ANNO
III
SORGIMENE)
DIREZIONE
Castelletto N.° L Primo Fii:mo.
•••+,
I maliev.ritti cile 'invano alla Direzione
non si resdtuisoone, ne si rende ragiono
della rima& di ger-imporli: non sì accettano
scritti annimi. — Le lettere non lrancate
non al ricevono.
GIORNALE della
Insa •20 Agosto
LETTERE ROMANE
-■■••■•■•--
18 agosto.
Dopo le vostre ulti :e elezioni ,arnministrative gli amici del Corriere
dell'Arno si sono dai ala prosa elegiaca. Si sfogano in quernnonie, lamentazioni, geremiadi. Sant lacrymae rerum.
Colpiti dalla sventura elettorale, vorrebbero sfuggire alle sue legittime conseguenze. Vinti, avrebbero voluto comandare ancora nel loro diletto baluardo di Piazza Cavalieri.
E il desiderio si spiega; ma è appena concepibile come lo mettano in
luce. Si sarebbero accontentati di una
transazione, invocando la magnanimità
degli avversari. Ma a quanti degli
amici nostri hanno essi dato il voto
per le cariche della Provincia, quando
essi avevano la maggioranza del Consiglio provinciale?
Del resto poi, se vogliono piangere
piangano pure. Lo sfogo allevia - il
dolore.
<C>
Rilevo da documenti gentilmente
comunicati che in Via Fibonacci avete
la sede di una nuova istituzione, l'Accade/mia Araldico-Genealogica italiana, con carattere e ramificazioni
internazionali. Ma sul suo scopo le
APPENDICE
LA DAMA BIANCA
La donna bianca non è la Dama cl'Avenel dell'Autore del Monastero; ma una
giovinetta gallo-tnrca. moglie del custode
d'un serraglio. E per non toglier alcun
che al personaggio del marito, sappiasi
ch'egli non custodiva un harem, mentre
chi sa per qual ragione i custodi di questi non sogliono aver moglie; bensì che
il serraglio onde era stato eletto a guardia non era propriamente di donne, ma
di belve. Qualche povero poeta arcadico
maltrattato dal bel sesso spingerebbe l'insolenza sino a non trovare la grande differenza tra queste due specie di esseri da
custodi r si .
— Vi racconterò, diceva ier sera, nell'uscire dal Circo Olimpico, o ve avevamo
osservato alcune belve feroci, un giovine
che ha sempre una novella a narrare per
ogni oggetto che gli si nomini; vi racconterò così, per semplice passatempo,
genoina e veritiera (come credo che dovette accadere) l'avventura di cui V. Hugo
si serve di paragone in due o tre righi,
quando lo scolaro Gianni Frollo dà la
scalata alla chiesa di nostra Donna di
—
Num. 66
Sabato 21 Agosto 1875
Sia pure! Udiaino l'avventura di Gio-
ca r rA e r)novriver.A
-
-
AMMINISTRAZIONE
--V
Libreria Nistri sotto Borgo
•
PISAL
AMMINISTRATIVO - POLITICO-SCIENTIFICO - LETTERARIO
SI PUBBLICA OGNI MERCOLEDÌ E SABATO DI CIASCUNA SETTIMANA
autorità politiche si saranno subito
tranquillizzate, vedendo figurare fra i
soci cardinali, vescovi, prelati, notabilità parlamentari e nomi illustri per
diversi titoli. Il numero poi delle persone, fra i soci, che net' hanno interesse speciale a blasoni o armi gentilizie assicura che l'Accademia, pure
prestandosi all'uffizio speciale di consulta araldica > ha per iscopo pii elevato quello di coltivare e diffondere
gli stu lj araldici e genealogici come
potenti ausiliari della storia.
Comprendo benissimo che l'Accademia Araldico-genealogica desideri
come sede definitiva la capitale del
Regno. Ma frattanto, dovendo far tappa in un centro meno difficile, è certo
che non poteva scegliere meglio di Pisa
città nobilissima. Vedo nel comitato direttivo di (piest'Accadeinia i nomi di Tribolati, del
Tanfani, del Lanfredini; fra i censori
il colonnello Mariani, il conte Passerini, il cav. Supino; fra i consultori
il conte di Manzano, ec.
Questi • nomi sono una garanzia
della massima serietà • é solidità nei
lavori dell'Accademia.
Nominando a socj onorarj il Prefetto e il Sindaco fece anche atto di
gentile ossequio alla vostra città, come tributò al Generale Cialdini un
omaggio dovuto alla sua illustre personalità.
<>
Il Sindaco Venturi deve giungere
alla staziene mentre vi . scrivo.
Che cosa troverà di nuovo nella sua
Roma?
In primo luogo un caldo canicolare;
poi molta gente di meno; finito il processo del Piccolo commercio; le statistiche penali arricchite non poco di
coltellate e suicidj, iniziate le trattative per il concorso governativo ai
lavori di Roata....
I lavori di Roma ai quali il governo
dovrà prestare il suo concorso sono
ancora un'incognita.
L'on. Sella intende che il governo
garantisca un interesse minimo del
6 per cento ad una futura Società
struttice della seconda e terza zona
dell'Esquilino (la prima è già costruita
ma, con gran dolore della Compagnia
fondiaria, quasi disabitata).
La Libertà propone che il governo
consacri di suo 50 milioni per sistemare il Tevere e fare quei lungo-Tevere che sarebbero la vera trasformazione di Roma.
Altri domandano un concorsogenerico a' lavori - edilizj odi viabilità che
il Municipi( dovrebbe intraprendere
per migliorare la Roma vecchia e rendere possibile la Roma nuova.
--
Quante Rome ci sono a Roma !
Le rovine ci danno Roma pagana
e primacristiana, Roma repubblicana,
Roma imperiale, Roma medio-evale.
Le chiese e una strabocchevole quan-
vanni Frollo e di Quasimondo! — rispondemmo tutti facendo di necessità virtù.
— Attenti, egli replicò contentissimo:
Abouphar custode d'un serraglio di
belve in Algeri aveva in moglie Kizz?a,
giovinetta francese caduta prima in poter
de' Greci che le tradussero così il suo
nome di Cristina, e poi da questi in mano del custode in parola — Kizzìa era
quasi bella, quasi alta, quasi bionda; vestiva quasi sempre di bianco, e suonava
l'arpa sur un terrazzo del serraglio, ove
dimorava. Anatolio giovine francese, una
specie di commesso-viaggiatore di un gran
giornale, venuto forse a far associati in
Algeri, calda la mente della procellosa e
tità di epigrati ci insegnano la Roma
cattolica e papate.
Al Vaticano abbiamo Roma ultramontana; in diversi palai Roma reazionaria. AI Quirinale Roina italiana; in
qualche palazzo e per le piazze Roma
democratica; in qualche cei vello Roma
petroliera.
Al Campidoglio Roma municipale;
a Montecitorio e a Palazzo Madama
Roma parlamentare, cc. cc.
<>
Perchè tutto questo ai amalgami,
si fonda e ne riesca davvero e completa la Roma capitale del Regno, ci
vuol del tempo e della pazienza, visto
che i Romani hanno poro voglia di
correre.
E quando vedo il budget di certi
municipj troppo intraprendenti convengo che è meglio andar lenti che a
rompicollo. Tanto ci si devo arrivare.
Pur troppo non mancano gli amici
del torbido, i mettimale, che sognano
gruppi fio-entini, permanenti toscane
contro lo sviluppo i!i Roma, congiure
piemontesi contro ieoucor,io governativo, ec.
Per questa gente è del massimo interesse tener vivo un deplorevole antagonismo fra romani di Roma e buzzurri. E siccome le ultime elezioni
amministrative accennarono al decadere di queste sciocche distinzioni e divisioni, si provano a soffiare per attizzare il fuoco. Essi contano di riscal-
- Che desidera il signore? gli domanda,
in aprire il custode?
— Son venuto per.... per.... vedere una
bestia (Anatolio credette dover prendere
questo ripiego).
— Qua son io.... dica qual bestia ha in
pensiero, ed io son qua per mostrargliela.
Chi teneva allora in pensiero Anatolio
era Kizzia; egli però stette un momento
impacciato senza saper che rispondere,
fortunatamente venne all'uopo Kizzia, la
quale uditi il linguaggio e la pronunzia del
povero pazzo e conosciutolo per compatriota
mostrò immensa gioia a sentirlo parlare,
ed a fargli mille interrogazioni sul suo
arrivo, sulla Francia cc. ec., cosa che batrepida gioia d'un gran disegno, dell'ansia stò a far perdere l'insensibile residuo di
d'uu cor che indocile ferve pensando a senno che era restato ad Auatolio — v'ho
far danari, o a trovare una bella; e pie- detto, mi pare, che Kizzia aveva due begli
no il capo degli ultimi in-8.° tolti ai ga- ed espressivi occhi turchini, fatti per parbinetti di lettura, novello Don Chisciotte!, lar a tutt'altri che a turchi. — Convulso
trovò antiturchesco che una bella donna ed affannato, finalmente egli si persuase
vestisse di bianco, suonasse l'arpa, ed avesse dover compier la faccenda, di che s'era
venti anni in Algeri! E si persuase tanto valuto per pretesto a venir là, e ricordandi qnest'assurdità,, che giurò di liberare dosi che doveva osservar una bestia quadalla tremenda schiavitù la bella Cristina; lunque, dato uno sguardo al marito,
la quale, sia detto in confidenza, aveva scelse l'orang outang. Fatta questa visita
questo di raro o di eccentrico, che idola- bizzarra, regalò e ringraziò Abouphar, e
trava suo marito, e viveva conteatissima fuggì via — Il custode sorpreso, lo seguì
con lui — Innegabile degenerazione de' con lo sguardò, alzò le spalle, accarezzò
fiori trapiantati! — Anatolio dunque un l'orang, poi la moglie, in ultimo riempì
bel mattino va difilato in casa d'Abouphar, la sua pipa, si sdraiò sur un cumolo
e picchia all'uscio.
cuscini, e sparì in un vortice di fumo.
-
Le associazioni hanno 11 principio
il I.° ed il 16 d'ogni mese, con pagamento
anticipato di lire 8 par un anno e di lire 5
per sei mesi.
Un AN.4 umero separato centesimi 10,
arretrati centesimi 20.
Avvisi ed inserzioni contesimi 15
ogni linea o spazio di li nea .
La sera in sull'ora tardi Kizzìa, secondo il consueto, temprò alquanto l'arpa, e
passeggiò in veste bianca sul terrazzo.
La mattina appresso verso l'aurora s' udì
sotto le mura del serraglio una voce cantare nel grazioso idioma di Bèrenger questi versi:
Vieni, o bella, sul verone,
Vieni a sera in bianco ammanto,
E discenda la canzone
Dal tuo labbro nel mio cor,
Mentre all'arpa affidi il canto,
Ed al cauto affidi amor.
Come l'aura che snsurra
Tra le corde di quell'arpa:
Come stella in notte azzurra
Per un cielo di zaffir,
Sia segnai la bianca ciarpa,
Sia richiamo un tuo sospir.
Avvenne al gioviue Anatolio quel che
avvenne al trovatore di Berchet:
« Ari a nel suo segreto — e i voti, i lai, l'ardor
Ali canson d'amor — fidò indiscreto.
Dal talamo inaccesso — uditi° il suo signor;
L'improvvido cautor — tradì sè stesso —
se non che vi fu qualche leggera variante
pel rimanente di quella bellissima romanza —
La canzon d'amore di Anatolio giunse
all'orecchio di A bouphar che si era levato
ben per teinpo, non a quello di Kizzia che
dormiva eaporitieeimemente. Ed il turco
,0161~.
darsi a quel fuoco perchè hanno freddo,
quel terribile freddo che proviene dal
portafoglio scemo o dalle cupidigie
insaziabili.
Marco T.
UN RICORDO DEL 1848
'est:
È storia recente, ma alla nuova genepoco o mal nota: è uno degli IIi.
razione poco
timi lampi del valore italiano sotto le
mura milanesi nel 1848 che dobbiamo
oggi narrare. La rivoluzione cominciata
con tanta gloria colle Cinque Giornate,
dopo quattro mesi finiva sciaguratamente
per colpa di chi non è pernieeso oggi
dire; e i cittadini il giorno 4 agosto si
affrettavano a mettere in salvo le donne
ed i fanciulli, perchè quegli austriaci ch'essi
colle armi della disperazione avevano cacciati dalle loro mura, non si era saputo
tener lontani dai generali che disponevano di eserciti.
Mentre il 1.0 reggimento guardie (1.°
granatieri di Sardegna), i cacciatori di
Sardegna, l' 11.°, 12.. e 17.' reggimenti
fanteria dell'esercito piemontese catubattevano in quel fatale giorno 4, alla Gamboloita fuori di Porta Romana ccutro gli
austriaci cha a gran furia si dirigevano
su Milano, il generale Bava venne a sapere di un risoluto movimento d'un corpo
del Radetzky sulla strada di Lodi; ed
egli per proteggere la fuga dei cittadini,
tosto ingin ugeva ad un battaglione del
l.° reggimento guardie e ad una batteria
di cannoni, di dirigers verso quella volta.
S'impegnò tosto un accanito combattimento, ed il capitano d'arbglieria Felice
Annibale Avogadro di Valdeugo e il tenente nel 1.9 reggimento guardie Carlo
Felice Gazzelli erano da un medesimo
colpo uccisi: la stessa palla di cannone
portava via ad easi la callotta dal cranio
e morivano in uu solo istante i due predi.
(P. Riportiamo rinestn irt;cclo del Secolo
del 19. Non si faranno mai conoscere abbastanza, nè mai abbastanza si underanno popolari í nomi dei prodi cui dobbiamo la libertà e l'indipendenza della nostra patria.
che, per la compagnia della moglie, aveva
appreso a capir bene il gallico, giurò di
preparare un brutto scherzo a quell'imbecille che invece di accrescer la lista degli
associati al giornale, pensava ad accrescer quella... delle sue conqniste. Nel corso
del giorno dunque disse a sua moglie di
cantar sull'arpa, ed il barbaro turco scelse
all'uopo una canzone d' invito. La sera
poi sospese la ciarpa di Kizzìa ad un palo
del verone — i turchi fanno tutto col
palo — cambiò di camera da letto, scendeudo nel piano inferiore, ed andò pe'
fatti suoi. Auatolio , fidato alla bella
ciarpa che vedeva ventolar da quel
palo romito, compose prima un altra romanza in lode di quell'adornameuto muso a richiamo d'amore, e scorgendo poi
a chiaro di luna pasnr lenta lenta, sfumata sfumata, solitaria ed amorosa, una
figura bianca dietro alla grata d'una finestra che metteva sul verone, e riflettersi
un pallido raggio sulla candida veste di
Kizzia, cavò arditamente una scaletta a
corde di seta, ne raccomandò gettandone
in alto l'estremità, un capo armato di
rampino al balaustro di ferro: e su. —
Vi fu qualcheduno intanto che ad un
finestrino del piano inferiore, appena Anatolio ebbe posato il piede sul davanzale
di quello superiore, con un pugualetto
tagliò alto, ben alto, la corda senza che il
povero pazzo se ne accorgesse, e dopo
Terminata la pugna, il conte Vittorio
Seyssel d'Aie, maggiore d' artiglieria al
servizio di re Carlo Alberto, incaricato di
interporre buoni uffici presso il feld maresciallo Radatzki, aveva ottenuto che gli
ufficiali e soldati dell'esercito piemontese
morti in questo fatto d' armo venissero
raccolti e sepolti con qualche distinzione
nel cimitero detto del Fopponino fuori di
porta Vittoria. Di fronte alla porta d'ingresso di questo cimitero e a sinistra dell'asse della medesima, lungo il muro di
cinta, venne collocata una lapide colla seguente iscrizione:
Qui riposano
insieme ad altri 38 prodi soldati
dell'armata piemontese mortalmente feriti
sotto le mura di Milano
il giorno 4 agosto 1848
il conte Annibale Avosadro di Valdengo
d'anni 34
distintissimo ed intrepido capit. d'artiglieria
gia fregiato della medaglia al valor militare
ed il cav. Carlo Gazzelli di Rozzana
d'anni 23
non men distinto s. tenente nei g.ri guardie.
Cittadino o soldato d'onore
di qualunque nazione tu sii
china la fronte alla memoria dei forti
morti gloriosam. per l'onore e per la patria.
Questo non scientifico
umile ma non men sincero tributo
interprete dei voti della patria
dei colleghi parenti ed amici
un concittadino
collega parente ed amico consacra.
(La sepoltura a metri 33)
V. SZYSSEL.
Magg. d' artigl. piemontese.
Su quella lapide e sulla croce posta
sulla fossa i milanesi, durante il dominio
austriaco, portavano furtivamente fiori e
'corone di lauro; i cittadini vi si recavano
in divoto pellegrinaggio, perché da quella
fossa parca uscire una voce misteriosa
che ricordava il sangue versato dai valorosi, le cui ombre non potevano trovar
pace finchè la terra, ove giacevan l'ossa,
era calpestata dei piede straniero. Eran
quella pietra e quella croce, le sole memorie della grande rivoluzione, che fosse
a Milano; ed ogni anno nel solenne giorno dei morti, al 2 novembre, tre cittaqualche momento ancora il finestrino inferiore si rinchiuse; — e tutto fu pace e
silenzio.
Anatolio stava per isfondare la debole
grata e slanciarsi nelle braccia, o piuttosto ai piedi della schiava in bianco ammanto, quando un sospiro troppo pronunziato lo rattenne — Ah! pensò egli, io
ho detto sia richiamo un tuo sospir!
sarà il richiamo, — e tentava già di bel
nuovo di scuoter il graticcio che si opponeva ancora alla sua felicità, quando si
presentò un'altra volta al vano della finestra la candida figura — Il giovine protese le braccia, sospirò cogli occhi al cielo,
poi si pose una mano sul cuore come
per non farlo scoppiare, ed in quell'atteggiamento svenevole, abbassò lo sguardo
tutt'amore su la bella ideale, sa quel viluppo d'innocenza e di candore; e oh
Dio! mandò una tremenda esclamazione!
Vide un orso bianco!
Credette dapprima il pover uomo che
avesse sbagliato di finestra, e voleva discendere al momento; ma—. la scala! la
scala!
Immaginate ora da una parte i pensieri d'Anatolio, e dall'altra la finestra a
40 piedi di altezza, la scala sparita, l'orso
lì, pronto a far gli onori di casa, e ad
intavolare un téte-a-téte a suo modo; e la
notte bella sì, ma freschetta anzi che no.
dini i cui nomi non possiamo svelare,
perchè offenderemmo la loro modestia che
ci prega tacerli, si recavano al Fopponino,
appendevano una corona di fiori alla lapide e ornavano la croce di semprevivi.
Su quella pietra leggevano soveuti iscrizioni che rimproveravano il servaggio ed
eccitavano a libertà: altre volte erano invocazioni di vendicatori, come il verso:
Exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor.
Altre volte erano versetti biblici che contenevano voti e speranze d'oppressi: c Et
sit memoria eorum in benedictione, et ossa
eorum pullident in loco suo.
Quelle parole avidamente lette e tradotte al popolo, eccitavano quel fermento
misterioso che ignora chi non visse sotto
la straniera dominazione.
Il Governo austriaco non poteva concepire come tanto si osasse, mentre egli
inferociva colla sua oppressione: e redarguiva severamente gli addetti al Cimitero,
perchè non vigilavano abbastanza quel
tumolo. Anzi una volta lo stesso ispettore
del Cimitero Taddei, fu arrestato e tenuto
in carcere.
Qualche poliziotto che non s'arresta davanti ad alcuna profanazione, aveva consigliato di levare e disperdere quel monumento; ma Radetzky, che lo aveva
permesso, volle altresì che fosse rispettato.
Nelle truppe piemontesi che, contro
l'esercito austriaco si battevano in quei
giorni sotto Milauo, trova.vasi anche il
conte Genova Thaou di Revel, allora capitano e comandante la batteria di porta
Vigentina, oggi tenente generale e comandante la Divisione militare territoriale di
Milano. Il generale Revel, con gentile
pensiero, si occupò in questi giorni di
procurare ai resti mortali de' suoi com- •
pagni d'arma d'allora una migliora sepoltura.
Nella mattina del giorno 11 agosto
corrente, dietro le ordinazioni date dal
sindaco Belinzaghi ed in concorso dell'assessore Labus, del generale Revel, del
dottor Bono capo-medico municipale e
del personale di ufficio, si è proceduto ad
uno scavo nella località indicata dalla lapide. Alla profondità ordinaria si trovarono i resti dei sepolti nel 1848 e fra
essi oggetti militari di quell'epoca, dei
bottoni col numero del reggimento cui
appartenevano i caduti, dei teschi forati
dalle palle dei fucili, dei crani dimezzati,
tutto esattamente insomma quanto si dovea trovare nella sepdltura cui la lapide
si riferiva.
La Giusta municipale, nella seduta del
successivo giorno 13, deliberò senz' altro,
che quei resti venissero trasportati nell'Ossario del Cimitero monumentale ed
ivi collocati in luogo distinto con adatta
iscrizione.
Deliberò anche che l'antica lapide venisse lasciata nell'originario posto da conservarsi come memoria storica cautamente
custodisa, e con indicazione di quanto
erasi operato.
Martedì della prossima settimana, giorno 24, alle ore 8 1j2 aut. avrà luogo il
il solenne trasporto delle ossa dal Cimitero di Porta Vittoria al Cimitero monumentale.
Vi interverranno le autoritè civili e militari, gli istituti e le società operaie colle
loro bandiere.
La cassa nella quale sono racchiusi i
resti mortali, sarà trasportata sopra un
carro d'affusto
La 3.° brigata di fanteria (3.° e 48.'
reggimento) la 7.° brigata di cavalleria
(10." e 17.° reggimento), l' 8." reggimento
bersaglieri e l'artiglieria renderanno gli
onori militari.
Il convoglio percorrerà il corso di Porta
Vittoria, le vie Durini, Monte Napoleone,
Monte di Pietà, Brera, Pontaccio e corso
Garibaldi.
X
Secondo le notizie che noi abbiamo raccolte, trovarono la morte sotto le mura
di Milano in quel medesimo giorno 4 agosto 1848 altri ufficiali, oltre i due nominati, e cioè:
Stefano Giovanni Molivati di Genova;
sottotente nell'I I.° reggimento fanteria,
Tommaso Castelli Diana di Ozieri, capitano nell'I I.° reggimento fanteria, morto
per tre archibugiate, una sotto l' occhio
sinistro e due al cuore. Fu pure colpito
al combattimento di Gamboloità Angelo
Fassi di Genova, sottotenente nel 17.0 fanteria; morì all' Ospedale di S. Ambrogio
di Milano il 28 agosto per quattro ferite.
In Algeri quando fa freddo, ne fa a sufficienza perchè le vesti bianche sien di
lana e non di mossolo.
come un trillo alla prima ottava di un
gravicembalo, il riso di Kizzia! fece sì
che Auatolio tremò tutto, si morse le
labbra, una nuvola gli passò sugli occhi,
gli offuscò la vista... egli si lasciò cadere
sdrucciolandosi colle dita convulse alla
fune, ed arrivò al basso con le mani lacere e piene di sangue.
Toccata finalmente la terra col piede,
si credè rinato; e veramente tutto il ternche vinse d'allora in poi fu una vincita
al giuoco.
E dire che i Turchi son barbari!
Non più canti, non più suoni s'intesero
sotto il verone di Kizzìa! e....
— Ma pare inverosimile, interruppe tra
noi un giovine che scrive la critica drammatica, — come un orso...
t L'orso, (si affrettò a rispondere chi
aveva narrato l'aneddoto) siccome era
mestieri solo di dare una lezione di morale a quel pazzo, e non di fargli del
male, poveraccio! l' orso bianco dunque
non era altro che un uomo coverto della
pelle d'una belva di quella specie, e munito delle convenevoli istruzioni di Abouphar. La notte, il locale, e la paura
d'Auatolio servirono a far più compiuta
l'illusione.
Anatolio si distese sul davanzale senza
osare di mover un dito, temendo ad ogni
momento che l'orso non rompesse quel
lievissimo impaccio, e lui divorasse. La
belva a quando a quando si divertiva come
per capriccio ad apparir alla finestra,1 a
passar la zampa fra i vuoti della grata
ed a cercar di giungere sino ad Auatolio,
e si ostinava a ripeter questo scherzo di
mezz'ora in mezz'ora, come il grido delle
scolte, o l'avviso dei trappisti.
Una notte di freddo, di paura e d'ira mobilità, con tal sorta di compagnia,
peggiore forse di quella del marito d'una
prima donna, fu una temenda lezione all'intraprendente avventuriere. La mattina
all'alba, un'altra scala di corde fu gettata,
dal finestrino inferiore, là dove giaceva
que' semivivo, e fatta spenzolar già sino
al basso della strada — Il meglio che gli fu
possibile Anatolie dopo essersi assicurato
che stava ben salda, e che non era quella
una trappola, vi discese; e arrivato all'altezza del finestrino, vide la figura beffarda e grottesca d' Abouphar che col capo
riversato all'indietro, e ridendo a grossi
rimbalzi, gli domandava come avesse passato la notte.
•••"--"'"-"••••-•••■••~-..","
Un altro scoppio di risa, ma più acuto,
qjf
<
▪
Sarebbe bene che nel rendere onoranze
agli altri, si ricordassero anche questi caduti per la patria.
X
Possiamo pubblicare per i primi le seguenti epigrafi che furono predisposte per
il Cimitero Monumentale da amici dell'Avogadro e del Gazzelli:
Felice Annibale Avogadro di Valdengo
Capitano delle artiglierie
E fra' migliori uftiziali del corpo
Nacque in Biella
Dal conte Giuseppe
E da Costanza Ponsiglione
il 24 luglio 1815
Educato nell' Accademia
Ne uscì nel 1833
Autore delle Istruzioni
'Sul servizio delle officine di costruzione
E di un Rainmentatorio
Dell'artigliere
Che fu opera postuma
.Era stato all'assedio di Peschiera
E ne aveva riportata la croce
A' prodi
Fece prodigi di valore
Innanzi Milano
E una palla di cannone
Gli portò via il cranio.
e
o
Carlo Felice Gazzelli
Brigata Guardie
Luogotenente del 1.° reggimento
Figliuolo del conte Paolo
E di Giuseppina Bruno di Ceresole
Nato in Torino
Morto per quella stessa palla
Che portò via il cranio
Al capitano d'artiglieria Avogadro
Intorno a' cui pezzi eran di presidio
I soldati della compagnia
Comandata dal marchese Moutezemolo
E dov'era egli tenente.
•Cror
NOSTRE CORRISPONDENZE
ata
TO
hi
bra.
lei
L ee
Ila
ira.
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Fauglia 18 agosto 1875,
Il posto d'ingegnere comunale a Fanglia è a concorso!
L'emolumeuto annuo credo che sia di
lire 1200, ossiano lire 3 e 33 centesimi
al giorno, da questa ingente somma va
prelevata la ritenuta per la ricchezza mobile, la tassa di famiglia, la tassa sui pesi
a misure, e qualche altra erbaccia. Figuriamoci come s'ha a ingrassare a Fauglia I
Ma in compenso, l'amor proprio è soddisfatto. Infatti i progetti i più colossali
tanto di strade di un kiloinetro che di
ponti di metri due di luce e i muri a
retta poggi alti 3 o 4 metri sono tutti
commessi all'ingegnere comunale, previa
sempre la rivista di due consiglieri ingegneri dall'occhio acuto e peritissimi nell'arte, e se non basta, la revisione di un
secondo ingegnere chiamato da Pisa e bisognando da Livorno.
Ma questa rivista, che d' altronde ha
sempre luogo, non scoraggi il nuovo ingegnere, perché se i lavori non verranno
a dovere, non sarà più sua la colpa, la
sua responsabilità cessa; quando le sue
operazioni sono state rivedute e corrette
colla superiore approvazione.
Sarà sottoposto alla censura di tutti i
contadini, ognuno de'quali vuol dire il
parer suo e molte volte (per non dir sempre), è volentieri ascoltato dal Comune ma
non ti curar di lor ma guarda e passa
Certamente, se un'opera d'arte costruita
nel comune di Fauglia riesce bene, non
è merito dell'ingegnere, se invece l'esito
è infelice, è l'ingegnere che l'ha eseguita.
Sempre i due antagonisti di Fauglia
pongono l' ingegnere nella posizione di
yee eee eee :e.
non poter emettere la propria opinione,
e spesso il povero ingegnere n'esce a testa
rotta.
Del rimanente, eccettuati gli inconvenienti rammentati, a Fauglia si vive bene
perciò si può campare anche d'aria, massime con quella fa.ugliese. E ben si sa
dai padri della patria, e tanto si sa che
credono esuberante la paga di lire 3, 33
al giorno.
E non s'illuda d'essere favorito da osservazioni particolari; a Fauglia bisogna
vivere con lire 3, 33 al giorno a lordo
d'ogni e qualunque detrazione di stele e
di ragioue.
E non sarebbe male che il nuovo ingegnere sapesse suonare un poco l'organo
e se non lo sa suonare impari, è il vero
mezzo di mettersi dalla sua quell' ottimo
proposto !
Però badi di non mancare mai ai vespri e alle messe cantate; una sola di tali
mancanze potrebbe avere funeste conseguenze per l'anima e per il corpo.
Non sia avaro di scappellature a tutti
e strisci (se gli riesce) il ventre d'innanzi ai superiori — Non prenda partiti,
nemmeno quello dei più forti; perciò c'è
il caso che per urgenza si fonda in un
solo con qurllo dei deboli per minare il
malcapitato ingegnere.
Non sia nemmeno troppo rigoroso cogli
accollatari, perché senza saperlo potrebbe
averla a fare con qualche consigliere!
Insomma la prudenza non è mai troppa
trattandosi di conservarsi un posto come
quello d'Ingegnere comunale a Fauglia.
—
ALTA.
1=1 i s a
Il conte Lodovico Rosselin.ini-Gualandi
invierà a Firenze in occasione del centenario di Michelangelo il calco della statua
il San Giovannino.
Noi, che nel nostro giornale ci siamo
occupati moltissimo intorno a queste statua attribuita un tempo a Donatello ed
ora a Michelangiolo siano lietissimi della
presa risoluzione. I molti artisti e intelligenti di cose artistiche i quali visiteranno Firenze in occasione del centenario,
potranno così ammirare la statua che ha
dato tanto da dire prò e coutro e sarà
facile che, in qualche modo, venga confermata l'opinione dei più .i quali credono
il S. Giovannino opera di Michelangelo.
**
Il nostro Alfa ci scrive:
Mentre altamente si loda lo zelo, e lo
spirito filantropico del signor Cordon, che
ha sofferto tanti sacrifizii e tanti dispiaceri nell'attuazione del suo progetto; mentre il trasporto a Marina per mezzo del
Battello a vapore è cominendevole sotto
ogni riguardo, non possiamo dissimulare
che si poteva effettuare meglio colla stessa
spesa, ed evitare gl'inconvenieuti che disgraziatamente a quando a quando ai ripetono.
Non era meglio far costruire un battello adatto per una macchina a vapore
della forza di 8 o 10 cavalli, e fare che
esso rimorchiasse tre barche una per la
prima, una per la seco nda ed una per la
terza classe? I passeggeri sarebbero stati
più comodi, non avrebbero sofferto il calore tramandato dalla macchina , avrebbero evitato il sudiciume che spesso macchia loro le vesti ed i cappelli, e l'inconveniente dell'arrenamento non si sarebbe
verificato mai o per lo meno assai raramente: la velocità si sarebbe potuta di
molto aumentare, il concorso sarebbe
molto più grande, il vantaggio economico
maggiore, e con esso si potrebbe sopperire alle spese di una o due vetture che
da Bocca d'Arno conduceasero i passeggeri alla Gorgona.
Col servizio, come ora è attuato, non
è da sperarsi di vedere affluire a marina
col mezzo del Battello, molta gente, perciò chi va per fare i bagni di mare, non
desidera, di farne prima o dopo un altro a
vapore; davvero che giunti alla Gorgona
ci seutiamo bagnati dal capo alle piante,
e più che bagnati riscaldati fortemente.
Un altro inconveniente (e non è piccolo)
è la poca regolarità del servizio offerto
dal personale addetto; e la gran confusione che vi regna.
È davvero il caso di dover dire c O
chi è il padrone? Ognuno comanda, e
i comandi quasi sempre sono contrari gli
uni agli altri.
Chi dice al macchinista Palla più
pianochi gli strilla c più lesto chi
urla al timoniere c a ponentee un' altra voce si fa sentire che dice a levante »
E non sarebbe giusto che il conduttore, sorvegl iasse anche i passeggeri, alcuni
dei quali si sdraiauo sotto le panche ed
impediscono agli altri di poter posare le
loro gambe con più comodo (se comodo
si può avere nel battello più piccolo?)
Un'altra brutta cosa avviene nei viaggi
di notte. Nemmeno un lampioncino che
rischiari il battello ! Mi sembra che la
decenza lo richiederebbe.
E se i consueti lampioncini confondono
il timoniere, non si potrebbero alloprare
di quelli chiusi dalla parte di poppa?
E quando si arriva allo scalo di San
Niccola non si potrebbe avere un lampione che facesse un po' più lume anziche accecare?
Forse, anzi certamente il signor Cordon
non è informato di tutti questi inconvenienti, e speriamo che queste poche righe varranno a fargli abbassare gli ordini opportuni.
Queste cose dette così all' amichevole
non devono increscere, lo desideriamo, al
signor Cordon per il quale avremo sempre una parola di lode per avere avuta
la nobile idea di arrecare un comodo e
uno svago a questa cittadinanza, idea ingles e puramente, perciò fra noi si soffre
miseramente l'atrofia.
,
-
*
Il signor Marco Visconti ci dirige la
seguente che noi, in omaggio alla verità,
pubblichiamo. Ci permettiatno però di osservare che la indignazione sua contro di
noi, non è giusta perchè se una sentenza
del tribunale lo ha dichiarato innocente
vuol dire che è stato accusato di aver
danneggiato cocomeri, pomodori se. a un
tale Ubaldo Pierini. Il signor Visconti si
poteva limitare, ci sembra, a comunicarci
la sentenza in suo favore, emanata quasi
contemporaneamente alla pubblicazione del
nostro giornale:
Illustrissimo sig. Direttore del giornale
il Risorgimento — Pisa.
.
Non senza grave rammarico ed indignazione lessi nel di lei giornale num. 64
del 14 agosto corrente l' accusa mossa a
mio carico di aver per vendetta guastati
cocomeri, pomodori e quant'altro a tale
Ubaldo Pierini al Monte della Misericordia, anco per avere veduto un giornale
rappresentante fin qui l'ordine e la oueetà dei principi al servizio porsi di un
partito cotanto combattuto e condannato.
L'accusa non poteva essere nè più gratuita nè temeraria come per ragione la
vendetta in quanto che largamente provveduto di mezzi onesti e civili e respinti
trionfalmente gli assalti delPassertosi dannificato siccome dalla sentenza di cotesto
Tribunale Civile del 10 agosto corrente.
Onde è che quanto maggior sobrietà
di fiori di erudizione e di circonlocuzioni
tanto potevasi meglio servire alla verità
e carità da usare maggior circospezioue
lanciando contro un onesto cittadino la
più terribile accusa e macchia al proprio
onore.
La invito signor Direttore a forma di
legge a volere inserire questa mia nel
prossimo numero del suo periodico pregiandomi dichiarare
Di Voi Signoria illustrissima
Lari 17 agosto 1875
Dev. servo
Nif ARCO Viscorri.
**
Il 17 Monsignor Arcivescovo di Pisa
partiva diretto per Lucca dove non sappiamo se si tratterrà lungo tempo.
* *
La sera del 15 annegava nel fiume
Amo dove si era recato per fare un bagno il
bimbo Elia Mauuocci di anni 9. Ogni
anno — è fatale — Arno vuole le sue
vittime. E a proposito di annegati, la ragazza di cui parlammo nel passato numero si chiamava Vittoria L, faceva la sarta
era bella ed aveva 16 anni!
*
Alla larga con certe donne che spingono il desiderio dell'emancipazione sino a
adoperare il coltello! L'altro giorno in un
piccolo luogo di Volterra, la donna Caterina G. venuta a contesa col proprio suocero Angelo P. gli tirò un colpo di coltello
che fortunatamente non produsse una grave ferita.
*
Certo Carlo M. del popolo dì Rivalto
nel comune di Chianni, denunziò all'autorità che alle 2 e mezzo ant. dell'Il, cinque
individui lo avevano l'erinato, e minacciandolo di morte, derubato di lire 71 in biglietti di banca. Fatte tutte le possibili
indagini, sembra assicurato che il fatto
non sussista e che la grassazione sia simulata.
**
La caccia, come si sà, è cominciata
fino dal 15 corrente e con essa è incominta la caccia per parte dei carabinieri e delle
guardie, dei cacciatori che cacciano senza
permesso. In questi giorni vennero contestate parecohie contravvenzioni ed eseguiti diversi sequestri di facili appartenenti a individui che pensano di esercitare
la caccia non muniti della necessaria licenza.
**
Ignoti ladri spinti dalla mania del:a
caccia rubarono a certo Angelo M., nel
comune di Pontedera, un fucile. Da quella via, tanto per non perderne l'abitudine,
non fidandosi forse troppo nella loro abilità nella caccia e ad ogni modo volendo
assicurare il pranzo, rubarono anche dieci
polli.
Si è pubblicato il numero 33 del Giornale
dei Lavori Pubblici e delle Strade Ferrale
(Anno II) 18 agosto 1875, che contiene:
Sommario. — Sulla valutazione delle
spese di esercizio di una progettata ferrovia, per l' ing. L. Buzzi. — Nota dei
signori ingegneri ed architetti inscritti
per il prossimo congresso, ec. — Della
presa delle rotte, Nota V, dell' ingegner
Bocci. — Le strade obbligatorio in Italia. — I telegrafi in Inghilterra e loro
spese di mantenimento. — Nostra corrispondenza: Berlino. — Notizie ferroviarie. — Notizie diverse. — Notizie e progetti di lavori. — Nostre informazioni. —
Elenco dei brevetti cl' invenzione, cc.
Annunzi.
h
;
NOTIZIE TEATRALI
POLITEAMA PISANO
Mercoledì andò in scena l'opera Crespi
no e la Comare. Il tenore, signor Frilli,
rietabilito in salute , comparve nuovavamente sulla scena. L'eeecuzione piacque
al pubblico, che applaudì parecchie volte.
Il ballo è sempre il Battaglione' d'Amore;
p3r conseguenza i soliti applausi alla coppia danzante. PARIS-SARACCO.
CO
ARENA FEDERIGHI
Marteli sera ebbe luogo la beneficiata
della signora Pedretti. Il teatro era popolatissitno L'insigne attrice, che scelse
per tale serata la Sa" di Marenco, fu
degna del suo nome e della sua incontestebile abilità. Fu chiamata al proscenio
per lo meno trenta volte. La signora Pedretti era visibilmente commossa nel mirarsi fatta segno a tanto entusiasmo.
Il pubblico anela di udire la Medea e
la Maria Stuarda, due tragedia nelle
quali lc signora Pedretti è insuperabile.
L.
Annunziamo che alla Tipografia dei fratelli Nistri è sotto il torchio il nuovo Bilancio Preventivo dei comuni, ordinato
dal ministro di agricoltura, industria e
commercio.
•
li
ATTI E DOCUMENTI UFFICIALI
-■••-•11111~
- La Gazzetta Ufficiale del 20 luglio
antiene:
1. Nomine nell'Ordine dai Santi Maurizio
e Lazzero.
2. Legge 7 luglio, che determina il contributo annuo che le provincie egli altri interes-etti debbono pagare in parti uguali allo
S tto per opere idrauliche di secon 'a categeria.
- Quella del 21 luglio contiene:
1. Regio decreto 3 luglio che approva la
convenzione, sottoscritta il 13 aprile 1875
te i ministri delle finanze e dei lavori pubblici ed il signor Ignazio Noccioli, per la
cencessione al medesima della costruzione e
dell'esercizio di una strala ferrata dalla staziene di Ponte Galera a Fiutnicino.
2. Regio decreto 3 luglio che proroga al 7
settembre 1880 il termine pel compimento
dei lavori per la costruzione del nuovo quartiere nella località detta Castro Pretorio in
R
- Quella del 22 contiene:
l. Regio decreto 2 luglio che autorizza il
re mune di Perugia ad esigere un dazio pro,.io di consumo all'introduzione nella sua
einta daziaria di articoli espressameate in.3i atti.
- La direzione generale dei telegrafi annunzia l'apertura di nuovi uffici telegrafici, in
llestrina, provincia di Siena; in Caneto
sull'Oglio, provincia di Mantova; in Battaglia, provincia di Padova.
-Li :desse pubblica il seguente avviso
d<1 Ministero d'agricoltura, industria e commercio.
Il Regio oonsole in MaTaga annuncia che,
per sopperire alle spese dei nuovi lavori intrapresi in quel porto, venne stabilita un'imposta di tonnellaggio sopra i bastimenti che
approdano e sulle merci che vi si sbarcano.
L'imposta di tonnellaggio incominclò a pagarsi dal giorno 5 giugno ultimo, ed stabilita con le heguenti regole:
Tutti i bastitnenti nazionali ed esteri pageno per ogni tonnellata di merci imbarcate
e sbarcate pesetas:
0,668 (Eit. 0,70 12/38) se provenienti o
retti per oltremare;
0,575 (lit. 0,60 20/38) se provenienti o
airetti per Europa;
0, 350 (lit. 0,36 32/33) quelli di cabotaggio che stanano più di 70 tonnellate;
0,1s6 (dt. 0,17 1/38) quelli di piccolo
calmitaggio minori di 70 tonnehate;
.
Questo gravame riguarda il bastimento.
La tariff dei dazii sulle ruerci che s'itnbercene e sbarcano in quel porto è divisa
in sei gruppi per ogni 100 chilogrammi di
peso.
Questa ta- ifft fu posta in vigore il 5 dello
scorso mese di giugno, ed è a carico della
mereanzia.
Rema, a iì 21 luglio 1875.
- Qeelle. del 32 luglio contiene:
1. Legge in data 6 luglio cho dichiara di
pubblica utilità le opere necessarie alla bonificazioue dei terreni paludosi del primo
circondario di Ferrara.
2. Elenco di compenso accordate dal Ministero dell'interno ai rned ci va,:cinatori più
benemeriti nelle provincie venete e di Mantova, durante l'anno 1874.
La direzione generale delle poste pubblica
il segnente avviso:
LI compagnia, americana di navigazione,
denominata Pacific Mail, eseguirà nuovamente due viaggi mensili per il Giappone e
per la Cina.
Le partenze quindi la San Franeisco, Yokeeina, ILogo, angasaki, Shangay, HongKeng avranno Mago il primo e il 15 di ciascun mese.
- Quella del 24 luglio contiene:
1. L igge 6 luglio, che approva la convenzione pi r la costruzione o l esercizio di un
tronco di ferrovia i Traviglio a Rovato per
Romano a Chiari.
2. Regio decreto 2 luglio che approva alcune deliberazioni di deputazioni provinciali
concernenti l'applicazione delle tasee comunali di famiglia o feocetico e sul bestiame.
3. Disposizioni nel personale di marina.
- Quella del 26 luglio contiene:
1. Regio decreto 13 giugno che modifica,
la tabella annessa al regio decreto 15 maggio 1867 in quanto si riferisco alla provincia di Pesaro e Urbino,
2. Regio decreto 29 giugno che concede al
Consorzio costituitosi in Giarole, provincia
di Alessandria, per l'irrigazione dei terreni
in quel comune mediante derivazione d'acqua dal Canale Cayour, la facoltà di riscuotere il contributo dai soci.
3. Regio decreto 29 giugno che autorizza
il comune di Contea, provincia di Palermo,
ad assumere il nome di Contessa-Eutellina.
4. Regio decreto 2 luglio che autorizza
l'Accademia di belle arti di Venezia ad accettare il legato fattole dai cavaliere Tonmago Coronini, aftinchè coi frutti di esso
siano conferiti annualmente tre preinii ai migliori alunai delle scuole di architettura,
scultura e pittura dell'Accademia stessa.
5. Regio decreto 29 giugne che approva
lo modificazioni introdotte dalla Banca Popolare di °escile, nel suo statuto.
6. Disposizioni nel personale del Ministero
della guerra.
- La. arezioue generale delle poste pubblica il segnante avviso:
Le corrispondenze pel Qne.ensland (Australia) ebbero corso finora da Brindisi ogni due
lunedì alternativamente per le vie CeylanMelbourn-Sidney e Singapore-Torres.
Da recenti informazioni giunte a questa
amministrazione resnitan lo che le corrispondenze, le quali vengono spedite per la prima
delle vie suiteeennate, arrrivano a destino
dopo quelle che partono nella quindicina successiva, ne consegue che la via da preferirsi
per la spedizione delle corrisponlenze suddette e quella di Singapore e dello stretto
di Torres. Le partenze da Brindisi per queet'ultiina via hanno luogo ogni quattro lunedì dal 26 luglio corrente alle 5 antimeridiane. L'impostazione in Roma è quindi utile
nella domenica antecedente fino alla partenza del treno per Napoli dalle ore 9 57
antimeridiane.
Resta però in facoltà dei mittenti di velerei ano della via Ceylan-Melbourne-Sidney
purché ne facciano eepressa indicazione sulrui.lirizzo delle corrispondeaze.
- Quella del 28 luglio contiene:
1. Regio decreto 6 lnglio, il quale dispone quanto Bagna:
Art. I. li Consiglio stip giore 'li marina
Sarà eolugieae per ora di dee uffi tiali ammiragli, uno dei quel' presi lente; di un
m
ispettore del genio navale, di un direttore
generale amministrativo, di due capitani di
veicoli° e di due direttori del genio navale.
Art. 2. Il ministro della marina assumerà la presidenza del Consiglio superiore
di marina ogniquelvolta lo reputerà opportuno; in tal Caso il presidente ordinario siederà come vice-presidente.
Art. 3. Saranno di diritto aggiunti al
Consiglio, in valilà di membri straordinarii,
ogniqualvolta si tratteranno affari di loro
competenza, il direttore generale dell'artiglieria e torpedini nel Ministero della marina ed il medico ispettore.
2. Regio decreto 2 luglio, che istituisce in
Cuneo uni, commissione governativa dei monumenti e delle opere d'arte in quella provincia.
3. Regio decreto, 29 giugno, che approva
l'aumento del capitale della Stima mutua
popolare di Cittelella da 20,400 a 40,800
4. Disposizion nel persemele
La direzione generale dei telegrafi annunzia che nell'ufficio telegrafico della stazione
ferroviaria di Monte Antico, provincia di Perugia, è stato attivato ii servizio del governo e dei privati.
- Un supplemento al numero o :ieri»
dada Gazzetta Ufficiale contiene il R. decreto
3 giuguo che accerta le rendite dovute per
la conversione
beni immobili degli eriii
morali ecclesiastici in licati nell'unito elenco;
più Ori elenco di pensioni liquidate dalla
Corte dei cinti.
- Queila del 29 luglio contiene:
I Nomine nell'Ordine della Corona d'Italia.
2. Legge 29 giugno che proroga per cinque anni le facoltà accordate dagli articoli
13, 14, 15, 16 e 250 della legge comunale
e le altre disposizioni contenute neila legge
18 agosto 1870.
3. Disposizioni nel personale giudiziario.
4. Elenco degli atti di morte di nazionali,
pervenuti dall'estero nel giugno 1875.
- Quella del 30 luglio contiene:
1. Regio decreto 29 giugno, che sopprime
il comune di Caste! San Giovenni e lo unisce a quello di Castel Ritaldi, col nome di
• Comune dei castelli Ritaldi e di San Giovanni'.
2. Regio decreto 2 luglio, che concede
agli indivi lui indieet i in annesso elenco la
facoltà di occupare determinate aree e derivarvi delle acque.
3 Regio decreto 17 giugno, che approva
il regolenoento per la Borsa di commercio
di Venezia.
4. Regio decreto 29 giugno, che autorizza
la Banca popolare pesarese, sedente in Pesaro.
5. Disposizioni nel personale dell'amministrazione finanziaria e nel personale giudiziario.
- Quella del 31 luglio contiene:
1. Regio decreto 20 giugno che abilita la
Società sedente in Parigi col nome di La
Seine e e colla ragione sociale E. Scure e
Compagnia a I operare nel regno a termini
de' suoi statuti.
2. Disposizioni nel personale del ministero
della guerra e nel personale giudiziario.
- La stessa pubblica la seguente Ordie
nanza di sanità marittima:
Le navi provenienti dal littorale della
Siria, compresa Alessandretta, partite da
colà posteriormente al 27 corrente, verranno
sottoposte, al loro arrivo nei porti del regno, al trattamento prescritto nel numero 3
del quadro delle •uarentene, in data 29 aprile 1867, con l'unica differenza che la quarentena di osservazione sarà di soli 7 giorni
e quella di rigore di IO giorni.
Dato a Roma, addì 30 luglio 1875.
FORTUNATO POLI Gerente Respons.
Favorevole occasione per un dilettante
di Fotografia.
Dirigersi in via Cisauello fuori la Porta
a Piagge (Villa Galli, Pisa) chi desiderasse acquistare a prezzo discreto tutto
1' occorrente per Fotografia. Si danno
lezioni.
a O. •
-'.:•:•2aeaa'a aa
Dal New-York-City-Clepeer- del Sud America -- Ecco che anche le nostre manifatture incominciano a prender credito
all'estero; quelle però si sottintende che
hanno meriti tali da essere preferite alle
altre.Le
PILLOLE ANTIGONORROICHE
di Ottavio Galleani di Milano
che da vari anni seno usate nelle Cliniche e dai
Sifilicomi di Berlino, ora acquistano gran voga in
tutte le Arneriche, essendo state rischieste da v arj
farmacisti di Nuova Yorck e Nuova Orleans, che
dietro i felici Fluitati ottenuti daHa spedizione
dissaggin del 1867, ne fecero al Galleani cospicua domanda, onde sopperire alle esigenze dei
medici locali.
Contro vaglia postale di L. 2. 20 la scatola
si spediscono franche a doinicilio.
Anche la Tela all'Amica Galleani è già
molto conosciuta, non solo da noi, ma in tutte le
principali Città d'Europa ed in molte d'America
dove la Tela G alleani è ricercatissima e quasi
comune. E bene però l'avvertire come molte altre
Tele sono poste in circoiazione che hanno nulla
a che fare colla Tela Galleani; e d' amica, ne
portano solo il nome. Ed infatti applicate, come
quella Galleani, sui calli, vecchi indurimenti. occhi di pernice, asprezze della cute e traspirazione
ai piedi, sulle ferite, contusioni, affezioni nevralgiche e sciatiche, non hanno altra azione che
quella del cerotto comune. Ed è perciò che la
Tela, alP Amica Galleani ha acquistato la
popolarità che gode, e che si fa sempre inaggiore.
Prezzo L I scheda doppia; franco di porto a
domicilio L. 1, 20.
Per evitare l' abuso quotidiano di ingannevoli surrogati.
Per evitare raso quotidiano d'ingannevoli surrogati
-
-
-
eagi diffida
di domandare sempre e non accettare che la
Tela vera Galteani di Milano.- La medesima
oltre la firma del preparatore, viene controseguata da un timbro a secco. O. Galleani, Milano
(Vedasi Dichiarazione della Commissione Ufficiale
di Berlino 4 agosto 1869).
Infallibile Olio Kerry dì Berlino contro
la sordità, presso la stessa farmacia, costa L. 4
franco, L. 4 SO a mezzo postale.
Pillole auditorie, dota CERRI, prezzo
L. 5 la scatola; franche L. 5, 20, idem.
Pillole Antiemorroidali, per guarire le
emmorroidi ed i dolori reumatici anche di vecchia
data. Ogni scatola L. 2, franco L. 2. 20.
Pomata Antiemorroidale, per curare e
prevenire queste infermi Là; guarisce furonooli,
bitorzoli, prurigine, indurimenti glandulari e ecrofole, ridona e conserva la bianchezza della pelle. Vaso 1.• 2. Franco L. 2. SO.
Per comodo e garanzia degli ammalati in tutti i giorni dalle 12 alle 2 vi sono
distinti medici che visitano anche per malattie veneree. o mediante consulto con
corrispondenza franca.
La detta Farmacia è fornita di tutti i rimedii che possono occorrere in qualunque sorta
di malattie, e ne fa spedizione ad ogni rtchiesta,
mania, se si richiede, anche di consiglie medica,
oontro raariessa da vaglia postale.
Scrivere alla Farmacia 24, di Ottavo,.
Galleani, Via Meravigli, Milano.
PISA
Rivenditori a
Petri Giuseppe.
Carrai, farmacia inglese.
Stefano Rossini farmacia esso
l'Università.
Baroni Giusafatte.
PISTOJA Giacinto Civinini - Girardeschi Attilio - Chitti Gius. Antonio.
SIENA
Gaetano Bandini.
AREZZO Kora Giacomo e comp.
CARRARA Chiappa, farmacista; Drovandi.
LIVORNO Duna e Malatesta. - Angelini. Gordini. - Susini e Galligo. »
»
Bandi Giuseppe.
LUCCA
G. Geminani; Chelli fratelli.
Ed in tutte le Città presso le primarie
Farmacie.
BISCOTTI ALL' USO INGLESE
della premiata fabbrica di Gaetano Guelfi
di Navacchio presso Pisa.
con Privativa Industriale.
I suddetti biscotti di varie specie e tutte
di squisito sapore, sono composti di sostanze eminentemente nutritive, riescono
utili ai viaggiatori, ed assai graditi nelle
refezioni col the, come pure nei pranzi •
nei rinfreschi delle feste da ballo.
I più distinti medici li raccomandano
alle persone di avanzata età, a quelle malaticcie, convalescenti, alle puerpere e principalmente ai fanciulli i quali trovano in
essi un nutrimento il più confacente alla
loro costituzione.
Detti biscotti vendonsi, presso tutti i
pasticcieri, e confetturieri delle città de
Regno.
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Pisa, Tip. Nistri. 1875.
(6)
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