Regione Emilia Romagna
Azienda Ospedaliera di Bologna
Policlinico S.Orsola-Malpighi
DIREZIONE SERVIZIO INFERMIERSITICO
Direttore P. Taddia
Marzo 2003
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 2
AZIENDA OSPEDALIERA DI BOLOGNA
POLICLINICO S.ORSOLA-MALPIGHI
DIREZIONE SERVIZIO INFERMIERSITICO
Direttore P. Taddia
ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO
INFERMIERISTICO E TECNICO
ANNO 2003
A cura di D.D.S.I. Paolo Chiari
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 3
INDICE
IL MODELLO DI ARRICCHIMENTO PROFESSIONALE E ORGANIZZATIVO
(EMPOWERMENT) ...................................................................................................................... 4
LA STRUTTURA DEL SERVIZIO INFERMIERISTICO E TECNICO ...................................... 8
Le aree professionali .............................................................................................................................10
I livelli organizzativi..............................................................................................................................11
SISTEMA INCENTIVAZIONE e organizzazione ....................................................................... 13
LA STRUTTURA DEL SISTEMA DI INCENTIVAZIONE ...............................................................................13
LA GESTIONE DEI PROGETTI TRASVERSALI INDIVIDUALI .....................................................................13
Flusso per la gestione DEI PROGETTI TRASVERSALI INDIVIDUALI ........................................................15
LE QUOTE...............................................................................................................................................16
LE POSIZIONI DI LAVORO ...................................................................................................... 17
SINTESI DELLE POSIZIONI FUNZIONALI....................................................................................17
SINTESI DELLE POSIZIONI FUNZIONALI NUOVE ...................Errore. Il segnalibro non è definito.
LA GESTIONE DEL PERSONALE............................................................................................ 29
Premessa................................................................................................................................................29
I posti di lavoro e le posizioni di lavoro ................................................................................................29
La dotazione base, integrativa e di sostituzione. ..................................................................................30
Principi e regole di gestione delle dotazioni di personale .....................................................................30
Flusso per la gestione delle carenze ......................................................................................................31
ALLEGATI .................................................................................................................................. 33
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PERSONALE DIPARTIMENTALE ...............................33
LE ARTICOLAZIONI DIPARTIMENTALI DEL SIT.....................................................................................37
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IL MOSAICO E LA CATTEDRALE COME METAFORA
DELL'ORGANIZZAZIONE
Autori: Paolo Chiari e Patrizia Taddia
[Tratto dagli atti del seminario “Il mosaico“ 22-23 novembre 2002]
Da alcuni anni il riferimento al mosaico ed alla cattedrale sono stati utilizzati come
metafora per delineare un modello di arricchimento professionale
coerente con l'organizzazione del Servizio Infermieristico e Tecnico
del Policlinico S.Orsola-Malpighi ed in particolare che rendesse
attivo e concreto il concetto di "Organizzazione che apprende".
Il
modello
di
arricchimento professionale e organizzativo si basa su due differenti
logiche. La prima, quella più consolidata e presente in forma più o
meno ricca in tutte le attuali strutture, è paragonabile ad una
cattedrale
gotica
(nell'immagine:
cattedrale gotica di
Chartres - F). In questa
logica, spazi e volumi
sono
generati
da
strutture lanciate verso
il cielo. La dimensione
verticale è dominante:
guglie, colonne, archi
acuti, tutto è proiettato
verso l'alto. Ora, in una Romaine Brooks. La croce di
tale logica, la ricchezza Francia (particolare), 1914.
è data dalla quantità di National Museum of America
strutture poste nella Art, Smithsonian Institution,
dimensione verticale, Washington D.C.
che
necessariamente
deve
trovare
armonia
nell'integrazione del complesso architettonico. Più la
struttura è complessa, più è ricca e più necessarie sono
le integrazioni. Questa logica nelle organizzazioni
complesse è presente in quanto, oltre alle
responsabilità di tipo professionale che si pongono in una logica di condivisione ed integrazione
orizzontale, esistono mandati e ruoli che da un punto di vista organizzativo si definiscono su
specifiche posizioni. Ad esempio il dirigente e il coordinatore. Questa articolazione è fortemente
legata all'organizzazione della gerarchia. E' la più antica come presenza nei sistemi organizzativi,
perché consente di gestire la struttura nel suo complesso. Oggi, che il sistema è stato ulteriormente
complicato da nuove norme, è ulteriormente aumento il numero e la varietà delle strutture verticali
ed aumenta, quindi, anche la necessità di integrazione. Sulla dimensione verticale si definisce come
è la struttura in termini di categorie e nelle diverse direzioni (professionalità specifiche). Se
possiamo considerare le diverse strutture come le équipe che operano nel sistema, allora questa
dimensione organizzativa interviene nel definire i rapporti fra le diverse équipe. La percentuale di
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persone collocate nelle diverse categorie e direzioni è legata alla necessità organizzativa del
complesso. Questa logica si integra anche con l’aspetto professionale in quanto ogni professione
prevede, nel proprio organizzarsi, delle posizioni a cui sono richiesti ruoli di direzione e di
coordinamento, a cui fa capo la responsabilità di gestire le risorse per permettere ai professionisti di
erogare al meglio l’assistenza. E’ evidente che l’organizzazione ha necessità di prevedere
l’integrazione tra le diverse figure con tali funzioni.
La seconda logica è molto più recente ed è paragonabile ai mosaici bizantini (nell'immagine:
particolare di un mosaico di San Vitale a Ravenna). In questa logica, spazi e volumi sono ottenuti
nell'orizzontalità ricorrendo ai colori ed alle infinite
sfumature presenti nei diversi tasselli. Tutto è
generato nel piano, ma la ricchezza è
impressionante. Non esiste un tassello uguale
all'altro, sia in forma che in colore. Ciascuno è
insignificante se preso da solo, ma nell'insieme
disegnano un'immagine unica e irripetibile.
Immaginare tutti i tasselli di uno stesso colore, o
raggruppati in diversi colori senza sfumature,
eliminerebbe completamente ogni armonia e
possibilità di integrazione in un insieme di senso.
Questa è la logica che porta alla progressione
orizzontale, che presiede alla produzione di
contenuti e significati professionali. Se la struttura
organizzativa nasce per integrare, questa nasce per
dividere, in quanto solo soggetti diversi possono
essere integrati per raggiungere un risultato
comune. È rivolta a governare la distribuzione in
fasce orizzontali. Le percentuali di distribuzione
non sono saturate ma in continuo divenire, grazie
al coinvolgimento massimo di ciascun operatore.
Maggiore è la variabilità all'interno dell'équipe,
maggiore è la ricchezza dell'équipe. Questa
impostazione è fortemente innovativa per l'attuale sistema e richiede, quindi, la preliminare
accettazione del suo presupposto di fondo: tutti i componenti dell'équipe, come i tasselli del
mosaico, sono diversi ed è proprio questa diversità che, se armonizzata dal sistema organizzativo,
determina il buon risultato professionale. Al coordinatore/dirigente spetta l'importante ruolo di
armonizzare questo sistema, creando i presupposti perché ci sia armonia. Infatti, l’estrema
variabilità non si basa solo su caratteristiche professionali o personali, ma deve essere sviluppata e
ordinata. Anche un'organizzazione sviluppata in orizzontale, come un mosaico, si da un ordine e si
fa carico del suo mantenimento e sviluppo:
- i tutor che in colore azzurro dipingono il cielo e facilitano i processi formativi dei nuovi assunti e
degli studenti;
- gli animatori di formazione che in colore giallo dipingono i campi e facilitano la valutazione del
fabbisogno e la progettazione formativa;
- i ricercatori EBN che in colore verde dipingono i boschi e facilitano la diffusione delle conoscenze
scientifiche;
- i referenti della documentazione infermieristica che in colore lilla dipingono le case e facilitano
l'implementazione della cartella infermieristica;
- i referenti della qualità o dell'informatizzazione o altri ancora, che con diversi colori facilitano altri
percorsi utili all'organizzazione.
Tutto questo insieme di colori/funzioni deve trovare una sua identità/immagine che ha senso solo in
quanto tale.
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Modello di arricchimento professionale e organizzativo
Sfera organizzativa - logica cattedrale gotica
Sfera professionale - logica mosaico bizantino
Manager
Mix manager/professional
Professional
Modello:
Sviluppo:
Componente:
Dimensione:
Rapporti:
Determinanti:
Classi contrattuali:
Selezioni contrattuali:
Quantità:
Cattedrale gotica
Altezza
Hard
Verticale
Gerarchici
Sistemi e strutture
Categorie A/B/BS/C/D
Ogni 2 anni
Le % sono in funzione delle
scelte organizzative
Mosaico bizantino
Colore
Soft
Orizzontale
Professionali
Competenze e comunicazioni
Fasce 1/2/3/4
Annuale
Le % sono tendenzialmente in
continuo aumento
L'applicazione del modello
Nel 1998, con la definizione del sistema di incentivazione, in anticipo rispetto al CCNL
attuale ma nel rispetto di una possibilità offerta anche nel precedente CCNL, si sono definite alcune
particolari posizioni funzionali di lavoro in grado di introdurre "diversi colori" e "diverse
sfumature" nel sistema professionale. Le differenziazioni erano:
- Referenti della qualità;
- Tutor;
- Diurnisti con funzioni organizzative, Referenti organizzativi e Referenti di settore;
- Infermieri Case Manager;
- Ricercatorei"Evidence Based Nursing".
La prospettiva innescata dal nuovo CCNL consolida l'impostazione del 1998 in quanto le posizioni
funzionali sono arricchimento professionale per il percorso di carriera sia orizzontale che verticale,
a seconda che agiscano più sul versante organizzativo che su quello professionale.
Nel corso del 1999 e 2000 si è ulteriormente arricchito il panorama delle posizioni funzionali con
nuove individuazioni:
- Animatori di formazione;
- Referenti della documentazione infermieristico;
- Referenti per la ricerca sulle lesioni da compressione;
- Referenti per l'informatizzazione.
Per il 2001 sono state proposte ancora altre posizioni funzionali, quali ad esempio:
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 7
-
Infermiere gessista;
Referente del percorso clinico
assistenziale del paziente
trapiantato di polmone;
Infermiere
esperto
di
nutrizione enterale;
Infermiere enterostomista;
Infermiere endoscopista;
Infermiere urostomista;
Infermiere esperto in Wound
Care;
...
Campagna per migliorare l'immagine dell'infermiera. "American
Journal of Nursing" (riproduzione parziale), gennaio 1983.
Conclusioni
La realizzazione del sistema ha comportato molto mene resistenze di quanto ci si aspettasse
ed, anzi, oggi possiamo affermare che tutto il personale è interessato a progredire in tale direzione
ed aumentare ulteriormente il ricorso a posizioni funzionali riconosciute. Il sistema ha retto bene in
quanto le posizioni sono tante e differenziate, di modo che offrono a tutti la possibilità di investire
sulle proprie capacità e desideri. E' proprio la ricchezza delle diverse "tessere" del mosaico che
garantisce a tutti di poter partecipare alla vita professionale e organizzativa dell'ospedale fornendo il
proprio miglior apporto. L'individuazione dei singoli professionisti in specifici ruoli riconoscibili
con "nome e cognome" elimina la spersonalizzazione e l'appiattimento diffuso nelle grandi
organizzazioni e consente il recupero di aspetti fortemente motivanti. La ricchezza delle "tessere del
mosaico" e delle "guglie della cattedrale" consente di rendere evidenti i due aspetti
dell'organizzazione che apprende: da una parte l'organizzazione che sviluppa individui e dall'altra
gli individui che modellano l'organizzazione.
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LA STRUTTURA DEL SERVIZIO INFERMIERISTICO E TECNICO
1) Il Servizio Infermieristico e Tecnico
Il Servizio Infermieristico e Tecnico (SIT) dell’Azienda Ospedaliera Policlinico S. Orsola Malpighi concorre al perseguimento della missione aziendale assicurando la qualità, l'efficacia e
l'efficienza tecnico-operativa delle attività assistenziali erogate nell'ambito della prevenzione, della
cura e della riabilitazione sulla base delle funzioni individuate dalle norme istitutive dei profili
professionali, nonché degli specifici codici deontologici in integrazione con i diversi sistemi
organizzativi e professionali aziendali.
Adeguati livelli assistenziali sono garantiti attraverso un sistema di governo clinicoassistenziale inteso come quel complesso di strategie, struttura, metodi e strumenti mediante il quale
il Servizio Infermieristico e Tecnico si rende responsabile del miglioramento continuo della qualità
del servizio reso e della salvaguardia di alti standard assistenziali e tecnici, creando un ambiente in
cui possa svilupparsi l'eccellenza clinica instaurando un complesso di azioni integrate da parte di
tutte le componenti, al fine di porre i professionisti in grado di garantire i migliori esiti qualitativi
possibili alle loro attività.
Efficacia, efficienza e qualità si sviluppano in due direttrici fondamentali del sistema aziendale:
quella organizzativa e quella professionale, intimamente integrate ed indivisibili nel sistema di
governo. Il loro perseguimento continuo si realizza attraverso l’analisi critica dei propri modelli e
strumenti operativi, la progettazione di nuovi scenari d'erogazione della prestazione e la revisione
organizzativa in grado di produrre modelli di ruolo integrato, modelli informativi integrati, stili di
comportamento assertivi e modelli di gestione della risorsa umana intesa come gestione dei
comportamenti organizzativi e non delle “persone”.
2) La Direzione
Il Direttore del SIT aziendale garantisce lo sviluppo dei processi e dei programmi di
competenza e la definizione, la direzione e la valutazione del sistema di governo dell'assistenza
infermieristica, generale e specialistica, tecnica e riabilitativa. A tal fine si avvale, per le parti di
rispettiva competenza, dei dirigenti di assistenza infermieristica e tecnica dei processi trasversali e
dei dipartimenti aziendali. Il Direttore del SIT, su delega del direttore sanitario, ha la responsabilità
del governo clinico-assistenziale per quanto riguarda il processo di nursing nell'ambito dei
programmi di assistenza, orientati al singolo ed alla collettività.
La Direzione del SIT (DSIT) si articola in :
un livello centrale con funzioni di tipo strategico-programmatorio, che si integra nei processi
aziendali con le proprie direzioni di processo;
un livello decentrato con funzioni di tipo gestionale-operativo, che si articola con la struttura
dipartimentale con le proprie direzioni assistenziali dipartimentali.
Alla Direzione del SIT, in quanto struttura preposta al perseguimento dei fini del servizio
infermieristico e tecnico, rispondono il livello di coordinamento ed il livello professionale delle
professioni coinvolte che operano nell’ambito delle unità operative.
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 9
Il Direttore del Servizio infermieristico garantisce la linea organizzativa e funzionale.
A livello dipartimentale l'organizzazione dell'assistenza infermieristica e tecnica non è
rigidamente strutturata in modo omogeneo alle funzioni mediche, ma è articolata secondo le
funzioni assistenziali di nursing rese, utilizzando metodologie di pianificazione dell'assistenza.
Pertanto nell'ambito dei dipartimenti, e della responsabilità complessiva del Direttore dei medesimi,
è prevista una gestione autonoma dell'assistenza infermieristica e tecnica da parte del Dirigente
Infermieristico e/o Tecnico dipartimentale al fine di:
erogare adeguati livelli di assistenza infermieristica, riabilitativa e tecnica necessari per le
funzioni di base e specialistiche;
predisporre modelli organizzativo-assistenziali che facilitino l'integrazione per garantire la
continuità assistenziale;
valutare processi assistenziali specifici;
realizzare specifici programmi di formazione.
3) Gli organigrammi
Nome gruppo
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1. DIRETTORE DEL SERVIZIO
INFERMIERISTICO E TECNICO
3.15 D IRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO DI ANESTESIA, RIANIMAZIONE , TERAPIA INTENSIVA E
TERAPIA ANTALGICA
3.14 D IRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO NEURO -SENSO-MOTORIO
3.13 D IRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO DELL'AREA RADIOLOGICA
3.12 D IRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA CLINICA, MICROBIOLOGIA, VIROLOGIA E
MEDICINA TRASFUSIONALE
3.11 D IRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA
3.10 D IRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO DI MEDICINA INTERNA E DELL'INVECCHIAMENTO
3.9 DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO DI MEDICINA INTERNA
3.8 DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO DI CHIRURGIA GENERALE
3.7 DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO DI MALATTIE TORACO-POLMONARI
3.6 DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO DI MALATTIE DELL'APPARATO DIGERENTE, DEL
METABOLISMO E DELLE MALATTIE INFETTIVE
2.5 DIRIGENTE DELL'UFFICIO
AMMINISTRATIVO DELLA D.A.
3.5 DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE PEDIATRICHE MEDICHE E CHIRURGICHE
4 DIRIGENTE DELL'AREA
PROFESSIONALE RIABILITATIVA
3.4 DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO ONCOLOGICO ED EMATOLOGICO
2.4 DIRIGENTE DEL PROCESSO
DI SVILUPPO ORGANIZZATIVO E DI
GESTIONE DEL SISTEMA
INFORMATIVO
3.3 DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO CARDIOVASCOLARE
CENTRO STUDI EVIDENCEBASED NURSING
3.2 DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO DI NEFROLOGIA E UROLOGIA
2.3 DIRIGENTE DEL PROCESSO
DI SVILUPPO PROFESSIONALE
3.1 DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA E ACCETTAZIONE
2.2 DIRIGENTE DEL PROCESSO
DI I NSERIMENTO,
VALUTAZIONE E MOBILITÀ
5 COORDINATORE COORDINAMENTO A MBULANZE
2.1 DIRIGENTE DEL PROCESSO
DI PROGRAMMAZIONE E
ALLOCAZIONE DEL PERSONALE
Il concetto di gestione autonoma è declinato nei termini di professionisti formati a ragionare
ed agire di conseguenza. Il concetto di autonomia è correlato al concetto di integrazione, in quanto
non si opera in modo totalmente distinto dagli altri professionisti. Oggi è quanto mai vero che il
risultato complessivo per il paziente è legato alla capacità di collaborare dei diversi professionisti
che incontra nel suo percorso di cura e assistenza. Il concetto di autonomia professionale è declinato
rispetto al proprio profilo professionale, al percorso formativo seguito ed al codice deontologico di
riferimento. L'accento è posto non sulla rivendicazione nei confronti di altri professionisti ma sul
che cosa so fare in base alle conoscenze possedute e sul che cosa posso fare sulla base delle
competenze acquisite.
4) Le aree professionali
Il Servizio Infermieristico e Tecnico (SIT) aziendale nel momento in cui si è strutturato ha
tenuto conto del contesto professionale complessivo. Infatti, con il modello attuale è possibile
prevedere una struttura articolata, integrata e coerente sia da un punto di vista professionale che
organizzativo.
Le aree professionali presenti all’interno del Servizio Infermieristico e Tecnico del
Policlinico sono in ordine quantitativo di risorsa:
- Area professionale infermieristica
- Area professionale dei tecnici di laboratorio biomedico, istopatologia e microscopia
- Area professionale dei tecnici sanitari di radiologia medica
- Area professionale dei terapisti della riabilitazione
- Area professionale delle ostetriche
- Area professionale dei Periti
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- Area professionale dei tecnici di neurofisiologia
- Area professionale delle dietiste.
- Area professionale delle assistenti sociali
- Area professionale dei tecnico ortottisti
- Area professionale dei tecnici di audiologia
Inoltre, sono presenti gli Operatori Tecnici Addetti all’Assistenza, gli Operatori tecnici di Farmacia
ed il personale Ausiliario.
Il personale ausiliario e gli operatori tecnici addetti all'assistenza operano nell'ambito delle direttive
impartite dal personale delle diverse aree professionali, con funzioni di supporto alla realizzazioni
di prestazioni efficienti, efficaci e di buona qualità.
Le aree professionali si differenziano per le modalità in cui erogano le prestazioni, come
pure per la diversa formazione ed i livelli organizzativi. Alcune di queste professioni operano a
stretto contatto ed in relazione diretta con il paziente/utente in quanto erogano prestazioni autonome
o prescritte. In pratica, alcune professioni (infermiere, ostetrica e fisioterapista) strutturano la
propria prestazione in una logica di pianificazione assistenziale a diversa integrazione con altri
professionisti. D’altra parte, altre professioni erogano prevalentemente prestazioni standardizzate di
tipo tecnico.
5) I livelli organizzativi
La modalità di classificazione delle professioni è influenzata dall'esigenza organizzativa di
avere:
♦ professionisti che erogano prestazioni con l'aiuto, ove occorre, di personale di supporto. I
professionisti sono inquadrati nel livello D come collaboratori professionali sanitari. La
differenziazione interna è realizzata con l’attribuzione delle posizioni funzionali che
coinvolgono tutte i profili.
♦ coordinatori che gestiscono la risorsa professionale in un’ottica di efficienza ed efficacia e che
rispondono all’esigenza di gestione delle risorse materiali. I coordinatori sono inquadrati
anch’essi nel livello D e DS come collaboratori professionali sanitari o collaboratori
professionali sanitari esperti, ma hanno riconosciuta una indennità di funzione di coordinamento
suddivisa in una parte fissa, del valore di 3 milioni di lire annue, ed una parte variabile, con un
valore sino ad un massimo di ulteriori 3 milioni di lire annue.
Nell'organizzazione della struttura del Servizio Infermieristico e Tecnico è previsto che il ruolo
di coordinatore sia trasversale alle diverse professioni. In pratica il Coordinatore infermieristico
dell’U.O. di emodinamica gestisce sia i tecnici di radiologia che gli infermieri a lui afferenti,
mentre Il Coordinatore ostetrico dell'U.O. di ostetricia gestisce sia le ostetriche che gli
infermieri. Alla posizione di coordinatore sono richieste funzioni che vanno al di sopra della
specifica professionalità tra cui quella di garantire la coerenza interna tra i diversi sviluppi
professionali.
♦ Dirigenti che sono inquadrati nel livello DS come collaboratori professionali sanitari esperti.
L’azienda individua per tali funzioni posizioni organizzative dal valore economico differenziato
da 12 a 18 milioni di lire annue.
La funzione di direzione risponde alla necessità di un indirizzo univoco e coerente con le scelte
aziendali e di coordinamento tra i diversi dipartimenti e le diverse unità organizzative
dell'azienda.
6) Il Centro Studi EBN (Evidence-Based Nursing)
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Il Centro, costituito nel 1998, rappresenta la sede del progetto di Evidence-Based Nursing
per la ricerca e disseminazione delle prove di efficacia nell’assistenza infermieristica, ostetrica e
riabilitativa del Policlinico. Supporta i gruppi di lavori del Policlinico nella definizione di linee
guida, protocolli, percorsi clinico-assistenziali e altri strumenti di integrazione professoionale.
Coopera con la formazione aziendale per migliorare lo standard del personale afferente alla DSIT.
Riunisce virtualmente tutto il personale che ha seguito e superato gli specifici corsi d formazione.
Assume anche la funzione di diffusione delle conoscenze nel contesto italiano grazie al sito internet:
www.med.unibo.it/servinfer/homepage.html - speciale EBN -
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SISTEMA INCENTIVAZIONE e organizzazione
LA STRUTTURA DEL SISTEMA DI INCENTIVAZIONE
Il sistema di incentivazione si basa sulla definizione di obiettivi che uniscono la logica della
produttività con quella del miglioramento dei servizi ed impegnano direttamente e collegialmente
tutto il personale al raggiungimento degli obiettivi definiti in sede di budget. L'assegnazione è in
genere effettuata sull'articolazione delle diverse équipe. Le verifiche sono annuali.
Oltre agli obiettivi che perseguono il sostanziale mantenimento/miglioramento dei livelli
prestazionali, a livello di Direzione del Servizio Infermieristico e Tecnico, sulla base degli indirizzi
aziendali, sono previsti progetti che possono essere:
• rivolti alle équipe
• individuali
ed ambedue si possono declinare in modo trasversale all’Azienda o solo per singole aree
professionali o dipartimenti.
Ad ogni équipe corrispondono quindi:
obiettivi di produttività e miglioramento dei servizi, ivi compresi i progetti di unità operativa e
di qualità;
eventuali altri progetti definiti su base aziendale;
Oltre a quanto disposto per l’équipe, alcuni membri della stessa possono contemporaneamente
trovarsi coinvolti individualmente in progetti trasversali.
Schema della struttura del sistema di incentivazione
INCENTIVAZIONE
1) obiettivi di produttività e obiettivi di miglioramento dei servizi
(BUDGET)
2) progetti d’équipe (OB. AZIENDALI)
3) progetti trasversali individuali (Posizioni Funzionali)
LA GESTIONE DEI PROGETTI TRASVERSALI INDIVIDUALI
I progetti trasversali individuali sono riferiti a specifiche posizioni di lavoro e tengono conto
delle specificità delle funzioni assegnate che sono relative a tre tipologie di funzioni:
• funzioni di direzione;
• funzioni di coordinamento;
• funzioni professionali;
come indicato nei tre livelli di articolazione del Servizio Infermieristico aziendale.
Nel 1998, con la prima attuazione di questo modello di incentivazione, oltre alle specifiche
posizioni funzionali di direzione e di coordinamento reale, si sono definite alcune particolari
posizioni di lavoro funzionali in grado di introdurre "diversi colori" e "diverse sfumature" nel
sistema professionale. Le differenziazioni sono:
- Referenti della qualità;
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- Tutor;
- Diurnisti con funzioni organizzative, Referenti organizzativi e Referenti di settore;
- Referenti per le apparecchiature;
- Infermieri Case Manager;
- Ricercatori "Evidence Based Nursing".
Nel corso del 1999 e 2000 si è ulteriormente arricchito il panorama delle posizioni funzionali con le
nuove individuazioni:
- Animatori di formazione;
- Referenti della documentazione infermieristica;
- Referenti per la ricerca sulle lesioni da compressione;
- Referenti per l'informatizzazione;
Per il 2001 sono state proposte ancora altre posizioni funzionali, quali ad esempio:
- Infermieri gessisti;
- Infermieri strumentisti;
- Referenti del percorso clinico assistenziale del paziente trapiantato di polmone;
- Infermieri esperti di nutrizione enterale;
- Infermieri enterostomisti;
- Infermieri endoscopisti;
- Infermieri uroriabilitatori;
- Infermieri addetti alla fluorangiografia;
- Infermieri di Wound Care;
- Educatrici maternità.
Queste ultime non sono al momento attuale ancora riconosciute.
La molteplicità di soggetti individuabili per le diverse posizioni funzionali ed il peso che
queste assumono per la progressione di carriera, orizzontale o verticale che sia, comportano una
grande attenzione al metodo con cui queste occasioni di sviluppo professionale sono offerte a tutti
gli operatori. Il metodo deve consentire trasparenza e pari opportunità a tutti.
La valutazione delle esperienze impone due diverse considerazioni metodologiche, anche se
non necessariamente diverse nella sostanza: la progressione verticale richiede un concorso
interno/esterno con regole definite sulla base di indicazioni centrali [decreto ministeriale], mentre la
progressione orizzontale richiede regole da concordare a livello locale [contrattazione decentrata].
In ambedue i casi è determinante fissare i punteggi da assegnare alle diverse posizioni sostenute con
riferimento sia all'impegno richiesto (tempo e complessità) che alle necessità di formazione
necessaria per mantenere aggiornata la propria attività. Ad esempio: l'attività di case manager è
un'attività costante nel tempo e con complessità elevata in quanto richiede continue integrazioni con
team multiprofessionali, mentre l'attività di referente per le ulcere da compressione richiede un
impegno temporale molto dilazionato nel tempo. Ambedue richiedono di mantenersi aggiornati, ma
la prima in un ambito molto vasto, mentre la seconda solo in un settore molto specialistico.
Per l'identificazione di tutte le posizioni funzionali e dei nominativi delle persone assegnate
a ricoprire quelle specifiche posizioni, dal tutor al referente della qualità, dal referente di settore al
diurnista con compiti di responsabilità, ecc. sono stati coinvolti in modo determinante i
coordinatori. Infatti, dal coordinatore di ogni U.O. sono stati comunicati i nominativi degli operatori
che ricoprono le posizioni. L'attivazione di ognuna delle particolari posizioni di lavoro è vincolata
al rispetto di quanto indicato nella relativa descrizione della posizione di lavoro ovvero alle
modifiche necessarie nella specifica unità operativa.
Le variazioni nominative sulla copertura delle posizioni di lavoro, di norma non inferiori ai
6 mesi, devono essere comunicate all'ufficio amministrativo del Servizio Infermieristico e Tecnico
tramite l'apposito modulo.
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Flusso per la gestione DEI PROGETTI TRASVERSALI INDIVIDUALI
Direzione del SIT: definisce
annualmente le linee di
sviluppo strategico
Dirigente settore sviluppo
organizzativo e professionale:
individua le nuove posizioni di lavoro
da attivare e ne descrive il profilo tipo.
Dirigente di dipartimento:
diffonde i profili delle nuove
posizioni ai Coordinatori e
Referenti di U.O.
Ufficio amministrativo SIT con
il settore sviluppo organizzativo e
professionale: verificano
periodicamente le posizioni
Negoziazione con OO.SS.
Coordinatore o Referente di
U.O.: individua la presenza delle
posizioni di lavoro previste e
dispone la loro copertura
nominale.
Invia i nominativi ovvero le loro
variazioni all'ufficio
amministrativo della Direzione
del SIT con apposito modulo.
Ufficio amministrativo SIT con
il settore sviluppo organizzativo
e professionale: aggiorna le
posizioni di lavoro incentivate e
non e ne monitorizza
l'andamento.
Uff. Amm. SIT: invia variazioni
mensili legate alla incentivazione
alla Direzione per
l'Amministrazione del Personale
Dipendente e Convenzionato
Direzione per
l'Amministrazione del
Personale Dipendente e
Convenzionato:
corrisponde l'incentivo
economico.
Operatori
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LE QUOTE
Le quote assegnate ai partecipanti ai progetti individuali sono variabili e definite
annualmente con modalità di assegnazione delle quote in alcuni casi mensili (quota mensile) ed in
altri casi annuali (progetto annuale).
Con l'accordo del 1999 è stata disposta l'unificazione del valore unitario delle quote
determinandone l'importo in Lire 50.000.
Per quanto concerne le posizioni di coordinamento reale l'assegnazione delle quote ha
sperimentato un nuovo sistema di pesatura della complessità di coordinamento che si basa sui criteri
di seguito descritti.
Criteri per la pesatura delle funzioni del Coordinatore
Peso
Criterio
Descrizione
a
0,05
N. personale gestito
Frazione decimale legata al n. di personale gestito
b
1+0,01 N. posti letto
Frazione decimale legata al n. di posti letto
c
0,1
Ambulatori
Positivo se gestito dal Capo sala
d
0,05
N. letti DH
Frazione decimale legata al n. di posti letto
e
0,5
Attività di trapianto
Positivo se presente
f
0,5
Endoscopia e interventistica
Positivo se gestito dal Capo sala
invasiva
g
1
Dialisi
Positivo se gestito dal Capo sala
h
0,5
N. Centri di Resp. Afferenti
Positivo se > di 1
i
1
Terapia intensiva o PS generale Positivo se classificato come tale
o Coordinam. Trasporti o
Integrazione di più posizioni
specialistiche
l
0,5
Sub-intensiva
Positivo se classificato come tale
m 1
Blocco operatorio
Positivo se classificato come tale
N 0,5
Accesso non programmato
Positivo se collegato al cingolo del P.S.
Il totale delle quote assegnate ai coordinatori ha permesso di assegnare le quote ad ogni singola
posizione di coordinamento sulla base del relativo peso calcolato secondo i criteri. Ne è derivata
una distribuzione con un range oscillante da un minimo ad un massimo di quote. Rispetto al calcolo
sono state introdotte alcuni elementi di normalizzazione come la fissazione di un limite inferiore ed
un limite superiore di quote. Inoltre, è stato assegnato il numero medio di quote per quelle posizioni
di coordinamento non misurabili con questi criteri, come le posizioni di coordinatore dei tecnici di
radiologia o di laboratorio o, ancora, di alcuni altri servizi particolari.
In allegato è riportato l'elenco delle posizioni di coordinamento previste.
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LE POSIZIONI DI LAVORO
1) Sintesi delle posizioni funzionali
REFERENTE ORGANIZZATIVO (TUTTE LE QUALIFICHE)
Coordinamento infermieristico e/o tecnico temporaneo e supporto all'attività di coordinamento.
Nell'area infermieristica a questo termine si associa frequentemente il termine di "diurnista" e
nell'area tecnica il termine "settore".
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo assume la responsabilità di:
o svolgere le funzioni di coordinamento su delega del coordinatore;
o garantire l’esecuzione di prestazioni che richiedono l’acquisizione di specifiche conoscenze
e/o sviluppo di particolari abilità e competenze;
o gestire dei casi assegnati sulla base di un percorso predefinito in un contesto spazio
temporale individuato.
La documentazione delle responsabilità è legata alla documentazione specifica dell'unità operativa,
al piano di lavoro relativo alle attività trasversali ed alle disposizioni specifiche dell'unità
organizzativa.
Denominazione: REFERENTE ORGANIZZATIVO
Competenza specifica:
- coordinamento infermieristico e/o tecnico temporaneo e supporto all'attività di
coordinamento.
Prerequisiti:
- Esperienza nella specifica unità operativa e/o pregressa esperienza di referenza organizzativa.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
1998
2 quote pari a Coordinatore
1-3 per unità
Tutte
50€
organizzativa
INFERMIERE/TECNICO TUTOR
Supporto formativo a studenti e personale neo assunto o in addestramento.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo assume la responsabilità di:
coinvolgere i colleghi nel progetto di accoglimento e di formazione degli studenti;
guidare lo studente nel percorso formativo elaborato;
facilitare il processo di apprendimento dello studente;
condurre la verifica del raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano formativo.
La documentazione delle responsabilità è legata al piano assistenziale di ogni paziente ricoverato ed
al piano di lavoro relativo alle attività trasversali. La documentazione delle responsabilità specifiche
è legata al piano formativo di ogni studente ed al piano di lavoro relativo alle attività di inserimento.
Denominazione: TUTOR
Competenza specifica:
-. Supporto formativo a studenti e personale neo assunto o in addestramento
Prerequisiti:
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 18
-. Corso aziendale per tutor
Attivazione Incentivazione Individuazione
economica
nominale
1998
1 quote pari a Coordinatore
25€
Peso
Numero
Qualifiche
1-3 per unità
organizzativa
Tutte
INFERMIERE CASE MANAGER
Gestione dei pazienti affidati in PARE e RE. Gestione della pianificazione assistenziale.
L’lCM è responsabile della pianificazione e del coordinamento dell'assistenza infermieristica per i
pazienti a lui affidati; individua le caratteristiche dei pazienti inseriti nel programma; definisce gli
obiettivi assistenziali; formula la diagnosi infermieristica e definisce i problemi interdisciplinari;
sviluppa, implementa, controlla e modifica il piano assistenziale in collaborazione con il team, il
paziente e la famiglia; procura i servizi necessari; verifica che le attività assicurate al paziente siano
coerenti con i suoi bisogni; documenta l'attività svolta; valuta il paziente ed il programma e
definisce il momento di uscita dal programma stesso; si raccorda con i servizi territoriali per
favorirne l'accesso.
La documentazione delle responsabilità è legata al piano assistenziale di ogni paziente ricoverato ed
ai percorsi clinico-assistenziali predefiniti.
Denominazione: INFERMIERE CASE MANAGER
Competenza specifica:
- Gestione dei pazienti affidati in PARE e RE. Gestione della pianificazione assistenziale.
Prerequisiti:
- Corso per Infermiere Case Manager
- Esperienza in PARE/RE.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
1998
4 quote pari a Coordinatore
1-2 per unità
Infermiere
100€
organizzativa
RICERCATORE EBN (INFERMIERE, OSTETRICA, TERAPISTA DELLA RIABILITAZIONE)
Riferimento dipartimentale per l'evidenza scientifica nell'ambito del progetto EBN (Evidence Based
Nursing)
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo assume la responsabilità di
favorire lo sviluppo di un assistenza basata sull'evidenza scientifica nell'ambito della propria area
d'intervento;
fornire i contributi tecnici per modificare i comportamenti (la decisione finale rimane ai singoli
professionisti);
diffondere le evidenze scientifiche individuate sulla base dei programmi concordati con la direzione
infermieristica.
La documentazione delle responsabilità è legata alle relazioni periodicamente presentate e relative
agli esiti delle ricerche intraprese.
Denominazione: RICERCATORE EBN
Competenza specifica:
- Riferimento dipartimentale per l'evidenza scientifica nell'ambito del progetto EBN (Evidence
Based Nursing).
Prerequisiti:
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 19
- Conoscenza della lingua inglese
- Capacità dell'uso del computer
- Motivazione
- Corso aziendale EBN.
Attivazione Incentivazione Individuazione
economica
nominale
1998
1 quote pari a Domanda
25€
individuale
Peso
Numero
Qualifiche
2/4 per
dipartimento e per
qualifiche
assistenziali
Infermiere,
Ostetrica,
Terapista
della
Riabilitazione
ANIMATORE DI FORMAZIONE (TUTTE LE QUALIFICHE)
Riferimento dipartimentale e del Settore Formazione e Aggiornamento in quanto analista,
facilitatore e valutatore dei percorsi formativi e di aggiornamento.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo assume la responsabilità di
partecipa all'analisi del fabbisogno formativo;
discrimina le istanze formative da istanze di diversa natura;
fornisce supporto metodologico nella progettazione delle iniziative di formazione;
verifica la coerenza interna delle iniziative;
contribuisce alla gestione e partecipa alla valutazione delle iniziative di formazione;
partecipa alla misurazione della ricaduta organizzativa delle iniziative;
facilita l'inserimento e l'addestramento dei nuovi assunti e dei neo inseriti.
La documentazione delle responsabilità è legata al piano annuale di formazione e aggiornamento ed
alle relazioni periodicamente presentate e relative alle iniziative svolte.
Denominazione: ANIMATORE DI FORMAZIONE
Competenza specifica:
- Riferimento dipartimentale e del Settore Formazione e Aggiornamento in quanto analista,
facilitatore e valutatore dei percorsi formativi e di aggiornamento.
Prerequisiti:
- Selezione
- Corso aziendale per animatore.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
1999
Domanda
1 per dipartimento Tutte
individuale
e per qualifiche
REFERENTE DELLA QUALITÀ (TUTTE LE QUALIFICHE)
Riferimento della Qualità dei servizi e delle divisioni partecipanti al progetto "accreditamento".
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo assume la responsabilità su delega della
Direzione dell'unità Operativa per l'avanzamento del progetto in relazione alle scadenze definite e
alle attività necessarie.
Denominazione: REFERENTE DELLA QUALITÀ
Competenza specifica:
- Riferimento della Qualità dei servizi e delle divisioni partecipanti al progetto
"accreditamento".
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Prerequisiti:
- Corso aziendale del sistema qualità.
Attivazione Incentivazione Individuazione
economica
nominale
1998
1 quote pari a Coordinatore
50€
Peso
Numero
Qualifiche
1-2 per unità
organizzativa
Tutte
REFERENTE APPARECCHIATURE
Riferimento per la manutenzione delle apparecchiature complesse e/o gestione di tecnologie
particolari.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo assume la responsabilità del buon funzionamento
delle apparecchiature complesse presenti nell'unità operativa (alta tecnologia) e per cui ha
sviluppato abilità e competenze peculiari.
Denominazione: REFERENTE APPARECCHIATURE
Competenza specifica:
- Riferimento per la manutenzione delle apparecchiature complesse e/o gestione di tecnologie
particolari.
Prerequisiti:
- Esperienza nella gestione della tecnologia complessa.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
1998
2 quote pari a Coordinatore
Tutte
50€
INFERMIERE ADDETTO ALLA FLUORANGIOGRAFIA
Riferimento per l'effettuazione della fluorangiografia e la gestione della tecnologia connessa.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, garantisce l'esecuzione della prestazione
fluorangiografica che richiede l'acquisizione di specifiche conoscenze e lo sviluppo di particolari
abilità e competenze.
L'infermiere addetto alla fluorangiografia agisce su specifica autorizzazione medica.
Denominazione: INFERMIERE ADDETTO ALLA FLUORANGIOGRAFIA
Competenza specifica:
- Riferimento per l'effettuazione della fluorangiografia e la gestione della tecnologia connessa.
Prerequisiti:
- training di apprendimento sulla tecnica di fluorangiografia
- esplicito riconoscimento del livello di autonomia.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
1999
2 quote pari a Coordinatore
1-2 per unità
Infermiere
50€
organizzativa
specifica
REFERENTE DOCUMENTAZIONE
Riferimento per il miglioramento della documentazione infermieristica, ostetrica e riabilitativa.
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 21
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo assume la responsabilità di:
collaborare al miglioramento della documentazione infermieristica del dipartimento d'appartenenza;
sperimentare gli strumenti progettati;
diffondere e favorire l'adozione dei nuovi strumenti.
La documentazione delle responsabilità è legata all'avanzamento dei progetti aziendali.
Denominazione: REFERENTE DOCUMENTAZIONE
Competenza specifica:
- Riferimento per il miglioramento della documentazione infermieristica, ostetrica e
riabilitativa.
Prerequisiti:
- Partecipazione allo specifico progetto.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
2000
1 quote pari a Coordinatore
1-2 per unità
Infermiere,
25€
organizzativa
ostetrica e
riabilitatore.
REFERENTE INFORMATIZZAZIONE
Riferimento per la realizzazione della rete informatizzata aziendale.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo assume la responsabilità di:
facilitare la gestione delle nuove procedure informatiche collegate all'avanzamento dei programmi
aziendali;
addestrare il personale delle unità operative all'uso delle nuove procedure informatiche.
La documentazione delle responsabilità è legata all'avanzamento dei progetti aziendali.
Denominazione: REFERENTE INFORMATIZZAZIONE
Competenza specifica:
- Riferimento per la realizzazione della rete informatizzata aziendale.
Prerequisiti:
- Partecipazione allo specifico progetto.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
economica
nominale
2000
1 quote pari a Coordinatore
1-2 per unità
50€
organizzativa
Qualifiche
Tutte
REFERENTE RILEVAZIONE LESIONI DA COMPRESSIONE
Riferimento per la rilevazione delle lesioni da compressione nei reparti di degenza.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo assume la responsabilità di:
rilevare i dati di monitoraggio del rischio di lesioni di decubito per i pazienti ricoverati;
rilevare i dati sulle lesioni da decubito presenti nella unità operativa di destinazione.
La documentazione delle responsabilità è legata all'avanzamento dei progetti aziendali.
Denominazione: REFERENTE RILEVAZIONE LESIONI DA COMPRESSIONE
Competenza specifica:
- Riferimento per la rilevazione delle lesioni da compressione nei reparti di degenza.
Prerequisiti:
- Addestramento sulla rilevazione del rischio e della stadiazione delle lesioni da decubito
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- Partecipazione allo specifico progetto.
Attivazione Incentivazione Individuazione
economica
nominale
2000
1 quote pari a Coordinatore
25€
Peso
Numero
Qualifiche
1-2 per unità
organizzativa
Infermiere
2) Descrizione sintetica delle nuove posizioni funzionali proposte
INFERMIERE ENDOSCOPISTA
Riferimento per il supporto all'effettuazione delle endoscopie e la gestione della tecnologia
connessa.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, garantisce il supporto all'esecuzione della
prestazione endoscopica che richiede l'acquisizione di specifiche conoscenze e lo sviluppo di
particolari abilità e competenze.
Denominazione: INFERMIERE ENDOSCOPISTA
Competenza specifica:
- Riferimento per il supporto all'effettuazione delle endoscopie e la gestione della tecnologia
connessa.
Prerequisiti:
- Esperienza pluriennale in assistenza generale
- addestramento endoscopico
- competenze nel lavaggio, nella sterilizzazione, nella manutenzione e nella conservazione
delle attrezzature.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
Infermiere
Programmato
annualmente sulla
base delle unità
organizzative
specifiche
REFERENTE DEL PERCORSO CLINICO ASSISTENZIALE DEL PAZIENTE TRAPIANTATO DI POLMONE
Riferimento per la definizione, conduzione e revisione del percorso clinico-assistenziale del degente
trapiantato di polmone per le specifiche competenze.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, identifica, pianifica e valuta l'intervento
infermieristico tecnico, relazionale ed educativo per il paziente trapiantato con particolare
riferimento alla garanzia della continuità assistenziale ed assicura la revisione ed il miglioramento
del percorso diagnostico-terpeutico-assistenziale predefinito.
Denominazione: REFERENTE DEL PERCORSO CLINICO ASSISTENZIALE DEL PAZIENTE
TRAPIANTATO DI POLMONE
Competenza specifica:
- Riferimento per la definizione, conduzione e revisione del percorso clinico-assistenziale del
degente trapiantato di polmone per le specifiche competenze.
Prerequisiti:
- Esperienza pluriennale nella specifica area specialistica
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- Formazione specifica
- Partecipazione allo specifico progetto.
Attivazione Incentivazione Individuazione
economica
nominale
Coordinatore
Peso
Numero
Qualifiche
2/4 nei dipartimenti Infermiere
specifici sulla base
dello specifico
progetto
INFERMIERE GESSISTA
Riferimento per il confezionamento degli apparecchi gessati e la gestione della tecnologia connessa.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, garantisce il confezionamento degli apparecchi
gessati, bendaggi e particolari medicazioni che richiedono l'acquisizione di specifiche conoscenze e
lo sviluppo di particolari abilità e competenze.
L'infermiere gessista agisce su specifica indicazione medica.
Denominazione: INFERMIERE GESSISTA
Competenza specifica:
- Riferimento per il confezionamento degli apparecchi gessati e la gestione della tecnologia
connessa.
Prerequisiti:
- Esperienza pluriennale nella specifica disciplina
- training formativo specifico.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
Coordinatore
2/4 nell'unità
Infermiere
organizzativa
specifica
INFERMIERE DI NUTRIZIONE ENTERALE
Riferimento per la consulenza specialistica in nutrizione enterale e la gestione della tecnologia
connessa.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, garantisce la consulenza per la pianificazione,
gestione e valutazione della nutrizione entrale in pazienti ad elevata problematicità. Per tale
funzione richiede l'acquisizione di specifiche conoscenze e lo sviluppo di particolari abilità e
competenze.
L'infermiere di nutrizione entrale agisce su specifica indicazione medica.
Denominazione: INFERMIERE DI NUTRIZIONE ENTERALE
Competenza specifica:
- Riferimento per la consulenza specialistica in nutrizione enterale e la gestione della
tecnologia connessa.
Prerequisiti:
- Esperienza pluriennale in assistenza generale e specialistica
- specifica formazione ed addestramento.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
Responsabile di
2/3 su base
Infermiere
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 24
progetto
aziendale con
specifico progetto
INFERMIERE ESPERTO DI LESIONI CUTANEE (WOUND CARE)
Riferimento per la consulenza specialistica nella prevenzione e nel trattamento delle lesioni cutanee,
e per l'educazione e addestramento dei pazienti e degli operatori sanitari.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, garantisce la consulenza per la pianificazione,
gestione e valutazione della prevenzione e del trattamento delle lesioni cutanee, in particolare
lesioni da decubito, e assicura l'educazione e l'addestramento del paziente, dei familiari, di altri
cargiver e del personale sanitario per la gestione autonoma di tali attività. Per tale funzione richiede
l'acquisizione di specifiche conoscenze e lo sviluppo di particolari abilità e competenze.
Denominazione: INFERMIERE ESPERTO DI LESIONI CUTANEE (WOUND CARE)
Competenza specifica:
- Riferimento per la consulenza specialistica nella prevenzione e nel trattamento delle lesioni
cutanee, e per l'educazione e addestramento dei pazienti e degli operatori sanitari.
Prerequisiti:
- Esperienza pluriennale in assistenza generale
- specifica formazione e addestramento.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
Responsabile di
2/3 su base
Infermiere
progetto
aziendale con
specifico progetto
INFERMIERE ENTERO-UROSTOMISTA
Riferimento per la consulenza specialistica nella gestione delle stomie sia enteriche che urinarie e
per l'educazione e addestramento dei pazienti e loro familiari.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, garantisce la consulenza per la pianificazione,
gestione e valutazione dell'accudimento alle stomie e assicura l'educazione e l'addestramento del
paziente, dei familiari ed altri cargiver per la gestione autonoma delle stomie. Per tale funzione
richiede l'acquisizione di specifiche conoscenze e lo sviluppo di particolari abilità e competenze.
Denominazione: INFERMIERE ENTERO-UROSTOMISTA
Competenza specifica:
- Riferimento per la consulenza specialistica nella gestione delle stomie sia enteriche che
urinarie e per l'educazione e addestramento dei pazienti e loro familiari.
Prerequisiti:
- Esperienza pluriennale in assistenza generale di area chirurgica
- specifica formazione e addestramento.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
2/4 nel
Infermiere
dipartimento
specifico
INFERMIERE URORIABILITATORE
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 25
Riferimento per la consulenza specialistica nella gestione dell'incontinenza urinaria e per
l'educazione e addestramento dei pazienti, e nella gestione delle problematiche connesse al
cateterismo vescicale.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, garantisce la consulenza per la pianificazione,
gestione e valutazione dell'incontinenza urinaria e assicura la preparazione, l'educazione e
l'addestramento del paziente per la riabilitazione. Garantisce la consulenza specialistica nelle
problematiche relative alla cateterizzazione vescicale. Per tale funzione richiede l'acquisizione di
specifiche conoscenze e lo sviluppo di particolari abilità e competenze.
L'infermiere uroriabilitatore agisce sia in modo autonomo che su specifica indicazione medica.
Denominazione: INFERMIERE URORIABILITATORE
Competenza specifica:
- Riferimento per la consulenza specialistica nella gestione dell'incontinenza urinaria e per
l'educazione e addestramento dei pazienti, e nella gestione delle problematiche connesse al
cateterismo vescicale.
Prerequisiti:
- Esperienza pluriennale in assistenza specialistica
- specifica formazione e addestramento.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
2/4 nel
Infermiere
dipartimento
specifico
INFERMIERE STRUMENTISTA
Riferimento per la strumentazione in sala operatoria con contemporanea competenza in più
specialità chirurgiche e per la gestione della tecnologia connessa.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, garantisce la strumentazione chirurgica in sala
operatoria, lo svolgimento delle procedure di sterilizzazione e di tenuta della strumentazione e il
funzionamento della sala. Inoltre, assicura l'educazione e l'addestramento del personale sanitario per
la gestione di tali attività. Per tale funzione richiede l'acquisizione di specifiche conoscenze e lo
sviluppo di particolari abilità e competenze.
Denominazione: INFERMIERE STRUMENTISTA
Competenza specifica:
- Riferimento per la strumentazione in sala operatoria con contemporanea competenza in più
specialità chirurgiche e per la gestione della tecnologia connessa.
Prerequisiti:
- Esperienza pluriennale in assistenza generale
- specifica formazione ed addestramento
- valutazione di competenza.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
Coordinatore
Programmato
Infermiere
annualmente sulla
base delle unità
organizzative
specifiche
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 26
ESPERTO NEL CONTROLLO DELLA DISFAGIA
ORO-FARINGEA
Riferimento per la consulenza specialistica nella valutazione, nella assistenza e nella riabilitazione
del paziente con disfagia oro-faringea.
Oltre alle responsabilità connesse ad ogni specifico ruolo, garantisce la consulenza assistenziale o
riabilitativa per la pianificazione, gestione e valutazione degli interventi per i pazienti con disfagia
oro-faringea. Per tale funzione richiede l'acquisizione di specifiche conoscenze e lo sviluppo di
particolari abilità e competenze.
L'esperto in disfagia in ambito assistenziale o riabilitativo può essere di provenienza infermieristica
e riabilitativa o logopedica.
Denominazione: ESPERTO IN DISFAGIA ORO-FARINGEA
Competenza specifica:
- Riferimento per la consulenza specialistica nella valutazione, nella assistenza e nella
riabilitazione del paziente con disfagia oro-faringea.
Prerequisiti:
- Esperienza pluriennale nelle discipline di provenienza
- specifica formazione ed addestramento
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
Responsabile di
2/3 su base
Infermiere,
progetto
aziendale con
Riabilitatore,
specifico progetto Logopedista
INFERMIERE ESPERTO NEL CONTROLLO DEL DOLORE
Riferimento, nell’ambito del progetto di un ospedale senza dolore, per la formazione, il supporto e
la consulenza specialistica nella valutazione, nel trattamento e nella assistenza del paziente con
dolore rispetto a specifici protocolli.
Oltre alle responsabilità connesse ad ogni specifico ruolo, garantisce il supporto, la formazione e la
consulenza assistenziale per la pianificazione, gestione e valutazione degli interventi per i pazienti
con dolore. Per tale funzione richiede l'acquisizione di specifiche conoscenze e lo sviluppo di
particolari abilità e competenze.
L'esperto in controllo del dolore è di provenienza infermieristica.
Denominazione: INFERMIERE ESPERTO NEL CONTROLLO DEL DOLORE
Competenza specifica:
- Riferimento, nell’ambito del progetto di un ospedale senza dolore, per la formazione, il
supporto e la consulenza specialistica nella valutazione, nel trattamento e nella assistenza del
paziente con dolore rispetto a specifici protocolli.
Prerequisiti:
- Esperienza pluriennale nelle discipline di provenienza
- specifica formazione ed addestramento
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
Coordinatore
1 ogni 15 pl per le Infermiere
unità operative
coinvolte dallo
specifico progetto
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 27
REFERENTE DEL PERCORSO FORMAZIONE MATERNITÀ
Riferimento per la definizione, conduzione e revisione del percorso di "Formazione Maternità"
nell'ambito dello specifico progetto.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, realizza gli interventi educativi ed addestrativi di
supporti ai genitori nell'ambito del progetto "Formazione Maternità". Inoltre, conduce gli incontri
con i genitori facilitando l'espressione delle necessità connesse al loro nuovo ruolo e rispondendo
sulle tematiche di propria competenza o indirizzando alle specifiche professionalità.
Il referente del percorso Formazione Maternità è di provenienza ostetrica.
Denominazione: REFERENTE DEL PERCORSO FORMAZIONE MATERNITÀ
Competenza specifica:
- Riferimento per la definizione, conduzione e revisione del percorso di "Formazione
Maternità" nell'ambito dello specifico progetto.
Prerequisiti:
- Esperienza pluriennale nella specifica area specialistica
- Partecipazione allo specifico progetto.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
1/2 nel
Ostetrica
dipartimento sulla
base dello specifico
progetto
INFERMIERE ESPERTO NEL SUPPORTO ALLA FAMIGLIA DEL BAMBINO (COUNSELING)
Riferimento per il supporto alla famiglia del bambino in situazione critica.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo, facilita ai famigliari l'elaborazione della
situazione, la permanenza nella struttura, l'addestramento all'esecuzione delle specifiche tecniche in
modo autonomo, l'educazione all'autogestione del bambino. Inoltre, assicura l'educazione e
l'addestramento del personale sanitario per la gestione di tali attività. Per tale funzione richiede
l'acquisizione di specifiche conoscenze e lo sviluppo di particolari abilità e competenze.
Denominazione: INFERMIERE ESPERTO NEL SUPPORTO ALLA FAMIGLIA DEL BAMBINO
(COUNSELING)
Competenza specifica:
- Riferimento per il supporto alla famiglia del bambino in situazione critica.
Prerequisiti:
- Esperienza pluriennale in assistenza pediatrica.
- specifica formazione ed addestramento
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
Infermiere
Coordinatore
Programmato
annualmente sulla
base delle unità
organizzative
specifiche
RESPONSABILE ASSICURAZIONE QUALITÀ (RAQ)
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 28
Riferimento della Qualità nelle Unità Operative specificatamente indicate nel progetto
Assicurazione Qualità.
Oltre alle responsabilità connesse al proprio ruolo assume la responsabilità dell'applicazione degli
elementi assicurazione qualità secondo la normativa ISO 9000 all'interno dell'U.O., con
responsabilità nella gestione della documentazione, attività di correzione e di miglioramento.
Denominazione: RESPONSABILE ASSICURAZIONE QUALITÀ (RAQ)
Competenza specifica:
- Riferimento della Qualità nelle Unità Operative specificatamente indicate nel progetto
Assicurazione Qualità.
Prerequisiti:
- Conoscenza degli elementi del Sistema Qualità (ISO 9000)
- Conoscenze relative all'applicazione degli elementi del sistema qualità.
- Diploma di scuola media superiore o diploma di laurea.
Attivazione Incentivazione Individuazione Peso
Numero
Qualifiche
economica
nominale
Responsabile
1 per unità
Tutte
dell'U.O.
organizzativa
specificatamente
individuata
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 29
LA GESTIONE DEL PERSONALE
Premessa
I riferimenti base per delineare le modalità di gestione del personale sono rappresentati
dall’adozione nell’azienda di modelli organizzativi di carattere dipartimentale e nella
considerazione primaria per le risorse umane e la loro valorizzazione in termini professionali.
Pertanto le modalità gestionali costituiscono una parte fondamentale per progettare “percorsi di
carriera”, in armonia con gli accordi decentrati, all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Bologna in
grado di supportare la logica dipartimentale e nel contempo rappresentare una reale modalità di
valorizzazione del personale.
L’Azienda Ospedaliera ha come compito principale quello di fornire prestazioni sanitarie
caratterizzate da efficacia, appropriatezza, efficienza e qualità. In termini operativi ciò si deve
coniugare con i concetti di “personalizzazione dell’assistenza” e “complessità delle prestazioni”.
Infatti, un ospedale che voglia mantenere o raggiungere un’elevata considerazione professionale,
scientifica e tecnica deve operare tenendo conto sia delle esigenze di ogni singolo utente, quindi
attenzione alla personalizzazione dell’assistenza, che della evoluzione delle diverse specialità
clinico-assistenziali, quindi complessità delle prestazioni.
Pertanto, l’obiettivo strategico cui improntare la definizione delle linee guida è di ”fornire
un’assistenza caratterizzata dall’equilibrio fra la complessità delle prestazioni e la personalizzazione
dell’assistenza allo scopo di raggiungere la maggior efficacia, efficienza e qualità”. Questo tipo di
obiettivo diventa il riferimento principale per integrare le modalità di sviluppo organizzativo con
quelle professionali. Il suo perseguimento richiede integrazione costante fra le due direttrici di
sviluppo e un forte decentramento delle decisioni operative ai diversi livelli organizzativi e alle
diverse professionalità coinvolte. Il decentramento richiede assunzione di responsabilità diffusa, ma
questa deve necessariamente essere accompagnata, per essere credibile, da autonomia.
I posti di lavoro e le posizioni di lavoro
Il riferimento principale per definire la dotazione di personale è costituito dai posti di
lavoro, che sono una descrizione numerica delle sedi effettive di risposta qualificata ai bisogni
sanitari degli utenti che si rivolgono all’ospedale. Per affrontare le esigenze dei diversi utenti è
opportuno definire, oltre ai posti di lavoro (elemento variabile in relazione alla quantità della
domanda), le posizioni di lavoro che consentano di diversificare le domande di prestazioni e le
conseguenti risposte assistenziali (elemento variabile in relazione alla qualità della domanda). Ad
esempio, una posizione di lavoro è rappresentata dalla descrizione delle funzioni dell’infermiere di
sala operatoria, i posti di lavoro conseguenti sono in relazione al numero di infermieri che sono
necessari per garantire quei tipi di funzioni, che a sua volta è influenzata dalla quantità di
prestazioni che si devono erogare.
I posti di lavoro singoli, come il Capo sala, individuano una sola posizione di lavoro. I venti
posti di lavoro degli infermieri e tecnici della sala operatoria si suddividono in tre posizioni di
lavoro. Un qualunque infermiere può ricoprire una sola posizione di lavoro o ruotare
alternativamente su diverse posizioni di lavoro. I posti di lavoro individuano quindi la quantità di
personale da impiegare, cioè il numero di unità, mentre le posizioni descrivono le competenze che
gli infermieri devono possedere per ricoprire quella posizione.
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 30
Scopo della definizione delle posizioni e di lavoro è favorire la giusta collocazione del
personale. Tuttavia un’eccessiva diversificazione delle posizioni di lavoro può comportare un
irrigidimento del sistema, che non sarebbe più in grado di far fronte positivamente a variazioni della
domanda di prestazioni sanitarie. Le domande di assistenza sanitaria non sono, infatti, statiche, ma
fluttuanti in relazioni alla dinamica della popolazione di riferimento. Ne consegue che le descrizioni
delle posizioni di lavoro devono essere equilibrate rispetto alla necessità di flessibilità che il sistema
richiede.
La dotazione base, integrativa e di sostituzione.
La dotazione base è formata dal personale che deve garantire l’assistenza all’utente
erogando specifiche prestazioni. E’ definita sulla base del personale che deve essere presente per
garantire il buon andamento delle attività assistenziali nell’arco delle 24 ore o comunque nell’arco
di tempo di apertura del servizio. E’ influenzata dalla produzione (attività da erogare) e, quindi, è
dotata di relativa stabilità se accompagnata dalla stabilità della produzione. In termini operativi è
rappresentata dagli operatori settimanalmente presenti nelle unità operative e dagli operatori che ne
garantiscono i riposi ed è, quindi, variabile dipendente dai posti di lavoro previsti.
Ad ogni unità organizzativa è assegnata una dotazione base (per qualifica) per fronteggiare
le attività ordinarie, mentre, per far fronte ad aumenti di attività o ad assenze impreviste si ricorrere
ad una dotazione integrativa. Le dotazioni sono calcolate in relazione ad una molteplicità di
variabili in relazione dinamica fra di loro e tengono conto anche della situazione “storica”. I
riferimenti principali sono costituiti da:
- tipologia dell’attività svolta;
- necessità dei pazienti (con particolare riferimento al livello di autonomia nelle attività di base ed
ai livelli di rischio)
- livelli di produzione previsti ed, in particolare, l’organizzazione degli accessi programmati a
seconda delle tipologie di ricovero ed attività ambulatoriale (ricoveri settimanali, ecc.);
- principali indici sanitari (DM - TO - IR - PMG);
- modello assistenziale utilizzato e consolidato;
- articolazione della dotazione (base e integrativa).
La definizione delle dotazioni di base è, in altre parole, calcolata sull’elenco dei posti di lavoro e
delle posizioni di lavoro richieste dall’unità organizzativa e dalle sue articolazioni, come day
hospital o ambulatori.
La dotazione integrativa è definita sulla base degli indici d’assenza contrattualmente definiti
(ferie, permessi retribuiti, formazione, benefici di legge) e sulle assenze non previste. E’ quindi
influenzata dalla quantità delle assenze. In termini operativi è rappresentata dagli operatori che
garantiscono la copertura dei posti di lavoro per compensare le assenze. Il rapporto fra dotazione
base e dotazione integrativa è variabile in relazione alla tipologia di unità organizzativa e alla
qualità della domanda assistenziale.
La responsabilità della gestione della dotazione base e della dotazione integrativa è
assegnata al Coordinatore.
A livello aziendale è concordato annualmente una quota di operatori, suddivisi per qualifica,
per compensare le lunghe assenze non previste, definita dotazione di sostituzione.
Principi e regole di gestione delle dotazioni di personale
La gestione delle dotazioni di personale è opportuno che sia realizzata sulla base del
principio della flessibilità delle risorse umane ed in integrazione con la valutazione periodica delle
attività. Le regole di gestione, comuni a tutto il Servizio Infermieristico, cui dovranno attenersi tutte
le unità organizzative e i dipartimenti per definire le specifiche regole di gestione sono le seguenti:
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 31
il riferimento base per la gestione del personale è l’équipe che è formata dall’insieme del
personale assegnato ad una data unità organizzativa che, a sua volta, comprende diverse
articolazioni interne come servizi, degenze, ambulatori, day hospital, ecc.;
tutto il personale dell’équipe afferisce al coordinatore dell’unità organizzativa;
il personale è assegnato ad una équipe e non ad un posto di lavoro o ad una posizione di lavoro
o ad un tipo di organico;
il personale assegnato all’équipe, a rotazione per periodi da concordarsi nell’ambito del
regolamento di dipartimento, è a disposizione in quanto il modello organizzativo basato sulla
“rotazione” ha i vantaggi di favorire l’acquisizione diffusa di conoscenze e competenze, la
copertura delle diverse posizioni di lavoro, l’impiego efficiente del personale, la coesione e la
motivazione dell’équipe e diminuisce i conflitti;
per esplicite posizioni di lavoro, che richiedono specifiche competenze o lo svolgimento di
attività particolarmente complesse, il coordinatore può individuare, tramite criteri espliciti e
trasparenti evidenziati nella descrizione delle specifiche posizioni di lavoro, operatori a cui
assegnarle, tenuto conto che il modello organizzativo basato sulla “stabilità” ha i vantaggi di
favorire la specializzazione delle competenze, la formazione di specialisti in particolari attività
complesse, l’impiego efficace del personale, il rispetto delle necessità socio-sanitarie di singoli
operatori e la motivazione dei singoli componenti dell’équipe. Tali posizioni saranno rese note
alle Organizzazioni sindacali aventi titolo;
l’assegnazione degli operatori alle dotazioni integrative è comunque effettuata sulla base di una
specifica unità organizzativa, per favorire lo sviluppo del senso di appartenenza, ed occorre,
quindi, trovare modalità di integrazione con l’intero dipartimento prevedendo forme di rotazione
del personale nei momenti di carenza al fine di distribuire i possibili disagi fra tutti;
il coordinatore, secondo le regole della buona gestione e in armonia con i dettati contrattuali e
normativi adottati in azienda, è tenuto a prendere decisioni sulle presenze degli operatori sulla
base delle variazioni di attività;
la fruizione dei residui di congedo ordinario è obbligatoria, tenuto conto della quantità
individuale di maturato e di quanto previsto dal CCNL così come integrato dall’accordo
ARAN/OO.SS. del maggio 1997;
obiettivo dell'azienda è garantire le ferie del personale secondo quanto previsto dal CCNL
vigente. Questo è possibile mediante una programmazione delle ferie annuale che tenga conto di
tutte le risorse umane e delle modificazioni del volume di attività previste nel periodo estivo e
natalizio. I punti successivi sono coerenti e non sostitutivi dell'art. 19 del CCNL;
la fruizione di congedo ordinario al di fuori del periodo di ferie estive prevede la disponibilità al
rientro in caso di necessità, secondo programmazione e procedure stabilite fra i coordinatori
delle unità organizzative e il dirigente infermieristico e tecnico di dipartimento e descritte nel
regolamento di gestione del dipartimento;
la copertura di assenze eccedenti la possibilità di autonoma compensazione interna all’unità
organizzativa deve riferirsi alla gestione allargata di dipartimento che prevede la modulazione
degli spostamenti secondo criteri di equilibrio.
Flusso per la gestione delle carenze
Le carenze che si determinano in un’unità organizzativa sono coperte con il personale della
dotazione integrativa. Il riferimento organizzativo è costituito dal coordinatore. In caso di
esaurimento documentato della disponibilità di questo personale si ricorre alla gestione integrata. Il
riferimento organizzativo è costituito dirigente di dipartimento sulla base del regolamento di
gestione interno al dipartimento.
Il sistema per funzionare deve basarsi sulla solidarietà reale delle unità organizzative fra di loro e
sulla formulazione di procedure scritte largamente condivise. Per prevenire fenomeni di
disorientamento e di demotivazione, si deve procedere all’informazione e all’aggiornamento in
modo diffuso e permanente di tutto il personale interessato.
Tale sistema deve facilitare anche la realizzazione di un sistema premiante che può consistere in:
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 32
-
richiesta di corsi di aggiornamento;
accoglimento delle richieste per partecipare a congressi e convegni;
partecipazione a gruppi di lavoro di interesse aziendale;
incentivazione economica.
Le modalità di procedere, secondo i criteri sopra definiti, sono così articolate:
richiamo degli operatori dalle ferie non garantite:
1.a) in prima istanza tutti quelli dell’unità organizzativa interessata
1.b) successivamente quelli del dipartimento, in base ai criteri stabiliti
nelle procedure di dipartimento;
ad esaurimento
ricorso al doppio turno per un giorno, quando non esiste la possibilità di
organizzare la sostituzione (ad esempio, per malattia improvvisa da
sostituire nella giornata stessa);
ad esaurimento
in caso di documentata e comprovata emergenza, qualora non si possa
compensare altrimenti, ricorso ad operatori di altri dipartimenti in base
alla disponibilità;
ad esaurimento
ricorso al doppio turno (secondo le procedure stabilite nell’unità
organizzativa) per un periodo massimo di 5/6 giorni, fatto salvo il
ripetersi continuo degli eventi. Tale evento dovrà essere documentato;
ad esaurimento
modifica transitoria e limitata al periodo critico della turnistica per un
massimo di 30 giorni;
ad esaurimento
riduzione delle attività.
Relativamente ai punti 5. e 6. Si provvederà a dare comunicazione alle OO.SS. aventi titolo.
Schema del flusso per la gestione delle carenze
Unità organizzativa
1.a) Richiamo degli operatori
dalle ferie non garantite
dell’U.O. interessata
Dipartimento
Servizio Infermieristico e Tecnico
1.b) Richiamo degli operatori
dalle ferie non garantite
del dipartimento
2. Ricorso al doppio turno per
un giorno, quando non esiste la
possibilità di organizzare la
sostituzione
4. Ricorso al doppio turno per un
periodo massimo di 5/6 giorni,
fatto salvo il ripetersi continuo
degli eventi
5. Modifica transitoria e limitata
al periodo critico della turnistica
3. Ricorso ad operatori di altro
dipartimento in base alla
disponibilità
6. Riduzione delle attività
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 33
ALLEGATI
Regione Emilia Romagna
AZIENDA OSPEDALIERA DI BOLOGNA
Policlinico S.Orsola-Malpighi
DIREZIONE SERVIZIO
INFERMIERISTICO E TECNICO
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PERSONALE
DIPARTIMENTALE
DIPARTIMENTO ___________________________________________________
Obiettivi
Il presente regolamento è improntato al perseguimento dei seguenti obiettivi:
- garantire al personale il godimento di periodi di ferie anche al di fuori del periodo estivo;
- garantire la copertura delle assenze per malattia o altre assenze improvvise con il ricorso
minimo al doppio turno.
Le équipe interessate dal presente regolamento sono articolate nelle seguenti Unità Organizzative
con le rispettive dotazioni:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Le posizioni di lavoro non soggette a rotazione sono le seguenti:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 34
Piano ferie di dipartimento
Il piano ferie è programmato annualmente o comunque per periodi lunghi con incluse tutte le
assenze programmabili (ad esempio 150 ore) ed ha validità:
- dal ________________ al _______________ ;
- fatta eccezione per il periodo delle ferie estive dal ________________ al _______________,
il periodo natalizio dal ________________ al _______________
e il periodo pasquale dal ________________ al _______________.
Ferie garantite
Le ferie settimanali garantite, secondo programmazione, sono così distribuite:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
In caso di controversie sono criteri di precedenza e di obbligo:
il maggiore maturato di residuo ferie;
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Sono ammessi cambi fra gli operatori previa comunicazione al coordinatore.
PROCEDURA DI SOSTITUZIONE ASSENZE
Cosa
• ricorso al doppio turno per 1 giorno, quando non esiste
la possibilità di organizzare la sostituzione;
Chi - come
C.S. o O.P.D.
• richiamo degli operatori dalle ferie non garantite su base C.S. e/o I.P.
di unità organizzativa interessata; in caso di
documentata e comprovata emergenza, qualora non si
possa compensare altrimenti, ricorso ad operatori del
dipartimento in base alla disponibilità;
Quando
Evento improvviso
Evento previsto
per il giorno
successivo
Tabella dell'ordine di chiamata dalle singole U.Org. per le sostituzioni di dipartimento (su base
mensile):
Ottobre
Novembre Dicembre Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Il richiamo su base di dipartimento procede a scalare ed alla fine del ciclo riprende dalla prima U.O.
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 35
Cosa
• ricorso al doppio turno (secondo le seguenti modalità)
per un periodo massimo di 5/6 giorni;
Chi - come
C.S. - O.P.D.
Quando
Esaurimento di
risorse del
dipartimento
• ricorso ad operatori di altro dipartimento;
O.P.D.
Esaurita possibilità
di ricorso al
doppio turno
Modalità per il ricorso al doppio turno:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Cosa
• modifica transitoria e limitata al periodo critico della
turnistica per un massimo di 30 giorni;
Chi - come
C.S. - O.P.D.
Quando
Esaurimento
risorse.
• riduzione delle attività.
O.P.D.
Ogni soluzione
precedente
esaurita.
Il presente regolamento è in vigore dal _________________ ed il 1° incontro di verifica sarà svolto
entro il ____________________.
I coordinatori
Per il personale delle équipe
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 36
Regione Emilia Romagna
AZIENDA OSPEDALIERA DI BOLOGNA
Policlinico S.Orsola-Malpighi
DIREZIONE SERVIZIO INFERMIERISTICO
Al OpD ______________________________
Dipartimento _________________________________
INDICATORI MENSILI U.O. __________________________________
Infermieri
Aus.-OTA
___________
1. N. operatori richiamati da altra U.Org. del dipartimento:
Motivi (specificare solo se diversi da quelli previsti nel regolamento di dipartimento):
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
2. N. doppi turni in emergenza con ordine di servizio:
3. N. operatori richiamati dal dipartimento o altro dip.to:
4. N. di doppi turni in chiamata programmata:
5. Modifica del turno:
* tipo ___________________________________________________________
* per giorni
Data: _________________
Il Coordinatore
__________________________
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 37
LE ARTICOLAZIONI DIPARTIMENTALI DEL SIT
1 - DIPARTIMENTO DI EMERGENZA E ACCETTAZIONE
Capo Dipartimento
Dr. Federico Miglio
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Danila Accorsi
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
DI EMERGENZA E ACCETTAZIONE
Degenza Medicina
d'Urgenza - Miglio
Pronto Soccorso
generale e ortopedico
Degenze/Ambulatori Chirurgia
d'Urgenza
P.S. ostetrico
DIPARTIMENTO DI GINECOLOGIA E
OSTETRICIA
P.S. Pediatrico
DIPARTIMENTO DI SCIENZE PEDIATRICHE
MEDICHE E CHIRURGICHE
DIPARTIMENTO DELL'AREA
RADIOLOGICA
Radiologia - Barozzi
Blocco Operatorio 3°
Relazioni di line
Relazioni funzionali
Relazioni professionali
Unità dipartimentali
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 38
2 - DIPARTIMENTO DI NEFROLOGIA E UROLOGIA
Capo Dipartimento
Prof. Alberto Reggiani
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Ivana Fraulini
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
DI NEFROLOGIA E UROLOGIA
Degenze Urologie e
Andrologia Settore Est
Dialisi - Zucchelli
Dialisi - Stefoni
Degenze Urologie
Settore Ovest
Degenza Nefrologia Zucchelli
Ambul./Labor. Nefrologia Stefoni
Urologia Sperimentale Fornarola
Ambulatori urologici e
andrologici
Dial.perit. Nefrologia Zucchelli
Blocco Operatorio
Urologico/Sala
Endoscopica
Relazioni di line
Relazioni funzionali
Relazioni professionali
Unità dipartimentali
DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA CLINICA,
MICROBIOLOGIA, VIROLOGIA E MEDICINA
TRASFUSIONALE
Degenza/Terap.Int./D.H
./Dial.perit. Nefrologia Stefoni
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 39
3 - DIPARTIMENTO CARDIOVASCOLARE
Capo Dipartimento
Prof. Massimo D'Addato
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Bruno Cuffiani
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
CARDIOVASCOLARE
Degenza Cardiologia
Pediatrica - Picchio
Degenza Terap. Int.
Cardiologia - Di Biase
Ambulatori Cardiologia
- Di Biase
Degenza Cardiologia
- Di Biase
Degenza Cardiologia
Sez. Femminile - Branzi
Degenza Cardiologia
Sez. Maschile - Branzi
Degenza Ter. Int.
Cardiologia - Branzi
Degenza/D.H.
Angiologia - Coccheri
Ambulatorio e D.H.
Cardiologia - Branzi
Degenza
Cardiochirurgia Pierangeli
Ambul./Labor.
Diagnostica Incruenta
Cardiologia - Branzi
Emodinamica Cardiologia
- Branzi
Ambulatorio
Cardiochirurgico e
Cardiologico
DIPARTIMENTO DELL'AREA
RADIOLOGICA
Ambul./Labor./D.H.
Angiologia - Coccheri
DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA CLINICA,
MICROBIOLOGIA, VIROLOGIA E MEDICINA
TRASFUSIONALE
Blocco Operatorio
Cardiochirurgia
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Degenze Chirurgia
Vascolare e Toracica
Blocco Operatorio O.R.L.Vascolare
D.Surgery
Relazioni di line
Relazioni professionali
Relazioni funzionali
Unità dipartimentali
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 40
4 - DIPARTIMENTO ONCOLOGICO ED EMATOLOGICO
Capo Dipartimento
Prof. Franco Walter Grigioni
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Danila Accorsi
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
ONCOLOGICO ED EMATOLOGICO
Degenza Ematologia
B.C.M. - Cavo
Ambul./Laborat./DH
Ematologia - Cavo
Degenze Radioterapia
Degenza Oncologia
Medica - Martoni
D.H. Radioterapia
Ambulatorio e D.H.
Oncologia Medica Martoni
Degenza Ematologia
Sez. I - Cavo
Degenza/Ambul. Ist.
Radio 3 - Babini
Ambulatorio Radioterapia
- Busutti
Ambulatori Oncologia
Medica - Paladini
Laboratorio Anat. Isto e
Citologia Patologica Grigioni
DIPARTIMENTO DI
GINECOLOGIA E OSTERICIA
DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA
CLINICA, MICROBIOLOGIA,
VIROLOGIA E MEDICINA
TRASFUSIONALE
DIPARTIMENTO
DELL'AREA
RADIOLOGICA
Bunker Radioterapia Busutti
Bunker Radioterapia Babini
Laboratorio Istopatologia Sala Autoptica
Relazioni di line
Relazioni funzionali
Relazioni professionali
Unità dipartimentali
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Degenza Ematologia
Sez. II - Cavo
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 41
5 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE PEDIATRICHE MEDICHE E CHIRURGICHE
Capo Dipartimento
Prof. Guido Paolucci
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Luisa Scardovi
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
DI SCIENZE PEDIATRICHE MEDICHE E CHIRURGICHE
Degenze Neonatologia
/ Chirurgia Pediatrica
Poliambulatorio
Pediatrico
Degenze Pediatria
Neuro. / Chirurgia
Pediatrica
Degenze
Pediatria Endo.Cicognani
Degenze Pediatria
Gastrod.-Paolucci /
Chirurgia Pediatrica
Sala Operatoria
Pediatrica
Degenze Pediatria
Med.Gen.-Cicognani
Degenze Pediatria
Oncoem.-Paolucci
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
DIPARTIMENTO DI
EMERGENZA E
ACCETTAZIONE
P.S. Pediatrico
Relazioni di line
Relazioni funzionali
Relazioni professionali
Unità dipartimentali
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 42
6 - DIPARTIMENTO DI MALATTIE DELL'APPARATO DIGERENTE, DEL
METABOLISMO E DELLE MALATTIE INFETTIVE
Capo Dipartimento
Prof. Enrico Roda
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Luisa Angelini
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
DI MALATTIE DELL'APPARATO DIGERENTE, DEL
METABOLISMO E DELLE MALATTIE INFETTIVE
Degenze Chirurgia Generale Cavallari
Degenza Gastroenterologia Roda
Ambul./Endosc./Follow-up
Chirurgia Generale - Cavallari
Ambul./Endosc.
Gastroenterologia SO - Roda
Ambul./Endosc.
Gastroenterologia MM - Roda
Degenza/Ambul./D.H.
Malattie Infettive - Chiodo
Ambulatori Centro
Antidiabetico-Ciavarella
/Bernardi /Bianchi
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Ambulatorio Centro Laser
Anatomia e Istologia
Patologica - Martinelli G.N.
Blocco Operatorio 2°
Degenza Medicina
Interna - Bianchi e
Diabetologia - Ciavarella
DH Polispecialistico
Relazioni di line
Relazioni funzionali
Relazioni professionali
Unità dipartimentali
DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA
CLINICA, MICROBIOLOGIA,
VIROLOGIA E MEDICINA
TRASFUSIONALE
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 43
7 - DIPARTIMENTO DI MALATTIE TORACO-POLMONARI
Capo Dipartimento
Prof. Ruggero Bazzocchi
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Ivana Fraulini
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
DI MALATTIE TORACO-POLMONARI
Ambulatorio Fisiopatologia
Respiratoria - Schiavina
Degenza/Terap.Int.
Pneumologia - Cavalli A.
Degenza Terapia Intensiva
Fisiopatologia Respiratoria Schiavina
Degenza Fisiopatologia
Respiratoria - Schiavina
Degenze Chirurgia
Vascolare e Toracica
Blocco Operatorio O.R.L.Vascolare
Relazioni di line
Relazioni funzionali
Relazioni professionali
Unità dipartimentali
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 44
8 - DIPARTIMENTO DI CHIRURGIA GENERALE
Capo Dipartimento
Prof. Domenico Marrano
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Giuliana Mambelli
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
DI CHIRURGIA GENERALE
Degenze Chirurgia Gen.Marrano
Ambulatori Chir.Gen.Marrano
Degenze Chirugia Generale - Cola / - Del
Gaudio / Chirurgia Plastica - Cavina
Abulatorio comune Chirurgia-Cola/Del
Gaudio/Vascolare/Toracica/Plastica
D.Surgery
Ambulatorio Centro Laser
Blocco Operatorio 3°
Blocco Operatorio 2°
Blocco Operatorio
Ortopedia e Traumatologia
e Day Surgery
Relazioni di line
Relazioni funzionali
Relazioni professionali
Unità dipartimentali
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 45
9 - DIPARTIMENTO DI MEDICINA INTERNA
Capo Dipartimento
Prof. Roberto Corinaldesi
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Luisa Angelini
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
DI MEDICINA INTERNA
Degenza Geriatria Bonavita
Degenza
Semeiotica Medica
- Bernardi
Malattie del
metabolismo Melchionda
Degenza Medicina
Interna - Miglioli
Ambul./Endosc./D.H.
Medicina Interna Miglioli
Laboratorio-Bianchi
Ambul./Endosc.Medicina
Interna - Corinaldesi
Degenza Medicina
Interna - Corinaldesi
Degenza Medicina
Interna - Bianchi e
Diabetologia - Ciavarella
DH Polispecialistico
Ambulatori Centro
Antidiabetico-Ciavarella
/Bernardi /Bianchi
Relazioni di line
Relazioni funzionali
Relazioni professionali
Unità dipartimentali
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 46
10 - DIPARTIMENTO DI MEDICINA INTERNA E DELL'INVECCHIAMENTO
Capo Dipartimento
Dr. Domenico Cucinotta
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Anna Bandini
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
DI MEDICINA INTERNA E DELL'INVECCHIAMENTO
Degenza Medicina
Interna - Bolondi
Degenza/ambulator
io Medicina Interna
- Zoli
Degenza/ambulat
orio Medicina
Interna - Puddu
D.H. Med.Int. Bolondi
Degenza Geriatria Cucinotta
Degenze Med. Int. Ambrosioni
Ambulatorio Medicina
Interna - Ambrosioni
Degenza
Geriatria - Salsi
Degenza Geriatria Semeraro
D.H. Geriatria Cucinotta
Laboratorio Farmacologia
cl. - Ambrosioni
D.H. Geriatrie Bonavita - Salsi
Post acuti - Semeraro
Post acuti - Salsi
Post acuti - Cucinotta
Servizio Bagni
e Barberia
Relazioni di line
Relazioni funzionali
Relazioni professionali
Unità dipartimentali
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 47
11 - DIPARTIMENTO DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA
Capo Dipartimento
Prof. Luciano Bovicelli
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Luisa Scardovi
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA
Sala Travaglio
e parto
Degenza Ostetricia Flamigni
Ambulatori Ginecologia
ed Ostetricia - Bovicelli
Ambulatorio strumentale
Ginecologie e Ostetricie
Degenza Ginecologia Bovicelli
Degenza Ginecologia
- Flamigni
Degenza Ginecologia De Aloysio
Ambulatorio
Ginecologia ed
Ostetricia - Flamigni
Ambulatorio Ginecologia
ed Ostetricia - De Aloysio
Degenza Fisiopatologia
della riproduzione umana
- Venturoli S.
Ambul./D.H.
Fisiopatologia della
riproduzione umana Venturoli S.
Ambulatorio FIVET Fisiopatologia
della riproduzione umana Venturoli S.
Degenza Ostetricia Bottiglioni
Degenza Ostetricia Bovicelli
Blocco Operatorio
ostetrico-ginecologico
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Medicazione centralizzata
Ambulatorio
Fisiopatologia Prenatale Bovicelli
Degenza Fisiopatologia
Prenatale - Bovicelli
DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA
CLINICA, MICROBIOLOGIA,
VIROLOGIA E MEDICINA
TRASFUSIONALE
DIPARTIMENTO DI
EMERGENZA E
ACCETTAZIONE
P.S. ostetrico
Ambulatori Oncologia
Medica - Paladini
Relazioni di line
Relazioni funzionali
Relazioni professionali
Unità dipartimentali
DIPARTIMENTO ONCOLOGICO
ED EMATOLOGICO
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 48
12 - DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA CLINICA, MICROBIOLOGIA, VIROLOGIA E
MEDICINA TRASFUSIONALE
Capo Dipartimento
Dott. Roberto Conte
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Simonetta Perugini
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
DI PATOLOGIA CLINICA, MICROBIOLOGIA, VIROLOGIA
E MEDICINA TRASFUSIONALE
Laboratorio
Centralizzato - Boni
Microbiologia - La
Placa
Laboratorio Istopatologia Sala Autoptica
Immunoematologia e
Trasfusionale - Conte
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Camere Mortuarie
Laboratorio Anat. Isto e
Citologia Patologica Grigioni
Urologia Sperimentale Fornarola
DIPARTIMENTO ONCOLOGICO
ED EMATOLOGICO
DIPARTIMENTO DI
NEFROLOGIA E UROLOGIA
Ambul./Labor. Nefrologia Stefoni
Relazioni di line
Relazioni funzionali
Relazioni professionali
Unità dipartimentali
Degenza Fisiopatologia
Prenatale - Bovicelli
DIPARTIMENTO DI
GINECOLOGIA E OSTETRICIA
Ambul./Laborat./DH
Ematologia - Cavo
DIPARTIMENTO ONCOLOGICO
ED EMATOLOGICO
Ambul./Labor./D.H.
Angiologia - Coccheri
DIPARTIMENTO
CARDIOVASCOLARE
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 49
13 - DIPARTIMENTO DELL'AREA RADIOLOGICA
Capo Dipartimento
Prof. Nino Monetti
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Luigi Dall'Alpi
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
DELL'AREA RADIOLOGICA
Centro Diagnostica
Mammografica Canini
Radiologia - Gavelli
Radiologia Zompatori
Radiologia Pavlica
Radiologia Sez.
Angiografica - Canini
Archivio radiologico
M.M.
Radiologia Sez.
Pediatrica - Canini
Radiologia Sez.
Angiografica - Pavlica
Risonanza Magnetica
e TC SO
Radiologia - Canini
Bunker Radioterapia Busutti
DIPARTIMENTO ONCOLOGICO
ED EMATOLOGICO
Bunker Radioterapia Babini
Radiologia - Barozzi
Emodinamica
Cardiologia - Branzi
Relazioni di line
Relazioni funzionali
Relazioni professionali
Unità dipartimentali
DIPARTIMENTO DI EMERGENZA E
ACCETTAZIONE
DIPARTIMENTO CARDIOVASCOLARE
Medicina Nucleare
- Monetti
Radiologia - Pezzi
(Zompatori)
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 50
14 - DIPARTIMENTO NEURO-SENSO-MOTORIO
Capo Dipartimento
Prof. Massimo Laus
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Giuliana Mambelli
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
NEURO-SENSO-MOTORIO
Degenza/D.H.
Ortopedia e
Traumatologia - Laus
Degenze
Oftalmologie e Ottica
Fisiopatologica
Neurologia Cirignotta
Degenze Medicina Fisica
e Riabilitazione - Alianti
Ambul./D.H. Medicina
Fisica e Riabilitazione Alianti
Ambulatorio ASAC
D.H. Oftalmologie e
Ottica Fisiopatologica
P.S.
oculistico/Fluorangiografi
a/Ortottica
Medicina del Lavoro Gherardi
D.H. Dermatologia Varotti
Degenza Otorino e
D.H
Ambulatorio
Dermatologia - Varotti
Ambulatori
Otorinolaringoiatria /
Audiologia
Degenza Dermatologia Varotti
Palestra SO Medicina Fisica e
Riabilitazione - Alianti
Palestra MM Medicina Fisica e
Riabilitazione - Alianti
Blocco Operatorio
Oculistico
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Blocco Operatorio Ortopedia
e Traumatologia e Day
Surgery
Blocco Operatorio O.R.L.Vascolare
Degenze Chirugia Generale - Cola / - Del
Gaudio / Chirurgia Plastica - Cavina
Abulatorio comune Chirurgia-Cola/Del
Gaudio/Vascolare/Toracica/Plastica
Relazioni di line
Relazioni professionali
Relazioni funzionali
Unità dipartimentali
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 51
15 - DIPARTIMENTO DI ANESTESIA, RIANIMAZIONE, TERAPIA INTENSIVA E
TERAPIA ANTALGICA
Capo Dipartimento
Prof. Gerardo Martinelli
Dirigente Infermieristico di Dipartimento
Barbara Zanna
DIRIGENTE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO
DI ANESTESIA, RIANIMAZIONE, TERAPIA INTENSIVA E
TERAPIA ANTALGICA
Degenza Rianimazione Martinelli
Blocco Operatorio 2°
Blocco Operatorio 3°
Blocco Operatorio O.R.L.Vascolare
Relazioni di line
Relazioni funzionali
Relazioni professionali
Unità dipartimentali
Degenza Rianimazione
Pediatrica - Baroncini
UNITA'
TRANSDIPARTIMENTALI
Degenza Anestesia e
Rianimazione - Grillone
Organizzazione SIT 2003 – Direzione del Servizio Infermieristico – Pag. 52
A cura di P. Chiari
Settore sviluppo organizzativo e
professionale
Direzione Servizio
Infermieristico e Tecnico
Azienda Ospedaliera di Bologna
Policlinico S.Orsola-Malpighi
Marzo 2003
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Assetto del Servizio Infermieristico e Tecnico