GEO-Storie in azione
Traiettorie e strumenti per la formazione e la didattica
UNIMC Dipartimento di Scienze della Formazione
Macerata 23 ottobre 2015
L’uso dei manuali
per la costruzione della
conoscenza storica
A cura di Paolo Coppari
(Le Marche fanno Storie)
IMPARARE A FARE LE COSE DIFFICILI
Gianni Rodari
È difficile fare
le cose difficili:
parlare al sordo
mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate
a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi
che si credono liberi.
(Lettera ai bambini)
La seduzione della cultura e delle idee
Umberto Galimberti
Oggi la scuola ha un compito decisamente più
importante e impegnativo di un tempo.
Deve far apparire il mondo reale più affascinante
di quello virtuale.
Impresa ciclopica, che può avvenire solo a scuola,
con professori carismatici
Che sappiano catturare gli studenti in quella terra
di emozioni dove di fatto si trovano, e da lì far
nascere il gusto per le idee.
Che sappiano bilanciare la seduzione del virtuale
con la seduzione delle idee.
Per la generazione web 2.0 la storia è finita?
Roberto Cotroneo
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Pericolo per le nuove generazioni
Trasformare tutto ciò che siamo e siamo stati in
curiosità, dettagli clip staccate.
Nutrirsi di informazioni di ogni tipo che non si riesce più
a mettere insieme
Non essere più in grado di scegliere quali siano i fatti
da prendere seriamente in considerazione, e quelli che
non hanno alcun valore.
Convivere con elementi tossici, rielaborati, gustosi in
apparenza, ma per niente sani e poco attendibili
Stereotipi e cattive pratiche
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La comprensione del testo storico altro non è che la
comprensione linguistica e letterale dello stesso.
Il buon apprendimento storico coincide con una
buona ripetizione del testo letto.
La storia è, nonostante tutto, un materia orale.
Stereotipi e cattive pratiche
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
La comprensione del testo è una competenza che
riguarda il primo ciclo d’istruzione.
A parte qualche tema di storia, è inutile o
impossibile (anche per ragioni di tempo) impegnare
gli alunni in esercizi di scrittura storica.
La didattica operativa e laboratoriale
applicabile alla didattica ordinaria.
non è
Il modello (purtroppo) prevalente
della storia insegnata
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Trasmissivo: il corpo delle nozioni è un dato, va
appreso tutto e quante più nozioni si sa, si è
considerati colti e preparati. Compito dell’insegnante
è di farle imparare
Cumulativo: visto che l’ideale di questo modello è
di trasmettere tutta l’enciclopedia manualistica, la
domanda che ci si pone è: che cosa posso saltare
visto che sono in ritardo sul programma?
Predicatorio:
frontale
basato
cioè
sulla
comunicazione
Da dove ripartire?
Alcuni spunti di riflessione
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domande /
2 questioni aperte
1.
Tutti
concordano
sull’importanza
della
comprensione storica: ma che cosa significa questo
termine? Con quali modalità la comprensione
storica si realizza e si manifesta?
2. È possibile una storia insegnata cognitivamente,
affettivamente, operativamente più ricca, plurale,
curiosa?
La tensione alla comprensione storica
Bisogna innescare nello studente la tensione alla
conoscenza,
allestendo
un
ambiente
di
apprendimento e di apprendistato che susciti
curiosità e interesse, motivazione ed aspettative.
Si può (o meglio si deve) fare senza la necessità
di elaborare complesse strategie didattiche ma
partendo dal manuale
I livelli della comprensione storica
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
La comprensione linguistica non equivale alla
comprensione storica
La comprensibilità del testo agevola ma non
esaurisce il processo di comprensione storica
La comprensibilità del testo agevola l’accesso
alle informazioni, mentre la comprensione
storica deve promuovere nel lettore operazioni
di rielaborazione ed organizzazione delle
informazioni medesime
Dalla comprensione storica superficiale
alla comprensione storica profonda
Una piccola rivoluzione copernicana


La
comprensione
storica:
da
un
insieme
enciclopedico di conoscenze alla consapevolezza
dei modi di pensare della storia ed alla
capacità di applicarli in situazioni nuove.
Dal “fatto storico” al “fatto storiografico”: non
soltanto apprendere le conoscenze
storiche, ma
capire come sono state costruite attraverso
molteplici operazioni cognitive.
Dalla comprensione storica superficiale
alla comprensione storica profonda
Dall’uso
del
manuale
per
“leggere-capireraccontare” all’uso dello stesso come “motore”di
operazioni di rielaborazione // organizzazione
delle informazioni
Dal sapere come quantità al sapere come
rielaborazione ed organizzazione
Dalla comprensione storica superficiale
alla comprensione storica profonda
Dallo studente ripetitore e replicante del testo
manualistico allo studente soggetto attivo,
riflessivo e critico
Dalla lettura passiva alla comprensione operativa
Dal manuale “che bisogna leggere” al manuale a
cui bisogna “reagire” (Ivo Mattozzi)
Che cos’è
la comprensione storica profonda
Piccolo decalogo di
“reazione cognitiva”
al testo
Piccolo decalogo di “reazione cognitiva” al testo
La comprensione storica profonda richiede all’alunno
o una mappa mentale del testo manualistico
o un’intensa attività inferenziale
o la tematizzazione
o operazioni spaziali e temporali
o abilità a criticare il testo e rilevarne delle
carenze, integrandolo con altre informazioni
Piccolo decalogo di “reazione cognitiva” al testo



fare domande a cui il testo risponde
esplicitamente ed altre la cui risposta è implicita
oppure inesistente
smontare le informazioni presenti nel testo, con
un nuovo montaggio delle stesse se necessario
(decostruzione e ricostruzione delle conoscenze)
esercizi di ri-scrittura in testi discontinui (schemi,
tabelle, linee del tempo,…) che possano
manifestare come il processo di apprendimento si
sta sviluppando
Piccolo decalogo di “reazione cognitiva” al testo



operazioni di trasposizione o riconfigurazione
del testo manualistico iniziale in un altro testo
finale
capacità di replicare autonomamente le
operazioni per altre conoscenze ed in una
situazione nuova.
usare le conoscenze e le operazioni cognitive
per comprendere la realtà in cui vive e cercare
di spiegarla
Piccolo decalogo di “reazione cognitiva” al testo
Il compito dell’insegnante
NON
limitarsi a spiegare il testo, grazie a
parafrasi, chiarimenti lessicali, ed
integrazioni sparse
MA
promuovere, incoraggiare e guidare
l’alunno nelle operazioni sopra
descritte
Da dove ripartire?
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo
Alcune piste di lettura
La didattica operativa:
dalla mente manualistica alla mente laboratoriale
Fin dai primi anni la scuola promuove un percorso nel quale ogni
alunno possa assumere un ruolo attivo […..] mediante
esperienze didattiche non ripiegate su se stesse, ma aperte e
stimolanti, finalizzate a suscitare la curiosità dell’alunno e a
fargli mettere alla prova le proprie capacità”. Così le Indicazioni
Nazionali del 2012 che poco più avanti incoraggiano la
realizzazione di attività in forma di laboratorio “per favorire
l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su
quello che si fa. Il laboratorio se bene organizzato è la modalità
di lavoro che meglio […] coinvolge gli alunni nel pensare,
realizzare, valutare attività vissute in modo condiviso e
partecipato con altri, e può essere attivata […] valorizzando il
territorio come risorsa per gli apprendimenti” .
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo
La storia insegnata: un insieme di conoscenze
NON da trasmettere
MA da costruire (SAPER FARE)
I libri, le attività laboratoriali, in classe e fuori della classe, e
l’utilizzazione dei molti media oggi disponibili,(……): un lavoro
indispensabile per avvicinare gli alunni alla capacità di
ricostruire
storico”
e
per
concepire
indagarne
i
progressivamente
il
diversi
molteplici
prospettive, le cause e le ragioni.
aspetti,
le
“fatto
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo
La dimensione operativa e laboratoriale
della comprensione storica
Rielaborazione ed organizzazione
delle conoscenze manualistiche
o Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e
usando le concettualizzazioni pertinenti
o Comprende i testi storici proposti e sa individuarne
le caratteristiche
o Comprende testi storici e li sa rielaborare con un personale
metodo di studio
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo
La dimensione testuale della storia,
legata cioè alla scrittura e non solo all’oralità
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Per l’educazione linguistica sono importanti i processi di
produzione e di organizzazione delle informazioni primarie e
inferenziali, le capacità che si acquisiscono studiando con metodo i
testi allo scopo di apprendere il lessico specifico e imparare a
concettualizzare esponendo in forma orale e scritta
Rappresentare conoscenze e concetti appresi mediante grafismi,
disegni, testi scritti e con risorse digitali.
Esporre con coerenza conoscenze e concetti appresi, usando il
linguaggio specifico della disciplina
Produce informazioni storiche con fonti di vario genere – anche
digitali – e le sa organizzare in testi.
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo
La dimensione civica della storia
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La storia, come campo scientifico di studio, è la
disciplina nella quale si imparano a conoscere e
interpretare fatti, eventi e processi del passato.
Le conoscenze del passato offrono metodi e saperi
utili per comprendere e interpretare il presente
I due poli temporali, il passato ed il presente,
devono entrambi avere il loro giusto peso nel
curricolo ed è opportuno che si richiamino
continuamente
Una breve nota finale sui libri di testo,
ovvero come orientarsi
nella giungla del mercato editoriale
Indicatori
utili per valutare
i manuali scolastici
Indicatori utili per valutare i manuali scolastici
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Tematizzazioni chiare, condivise e non legate alla solo
suddivisione in capitoli
Qualità dell’impianto storiografico
Sostenibilità del manuale (evitare testi inutilmente
complessi e macchinosi)
Presentazione delle singole unità di apprendimento che:
- servano a orientare/ motivare/incuriosire lo studente
- utilizzino linee del tempo leggibili ed operative
- esplorino le pre-conoscenze degli alunni ; i concetti o
conoscenze- chiave necessarie per lo studio del nuovo
argomento
Indicatori utili per valutare i manuali scolastici
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Interazione passato –presente (non relegato a
letture finali)
Cartografia chiara e facilmente utilizzabile
Agganci con altre discipline che permettano la costruzione
di percorsi interdisciplinari
Comprensibilità dell’impianto manualistico e del
linguaggio (semplice, ma non banale)
Attenzione al lessico storico (glossari, schede lessicali
ecc…)
Indicatori utili per valutare i manuali scolastici
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Esercizi che permettano di lavorare sul testo, usandolo
non tanto per “leggere-capire-raccontare”, ma per
compiervi delle operazioni (lettura selettiva con la
selezione e tematizzazione di informazioni , esercizi di
periodizzazione, di paragrafazione, ecc)
Presenza (snella e non invasiva) di strumenti quali
fotografie, immagini, statistiche di cui si faccia un
uso non esornativo ma operativo (che permettano cioè
di aggiungere nuove conoscenze, grazie alle operazioni
condotte dall’alunno con la guida del docente)
Uso esemplificativo e laboratoriale di documenti storici
INDICAZIONI PER I LAVORI DI GRUPPO
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Confronto tra i manuali della scuola primaria e il testo di
storia della classe prima della secondaria di primo grado
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Tematizzazioni e presentazione delle unità
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Apparato didattico con particolare attenzione alla
tipologia degli esercizi
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Interazione passato /presente
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Presenza ed uso di apparati cartografici, statistici,
documentari e storiografici (approfondimenti)
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