<< <<
DENTAL PRESS
8
Come pubblicare online
Il portale Dental Academy
9
<< <<
DENTAL PRESS
Cooperazione: una scuola
odontotecnica in Uganda
Giacomo Babaglioni
nel magazzino generale
dell'Ospedale Mulago,
dove è giunto il nuovo
equipaggiamento proveniente dall’Italia
>
Come funziona la pubblicazione di un caso clinico sul portale
Dental Academy? Quali vantaggi di visibilità si possono ottenere?
Ci ha detto la sua Roberto Fornara, uno degli autori di dentaljournal.it
Più di 20 mila pagine visitate e già 50 casi clinici pubblicati: sono i numeri di Dental Academy, il portale dei casi clinici di odontoiatria ideato e curato da Griffin, l'editore di Italian
Dental Journal.
Su www.dentaljournal.it, lo ricordiamo, qualunque odontoiatra
può pubblicare un caso clinico affrontato nel suo studio: non è
necessario si tratti di un caso emblematico, di una terapia estremamente particolare o di una tecnica ricercata. Basta un esempio di buona e corretta pratica clinica. Per condividere la propria esperienza con i colleghi e, perché no, per dare qualche indicazione preziosa ai più giovani.
Italian Dental Journal ha intervistato il dottor Roberto Fornara,
uno dei tanti autori che in questi mesi hanno inviato il loro caso
clinico a [email protected], e l'hanno visto pubblicato
su Dental Academy.
Fornara, libero professionista di Magenta e socio attivo della
Società italiana di endodonzia (Sie), ad oggi ha pubblicato sul
portale due casi clinici: «Carie cervicale con necrosi pulpare» e
«Ritrattamento ortogrado complesso di 2.6».
I suoi casi clinici, come quelli degli altri autori, non verranno mai
eliminati da Dental Academy, costruendo così nel tempo un'enorme database di esperienze cliniche in odontoiatria.
Dottor Fornara, quanto
tempo ha impegato a raccogliere il materiale per la
pubblicazione online e dopo quanto tempo l'ha visto
pubblicato?
La preparazione dei due casi
clinici ha richiesto un tempo
davvero ridotto: uno-due
giorni. È anche vero che
gran parte del materiale iconografico viene raccolto in
modo sistematico per poter
aggiornare i corsi e le relazioni che periodicamente
tengo.
Comunque, considerato che
abbiamo a disposizione le
più evolute tecniche di ac-
quisizioni delle immagini,
anche coloro che raccolgono
il materiale solamente per
scopi clinici possono in breve tempo preparare il materiale necessario alla pubblicazione del caso clinico.
La rapidità di pubblicazione
mi ha davvero sorpreso: dall’invio del materiale alla sua
pubblicazione sono passate
poche ore. Inoltre ho apprezzato molto la possibilità
di vedere in anteprima i due
casi per la valutazione sia
della resa iconografica che
delle eventuali correzioni.
La stretta e immediata collaborazione tra autore ed edito-
re, che precede la pubblicazione sul web del caso clinico,
ritengo sia una delle caratteristiche principali che connota
l'efficace metodologia di lavoro del gruppo Griffin.
Quale il ruolo dei casi clinici nelle pubblicazioni
scientifiche e quale l'importanza della condivisione dell'esperienza clinica
tra colleghi?
Consapevole che ogni caso
clinico costituisce una storia
a sé, ritengo che pubblicare
un caso clinico significa
mettere in rete anche la propria esperienza e confrontarsi, offrendo così un contributo immediato alla risoluzione di casi clinici particolari.
In conclusione, la presentazione dei contributi scientifici, adeguatamente supportati, direi che rappresenta il
miglior veicolo per la comprensione e la soluzione di
un problema clinico e/o di
una tecnica operativa. Ciò
non toglie che la bibliografia
scientifica rappresenti sempre il supporto fondamentale per la comprensione e l’attuazione di ogni nostro atto
medico.
Oltreoceano le pubblicazioni scientifiche online
fanno già curriculum.
Dental Academy può avere
anche questo significato?
Auspico che in tempi brevi la
pubblicazione dei casi clinici
su Dental Accademy possa
costituire curriculm, fermo
restando la possibilità di verificare l’assoluta autenticità del
materiale presentato.
Per quel che mi riguarda, a
prescindere dal curriculum,
ritengo vantaggioso pubblicare casi su un portale così
controllato, grazie al fatto
che il progetto è curato da
un editore medico-scientifico di ormai comprovata autorevolezza quale Griffin, e
non da attori commerciali.
Quale visibilità offre il sito
a suo parere?
È indubbio che la presentazione di casi clinici possa
rappresentare per chi li pubblica una vetrina importante
sia per i colleghi che per i
pazienti; questi, oggi, sempre più desiderosi di informazioni, utilizzano il web
per conoscere, più che il nome dell’operatore, le patologie da cui sono affetti e i metodi di trattamento.
A. P.
>
Roberto Fornara
I RITRATTAMENTI ENDODONTICI
ORTOGRADI
Il dottor Roberto Fornara, oltre a svolgere la sua attività libero professionale, è relatore in numerosi corsi e congressi,
nonché autore di pubblicazioni su riviste scientifiche. In particolare Fornara, che fa parte del consiglio direttivo della
Società italiana di endodonzia (Sie), terrà a Milano (sala
congressi Dental Trey, Piazza della Repubblica, 22) da giovedì 29 settembre a sabato 1 ottobre un corso teorico pratico sui ritrattamenti endodontici ortogradi.
Obiettivo del corso è quello di fornire ai partecipanti gli
strumenti conoscitivi necessari per un corretto approccio
al piano di trattamento endodontico, tenendo sempre in
considerazione possibilità, limiti e prognosi della moderna
ritrattodonzia. «Attualmente, sempre più di frequente capita di assistere a una esemplificazione del piano di trattamento ricorrendo all’implantologia e sacrificando quegli
elementi dentari che per essere conservati necessiterebbero di terapie endodontico-parodontali - ci ha detto
Roberto Fornara -. Se da una lato è indubbio che l’implantologia rappresenti una valida opzione terapeutica, dall’altro è altrettanto fondamentale la valutazione complessiva
dell’elemento dentale naturale compromesso, che potrebbe essere recuperato con trattamenti più conservativi» ricorda il relatore, che tra l'altro collabora in qualità di cultore della materia all’insegnamento di odontoiatria riabilitativa II (coordinatore: professor Massimo Gagliani) nel corso
di laurea in odontoiatria presso la clinica odontostomatologica dell'ospedale San Paolo di Milano.
Nel corso verranno esaminate step by step le tecniche più
moderne di ritrattamento che permettono di affrontare in
modo semplice, migliorandone la prognosi, anche le terapie più complesse. L’analisi del piano di trattamento interdisciplinare e la valutazione delle alternative terapeutiche
completano il quadro delle conoscenze per consentire all’operatore, fornito di un adeguato strumentario, di procedere in modo consequenziale dalla diagnosi alla finalizzazione del trattamento.
Per informazioni:
Sig.ra Sara Scotti - Tel. 02.97296453
[email protected] - www.studiofornara.eu
Smom onlus, associazione di solidarietà medico odontoiatrica, sta
realizzando un progetto internazionale di alto livello: un corso
universitario triennale a Kampala che formerà 12 odontotecnici ogni anno
L'Università Makerere di Kampala, in Uganda, ha attivato grazie al supporto dell'associazione Smom onlus il primo corso
universitario per odontotecnici del Paese. Nazione in forte
crescita economica, l'Uganda è popolata da quasi 34 milioni
abitanti ma può contare solo su tre odontotecnici e 250 odontoiatri. Questo a fronte del 65% degli adulti e del 20% di adolescenti che ogni anno perdono almeno un elemento dentario, il più delle volte senza sostituirlo. Sconcertanti poi i dati
dei pazienti odontoiatrici dimessi dal Mulago Hospital, l'ospedale di riferimento nazionale nella capitale Kampala e il più
grande del Paese: tutti quelli a cui sono stati rimossi per varie ragioni elementi dentari non hanno ricevuto una riabilitazione protesica. E se un recente studio ha mostrato che la richiesta di riabilitazioni funzionali ed estetiche è in grande crescita, si comprende bene quale sia la valenza sociale dell'iniziativa dell'università ugandese, divenuta però possibile solo
grazie all'aiuto esterno di Smom.
È un progetto tutto italiano quello del corso universitario per
odontotecnici in Uganda, promosso da una piccola associazione ma capace di emancipare uno dei migliori sistemi sanitari e
universitari africani. «Prima di questa scuola non vi era alcuna
possibilità di formare odontotecnici in Uganda - ci ha spiegato
Pino La Corte, presidente Smom -. Fino a oggi in tutta l'Africa
Centrale e dell'Est non c'erano istituti a livello universitario che
assicuravano questa possibilità formativa».
Sorprende che un progetto di una così grande portata sociale
sia stato portato avanti da un'associazione, la Smom, molto piccora seppur estremamente attiva in questi anni. La soddisfazione allora è doppia. «È un progetto che eleva la cooperazione
italiana odontoiatrica a soggetto capace di promuovere lo sviluppo della salute orale nei Paesi a basso reddito, con la formazione di operatori locali» sottolinea La Corte.
Abbiamo intervistato l’odontotecnico Giacomo Babaglioni, che
per Smom sta insegnando presso l'università di Kampala, dove
rimarrà sino al 2014 per formare quella che si può definire la prima generazione di odontotecnici made in Uganda.
Babaglioni, che Paese è
l'Uganda oggi?
È una nazione in veloce trasformazione e con forti contrasti. Basti pensare che circa il
50% della popolazione ha meno di 14 anni: l'Uganda è il secondo Paese con più giovani al
mondo.
Sono notevoli le sfide da affrontare, su tutte sanità, istruzione, lotta alla corruzione e
tutela dell’ambiente, ma partendo da bassi livelli i margini
di miglioramento sono ampi,
in particolare nelle politiche
rivolte ai giovani. Questo cam-
>
biamento è più marcato nella
capitale Kampala, sede del
progetto, mentre nelle zone
rurali il processo di sviluppo è
più lento e difficile perché parte da un livello più basso ed è
ancora a macchia di leopardo.
Quali le condizioni di vita?
Anche qui bisogna fare una
differenza fra campagna e
città. Certo il forte impulso all’urbanizzazione negli ultimi
anni ha fatto sì che masse di
poveri si ritrovino in un contesto urbano con sogni infranti e
L’Università di Makerere a Kampala, in Uganda
senza il supporto parentale o
della rete allargata famigliare,
propria delle zone rurali. Si ritrovano per così dire spaesati,
con notevoli problemi e ricadute negative circa gli aspetti
sociali dell’esistenza quotidiana, del lavoro che non c’è e sulle risorse naturali.
Svolge solo attività didattica
o anche assistenziale?
Sono svolte entrambe e una fa
da traino all’altra. La struttura
per la didattica si trova all’interno della clinica dentistica
dell’Ospedale Mulago dove
viene erogato il servizio odontoiatrico alla popolazione ed
esisteva un embrione di laboratorio odontotecnico che per
varie ragioni non funzionava.
Con l’adeguamento del laboratorio ai fini didattici anche l’assistenza protesica rivolta ai pazienti è destinata ad aumentare in quantità, varietà e qualità.
Quale la ricaduta sociale della vostra attività?
L’obiettivo finale dell’azione è
fornire al Paese un centro internazionale di qualifica professionale integrato nel sistema sanitario e universitario
ugandese in grado di formare
localmente odontotecnici e
che - una volta concluso l’intervento - possa continuare in
maniera autonoma nel futuro.
Il valore aggiunto consiste nel
portare non solo un mero sup-
porto materiale ma nello stesso tempo elevare i livelli organizzativi e formali delle controparti.
La metafora è quella del fuoco.
Le organizzazioni italiane forniscono il primo carico di legna con la scintilla iniziale per
accenderlo, sarà poi lavoro,
compito e dovere degli ugandesi trovare nuova legna per
mantenere la fiamma viva.
A. P.
Scarica

Come pubblicare online Il portale Dental Academy Coopera odontote