La collettività di Wallis e Futuna (in francese: Collectivité des Îles Wallis et Futuna) è un territorio insulare composto
principalmente da tre isole vulcaniche tropicali (Wallis, Futuna, e Alofi) con scogliere areali che si trovano nella
parte sud dell'oceano Pacifico, fra le isole Figi e Samoa.
Collettività d'oltremare
Wallis e Futuna è una Collettività d'Oltremare francese (francese: collectivité d'outre-mer, o COM) dal 2003. Tra il
1961 e il 2003, ebbe lo status di Territorio d'Oltremare francese (territoire d'outre-mer, o TOM).
Re tradizionali
Le isole hanno tradizionalmente 3 re:
Kapiliele Faupala, re di Uvea dal 25 luglio 2008;
Visesio Moeliku re di Sigave dal 2004.
Nell'isola di Tu'a il trono è vacante dal maggio 2008 e le redini dell'isola sono nelle mani del Consiglio dei Ministri
locale.
Anche se venne scoperto dagli olandesi e dai britannici nel XVII e XVIII secolo, furono i francesi i primi europei a
stabilirsi in questo territorio, con l'arrivo di missionari nel 1837, che convertirono la popolazione al cattolicesimo. Il 5
aprile 1842, essi chiesero la protezione della Francia a seguito della ribellione di parte della popolazione locale. Il 5
aprile 1887, la Regina di Uvea (sull'isola di Wallis) firmò un trattato ufficiale che stabiliva il protettorato francese. I re
di Sigave e Tu`a (Alo), sulle isole di Futuna e Alofi, firmarono anch'essi un trattato che stabiliva un protettorato francese,
il 16 febbraio 1888. Le isole vennero poste sotto l'autorità della colonia francese della Nuova Caledonia.
Nel 1917, i tre regni tradizionali vennero annessi alla Francia e trasformati nella Colonia di Wallis e Futuna, sempre
sotto l'autorità della Nuova Caledonia.
Nel 1959, gli abitanti delle isole votarono per diventare un territorio d'oltremare francese, in vigore dal 1961,
ponendo quindi fine al subordinamento alla Nuova Caledonia.
Il territorio è diviso nei tre regni tradizionali (royaumes coutumiers): Uvea (sull'isola di Wallis), Sigave (sulla parte ovest
dell'isola di Futuna), e Alo (sull'isola di Alofi e sulla parte est di Futuna). Uvea è ulteriormente suddiviso in tre distretti:
Hanake, Hihifo, e Mua. La capitale del territorio è Mata-Utu, sull'isola di Wallis (che è anche la più popolosa).
In quanto territorio francese, è governato secondo la costituzione francese del 28 settembre 1958: usa il sistema legale
francese, ed il suffragio è universale per i maggiori di 18 anni. Il presidente viene eletto tramite voto popolare per un
mandato di cinque anni; l'"alto amministratore" viene nominato dal presidente di Francia, su consiglio del Ministro degli
interni francese; i presidenti del Governo Territoriale e dell'Assemblea Territoriale vengono eletti dai membri
dell'assemblea.
Il capo di stato è il presidente francese (da maggio 2007 Nicolas Sarkozy), e viene rappresentato da un Alto
Amministratore (Xavier de Furst dal 18 gennaio 2005). Il capo del governo è il presidente dell'Assemblea Territoriale
(Patalione Kanimoa, dal Gennaio 2001). Il Consiglio dei territori è formato dai Re dei tre regni tradizionali e di tre
membri nominati dall'Alto Amministratore su indicazione dell'Assemblea Territoriale.
Il ramo legislativo consiste di una Assemblea Territoriale unicamerale (o Assemblée territoriale) con 20 seggi; i membri
vengono eletti con voto popolare per un mandato di cinque anni. Wallis e Futuna eleggono un senatore al Senato
francese ed un deputato per l'Assemblea Nazionale francese.
La giustizia viene in genere amministrata secondo il diritto francese, da un tribunale di prima istanza a Mata-Utu, ma i
tre regni tradizionali amministrano la giustizia secondo le leggi tradizionali (solo per reati non penali). La corte di
appello si trova a Nouméa, nella Nuova Caledonia.
Il territorio partecipa al Segretariato delle Comunità del Pacifico.
Il territorio comprende l'isola di Wallis (la più popolosa), l'isola di Futuna, la disabitata isola di Alofi (sembra che la
popolazione di Alofi sia stata sterminata dalla popolazione cannibale di Futuna nel corso di una singola incursione nel
XIX secolo), e 20 isolotti disabitati, per un totale di 274 km² con 129 km di linea costiera. Il punto più elevato è il
Monte Singavi (sull'isola di Futuna) con 765 m.
Le isole hanno una stagione calda e piovosa da novembre ad aprile, ed una secca e fredda da maggio a ottobre. Le
piogge accumulano da 2.500 a 3.000 millimetri ogni anno. L'umidità media è dell'80% e la temperatura media di
26,6°C.
Solo il cinque percento del territorio dell'isola è arabile; piantagioni permanenti coprono un altro 20%. La
deforestazione (resta solo una piccola parte della foresta originale), ampiamente dovuta al continuo uso di legname
come principale fonte di combustibile, è un grave problema. Come conseguenza del continuo abbattimento delle
foreste, il terreno montagnoso di Futuna è particolarmente soggetto all'erosione. Non ci sono insediamenti permanenti
su Alofi a causa della mancanza di fonti naturali d'acqua dolce.
L'economia del territorio è limitata alla tradizionale agricoltura di sussistenza, con circa l'80% della forza lavoro che trae
sostentamento dalle coltivazioni (noci di cocco e verdura), dall'allevamento (principalmente maiali) e dalla pesca
commerciale. Circa il 4% della popolazione è impiegata dal governo. Le entrate derivano dai sussidi del governo
francese, dalle licenze di pesca concesse a Giappone e Corea del Sud, dalle tasse sull'importazione e dalle rimesse dei
lavoratori emigrati in Nuova Caledonia.
Nel 1995 il prodotto interno lordo aveva una parità di potere d'acquisto di circa 28,7 milioni di dollari, circa 2.000$ pro
capite. Il territorio ha entrate per circa 20 milioni di dollari l'anno e spese per circa 17.
L'industria comprende produzione della copra, manifatture, pesca e legname. I prodotti agricoli comprendono frutto del
pane, igname, taro, banane, maiali e capre. Nel 1995, circa 370.000 dollari in merci (copra, frutto del pane, igname,
radici di taro e manufatti) sono stati esportati, e circa 13,5 milioni di dollari di beni (alimentari, beni di consumo,
equipaggiamento da trasporto, carburante, vestiti) sono stati importati, principalmente da Francia, Australia e Nuova
Zelanda.
Il territorio usa il Franco CFP, come i territori francesi della Nuova Caledonia e della Polinesia Francese; il Franco CFP
(XPF) è agganciato all'Euro al tasso di 1.000 XPF = 8,38 €.
La popolazione totale del territorio al censimento del 2003 era di 14.944 abitanti (67,4% sull'isola di Wallis, 32,6%
sull'isola di Futuna), in grande maggioranza di etnia polinesiana, con una piccola percentuale di discendenza
francese. Più di 16.000 Wallisiani e Futuniani vivono come emigranti in Nuova Caledonia, il che è più della
popolazione totale di Wallis e Futuna. La stragrande maggioranza degli abitanti professa la religione cattolica. La
popolazione parla sia francese che wallisiano o futuniano, le lingue polinesiane indigene. Metà della popolazione
totale (sia uomini che donne) sopra i 15 anni è in grado di leggere e scrivere.
La cultura di queste isole è tipicamente polinesiana.
Soprattutto la musica di Wallis e Futuna ha una ricca
tradizione.
Trasporti e Comunicazioni
Nel 1994, il territorio aveva 1.125 telefoni, una
stazione radio AM e due stazioni televisive.
L'isola di Wallis ha circa 100 chilometri di strade, di
cui 16 asfaltati, mentre l'isola di Futuna ne ha solo
16, tutti non asfaltati. Il territorio ha due porti
principali, Leava (su Futuna), e Mata-Utu, che da
supporto alla sua flotta di marina mercantile,
consistente di tre navi per un totale di 92.060
tonnellate di stazza: due navi passeggeri ed una
petroliera. Ci sono due aeroporti, uno con una pista
asfaltata di circa 2.000 metri, e uno con una pista
sterrata di 1.000 metri. Il codice nazionale (e TLD
internet) è WF.
Nonostante gli arcipelaghi più vicini a Wallis e Futuna siano Samoa e Fiji, i collegamenti più regolari sono quelli assicurati
dai voli per/dagli altri due territori francesi della zona, ovvero la Nuova Caledonia e Tahiti; da entrambe queste località
potrete prendere un volo per Wallis e Futuna. Aircalin, una compagnia aerea con sede in Nuova Caledonia, è l’unica a
fare servizio per Wallis e Futuna, e ha un ufficio a Mata Utu (Wallis).
Attualmente non esistono navi passeggeri di linea in servizio tra le isole, ma soltanto mercantili che passano da queste
parti più volte nell’arco di un mese per scaricare l’indispensabile birra Foster’s e il vino francese. Può darsi che riusciate a
trovare uno yacht diretto a Wallis in partenza dalla Nuova Caledonia, ma è anche probabile che attraccherà nel poco
pittoresco molo delle petroliere di Halalo, sul versante meridionale di Wallis. Se volete visitare entrambe le isole principali
dell’arcipelago ma avete poco tempo a disposizione, vi sconsigliamo di spostarvi in barca tra le due perché Wallis e
Futuna sono separate da ben 230 km di mare aperto. Il trasferimento più rapido è offerto dalla compagnia aerea
Aircalin, che effettua un volo di 45 minuti otto volte la settimana. È in programma la sostituzione dei voli con un servizio di
catamarani o traghetti – chiedete informazioni aggiornate a Mata Utu (a Wallis).
Visitare l’entroterra di Wallis o Futuna con i mezzi pubblici sarebbe semplice, se ce ne fossero! Non mancano invece
automobili, motociclette e scooter (la Vespa è il più diffuso) a noleggio. Ci spiace per i ciclisti, invece, perché le biciclette
scarseggiano.
L’Arcipelago di Wallis e Futuna si trova a metà strada tra le Fiji e le Samoa e copre una superficie totale di 274
kmq, ovvero 2 volte e mezzo l’estensione di Parigi. L’arcipelago è formato da 20 isolotti e da tre isole maggiori
chiamate Wallis, Futuna e Alofi. La bassa Wallis è l’isola principale: è circondata da una vasta laguna di acque
poco profonde e ha molti laghi vulcanici. Al confronto con Wallis, Futuna e la disabitata Alofi si possono definire
prive di lagune, ma entrambe hanno un entroterra montuoso; la vetta più elevata di Futuna (e dell’intero
arcipelago) è il Monte Puke dal nome curioso (‘puke’ significa ‘vomito’ in inglese), che misura 524 m di altezza.
L’arcipelago è privo di importanti specie native di flora e fauna, ma a Wallis vive una lucertola endemica. I maiali
(che vengono uccisi nel corso di complessi rituali durante le feste isolane) sono numerosissimi ovunque, ma
soprattutto ad Alofi, dove si stima che vivano 10.000 esemplari su una superficie di soli 51 kmq. La grande
chiocciola africana giunse nell’arcipelago spontaneamente una ventina di anni fa, e vi si è ben radicata cibandosi
delle colture locali. L’isola risente anche di un massiccio disboscamento, dovuto non tanto alle grandi multinazionali
quanto piuttosto all’utilizzo del legno da parte degli abitanti locali come combustibile. Tale disboscamento ha
provocato una vasta erosione del suolo, che frana nell’oceano, soprattutto a Futuna.
Se cercate il bel tempo, in questo arcipelago non resterete delusi. Wallis e Futuna godono infatti del classico clima
desertico, caldo e tropicale, con temperature che non sono mai scese sotto i 17ºC né hanno superato i 33ºC negli
ultimi trent’anni. Da maggio a ottobre il clima è secco, mentre il periodo da novembre ad aprile porta con sé
l’afosa stagione delle piogge, e a volte i cicloni. Le isole sono vicine al punto d’incontro delle placche continentali
del Pacifico e indo-australiana, per cui sono talvolta interessate da fenomeni sismici. L’ultimo terremoto di una certa
entità si è verificato nel 1993.
Chiese
In queste isole devotamente cattoliche la percentuale di chiese per numero di abitanti è elevata, e quasi tutte meritano
una visita anche solo per le loro navate piacevolmente fresche. La splendida Chiesa di San Giuseppe, la più antica di
Wallis, è una meta da non perdere per il suo caleidoscopio di motivi geometrici, scene bibliche e motivi a forma di
pesce. Più vicina a Mata Utu, la Chiesa del Sacro Cuore assomiglia a un alto faro che torreggia ai margini della
strada ed è davvero interessante.
A Futuna, la Chiesa di Pierre Chanel, che prende il nome dal santo patrono dell’Oceania, è una meta assolutamente
prioritaria per la sua originalità. Vi si trovano infatti le reliquie del santo, alcuni dei suoi abiti e la mazza da guerra
che si dice l’abbia ucciso. La Chiesa di Leava è altrettanto suggestiva, con le sue sculture lignee, che ritraggono
personaggi maschili a braccia aperte, disposte lungo le pareti laterali a sostegno del tetto.
Futuna
Futuna è un po’ più sonnolenta e legata
alle tradizioni rispetto a Wallis. Priva di
laghi vulcanici e di lagune, l’isola non
offre molto altro che qualche bella
chiesa, un interessante fale fono di
fattura tradizionale nel villaggio di
Vaisei e l’opportunità di osservare la
gente del posto mentre partecipa alla
cerimonia della bevuta di kava. Il
paesaggio locale è caratterizzato
purtroppo anche da un mucchio di
immondizia. Se avete optato per
un’escursione di un giorno o due,
trascorrerete buona parte del tempo
sulla spiaggia di Alofi. Prima di
proseguire il vostro viaggio nel Pacifico,
ricordate che uno dei pochi pregi di
Futuna sono i suoi supermercati ben
forniti di champagne francese.
Wallis
Le origini vulcaniche di Wallis, l’isola principale dell’arcipelago, sono evidenti nei suoi numerosi laghetti che riempiono
antichi crateri. Si tratta dell’isola più animata e popolosa dell’arcipelago, che offre inoltre diversi video-shop e persino
delle serate in discoteca nel fine settimana! È dunque la tipica isoletta del Pacifico, il cui fascino dimesso risiede anche
nella sua laguna, nelle chiese, nei laghi vulcanici e nei siti archeologici. Mata Utu è il più importante centro abitato,
mentre le altre attrattive si raggiungono percorrendo la strada che segue tutto il perimetro dell’isola.
Il centro di Mata Utu è un misto di sacro e profano, con la cattedrale che spunta in mezzo a ristoranti, un albergo, un
negozio di artigianato, il Palazzo del Re e l’ufficio postale. A pochi passi in direzione ovest troverete la stazione di
polizia, l’ufficio della compagnia aerea e l’Uvea Shopping Centre, mentre gli altri ristoranti e alberghi si trovano tutti
nelle vicinanze.
Circa 9 km a sud di Mata Utu ecco Talietumu, magnifico ma poco conosciuto sito archeologico che ospita alcuni
insediamenti fortificati eretti dai tongani, che invasero l’arcipelago intorno al 1450. Tonga Toto è un altro importante
sito archeologico di Wallis: il suo nome vuol dire ‘il sangue dei tongani’ e si riferisce alla ferocia dell’invasione.
Il Lago Lalolalo è il più spettacolare tra tutti i laghi vulcanici di Wallis: forma un cerchio quasi perfetto con la sua
parete rocciosa alta 30 m che scende verso le acque di pece, a loro volta profonde 80 m. Si dice che l’esercito
americano abbia nascosto degli armamenti in questo lago alla fine della seconda guerra mondiale. A Wallis ci sono
poche belle spiagge, perciò sono i numerosi isolotti (perlopiù disabitati) della circostante laguna a offrire i luoghi più
adatti ai bagni e ai picnic: le località migliori da questo punto di vista sono Faioa, Nukuhione e Nukuhifala.
Feste e manifestazioni
A parte le solite festività occidentali come Natale, Pasqua e Capodanno, questo territorio francese celebra anche la
Festa dei Lavoratori (1° maggio), l’Anniversario della Presa della Bastiglia (14 luglio), Ognissanti (1° novembre) e
l’Anniversario dell’Armistizio (11 novembre). La Giornata di san Pierre Chanel (28 aprile) commemora il primo
missionario giunto a Futuna nel 1837 e ucciso quattro anni dopo per ordine del sovrano locale. Le tre parrocchie di
Wallis fanno festa anche il 14 maggio, il 29 giugno e il 15 agosto.
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