1
I Limiti alla Crescita
30 anni dopo
Ing. Flavio CONTI
[email protected]
www.conti-enersave.net
Lo sviluppo insostenibile
2
• La teoria economica classica è basata su 2
ipotesi di base:
– Illimitato uso delle risorse naturali e loro
sostituibilità
– Illimitata possibilità della tecnologia di risolvere
ogni tipo di problema aumentando la produttività
delle risorse e la loro sostituibilità
• TUTTO CIO’ NON E’ PIU’ VERO. .
• I LIMITI DELLA CRESCITA sono molto
prossimi.
Ricordo LtG 1972
3
• Nel 1972 3 studiosi del MIT
pubblicavano il libro
LIMITS TO GROWTH malamente tradotto
in italiano I LIMITI DELLO SVILUPPO
Gli studiosi sono:
Dennis MEADOWS
Donella MEADOWS e
Jorgen RANDERS
4
Le domande poste nel 1970
5
• Le attuali politiche stanno
conducendoci verso un futuro
sostenibile o verso il collasso globale?
• Che cosa va fatto per creare un sistema
economico per l’umanità che fornisca
beni sufficienti per tutti?
La novità del LtG
6
Il libro del MIT poneva per la prima volta il
problema della finitezza delle risorse, alcuni
anni prima della 1a crisi energetica del
petrolio del 1973;
Non indicava quali risorse si esaurivano prima
e quali crisi avremmo incontrato, perché
questo non è conoscibile su base scientifica;
Ammoniva tuttavia che l’umanità avrebbe
dovuto indirizzare in modo diverso capitali e
impegno umano per affrontare i limiti
ecologici durante il XXI secolo.
Cos’è l’OVERSHOOT
7
• L’Overshoot significa andare oltre il
limite, letteralmente “sparare, lanciare
troppo oltre”.
• Questo accade in moltissime occasioni,
quando si deve passare da un certo
stato ad un altro stato.
• La transizione può essere
– Asintotica ossia senza oscillazioni
– Con overshoot e successive oscillazioni
che via via si smorzano sul nuovo valore
Tipi di Variazione
8
35
Overshoot e
Oscillazioni smorzate
30
25
20
15
Approccio smorzato
asintotico
10
5
0
0
5
10
15
Le cause dell’Overshoot
9
Tre sono le cause dell’overshoot:
1) La necessità o la decisione di un
rapido cambiamento (fisico, psicologico,
finanziario, politico, etc.)
2) L’esistenza di un limite o di un
obbiettivo prefissato (fisico, biologico,
logico, politico, o di sistema)
3) Ritardo nella risposta o errore nella
percezione di andare oltre i limiti.
(disattenzione, dati errati, riflessi lenti, inerzia del
sistema, burocrazia, etc.)
Gli scenari di crescita
10
• I calcoli dei Meadows e Holgren erano fatti
con varie ipotesi di crescita e di decisioni
politiche che conducevano a diversi scenari.
• L’espansione della popolazione e del capitale
fisico aggrava i problemi ambientali e di
limitatezza delle risorse.
• Questo obbliga a dirottare sempre maggiori
capitali verso la mitigazione dei problemi
ecologici, finché diviene impossibile
sostenere la crescita industriale.
• A questo punto si ha la crisi.
I tipi di “crisi”
11
La fine della crescita può avvenire in vari
modi:
• Collasso: incontrollata decrescita della
produzione e della popolazione e del
benessere (welfare) umano
• Lenta riduzione dell’impronta ecologica
umana e adattamento alla capacità di
sostentamento del pianeta
• Scenari intermedi
12
L’Impronta
Ecologica
degli umani
Il programma di calcolo
13
Il programma di calcolo (noto con il nome
di WORLD3) cerca di simulare il
funzionamento del mondo reale,
definendo:
- gli stock ossia i serbatoi di accumulo
delle variabili (popolazione, capitali,
risorse)
- flussi ossia le interconnessioni fra i
diversi stock.
Sorgenti e Pozzi
14
SORGENTI
Risorse
Naturali
POZZI
Uso delle
Risorse
Materiali e
Combustibili in Uso
Emissioni
Rifiuti
nell’Ambiente
SORGENTI:
POZZI:
Miniere
Falde acquifere
Nutrienti nei suoli
Atmosfera
Acque superficiali
Discariche
Come misurare la sostenibilità
15
La sostenibilità è un concetto quantitativo che
mette in relazione le necessità degli esseri
viventi rispetto a quanto il pianeta in cui
viviamo può fornire e sopportare in modo
continuativo nel tempo.
La sostenibilità dipende dall’ Impatto
Ambientale dei viventi, cha a sua volta
dipende da:
• Il numero di umani sulla Terra
• Il Livello di vita (quantità di beni e servizi
richiesti)
• Le Tecnologie usate per soddisfare le
necessità ed i desiderata degli individui.
Formula di Impatto
16
• Paul Ehrlich e John Holdren hanno proposto
il modello IPAT:
Impatto = P x A x T
dove
P =Popolazione [4 109 (1970) –> 6 (2000) -> 10 x109(2050)]
A = Affluenza (Consumption pro capite)
Se 7 miliardi di persone dovessero consumare come le persone dei
paesi industrializzati, sarebbero necessari 10 mondi per soddisfare I
loro bisogni
T = Tecniche (carico inquinante per unità di consumo)
D(P x A) < DT 
D(P x A) > DT 
Sviluppo Sostenibile
Sviluppo Insostenibile
La crescita esponenziale
17
La crescita è
LINEARE
quando si ha
un aumento di
quantità
COSTANTE in
ogni eguale
intervallo di
tempo.
La crescita è
ESPONENZIA
LE quando
l’aumento è
proporzionale
a quello che
già esiste.
18
Le caratteristiche della
crescita esponenziale
Un piccola ninfea in un lago non desta
preoccupazione, anzi!
Ma il giorno dopo vi sono 2 ninfee, dopo 2 g 4.
Dopo 29 giorni mezzo lago è pieno di ninfee!
Se sono stati necessari 29 giorni per riempire ½
lago, quanto necessita per riempire l’altra
metà? 1 SOLO GIORNO!!
Ma se la ninfea soffoca tutte le altre specie, 1
GIORNO può essere troppo tardi per reagire e
prendere provvedimenti!
Crescita Storica della
Popolazione
19
Population Growth Rate
20
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L’Impronta Ecologica
21
• Nella seconda metà degli anni 90 si è accentuato il
dibattito internazionale sul concetto di “Sviluppo
Sostenibile”. (terminologia ormai così abusata e svuotata
di significati pregnanti nella politica e nell’economia)
• Questo concetto sta invece facendo grandi passi in
avanti nel campo scientifico, proprio con la Sustainability
Science)
• Nel 2000 l’ecologo Rees ha lanciato il concetto di
Impronta Ecologica.
• Inoltre dal 2000 l’Impronta Ecologica è parte integrante
del rapporto biennale Living Planet Report che il WWF
pubblica con la collaborazione del World Conservation
Monitoring Centre (WCMC) del Programma Ambiente
delle Nazioni Unite (UNEP).
Definizione
22
Mathis Wackernagel
Rees e Wackernagel hanno così definito
l’Impronta Ecologica:
“Area totale di ecosistemi terrestri ed
acquatici richiesta per produrre le risorse
che una determinata popolazione umana
consuma e per assimilare i rifiuti che essa
produce.”
Come si calcola
23
Non si calcola più quanto “carico umano”
può essere sopportato da un
determinato ambiente, bensì quanto
“territorio” degli ecosistemi produttivi
fondamentali per la sopravvivenza
umana viene utilizzato per una
determinata popolazione.
Come si calcola
24
L’Impronta Ecologica è determinata dalla Popolazione,
dalla Quantità di risorse consumata pro capite e
dall’Intensità delle risorse usate per beni e servizi.
Essa include la superficie richiesta per soddisfare i consumi
della gente in termini di:
• Aree agricole per il cibo, prati per l’allevamento del
bestiame (per cibo, lana, latte, etc.),,
• Zone marine per la pesca
• Foreste per alberi per fibre e carta, legna da ardere
• Superfici a verde per assorbire la CO2 prodotta dalla
combustione di combustibili fossili meno quella
assorbita dagli oceani.
• Le aree costruite (gli edifici per le abitazioni e le altre
attività umane) le infrastrutture (strade, aeroporti,
invasi per centrali idroelettriche, etc.)
Come si misura
25
• Il “fabbisogno totale delle popolazione è “tradotto” in
termini di ettari di superficie
• L’impronta ecologica di una città o provincia o altri
Enti Locali dipende, oltre che dall’insieme delle
• abitudini/consumi dei suoi abitanti, dalle scelte di
gestione del territorio e delle risorse perseguite.
• Calcolare l’attuale valore dell’impronta ecologica e
confrontarlo con il valore ottenibile in virtù di
differenti interventi permette di valutarne l’efficacia
ed è quindi uno strumento di supporto alla
pianificazione.
Capacità di carico e
deficit ecologico
26
• Se l’impronta ecologica è la “misura” della superficie
terrestre che ciascuno utilizza, la capacità di carico
quantifica (nella medesima “unità di superficie”) la
capacità del territorio di fornire risorse ed energia e di
assorbire rifiuti.
• Una volta determinate impronta ecologia e capacità di
carico, è possibile verificare se il territorio realmente
disponibile per l’area in esame riesce a soddisfare le
esigenze della popolazione che lo occupa.
• La differenza tra capacità di carico e impronta
ecologica viene definita deficit ecologico quando le
differenza risulta negativa e biocapacità residua
quando tale differenza è positiva.
The Global Footprint
27
• . In 2003 the global Ecological Footprint was
14.1 billion global hectares,
or
2.2 global hectares per person
(a global hectare is a hectare with world-average
ability to produce resources and absorb wastes).
• The total supply of productive area,or
biocapacity, in 2003 was
11.2 global hectares,
or
1.8 global hectares per person
28
Paesi Creditori e debitori rispetto
alla capacità di carico media
mondiale
Footprint 2003
29
Footprint and Biocapacity
30
Footprint and Population
31
La situazione
32
Impronta
Biocapacità Deficit
Paese
Mondo
(ettari/cap)
(ettari/cap)
(ettari/cap)
2,2
1,8
0,4
Italia
Germania
Olanda
USA
Cina
India
3,8
4,8
4,8
9,5
1,5
0,8
1,1
1,9
0,8
4,9
0,8
0,4
2,7
2,9
4,0
4,7
0,8
0,4
Andamento storico
33
34
I meccanismi della crescita
35
Il tasso di crescita è
dato dalla differenza
tra i valori medi di
fertilità e mortalità.
Il tasso di natalità non è correlato solo al Reddito
pro capite, ma anche alla più equa distribuzione
del reddito, all’istruzione ed occupazione delle
donne, ai servizi sanitari di base, alla
pianificazione famigliare.
36
La crescita della
Popolazione
La Transizione Demografica
37
• Nelle società preindustriali sia la fertilità che
la mortalità è alta.
• Quando la nutrizione e la salute migliorano,
prima decresce la mortalità e poi la natalità.
• La transizione può essere +/- rapida
• Nei paesi del Nord è durata 200 a con poco
scarto tra morti e nascite
• Nei paesi del Sud la mortalità è diminuita
fortemente, mentre le nascite sono rimaste
alte e spesso la transizione non si è ancora
conclusa.
38
Transizione Demografica nei
Paesi del Nord e del Sud
PAESI
INDUSTRIALIZZATI:
Transizione compiuta.
Tassi di mortalità e fertilità
eguali. Crescita della
popolazione 5 volte.
PAESI IN VIA DI INDUSTR.
Transizione in corso. Tassi
di mortalità e fertilità
diseguali. Crescita della
popolazione 10 volte.
Flussi del Capitale Fisico
39
CONTEGGIO DEL PIL
Merci prodotte per
il Consumo
Capitale
Industriale
Acciaierie,
Fabbriche,
Impianti di
produzione,
Robots,
etc.
Capitale per ottenere Risorse
Miniere, Pozzi di petrolio, etc.
Produzione di Risorse
Capitale Agricolo
Sistemi di Irrigazione, trattori, etc.
Produzione Agricola
Capitale per i Servizi
Scuole, Ospedali, Terziario
Produzione di Servizi
Produzione per
Investimenti Industriali
40
Struttura di feedback del
capitale industriale
La Produzione Industriale Mondiale
41
La struttura produttiva
42
• L’industria è
cresciuta di più della
popolazione.
• Dal 1930 al 2000 la
produzione
industriale è
cresciuta di 14 volte.
• Dal 1975 al 2000 la
produzione
industriale è
raddoppiata mentre
la produzione pro
capite è salita solo
del 30%.
43
Il falso paradigma
della crescita
• Tutti i partiti sostengono la crescita.
• Dicono che senza la crescita non vi può
essere benessere economico.
• Di fatto, però, in base alla presente struttura
delle società, LA CRESCITA NON FA
DIMINUIRE LA POVERTA’ !
Al contrario, GLI ATTUALI MODI DI CRESCITA
PERPETUANO LA POVERTA’ ED
AUMENTANO LE DIFFERENZA FRA I RICCHI
ED I POVERI.
Le cifre della povertà
44
• Il rapporto tra il 20% dei + ricchi abitanti del N
ed il 20% del S nel 1960 era 30:1, nel 1995 di
82:1 (Fonte UNDP)
• La famiglia media africana consuma nel 1997 il
20% di meno rispetto al 1972.
• La concentrazione di reddito nazionale in
mano alla minoranza più ricca della
popolazione si va accentuando, specie nei
paesi a più alto tasso di crescita demografica.
IL RICCO DIVENTA SEMPRE PIU’ RICCO ED IL
POVERO FA BAMBINI.
45
Le tragedie
agricole
La prodigiosa crescita
della produzione agricola
è stata annullata dalla
crescita demografica.
La tragedia ambientale.
La crescita agricola è
avvenuta con metodi che
hanno impoverito i suoli,
inquinato le acque,
tagliato le foreste e
distrutti gli ecosistemi,
rendendo più difficile
l’ulteriore crescita
agricola.
Tre semplici regole di Herman
Daly per la sostenibilità
46
1. Usare le RISORSE RINNOVABILI ad un
tasso non maggiore della loro
riproducibilità.
2. L’uso delle RISORSE NON RINNOVABILI
non deve essere maggiore del tasso della
loro sostituzione con fonti rinnovabili.
3. Il tasso di EMISSIONE DI INQUINANTI non
deve essere maggiore del tasso del loro
riciclo, assorbimento o messa in sicurezza
nella loro collocazione finale.
L’Ecosistema Globale
47
Energia
solare
Fonti del
Pianeta
Energia
pregiata
Materiali e
comb fossili
Sottosistema
Economico
Rifiuti ed
Inquinamento
Energia
degradata
Pozzi del
Pianeta
Calore
disperso
La risorsa “territorio”
48
• La fame persiste nel mondo e milioni di umani
ne muoiono ogni anno.
• La produzione di grano dal 1950 al 2000 è
aumentata del 350%, ossia più della crescita
della popolazione.
• La produzione pro capite però dal 1980 è in
leggera diminuzione, anche se >50% rispetto
al 1950.
• Stime ONU indicano che la terra coltivabile
(??) può ammontare a 2-4 miliardi di ha.
• Circa 1,5 miliardi di ha sono attualmente
coltivati e questo ammontare è costante da
circa 30 anni.
La risorsa “territorio”
49
• Secondo studi ONU (Fonte:UNEnv.Progr.) negli ultimi
1000 anni gli umani hanno trasformato 2 miliardi di
ettari da terra produttiva in terra di scarto.
• 100 milioni di ha di terra irrigati sono persi a causa
della salinizzazione.
• Altri 110 mio ha persi per ridotta produttività
• La perdita di humus si accelera, da 25 mio t prima del
1800 a 300 mio t nel secolo scorso, a 760 mio t
durante gli ultimi 50 anni.
• Il degrado dei terreni agricoli arriva al 38% + 21%
dedicato a pascolo + 18% a foresta.
• L’inurbamento ruba terreno agricolo per milioni di
ettari all’anno.
• Gli USA asfaltano 170000 ha /anno.
50
La tecnica d’uso
del Far West
• Il primo uso insostenibile della terra è dovuto
all’esaurimento dell’humus ed al degrado
della qualità dei suoli. Anche se la quantità di
terreno usato è costante, la sua qualità è
molto peggiorata.
• Il secondo uso insostenibile è la terra stessa.
Milioni di ha sono abbandonati e nuove
foreste sono abbattute. Il cibo è prodotto
muovendosi sempre verso nuove terre ed
abbandonando quelle esaurite.
• Questa è la tecnica del FAR WEST, ove c’era
abbondanza di terra. Ora questa è una
PRATICA INSOSTENIBILE.
La Risorsa FORESTE
51
Le foreste svolgono un ruolo vitale:
• Moderano il clima
• Controllano le inondazioni
• Proteggono dalle erosioni del suolo
• Trattengono fango e sabbia e ne
mantengono liberi i fiumi ed i laghi
• Sono l’habitat di milioni di specie animali e
vegetali (biodiversità)
• Incorporando grandi quantità di CO2
riducono l’effetto serra
• Sono gradevoli per l’animo umano.
Quanta foresta rimane?
52
• Prima dell’avvento dell’agricoltura v’erano
circa 6-7 miliardi ha
• Le foreste ora occupano 3,9 mld ha
• Le foreste tropicali sono stimate 2,1 mld ha
• Metà della distruzione delle foreste è
avvenuta tra il 1950 ed i 2000,
prevalentemente foreste tropicali!
• L’altra metà della distruzione avvenne
durante l’industrializzazione dell’Europa e
nord America.
• Il tasso di distruzione attuale è di 20 mio ha/a
53
L’uso della carta
54
• USA 380– EU 160 – PVD 17 kg/a pro cap.
Si può contenere l’uso del legname con:
• Riciclo della carta
• Maggiore efficienza delle segherie
• Maggiore efficienza di combustione
• Maggiore efficienza nell’uso della carta
(imballaggi, pubblicità, fronte/retro)
• Togliendo ogni sussidio e mettendo tasse
sull’uso improprio di carta, cartoni e
legno.
La risorsa ACQUA
55
• Flusso totale annuo
40700 km3/a
• Flusso incontrollato
29000 km3/a
• Ricarica dei fiumi e falde 11000 km3/a
– Serbatoli e dighe
– Inaccessibili
• Netto disponibile
– Prelievi ad uso umano
– Per diluire l’inquinamento
+3500 km3/a
-2100 km3/a
12400 km3/a
2290km3/a
4490km3/a
• Proiezione 2050 @9mld abit. 10200 km3/a
La disponibilità
56
La disponibilità d’acqua dolce varia da
regione a regione e dipende da:
• Possibilità di stoccaggio artificiali
• Ricarica delle falde
• Esistenza di ghiacciai e nevai vicini
• Piogge e nevicate
• Capacità di ritenuta dei suoli (foreste)
• Esistenza di giacimenti profondi
• Uso sostenibile della risorsa acqua.
Ogalalla Ground Water
57
• Una grande riserva d’acqua si è
prodotta nel West degli USA
durante 25000
• Le necessità agricole hanno
spinto ad un uso eccessivo dopo
il 1945.
• Alla fine degli anni 70 la riserva
di Ogalalla riforniva il 20% di
tutte le aree coltivate degli USA.
• Si estraeva circa l’1%/a della
riserva ossia 10 volte di più della
ricarica naturale.
• Nel 1970 si stimava la riserva
durasse 300 a, nel 1980 70 a e nel
1990 solo 30 a.
Libia’s Groundwater
58
• In Libia vi sono grandi
serbatoi di acqua fossile.
• Nle 1969 il col. Qaddafi
decise che la Libia
doveva essere autonoma
per il cibo.
• Il flusso di acqua estratta
è circa il 5% del Nilo.
• L’acqua costa 5-10 volte
il valore delle produzioni
agricole realizzate.
59
L’acqua ed
i suoi usi
• L’uso dell’acqua spesso non è appropriato.
• Si coltivano specie che richiedono molta acqua in paesi ove
scarseggia.
• Si innaffiano prati verdi per il gioco del golf in paesi aridi.
• Si privilegia una dieta a base di carne che è molto più
dispendiosa di diete vegetali.
60
Trend di scoperte di nuovi
pozzi
La crescita delle riserve dopo gli anni ‘80 è una illusione causata
dalle ritardate correzioni delle stime delle riserve. Correggendo a
ritroso le stime all’anno in cui i pozzi sono stati scoperti si osserva
che le riserve stanno scemando perché diminuiscono le scoperte di
nuovi pozzi.
Le scoperte e la produzione
61
62
LA PRODUZIONE GLOBALE DI PETROLIO, sia convenzionale
che non convenzionale (rosso) ha avuto una ripresa dopo il 1973 e 79.
Un declino più permanente si avrà prima del 2010. Il petrolio USA e
CDN (marrone) ebbe il max nel 1972. La produzione dai paesi exURSS (arancio) è scesa del 45% dal 1987. Un picco di produzione
dai paesi fuori dalla regione del Golfo Persico (viola) è pure
imminente.
L’analisi tipica
del processo dei combustibili fossili
63
Riserve
conosciute
scoperte
Capitale x
Esplorazioni
Produzione
Combustibili
produzione
Capitale x
Produzione
combustione
Capitale x
Combustione
Rapporto Produzione/Riserve
Combustibile
Prod.Annua
R/P
Anni residui
PETROLIO
28 Mld bbl/a
37
50 anni
GAS
88000 Mld cu ft
65
160 anni
CARBONE
5,0 Mld tons
217
secoli
64
65
Il processo reale
del ciclo dei combustibili
Riserve
sconosciute
Inquinamento
Riserve
conosciute
scoperte
Capitale x
Esplorazioni
Produzione
Combustibili
produzione
Capitale x
Produzione
combustione
Capitale x
Combustione
66
Prima del
2000
2000-2025
2050 - 2075
2025- 2050
2075 – 2100
Quantità di gas da scoprire e produrre
tra il 2075 e 2100
se il consumo di gas del mondo
continua al tasso di crescita di 2,8% /a
IL DEBITO ECOLOGICO
67
• Da lunedì 9 ottobre fino alla fine
dell'anno la Terra sarà in «debito
ecologico». Un parametro che misura
il punto virtuale in cui le risorse del
pianeta utilizzate dagli esseri umani
superano quelle che il pianeta stesso
è in grado di produrre.
• Quindi si va in una sorta di «bolletta»
dell'ambiente, per la quale al contrario
di un conto corrente in rosso, non si
sa bene chi deve intervenire. O meglio
si saprebbe, visti i pochi risultati sul
fronte del consumo energetico e della
ricerca di fonti alternative e le mancate
adesioni al protocollo di Kyoto di
Possibili scenari futuri
68
Numerosi sono gli scenari futuri possibili:
• Collassi improvvisi
• Collassi prevedibili
• Transizioni “dolci” verso nuovi equilibri
sostenibili.
Ma
NESSUN SCENARIO di CRESCITA
INDEFINITA E’ POSSIBILE !!
Quali messaggi?
69
• La cattiva notizia è che molte sorgenti di risorse
vanno esaurendosi e molti “pozzi” si stanno
riempendo di rifiuti.
• IL FLUSSO DI MATERIALI GENERATO
DALL’ATTUALE ECONOMIA NON PUO’ SOSTENERSI
PER MOLTO TEMPO.
• La buona notizia è che I GRANDI FLUSSI DI
MATERIALE NON SONO NECESSARI PER
SOSTENERE UN DECENTE LIVELLO DI VITA DEGFLI
ESSERE UMANI.
• L’impronta ecologica può venir ridotta sia riducendo
la popolazione, che cambiando le norme di vita e
adottando tecnologie sempre più efficienti.
Le alternative possibili
70
RIDURRE L’ENORME FLUSSO DI MATERIALI
USATI DAGLI UMANI AD UN LIVELLO DI
SOSTENIBILITA’ CON SCELTE BASATE SU:
1.
–
–
–
Scelte condivise
Miglioramenti tecnologici
Miglioramento dell’organizzazione sociale umana
Oppure
2. LASCIARE CHE I LIMITI NATURALI FORZINO LE
DECISIONI CON LA MANCANZA DI CIBO, ACQUA,
ENERGIA E MATERIALI o CON UN AMBIENTE
SEMPRE PIU’ OSTILE.
71
La transizione verso la
sostenibilità
A chi domandava se la Terra può sostenere la
vita di 8-10 miliardi di persone una famosa
risposta era ed è:
SI per livelli di vita austeri ed efficienti
NO per esseri avidi ed irresponsabili.
Bisogna che il mondo adotti 2 definizioni di
ABBASTANZA:
- la prima deve riguardare la quantità di
materiali e risorse usate;
- La seconda riguarda le dimensioni delle
famiglie.
Il tipo di società futura
72
• Un mondo sostenibile implica:
– Minor livello di ricchezza rispetto ad oggi
– Maggior sicurezza per tutti
– Maggiore partecipazione alle decisioni
– Non è necessariamente stagnazione ed
uniformità
• Un mondo NON sostenibile implica:
– Lotte e guerre sempre più feroci
– Controllo autoritario della società
– Disparità crescenti fra popoli e nei popoli.
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1 I Limiti alla Crescita 30 anni dopo Ing. Flavio CONTI