambrosiana: Piatto, Atta, Dusi, Piccoli,
Quintarelli, Varini, Faggioni (9'st Rebusti), Buglioni (26'pt Zogaj), Guardini (28'st Castellani), Perinelli
(19'st Farina), Magagna (9'st Rubinelli). A disp.: Avesani. All.: Tosi.
Arbitro: Gianluca Debattisti di Verona Rete: 33' st Zogaj. LUGAGNANO­ARZIGNANO2­8 Lugagnano:
Dellis, Adami, Bonato, Grossi, Gaiardoni, Tarantino, Adubofour, Laafar, Ridolfi, Bianchedi, Spada (13'pt
Dolci). All.
: Zancarli.
Union ArzignanoChiampo: Singh (31'st Monaco), Bedin (1'st Piana), Mastrotto (1'st Fuser), Massignan,
Cunico, Mizzon, Marzari (6'st Rebellin), Tregnago, Nardi (6'st Burovic), Dauti, Acerra. All.
: Bruttomesso.
Arbitro: Diego Parolin di Verona Reti: 4'pt Marzari (A), 8' e 34'pt Tregnago (A), 10'pt Ridolfi (L), 24'pt
Dauti (A); 5'st e 30'st Acerra (A), 21'st Bianchedi (L), 36'st Burovic (A), 37'st Rebellin (A). SAN
MARTINO­POVEGLIANO1­1 San Martino Speme: Begnini (20'st Castagna), Scavazzini (20'st Bertuzzi),
Lonardoni (10'st S. Sorgente), Bakkour (5'st Rancan), Codognola, F. Sorgente, Dal Molin, Guenichi
(27'st Belfakhi), Righi, Cengiarotti, Bettonte. All.
: Sterzi.
Povegliano Veronese: F. Rinco, Pennacchia, Salvadore, Fabris, Bertasini, Pisani, Ndovi, R. Rinco,
Nardone, Massaro (30'st Smidia), Rubezzoni.
All.: Carucci.
Arbitro: Giovanni Perla di Verona.
Reti: 26'pt Righi (S), 6'st Nardone (P).
TEAM S. LUCIA­ALBA1­1 Team S. Lucia Golosine: Russo, Scarsetto, Martini, Merci, Ciocan, Perbellini,
Ferrarese, Strepparava, Darkwah, Fenzi, Bizzego. All.
: Righetti.
Alba Borgo Roma: Montalto, Boni, Growcock, Cattafesta, Soave, Stegarescu, Biolo (24'st Pashaj), Caloi,
Bottacini, Filippi, Scarmignan.
All.: Pisani.
Arbitro: Valerio Vallani di Verona.
Reti: 2'st Fenzi (T), 14'st Filippi (A).
TRISSINO­ZEVIO 2­0 Trissino Valdagno: Sandri, Diddoro, Checchetto, Ugolin, Faoro, Kokona, Caneva,
L. Zordan, Lovato, Doh Becho, Diquigiovanni. A disp.: Petkovic, Guiotto, Fracaro, Cattani, R. Zordan,
Lesca, Doria. All.: Piazza.
Zevio: Oliboni, Scandola, Sandron (15'st Lavecchia), Zantedeschi, Pastore (20'st Pereira), Vallani,
Spera (15'st Benini), Pernigo, Marcolongo, Visentini (1'st Scandolara), Stojanovic. A disp.
: Malvestio, M. Bagolin, Mainente. All.: S.
Bagolin.
Arbitro: Fabio Peretto di Schio.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
17
14 aprile 2015
Pagina 50
<­­ Segue
L'Arena
Dal Nazionale
Reti: 10'st Doh Becho, 34'st Caneva.
FASCIA B ? GIRONE A ATLETICO SAN PAOLO­CHIEVO1­3 Atletico San Paolo: Noventa, Baratin (8'st
Fornasaro), Pepe (24'st Taglia), Andreolli, Badiello (30'st Esposito), Carraro (13'st Carrelli), Zambon,
Berto (7'st Di Pasqualo), Pillirone, Musotto, Arnosti. A disp.: Tonin, Sabbion. All.: Carraro.
ChievoVerona: Caprile, Bogoni (7'st Michelotti), Rossignoli (13'st Salvaterra), Boarotto, Martini, Muollo
(1'st Fanini), Marzullo (1'st Rainone), Corti (31'st Maraia), Rovaglia, Bellamoli, Piacenza (7'st Tuzzo). A
disp.: Cantarelli. All.: Belluzzi.
Arbitro: Mattia Michelotto di Padova.
Reti: 17'st Musotto (SP), 21'st Tuzzo (C), 30' e 32'st Rovaglia (C).
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
18
Scarica

MONTECCHIO MAGGIORE