LA FILIERA DEI RAEE Funded by the European Union La filiera dei RAEE Introduzione In Europa, la gestione non corretta dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) riguarda una quantità 10 volte superiore a quella spedita verso Paesi stranieri senza regolari documenti di esportazione: questo è quanto emerge da una ricerca sistematica – durata circa 2 anni – sul funzionamento del mercato delle apparecchiature elettriche ed elettroniche usate e dismesse. Il progetto Countering WEEE Illegal Trade (CWIT), finanziato dalla Comunità Europea, è stato realizzato da INTERPOL, United Nations University (UNU), gli istituti United Nations Interregional Crime and Justice Research e Compliance & Risks, il WEEE Forum, l’associazione Cross-Border Research e la società Zanasi & Partners. 3 Natura del progetto Attività: • Intensa raccolta dei dati • Coinvolgimento degli stakeholder Un’unica analisi complessiva • Quanti RAEE sono generati in Europa ogni anno? • Chi li commercia? In quale misura? Con chi? Dove finiscono i RAEE? Qual è il motore del commercio illegale? • Il quadro giuridico è sufficientemente chiaro e non ambiguo? • Sono coinvolti gruppi del crimine organizzato? • Quali sono le nostre raccomandazioni per affrontare la situazione? 4 Sintesi dei risultati Il progetto ha evidenziato che nel 2012 in Europa solo il 35 % (pari a 3,3 milioni di tonnellate, sui 9,5 milioni totali) di RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – in alcuni casi ancora funzionanti) dismessi da aziende o da privati sono stati intercettati dai sistemi ufficiali di raccolta e riciclo. L’altro 65% dei RAEE – pari a 6,2 milioni di tonnellate – è stato esportato oppure riciclato in modo ambientalmente scorretto oppure semplicemente gettato tra i rifiuti indifferenziati. Lo studio ha stimato che 1,3 milioni di tonnellate di apparecchiature elettriche ed elettroniche sono state spedite al di fuori dell’Europa senza adeguati documenti di esportazione: di queste, circa il 30 % (400.000 tonnellate) erano RAEE, il restante 70 % AEE ancora funzionanti. Ma una quantità 10 volte superiore a quella dei RAEE esportati – cioè circa 4,7 milioni di tonnellate – è invece stata gestita in modo ambientalmente non corretto o commercializzata in modo illegale all’interno dell’Europa. Lo studio sottolinea inoltre come sistemi efficaci di monitoraggio delle performance di rimozione delle sostanze inquinanti e adeguati standard di trattamento dei RAEE non siano pienamente utilizzati neppure negli Stati Europei più avanzati dal punto di vista del controllo ambientale. 5 Flussi dei RAEE nell’UE - 2012 9,45 milioni di tonnellate è la quantità totale di RAEE generati dall’UE-28 più Norvegia e Svizzera ma solo… ? 6 … 3,3 milioni di tonnellate sono ufficialmente rendicontati come raccolti e riciclati Dov’è il resto? • nella raccolta indifferenziata • avviato a un riciclo non idoneo • sottrazione di componenti • esportato come AEE usate • esportato come RAEE Dov’è il resto? Quantità totale di RAEE generati dall’UE-28 più Norvegia e Svizzera ma solo… … 3,3 milioni di tonnellate sono ufficialmente rendicontati come raccolti e riciclati restano non documentate? si stima siano trattate all’interno dell’UE si stima che siano esportate al di fuori dalla UE Fonte: Countering WEEE Illegal Trade Summary Report Apparecchiature costituite prevalentemente da acciaio sono raccolti e trattati in condizioni non conformi con altri rottami metallici Secondo le stime, 750.000 tonnellate finiscono nella raccolta indifferenziata Quantità aggiuntive trattate in modo non conforme parti sottratte e rubate Esportazioni documentate di apparecchiature usate Esportazioni non documentate di apparecchiature usate Esportazione non documentata di rifiuti Il 70% sono funzionati Il 30% sono rifiuti 7 Flussi dei RAEE nell’UE - 2012 8 Fonte: Countering WEEE Illegal Trade Summary Report Cluster I: Aumentare la raccolta, prevenire le dispersioni 1.1 Educare i consumatori 1.2 Migliorare la raccolta 1.3 Monitoraggio nazionale dei RAEE 1.4 Report di tutti gli attori 9 Cluster I 1.1 Educare i consumatori • Condurre sondaggi attitudinali (esaminare le motivazioni degli utenti) • Campagne di comunicazione per sensibilizzare gli utenti finali • Valutazione della possibilità di avviare campagne di controllo e contrasto verso gli utenti finali (per arginare il fenomeno dell'abbandono abusivo dei rifiuti lungo le strade) Misure di sostegno 10 Cluster I 1.2 Migliorare la raccolta • Punti di raccolta più facilmente accessibili e visibili • Aumento del numero dei punti di raccolta • Miglioramento della sicurezza nei punti di raccolta • Introduzione del divieto dell’impiego di contanti nelle transazioni Principali raccomandazioni 11 Cluster I 1.3 Monitoraggio nazionale dei RAEE • Migliorare il monitoraggio locale e il benchmarking in tutti i punti di raccolta • Migliorare l’accesso alle informazioni (elenchi specifici per le aziende che operano nel settore dei RAEE, terminologia standard per attività e attori) • Elaborare una strategia nazionale di monitoraggio dei RAEE Principali raccomandazioni 12 • Migliorare i metodi di calcolo degli indicatori relativi ai RAEE (base per un bilancio di massa su scala nazionale) Cluster I 1.4 di 1.2 Report Migliorare tutti gli attori la raccolta • Obbligo di rendicontazione per tutti gli attori nel settore dei RAEE • Uso di una descrizione univoca dei RAEE per i report • Stessi codici o codici che consentono la compatibilità nelle procedure di reporting • Sistema di controllo dei dati raccolti (coerenza e affidabilità dei dati) Principali raccomandazioni 13 Gli impatti La diffusa sottrazione dai RAEE di componenti che hanno un significativo valore economico – come le schede elettroniche o i metalli più preziosi – si traduce in una seria perdita per l’industria legale del riciclo in Europa, stimata tra 800 e 1.700 milioni di euro all’anno. Per contro, i minori costi derivanti dal mancato rispetto delle regole comunitarie (in particolare per quanto riguarda l’eliminazione delle sostanze inquinanti) oscillano tra 150 e 600 milioni di euro all’anno. Uno studio di United Nations University effettuato lo scorso anno ha evidenziato che nei 41,8 milioni di tonnellate di RAEE che vengono buttati ogni anno nel mondo ci sono sostanze tossiche come piombo (circa 2,2 milioni di tonnellate), batterie (300.000 tonnellate), mercurio, cadmio, cromo e gas ozono-lesivi (CFC, circa 4.400 tonnellate). I potenziali problemi per la salute umana collegati a queste sostanze tossiche vanno dallo sviluppo mentale, al cancro, ai danni epatici e renali. 14 Sottrazione dei componenti Trattate in modo non conforme Grandi apparecchiature IT professionali Impianti di riscaldamento e refrigerazione professionali Compressori mancanti nei frigoriferi: 30% (media dichiarata, range15%50%) HDD e PCB nei computer e nei laptop: 35% (media, range 10%-70%) Si stima siano trattate nell’UE Apparecchiature mediche professionali Lampade Danno al settore RAEE: • Perdita di materiali pregiati • Economia sommersa • Flussi di RAEE non dichiarati • Danno ambientale Parti sottratte e rubate Fonte: Countering WEEE Illegal Trade Summary Report 15 Sottrazione dei componenti 84.000 tonnellate di compressori dei frigoriferi sono rubate prima della raccolta, pari alla CO2 emessa da 5 milioni di autovetture moderne in circolazione…ogni anno! 16 Attività criminali L’analisi dei casi di attività illegale ha rivelato vulnerabilità lungo tutta la catena di gestione delle AEE usate e dei RAEE: raccolta, consolidamento, intermediazione, trasporto e trattamento. I reati comprendono il trattamento inadeguato, la violazione delle norme comunitarie, i furti, la mancanza delle licenze o dei permessi richiesti, il contrabbando e le false dichiarazioni sui carichi trasportati. I ricercatori sono propensi a credere che in alcuni Paesi il crimine organizzato sia coinvolto nella gestione dei flussi illegali di RAEE, ma questo sospetto non è al momento provato dalle informazioni raccolte. “Una più intensa attività di raccolta e scambio di dati porterà a una più completa comprensione di questo aspetto del problema”, hanno sottolineato gli autori della ricerca, aggiungendo che nelle osservazioni sin qui condotte i soggetti autori di crimini legati ai RAEE sono perlopiù singoli traders o singole società, che cooperano in network sommariamente organizzati per commettere specifici reati. Sostiene David Higgins, capo del Environmental Security Sub-Directorate di INTERPOL e coordinatore del progetto: "Visto che può generare profitti e che oggi viene difficilmente scoperta, questa forma di commercio illegale rischia di essere molto sfruttata: i Governi nazionali dovrebbero prevenire questo rischio adottando un mix bilanciato di sanzioni amministrative e penali, che riflettano l’entità sia dei profitti illeciti sia dei danni ambientali e sociali provocati. I soggetti chiamati ad applicare la legge devono essere più proattivi, con attività investigative sui flussi illegali di RAEE a cui facciano seguito la formulazione dei capi di accusa e i processi”. 17 Cluster II: Aumentare la raccolta, prevenire le dispersioni 2.1 Migliorare il trattamento 2.2 Migliorare il riutilizzo 18 2.3 Network nazionali sui RAEE 2.4 Ispezioni più intelligenti Cluster II 2.1 Migliorare il trattamento • Adottare standard di qualità obbligatori • Migliorare i report sul trattamento in Europa e nei Paesi extra-europei • Migliorare l'efficienza dei processi di smaltimento delle sostanza inquinanti • Migliorare il trattamento nei Paesi in via di sviluppo Misure di sostegno 19 Cluster II 2.2 Migliorare il riutilizzo • Definizioni armonizzate di riutilizzo, preparazione per il riutilizzo e ricondizionamento • Armonizzazione degli standard e delle linee guida sul riutilizzo • Misure di sostegno 20 Training e sviluppo di capacità nel settore del ricondizionamento / riutilizzo Cluster II 2.3 Potenziamento network nazionali sui RAEE • Istituire le National Environmental Security Task Forces (NEST) • Potenziare le reti multi-stakeholder con programmi mirati a contrastare il commercio illegale dei RAEE Principali raccomandazioni 21 Cluster II 2.3 Potenziamento network nazionali sui RAEE Polizia Dogane Agenzie ambientali - Inquirente penale - Analista criminale Altre agenzie specializzate - Pubblico Ministero - Funzionario formatore - Specialista finanziario - Esperto forense PM - Altri esperti del settore Principali raccomandazioni 22 ONG Partner intergovernativi Cluster II 2.4 Ispezioni più intelligenti • Ispezioni più efficaci (ispezioni mirate, valutazioni dei rischi basate sull’intelligence e migliori tecniche di rilevazione) • Miglioramento delle indagini sui RAEE attraverso migliori procedure • Ispezioni a monte più frequenti e approfondite per prevenire la diffusione a valle delle attività illecite Principali raccomandazioni 23 Armonizzare le definizioni, le norme, le sanzioni Ricerche nazionali effettuate da INTERPOL mostrano che in media ogni anno solo 2.000 tonnellate (0.5%) dei RAEE esportati al di fuori dall’Europa sono stati intercettati e bloccati nel corso di operazioni di polizia che hanno poi portato a qualche forma di sanzione amministrativa o penale. Lo studio rivela inoltre che il 30% degli Stati Membri non ha implementato le stringenti norme previste dall’ultima Direttive Comunitaria sui RAEE e che spesso le sanzioni previste a livello nazionale non sono abbastanza elevate da avere un effetto deterrente. Il report CWIT chiede migliori linee guida e più accurate definizioni formali, per aiutare le autorità a distinguere tra Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche usate e RAEE. Gli esperti suggeriscono inoltre di armonizzare le sanzioni per semplificarne l’applicazione nei casi trans-frontalieri e per evitare che le organizzazioni criminali trasferiscano le loro attività in Paesi a rischio più basso dentro la Comunità: allo stato attuale, le sanzioni penali e civili per il commercio illegale dei RAEE sono molto diverse da Stato a Stato. Oltre alla gestione ambientalmente non corretta dei RAEE, il progetto CWIT ha rivelato casi di frode, evasione fiscale e riciclaggio di denaro, dimostrando il collegamento tra reati ambientali e finanziari. 24 Cluster III: il quadro giuridico - attuazione e applicazione 3.1 Codifiche dei rifiuti 3.2 Linee guida coerenti 3.3 Training delle autorità 3.4 Armonizzazione delle sanzioni 25 Codici di classificazione dei rifiuti Vedi anche: http://ias.unu.edu/en/research/e-waste-quantification.html#outputs 26 Cluster III 3.1 Codifiche dei rifiuti • Codice di importazione/esportazione per RAEE e prodotti usati • Interpretazione coerente di rifiuti e non-rifiuti • Collaborazione e accordo per una maggiore armonizzazione delle classificazioni e delle definizioni di RAEE • Elaborazione di tabelle di compatibilità (per la conversione dei codici doganali in codici di Basilea) Politiche di sostegno 27 Rifiuti o AEE usate? • La distinzione tra rifiuti e non-rifiuti è fondamentale per tutti gli attori nella catena dei RAEE • Non esiste una definizione/un ambito d’applicazione globale dei RAEE • L’incertezza offre l’opportunità di occultare i RAEE e di dichiararli falsamente come AEE usate • La mancanza di chiarezza è un forte ostacolo all’azione giudiziaria 28 Definizioni poco chiare e interpretazione erronea di concetti Cluster III 3. Training delle 3.2 Linee guida autorità coerenti • Miglioramento della disponibilità delle linee guida esistenti • Sostegno e training per le autorità • Campagna per l’approvazione ufficiale delle linee guida da parte delle autorità competenti • Identificazione e selezione delle organizzazioni per l’emanazione delle nuove linee guida Politiche di sostegno 29 Cluster III 3.3 Training delle autorità • Creare centri di eccellenza e/o un’agenzia EU dei rifiuti • Training specializzato per il personale • Facilitare la formazione trans-frontaliera inter-agenzia • Istituire programmi di partenariato pubblico-privato(tra le agenzie di contrasto e il settore dei RAEE) 30 Sostegno alle attività di contrasto Sanzioni finanziarie • Bassa probabilità di azione penale e condanna • Le sanzioni attuali non sono un deterrente – generalmente sono solo di natura amministrativa • Spesso, le sanzioni pecuniarie irrogate sono inferiori al profitto di una spedizione illegale • Sanzioni più rigorose ridurrebbero l’attrattiva delle attività illecite con I RAEE • L’armonizzazione delle sanzioni ridurrebbe il rischio di diffusione della criminalità 31 Cluster III 3.4 Armonizzazione delle sanzioni • Valutare il regime sanzionatorio nazionale (sanzioni proporzionate e dissuasive) • Aumentare i livelli delle sanzioni per le persone fisiche che rappresentano un’azienda • Armonizzare le tipologie di reato e di sanzione in relazione ai reati concernenti I RAEE a livello dell’UE (testo, definizioni e severità) • Adeguare il regime sanzionatorio alla criminalità organizzata Politiche di sostegno 32 Le rotte dei rifiuti RAEE 33 Maggiori azioni di contrasto? Esportazione non documentata di rifiuti • • Quadro di riferimento giuridico 30% sono di rifiuti • • • • • • Mancanza di risorse umane Difficoltà nel distinguere tra RAEE e AEE usate Assenza di un sistema informativo unificato tra le agenzie nazionali Mancanza di condivisione delle informazioni a livello internazionale Azione giudiziaria Arresto/azioni di contrasto Individuazione Solo 2.000 tonnellate sequestrate e oggetto di azione giudiziaria Assenza di un pieno recepimento in tutta l’UE Assenza di armonizzazione delle disposizioni e delle sanzioni tra i paesi dell’UE Differenze del sistema di classificazione dei rifiuti, livelli consentiti di contaminazione Definizione del momento in cui inizia una spedizione illegale • • • Processo gravoso di raccolta delle prove Limitati poteri investigativi data la bassa gravità del reato Sanzione troppo bassa per scoraggiare i comportamenti illeciti • • • Sono perseguiti solo i casi più gravi Gravoso onere della prova Difficoltà a provare chi è responsabile della spedizione Condanna • Assenza di rapporti sull’esito delle azioni giudiziarie promosse in relazione ai RAEE Gran parte dei rispondenti considera il successo dell’azione giudiziaria l’anello più debole della catena delle azioni di contrasto 34 Fonte: Countering WEEE Illegal Trade Summary Report Principali tipi di violazione La falsa dichiarazione del carico è di gran lunga il più significativo reato commesso 35 Modus operandi • Dichiarazione inadeguata di prodotti come «merci usate» • Falsi documenti per occultare i carichi effettivi • Utilizzo di documentazione contraffatta per il trasporto, l’esportazione e i controlli alle frontiere • La mancanza di chiarezza è un forte ostacolo all’azione giudiziaria Sono coinvolti: • Impianti di trattamento • Aziende logistiche • Rivenditori, broker, ecc. • Siti di carico • Aziende che partecipano alla gestione delle spedizioni int. • Organizzazioni non-profit 36 Esistono diversi gradi di compliance e di criminalità, dalle violazioni e dall’inosservanza non intenzionale dei singoli individui alle attività illecite deliberate secondo un modello criminale di business Cluster IV: Contrasto e azione giudiziaria 4.1 Sistema di gestione delle informazioni 4.2 Costruzione delle capacità delle agenzie di contrasto 4.3 Reti internazionali dei RAEE 4.4 Potenziamento delle procedure di incriminazione e di irrogazione della pena 37 Cluster IV 4.1 Sistema di gestione delle informazioni • Accordi per lo scambio di informazioni tra agenzie di contrasto, autorità giudiziarie e settore dei RAEE • Operational Intelligence Management System (OIMS) per la pianificazione delle azioni di contrasto • Operazioni di intelligence per stabilire le priorità e indirizzare le risorse verso le azioni più efficaci • Modello nazionale di intelligence Sostegno alle attività di contrasto 38 CONOPS (Concept of Operations) 39 Cluster IV 4.2 Costruzione delle capacità delle agenzie di contrasto • Risorse umane e attrezzature • Scambio di ispettori tra autorità competenti • Assegnazione del personale sulla base della valutazione dei rischi • Rafforzamento della capacità delle reti esistenti quali Europol e INTERPOL Sostegno alle attività di contrasto 40 Cluster IV 4.3 Reti internazionali dei RAEE • Partecipare alle operazioni e alle azioni di contrasto internazionali in relazione ai RAEE (cooperazione globale) • Creare un’Agenzia europea per l’attuazione della normativa in materia di rifiuti (training ed educazione, piattaforma per lo scambio di conoscenze e delle migliori prassi) Principali raccomandazioni 41 Cluster IV 4.4 Potenziamento delle procedure di incriminazione e dell’irrogazione della pena • Migliorare le capacità e le risorse dei pubblici ministeri e dei giudici • Migliorare la comunicazione e la cooperazione tra i pubblici ministeri e le autorità giudiziarie (database di informazioni punti di contatto e squadre investigative comuni) • Potenziare il ruolo dell’UE e delle reti internazionali (EUROJUST) Principali raccomandazioni 42 Raccomandazioni Il progetto CWIT raccomanda un approccio “multi-stakeholder” e offre una roadmap a breve, a medio e a lungo termine per ridurre il fenomeno del commercio illegale dei RAEE. Nello specifico, il progetto ipotizza due nuovi sistemi per potenziare sia la cooperazione tra le agenzie e tra gli Stati sia lo scambio e l’analisi delle informazioni: • Un “Operational Intelligence Management System” in grado di promuovere e supportare la capacità di agire sulla base delle informazioni, di accrescere la conoscenza comune sui crimini collegati al commercio e al trattamento illegale dei RAEE, di identificare i rischi connessi alla criminalità organizzata (sia su base nazionale che internazionale) e di suggerire azioni specifiche; • Una “National Environmental Security Task Force (NEST)”, formata da diverse autorità e partners e guidata da un team di esperti specializzati, per attivare un’applicazione della legge che sia cooperativa, collaborativa e coordinata a livello nazionale e internazionale. NEST potrà consentire di far fronte a una debolezza attualmente esistente nella condivisione delle informazioni, di identificare significative minacce e linee di sviluppo delle attività criminali e di coordinare sia attività investigative di alto profilo sia operazioni a livello nazionale. NEST potrà anche servire quale elemento di collegamento tra i singoli Paesi e la più ampia strategia globale di sicurezza ambientale. 43 Raccomandazioni Il report raccomanda inoltre uno specifico training per i Giudici e per i Pubblici Ministeri. Molti dei partner di CWIT continueranno il proprio lavoro nell’ambito di un progetto – finanziato dalla Comunità Europea – denominato “DOT.COM Waste”, mettendo a frutto l’esperienza acquisita con CWIT nel training dei soggetti incaricati di far applicare la legge e dei Pubblici Ministeri su tutte le tipologie di rifiuti. Tra le altre raccomandazioni del progetto CWIT ricordiamo: • Divieto su scala europea dell’impiego dei contanti nelle transazioni relative al commercio di rottami metallici; • Obbligo di trattare i RAEE in accordo ad approvati standard di qualità, con uno specifico sistema di certificazione; l’obbligo di trasmettere i risultati del trattamento alla Comunità Europea (includendo in particolare un monitoraggio chiaro e univoco sulla rimozione delle sostanze inquinanti – ad esempio il mercurio dagli schermi o il CFC dai frigoriferi); • Pieno recepimento e tempestiva implementazione dell’ultima Direttiva sui RAEE, e linee guida armonizzate per distinguere AEE e RAEE; • Attività investigative più precise e lungo tutta la filiera, sistemi nazionali di verifica e monitoraggio; • Aumento del coinvolgimento e della consapevolezza dei consumatori, anello iniziale della catena dei RAEE. 44 Roadmap di CWIT Principali raccomandazioni Responsabilità primaria Politiche di sostegno Misure di sostegno Sostegno alle attività di contrasto Fonte: Countering WEEE Illegal Trade Summary Report 45 Per maggiori informazioni Vai a www.cwit-project.eu per la Relazione di sintesi e per una roadmap estesa delle raccomandazioni http://www.libraweee.eu/ http://www.cwitproject.eu/reportsdownloads/database-ewastestakeholders/ 46 Indice Introduzione…………………………………………………………………………………………………... 5 Natura del progetto.………………………………………………………………………………………... 6 Sintesi dei risultati .………………………………………………………………………………………....... 7 Flussi dei RAEE nell’UE – 2012 .……………………………………………………………………………... 8 Cluster I .………………………………………………………………………………………........................ 11 Cluster II .………………………………………………………………………………………....................... 20 Cluster III .………………………………………………………………………………………...................... 27 Cluster IV .………………………………………………………………………………………..................... 39 Raccomandazioni……………………………………………………………………………….................. 45 Le informazioni riportate nel Documento sono estratte dal «Summary Report» del progetto «Countering WEEE Illegal Trade (CWIT)» Traduzione e stampa a cura di: Consorzio Remedia Via Messina, 38 20154 Milano – Tel 02 34594611 www.consorzioremedia.it - [email protected] Ecodom Via Giuseppe Ungaretti, 34 21047 Saronno (VA) - Tel 02 92274600 www.ecodom.it - [email protected]