Robert Louis Stevenson (1850-1894) Infanzia e adolescenza (1850-1867) • 13 nov. 1850: R.L.S. nasce a Edimburgo, in una famiglia benestante • Padre: Thomas, è un ingegnere civile specializzato nella costruzione di fari; • Madre: Margaret Balfour, è figlia di un pastore presbiteriano. • L’infanzia di Stevenson è segnata subito dalla malattia, che lo costringe spesso a letto. Vive una breve e traumatica esperienza alla scuola pubblica, poi viene educato in casa Infanzia e adolescenza (1850-1867) Da uno scritto autobiografico: «La cronaca della mia malattia è narrata nelle terribili, lunghe notti durante le quali giacevo sveglio, afflitto da una tosse lancinante, senza tregua, mentre invocavo dal fondo del mio corpicino squassato l’avvento del sonno o del mattino… Quando torno col pensiero a quelle notti, ricordo con gratitudine l’affetto instancabile che mi dimostrava la mia buona governante [Alison Cunningham, detta Cummy], e con esso la capacità di soffrire con me. Altre scene notturne, connesse con la mia malattia, mi ricordano gli accessi di delirio che mi svegliavano improvvisamente dal torpore febbricitante gettandomi in un terrore tale, quale non ho mai più provato in tutta la vita». Tra Edimburgo e Londra (1867-1874) • 1867: Si iscrive all’Università di Edimburgo, alla Facoltà di Ingegneria • 1869: Entra a fare parte della «Speculative Society», una piccola associazione di studenti universitari che contesta il conformismo e la moralità bigotta della società vittoriana •1871: Lascia gli studi di ingegneria e si iscrive a giurisprudenza (prenderà la laurea nel 1875, ma senza iniziare la professione) • 1873: Ha un duro conflitto con il padre, perché dichiara di avere perso la fede religiosa e di volersi dedicare alla letteratura. Tra Edimburgo e Londra (1867-1874) • 1873: Incomincia a gravitare su Londra ed entra in contatto con alcuni importanti scrittori e intellettuali, tra cui Sidney Colvin, professore di Cambridge molto introdotto negli ambienti letterari londinesi, che per tutta la vita rimarrà un punto di riferimento costante • 1874: Grazie a Colvin, Stevenson entra a far parte del «Savile Club», che in questi anni è il baricentro della Londra letteraria, frequentato da personalità come Thomas Hardy, Henry James, Leslie Stephen (direttore del “Cornill Magazine” e padre di Virginia Woolf) I viaggi (1875-1880) In questo periodo, Stevenson incomincia a viaggiare molto: • 1876: Con un amico, discende in canoa lungo fiumi e canali nel nord del Belgio e della Francia. Sempre in Francia conosce Fanny Van de Grift, americana, sposata e madre di due figli – Belle e Lloyd • 1878: Attraversa a piedi, in compagnia di un asino, le Cevennes (Francia). • Luglio 1878: Fanny viene richiamata a San Francisco dal marito ed è costretta a rientrare in America. • Agosto 1879: Stevenson si imbarca per l’America, e dopo un viaggio molto avventuroso arriva in California; Fanny riesce a ottenere il divorzio, e possono finalmente sposarsi I viaggi (1875-1880) Queste esperienze hanno una ricaduta diretta sulla prima produzione letteraria di Stevenson, che può essere ripartita in due tipologie fondamentali: • Saggi, non esclusivamente letterari, pubblicati su varie riviste • Resoconti di viaggio, scaturiti direttamente dalle esperienze più o meno avventurose di questi anni: Un viaggio nell’entroterra Viaggio a dorso di mulo nelle Cevennes L’emigrante dilettante Ritorno in Europa (1880-1887) Agosto 1880: Stevenson lascia l’America, sbarca a Liverpool e rientra in Scozia Estate 1881: trascorre una lunga vacanza a Braemar, dove scrive il suo primo romanzo, L’isola del tesoro (1883) • A causa dei problemi di salute, trascorre due inverni (1881-82, e 1882-83) a Davos, in un sanatorio per malati di tubercolosi • Trascorre alcuni periodi anche a Hyères, nel sud della Francia, in un luogo che definisce «l’angolo più dolce dell’universo» • Infine si stabilisce a Bournemouth, sulla costa della Manica, dove rimane fino al 1887. Ritorno in Europa (1880-1887) Nonostante i frequenti viaggi e i problemi di salute, Stevenson continua a scrivere: • Scritti saggistici • Una serie di racconti, tra cui Le nuove mille e una notte (1882) e The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde (1886) • Alcuni romanzi: Il principe Otto (1885) Il ragazzo rapito. Ricordi delle avventure di David Balfour nell’anno 1751 (1886) La freccia nera (1888) Nei mari del Sud (1887-1894) • Agosto 1887: Dopo la morte del padre, Stevenson si imbarca con la famiglia e lascia per sempre l’Europa, diretto negli Stati Uniti. Vi rimane circa un anno, soggiornando soprattutto nel nord dello Stato di NY, nella regione dei monti Adirondack e del lago Saranac. Qui nasce l’idea di un nuovo romanzo, che sarà il Master di Ballantrae Nei mari del Sud (1887-1894) • 1888: Compra una goletta e inizia una lunga crociera che tocca le isole Marchesi, poi Tahiti, Honolulu, le isole Gilbert e infine Samoa, dove si stabilisce definitivamente; • Acquista un terreno (località Vailima), fa costruire una casa, dove rimane a vivere fino alla morte, avvenuta per emorragia cerebrale il 3 dic. 1894 Nei mari del Sud (1887-1894) Anche in questo periodo continua a scrivere: • Scrive racconti, spesso di carattere fantastico: Il diavolo nella bottiglia, L’isola delle voci, La spiaggia di Falesà • Scrive nuovi romanzi, tra cui Il relitto (1892) e Il riflusso della marea (1892-94) Il Master di Ballantrae Lettera di Henry James del 21 marzo 1890: “L’emozione più intensa della mia vita letteraria, come di quella di parecchi altri, è stata The Master of Ballantrae, puro e forte cristallo, ragazzo mio, lavoro di ineffabile e squisita arte”. Stevenson, The Genesis of “The Master of Ballantrae” (1893): “Una notte stavo camminando nella veranda della piccola casa in cui abitavo, fuori dal piccolo paese di Saranac. Era inverno; la notte era molto buia; l’aria straordinariamente chiara e fredda, e resa dolce dalla purezza delle foreste. [...] si sentiva il fiume che lottava con il ghiaccio e i massi: poche luci apparivano, irregolarmente sparse nell’oscurità, ma così remote da non poter attenuare il senso di isolamento. Erano condizioni ottime per fare una storia”. Il Master di Ballantrae A questo punto, nella mente di Stevenson affiora il ricordo di una lettura recente: dice di avere riletto per la terza o quarta volta un libro del Capitano Frederick Marryat, The Phantom Ship (1839), una riscrittura del mito dell’Olandese volante, e di essere stato colto dallo “spirito di emulazione”: “Forza, [...] facciamo un racconto, una storia di molti anni e di molti paesi, una storia di terra e di mare, di civiltà e barbarie; una storia che abbia le stesse ampie caratteristiche e che venga condotta con quello stesso sommario, ellittico metodo del libro che hai letto e ammirato”. “ […] Si presentò alla mia memoria il caso singolare di un fachiro sepolto e resuscitato, un caso che mi era stato spesso raccontato da un mio zio”. Il Master di Ballantrae Si chiede se il protagonista del libro debba essere “un uomo buono, il cui ritorno alla vita sarebbe stato salutato con gioia dal lettore e dagli altri personaggi? Tutto questo andava a cadere sul quadro Cristiano, e venne respinto. Se l’idea, dunque, doveva riuscirmi di qualche utilità, dovevo creare una sorta di genio malvagio per i suoi amici e la sua famiglia, farlo passare attraverso varie sparizioni e fare di questa riapparizione finale dalla fossa della morte, nel ghiacciato deserto americano, l’ultima e la più sinistra della serie”. Il Master di Ballantrae • Il libro viene iniziato a Saranac nel novembre 1887. La stesura dura circa un anno e mezzo, e viene proseguita nel corso di vari spostamenti, che porteranno Stevenson nei mari del sud • Viene concluso nel maggio 1889, a Honolulu • Quando ancora non è terminata la stesura, incomincia a essere pubblicato in rivista: esce in dodici puntate, tra il nov. 1888 e l’ott. 1889, sulla “Scribner’s Magazine” • 1889: Esce l’edizione in volume (Cassel) Il Master di Ballantrae Nella costruzione del romanzo, Stevenson attinge a cinque principali generi o modelli narrativi: 1. Il mito 2. Il romanzo d’avventura 3. Il romanzo storico (il libro è ambientato tra la rivolta giacobita del 1745-46 e la Guerra dei Sette Anni, 1756-63) 4. Il romanzo psicologico 5. La tragedia G. Genette, Figure III. Discorso del racconto (1972) [La funzione testimoniale, o di attestazione] “è la funzione che informa sulla parte presa dal narratore, in quanto tale, alla storia da lui narrata, cioè sul rapporto fra narratore e storia: rapporto affettivo, certo, ma anche morale o intellettuale, e che può prendere la forma di una semplice testimonianza, come quando il narratore indica la fonte da cui deriva la sua informazione, o il grado di precisione dei suoi ricordi personali, o i sentimenti risvegliati in lui da un certo episodio” Stevenson, Lettera a H. James, marzo 1888 “Avevo in mente la situazione di base, una vecchia idea che mi stava a cuore: il fratello maggiore sparisce nel ’45, resta il più giovane; questi, ovviamente, eredita titolo, tenuta e sposa la donna designata per il maggiore, accordo combinato fra le famiglie, solo che lui (il giovane) l’ha sempre amata, mentre lei era sinceramente innamorata del maggiore. […] Il fratello maggiore è un INCUBUS: lo si era creduto morto a Culloden e invece rispunta fuori e cerca di estorcere denaro alla famiglia, dopodiché torna a vivere con loro, ed è lì che nasce la vera tragedia, il duello notturno tra i due fratelli (cui si arriva in modo molto naturale e, credo, ineluttabile) e la seconda presunta morte del maggiore”. Struttura a cornici concentriche Il Ma s te r d i Ba l la n t ra e . P re fa z io n e M s. d i Ma cke lla r racco n ta R. L.S . scr i ve E dito r p ub b lic a (se t. 1 8 8 9 ) M a cke lla r (se t. 1 7 8 9 ) i nc l ud e p arz ial me nt e S to ri a d e ll a fa m. 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Na rra t o re Mo d o Gen er e Mac k el l ar Re al i s mo Ro man zo s t o r i co / p si co l o gi co Lu o g h i S co zi a, P al az zo ( st at i ci t à) Bu r k e Hi gh l an d s, Mar e, No r d a me r i ca, I n d i a ( d i n a mi s mo ) Ro ma n ce Ro man zo d ’ a vv en t u r a Tem i S t o r i a sco zz e se, f a mi gl i a, fr at el l i , er ed i t à e cc. Gu er r a, vi a g gi o , fu g a, p i r at i , t e so r o ec c. Pro t a g o n i st a Hen r y Ja me s Struttura che riflette l’impianto tematico della storia (doppio, rivalità tra i fratelli, lotta tra il bene e il male)