Elettro'isiologia di base della miocellula in relazione con i disturbi di eccitoconduzione cardiaca; trasposizione dell’elettro'isiologia miocardica al segnale ECG come somma vettoriale Dr. Francesca Brun Dir. I° livello SC Cardiologia [email protected] SC di Cardiologia -‐ Azienda Ospedaliero-‐Universitaria “Ospedali Riuniti” di Trieste • Perché parlare del potenziale d’azione? • E’ così lontano dalla pra7ca clinica come sembra? • L’ele;rocardiogramma come somma ve;oriale • Le aritmie Forma d’onda all’ECG di super'icie sulla base del potenziale di membrana, dimensione delle 'ibre cardiache, distanza delle 'ibre dagli elettrodi, conduttanza intracellulare Gima K and RudyY Circ Res 2002;90:889–96. Quattro importanti caratteristiche elettriche dei potenziali d’azione cardiaci Depolarizzazione spontanea (potenz. pacemaker) Innervazione neuronale non richiesta Propagazione tra le cellule Sincizio elettricamente accoppiato Assicura un’attività ritmica continua Fase di plateau lunga nei miociti (~200ms) Assicura una forte contrazione Periodo di refrattarietà lungo nei miociti Previene la sommazione di scosse muscolari semplici Obiettivi comprendere: La specializzazione delle cellule cardiache Il flusso di informazione elettrica nel cuore Le basi ioniche del potenziale d’azione in queste cellule specializzate Organizzazione multi-cellulare = Giunzioni gap Flusso dell’attività elettrica cardiaca (potenziali d’azione) Nodo SA Muscolo atriale Andatura (stabilisce il ritmo cardiaco) Contrazione Nodo SA Nodo AV Nodo AV Ritardo Fascio AV Fibre del Purkinje Rapide, distribuite uniformemente Muscolo ventricol. Contrazione • Atrio • Fascio di His • Purkinje Il pda è dato da una fase=0molto rapida, Sono fibre NA dipendenti Velocità di conduzione rapida. • Nodo SA • Nodo AV Il pda è dato da una fase 0 lenta Sono fibre calcio dipendenti Velocità di conduzione lenta Fibre di Purkinje Origine e propagazione dell’impulso elettrico Tessuti cardiaci 3 diversi tessuti (compiti funzionali diversi nello svolgimento dell’attività cardiaca): t. muscolare: tessuto muscolare tessuto nodale tessuto di conduzione - scheletrico - cardiaco - liscio Il tessuto muscolare contraendosi ritmicamente permette l’azione meccanica di pompa, il tessuto nodale e quello di conduzione sono responsabili dell’insorgere (nodo seno-atriale) periodico dell’eccitamento e della sua propagazione (fascio di His che si origina dal n. a-v) coordinata tra atri e ventricoli e della propagazione dell’eccitamento a tutta la muscolatura ventricolare, che può così svolgere efficacemente l’azione di pompa. Proprietà funzionali del tessuto cardiaco La presenza di diversi tipi di tessuto conferisce al cuore 4 proprietà funzionali: -Eccitabilità (refrattarietà) -Ritmicità -Conducibilità -Contrattilità L’eccitabilità è la proprietà di rispondere ad uno stimolo, adeguato per qualità ed intensità, con un cambiamento di stato. Le cellule cardiache rispondono ad un adeguato stimolo con una modificazione del loro potenziale di riposo, detta potenziale d’azione cui segue una contrazione. Proprietà funzionali del tessuto cardiaco K+ =4 mEq/l Il potenziale di riposo si instaura tra interno ed esterno della cellula non eccitata (può essere misurato con dei microelettrodi). K+ =145 mEq/l A riposo la membrana cellulare è permeabile agli ioni K+ e Cl– mentre è impermeabile agli ioni Na +. Cl- =120 mEq/l NA+ =145 mEq/l Cl- =5 mEq/l NA+ =14 mEq/l Proprietà funzionali del tessuto cardiaco IL K+ non potrebbe uscire perché: - non si può scambiare con un Na+ (impermeabilità della membrana allo ione Na+, inoltre la pompa Na + - K+ lo riprenderebbe dentro) - non può associarsi ad un anione A- perché questo è troppo grande per passare attraverso la membrana cellulare -non può associarsi al Cl- perché varierebbe la stechiometria di quest’ultimo all’interno della cellula, e il Cl- andrebbe contro un gradiente di concentrazione Tuttavia una parte di K+ passa fuori e gli anioni interni si dispongono sulla parete mantenendo bloccati i K+ subito fuori la membrana cellulare polarizzandola. Proprietà funzionali del tessuto cardiaco Il potenziale di membrana è imposto dallo ione a cui è più permeabile in quel momento la membrana cellulare. A riposo, dunque, il potenziale dipende da K+ e Cl-. Il potenziale d’azione di diffusione all’equilibrio per il K+ è dato dall’equazione di Nerst: EK+ = [ ] [ ] RT K + ln + nF K ext = !94mV int R=8.2 J/mol K, T=temperatura assoluta, F=Faraday (96500 Coulomb), n=valenza con segno dello ione Proprietà funzionali del tessuto cardiaco Potenziale di riposo della membrana cellulare cardiaca in funzione della concentrazione esterna di k+. [K+]e mEq/l 2 Ek(mV) -112 E = K+ E Na + RT [K ln nF [K = + ] ] = !94mV ext + int RT [Na ln nF [Na + ] ] ext + = 60mV int RT [Cl ] E = ln = !83mV nF [Cl ] ! normale 4 -94 8 -75 20 -52 ext Cl ! int IN IN OUT ! OUT IN OUT Proprietà funzionali del tessuto cardiaco Il potenziale d’azione è la modificazione del potenzialedi membrana a seguito di un opportuno stimolo. La durata complessiva del potenziale d’azione ventricolare varia con la frequenza cardiaca (diminuisce all’aumentare di questa). Per frequenze di riposo la durata è di 200-300ms contro 3-6ms delle fibre muscolari. La durata dipende dalla taglia dell’animale: Per frequenze cardiache di 100-150 bat/min= 200-250ms (cane, gatto) 50-70ms (animali più piccoli) Proprietà funzionali del tessuto cardiaco Nelle fibre ventricolari dell’uomo si possono distinguere 5 fasi: Fase 0: depolarizzazione rapida (1-3 ms) Fase 1: ripolarizzazione rapida iniziale (6-15 ms) Fase 2: ripolarizzazione lenta, plateau (90-100 ms) Fase 3: ripolarizzazione rapida finale (100-150 ms complessivamente) Fase 4: diastolica, corrispondente al periodo diastolico e della stessa durata. Proprietà funzionali del tessuto cardiaco Nelle fibre spontaneamente ritmiche del tessuto nodale, la fase 4 del potenziale d’azione intracellulare presenta una depolarizzazione diastolica spontanea (PREPOTENZIALE) per cui il potenziale di membrana raggiunge spontaneamente il livello di soglia. Origine del potenziale d’azione È dovuto alle correnti ioniche per le quali valgono le seguenti proprietà: Proprietà funzionali del tessuto cardiaco 1) la permeabilità ad un dato ione dipende dal valore del potenziale raggiunto dalla membrana cellulare 2) dal tempo (possono cessare anche se il potenziale favorevole al passaggio dello ione) 3) possono richiedere un tempo per attivarsi 4) fluiscono attraverso canali (fosfolipidi, proteine) che distinguono gli ioni, probabilmente in base alle dimensioni Variazione della permeabilità agli ioni Na+ e K+ nel corso di un potenziale d'azione Proprietà funzionali del tessuto cardiaco FASE 0 (depolarizzazione). L’evento scatenante è l’aumento improvviso della permeabilità al Na+ in seguito a stimolazione. L’ Na+ entra e determina una depolarizzazione. I canali si aprono per valori da –85 mV a –65 mV. FASE 1 (ripolarizzazione rapida iniziale). Dipende dall’andamento di permeabilità al Cl- e dalla diminuzione di permeabilità al Na+ . FASE 2 (ripolarizzazione lenta, plateau). Entrano pochi ioni Ca++ che compensano l’uscita degli ioni K+. FASE 3 (ripolarizzazione rapida terminale). Il flusso di K+ supera quello di entrata di Ca++. FASE 4 (diastolica). Nelle cellule della muscolatura atriale e ventricolare non c’è alcun flusso di corrente. Le fibre di Purkinje e le altre cellule pacemaker possono presentare una lenta depolarizzazione diastolica che genera un potenziale d’azione capace di propagarsi a tutto il tessuto. Proprietà funzionali del tessuto cardiaco A ripolarizzazione avvenuta (-85mV) il ripristino dell’equilibrio ionico è assicurato dalla pompa NA-K (a spese di ATP) tale scambio avviene con l’intervento di trasportatori (carrier). La pompa Na-K va contro un gradiente di concentrazione. ACTIVE TRANSPORTERS OUT: Na+ 130 mM, K+ 4 mM, Ca2+ 1.8 mM PRIMARY Na/K ATP-ase SECONDARY Na/Ca exchanger Na/Glu symport Ca2+ 3Na+ ATP 2K+ ADP+Pi 3Na+ IN: Na+ 5 mM, K+ 150 mM, Ca2+ 0.1 µM PUMPS and EXCHANGERS Na/K pump model Na+ Glu Canali ionici e potenziale d’azione Fase 0: depolarizzazione rapida Fase 1: iniziale ripolarizzazione Fase 2: plateau Fase 3: ripolarizzazione rapida Fase 4: diastole elettrica Canali Na+ e Ca++ Canali K+ → entrata (↑ carica + intracell → depolarizzazione) → uscita (↑ carica - intracell → ripolarizzazione) Pompa Na+-K+ → (↑ carica - intracell → ripolarizzazione attiva) Canali ionici cardiaci SA and AV NODES VENTRICLE ATRIUM note: pump and exchanger currents (INaK, INaCa) omitted Potenziale d’azione del nodo SA È un potenziale d’azione al Ca2+!!!!! Nodo SA Potenziale di membr. del nodo SA (mV) Depolarizzazione lenta e Ca+2-dipendente Ripolarizzazione K+dipendente 0 -50 Non c’è potenziale di riposo (prepotenziale) 200 msec Potenziale d’azione del nodo AV È un potenziale d’azione al Ca2+!!!!! Nodo AV Potenziale di membr. del nodo AV (mV) 0 nodo SA -50 nodo AV 200 msec Simile al nodo SA Segnaritmo latente Depolarizzazione lenta, Ca+2-dipendente Conduzione lenta (ritardo) Ripolarizzazione K+-dipendente Potenziale d’azione del muscolo atriale Potenziale di membr. del muscolo atriale (mV) Muscol. atriale 0 -50 200 msec Potenziale di riposo (-80 / -90 mV) Attivazione rapida, Na+dipendente Spalla Ca2+-dipendente Ripolarizzazione K+-dipendente Contrazione e conduzione Potenziale di membr. delle fibre del Purkinje (mV) Potenziale d’azione delle fibre del Purkinje Fibre di Purkinje 0 -50 200 msec Un altro pacemaker latente Attivazione rapida, Na+dipendente Plateau Ca2+-dipendente Ripolarizzazione K+-dipendente Conduzione rapida PdA del muscolo ventricolare Potenziale di membr. del muscolo ventricolare (mV) Muscolatura ventricloare 0 -50 200 msec Potenziale di riposo (-80 / -90 mV) Attivazione rapida, Na+dipendente Plateau Ca2+-dipendente Ripolarizzazione K+-dipendente Contrazione Il lunghissimo “plateau” del pda dei miociti ventricolari è funzionalmente importante per due buone ragioni: a) il Ca2+ che entra attraverso i canali (L) della membrana plasmatica attiverà il “Caactivated Ca-release” del reticolo sarcoplasmatico, quindi la contrazione del cuore; b) mantenendo depolarizzata la membrana, la rende ineccitabile per tutta la sua durata (perché mantiene inattivati i canali del Na+). In altre parole: durante il plateau, il cuore si trova in uno stato di refrattarietà assoluta, quindi per tutta la durata della contrazione (della sistole) non può essere nuovamente eccitato. Abbiamo visto che la situazione è molto diversa da quella che si ha nel muscolo scheletrico, nel quale la refrattarietà assoluta termina ancor prima che inizi la contrazione. Potenziale di membrana del muscolo ventricolare (mV) Canali ionici nei muscoli ventricolare e atriale Canali del K (KA ) Canali del K “anomalus rectifier” 0 Canali del Na voltaggio-dip. Canali del K “delayed rectifier” Canali del Ca voltaggio-dip. L-type -50 IK1 200 msec Nota: Nel muscolo atriale il plateau è meno pronunciato dovuto ad un diverso equilibrio tra I canali del Ca e del K voltaggio-dipendenti Canali del Na cardiaci Quasi identici ai canali del Na dei neuroni (strutturalmente e funzionalmente) Apertura molto rapida (come nei neuroni) Inattivano (come nei neuroni) NON sono sensibili alla Tetrodotoxin Espressi solo in tessuto non nodale Responsabili dell’innesco e della propagazione del potenziale d’azione in cellule non nodali Canali del Ca Cardiaci Cellule nodali (SA-AV): principalmente T-type – innesco e propagazione dei potenziali d’azione LENTO Cellule non nodali: L-type – controllano la durata del potenziale d’azione – contrazione Canali pacemaker “f” Appartengono alla classe dei canali HCN: “canali cationici attivati dall’iperpolarizzazione”. I canali del Ca2+ delle cellule nodali sostengono il pda, ma per essere attivati necessitano di una depolarizzazione della membrana. Questa, nelle cellule autoritmiche, avviene “spontaneamente” e si chiama prepotenziale. Nel tessuto pacemaker, il prepotenziale (e con esso l’automatismo cardiaco) è generato dall’apertura dei canali-f . I canali “f” vengono attivati alla fine di ogni pda, quando la membrana si iperpolarizza. La loro apertura genera una corrente cationica entrante che, depolarizzando la membrana, produce il prepotenziale, e quindi innesca il pda successivo. Modulazione dei Canali “f” Di grande importanza è la “modulazione” (variazione della sensibilità al voltaggio) dei canali f operata dall’orto- e dal para-simpatico tramite i rispettivi neurotrasmettitori <noradrenalina(+adrenalina) ed acetilcolina>. Modulando i canali f, l’orto- ed il para-simpatico regolano la frequenza cardiaca (!!), come se fossero l’uno l’acceleratore e l’altro il freno di un’automobile. Questi neurotrasmettitori agiscono su recettori accoppiati a proteine-G e fanno rispettivamente aumentare e diminuire il livello intracellulatre di AMPc. Attivazione del cuore ed ECG Ritmo sinusale , FC 80/ min ; tracciato normale 1903 Sir William Einthoven Derivazioni e loro disposizione nello spazio - Asse della derivazione + Vettore Derivazioni bipolari (periferiche): da – a + Derivazioni unipolari: (precordiali): in avvicinamento - Asse della derivazione + Vettore Derivazioni e loro disposizione nello spazio - Asse della derivazione + Vettore Derivazioni bipolari (periferiche): da + a Derivazioni unipolari: (precordiali): in allontanamento - Asse della derivazione Vettore + Attivazione normale del cuore Nodo del seno onda P onda T Atrio sin Atrio dx Ventr. sinistro Ventr. dx Nodo AV Complesso QRS Branca sinistra Branca destra Attivazione normale del cuore Int. PQ Nodo del seno Atrio sin onda P onda T Atrio dx Ventr. sinistro Nodo AV Branca destra Ventr. dx Complesso QRS Branca sinistra Attivazione normale del cuore Nodo del seno Atrio sin onda P onda T Atrio dx Ventr. sinistro Complesso QRS Ventr. dx Nodo AV Branca sinistra Fascio di His Branca destra Attivazione normale del cuore Nodo del seno Atrio sin Atrio dx Ventr. sinistro Nodo AV Onda p (attività atriale) Ventr. dx P + DII Attivazione normale del cuore Nodo del seno Atrio sin Atrio dx 1 DI Ventr. dx Nodo AV la deflessione iniziale, iniziale, negativa, negativa, seguita dalla onda R. + Ventr. sinistro q Attivazione normale del cuore Nodo del seno Atrio sin Atrio dx Ventr. 2 sinistro Nodo AV la prima deflessione positiva. positiva. Può non essere preceduta da una onda Q. + DI Ventr. dx R + DII Attivazione normale del cuore Nodo del seno Atrio sin Atrio dx Nodo AV 3 Ventr. sinistro la deflessione negativa che segue l’ l’onda R. Ventr. dx s + DII Derivazioni precordiali post dx sin ant Rapporto ECG/potenziale d’azione Gima K, Rudy Y Circ Res 2002;90:889-96. Rapporto ECG/potenziale d’azione Rallentata conduzione Gima K, Rudy Y Circ Res 2002;90:889-96. BLOCCO INTRAVENTRICOLARE Branca sinistra Fascicolo posteriore Fascicolo anteriore Branca destra Blocchi di branca ! Blocco di branca destra 1 2 3 V6 V1 BLOCCO DI BRANCA DESTRA BLOCCO DI BRANCA DESTRA Blocco di branca sinistra 1 3 2 V6 v1 V1 BLOCCO DI BRANCA SINISTRA BLOCCO DI BRANCA SINISTRA L’Elettrocardiogramma (ECG) L’onda P è dovuta alla depolarizzazione del nodo SA. Il complesso QRS è dovuto alla depolarizzazione ventricolare. L’onda T corrisponde alla ripolarizzazione ventricolare. Relazione tra sequenza dei potenziali d’azione nel cuore ed elettrocardiogramma approx. 0.44 s 0.12-0.2 s R ECG P Q S P ≡ depolarizzazione del nodo SA. T QRS ≡ depolarizzazione ventricolare. T ≡ ripolarizzazione ventricolare. SA Atrii AV Nodo SA Nodo AV Purkinje Ventricoli Fascio AV Fibre di Purkinje Eccitamento cardiaco correlato all’elettrocardiogramma Il nodo SA genera un impulso: incomincia l’eccitamento atriale Nodo SA Impulso ritardato al nodo AV onda P finisce Nodo AV L’eccitamento ventricolare è completo complesso QRS L’impulso passa all’apice del cuore: incomincia l’eccitamento ventricolare Fibre del Purkinje R Rami del fascio di His P Q L’onda T, che fa seguito all’onda S, corrisponde alla ripolarizzazione ventricolare Intervalli dell’ dell’ECG normale L’intervallo P-R è normalmente 0.12-0.20 sec, gran parte di questo tempo è il ritardo con cui l’eccitamento arriva al nodo AV. Il complesso QRS dura normalmente meno di 0.10 sec. Un aumento nella durata del complesso è una caratteristica di difetti a livello delle ramificazioni del fascio o delle fibre del Purkinje. L’intervallo Q-T varia in maniera inversamente proporzionale alla velocità cardiaca. Q S Aritmie cardiache PARAMETRI FUNZIONALI E LORO RELAZIONE CON IL POTENZIALE D’AZIONE Eccitabilità: capacità di generare potenziali d’azione in seguito ad uno stimolo. Proporzionale alla quantità di corrente entrante (fase 0 del potenziale d’azione: ICa nei nodi SA e AV, INa nel resto del miocardio). Automaticità: capacità di generare automaticamente potenziali d’azione. Automaticità normale nelle cellule del nodo SA,nodo AV e fibre di Purkinje (corrente If). Refrattarietà: stato di ineccitabilità presente quando la membrana è depolarizzata dovuta all’inattivazione della INa. Il recupero dell’eccitabilità avviene con la ripolarizzazione Il periodo refrattario relativo coincide con le fasi intermedie del recupero dall’inattivazione della INa → l’eccitazione richiede stimoli di maggiore intensità e dà luogo a propagazione più lenta. In condizioni normali, il principale determinante della durata del periodo refrattario è la durata del potenziale d’azione (APD) PARAMETRI FUNZIONALI E LORO RELAZIONE CON IL POTENZIALE D’AZIONE Conduzione: è il fenomeno per cui il potenziale d’azione si propaga nel miocardio. Essa è caratterizzata da una velocità (CV), proporzionale all’intensità della INa attivata durante la fase 0 del potenziale d’azione The propagation circuit source and load SOURCE LOAD ELECTRICAL ANYSOTROPY A B Velocity: θT < θL ANISOTROPIA source source source load load load isotropic moderately anisotropic strongly anisotropic SOURCE/LOAD Meccanismi delle aritmie 1.Origine focale 2.Meccanismo di rientro Meccanismo focale • Automa'cità anormale: in presenza di parziale depolarizzazione della membrana indo;a da sofferenza cellulare (p.es. ischemia, ipopotassiemia), qualsiasi regione del miocardio può presentare depolarizzazione diastolica e cos7tuisce un "focus" ectopico. A differenza del meccanismo responsabile dell’automa7cità normale, la corrente entrante che sos7ene tale depolarizzazione diastolica è principalmente la ICa. Aa classe III IA Meccanismo focale • Triggered ac'vity: sostenuta da "post-‐potenziali« anormali oscillazioni del potenziale di membrana che seguono un potenziale d’azione. I post-‐potenziali dipendono dal precedente potenziale d’azione (il "trigger"). Esistono due 7pi di "post-‐potenziali": • Early a'erdepolariza.ons (EADs): insorgono durante la ripolarizzazione (fasi 2 e 3 ); le EADs più frequen7 sono indo;e da diminuzione della condu;anza (gK) del canale della IK (ipokaliemia, bradicardia). Le EADs, vengono inibite da tu;e le condizioni che diminuiscono le corren7 entran7 (blocco di INa o ICa) o che aumentano le corren7 uscen7 (tachicardia, aXvatori dei canali di K+). Torsione di punta Meccanismo focale • Delayed a'erdepolariza.ons (DADs): insorgono durante la diastole ele;rica in condizioni di sovraccarico cellulare di Ca2+. Esse conseguono all’aXvazione di corren7 depolarizzan7 da parte di anomale oscillazioni della concentrazione intracellulare di Ca2+ ([Ca2+]i), generalmente promosse dal precedente potenziale d’azione (il trigger), e vengono favorite dalla tachicardia (per aumento di [Ca2+]i). L’intossicazione digitalica è la più 7pica, ma non unica, causa di DADs, che compaiono anche in altre condizioni di sofferenza metabolica associata a sovraccarico cellulare di Ca2+ (p.es. ischemia), specie se associate ad aXvazione adrenergica(catecolamine). Meccanismo focale Isolated right atrial myocytes from patients with episodes of AF exhibit a more frequent spontaneous SR Ca2+ release than myocytes from patients free of this arrhythmia. This was true both for a local, nonpropagated Ca2+ release from the SR (Ca2+ sparks) and for a more extensive spontaneous SR Ca2+ release (Ca2+ waves). Hove-Madsen, L. et al. Circulation 2004;110:1358-1363 Meccanismo da rientro Meccanismo del rientro La genesi di un circuito di rientro richiede un dissincronismo di attivazione, tale per cui all’interno di uno stesso ciclo cardiaco, coesistano zone ancora attivate e zone che hanno già superato il periodo refrattario e possono, quindi, venire riattivate dalle prime. Tale condizione è favorita da riduzione della velocità di conduzione, accorciamento del periodo refrattario (PR) e presenza di conduzione unidirezionale Stimolo cardiaco sinusale Stimolo cardiaco anticipato (extrasistole, extrastimolo) ↓ampiezza PdA ↓ n° o funzione GJ Conduzione anisotropa ↓ampiezza e durata PdA PR < S7molazione an7cipata ↑ durata PdA S7molazione durante PR ↓ ↓ No conduzione ↓ V di conduzione Conduzione a ↓ V Durante PRR Conduzione a ↓↓ V ↓ Correlazione ECG/potenziale d’azione Esempi clinici La sindrome denominata “Long QT” è una malattia definita da un prolungamento dell’intervallo QT dell’elettrocardiogramma. Elettrocardiogramma: l’intervallo QT approx. 0.44 s R ECG T P Q S Ventricoli intervallo QT L’intervallo QT inizia con il complesso QRS e termina alla fine dell’onda T. Rappresenta il periodo temporale tra la depolarizzazione (contrazione) ventricolare e la ripolarizzazione (rilassamento). Tutte le forme della sindrome del “long QT” coinvolgono una ripolarizzazione anormale del cuore. Caratteristiche generali (1)Malattia genetica, frequentemente autosomiale dominante. (2)Predisposizione ad aritmie pericolose per la vita. (3)Appare tra i 5 e i 15 anni di età. (4)Manifestazioni iniziali sono sincope (perdita temporanea di coscienza dovuta ad ischemia cerebrale), attacco apoplettico, arresto cardiaco o morte improvvisa. (5)Trattabile con antagonisti β-adrenergici, pacemaker cardiaci e denervazione delle terminazioni ortosimpatiche sinistre del cuore. Genetica della sindrome Long QT Mutazioni nei geni che codificano i canali al K+ cardiaci sono le più comuni cause della sindrome Long QT. Difetti nei canali al Na+ cardiaci possono pure essere causa di questa malattia. Denominazione gene Proteina codificata, funzione LQT1 KCNQ1 Canale del K+ (Ks - slow) LQT2 KCNH2 Canale del K+ (Kr - rapid) LQT3 SCNSA Canale del Na+ Volt. Dip. Biologia molecolare della sindrome Long QT Mutazioni nei canali del K+ sono state identificate un po’ in tutta la molecola. Tuttavia il numero più elevato di mutazioni è stato riscontrato nelle eliche S3 e S6 e nell’ansa S5/S6 che forma il poro. Qui sotto sono riportate le mutazioni più frequenti: gene proteina KCNQ KvLQT1 Gly168Arg Gly314Ser Ala341Glu Ala341Val mutazione S2 Poro S6 S6 KCNH HERG S6 S5 poro Ala561Thr Ala561Val Ala614Val Localizz. Rapporto ECG/potenziale d’azione Long QT syndrome Gima K, Rudy Y Circ Res 2002;90:889-96. Rapporto ECG/potenziale d’azione Ischemic ST elevation Activation of I K(ATP) → Heterogeneous suppression of the AP plateau → APD shortening (thin gray lines) → ST-segment elevation Gima K, Rudy Y Circ Res 2002;90:889-96. Rapporto ECG/potenziale d’azione Ipo/iperkaliemia Gima K, Rudy Y Circ Res 2002;90:889-96. Rapporto ECG/potenziale d’azione Brugada syndrome and VT origin Blocco canali del Na+ localizzato → ↑ flusso Ca++ → differenza di potenziale → innesco tachicardia .Antzelevitch C Yan G Heart Rhythm 2010;7:549–58 Shared characteristics of ideal detectives and clinicians • Ability in observation • Ability in “deduction” • Culture (Knowledge) • Ability to spot inconsistencies Sir Arthur Conan Doyle