Prof.ssa Giulietta MICARA Da studi di popolazione emerge : la probabilità di gravidanza è del 20-25% per ogni ciclo (indice di fecondità); 40% al secondo mese, per raggiungere l’80% entro un anno di rapporti regolari, continui, non protetti. 19% delle nuove coppie avrà problemi riproduttivi dopo 2 anni 4% saranno sterili 15% saranno subfeconde (Subfecondità sta ad indicare un indice di fecondità 3 o 4 volte più basso della norma: questo significa che alcune coppie dovranno attendere un tempo maggiore per concepire) Fattori causali infertilità (%) Fattore maschile 35,4% Infertilità femminile Sterilità tubarica Endometriosi Insufficienza endocrino ovarica 35,5% 14,2% 5,2% 6,1% Fattore sia maschile che femminile 15,0% Sine causa 13,2% Altro 5,3% Sine causa D E 2000-2010 C E N 1990-2000 N I 1980-1990 O 22% 38% 20% 38% Fattore maschile Dati relativi alla causa di sterilità negli ultimi 30 anni. UOC Infertilità-Fivet - Dip. Scienze Ginecologiche ed Ostetriche e Scienze Urologiche Policlinico Umberto I 42% 20% 13% 0% Fattore femminile 40% 67% 20% 40% 60% 80% ITALIA Sul totale dei 357 centri: 43,4% (155) sono i pubblici o privati convenzionati che offrono servizi a carico del SSN. 56,6% centri (202) sono privati. Tecniche di fecondazione assistita Prevedono: 1. sempre il trattamento del liquido seminale (swim up o gradiente di densità) per concentrare i gameti maschili più idonei alla fecondazione ed eliminare le impurità (batteri, prostaglandine, coaguli non fluidificabili) 2. controllo dello sviluppo follicolare: a. stimolazione farmacologica della crescita follicolare multipla sotto stretto controllo ecografico ed ormonale b. ciclo spontaneo: viene seguita la crescita dell’unico follicolo che si sviluppa spontaneamente durante il ciclo naturale della paziente. La fecondazione assistita su ciclo spontaneo può essere una tecnica alternativa rivolta alle pazienti con una ridotta riserva ovarica che non producono molti ovociti con la stimolazione o che hanno affrontato diversi cicli stimolati senza ottenere risultati, e alle pazienti in età avanzata. In questi casi il trasferimento embrionario (di un solo embrione) si verifica nel 40-50% dei cicli iniziati. Trattamento del liquido seminale Sfrutta la capacità degli spermatozoi di migrare con i loro movimenti attivi in un mezzo di coltura che sovrasta la massa (pellet) di spermatozoi, concentrati sul fondo di una provetta dopo centrifugazione. Trattamento del liquido seminale Gradiente Si basa sulla selezione passiva degli spermatozoi operata da alcuni strati di una soluzione colloidale: il campione seminale viene stratificato su strati a diversa densità e dopo centrifugazione gli spermatozoi mobili si raccolgono sul fondo della provetta (nel pellet) Somministrazione di farmaci ormonali (gonadotropine: estrattive o ricombinanti) associati ad altre sostanze ormonali (analoghi o antagonisti del GnRh, l’ormone di rilascio delle gonadotropine) per evitare un’ovulazione spontanea che renderebbe vana la terapia effettuata. La terapia dura 10-14 giorni; i farmaci vengono somministrati tramite iniezioni intramuscolari o sottocutanee da effettuarsi giornalmente. I dosaggi vengono personalizzati fin dall’inizio (in base a riserva ovarica, età, costituzione corporea) e possono essere modificati durante il proseguimento della terapia. La risposta delle pazienti è strettamente soggettiva, perciò deve essere attentamente monitorata. La crescita follicolare viene monitorata tramite monitoraggio ecografico trans-vaginale e dosaggi dell’ormone estradiolo al duplice scopo di determinare il momento appropriato per il recupero degli ovociti ed evitare una stimolazione eccessiva (sindrome iperstimolazione ovarica). Nel momento in cui un numero sufficiente di follicoli raggiunge uno stadio adeguato di crescita (18 - 22 mm) viene indotta la fase finale di maturazione follicolare tramite la somministrazione di β-hCG, gonadotropina corionica umana (5.000 - 10.000 UI) la cui azione simula quella svolta dall’LH nei cicli naturali. D1 D2 Per una corretta valutazione delle dimensioni del follicolo si valuta il DIAMETRO MEDIO FOLLICOLARE DM : (D1 + D2)/2 I livello: AIH o IUI II livello: ICSI, IVF (FIVET) III livello: TESA, TESE, MESA, GIFT I livello: AIH o IUI II livello: ICSI, IVF (FIVET) III livello: TESA, TESE, MESA, GIFT Fecondazione intracorporea IUI – IntraUterine Insemination: AIH - Artificial Insemination with Husband’s semen; AID – Artificial Insemination with Donor’s semen Sterilità idiopatica e fattori lievi di sterilità (la follicologenesi non è seriamente compromessa, una o ambedue le tube sono pervie e i parametri seminali appaiono normali o lievemente alterati). Risultati in termini di gravidanze: 10% I livello: AIH o IUI II livello: ICSI, IVF (FIVET) III livello: TESA, TESE, MESA, GIFT Indicazioni IVF (FIVET) Infertilità maschile di grado intermedio patologia tubarica (occlusione o danno irreversibile) Ripetuti fallimenti di inseminazioni intrauterine ICSI Infertilità maschile di grado severo Mancata/ridotta fecondazione in precedenti cicli IVF Utilizzo di ovociti scongelati Ridotto numero di ovociti disponibili Seme crioconservato FASE ESSENZIALE ERP L’APPLICAZIONE DI QUESTE TECNICHE E’ IL PICK-UP OVOCITARIO Prelievo ovocitario (Pick up) 34-36 h dopo la somministrazione di HCG Avviene per via trans-vaginale sotto controllo ecografico in anestesia locale I follicoli vengono aspirati singolarmente tramite un ago fatto penetrare attraverso la parete vaginale FASE POST PICK-UP • Ricerca al microscopio degli ovociti nel liquido follicolare aspirato • Lavaggio degli ovociti in un mezzo tamponato • Preparazione delle piastre con IM (insemination medium) • Preparazione del liquido seminale IVF: gli ovociti non decumulati vengono posti a contatto con gli spermatozoi per 16-18 h e successivamente decumulati ICSI: decumulazione degli ovociti e determinazione della fase meiotica; inseminazione degli ovociti maturi (MII) Controllo della fecondazione: gli ovociti che mostrano i normali segni di fecondazione (presenza di due pronuclei e dei due globuli polari vengono mantenuti in coltura (incubatore a 37 C, 5% CO2) fino al momento del trasferimento nella cavità uterina della paziente. consiste nel rimuovere enzimaticamente e meccanicamente le cellule del cumulo e della corona radiata che circondano l’ovocita, ed ad introdurre un singolo spermatozoo selezionato direttamente all’interno del citoplasma ovocitario. Per questa procedura è necessario uno strumento di laboratorio che prende il nome di micromanipolatore ago aspiratore ovocita • al centro il microscopio invertito • a destra e a sinistra i micromanipolatori (parte meccanica) • a sinistra i microiniettori (parte idraulica) con i due capillari (holding ed injection) ICSI pipetta Holding con cui si crea pressione negativa per bloccare l’ovocita da iniettare ovocita corpo polare il singolo spermatozoo viene caricato nell’ago da iniezione e poi immesso nel citoplasma dell’ovocita Immobilizzazione dello spermatozoo Inserimento dello spermatozoo all’interno dell’ovocita cono di fecondazione IVF e ICSI a confronto IVF Lo spermatozoo penetra autonomamente nell’ovocita Fecondazione nel 60-65% Comparsa dei 2 pn e divisione cellulare più lenta Qualità embrionaria e % di gravidanza sovrapponibili alla ICSI ICSI Selezione e introduzione dello spermatozoo da parte dell’operatore Fecondazione nell’85-90% Comparsa dei 2 pn e divisione cellulare più rapida Qualità embrionaria e % di gravidanza sovrapponibili alla IVF I livello: AIH o IUI II livello: ICSI, IVF (FIVET) III livello: TESA, TESE, MESA, GIFT Le azoospermie si dividono in ostruttive e non ostruttive a seconda che l’assenza di spermatozoi sia causata rispettivamente da un’ostruzione dei deferenti o da un’alterazione primaria o secondaria della spermatogenesi Azoospermie ostruttive: possono essere post-infettive, post-chirurgiche (vasectomia) o congenite (assenza bilaterale dei vasi deferenti). La spermatogenesi è conservata ed è quindi possibile recuperare spermatozoi chirurgicamente Azoospermie secretorie: possono essere dovute a criptorchidismo, orchiti, trauma o torsione testicolare, radio o chemioterapia, anomalie cromosomiche (47,xxy, 46,xy del yq11). In base al quadro istologico si distinguono in: - ipospermatogenesi - sindrome a sole cellule del Sertoli - arresto maturativi - sclerosi Le probabilità di trovare spermatozoi è strettamente legata al suddetto quadro istologico. Tecniche chirurgiche per il prelievo degli spermatozoi OA NOA (AZOOSPERMIE OSTRUTTIVE) (AZOOSPERMIE NON OSTRUTTIVE) TESA o TeFNA PESA Agoaspirazione testicolare con ago sottile Agoaspirazione percutanea di spermatozoi epididimari MESA Aspirazione microchirurgica di spermatozoi epididimari TESE Prelievo chirurgico di spermatozoi dal testicolo TESE o Micro TESE Prelievo chirurgico o microchirurgico di spermatozoi dal testicolo Ovocita immaturo Profase I – (Nucleo: vescicola germinale, GV) Nucleo : sferico, in posizione eccentrica, 1 nucleolo Rottura GV (GVBD) Metafase I Assenza del nucleo Assenza del globulo polare Tondo ed omogeneo Ovocita maturo (MII) circondato dalla corona radiata Ovocita maturo denudato Bloccato in metafase II – 1° globulo polare (PB) Diametro di 110-160 μm Citoplasma: OOPLASMA Membrana plasmatica: OOLEMMA Protetto da un involucro glicoproteico: ZONA PELLUCIDA Tra ooplasma e zona pellucida: SPAZIO PERIVITELLINO Morfologia degli ovociti maturi vacuoli Globulo polare GV (Profase I) GVBD (Metafase I) Migrazione dei granuli corticali verso la membrana plasmatica 1 corpo polare Metafase II zona pellucida e corona radiata (MET) zona pellucida (MES) Giorno 1 post-inseminazione Controllo della fecondazione (14-18 ore post-inseminazione) - FIVET: rimozione delle cellule del complesso cumulo-corona con pipette o aghi - ICSI: osservazione diretta (l’ovocita è già stato denudato) Stadio 2 PN – evidenza morfologica dell’avvenuta fecondazione ICSI 14 – 16 h FIV 16 – 18 h GIORNO 2 post-inseminazione Embrioni a 2 e 4 blastomeri 7 blastomeri 8 blastomeri BLASTOCISTI Fattori coinvolgenti l’esito delle tecniche di fecondazione assistita Infertilità Stimolazione ovarica Manipolazione Classificazione ovocitaria Condizioni di coltura Transfer numero, volume e forma dei blastomeri presenza di frammenti aspetto del citoplasma presenza di blastomeri multinucleati spessore della zona pellucida 15% 10% 20% 40% 60% Transfer embrionale (giorno +1, +2, +3 o +5) • generalmente semplice e indolore, non richiede anestesia • trasferimento degli embrioni nella piastra per ET • caricamento del catetere per ET (diametro 1-1.5 mm) • introduzione del catetere nella cavità uterina attraverso il canale cervicale Fecondazione: 65% IVF; 85% ICSI Embryo transfer: 80% Gravidanza: 29% Impianto: 20% Nascita: 15% Sindrome da iperstimolazione ovarica Rischio iatrogeno (complicanze del prelievo ovocitario) Gravidanza tubarica Gravidanza multipla Rischio di malformazioni fetali Identificazione e trasferimento nell’utero materno dei soli embrioni, generati da tecniche di fecondazione in vitro, non affetti da specifiche anomalie genetiche • Coppie portatrici di un disordine genetico: - malattia monogenica (dominante o recessiva; autosomica o legata al cromosoma X) - anomalia cromosomica strutturale bilanciata (inversione, traslocazione) • Diagnosi pre-impianto delle aneuploidie (Preimplantation Genetic Screening, PGS) • Coppie con cariotipo normale ma a rischio di generare embrioni aneuploidi Consulenza medica - Procedure Percentuali di successo Rischi Costi Trattamento di PMA/PGD Diagnosi prenatale Stimolazione ovarica Prelievo degli ovociti Fecondazione in vitro Biopsia Analisi genetica Trasferimento embrionale intrauterino IntraCytoplasmatic Sperm Injection, ICSI Trattamento di PMA/PGD Stimolazione ovarica Prelievo degli ovociti Fecondazione in vitro Biopsia Analisi genetica Trasferimento embrionale intrauterino Trattamento di PMA/PGD Stimolazione ovarica Prelievo degli ovociti Fecondazione in vitro Biopsia Analisi genetica Trasferimento embrionale intrauterino Analisi molecolare (PCR) o citogenetica (FISH) Polymerase Chain Reaction provetta analitica Fluorescence In Situ Hybridization vetrino da microscopia BLASTOMERO Malattie monogeniche - Screening delle aneuploidie - Ricerca di sbilanciamenti cromosomici dovuti ad anomalie cromosomiche strutturali bilanciate in un genitore Trattamento di PMA/PGD Stimolazione ovarica Prelievo degli ovociti Fecondazione in vitro Biopsia Analisi genetica Trasferimento embrionale intrauterino 12 giorno: rilevamento HCG 4 -6 giorno dopo la ICSI - Embrioni non affetti Morfologia Divisioni mitotiche Età della paziente 6^ settimana: camera/e gestazionale/i