Circondario Empolese Valdelsa
Atto Dirigenziale
N. 351 del 17/11/2003
Oggetto : PROCEDURA DI VERIFICA LR N.79/98 “NORME PER L’APPLICAZIONE DELLA
VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE” INTERVENTO: “RIQUALIFICAZIONE
FUNZIONALE DELLO SVINCOLO DI EMPOLI EST DELLA S.G.C. FI-PI-LI ” NEI COMUNI DI
EMPOLI E MONTELUPO
Ufficio Proponente : PROGRAMMA VIABILITA’, TRASPORTI, EDILIZIA, PIANIFICAZIONE
TERRITORIALE, DIFESA DEL SUOLO E RISORSE IDRICHE
Resp. del Procedimento : dott. arch. Gianni Nesi
Dirigente: dott. ing. Simone Staccioli - Titolare del C.d.R. 5
Il Dirigente
VISTO il Testo Unico 267/2000;
VISTA la L.R. 79/98 concernente “Norme per l’applicazione della valutazione di impatto ambientale” così
come modificata dalla L.R. 20 dicembre 2000 n. 79;
VISTA la deliberazione n. 18 del 07.02.2000 del Consiglio Provinciale “Trasferimento di funzioni, risorse
finanziarie e personale al Circondario Empolese – Valdelsa – art.2 del protocollo aggiuntivo di cui alla
Delibera del C.P. n.116 del 13.07.98;
VISTA la deliberazione n. 434. del 29.11.2001 con la quale la Giunta Provinciale affida le funzioni relative
all’Area Politiche del Territorio, Ambiente ed Agricoltura al Circondario Empolese Valdelsa;
CHE la verifica e valutazione di impatto ambientale ricade nell’Elenco C) “Atti , provvedimenti, compiti ed
attività di gestione affidati al Circondario” della suddetta delibera 434/01;
VISTO il Decreto n. 5/2002 del Direttore Generale del Circondario Empolese Valdelsa;
RICORDATO l’Ordine di Servizio nr.216 di questo Settore del 29.05.2003;
RICHIAMATO il Parere del 12.05.1999 redatto dal Settore Pianificazione Territoriale;
RICHIAMATA la Conferenza di Servizi del 29.07.2002 indetta dalla Direzione Viabilità della provincia di
Firenze;
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RICHIAMATA la Conferenza dei Servizi del 20.03.2003 indetta dalla Direzione Viabilità della Provincia di
Firenze;
PREMESSO CHE
In data 16.04.03, prot.5559, è pervenuta dalla proponente Provincia di Firenze una copia per la fase di prescreening alla Valutazione di Impatto Ambientale relativo a riqualificazione funzionale dello svincolo di
empoli est della S.G.C. Fi-Pi-Li ” nei Comuni di Empoli e Montelupo;
In data 23.06.2003 Ns. prot.n.8978, con nota del 20.06.2003, il proponente Provincia di Firenze – Direzione
Viabilità ha depositato presso il Circondario Empolese Valdelsa gli elaborati relativi al progetto:
“Riqualificazione funzionale dello svincolo Empoli Est della S.G.C. FI-PI-LI” ed ha richiesto l’attivazione
della procedura di verifica ai sensi dell’art.11 co.2 ed allegato D della L.R.79/98, ed il punto 3.1 della DGRT
del 20.09.99, nr.1068.
RICHIAMATE
La L.59/97 , delega al governo il conferimento di compiti e funzioni alle Regioni ed Enti Locali,
Il D.Lgs.112/98, definisce i criteri di emanazione di singoli decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri,
La L.R.88/98, al capo IV “viabilità” art.23, delega le Province a svolgere funzioni inerenti la gestione delle
strade regionali,
Il D.Lgs.461/99, è stata individuata la rete autostradale e stradale nazionale a norma dell’art.98, co.2 del
D.Lgs.112/98;
Il D.P.C.M. 21.02.2000, ha individuato le strade non comprese nella rete autostradale e stradale nazionale;
Il Del.C.R.T. nr.247 del 19/12/2000, individua ed elenca le strade regionali e le strade provinciali sulla base
del D.P.C.M. di cui al precedente punto;
Il D.P.C.M. 13.11.2000 ha determinato i criteri di ripartizione tra le Regioni e gli Enti Locali per l’esercizio
delle funzioni conferite con D.Lgs.112/98 in materia di viabilità;
Il D.P.C.M. 22.12.2000 ha determinato i beni e le risorse umane, finanziarie, strumentali ed organizzative
per l’esercizio delle funzioni conferite al D.Lgs.112/98, in materia di viabilità alla Regione Toscana ed agli
Enti Locali della Regione;
Il Verbale del Ministero delle Finanze di consegna del 28.09.2001 consegna formalmente le strade o i tronchi
stradali, d’interesse regionale, con le pertinenze e gli accessori relativi ricadenti nel territorio, alla Regione
Toscana;
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Dipartimento per la Prevenzione Ambientale –
Direzione Valutazione di Impatto Ambientale con nota del 27.01.2003 si è espresso nei confronti della
Provincia di Pisa su una richiesta di esclusione VIA degli interventi di messa in sicurezza della SGC FI – PI
– LI, estrapolando da detto parere la parte delle competenze così si è espresso: […]“ Gli interventi previsti
riguardano l’adeguamento degli svincoli e delle bretelle di collegamento con la viabilità ordinaria delle
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strade di grande comunicazione FI - PI. Per tutti gli svincoli in progetto si è dimostrata la
necessità di modificare la geometria delle corsie di accelerazione e decelerazione , la necessità di adeguare
la geometria
plano-altimetrica, nonché di migliorare le intersezioni di alcuni svincoli…”[…]”Con riferimento a quanto
delineato, considerata la tipologia e le finalità delle opere da realizzare si ritiene che le stesse non siano da
assoggettare alla procedura di VIA nazionale in quanto non modificano sostanzialmente l’opera esistente”.
(tale atto trasmesso dal Ministero anche all’Ufficio VIA della Regione Toscana ci è stato trasmesso su
richiesta in data 21.03.2003).
CONSIDERATO CHE
La S.S.67 risulta classificabile come strada extra – urbana di secondaria come definita dal D.Lgs.285/95 del
Codice della Strada Art.2, e D.M. Infrastrutture nr.5 del 5.11.2001 “norme funzionali e geometriche per la
costruzione di strade”;
Il progetto in esame quindi rientra tra quelli dell’allegato B2 alla L.R. 79/98: “Progetti infrastrutture”. Quindi
deve essere sottoposto alla procedura di verifica (screening) di competenza provinciale ai sensi dell’art. 7
comma 2 della L.R. 79/98, secondo le procedure previste dall’art. 11 della medesima legge;
Questo Settore ha chiesto integrazioni in particolare la presentazione del Progetto Preliminare in data
6.05.2003 prot.n.6793;
Il proponente in data 17.07.2003, con nota Ns. n. 10567, ha provveduto a depositare ed integrare i medesimi
elaborati presso questo Circondario in nr.11 copie, che alla domanda di attivazione risultano allegati:
Relazione di verifica ai sensi della L.R. 79/98:
A – Parte Introduttiva
A.1 – Descrizione sintetica sull’ipostazione metodologica
B – Quadro di riferimento programmatico
B.1 – Descrizione sintetica introduttiva del progetto
B.2 – Previsioni e vincoli della pianificazione territoriale e urbanistica
B.3 – Quadro delle coerenze del progetto rispetto alle previsioni ed ai vincoli della pianificazione territoriale
e urbanistica.
Tavole di riferimento:
B bis – Integrazione al quadro di riferimento programmatico
C – Quadro di riferimento ambientale
C.1 – Aspetti generali
C.2 – Inquadramento climatico
C.3 - Atmosfera
C.4 – Ambiente idrico
C.5 – Suolo e sottosuolo
C.6 – Vegetazione e flora
C.7 - Fauna
C.8 – Clima acustico
C.9 – Ambiente antropico
Tavole di riferimento:
D – Quadro di riferimento progettuale
D.1 – Descrizione dell’intervento di progetto
D.2 – Azioni di cantiere
D.3 – Azioni di esercizio
Tavole di riferimento:
D bis - Scheda sintetica delle dimensioni di progetto;
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E – Impatti ambientali del progetto
E.1 – Sintesi e metodologia delle stime di impatto
E.2 – Fase di cantiere
E.3 – Fase di esercizio
F – Interventi mitigativi degli impatti
F.1 – Fase di cantiere
F.2 – Fase di esercizio
Tavole di riferimento:
Relazione Geologica
Relazione Idrogeologica
VISTO CHE
La zona oggetto d’intervento è situata in località Ponterotto al confine tra i territori comunali di Empoli e
Montelupo Fiorentino;
L’obiettivo generale del nuovo svincolo Empoli Est è quello di migliorare e potenziare l’attuale intersezione
a più livelli tra SGC Fi-PI-LI e la S.S.67, al fine di aumentare la sicurezza stradale.
Questo Ufficio con nota n.10982 del 23.07.03 ha provveduto a comunicare l’avvio del procedimento alla
Provincia di Firenze ed a richiedere i relativi pareri con relativi allegati (come indicati nella nota) ai seguenti
Enti:
ARPAT Servizio Sub-Provinciale di Empoli, Comune di Empoli, Comune di Montelupo F.no, Regione
Toscana Dipartimento delle politiche territoriali ed Ambientali, Circondario Empolese Valdelsa Settore
Agricoltura-Fauna-Ambiente, Circondario Empolese Valdelsa Ufficio Difesa del Suolo e risorse idriche,
Ufficio Regionale per la Tutela del Territorio della Provincia di Firenze, Asl 11 di Empoli, Autorità di
Bacino del Fiume Arno, Soprintendenza Archeologica per la Toscana, Soprintendenza per i beni
Architettonici ed il Paesaggio delle province di FI-PT-PO, Corpo forestale dello Stato – coordinamento
provinciale, Rete Ferroviaria Italiana, Enel Rete Toscana, Telecom, Publienergia, Acque S.p.A, SNAM,
PRAOIL, ANAS.
CHE ha sollecitato con prot.12960 del 5.09.2003 gli Enti che non hanno risposto;
VISTI i pareri degli Enti Pubblici interessati:
! La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, con nota n. 15914 del 29.07.2003;
! Publienergia S.p.A. con nota n.4478/UE del 05.08.03;
! Anas S.p.a. Compartimento della viabilità per la Toscana, con nota nr.18318 del 08.08.03;
! Il Comune di Montelupo Fiorentino con nota nr.4546 del 11.08.03;
! Il Comune di Empoli con nota del 20.08.03, nr.30851;
! L’Enel Distribuzione con nota del 27.08.03 nr.FIS/P2003001430;
! L’Autorità di Bacino del Fiume Arno, con nota n. 3659 del 28.08.2003;
! L’Azienda USL n. 11 di Empoli – Dipartimento della Prevenzione, con nota n. 2126 del 01.09.2003;
! La RFI - Direzione Compartimentale Infrastruttura Firenze, con nota n.7326 del 03.09.03;
! Praoil Oleodotti Italiani con nota TECN12/CRE/514 del 16.09.03;
! Il Servizio Subprovinciale ARPAT di Empoli Valdelsa, con nota n. 10/17760C4 del 23.09.2003;
! Il Corpo Forestale dello Stato – Coordinamento Provinciale di Firenze, con nota nr.10931 del
30.09.03;
! L’Ufficio Regionale per la Tutela del Territorio di Firenze, con nota n. 17124/400/07 del
10/10/2003;
! L’Area Viabilità della Regione Toscana, con nota n. 104/44199/30 del 22.10.2003;
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!
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Firenze, con nota
n.6051 del 12.09.2003 pervenuta il 6.11.03;
! L’Ufficio Difesa del Suolo e Risorse idriche del Circondario Empolese
Valdelsa, con nota del 07.11.2003;
!
Il Settore Ambiente del Circondario Empolese Valdelsa con nota nr.17840 del 13.11.03.
RILEVATO CHE
I) dalla tavola nr.80 sezione 274080 dello Statuto del Territorio del PTCP approvato con DCP94/98 si
desume:
! non è previsto il nuovo tracciato;
! non sono presenti invarianti strutturali;
! in parte ricade sul Area bianca del Territorio Aperto, in parte su Art.7 delle N.A. del PTCP “tutela
paesaggistica ed ambientale del territorio aperto, abitati minori ed edifici sparsi” si veda a proposito
le direttive del titolo I e II dello Statuto del Territorio si reputa puntuale al punto 8.1.8 ”criteri per la
rete viaria” del Titolo II ”Territorio Aperto” e le direttive I , II e la prescrizione I;
! ricade al Art.31 “ferrovie da potenziare e gallerie da potenziare” delle N.A.;
! Si segnala il passaggio di un metanodotto;
! ricade al Art.30 delle N.A. – Strade
La progettazione deve attenersi al criterio di riduzione dell’inquinamento acustico e della presenza visiva
dei tracciati, nonché tenere conto quanto stabilito al Titolo II dello Statuto del Territorio.
Gli S.U. dei Comuni, tuttavia, possono modificare tali tracciati e relative fasce di rispetto, purché siano
assicurate le funzioni di collegamento previste dal PTCP, in conformità dei seguenti criteri:
a) soddisfare le esigenze derivanti da valutazioni d’impatto ambientale e/o in casi di rilevanti
difficoltà di costruzione;
b) per ragioni di carattere economico o di diverso assetto urbanistico;
Indica che ogni mutamento dei tracciati stradali d’interesse provinciale è subordinato dalla sottoscrizione
di accordo di programma o di pianificazione, ma in questo caso gli strumenti urbanistici comunali
generali sono adeguati e quindi tale comma non sembra trovare applicazione.
Pertanto si esprime parere favorevole condizionato al rispetto di quanto sopra espresso.
II) Si ricorda che Il Settore Pianificazione del Territorio della Provincia di Firenze in data 12.05.99 rilevò
inoltre che:
l’area ricadeva in Vincolo paesaggistico secondo la L.431/95 – all’interno di fasce di rispetto dei corsi
d’acqua tutelati: Rio di Sammontana e Rio Grande.
III) Quanto per la parte geologica di PTCP:
L’intervento va a collocarsi in un contesto geologico costituito da depositi alluvionali recenti (Unità
geolitologica n.30: alluvioni costituite in genere da ciottoli, ghiaie sabbie fino ad argille- Carta geolitologica
– Quadrante 106-III, scala 1:25 000). Dalla Carta della Instabilità dei versanti e della Pericolosità di
Esondazione (Quadrante 106–III, scala 1.25 000) l’area non è interessata da fenomeni gravitativi o di
dissesto in genere, risulta invece soggetta ad allagamenti durante l’esondazione del ’66.
Con riferimento alla cartografia dell’Autorità di bacino del fiume Arno, di più recente elaborazione, viene
riconfermato nell’ambito della Carta guida delle aree allagate ( D.P.C.M. 5/11/99) un rischio di
alluvionamento legato a precipitazioni di particolare intensità. Anche a livello di P.A.I., benché solo adottato,
l’area d’interesse viene classificata nella perimetrazione delle aree con pericolosità idraulica come P.I.2
ovvero a pericolosità media.
Il grado di vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento è elevato (Carta del Grado di Vulnerabilità degli
acquiferi all’inquinamento-Quadrante 106–III ). A sud dell’area d’intervento è presente un campo pozzi per
usi acquedottistici. Il punto di captazione più vicino al nuovo svincolo Empoli est si trova a circa 450m .
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IV)
Nel Comune di Empoli :
1) l’impegno del territorio rimane sostanzialmente immutato;
2) la realizzazione del progetto apporterà maggior scorrevolezza del traffico;
3) l’intervento non interessa il proto alveo “Arno Vecchio” dove è prevista un opera di barriera
arborea che separerà visivamente la nuova viabilità da questa zona, ad alto valore paesistico
– ambientale;
4) la previsione rispetta sostanzialmente quanto previsto dal Regolamento Urbanistico adottato
V)
Nel Comune di Montelupo Fiorentino l’intervento è conforme al PRG;
VI)
l’area non soggetta a vincolo idrogeologico ed i lavori non interessano aree boscate;
VII)
L’opera rappresenta per molti aspetti una situazione migliorativa rispetto all’asse viario attuale;
VIII)
opera non presenta particolari criticità acustiche rispetto alla situazione attuale;
IX)
Non ricade in area di pertinenza fluviale;
X)
ricadere in massima parte in aree interessate da alluvioni eccezionali o recenti in base alla Carta
guida di cui al Piano di Bacino – Stralcio rischio idraulico (DPCM 5.11.1999) e pertanto risulta
soggetto al disposto della Norma 6 del Piano;
XI)
Non sussiste alcuna interferenza con interventi strutturali per la riduzione del rischio idraulico;
XII)
Ricade solo marginalmente in area B.I. assimilate all’ambito B di cui alla DCRT 12/00, in
relazione alla Del.139/99 del Comitato Istituzionale del Fiume Arno;
XIII)
Ricade nel P.A.I. adottato in aree P.I.2 a pericolosità idraulica media quindi indica l’esecuzione
dei lavori in sicurezza idraulica;
XIV)
Che l’area ricade sotto la ex L.431/85 (come già indicato dal proponente e dal Settore
Pianificazione Territoriale della Provincia con parere del 12.05.99) Legge 490/99 art.146 le.c, e
che la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Firenze, esprime
preventivamente parere favorevole ai sensi dell’art.151 del D.Lgs.490/99 a norma della
L.352/97.
XV)
l’intervento non interessa in modo diretto Sito di Importanza Comunitaria;
VISTO CHE il Rapporto Istruttorio predisposto dall’Ufficio Pianificazione del Territorio di questo Settore ai
sensi dell’art.11 della L.R.79/98, conservato agli atti, redatto tenendo conto dei pareri degli Enti interessati
propone di non sottoporre a procedura di V.I.A. il progetto in questione;
CONSIDERATO CHE appare opportuno, al fine di mitigare gli impatti critici e di garantire il mantenimento
delle attuali condizioni ambientali, impartire prescrizioni e raccomandazioni da recepire in sede di stesura
delle successive progettazioni;
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DISPONE
i) ai sensi dell’art. 11 comma 6 della L.R. 79/98, di non sottoporre l’opera alla
procedura di valutazione di impatto ambientale, di cui all’art.14 della citata legge, il progetto :
“riqualificazione funzionale dello
svincolo di Empoli Est della S.G.C. Fi-Pi-Li nei Comuni di Empoli e Montelupo”, per le motivazioni svolte
in narrativa e conformemente a quanto verificato nel rapporto istruttorio, parte integrante del presente atto;
ii) di subordinare tale esclusione al rispetto di specifiche prescrizioni (art. 11 comma 8 della L.R. 79/98).
Tali prescrizioni contengono accorgimenti per la mitigazione ed il monitoraggio dell’impatto e misure
finalizzate ad incrementare la sostenibilità dell’opera;
iii) Pertanto il proponente, nella redazione dei successivi livelli di progettazione e nello svolgimento della
fase di autorizzazione finale delle opere, deve adeguarsi alle seguenti prescrizioni ed è invitato a seguire le
seguenti raccomandazioni:
1)si prescrive che il progetto esecutivo debba contenere:
a) descrizione dettagliata della rete di raccolta e trattamento reflui di lavorazione comprensiva dei
criteri di dimensionamento e dei sistemi di abbattimento adottati in relazione alle caratteristiche
qualitative e quantitative degli inquinanti. A tale proposito è opportuno che siano considerate
anche le caratteristiche di alcalinità dei reflui connesse ad esempio alle acque di lavaggio delle
betoniere;
b) caratteristiche dei bacini di contenimento dei serbatoi oli e carburanti e delle modalità di
appovigionamento dei mezzi d’opera il tutto finalizzato al contenimento di perdite accidentali;
c) modalità di stoccaggio dei materiali di risulta delle demolizioni con individuazione della relativa
gestione che sia garante di non impatto ambientale;
d) sistemi ed opere idonee al contenimento della polverosità diffusa che prevedono anche la
bagnatura delle piste di cantiere, dei materiali di deposito ecc.;
e) Rappresentazione grafica del cantiere da cui risultino gli elementi sopra esposti;
f) Per il trattamento prima dello scarico in acque superficiali delle acque provenienti dalle fosse di
decantazione a servizio delle operazioni di getto relative alle opere di fondazione ed elevazione,
dovranno essere considerate anche le condizioni di alcalinità dovute all’impiego di malte
cementizie.
2)Si prescrive un approfondimento con idoneo strumento della richiesta di deroga, in considerazione del
superamento dei limiti di zona per il ricettore R1 in fase di cantiere e la possibile criticità del rispetto del
limite differenziale, non essendo stata verificata l’efficacia della barriera mobile prevista.
3)Premesso che opera non presenta particolari criticità acustiche rispetto alla situazione attuale.
In relazione all’impatto dei recettori sensibili da rumore: non è stato analizzato con sufficiente dettaglio
il clima acustico della zona che si verrà a creare a seguito del nuovo tracciato, nelle fasi progettuali
successive si prescrive di approfondire: ulteriori rilievi di misura da svolgersi sulla via compresa tra i
ricettori R2,R3,R4 e gli edifici produttivi, per valutare lo stato acustico ante-opera della zona,
successivamente tale postazione dovrà essere oggetto delle previsioni di impatto acustico dell’opera in
progetto. Qualora venga valutato un peggioramento significativo potrebbero essere previste opportune
barriere insonorizzanti (di ridotto impatto paesaggistico) poste sul lato nord del raccordo fra due rotonde
e sul tratto di rotonda compreso fra detto raccordo e la S.S.67 sui ricettori prima menzionati pare
certamente opportuna la realizzazione della barriera valutata dal tecnico del progetto acustico presentato.
Gli scenari di previsione dovranno tenere conto anche dei transiti veicolari sul nuovo collegamento a
servizio dei ricettori sopra indicati derivato in parallelo alla S.S.67 che attualmente risulta essere una
strada senza uscita.
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4)Si raccomanda che per lo scarico delle acque reflue di cantiere dovrà essere richiesta
preventiva autorizzazione allo scarico in accordo a quanto previsto dal Dlg.152/99 e
normativa connessa.
5)Si prescrive che a livello di progetto esecutivo dovrà essere verificata ed esplicitata l’ipotesi della
realizzazione dei sistemi di trattamento delle acque di prima pioggia. Si ritiene opportuno che siano realizzati
almeno sistemi di intercettazione di sversamenti accidentali contenenti sostanze inquinanti
6) Considerato il previsto impiego di materiali inerti provenienti da impianti di frantumazione e di riciclo il
loro riutilizzo così come quello dei materiali di risulta di demolizioni si raccomanda di effettuare nel
rispetto delle norme vigenti ed in particolare del DM 5.02.98.
7) Si raccomanda di comunicare ad Arpat l’inizio lavori e il relativo calendario per stralci.
8) Si prescrive che i proponenti interventi di riconversione di aree ex vetreria, ubicato tra la SS.67 e la
linea ferroviaria, ad est dell’attuale svincolo (tale sito è censito come area in cui è stata svolta un’attività
potenzialmente inquinante, nel Piano Regionale di gestione dei rifiuti ) Ai sensi del Piano Regionale
(punto 4.6) e dell’art.63 della DPGRT 32/R del 2001,sono tenuti ad effettuare le verifiche atte a
comprovare le condizioni di integrità ambientale dei siti in questione. Qualora l’intervento di progetto
vada ad interessare, anche in parte, l’area dell’ex vetreria, si debba procedere alla verifica dell’eventuale
contaminazione.
9) Si prescrive che nel progetto esecutivo sia prodotto un piano di movimentazione che dettagli la modalità
di esecuzione e tempistica idonee a minimizzare gli effetti negativi indotti dal traffico pesante; in particolare:
origine/destinazione delle percorrenze dei cantieri e quantificazione in viaggio/giorno degli itinerari,
tempistica del trasporto (fasce orarie, stagionalità). Accorgimenti previsti per il trasporto, operazioni di
messa in sicurezza in particolare per i mezzi in uscita dai cantieri; si dovrà garantire il mantenimento dello
stato di funzionalità del manto stradale del percorso prescelto con il lavaggio delle strade qualora si avessero
perdite di materiale. Lungo il percorso si dovrà predisporre adeguata segnaletica ed eventualmente postazioni
semaforiche provvisorie al fine di garantire la sicurezza della viabilità percorsa dai mezzi pesanti.
10) Si prescrive che i ponti siano singolarmente verificati con la portata duecentennale e franco di mt.1,00.
Il progetto definitivo oltre alla relazione idraulica, dovrà comprendere la rappresentazione delle opere
interferenti con i corsi d’acqua in modo che possono essere indicate le prescrizioni di tutela idraulica ai sensi
del T.U. 523/1904.
11) Tra le cartografie prodotte è assente la carta con l’ubicazione degli ambiti ai sensi del DCR 230/94 ora
DCR12/2000 che si prescrive dovrà essere integrata alle successive fasi di progettazione. Si evidenzia infatti
che il Rio Sammontana ed il Rio Grande di Sammontana risultano classificati come AB ai sensi del DCR
12/2000. A tal proposito si ricorda che:
! per l’ambito A1 nell’adeguamento di tratti esistenti non vi deve essere avanzamento verso il corso
d’acqua (art.75 co.3);
! per l’ambito B in sede di varianti urbanistiche dovrà essere documentato oltre alla sicurezza idraulica
del manufatto anche il non aggravio delle condizioni di rischio a valle e nell’intorno dell’intervento.
12) il coefficiente di deflusso è ancora di c=0,5 si raccomanda un valore di almeno c=0,7;
13) Si prescrive che in fase di progettazioni successive di inserire la relazione idraulica;
14)Si raccomanda che in mancanza di conformità urbanistica dovranno essere redatti gli studi e le indagini
geologiche previste dalla normativa vigente Del.CR.94/85,12/00,DGR34/96 a supporto delle eventuali
varianti.
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15)In fase di progetto esecutivo, per i N.O. ai sensi del R.D.523/1904 si prescrive che
tutte le opere previste nella fascia di rispetto (per tutti i corsi d’acqua pubblica) dovranno
essere chiaramente rappresentate in
elaborati progettuali esecutivi. Si raccomanda di prevedere un’adeguata regimazione della rete scolante
minore.
16)Si prescrive che in relazione dei rilevati stradali e delle rotatorie in aree soggette ad inondazioni
eccezionali e recenti le volumetrie sottratte alla naturale esondazione dovranno essere compensate
opportunamente con verifiche con Tr=200;
17) Si prescrive che sia documentato ed accertato il non incremento del rischio idraulico o siano individuati
gli interventi necessari alla mitigazione da realizzarsi contestualmente all’esecuzione delle opere richieste e
che venga garantita la necessaria permeabilità idraulica per i tratti in rilevato, in modo che essi non
costituiscano barriera sia per le acque superficiali che di falda, onde evitare ristagni;
18) Si raccomanda che ai sensi della L.166/2002, art.40, co.1, devono essere realizzati cavedi multiservizi
o, comunque, cavidotti di adeguata dimensione, conformi alle norme tecniche UNI e CEI pertinenti, per il
passaggio di cavi di telecomunicazioni e di altre infrastrutture digitali, nel rispetto della vigente normativa in
materia di sicurezza e di tutela ambientale e di salute pubblica;
19)Si raccomanda che ai fini di non pregiudicarne la sicurezza, è opportuno rendere ben visibili le rotatorie
sia di giorno, con idoneo arredo dell’isola centrale, sia di notte, con opportuno impianto di illuminazione. A
tale proposito nello studio a carattere prenormativo”Norme sulle caratteristiche funzionali e geometriche
delle intersezioni stradali” a cura del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, in appendice A2
“illuminazione delle intersezioni”, § A2.5, è riportato che “l’illuminazione dovrebbe rilevare l’esistenza della
intersezione, le direzioni delle strade che vi confluiscono e dipartono da essa, la posizione dei marciapiedi, la
presenza di pedoni ed altri utenti, le ostruzioni, il movimento dei veicoli nelle vicinanze dell’area
d’intersezione. Il criterio attualmente più diffuso posto a base del dimensionamento degli impianti
d’illuminazione stradale è quello della luminanza. Secondo la pubblicazione CIE 115/95, il livello di
luminanza dovrebbe essere di un grado più elevato di quello previsto per la strada più importante
dell’intersezione”;
20) Si raccomanda che per quanto riguarda le barriere guardavia, si ricorda che per la progettazione e
l’impiego delle barriere di sicurezza occorre far riferimento al D.M. 18/02/92 n.223, “Regolamento recante
istruzioni tecniche per la progettazione, l’omologazione e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza”,
come aggiornato dal D.M. 3 giugno 1998 “Ulteriore aggiornamento delle istruzioni tecniche per la
progettazione, l’omologazione e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza e delle prescrizioni tecniche per
le prove ai fini dell’omologazione”. Il D.M. 223/92, all’art.2, prescrive che “I progetti esecutivi relativi alle
strade pubbliche extraurbane ed a quelle urbane con velocità di progetto maggiore od uguale a 70 Km/h
devono comprendere un apposito allegato progettuale, completo di relazione motivata sulle scelte, redatto da
un ingegnere, riguardante i tipi delle barriere di sicurezza da adottare, la loro ubicazione e le opere
complementari connesse ( fonazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell’ambito della
sicurezza stradale. Analoga progettazione dovrà essere svolta in occasione dell’adeguamento di tratti
significativi di tronchi stradali esistenti, oppure nella ricostruzione e riqualificazione di parapetti di ponti e
viadotti situati in posizione pericolosa per l’ambiente esterno alla strada o per l’utente stradale; i ripristini di
danni localizzati potranno invece essere eseguiti con le tipologie esistenti”. Nell’art.3 dell’allegato,
“individuazione delle zone da proteggere”, è indicato che “la protezione prevista dal decreto deve riguardare
almeno i bordi di tutte le opere d’arte all’aperto, quali ponti, viadotti, ponticelli, sovrappassi e muri di
sostegno della carreggiata, indipendentemente dalla loro estensione longitudinale e dall’altezza dal piano di
campagna; la protezione dovrà estendersi opportunamente oltre lo sviluppo longitudinale strettamente
\\sexpo\Sistemisti\Gianni Nesi\atto dirigenziale 2.doc
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Circondario Empolese Valdelsa
corrispondente all’opera sino a raggiungere punti ( prima e dopo l’opera) per i quali possa
essere ragionevolmente escluso il rischio di conseguenze disastrose derivante dalla
fuoriuscita dei veicoli dalla
carreggiata”. Per la scelta del tipo di barriera più idoneo per la strada oggetto d’intervento e per la sua
istallazione, occorre tenere conto delle indicazioni riportate sui certificati di omologazione ( ad es. la velocità
d’urto, il tipo di veicolo e la lunghezza della barriera utilizzate nelle prove d’urto), affinché ne sia garantito
un adeguato funzionamento in sicurezza in caso d’urto;
21) Si prescrive che il cavalcavia sovrapassante la linea FI - PI, sia dimensionato in modo da consentire
l’inserimento di 4 binari in previsione al quadruplicamento della linea;
22) Si raccomanda che il proponente, in sede di progettazione esecutiva, deve acquisire l’assenso dei
soggetti gestori interessati per l’esecuzione delle opere previste in prossimità delle linee elettriche in
particolare si fa presente che la necessità di spostare alcuni impianti sia da concordare con congruo anticipo;
24) Si prescrive che il proponente deve informare la Soprintendenza Archeologica della data di inizio lavori
con congruo anticipo, per il controllo dei lavori stessi e per l’eventuale esecuzione di saggi preventivi di
scavo (i cui risultati potrebbero comportare varianti al progetto stesso); inoltre vi è la possibilità di
rinvenimenti fortuiti anche nelle aree non preventivamente indagate, rinvenimenti che potrebbero anch’essi
condizionare il progetto iniziale;
23) Si prescrive che nel progetto definitivo sia valutata la possibilità di accorgimenti finalizzati a migliorare
l’aspetto del manufatto, sia nella forma che nei materiali, evitando il più possibile l’esposizione del cemento
armato faccia vista ed introducendo materiali naturali quali legno e pietre locali nelle finiture ed
eventualmente nelle parti accessorie;
24) Si raccomanda di favorire la continuità degli ecosistemi, in particolare ridurre il più possibile l’impatto
dovuto all’interruzione delle vie di transito degli animali selvatici di piccola taglia;
25) Si raccomanda ove possibile siano piantate siepi e/o alberature a protezione dei luoghi di pastura e
riproduzione degli animali selvatici, e con funzioni di filtro alle polveri e agli inquinanti;
26) Si prescrive di tutelare le alberature di decoro ed importanti per il paesaggio;
27) Si raccomanda di prevenire i rischi dovuti alle limitazioni del traffico, tracciati a fondo chiuso,
attrezzature antincendio, protezione dai rumori, dalle polveri e dagli inquinanti, e difesa delle visuali
paesistiche.
Ai sensi dell’art. 11 comma 9 della L.R. 79/98, si propone sia il Comune di Empoli, il Comune di Montelupo
Fiorentino, ARPAT ed Ufficio Difesa del suolo ad esercitare le funzioni di controllo circa l’adempimento
delle prescrizioni sopra riportate (comma 9 dell’art.11 della L.R.78/98).
DI COMUNICARE altresì il presente Atto alla proponente Provincia di Firenze – Direzione Viabilità e a
tutti gli Enti e le Amministrazioni interessate;
DI DARE ATTO che il presente provvedimento è soggetto a pubblicità in quanto conclusivo di
procedimento amministrativo del Circondario Empolese-Valdelsa. Si dispone pertanto la pubblicazione
all’Albo Pretorio del presente Circondario.
Empoli, 17.11.2003
\\sexpo\Sistemisti\Gianni Nesi\atto dirigenziale 2.doc
Il Dirigente
Dott.Ing. Simone Staccioli
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351 del 17/11/2003 - Urbanistica