scheda comunicazione mons. Claudio Magnoli L’ANNO LITURGICO NEL NUOVO ORDINAMENTO DEL LEZIONARIO AMBROSIANO Lezionario ambrosiano, 9 volumi, Milano 2008-2010. per i tempi (7 volumi) • I ,1 FESTIVO del mistero della Incarnazione del Signore. • I ,2 feriale del mistero della Incarnazione del Signore. • II,1 FESTIVO del mistero della Pasqua del Signore. • II,2 feriale del mistero della Pasqua del Signore. • III,1 FESTIVO del mistero della Pentecoste. • III,2 feriale del mistero della Pentecoste, settimane dopo la pentecoste. • III,3 feriale del mistero della Pentecoste, settimane dopo il Martirio e la edicazione. per le celebrazione dei santi (2 volumi) • IV,1 per le celebrazioni dei Santi (novembre - giugno) • IV,2 per le celebrazioni dei Santi (giugno - novembre) Messalino ambrosiano quotidiano, 4 volumi, Centro Ambrosiano, Milano 2008-2010. I. Mistero della Incarnazione del Signore II. Mistero della Pasqua del Signore III. Mistero della Pentecoste IV. Per le celebrazioni dei santi 1. Piccola premessa metodologica Il lezionario comporta un «ordinamento di letture». Alla base sta l’«ordinamento dell’anno liturgico e del calendario». In questa comunicazione intendo delineare l’ordinamento ambrosiano dell’anno liturgico e del calendario con qualche incursione nello specifico ordinamento delle letture. Strumenti: le Norme generali per l’ordinamento (ambrosiano) dell’anno liturgico e del calendario; le Premesse al lezionario ambrosiano. 2. Sezioni e tempi liturgici lungo l’anno Il lezionario ambrosiano «per i tempi» si presenta suddiviso in tre grandi sezioni o «misteri»: il mistero della incarnazione del Signore, il mistero della pasqua del Signore e il mistero della pentecoste. La ricaduta più evidente è la scomparsa del «tempo ordinario» o «tempo per annum». Il mistero della incarnazione del Signore La celebrazione del mistero della incarnazione del Signore va dalla prima domenica di avvento al sabato che precede la domenica all’inizio della quaresima. Di conseguenza, il mistero della incarnazione del Signore risulta articolato in tre tempi liturgici: il tempo di avvento, il tempo di natale e il tempo dopo l’epifania. * Il tempo dopo l’epifania, è certamente l’elemento di novità più significativo. Il miracolo di Cana (II domenica), la moltiplicazione dei pani (III domenica), la tempesta sedata e il cammino sulle acque (IV domenica), i miracoli di guarigione (V e VI domenica) e di liberazione dal demonio (VII domenica) sono gli episodi evangelici che connotano di volta in volta il tema domenicale delle prime sei domeniche. La penultima e l’ultima domenica abbandonano la logica dei segni manifestativi della gloria del Verbo fatto carne, per introdurre due tematiche già orientate alla quaresima: la divina clemenza e il perdono dei peccati. Il mistero della pasqua del Signore La celebrazione del mistero della pasqua del Signore va dalla domenica all’inizio della quaresima – la tradizione ambrosiana non ha mai conosciuto il mercoledì delle ceneri – alla solennità di pentecoste. Di conseguenza, il mistero della pasqua del Signore comprende il tempo della quaresima, il triduo pasquale e il tempo pasquale. 1 scheda comunicazione mons. Claudio Magnoli * Il tempo pasquale copre l’arco di tempo dei cinquanta giorni che trascorrono dalla domenica della pasqua di risurrezione alla solennità di pentecoste e va celebrato «nell’esultanza e nella gioia come un solo giorno di festa». La connotazione unitaria e gioiosa di questo tempo liturgico non impedisce alla solennità dell’ascensione del Signore, che torna ad essere collocata al quarantesimo giorno, di introdurre una fondamentale differenza di accento: «I quaranta giorni fino all’ascensione sono vissuti nella gioia esuberante della presenza del Cristo risorto; i giorni successivi fino a pentecoste sono vissuti nella gioiosa attesa del dono nuziale dello Spirito Santo». Il mistero della pentecoste La celebrazione del mistero della pentecoste va dal lunedì seguente la solennità di pentecoste al sabato che precede la prima domenica di avvento. Tutto questo arco celebrativo riprende il nome tradizionale di tempo dopo pentecoste. Dalla pentecoste all’inizio dell’avvento la tradizione ambrosiana aveva individuato due feste liturgiche che facevano da perno per ulteriori scansioni: la festa del martirio di san Giovanni il precursore (29 agosto), a partire dalla quale si sviluppavano le settimane dopo la decollazione, e la solennità della dedicazione della «chiesa maggiore» (terza domenica di ottobre), a partire dalla quale si sviluppavano le settimane dopo la dedicazione. Il lezionario ambrosiano ha voluto recuperare questo dato tradizionale. Tre sono dunque le sezioni del tempo dopo pentecoste: le sedici settimane del tempo dopo pentecoste in senso stretto; le sette settimane dopo il martirio di san Giovanni il precursore; le quattro settimane dopo la dedicazione del duomo di Milano, chiesa maggiore, perché chiesa madre di tutti i fedeli ambrosiani. 3. Il recupero della dimensione «vigiliare» della festa Sul presupposto che «la celebrazione della domenica, delle solennità, delle feste e delle memorie, secondo l’antica e costante tradizione ambrosiana, comincia dai vespri del giorno precedente», il lezionario ambrosiano dà un forte impulso alla liturgia vigiliare vespertina. Il prototipo è la veglia pasquale e sul modello della veglia pasquale sono ordinate le tre grandi vigilie del natale, dell’epifania e della pentecoste. Sviluppando una non debole analogia con la veglia pasquale e con le tre grandi vigilie, anche la messa del sabato sera, «solenne apertura del giorno del Signore», si configura come una celebrazione vigiliare vespertina, arricchita dall’annuncio pasquale della risurrezione di Cristo (vangelo della risurrezione). Il vangelo della risurrezione (è stata prevista una serie di dodici pericopi), non è un brano biblico in più, ma un annuncio festoso – da qui la sua singolare valenza dossologica – per il prodigio antico e sempre nuovo della risurrezione del Signore. Sempre declinando il modello pasquale, anche quattro solennità di santi (s. Ambrogio, Natività di Giovanni, ss. Pietro e Paolo; Assunzione) iniziano con una liturgia vigiliare vespertina, che inserisce nella parte iniziale del vespro una specifica lettura vigiliare, seguita dal salmello e dall’orazione. Bibliografia minima - CLAUDIO MAGNOLI, Piccola guida al nuovo Lezionario ambrosiano, Ancora, Milano 2008, pp. 80; - NORBERTO VALLI, Il Lezionario Ambrosiano. Guida introduttiva = I Quaderni di Fiaccola, Seminario Arcivescovile di Milano, Venegono Inferiore (VA) 2008, pp. 47; - CESARE ALZATI, Il lezionario della Chiesa ambrosiana. La tradizione liturgica e il rinnovato «ordo lectionum» = Monumenta Studia Instrumenta Liturgica 50, Libreria Editrice Vaticana, Roma 2009, pp. 501; - CLAUDIO MAGNOLI, Il Lezionario ambrosiano per i tempi liturgici, «Rivista Liturgica» 96 (2009), 487507; - AUTORI VARI, Il Lezionario secondo il Rito della Santa Chiesa di Milano, «Ambrosius» fasc. 1 (2009) pp. 1-307; - CLAUDIO MAGNOLI, Il Lezionario ambrosiano a norma dei decreti del Concilio Vaticano II. Note di presentazione, in L’omelia. Atti della XXXVIII Settimana di Studio dell’Associazione Professori di Liturgia. Capaccio, 30 agosto – 3 settembre 2010, a cura di PIERANGELO CHIARAMELLO = «Bibliotheca Ephemerides Liturgicae». «Subsidia» 160, Roma 2012, pp. 243-265. 2