IJPH - Year 8, Volume 7, Number 2, Suppl. 3, 2010
ITALIAN
JOURNAL
OF
PUBLIC
HEALTH
Epidemiologia della BPCO
Le malattie dell’apparato respiratorio
disturbi ostruttivi in riferimento a criteri clinici
rappresentano la terza causa di decesso in Italia
e a quelli stabiliti dell’ERS (European Respiratory
e le Broncopneumopatie Croniche Ostruttive
Society) nel 1995, e dall’ATS (American Thoracic
(BPCO) sono responsabili di circa il 50% dei
Society) nel 1986. La prevalenza dei disturbi
decessi da patologia respiratoria [1]. Del resto, a
ostruttivi è risultata del 9,9% e del 28,8% in
livello mondiale, le malattie respiratorie croniche
accordo ai criteri clinici, rispettivamente nei
ostruttive costituiscono la quarta causa di decesso
soggetti tra 25 e 45 anni e al di sopra dei 45 anni;
rendendosi responsabili del 5% di tutte le morti
la prevalenza è risultata invece rispettivamente
[2,3]; si stima peraltro che la BPCO sia destinata
del 10,8% e del 12,2% in accordo ai criteri ERS,
a divenire la terza causa di mortalità nel 2020 [4].
e del 27% e 57% in riferimento a quelli ATS.
La prevalenza di BPCO a livello europeo si
Considerando solo le forme moderate/severe,
attesta sul 4-7% con il genere maschile e le
nei soggetti al di sopra dei 45 anni, la prevalenza
età più avanzate maggiormente interessati da
è risultata, con i tre diversi set di criteri,
tale condizione patologica [3,5]. Tuttavia, dal
rispettivamente del 4,4%, del 3,6% e del 5,2% [8].
confronto dei dati di diverse nazioni, emerge
Anche dai dati ISTAT emergono percentuali di
un’importante eterogeneità nelle stime di
prevalenza di bronchite cronica simili: 5,9% tra
prevalenza della malattia [6]. Questo dato può
le donne e 7% tra gli uomini, con valori tuttavia
essere spiegato dal diverso profilo di rischio delle
superiori a 18% dopo i 65 anni, e a 33% dopo i 75
popolazioni, ma anche dalla definizione di caso
anni, nella popolazione maschile [9].
e dai criteri diagnostici utilizzati. La prevalenza
L’entità della sottodiagnosi della BPCO oscilla,
dei sintomi aumenta con l’età e interessa più del
tuttavia, tra il 25% e il 50% raggiungendo, talora,
50% dei maschi fumatori di età superiore ai 60
livelli anche più elevati [9-11]. Si stima, infatti,
anni [3]. In ogni caso, anche nella popolazione
che solo a una modesta quota di pazienti la
più giovane, si dimostra una prevalenza non
patologia sia correttamente diagnosticata e curata:
trascurabile dei sintomi di ostruzione. Lo studio
è quindi d’obbligo una maggiore attenzione alla
multicentrico ECRHS (European Community
malattia, a livello sia di programmazione sanitaria
Respiratory Health Survey), condotto in 16 nazioni
nazionale e regionale sia, soprattutto, di approccio
su una popolazione di quasi 18.000 soggetti di
diagnostico-terapeutico-assistenziale dei singoli
età compresa tra 20 e 44 anni, ha rilevato una
professionisti nei confronti dei pazienti affetti.
prevalenza media di bronchite cronica pari al
Attraverso l’esperienza di un progetto di Audit
2,6% e, comunque, variabile dallo 0,7% al 9,7%
Clinico [12], è risultato che poco più della metà
[6]. A dimostrazione dell’eterogeneità delle stime
dei pazienti di alcune ASL che avevano consumato
di prevalenza, un successivo studio condotto
qualsiasi tipo di risorsa relativa alla BPCO,
sulla
medesima
popolazione,
ma
che
ha
fatto
uso
criteri di identificazione amministrativi
Table 1. Focus groups and methods of data collection employed in thesecondo
three studies
dei criteri diagnostici GOLD (Global Initiative for
validati dai professionisti della classe medica,
Chronic Obstructive Lung Disease), ha dimostrato
avevano effettuato una spirometria nei tre anni
una prevalenza complessiva di BPCO del 3,6%,
precedenti (Tabella 1)1.
con 11,8% pazienti (IC95%:11,3-12,3%) in stadio
Tabella 1. Spirometrie effettuate per ASL partecipante.
0, cioè senza segni di ostruzione ma con sintomi
cronici, 2,5% (IC95%: 2,2-2,7%) in stadio I, e 1,1%
ASL
Spirometrie (%)
(IC95%:1,0-1,3%) in stadio II-III [7].
ULSS 14 Chioggia
63,35
In Italia, Viegi e collaboratori hanno condotto
ASL Provincia di Cremona
58
uno studio su un campione della popolazione
generale del nord per valutare la prevalenza dei
ULSS 5 Ovest Vicentino
63,5
1 Secondo i dati provenienti dal database di Health Search e presentati nel corso del 26° Congresso SIMG, il medico registra nel proprio
database l’esecuzione di spirometrie per il 30% di pazienti.
Capitolo 1
S3
IJPH - Year 8, Volume 7, Number 2, Suppl. 3, 2010
ITALIAN
JOURNAL
OF
PUBLIC
HEALTH
Non esistono inoltre ad oggi dati precisi circa la
reale incidenza di BPCO nella popolazione italiana,
a causa di diversi problemi tra cui la mancanza di
studi epidemiologici su scala nazionale adeguati
alla rilevazione della porzione di popolazione
con una patologia ancora non diagnosticata, e le
difficoltà nell’attribuire una corretta stadiazione
della malattia in assenza di un dato spirometrico
ancora scarsamente presente.
Tuttavia, alla luce dei dati presentati e del trend
in aumento della mortalità da BPCO registrato
negli ultimi anni [3], risulta evidente come tale
patologia sia un problema di rilevanza attuale,
destinato inoltre a divenire ancora più pressante
in considerazione dell’invecchiamento della
popolazione. Tutto ciò ha fatto sì che la BPCO
sia stata inserita, come obiettivo prioritario, nei
programmi sanitari nazionali, regionali e delle
singole aziende sanitarie, sebbene gli interventi
di prevenzione rivolti nei confronti della
popolazione mostrino ancora sensibili margini di
miglioramento, soprattutto in riferimento ai target
difficili da raggiungere.
La BPCO inoltre, oltre a rappresentare una
patologia ad alta rilevanza epidemiologica e
clinica, ha anche un importante impatto sulle
risorse economiche: utilizzando una stima
conservativa, viene attribuito alla patologia
almeno il 6% dell’intera spesa sanitaria italiana [3].
Nel 2003, Dal Negro e colleghi, attraverso
una survey telefonica, hanno stimato che la
spesa media annuale attribuibile ai costi diretti
della BPCO era di circa 1.200 euro per paziente
[13]: per tre quarti essa veniva spiegata dai
costi di ospedalizzazione. I costi indiretti erano
risultati, invece, di minore entità dal momento
che la popolazione maggiormente interessata
dalla patologia era in età avanzata.
Recentemente, un ulteriore studio (Social
Impact of Respiratory Integrated Outcomes
(SIRIO), condotto a livello multicentrico nell’arco
di un anno, si è focalizzato sui costi dei pazienti
con BPCO, stimando un costo medio totale
per paziente/anno di oltre 2.100 euro, con una
preponderanza dei costi per ricoveri ospedalieri
e per il trattamento farmacologico [14]. Va in
tale sede ricordato come le riacutizzazioni della
malattia possano, infatti, rendere necessario sia
il ricovero in ospedale che terapie complesse
e costose, come l’ossigenoterapia domiciliare
a lungo termine. Ad esempio, nello studio ICE
(Italian Costs for Exacerbations in COPD),
condotto su 24 centri italiani e su un totale di
706 pazienti, il costo medio generale dei ricoveri
ospedalieri per riacutizzazioni di BPCO, misurato
su tutti i DRG, è risultato pari a 3.218 euro
(IC95%:€ 2.923-3.513) [15]. I costi sono pertanto
notevolmente diversi a seconda del livello di
severità della malattia.
Le patologie respiratorie figurano al terzo posto
tra le cause di assenza dal lavoro per malattia:
tra queste, la BPCO è responsabile del 56% per
il sesso maschile e del 24% per quello femminile
[2]. Si stimano pertanto, annualmente, circa 10
milioni di giornate lavorative perse.
Dal quadro epidemiologico e clinico descritto
emerge la necessità di implementare i percorsi
diagnostici-terapeutici-assistenziali del paziente
con BPCO tenendo in considerazione quanto
segue:
•condivisione di conoscenze aggiornate e
complete sulla malattia,
•coinvolgimento di tutti gli operatori,
•sviluppo di metodologie di raccolta dati che
tengano in conto la possibilità d’integrazione tra
le diverse fonti,
•programmazione comune di obiettivi di
miglioramento realistici e misurabili,
•integrazione tra dato clinico, strumentale e di
accesso alle risorse con particolare attenzione
ai costi e all’inappropriatezza.
Tra le azioni più urgenti c’è la necessità di
stabilire una metodologia comune di rilevazione
dei dati partendo dalle informazioni a disposizione
di coloro che sono chiamati alla gestione clinicoterapeutica dei singoli pazienti (in particolare
il MMG). Sono i MMG, infatti, più ancora che
gli specialisti, a essere chiamati a un’oculata
gestione delle risorse per la diagnosi e cura dei
pazienti affetti da BPCO. A tal fine l’adeguamento
alle linee guida disponibili costituisce una fase
essenziale del processo in cui l’azienda sanitaria
ha il compito di mettere a disposizione del MMG
conoscenze, dati e strumenti, nel framework della
programmazione sanitaria a breve, medio e lungo
termine.
Bibliografia
3) Progetto Mondiale Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva
(BPCO). Disponibile online da: http://www.goldcopd.it/.
[Ultimo accesso giugno 2010].
4) Murray CJL, Lopez AD. Alternative projections of mortality
and disability by cause 1990-2020. Lancet 1997;349:1498-504.
1) Istat. Cause di morte. Anno 2002. Roma: Istat, 2005.
2) World Health Organization. The 10 leading causes of death
by broad income group 2004. Fact sheet N°310, October
2008.
S4
Capitolo 1
IJPH - Year 8, Volume 7, Number 2, Suppl. 3, 2010
ITALIAN
JOURNAL
5) Buist AS, McBurnie MA, Vollmer WM, et al. BOLD
Collaborative Research Group, International variation in the
prevalence of COPD (the BOLD Study): a population-based
prevalence study. Lancet 2007;370(9589):741-50.
6) Cerveri I, Accordini S, Verlato G, et al. European Community
Respiratory Health Survey (ECRHS) Study Group. Variations in
the prevalence across countries of chronic bronchitis and
smoking habits in young adults. Eur Respir J 2001;18:85-92.
7) de Marco R, Accordini S, Cerveri I, et al. An international
survey of chronic obstructive pulmonary disease in young
adults according to GOLD stages. Thorax 2004;59(2):120–5.
8) Viegi G, Pedreschi M, Pistelli F, et al. Prevalence of
Airways Obstruction in a General Population. European
Respiratory Society vs American Thoracic Society Definition.
Chest 2000;117:339S–45S.
9) Annuario Statistico Italiano. Roma: Istituto Nazionale di
Statistica, 2001.
10) Siafakas NM, Vermeire P, Pride NB, et al. Optimal
assessment and management of chronic obstructive pulmonary
disease (COPD). Eur Respir J 1995;8:1398-420.
11) Lundback B, Nystrom L, Rosenhall L, Stjernberg N.
OF
PUBLIC
HEALTH
Obstructive lung disease in northern Sweden: respiratory
symptoms assessed in a postal survey. Eur Respir J 1991;4:25766.
12) Pari B, Vianello S, Costantini D, et al. Gestione dei
percorsi di salute per pazienti affetti da BPCO: un progetto
multidisciplinare di Audit Clinico, in «La Salute del Respiro.
Fattori di rischio, epidemiologia, costi e impatto sociale delle
malattie respiratorie nella realtà sanitaria italiana», Milano:
Franco Angeli, 2009: 299-327.
13) Dal Negro RW, Rossi A, Cerveri I. The burden of COPD in
Italy: results from the Confronting COPD survey. Respir Med
2003;97:43s-50s.
14) Dal Negro RW, Tognella S, Tosatto R, Dionisi M, Turco P,
Donner CF. Costs of chronic obstructive pulmonary disease
(COPD) in Italy: the SIRIO study (social impact of respiratory
integrated outcomes). Respir Med 2008;102(1):92-101.
15) Lucioni C, Donner CF, De Benedetto F, at al. I costi della
broncopneumopatia cronica ostruttiva in Italia. Presentazione
della prima fase dello studio ICE (Italian Costs for Exacerbations
in COPD). PharmacoEconomics - Italian Research Articles
2004;6(1):5-14.
Capitolo 1
S5
Scarica

ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH Epidemiologia della BPCO