I G I E N E E S A N I TÀ S • L E S O S TA N Z E AT T I V E D E I D I S I N F E T TA N T I I N P R E E P O S T- M U N G I T U R A Più latte in meno tempo disinfettando le mammelle ▪ Le lesioni al capezzolo causate dalla mungitura possono essere la via d’ingresso di batteri che provocano la mastite. Disinfettare prima e dopo la mungitura, quindi, è un’azione chiave per garantire l’igiene e la produttività degli animali ▪ L di Alfonso Zecconi e infezioni mammarie sono la diretta conseguenza della presenza di batteri sul capezzolo e quindi della loro penetrazione nella mammella attraverso il canale del capezzolo. Il meccanismo con cui i batteri si distribuiscono tra gli animali e i quarti dipendono per lo più dalla macchina mungitrice. Infatti i batteri possono rimanere sulle guaine in seguito alla loro presenza sulla cute del capezzolo e/o nel latte e passare da un quarto all’altro, oppure essere trasmessi alle vacche munte successivamente. Per quanto riguarda invece la penetrazione, questa è favorita dalla presenza della colonna di latte nel canale del capezLa possibilità di insorgenza di una nuova infezione è funzione zolo, dalle piccole o grandi f luttuazioni del numero di batteri sull’apice di vuoto e dall’azioe sulla superficie del capezzolo ne della guaina che può alterare lo stato della cute del capezzolo e le sue difese immunitarie favorendo la moltiplicazione batterica. Tuttavia, qualunque sia la via, non vi è dubbio che la possibilità di insorgenza di una nuova infezione è funzione del numero di batteri presenti sull’apice del capezzolo e, più in generale, sulla sua superficie. La probabilità di infezione aumenta ulteriormente se sono presenti lesioni della cute o dello sfintere del capezzolo, facilmente contaminate dai batteri che causano la mastite. Perché disinfettare la mammella Disinfezione. Ha proprio lo scopo di eliminare i patogeni dalla superficie ed eventualmente dal canale del capezzolo. Quest’ultimo effetto è particolarmente evidente quando l’applicazione del disinfettante è fatta immediatamente dopo lo stacco del gruppo di mungitura. Effetto condizionante. Un aspetto tutt’altro che trascurabile è, inoltre, rappresentato dall’effetto condizionante dei prodotti disinfettanti che ha lo scopo di ridurre la possibilità che i batteri possano aderire alla cute stessa e di mantenere le difese naturali, quali lo strato corneo, il pH e il sebo, a un livello ottimale. Azione preventiva. L’azione preventiva della disinfezione nei confronti delle infezioni post-mungitura si esplica per un tempo relativamente ridotto. Infatti la persistenza del disinfettante, indipendentemente dalla sostanza attiva, è stimabile in circa 1 ora. Durante tale periodo, la sostanza attiva inibisce la contaminazione batterica presente o che avviene successivamente alla mungitura. Tale azione è tanto più efficace quanto meno le bovine sono esposte ai batteri. Pertanto, quando l’animale si corica in lettiere sporche, umide o nelle corsie, l’efficacia del trattamento disinfettante potrebbe essere insufficiente. Corretta applicazione. Altrettanto importante è che il disinfettante sia applicato correttamente e in modo regolare. La figura 1 indica chiaramente le differenze riscontrabili in termini di infezioni mammarie da Staphylococcus aureus, quando la disinfezione non è applicata in modo regolare. I risultati indicano, inoltre, che un uso improprio vanifica l’effetto anche di prodotti a elevata efficacia. Sostanze attive per la disinfezione Illustriamo brevemente le possibili sostanze attive che possiamo trovare in prodotti per la disinfezione dei capezzoli, secondo lo schema proposto dal National Mastitis Council americano. La persistenza del disinfettante è di circa 1 ora; in questo tempo la sostanza attiva inibisce la contaminazione batterica presente o successiva alla mungitura S I G I E N E E S A N I TÀ Da sottolineare che alcuni di questi prodotti non sono disponibili sul mercato italiano. Gli iodofori sono prodotti a base di iodio principalmente, se non esclusivamente, utilizzati come disinfettanti. La loro attività è legata alla concentrazione di iodio libero, infatti sono composti da iodio libero (disponibile) e legato (indisponibile). La sostanza organica (latte, batteri) interagisce con lo iodio libero, permettendo contemporaneamente il suo rilascio da quello legato, mantenendo così costante la concentrazione di iodio libero. Lo iodio ha una forte attività antibatterica ed è molto efficace nel rimuovere le contaminazioni superficiali ma, in assenza di emollienti e dei surfattanti (tensioattivi), può essere irritante per la cute. I prodotti a base di iodio devono pertanto contenere sia sostanze cosmetiche idratanti (ad esempio glicerina e propilene), sia sostanze emollienti (come la lanolina). Cloro I composti a base di cloro sono caratterizzati da uno spiccato potere battericida dovuto all’attività ossidante della molecola sui microrganismi. Il cloro è uno di questi, tuttavia ha una ridotta emivita e quindi deve essere utilizzato o come clorito di sodio acido o come sodio ipoclorito. Clorito di sodio. Viene prodotto combinando il sodio clorito con un acido, formando così le molecole biologicamente attive. I prodotti a base di sodio clorito comprendono anche emollienti e idratanti e sono generalmente costituiti da due parti (base + attivatore) per permettere un’attività per un tempo sufficiente e devono quindi essere preparati giornalmente. Ipoclorito di sodio. È il nome scientifico della candeggina ed è un composto altamente ossidante. Per avere una sufficiente efficacia, senza essere dannosi per la cute del capezzolo, i prodotti a base di ipoclorito devono avere una concentrazione pari al 4% di ipoclorito e inferiore allo 0,5% di idrossido di sodio. Clorexidine Le clorexidine sono composti chimici biguanidici caratterizzati da un’azione germicida rapida, non irritante, sia nei confronti dei batteri gram positivi che gram negativi. TuttaL’effetto condizionante della disinfezione riduce la possibilità che i batteri aderiscano alla cute della mammella e contribuisce al mantenimento ottimale delle difese naturali Infezioni (%) Iodofori 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Campioni (n.) (*) Trattamento regolare Trattamento irregolare (*) I campioni sono stati rilevati ogni 3 settimane. Fonte: Lam et al., 1997. GRAFICO 1 - Infezioni da Staphylococcus aureus in base al tipo di trattamento della mammella con disinfettante in post-mungitura I prodotti per la disinfezione della mammella, se applicati correttamente, riducono la percentuale di infezioni di oltre il 50%. via, in presenza di contaminazione del prodotto o dei contenitori, alcuni batteri come Serratia e Pseudomonas, se in alta concentrazione, possono sopravvivere nelle soluzioni utilizzate per la disinfezione del capezzolo. I prodotti commerciali contengono dallo 0,35 allo 0,55% di clorexidina, unitamente a emollienti e idratanti. Acido dodecil benzen-solfonico L’attività battericida dell’acido dodecil benzen-solfonico (DBSA) si pensa sia dovuta alla denaturazione delle proteine delle cellule microbiche, per l’inattivazione di alcuni enzimi e la rottura delle membrane cellulari. I prodotti a base di DBSA contengono in genere anche un surfattante anionico, un acido organico, glicerina e altri emollienti. Il loro spettro di attività comprende batteri gram positivi, gram negativi e lieviti. Perossido di idrogeno L’attività del perossido di idrogeno (acqua ossigenata) si esplica mediante ossidazione delle componenti della cellula batterica. I prodotti commerciali in genere contengono anche acido lattico, determinando un’aumentata desquamazione della cute del capezzolo. Normalmente vengono anche inclusi emollienti. Nisina La nisina è una proteina antimicrobica naturale prodotta da Lactococcus lactis subsp. lactis ed è da tempo usata come conservante a livello di alimenti. La sua forma purificata (ambicin N) è attiva contro batteri gram positivi e gram negativi mediante la lisi delle componenti fosfolipidiche della membrana citoplasmatica. Glicerolo monolaurato Il glicerolo monolaurato è un agente antimicrobico, usato normalmente come conservante ed emulsionante negli I G I E N E E S A N I TÀ alimenti, meglio conosciuto come lauricidina. Questa sostanza, se combinata con l’acido lattico, viene ad assumere un ampio spettro di azione disinfettante tramite permeabilizzazione della membrana cellulare. Il prodotto è liposolubile e penetra facilmente nelle membrane cellulari. Ammonio quaternari Perché usare il disinfettante ● Miglioramento dello stato del capezzolo ● Riduzione delle infezioni mammarie ● Riduzione delle cellule somatiche ● Miglioramento dell’efficienza di mungitura ● Miglioramento della media produttiva ● Maggiori guadagni I composti ammonio quaternari determinano la denaturazione delle proteine e alterano la permeabilità della membrana, portando così alla distruzione della cellula batterica. n genere sono utilizzati a una concentrazione di 0,05-1,0%, in combinazione con emollienti e idratanti. La loro attività è fortemente inibita dalla presenza di materiale organico; inoltre Serratia e Pseudomonas sono risultati in grado di sopravvivere in tali prodotti. Condizionamento della cute Per un’efficiente prevenzione delle infezioni mammarie è necessario che la cute del capezzolo sia in condizioni ottimali. Il condizionamento della cute del capezzolo ha il fine di: • mantenere le difese naturali del capezzolo al massimo livello; • migliorare l’efficienza di mungitura; • garantire il benessere animale; • migliorare l’eiezione del latte; • ridurre il rischio di colonizzazione batterica della cute. La cute ha diverse funzioni, compresa quella di proteggere il corpo dall’invasione da parte dei batteri che la colonizzano. Se compaiono disordini o patologie cutanee, queste possono essere accompagnate da batteri potenzialmente causa di mastite e aumentare di conseguenza il tasso di infezioni mammarie (Fox e Norell, 1994; Zecconi et al., 2006). Pertanto è importante che, per un’efficace prevenzione delle mastiti, lo stato della cute non sia compromesso. Caratteristiche del disinfettante ideale ● Ampio spettro di attività ● Velocità di azione (soprattutto per prodotti pre-mungitura) ● Non irritante: pH tamponato (4,5-8) e presenza di surfattanti (tensioattivi) ● Buona idratazione (soprattutto per prodotti per la pre-mungitura) ● Buona viscosità ● Presenza di colorante ● Stabile (sia dal punto di vista chimico sia come attività biologica) ● Alcuna persistenza per prodotti in pre-mungitura ● Elevata persistenza per prodotti in post-mungitura ● Detergenza (soprattutto per prodotti in pre-mungitura) ● Assenza di residui nel latte S I disinfettanti applicati al capezzolo non devono causare problemi alla cute. Questo si ottiene attraverso l’aggiunta di sostanze con proprietà emollienti e idratanti. Tra le diverse sostanze che possono essere utilizzate ricordiamo le sostanze idratanti e quelle addensanti. Sostanze idratanti Le sostanze idratanti comprendono: • glicerina: ha un effetto rapido ed ef- ficiente; • glicole propilenico: è meno efficiente della glicerina, preferito nei prodotti concentrati perché dosabile più facilmente; • sorbitolo: è dotato di buona persistenza e risulta del tutto simile alla glicerina; • aloe: è composto soprattutto di acqua (99%), ma non sono Disinfettare i capezzoli disponibili dati sulla determina un aumento sua reale efficacia. produttivo e le maggiori entrate coprono abbondantemente Sostanze i costi della disinfezione addensanti Le sostanze addensanti fungono da barriera e sono: • lanolina: nei disinfettanti per capezzolo si usa una lanolina idrosolubile; • oli minerali: formano un buon effetto barriera, ma non sono idrosolubili (quindi più difficili da rimuovere); • acidi alfaidrossilici: accelerano la desquamazione e influenzano il pH della cute. Vantaggi della disinfezione L’applicazione della disinfezione del capezzolo permette di ottenere un’efficace prevenzione delle infezioni mammarie a un costo molto contenuto. Inoltre riduce le cellule somatiche e ha un positivo effetto sull’efficienza della mungitura grazie a una migliore interazione tra macchina mungitrice e capezzolo. Si può infatti dimostrare che al miglioramento dello stato della cute e dell’apice si riduce la frequenza di infezioni e aumenta la produzione di latte, mentre il tempo di mungitura si stabilizza a livelli considerati ottimali (<5 min). La disinfezione del capezzolo e il corretto condizionamento della cute possono determinare, quindi, un aumento della produzione di latte e le maggiori entrate coprono abbondantemente i costi della disinfezione. Informazioni sui prodotti disponibili nel nostro Paese sono riportate nelle schede allegate a questo numero, mentre ulteriori informazioni sull’efficacia dei prodotti disinfettanti sono riportate nel sito del Mastitis Council Italia (www.mastitalia.org). • Alfonso Zecconi Dipartimento di patologia animale, igiene e sanità pubblica veterinaria Università di Milano [email protected] La bibliografia sarà consultabile all’indirizzo: www.informatoreagrario.it/bancadati 39/2006 • supplemento a L’Informatore Agrario 29 I G I E N E E S A N I TÀ BIBLIOGRAFIA Zecconi A., Piccinini R., Daprà V. (2006) Quali indicatori per la sanità della mammella? L’Informatore Agrario, 32: 58-61. A.V., Barkema H.W., Brand A. (1997) - Th e eff ect of discontinuation of postmilking teat disinfection in low somatic cell count herds. I. Incidence of clinical mastitis. Veterinary Quarterly, 19: 41-47. Lam T.J.G.M., Vliet J.H.V., Schukken Y.H., Grommers F.J., Velden-Russcher Fox L., Norell R.J. (1994) - Staphylococcus aureus colonization of the teat skin af- S fected by postmilking teat treatment when exposed to cold and windy conditions. J. Dairy Sci., 77: 2281-2288. Nmc (2006) - Summary of peer-reviewed publications on efficacy of premilking and postmilking teat disinfectants published since 1980. In proc. 45th NMC meeting, Tampa, 22-25 gennaio: 312-326. 39/2006 • supplemento a L’Informatore Agrario 1