MONICA DE CARDENAS GALLERIA Gianni Colombo Curated by Marco Scotini Opening 6 December 2014 at 6 pm Exhibition 6 December – 7 February 2015 Gallery Hours Tuesday – Saturday 3 – 7 pm Monica De Cardenas is pleased to announce an important retrospective of Gianni Colombo (1937-1993) at the gallery in Zuoz, in a moment of major international rediscovery of the work by the Italian artist. As Olafur Eliasson recently remarked, regarding Colombo: “Today the great importance of his work” does not lie so much in its “formal results” as in “its consequences,” the effects it has been able to produce. In fact, more than a catalogue of forms or a collection of objects of a minimalist character, over the years Colombo produced a remarkable gathering of devices: perceptive machines, interchangeable sculptures, force fields. Works, that is, which present themselves for their functioning rather than for the regimen of signs they put on stage. The predominance of the performative over the representative character that forms the core of the works of Gianni Colombo defines the unique, foreshadowing character of all of his research. Among the protagonists of international kinetic art and, later, the leading exponents of environmental art, Colombo combines the spatial research of Fontana with an original surrealist matrix, which introduces surprise and disorientation through mutability and movement. The viewer occupies the centre of his work, in terms of both direct participation and psychic engagement. Not only a spectator seen as a theoretical status, in keeping with Duchampʼs definition, but a concrete observer, in his physical and sensorial reality. The white, pulsating monochromes of Colombo, or the rotating works and the luminous and architectural environments, continuously deconstruct habits of perception and behaviour in the subject encouraged to interact with them. The exhibition at Zuoz is conceived as a retrospective on a small scale. All the types of works found in Colomboʼs output appear as essential specimens: from the first ceramics of the 1950 (Intermutabile) to the tactile reliefs that invite the touch (In-Out); from the electromechanical structures (Strutturazione Pulsante) to the luminous sculptures (Cromostruttura), all the way to the spaces that can be walked through and change their form, the suspended metal cubes and the “curved spaces” of the 1990s. The exhibition itinerary begins with a nucleus of central works from his output of the 1970s: the large black sculpture Bariestesia, environmental and viewed in passage, which defies the states of balance of the body; together with the works of the same period entitled Spazio Elastico in black on wood, in which the viewer can move the white elastic threads of the surface of the painting, giving rise to different patterns. One room, finally, is set aside for the luminous sculptures, with the kaleidoscopic Cromostruttura and 0-220 Volt works that modulate light intensity. Many of the works in the show have the title Spazio Elastico, reflecting the different phenomenological approaches to this theme. The common denominator underlines one of the main concepts that Colombo shared with Lygia Clark: elasticity as a way of defying rigidity and gravity - in other words, a continuous dismissal of space and its representations. Gianni Colombo in 1959 founded the Gruppo T in Milan, together with Giovanni Anceschi, Gabriele De Vecchi, Davide Boriani and Grazia Varisco, participating in the movement of Programmatic Art and the Nouvelle Tendance. His works were included in important exhibitions of the 1960s, from “Bewogen Beweing” (Stedelijk Museum, 1961) to “Lo Spazio dellʼImmagine” (1967) and “Vitalità del Negativo” (1970). In 1968 he won the first price at the Venice Biennale and took part in Documenta 4. Recently his works have been shown at the Sydney Biennial (2008) and the Venice Biennale (2011). In 2009 Castello di Rivoli held a major retrospective of his work. Chesa Albertini | Via Maistra 41 | CH –7524 Zuoz | tel. 41 818688080 fax 41 818688081 [email protected] | www.monicadecardenas.com MONICA DE CARDENAS GALLERIA Gianni Colombo A cura di Marco Scotini Inaugurazione sabato 6 dicembre ore 18 Mostra 6 dicembre - 7 febbraio 2015 Orario da martedì a sabato ore 15 - 19 Monica De Cardenas è lieta di annunciare unʼimportante retrospettiva dedicata allʼopera di Gianni Colombo (1937- 1993) presso la propria sede di Zuoz, in un momento di grande riscoperta internazionale dellʼartista milanese. Come ha affermato recentemente Olafur Eliasson a proposito di Colombo: “oggi la grande rilevanza e lʼimportanza del suo lavoro” non sta tanto nei suoi “risultati formali” quanto “sulle conseguenze” o gli effetti che esso è in grado di produrre. Di fatto, più che un catalogo di forme o una collezione di oggetti di carattere minimalista, Colombo ha prodotto negli anni una notevole raccolta di dispositivi: macchine percettive, congegni intermutabili, campi di forze. Opere, cioè, che si impongono per il loro funzionamento piuttosto che per il regime di segni che mettono in scena. La precedenza della natura performativa su quella rappresentativa, che è al centro delle opere di Gianni Colombo, definisce il carattere singolare e anticipatore della sua intera ricerca. Tra i protagonisti dellʼarte cinetica internazionale e, in seguito, tra i maggiori esponenti della tendenza ambientale, Colombo coniuga la ricerca spaziale di Fontana con una matrice surrealista originaria che, nella mutabilità e nel movimento, introduce sorpresa e straniamento. Al centro del suo lavoro cʼè lo spettatore: tanto la sua partecipazione diretta quanto il suo coinvolgimento psichico. Dunque, non solo lo spettatore inteso come statuto teorico, secondo lʼaccezione di Duchamp, bensì lo spettatore concreto, nella sua realtà fisica e sensoriale. I monocromi bianchi e pulsanti di Colombo, oppure quelli ruotanti, così come gli ambienti luminosi e quelli architettonici, decostruiscono continuamente le attitudini percettive e comportamentali del soggetto che è chiamato a interagire con essi. La mostra di Zuoz è pensata come una retrospettiva a scala ridotta. Tutte le tipologie di opere che hanno accompagnato la produzione di Colombo compaiono per campioni essenziali: dalle prime ceramiche degli anni ʼ50 (Intermutabile) ai rilievi tattili manipolabili (In-Out), dalle strutture ad animazione elettromeccanica (Strutturazione Pulsante) alle sculture luminose (Cromostruttura) fino agli ambienti percorribili e deformati, ai cubi metallici sospesi e agli ʻspazi curviʼ degli anni ʼ90. Il percorso espositivo inizia con un nucleo di opere centrali nella sua produzione degli anni ʼ70: la grande scultura nera Bariestesia, ambientale e percorribile, che sfida gli stati di equilibrio del corpo; assieme ad essa sono esposti i coevi Spazio Elastico neri su legno, in cui lo spettatore può spostare a piacere i fili elastici bianchi della superficie del quadro, dando origine ogni volta a pattern diversi. Una sala, infine, è dedicata alle sculture luminose con le caleidoscopiche Cromostruttura e le 0-220 Volt che modulano lʼintensità luminosa. Molte sono le opere in mostra che portano il titolo Spazio Elastico, pur nelle differenti fenomenologie che negli anni hanno assunto. Questo comun denominatore sottolinea uno dei principali concetti che Colombo ha condiviso con Lygia Clark: lʼelasticità come sfida alla rigidità e alla gravità. Cioè, una continua destituzione dello spazio e delle sue rappresentazioni. Gianni Colombo nel 1959 fonda il Gruppo T a Milano assieme a Giovanni Anceschi, Gabriele De Vecchi, Davide Boriani e Grazia Varisco con cui partecipa al movimento dellʼArte Programmatica e di Nouvelle Tendance. Partecipa alle mostre capitali degli anni ʼ60 da Bewogen Beweing (Stedelijk Museum 1961) a Lo Spazio dellʼImmagine (1967) e Vitalità del Negativo (1970). Nel 1968 è invitato alla Biennale di Venezia e a Documenta 4. Recentemente i suoi lavori sono stati esposti alla Biennale di Sydney (2008) e alla Biennale di Venezia (2011). Nel 2009 il Castello di Rivoli ha dedicato a Gianni Colombo una grande retrospettiva. Chesa Albertini | Via Maistra 41 | CH –7524 Zuoz | tel. 41 818688080 fax 41 818688081 [email protected] | www.monicadecardenas.com