Epilessia • E’ la manifestazione clinica di una scarica abnorme ed esagerata di un gruppo di neuroni cerebrali comprendenti cellule corticali . • Rappresenta un sintomo che va di volta in volta riconosciuto e diversamente trattato. Fattori che possono precipitare la crisi Stress Privazione di sonno e affaticamento Disturbi del ciclo sonno\veglia Abuso o deprivazione di alcool Alterazioni metaboliche Fattori tossici e farmaci Ciclo mestruale Stimolazioni luminose o acustiche o sensoriali in genere Il grande MALE epilettico • Il Grande Male Epilettico è una varietà di epilessia più drammatica e teatrale, e infatti spesso rappresenta l'immaginario comune della sindrome epilettica. • È caratterizzata da un'iniziale spasmo massimo di tutti i muscoli scheletrici (fase tonica -> aura epilettica) seguita dopo poche decine di secondi da contrazioni muscolari rapide, più o meno regolari, con movimenti ampi e veloci (scosse cloniche sincrone -> Fase Clonica). • Infine abbiamo una transitoria perdita di coscienza di 510 minuti con perdita di urina (Fase post-accessuale). • Segue una fase stertorosa. • Durante la crisi di grande male si puo’ avere perdita di urine e feci e morsicatura della lingua • Il pattern elettroencefalografico è caratterizzato da complessi onda-punta onda tipici a 3Hz. Il piccolo Male epilettico • Il Piccolo Male Epilettico colpisce spesso i bambini, ed è un'improvvisa perdita di coscienza (circa 5-10 sec) con arresto improvviso dell'attività, sguardo fisso e spesso rotazione in alto degli occhi, a cessazione improvvisa; spesso dopo l'assenza il soggetto si rende conto dell'accaduto dallo sguardo attonito e interrogativo dei presenti; le assenze possono essere semplici (solo perdita di coscienza) o complesse (accompagnate da contrazioni cloniche, ipotonia muscolare, ipertonia dei muscoli assiali). Lo Stato di Male • Lo Stato di Male è una drammatica situazione in cui l'individuo è in preda a una crisi epilettica che si protrae per almeno 10-20 minuti, o dura di meno ma si ripete a intervalli talmente ristretti che non consente la ripresa di coscienza. • Il male epilettico è da considerarsi una vera e propria emergenza medica, in quanto la probabilità di andare incontro a morte è di circa il 20%, mentre è anche maggiore quella di avere delle sequele neurologiche permanenti. Figure 2. Possible mechanism of generation of spike-wave discharges (absences) Burst firing of cortical neurons leads to recruitment of reticular thalamic (RT) neuronal network. Activation of low-threshold calcium currents results in burst firing of RT network, releasing γ aminobutyric acid (GABA) onto thalamocortical (TC) neurons, which are hyperpolarised through activation of GABA B and GABAA receptors. This hyperpolarisation results in deinactivation of T type calcium channels. On repolarisation, these calcium channels open, resulting in a burst of action potentials from TC neurons that then drives the cortical neurons (left). In this way the cycle continues generating the spike-wave discharges seen on scalp EEG (right). Red=inhibitory GABAergic neurons. Blue=excitatory glutamatergic neurons CRISI PARZIALE • Può presentarsi con una improvvisa perdita di contatto con l’esterno • La persona farfuglia parole senza senso e fa gesti automatici, come toccarsi il colletto • Non vi sono perdita di equilibrio, né convulsioni • E’ impossibile richiamare l’attenzione della persona • Il sintomo clinico iniziale e le alterazioni EEG indicano una scarica neuronale limitata ad una parte specifica dell’emisfero cerebrale. Classificazione della International League Against Epilepsy delle principali crisi epilettiche Crisi parziali (focali, localizzate) A. Crisi parziali semplici (senza disturbo della coscienza) 1. Con segni motori 2. Con sintomi somatosensoriali o sintomi sensoriali partilcolari 3. Con sintomi e/o segni vegetativi 4. Con sintomi psichici B. Crisi parziali complesse (con disturbo della coscienza) 1. 2. 3. 4. Inizio parziale semplice seguito da disturbo della coscienza Senza altre caratteristiche Con caratteristiche simili alle crisi parziali semplici Con automatismi Classificazione della International League Against Epilepsy delle principali crisi epilettiche Crisi parziali (focali, localizzate) C. Con disturbo della coscienza sin dall’inizio 1. Senza altre caratteristiche 2. Con caratteristiche simili alle crisi parziali semplici 3. Con automatismi D. Crisi parziali secondariamente generalizzate 1. crisi parziali semplici che sfociano in crisi generalizzate 2. Crisi parziali complesse che sfociano in crisi generalizzate 3. Crisi parziali semplici che evolvono in crisi parziali complesse, le quali a loro volta sfociano in crisi generalizzate Classificazione della International League Against Epilepsy delle principali crisi epilettiche Crisi generalizzate (convulsive e non convulsive) A. Assenza 1. Tipiche 2. Atipiche B. Crisi miocloniche C. Crisi cloniche D. Crisi toniche E. Crisi tonico-cloniche F. Crisi atoniche (crisi astatiche) Crisi non classificabili (per l’incompletezza o l’inadeguatezza dei dati anamnestici o che non trovano posto nelle categorie sopradescritte; sono incluse tra queste alcune crisi neonateli, ad esempio movimenti ritmici degli occhi, movimenti masticatori e natatori) Assenza • Improvvisa fissità dello sguardo nel vuoto che dura 5-10 sec. • L’attività in corso puo’ interrompersi bruscamente. Il soggetto non risponde a stimoli esterni e non è consapevole dell’avvenuta crisi. • Il recupero è repentino. • Le crisi di assenza si possono accompagnare ad automatismi motori • EEG: complesso punta-onda 3Hz. Epilessia mioclonica • Contrazione muscolare massiva ed involontaria che origina dal SNC e causa uno spasmo generalizzato o focale. • Gli spasmi possono essere isolati o verificarsi a grappolo • L’EEG mostra scariche di elevato voltaggio inframmezzate da fasi di attenuazione dell’attività elettrica. Crisi atoniche • Durano 1-2 secondi. • Cedimento improvviso del tono muscolare, che puo’ essere limitato ad un ammiccamento dell’occhio o ad una caduta del capo, ma puo’ interessare l’intero corpo. • Le crisi acinetiche sono simili alle crisi atoniche, fatta eccezione per il tono muscolare che è preservato: il paziente rimane immobile, con perdita della coscienza. Classificazione della International League Against Epilepsy delle epilessie e delle sindromi epilettiche Epilessie e sindromi dipendenti dalla sede (parziali o localizzate o focali A. Idiopatiche (con esordio legato all’età). Attualmente si riconoscono due sindromi: 1. Epilessia benigna dell’infanzia con punte centro-temporali 2. Epilessia dell’infanzia con parossismi occipitali B. Sintomatiche. Questa categoria comprende sindromi di una notevole variabilità individuale Classificazione della International League Against Epilepsy delle epilessie e delle sindromi epilettiche Epilessie e sindromi generalizzate A. Idiopatiche (con esordio legato all’età, in ordine di comparsa) 1. Convulsioni benigne neonatali familiari 2. Convulsioni benigne neonatali 3. Epilessia mioclonica benigna dell’infanzia 4. Epilessia infantile con assenze (picnolessia, piccolo male) 5. Epilessia giovanile con assenze 6. Epilessia mioclonica giovanile 7. Epilessia di grande male al risveglio B. Idiopatiche, sintomatiche o entrambe (in ordine di età) 1. 2. 3. 4. Sindrome di West (spasmi infantili) Sindrome di Lennox-Gastaut Epilessia con crisi mioclono-astatiche Epilessia con assenze miocloniche Convulsioni febbrili • Si verificano nel 2-5% dei bambini. • Rappresentano un disordine benigno, con predisposizione genetica. • Compaiono tra i 6 mesi ed i 3 anni • Prognosi ottima. • Terapia antiepilettica profilattica non è indicata. • Terapia antipiretica Classificazione della International League Against Epilepsy delle epilessie e delle sindromi epilettiche Epilessie e sindromi generalizzate C. Sintomatiche 1. Eziologia non specifica. Encefalopatia mioclonica precoce 2. Sindromi specifiche. Crisi epilettiche possono complicare molti stati patologici. In questa sezione sono comprese le malattie in cui le crisi sono una caratteristica predominante o d’esordio Epilessie e sindromi la cui natura parziale o generalizzata non è determinata A. Con crisi sia generalizzate che focali 1. 2. 3. 4. Crisi neonatali Epilessia mioclonica grave dell’infanzia Epilessia con punte-onda continue durante il sonno lento Afasia epilettica acquisita (sindrome di Landau-Kleffner) B. Senza sicure caratteristiche generalizzate o parziali Classificazione della International League Against Epilepsy delle epilessie e delle sindromi epilettiche Sindromi particolari A. Crisi correlate a particolari situazioni (Gelegenheitsanfalle) 1. Convulsioni febbrili 2. Crisi correlate ad altre situazioni identificabili, come stress, ormoni, farmaci, alcool o privazione di sonno B. Eventi epilettici isolati, apparentemente non provocati C. Epilessia con crisi scatenate da specifiche modalità di scatenamento D. Epilessia parziale cronica continua dei bambini Classificazione delle crisi epilettiche Crisi epilettiche parziali semplici A. Con segni motori 1. 2. 3. 4. 5. Motoria focale senza marcia Motoria focale con marcia (Jacksoniana) Versiva Posturale Vocale (arresto della vocalizzazione e del linguaggio B. Con sintomi somatosensoriali o sensoriali speciali 1. 2. 3. 4. 5. 6. Somatosensoriale Visiva Uditiva Olfattiva Gustativa Vertiginosa Classificazione delle crisi epilettiche Crisi epilettiche parziali semplici C. Con sintomi o segni autonomi 1. Sensazione epigastrica 2. Sudore 3. Pallore 4. Rossore 5. Piloerezione 6. Dilatazione pupillare 7. Aritmia cardiaca D. Con sintomi fisici (di rado senza alterazione dello stato di coscienza) 1. Disfasica 2. Dismnesica (esempio, dejà vu) 3. Cognitiva (esempio, stati sognanti, distorsione della cognizione del tempo 4. Affettiva (timore, rabbia) 5. Illusioni (esempio macropsia) 6. Allucinazioni strutturate (esempio musica, scene) Classificazione delle crisi epilettiche Crisi epilettiche parziali complesse A. Crisi ad insorgenza parziale semplice seguita da alterazioni dello stato di coscienza B. Con caratteristiche parziali semplici solamente prima dell’alterazione dello stato di coscienza C. Con automatismi D. Con alterazioni dello stato di coscienza al momento dell’insorgenza E. Solo alterazioni dello stato di coscienza F. Con automatismi Crisi epilettiche parziali che evolvono in convulsioni tonico-cloniche secondariamente generalizzate A. Da crisi epilettiche parziali semplici a convulsioni tonicocloniche generalizzate B. Da crisi epilettiche parziali complesse a convulsioni tonicocloniche generalizzate C. Da crisi epilettiche parziali semplici a crisi epilettiche parziali complesse a convulsioni tonico-cloniche generalizzate Classificazione delle crisi generalizzate (convulsive o non convulsive) A. Crisi epilettiche con assenza (segni unici o in combinazione) 1. 2. 3. 4. 5. Unicamente alterazioni dello stato di coscienza Con lievi componenti cloniche Con componenti atoniche Con componenti toniche Con automatismi B. Assenza atipica 1. Cambiamenti nel tono della voce più pronunciati di quelli che si evidenziano nella assenza tipica 2. Inizio o cessazione non improvvisa C. Crisi epilettiche miocloniche 1. Spasmi mioclonici (singoli o multipli) Classificazione delle crisi generalizzate (convulsive o non convulsive) D. Crisi cloniche E. Crisi toniche F. Crisi tonico-cloniche G. Crisi atoniche (astatiche) H. Crisi epilettiche ripetute manifestatesi in varie circostanze 1. Attacchi fortuiti 2. Attacchi clinici (ciclo mestruale, ritmo sonno – veglia) 3. Attacchi provocati da fattori non sensoriali come la fatica, l’alcool, l’emozione, ecc. 4. Attacchi provocati da fattori sensoriali come la crisi da riflesso I. Stato epilettico 1. Convulsivo 2. Non convulsivo Epilessie focali idiopatiche e sindromi ad insorgenza età dipendente Epilessia benigna dell’infanzia con punta centro-temporale Epilessia dell’infanzia con parossismo occipitale Epilessia autosomica dominante notturna del lobo frontale Epilessia familiare del lobo temporale Epilessia da primaria lettura Sindromi ed epilessie sintomatiche localizzate A. Epilessie del lobo frontale 1. Motoria supplementare 2. Cingolata 3. Regione frontopolare anteriore 4. Orbitofrontale 5. Dorsolaterale 6. Opercolare Automatismi motori e gestuali, allucinazioni e illusioni olfattive, afasia B. Epilessia dell’area motrice 1. Prerolandica inferiore 2. Rolandica 3. Lobulo paracentrale C. Sindrome di Kojewnikow 1. Sindrome di Rasmussen 2. Lesione variabile della corteccia motoria con mioclono tardivo (epilessia parziale continua) Sindromi ed epilessie sintomatiche localizzate D. Epilessie del lobo temporale 1. 2. 3. 4. Epilessia ippocampale Amigdalare Temporale laterale Opercolare (insulare) E. Epilessia del lobo parietale 1. Anteriore 2. Posteriore F. Epilessie del lobo occipitale 1. Sopracalcarina 2. Infracalcarina Fenomeno del deja vu e del jamais vu, crisi affettive e di ansia Epilessie e sindromi generalizzate idiopatiche con esordio età-dipendente, elencate in ordine di età Convulsioni familiari neonatali benigne Convulsioni neonatali benigne Epilessia mioclonica benigna dell’infanzia Assenza epilettica dell’infanzia (picnolessia) Assenza epilettica giovanile Epilessia mioclonica giovanile Epilessia con crisi tonico-cloniche generalizzate al risveglio Atre epilessie idiopatiche generalizzate non definite sopra Epilessie con crisi indotte da specifiche attivazioni (per la maggiore parte epilessie riflesse) Epilessia criptogeniche o sintomatiche, in relazione alla età di esordio A. Epilessie criptogeniche 1. 2. 3. 4. Sindrome di West Sindrome di Lennox-Gastaut Epilessia con attacchi mioclonici-astatici Epilessia con assenza mioclonica B. Sindromi ed epilessie sintomatiche generalizzate 1. Eziologia non specifica 2. Encefalopatia mioclonica precoce 3. Encefalopatia epilettica infantile precoce C. Altre epilessie generalizzate sintomatiche • Sindrome di West:caratterizzata da spasmi infantili in estensione, in flessione e fulminei accompagnati da movimenti del capo. Oltre a questi spasmi c'è ritardo psicomotorio e ipsaritmia (onde lente e punte di grande ampiezza). Colpisce bambini fino a 7 mesi e la prognosi non è buona se la diagnosi è tardiva. • Sindrome di Lennox-Gastaut: Colpisce bambini tra 1 e 7 anni caratterizzata da sintomi crisi toniche e atoniche frequenti. La terapia non è efficace e si associa ritardo mentale. • Sindrome di Landau-Kleffner: caratterizzata da afasia acquisita, agnosia uditiva oltre a caratteristici attacchi epilettici. Epilessia criptogeniche o sintomatiche, in relazione alla età di esordio D. Sindromi ed epilessie sintomatiche generalizzate 1. Sindromi specifiche 2. Malformazioni 3. Sospetto o provato errore congenito del metabolismo E. Sindromi ed epilessie indeterminate-focali e generalizzate 1. 2. 3. 4. Con crisi parziali e generalizzate Crisi epilettiche neonatali Grave epilessia mioclonica dell’infanzia Epilessia con punta-onde continue duante l’onda lenta del sonno 5. Afasia epilettica acquisita (Sindrome di Landau-Kleffner) 6. Altre epilessie indeterminate non definite sopra Epilessia criptogeniche o sintomatiche, in relazione alla età di esordio F. Senza caratteristiche esplicite generalizzate o focali G. Sindromi speciali – crisi legate ad una situazione 1. Convulsioni febbrile 2. Crisi isolate o stati epilettici isolati 3. Crisi che si manifestano quando è presente un evento metabolico o tossico acuto, come ad esempio, alcool, droghe, eclampsia, iperglicemia non chetotica Sindromi e condizioni che possono causare l’epilessia A. Trauma perinatale 1. Asfissia perinatale B. Disturbi della migrazione neuronale 1. 2. 3. 4. 5. Lissencefalia Sindrome perisilviana bilaterale Displasia corticale Microdisgenesia in epilessie primarie generalizzate Eterotopia Nodulare C. Amartoma D. Altre malformazioni E. Sindrome di Sturge-Weber (angiomatosi cutaneo-encefalica) Diagnostica strumentale Se anamnesi ed esame obiettivo confermano il sospetto di crisi epilettica, eseguire un EEG Classificare la crisi e la sindrome epilettica Si raccomanda l’utilizzo della Classificazione Internazionale delle Crisi e Sindromi Epilettiche La possibilità di una Epilessia Mioclonica Giovanile dovrebbe essere presa in considerazione in adolescenti e giovani adulti che abbiano presentato una o più crisi tonico-cloniche crisi parziale crisi primariamente generalizzata crisi non classificabile NO Eseguire TC cranio o RMN encefalo SI NO/ INCERTO Valutare eventuale terapia farmacologica Il paziente ha meno di 25 anni di età? È una sindrome generalizzata idiopatica? SI QUANDO INIZIARE IL TRATTAMENTO P R IM A C R IS I N O N P R O V O C A T A E E G n o r m a le e d e z io lo g ia ig n o t a N o n tra tta re R ic o r r e n z a d i c r is i < 1 a n n o R ic o r r e n z a d i c r is i > 1 a n n o M o n o t e r a p ia N o n tra tta re ? E E G e p ile t t ifo r m e e / o p a t o lo g ia e p ile t t o g e n a M o n o t e r a p ia Quando iniziare il trattamento P R IM A C R IS I S IN T O M A T IC A A C U T A T r a t t a m e n t o d e lla p a t o lo g ia d i b a s e P r e v e n z io n e d i c r is i n o n p r o v o c a t e ? ARMAMENTARIO DEI FARMACI ANTIEPILETTICI (AEDs) Acetazolamide Gabapentin Valproato Carbamazepina Lamotrigina Vigabatrin Clobazam Levetiracetam Zonisamide Clonazepam Lorazepam Diazepam Oxcarbazepina Etosuccimide Piracetam Felbamato Primidone Fenitoina (1938) Tiagabina Fenobarbital (1912) Topiramato QUANDO SOSPENDERE IL TRATTAMENTO R E M IS S IO N E D I C R IS I D A A L M E N O 2 A N N I E E G n o r m a le e d e z io lo g ia ig n o t a E E G e p ile t t ifo r m e e / o p a t o lo g ia e p ile t t o g e n a S o s p e n d e r e il t r a t t a m e n t o M a n t e n e r e il t r a t t a m e n t o Algoritmo Terapeutico per lo Stato Epilettico Lowenstein & Alldredge, 1998 LORAZEPAM 0.1 mg/Kg e.v. a 2 mg/min [ se le crisi continuano ] FENITOINA 20 mg/Kg e.v. a 50mg/min In presenza di alterazioni sistemiche gravi (per es. ipertermia elevata) o per durata delle crisi > 60-90 min FENITOINA altri 5-10 mg/Kg FENOBARBITAL 20 mg/Kg e.v. a 50-75 mg/min FENOBARBITAL altri 5-10 mg/Kg Anestesia con MIDAZOLAM minuti 10 20 30 40 50 60 70 o PROPOFOL 80 Benzodiazepine • Sono adoperate prevalenemente nello stato epilettico. • Il diazepam ed il lorazepam sono somministrati in genere per via endovenosa o rettale. • Utili anche nell’epilessia mioclonica. • Effetti collaterali: sonnolenza, atassia, ipotonia. Carbamazepina • Efficace nelle crisi parziali e nelle crisi generalizzate tonico-cloniche. • Tre somministrazioni al di • Effetti collaterali atassia, leucopenia, discrazie ematiche Etosuccimide • Trattamento delle crisi di assenza • Non efficace nel trattamento delle crisi generalizzate tonico-cloniche, in cui si preferisce l’acido valproico Gabapentin • E’ ideale come farmaco aggiuntivo, in quanto non interferisce con altri farmaci. Utile nelle crisi parziali Acido valproico • Utile in tutte le forme. • Effetti collaterali: aumento dell’ammoniemia ed epatotossicita ( sindrome di Reye) Monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche dei farmaci antiepilettici • Alcune settimane dopo aver iniziato la terapia • Una volta o due all’anno per valutare la compiance • Dopo ogni cambiamento di schema terapeutico • Quando continuano le crisi, malgrado la terapia, in relazione a problemi dell’assorbimento del farmaco • In politerapia per monitorare le interazioni di farmaci Displasia corticale Eterotopia nodulare Emx homeogenes and mouse brain development Cecchi C and Boncinelli E Trends in Neurosciences 23: 347-352, 2000 Association of trisomy 9p and band heterotopia Federico A et al. Neurology. 1999 Jul 22;53(2):430-2. Sclerosi Tuberosa Tumori che causano epilessia A. Neoplasie di basso grado 1. Ganglioglioma 2. Tumore nuroepiteliale disembrioplastico 3. Astrocitome di basso grado B. Neoplasie maligne 1. 2. 3. 4. Astrocitoma anaplastico Gliobastoma Oligodendroglioma Tumore maligno metastatico Epilessia causata da una malattia cerebrovascolare A. Infarto B. Ematoma C. Malformazione vascolare 1. Malformazione arteriovenosa 2. Angioma venoso 3. Emangioma cavernoso D. Vasculite E. Ipoperfusione angioma cavernoso Cerebral angioma Epilessia causata da infezioni e infiammazioni A. Meningite 1. Batterica 2. Fungina 3. Micobatteri B. Encefalite 1. 2. 3. 4. Herpes HIV Encefalite di Rasmussen altre C. Parassitaria 1. Cisticercosi Epilessie parziali genetiche Sindromi Locus genico Epilessia notturna autosomica dominante del lobi frontale (ADNFLE) 20q 13.2 (61) ? (62) Epilessia parziale autosomica dominante con focolai variabili ? possibile ripetizione delle triplette (63) Prodotto genico Subunità alfa-4 deò recettore nicotinico dell’acetilcolina ? Epilessia rolandica ? (64) autosomica dominante con dislalia ? Epilessia del lobo temporale familiare (autosomica dominante, 60% di penetranza) 10q (65) ? Eterotopia periventricolare Xq28 (66) ? Sindromi Epilessie genetiche generalizzate Convulsioni neonatali familiari benigne Locus genico 20q 13 (67) 8q (68) Convulsioni febbrili 8q 13-21 (69) Prodotto genico ? ? Assenza epilettica infantile possibile 1p ? Assenza epilettica giovanile ? ? Epilessia mioclonica giovanile 6p 11 (70,71) ? Epilessia con attacchi tonico-clonici al risveglio 6p ? Malattia di Lafora 6p24 (poss.di altri loci) (72) Malattia di UnverrichtLundborg 21q22.3 (73, 74) Sindrome epilettica del nord 8q (76) MERRF DNA mitocondriale Laforina Cistatina B (75) ? tRNA lisina Metabolic pathogenesis of neurogenetic diseases • Altered functions of cytoplasmatic compartment, with storage of material that can be toxic for the cell • Changes in physical-chemical properties of cell plasma membranes • Changes in neurotransmitters • Changes in energy metabolism of the cell • Changes in cytoskeletal proteins • Changes in DNA repair mechanisms Crisi convulsive come per lungo tempo unico segno neurologico • Tutte le malattie neurometaboliche (malattie mitocondriali, lisosomiali, perossisomiali, aminoacidopatie, soprattutto nell’adulto, ma anche nel bambino) • CADASIL • MELAS senza stroke Lysosomal diseases Ceroido-lipofuscinosi M. Lafora Mitochondrial cytopathy • • • • • • • • • • • • Diagnosi differenziale delle crisi non epilettiche Sincope Iperventilazione Respiro periodico Disturbi del sonno Narcolessia/cataplessia Apnea morfeica Parasonnia Emicrania Disordini del movimento da malattia cerebrovascolare Amnesia globale transitoria Disordini del movimento da malattia cerebrovascolare Amnesia globale transitoria Encefalopatia tossico/metabolica Disturbi del movimento vertigini Diagnosi differenziale delle crisi non epilettiche • Pichiatrica/comportamentale crisi psicogena disturbi di conversione simulazione di malattia • Episodi di perdita del controllo • Disturbi di panico • Comportamento ossessivo-compulsivo • Stereotipia • Stati dissociativi fuga psicogena personalità multipla amnesia psicogena disturbi da depersonalizzazione • Fantasticherie Indagini di laboratorio nelle crisi epilettiche • Analisi ematochimiche • EEG di routine Ictale. Lontano dalle crisi Procedure di attivazione Fotica, iperventilazione, sonno • EEG dopo la privazione del so+ • Monitoraggio del video EEG • Test cognitivi • Test di neuroimaging strutturali e funzionali RMI, CT PET, SPECT RM spettroscopica, RM funzionale Angiografia, RM angiografica MEG Brain Atrophy Structural Image Evaluation of Normalised Atrophy The SIENA software provides accurate, fully automatic measurement of atrophy using edge motion • Longitudinal, Cross Sectional & Regional • Accurate and fully automatic • Measures atrophy & brain change • Proven for a range of slice thicknesses • Proven for a range of MRI sequences • Correction for scanner geometry drifts • Accuracy 0.2% of brain volume MRSI - Normal control NAA image NAA NA A Cho Cr Ch o Cr MRSI - Left TLE NAA Decrease NA A NAA Cho Cr Ch o Cr Parasonnie ed equivalenti epilettici • • • • • • • • Mioclono del sonno Sussulti ipnici Bruxismo Scuotimento della testa Paralisi del sonno Sonnanbulismo Enuresi notturna Pavor notturnus