LA DOMICILIARITA’
Le strategie di intervento di natura
domiciliare
Report Gruppo di Progetto
Piano di Zona 2009/2011
Gli aspetti individuati
1. Supporto e sollievo ai familiari che si
prendono cura degli anziani e dei disabili
(CAREGIVER)
2. La solitudine degli anziani
3. I disabili adulti
TRA GLI OBIETTIVI:
•
L’Attivazione di azioni e interventi al fine di garantire un sostegno al
caregiver che si prende cura di un anziano o disabile;
•
Il potenziamento di opportunità di relazione e comunicazione (tra anziani e i
loro familiari, tra soggetti vari, tra gli stessi anziani, tra persone
appartenenti a diverse generazioni);
•
La costituzione di una banca dati dinamica contenente le risorse formali o
informali presenti sul territorio;
•
La promozione di una nuova cultura ovvero avviare un lavoro di
sensibilizzazione culturale rivolto alle famiglie, al disabile, all’anziano e al
contesto territoriale che porti nella direzione di riconoscere, valorizzare i
bisogni e le capacità dei soggetti e alla promozione della persona.
COSA E’ STATO REALIZZATO
• Integrazione socio-sanitaria con l’attivazione del CeAD (Centro
Assistenza Domiciliare);
• Sviluppo della Cartella Sociale Informatizzata con l’Accordo siglato
tra ASL di Cremona e le Aziende Sociali del Distretto di Crema,
Cremona e Casalmaggiore per l’integrazione socio-sanitaria
• Attivazione di Accordi distrettuali per la sperimentazione dei Ricoveri
di Sollievo;
• Sperimentazione del nuovo sistema di gestione delle liste d’attesa
per i ricoveri in RSA (RSA/WEB);
• Attivazione di un gruppo di lavoro, con componenti tecnici del
Distretto di Crema, Cremona e Casalmaggiore, per un percorso di
confronto e condivisione a livello provinciale per la
revisione/aggiornamento della scheda di valutazione sociale per
l’ingresso in RSA;
IN FASE DI REALIZZAZIONE
• Screening delle realtà presenti sul
territorio o nei territori limitrofi per
valutare l’eventuale disponibilità per
l’attivazione di gruppi di auto-mutuo-aiuto
e nello specifico è in fase di valutazione la
proposta
formativa
dell’Associazione
A.M.A. di Brescia prevista per il periodo
aprile/giugno 2012.
Accordo Attuativo Distrettuale del CeAD del
Distretto di Crema:
•Delibera G.C. Comune di Crema N. 243 del 31/05/2010
SEGNALAZIONI CeAD: Flusso Informativo
Cittadino
Operatore
CeAD
verifica
segnalazione
progettazione integrata
operatori CeAD,
complessità
sanitaria
socio-sanitaria
sociale
M.M.G. e A.S,
A.S. comune di residenza
M.M.G.
M.M.G.
Equipe integrata.
A.S comune di residenza
ACCORDI territoriali per la gestione dei
Ricoveri di Sollievo
• Sperimentazione Periodo estivo 2010 (luglio/settembre):
Accordo siglato da Comunità Sociale Cremasca, l’ASL di
Cremona e da 6 su 8 strutture del Distretto di Crema.
• Sperimentazione Periodo Anno 2011 (giugno/settembre):
Accordo siglato tra Comunità Sociale Cremasca e 5 su 8
strutture del Distretto di Crema.
ALCUNI DATI DELLA SPERIMENTAZIONE
ANNO 2010
n. 24 sollievi effettuati
presso 5 strutture del
distretto
utenti residenti nel subambito di Pandino,
Bagnolo, Castelleone,
Crema, Soncino.
ANNO 2011
n. 11 sollievi effettuati
presso 4 strutture del
distretto
utenti residenti nel subambito di Pandino,
Castelleone, Bagnolo,
Crema, Soncino,
Sergnano
PUNTI DI FORZA
dell’azione Progettuale
• L’approccio integrato ai bisogni della persona «fragile»;
• Gli Accordi siglati con l’ASL per l’integrazione sociosanitaria e per lo scambio dei dati al fine di una
condivisione degli elementi rilevati per l’analisi e la
programmazione;
• L’attivazione di momenti di confronto/condivisione tra
operatori dei diversi territori della Provincia e
appartenenti a differenti servizi.
I NODI CRITICI
dell’azione progettuale
• Il tema della domiciliarità coinvolge diversi ambiti (tecnico e
politico), diverse istituzioni (Comuni, Aziende Sociali, ASL, Regione)
e diversi enti e realtà del territorio (Enti gestori, Associazioni,…)
pertanto la presenza di tutte queste componenti di diversa natura e
con differenti prospettive, rispetto al tema in oggetto, richiede un
maggior sforzo per raggiungere degli obiettivi condivisi e per
l’individuazione di piste di lavoro comuni;
• La non presenza per parte del percorso di un chiaro e definito ruolo
di coordinamento del gruppo ha compromesso il presidio delle
azioni;
• La “non ancora avvenuta” condivisione/individuazione del modello
provinciale definitivo per la gestione degli ingressi in RSA … ha
mortificato la spinta progettuale.
PROSPETTIVE FUTURE
• Il tema dell’integrazione socio-sanitaria e
della domiciliarità diventa sempre più
centrale per la programmazione degli
interventi a favore degli anziani e dei
disabili;
• Lavori in corso in Regione
Lombardia:nuovo scenario regionale
CONTESTO
Siamo in un contesto di risorse scarse e vincoli
di bilancio da un lato e di crescita della
quantità e della complessità dei bisogni
dall’altro.
LE PROSPETTIVE DI CAMBIAMENTO
•
L’INVERSIONE DOMANDA-OFFERTA:
L’utente è al centro del proprio percorso di assistenza, a lui viene attribuita la
titolarità di acquisto dei servizi;
•
L’INTRODUZIONE DEL FATTORE FAMIGLIA LOMBARDO:
Compartecipazione alla spesa variabile in funzione del reddito/patrimonio ma
anche delle condizioni sociali dell’utente;
•
LA NUOVA VALUTAZIONE DEL BISOGNO:
Multiprofessionalità nella valutazione: medico, infermiere, assistente sociale.
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Report Domiciliarità - Marmo