Unità didattica 9.2 I crostacei Obiettivi: Conoscenze Competenze-abilità • Classifica i crostacei. • Conosce le modalità di conservazio- • Sa trattare e conservare i crostacei in • • ne, le norme igieniche e le principali caratteristiche merceologiche. Conosce le principali tecniche di cottura dei crostacei. LE RICETTE PRESENTI NELL’U.D. AL SALTO IN LIQUIDO/ ARROSTITO ALLA GRIGLIA • modo igienicamente corretto. Esegue le tecniche fondamentali della lavorazione dei crostacei. Realizza, con una certa autonomia operativa, alcuni secondi con i crostacei. FRITTO IN UMIDO A VAPORE Gamberetti al curry Gamberetti al Aragosta vapore con Thermidor burro all’arancia Spiedini di mazzancolle *Gamberi fritti *Scampi orzo *Grancevola olio e carciofi e limone *Ricette in forma breve Astice all’americana *Astice alla Newbourg 9 9.2.1 Generalità Classificazione Astici e aragoste appartengono alla famiglia dei macruri; granciporri e grancevole alla famiglia dei brachiuri. PESCI E SECONDI PIATTI I crostacei sono degli artropodi (animali invertebrati) caratterizzati dalla presenza di appendici articolate e di una corazza esterna che ricopre il corpo, detta carapace. Tale corazza ha una consistenza più o meno robusta, a seconda della taglia e del tipo di crostaceo: in alcuni casi si presenta come un vero e proprio scudo protettivo. Il loro corpo è diviso in capotorace (o cefalotorace) e addome (o coda). Il capotorace è l’insieme di testa e torace; da 337 esso partono 5 paia di zampe utilizzate per la locomozione. In alcuni crostacei il primo paio di zampe si è trasformato in pinze (o chele), utilizzate come arma di difesa e di attacco. L’addome è costituito da 6 segmenti, ognuno dei quali è munito di pleopodi che servono come supporto per le uova. All’interno dell’addome e nelle chele si trova la parte commestibile dei crostacei. I crostacei si suddividono in due famiglie: • macruri: presentano un addome allungato e disteso, terminante con una pinna caudale allargata a ventaglio (aragosta, astice, gamberetto, scampo); • brachiuri: hanno un addome corto e allargato, ripiegato sotto il carapace; sono privi del ventaglio caudale (granchio, grancevola, granciporro). Caratteristiche morfologiche dei crostacei macruri. Valori nutritivi e aspetti igienici Per la composizione chimica si rimanda a quella dei pesci magri. Si evidenzia l’alto contenuto di colesterolo in particolare nei gamberi. Per gli aspetti igienici generali si rimanda a quanto detto per il pesce in genere; unica differenza è che i crostacei si deteriorano più velocemente. Canocchie o cicale di mare. LA VALUTAZIONE DELLA FRESCHEZZA STATO DI FRESCHEZZA Nero e brillante Rigidi Resistente e brillante Vivace e brillante Appena accennato o nullo CARATTERI Occhio Muscoli Membrana toracico-addominale Colore Odore STATO DI ALTERAZIONE Scolorito e opaco Rilassati Rilassata, opaca e verdastra Opaco Putrido La tendenza dei crostacei ad annerirsi rapidamente è dovuta a reazioni di ossidazione: il prodotto rimane igienicamente valido, anche se subisce un notevole danno nella sua presentazione. Una curiosità: i crostacei contengono una molecola (l’astraxantina) che negli animali vivi è associata ad una proteina e dà al carapace una colorazione scura. Durante la cottura tale molecola si dissocia e diviene del suo colore naturale, il rosso: i crostacei cotti, infatti, diventano rossastri. 338 PESCI E SECONDI PIATTI La conservazione I grandi crostacei vengono conservati in appositi acquari. Nel breve periodo i crostacei vanno conservati in ambiente umido a 0 °C, come i pesci. Appena i crostacei muoiono (in particolare per aragoste, astici e canocchie) inizia un processo di decomposizione molto rapido, a causa dell’azione dei microrganismi, pertanto è bene acquistarli ancora vivi e mantenerli tali fino al momento della cottura: devono reagire al tocco degli occhi o delle antenne. I crostacei più resistenti possono essere conservati per non più di tre giorni. Per la conservazione nel medio e lungo periodo, la tecnica più usata dall’industria è la congelazione: se la procedura è eseguita perfettamente, la carne ne risente in modo marginale. Siccome le proteine di questi alimenti denaturano facilmente e le carni tendono a seccarsi è conveniente usare temperature di conservazione molto basse (–25 °C): in questo caso la conservazione può essere protratta per 12-15 mesi. 9.2.2 Caratteristiche dei crostacei Aragosta. Astice. PESCI E SECONDI PIATTI Aragosta Descrizione. Ha corpo robusto, capotorace spinoso; possiede due lunghe antenne. Man mano che il crostaceo cresce cambia il carapace: per raggiungere la misura regolamentare di 23 cm impiega cinque anni e subisce più di venti mute. Taglia media: cm 25-50; peso: kg 0,500-3. Il suo colore varia secondo la specie: • aragosta rossa, ottima, vive nei fondali rocciosi del Mediterraneo e dell’Atlantico; • aragosta verde, ottima, dalle lunghe antenne; proviene dalla Mauritania e dal Mediterraneo; • aragosta rosa, dalla carne poco compatta; è pescata in Portogallo e nel Nordafrica; • aragosta bruna, simile alla rossa, ma più piccola e meno pregiata; proviene da Cuba. Caratteristiche gastronomiche. È il crostaceo più pregiato. Ha carni bianche, sode, leggermente dolci e delicatissime. L’aragosta rossa dà i risultati migliori sia come sapore che come resa. Viene cotta quando è ancora viva, perché appena morta inizia il processo di decomposizione. È spesso bollita intera e servita fredda, in bellavista. Per preparazioni alla griglia viene spaccata a metà, per essere preparata all’americana viene tagliata a pezzi. Astaco o astice Descrizione. Corpo grosso, robusto: si distingue dall’aragosta per il colore nero-bluastro e per il primo paio di zampe che si è trasformato in grosse chele. Vive nei fondali marini rocciosi dell’Atlantico e del Mediterraneo. Taglia media: cm 25-50; peso: kg 0,400-2. Caratteristiche gastronomiche. Da molti considerato migliore dell’aragosta per le sue carni più saporite, anche se forse un po’ meno delicate, viene cucinato allo stesso modo di quest’ultima. Generalmente si preferisce usare l’astice per le preparazioni calde e l’aragosta per quelle fredde. L’intestino, detto “corallo”, è utilizzato per legare e insaporire salse a base di crostacei. 339 9 Gambero di mare. Gamberetti e gamberi di mare Descrizione. Esistono più di cinquanta specie di gamberetti in commercio, che si differenziano per luogo di provenienza (Madagascar, Senegal, Argentina, Messico, Tailandia ecc.), per colore (rosa, rosso, grigio), per taglia (da 5 a 20 cm), per consistenza (carapace più o meno molle, più o meno trasparente) e per sapore. L’habitat naturale dei gamberetti è costituito dai fondali marini rocciosi. Taglia media: cm 5-20, secondo la specie. Caratteristiche gastronomiche. Carni delicate, saporite, consistenti, leggermente dolciastre, che possono variare a seconda della specie. Tra quelle più pregiate ricordiamo le mazzancolle o gamberi imperiali, i bouquet, i gambas, i “carabinieri”, i gamberetti rossi del Nord Atlantico. Le qualità migliori vengono cotte alla griglia, bollite o fritte; quelle meno pregiate sono utilizzate per la preparazione di farce, salse e zuppe. Gambero di fiume Descrizione. È un crostaceo d’acqua dolce, dal corpo tozzo e robusto, di colore variabile tra il rosso vivo e il bruno verdastro. È munito di chele. Un tempo molto diffuso, è oggi piuttosto raro a trovarsi. Taglia media: cm 10-20. Caratteristiche gastronomiche. Carni sode, generalmente molto buone e dolci, ma che vengono influenzate dall’ambiente di vita del gambero e dalla sua alimentazione. I soggetti freschi si riconoscono perché hanno la coda arrotolata. Sono ottimi in guazzetto, grigliati, fritti o bolliti. Gambero di fiume. Grancevola o Granceola Descrizione. Corpo arrotondato a forma di cuore con numerose protuberanze. Ha zampe lunghe e chele sottili. È di colore rossastro sul dorso e giallastro nel ventre. Vive nei fondali sabbiosi dell’Adriatico. Taglia media: cm 15-20. Caratteristiche gastronomiche. Carni pregiate dal sapore dolce, soprattutto quelle dei maschi. Viene cotta in court-bouillon (20 minuti per chilo) e servita nel guscio pulito, oppure è utilizzata per zuppe. Grancevola. Granchio. Granchio Descrizione. Ha il corpo rotondeggiante, ma più largo che lungo, di color bruno rossastro nel dorso e giallastro nel ventre. È fornito di grosse e potenti chele. Taglia media: cm 3-50, secondo la specie. Caratteristiche gastronomiche. Carni buone, gustose, forse meno pregiate rispetto a quelle della grancevola. All’acquisto controllare che il granchio sia pesante, ben pieno, possibilmente vivo. È cotto bollito o in salsa. Il fegato e le parti interne cremose vengono usati per preparare tartine. Scampo Descrizione. Ha forma molto allungata, corazza colore arancione, due grossi occhi sporgenti e due lunghe e sottili chele dentellate che lo contraddistinguono. Vive nei mari dell’Europa occidentale; famosi sono quelli del golfo del Quarnaro (Croazia). Taglia media: cm 15-25. Caratteristiche gastronomiche. Carni prelibate, delicate e saporite allo stesso tempo, piuttosto dolci. Viene cotto prevalentemente alla griglia o in salsa. Scampo. 340 PESCI E SECONDI PIATTI UTILIZZAZIONE DEI PRINCIPALI CROSTACEI SCARTO PORZIONE GRIGLIA Aragosta Astice Gamberetto Gamberetto – coda Gambero di fiume Grancevola Granchio Scampo 70% 65% 60% 15% 70% 75% 70% 65% g 400 g 400 g 300 g 200 g 350 g 500 g 500 g 350 * * * * * ARROSTO FRITTO IN UMIDO AL SALTO BOLLITO/AFFOGATO * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * 9.2.3 Tecniche di lavorazione Scorticatura dei piccoli crostacei Separare delicatamente la testa dalla coda ruotandola su se stessa. Staccare il primo anello del carapace, stringere la punta della coda tra il pollice e l’indice e con l’altra mano estrarre dolcemente la carne. Se il crostaceo non è molto fresco, è necessario staccare tutti gli anelli del carapace per liberare le carni. Con l’aiuto di uno stuzzicadenti (o incidendo leggermente la carne della coda) eliminare l’intestino che appare come un lungo filo nero. I gamberi di fiume sono oggi piuttosto rari a trovarsi. Preparazione dell’aragosta per la cottura bollita Stendere completamente la coda dell’aragosta ancora viva e fissare il crostaceo su di un’assicella, legandolo con uno spago, per evitare che si incurvi durante la cottura. Legare anche le antenne. Per l’astice procedere allo stesso modo, ricordando di lasciare legate le chele, per non incorrere nel pericolo di essere feriti. Sezionatura dell’astice a metà Lavare l’astice in acqua corrente e disporlo su un tagliere. Incidere con la punta di un trinciante il crostaceo al centro del capotorace, nel punto in cui convergono tre linee. Affondare il coltello lungo la linea centrale, prima verso la coda, poi passando in mezzo agli occhi. Togliere la sacca membranosa situata nel capotorace, pulire l’intestino e conservarlo insieme al corallo. Porre l’astice in cella frigorifera fino al momento dell’uso. PESCI E SECONDI PIATTI 341 9 Sezionatura dell’astice a metà: incidere il crostaceo al centro del capotorace e affondare il coltello lungo la linea centrale fino alla coda. Completare la sezionatura tranciando l’astice nell’altro senso. Sezionatura dell’astice in pezzi 1) Staccare le pinze dell’astice vivo; 2) separare la coda dal capotorace; 3) tagliare la coda in 4-5 pezzi e rompere le chele con un coltello pesante per facilitare in seguito l’apertura; 4) tagliare in due il capotorace nel senso della lunghezza; eliminare lo stomaco; recuperare con un cucchiaino il corallo e l’intestino. 1 2 3 4 342 PESCI E SECONDI PIATTI Scorticatura dell’astice cotto Staccare le pinze dell’astice tagliando le articolazioni e romperle con un martelletto senza schiacciarle. Ritirare le carni dalle chele in pezzi interi. Togliere la corazza dal capotorace sollevandola verso l’esterno. Tagliare la membrana verticale della coda con un paio di forbici e staccare la carne in un sol pezzo. Scorticatura del granchio cotto Staccare dal carapace le pinze e le zampe e metterle da parte. Togliere e gettare la coda ossosa che è ripiegata sotto il granchio. Con un martelletto o un coltello pesante rompere le pinze e le zampe senza schiacciarle. Staccare le carni in pezzi interi. Eliminare il piastrone ossoso facendo forza con i pollici nell’attaccatura delle zampe e tagliarlo in due parti. Con l’aiuto di un piccolo cucchiaio levare tutta la carne che è all’interno del carapace. Separare uno ad uno gli alveoli del piastrone e con l’aiuto di uno spiedino staccare tutta la carne che si presenterà quasi tutta sbriciolata. 9.2.4 Tecniche di cottura e ricette A completamento di quanto segue, si leggano le tecniche di cottura descritte nell’U.D. 5.3; per gli accorgimenti e il servizio fare riferimento a quelli descritti nell’U.D. sui pesci (9.1.5), ad eccezione della cottura affogata, descritta qui di seguito. Cottura affogata I crostacei vanno cotti in un liquido ben aromatizzato (es.: court-bouillon) e piuttosto salato (in genere 12 g di sale per litro; per i gamberetti anche 18-20 g). Il tempo di cottura è determinato dalla taglia: per i gamberetti un minuto di sobbollitura, per scampi, mazzancolle e gamberi 3-4 minuti, per i grossi crostacei 20 minuti per chilo. Dopo cotti i piccoli crostacei vengono subito scolati e coperti con un panno inumidito, mentre i grandi possono essere raffreddati nel liquido di cottura. Aragosta alla parigina (v. par. 7.1.3). Una presentazione del granchio con uova sode, succo di limone e senape. PESCI E SECONDI PIATTI 343 9 M09_UD02.qxd 23-02-2005 11:18 Pagina 344 Astice all’americana Ingredienti per 10 porzioni Competenze Procedimento Note Contorno Astici kg 4; burro g 150; olio extravergine di oliva cl 10; cognac cl 10; mirepoix fine g 300; scalogno g 100; pomodoro tritato g 700; concentrato di pomodoro g 50; fumetto l 1,2; vino bianco cl 30; spicchi d’aglio n. 4; mazzetto aromatico n. 1; burro manipolato g 80; dragoncello, cerfoglio e pepe di Cayenna q.b. • Sezionare gli astici in pezzi (9.2.3). • Fumetto (6.1.2). Legare col corallo (6.1.3). • 1. Sezionare gli astici in pezzi; schiacciare gli spicchi d’aglio, tritare separatamente lo scalogno, il dragoncello e il cerfoglio; 2. in un tegame rosolare i pezzi con l’olio a fuoco vivo mescolando frequentemente, in modo che tutte le parti si colorino uniformemente di rosso, poi toglierli; versare la mirepoix tritata finemente, lo scalogno e gli spicchi d’aglio e fare imbiondire a fiamma bassa; 3. unire i pomodori, il concentrato, il fumetto, il vino, il cognac, il mazzetto aromatico e disporre i pezzi di astice in un solo strato; condire con poco sale e poco pepe di Cayenna; coprire, portare ad ebollizione e lasciare cuocere lentamente per circa 15 minuti; 4. togliere nuovamente i pezzi d’astice e fare ridurre il fondo della metà; 5. mescolare il corallo e l’intestino tritato al burro manipolato: con questo composto legare la salsa e riportare appena ad ebollizione; eliminare il mazzetto e gli spicchi d’aglio e montare la salsa col rimanente burro, quindi aggiungere dragoncello e cerfoglio tritati; 6. disporre i pezzi di astice sul piatto di servizio, mettere le mezze carcasse del capotorace al centro, velare con la salsa e servire ben caldo. È una ricetta classica per crostacei che sembra sia stata inventata attorno al 1860 da un cuoco provenzale che aveva lavorato negli Stati Uniti d’America. La ricetta originale prevede che, una volta cotto, l’astice venga privato della carcassa. Riso pilaf o alla creola. Gamberetti al curry Ingredienti per 10 porzioni Competenze Procedimento Contorno 344 Code di gamberi kg 2; scalogno g 50; burro g 80; salsa al curry l 0,5. • Salsa al curry (6.2.2). • Cottura al salto (5.3.6). 1. Pulire e tritare lo scalogno, sgusciare le code di gamberi; 2. in una padella fare appassire lo scalogno alcuni minuti, quindi alzare la fiamma, unire le code di gamberi e fare rosolare a fiamma viva; 3. condire con sale e pepe, aggiungere la salsa al curry, lasciare insaporire un minuto e servire immediatamente. Riso pilaf. PESCI E SECONDI PIATTI SPIEDINI DI MAZZANCOLLE ALLA GRIGLIA Ingredienti per 10 porzioni Mazzancolle Olio extravergine di oliva Spicchi d’aglio Prezzemolo tritato Spicchi di limone COMPETENZE U.M. Peso netto kg 3 cl 12 n. 2 q.b. n. 20 • Sgusciare le mazzancolle (9.2.3). • Cottura alla griglia (5.3.4). UTENSILI tagliere, trinciante Note Contorno • Marinatura istantanea (5.1.3). PROCEDIMENTO 1. Sgusciare le mazzancolle, staccando solo gli anelli del carapace, ma lasciando attaccata la testa; eliminare l’intestino; 2. pelare l’aglio e tagliarlo a dischi; mettere le mazzancolle a marinare per circa un’ora con 8 cl di olio, l’aglio e il prezzemolo; 3. infilare le mazzancolle negli spiedini (3-4 per spiedino, secondo la grandezza); 4. disporre gli spiedini sulla griglia a calore medio, condire con sale e pepe; dopo circa 3 minuti girare gli spiedini e lasciare cuocere l’altro lato; 5. sistemare su piatto di portata, ungere leggermente con il rimanente olio e servire immediatamente con spicchi di limone. Per la buona riuscita di questa semplice preparazione occorre prestare particolare attenzione alla cottura, che non deve essere troppo prolungata, perché la carne delicata del gambero si secca facilmente. Lasciando il guscio la carne rimane più protetta, ma per il cliente è più difficile la consumazione. Patate fritte o al forno, insalata mista. ALCUNI PIATTI CON I CROSTACEI NOME COTTURA Aragosta Thermidor Gratinata Tagliare l’aragosta a metà e arrostirla a forno basso, estrarre la carne e tagliarla a dadi. Preparare una besciamella soda; aggiungervi riduzione di fumetto e vino bianco, cerfoglio e dragoncello. Unire l’aragosta e dadini di tartufo nero, sistemare il tutto nei gusci dell’aragosta, cospargere con grana e gratinare in forno. Astice alla Newbourg In umido Rosolare l’astice tagliato a pezzi con burro, fiammeggiare con cognac e marsala, aggiungere panna e fumetto. Legare la salsa con burro manipolato e corallo. Gamberetti fritti Frittura Se sono piccoli si mangiano interi: infarinare i gamberetti e friggerli in olio di oliva. Se sono di dimensioni più grandi, si possono sgusciare, infarinare e passarli nell’uovo sbattuto (oppure in una pastella, v. par. 5.1.5) e friggerli. Gamberi al vapore con burro all’arancia A vapore Fare un letto di spinaci cotti al salto, sistemare al centro i gamberi cotti a vapore, velare con burro all’arancia (ridurre vermouth e succo d’arancia e montare con burro) e decorare con erba cipollina e supreme d’arancia. Grancevola all’olio e limone In liquido Sobbollire la grancevola in court-bouillon per 8-9 minuti e farla raffreddare nel liquido. Staccare le zampe e le pinze e aprire il corpo. Radunare le parti cremose ed emulsionarle con olio, succo di limone, sale e pepe. Radunare le parti carnose e le uova e condirle con l’emulsione formata. Sistemare nel guscio superiore che fungerà da coppa. Al salto Rosolare delle code di scampi, aggiungere dei carciofi a spicchi trifolati, fiammeggiare con cognac e vino e servire su zoccolo di orzo bollito. Scampi orzo e carciofi PESCI E SECONDI PIATTI PROCEDIMENTO 345 9 V E R I F I C A Test a risposta aperta 1. Descrivi l’aspetto dei crostacei “brachiuri” ed elenca alcuni di essi. 2. Elenca almeno tre fattori caratteristici per valutare la freschezza dei crostacei. 3. Che cosa si intende per “corallo”? 4. Come avviene la cottura affogata dei crostacei? Test a scelta multipla 1. I crostacei appartengono al gruppo degli artropodi, cioè: animali vertebrati acquatici animali invertebrati con sostegno interno animali invertebrati con corazza esterna 2. Il cefalotorace è: l’insieme di testa e torace l’insieme di addome e torace un sinonimo di carapace 3. I macruri presentano: addome corto e allargato ripiegato sotto il carapace addome allungato e ripiegato sotto il carapace, privo della pinna caudale addome allungato e disteso, terminante con una pinna caudale a ventaglio 4. Affinché astici e aragoste possano fornire le migliori caratteristiche organolettiche, devono essere cotti: vivi morti da pochissimo tempo morti e frollati uno o due giorni 5. Se il crostaceo assume una colorazione nerastra: è necessario gettarlo, perché sviluppa una tossina è necessario bollirlo a lungo, per eliminare i microrganismi presenti lo si può utilizzare come di consueto, perché non è un segno di degradazione igienica 6. Siccome le proteine dei crostacei si denaturano facilmente, per la conservazione dei prodotti surgelati è conveniente: utilizzare temperature molto basse (es.: –25 °C) utilizzare le normali temperature di conservazione (–18 °C) utilizzare temperature non troppo basse (–12 °C) 7. L’astice si distingue dall’aragosta: per le dimensioni (l’astice è più piccolo) per le dimensioni (l’astice è più grande) per la presenza di un paio di chele 8. La tecnica di cottura che più si addice alla grancevola è: cottura in umido cottura in un liquido cottura per arrostimento 346 PESCI E SECONDI PIATTI