ANNO III SORGIMENE) DIREZIONE Castelletto N.° L Primo Fii:mo. •••+, I maliev.ritti cile 'invano alla Direzione non si resdtuisoone, ne si rende ragiono della rima& di ger-imporli: non sì accettano scritti annimi. — Le lettere non lrancate non al ricevono. GIORNALE della Insa •20 Agosto LETTERE ROMANE -■■••■•■•-- 18 agosto. Dopo le vostre ulti :e elezioni ,arnministrative gli amici del Corriere dell'Arno si sono dai ala prosa elegiaca. Si sfogano in quernnonie, lamentazioni, geremiadi. Sant lacrymae rerum. Colpiti dalla sventura elettorale, vorrebbero sfuggire alle sue legittime conseguenze. Vinti, avrebbero voluto comandare ancora nel loro diletto baluardo di Piazza Cavalieri. E il desiderio si spiega; ma è appena concepibile come lo mettano in luce. Si sarebbero accontentati di una transazione, invocando la magnanimità degli avversari. Ma a quanti degli amici nostri hanno essi dato il voto per le cariche della Provincia, quando essi avevano la maggioranza del Consiglio provinciale? Del resto poi, se vogliono piangere piangano pure. Lo sfogo allevia - il dolore. <C> Rilevo da documenti gentilmente comunicati che in Via Fibonacci avete la sede di una nuova istituzione, l'Accade/mia Araldico-Genealogica italiana, con carattere e ramificazioni internazionali. Ma sul suo scopo le APPENDICE LA DAMA BIANCA La donna bianca non è la Dama cl'Avenel dell'Autore del Monastero; ma una giovinetta gallo-tnrca. moglie del custode d'un serraglio. E per non toglier alcun che al personaggio del marito, sappiasi ch'egli non custodiva un harem, mentre chi sa per qual ragione i custodi di questi non sogliono aver moglie; bensì che il serraglio onde era stato eletto a guardia non era propriamente di donne, ma di belve. Qualche povero poeta arcadico maltrattato dal bel sesso spingerebbe l'insolenza sino a non trovare la grande differenza tra queste due specie di esseri da custodi r si . — Vi racconterò, diceva ier sera, nell'uscire dal Circo Olimpico, o ve avevamo osservato alcune belve feroci, un giovine che ha sempre una novella a narrare per ogni oggetto che gli si nomini; vi racconterò così, per semplice passatempo, genoina e veritiera (come credo che dovette accadere) l'avventura di cui V. Hugo si serve di paragone in due o tre righi, quando lo scolaro Gianni Frollo dà la scalata alla chiesa di nostra Donna di — Num. 66 Sabato 21 Agosto 1875 Sia pure! Udiaino l'avventura di Gio- ca r rA e r)novriver.A - - AMMINISTRAZIONE --V Libreria Nistri sotto Borgo • PISAL AMMINISTRATIVO - POLITICO-SCIENTIFICO - LETTERARIO SI PUBBLICA OGNI MERCOLEDÌ E SABATO DI CIASCUNA SETTIMANA autorità politiche si saranno subito tranquillizzate, vedendo figurare fra i soci cardinali, vescovi, prelati, notabilità parlamentari e nomi illustri per diversi titoli. Il numero poi delle persone, fra i soci, che net' hanno interesse speciale a blasoni o armi gentilizie assicura che l'Accademia, pure prestandosi all'uffizio speciale di consulta araldica > ha per iscopo pii elevato quello di coltivare e diffondere gli stu lj araldici e genealogici come potenti ausiliari della storia. Comprendo benissimo che l'Accademia Araldico-genealogica desideri come sede definitiva la capitale del Regno. Ma frattanto, dovendo far tappa in un centro meno difficile, è certo che non poteva scegliere meglio di Pisa città nobilissima. Vedo nel comitato direttivo di (piest'Accadeinia i nomi di Tribolati, del Tanfani, del Lanfredini; fra i censori il colonnello Mariani, il conte Passerini, il cav. Supino; fra i consultori il conte di Manzano, ec. Questi • nomi sono una garanzia della massima serietà • é solidità nei lavori dell'Accademia. Nominando a socj onorarj il Prefetto e il Sindaco fece anche atto di gentile ossequio alla vostra città, come tributò al Generale Cialdini un omaggio dovuto alla sua illustre personalità. <> Il Sindaco Venturi deve giungere alla staziene mentre vi . scrivo. Che cosa troverà di nuovo nella sua Roma? In primo luogo un caldo canicolare; poi molta gente di meno; finito il processo del Piccolo commercio; le statistiche penali arricchite non poco di coltellate e suicidj, iniziate le trattative per il concorso governativo ai lavori di Roata.... I lavori di Roma ai quali il governo dovrà prestare il suo concorso sono ancora un'incognita. L'on. Sella intende che il governo garantisca un interesse minimo del 6 per cento ad una futura Società struttice della seconda e terza zona dell'Esquilino (la prima è già costruita ma, con gran dolore della Compagnia fondiaria, quasi disabitata). La Libertà propone che il governo consacri di suo 50 milioni per sistemare il Tevere e fare quei lungo-Tevere che sarebbero la vera trasformazione di Roma. Altri domandano un concorsogenerico a' lavori - edilizj odi viabilità che il Municipi( dovrebbe intraprendere per migliorare la Roma vecchia e rendere possibile la Roma nuova. -- Quante Rome ci sono a Roma ! Le rovine ci danno Roma pagana e primacristiana, Roma repubblicana, Roma imperiale, Roma medio-evale. Le chiese e una strabocchevole quan- vanni Frollo e di Quasimondo! — rispondemmo tutti facendo di necessità virtù. — Attenti, egli replicò contentissimo: Abouphar custode d'un serraglio di belve in Algeri aveva in moglie Kizz?a, giovinetta francese caduta prima in poter de' Greci che le tradussero così il suo nome di Cristina, e poi da questi in mano del custode in parola — Kizzìa era quasi bella, quasi alta, quasi bionda; vestiva quasi sempre di bianco, e suonava l'arpa sur un terrazzo del serraglio, ove dimorava. Anatolio giovine francese, una specie di commesso-viaggiatore di un gran giornale, venuto forse a far associati in Algeri, calda la mente della procellosa e tità di epigrati ci insegnano la Roma cattolica e papate. Al Vaticano abbiamo Roma ultramontana; in diversi palai Roma reazionaria. AI Quirinale Roina italiana; in qualche palazzo e per le piazze Roma democratica; in qualche cei vello Roma petroliera. Al Campidoglio Roma municipale; a Montecitorio e a Palazzo Madama Roma parlamentare, cc. cc. <> Perchè tutto questo ai amalgami, si fonda e ne riesca davvero e completa la Roma capitale del Regno, ci vuol del tempo e della pazienza, visto che i Romani hanno poro voglia di correre. E quando vedo il budget di certi municipj troppo intraprendenti convengo che è meglio andar lenti che a rompicollo. Tanto ci si devo arrivare. Pur troppo non mancano gli amici del torbido, i mettimale, che sognano gruppi fio-entini, permanenti toscane contro lo sviluppo i!i Roma, congiure piemontesi contro ieoucor,io governativo, ec. Per questa gente è del massimo interesse tener vivo un deplorevole antagonismo fra romani di Roma e buzzurri. E siccome le ultime elezioni amministrative accennarono al decadere di queste sciocche distinzioni e divisioni, si provano a soffiare per attizzare il fuoco. Essi contano di riscal- - Che desidera il signore? gli domanda, in aprire il custode? — Son venuto per.... per.... vedere una bestia (Anatolio credette dover prendere questo ripiego). — Qua son io.... dica qual bestia ha in pensiero, ed io son qua per mostrargliela. Chi teneva allora in pensiero Anatolio era Kizzia; egli però stette un momento impacciato senza saper che rispondere, fortunatamente venne all'uopo Kizzia, la quale uditi il linguaggio e la pronunzia del povero pazzo e conosciutolo per compatriota mostrò immensa gioia a sentirlo parlare, ed a fargli mille interrogazioni sul suo arrivo, sulla Francia cc. ec., cosa che batrepida gioia d'un gran disegno, dell'ansia stò a far perdere l'insensibile residuo di d'uu cor che indocile ferve pensando a senno che era restato ad Auatolio — v'ho far danari, o a trovare una bella; e pie- detto, mi pare, che Kizzia aveva due begli no il capo degli ultimi in-8.° tolti ai ga- ed espressivi occhi turchini, fatti per parbinetti di lettura, novello Don Chisciotte!, lar a tutt'altri che a turchi. — Convulso trovò antiturchesco che una bella donna ed affannato, finalmente egli si persuase vestisse di bianco, suonasse l'arpa, ed avesse dover compier la faccenda, di che s'era venti anni in Algeri! E si persuase tanto valuto per pretesto a venir là, e ricordandi qnest'assurdità,, che giurò di liberare dosi che doveva osservar una bestia quadalla tremenda schiavitù la bella Cristina; lunque, dato uno sguardo al marito, la quale, sia detto in confidenza, aveva scelse l'orang outang. Fatta questa visita questo di raro o di eccentrico, che idola- bizzarra, regalò e ringraziò Abouphar, e trava suo marito, e viveva conteatissima fuggì via — Il custode sorpreso, lo seguì con lui — Innegabile degenerazione de' con lo sguardò, alzò le spalle, accarezzò fiori trapiantati! — Anatolio dunque un l'orang, poi la moglie, in ultimo riempì bel mattino va difilato in casa d'Abouphar, la sua pipa, si sdraiò sur un cumolo e picchia all'uscio. cuscini, e sparì in un vortice di fumo. - Le associazioni hanno 11 principio il I.° ed il 16 d'ogni mese, con pagamento anticipato di lire 8 par un anno e di lire 5 per sei mesi. Un AN.4 umero separato centesimi 10, arretrati centesimi 20. Avvisi ed inserzioni contesimi 15 ogni linea o spazio di li nea . La sera in sull'ora tardi Kizzìa, secondo il consueto, temprò alquanto l'arpa, e passeggiò in veste bianca sul terrazzo. La mattina appresso verso l'aurora s' udì sotto le mura del serraglio una voce cantare nel grazioso idioma di Bèrenger questi versi: Vieni, o bella, sul verone, Vieni a sera in bianco ammanto, E discenda la canzone Dal tuo labbro nel mio cor, Mentre all'arpa affidi il canto, Ed al cauto affidi amor. Come l'aura che snsurra Tra le corde di quell'arpa: Come stella in notte azzurra Per un cielo di zaffir, Sia segnai la bianca ciarpa, Sia richiamo un tuo sospir. Avvenne al gioviue Anatolio quel che avvenne al trovatore di Berchet: « Ari a nel suo segreto — e i voti, i lai, l'ardor Ali canson d'amor — fidò indiscreto. Dal talamo inaccesso — uditi° il suo signor; L'improvvido cautor — tradì sè stesso — se non che vi fu qualche leggera variante pel rimanente di quella bellissima romanza — La canzon d'amore di Anatolio giunse all'orecchio di A bouphar che si era levato ben per teinpo, non a quello di Kizzia che dormiva eaporitieeimemente. Ed il turco ,0161~. darsi a quel fuoco perchè hanno freddo, quel terribile freddo che proviene dal portafoglio scemo o dalle cupidigie insaziabili. Marco T. UN RICORDO DEL 1848 'est: È storia recente, ma alla nuova genepoco o mal nota: è uno degli IIi. razione poco timi lampi del valore italiano sotto le mura milanesi nel 1848 che dobbiamo oggi narrare. La rivoluzione cominciata con tanta gloria colle Cinque Giornate, dopo quattro mesi finiva sciaguratamente per colpa di chi non è pernieeso oggi dire; e i cittadini il giorno 4 agosto si affrettavano a mettere in salvo le donne ed i fanciulli, perchè quegli austriaci ch'essi colle armi della disperazione avevano cacciati dalle loro mura, non si era saputo tener lontani dai generali che disponevano di eserciti. Mentre il 1.0 reggimento guardie (1.° granatieri di Sardegna), i cacciatori di Sardegna, l' 11.°, 12.. e 17.' reggimenti fanteria dell'esercito piemontese catubattevano in quel fatale giorno 4, alla Gamboloita fuori di Porta Romana ccutro gli austriaci cha a gran furia si dirigevano su Milano, il generale Bava venne a sapere di un risoluto movimento d'un corpo del Radetzky sulla strada di Lodi; ed egli per proteggere la fuga dei cittadini, tosto ingin ugeva ad un battaglione del l.° reggimento guardie e ad una batteria di cannoni, di dirigers verso quella volta. S'impegnò tosto un accanito combattimento, ed il capitano d'arbglieria Felice Annibale Avogadro di Valdeugo e il tenente nel 1.9 reggimento guardie Carlo Felice Gazzelli erano da un medesimo colpo uccisi: la stessa palla di cannone portava via ad easi la callotta dal cranio e morivano in uu solo istante i due predi. (P. Riportiamo rinestn irt;cclo del Secolo del 19. Non si faranno mai conoscere abbastanza, nè mai abbastanza si underanno popolari í nomi dei prodi cui dobbiamo la libertà e l'indipendenza della nostra patria. che, per la compagnia della moglie, aveva appreso a capir bene il gallico, giurò di preparare un brutto scherzo a quell'imbecille che invece di accrescer la lista degli associati al giornale, pensava ad accrescer quella... delle sue conqniste. Nel corso del giorno dunque disse a sua moglie di cantar sull'arpa, ed il barbaro turco scelse all'uopo una canzone d' invito. La sera poi sospese la ciarpa di Kizzìa ad un palo del verone — i turchi fanno tutto col palo — cambiò di camera da letto, scendeudo nel piano inferiore, ed andò pe' fatti suoi. Auatolio , fidato alla bella ciarpa che vedeva ventolar da quel palo romito, compose prima un altra romanza in lode di quell'adornameuto muso a richiamo d'amore, e scorgendo poi a chiaro di luna pasnr lenta lenta, sfumata sfumata, solitaria ed amorosa, una figura bianca dietro alla grata d'una finestra che metteva sul verone, e riflettersi un pallido raggio sulla candida veste di Kizzia, cavò arditamente una scaletta a corde di seta, ne raccomandò gettandone in alto l'estremità, un capo armato di rampino al balaustro di ferro: e su. — Vi fu qualcheduno intanto che ad un finestrino del piano inferiore, appena Anatolio ebbe posato il piede sul davanzale di quello superiore, con un pugualetto tagliò alto, ben alto, la corda senza che il povero pazzo se ne accorgesse, e dopo Terminata la pugna, il conte Vittorio Seyssel d'Aie, maggiore d' artiglieria al servizio di re Carlo Alberto, incaricato di interporre buoni uffici presso il feld maresciallo Radatzki, aveva ottenuto che gli ufficiali e soldati dell'esercito piemontese morti in questo fatto d' armo venissero raccolti e sepolti con qualche distinzione nel cimitero detto del Fopponino fuori di porta Vittoria. Di fronte alla porta d'ingresso di questo cimitero e a sinistra dell'asse della medesima, lungo il muro di cinta, venne collocata una lapide colla seguente iscrizione: Qui riposano insieme ad altri 38 prodi soldati dell'armata piemontese mortalmente feriti sotto le mura di Milano il giorno 4 agosto 1848 il conte Annibale Avosadro di Valdengo d'anni 34 distintissimo ed intrepido capit. d'artiglieria gia fregiato della medaglia al valor militare ed il cav. Carlo Gazzelli di Rozzana d'anni 23 non men distinto s. tenente nei g.ri guardie. Cittadino o soldato d'onore di qualunque nazione tu sii china la fronte alla memoria dei forti morti gloriosam. per l'onore e per la patria. Questo non scientifico umile ma non men sincero tributo interprete dei voti della patria dei colleghi parenti ed amici un concittadino collega parente ed amico consacra. (La sepoltura a metri 33) V. SZYSSEL. Magg. d' artigl. piemontese. Su quella lapide e sulla croce posta sulla fossa i milanesi, durante il dominio austriaco, portavano furtivamente fiori e 'corone di lauro; i cittadini vi si recavano in divoto pellegrinaggio, perché da quella fossa parca uscire una voce misteriosa che ricordava il sangue versato dai valorosi, le cui ombre non potevano trovar pace finchè la terra, ove giacevan l'ossa, era calpestata dei piede straniero. Eran quella pietra e quella croce, le sole memorie della grande rivoluzione, che fosse a Milano; ed ogni anno nel solenne giorno dei morti, al 2 novembre, tre cittaqualche momento ancora il finestrino inferiore si rinchiuse; — e tutto fu pace e silenzio. Anatolio stava per isfondare la debole grata e slanciarsi nelle braccia, o piuttosto ai piedi della schiava in bianco ammanto, quando un sospiro troppo pronunziato lo rattenne — Ah! pensò egli, io ho detto sia richiamo un tuo sospir! sarà il richiamo, — e tentava già di bel nuovo di scuoter il graticcio che si opponeva ancora alla sua felicità, quando si presentò un'altra volta al vano della finestra la candida figura — Il giovine protese le braccia, sospirò cogli occhi al cielo, poi si pose una mano sul cuore come per non farlo scoppiare, ed in quell'atteggiamento svenevole, abbassò lo sguardo tutt'amore su la bella ideale, sa quel viluppo d'innocenza e di candore; e oh Dio! mandò una tremenda esclamazione! Vide un orso bianco! Credette dapprima il pover uomo che avesse sbagliato di finestra, e voleva discendere al momento; ma—. la scala! la scala! Immaginate ora da una parte i pensieri d'Anatolio, e dall'altra la finestra a 40 piedi di altezza, la scala sparita, l'orso lì, pronto a far gli onori di casa, e ad intavolare un téte-a-téte a suo modo; e la notte bella sì, ma freschetta anzi che no. dini i cui nomi non possiamo svelare, perchè offenderemmo la loro modestia che ci prega tacerli, si recavano al Fopponino, appendevano una corona di fiori alla lapide e ornavano la croce di semprevivi. Su quella pietra leggevano soveuti iscrizioni che rimproveravano il servaggio ed eccitavano a libertà: altre volte erano invocazioni di vendicatori, come il verso: Exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor. Altre volte erano versetti biblici che contenevano voti e speranze d'oppressi: c Et sit memoria eorum in benedictione, et ossa eorum pullident in loco suo. Quelle parole avidamente lette e tradotte al popolo, eccitavano quel fermento misterioso che ignora chi non visse sotto la straniera dominazione. Il Governo austriaco non poteva concepire come tanto si osasse, mentre egli inferociva colla sua oppressione: e redarguiva severamente gli addetti al Cimitero, perchè non vigilavano abbastanza quel tumolo. Anzi una volta lo stesso ispettore del Cimitero Taddei, fu arrestato e tenuto in carcere. Qualche poliziotto che non s'arresta davanti ad alcuna profanazione, aveva consigliato di levare e disperdere quel monumento; ma Radetzky, che lo aveva permesso, volle altresì che fosse rispettato. Nelle truppe piemontesi che, contro l'esercito austriaco si battevano in quei giorni sotto Milauo, trova.vasi anche il conte Genova Thaou di Revel, allora capitano e comandante la batteria di porta Vigentina, oggi tenente generale e comandante la Divisione militare territoriale di Milano. Il generale Revel, con gentile pensiero, si occupò in questi giorni di procurare ai resti mortali de' suoi com- • pagni d'arma d'allora una migliora sepoltura. Nella mattina del giorno 11 agosto corrente, dietro le ordinazioni date dal sindaco Belinzaghi ed in concorso dell'assessore Labus, del generale Revel, del dottor Bono capo-medico municipale e del personale di ufficio, si è proceduto ad uno scavo nella località indicata dalla lapide. Alla profondità ordinaria si trovarono i resti dei sepolti nel 1848 e fra essi oggetti militari di quell'epoca, dei bottoni col numero del reggimento cui appartenevano i caduti, dei teschi forati dalle palle dei fucili, dei crani dimezzati, tutto esattamente insomma quanto si dovea trovare nella sepdltura cui la lapide si riferiva. La Giusta municipale, nella seduta del successivo giorno 13, deliberò senz' altro, che quei resti venissero trasportati nell'Ossario del Cimitero monumentale ed ivi collocati in luogo distinto con adatta iscrizione. Deliberò anche che l'antica lapide venisse lasciata nell'originario posto da conservarsi come memoria storica cautamente custodisa, e con indicazione di quanto erasi operato. Martedì della prossima settimana, giorno 24, alle ore 8 1j2 aut. avrà luogo il il solenne trasporto delle ossa dal Cimitero di Porta Vittoria al Cimitero monumentale. Vi interverranno le autoritè civili e militari, gli istituti e le società operaie colle loro bandiere. La cassa nella quale sono racchiusi i resti mortali, sarà trasportata sopra un carro d'affusto La 3.° brigata di fanteria (3.° e 48.' reggimento) la 7.° brigata di cavalleria (10." e 17.° reggimento), l' 8." reggimento bersaglieri e l'artiglieria renderanno gli onori militari. Il convoglio percorrerà il corso di Porta Vittoria, le vie Durini, Monte Napoleone, Monte di Pietà, Brera, Pontaccio e corso Garibaldi. X Secondo le notizie che noi abbiamo raccolte, trovarono la morte sotto le mura di Milano in quel medesimo giorno 4 agosto 1848 altri ufficiali, oltre i due nominati, e cioè: Stefano Giovanni Molivati di Genova; sottotente nell'I I.° reggimento fanteria, Tommaso Castelli Diana di Ozieri, capitano nell'I I.° reggimento fanteria, morto per tre archibugiate, una sotto l' occhio sinistro e due al cuore. Fu pure colpito al combattimento di Gamboloità Angelo Fassi di Genova, sottotenente nel 17.0 fanteria; morì all' Ospedale di S. Ambrogio di Milano il 28 agosto per quattro ferite. In Algeri quando fa freddo, ne fa a sufficienza perchè le vesti bianche sien di lana e non di mossolo. come un trillo alla prima ottava di un gravicembalo, il riso di Kizzia! fece sì che Auatolio tremò tutto, si morse le labbra, una nuvola gli passò sugli occhi, gli offuscò la vista... egli si lasciò cadere sdrucciolandosi colle dita convulse alla fune, ed arrivò al basso con le mani lacere e piene di sangue. Toccata finalmente la terra col piede, si credè rinato; e veramente tutto il ternche vinse d'allora in poi fu una vincita al giuoco. E dire che i Turchi son barbari! Non più canti, non più suoni s'intesero sotto il verone di Kizzìa! e.... — Ma pare inverosimile, interruppe tra noi un giovine che scrive la critica drammatica, — come un orso... t L'orso, (si affrettò a rispondere chi aveva narrato l'aneddoto) siccome era mestieri solo di dare una lezione di morale a quel pazzo, e non di fargli del male, poveraccio! l' orso bianco dunque non era altro che un uomo coverto della pelle d'una belva di quella specie, e munito delle convenevoli istruzioni di Abouphar. La notte, il locale, e la paura d'Auatolio servirono a far più compiuta l'illusione. Anatolio si distese sul davanzale senza osare di mover un dito, temendo ad ogni momento che l'orso non rompesse quel lievissimo impaccio, e lui divorasse. La belva a quando a quando si divertiva come per capriccio ad apparir alla finestra,1 a passar la zampa fra i vuoti della grata ed a cercar di giungere sino ad Auatolio, e si ostinava a ripeter questo scherzo di mezz'ora in mezz'ora, come il grido delle scolte, o l'avviso dei trappisti. Una notte di freddo, di paura e d'ira mobilità, con tal sorta di compagnia, peggiore forse di quella del marito d'una prima donna, fu una temenda lezione all'intraprendente avventuriere. La mattina all'alba, un'altra scala di corde fu gettata, dal finestrino inferiore, là dove giaceva que' semivivo, e fatta spenzolar già sino al basso della strada — Il meglio che gli fu possibile Anatolie dopo essersi assicurato che stava ben salda, e che non era quella una trappola, vi discese; e arrivato all'altezza del finestrino, vide la figura beffarda e grottesca d' Abouphar che col capo riversato all'indietro, e ridendo a grossi rimbalzi, gli domandava come avesse passato la notte. •••"--"'"-"••••-•••■••~-.."," Un altro scoppio di risa, ma più acuto, qjf < ▪ Sarebbe bene che nel rendere onoranze agli altri, si ricordassero anche questi caduti per la patria. X Possiamo pubblicare per i primi le seguenti epigrafi che furono predisposte per il Cimitero Monumentale da amici dell'Avogadro e del Gazzelli: Felice Annibale Avogadro di Valdengo Capitano delle artiglierie E fra' migliori uftiziali del corpo Nacque in Biella Dal conte Giuseppe E da Costanza Ponsiglione il 24 luglio 1815 Educato nell' Accademia Ne uscì nel 1833 Autore delle Istruzioni 'Sul servizio delle officine di costruzione E di un Rainmentatorio Dell'artigliere Che fu opera postuma .Era stato all'assedio di Peschiera E ne aveva riportata la croce A' prodi Fece prodigi di valore Innanzi Milano E una palla di cannone Gli portò via il cranio. e o Carlo Felice Gazzelli Brigata Guardie Luogotenente del 1.° reggimento Figliuolo del conte Paolo E di Giuseppina Bruno di Ceresole Nato in Torino Morto per quella stessa palla Che portò via il cranio Al capitano d'artiglieria Avogadro Intorno a' cui pezzi eran di presidio I soldati della compagnia Comandata dal marchese Moutezemolo E dov'era egli tenente. •Cror NOSTRE CORRISPONDENZE ata TO hi bra. lei L ee Ila ira. ta Fauglia 18 agosto 1875, Il posto d'ingegnere comunale a Fanglia è a concorso! L'emolumeuto annuo credo che sia di lire 1200, ossiano lire 3 e 33 centesimi al giorno, da questa ingente somma va prelevata la ritenuta per la ricchezza mobile, la tassa di famiglia, la tassa sui pesi a misure, e qualche altra erbaccia. Figuriamoci come s'ha a ingrassare a Fauglia I Ma in compenso, l'amor proprio è soddisfatto. Infatti i progetti i più colossali tanto di strade di un kiloinetro che di ponti di metri due di luce e i muri a retta poggi alti 3 o 4 metri sono tutti commessi all'ingegnere comunale, previa sempre la rivista di due consiglieri ingegneri dall'occhio acuto e peritissimi nell'arte, e se non basta, la revisione di un secondo ingegnere chiamato da Pisa e bisognando da Livorno. Ma questa rivista, che d' altronde ha sempre luogo, non scoraggi il nuovo ingegnere, perché se i lavori non verranno a dovere, non sarà più sua la colpa, la sua responsabilità cessa; quando le sue operazioni sono state rivedute e corrette colla superiore approvazione. Sarà sottoposto alla censura di tutti i contadini, ognuno de'quali vuol dire il parer suo e molte volte (per non dir sempre), è volentieri ascoltato dal Comune ma non ti curar di lor ma guarda e passa Certamente, se un'opera d'arte costruita nel comune di Fauglia riesce bene, non è merito dell'ingegnere, se invece l'esito è infelice, è l'ingegnere che l'ha eseguita. Sempre i due antagonisti di Fauglia pongono l' ingegnere nella posizione di yee eee eee :e. non poter emettere la propria opinione, e spesso il povero ingegnere n'esce a testa rotta. Del rimanente, eccettuati gli inconvenienti rammentati, a Fauglia si vive bene perciò si può campare anche d'aria, massime con quella fa.ugliese. E ben si sa dai padri della patria, e tanto si sa che credono esuberante la paga di lire 3, 33 al giorno. E non s'illuda d'essere favorito da osservazioni particolari; a Fauglia bisogna vivere con lire 3, 33 al giorno a lordo d'ogni e qualunque detrazione di stele e di ragioue. E non sarebbe male che il nuovo ingegnere sapesse suonare un poco l'organo e se non lo sa suonare impari, è il vero mezzo di mettersi dalla sua quell' ottimo proposto ! Però badi di non mancare mai ai vespri e alle messe cantate; una sola di tali mancanze potrebbe avere funeste conseguenze per l'anima e per il corpo. Non sia avaro di scappellature a tutti e strisci (se gli riesce) il ventre d'innanzi ai superiori — Non prenda partiti, nemmeno quello dei più forti; perciò c'è il caso che per urgenza si fonda in un solo con qurllo dei deboli per minare il malcapitato ingegnere. Non sia nemmeno troppo rigoroso cogli accollatari, perché senza saperlo potrebbe averla a fare con qualche consigliere! Insomma la prudenza non è mai troppa trattandosi di conservarsi un posto come quello d'Ingegnere comunale a Fauglia. — ALTA. 1=1 i s a Il conte Lodovico Rosselin.ini-Gualandi invierà a Firenze in occasione del centenario di Michelangelo il calco della statua il San Giovannino. Noi, che nel nostro giornale ci siamo occupati moltissimo intorno a queste statua attribuita un tempo a Donatello ed ora a Michelangiolo siano lietissimi della presa risoluzione. I molti artisti e intelligenti di cose artistiche i quali visiteranno Firenze in occasione del centenario, potranno così ammirare la statua che ha dato tanto da dire prò e coutro e sarà facile che, in qualche modo, venga confermata l'opinione dei più .i quali credono il S. Giovannino opera di Michelangelo. ** Il nostro Alfa ci scrive: Mentre altamente si loda lo zelo, e lo spirito filantropico del signor Cordon, che ha sofferto tanti sacrifizii e tanti dispiaceri nell'attuazione del suo progetto; mentre il trasporto a Marina per mezzo del Battello a vapore è cominendevole sotto ogni riguardo, non possiamo dissimulare che si poteva effettuare meglio colla stessa spesa, ed evitare gl'inconvenieuti che disgraziatamente a quando a quando ai ripetono. Non era meglio far costruire un battello adatto per una macchina a vapore della forza di 8 o 10 cavalli, e fare che esso rimorchiasse tre barche una per la prima, una per la seco nda ed una per la terza classe? I passeggeri sarebbero stati più comodi, non avrebbero sofferto il calore tramandato dalla macchina , avrebbero evitato il sudiciume che spesso macchia loro le vesti ed i cappelli, e l'inconveniente dell'arrenamento non si sarebbe verificato mai o per lo meno assai raramente: la velocità si sarebbe potuta di molto aumentare, il concorso sarebbe molto più grande, il vantaggio economico maggiore, e con esso si potrebbe sopperire alle spese di una o due vetture che da Bocca d'Arno conduceasero i passeggeri alla Gorgona. Col servizio, come ora è attuato, non è da sperarsi di vedere affluire a marina col mezzo del Battello, molta gente, perciò chi va per fare i bagni di mare, non desidera, di farne prima o dopo un altro a vapore; davvero che giunti alla Gorgona ci seutiamo bagnati dal capo alle piante, e più che bagnati riscaldati fortemente. Un altro inconveniente (e non è piccolo) è la poca regolarità del servizio offerto dal personale addetto; e la gran confusione che vi regna. È davvero il caso di dover dire c O chi è il padrone? Ognuno comanda, e i comandi quasi sempre sono contrari gli uni agli altri. Chi dice al macchinista Palla più pianochi gli strilla c più lesto chi urla al timoniere c a ponentee un' altra voce si fa sentire che dice a levante » E non sarebbe giusto che il conduttore, sorvegl iasse anche i passeggeri, alcuni dei quali si sdraiauo sotto le panche ed impediscono agli altri di poter posare le loro gambe con più comodo (se comodo si può avere nel battello più piccolo?) Un'altra brutta cosa avviene nei viaggi di notte. Nemmeno un lampioncino che rischiari il battello ! Mi sembra che la decenza lo richiederebbe. E se i consueti lampioncini confondono il timoniere, non si potrebbero alloprare di quelli chiusi dalla parte di poppa? E quando si arriva allo scalo di San Niccola non si potrebbe avere un lampione che facesse un po' più lume anziche accecare? Forse, anzi certamente il signor Cordon non è informato di tutti questi inconvenienti, e speriamo che queste poche righe varranno a fargli abbassare gli ordini opportuni. Queste cose dette così all' amichevole non devono increscere, lo desideriamo, al signor Cordon per il quale avremo sempre una parola di lode per avere avuta la nobile idea di arrecare un comodo e uno svago a questa cittadinanza, idea ingles e puramente, perciò fra noi si soffre miseramente l'atrofia. , - * Il signor Marco Visconti ci dirige la seguente che noi, in omaggio alla verità, pubblichiamo. Ci permettiatno però di osservare che la indignazione sua contro di noi, non è giusta perchè se una sentenza del tribunale lo ha dichiarato innocente vuol dire che è stato accusato di aver danneggiato cocomeri, pomodori se. a un tale Ubaldo Pierini. Il signor Visconti si poteva limitare, ci sembra, a comunicarci la sentenza in suo favore, emanata quasi contemporaneamente alla pubblicazione del nostro giornale: Illustrissimo sig. Direttore del giornale il Risorgimento — Pisa. . Non senza grave rammarico ed indignazione lessi nel di lei giornale num. 64 del 14 agosto corrente l' accusa mossa a mio carico di aver per vendetta guastati cocomeri, pomodori e quant'altro a tale Ubaldo Pierini al Monte della Misericordia, anco per avere veduto un giornale rappresentante fin qui l'ordine e la oueetà dei principi al servizio porsi di un partito cotanto combattuto e condannato. L'accusa non poteva essere nè più gratuita nè temeraria come per ragione la vendetta in quanto che largamente provveduto di mezzi onesti e civili e respinti trionfalmente gli assalti delPassertosi dannificato siccome dalla sentenza di cotesto Tribunale Civile del 10 agosto corrente. Onde è che quanto maggior sobrietà di fiori di erudizione e di circonlocuzioni tanto potevasi meglio servire alla verità e carità da usare maggior circospezioue lanciando contro un onesto cittadino la più terribile accusa e macchia al proprio onore. La invito signor Direttore a forma di legge a volere inserire questa mia nel prossimo numero del suo periodico pregiandomi dichiarare Di Voi Signoria illustrissima Lari 17 agosto 1875 Dev. servo Nif ARCO Viscorri. ** Il 17 Monsignor Arcivescovo di Pisa partiva diretto per Lucca dove non sappiamo se si tratterrà lungo tempo. * * La sera del 15 annegava nel fiume Amo dove si era recato per fare un bagno il bimbo Elia Mauuocci di anni 9. Ogni anno — è fatale — Arno vuole le sue vittime. E a proposito di annegati, la ragazza di cui parlammo nel passato numero si chiamava Vittoria L, faceva la sarta era bella ed aveva 16 anni! * Alla larga con certe donne che spingono il desiderio dell'emancipazione sino a adoperare il coltello! L'altro giorno in un piccolo luogo di Volterra, la donna Caterina G. venuta a contesa col proprio suocero Angelo P. gli tirò un colpo di coltello che fortunatamente non produsse una grave ferita. * Certo Carlo M. del popolo dì Rivalto nel comune di Chianni, denunziò all'autorità che alle 2 e mezzo ant. dell'Il, cinque individui lo avevano l'erinato, e minacciandolo di morte, derubato di lire 71 in biglietti di banca. Fatte tutte le possibili indagini, sembra assicurato che il fatto non sussista e che la grassazione sia simulata. ** La caccia, come si sà, è cominciata fino dal 15 corrente e con essa è incominta la caccia per parte dei carabinieri e delle guardie, dei cacciatori che cacciano senza permesso. In questi giorni vennero contestate parecohie contravvenzioni ed eseguiti diversi sequestri di facili appartenenti a individui che pensano di esercitare la caccia non muniti della necessaria licenza. ** Ignoti ladri spinti dalla mania del:a caccia rubarono a certo Angelo M., nel comune di Pontedera, un fucile. Da quella via, tanto per non perderne l'abitudine, non fidandosi forse troppo nella loro abilità nella caccia e ad ogni modo volendo assicurare il pranzo, rubarono anche dieci polli. Si è pubblicato il numero 33 del Giornale dei Lavori Pubblici e delle Strade Ferrale (Anno II) 18 agosto 1875, che contiene: Sommario. — Sulla valutazione delle spese di esercizio di una progettata ferrovia, per l' ing. L. Buzzi. — Nota dei signori ingegneri ed architetti inscritti per il prossimo congresso, ec. — Della presa delle rotte, Nota V, dell' ingegner Bocci. — Le strade obbligatorio in Italia. — I telegrafi in Inghilterra e loro spese di mantenimento. — Nostra corrispondenza: Berlino. — Notizie ferroviarie. — Notizie diverse. — Notizie e progetti di lavori. — Nostre informazioni. — Elenco dei brevetti cl' invenzione, cc. Annunzi. h ; NOTIZIE TEATRALI POLITEAMA PISANO Mercoledì andò in scena l'opera Crespi no e la Comare. Il tenore, signor Frilli, rietabilito in salute , comparve nuovavamente sulla scena. L'eeecuzione piacque al pubblico, che applaudì parecchie volte. Il ballo è sempre il Battaglione' d'Amore; p3r conseguenza i soliti applausi alla coppia danzante. PARIS-SARACCO. CO ARENA FEDERIGHI Marteli sera ebbe luogo la beneficiata della signora Pedretti. Il teatro era popolatissitno L'insigne attrice, che scelse per tale serata la Sa" di Marenco, fu degna del suo nome e della sua incontestebile abilità. Fu chiamata al proscenio per lo meno trenta volte. La signora Pedretti era visibilmente commossa nel mirarsi fatta segno a tanto entusiasmo. Il pubblico anela di udire la Medea e la Maria Stuarda, due tragedia nelle quali lc signora Pedretti è insuperabile. L. Annunziamo che alla Tipografia dei fratelli Nistri è sotto il torchio il nuovo Bilancio Preventivo dei comuni, ordinato dal ministro di agricoltura, industria e commercio. • li ATTI E DOCUMENTI UFFICIALI -■••-•11111~ - La Gazzetta Ufficiale del 20 luglio antiene: 1. Nomine nell'Ordine dai Santi Maurizio e Lazzero. 2. Legge 7 luglio, che determina il contributo annuo che le provincie egli altri interes-etti debbono pagare in parti uguali allo S tto per opere idrauliche di secon 'a categeria. - Quella del 21 luglio contiene: 1. Regio decreto 3 luglio che approva la convenzione, sottoscritta il 13 aprile 1875 te i ministri delle finanze e dei lavori pubblici ed il signor Ignazio Noccioli, per la cencessione al medesima della costruzione e dell'esercizio di una strala ferrata dalla staziene di Ponte Galera a Fiutnicino. 2. Regio decreto 3 luglio che proroga al 7 settembre 1880 il termine pel compimento dei lavori per la costruzione del nuovo quartiere nella località detta Castro Pretorio in R - Quella del 22 contiene: l. Regio decreto 2 luglio che autorizza il re mune di Perugia ad esigere un dazio pro,.io di consumo all'introduzione nella sua einta daziaria di articoli espressameate in.3i atti. - La direzione generale dei telegrafi annunzia l'apertura di nuovi uffici telegrafici, in llestrina, provincia di Siena; in Caneto sull'Oglio, provincia di Mantova; in Battaglia, provincia di Padova. -Li :desse pubblica il seguente avviso d<1 Ministero d'agricoltura, industria e commercio. Il Regio oonsole in MaTaga annuncia che, per sopperire alle spese dei nuovi lavori intrapresi in quel porto, venne stabilita un'imposta di tonnellaggio sopra i bastimenti che approdano e sulle merci che vi si sbarcano. L'imposta di tonnellaggio incominclò a pagarsi dal giorno 5 giugno ultimo, ed stabilita con le heguenti regole: Tutti i bastitnenti nazionali ed esteri pageno per ogni tonnellata di merci imbarcate e sbarcate pesetas: 0,668 (Eit. 0,70 12/38) se provenienti o retti per oltremare; 0,575 (lit. 0,60 20/38) se provenienti o airetti per Europa; 0, 350 (lit. 0,36 32/33) quelli di cabotaggio che stanano più di 70 tonnellate; 0,1s6 (dt. 0,17 1/38) quelli di piccolo calmitaggio minori di 70 tonnehate; . Questo gravame riguarda il bastimento. La tariff dei dazii sulle ruerci che s'itnbercene e sbarcano in quel porto è divisa in sei gruppi per ogni 100 chilogrammi di peso. Questa ta- ifft fu posta in vigore il 5 dello scorso mese di giugno, ed è a carico della mereanzia. Rema, a iì 21 luglio 1875. - Qeelle. del 32 luglio contiene: 1. Legge in data 6 luglio cho dichiara di pubblica utilità le opere necessarie alla bonificazioue dei terreni paludosi del primo circondario di Ferrara. 2. Elenco di compenso accordate dal Ministero dell'interno ai rned ci va,:cinatori più benemeriti nelle provincie venete e di Mantova, durante l'anno 1874. La direzione generale delle poste pubblica il segnente avviso: LI compagnia, americana di navigazione, denominata Pacific Mail, eseguirà nuovamente due viaggi mensili per il Giappone e per la Cina. Le partenze quindi la San Franeisco, Yokeeina, ILogo, angasaki, Shangay, HongKeng avranno Mago il primo e il 15 di ciascun mese. - Quella del 24 luglio contiene: 1. L igge 6 luglio, che approva la convenzione pi r la costruzione o l esercizio di un tronco di ferrovia i Traviglio a Rovato per Romano a Chiari. 2. Regio decreto 2 luglio che approva alcune deliberazioni di deputazioni provinciali concernenti l'applicazione delle tasee comunali di famiglia o feocetico e sul bestiame. 3. Disposizioni nel personale di marina. - Quella del 26 luglio contiene: 1. Regio decreto 13 giugno che modifica, la tabella annessa al regio decreto 15 maggio 1867 in quanto si riferisco alla provincia di Pesaro e Urbino, 2. Regio decreto 29 giugno che concede al Consorzio costituitosi in Giarole, provincia di Alessandria, per l'irrigazione dei terreni in quel comune mediante derivazione d'acqua dal Canale Cayour, la facoltà di riscuotere il contributo dai soci. 3. Regio decreto 29 giugno che autorizza il comune di Contea, provincia di Palermo, ad assumere il nome di Contessa-Eutellina. 4. Regio decreto 2 luglio che autorizza l'Accademia di belle arti di Venezia ad accettare il legato fattole dai cavaliere Tonmago Coronini, aftinchè coi frutti di esso siano conferiti annualmente tre preinii ai migliori alunai delle scuole di architettura, scultura e pittura dell'Accademia stessa. 5. Regio decreto 29 giugne che approva lo modificazioni introdotte dalla Banca Popolare di °escile, nel suo statuto. 6. Disposizioni nel personale del Ministero della guerra. - La. arezioue generale delle poste pubblica il segnante avviso: Le corrispondenze pel Qne.ensland (Australia) ebbero corso finora da Brindisi ogni due lunedì alternativamente per le vie CeylanMelbourn-Sidney e Singapore-Torres. Da recenti informazioni giunte a questa amministrazione resnitan lo che le corrispondenze, le quali vengono spedite per la prima delle vie suiteeennate, arrrivano a destino dopo quelle che partono nella quindicina successiva, ne consegue che la via da preferirsi per la spedizione delle corrisponlenze suddette e quella di Singapore e dello stretto di Torres. Le partenze da Brindisi per queet'ultiina via hanno luogo ogni quattro lunedì dal 26 luglio corrente alle 5 antimeridiane. L'impostazione in Roma è quindi utile nella domenica antecedente fino alla partenza del treno per Napoli dalle ore 9 57 antimeridiane. Resta però in facoltà dei mittenti di velerei ano della via Ceylan-Melbourne-Sidney purché ne facciano eepressa indicazione sulrui.lirizzo delle corrispondeaze. - Quella del 28 luglio contiene: 1. Regio decreto 6 lnglio, il quale dispone quanto Bagna: Art. I. li Consiglio stip giore 'li marina Sarà eolugieae per ora di dee uffi tiali ammiragli, uno dei quel' presi lente; di un m ispettore del genio navale, di un direttore generale amministrativo, di due capitani di veicoli° e di due direttori del genio navale. Art. 2. Il ministro della marina assumerà la presidenza del Consiglio superiore di marina ogniquelvolta lo reputerà opportuno; in tal Caso il presidente ordinario siederà come vice-presidente. Art. 3. Saranno di diritto aggiunti al Consiglio, in valilà di membri straordinarii, ogniqualvolta si tratteranno affari di loro competenza, il direttore generale dell'artiglieria e torpedini nel Ministero della marina ed il medico ispettore. 2. Regio decreto 2 luglio, che istituisce in Cuneo uni, commissione governativa dei monumenti e delle opere d'arte in quella provincia. 3. Regio decreto, 29 giugno, che approva l'aumento del capitale della Stima mutua popolare di Cittelella da 20,400 a 40,800 4. Disposizion nel persemele La direzione generale dei telegrafi annunzia che nell'ufficio telegrafico della stazione ferroviaria di Monte Antico, provincia di Perugia, è stato attivato ii servizio del governo e dei privati. - Un supplemento al numero o :ieri» dada Gazzetta Ufficiale contiene il R. decreto 3 giuguo che accerta le rendite dovute per la conversione beni immobili degli eriii morali ecclesiastici in licati nell'unito elenco; più Ori elenco di pensioni liquidate dalla Corte dei cinti. - Queila del 29 luglio contiene: I Nomine nell'Ordine della Corona d'Italia. 2. Legge 29 giugno che proroga per cinque anni le facoltà accordate dagli articoli 13, 14, 15, 16 e 250 della legge comunale e le altre disposizioni contenute neila legge 18 agosto 1870. 3. Disposizioni nel personale giudiziario. 4. Elenco degli atti di morte di nazionali, pervenuti dall'estero nel giugno 1875. - Quella del 30 luglio contiene: 1. Regio decreto 29 giugno, che sopprime il comune di Caste! San Giovenni e lo unisce a quello di Castel Ritaldi, col nome di • Comune dei castelli Ritaldi e di San Giovanni'. 2. Regio decreto 2 luglio, che concede agli indivi lui indieet i in annesso elenco la facoltà di occupare determinate aree e derivarvi delle acque. 3 Regio decreto 17 giugno, che approva il regolenoento per la Borsa di commercio di Venezia. 4. Regio decreto 29 giugno, che autorizza la Banca popolare pesarese, sedente in Pesaro. 5. Disposizioni nel personale dell'amministrazione finanziaria e nel personale giudiziario. - Quella del 31 luglio contiene: 1. Regio decreto 20 giugno che abilita la Società sedente in Parigi col nome di La Seine e e colla ragione sociale E. Scure e Compagnia a I operare nel regno a termini de' suoi statuti. 2. Disposizioni nel personale del ministero della guerra e nel personale giudiziario. - La stessa pubblica la seguente Ordie nanza di sanità marittima: Le navi provenienti dal littorale della Siria, compresa Alessandretta, partite da colà posteriormente al 27 corrente, verranno sottoposte, al loro arrivo nei porti del regno, al trattamento prescritto nel numero 3 del quadro delle •uarentene, in data 29 aprile 1867, con l'unica differenza che la quarentena di osservazione sarà di soli 7 giorni e quella di rigore di IO giorni. Dato a Roma, addì 30 luglio 1875. FORTUNATO POLI Gerente Respons. Favorevole occasione per un dilettante di Fotografia. Dirigersi in via Cisauello fuori la Porta a Piagge (Villa Galli, Pisa) chi desiderasse acquistare a prezzo discreto tutto 1' occorrente per Fotografia. Si danno lezioni. a O. • -'.:•:•2aeaa'a aa Dal New-York-City-Clepeer- del Sud America -- Ecco che anche le nostre manifatture incominciano a prender credito all'estero; quelle però si sottintende che hanno meriti tali da essere preferite alle altre.Le PILLOLE ANTIGONORROICHE di Ottavio Galleani di Milano che da vari anni seno usate nelle Cliniche e dai Sifilicomi di Berlino, ora acquistano gran voga in tutte le Arneriche, essendo state rischieste da v arj farmacisti di Nuova Yorck e Nuova Orleans, che dietro i felici Fluitati ottenuti daHa spedizione dissaggin del 1867, ne fecero al Galleani cospicua domanda, onde sopperire alle esigenze dei medici locali. Contro vaglia postale di L. 2. 20 la scatola si spediscono franche a doinicilio. Anche la Tela all'Amica Galleani è già molto conosciuta, non solo da noi, ma in tutte le principali Città d'Europa ed in molte d'America dove la Tela G alleani è ricercatissima e quasi comune. E bene però l'avvertire come molte altre Tele sono poste in circoiazione che hanno nulla a che fare colla Tela Galleani; e d' amica, ne portano solo il nome. Ed infatti applicate, come quella Galleani, sui calli, vecchi indurimenti. occhi di pernice, asprezze della cute e traspirazione ai piedi, sulle ferite, contusioni, affezioni nevralgiche e sciatiche, non hanno altra azione che quella del cerotto comune. Ed è perciò che la Tela, alP Amica Galleani ha acquistato la popolarità che gode, e che si fa sempre inaggiore. Prezzo L I scheda doppia; franco di porto a domicilio L. 1, 20. Per evitare l' abuso quotidiano di ingannevoli surrogati. Per evitare raso quotidiano d'ingannevoli surrogati - - - eagi diffida di domandare sempre e non accettare che la Tela vera Galteani di Milano.- La medesima oltre la firma del preparatore, viene controseguata da un timbro a secco. O. Galleani, Milano (Vedasi Dichiarazione della Commissione Ufficiale di Berlino 4 agosto 1869). Infallibile Olio Kerry dì Berlino contro la sordità, presso la stessa farmacia, costa L. 4 franco, L. 4 SO a mezzo postale. Pillole auditorie, dota CERRI, prezzo L. 5 la scatola; franche L. 5, 20, idem. Pillole Antiemorroidali, per guarire le emmorroidi ed i dolori reumatici anche di vecchia data. Ogni scatola L. 2, franco L. 2. 20. Pomata Antiemorroidale, per curare e prevenire queste infermi Là; guarisce furonooli, bitorzoli, prurigine, indurimenti glandulari e ecrofole, ridona e conserva la bianchezza della pelle. Vaso 1.• 2. Franco L. 2. SO. Per comodo e garanzia degli ammalati in tutti i giorni dalle 12 alle 2 vi sono distinti medici che visitano anche per malattie veneree. o mediante consulto con corrispondenza franca. La detta Farmacia è fornita di tutti i rimedii che possono occorrere in qualunque sorta di malattie, e ne fa spedizione ad ogni rtchiesta, mania, se si richiede, anche di consiglie medica, oontro raariessa da vaglia postale. Scrivere alla Farmacia 24, di Ottavo,. Galleani, Via Meravigli, Milano. PISA Rivenditori a Petri Giuseppe. Carrai, farmacia inglese. Stefano Rossini farmacia esso l'Università. Baroni Giusafatte. PISTOJA Giacinto Civinini - Girardeschi Attilio - Chitti Gius. Antonio. SIENA Gaetano Bandini. AREZZO Kora Giacomo e comp. CARRARA Chiappa, farmacista; Drovandi. LIVORNO Duna e Malatesta. - Angelini. Gordini. - Susini e Galligo. » » Bandi Giuseppe. LUCCA G. Geminani; Chelli fratelli. Ed in tutte le Città presso le primarie Farmacie. BISCOTTI ALL' USO INGLESE della premiata fabbrica di Gaetano Guelfi di Navacchio presso Pisa. con Privativa Industriale. I suddetti biscotti di varie specie e tutte di squisito sapore, sono composti di sostanze eminentemente nutritive, riescono utili ai viaggiatori, ed assai graditi nelle refezioni col the, come pure nei pranzi • nei rinfreschi delle feste da ballo. I più distinti medici li raccomandano alle persone di avanzata età, a quelle malaticcie, convalescenti, alle puerpere e principalmente ai fanciulli i quali trovano in essi un nutrimento il più confacente alla loro costituzione. Detti biscotti vendonsi, presso tutti i pasticcieri, e confetturieri delle città de Regno. •..............n.r3VJUVUW1,'-'""""'"" Pisa, Tip. Nistri. 1875. (6) -41 v