Caso Clinico 2 - presentazione • Uomo 61a, 170x59Kg, pensionato • Fuma 25 sigarette da oltre 40 anni; abuso alcolico • Ex lavoratore cave/galleria • Non precedentemente noto al MMG • Richiesta vista a domicilio dalla compagna per “tosse insistente, affanno e affaticamento, calo ponderale Dr. Mario Zappa Caso 2 - 1° STEP - VISITA DOMICILIARE • Pz sofferente e poco collaborante ma lucido • Da 12gg tosse ingravescente, catarro, dispnea per sforzi modesti (cammino) ed astenia profonda • EO : ronchi e rantoli bilat., ipofonesi base sx • Toni cardiaci ritmici, non edemi declivi • PA 115/85 fc 89 rit - FR 27 - satO2 90% • Da alcuni gg fuma “solo” 5-6 sigarette Caso 2 - 1° STEP - VISITA DOMICILIARE CONSIDERAZIONI : • pz poco noto , tabagista : BPCO ? • possibile CAP / versamento / eteroplasia ? • cond. gen. impegnative ma non critiche (CRB) • SaO2% : 90 % : ins. Respiratoria ? TABELLA 2 - INDICATORI DI GRAVITA’ del paziente in ambito Ospedaliero (CURB-65). C Confusion Confusione mentale di recente insorgenza U Urea Azotemia > 20 mg/dl R Respiratory rate Frequenza respiratoria ≥ 30 atti/min B Blood pressure Pressione arteriosa sistolica < 90 mmHg oppure Pressione arteriosa diastolica ≤ 60 mmHg 65 Età ≥ 65 TABELLA 3 - INDICATORI DI GRAVITA’ del paziente in ambito Territoriale (CRB-65) C Confusion Confusione mentale di recente insorgenza R Respiratory rate Frequenza respiratoria ≥ 30 atti/min B Blood pressure Pressione arteriosa sistolica < 90 mmHg Pressione arteriosa diastolica ≤ 60 mmHg 65 Età ≥ 65 che nella nostra realtà potrebbe essere portata a 70 Sebbene NON standardizzati, ulteriori criteri di gravità delle CAP al domicilio possono essere considerati una FC >110/min e/o una saturazione O2 < 92% (di facile determinazione per il MMG) Inoltre la presenza di importanti co-patologie ( BPCO, cardiopatie, insufficienza renale o epatica, neoplasie attive, immunodeficienza o splenectomia, alcolismo, diabete ) sono fattori aggravanti, così come la difficoltà a garantire una adeguata assistenza a domicilio. TABELLA 4 - INDICATORI PROGNOSTICI (CURB-65) PUNTEGGIO MORTALITÀ LUOGO DI CURA I 0-1 1,5% Domicilio II 2 9,2% Domicilio o Ospedale III >3 22% Ospedale PUNTEGGIO MORTALITÀ LUOGO DI CURA I 0 1,2% Domicilio II 1-2 8,1% Domicilio o Ospedale III 3-4 31,0% Ospedale CLASSE DI RISCHIO TABELLA 5 - INDICATORI PROGNOSTICI (CRB-65). CLASSE DI RISCHIO Fig.1 Algoritmo - Iter diagnostico della CAP - Territorio - Ambito Ospedaliero 1) Anamnesi+Es.obiettivo 2) Rx Torace (se praticabile) 3) Saturazione e/o Emogasanalisi; Fr, PA, FC 4) Esami ematochimici: Emocromo+ F, Az, Cr, Na, K, SGOT, SGPT,PCR (se praticabile) 5) Indice di gravità CURB-65 Indice di gravità CURB-65, CRB-65 Confusione mentale Urea>20 mg/dl - Sat O2<92% ? Frequenza respiratoria>30/minuto Pressione arteriosa PAS<90 o PAD<60mmHg Anni >65anni ? 0->1 2 >3 Classe 1 Classe 2 Classe 3 Mortalità Bassa (1,5%) Mortalità Intermedia (9,2%) Mortalità Elevata (22%) Domiciliare Coinvolgimento del curante Ospedaliero o Ambulatorial e a-Degenza breve b-Ambulatoriale con controllo a breve Ospedaliero come polmonite grave. Valutare opportunità di UTI se CURB= 4 o 5 Terapia antibiotica Iniziare l’antibioticoterapia entro 8 ore dalla diagnosi: La scelta della terapia deve tenere conto della gravità e dei fattori di rischio STRATIFICAZIONE del PAZIENTE CAP LIEVE: Gruppo I - Gruppo II CAP LIEVE-MODERATA: Gruppo III A - Gruppo III B CAP SEVERA: Gruppo IV A - Gruppo IV B Caso 2 - 1° STEP - VISITA DOMICILIARE CONSIDERAZIONI : • • • • pz poco noto , tabagista : BPCO ? possibile CAP / versamento / eteroplasia ? cond. gen. impegnative ma non critiche (CRB) SaO2% : 90 % : ins. Respiratoria ? DECISIONE : visita pneumologica urgente 2° STEP – VISITA PNEUMOLOGICA • Anamnesi ed EO come già rilevato • BPCO riacutizzata, modica ipo-O2 CONSIDERAZIONI : • Grave BPCO riacutizzata (1° diagnosi ) • Pz. poco affidabile/collaborante, alcolista DECISIONE : ricovero Introduzione • La Ospedalizzazione di un paziente affetto da BPCO pone problemi di ordine clinico, organizzativo ed economico • Necessario è pertanto un percorso integrato tra pneumologi e medici di medicina generale nella gestione della BPCO per evitare ricoveri impropri • Motivo di ospedalizzazione è la riacutizzazione della BPCO IL MMG E LA GESTIONE DELLE RIACUTIZZAZIONI DI BPCO Fare la diagnosi Dove trattare Come trattare Terapia ragionata Prevenzione Riacutizzazioni:distribuzione dei costi Farmaci “add-on” (18%) Insuccesso (63%) Farmaci iniziali (14%) Pronto Soccorso Visite (5%) Nuova visita (1%) (7%) Ricovero (92%) Miravitlles et al.: Chest 2002; 121: 1449-1455 La diagnosi di AECB è essenzialmente clinica poco predittivo il FEV1 : non correlato alla sintomatologia e non definisce la severità ACCP = American College of Chest Physicians ACP-ASIM = American College of PhysiciansAmerican Society of Internal Medicine Chest 2001 ;119 : 1185-1209 PROCEDURE DIAGNOSTICHE NEL PAZIENTE AMBULATORIALE Non sempre è necessario possibile il ricorso a procedure diagnostiche-strumentali nel paziente domiciliare salvo che per eseguire una diagnostica differenziale Una BPCO si riacutizza quando... • La dispnea si aggrava • L’espettorato aumenta in quantità • L’espettorato vira verso (o accentua) la purulenza Anthonisen NR et alia – Ann Inter Med 1987; 106: 196-204 Riacutizzazioni e reperti L’elevata temperatura corporea non è un parametro predittivo di riacutizzazione grave : pazienti ospedalizzati per grave AECB : T.C. all’ammissione 36.4°C. •Radiografia del torace non aiuta a diagnosticare una AECB •Esame batteriologico e colturale ruolo limitato : frequenti riacutizzazioni escreato purulento (ceppi resistenti) • La misurazione del FEV1 non serve in corso di AECB Gold standard predittivo di gravità in fase stabile Can Respir J 2003 ;10 (suppl.B) :3B -32B Fattori da considerare nel decidere dove trattare il paziente con BPCO riacutizzata Fattori Trattamento domiciliare Trattamento ospedaliero Dispnea Lieve Grave Condizioni generali Buone Deteriorate Livello di attività Buono Scarso(Paz.allettato) No Si No Si Normale Alterato No Si Buone Paziente che vive da solo Stato confusionale acuto No Si Elevata velocità di insorgenza No Si Significativa comorbidità (particolarmente cardiaca e diabete insulino dipendente No Si Pulsiossimetria SaO2<90% No Si Cianosi Peggioramento edema periferico Livello di coscienza In trattamento con OLT Condizioni sociali CRITERI DI OSPEDALIZZAZIONE •Alterazioni neuro psichiche (sonnolenza, agitazione, perdita di coscienza) •Frequenza respiratoria > 25 atti/ min •Frequenza cardiaca > 110 batt/min •Eventuale cianosi : SaO2% < 90% ** •Aumento delle dispnea •Febbre 38,5° C •Età avanzata •Comorbilità ad alto rischio (es. polmonite, miopatia da steroidi) •Impossibilità a deambulare o ad alimentarsi •Comparsa o peggioramento di cuore polmonare •Assenza di risorse disponibili a domicilio per l’assistenza al paziente Il primo criterio, presente da solo, indica necessità di ospedalizzazione. La presenza di due tra i criteri evidenziati in giallo indica la necessità di ospedalizzazione RIACUTIZZAZIONE LIEVE: TRATTAMENTO A DOMICILIO •Non edemi di insorgenza recente •Temperatura < 38,5 °C •FR<25 atti al minuto •FC<110 battiti al minuto •Assenza di aggravamento della cianosi •Assenza di alterazioni neuropsichiche •Sa O2 % > 90-92% ** •Età< 75 anni •Assenza di comorbilità Rivalutare il paziente entro 48 ore Algoritmo per il trattamento della riacutizzazione della BPCO a domicilio Inizio o aumento dei broncodilatatori eventuale antibiotico-terapia Rivalutare entro poche ore Risoluzione o miglioramento dei segni e dei sintomi Nessun miglioramento Corticosteroidi per via orale Continua il trattamento riducendolo quando è possibile Rivalutare entro poche ore Peggioramento dei sintomi Rivalutare il trattamento a lungo termine Ospedalizzazione Considerazioni sulla gestione ambulatoriale/domiciliare della BPCO Il trattamento domiciliare delle riacutizzazioni delle BPCO si basa sulla intensificazione della terapia di base con broncodilatatori per via inalatoria e l’associazione eventuale di steroidi per via generale (A) e/o antibiotici (B) Cause di riacutizzazione di BPCO Primitive: • Infezioni delle vie respiratorie (virali e/o batteriche) Secondarie: • • • • • • • • • • • • Polmonite Scompenso cardiaco Dx o Sn o aritmie Embolia polmonare Pneumotorace spontaneo Somministrazione di O2 inappropriata Farmaci (ipnoinduttori, tranquillanti, diuretici, ecc.) Malattie del metabolismo (diabete mellito, alteraz. idroelettrolitiche) Condizioni di scarsa nutrizione Miopatia e/o fatica dei muscoli respiratori Altre pat. (emorragia digestiva, ecc.) Pat respiratorie terminali (fatica dei muscoli respiratori ecc.) Malattia in fase terminale (Da Siafakas et al, Eur Respir J, 1995) Riacutizzazione della BPCO Prassi ordinaria è prescrivere una terapia antibiotica e Nel 70% dei casi la terapia antibiotica viene utilizzata su base empirica in quanto: L’urgenza del quadro clinico impone una terapia antibatterica prima dell’esame dell’espettorato Il paziente non riesce ad espettorare Il paziente non intende sottoporsi a manovre invasive ESAME ESPETTORATO PRESSOCHE' COSTANTE L' INQUINAMENTO DIFFICILE OTTENERE CAMPIONI VALIDI ABITUALE ISOLAMENTO DI SAPROFITI SENZA RUOLO PATOGENETICO UTILIZZABILE PER LA RICERCA DI PATOGENI NON ABITUALI SOPRATTUTTO NEL PAZIENTE CRONICO RECIDIVANTE ( BRONCHIECTASIE , FIBROSI CISTICA, bpco ). NON UTILIZZABILE PER ANAEROBI NON VI È ACCORDO SULLA EFFETTIVA UTILITÀ DELL’ ES. DELL’ ESPETTORATO NELLE IBVR - non è consigliato nel trattamento iniziale della riacutizzazione della BPCO - non è consigliato nelle CAP ( ATS ) ; le linee guida della IDSA lo raccomandano nelle CAP che vengono ospedalizzate - sempre nelle HPA - l’ espettorato indotto si è affermato come tecnica diagnostica della polmonite da Pneumocystis Carinii nei pazienti HIV RIACUTIZZAZIONI PUNTI CHIAVE(3) I pazienti che presentano riacutizzazioni con segni clinici di infezione bronchiale (cioè aumento del volume e/o viraggio di colore dell’escreato e/o febbre) possono trarre beneficio da una terapia antibiotica (B) TERAPIA ANTIBIOTICA Un recente studio di metanalisi che ha preso in considerazione i più rigorosi studi caso-controllo degli ultimi 30 anni, ha concluso per una lieve ma significativa differenza a favore della terapia antibiotica, maggiore soprattutto nei soggetti con marcata ostruzione delle vie aeree. Jama 1995; 273(12): 957-960 Nei pazienti bronchitici cronici senza o con lieve deficit ventilatorio è nella maggior parte dei casi giustificato un atteggiamento di astensione o di attesa. Lancet 1995; 345: 665-666 Riacutizzazione della BPCO E’ stata dimostrata l’esistenza di una correlazione tra il deterioramento della funzione respiratoria (valutato attraverso il FEV1) ed i batteri isolati in corso di riacutizzazione. PATOGENI ISOLATI IN SOGGETTI CON RIACUTIZZAZIONE DI BPCO Stratificazione per valori spirometrici S. pneumoniae e cocchi Gram-pos. Haemophilus i./ Moraxella c. Enterobacteriaceae/ Pseudomonas spp. 70 60 % 50 40 Gruppo I: VEMS >50% del predetto Gruppo II: VEMS <50%>35 del predetto Gruppo III: VEMS <35% del predetto 30 20 10 0 J Eller, Chest 1998 Gruppo I VEMS Gruppo II Gruppo III SCELTA EMPIRICA DELL’ANTIBIOTICO Patogeni probabili Terapia raccomandata Riacutizzazioni non complicate: < 4 riacutiz/anno. Non patologia associata. FEV1 ≥ 50% del v.p. S. pneumoniae, H. influenzae, M. catarrhalis, H. parainfluenzae, resistenze non comuni Macrolide (azitromicina, claritromicina), cefalosporine di 2ª e 3ª generazione, doxiciclina. Riacutizzazioni complicate: età ≥ 65, >4 riacutiz/anno, >FEV1 < 50% del v.p. ma > 35% del v.p. Come sopra più pneumococchi resistenti, H. influenzae e M. catarrhalis che producono β-lattamasi, alcuni Gram-neg. enterici Amoxicillina-clavulanato, fluorochinoloni con aumentata attività pneumococcica (levofloxacina, moxifloxacina, gatifloxacina) Riacutiz complicate con rischio di P.aeruginosa: sepsi bronchiale cronica, necessità di terapia prolungata con CS, residenti in ospizi, > 4 riacutiz/anno, FEV1 ≤ 35% Come sopra più P. aeruginosa Terapia e.v. se richiesto, fluorochinoloni con aumentata attività pneumococcica (levofloxacina, moxifloxacina, gatifloxacina), penicilline β-lattamasi resistenti con attività anti-pseudomonas, cefalosporine di 3ª e 4ª generazione con attività antipseudomonas (2 antibiotici per sepsi) Snow V l. Ann Intern Med 2001; Niederman MS Respir Infect 2000; Eller J Chest 1998 Considerazioniper il trattamento ambulatoriale/domiciliare della BPCO • Continuare il trattamento antibiotico per almeno 7-10 giorni, fino alla completa scomparsa dei sintomi e segni clinici • Impiegare lo stesso antibiotico, se l’intervallo di tempo intercorso tra i due episodi è stato lungo • In caso contrario, scegliere un altro antimicrobico Caso 2 - 1° STEP - VISITA DOMICILIARE CONSIDERAZIONI : • • • • pz poco noto , tabagista : BPCO ? possibile CAP / versamento / eteroplasia ? cond. gen. impegnative ma non critiche (CRB) SaO2% : 90 % : ins. Respiratoria ? DECISIONE : visita pneumologica urgente perché ?? Invio in P.S. Rx torace urgente- EGA art urgente ………Spirometria ..esami ematoch.. Caso Clinico 2 - presentazione • • • • Uomo 61a, 170x59Kg, pensionato Fuma 25 sigarette da oltre 40 anni; abuso alcolico Ex lavoratore cave/galleria Noto al MMG per BPCO severa in trattamento con LABA + ICS + Tiotropio con valori abituali di Sa2% 93-95% • Richiesta vista a domicilio dalla compagna per “tosse insistente, affanno e affaticamento, calo ponderale Caso 2 - 1° STEP - VISITA DOMICILIARE CONSIDERAZIONI : • • • • pz noto , tabagista : BPCO possibile CAP / versamento / eteroplasia ? cond. gen. impegnative ma non critiche (CRB) SaO2% : 90 % : moderato peggioramento rispetto ai valori abituali DECISIONE : Riacutizzazione di BPCO • imposto trattamento • Richiedo Rx torace • Rivalutazione entro 48 h 2° STEP – VISITA PNEUMOLOGICA • Anamnesi ed EO come già rilevato • BPCO riacutizzata, modica ipo-O2 CONSIDERAZIONI : • Grave BPCO riacutizzata (1° diagnosi ) • Pz. poco affidabile/collaborante, alcolista DECISIONE : ricovero Peggioramento dei sintomi di base Devono essere esaminati i principali 3 criteri diagnostici: • dispnea • volume espettorato • purulenza espettorato 3 criteri presenti: riacutiz grave Rx torace BD per via inalatoria CS sistemici Antibiotici O2 ,se necessario VM, se necessario 2 criteri presenti: riacutiz moderata Paziente con BPCO stabile Nessuno criterio presente 1 solo criterio con almeno uno dei seguenti: • Infezione alte vie resp. ultimi 5 gg. • Febbre senza causa • Wheezing • Tosse • F.R o F.C. > 20% SI Riacutizzazione lieve Rx torace BD per via inalatoria CS sistemici O2 se necessario VM, se necessario Rx torace (?) Broncodilatatori per via inalatoria NO Considerare altra diagnosi BPCO: influenza delle riacutizzazioni nella storia naturale della malattia BPCO lieve progressione nel tempo del danno funzionale insufficienza insufficienza respiratoria respiratoria cronica cronica accelerazione del danno funzionale riacutizzazioni bronchitiche Definizione Con il termine di “insufficienza respiratoria cronica” si definisce una condizione caratterizzata da una progressiva e costante alterazione della pressione parziale dei gas (O2 e CO2) nel sangue arterioso. Pa O2 < 55-60 mmHg (IPOSSIEMIA) Pa CO2 > 45 mmHg (IPERCAPNIA) pH > 7.35 (compenso renale con ↑ bicarbonati plasmatici) Stadiazione fisiopatologica Esistono due quadri di insufficienza funzionale respiratoria correlati all’interessamento di due entità funzionali distinte : il polmone, comprendente il parenchima, le vie aeree e i vasi polmonari, con funzione di scambiatore di gas la pompa ventilatoria, costituita dai centri respiratori, muscoli respiratori e il torace, che ha la funzione di sostenere la ventilazione alveolare INSUFFICIENZA VENTILATORIA CRONICA TIPO 2 (GLOBALE) insufficienza di pompa : ipercapnia (es. malattie neuromuscolari, BPCO) INSUFFICIENZA POLMONARE CRONICA TIPO 1 (PARZIALE) insufficienza di scambio : ipossiemia (es.fibrosi polmonare) I.R.C. NELLA BPCO Cause di IRC Non polmonari Sistema Nervoso Centrale Effetto di farmaci Polmonari Ostruzione delle prime vie aeree Bronchiali Infezioni e loro conseguenze (es.poliomielite bulbare) Flogosi acute e croniche (infettive,irritative,allergiche) Traumi Iperplasia ghiandolare/iperplasia delle cellule caliciformi Depressione del drive respiratorio Funzionali (senza lesioni dimostrabili) Sistema Nervoso Periferico Parenchimali B P C O Sclerosi Laterale Amiotrofica Enfisema Poliomielite Difetto di sviluppo Neuropatie Tossiche Fibrosi post-infiammatorie Sindrome di Guillain Barrè Infiltrati interstiziali/fibrosi da varie cause Gravi neuropatie Processi intraalveolari cronici (infezioni specifiche, proteinosi) Miopatie primarie o secondarie Distrofia muscolare Tumori Vascolari Miastenia grave, Amiotonia Congestione cronica Miopatie metaboliche Embolie recidivanti Alcalosi metabolica Flogosi Mixedema Alterazioni della parete toracica Cifoscoliosi Obesità Traumi, interventi chirurgici Pleuriche Pleuriti sierose o fibrinose croniche Fibrosi pleurica DIAGNOSI • “Una discussione sulla possibilità di identificare l’ipossiemia sulla base dei segni clinici è puramente accademica, in quanto la misurazione della PaO2 del sangue arterioso è indispensabile per determinare il grado di ipossiemia nel paziente con insufficienza respiratoria.” CRITERI EMOGASANALITICI DI I.R. PaO2 < 55mmHg IPOSSIEMIA PaCO2 > 45mmHg IPERCAPNIA pH < 7.35 ACIDOSI RESP. CURVA DI DISSOCIAZIONE DELL’Hb • Il valore della PaO2 è stato scelto perché è il punto critico sotto il quale la curva diventa più ripida e piccoli cambiamenti di PaO2 sono associati a grandi variazioni nella saturazione dell’Hb. 4. CLASSIFICAZIONE INSORGENZA CARATTERISTICHE IR ACUTA IPOSSIEMICA IR CRONICA IR CRONICA RIACUTIZZATA IPOSSIEMICA ED IPERCAPNICA IR ACUTA • Si instaura in tempi molto brevi, con quadri di severa entità • Può essere ipossiemica o ipossiemica ed ipercapnica: in questo caso si associa sempre il quadro dell’acidosi respiratoria scompensata, in quanto i meccanismi di compenso renale richiedono tempi prolungati per instaurarsi. PaO2 < 55mmHg PaCO2 > 50mmHg pH < 7.35 IR CRONICA • A lenta insorgenza, con minore severità del quadro clinico • Può essere ipossiemica o ipossiemica ed ipercapnica: in questo caso si osserva in genere un aumento dei bicarbonati plasmatici e un pH vicino alla norma (per il compenso renale) PaO2 < 55 mmHg PaCO2 > 50mmHg pH > 7.35 A) IPOVENTILAZIONE ALVEOLARE B) SHUNT DX-SX C) ALTERATO RAPPORTO V / Q D) ALTERATA DIFFUSIONE MEMBRANA MEMBRANA ISPESSITA ISPESSITA VV ELEVATO ELEVATO B QQ RIDOTTO RIDOTTO VV RIDOTTA RIDOTTA A QQ ELEVATO ELEVATO I.R.C. NELLA BPCO INSUFFICIENZA RESPIRATORIA OSSIGENO VENTILAZIONE MECCANICA Terapia 1. Principi di base Ossigenoterapia domiciliare 2. Terapia della IRC a lungo termine (OTLT) ES : A Protratta per almenodelle 18 h/die consente di : 3. Trattamento complicanze migliorare la sopravvivenza 4. Programmi di riabilitazione e controllo secrezioni ritardare l’insorgenza dell’ipertensione polmonare 5. Componenti psicosociali, comportamentali ridurre gli episodi di desaturazione arteriosa nel sonno o sotto sforzo ed educazionali ridurre il numero di ricoveri ospedalieri 6. Nutrizione migliorare la qualità di vità ¤ 7. Ventilazione meccanica domiciliare La condizione di ipossiemia continua viene considerata stabile allorchè sia rilevata in almeno 4 determinazioni consecutive su sangue arterioso in stato di veglia e con 8. Trapianto polmonare paziente a riposo da almeno 1 ora. Criteri per l’ossigenoterapia nell’insufficienza respiratoria cronica Indicazioni per l’ossigenoterapia a lungo termine: • PaO2 ≤ 55 mmHg o SaO2 ≤ 88% indicazione assoluta • PaO2 = 55-59 mmHg indicazione relativa ( in presenza di cuore polmonare e/o ematocrito > 55%) Indicazioni per l’ossigenoterapia supplementare: • PaO2 > 60 mmHg e desaturazione durante l’esercizio fisico o il sonno CURVA DI DISSOCIAZIONE DELL’Hb • Il valore della PaO2 è stato scelto perché è il punto critico sotto il quale la curva diventa più ripida e piccoli cambiamenti di PaO2 sono associati a grandi variazioni nella saturazione dell’Hb. SNC Addizione ossigeno PaO2 PaCO2 Frequenza Respirat. Aria Ambiente 47 mmHg 65 mmHg 19 x min + 0,5 l/min 55 mmHg 65 mmHg 19 x min +1 l/min 59 mmHg 65 mmHg 19 x min + 1,5 l/min 66 mmHg 65 mmHg 15 x min +2 l/min 75 mmHg 75 mmHg 11 x min + 2,5 l/min 79 mmHg 85 mmHg 11 x min controllo nervoso del respiro PaO2 PaCO2 Diffusione >20 volte vs. O2 Quanto O2 si somministra EFFETTI DELLA OSSIGENOTERAPIA • inibisce la vasocostrizione ipossica • dilata selettivamente il circolo polmonare • riduce le resistenze vascolari periferiche • migliora la funzione cardiaca e previene le aritmie • facilita il trasporto di O2 e riduce la policitemia • riduce la sensazione di dispnea • aumenta la capacità di esercizio fisico • migliora la quantità e la qualità del sonno • migliora la qualità di vita • aumenta la sopravvivenza Cosa succede a rimuovere O2 ..meglio 24 ore 2 ltmin x 60 min 120 x 10 h = 1200 lt Sistemi di somministrazione dell’O2 Cannule nasali: due tubuli che vengono inseriti nella parte anteriore delle narici, sostenuti da un leggero supporto Maschere semplici: coprono il viso e la bocca. Si somministra O2 in concentrazioni fino al 60%, quando la velocità di flusso è pari a 6L/min. Maschera di Venturi: l’O2 entrando nella maschera attraverso un getto sottile, induce un flusso costante di aria che entra attraverso i fori circostanti. Con un flusso dell’O2 di 4L/min si somministra al paziente un flusso totale (O2+aria) di circa 40L/min. In questo modo la reinspirazione di gas espirato diventa trascurabile, per cui non si ha accumulo di CO2 Sistemi di somministrazione dell’O2 PaO2 mmHg FiO2 % Flusso L / min. 50 24 1 45 40 35 28 32 35 2 3 4 Livelli di ipossiemia e somministrazione iniziale di ossigeno Somministrazione raccomandata per ottenere una tensione arteriosa di 60 mmHg PaO2 mmHg FiO2 % Flusso L / min. 50 45 40 24 28 32 1 2 3 35 35 4 • Equazione dei gas alveolari: PAO2 = PiO2 – PaCO2 + F R PAO2 = PO2 alveolare PaCO2 = CO2 arteriosa PiO2 = PO2 inspirata R = rapporto di scambio respiratorio Ogni aumento della PO2 inspirata nell’unità di tempo induce sempre un corrispondente aumento della PO2 alveolare, ma non necessariamente della PO2 arteriosa Edema alveolare Fibrosi EFFETTI COLLATERALI • incremento della capnia • irritazione e secchezza delle vie aeree • aumento della viscosità delle secrezioni • danni al surfactante • atelettasie da riassorbimento ( rare , solo per concentrazioni molto alte ) • incidenti da cattivo utilizzo delle apparecchiature: p pazienti fumatori ?? CONTROINDICAZIONI ???? • PaCO2 > 70 mmHg • incremento della PaCO2 > 15 mmHg durante assunzione di ossigeno • O.S.A.S. • incremento della PaCO2 > 15 mmHg durante il sonno in pazienti con ipercapnia diurna SNC Addizione ossigeno PaO2 PaCO2 Frequenza Respirat. Aria Ambiente 47 mmHg 65 mmHg 19 x min + 0,5 l/min 55 mmHg 65 mmHg 19 x min +1 l/min 59 mmHg 65 mmHg 19 x min + 1,5 l/min 66 mmHg 65 mmHg 15 x min +2 l/min 75 mmHg 75 mmHg 11 x min + 2,5 l/min 79 mmHg 85 mmHg 11 x min controllo nervoso del respiro PaO2 PaCO2 Diffusione >20 volte vs. O2 Quanto O2 si somministra GUIDA AUTOVEICOLI Il codice della strada non prevede limitazioni all’ uso di : - contenitori di O2 liquido ( purchè saldamente fissati e non contengano piu’ di 5Kg di O2 liquido ) - concentratori a batteria Sono proibite le bombole ad alta pressione ( O2 gassoso ) Non vi sono limitazioni per i mezzi terrestri e navali Per il trasporto aerea va ottenuta la autorizzazione della compagnia aerea Fino a 1000/1500 mt nessun effetto Fra 2000/ 2500 mt = FiO2 15% In cabina aerea : 1800 - 2400 mt Durante il volo la PaO2 ( nei sani ) cade probabilmente fra 53 e 64 mmHg con SaO2% fra 85 e 91 % Test all’ ipossia : respirare FiO2 al 15% x 20 min. Se PaO2 > 55 OK = 50-55 border-line < 50 ossigeno in volo il test a riposo è comunque poco predittivo : fare test del cammino in ipossiemia I.R.C. NELLA BPCO INSUFFICIENZA RESPIRATORIA OSSIGENO VENTILAZIONE MECCANICA I.R.C. NELLA ventilazione BPCO ossigeno VENTILATORE MECCANICO Il Ventilatore meccanico è uno strumento che sostituisce o supporta la funzione dei muscoli respiratori fornendo l’energia necessaria ad assicurare adeguato flusso, pressione e volume di gas negli alveoli durante l’inspirazione. Può agire: • aumentando la pressione all’interno delle vie aeree • riducendo la pressione all’esterno del torace. M. DEL MOTONEURONE M. DEL NERVO PERIFERICO M. DELLA PLACCA MOTRICE M. PRIMITIVA DEL MUSCOLO INSUFFICIENZA RESPIRATORIA DA IPOVENTILAZIONE ALVEOLARE PER DEFICIT DI POMPA NEUROMUSCOLARE COSA FARE per CORREGGERE L’IPOVENTILAZIONE VENTILAZIONE MECCANICA • Non invasiva • Invasiva 7. Ventilazione meccanica domiciliare (VMD) VMD Sostitutiva ES : A VMD Preventiva ES : B Scopi della VMD Controllare l’ acidosi respiratoria Migliorare gli scambi gassosi diurni e nel sonno Ridurre il lavoro respiratorio Riventilare le zone polmonari atelettasiche Continous Positive Airway Pressure (CPAP) nasale Apparecchio che genera una pressione positiva nelle vie aeree L'aumento della pressione nelle vie aeree impedisce il collasso delle vie aeree che avviene durante l’inspirazione Continous Positive Airway Pressure (CPAP) nasale Apparecchio che genera una pressione positiva nelle vie aeree O.S.A.S SLEEP APNEA L'aumento della pressione nelle vie aeree impedisce il collasso delle vie aeree che avviene durante l’inspirazione “ la BPCO non è una cenerentola nel panorama nosologico della medicina interna ed interventistica, ma una condizione patologica molto stimolante sul piano intellettuale e della cultura scientifica “ Nei pazienti con BPCO in stadio IV GOLD sono ormai consolidate le evidenze in base alle quali • l’ossigenoterapia a lungo termine , • la ventilazione non invasiva ed, in casi molto selezionati, • la riduzione chirurgica di volume polmonare • il trapianto di polmone , devono far parte integrante delle opzioni terapeutiche ed