BLSD – (Basic Life Support – Defibrillation) RCP (Rianimazione Cardio Polmonare) PRIMA PARTE BLSD – (Basic Life Support – Defibrillation) RCP (Rianimazione Cardio Polmonare) OBIETTIVO AFFRONTARE E TRATTARE L’ACC (Arresto Cardio Circolatorio) Blocco improvviso della funzione di pompa del cuore CONSEGUENZE 1° Le cellule celebrali (neuroni), senza l’afflusso del sangue che gli porta l’O perdono le loro funzioni entro 4-5 minuti e diventano irreversibili al massimo entro 10 minuti. 2° Le cellule del cuore (cardiomiociti), per quanto più resistenti vanno incontro al blocco della loro funzione e quindi diventano incapaci di garantire la contrazione del muscolo cardiaco e del circolo. APPROFONDIMENTO Il sangue arriva al muscolo cardiaco attraverso le arterie coronariche. LA FABBRICA: CUORE Il cuore è essenzialmente una pompa muscolare. Pesa mediamente: •300 grammi nell’uomo •250 grammi nella donna Nelle condizioni di normalità, durante il sonno, pompa 5 litri di sangue al minuto, ma già con una attività fisica moderata può arrivare a pompare 20 litri al minuto Il cuore si contrae sfruttando l’energia prodotta dalla ossidazione di sostanze energetiche (grassi, carboidrati) in presenza di ossigeno. Una parte del miocardio, è detto miocardio specifico ed è dedicato solo alla generazione e conduzione degli impulsi attraverso tutto il muscolo cardiaco consentendo al cuore di battere (contrarsi) in maniera efficiente e coordinata PERCORSI ELETTRICI NEL CUORE NODO SENO-ATRIALE NODO ATRIO-VENTRICOLARE FASCIO DI HIS BRANCA DESTRA BRANCA SINISTRA RETE DI PURKINJE CAUSE DELL’ARRESTO CARDIO CIRCOLATORIO TUTTE LE CARDIOPATIE COSTITUISCONO POTENZIALE RICHIO DI ARRESTO CARDIOCIRCOLATORIO UNA DIAGNOSI PRECOCE E UNA TERAPIA RAZIONALE E MONITORATA POSSONO RIDURRE QUESTO RISCHIO SIGNIFICAMENTE LE MALATTIE DEL CUORE (CARDIOPATIE) SI DISTINGUONO IN: AQUISITE: CHE SI VERIFCANO DURANTE LA VITA CONGENITE E/O GENETICHE: PRESENTI GIA’ ALLA NASCITA CAUSE DELL’ARRESTO CARDIO CIRCOLATORIO CHE POSSONO ACCADERE CON CUORE SANO 1) TRAUMI ESTERNI DEL TORACE (COMMOTIO CORDI) 2) CORRENTE ELETTRICA (FULMINI) 3) CRISI ALLERGICHE O ANAFILATTICHE 4) INTOSSICAZIONI ACUTE 5) IPOTERMIA 6) INALAZIONE SOSTANZE TOSSICHE (CO) 7) PNX 8) IPOSSIA 9) ERRATA ASSUNZIONE DI FARMACI O SOSTANZE 10)ECCESSIVA ALIMENTAZIONE 11)TAMPONAMENTO CARDIACO 12) ECCESSIVO CALORE CON DISIDRATAZIONE ANALISI DELL’EVENTO ACC IL CUORE SI FERMA A CAUSA DI UNA GRAVE ARTMIA CHE E’ LA CONSEGUENZA FINALE DI UN EVENTO MORBOSO GENERALE. QUESTA ARITMIA SI DEFINISCE FV = FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE E’ IN GENERE PRECEDUTA DA UNA TACHICARDIA VENTRICOLARE CHE CONSISTE IN UN AUMENTO MOLTO ELEVATO DEI BATTITI CARDIACI, CON CONSEGUENTE RAPIDO ESAURIMENTO DELLA FUNZIONE DEL CUORE. ECG NORMALE TACHICARDIA VENTRICOLARE ASISTOLIA filmato SECONDA PARTE COSA SI DEVE FARE PER AFFRONTARE QUESTA GRAVE EVENIENZA SI RICONOSCONO DUE MOMENTI ESSENZIALE: 1) IL MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO 2) LA DEFIBRILLAZIONE ELETTRICA SEQUENZA PROCEDURALE IN ASSENZA DI DEFIBRILLATORE 1) VERIFICA DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE (SCENARIO) 2) ACCERTAMENTO DELLO STATO DI INCOSCIENZA DELLA VITTIMA: SE CONFERMATA INCOSCIENZA – CHIAMARE AIUTO (118) 3) VERIFICA PERVIETA’ DELLE VIE AEREE 4) VERIFICA (IN TEMPI BREVISSIMI): MOTORE: MOVIMENTO – TOSSE – RESPIRO (NON ESSENZIALE) 5) LIBERAZIONE DEL TORACE DAGLI INDUMENTI 6) MASSAGGIO CARDIACO = COMPRESSIONE TORACICHE SULLA META’ DELLO STERNO PONENDO LE MANI SULLA LINEA INTERMAMMELLARE E SECONDO QUESTA PROCEDURA: - 30 COMPRESSIONI PIGIANDO LO STERNO PER 5 CM - 2 VENTILAZIONI (NON OBBLIGATORIE PER SOGGETTI NON ADDESTRATI E NON MEDICI) - EFFETTUARE 100 COMPRESSIONI AL MINUTO (MENO DI UN SECONDO TRA UNA E L’ALTRA) - PROSEGUIRE FINO ALL’ARRIVO DEI SOCCORSI SEQUENZA PROCEDURALE CON DEFIBRILLATORE PRONTAMENTE DISPONIBILE O NELLE IMMEDIATE VICINANZE - NO 118 TUTTO UGUALE FINO AL PUNTO 6…. 7) APPLICARE DEFIBBRILATORE E SEGUIRE LE ISTRUZIONI VOCALI FORNITE DALL’APPARECCHIO 1) SCENARIO .. VERIFICARE: SEMPRE ACCIAIO/FERRO SOLO CON DEFIBBRILATORE 2) 3) 4) 6) CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA TERZA PARTE IL DEFIBRILLATORE IL DEFIBRILLATORE ESTERNO SEMIAUTOMATICO (DAE) E’ UN APPARECCHIO ELETTROMEDICALE IN GRADO DI RICONOSCERE UN RITMO CARDIACO SUL QUALE INTERVENIRE CON SHOCK ELETTRICO E GUIDA L’OPERATORE NELLA DEFIBRILLAZIONE STESSA CON SEMPLICI ISTRUZIONI VOCALI. IL DEFIBRILLATORE FUNZIONA A CORRENTE CONTINUA. LA CORRENTE CONTINUA E’ UNA CORRENTE UNIDIREZZIONALE, OVVERO A UNA SOLA POLARITA’ CHE MOSTRA NEL TEMPO UN VALORE FISSO. LA QUANTITA’ DI CORRENTE CHE REALMENTE ATTRAVERSA IL CUORE DURANTE UNA DEFIBRILLAZIONE TRANS-TORACICA E’ SOLO IL 5% DELL’ENERGIA APPLICATA ALL’ESTERNO. QUESTA ENERGIA DIPENDE DA VARI FATTORI: 1) LA RESISTENZA CHE IL TORACE OFFRE AL PASSAGGIO DELLA CORRENTE (IMPEDENZA TORACICA). L’IMPEDENZA TORACICA RAPPRESENTA PER LA CORRENTE CONTINUA CIO’ CHE LA RESISTENZA RAPPRESENTA PER LA CORRENTE ALTERNATA. 2) LA QUANTITA’ DI ENERGIA EROGATA (DA 150 A 369 J NELL’ADULTO DA 2 A 4 PER KG DI PESO NEI BAMBINI) 3) IL TEMPO DI APPLICAZIONE (DA 3 A 10 ms) 4) LA FORMA D’ONDA (I MODERNI DEF. SEMIAUTOMATICI UTILIZZANO ONDE BIFASICHE TRONCHE). ANALIZZANDO IL PRIMO ms DURANTE LA SCARICA SONO IN GRADO, MISURANDO L’IMPEDENZA TORACICA DI ADATTARE O LA DURATA O LA TENSIONE DELLA SCARICA STESSA, IN TAL MODO RIESCONO A EROGARE L’IMPULSO PIU’ EFFICIENTE PER IL SOGGETTO. UN ONDA SINUSOIDALE BIFASICA E’ UN ONDA CHE PARTE DA 0, RAGGIUNGE UN CERTO VALORE POSITIVO, RIDISCENDE PASSANDO PER LO 0 E RAGGIUNGE UN CERTO VALORE NELLA DIREZIONE OPPOSTA PER POI TORNARE A 0. UN ONDA BIFASICA E’ PIU’ TOLLERATA DI UN ONDA MONOFASICA PRODUCENDO EFFETTI MENO LESIVI SULLE MEMBRANE E SULLE CELLULE. TALI LESIONI SONO ESSENZIALMENTE DOVUTE ALL’EFFETTO JOULE, CIOE’ AL CALORE CHE UNA CORRENTE PRODUCE QUANDO ATTRAVERSA UN CONDUTTORE O UN DIELETTRICO. L’onda bifasica APPENDICE 1) LA QUANTITA’ DI ENERGIA FORNITA DA UN DEF. SI MISURA IN JOULE . 1 CALORIA = 4,41 JOULE James Prescott Joule n. 1818 – m. 1888 2) JOULE MISURA UN LAVORO ED ESPRIME IL WATT IN UN SECONDO WATT E’ L’UNITA’ DI MISURA DELLA POTENZA James Watt n. 1736 – m. 1819 (ha scoperto anche la Macchina a vapore) 3) VOLT - UNITA’ DI MISURA DELLA DIFFERENZA DEL POTENZIALE Conte Alessandro Giuseppe Antonio Anastasio Volta n. 1745 – m. 1827 (ha scoperto anche il metano) 4) SISTEMAZIONE TEORICA DELL’ELETTRODINAMICA E LE PRIME BASI DELL’ELETTROMAGNETISMO André Marie Ampère n. 1775 – m. 1836 5) LEGGE DI OHM. LA FORZA ELETTROMOTRICE CHE AGISCE TRA LE ESTREMITA’ DI UNA PARTE DI UN CIRCUITO E’ IL PRODOTTO DELLA FORZA DELLA CORRENTE PER LA RESISTENZA DELLA PARTE DEL CIRCUITO. George Ohm n. 1789 – m. 1854 Il defibrillatore La F. V. può essere risolta soltanto dalla defibrillazione elettrica che si ottiene con l’uso di un apparecchio semplice chiamato DEFIBRILLATORE e che, correttamente usato da persona addestrata (anche non medica), eroga un flusso di corrente elettrica particolare di tipo bifasico in grado di interrompere la F. V. Il defibrillatore 1 Il defibrillatore 2 Se la procedura ha successo il cuore si ferma completamente, sparisce la fibrillazione e, dopo pochi secondi, riprende il ritmo normale e la regolare capacità di contrazione e di far circolare il sangue. POSIZIONE degli ELETTRODI Sternale: sottoclavicolare, parasternale destra Apicale: centro della piastra sulla linea ascellare media 5° spazio intercostale Posizioni ALTERNATIVE degli ELETTRODI OGNUNA delle POSIZONI è ACCETTABILE per la DEFIBRILLAZIONE L’efficacia della DC Shock dipende: Non solo dalla quantità di corrente che in effetti attraversa il cuore, ma dalla forma dell’onda di corrente che è definita come: - una forma d’onda bifasica - esponenziale troncata - con compensazione di impedenza - a bassa energia - a bassa capacitanza Questo tipo di onda ha dimostrato di avere la massima rispondenza di effetti favorevoli relativi alla rianimazione d’urgenza a seguito di FV di lunga durata. Può una scarica di defibrillazione provocare danni o fenomeni disfunzionali al cuore? IL DANNO: è definito come necrosi cellulare irreversibile. LA DISFUNZIONE: si manifesta a posteriori con una riduzione della gittata cardiaca a seguito di lesione cellulare dovuta a stordimento del miocardio, ma è reversibile. Tuttavia la disfunzione può dare luogo a una notevole riduzione della gittata cardiaca per molte ore dopo la rianimazione e si manifesta con alterazioni elettrocardiografiche. Questo fenomeno è dovuto in parte all’entità della energia erogata. Una sequenza di scariche ad alta energia può facilmente produrre più danni che benefici. In conclusione è la forma d’onda bifasica più efficace quella da prendere in considerazione per ottenere il migliore risultato con i danni minori. Il defibrillatore 4 Recenti norme legislative sono in attuazione per individuare la mappa territoriale più razionale e utile per la diffusione dei defibrillatori in modo che la loro disponibilità sia di facile accesso e che il loro uso possa essere di padronanza del maggior numero di persone possibili Il defibrillatore 5 I defibrillatori attualmente in uso si definiscono di tipo semiautomatico. Essi sono di facile applicazione e sono in grado di riconoscere automaticamente se in quel momento e per quel caso l’A.C. è dovuto alla F.V. e quindi si realizza la necessità di erogare la scarica che avviene su comando, da parte del defibrillatore, e per opera dell’operatore e, cioè, del soccorritore. Il defibrillatore 6 Tutta questa operazione non comporta rischi di nessun genere per il soggetto colpito da A.C., ma richiede alcune avvertenze di protezione per i soccorritori che, durante la scarica, NON DEVONO TOCCARE il soggetto e DEVONO GARANTIRE che anche gli altri soccorritori stiano lontani dal soggetto stesso NB: la sicurezza dello scenario Controllare l’ambiente e rimuovere eventuale presenza di sostanze esplosive e/o di bombole di ossigeno anche chiuse. Allontanare tutti coloro che non possono essere di alcuna utilità. NB: la sicurezza dello scenario 2 In caso di terreno bagnato spostare velocemente in ambiente asciutto il soggetto colpito da A.C. In caso di presenza di altri in grado di praticare la RCP e di usare il defibrillatore organizzare la sequenza degli interventi. Consigli sulla defibrillazione in casi particolari Cosa fare se viene impartito il messaggio “scarica non consigliata”? Se viene impartito il messaggio “scarica non consigliata”, significa che il ritmo cardiaco non è trattabile mediante defibrillatori. Il DAE indicherà di soccorrere il paziente e praticare, se opportuno, la RCP. Nel frattempo il DAE continuerà a controllare il ritmo cardiaco, e qualora rilevi un ritmo potenzialmente trattabile con shock elettrico, la voce dell’apparecchio chiederà immediatamente di smettere di toccare il paziente in modo di confermare la propria analisi. Cosa fare se sono presenti cerotti transdemici sul torace? Non posizionare gli elettrodi sopra i cerotti medicati e rimuoverli. Cosa fare se la vittima è su una superficie bagnata? Allontanarla dall’acqua posizionarla su una superficie asciutta. Cosa fare se la vittima è su una superficie metallica? Allontanarla dalla superficie metallica. Cosa fare se la vittima è un bambino si età inferiore a otto anni? Usare le placche adesive pediatriche e applicarle in sede antere-posteriore. Cosa fare se la vittima è una donna in gravidanza? Procedere, la miglior rianimazione per la madre e la miglior rianimazione per il feto. Cosa fare se vicino alla vittima c’è una fonte di ossigeno? Allontanarla al più presto per il rischio di esplosioni. Cosa succede se si tocca la vittima mentre viene erogato lo shock? Lo shock viene trasmesso attraverso il corpo della vittima e può indurre a sua volta fibrillazione ventricolare al soccorritore o ai soccorritori. Si può defibrillare sotto la pioggia? Si, il defibrillatore è dotato di un’armatura stagna. In ogni caso asciugare il torace della vittima per evitare che le placche adesive si stacchino. Quando è possibile, è bene cercare un riparo. Si può defibrillare una vittima su una nave, in aereo o su un elicottero? Si, purché si osservino le consuete norme di sicurezza. Cosa bisogna fare nei pazienti ipotermici in fibrillazione ventricolare? Dal momento che la fibrillazione ventricolare nel paziente ipotermico può avvenire spontaneamente quando la temperatura corporea scende sotto i 28° ed è più resistente ai tentativi di defibrillazione, si deve prima riscaldare e rianimare la vittima e poi lo shock. Non rinunciare comunque alla defibrillazione. Bisogna sempre attuare le procedure rianimatorie? Si, purché non siano già presenti segni di morte biologica o lesioni craniche o toraco-addominali che non consentono le manovre rianimatorie. Si può defibrillare con il paziente portatore di pace-maker o di un defibrillatore impiantato intero? Sì Bisogna sempre eseguire la ventilazione bocca a bocca su una vittima sconosciuta? Se il soccorritore non vuole o non è in grado di eseguire la ventilazione bocca a bocca (in caso di trauma o ferite sul volto) dovrebbe comunque praticare il massaggio cardiaco e la defibrillazione semiautomatica perché ciò può comunque aumentare le probabilità di sopravvivenza. Cosa può fare la rianimazione cardio-polmonare se quello di cui la vittima necessita veramente è la defibrillazione? La rianimazione cardio-polmonare provvede a mantenere una circolazione tale da fare arrivare sangue ossigenato al cuore e al cervello della vittima in modo da ritardare la morte. Attraverso la RCO si guadagna tempo affinché arrivi un DAE. Perché è importante chiamare immediatamente il 118 se una persona perde conoscenza? Anche se esiste un DAE ne luogo dell’evento, la vittima di un arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare necessita anche di altri trattamenti quali un’efficace RCP con ossigeno, farmaci endovena, spesso intubazioni endotracheali e un trasporto rapido in un dipartimento di emergenza al fine di ottimizzare la possibilità di sopravvivenza e di recupero della vittima. Con il DAE riusciamo sempre a salvare persone colpite da arresto cardiaco? No: il DAE tratta solo il cuore che sta fibrillando. Se c’è un arresto cardiaco che non è dovuto ad una fibrillazione ventricolare il cuore non risponde alla corrente elettrica ma necessita di farmaci e supporto respiratorio immediato. Un defibrillatore può sbagliare? Un defibrillatore quasi mai scarica una vittima se il ritmo non è un F. V. Un defibrillatore permetterà di erogare lo shock correttamente più di 95 volte su 100 e la decisione di non erogare lo shock verrà presa correttamente più di 98 volte su 100 E’ possibile utilizzare la placche pediatriche su un adulto? No perché inefficaci DEFIBRILLATORI IN LOMBARDIA 600 IN SEDI FISSE 710 110 IN POSTAZIONI MOBILI APPENDICE 2 STORIA DELLA DEFIBRILLAZIONE Il concetto di defibrillazione elettrica venne introdotto più di un secolo fa, ma la tecnologia per la defibrillazione trans-toracica è stata messa a punto solo negli anni ’50. Il primo defibrillatore portatile fu sviluppato presso la John’s Hopkins University e utilizzava una forma d’onda bifasica ed erogava 100 Joule per una durata di 14 millisecondi Claude Beck 1947 Storia della defibrillazione Questo apparecchio pesava 25 Kg in confronto a quelli consueti che avevano un peso di 125 kg. Il primo defibrillatore automatico esterno divenne di più ampio uso negli anni ’70 e funzionava con due tipi di onde di forma monofasica sinusoidale smorzata ed esponenziale troncata. Storia della defibrillazione Con questo tipo di onde il cuore riceve un solo impulso elettrico che va da un elettrodo all’altro e richiede, comunque, elevate quantità di energia (360 J). E’ dal 1992 che vengono utilizzate onde bifasiche come quelle descritte in precedenza. Storia della defibrillazione Le basi della stimolazione elettrica del cuore risalgono a Luigi Galvani. Suo nipote, Giovanni Aldini, attuò un macabro esperimento stimolando con una pila di sua invenzione i muscoli della testa di un decapitato che continuarono a muoversi Storia della defibrillazione Un altro italiano, A. N. Vassalli, ottenne contrazioni cardiache con il passaggio di una corrente galvanica tra un elettrodo applicato sulla superficie del cuore e uno al bulbo V. Zaboa dell’Università di Praga riuscì a resuscitare 31 su 52 pazienti morti per asfissia Storia della defibrillazione Nel 1806 G. Tortosa compilò un promemoria a servire di pubblica istruzione per i soccorsi da prestare agli annegati sostenendo che il “galvanismo” è un mezzo energetico per rianimare questi soggetti Nel 1857 H. VON ZIEMSSEN decretò che per riattivare un cuore in arresto il metodo migliore era quello di stimolarlo direttamente con una corrente di almeno 50 elementi Storia della defibrillazione Il concetto che si potesse defibrillare il cuore nasce nel 1889 grazie a PREVOST e BATTELLI che dimostrarono come scariche elettriche applicate direttamente sulla superficie del cuore di cani fossero in grado di interrompere una F. V. Negli anni ’30 i ricercatori della Rockfeller Foundation stabiliscono che i migliori effetti della defibrillazione si ottengono con scariche di 200/250 V/sec sulla superficie toracica e di 75V/sec direttamente sul cuore Storia della defibrillazione Nel 1947 BECK e coll. ottennero la prima defibrillazione ventricolare nell’uomo con lo shock elettrico a torace aperto Nel 1957 ZOLL e coll. ottennero la prima defibrillazione trans-toracica nell’uomo con corrente alternata Ma il primo uso clinico venne attuato in Russia nel 1952 Cosa fare in caso di soffocamento da presenza di corpo estraneo nelle prime vie respiratorie La manovra di Heimlich La manovra di Heimlich è una tecnica di primo soccorso per rimuovere un'ostruzione delle vie aeree. Costituisce un'efficace misura per risolvere in modo rapido molti casi di soffocamento. La manovra prende il nome da Henry Heimlich, che per primo la descrisse nel 1974. Tuttavia, Edward A. Patrick ha affermato di aver avuto un ruolo, non riconosciuto, nello sviluppo della manovra. Esecuzione della manovra di Heimlich Una persona esegue la manovra di Heimlich utilizzando le mani per esercitare una pressione sotto il diaframma. Ciò provoca anche la compressione dei polmoni e a sua volta esercita una pressione su qualsiasi oggetto si trovi nella trachea, con lo scopo di provocarne l'espulsione. In sostanza ciò rappresenta un potente e artificiale colpo di tosse. Segni e sintomi di soffocamento - La persona non riesce a parlare o strillare - Il viso della persona diventa blu per mancanza di ossigeno - La persona porta disperatamente le mani alla gola (segno universale di soffocamento) - La persona ha una tosse molto debole e la respirazione difficoltosa che produce un rumore acuto. - La persona perde conoscenza. Su una persona in piedi o seduta La persona che pratica la manovra di Heimlich si trova in piedi dietro la vittima, la cinge con le braccia intorno ai fianchi, sotto le braccia. Una mano è piegata con il pugno chiuso e viene posizionata con la parte del pollice appiattita contro l'addome, sotto le costole e sopra l'ombelico. L'altra mano afferra il pugno e provoca una serie di spinte verso l'alto finché l'oggetto che ostruisce le vie aeree non viene espulso. Le spinte non devono mai comprimere o stringere la gabbia toracica. Le nuove linee guida di European Resuscitation Council prevedono che vengano alternati 5 colpi dorsali e 5 compressioni sottodiaframmatiche. Su se stessi È possibile praticare la manovra di Heimlich anche su se stessi, utilizzando la stessa procedura descritta in precedenza. È anche possibile praticare la manovra di Heimlich su se stessi piegandosi con la parte alta dell'addome contro un oggetto fisso (per esempio una spalliera di una sedia) e spingendo ripetutamente col proprio corpo verso il basso fino a che l'oggetto non facilita l'espulsione dell'ostruzione. Su una persona priva di coscienza Se la vittima è priva di coscienza, supina, o troppo obesa per poter effettuare la manovra con le braccia intorno come descritto, il soccorritore si mette a cavalcioni sopra le gambe e posiziona il palmo di una mano contro l'addome della vittima mentre l'altra mano copre la prima e, come già illustrato nei punti precedenti, provoca una serie di spinte finché le vie aeree non vengono liberate. Le nuove linee guida di European Resuscitation Council non prevedono che un soccorritore generico pratichi la manovra di Heimlich su una persona priva di coscienza, limitandosi alla procedura di rianimazione cardiopolmonare. Dopo aver liberato le vie aeree Dopo aver liberato le vie aeree è comunque possibile, specialmente se la vittima ha perso conoscenza, che la respirazione non riprenda spontaneamente. Continuare la manovra di Heimlich non fa riprendere la respirazione. In questo caso, dal momento che è possibile un arresto cardiocircolatorio, la respirazione artificiale o la rianimazione cardiopolmonare dovranno essere utilizzate secondo la necessità. Dopo aver liberato le vie aeree Il supporto del medico è sempre necessario dopo la manovra di Heimlich: • se la persona riesce a respirare di nuovo: è opportuno un controllo medico per escludere eventuali possibili traumi secondari; • se la persona non respira: è indispensabile una chiamata di emergenza che deve essere effettuata se il soccorritore si trova da solo con l'infortunato non prima del termine del primo ciclo di insufflazioni e compressioni.