SCHEDA B
PROPOSTA CATECHISMO:
PRIMI ANNI ELEMENTARI
Obiettivi della proposta
• Le proposte possono servire ai catechisti per preparare incontri rivolti ai bambini nel periodo di
Avvento.
• Attraverso le offerte raccolte dai bambini in seguito a delle piccole rinunce per i “Lumini
dell’Avvento” (si indica come gli anni scorso la cifra di 5 Euro) la Caritas diocesana sostiene le
opere segno: mensa, dormitori, centro di ascolto, ecc.
Proposte e strumenti per sensibilizzare e animare
Le proposte concrete per gli incontri di catechismo con i bambini che noi vi diamo sono come i
mattoncini della LEGO: voi potete usarli tutti secondo le istruzioni, usarne solo alcuni secondo le
vostre esigenze, usarne uno con altri che avete voi già da prima, ecc.
Si parte dal libro “Una sera in una stalla…” di Guido Visconti e Alessandra Cimatoribus1. (Edizioni
Arka, Milano, 2003, Euro 12,40). Nella storia sono molto presenti i temi dell’attesa, dell’accoglienza,
dell’unità. In particolare i temi della misericordia e dell’accoglienza sono simboleggiati dal caldo
della stalla, creato anche dall'alito del bue, che si contrappone al freddo fuori causato dalle
intemperie.
Il tepore della stalla può rappresentare l'amore che Dio ci dona gratuitamente per primo. Siamo
amati ma siamo anche capaci di amare. Come il bue riesce a concedere calore (amore) così
anche ogni bambino può a sua volte creare calore, portare caldo laddove c'è freddo. Come?
Con il lumino (la fiamma scalda il bicchiere che contiene il lumino). Esso può scaldare, una volta
acceso, le mani dei bimbi che sono dentro alla stalla nella classe di catechismo ma può anche
scaldare, una volta acceso, le mani di altre persone: dei propri genitori a casa, dei propri nonni,
dei propri vicini, dei propri amici, delle persone che sono ad una festa organizzata in parrocchia,
delle persone che sono alla messa domenicale, degli anziani della casa di riposo, ecc. ecc. I
bambini in questo modo scoprono che sono amati da Dio e capaci di amare se stessi (il calore
che scalda le proprie mani) e gli altri (il calore del proprio lumino che scalda le mani delle persone
che stanno vicine).
Il fuoco però che scalda si può spegnere, bisogna custodirlo, bisogna saperlo accendere quando
c'è freddo e spegnerlo quando c'è caldo, ecc.
Il fuoco lo ha inventato Dio ed è lui che ce lo dona per primo e gratuitamente (cero pasquale, rito
del battesimo, ecc.). Il vero calore, quello che riscalda sempre, quello che non fa patire mai
freddo viene da Dio, passa (o può passare da noi) e a lui ritorna: l'amore Dio lo dona a noi e noi
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In una stalla sulle colline di Betlemme, c’è un vecchio bue in attesa del suo padrone. Una sera di vento freddo,
riscalda tutti gli animali a cui offre risparo (arrivano uno alla volta: una colomba, un leprotto, due caprette, degli
uccelli, delle pecore). Ci sarà ancora spazio nella sua stalla quando un asino verrà a chiedergli ospitalità? L’asino porta
con sé una giovane donna che sta per partorire e suo marito.
Avvento Caritas 2015: Scheda “B” per il Catechismo dei primi anni delle elementari
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possiamo donarlo a tutto ciò che ci circonda (compreso noi stessi) e a lui ritorna per maggior
gloria sua (non nostra).
ATTIVITÁ 1 (narrazione della storia suddivisa in UNO o più incontri)
Si può raccontare la storia suddivisa in uno o più incontri (a seconda delle vostre disponibilità e
condizioni) dove, episodio dopo episodio, si svolge la narrazione: arrivo di ciascun animale, la
nascita di Gesù, ecc. In questo modo si crea un vero e proprio senso di attesa e di stupore che
stimola la curiosità e la fantasia dei bimbi.
Per ogni incontro si possono tenere le seguenti attenzioni:
- La storia non dovrebbe essere letta ma raccontata da una figura quasi magica (per es. un
angelo) che di volta in volta si presenta (in carne ed ossa quindi per es. un catechista o un
genitore travestito) nell’aula di catechismo e narra ai bambini un pezzo della storia chiedendo
loro di fare qualcosa (costruire gli animali che di volta in volta si presentano nella stalla) e
portandogli i materiali che occorrono (carta, forbici, materiale per decorare, caffè, cacao,
paglia, i lumini, ecc.).
- Creare un’atmosfera suggestiva: musica, luci soffuse, profumi, calore della stalla, ecc.
- Costruire assieme ai bimbi, o farsi aiutare da un genitore o un nonno, una stalla in cui mettere gli
animali (che rimanga nell’aula fino a Natale).
- La stalla dovrebbe essere abbastanza grande ma anche trasportabile per essere utilizzata
eventualmente anche in una Celebrazione Eucaristica (es. la Messa di Natale) in chiesa, oppure
in una festa in parrocchia, ecc.
Un’altra proposta, adatta forse ai bambini più grandicelli, è quella della rappresentazione teatrale.
Si può condividere con i bambini il “copione” di questa storia da poter recitare, gli attori
potrebbero essere gli stessi bambini, i catechisti, i genitori, ecc. Per molti catechisti si è rivelato
efficace anche la rappresentazione teatrale accompagnata da una voce narrante che legge.
E' importante che si valorizzi, oltre alla storia o alla rappresentazione, la narrazione e la lettura
della Parola di Dio su questi temi e avvenimenti. Il gusto della Parola non può mancare per dare
fondamento pieno alla Salvezza, alla Speranza, alla Gioia. Gesù che nasce non sarà solo il nuovo
padrone (nel linguaggio del bue), ma sarà il Salvatore del mondo. Alcuni sacerdoti ci hanno
consigliato come brano appropriato della Sacra Scrittura la narrazione della nascita di Gesù
dell’evangelista Luca (Lc. 2,1-20).
Riflessioni che sottostanno al lavoro coi bambini:
- Questa dinamica non riguarda solo i bambini ma anche i genitori ( nonni, amici, ecc.) perché
vivono di riflesso o a cascata tale attesa influenzati dai bambini della classe, in questo senso
sarebbe molto bello fare una festa di chiusura dell’Avvento in cui vengono invitati i genitori, i
fratelli, gli amici, ecc. a vedere fisicamente la “stalla” in cui si è svolta tutta la storia con la stessa
atmosfera (luce soffusa, musica, profumi, sostanze da toccare, esperienza del calore del lumino,
ecc.) oppure ad assistere alla rappresentazione.
- Nella stalla, come nella vita, sia fuori che dentro ognuno di noi, ci sono cose belle e cose brutte,
ma possono coesistere in un’unica stalla e in un unico luogo. Tutto ciò non impedisce alla stalla di
essere un luogo gioioso e accogliente, con la porta aperta per ospitare coloro che "bussano". Il
bue pur essendo in una stalla (odori cattivi, fieno pungente, non con tutti i comfort, ecc.) ed
essendo preoccupato perché non arriva il suo padrone riesce comunque ad essere accogliente,
ad essere prossimo agli altri (il fiato che riscalda), a creare un bel clima nella stalla, ad accogliere
la famiglia con il bimbo che nasce. Le cose belle e brutte, che ci piacciono o non ci piacciono, le
cose diverse tra loro, ecc. possono coesistere in uno stesso posto e la risultante di questo processo
può essere una cosa bella. A tale proposito esistono molte proposte di attività concrete da poter
svolgere insieme con i bimbi per poter "gustare" la bellezza della coesistenza delle diversità in un
Avvento Caritas 2015: Scheda “B” per il Catechismo dei primi anni delle elementari
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medesimo luogo e tempo (per chi lo desiderasse può contattare la Caritas Diocesana per avere
informazioni su tali metodologie).
- Gli animali della stalla che sono stati accolti dal bue, e hanno goduto del suo fiato caldo,
decidono di accogliere la famiglia uscendo dalla stalla per fare spazio. Il bue rimane nella stalla
perché è legato (non ha la forza fisica di spaccare la corda) e riesce a scaldare con il suo fiato
anche il bambino appena nato.
ATTIVITÁ 2 (esperienza concreta)
Far vivere ai bambini in prima persona l’esperienza concreta dell’essere accoglienti e
misericordiosi come il bue e come gli animali della stalla. Dopo aver vissuto la "magia" del calore
nella grotta nella classe di catechismo il bambino può sperimentare la possibilità di essere lui
donatore di calore attraverso la consegna del lumino, scaldando le mani di altre persone dopo
che lui si è scaldato le sue. Questo potrebbe essere fatto in tanti modi, ve ne proponiamo alcuni:
- I bambini possono portare a casa loro il lumino per scaldare le mani dei genitori, fratelli, zii, amici,
ecc. Per completare questo gesto simbolico i bambini singolarmente possano prendersi
l’impegno a casa di costruire piccole azioni accoglienti-misericordiose con i propri nonni, con dei
parenti non più giovani, con degli amici di famiglia, con dei vicini, con i nonni che eventualmente
la parrocchia accoglie nelle proprie case di riposo o che segue a casa tramite la Caritas zonale
ecc.
- L’intero gruppo di catechismo con le catechiste può andare a trovare il nonno/a di un bambino
non per forza in una situazione di difficoltà ma anche in un luogo in cui l’anziano è protagonista
come l’orto , l’associazione di volontariato in cui presta servizio, ecc. donandogli il lumino e
ascoltando quello che ha da raccontare. Abbiamo suggerito l'incontro del gruppo con un
anziano perché è ormai assodato che il confronto intergenerazionale per i bambini di questa età
è molto arricchente e stimolante. Ciò non toglie che si possa fare la stessa cosa con altre persone
per es. di altre nazionalità, con delle disabilità (es. le Gocce di speranza, Case della carità, ecc.) ,
ecc.
ATTIVITÁ 3 condivisione e verifica (valorizzazione)
E' bene che questi impegni (singoli o di gruppo) o comunque questa esperienza del percorso
fatto (la grotta, la storia, ecc.) possa essere condivisa e verificata (nel senso di valorizzata). In tal
modo i bambini possono apprendere gli uni dagli altri aiutati dai catechisti, o dal sacerdote, o dai
genitori (evitando assolutamente qualsiasi forma di giudizio o di competizione o competitività).
Concretamente si deve cercare di aiutare i bambini a pensare come hanno prestato fede al loro
impegno di scaldare le mani di altri. Le domande che gli si può porre sono: quali persone hai
scelto? Perché? Come è andata? Cosa è andato bene e cosa è andato male? Perché?
Le risposte a queste domande potrebbero:
- essere scritte (evitando i nomi dei bambini che le hanno pronunciate) in modo tale che rimanga
una traccia visibile dell’esperienza compiuta. Dove scrivere queste frasi? La cosa più semplice è
su un cartellone che potrebbe essere appeso nell’aula di catechismo, in oratorio, nei locali
parrocchiali, essere utilizzato in una celebrazione eucaristica, in una festa con i genitori, essere
riprodotto in un formato più piccolo e donato ad ogni bambino da portare a casa, ecc.
- essere scritte su una “mattonella” (che può essere una mattonella vera di recupero ma anche
semplicemente un cartoncino). Cosa serve questa mattonella? Tenendo presente che l’8 di
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dicembre il Papa apre l’anno giubilare della Misericordia (ogni diocesi del mondo è coinvolta
attraverso varie iniziative previste) si potrebbe pensare ad un incontro in parrocchia o nell’unità
pastorale (per esempio una celebrazione con i bambini e genitori nella Novena di Natale, oppure
una festa in parrocchia per farsi gli auguri, ecc) in cui le “mattonelle” verrebbero raccolte e
posizionate per comporre una "strada della misericordia" composta dalle opere di misericordia
realizzate dai bambini in Avvento. A questo incontro potrebbero essere invitati non solo i gruppi di
catechismo ma anche le famiglie della parroccia, gli scout, le associazioni sportive parrocchiali, le
scuole dell'infanzia Fism, le associazioni cattoliche, i movimenti, le congregazioni, ecc. presenti
nell'unità pastorale. L'anno della misericordia dunque si aprirebbe offrendo a Gesù e a tutta la
comunità parrocchiale, le azioni di misericordia dei singoli bambini (mattonelle). In questo modo si
potrebbe vivere insieme la stalla del bue della storia, cioè una Chiesa misericordiosa, un posto
accogliente e allegro dove ci stanno tutti, dove tutti possono dare qualcosa e dove si è convocati
da Gesù e si sta intorno a lui.
Alcuni suggerimenti per la scenografia (per la novena, per la festa di natale, ecc):
- potrebbe essere efficace materializzare la “strada della misericordia” con un rotolo di carta (per
es. le tovaglie di carta srotolabili, di stoffa, con il tappeto utilizzato solitamente per i matrimoni,
ecc. Le mattonelle (o i cartoncini) potrebbero dunque essere posizionati sopra questa strisca di
stoffa coprendola a poco a poco.
- un altro elemento scenografico potrebbe essere la costruzione (con il cartone, con il legno, con
il polistirolo, recuperandone una usata, ecc.) della “porta della misericordia della parrocchia” (o
unità pastorale da collocare alla fine della “strada della misericordia” sia durante l’incontro (della
novena, della 3° domenica di Avvento, festa di Natale, ecc.) sia tenendola come segno
dell’attività dei bambini in un luogo ben visibile (in chiesa, in oratorio, sul sagrato, ecc.).
PER INFO E CONTATTI
Caritas Diocesana
Settore Animazione
Tel.: 0522 922520
Ufficio Catechistico Diocesano
Don Stefano Borghi
Tel.: 0522/515953 -mail [email protected]
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