Reti I progetti di Rhiag di Nicola Giardino Ricambisti, continuiamo a crescere... InSiamo In luglio il gruppo Rhiag è passato di mano. Cambio di rotta in arrivo? “No, strategie invariate”, dice il nuovo ad Claudio Greco, “e rimane centrale anche il consorzio InSiamo”. Che ha già superato i 100 associati A A quota 112, forte anche a Sud. La mappa della distribuzione dei ricambisti associati a InSiamo. Il consorzio ha un proprio cda in cui sono rappresentate le quattro aree Nielsen. Nell’immagine in alto, il magazzino della sede romana di Rhiag, il cui quartier generale è a Milano. vviato al successo - dopo un lungo e accurato lavoro preparatorio - il progetto di officine A Posto, Rhiag, la più grande azienda italiana di distribuzione ricambi, a fine 2005 ha varato il consorzio InSiamo, una scarl di servizi creata in collaborazione con alcuni ricambisti suoi clienti. Dedicata alla qualificazione e al sostegno dell’attività operativa del ricambista (una figura che, da centrale nella filiera delle distribuzione, si è col tempo molto indebolita), è la prima iniziativa in Italia di questo tipo. Attraverso programmi di addestramento molto articolati, l’ottimizzazione della logistica e della gestione aziendale, e accordi “quadro” e di comarketing con fornitori di prodotti di largo consumo (ad esempio, con Exide per le batterie), il consorzio InSiamo offre al ricambista l’opportunità di rispondere alle nuove esigenze dei riparatori indipendenti con prodotti di qualità originale o corrispondente, supportato dalla garanzia di un rapporto privilegiato con un partner di grande affidabilità come Rhiag. Per conoscere lo stato di sviluppo del progetto, il numero degli aderenti e le nuove iniziative a disposizione dei soci, Autopro aveva sentito prima della pausa estiva Roberto Gatti, fino a quel momento amministratore de- legato di Rhiag. Intanto, però, Rhiag Spa era passata di mano, acquisita dal fondo Alpha Private Equity V, nato solo nel 2006. L’operazione si è conclusa il 12 luglio. E pochi giorni dopo, alla vigilia delle vacanze estive, la nuova proprietà ha deciso un avvicendamento al vertice della società. Uscito di scena Gatti, è stato nominato amministratore delegato Claudio Greco (in Rhiag dal 1984), che abbiamo interrogato sul futuro dell’azienda milanese e sulla continuità dei progetti in atto (l’intervista e i dettagli dell’operazione Alpha nel riquadro a pag. 30). Sembra proprio che, per InSiamo, ci sia la volontà di continuare: Greco assicura di nutrire la massima fiducia nel progetto. Ed è quello che ci auguriamo caldamente, perché siamo convinti che il suo sviluppo possa tracciare un nuovo solco nel futuro dell’aftermarket indipendente. D’altro canto un eventuale ripensamento 2007 settembre 29 Reti I progetti di Rhiag comporterebbe certamente un impatto negativo sulla rete. A oggi, InSiamo conta oltre 100 soci specializzati nella distribuzione di ricambi auto e veicoli industriali. Per tutelare gli interessi di tutte le aree geografiche, il consiglio di amministrazione del consorzio è strutturato in modo che ogni area Nielsen in cui è suddivisa l’Italia sia rappresentata. ciambella di salvataggio per la categoria Negli ultimi anni il ricambista si è venuto a trovare in una posizione molto scomoda, esposto alle critiche sia dei fornitori (distributori), sia dei clienti (riparatori). A pesare sono sta- ti fattori come la crescente complessità della domanda delle officine indipendenti, l’assottigliamento dei margini di guadagno e la concorrenza delle case automobilistiche. Con l’aggravante di dover operare in un mercato fortemente deregolamentato dalle recenti norme europee. In molti oggi auspicano la scomparsa della figura intermedia del ricambista, così da rinvigorire i margini degli stessi distributori e dei riparatori. Indubbiamente il ricambista ha le sue colpe, soprattutto perché è rimasto a lungo passivo di fronte ai cambiamenti delle necessità dei riparatori. Molti hanno scelto una sterile quanto dannosa difesa a riccio dei propri interessi, attribuendo tutto a fenomeni passeggeri. Il passato però non è tornato e mai più tornerà. Il progetto InSiamo in difesa del ricambista e del suo ruolo ci sembra quindi da condividere senza riserve. Prima di ogni condanna, è giusto tentare il recupero della categoria, anche per verificare le carte in mano al distributore e al riparatore. Per Rhiag il ricambista è l’unico canale distributivo. Una sua scomparsa imporrebbe all’azienda una totale ristrutturazione, con possibilità di successo non certo garantite. Spesso il rapporto ricambisti-distributori è conflittuale proprio perché i primi non hanno saputo differenziare la loro attività dai secondi. Dai tentativi dei ricambisti di bypassare il canale del distributore, sono emersi nessun cambiamento di strategia: PARLA IL NUOVO AD, CLAUDIO GRECO “Ai ricambisti più evoluti tutto il nostro supporto” I A Posto e InSiamo restano centrali Lo assicura il nuovo amministratore delegato di Rhiag Spa, Claudio Greco (nella foto), al vertice del gruppo da fine luglio. in alto, il totem di un’officina della rete A Posto. l gruppo di private equity francotedesco Alpha, attraverso il fondo Alpha Private Equity Fund V (Apef V), ha acquisito il gruppo Rhiag da Cvc Capital Partners, con un’operazione conclusasi il 12 luglio. Per Alpha è il sesto investimento dalla sua fondazione, che risale a febbraio 2006. I termini del contratto non sono stati resi noti. Si sa solo che Apef V e Alpinvest Partners (gruppo di private equity con 40 miliardi di assets in gestione) hanno acquisito la maggioranza del capitale di Lanchester, holding lussemburghese a cui fa capo Rhiag. Il gruppo, nome di punta nella distribuzione di ricambi per auto in Italia e nell’Est europeo, era nel portafoglio di Cvc dal 1998, un lasso di tempo decisamente più lungo rispetto al periodo standard di durata dei private equity di 3-5 anni. Sotto il controllo della Cvc, il gruppo Rhiag ha accresciuto il fatturato da circa 400 miliardi di vecchie lire ai 400 milioni di euro dell’anno scorso. Il 69% delle vendite è generato in Italia da Rhiag Spa e Bertolotti Spa, azienda altrettanto dinamica, ma di minori dimensioni, ceduta da Federal Mogul alla fine degli anni ’90. La Svizzera e l’Europa dell’Est (Ungheria, Romania, Ucraina, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca) rappresentano il rimanente 31%. “Il gruppo Rhiag - recitava il comunicato diramato dall’azienda - è costituito da 12 società che operano in otto paesi europei nel campo della distribuzione dei componenti auto. Apef conta oltre 20 anni di esperienza in diversi settori in Europa e ha sede a Parigi e Francoforte. La nuova proprietà intende proseguire con rinnovato slancio le strategie e lo sviluppo dei progetti del gruppo Rhiag in atto, nel processo di continuo miglioramento nei confronti dei suoi fornitori, partner e clienti”. A confermarci questa strategia della continuità è Claudio Greco, il nuovo amministratore delegato di Rhiag Spa. Torinese, laurea in ingegneria, in Rhiag dal 1984 fino a ricoprire i ruoli di direttore marketing e quindi direttore acquisti di Gruppo, ha accettato, fresco di nomina, di rispondere ad alcune domande di Autopro. Ecco l’intervista. L’uscita di Roberto Gatti prelude ad altri cambiamenti immediati? “L’uscita del precedente ad è contestuale al passaggio di proprietà del gruppo Rhiag, avvenuto il 12 luglio. Il 30 settembre 2007 nuovo proprietario è un investitore finanziario con oltre vent’anni d’esperienza in Europa, in settori e paesi diversi. Non sono previsti cambiamenti nella strategia dell’azienda”. Anche il consorzio InSiamo rimane parte della strategia Rhiag? “Sono sempre più convinto che oggi sia indispensabile organizzare e sostenere i ricambisti più evoluti nelle nuove sfide dell’aftermarket indipendente. Per Rhiag, questa missione è prioritaria. La logistica integrata, la formazione, i meeting tecnici, i seminari d’approfondimento e gli strumenti informatici integrati, saranno sempre i fondamentali servizi di InSiamo ai suoi consorziati. InSiamo è già diventato il primo consorzio in Italia per numero di ricambisti aderenti e Rhiag intende proseguirne lo sviluppo”. La rete di officine A Posto è destinata a crescere? “La nostra rete di officine continua a crescere e consolidarsi. I riparatori A Posto erogano servizi sempre più completi agli automobilisti. La presenza di oltre 1200 officine qui in Italia garantisce già un’ottima copertura e capillarità sul territorio, ma contiamo di completarla e perfezionarla ulteriormente”. Claudio Greco non fa cenno, nelle sue dichiarazioni, al progetto A Posto dedicato alle carrozzerie, ma forse è solo per una comprensibile riservatezza. Da fonti non ufficiali ci risulta che l’iniziativa stia procedendo regolarmente. Reti I progetti di Rhiag PARLANO i ricambisti Di INSIAMO Ci crediamo molto, speriamo che arrivino nuovi servizi per noi I Il portale dedicato La home page del sito di InSiamo www.insiamo.it presenta a destra l’area riservata agli aderenti, che possono sempre mettersi in contatto tra loro e con Rhiag. Sotto, il magazzino di Siziano (Pv) del distributore. l passaggio di mano della Rhiag e il cambiamento del direttivo, che da poco era stato rinnovato, non impressiona più di tanto gli aderenti al consorzio InSiamo. Che si dichiarano fiduciosi sul futuro dell’iniziativa, a patto di incrementare i servizi riservati ai ricambisti associati. Abbiamo interpellato alcuni operatori che hanno aderito a questa iniziativa per conoscerne motivazioni e livello di soddisfazione, oltre che per un primo commento sui cambiamenti di vertice. Gianni Lupi di Autoricambi Petracci di Falerone (AP) ha scommesso fin dall’inizio su InSiamo perché crede che sia necessario rinforzare i legami all’interno della categoria. Spera in un aumento di iniziative e di corsi di buona qualità, al fine di formare meglio il personale della sua azienda. Per Giovanni Bellano di Autoricambi Bellano di Vasto (CH) “aderire a questa rete serve a migliorare il livello qualitativo dell’azienda e quindi a innalzare il proprio livello imprenditoriale”. È fiducioso verso Rhiag, perché la considera un’azienda molto preparata e professionale sotto il profilo di fornitura di prodotti e servizi. Far parte di InSiamo, per Cristina Galvanin di Autoricambi Sara di Carrè (VI), aiuta soprattutto a migliorare la maniera di porsi nei confronti della clientela, che si fa più professionale. “Se giocata bene - spiega Galvanin - la carta del consorzio rappresenta un’ottima opportunità per qualificarsi sul mercato”. Senza mezzi termini le parole di Luca Cremona dell’Autoelettrica di Varese: “Ho aderito a InSiamo all’inizio di gennaio. Credo che ci troveremo senz’altro meglio che con altre iniziative, di cui facciamo ancora parte da trent’anni nonostante le scottature e le delusioni. Spero che InSiamo - chiarisce Cremona - possa rappresentare un punto di forza per tutti i partecipanti allo scopo di migliorare il modo di rapportarci con i nostri fornitori”. Insomma, tutti quanti sembrano concordare sul fatto che il ricambista del futuro non dovrà puntare solo sulla vendita dei pezzi, ma anche sui servizi. “InSiamo significa un costo in più precisa Lupi - e anche lavoro in più, ma non si può prescindere”. “Senza iniziative di questo tipo - aggiunge Cremona - non avremmo più di quindici anni di riserva di ossigeno”. E dai cambiamenti al vertice, che si dice? Luca Cremona un po’ se lo immaginava e qualche timore lo lascia trapelare: “Peccato, finora la gestione era stata buona. È ancora troppo presto per capire che succederà. Staremo a vedere”. Anche altri concordano con lui. Più fiducioso si mostra Giovanni Bellano: “Non è ancora possibile prevedere come andranno le cose, sono però certo che il passaggio di mano di Rhiag non comporterà in fondo grandi cambiamenti”. i limiti delle loro strutture e l’insufficiente capacità di gestire un rapporto diretto con i grandi componentisti e con gli importatori nazionali: un rapporto che implica forme organizzative a cui è spesso costoso adeguarsi. Così pian piano si sono rafforzati i distributori, che hanno saputo sfruttare a proprio vantaggio i limiti culturali e finanziari del ricambista. Formazione a tutti i livelli. In questo contesto, l’opportunità fornita da Rhiag con InSiamo è di grande impatto, una sorta di ciambella di salvataggio per tutta la categoria. Alla quale è dedicata in primis una serie di corsi e seminari. Qui le iniziative 32 settembre 2007 principali sono gli incontri di approfondimento riservati ai titolari e mirati ad accrescere la “cultura d’impresa”, ma sono anche corsi per i collaboratori interni. Questa attività è esercitata su due livelli: corsi standard su materie da programma e corsi personalizzati in base alle esigenze del singolo ricambista associato. Logistica integrata. Superata la fase “culturale”, InSiamo si pone il problema di come migliorare l’organizzazione logistica. Qui interviene uno strumento gestionale (in fase finale di sperimentazione), definito “logistica integrata”, che ha l’obiettivo di ridurre il rischio d’impresa e qualificare l’attività distributiva grazie all’ottimizzazione delle scorte e all’innalzamento del livello di servizio all’officina. Obiettivo: aumentare la disponibilità da stock, riducendo la giacenza media dei pezzi in magazzino. Potrebbe sembrare una contraddizione, ma non lo è, perché con un’oculata attenzione a bilanciare le due componenti è possibile allargare la gamma, ridurre lo stock e l’obsolescenza, e contenere infine le imperversanti operazioni promozionali (che assottigliano i margini e non aumentano stabilmente le vendite). Accordi con flotte e produttori. Gli accordi con i grandi operatori del noleggio a lungo termine e delle flotte convogliano sulla rete Rhiag di officine A Posto la gestione totale del parco. Così l’officina A Posto aumenta i volumi di richiesta e di acquisto ai ricambisti Rhiag, da cui dipende. Sul fronte componentisti, con i quali si stanno mettendo a punto varie collaborazioni, un primo accordo è stato sottoscritto con Exide, leader mondiale delle batterie. Il produttore ha accettato di sperimentare una formula di collaborazione innovativa, basata su un’operazione di co-marketing e sulla fornitura diretta dalla fabbrica al ricambista, riducendo i passaggi intermedi della filiera allo scopo di garantire a tutti margini superiori alla media. Con una buona ripartizione delle funzioni e meno passaggi di mano della merce prima della definitiva destinazione, il guadagno non dovrebbe mancare.