DIARIO DI BORDO - Newsletter dell’IRES Emilia-Romagna - N. 11 N. 11 Newsletter dell’IRES Emilia-Romagna LE RICERCHE DELL’ISTITUTO Le trasformazioni della subfornitura nel comparto del packaging L’IRES ER E L’EUROPA Global wage report. Andamento dei salari e misure anticrisi CONFERENZA E PROGETTI OSSERVATORI ATTIVITA’ IN CORSO Le prospettive Giovani e occupazionali lavoro a dei diplomati e Modena laureati in Provincia di Bologna INVITO ALLA LETTURA La domanda di lavoro nei distretti dell’EmiliaRomagna e della Toscana M. R. FERRANTE IN SVILUPPO LOCALE, VOL.XII, N.28, 2006-07 Con la newsletter di dicembre si conclude per l’Ires ER un anno di intenso lavoro e se ne preannuncia uno nuovo altrettanto ricco, se non di più, di attività di ricerca proveniente dalla struttura sindacale, da soggetti esterni e istituzionali della regione e della Unione Europea. In parallelo all’attività propria dell’istituto vi offriremo spazi di confronto e dibattito pubblici e rivolti all’organizzazione sindacale. Cogliamo l’occasione per inviarvi anche i nostri migliori auguri per feste serene e piacevoli e per un buon inizio di 2009: BUONE FESTE A TUTTI DALL’IRES ER! IRES ER LE RICERCHE DELL’ISTITUTO Le trasformazioni della sub-fornitura nel comparto del packaging La ricerca, “Le trasformazioni della sub-fornitura nel comparto del packaging” e' stata realizzata nell'ambito del piano formativo FORMIBO 1/2006-FONDIMPRESA. Nell'ambito di tale ricerca IRES ha sviluppato le attività di progettazione e coordinamento del gruppo di lavoro, composto dalla Fondazione Aldini Valeriani ed Enfap, e condotto in modo diretto le attività proprie della parte di progetto specificamente dedicata ai mutamenti della subfornitura nel comparto delle macchine per l’imballaggio. Dalla ricerca emergono elementi significativi che segnaliamo anche per l'attuale congiuntura: –Le politiche di organizzazione delle filiere del decentramento/delocalizzazione produttiva, anche in un territorio come quello bolognese, dove hanno costituito la base dello sviluppo industriale da mezzo secolo , non sono né stabilizzate né monodirezionali; sono invece in profonda ridefinizione (anche con casi di reinternalizzazione dei processi o con tentativi innovativi di “subfornitura bilaterale” dove in due territori, ancorché distanti come Italia e Cina, ci si propone una organizzazione a doppio flusso delle lavorazioni dove la sfida sta nell'individuare il punto di equilibrio dei parametri in gioco affinché siano a somma positiva per ambedue i territori) e con policy di prodotto non univoche . – In particolare emergono tendenze alla delocalizzazione sempre di più attente ad obbiettivi sia di internazionalizzazione dei mercati di sbocco, sia di mera delocalizzazione delle produzioni. –Comunque la discriminante strategica delle policy aziendali in materia di delocalizzazione/decentramento appare essere il “più o meno forte legame con il proprio territorio” che le diverse imprese esprimono non solo per ciò che attiene ai processi produttivi, ma bensì come esse “pensano” se stesse nel mondo globalizzato. 1 DIARIO DI BORDO - IRES Emilia-Romagna - News n. 11 –Sono emersi inoltre i forti cambiamenti nella struttura della domanda di figure professionali indotti dalle politiche di subfornitura che impattano le imprese sia nel ruolo di “subfornitore” che in quello di “committente”; in particolare è emerso come, ci si trovi di fronte ad un sistema “non organizzato per gestire il necessario adeguamento professionale”. La riprova di come le politiche di formazione continua siano da un lato indispensabili, ma abbiano ancora proposte non all’altezza dei reali cambiamenti. Questi elementi sono emersi anche grazie alla metodologia che IRES ha sviluppato e che ha visto i diversi attori sociali confrontarsi fra loro con ipotesi non precostituite nel tentativo di raggiungere alcuni punti condivisi, sia sul versante dell’analisi sia sulle azioni da intraprendere. Grande impulso all'insieme dell’attività è venuta dal fatto che il tutto è stato possibile grazie ad un accordo sindacale fra Confindustria (ora UNINDUSTRIA) e CGIL-CISL-UIL di Bologna che ha visto impegnarsi importanti Imprese del Territorio nel settore del packaging. L’IRES ER E L’EUROPA Global wage report Conferenza sull’ andamento dei salari Il 27 e 28 novembre 2008 la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, in cooperazione con l’Ocse ha organizzato una conferenza sulle nuove tendenze nelle relazioni industriali all’interno dei paesi dell’Unione europea, in Giappone, negli Stati Uniti e in altri paesi emergenti come Cina, India e Brasile. La conferenza alla quale l’IRES Emilia-Romagna ha partecipato attivamente era focalizzata sull’andamento dei salari nelle varie parti del mondo. Nell’ambito del programma sono stati presentati anche i risultati principali del primo Rapporto globale sui salari (Global Wage Report) pubblicato recentemente dall'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo). Gli autori del rapporto affermano che “la crisi economica globale rischia di provocare tagli salariali per milioni di lavoratori in tutto il mondo nel 2009". Di conseguenza, per l'Ilo il livello dei salari deve figurare nei pacchetti di misure di lotta alla crisi varati dai governi. Progetto europeo sul ruolo di conciliazione, arbitrato e mediazione in caso di sciopero Dal 1° dicembre 2008 l’IRES Emilia-Romagna sta partecipando a un progetto finanziato dalla Commissione europea che si occupa del ruolo delle procedure di conciliazione, arbitrato e mediazione in caso di conflitto industriale. Il progetto che viene coordinato dal Working Lives Research Institute presso la London Metropolitan University sarà esiguito nel Regno unito, in Polonia, Portogallo, Francia e Italia. Progetto europeo sulla discriminazione e le risposte dei sindacati Nel 2009 l’IRES Emilia-Romagna parteciperà a un progetto europeo che analizzerà le risposte dei sindacati nei vari paesi europei alle forme multiple di discriminazione. Al progetto che viene finanziato dalla Commissione europea e coordinato dal Working Lives Research Institute presso la London Metropolitan University parteciperanno 35 paesi europei. OSSERVATORI Le prospettive occupazionali dei diplomati e laureati in Provincia di Bologna Osservatorio sull’Economia e il Lavoro in provincia di Bologna Approfondimento n. 3 Verrà presentato nel mese di gennaio 2009 l’Approfondimento numero 3 sul tema della formazione e dell’accesso al mercato del lavoro provinciale da parte dei giovani diplomati e laureati. Il Rapporto si è posto l’obiettivo di indagare le loro prospettive professionali e le attuali condizioni occupazionali. Anticipiamo, di seguito, un passaggio dell’Osservatorio riguardante la condizione occupazionale dei laureati nell’Università di Bologna. La principale fonte utilizzata è stata la X Indagine 2007 Almalaurea. Si tratta di un’indagine campionaria, svolta annualmente dal Consorzio Interuniversitario Almalaurea che non riguarda tutti i laureati ma solo una rappresentativa parte di essi. L’indagine ha come riferimento i laureati 2 DIARIO DI BORDO - Newsletter dell’IRES Emilia-Romagna - N. 11 ad un anno, a tre e a cinque anni dal conseguimento del titolo accademico ed ha come oggetto di studio il loro rapporto con il mercato del lavoro. La X Indagine 2007 Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati si situa in una delicata fase di transizione contrassegnata dal passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento. Come sottolineato nell’ultimo Rapporto, diventa più difficile l’analisi e l’interpretazione delle caratteristiche della condizione occupazionale dei laureati dal momento che si modifica la composizione della popolazione indagata (si riducono i laureati del vecchio ordinamento e aumentano quelli del nuovo) e le sue caratteristiche strutturali. L’Indagine ha coinvolto anche coloro che hanno concluso gli studi con una laurea di primo livello (l’indagine sui laureati post riforma al momento è circoscritta alla situazione occupazionale e formativa ad un anno dal conseguimento del titolo) ma per una questione di confronto lungo l’arco temporale del quinquennio limiteremo l’analisi ai dati relativi ai laureati “pre-riforma”. Secondo il Consorzio Interuniversitario, in generale, emerge “una condizione occupazionale dei laureati stazionaria”. Rispetto all’anno precedente, si osservano lievi segnali di ripresa ma solo limitatamente al primo ingresso nel mercato del lavoro, mentre segnali assenti o appena percettibili contraddistinguono il medio-lungo periodo. In effetti, analizzando la condizione occupazione dei laureati nell’Ateneo bolognese ad un anno dalla laurea, se dal 2001 al 2005 si è assistito ad una progressiva diminuzione di occupati, nel 2006 si registra invece un aumento, seppur limitato, dello 0,5% di occupati (da sottolineare come il dato occupazionale dei laureati a Bologna sia più positivo di quello della media degli altri Atenei). In più, dopo un lungo periodo di diminuzione, si registra una modesta tendenza alla crescita di lavoro stabile. A tre e a cinque anni dalla laurea il lavoro stabile si amplia ma resta consistente il lavoro precario. Secondo alcuni testimoni privilegiati intervistati, “è un piccolo segnale ma importante se la tendenza sarà confermata” anche perché, nell’Indagine nazionale si ribadisce come il primo ingresso nel mondo del lavoro, ad un anno dalla laurea, appare sempre più difficile e complesso. Inoltre, permane una forte questione di genere: le donne che escono dall’Università lavorano e guadagnano meno, anche a parità di ruoli professionali, e sono più precarie. Così come si conferma una forte “questione salariale” che coinvolge tutti i laureati occupati: secondo Almalaurea, “le retribuzioni, già modeste (1.040 euro mensili netti per un neolaureato, 1.342 dopo cinque anni), continuano a perdere potere d’acquisto. Fatto 100 il guadagno del laureato del 2001, il laureato intervistato nel 2007 guadagna 92,9: ancora meno dell’anno precedente (94,7)”. Tenendo conto quindi della svalutazione avvenuta in questi anni, assistiamo di conseguenza ad una evidente diminuzione dei salari reali. Un altro importante elemento che emerge dall’Indagine nazionale riguarda la scarsa mobilità sociale che caratterizza la società italiana; da segnalare come per alcune professioni – oggi come in passato – si assista ad una trasmissione quasi “ereditaria” di lavoro dal padre al figlio (per cui “il figlio, maschio, dell’architetto fa l’architetto” nel 44% dei casi). Grafico: Differenziale retributivo per genere e facoltà. Laureati a Bologna nell’anno 2004 intervistati a 3 anni dalla laurea Fonte: Almalaurea, condizione occupazionale dei laureati. L’intera ricerca sarà scaricabile a breve nel sito: www.ires.it Uomini 2100 2000 1900 1800 1700 1600 1500 1400 1300 1200 1100 1000 900 800 700 Donne Totale Sc. Sup. Lingue Moderne Sc. Statistiche Sc. Politiche Sc. Motorie Sc. MM.FF.NN. Sc. Formazione Psicologia Veterinaria Medicina Lingue Lettere Ingegneria Giurisprudenza Farmacia Economia Cons. Beni Culturiali Chimica Ind. Agraria Totale 3 DIARIO DI BORDO - IRES Emilia-Romagna - News n. 11 ATTIVITÀ IN CORSO Giovani e lavoro a Modena La ricerca sarà svolta dall’IRES-CGIL Emilia Romagna su incarico della Fondazione Del Monte di Modena e di CGIL, CISL e UIL di Modena, si concluderà nell’autunno del 2009. L’indagine riguarda la fascia di età 19-35 anni e riflette sul rapporto fra giovani, lavoro e progetto di autorealizzazione individuale: il lavoro svolge ancora un ruolo efficace nella realizzazione di tale progetto? O può invece risultare poco utile e addirittura rappresentare, in alcune circostanze un ostacolo? La ricerca si concentra all’interno del comune di Modena e di alcuni comuni limitrofi e si interroga sui principali problemi della condizione lavorativa dei giovani rispetto all’effettiva realizzazione del loro progetto di autodeterminazione e al ruolo, effettivo o potenziale, svolto dalle istituzioni e dal sindacato su questi temi. L’indagine prevede le seguenti azioni di ricerca: a) un’analisi di sfondo, basata su dati statistici e socio-demografici nonché su ricerche quali quantitative già disponibili; b) la realizzazione di studi di caso all’interno di quattro medie imprese, un ente pubblico e una cooperativa attiva nel settore dei servizi (gli studi di caso comprendono la stesura di schede analitiche sulle organizzazioni indagate, interviste in profondità a circa 30 giovani, la somministrazione di un questionario a tutti i giovani presenti nelle organizzazioni); c) la realizzazione di due focus group con studenti dell’ultimo anno di due istituti superiori, cui saranno sottoposti i primi risultati emersi dalla fase b, per raccoglierne le reazioni e integrare il quadro conoscitivo con elementi inerenti le rappresentazioni del tema del lavoro in una fascia d’età che precede (in alcuni casi di poco) l’ingresso nel mondo del lavoro. Gli studi di caso mirano ad approfondire le seguenti aree tematiche: • • • Lavoro e processo di individualizzazione In questa area si indaga sul significato attribuito dai giovani al lavoro; il lavoro permette di raggiungere un livello sufficiente di autonomia sociale o viene al contrario avvertito come un problema da tentare di risolvere sempre più giorno per giorno? Lavoro e giustizia sociale All’interno del tema si sondano le eventuali situazioni di ingiustizia sperimentate in relazione al lavoro, sia rispetto a discriminazioni e problemi legati ai luoghi di occupazione, sia rispetto al rapporto di tali problematiche con i tempi di vita al di fuori del lavoro. Lavoro, rappresentanza e cittadinanza Al centro di questa area si pone la questione del rapporto tra giovani lavoratori e rappresentanza, dentro e fuori i luoghi di lavoro. Si indaga quindi sulla connessione tra giovani, sindacato e istituzioni nel territorio, interrogandosi sulla capacità di queste ultime di sostenere i giovani nel loro progetto di autorealizzazione. La ricerca prevede inoltre la stesura di un rapporto finale e l’organizzazione di momenti pubblici di confronto. INVITO ALLA LETTURA La domanda di lavoro nei distretti dell’Emilia-Romagna e della Toscana M. R. Ferrante, la domanda di lavoro nei distretti dell’Emilia Romagna e della Toscana, in Sviluppo Locale, Vol. XII, n. 28, 2006-07. Questo saggio, apparso sull’ultimo numero della rivista Sviluppo Locale, si segnala per la originalità nell’uso di fonti statistiche sulla domanda di lavoro da parte del sistema economico italiano, fonti statistiche che, fra le altre cose, sono assai carenti nel nostro paese. Il saggio utilizza l’indagine excelsior sulla domanda di lavoro condotta annualmente dalla Unione delle Camere di Commercio, per verificare se nei distretti industriali dell’Emilia Romagna e Toscana, la domanda espressa dal sistema delle imprese ivi localizzate, si differenzia da quella invece palesata dalle imprese non appartenenti a realtà distrettuali. L’ipotesi alla base dell’esercizio statistico è quella di verificare se la struttura della domanda di lavoro che si manifesta nei due distretti va nella direzione di un maggior uti4 DIARIO DI BORDO - Newsletter dell’IRES Emilia-Romagna - N. 11 lizzo di competenze elevate distinguendo quelle ad alto contenuto professionale (dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici; operai specializzati e conduttori di impianti con conoscenze in ambito informatico) da quelle più tradizionali. Sempre secondo tale ipotesi la lettura della struttura della domanda di lavoro dei sistemi territoriali permette di comprendere più profondamente i cambiamenti nell’organizzazione del sistema economico, in particolare, nell’era del capitale cognitivo, e più specificatamente la capacità di affrontare la sfida competitiva che sempre più si gioca sulla disponibilità di risorse umane qualificate “... con un adeguato livello d’istruzione. Risulta determinante la presenza di figure con conoscenze/competenze maggiormente legate all’istruzione formale che sappiano stimolare, gestire e sfruttare l’innovazione tecnologica.” Tali figure inoltre, con riferimento ai distretti, sono rilevanti in quanto la “ ..qualità del capitale umano è stata individuata (.......) come uno dei principali vincoli al rinnovamento e al passaggio a modelli organizzativi che mediante lo sviluppo e l’applicazione di nuove conoscenze e competenze, possano consentire l’acquisizione di un vantaggio competitivo di lungo periodo”. Il saggio indica anche i limiti dell’esercizio condotto e della fonte impiegata ( esempio sono escluse dal data base utilizzata tutte le imprese con meno di 100 dipendenti; inoltre la elaborazione statistica è riferita ad un solo anno, ecc.) sollecitando quindi alla cautela nella valutazione dei risultati raggiunti che sono comunque di straordinario interesse e che sarebbe di rilevante approfondire ad di la del saggio in parola. Tra i principali risultati dell’indagine il più rilevate è quello che mostra come siano i distretti della meccanica quelli che esprimono una domanda di assunzione significativamente più elevata, rispetto agli altri sistemi produttivi non distrettuali, di figure professionali ad alto contenuto professionale certificato da percorsi formativi formali (elevato titolo di studio), mentre i distretti alimentari sembrerebbero più orientati ad un domanda di figure professionali più operative sebbene qualificate, sempre con riferimento ad un confronto con imprese dello stesso settore ma non localizzate in distretti industriali. DIARIO DI BORDO - n. 11 Newsletter periodica a cura di: IRES EMILIA-ROMAGNA, via Marconi 69, 40122 Bologna, tel: +39 051 294864, www.ireser.it Per informazioni o suggerimenti scrivete a: [email protected] Redazione a cura di: Cesare Minghini, Loris Lugli, Stefano Tugnoli, Florinda Rinaldini, Davide Dazzi, Alfredo Cavaliere, Silvia Cozzi, Matteo Rinaldini, Volker Telljohann, Alessia Tucci. Progetto grafico: www.sergiolelli.it 5