MONTECCHIO MAGGIORE Martedì, 14 aprile 2015 MONTECCHIO MAGGIORE Martedì, 14 aprile 2015 Montecchio Maggiore 14/04/2015 Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Pagina 10 1 Diaz, la mattanza e l' onore restituito al pacifismo 14/04/2015 Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Pagina 16 Suore massacrate in Burundi «Anche un prete coinvolto» 13/04/2015 Corriere Vicentino Da Montecchio alle Fiji sola andata 14/04/2015 Il Giornale Di Vicenza Pagina 16 La strage 14/04/2015 Il Giornale Di Vicenza Pagina 28 Un centro dialisi per 50 pazienti «Analisi lampo» 14/04/2015 Il Giornale Di Vicenza Pagina 29 Donazioni cornee Record vicentino «Mille all' anno» 13/04/2015 ilgiornaledivicenza.it Gigante da 5 milioni di bottiglie B.C. 3 5 7 8 10 11 Dal Nazionale 14/04/2015 Corriere del Veneto (ed. Padova) Pagina 8 Diaz, la mattanza e l' onore restituito al pacifismo 14/04/2015 Il Gazzettino (ed. Pordenone) Un tragico 8 settembre per le tre missionarie saveriane 14/04/2015 Il Gazzettino (ed. Rovigo) Pagina 49 (R. Pav.) Bocar super negli Allievi regionali. 14/04/2015 L'Arena Pagina 50 Giovanissimi regionali 12 14 15 16 14 aprile 2015 Pagina 10 Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Montecchio Maggiore dopo la condanna di strasburgo. Diaz, la mattanza e l' onore restituito al pacifismo Faceva caldo la notte del 21 luglio 2001 a Genova. Sul G8 un caldo impregnato di salsedine e tensione. Onde blu, risacca di polemiche grigie, un mare variopinto di manifestanti e un oceano scuro di poliziotti e carabinieri. Arnaldo Cestaro, 62 anni da Agugliaro, arriva a Genova con i compagni di R i f o n d a z i o n e d i Montecchio Maggiore e Vicenza. Quella notte decide di dormire alla scuola Diaz, diventata in quei giorni una sorta di casa del movimento pacifista. Il resto è storia nota. Anzi, storiaccia. Il blitz della polizia, i pestaggi, gli arresti, le denunce, le testimonianze, i processi, le condanne. «Mi hanno rotto una gamba, un braccio e dieci costole. Pensavo fossero i black block invece era la polizia» racconta oggi il pensionato che di anni ne ha 75. È proprio Arnaldo l' uomo con i capelli bianchi citato dal vice questore Michelangelo Fournier nella deposizione davanti ai giudici, durante il processo per i fatti della Diaz. Fournier definì quell' irruzione una «macelleria messicana» e raccontò ai magistrati di aver urlato «basta!» ai poliziotti che stavano picchiando un uomo anziano. Durante l' irruzione furono fermati 93 attivisti , 61 feriti furono portati in ospedale, 3 in prognosi riservata, uno in coma. Sotto accusa finirono 125 poliziotti fra dirigenti e capisquadra. La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che quanto compiuto dalle forze dell' ordine italiane nell' irruzione alla Diaz, «deve essere qualificato come tortura». Sentenza che nasce proprio dal ricorso presentato da Cestaro, che ha accusato le autorità italiane di aver violato l' articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani. Un precedente che avrà un notevole peso specifico per altri ricorsi in attesa di giudizio. Ma c' è anche un altro punto, cruciale: la sentenza restituisce onore e dignità al movimento pacifista veneto. Per troppo tempo, il variegato fronte pacifista nato e sviluppatosi alla fine degli anni Novanta in Veneto, ha scontato una condanna inappellabile, senza alcuna possibilità di difesa: estremista, violento, contiguo all' area dell' eversione. Una, cento, mille le accuse. Tutte dello stesso segno, tutte con il medesimo obiettivo: screditarlo. Consolidata la strategia. Si citava il particolare dei centri sociali, si puntava il dito contro Luca Casarini, si tiravano in ballo paragoni con gli anni di piombo. E via così, in un vorticoso crescendo di veleni, bugie, depistaggi. Un teorema, un obiettivo: la demolizione del movimento. La verità, sancita oggi anche dalla sentenza della Corte europea dei diritti umani, era ed è un' altra. Che i pacifisti veneti era davvero parte di un arcobaleno, dove tinte, colori e appartenenze si mescolavano in libertà, senza postulati o mezzi fini. Di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 14 aprile 2015 Pagina 10 < Segue Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Montecchio Maggiore quella realtà Arnaldo Cestaro è il simbolo pulito. Un simbolo «sottoposto a tortura». Basta (ri)vederlo nelle foto e nelle interviste di questi giorni, l' Arnaldo, per rendersene conto. I tanti colori che lo avvolgono (look, bandiere, manifesti); il linguaggio della semplicità, «ero e resto un pacifista, niente di più»; l' assenza di qualsiasi moto di vendetta, «ancora oggi piango se penso a quella notte»; zero interessi, «cosa vuole che m' importi del risarcimento di 45mila euro». La mattanza alla Diaz e l' onore (ritrovato) dei pacifisti veneti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 14 aprile 2015 Pagina 16 Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Montecchio Maggiore Suore massacrate in Burundi «Anche un prete coinvolto» La rivelazione choc di uno degli assassini. Ma il religioso nega. VICENZA La confessione di un agente dei servizi segreti, che ammette di aver fatto parte del commando omicida, e il presunto coinvolgimento di un padre friulano. Nuovi colpi di scena sul massacro, avvenuto a settembre, della suora vicentina Olga Raschietti, 83enne di Montecchio Maggiore, e delle due consorelle Bernardetta Boggian, 79, di Ospedaletto Euganeo,e Lucia Pulici, 75, di Desio. Uccise nella missione di Kamenge, a nord di Bujumbura, capitale del Burundi. Sgozzate come animali. Massacrate perchè sarebbero finite in mezzo ad un affare di Stato: sapevano infatti di loschi traffici di un politico, tanto da essere pronte a denunciare, e della presenza di miliziani addestrati in Congo. La polizia, il giorno dopo il barbaro assassinio, aveva arrestato per strage Christian Claude Butoyi, 33 anni, un malato di mente, archiviando frettolosamente il caso. Ma ci sono stati poi degli sviluppi che hanno portato ad altre piste, confermate da almeno due persone. L' ultimo, clamoroso, colpo di scena pochi giorni fa. L' arresto di uno dei killer, reo confesso perché erano saltati gli accordi sulla sua lauta ricompensa: si tratta di Juvent Nduwimana, che chiama in causa padre Claudio Marano, direttore del Centre Jeunes Kamengeche, centro giovanile, che avrebbe fatto parte di una riunione preparatoria a casa del generale Adolphe Nshimirimana, ex capo dei servizi segreti e braccio destro del presidente del Burundi presunto mandante del brutale omicidio delle missionarie saveriane. Eppure il religioso friulano, convocato dalla magistratura, nega alcun coinvolgimento «non so nulla» sbotta e parla addirittura di complotto nei suoi confronti. «Padre Claudio ha confabulato col generale e gli altri capi, poi se ne è andato un istante prima che confermassero l' ordine di uccidere le tre suore» ha raccontato il killer a Radio publique africaine, il cui direttore, Bob Rugurika, era stato arrestato a gennaio (poi scarcerato). Questo perché aveva rivelato, attraverso le dichiarazioni di un primo sicario, come dietro la strage ci fosse un commando dei servizi segreti, che doveva chiudere per sempre la bocca alle consorelle che stavano per denunciare un traffico illegale di medicinali, oro e diamanti tra Congo e Burundi, e il fatto che i giovani miliziani al servizio del partito al potere si addestravano in Congo, appena al di là del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 14 aprile 2015 Pagina 16 < Segue Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Montecchio Maggiore confine, tanto che i feriti andavano all' ospedale di Luvungi, gestito dalle saveriane. Secondo il racconto di Juvent Nduwimana suor Bernardetta Boggian, la padovana, si sarebbe opposta ad accogliere gli imbonerakure che avevano bisogno di cure mediche, perché una volta guariti tornavano in campo, a commettere violenze e soprusi. Anche questo avrebbe determinato la scelta di far fuori senza pietà le suore saveriane: troppo scomode, avrebbero potuto creare non poche difficoltà. B.C. B.C. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 13 aprile 2015 Corriere Vicentino Montecchio Maggiore Da Montecchio alle Fiji sola andata Qualche tempo fa l'avevamo anticipata su questo blog, e oggi ve la raccontiamo per intero. La storia di Giulia Giacomuzzo, che ha cambiato la sua vita in 4 giorni e oggi si prende cura di cani e gatti a pochi passi dalla linea dove il tempo va all'indietro. Sono Giulia Giacomuzzo e v i parlo dal futuro. Si presenta così questa 26enne tutto pepe originaria di Montecchio Maggiore e che oggi v iv e nella terra dov e è già quasi domani. Dagli inizi di febbraio fa l'assistente v eterinario in una clinica a Nadi, terza città per dimensioni dell'arcipelago delle Fiji, a 1 1 ore di fuso orario da qui, e sfiorata appena dalla linea internazionale del cambio di data: quando al di qua è ancora piena domenica, di là sono già alle prese con il rientro lav orativ o post weekend, giusto per capirci. Solo uno dei tanti aspetti affascinanti che porta con sè l'av v entura transoceanica di una giov ane castellana senza paura e dalla v aligia facile. Amo v iaggiare e conoscere sempre posti nuov i ci spiega quando ho trov ato questa opportunità, al mio fatidico dev o dirv i una cosa' i miei hanno risposto subito dov e v ai stav olta?'. Una laurea in Scienze della Natura e un amore per gli animali div entato adesso anche qualcosa di più. Come hai trov ato questo lav oro dell'altro mondo? Ho sempre sognato di v iv ere in un paese tropicale e cercando lav oro come aiuto v eterinario ho trov ato la Animal Fiji: inv iato il curriculum, dopo quattro giorni ho av uto un contratto da assistente e superv isore dello staff. A che ora comincia la tua giornata? Mi alzo alle sette del mattino quando il sole è già alto ed è già fin troppo caldo! Mediamente ci sono 35°, col 98% di umidità. Ma questa è la stagione delle piogge, che cadono regolari almeno mezzora al giorno, e con il ciclone Pam sfilato poco lontano dalla nostra isola. Com'è inv ece il clima tra la gente? Molto caloroso. Qui sono tutti sempre allegri, sorridenti e disponibili ad aiutare chi non è del posto. La giornata dei fijani è pacifica e tutt'altro che frenetica, scandita con una calma che loro stessi chiamano fiji time'. Da notare che comunque la popolazione qui è molto cosmopolita, con una incredibile quantità di turisti. Che sono un pregio e un difetto: molte delle persone che conosci, sai che prima o poi dov rai salutarle. Quanto ti fermerai inv ece tu? Il mio contratto scade a luglio ma spero di prorogarlo, per continuare a fare il lav oro che amo in un posto che mi sta dando tutto. La natura, le foreste, i paesaggi, le acque cristalline: incredibile pensare a tutte queste cose assieme in un'unica isola. Però Nostalgia per l'Italia, da così lontano? Be' i miei familiari posso sentirli spesso grazie a sky pe e whatsapp, quindi la grande distanza un po' pesa meno. Dell'Italia mi manca soprattutto la cucina, anche per la pochissima scelta di prodotti di qualità che si possono trov are nei supermercati. Per Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5 13 aprile 2015 < Segue Corriere Vicentino Montecchio Maggiore fortuna sono molti i negozi di italiani, dov e mi rifugio a v olte per fare due chiacchiere e sentirmi a casa'. Un saluto per i lettori del Corriere Vicentino? Posso dire che a v olte può sembrare difficile lasciare tutto e tutti e partire da soli per l'ignoto, ma in realtà non c'è niente di più soddisfacente. La v ita non è fatta per essere v issuta in un posto solo! Mario Piotto Redazione web Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 14 aprile 2015 Pagina 16 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore La strage QUATTRO SICARI Secondo la polizia di Bujumbura, capitale del Burundi, le tre suore sono state uccise tra sabato 6 e domenica 7 settembre da uno squilibrato del posto, Christian Claude Butoyi, 33 anni. Che, dicono, confessa: ha in tasca il cellulare di una delle tre religiose e le chiavi della missione. Prima al pomeriggio sgozza Olga Raschietti, 83 anni, di Sant' Urbano di Montecchio Maggiore e Lucia Pulici, 75 anni, di Desio, in Lombardia. Poi nonostante la presenza della polizia torna la notte e taglia la gola a Bernardetta Boggian, 79 anni, di Ospedaletto Euganeo. Ma il direttore di Radio publique africaine Bob Rugurika e un altro giornalista del posto, Gratien Rukindikiza, la pensano diversamente. «L' operazione scrive Rukindikiza è stata preparata nei minimi particolari dai servizi segreti burundesi a Rohero. Sono stati scelti quattro sicari con l' ordine di uccidere le tre suore a colpi di machete. Alle tre del pomeriggio di domenica 7 settembre i quattro entrano nella parrocchia di Kamenge. Erano già in possesso di copie delle chiavi». Uccidono le prime due, la terza non c' è. Ma con la complicità dei servizi segreti si nascondono dentro la missione e quando torna Bernardetta Boggian la sgozzano. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 14 aprile 2015 Pagina 28 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore SANITÀ. Ieri nel nuovo ospedale il via ai lavori che dureranno un anno. Un centro dialisi per 50 pazienti «Analisi lampo» I dati degli utenti e l' andamento dei trattamenti saranno seguiti in tempo reale via computer Progetto da 1,2 milioni di euro. Dieci reni artificiali in grado di monitorare, minuto per minuto, le fasi del trattamento salvavita e controllare i parametri vitali del paziente. I dati saranno riversati in un database, per seguire in tempo reale lo sviluppo del trattamento. Il tutto in un centro dialisi avveniristico, progettato come clone della strutturamadre del "San Bortolo" fra i più all' avanguardia in Italia. È quanto nascerà a Valdagno, dove ieri sono stati inaugurati i lavori della struttura che costerà 1,2 milioni e che dovrebbe essere pronta tra un anno, al piano terra dell' ospedale nuovo "San Lorenzo". Il servizio potrà servire tra i quaranta ed i cinquanta pazienti. Consulente tecnico è il primario della nefrologia di Vicenza, il pof. Claudio Ronco, nome del gotha internazionale della nefrologia. Anzi, secondo le graduatorie della Baltimora University il numero uno in assoluto degli esperti di "kidney disease", che con il suo gruppo gestisce in rete il circuito dialitico VicenzaArzignanoValdagno secondo un modello che ha fatto scuola in Italia. «Tr anni fa ha spiegato il direttore generale dell' Ulss 5, Giuseppe Cenci avevamo messo questo obiettivo nella programmazione e abbiamo mantenuto la parola». La Valle dell' Agno attendeva da anni quest' opera, da quando l' ex sindaco Alberto Neri e l' ex dg dell' Ulss Renzo Alessi avevano strappato da Venezia la promessa che Valdagno avrebbe avuto un nuovo centro dialisi, in sostituzione di quello al vecchio ospedale, con spazi tuttora angusti. Arriva dunque la conferma che il "San Lorenzo" continuerà a restare un punto di riferimento e sicurezza. Oggi i pazienti devono sottoporsi al rene artificiale in una struttura di stampo medievale e l' équipe d' eccellenza che è in servizio lavora in una specie di magazzino senza finestre. Tra un anno, invece, arriverà un centro dialisi nuovo e moderno. E ciò, 29 anni dopo l' apertura di un servizio che, all' epoca, nel 1986, rivoluzionò la sanità locale, consentendo di trovare vicino casa il trattamento dell' emodialisi extracorporea. Il progetto è finanziato per metà con mutuo e per metà con fondi di bilancio dell' Ulss 5. All' inaugurazione dei lavori erano presenti anche il prefetto Soldà, i comandanti provinciali della finanza e dei carabinieri De Luca e Zirone, gli assessori regionali Ciambetti e Finozzi, il consigliere Fracasso, il presidente della conferenza dell' Ulss Martino Montagna, sindaci e vicesindaci di Valdagno, Brogliano, Castelgomberto, Montecchio Maggiore, Nogarole, Recoaro, Trissino, cioè Acerbi, Santo Montagna, De Franceschi, Cecchetto, Corato, Ceola e Faccio, e il presidente di Progetto salute Valle dell' Agno Gianni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 14 aprile 2015 Pagina 28 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore < Segue Perazzolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 14 aprile 2015 Pagina 29 Il Giornale Di Vicenza Montecchio Maggiore MONTECCHIO. L' incontro dei 120 gruppi attivi in tutta la provincia. Donazioni cornee Record vicentino «Mille all' anno» La metà della richiesta nazionale trova risposta in Veneto Vicenza contribuisce con il 25% I dati all' assemblea annuale Aido. L' Aido vicentina festeggia i 42 anni di vita con il record di iscrizioni e di donazioni. Sono 61.400 i tesserati nei 120 gruppi provinciali dei donatori di organi e il numero cresce costantemente, con una media annua di mille nuove iscrizioni, vale a dire il 50% dei recenti iscritti di tutto il Veneto. Sono alcuni dei dati diffusi ieri mattina dal presidente provinciale Aido, Bruno Zamberlan, durante l' assemblea che si è svolta in sala civica corte delle Filande a Montecchio Maggiore. L´incontro, iniziato con la messa celebrata nel Duomo di Santa Maria e San Vitale in ricordo di donatori e amici scomparsi, è proseguito con la sfilata dei labari. All' assemblea erano presenti alcuni amministratori dei Comuni vicentini e dell' Ulss 5. A fare gli onori di casa è stata il consigliere comunale Anna Savegnago. «Siete portatori di speranza ha detto e avete la nostra più profonda gratitudine per ciò che fate da 42 anni». Il presidente Zamberlan ha poi illustrato le varie attività dell' anno. Un bilancio positivo, nonostante alcune difficoltà derivate anche dalla situazione economica che non ha risparmiato i gruppi Aido. Sul fronte dei trapianti il Vicentino e il Veneto sono fra le eccellenze italiane, insieme a Lombardia ed Emilia Romagna. «Nella nostra regione nel 2014 sono stati eseguiti 488 trapianti ha spiegato , i donatori effettivi sono stati 116, di cui 12 da donatori viventi». Per quanto riguarda la donazione di cornee e bulbi oculari la provincia ha stabilito un record con 917 donazioni. «In questo campo il Veneto soddisfa il 50% del fabbisogno nazionale ha osservato . E Vicenza contribuisce per il 25 per cento del Veneto. Maggior rilievo assumono, inoltre, le donazioni e trapianti di tessuto: la banca dei tessuti di Treviso ci ha comunicato che sono stati un centinaio i donatori e 500 i tessuti distribuiti nella provincia». Grande anche l' impegno per sensibilizzare le nuove generazioni. «Abbiamo avvicinato circa 10 mila studenti in 150 incontri, con le scuole superiori e medie, le Ulss e delle altre associazioni». Nonostante le donazioni siano aumentate, rimane comunque alto il numero dei pazienti in lista d' attesa: «Dobbiamo lavorare per rendere effettiva l' applicazione della legge sui trapianti, che definisce il "silenzio assenso informato". © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 13 aprile 2015 ilgiornaledivicenza.it Montecchio Maggiore Gigante da 5 milioni di bottiglie La maggioranza dei soci ha dato il proprio responso, sfiorando l' unanimità per una manciata di voti: nasce così "Vitevis", la più grande e importante realtà vitivinicola della provincia di Vicenza. La cantina Colli vicentini di Montecchio Maggiore, quella di Gambellara e la Val Leogra di Malo, hanno dunque unito le proprie forze, dando vita ad un soggetto che, secondo le previsioni, potrà contare su un fatturato di oltre 30 milioni l' anno. Si affaccia dunque sul mercato quello che può essere considerato un vero e proprio gigante del settore vitivinicolo, con una produzione complessiva di uva che, in base alle stime, si attesterà sui 370 mila quintali, in sostanza 25 milioni di litri di vino di varie tipologie, per 5 milioni di bottiglie. Nel fine settimana sono state indette le assemblee dei soci. Proprio a Montecchio, dove Colli Vicentini, presieduta da Gianni Mazzocco, fa la parte del leone, all' interno del nuovo soggetto, portando in dote 1.100 soci e una superficie vitata di 1.577 ettari, la nascita del nuovo soggetto è stata salutata con entusiasmo. (...) Leggi l' articolo integrale sul Giornale in edicola. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 14 aprile 2015 Pagina 8 Corriere del Veneto (ed. Padova) Dal Nazionale dopo la condanna di strasburgo. Diaz, la mattanza e l' onore restituito al pacifismo Faceva caldo la notte del 21 luglio 2001 a Genova. Sul G8 un caldo impregnato di salsedine e tensione. Onde blu, risacca di polemiche grigie, un mare variopinto di manifestanti e un oceano scuro di poliziotti e carabinieri. Arnaldo Cestaro, 62 anni da Agugliaro, arriva a Genova con i compagni di R i f o n d a z i o n e d i Montecchio Maggiore e Vicenza. Quella notte decide di dormire alla scuola Diaz, diventata in quei giorni una sorta di casa del movimento pacifista. Il resto è storia nota. Anzi, storiaccia. Il blitz della polizia, i pestaggi, gli arresti, le denunce, le testimonianze, i processi, le condanne. «Mi hanno rotto una gamba, un braccio e dieci costole. Pensavo fossero i black block invece era la polizia» racconta oggi il pensionato che di anni ne ha 75. È proprio Arnaldo l' uomo con i capelli bianchi citato dal vice questore Michelangelo Fournier nella deposizione davanti ai giudici, durante il processo per i fatti della Diaz. Fournier definì quell' irruzione una «macelleria messicana» e raccontò ai magistrati di aver urlato «basta!» ai poliziotti che stavano picchiando un uomo anziano. Durante l' irruzione furono fermati 93 attivisti , 61 feriti furono portati in ospedale, 3 in prognosi riservata, uno in coma. Sotto accusa finirono 125 poliziotti fra dirigenti e capisquadra. La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che quanto compiuto dalle forze dell' ordine italiane nell' irruzione alla Diaz, «deve essere qualificato come tortura». Sentenza che nasce proprio dal ricorso presentato da Cestaro, che ha accusato le autorità italiane di aver violato l' articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani. Un precedente che avrà un notevole peso specifico per altri ricorsi in attesa di giudizio. Ma c' è anche un altro punto, cruciale: la sentenza restituisce onore e dignità al movimento pacifista veneto. Per troppo tempo, il variegato fronte pacifista nato e sviluppatosi alla fine degli anni Novanta in Veneto, ha scontato una condanna inappellabile, senza alcuna possibilità di difesa: estremista, violento, contiguo all' area dell' eversione. Una, cento, mille le accuse. Tutte dello stesso segno, tutte con il medesimo obiettivo: screditarlo. Consolidata la strategia. Si citava il particolare dei centri sociali, si puntava il dito contro Luca Casarini, si tiravano in ballo paragoni con gli anni di piombo. E via così, in un vorticoso crescendo di veleni, bugie, depistaggi. Un teorema, un obiettivo: la demolizione del movimento. La verità, sancita oggi anche dalla sentenza della Corte europea dei diritti umani, era ed è un' altra. Che i pacifisti veneti era davvero parte di un arcobaleno, dove tinte, colori e appartenenze si mescolavano in libertà, senza postulati o mezzi fini. Di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12 14 aprile 2015 Pagina 8 < Segue Corriere del Veneto (ed. Padova) Dal Nazionale quella realtà Arnaldo Cestaro è il simbolo pulito. Un simbolo «sottoposto a tortura». Basta (ri)vederlo nelle foto e nelle interviste di questi giorni, l' Arnaldo, per rendersene conto. I tanti colori che lo avvolgono (look, bandiere, manifesti); il linguaggio della semplicità, «ero e resto un pacifista, niente di più»; l' assenza di qualsiasi moto di vendetta, «ancora oggi piango se penso a quella notte»; zero interessi, «cosa vuole che m' importi del risarcimento di 45mila euro». La mattanza alla Diaz e l' onore (ritrovato) dei pacifisti veneti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 14 aprile 2015 Il Gazzettino (ed. Pordenone) Dal Nazionale Un tragico 8 settembre per le tre missionarie saveriane UDINE (AL) Dolore e sgomento ha provocato l'8 settembre 2014 la notizia dell'uccisione di tre missionarie saveriane italiane in Burundi, nella parrocchia di Kamenge a 400 metri dal Centro giovanile Kamenge fondato e diretto da padre Claudio Marano, nella capitale Bujumbura. In quel giorno, una domenica pomeriggio, sono state uccise suor Lucia Pulici, originaria di Desio, e la vicentina di Montecchio Maggiore Olga Raschietti, di 75 e 83 anni; nella notte tra domenica e lunedì è stata uccisa anche la terza consorella della comunità, la padovana di Ospedaletto Euganeo Bernadetta Boggian di 79 anni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 14 aprile 2015 Pagina 49 Il Gazzettino (ed. Rovigo) Dal Nazionale (R. Pav.) Bocar super negli Allievi regionali. (R. Pav.) Bocar super negli Allievi regionali. La squadra di Nico Franchin si è sbarazzata per 50 dello Zevio nel penultimo turno di campionato e domenica prossima potrebbe festeggiare la promozione nel campionato èlite. Passano le prime due, Bocar ora secondo, mentre le ultime quattro retrocedono direttamente ai provinciali (fra queste il Medio Polesine, ultimo matematicamente con 10 punti). «Non abbiamo sottovalutato l' impegno sottolinea il mister degli Allievi rossoneri Franchin i ragazzi sono stati bravi e abbiamo portato a casa tre punti fondamentali. Domenica prossima sarà una partita da non sbagliare». Daniele Palermo, bomber da 16 reti in orbita Adriese, ha realizzato una doppietta contro lo Zevio. A segno anche Matteo Bolzani, Ersan Dobreva e Giulio Camisotti nel 50 finale. Domenica Bocar Caldiero (penultimo) decreterà il salto o meno degli Allievi regionali negli èlite del prossimo anno. I Giovanissimi èlite di Diego Sasso avevano ottenuto la salvezza nel precedente turno contro il Montecchio Maggiore anche se era arrivata una sconfitta per 20. Domenica altro ko, ininfluente, contro l' Abano per 60. Sconfitte anche per le formazioni sperimentali: allievi ko contro La Rocca per 40, giovanissimi al tappeto contro il Real Vicenza per 31. (((pavanellor))) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 14 aprile 2015 Pagina 50 L'Arena Dal Nazionale Giovanissimi regionali GIRONE A D' ELITE MALO CASTELNUOVO10 Malo: Casarotto, G. Rizzato, Mencato, Affolati, M. Rizzato, Mondin, Vanzo, Zanella, Povolo (20'st Longhi), Pizzato, Milojevic (6'st Fontana). A disp.: Peruzzi, Dalle Molle. All.: Mariga. CastelnuovoSandrà: Malesani, Cordioli, Cipriani (35'st Nistor), Fabris, De Santi (20'st Turrini), Guberti, Loda, Guglielmello, Lorenzi (6'st Budic), Galazzini, Penazzi. A disp.: Bertame, Zambelli, Benedetti, Battaioli. All.: Puccio. Arbitro: Giorgio Faccin di Schio. Rete: 2'pt Povolo (M). SAMBONIFACESES. PAOLO PD15 Sambonifacese: Bosetto, Rossetti, Bertin, Posenato, Bogoni, Albanese, Minotti (1'st Xhani), Bissolo, Zamperlini, Mazzi, Essarrar (15'st Mucenji). All.: Trotti. Atletico S. Paolo PD: Danese, Carraro, Zanotto, Beneduce, Andreon, Ruggero, Kienge, Segato, Volpato, Bernardinello, Piovanello. A disp.: Dene Moukke, Menegaro, Gennaro, Breda, Boscari, Nordico, Bozzato. All.: Luise. Arbitro: Alessandro Mercati di Legnago. Reti: 1'pt Piovanello (SP), 15'pt Beneduce (SP), 30'pt Segato (SP); 1'st Volpato (SP), 28'st Zamperlini (S) su rigore, 35'st Bernardinello (SP). VILLAFRANCAMONTECCHIO03 Villafranca: Gallocchio, De Angelis (18'st Marcomini), Burei, Cieno, Turrina (27'st Griso), Delio, Peretti, Venturelli (1'st Dolci), Saccomanno, Cordioli (9'st Faccioli), Ratti (5'st Bragantini). A disp.: Boniardi, Bellesini. All.: Turrina. Montecchio Maggiore: Valè, Poletto (20'st Stevanin), Diquigiovanni (13'st Bara), Cimino, Raschietti, De Carli, Veronese (7'st Lovato), Miolo, Bonvicini (10'st Rankovic), Antoniazzo (27'pt Meggiolaro), Rigodanzo. A disp.: Rigoni, Artuso. All.: Venturini. Arbitro: Pietro Crescimbeni di Verona. Reti: 12' e 19'pt De Carli; 9'st Bonvicini. LEGNAGOVIRTUS03 Legnago Salus: Rossignoli (26'st Sganzerla), Zagaria (22'st Turato), Grigolo, Bezzi, Savioli (22'st Pasquato), Pizzocoli (24'st Tasso), Tognin, Fannini (14'st Zocco), Miatton, Maroni (26'st Paccagna), Scala (20'st Timpanaro). All.: Bezzan. Virtus Verona: Villardi, Zoppi, Furlani, Sambugaro (20'st Evangelisti), Ortolani, Tessari, Benetolo (18'st Trionfante), Banut, Savi (12'st Melotti), Fittá (12'st Gesuita), Magarotto (10'st Balde). All. : Reffatto. Arbitro: Fabio Rizzioli di Legnago. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16 14 aprile 2015 Pagina 50 < Segue L'Arena Dal Nazionale Reti: 6'st Banut; 15' e 19'st Balde. GIRONE A CALDIEROLEODARI30 Calcio Caldiero Terme: Mosele, Peroni (1'st Tosi), Elettri (25'st Gazzabini), Qehaia, Aspetti, Ziglioli, Giacometti (32'st Gartomi), Galiotto (29'st Anochie), Dardano, Vinciguerra, Meloni (13'st Salvaro). A disp.: Mustali. All.: Franchini. Leodari Vicenza: Falsarella (33'st Noris Chiorda), Rigolon, Alessandro Carollo (31'st Castardello), Procino, Gatto, Cola (31'st Petrosino), Andrea Carollo (7'st Doncato), De Sana (11'st Prvlocic), Moro, Riccio, Martusciello. A disp: De Luca. All.: Cestonaro. Arbitro: Edoardo Mailli di Verona. Reti: 31'pt Galiotto, 25'st Salvaro, 36'st Anochie. CONCORDIAAMBROSIANA01 Concordia: Albertini, Caccia, Olivotto (34'pt Iattarelli), Sartori, Gagliardi, Briceno Morales, Stevanato (22'st Scarpa), Bova, Meneguzzi (6'st Bertucco), Colussi, De Rossi. A disp.: Cerato, Conti, Lamberti, Bonfante. All.: Nardelli Ambrosiana: Piatto, Atta, Dusi, Piccoli, Quintarelli, Varini, Faggioni (9'st Rebusti), Buglioni (26'pt Zogaj), Guardini (28'st Castellani), Perinelli (19'st Farina), Magagna (9'st Rubinelli). A disp.: Avesani. All.: Tosi. Arbitro: Gianluca Debattisti di Verona Rete: 33' st Zogaj. LUGAGNANOARZIGNANO28 Lugagnano: Dellis, Adami, Bonato, Grossi, Gaiardoni, Tarantino, Adubofour, Laafar, Ridolfi, Bianchedi, Spada (13'pt Dolci). All. : Zancarli. Union ArzignanoChiampo: Singh (31'st Monaco), Bedin (1'st Piana), Mastrotto (1'st Fuser), Massignan, Cunico, Mizzon, Marzari (6'st Rebellin), Tregnago, Nardi (6'st Burovic), Dauti, Acerra. All. : Bruttomesso. Arbitro: Diego Parolin di Verona Reti: 4'pt Marzari (A), 8' e 34'pt Tregnago (A), 10'pt Ridolfi (L), 24'pt Dauti (A); 5'st e 30'st Acerra (A), 21'st Bianchedi (L), 36'st Burovic (A), 37'st Rebellin (A). SAN MARTINOPOVEGLIANO11 San Martino Speme: Begnini (20'st Castagna), Scavazzini (20'st Bertuzzi), Lonardoni (10'st S. Sorgente), Bakkour (5'st Rancan), Codognola, F. Sorgente, Dal Molin, Guenichi (27'st Belfakhi), Righi, Cengiarotti, Bettonte. All. : Sterzi. Povegliano Veronese: F. Rinco, Pennacchia, Salvadore, Fabris, Bertasini, Pisani, Ndovi, R. Rinco, Nardone, Massaro (30'st Smidia), Rubezzoni. All.: Carucci. Arbitro: Giovanni Perla di Verona. Reti: 26'pt Righi (S), 6'st Nardone (P). TEAM S. LUCIAALBA11 Team S. Lucia Golosine: Russo, Scarsetto, Martini, Merci, Ciocan, Perbellini, Ferrarese, Strepparava, Darkwah, Fenzi, Bizzego. All. : Righetti. Alba Borgo Roma: Montalto, Boni, Growcock, Cattafesta, Soave, Stegarescu, Biolo (24'st Pashaj), Caloi, Bottacini, Filippi, Scarmignan. All.: Pisani. Arbitro: Valerio Vallani di Verona. Reti: 2'st Fenzi (T), 14'st Filippi (A). TRISSINOZEVIO 20 Trissino Valdagno: Sandri, Diddoro, Checchetto, Ugolin, Faoro, Kokona, Caneva, L. Zordan, Lovato, Doh Becho, Diquigiovanni. A disp.: Petkovic, Guiotto, Fracaro, Cattani, R. Zordan, Lesca, Doria. All.: Piazza. Zevio: Oliboni, Scandola, Sandron (15'st Lavecchia), Zantedeschi, Pastore (20'st Pereira), Vallani, Spera (15'st Benini), Pernigo, Marcolongo, Visentini (1'st Scandolara), Stojanovic. A disp. : Malvestio, M. Bagolin, Mainente. All.: S. Bagolin. Arbitro: Fabio Peretto di Schio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 14 aprile 2015 Pagina 50 < Segue L'Arena Dal Nazionale Reti: 10'st Doh Becho, 34'st Caneva. FASCIA B ? GIRONE A ATLETICO SAN PAOLOCHIEVO13 Atletico San Paolo: Noventa, Baratin (8'st Fornasaro), Pepe (24'st Taglia), Andreolli, Badiello (30'st Esposito), Carraro (13'st Carrelli), Zambon, Berto (7'st Di Pasqualo), Pillirone, Musotto, Arnosti. A disp.: Tonin, Sabbion. All.: Carraro. ChievoVerona: Caprile, Bogoni (7'st Michelotti), Rossignoli (13'st Salvaterra), Boarotto, Martini, Muollo (1'st Fanini), Marzullo (1'st Rainone), Corti (31'st Maraia), Rovaglia, Bellamoli, Piacenza (7'st Tuzzo). A disp.: Cantarelli. All.: Belluzzi. Arbitro: Mattia Michelotto di Padova. Reti: 17'st Musotto (SP), 21'st Tuzzo (C), 30' e 32'st Rovaglia (C). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18