ASSOCIAZIONE SHINUI
CENTRO DI CONSULENZA SULLA RELAZIONE
LA SALUTE MENTALE DEI
MIGRANTI
LA PRESA IN CARICO E LE PRATICHE DEI SERVIZI
Centro Franco Basaglia - Arezzo
22.03.2012
Grosseto
Cecilia Edelstein
www.shinui.it [email protected]
INSERIMENTO E ACCOGLIENZA
Immigrato e operatore si volgono le spalle.
…integrazione
... riabilitazione
…futuro
o Come girarsi?
o Come guardarsi negli occhi?
LE FASI DEL PROCESSO
MIGRATORIO
2. Progetto concreto
1. Esperienza Lontana.
Ciò che rende possibile
la migrazione
8. Il Ritorno.
Ciò che rende
possibile l’essere
immigrato
(integrazione)
3. Decisione
4. Partenza
5. Viaggio
6. Arrivo
7. SISTEMAZIONE, ADATTAMENTO,
INSERIMENTO NEL PAESE D’ARRIVO
…
DIFFERENZE DI GENDER
Processo migratorio al femminile
1. Progetto antico/esperienza
lontana.
2. Progetto concreto (di un
altro).
3. Propria decisione –
consenso materno: “la
benedizione”.
4. Commiato (tristezza, pianti,
rituali). Sguardo indietro.
5. Partenza (lutto).
6. ____________________
Processo migratorio al maschile
1. Progetto antico/esperienza
lontana.
2. Progetto concreto e decisione
propri.
3. ____________________
4. Preparativi (entusiasmo,
fantasie, aspettative). Sguardo
verso il futuro.
5. Partenza (trionfo).
6. Viaggio
Processo migratorio al femminile
Processo migratorio al maschile
7.
8.
9.
10.
7. Arrivo (confusione).
8. Confusione e delusione.
9. Reazione (si inizia a
lottare).
Arrivo (aspettative).
Entusiasmo ed euforia.
Difficoltà, conflitti, rischi.
Cambiamenti e
trasformazioni personali.
11. Ritorno (evocativo,
immaginario);
ricongiungimento figli.
10. Sistemazione logistica e
lavorativa
11. Ritorno (concreto);
ricongiungimento
familiare.
9a. (Integrazione?)
IL LIVELLO UNIVERSALE
APPROCCIO ETOLOGICO
Inserisce tutti gli esseri umani
come esseri socievoli,
comunicativi, portatori
di pensieri ed emozioni.
Il livello universale aiuta ad entrare in
sintonia quando la sensazione è di
lontananza; costruisce ponti.
IL LIVELLO SOCIOCULTURALE
APPROCCIO ETNOPSICHIATRICO
Vede le persone formate dalle e nelle loro
specifiche culture, appartenenti a
determinati sistemi sociali (nazione,
società, popolo, gruppi particolari,
famiglia, ecc.) e quindi portatori di regole,
abitudini, riti e valori specifici.
Il livello socioculturale aiuta a conoscere
le singole e diverse culture.
IL LIVELLO INDIVIDUALE
APPROCCIO COSTRUTTIVISTA
Rappresenta ogni abitante della terra
come un essere unico, con particolari
ordini morali, con un vissuto unico che
gli appartiene.
Il livello individuale aiuta a cogliere il
sistema di significato delle persone.
IL LIVELLO RELAZIONALE
APPROCCIO SOCIOCOSTRUZIONISTA
Un metasistema è trasversale,
riguarda la relazione, la conversazione,
i dialoghi.
IL LIVELLO RELAZIONALE AIUTA A…
Curiosità
Ascolto
Non c’è una
relazione di
Potere
La Cultura
dominante non
prevale
Vissuti e
Culture a
Confronto
La Relazione
è Circolare
Si esprimono
i pregiudizi
Si conoscono
le altre
Culture
Scambio
Non ci sono
Giudizi
Cresce la
consapevolezza/
conoscenza sulla
propria cultura
PUNTI CRITICI E RISCHI
NELL’UTILIZZO DEL MEDIATORE
CLINICO CULTURALE
1.
Relazione operatore-paziente.
La presenza del mediatore crea distanza nella
relazione, può essere un ostacolo.
MEDIATORE
OPERATORE
PAZIENTE
2. La provenienza del mediatore.
Cultura non è sinonimo di nazionalità.
Rischio:
 non vedere conflitti interni ai gruppi sociali o
fra gruppi sociali connazionali.
 Non creare ponti e supporti per l’immigrato.
3.
La cornice e il contesto.
Mediatore come figura che rinforza il componente
del gruppo minoritario, facendo conoscere
all’operatore la cultura di provenienza
dell’immigrato.
Rischi:

Posizione etnocentrica: solo la cultura minoritaria viene
spiegata e interpretata.

Assenza di cornice paritaria. L’immigrato si sente
“interrogato” e fatica a raccontarsi.

Rendere passivo il paziente.

Ignorare la sua unicità (il livello individuale).
I CANTI D’ADDIO
JEANNE
« Nel momento in cui ho lasciato Dakar, mi sentivo vuota dentro. Non pensavo più a me, ma a mio figlio
Maurice, alla mia famiglia, a mia madre, a mio padre, a mia sorella gemella Rosalie, a Juliette e Yvonne, la
più piccola delle mie sorelle, e al mio quartiere: “la liberté 4”.
Il giorno della partenza, il taxi si è fermato davanti alla porta d’ingresso. Tutti i miei familiari, gli amici e i
vicini piangevano e io, che da tre giorni continuavo a piangere, avevo gli occhi gonfi. Dicevo “arrivederci” e
“a presto”. La strada era molto più rapida di quanto non lo fosse quando andavo a prendere qualcuno
all’aeroporto. In aereo, prima della partenza, vedevo il mio quartiere, e mio figlio e mia madre che, vicino
alla pista, alzava il braccio per dire arrivederci alla figlia tanto amata.
Lei l’avrebbe aspettata. E che Dio la benedica.
Allora ho ricominciato a piangere ininterrottamente per tutte le sei ore del viaggio, fino in Italia.
Ho pianto, ho pianto e ho continuato ».
CORINA
« Un giorno ho incontrato la mia amica Ester, una compagna di scuola e questa, con grande allegria, mi ha
parlato di un paese meraviglioso, l’Italia, che ho desiderato anch’io conoscere.
Sono così partita con il pensiero che fosse una cosa semplice arrivare in un paese straniero. Ed ero talmente
presa dal mio desiderio di conoscere questo nuovo paese, che non ho ascoltato i consigli di nessuno. Ma tutta
questa voglia si è tramutata in amarezza, nel dolore che prova un essere umano quando sente distrutta tutta la
sua fede nella vita. Allora ho sentito un senso di rabbia contro il destino, contro la mia persona che mi aveva
fatto scegliere di lasciare tutto. Com’era difficile adattarsi a questa nuova vita, ed in fondo al cuore ho
incominciato a sentire disprezzo per me che non avevo dato ascolto ai consigli dei familiari.
Ci sono stati giorni in cui avrei fatto la valigia volentieri per ritornare a casa. Sentivo la sua mancanza
come qualche cosa che correva nella mia anima. Così tento di abituarmi a questa nuova vita che devo
affrontare per tutto il tempo in cui dovrò rimanere prima di tornarmene in patria e non lasciarla mai più ».
IL CANTO D’ADDIO DI VERONICA
Prima di lasciare il mio paese
Mi sono voltata indietro
Ed ho guardato le cose che mai più dimenticherò.
Addio paese mio.
Ora ti devo lasciare, e chissà quando ti rivedrò.
Ma nella mia mente mai ti dimenticherò.
Qualunque cosa farò,
Tante tante cose e diverse vedrò
Ma mai delle tradizioni del mio paese seppellirò.
Addio casa mia dove ho trovato l’amore e la felicità
Addio mare azzurro
Addio famiglia mia tutta.
Nel mio cuore ti porterò.
Vado in cerca di fortuna
E se un giorno la troverò,
Qui, per sempre, ritornerò.
ASSOCIAZIONE SHINUI
CENTRO DI CONSULENZA SULLA RELAZIONE
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Cecilia Edelstein