STATUTO DELLA FRATERNITÀ DEL TERZ’ORDINE CARMELITANO parrocchia Santa Maria delle Vittorie in Bari della Provincia Napoletana dei Padri Carmelitani COSTITUZIONE ART. 1 La fraternità del Terz’ordine Carmelitano (da ora in avanti TOC) fu costituita in data 6 luglio 1947 dal Priore Provinciale padre Giuseppe Bifaro dell’Ordine Carmelitano (essendo padre P. Kiliano Mª Lynch Priore Generale e mons. Marcello Mimmi Arcivescovo di Bari). nella chiesa dei Padri Carmelitani in Bari c.so Benedetto Croce 180, dedicata alla Beata Vergine del Monte Carmelo, sotto il titolo di REGINA DELLE VITTORIE. Il 4 luglio 1948 alla presenza di padre Cosimo Anselmo Leopardi, il TOC procedette alla elezione della sua prima priora: Angela De Serio. La chiesa il 23 dicembre 1956 fu eretta parrocchia con dedicazione a Maria Santissima delle Vittorie (essendo Parroco padre Giuseppe Bifaro, Priore Provinciale padre Cornelio Manzionna, Arcivescovo di Bari mons. Enrico Nicodemo) NATURA, FINALITÀ E VITA DELLA FRATERNITÀ ART. 2 Il TOC è una associazione pubblica di fedeli laici che in risposta alla particolare chiamata di Dio, liberamente e deliberatamente promettono di vivere la vita evangelica secondo il carisma e la spiritualità propri della vita carmelitana integrandoli nel loro vissuto personale, famigliare, ecclesiale e professionale quali doni dello Spirito per tutta la Chiesa e per il mondo soprattutto in comunione con la comunità parrocchiale e l’attenzione al territorio. Questo impegno si esplicita, come per antica consuetudine, con l'emissione dei voti di obbedienza e di castità secondo gli obblighi del proprio stato. (Regola TOC nr 12-14) La spiritualità carmelitana è espressa nella Regola Albertina dell’Ordine e nella Regola Generale del TOC. La vita della fraternità è normata dalla Regola Generale e dagli Statuti Provinciali a cui bisogna fare riferimento per tutto quanto non previsto dal presente statuto della fraternità del TOC. ART. 3 Secondo il carisma che gli è proprio il terziario si impegna a “vivere in ossequio di Gesù Cristo e Lui servire con cuore puro e retta coscienza” come indica la scritta posta sull’altare della nostra chiesa e tratta dalla Regola Albertina. In particolare egli si impegna: a curare la propria formazione avendo come modelli la Beata Vergine del Monte Carmelo, il profeta Elia e seguendo l’esempio e l’insegnamento di tutti i Santi del Carmelo; a partecipare ai momenti di approfondimento per la vita cristiana e di preghiera proposti dalla Provincia Carmelitana, dalla Diocesi e dalla Comunità Parrocchiale; a promuovere iniziative per diffondere la spiritualità carmelitana il suo carisma e la devozione allo Scapolare; a cercare momenti di fraternità con altri gruppi o movimenti ecclesiali, partecipando attivamente alla vita comunitaria; ad avere una intensa vita liturgica e di preghiera promuovendo relazioni interpersonali con il prossimo che Dio gli pone innanzi in ogni occasione. ART. 4 La fraternità si incontra settimanalmente il mercoledì, l’incontro è preceduto dalla recita dei vespri con una particolare attenzione alla ricorrenza dei santi carmelitani secondo l’ultimo breviario dell’Ordine. I terziari, a turno, animano il rosario che precede la liturgia eucaristica feriale. VOCAZIONE ART. 5 La fraternità si presenta come comunità aperta e accogliente per tutti coloro che intendono fare esperienza di vita fraterna secondo il carisma carmelitano della osservanza della Parola, della preghiera, della comunione fraterna e della diaconia. ART. 6 Possono aderire al TOC tutti i fedeli laici battezzati, di buona moralità e nel pieno possesso delle facoltà intellettive, che abbiano compiuto i diciotto anni di età. Sono da considerarsi componenti della fraternità coloro che partecipano alla vita della stessa pur non avendo ancora maturato la volontà di aderirvi con una professione. In particolare possono partecipare alla vita della fraternità i familiari del terziario e specialmente i coniugi che, fedeli all’una caro espressa con il sacramento del Matrimonio, vogliono condividere in comunione nuziale ogni scelta di vita; tali simpatizzanti non possono indossare lo scapolare e non possono partecipare alle assemblee elettive, ma sono invitati a discernere la chiamata di Dio nella loro vita. ART. 7 “Tutti i carmelitani sono in qualche modo nel mondo, ma la vocazione dei laici è quella di trasformare il mondo secolare". Dunque, i terziari poiché laici impegnati, sono caratterizzati dalla nota di secolarità, onde sono chiamati a trattare correttamente le cose del mondo e a ordinarle secondo Dio. La loro vita è vissuta nel secolo in mezzo al popolo, dedita alle occupazioni e uffici del mondo, nelle ordinarie condizioni e vicende della famiglia e della società. Sono dunque invitati da Dio a contribuire alla santificazione del mondo, impegnandosi nel loro lavoro con lo spirito del Vangelo e animati dalla spiritualità carmelitana quale loro guida. È loro vocazione illuminare e ordinare le attività del mondo, in modo che si compiano secondo Cristo e così siano la lode della gloria del Creatore (Regola TOC nr. 28). ART. 8 Ogni anno durante uno dei giorni della novena in preparazione alla festa della Beata Vergine del Monte Carmelo, opportunamente concordato con l’Assistente Spirituale e con il Parroco, i terziari rinnovano i propri voti di professione secondo il rito già approvato. Durante questa novena si concordino pure i giorni in cui celebrare le eventuali professioni temporanee e perpetue secondo quanto previsto dalla Regola Generale e dagli Statuti Provinciali. Tali professioni siano precedute da un ritiro spirituale di tutta la fraternità. FORMAZIONE, GOVERNO E AMMINISTRAZIONE DEI BENI ART. 9 La formazione, il governo e l’amministrazione dei beni sono regolati secondo la Regola Generale del TOC ai nr. 59-94 e dagli Statuti Provinciali. Per la formazione si tengano presenti le proposte del Consiglio Provinciale del TOC, della Diocesi e della Comunità Parrocchiale; il Presidente si accordi con il Responsabile della formazione per gli incontri di catechesi perché vengano affidati a terziari adeguatamente preparati, all’Assistente Spirituale o a persone esterne alla fraternità. Per l’amministrazione dei beni si tengano presenti le eventuali necessità dei terziari o delle richieste del Parroco e della Caritas Parrocchiale; ogni terziario è tenuto a versare una quota di partecipazione secondo le modalità concordate nel Consiglio Provinciale e comunque è lasciata alla propria sensibilità ogni donazione opportuna al sostentamento della fraternità del TOC. ART. 10 Quanti vivono lontano dalla comunità perché ammalati od invalidi e non possono partecipare alla vita della stessa, per ragioni particolari possono essere ammessi al TOC purché, salve le norme concernenti l'ammissione e la professione, vivano secondo la Regola del TOC con l’ascolto della Parola, la costante preghiera e l’offerta della sofferenza come servizio alla missione di Gesù (cfr Regola TOC nr 24-27) e sotto la direzione dei superiori o del proprio confessore. A questi e a quanti in condizioni migliori di salute hanno già espresso la propria professione nel TOC, si raccomanda un contatto frequente con l'Assistente Spirituale. (cfr. Regola TOC nr. 78). La fraternità si faccia carico di tali persone, se possibile con visite domiciliari, per farle sentire partecipi dei doni della spiritualità carmelitana e, se possibile, condividere con loro qualche momento di formazione o di preghiera. ART. 11 Il consiglio è composto dall’Assistente Spirituale nominato dal Priore Provinciale, dal Presidente, dal Responsabile della formazione e da un numero di consiglieri (tra cui il segretario e l’economo) nominati ogni tre anni da un’assemblea elettiva, secondo quanto previsto dagli Statuti Provinciali. A tutti i consiglieri è affidata la corresponsabilità con il Presidente per il governo della fraternità; in particolare al primo dei consiglieri eletti è affidato il compito di curare le relazioni tra i terziari, ad un altro la cura vocazionale e le relazioni con i gruppi parrocchiali; tutti i consiglieri si sentato partecipi a tali incarichi nella più totale disponibilità. Di norma il consiglio si riunisce almeno quattro volte all’anno ed ad ogni occasione opportuna. A turno il Presidente incarica uno dei consiglieri a preparare un breve momento di preghiera. ART. 12 Si consente e si auspica, la partecipazione alle consulte e agli uffici diocesani soprattutto a quelli sul laicato, la famiglia, la catechesi, la liturgia e la carità o a quanti altri si possa venire incaricati. LO SCAPOLARE Art. 13 I terziari terranno in grande onore il santo scapolare, simbolo della carità materna di Maria, la quale, prendendo l'iniziativa, tiene i fratelli e le sorelle carmelitani nel suo cuore e suscita in essi l'imitazione delle sue alte virtù: carità universale, amore alla preghiera, umiltà, purezza, modestia. Chi indossa lo scapolare è chiamato a rivestirsi interiormente di Cristo, per manifestarne con la vita la presenza salvifica per la Chiesa e l'umanità. Lo scapolare, oltre a ricordarci la protezione che Maria ci concede lungo l'intero arco dell'esistenza, anche nel momento del transito fino al pieno conseguimento della gloria, ci ricorda che la devozione mariana, più che un insieme di pie pratiche è un vero "abito", cioè un indirizzo permanente della propria condotta cristiana (Regola del TOC nr. 40). Perché tale abito diventi piuttosto un’habitudo, cioè una disposizione d’animo, i terziari che hanno professato, in maniera temporanea o perpetua, indossano lo scapolare in ogni occasione in cui si incontrano, sia durante le liturgie eucaristiche ed i momenti di preghiera, sia durante gli incontri di formazione. MODIFICHE ART. 14 L’approvazione della bozza dello statuto avverrà in un’assemblea convocata e costituita secondo i criteri del capitolo elettivo, con il voto favorevole dei 2/3 dei votanti. Il nuovo statuto sarà inviato al Presidente Provinciale del TOC che lo proporrà al Priore Provinciale per l’approvazione con il consenso del suo Consiglio Provinciale. ART. 15 Il presente statuto può essere modificato o integrato su richiesta di almeno 2/3 dei membri elettori della fraternità e con il voto favorevole della maggioranza assoluta degli elettori. ART. 16 Ogni proposta di revisione o di emendamento non potrà avere corso se non dopo la sua approvazione da parte del Consiglio Provinciale. EPILOGO A Colei che è nostra Madre, Sorella e Patrona, la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, eleviamo lo sguardo dei nostri cuori di cui ella è Domina Loci. Alla Sposa, Monte sul quale Dio ha voluto abitare, affidiamo il cammino di questa fraternità del TOC di Bari della Provincia Napoletana perché lo guidi con la sua amorevole intercessione verso la vetta del monte, Cristo Gesù nostro Signore. Maria Casa di Dio e Porta del cielo prega per noi. Amen. La presente bozza è stata letta, modificata in alcuni aspetti dopo ampia condivisione di pareri tra i 13 terziari presenti, ed approvata all’unanimità il 26 giugno 2013 (vedasi verbale redatto). memoria liturgica della Beata Maria Giuseppina di Gesù Crocifisso – Carmelitana LETTO E APPROVATO DAL CONSIGLIO PROVINCIALE IL 4 OTTOBRE 2013