LA FILIERA
DEI RAEE
Funded by the
European Union
La filiera dei RAEE
Introduzione
In Europa, la gestione non corretta dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche
(RAEE) riguarda una quantità 10 volte superiore a quella spedita verso Paesi stranieri senza
regolari documenti di esportazione: questo è quanto emerge da una ricerca sistematica –
durata circa 2 anni – sul funzionamento del mercato delle apparecchiature elettriche ed
elettroniche usate e dismesse.
Il progetto Countering WEEE Illegal Trade (CWIT), finanziato dalla Comunità Europea, è stato
realizzato da INTERPOL, United Nations University (UNU), gli istituti United Nations Interregional
Crime and Justice Research e Compliance & Risks, il WEEE Forum, l’associazione Cross-Border
Research e la società Zanasi & Partners.
3
Natura del progetto
Attività:
• Intensa raccolta dei dati
• Coinvolgimento degli stakeholder
Un’unica analisi complessiva
• Quanti RAEE sono generati in Europa ogni anno?
• Chi li commercia? In quale misura? Con chi? Dove finiscono i RAEE? Qual è il motore del
commercio illegale?
• Il quadro giuridico è sufficientemente chiaro e non ambiguo?
• Sono coinvolti gruppi del crimine organizzato?
• Quali sono le nostre raccomandazioni per affrontare la situazione?
4
Sintesi dei risultati
Il progetto ha evidenziato che nel 2012 in Europa solo il 35 % (pari a 3,3 milioni di tonnellate, sui
9,5 milioni totali) di RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – in alcuni casi
ancora funzionanti) dismessi da aziende o da privati sono stati intercettati dai sistemi ufficiali di
raccolta e riciclo.
L’altro 65% dei RAEE – pari a 6,2 milioni di tonnellate – è stato esportato oppure riciclato in
modo ambientalmente scorretto oppure semplicemente gettato tra i rifiuti indifferenziati.
Lo studio ha stimato che 1,3 milioni di tonnellate di apparecchiature elettriche ed elettroniche
sono state spedite al di fuori dell’Europa senza adeguati documenti di esportazione: di queste,
circa il 30 % (400.000 tonnellate) erano RAEE, il restante 70 % AEE ancora funzionanti.
Ma una quantità 10 volte superiore a quella dei RAEE esportati – cioè circa 4,7 milioni di
tonnellate – è invece stata gestita in modo ambientalmente non corretto o commercializzata
in modo illegale all’interno dell’Europa. Lo studio sottolinea inoltre come sistemi efficaci di
monitoraggio delle performance di rimozione delle sostanze inquinanti e adeguati standard di
trattamento dei RAEE non siano pienamente utilizzati neppure negli Stati Europei più avanzati
dal punto di vista del controllo ambientale.
5
Flussi dei RAEE nell’UE - 2012
9,45 milioni di
tonnellate è la
quantità totale di
RAEE generati
dall’UE-28 più
Norvegia e
Svizzera ma solo…
?
6
… 3,3 milioni di
tonnellate sono
ufficialmente
rendicontati come
raccolti e riciclati
Dov’è il resto?
• nella raccolta indifferenziata
• avviato a un riciclo non idoneo
• sottrazione di componenti
• esportato come AEE usate
• esportato come RAEE
Dov’è il resto?
Quantità totale
di RAEE generati
dall’UE-28 più
Norvegia e
Svizzera ma
solo…
… 3,3 milioni di
tonnellate sono
ufficialmente
rendicontati come
raccolti e riciclati
restano non
documentate?
si stima siano
trattate all’interno
dell’UE
si stima che siano
esportate al di
fuori dalla UE
Fonte: Countering WEEE Illegal Trade Summary Report
Apparecchiature costituite
prevalentemente da acciaio
sono raccolti e trattati in
condizioni non conformi con
altri rottami metallici
Secondo le
stime, 750.000
tonnellate
finiscono nella
raccolta
indifferenziata
Quantità aggiuntive
trattate in modo non
conforme
parti sottratte e
rubate
Esportazioni
documentate di
apparecchiature
usate
Esportazioni non
documentate di
apparecchiature
usate
Esportazione non
documentata di
rifiuti
Il 70% sono
funzionati
Il 30% sono
rifiuti
7
Flussi dei RAEE nell’UE - 2012
8
Fonte: Countering WEEE Illegal Trade Summary Report
Cluster I: Aumentare la raccolta, prevenire le dispersioni
1.1
Educare i
consumatori
1.2
Migliorare
la raccolta
1.3
Monitoraggio
nazionale dei
RAEE
1.4
Report di tutti
gli attori
9
Cluster I
1.1 Educare i
consumatori
• Condurre sondaggi attitudinali (esaminare le
motivazioni degli utenti)
• Campagne di comunicazione per sensibilizzare gli
utenti finali
• Valutazione della possibilità di avviare campagne di
controllo e contrasto verso gli utenti finali (per arginare
il fenomeno dell'abbandono abusivo dei rifiuti lungo le
strade)
Misure di
sostegno
10
Cluster I
1.2 Migliorare
la raccolta
• Punti di raccolta più facilmente accessibili e visibili
• Aumento del numero dei punti di raccolta
• Miglioramento della sicurezza nei punti di raccolta
• Introduzione del divieto dell’impiego di contanti nelle
transazioni
Principali
raccomandazioni
11
Cluster I
1.3 Monitoraggio
nazionale dei
RAEE
• Migliorare il monitoraggio locale e il benchmarking
in tutti i punti di raccolta
• Migliorare l’accesso alle informazioni (elenchi
specifici per le aziende che operano nel settore dei
RAEE, terminologia standard per attività e attori)
• Elaborare una strategia nazionale di monitoraggio
dei RAEE
Principali
raccomandazioni
12
• Migliorare i metodi di calcolo degli indicatori relativi
ai RAEE (base per un bilancio di massa su scala
nazionale)
Cluster I
1.4
di
1.2 Report
Migliorare
tutti
gli attori
la raccolta
• Obbligo di rendicontazione per tutti gli attori nel settore dei
RAEE
• Uso di una descrizione univoca dei RAEE per i report
• Stessi codici o codici che consentono la compatibilità nelle
procedure di reporting
• Sistema di controllo dei dati raccolti (coerenza e affidabilità
dei dati)
Principali
raccomandazioni
13
Gli impatti
La diffusa sottrazione dai RAEE di componenti che hanno un significativo valore economico –
come le schede elettroniche o i metalli più preziosi – si traduce in una seria perdita per
l’industria legale del riciclo in Europa, stimata tra 800 e 1.700 milioni di euro all’anno.
Per contro, i minori costi derivanti dal mancato rispetto delle regole comunitarie (in particolare
per quanto riguarda l’eliminazione delle sostanze inquinanti) oscillano tra 150 e 600 milioni di
euro all’anno.
Uno studio di United Nations University effettuato lo scorso anno ha evidenziato che nei 41,8
milioni di tonnellate di RAEE che vengono buttati ogni anno nel mondo ci sono sostanze
tossiche come piombo (circa 2,2 milioni di tonnellate), batterie (300.000 tonnellate), mercurio,
cadmio, cromo e gas ozono-lesivi (CFC, circa 4.400 tonnellate). I potenziali problemi per la
salute umana collegati a queste sostanze tossiche vanno dallo sviluppo mentale, al cancro, ai
danni epatici e renali.
14
Sottrazione dei componenti
Trattate in modo non
conforme
Grandi
apparecchiature
IT professionali
Impianti di
riscaldamento e
refrigerazione
professionali
 Compressori mancanti nei frigoriferi:
30% (media dichiarata, range15%50%)
 HDD e PCB nei computer e nei
laptop: 35% (media, range 10%-70%)
Si stima
siano
trattate
nell’UE
Apparecchiature
mediche professionali
Lampade
Danno al settore RAEE:
• Perdita di materiali pregiati
• Economia sommersa
• Flussi di RAEE non dichiarati
• Danno ambientale
Parti sottratte e rubate
Fonte: Countering WEEE Illegal Trade Summary Report
15
Sottrazione dei componenti
84.000 tonnellate di
compressori dei frigoriferi
sono rubate prima della
raccolta, pari alla CO2
emessa da 5 milioni di
autovetture moderne in
circolazione…ogni anno!
16
Attività criminali
L’analisi dei casi di attività illegale ha rivelato vulnerabilità lungo tutta la catena di gestione
delle AEE usate e dei RAEE: raccolta, consolidamento, intermediazione, trasporto e
trattamento. I reati comprendono il trattamento inadeguato, la violazione delle norme
comunitarie, i furti, la mancanza delle licenze o dei permessi richiesti, il contrabbando e le
false dichiarazioni sui carichi trasportati.
I ricercatori sono propensi a credere che in alcuni Paesi il crimine organizzato sia coinvolto
nella gestione dei flussi illegali di RAEE, ma questo sospetto non è al momento provato dalle
informazioni raccolte. “Una più intensa attività di raccolta e scambio di dati porterà a una più
completa comprensione di questo aspetto del problema”, hanno sottolineato gli autori della
ricerca, aggiungendo che nelle osservazioni sin qui condotte i soggetti autori di crimini legati
ai RAEE sono perlopiù singoli traders o singole società, che cooperano in network
sommariamente organizzati per commettere specifici reati.
Sostiene David Higgins, capo del Environmental Security Sub-Directorate di INTERPOL e
coordinatore del progetto: "Visto che può generare profitti e che oggi viene difficilmente
scoperta, questa forma di commercio illegale rischia di essere molto sfruttata: i Governi
nazionali dovrebbero prevenire questo rischio adottando un mix bilanciato di sanzioni
amministrative e penali, che riflettano l’entità sia dei profitti illeciti sia dei danni ambientali e
sociali provocati. I soggetti chiamati ad applicare la legge devono essere più proattivi, con
attività investigative sui flussi illegali di RAEE a cui facciano seguito la formulazione dei capi di
accusa e i processi”.
17
Cluster II: Aumentare la raccolta, prevenire le dispersioni
2.1
Migliorare il
trattamento
2.2
Migliorare il
riutilizzo
18
2.3
Network
nazionali sui RAEE
2.4
Ispezioni più
intelligenti
Cluster II
2.1 Migliorare
il trattamento
• Adottare standard di qualità obbligatori
• Migliorare i report sul trattamento in Europa e nei Paesi
extra-europei
• Migliorare l'efficienza dei processi di smaltimento delle
sostanza inquinanti
• Migliorare il trattamento nei Paesi in via di sviluppo
Misure di
sostegno
19
Cluster II
2.2 Migliorare
il riutilizzo
• Definizioni armonizzate di riutilizzo, preparazione per il
riutilizzo e ricondizionamento
• Armonizzazione degli standard e delle linee guida sul
riutilizzo
•
Misure di
sostegno
20
Training e sviluppo di capacità nel settore del
ricondizionamento / riutilizzo
Cluster II
2.3 Potenziamento
network nazionali
sui RAEE
• Istituire le National Environmental Security Task Forces
(NEST)
• Potenziare le reti multi-stakeholder con programmi
mirati a contrastare il commercio illegale dei RAEE
Principali
raccomandazioni
21
Cluster II
2.3 Potenziamento
network nazionali sui
RAEE
Polizia
Dogane
Agenzie
ambientali
- Inquirente penale
- Analista criminale
Altre agenzie
specializzate
- Pubblico Ministero
- Funzionario formatore
- Specialista finanziario
- Esperto forense
PM
- Altri esperti del settore
Principali
raccomandazioni
22
ONG
Partner
intergovernativi
Cluster II
2.4 Ispezioni
più intelligenti
• Ispezioni più efficaci (ispezioni mirate, valutazioni dei rischi
basate sull’intelligence e migliori tecniche di rilevazione)
• Miglioramento delle indagini sui RAEE attraverso migliori
procedure
• Ispezioni a monte più frequenti e approfondite per prevenire
la diffusione a valle delle attività illecite
Principali
raccomandazioni
23
Armonizzare le definizioni, le norme, le sanzioni
Ricerche nazionali effettuate da INTERPOL mostrano che in media ogni anno solo 2.000
tonnellate (0.5%) dei RAEE esportati al di fuori dall’Europa sono stati intercettati e bloccati nel
corso di operazioni di polizia che hanno poi portato a qualche forma di sanzione
amministrativa o penale.
Lo studio rivela inoltre che il 30% degli Stati Membri non ha implementato le stringenti norme
previste dall’ultima Direttive Comunitaria sui RAEE e che spesso le sanzioni previste a livello
nazionale non sono abbastanza elevate da avere un effetto deterrente.
Il report CWIT chiede migliori linee guida e più accurate definizioni formali, per aiutare le
autorità a distinguere tra Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche usate e RAEE.
Gli esperti suggeriscono inoltre di armonizzare le sanzioni per semplificarne l’applicazione nei
casi trans-frontalieri e per evitare che le organizzazioni criminali trasferiscano le loro attività in
Paesi a rischio più basso dentro la Comunità: allo stato attuale, le sanzioni penali e civili per il
commercio illegale dei RAEE sono molto diverse da Stato a Stato.
Oltre alla gestione ambientalmente non corretta dei RAEE, il progetto CWIT ha rivelato casi di
frode, evasione fiscale e riciclaggio di denaro, dimostrando il collegamento tra reati
ambientali e finanziari.
24
Cluster III: il quadro giuridico - attuazione e applicazione
3.1
Codifiche
dei rifiuti
3.2
Linee guida
coerenti
3.3
Training delle
autorità
3.4
Armonizzazione
delle sanzioni
25
Codici di classificazione dei rifiuti
Vedi anche: http://ias.unu.edu/en/research/e-waste-quantification.html#outputs
26
Cluster III
3.1 Codifiche
dei rifiuti
• Codice di importazione/esportazione per RAEE e prodotti
usati
• Interpretazione coerente di rifiuti e non-rifiuti
• Collaborazione e accordo per una maggiore
armonizzazione delle classificazioni e delle
definizioni di
RAEE
• Elaborazione di tabelle di compatibilità (per la conversione
dei codici doganali in codici di Basilea)
Politiche di
sostegno
27
Rifiuti o AEE usate?
• La distinzione tra rifiuti e non-rifiuti è fondamentale
per tutti gli attori nella catena dei RAEE
• Non esiste una definizione/un ambito
d’applicazione globale dei RAEE
• L’incertezza offre l’opportunità di occultare i RAEE
e di dichiararli falsamente come AEE usate
• La mancanza di chiarezza è un forte ostacolo
all’azione giudiziaria
28
Definizioni poco chiare e
interpretazione erronea
di concetti
Cluster III
3. Training
delle
3.2
Linee guida
autorità
coerenti
• Miglioramento della disponibilità delle linee guida esistenti
• Sostegno e training per le autorità
• Campagna per l’approvazione ufficiale delle linee guida
da parte delle autorità competenti
• Identificazione e selezione delle organizzazioni per
l’emanazione delle nuove linee guida
Politiche di
sostegno
29
Cluster III
3.3 Training delle
autorità
• Creare centri di eccellenza e/o un’agenzia EU dei rifiuti
• Training specializzato per il personale
• Facilitare la formazione trans-frontaliera inter-agenzia
• Istituire programmi di partenariato pubblico-privato(tra le
agenzie di contrasto e il settore dei RAEE)
30
Sostegno alle
attività di
contrasto
Sanzioni finanziarie
• Bassa probabilità di azione penale e
condanna
• Le sanzioni attuali non sono un deterrente –
generalmente sono solo di natura
amministrativa
• Spesso, le sanzioni pecuniarie irrogate sono
inferiori al profitto di una spedizione illegale
• Sanzioni più rigorose ridurrebbero l’attrattiva
delle attività illecite con I RAEE
• L’armonizzazione delle sanzioni ridurrebbe il
rischio di diffusione della criminalità
31
Cluster III
3.4 Armonizzazione
delle sanzioni
• Valutare il regime sanzionatorio nazionale (sanzioni
proporzionate e dissuasive)
• Aumentare i livelli delle sanzioni per le persone fisiche
che rappresentano un’azienda
• Armonizzare le tipologie di reato e di sanzione in
relazione ai reati concernenti I RAEE a livello dell’UE
(testo, definizioni e severità)
• Adeguare il regime sanzionatorio alla criminalità
organizzata
Politiche di
sostegno
32
Le rotte dei rifiuti RAEE
33
Maggiori azioni di contrasto?
Esportazione
non
documentata
di rifiuti
•
•
Quadro di
riferimento
giuridico
30% sono
di rifiuti
•
•
•
•
•
•
Mancanza di risorse
umane
Difficoltà nel
distinguere tra RAEE
e AEE usate
Assenza di un
sistema informativo
unificato tra le
agenzie nazionali
Mancanza di
condivisione delle
informazioni a livello
internazionale
Azione
giudiziaria
Arresto/azioni
di contrasto
Individuazione
Solo 2.000 tonnellate
sequestrate e oggetto
di azione giudiziaria
Assenza di un pieno recepimento in tutta l’UE
Assenza di armonizzazione delle disposizioni e delle sanzioni tra
i paesi dell’UE
Differenze del sistema di classificazione dei rifiuti, livelli
consentiti di contaminazione
Definizione del momento in cui inizia una spedizione illegale
•
•
•
Processo gravoso di
raccolta delle
prove
Limitati poteri
investigativi data la
bassa gravità del
reato
Sanzione troppo
bassa per
scoraggiare i
comportamenti
illeciti
•
•
•
Sono perseguiti solo
i casi più gravi
Gravoso onere
della prova
Difficoltà a provare
chi è responsabile
della spedizione
Condanna
•
Assenza di rapporti
sull’esito delle
azioni giudiziarie
promosse in
relazione ai RAEE
Gran parte dei
rispondenti considera il
successo dell’azione
giudiziaria l’anello più
debole della catena
delle azioni di contrasto
34
Fonte: Countering WEEE Illegal Trade Summary Report
Principali tipi di violazione
La falsa dichiarazione del
carico è di gran lunga il più
significativo reato
commesso
35
Modus operandi
• Dichiarazione inadeguata di prodotti
come «merci usate»
• Falsi documenti per occultare i carichi
effettivi
• Utilizzo di documentazione contraffatta per
il trasporto, l’esportazione e i controlli alle
frontiere
• La mancanza di chiarezza è un forte
ostacolo all’azione giudiziaria
Sono coinvolti:
• Impianti di trattamento
• Aziende logistiche
• Rivenditori, broker, ecc.
• Siti di carico
• Aziende che partecipano alla gestione
delle spedizioni int.
• Organizzazioni non-profit
36
Esistono diversi gradi di
compliance e di criminalità,
dalle violazioni e
dall’inosservanza non
intenzionale dei singoli
individui alle attività illecite
deliberate secondo un
modello criminale di
business
Cluster IV: Contrasto e azione giudiziaria
4.1
Sistema di
gestione
delle
informazioni
4.2
Costruzione delle
capacità delle
agenzie di
contrasto
4.3
Reti internazionali
dei RAEE
4.4
Potenziamento
delle procedure di
incriminazione e di
irrogazione della
pena
37
Cluster IV
4.1 Sistema di
gestione delle
informazioni
• Accordi per lo scambio di informazioni tra agenzie di
contrasto, autorità giudiziarie e settore dei RAEE
• Operational Intelligence Management System (OIMS)
per la pianificazione delle azioni di contrasto
• Operazioni di intelligence per stabilire le priorità e
indirizzare le risorse verso le azioni più efficaci
• Modello nazionale di intelligence
Sostegno alle
attività di
contrasto
38
CONOPS (Concept of Operations)
39
Cluster IV
4.2 Costruzione
delle capacità
delle agenzie di
contrasto
• Risorse umane e attrezzature
• Scambio di ispettori tra autorità competenti
• Assegnazione del personale sulla base della
valutazione dei rischi
• Rafforzamento della capacità delle reti esistenti quali
Europol e INTERPOL
Sostegno alle
attività di
contrasto
40
Cluster IV
4.3 Reti
internazionali
dei RAEE
• Partecipare alle operazioni e alle azioni di contrasto
internazionali in relazione ai RAEE (cooperazione globale)
• Creare un’Agenzia europea per l’attuazione della normativa
in materia di rifiuti (training ed educazione, piattaforma per
lo scambio di conoscenze e delle migliori prassi)
Principali
raccomandazioni
41
Cluster IV
4.4 Potenziamento delle
procedure di
incriminazione e
dell’irrogazione della pena
• Migliorare le capacità e le risorse dei pubblici ministeri
e dei giudici
• Migliorare la comunicazione e la cooperazione tra i
pubblici ministeri e le autorità giudiziarie (database di
informazioni punti di contatto e squadre investigative
comuni)
• Potenziare il ruolo dell’UE e delle reti internazionali
(EUROJUST)
Principali
raccomandazioni
42
Raccomandazioni
Il progetto CWIT raccomanda un approccio “multi-stakeholder” e offre una roadmap a breve,
a medio e a lungo termine per ridurre il fenomeno del commercio illegale dei RAEE.
Nello specifico, il progetto ipotizza due nuovi sistemi per potenziare sia la cooperazione tra le
agenzie e tra gli Stati sia lo scambio e l’analisi delle informazioni:
• Un “Operational Intelligence Management System” in grado di promuovere e supportare la
capacità di agire sulla base delle informazioni, di accrescere la conoscenza comune sui
crimini collegati al commercio e al trattamento illegale dei RAEE, di identificare i rischi
connessi alla criminalità organizzata (sia su base nazionale che internazionale) e di suggerire
azioni specifiche;
• Una “National Environmental Security Task Force (NEST)”, formata da diverse autorità e
partners e guidata da un team di esperti specializzati, per attivare un’applicazione della
legge che sia cooperativa, collaborativa e coordinata a livello nazionale e internazionale.
NEST potrà consentire di far fronte a una debolezza attualmente esistente nella condivisione
delle informazioni, di identificare significative minacce e linee di sviluppo delle attività
criminali e di coordinare sia attività investigative di alto profilo sia operazioni a livello
nazionale. NEST potrà anche servire quale elemento di collegamento tra i singoli Paesi e la
più ampia strategia globale di sicurezza ambientale.
43
Raccomandazioni
Il report raccomanda inoltre uno specifico training per i Giudici e per i Pubblici Ministeri. Molti
dei partner di CWIT continueranno il proprio lavoro nell’ambito di un progetto – finanziato
dalla Comunità Europea – denominato “DOT.COM Waste”, mettendo a frutto l’esperienza
acquisita con CWIT nel training dei soggetti incaricati di far applicare la legge e dei Pubblici
Ministeri su tutte le tipologie di rifiuti.
Tra le altre raccomandazioni del progetto CWIT ricordiamo:
• Divieto su scala europea dell’impiego dei contanti nelle transazioni relative al commercio di
rottami metallici;
• Obbligo di trattare i RAEE in accordo ad approvati standard di qualità, con uno specifico
sistema di certificazione; l’obbligo di trasmettere i risultati del trattamento alla Comunità
Europea (includendo in particolare un monitoraggio chiaro e univoco sulla rimozione delle
sostanze inquinanti – ad esempio il mercurio dagli schermi o il CFC dai frigoriferi);
• Pieno recepimento e tempestiva implementazione dell’ultima Direttiva sui RAEE, e linee
guida armonizzate per distinguere AEE e RAEE;
• Attività investigative più precise e lungo tutta la filiera, sistemi nazionali di verifica e
monitoraggio;
• Aumento del coinvolgimento e della consapevolezza dei consumatori, anello iniziale della
catena dei RAEE.
44
Roadmap di CWIT
Principali
raccomandazioni
Responsabilità
primaria
Politiche di
sostegno
Misure di
sostegno
Sostegno alle
attività di
contrasto
Fonte: Countering WEEE Illegal Trade Summary Report
45
Per maggiori informazioni
Vai a www.cwit-project.eu per la
Relazione di sintesi e per una roadmap
estesa delle raccomandazioni
http://www.libraweee.eu/
http://www.cwitproject.eu/reportsdownloads/database-ewastestakeholders/
46
Indice
Introduzione…………………………………………………………………………………………………...
5
Natura del progetto.………………………………………………………………………………………...
6
Sintesi dei risultati .……………………………………………………………………………………….......
7
Flussi dei RAEE nell’UE – 2012 .……………………………………………………………………………...
8
Cluster I .………………………………………………………………………………………........................
11
Cluster II .……………………………………………………………………………………….......................
20
Cluster III .………………………………………………………………………………………......................
27
Cluster IV .……………………………………………………………………………………….....................
39
Raccomandazioni………………………………………………………………………………..................
45
Le informazioni riportate nel Documento sono
estratte dal «Summary Report» del progetto
«Countering WEEE Illegal Trade (CWIT)»
Traduzione e stampa a cura di:
Consorzio Remedia
Via Messina, 38
20154 Milano – Tel 02 34594611
www.consorzioremedia.it - [email protected]
Ecodom
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